IL PARROCCHIATO DI DON LUIGI FALSINA A PASSIRANO 1928-1950 - A memoria, nel 30 anniversario dalla morte di don Luigi Falsina 19/11/1894 ...

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IL PARROCCHIATO DI DON LUIGI FALSINA A PASSIRANO 1928-1950 - A memoria, nel 30 anniversario dalla morte di don Luigi Falsina 19/11/1894 ...
IL PARROCCHIATO DI
         DON LUIGI FALSINA
              A PASSIRANO
                (1928-1950)

A memoria, nel 30° anniversario dalla morte di
don Luigi Falsina (19/11/1894 - 02/05/1989)

         Passirano, 14 - 22 aprile 2019
IL PARROCCHIATO DI DON LUIGI FALSINA A PASSIRANO 1928-1950 - A memoria, nel 30 anniversario dalla morte di don Luigi Falsina 19/11/1894 ...
Il parrocchiato di don Luigi Falsina a Passirano (1928-1950)

Il parrocchiato di don Luigi Falsina a Passirano (1928-1950)

     Il 2 maggio cade il 30° anniversario della morte di Mons. Luigi Falsina,
parroco a Passirano dal 1928 al 1950.
    Per noi è motivo di orgoglio ricordarci di colui che ha dato alla nostra piccola
comunità quella ricostruzione storica che ogni paese meriterebbe di avere.
     Il periodo del suo parrocchiato è stato difficile. Nel momento storico in cui
cresceva quella realtà politica che non riusciremo mai a dimenticare, un piccolo
prete riusciva a far crescere la sua comunità di cristiani nel bene schivando ad ogni
passo le interferenze che la burocrazia gli imponeva.
      Luigi Falsina nasce a Castegnato nel 1894 ed entra in Seminario diocesano
nel 1905 diventando sacerdote il 2 giugno 1917. “Egli
rivela presto una viva passione all'apostolato e,
assieme, una attenzione agli avvenimenti” divenendo
un assiduo studioso di storia locale. Don Fappani così
lo ricorda: “…ha, da sempre, accoppiato la severità
dello studioso con una intensa, sagace, diuturna cura
pastorale. E cosa può esservi di più valido di una
conoscenza storica che va alla pari con una intera vita
sacerdotale consacrata alla cura pastorale? E quale
ambizione più alta può esservi per una Società storica
diocesana, l'avere come portabandiera, valoroso e
partecipe, un pastore d'anime? Conoscenza della
realtà storica e pratica di vita sono stati i binari della
vita di mons. Falsina.”
     Con questa sua severità nello studio della storia locale, ha saputo cogliere nei
suoi parrocchiani quella curiosità che li ha portati ad avvicinarsi alla chiesa anche
nei momenti difficili di quel periodo.
     Il primo incarico lo porta a Gardone V.T. dove, oltre ad esercitare la sua
missione come curato, si dedica alla fiorente area industriale studiandone la storia.
Di questo periodo ci lascia numerosi spunti di approfondimento storico sul
bollettino parrocchiale L'Angelo della famiglia, in 36 numeri, dal maggio 1925 al
giugno 1928, mentre, sul giornale Il cittadino di Brescia, ci parla della vita di padre
A. Beccalossi; della famiglia Avogadro di Zanano, mentre, sulla Voce del popolo,
è spunto di riflessione la vita di San Luigi Gonzaga.
      A Passirano, tra piccoli scontri con le autorità cittadine e incarichi
nell’Associazione Cattolica, riesce a dedicarsi alla ricerca storica del paese. Dopo
soli tre anni dà il via al bollettino L'Angelo della Domenica. Famiglia parrocchiale
di S. Zeno, Passirano proponendo un’inedita Istoria di Passirano, un manoscritto
anonimo, scoperto tra i libri che Giambattista Guarneri aveva donato al parroco.
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Il parrocchiato di don Luigi Falsina a Passirano (1928-1950)

      Ottavio Falsina in una ricerca, accurata, sul suo libro
Passirano, appunti di storia locale identifica l’autore in Giò
Batta Zamboni (1716-1790), figlio di Bartolomeo e prozio di
don Domenico il giansenista. L’Istoria esce in 16 puntate dal
gennaio 1931 al maggio 1932, ma, negli stessi anni e fino al
luglio 1941, in 89 punta- te, tra notizie del mese e biografie di
santi, propone la sua Storia religiosa e civile di Passirano.
Nel 1984 già monsignore a Iseo, dona alla parrocchia di san
Zenone un volume dove riordina, aggiungendo annotazioni e
correzioni, tutti gli articoli inseriti del suo lungo lavo- ro su
Passirano. Nelle prime pagine, sotto lo stemma parrocchiale
così scrive: ”Iseo 30 maggio 1984 - Per l’Archivio
Parrocchiale di Passirano mio primo, e perdurante tuttora
paterno amore. Luigi Falsina”. Da questo voluminoso
malloppo, il nipote Ottavio ha tratto e approfondito le notizie
per la sua pubblicazione del 1983 patrocinata dal comune.
      Durante il suo parrocchiato don Luigi Falsina non si
accontenta di scrivere la storia di Passirano: già dal primo
anno infatti dedica attenzione alle bellezze della sua chiesa. Sono del 1928 le
richieste di preventivo per la sistemazione della statua lignea di Stefano Lamberti
(1482-1538), la Madonna del Rosario. È incaricato il Poisa di Brescia che eseguirà
pulitura e ridoratura. La ditta Maccarinelli è interpellata per il restauro dell’organo
e la ditta Bonifaccio per sistemare le balaustre in marmo rosso di Verona. È attento
osservatore ed esperto del bello da cui trae scopo di nuove iniziative.
     Negli anni prima dell’uscita del notiziario mensile, è indaffarato a ricostruire
l’elenco dei parroci che l’hanno preceduto. Gli vengono fornite notizie dalla
Cattedrale, da Vercelli, da Paderno F.C. e da moltissime altre località dove i parroci
sono nati o hanno portato la loro missione di pastori di anime. Una ricerca accurata
l’ha dedicata ad un sacerdote originario di Passirano, don Domenico Zamboni,
nella quale ha ricostruito l’intera sua vicenda di rivoluzionario. Di questo prete di
provincia, amico dei più illustri personaggi dell’epoca, siamo nei primi anni
dell’ottocento, ha dedicato anche un articolo su Brixia Sacra: Un precursore
risorgimentale. Don Domenico Zamboni. in Memorie storiche della diocesi di
Brescia - 1949. Questa ricerca e tutto il lavoro di don Falsina, come lui tanto
desiderava, meriterebbero una completa pubblicazione.
     Negli anni che seguirono, don Luigi si dedica come pastore delle sue anime
passiranesi alla catechesi seguendo i giovani che prepara ai sacramenti spronandoli
alla partecipazione del catechismo. Costantemente trascrive l’elenco dei
partecipanti annotandovi età e contrada di provenienza. Nell’agosto del 1929
organizza un’adunanza della Federazione Giovanile Leone XIII per discutere
dell’oratorio. Sono anni difficili per il nuovo parroco, ma come un vero pastore
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Il parrocchiato di don Luigi Falsina a Passirano (1928-1950)

riesce a superare ogni ostacolo. Per poter esercitare
il suo compito di sacerdote, nel 1934, è costretto a
dichiarare la sua appartenenza alla razza ariana.
     Come Vicario Foraneo è incaricato a
presiedere gli incontri con la Congrega annuale per
la soluzione dei casi e a ottemperare al dovere della visita Foranea nelle varie
parrocchie, ma il più gravoso incarico gli si presenta nel marzo del 1941. Il
Vescovo da ordine di informare i parroci dell’imminente censimento che i podestà
faranno delle campane in uso nelle varie parrocchie, con lo scopo di scegliere
quelle che in seguito saranno requisite per essere fuse ad uso bellico. A Passirano
saranno requisite due delle campane migliori, già fuse nel 1839 da Giacomo Crespi
di Cremona, quella dedicata al Santo Crocifisso in Re bemolle di quintali 13,75 e
quella in Mi bemolle di quintali 9,50. “E’ tradizione che le signore di Passirano,
assistendo personalmente alla colata, vi gettassero abbondantemente l’argento
delle loro case. Il timbro è infatti tutto particolare, dolce e ricco di vibrazioni…”,
così scrive Falsina nella sua ricostruzione storica. Sei anni dopo, nel giugno del
1947, il parroco inaugura il nuovo concerto di campane rifuse e ricollocate sul
campanile.
      Come vero pastore dedica attenzione ai giovani seminaristi che gli scrivono
lettere di ringraziamento. Tra questi anche Angelo Vianelli, seminarista a Brescia,
che nel 1937, dopo lunga malattia, lascia dolore nella comunità passiranese.
     Dall’archivio parrocchiale numerose sono le lettere dei
seminaristi, ma anche dei sacerdoti che di Passirano hanno un
piacevole ricordo. Don Tranquillo Pietta è uno di loro. Nei
primi anni del novecento aveva costruito, a sue spese, un
piccolo oratorio con cappella e campaniletto, un teatrino e aveva
fondato la scuola di canto e la banda musicale. Tra le note
allegate al suo immenso lavoro, don Falsina presenta un articolo
di giornale che ricorda il 50° anniversario della prima messa di
don Tranquillo: “Tredici anni di lontananza non hanno potuto
far dimenticare a Passirano i trentacinque passativi da Don
Tranquillo Pietta (…) come instancabile fattivo educatore della gioventù….”, che
“celebrò solennemente nella Chiesa della V. Ausiliatrice in frazione Villa…”
     Negli anni a seguire numerose sono le opere che intraprende con la
partecipazione della comunità.

     Nel 1931 fa eseguire dalla ditta Fratelli Marangoni la vetrata istoriata alla
facciata della chiesa con la raffigurazione della Maternità su disegno di Antonio
Paglia pittore del seicento bresciano.
     Seguono i restauri della chiesina dedicata a S. Antonio da Padova, sulla strada
per Ospitaletto, dove nel 1934 il Bertelli esegue il restauro della pala col santo, la
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Il parrocchiato di don Luigi Falsina a Passirano (1928-1950)

Vergine e il Bambino datata 13 agosto 1692 e firmata da Rizardo Lioncino Pinceli.
     Lo stesso anno con solenni esequie fa riesumare le salme dei sacerdoti
defunti che l’hanno preceduto. A questi dedica particolare attenzione nella
sua ricerca storica: don Michele Mazzucchelli; don Pietro Vivenzi; don
Faustino Paganotti, di cui vi è il ritratto ottocentesco in canonica;
don Giovan Battista Felini; don Ezechiele Davini. Tutti, a loro modo,
partecipi all’abbellimento della chiesa parrocchiale. La biografia dei
sacerdoti è ricca di notizie. Don Falsina esegue le sue ricerche in
ogni luogo possibile, dall’archivio parrocchiale a quello vescovile e
presso le parrocchie di provenienza o di arrivo dei vari sacerdoti.
     Continua instancabile con la manutenzione alle opere d’arte.
     Il Bertelli esegue i restauri delle pale d’altare: quella di San Zeno
dipinta da Sante Cattaneo (1739-1819); di San Carlo Borromeo di Domenico
Carretti (1650-1719); l’Ultima Cena del Guadagnini (1817-1900) e
quella della Madonna delle Grazie non ancora identificata, di cm.
158x145 (a oggi non rinvenuta). Restaura anche la pala dell’Angelo
Custode, che Falsina identifica nel Galezzi (1523-1565), della scuola del
Moretto, come autore del dipinto, ora collocato in canonica.
      Mario Pescatori esegue diversi interventi: i restauri dell’affresco
nella cappelletta della Casella che indica come opera eseguita da Lattanzio
Gambara (1530-1574); prepara i disegni per le sedie, le panche e le porte a lato del
presbiterio eseguite dalla ditta Beneduci d’Orzinuovi; la cancellata del battistero
realizzata in seguito dal fabbro Giacomo Barucco; i lampadari. Restaura
l’affresco di San Rocco all’esterno della chiesina della Maternità, oramai
irriconoscibile, e quello della Natività all’altare di San Giuseppe. Decora il
salone della canonica. Esegue anche il restauro dell’affresco raffigurante
l’Evangelista Luca, tuttora ridotto piuttosto male a causa delle infiltrazioni
d’acqua dal tetto.
      Claudio Botta esegue la statua in anticorodal, una lega di alluminio,
raffigurante la Madonna e il Bambino per la chiesina della Maternità a sostituzione
della statua in legno ritenuta “un volgare e sgraziato tronco di assi male intagliato e
vestito”, acquistata dalla vedova Angela Boldi per un miracolo alla figlia. Nel
1940 consegna la scultura in bronzo di San Giovanni Battista per il battistero.
     La ditta Poisa realizza la statua del Cristo Morto.
     Goffredo Moroder di Ortisei nel 1934 esegue la statua di San Rocco, su
disegno del Botta, offerta da Matilde Guarneri. Nel 1938 quella di Sant’Antonio,
offerta da Giacomo Seneci di Lumezzane e nel 1940 quella di Santa Teresa
Lisieux, offerta sempre da Matilde Guarneri.
     Umberto Bartoli, scultore livornese, esegue la statua di San Zeno nel 1941.
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     Don Falsina nel 1940 fa provvede al rifacimento della protezione della
cupola alla torre campanaria e sistemare il tetto con canali nuove.

     Molte altre imprese furono portate a termine durante il suo parrocchiato.
      È instancabile, colto e partecipa alla vita comunitaria. Nella nostra chiesa ogni
piccolo oggetto porta al suo ricordo. Coloro che l’hanno conosciuto, lo descrivono
come personalità nobile d’animo e le numerose fotografie che ci sono pervenute
mostrano in lui anche un briciolo di … vanità. Da giovane seminarista lo vediamo
appoggiato alla sedia nello studio fotografico ben vestito e curato come un
figurino. Si fa ritrarre seduto su una poltrona in stile seicentesca, vestito di piviale
broccato e con ai piedi scarpe lucide forse sognando quel titolo di
monsignore che gli venne concesso in tarda età. Di questa immagine
fa eseguire il ritratto a Emilio Pasini. Un altro ritratto lo commissiona
a Piero Galanti nel 1968. Per la parrocchia di Passirano fa eseguire
da Pietro Milzani, un altro pittore bresciano, i ritratti esposti in
sacrestia dei parroci che l’hanno preceduto e con questi anche il suo.
A dimostrazione del suo essere studioso ricercatore d’archivio, fa
realizzare da Fulvio Beriola, pittore conosciuto dai passiranesi, dei
bozzetti con lo stemma per la parrocchia e probabilmente anche le
prove per gli ex-libris che utilizzerà in seguito per la sua collezione
libraria. Al Beriola fa eseguire anche dei piccoli quadri ad olio raffiguranti
le chiesine di Passirano.
     L’archivio parrocchiale da lui consultato è riordinato in faldoni
numerati e argomentati. Negli anni a venire stende inventari
dettagliati di ogni oggetto antico o recente a disposizione della sua
chiesa e con bella calligrafia redige i registri sacramentali con
numerose notizie riferite ai fedeli.
      La sua presenza a Passirano ci ha arricchito nello spirito e ci ha
dato la possibilità di conoscerci meglio. Ora sta a noi continuare con
lo stesso entusiasmo e volontà per dare a chi ci susseguirà quello che
lui ci ha lasciato.

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            Per ricordarlo

                            1908

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                          1914

                          1923
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1924 - Gardone V.T. - con i giovani dell’Azione Cattolica

   1928 - Passirano - l’ingresso per le vie del paese
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                       1928 - a Passirano

1930 - 24 aprile - con i ragazzi della 1a Comunione
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1931 - 10 maggio - pellegrinaggio con i giovani dell’Azione Cattolica a Verona

                                          1934

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                        1940 - sul lago d’Iseo

1942 - 3 dicembre - nozze di Micanzi Vittorio e Buizza Camilla

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                         1943 - con don Zanoletti e i suoi ragazzi

1945 c. - le giovani dell'Ass. Cattolica in gita a Lovere - Santuario Sante Capitanio e Gerosa

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Passirano dal suo archivio

      1948 - dal cortile della canonica

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Ogni notizia storica riportata è tratta dal volume: Note storiche di Passirano -
gennaio 1928 - luglio 1941, scritto da don Luigi Falsina e custodito nell'archivio
parrocchiale.

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                                     Passirano, 14 - 22 aprile 2019
A memoria, nel 30° anniversario dalla morte di
don Luigi Falsina (19/11/1894 - 02/05/1989)

         Passirano, 14 - 22 aprile 2019
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