FESTIVAL THAUMA 2021 GRADUATORIA DEI VINCITORI E RELATIVI GIUDIZI PLAYING MEDEA FUORI CONCORSO
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
FESTIVAL THAUMA 2021 GRADUATORIA DEI VINCITORI E RELATIVI GIUDIZI PLAYING MEDEA FUORI CONCORSO GRADUATORIA DEI FUORI CONCORSO Festival Thauma 2021 Due PRIMI PREMI ex aequo - Liceo ginnasio statale “Ugo Foscolo” di Albano Laziale (RM): Fratelli Sette a Tebe di Eschilo e Antigone di Sofocle I testi di riferimento sono stati molteplici, sia di ambito antico e tragico sia moderno, e il risultato è una giustapposizione suggestiva. Dal punto di vista didattico è stato svolto un importante lavoro di ‘rinarrazione’ del mito, con voci narranti fuori campo e alcuni dialoghi tratti dai tre drammi presi come riferimento (I Sette a Tebe di Eschilo, Antigone di Sofocle, Fenicie di Euripide). La traduzione è libera, venendo adattata alle necessità rappresentative per scorrere con naturalezza e questa operazione fuziona. Per le ambientazioni sono stati scelti spazi per lo più aperti (un cortile, un prato, un uliveto …), oltre a riprese al pianoforte e in una palestra per scene di lotta simulata. Le singole ambientazioni sono curate e suggestive. Il lavoro registico sul video è assai efficace, così come lo sono le scelte delle scene e dei costumi La recitazione consapevole ed efficace sia nelle parti corali (anche cantate e in greco) sia nei dialoghi (si segnalano Eteocle e Polinice. Apprezzabili le scelte musicali e gli inserti in greco, ma con intonazione non sempre ben sorvegliata. La proposta video è artisticamente autonoma e prevale sulla performance teatrale con le tecniche proprie delle riprese cinematografiche (prevalenza dei primi piani, pluralità dei punti di vista, campi lunghi). Nell’insieme si tratta di un buon prodotto, creato in tempi di distanziamento sociale, a cui manca il passo successivo di superamento della frammentazione delle scene e di amalgama dei diversi elementi. Audio e video non sono precisissimi, ma comunque più che accettabili. Come per gli altri casi, prevale l’effetto della ripresa cinematografica su quello teatrale. - Istituto Leone XIII di Milano: Elektra Elettra di Sofocle e Le mosche di Sartre Il testo proposto è una rielaborazione degli studenti del laboratorio teatrale sulla base della traduzione di Enzio Cetrangolo dell’Elettra di Sofocle contaminato liberamente con passi delle Mosche di Sartre. Da apprezzare questo momento sperimentale di ricerca sulla drammaturgia del testo, preliminare alla realizzazione scenica. La contaminazione dei testi è affrontata con quadri di scene ‘frammentate’, i cui vuoti sono riempiti da soluzioni cinematografiche. Difficile dunque valutare la “messa in scena” poiché il contributo video rinuncia alla dimensione “teatrale” per strutturarsi come alternanza e accostamento di singole “finestre”, per lo più attorno a un interprete centrale (soprattutto Elettra). Originale e intensa l’idea registica di allestire la rappresentazione come se i personaggi interagissero attraverso una call di Zoom o di Meet (analogamente ad altri prodotti presentati a questo festival), ma particolarmente
curati (più di altri) sono il montaggio delle scene e la qualità dell’audio. Sembra che la regia tenti diversi tipi di linguaggi (social, filmico, teatrale) senza però risolverli in una unità; teatralmente, si ricerca l’effetto di una gestualità forte, che però nella frammentazione delle scene non è sempre chiara nel significato. Si tratta di una performance filmica, che in tutto e per tutto sarebbe impossibile a teatro. La regia immagina uno spettacolo realizzabile solo con una proiezione sullo schermo. Sotto questo punto di vista riesce bene la scena iniziale con la scomposizione audio e video del personaggio Elettra. Ottime le scelte musicali, che contribuiscono a dare struttura. Non tutte le scene sono efficaci allo stesso modo, ma si osserva un equilibrio generale. L’uso audio/video del coro è ben costruito. L’immagine è pulita e la regia filmica varia seguendo in modo opportuno le dinamiche del testo. La prova dei ragazzi è notevole, considerato che recitare (spesso da soli) davanti a una telecamera è molto più complesso che farlo assieme davanti a un pubblico. Buona la qualità della recitazione con i primi piani degli attori. Ben costruiti i caratteri di Elettra, Clitemmestra ed Egisto e bravi gli interpreti. L’evidente impegno dimostrato dagli studenti è tale da riuscire ad abbattere la distanza fisica che c’è tra loro, tanto da arrivare a presentare un progetto che fonda la sua forza e il suo valore sulla coralità. Il lavoro proposto ha però la pecca di non rispettare pienamente le norme del Festival in merito alla lunghezza del video. TERZO PREMIO - Liceo classico e scientifico “A. Volta” di Como: Oikos Persiani di Eschilo Il contributo video rinuncia alla dimensione “teatrale” per strutturarsi come alternanza e accostamento di singole “finestre” video via Zoom che, essendo molto piccole, sacrificano la visibilità degli attori recitanti; tutta la dinamica drammaturgica è affidata al movimento delle immagini sullo schermo, tramite il gioco di distribuzione spaziale. Si apprezza soprattutto l’originalità dell’idea, che è stata adottata anche da alcuni concorrenti del Festival Playing Medea. I testi proposti sono tratti da varie fonti e coordinati in modo più o meno efficace. Buona la recitazione con una dizione chiara che comunica senso di consapevolezza da parte degli allievi, ma il testo è affidato a una lettura performativa, più che a una messa in scena. Non sono possibili osservazioni sulla “presenza scenica”, sui costumi, sulla scenografia. Per essere una registrazione zoom, il montaggio è molto buono. L’audio, d’altra parte, risente dei problemi di una registrazione a computer. MIGLIOR RAPPRESENTAZIONE COMPLESSIVA DUE PRIMI PREMI EX AEQUO (IN ORDINE ALFABETICO) - IIS Vittorio Bachelet di Abbiategrasso (MI) vv. 410-445: Pazza d'amuri – coru Coraggiosa la scelta di affrontare la “traduzione” di Isgrò che non può non aver portato gli allievi ad approfondire argomenti legati ai problemi del “tradurre” e del “tradire” un testo; gli attori sono consapevoli e hanno ben interiorizzato il testo, gestendo il linguaggio in modo interessante. L’allestimento è registicamente interessante e la qualità del video, audio e montaggio sono ottime. Originale e suggestiva l’ambientazione con la sabbia con la quale gli attori interagiscono; essenziali e allusivi al viaggio i veli e le corde, quasi fossero “vele” e gomene di imbarcazione
La recitazione del corifeo è efficace e molto espressiva con una voce molto ben impostata; il coro nel suo complesso si presenta ben organizzato sia nell’alternanza delle voci che all’unisono Il video corrisponde in parte al punto di vista dello spettatore e aggiunge qualità artistica e poetica in quanto centrato soprattutto sui primi piani e sui dettagli. - Liceo statale A. Manzoni di Caserta vv. 1251 – 1292: “Del Perduto Amore” – De l’Amour perdu – Il Quinto Stasimo nella Medea di Euripide Molta cura nel video e nella sua struttura generale (Ringkomposition), si nota un tocco professionale nel montaggio; Studiato canto corale coreograficamente rappresentato coinvolgendo numerosissimi studenti, che si muovono seguendo figure. Ben risolti cinematograficamente e ambientato in luogo storico i ‘fuoriscena’ del dramma, che raffigurano scene all’interno della reggia di Creonte, ove la principessa -indossando gli abiti donati malignamente da Medea- muore avvelenata; I costumi, trucchi e location sono curatissimi. L’effetto finale è quello di uno spettacolo ben costruito. Visivamente convincenti le scelte registiche e l’interpretazione dei personaggi muti principali. TERZO PREMIO - Liceo Classico Fondazione Sacro Cuore di Milano vv. 1019 – 1080: Δεινὴ Il filmato (guidato registicamente da due professionisti) denota la studiata regia filmica di una scena teatralmente non facile che rappresenta la climax tragica del dramma, soprattutto per giovani interpreti. Le scelte scenografiche sono simboliche e d’effetto soprattutto nella scena iniziale. Reso efficacemente il doppio di Medea, sempre con modalità simbolica. Il realismo invece della scena finale, con Medea imbrattata di sangue all’esterno, in un giardino di oggi, appare una scelta poco coerente con il precedente linguaggio simbolico, extratemporale. La qualità della recitazione è buona. Il video è accompagnato da una dettagliatissima scheda che riporta il copione, note di regia e disegni degli oggetti scenografici, a dimostrazione di una importante ricerca a monte dell’interpretazione. A livello interpretativo, alla giuria pare però semplicistico contrapporre i due volti di Medea, denominando una Medea ‘buona’ e l’altra Medea ‘cattiva’: questo giudizio presente nelle note di scena, emerge dai gesti stizziti e dal tono di voce di Medea quando decide di uccidere i figli. Si tratta di un equivoco presente anche in altre interpretazioni di Medea (non solo qui). Medea ama i figli, ma vuole vendicare l’amore tradito. Non è ‘cattiva’. Lo scontro interiore di Medea è tra la ‘madre’ e la ‘moglie’, in necessaria contrapposizione. Medea che ama i propri figli, ben sa che dopo aver ucciso la nuova sposa del marito, il destino dei figli potrebbe essere solo infelice: meglio per loro morire. MENZIONE Liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto di Novara vv. 579-626: Male dire Il lavoro è sicuramente ben curato, pur mancando una dichiarazione delle intenzioni che dal testo portano ai dettagli di costume e di scena. Inoltre, le riprese sono svolte ad hoc e non con modalità a distanza come da bando. Interessante la scelta di moltiplicare Giasone, nonostante non sia sempre coerente la distribuzione delle battute.
Scelte cromatiche interessanti, così come il set e la scelta antico-moderno per i costumi dei protagonisti. Ottimo l’uso del correlativo oggettivo della fune che stringe i polsi di Medea e da cui essa si libera al momento dello scioglimento della tensione. Medea è dignitosa, Giasone (1) convincente. MIGLIOR LAVORO CORALE PRIMO PREMIO Liceo classico tradizionale annesso al convitto Canopoleno di Sassari vv. 410-445: Navigare Medea Il testo, adattato dalla traduzione di Ester Cerbo, è arricchito anche da versi recitati e cantati in greco e ben corrisponde alle scelte drammaturgiche Originale ed efficace l’ambientazione in riva al mare, tra scogliere e paesaggi brulli, nuvole e gabbiani. Costumi e trucco molto curati Molto efficace la scelta allegorica di situare l’azione scenica del coro e di Medea in riva e a diretto contatto con la potenza delle onde burrascose di mare, in una atmosfera ventosa e tormentata. Nel vento, i rumori della natura oscurano le voci, che pertanto non risultano sempre chiare, anche se risalta in modo potente soprattutto l’effetto della coralità travolta da fenomeni naturali. I ragazzi hanno fatto un lavoro sul coro molto buono sia sul testo sia sull'interpretazione. SECONDO PREMIO (menzione anche per l’interdisciplinarietà) Liceo classico e musicale "G. Palmieri" di Lecce vv. 1019 – 1080: Il tremendo animo di Medea Il video, curato nel montaggio per quasi 12 minuti di ripresa, ambienta nel magnifico scenario del Teatro romano di Lecce la rappresentazione del contrasto interiore di Medea nei vv. 1019 – 1080. Uno scenario importante e una regia ‘simbolica’, che però non risolve in modo coerente la scelta degli oggetti di scena (peluche, bambolotti, abitini da neonato), che appaiono naive e non necessari in quel contesto. Lo spettacolo si giova dell'interdisciplinarietà del Liceo, che unisce studentesse del Liceo classico a quelle del Liceo musicale. Coreografica e spettacolarmente efficace le scene che inquadrano il coro (interpretato in modo classicheggiante). Le musiche sono molto studiate e di grande effetto. A livello attoriale, le giovani interpreti del doppio di Medea sembrano non possedere ancora i trucchi dell’arte della recitazione e la giovane età non le aiuta nell’interpretare con pathos coerente il tragico sdoppiamento di Medea. Le scene di danza sono molto efficaci visivamente (molto brava la ballerina), ma appaiono giustapposte al testo recitato. Si apprezza la sperimentazione interdisciplinare e didattica, con versi recitati anche in greco. Un grande potenziale, dunque, tutto da elaborare e sviluppare. TERZO PREMIO La voce di Medea è resa corale Liceo ginnasio statale “Ugo Foscolo” di Albano Laziale (RM) vv. 271-363: Un giorno ancora Efficiente scelta d’interpretare Medea in dimensione corale. Grande lavoro di gruppo, cura nei costumi e lavoro registico nella scelta di una location di non semplice impiego. Non ottima la qualità audio della registrazione. MENZIONI PER LA CORALITÀ DELLE COLLABORAZIONI INTERCLASSI INTERNE ALLA SCUOLA
- 6 spettacoli dell’IIS Vittorio Bachelet di Abbiategrasso - 6 spettacoli del Liceo scientifico D. Bramante di Magenta - 2 spettacoli del Liceo statale Sandro Pertini di Ladispoli (RM) - 2 spettacoli del Liceo Classico Fondazione Sacro Cuore di Milano SOLUZIONE ARTISTICAMENTE PIÙ EFFICACE PRIMO PREMIO Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza vv. 1019 – 1080: Voci di Medea. Uno studio. Ottima la cura della messinscena nei suoi dettagli (costumi, maschere, scenografia), supportata da una buona capacità interpretativa delle attrici; le interpreti, nonostante la giovane età, hanno dimostrato consapevolezza scenica, capacità di interagire con efficacia tra di loro e buon approccio alla recitazione con maschera. Realizzazione densa di teatralità, efficace, intensa, comunicativa dei sensi del testo, con un taglio interpretativo originale, laddove il docente / regista ha immaginato un’assimilazione tra i sentimenti femminili del Coro e di Medea. Tre Medee in scena, tutte e tre assolutamente coordinate nei movimenti e negli scambi di battute. Recitazione intensa da parte delle interpreti, nonostante l’uso delle maschere. La scena ha ritmo. Apprezzabile la scelta musicale che evoca rari frammenti di musica antica conservati. La studiata straniante ambientazione scenografica, entro un’aula del Liceo artistico dedicato alla scenografia, ha un effetto onirico e dialoga ottimamente con la scelta registica e l’interpretazione attoriale. Grande qualità d’insieme nell’interpretazione del monologo da parte delle attrici. SECONDO PREMIO Liceo classico e scientifico A. Volta di Como vv. 271-363: Una ripida rovina I due interpreti hanno compiuto una scelta poco condivisa tra i tanti candidati, il dialogo tra Medea e Creonte nel Primo Episodio (solo due gruppi in tutto il Festival hanno selezionato questi versi). Il video si segnala per il minimalismo scenografico e la rinuncia ad appoggiarsi a particolari effetti video, compensati dall’intensità interpretativa: si propone un teatro di parola, con pochissimi ma studiati gesti scenici da parte dei due attori, che recitano seduti. Una camera fissa inquadra i due interpreti, che compaiono uno di fianco all’altro, ma in ambienti separati, come metaforicamente è distante il loro mondo. I due, tuttavia si fronteggiano con molta naturalezza e in modo diretto in un duro confronto e in un incalzante dialogo che stupisce come possa avvenire così bene, essendo i due attori distanti. La scheda tecnica non segnala di chi sia la traduzione adottata, forse per il fatto che il dialogo è adattato con studiata libertà alla resa teatrale della scena. Numerose frasi finali sono riprese, con anadiplosi, all’inizio della successiva battuta dall’altro personaggio, come un basso continuo che enfatizza certi pensieri, validi per l’una e l’altra parte pur contendente. Spicca l’alta qualità attoriale di Francesco Fadda, diplomato lo scorso anno al Liceo Volta (quindi ex studente), in dialogo con la brava ma più incerta Chiara Fattorini. TERZO PREMIO Istituto Massimiliano Massimo di Roma vv. 579-626: Medea vs Giasone: monadi senza finestre
Il video condensa in 5 minuti esatti la scena fondamentale dello scontro tra Medea e Giasone nei vv. 579-626 della Medea di Euripide. La ripresa è efficace per la sua essenzialità, in uno spazio teatrale con camera fissa. Il che valorizza la teatralità della rappresentazione, senza cedere a tentazioni di effetti cinematografici). Molto positiva la scelta simbolica della corda e della contrapposizione anche nei colori dell’abito tra Medea in rosso e Giasone in nero ornato d’oro. Punti deboli, ma migliorabili in una successiva fase: i due protagonisti recitano senza presupporre la presenza di un pubblico e non trasmettono emozioni. MENZIONI • Liceo Statale Isaac Newton di Chivasso, per i diversi immaginari evocati nell’interpretazione del personaggio Medea • Liceo classico e musicale "G. Palmieri" di Lecce, per i diversi linguaggi ricercati (si veda sotto anche MULTIDISCIPLINARIETA’) • Liceo di Stato Girolamo Bagatta di Desenzano del Garda (Il mito di Medea come attuale dramma psicanalitico) NUOVA CATEGORIA: MEDEA SOCIAL La frammentazione e la virtualità delle relazioni umane è emersa nei video che hanno colmato il vuoto della presenza scenica trattando la vicenda tragica all’interno delle comunicazioni Social. Si apprezza l'originalità e la creatività di queste realizzazioni che tuttavia escono dalla dimensione teatrale • Liceo classico e scientifico A. Volta di Como (spettacolo Fuori concorso) • 2 spettacoli del Liceo statale Sandro Pertini di Ladispoli (RM) (vedi anche soluzione corale) • IPIA Cesare Pesenti di Bergamo (vedi anche sulla lettura interculturale del mito) • Liceo Leone XIII di Milano (spettacolo Fuori concorso) PRIMO PREMIO I.I.S. N. Machiavelli di Pioltello (MI) vv. 1251 – 1292: *EPICO* MEDEA SG0ZZA BAMB1NI IN LIVE [NO CLICKBAIT] L’idea, estremamente originale, esperimento di social-tragedy, riattualizza l’omicidio di Medea a danno dei propri figli, rendendo efficacemente la tragedia di chi assiste a un delitto del genere senza poter intervenire, come nei suicidi attuali annunciati via social. L’impotenza del coro della tragedia euripidea è bn espressa in questa scena contemporanea. L’idea è molto curata anche nei dettagli (vd. nickname e commenti sulle chat), anche se non valorizzata appieno da capacità attoriali e dalla traduzione. Davvero apprezzabile l’idea di trasmettere l’inquietudine che si ricava dalla scelta di vivere ‘live’ attraverso i social un figlicidio, attraverso le parole del testo antico. ALTRE MENZIONI INTERDISCIPLINARIETÀ (il mito di Medea rappresentato attraverso parola, coreografia, musica) - Liceo classico e musicale "G. Palmieri" di Lecce
INTERCULTURALITÀ (versi in lingua italiana, capoverdiana, marocchina, tunisina, albanese, cosovara, senegalese e indiana) - IPIA Cesare Pesenti di Bergamo IMPORTANTI PERCORSI DIDATTICI VERSO L’INTERPRETAZIONE DEL TEATRO ANTICO A SCUOLA - Liceo scienze umane “Sofonisba Anguissola” di Cremona - Istituto di Istruzione Superiore C. Balbo di Casale Monferrato (AL) - Istituto Salesiano Don Bosco Ranchibile di Palermo SEGNALAZIONI ATTORI • Oscar Natatore, Corifeo, in Pazza d'amuri – coru (vv. 410-445), dell’IIS Vittorio Bachelet di Abbiategrasso (MI) • Giulia Romano, Medea, in Niños - Giasone e Medea (vv. 908-975), dell’IIS Vittorio Bachelet di Abbiategrasso (MI) (misurata ma efficace nei movimenti, sa passare dal pianto a espressioni velatamente beffarde quando prepara i doni per la nuova sposa; sostiene molto bene i primi piani) • Leila Celi e Matilda Farrington, Medee, in Psycho Medea (vv. 1019-1080), del Liceo di Stato Girolamo Bagatta di Desenzano del Garda (BS) • Giulia Maroni e Letizia Desimone (Medea) e Carlo Farina (Giasone), in I volti di Medea (vv. 579-626) dell’Istituto di Istruzione Superiore C. Balbo di Casale Monferrato (AL) • La seconda Medea, in Terra (vv. 271-363), del Liceo scientifico D. Bramante di Magenta (MI) • Ilaria Paternò e Federico Impellizzeri, in Fuoco (vv. 908-975), del Liceo scientifico D. Bramante di Magenta (MI) • La seconda Medea che chiude il video, in Μήδεια (vv. 1019 – 1080 Medea), del Liceo scientifico D. Bramante di Magenta (MI) • Il primo Giasone, in Male dire (vv. 579-626), del Liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto di Novara • Lorenzo Cianti, Creonte, in Un giorno ancora (vv. 271-363) del Liceo ginnasio statale “Ugo Foscolo” di Albano Laziale (RM) • Alessio Boccuni, interprete maschile di Medea, in Il mio maledetto orgoglio (vv. 1019 – 1080), del Liceo Statale Isaac Newton di Chivasso (TO)
• Francesco Fadda, in Una rapida rovina (vv. 271-363), del Liceo classico e scientifico “A. Volta” di Como (spicca l’alta qualità attoriale) CORO • Coro di Pazza d'amuri – coru (vv. 410-445), dell’IIS Vittorio Bachelet di Abbiategrasso (MI): nel suo complesso si presenta ben organizzato sia nell’alternanza delle voci che all’unisono. • Coro di “Del Perduto Amore” – De l’Amour perdu – Il Quinto Stasimo nella Medea di Euripide (vv. 1251 – 1292), del Liceo statale A. Manzoni di Caserta • Coro di Un giorno ancora (vv. 271-363) del Liceo ginnasio statale “Ugo Foscolo” di Albano Laziale (RM): grande lavoro di gruppo, cura nei costumi e lavoro registico nella scelta di una location di non semplice impiego. COSTUMI E TRUCCO • Navigare Medea (vv. 410-445) del Liceo classico tradizionale annesso al convitto Canopoleno di Sassari • “Del Perduto Amore” – De l’Amour perdu – Il Quinto Stasimo nella Medea di Euripide (vv. 1251 – 1292), del Liceo statale A. Manzoni di Caserta • Voci di Medea. Uno studio (vv. 1019 – 1080) Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza • Medea o della lucida follia (vv. 908-975) del Liceo Cagnazzi di Altamura (BA) SCENOGRAFIE • Voci di Medea. Uno studio (vv. 1019 – 1080) Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza • Il tremendo animo di Medea (vv. 1019 – 1080) del Liceo classico e musicale "G. Palmieri" di Lecce: nota di merito alla scelta della location, alla qualità audio, video e montaggio. La messinscena è curata, ricca di dettagli. TESTO • Tutte le proposte dell’IIS Vittorio Bachelet di Abbiategrasso (MI): coraggiosa la scelta di affrontare la “traduzione” di Isgrò che ha portato gli allievi ad approfondire argomenti legati ai problemi del “tradurre” e del “tradire” un testo. • Medea esule d’amore (vv. 410-445) dell’IPIA Cesare Pesenti di Bergamo: la cifra scelta è quella della valenza multiculturale del mito di Medea per giovani di origine straniera che recitano i versi in lingua capoverdiana, marocchina, tunisina, albanese, cosovara, senegalese e indiana. MUSICA
• Pietra e ferro (vv. 1251-1292), del Liceo scientifico D. Bramante di Magenta (MI): interessante l’introduzione musicale-ritmica che ricorda il motivo dei Nani nell’Anello del Nibelungo di Wagner • Il tremendo animo di Medea (vv. 1019 – 1080) del Liceo classico e musicale "G. Palmieri" di Lecce: le musiche sono molto studiate e di grande effetto. • Voci di Medea. Uno studio (vv. 1019 – 1080) del Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza: apprezzabile la scelta musicale che evoca rari frammenti di musica antica conservati
Puoi anche leggere