Expo Milano 2015: un'occasione per il rilancio economico dell'Italia

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Expo Milano 2015: un'occasione per il rilancio economico dell'Italia
Expo Milano 2015: un’occasione per il rilancio economico dell’Italia
Expo Milano 2015: un'occasione per il rilancio economico dell'Italia
CHE COS’E’ L’EXPO ?

CHI SONO I PROTAGONISTI ? QUAL’E’ IL LORO RUOLO ?

OPPORTUNITA’ E RISCHI

PREVISIONI

LE SFIDE
Expo Milano 2015: un'occasione per il rilancio economico dell'Italia
Milano si appresta ad ospitare Expo 2015, che dal 1° maggio al 31 ottobre del
2015 metterà la nostra città e tutta l’Italia al centro del Mondo per ben sei mesi
(Milano Caput Mundi).

Quale occasione migliore per rilanciare un paese con delle potenzialità
smisurate ma che sta attraversando una situazione economica disastrosa
dettata soprattutto dalla’incapacità e pessima gestione delle cariche più
alte?
Grande occasione di rilancio per Milano e l’Italia ma le variabili sono
moltissime ed il rischio di ottenere un effetto nullo o addirittura negativo è alto.

Le polemiche sono all’ordine del giorno, animate dalla cattiva gestione, da
scandali e ritardi nella costruzione di infrastrutture con un dispendio pubblico
enorme che è necessario far fruttare.
Quali saranno le opportunità lavorative che effettivamente Expo creerà, in
particolare per i giovani?

Quali le possibilità per un risorgimento turistico che spinga Milano a
diventare una capitale europea da vivere e da visitare?
Che cos’è l’EXPO ?

Manifestazione di tipo fieristico caratterizzata da un tema specifico.

Esposizione Universale una mostra espositiva nata per promuovere e dare visibilità al progresso industriale
e tecnologico, una mostra in cui vengono esposte le ultime innovazioni tecniche e scientifiche nate con
l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita economica e sociale del pianeta, accompagnata da eventi
quali meeting e conferenze che ruotano intorno al tema specifico.

L’organismo a capo delle esposizioni universali è Bureau International des Expositions B.E.I.

Questo organismo nasce a Parigi solo il 22 novembre del 1928 da una convenzione sottoscritta da numerose
nazioni nel mondo, con l’obbiettivo di regolamentare queste manifestazioni. Ad oggi conta 154 stati ed
organismi membri e rende l’esposizione universale uno dei più ambiti ed importanti eventi per rilevanza e
flussi turistici che uno stato possa ospitare.
Caratteristiche attuali dell’Expo dal 1996 in poi
 1. L’Expo deve avere un Tema di carattere generale

 2. L’Esposizione Universale si ripete ogni 5 anni con una durata minima di 6 mesi e non prevede
   limitazioni spaziali relativamente alla grandezza del percorso espositivo, ovvero l’area destinata ad
   ospitare l’esposizione.

 3. Un paese che voglia candidare una città deve farlo nove anni prima della data in cui si svolgerà
   l’evento. Il voto per decidere l’assegnazione, sulla base di un dossier di candidatura, cade sempre con
   sette anni d’anticipo
La prima esposizioni universale :

Londra 1851 “The Great Exhibition of the Works of Industry off all Nations”.
Expo Milano 2015

Le candidatura di Milano ad Expo: il 16 Ottobre 2006 Letizia Moratti , sindaco di Milano, presenta il
Dossier della candidatura alla presidenza del Consiglio dei Ministri con il tema

                                 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”

Pochi giorni dopo il Governo italiano decreta che sarà Milano la città italiana candidata all’Expo del 2015.
Arriva quindi la richiesta di candidatura alla B.I.E. per l’Esposizione Universale del 2015 e Milano si trova
a competere con l’altra candidata per L’Europa, la città turca Smirne. Presentato successivamente l’intero
progetto per l’eventuale Expo l’ufficialità arriva il 31 Marzo 2008, quando la B.I.E. decreta che l’edizione
dell’Expo 2015 sarà ospitata dal capoluogo lombardo.

L’Expo Milano 2015 aprirà il 1 Maggio 2015 con una grande cerimonia di apertura per la quale è previsto
un investimento di circa 20 milioni di euro. La cerimonia avverrà in stile olimpiadi con la sfilata di tutti i
paesi partecipanti, quello ospitante in primis. La sfilata attraverserà la città passando per 10 location diverse
dove saranno allestiti numerosi spettacoli, per poi confluire in un unico posto a chiusura della cerimonia.

Da questa data per 6 mesi Milano ospiterà cira 7000 eventi di diversa natura che coinvolgeranno chiunque
vorrà prenderne parte: teatro, musica, sport, moda e design, enogastronomia, cinema ecc… In realtà Milano
è già invasa da eventi dedicati ad expo.

sito ufficiale di Milano Expo 2015 al link http://www.expo2015.org/
Tema centrale

“Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, questo è il tema centrale di Expo Milano 2015 che si terrà dal 1
Maggio al 31 Ottobre 2015.
Milano vuole focalizzare l’attenzione del mondo e l’impegno di tutti i paesi partecipanti sulla nutrizione,
sull’importanza del diritto ad una alimentazione più sana, sicura e sufficiente per tutti combattendo i
problemi alimentari ancora troppo presenti in molte aree del pianeta.

L’obbiettivo non è fornire risposte, ma trovarle, giorno dopo giorno, attraverso eventi, mostre, convegni ed
incontri sui problemi più importanti inerenti all’alimentazione.

Dal tema principale si articolano una serie di sottotemi: la scienza per la sicurezza e la qualità del cibo,
l’innovazione nella filiera alimentare, tecnologia per l’agricoltura e la biodiversità, educazione alimentare,
solidarietà e cooperazione alimentare, l’alimentazione per uno stile di vita migliore e l’alimentazione nelle
culture e nei gruppi etnici.
L’esposizione ospiterà le più grandi innovazioni tecniche e scientifiche del settore dell’alimentazione, dalla
produzione, alla conservazione, alla distribuzione dei cibi.

Quale posto migliore se non una città italiana per ospitare un’Expo con questo tema, vista la nostra
vastissima cultura alimentare, fatta di prodotti genuini e coltivati naturalmente, il che detto in questo
momento risulta come un paradosso visti tutti gli scandali che colpiscono molti dei nostri prodotti.
Sito espositivo ed infrastrutture previste

Numerose le infrastrutture che sono sorte e che tutt’ora sono in corso d’opera per l’Expo 2015.

Alcune costruite ad hoc per l’evento, altre come opere di riqualificazione urbana, ma che servano anche a
migliorare l’estetica, la vivibilità e la fruibilità della città per l’esposizione che si prepara ad ospitare.
Sono inoltre da notare le migliorie apportate alla viabilità cittadina con l’introduzione di sistemi di car
sharing, bike sharing e il potenziamento delle linee metropolitane, con le nuove linee M4 ed M5 che si
aggiungono alle prime 3 ed alle 2 linee di passante ferroviario

Inaugurato sabato 10 maggio 2014 Expo Gate si presenta come un doppio edificio trasparente pensato come
luogo di ospitalità, intrattenimento e formazione. E’ un vero e proprio infopoint per milanesi e turisti che
offre tra i diversi servizi anche la vendita di souvenir.
Protagonisti :
144 paesi e tre organizzazioni internazionali: l’ONU, il CERN e la Commissione Europea.

Investimenti dei paesi si stimano pari a circa 1 miliardo:

“Una vetrina unica per opportunità e business. Il sostegno del mondo imprenditoriale è molto importante
sia nella fase di preparazione dell’evento che durante i sei mesi della manifestazione”. www.expo2015.org
I Partners Commerciali possono essere distinti in :
Official Global Partners che sono: Accenture, Enel, Fiat, Intesa San Paolo, Samsung, Selex Es, Telecom.

Premium partners: Coop e Manpower Group

Official Partners: Came, Coca Cola, Cisco, Eni, Eutelsat, Fiera Milano, Illy, Regione Sicilia, S. Pellegrino,
TechnoGym.

Le tre distinzioni di partners si riferiscono al loro impatto nei confronti dell’evento come range di
investimento. Gli Official Global partners investono più di 20 milioni di euro, i premium partners tra i 10 ed
i 20 milioni, e gli official partners tra i 3 ed i 10 milioni.
Istituzionali che sono anche i soci fondatori di Expo 2015 S.p.a.: il Governo della Repubblica Italiana, la
Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Provincia di Milano e la Camera di Commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura di Milano.

L’Organizzazione e la gestione dell’Expo di Milano 2015 è stata affidata alla già citata Expo 2015 S.p.a.,
una società costituitasi il 1° dicembre 2008 dagli organi istituzionali sopra elencati con il compito di
realizzare, organizzare e gestire, l’Expo 2015.
Spazi espositivi per le quali i paesi partecipanti potranno optare: i Self Built o i Cluster.

Il Self Built, ovvero il padiglione nazionale vero e proprio è uno spazio affacciato lungo la World
Avenue che , come abbiamo visto, è l’arteria principale del sito espositivo.

La costruzione del proprio spazio espositivo non è del tutto libera, l’Organizzazione ha infatti stilato una
serie di regole vincolanti alle quali i partecipanti devono attenersi per la costruzione dello spazio
espositivo. Le principali regole sono: il 50% dei lotti occupati deve essere all’aperto e l’altezza dei
padiglioni non dovrà superare i 17 metri d’altezza. Inoltre devono essere costruiti con criteri di alta
sostenibilità ambientale ed efficienza energetica (materiali riciclabili e a basso impatto energetico).
I Cluster. E’ una soluzione per favorire la partecipazione di quei Paesi che non possono permettersi di
costruire un padiglione autonomo e che quindi, pagando un affitto, vengono raggruppati sotto questi
“padiglioni comuni” secondo criteri tematici o, novità della prossima edizione, filiere alimentari.

Per i nove cluster che saranno presenti sul sito sono stati individuati i temi che vengono così raggruppati:

1. identità tematica: Agricoltura e Nutrizione nelle Zone Aride – La Sfida della Scarsità d’Acqua e dei
  Cambiamenti Climatici; Isole; Mare e Cibo; Bio-Mediterraneo – Salute, Bellezza e Armonia.
2. Filiere alimentari: Riso – Abbondanza e Sicurezza; Caffè – Il Motore delle Idee; Cacao – Il Cibo degli
  Dei; Cereali e Tuberi – Antiche e Nuove Colture; Frutta e Legumi; Il Mondo delle Spezie.

La partecipazione dei paesi più poveri sarà finanziata dalla stessa Expo S.p.a..
Opportunità e previsioni

TOTALE VISITATORI 20 milioni di visitatori di cui il 70 % italiani

Visitatori stranieri, che costituiranno i rimanenti 6 milioni

(la Cina da sola, che all’Expo avrà uno dei padiglioni più grandi, porterà un milione di turisti)

Solo 11 milioni di turisti su 20 avranno bisogno di un alloggio e se stimiamo una permanenza media di 2,5
giorni si genererà una domanda di circa 27,5 milioni di presenze, che distribuite sui 6 mesi di durata
dell’evento danno una media di circa 150.000 posti letto al giorno necessari.
Ma Milano può contare solo su circa 70.000 posti letto ed appare evidente che la sola città non sarà in grado
di assorbire il flusso turistico stimato, costringendo i turisti ad alloggiare al dì fuori della metropoli.

Sarà quindi necessaria una sinergia ricettiva tra Milano ed i territori limitrofi situati a meno di tre ore di
distanza di percorrenza (Antonioli Corigliano 2010).

Tutti questi numeri però finora esistono solo sulla carta, e non sono nient’altro che ottimistiche previsioni.
Le sfide

Le strutture progettate e realizzate per queste manifestazioni trovino una destinazione d’uso dopo l’evento
prima ancora che vengano edificate.
Come Expo Milano 2015 affronta il tema del “dopo EXPO”.

Con un occhio al passato la vera sfida per Milano sarà il Post Expo. All’orizzonte due sono i rischi che un
evento di questa portata comporta: da una parte la possibilità che le strutture rimangano inutilizzate ed
abbandonate a loro stesse buttando via i soldi pubblici e dall’altra la tentazione di trasformare il post-Expo
in un’ennesima operazione immobiliare, le solite case da far venir su, un’aspettativa davvero triste viste le
potenzialità della manifestazione.
Arexpo S.p.A. è il nome della società proprietaria delle aree dell’esposizione. E’ stata costituita il 1 giugno
del 2011 ed è partecipata da: Regione Lombardia che detiene il 34,67% del capitale, il Comune di Milano,
che ne detiene anch’esso il 34,67%, la Fondazione Fiera con il 27,66%, la Provincia di Milano con il 2% ed
il Comune di Rho con l’1%.

Le finalità dichiarate da questa società nel suo sito (www.arexpo.it) sono:

  (a)     l’acquisizione delle aree del sito espositivo Expo 2015 dai soggetti privati e pubblici, anche a
     mezzo di atti di conferimento;
  (b)     la messa a disposizione di dette aree alla società Expo 2015 S.p.A. per gli interventi di
     progettazione e realizzazione della manifestazione espositiva, attraverso la costituzione di un diritto di
     uso o di superficie o di altro diritto che comunque garantisca le finalità per le quali la messa a
     disposizione è realizzata;
  (c)     il monitoraggio, unitamente alla società Expo 2015 S.p.A., del processo di infrastrutturazione e
     trasformazione dell’area per assicurare la valorizzazione e la riqualificazione dell’area medesima
     anche nella fase post-Expo;
(d)   il coordinamento, anche attraverso le competenze tecniche dei Soci, del processo di sviluppo del
  piano urbanistico dell’area, relativamente alla fase post-Expo, tenendo conto della disciplina
  urbanistica e del mix funzionale definito dalla variante urbanistica approvata mediante l’Accordo di
  Programma approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.7471 del 4 agosto 2011;
(e)   la valorizzazione e la riqualificazione del sito espositivo, privilegiando progetti miranti a
  realizzare una più elevata qualità del contesto sociale, economico e territoriale, anche attraverso la
  possibile alienazione, mediante procedura ad evidenza pubblica, del compendio immobiliare di
  proprietà della Società nella fase post-Expo.
Arexpo affronta quindi anche il problema del futuro di quell’area da oltre 1 milione di metri quadri dopo il
31 ottobre 2015. Gli auspici sono buoni. Il Milan è interessato ad una parte dell’area per costruirci il suo
nuovo stadio di proprietà. Ancora nulla è ufficiale ma per Arexpo la disponibilità del Milan Club è una
notizia importante. La costruzione di uno stadio di proprietà sul modello dei club di altri paesi, in
particolare inglesi e tedeschi, è sicuramente una proposta incoraggiante per favorire un utilizzo proficuo
dell’area ad Evento concluso. La struttura, oltre a generare posti di lavoro e flusso di tifosi potrà essere in
grado di generare anche molto interesse turistico. Ad oggi stadi di proprietà di alcuni dei club più
prestigiosi al mondo costituiscono veri e propri santuari, musei del calcio visitati ogni anno da milioni di
appassionati di calcio provenienti da tutto il mondo, si pensi al Santiago Bernabeu di Madrid, casa del Real
Madrid, o al Camp Nou di Barcellona, sede dell’omonima squadra. O come lo sta diventando il nuovo
stadio della Juventus, al cui interno sono presenti ristoranti, negozi, un museo, spazi ricreativi e non solo.
Arexpo vuole che dopo l’esposizione la riconversione delle aree sia il più rapida possibile onde evitare i
disastri delle passate edizioni. La costruzione di un nuovo stadio, per quanto fornito di spazi ricreativi e per
il tempo libero non basta. Occorrerà trovare funzioni forti ed attrattive che possano far rivivere da subito
l’area dell’esposizione ad evento concluso.
Ecco perché il masterplan dell’esposizione deve tenere in considerazione interventi futuri e dimostrarsi
quindi aperto e flessibile di fronte alle possibilità che il mercato offrirà per dare nuova funzione a quei
terreni. Un accordo di programma del 4 agosto 2011 siglato da Regione, Comune, Provincia e Fondazione
Fiera prevede che 44 dei 110 ettari siano destinati a diventare un parco tematico, una vasta area verde a
disposizione dei cittadini, come auspicato dal sindaco Giuliano Pisapia, che in merito al futuro dell’area ha
dichiarato: “Senza pianificare il futuro, senza mettere oggi dei paletti ragionati sulle scelte che si faranno in
futuro, rischiamo di trovarci una porzione di deserto in città. Ecco perché é importante prefigurarsi già da
oggi una progettualità in grado di valorizzare le aree, dopo la manifestazione. Alcuni padiglioni non
necessariamente devono essere smontati, ce ne saranno di bellissimi. Il 54% del terreno dovrà essere
destinato a un parco tematico. E la cascina Triulza ospiterà le Ong e più in generale sarà la casa del terzo
settore. Oltre a questi punti fermi, il resto verrà valutato all’interno di un piano globale”
(www.milanoinmovimento.com). L’accordo di programma già citato dice in realtà che almeno il 44% del
terreno sarà destinato al parco tematico mentre la restante parte ad area edificabile. Non vi sono ancora
certezze su quali padiglioni rimarranno, l’unico che sicuramente resterà in piedi sarà quello italiano.
Lavoro e crescita offerte da Expo Milano 2015
Expo S.p.a. ha affidato il compito di reclutare personale per l’esposizione all’azienda ManPower,
multinazionale statunitense con sede anche in Italia specializzata nella mediazione tra domanda ed offerta
di lavoro. La Manpower seleziona il personale su candidatura on-line nel suo sito www.manpower.it.

Oltre alle opportunità lavorative connesse direttamente ad Expo molti altri posti di lavoro si verranno a
creare in attività turistiche e complementari, anche se la maggior parte non saranno più richieste superato il
periodo dell’esposizione.

Un’indagine dell’aprile scorso effettuata dalla Camera di Commercio di Milano ha analizzato quanti nuovi
posti di lavoro Expo creerà, direttamente ed indirettamente. Si è lontani dalle cifre record stimate qualche
anno fa ma i numeri fanno lo stesso ben sperare. Dallo studio emerge che i nuovi posti di lavoro saranno
9000, di cui 6000 solo in Lombardia.
Finora le stime di Expo sono state un calo continuo, le speranze di un incentivo per il rilancio del paese
sono sempre meno ma bisognerà comunque provarci. Secondo le prime valutazioni fatte dalla Camera di
Commercio di Milano e dall’Università Bocconi l’indotto complessivo stimato doveva essere di circa 44
miliardi di euro e 70 mila nuovi posti di lavoro (abbiamo visto come questo dato sia profondamente
cambiato).

Le imprese milanesi giurarono di crederci. Pronte, annunciarono in un convegno organizzato a maggio del
2008 – Milano verso l’Expo – di investire 4.1 miliardi di euro e di creare 98 mila posti di lavoro da li al
2015. Chi crede fin da subito nel progetto Expo è il mattone. La città dovrà rinnovarsi e chissà quanti
alberghi, case, uffici e negozi ci saranno da costruire. A due giorni dalla vittoria, è la Camera di Commercio
a dire che l’effetto Expo aumenta il valore delle abitazioni di Milano di oltre 11 miliardi di euro: più 7% la
crescita. In città si sarebbe dovuti passare dagli attuali 4504 euro al metro ai potenziali 4815 euro. Tutto ciò
come possiamo constatare non è avvenuto, anzi la crisi economica sta provocando una forte diminuzione
dei prezzi degli immobili. E’ crisi profonda nel mercato immobiliare.
ALCUNI ARTICOLI ……

Venerdì 6 Giugno 2014, Andrea Senesi pubblica un articolo sul Corriere della sera dal titolo “Expo,
assunzioni facili per giovani e disoccupati”. Arriva proprio in quei giorni infatti un accordo sul lavoro
flessibile tra sindacati ed istituzioni per favorire il rilancio dell’occupazione. Grazie a questo accordo le
parti contrattuali avranno la possibilità di definire i contenuti del contratto, con l’opportunità di adottare
soluzioni di flessibilità mansionaria ed organizzativa. I principali tipi di contratto saranno i contratti a
tempo determinato, l’apprendistato e la somministrazione (contratto con cui una parte si obbliga, a eseguire,
verso un corrispettivo di prezzo, a favore dell’altra, prestazioni periodiche o continuative di cose). Non
sono certo le forme contrattuali più sicure e desiderabili ma permetteranno di “privilegiare le assunzioni
delle fasce occupazionali più deboli, con particolare riferimento a over 50, giovani, donne, personale in
cassa integrazione e mobilità e disoccupati”. I numeri della Camera di Commercio di Milano rimangono
alti: Expo 2015 è un affare da quasi 200 mila nuovi posti di lavoro tra il 2012 ed il 2020. Ed arrivano in
merito le parole di Roberto Maroni: “Una grande occasione che vogliamo sfruttare al meglio, anche per fare
in modo che questi contratti possano essere mantenuti pure al termine dell’esposizione”. La Regione
Lombardia è pronta ad investire 20 milioni di euro per la ricollocazione professionale dei lavoratori ad
evento concluso. Maroni continua dicendo: “Expo è un evento eccezionale e per questo servono misure
eccezionali. Nel senso che possono essere un’eccezione, cioè che possono andare oltre le regole, purché
siano concordate”. Il nuovo sistema di flessibilità contrattuale andrà oltre la data di chiusura dell’evento per
favorire l’occupazione del dopo Expo.

Venerdì 10 Ottobre 2014 esce un altro articolo di Alessandra De Angelis su www.investireoggi.it in cui si
parla proprio delle opportunità lavorative in vista di Expo. Ad inizio Ottobre si è tenuto un convegno dal
titolo “Lavoro e opportunità verso Expo 2015”. Il direttore generale delle risorse umane, Dott. Arditti,
afferma che si creeranno circa 8000 posti di lavoro grazie alle ditte appaltatrici della costruzione dei
padiglioni, 3500 le opportunità offerte dai padiglioni ospiti e 1500 dal padiglione Italia. Le parole di Arditti
lasciano il tempo che trovano visto che conosco persone che si sono recate sull’area del cantiere per
chiedere lavoro alle ditte appaltatrici ma si sono accorti che la grande maggioranza delle persone che vi
lavorano è straniera perché sono sottoposti a turni estenuanti di 14 ore al giorno per il misero compenso di 5
euro l’ora e come vedremo in seguito la maggior parte delle nazioni si porterà volontari dal proprio paese
per farli lavorare nel proprio padiglione.

Come abbiamo visto i dati sono tanti, molto confusi ed in continuo aggiornamento. L’unica certezza
saranno quei posti che Expo S.p.a. ha messo a disposizione e che in tantissimi si stanno litigando. Il sito
ufficiale di Expo (www.expo2015.org) mette a disposizione una sezione dedicata che si chiama “Lavora
con Noi” dove chiunque può consultare i nuovi annunci di lavoro pubblicati ed inviare il proprio curriculum
sperando di essere selezionati tra la miriade di richieste. Ovvio che si verranno a creare molte nuove
opportunità lavorative in città ma sta alla buona riuscita dell’evento dare una continuità all’occupazione.
Per questo tutto è connesso: la buona riuscita dell’evento porterà più turismo (soprattutto leisure) in città e
nel paese, più turismo significa più opportunità lavorative.
Conclusioni
Gli investimenti sono calati drasticamente negli anni causando un ridimensionamento del progetto.

Troppo esigua è la campagna pubblicitaria che si sta facendo per l’evento e troppo dannose sono state le
polemiche e gli scandali.

Deve essere colta l’opportunità per rilanciare l’intero paese, valorizzando al massimo delle potenzialità il
patrimonio ed accogliendo i turisti con efficienza e professionalità.

Perché solo rilanciando il nostro turismo, il nostro Made in Italy ed in generale il brand Italia, potremo
risollevare la nostra economia e creare nuove opportunità di lavoro.
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