Il Day After il giorno della Liberazione

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Il Day After il giorno della
Liberazione
76 anni fa l’Italia che usciva stremata dal conflitto bellico
e dalla dittatura era in possesso di una classe dirigente
composta da grandi personalità. Eppure essi furono tanto
lungimiranti da cedere il passo alle necessità di un Paese
che non poteva sopravvivere sulle parole ma che aveva bisogno
di fatti e iniziative concrete per ripartire.

Di Alessia Potecchi*

“Il desiderio di resistere alla oppressione è radicato nella
natura umana” osservava Tacito, il grande storico latino. Il
25 aprile è una data che portiamo nel cuore, un momento tra i
più importanti della storia del nostro paese che segna il
culmine del risveglio della coscienza italiana impegnata fino
all’ultimo contro gli invasori tedeschi alleati dei fascisti
italiani; il 25 aprile 1945 segna definitivamente il riscatto
profondo e morale di una importante parte della popolazione
del nostro paese dopo il ventennio di dittatura che aveva
trascinato nel baratro la nostra nazione tra morte,
distruzione e mancanza di libertà. Da quel drammatico periodo
prende le mosse una classe dirigente che sia pure con diverse
ideologie ha saputo rimettere in piedi il Paese, la sua
economia, la base del vivere civile. A mantenere viva la lotta
per la libertà prima della seconda guerra mondiale ci avevano
pensato politici e sindacalisti del valore di Turati, dei
fratelli Rosselli, di Pertini, di Amendola, di Gramsci, di
Foa, di Giacomo Matteotti,      di Nenni, di Buozzi, di Di
Vittorio e di tanti altri. Dal ’43 in poi come non ricordare
l’apporto delle tante lavoratrici e lavoratori e di tanti
civili alla lotta contro il nazifascismo, con gli scioperi
nelle fabbriche ma anche con la difesa di esse che volevano
dire pane e lavoro per tante famiglie specie al nord. Alla
liberazione dell’Italia si potè arrivare grazie al sacrificio
di tante ragazze e ragazzi che, pur appartenendo ad un ampio
ed eterogeneo schieramento politico, combattevano insieme con
un unico scopo : ridare pace, stabilità e libertà al nostro
paese. Questo spirito unitario, di grande solidarietà e
condivisione lo dobbiamo ritrovare nelle celebrazioni diverse
che faremo anche quest’anno in questo difficile momento.
Sappiamo bene dobbiamo misurarci con una economia stremata che
produrrà disoccupazione, disagio sociale, povertà, chiusura di
attività economiche. Si deve reagire nel solo modo possibile:
rilanciare la sfida della crescita, con programmi, progetti,
confronto aperto fra Istituzioni e forze sociali, idee nuove.
E non si potrà non ripartire sul piano economico che da una
strategia contro la disoccupazione, in difesa del lavoro e per
realizzare nuova buona occupazione        evitando di finire
impantanati per anni nella pratica di un assistenzialismo che
a lungo andare logora anche la tenuta democratica. Occorre
mettere il bene comune al di sopra delle ambizioni personali.
76 anni fa l’Italia che usciva stremata dal conflitto bellico
e dalla dittatura era in possesso di una classe dirigente
composta da grandi personalità. Eppure essi furono tanto
lungimiranti da cedere il passo alle necessità di un Paese
che non poteva sopravvivere sulle parole ma che aveva bisogno
di fatti e iniziative concrete per ripartire. Abbiamo bisogno
di una vera comunità europea. L’Europa necessita anch’essa di
una stagione di ricostruzione e di rinnovamenti profondi che
le restituiscano un’anima vitale, ritrovando ragioni comuni
per una condivisione in grado di andare oltre il mantenimento
di una economia di mercato e della moneta unica. Oggi il
primato, come avvenne allora da quel 25 aprile storico in poi,
deve spettare ad un progetto politico, deve spettare alla
politica. L’Europa sappia incarnare quello spirito di
condivisione, di solidarietà e percorso sui tanti temi
economici, fiscali, sociali su cui serve un cammino comune tra
gli stati membri. 25 aprile oggi vuole dire ricordare e avere
ben presente che quei valori sono oggi più che mai attuali,
sono da difendere, da valorizzare, da trasmettere. Le
celebrazioni in questo “diverso” 25 aprile, che non ci
permetteranno di andare ancora alle consuete iniziative, siano
l’occasione per riflettere sul senso forte di una memoria
condivisa, di una memoria patrimonio di tutti davvero. La
Festa della Liberazione non è di parte, la libertà, la
democrazia, il senso del rispetto di ciò che l’altro pensa,
della storia da cui proviene, sono per tutti, nessuno escluso.
Non dimentichiamo che la svolta della Resistenza, il cambio di
passo decisivo è rappresentato dalla nostra Carta
Costituzionale che rappresenta il compimento del cammino del
nostro paese verso il futuro ed è il frutto di quelle diverse
storie politiche che cambiarono il volto all’Italia di allora
e scrissero una storia nuova di libertà e democrazia.

Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza

del Pd Metropolitano di Milano

Otto giocatori del Monza al
Casinò in Svizzera: la nota
della Società brianzola
La società A.C. Monza, in merito alla notizia apparsa su
diverse testate giornalistiche che riguardava la presenza di 8
calciatori in un casinò in Svizzera, ha diratamato quest’oggi
il seguente comunicato con il tentativo di far chiarezza su
quanto accaduto:
“L’AC Monza ha appreso dagli organi di stampa che ieri
pomeriggio, al termine dell’allenamento, alcuni calciatori si
sono recati al Casinò di Lugano.
Non è vietato recarsi in Svizzera; è però stata senz’altro una
leggerezza averlo fatto in questo periodo.

I predetti calciatori intendevano trascorrere insieme qualche
ora libera del pomeriggio. Hanno peccato di ingenuità e hanno
riconosciuto l’errore.
L’AC Monza ha prontamente comunicato l’ingresso in Italia al
Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale di
riferimento e continua a osservare il protocollo anti Covid-19
della Figc, che prevede che i calciatori possano svolgere le
loro attività sottoponendosi a tamponi periodici“.

Michele Tedesco: “Per                                    il
momento mi fermo qui”
“Con mio profondo rammarico, per ragioni personali, politiche
e professionali sono costretto a declinare l’invito dei
consiglieri del Gruppo “OLTRE” che qualche settimana orsono mi
hanno indicato come candidato Sindaco per la città di
Salerno”. Lo ha annunciato l’avvocato Michele Tedesco
chiarendo, di fatti, la sua posizione e il suo passo indietro
rispetto alle prossime elezioni amministrative. “Questo
nonostante le centinaia di messaggi di incitamento e le decine
di incontri con tantissimi Salernitani pronti a scendere in
campo al mio fianco. Persone a cui sarò per sempre grato. Per
il momento, però, sono costretto a fermarmi ed a declinare
l’investitura ricevuta per tentare di sviluppare un vero
progetto civico in una città dove, ne sono tuttora convinto,
occorre un cambiamento radicale di metodo, ma non solo da
parte di chi governa – ha aggiunto Tedesco – Lo devo ai sei
consiglieri del gruppo Oltre ed a chi, tra i vari partiti e
movimenti, ha dichiarato pubblicamente una disponibilità a
sostenere una mia candidatura. Credo e continuerò a credere in
un futuro migliore per la nostra città ed anche se ho imparato
a non escludere nulla, per il momento, mi fermo qui. Grazie a
tutti”.

Enzo   Maraio:                      “Loffredo?
Politicamente                      ci  abbiamo
guadagnato”
di Erika Noschese

“Non approvo le primarie come metodo, non per non coinvolgere
i cittadini ma perché sono la sconfitta del quadro politico
dirigenziale e se ci si deve affidare alle primarie per
scegliere i candidati e fare sintesi, attraverso la gente,
significa che ha perso il proprio ruolo di fare sintesi e vale
per la politica nazionale ma a Salerno in particolare”. Lo ha
dichiarato il segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio ospite
della nuova puntata di Tribuna Politica. Il numero uno del
partito socialista italiano, infatti, ha fatto il punto della
situazione in vista delle prossime elezioni amministrative,
non solo nella città capoluogo ma anche ad Eboli e a
Battipaglia. Maraio ha anticipato alcuni nomi dei candidati al
consiglio comunale di Salerno senza però risparmiare una
decisa stoccata all’assessore al Commercio Dario Loffredo,
eletto ormai cinque anni fa tra le fila del Psi, per poi
abbandonare il partito subito dopo la vittoria: “Cinque anni
fa abbiamo raggiunto uno straordinario risultato sulla città
di Salerno, con seimila voti complessivi di lista, Dario
Loffredo prese quasi 1500 voti, sapevamo del suo essere forte
ma non fu proprio un saldo attivo, come partito, perché con
l’ingresso di Loffredo nella lista noi perdemmo tre o quattro
candidati, alcuni dei quali eletti altrove e io non sono
proprio convinto di averci guadagnato – ha attaccato –
Politicamente, ci ho guadagnato quando Loffredo ha lasciato
per approdare in altri lidi, dimostrando che il partito
socialista serviva solo a sistemare i suoi interessi e ad
entrare in giunta al Comune di Salerno”. Maraio ha poi
ricordato il ruolo dell’ex sindaco Vincenzo Giordano: “Sto
conducendo una campagna per rilanciare Salerno rispetto al
futuro e modernizzare la nostra città, partendo – come spesso
si fa – dalla storia di una comunità – ha detto – La giunta
Napoli è riuscita a rilanciare Salerno in un contesto
regionale e nazionale, vincendo la sfida dell’opera di
ammodernamento dell’arredo urbano. Una stagione, questa,
figlia di un altro periodo altrettanto importante che ha fatto
da spartiacque tra la Salerno del passato di 10 anni fa e la
Salerno del futuro che trova le radici in Giordano, la prima
giunta laica. Una stagione alla quale io sono molto legato
perché ritengo che alcune opere importanti della storia di
Salerno partano dalla stagione legata a Giordano”. Per Maraio,
la storia “serve per guardare avanti, riprendere lo spirito
intrapreso e che si è un po’ perso e che noi stiamo chiedendo,
in maniera costruttiva, attraverso un confronto di idee che
serve alla città”. Intanto, il segretario ha annunciato che il
partito è impegnato a ricordare e rilanciare la figura di
Giordano, attraverso l’attività di un centro studi per
ricostruire la storia per quella che è e “per ridare dignità
ad un uomo” vittima della giustizia e sottratto alla politica.

Snichelotto: “Bisogna essere
italiani con una visione del
tutto diversa”
di Erika Noschese

“Oggi è necessario appartenere al bacino del Mediterraneo ma
essere italiani ed europei con un’Europa diversa”. Lo ha
dichiarato Luigi Snichelotto, presidente di AssoMime,
Associazione Mezzogiorno, Italia, Mediterraneo Europa
intervenuto in qualità di disturbatore alla puntata di Tribuna
Politica che ha visto protagonista il segretario nazionale del
Psi, Enzo Maraio. Per Snichelotto, infatti, “oggi la politica
è un meccanismo di lobbismo nel quale si rappresentano gli
interventi, le necessità e gli interessi dei pochi, in favore
della collettività e, in generale, negli ultimi 20 o 30 anni i
meccanismi rappresentanti sono quelli dei pochi, a discapito
della collettività che si doveva rappresentare”. Un’analisi
che condivide anche Maraio, evidenziando che “c’è bisogno di
non dividere il Paese, non avere spinte autonome ma è
necessario non commettere gli errori compiuti al sud nel
recente passato”. Sulla portualità, Maraio rilancia la
possibilità di puntare sulle infrastrutture per ridare dignità
al sud “altrimenti non ci saranno imprenditori che verranno ad
investire e non ci sarà sviluppo possibile che noi da soli
possiamo mettere in campo”. Il segretario Maraio ha
rivendicato il lavoro svolto dal governatore De Luca e dal
ministro Carfagna circa i fondi destinati al Recovery Found ma
io metterei in evidenza che c’è bisogno di lavorare tutti
nella stessa direzione e abbiamo riequilibrato la
distribuzione dei fondi sul nostro territorio, grazie al
lavoro di alcuni ministri perché l’Europa ci da questi soldi
progressivamente, in corso d’opera”. Snichelotto rilancia la
valutazione del numero uno del Psi ma punta l’attenzione anche
sui “nuovi meridionali”: “Se parliamo dell’Europa dobbiamo
capire che ci sono una serie di situazioni che devono essere
cambiate, aggiornate: se si vuole fare l’Europa si deve fare
un’unica fiscalità, bisogna avere analogo livello di
remunerazione, bisogna togliere le zone franche perché non si
può giocare ad armi dispari – ha dichiarato il presidente di
AssoMime – Se andassimo a vedere la lista delle aziende che
hanno scelto di emigrare, nell’agro alimentare, il siderurgico
e questo ci fa capire che non c’è coesione, siamo un popolo di
individualisti, anche a livello politico”. Molto apprezzato
l’intervento dell’imprenditore salernitano che rilancia la
possibilità di rilanciare il settore. “E’ uno scenario che
deve essere rivisto, ci vuole una maggiore autorevolezza e, in
questo, ha dato il via il premier Draghi”, ha aggiunto infine
Luigi Snichelotto che lancia un allarme serio: “rischiamo di
diventare i comici d’Europa” e “dobbiamo verificare i
risultati che porterà il premier Draghi”, ha aggiunto infine.

A Battipaglia Psi sostiene
Antonio Visconti; a Eboli in
campo Presutto
di Erika Noschese

A Battipaglia, il Psi sosterrà il candidato sindaco della
coalizione di centrosinistra Antonio Visconti mentre ad Eboli
sono pronti ad andare da soli, con un candidato alla carica di
primo cittadino di stampo socialista. Lo ha annunciato il
segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio, ospite di Tribuna
Politica. “Noi abbiamo sollecitato e ottenuto a fatica di
poterci confrontare nell’ambito del centrosinistra, secondo
uno schema di dialogo e pluralismo che non sempre abbiamo
registrato – ha detto il numero uno dei socialisti – A
Battipaglia, abbiamo deciso di sostenere – non senza
fibrillazioni nella stessa coalizione e nei partiti – la
candidatura di Antonio Visconti mentre ad Eboli, una nota
dolente: i socialisti hanno un candidato sindaco, Giancarlo
Presutto, con 4 liste a suo sostegno mentre Pd e Italia Viva
vanno su altri candidati, arriviamo spaccati”. Per il
segretario nazionale era infatti necessario discutere,
all’interno della coalizione di centrosinistra, di Eboli,
Battipaglia e Salerno in contemporanea”. Per Maraio, in questa
fase, non è tutto perso ma, ha chiarito, “c’è ancora tempo per
trovare una sintesi su Eboli, comune importante che viene da
uno scioglimento legato alla vicenda del sindaco Massimo
Cariello e a tutta una serie di questione non politiche”. Da
qui l’appello all’unità ma, ha aggiunto, “noi intanto il
candidato sindaco ce l’abbiamo; a Battipaglia e Salerno ci
sono le condizioni per andare uniti mentre su Eboli queste
condizioni non si sono create ma mi auguro che si abbia
l’intelligenza e l’intuizione di rispettare gli alleati della
coalizione”.

Felice          Bottiglieri:
“Trincerone Est? Opera senza
alcuna utilità”
di Erika Noschese

“Il Trincerone Est? Non vedo quale utilità possa avere se non
quella di attirare verso il centro ulteriore traffico”. Non
usa mezzi termini l’ingegnere Felice Bottiglieri che punta il
dito contro la grande opera, fortemente voluta dall’allora
amministrazione Giordano e terminata – seppur parzialmente –
10 anni dopo. L’inaugurazione si è infatti tenuta venerdì
scorso, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca, il
sindaco Vincenzo Napoli e l’assessore all’Urbanistica e la
Mobilità Mimmo De Maio. “E’ un’opera bellissima che cambia il
destino di Salerno”, ha dichiarato in quell’occasione il
presidente della Regione Campania. Parole che contrastano
nettamente con l’opinione del noto ingegnere salernitano che,
senza mezzi termini, la reputa “un’opera inutile”. “E’
un’opera che non fa altro che attirare verso il centro
ulteriore traffico, sia per quanto riguarda il parcheggio di
via Francesco Paolo Volpe pur essendo poco cosa ma il problema
maggiore resta il proseguo dei lavori con la discesa su via
Santi Martisi ed è la cosa che preoccupa di più perché è
difficile portare a termine quei lavori, chissà quanto ci
vorrà – ha aggiunto l’ingegnere Bottiglieri – Non vedo quale
utilità possa sviluppare, è in controtendenza all’orientamento
attuale di cercare di allontanare dal centro il traffico,
diventano grovigli di traiettorie”. Dieci anni di lavoro,
contenziosi, investimenti economici per un’opera “che altro
non è che una serie di posti macchina. È un parcheggio in
centro che richiamerà, come tutti gli altri fino ad ora, 300
macchine per 30 posti: quando si realizza un posto macchina ci
sono 10 aspiranti che girano intorno alla ricerca di uno
stallo libero”. Bottiglieri evidenzia come la stessa
difficoltà si verifichi anche sul lungomare cittadino con auto
che girano per ore ed ore in cerca di un parcheggio, creando
solo ulteriore traffico, con la conseguente paralisi
dell’intera città”. Un’opera mal impostata anche con l’allora
amministrazione Giordano: “Purtroppo, anche quell’opera non la
vidi di buon occhio, fu approvato e finanziato al di fuori di
quello che era il programma di viabilità che doveva varare la
giunta Giordano – ha ricordato l’ingegnere – Non solo non fu
varato ma fu surclassato da progetti pre costituiti. Peggio
ancora, quel progetto prevede di iniziare il Trincerone dal
rione Olivieri, non è mai andato avanti ma l’intero progetto
del Trincerone fu preferito a quello che doveva essere il
piano della viabilità nell’ambito della famosa manovra
urbanistica. Quel progetto Trincerone è nato fuori da un
piano, rimane così ma oggi è ancora più contraddittorio
rispetto a ieri. Ormai ce lo troviamo, pazienza ma non ha
senso”.

Damiano Cardiello incassa
anche il sostegno di Fratelli
d’Italia
di Erika Noschese

Il candidato sindaco Damiano Cardiello incassa il sostegno di
Fratelli d’Italia che, ad Eboli, sembra intenzionato ad andare
con la coalizione di centrodestra, a dispetto di quanto
accaduto nelle altre grandi città al voto. Ad annunciare la
decisione della sezione locale del partito guidato a livello
nazionale da Giorgia Meloni, il commissario cittadino Vincenzo
Morriello che “sentita la maggioranza degli iscritti e di
intesa con i vertici provinciali e regionali, dopo attenta
valutazione del quadro politico locale, annuncia l’appoggio
del partito alla coalizione civica guidata dal candidato
sindaco, l’avvocato Damiano Cardiello – ha dichiarato il
commissario cittadino di FdI – Tale scelta si pone lungo tre
direttrici: la lunga storia di militanza e coerenza nel centro
destra di quest’ultimo; la natura civica che da garanzie di
una ampia coalizione a sostegno tesa ad includere e la totale
disponibilità ad una collaborazione programmatica fatta di
proposte condivise”. Morriello ha inoltre annunciato che nella
Città di Eboli FdI sarà presente con una lista forte e
identitaria che dia sostegno al progetto messo in campo,
“senza alcun veto nei confronti di altri partiti o
associazioni del territorio. La prerogativa di un centro
destra unito e allargato alle realtà civiche, di cui il
candidato sindaco è garanzia, sarà la carta vincente per il
buon governo del territorio. La scelta di convergere su
Damiano Cardiello è stata dettata dalla volontà di una scelta
civica sulla quale ci si augura possano convergere anche gli
altri partiti del centro destra – ha aggiunto – FdI, pur
avendo tra i suoi iscritti personalità di grande rilievo che
potevano essere proposti quali candidati sindaci, proprio per
cercare l’unità del centro destra, ha preferito convergere su
un candidato capace di aggregare ulteriori segmenti della
società cittadina”. Cardiello ha già incassato il sostegno
dell’Udc e di Cambiamo. A questi si aggiunge ora Fratelli
d’Italia mentre resta da capire la posizione di Forza Italia
che sta provando a struttura il partito sul territorio.

Turismo, gemellaggio Salerno-
Milano
di Erika Noschese

Gemellaggio tra le città di Milano e Salerno per far ripartire
concretamente il mondo del turismo, fortemente colpito
dall’emergenza Coronavirus. È la proposta dei candidati
sindaci della lista civica indipendente Movimentiamoci
Insieme, Maurizio Basso candidato a Salerno e Giovann Cafaro
che scende in campo per provare a conquistare la fascia
tricolore a Milano. “La pandemia ed il covid purtroppo oltre
alle gravissime conseguenze negative a livello umano e della
salute pubblica ha penalizzato ed ha creato danni enormi al
lavoro e all’economia nazionale, uno dei settori maggiormente
colpito in Italia è il turismo ed il suo indotto”, hanno
dichiarato i due candidati sindaci che, se eletti nelle
rispettive città, ovvero Milano e Salerno, firmeranno un
protocollo d’intesa per gemellare queste due importanti città
, creare un ponte ed un collegamento sicuro e certificato con
treni, aerei, navi e mezzi privati covid free, con tamponi
negativi e green pass, per favorire il turismo di decine di
migliaia di viaggiatori da Milano a Salerno e viceversa. Si
tratta, hanno chiarito i due aspiranti primi cittadini di
Movimentiamoci Insieme di “una concreta opportunità per far
conoscere le bellezze locali, Salerno la costiera amalfitana,
Milano e la sua alta moda, valorizzare il turismo locale ed il
suo indotto, aumentare la presenza di turisti negli alberghi,
bar, ristoranti, teatri, eventi, e stimolare il lavoro legato
al turismo locale, autisti, taxi, guide turistiche che oggi
soffrono tanto la mancanza di turisti anche italiani”. Ma in
caso di sconfitta la proposta verrà fatta ai sindaci eletti:
“Nel caso non dovessimo essere eletti Sindaci ci auguriamo che
gli attuali ed i futuri sindaci di Milano e di Salerno possano
accogliere positivamente e mettere in pratica questo
gemellaggio primo tassello di una grande opportunità per
rilanciare il turismo regionale della Campania e Lombardia”,
hanno infatti chiarito Maurizio Basso e Giovanni Cafaro.

Ristoranti aperti a Salerno
ma i clienti sono ancora
pochi
Il Codacons lancia un ricorso collettivo al Tar del Lazio in
favore dei ristoratori italiani e delle imprese del settore
del wedding, categorie ingiustamente penalizzate dall’ultimo
Decreto del Governo sulle riaperture. Per il Codacons il
decreto del Governo realizza una illegittima discriminazione
tra locali, con cinema, teatri e librerie che, pur essendo al
chiuso, possono ospitare clienti, a differenza dei ristoranti
che non dispongono di spazi all’aperto. Contro il decreto
sulla riaperture il Codacons lancia quindi un ricorso
collettivo al Tar del Lazio, attualmente in preparazione da
parte dello staff legale, finalizzato a chiederne
l’annullamento nella parte in cui impedisce a tali attività di
operare al pari di altre categorie di esercizi: possono
inviare la propria manifestazione d’interesse tutti i
ristoratori italiani e tutte le imprese che operano nel
settore del wedding! Per inviare la tua pre-adesione, che non
comporta l’obbligo di aderire in seguito all’azione legale
vera e propria basta andare sul sito del Codacons e cliccare
sull’apposita sezione. E mentre in tanti si stanno
organizzando per il ricorso contro il coprifuoco titolari di
bar e ristoranti a Salerno, nel giorno che segna il passaggio
in zona gialla della Campania, informano attraverso i social i
propri clienti di come assicurano la riapertura in sicurezza
dei locali. Accoglie i suoi clienti nel dehors vista mare
Carla D’Acunto, titolare del ristorante Mediterraneo dove,
nella mattinata di ieri, hanno prenotato un tavolo per il
pranzo tre persone. “Menù basato sul pescato del giorno”, dice
Carla – “per il momento, “non acquistiamo chissà quanti
prodotti come prima. Compriamo uno o due chili di prodotto per
non doverli poi buttare. Perchè non sappiamo come evolve la
situazione”. I 40 posti a sedere nello spazio all’aperto
dell’Emanuel Cafè, al corso Vittorio Emanuele di Salerno, sono
stati per ieri tutti prenotati. “E’ l’ennesima ripartenza”,
dice il titolare Mario Ventura rammentando che “ci hanno
avvisato soltanto venerdì scorso e abbiamo avuto pochissimo
tempo per riorganizzare, ma pur di riaprire abbiamo fatto i
salti mortali”. Ventura, che tra l’altro è coordinatore di
Fipe Confcommercio Salerno, riconosce però che “non tutti
possono riaprire. Quindi, massima solidarietà a chi non ha
potuto. Noi ripartiamo con l’unico obiettivo di non richiudere
più. Il coprifuoco alle 22, per ora non lo discutiamo, perchè
nei mesi scorsi, in zona gialla, avevamo le chiusure alle 18,
quindi è già un passo avanti”. “Siamo in pista da subito –
dice Claudio Tortora, del Teatro Delle Arti – riapriamo il
primo maggio con le favole musicali, un appuntamento ogni
domenica fino al 6 giugno. Poi, stiamo pensando di organizzare
qualche saggio di danza, perciò stiamo sentendo le scuole di
danza per cominciare a capire come muoverci. Quanto al cinema,
– Claudio Tortora rivela che – stiamo decidendo perchè film
non ce ne sono e tenerlo aperto tutte le sere diventa
difficoltoso, anche per via del coprifuoco”. La struttura
verrà aperta al 50% della sua capienza, dunque 250 posti sui
500 presenti in sala.
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