Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core

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Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Evoluzione delle cultivar
e dei portinnesti per una
frutticoltura in linea con le
moderne tecniche di coltivazione
e le esigenze di mercato
Elvio Bellini*, Valter Nencetti*

1. Dalla pomologia alla frutticoltura                                                                                355
La frutta, insieme alla cacciagione ha rap-                        se sempre in qualche modo interpretate dal-
presentato uno dei primi alimenti dell’uo-                         l’uomo, si è svolta la valutazione e la sele-
mo fino dall’antichità. Dai centri di origine                      zione varietale segnando le varie tappe del-
delle varie specie arboree da frutto, localiz-                     la storia della frutticoltura (Bellini e Scara-
zati principalmente in Asia, ma anche in al-                       muzzi, 1978).
tri continenti, vennero gradualmente sele-                         I progressi più significativi di questo pro-
zionate le piante capaci di produrre i frutti                      cesso evolutivo iniziarono nella seconda
di migliore qualità e presumibilmente que-                         metà dell’800 quando in alcuni paesi euro-
ste sono state le prime ad essere propagate.                       pei come Germania, Austria, Svizzera,
Le coltivazioni più antiche furono realizza-                       Francia, Olanda e negli Stati Uniti sorsero
te in Cina settentrionale già nel XII secolo                       le prime società pomologiche. Tale associa-
a.C. durante la dinastia di Cion-Cen, ma an-                       zionismo promosse la nascita di scuole, al-
che da Egizi, Assiro-Babilonesi, Fenici, Ara-                      cune delle quali sono tuttora in piena atti-
bi, Persiani e Indiani.                                            vità come quella di Geisenheim in Germa-
Con il termine “Pomologia”, neologismo                             nia; S. Michele all’Adige, oggi in Italia, ma
che sta ad indicare un discorso intorno ai                         allora sotto il dominio Austro-ungarico;
pomi, si definisce etimologicamente lo “stu-                       Versailles, Bastia ed Ecully in Francia e
dio scientifico degli alberi fruttiferi e della                    quella di Amsterdam in Olanda. Iniziano i
frutta”. La Pomologia, pertanto, precursore                        primi incroci controllati e l’uomo diviene
della moderna frutticoltura, può essere con-                       così da semplice osservatore della natura
siderata “una disciplina orientata alla de-                        ad artefice nel promuovere e programmare
scrizione e classificazione della variabilità                      la nascita di nuovi genotipi. Occorre atten-
presente nelle specie da frutto”. Essa “studia                     dere però il XX secolo per avere uno studio
ogni tipo di carattere, da quelli morfologici,                     più completo della Pomologia. Non ci si
biologici e biochimici, a quelli agronomici,                       sofferma solo sulle caratteristiche dei frutti,
tecnologici e mercantili, al fine di consenti-                     ma vengono analizzati sistematicamente
re la classificazione, l’identificazione, la                       tutti gli organi della pianta e studiati i pro-
descrizione e la valutazione delle cultivar                        cessi di biologia fiorale e di fruttificazione
nelle specie da frutto”. Attraverso questa                         evidenziando i vari tipi di sterilità e la com-
scienza, attuata dai tempi più antichi fino ai                     patibilità, le fasi fenologiche, la resistenza
giorni nostri, passando da metodi empirici,                        alle malattie, il comportamento agronomi-
rudimentali e soggettivi a tecniche sempre                         co e mercantile con particolare riguardo
più moderne, sofisticate e oggettive, anche                        alla produttività e alla resistenza alle mani-
                                                                   polazioni e ai trasporti. Diviene sempre più
* Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università di Firenze.   fervente l’attività di miglioramento geneti-
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co e si assiste alla nascita di numerosissime      classificazioni pomologiche realizzando al-
                                                    cultivar.                                          cune opere di sistematica e tassonomia. I
                                                    Negli Stati Uniti d’America, grazie alla col-      maggiori contributi di questo illustre studio-
                                                    laborazione tra società pomologiche e uni-         so sono considerati “Pomologia” (1901) e
                                                    versità, viene incrementata l’attività di ricer-   “Ampelografia” (1906) in cui vengono de-
                                                    ca in arboricoltura e agli inizi del ‘900 com-     scritte le caratteristiche agro-bio-pomologi-
                                                    paiono le prime imponenti monografie               che e commerciali di 327 cultivar di pero,
                                                    (Beach et al., 1905; Hedrick, 1908; 1911;          177 di melo, 126 di pesco, 55 di ciliegio e
                                                    1915; 1917; 1921; 1925a; 1925b) dove               42 di albicocco e di uve corredate di no-
                                                    vengono descritte e illustrate decine di mi-       menclatura, riferimenti bibliografici, sinoni-
                                                    gliaia di cultivar delle più importanti specie     mie. La prima indagine pomologica a carat-
                                                    arboree da frutto. A queste opere fa seguito       tere nazionale fu iniziata dal Guzzini nel
                                                    il lavoro iniziato verso la metà del ’900 da       1940 su incarico dell’Ente economico per
                                                    Brooks e Olmo, autori della costituzione           l’ortofrutticoltura; essa rimase però incom-
                                                    del “Register of new fruits and nut varieties”     piuta perché interrotta dagli eventi della se-
                                                    (1997) dove vengono riportate notizie det-         conda guerra mondiale.
                                                    tagliate (nome, costitutore, origine genetica,     Successivamente tale indagine fu ripresa da
356                                                 caratteristiche agronomiche e pomologiche)         Breviglieri e Solaroli (1949) e presentata al
                                                    della maggior parte delle cultivar brevettate      3° Congresso nazionale di frutticoltura di
                                                    in America. Contributi significativi alle de-      Ferrara. In essa vengono descritte la mag-
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                    scrizioni varietali si registrano anche nel        gior parte delle cultivar di pero e di melo
                                                    Regno Unito dove, nella seconda metà del           diffuse in Italia. Il più grosso contributo ita-
                                                    XX secolo, vengono realizzate raccolte mo-         liano per gli studi pomologici e per la frutti-
                                                    nografiche di cultivar di melo (Taylor, 1946;      coltura in Italia si deve a Morettini e ai suoi
                                                    Smith, 1971); di susino europeo (Taylor,           collaboratori che, a Firenze, fino dagli inizi
                                                    1949); di ciliegio (Grubb, 1949) e di pero         del ’900, prima all’Istituto Tecnico Agrario,
                                                    (Smith, 1976). In Francia, fin dai primi del       poi presso l’Istituto di Coltivazioni Arboree
                                                    ’900, vengono classificate e descritte, in         dell’Università di Firenze e il Centro per il
                                                    forma monografica, numerose cultivar delle         Miglioramento delle Piante da Frutto e da
                                                    principali specie arboree da frutto (Chasset,      Orto del CNR, condussero una vivace e
                                                    1928; Vercier, 1948; Caillavet, 1975; Cailla-      continuativa attività di miglioramento gene-
                                                    vet e Souty, 1950; Hugard e Saunier, 1965).        tico e di valutazione varietale proseguita fi-
                                                    In Russia vengono elencate e descritte le          no all’epoca odierna.
                                                    cultivar dei principali fruttiferi presenti nel    Per le principali specie arboree da frutto fu-
                                                    paese (Veniaminov, 1953; Simirenko, 1962;          rono realizzati campi di orientamento va-
                                                    Shiepielskiy, 1966; Pasenkov, 1970). In Ro-        rietale con cultivar nuove, per lo più di ori-
                                                    mania, Bordeianu e coll. (1963-1969) rac-          gine americana, e con altre del germopla-
                                                    colgono in 8 volumi descrizioni e illustra-        sma locale e nazionale. A partire dalla se-
                                                    zioni delle principali specie da frutto colti-     conda metà del ’900, fino ai giorni nostri, si
                                                    vate nel paese. Lavori monografici vengono         assiste ad una costante e progressiva produ-
                                                    pubblicati anche in Bulgaria, Belgio e Sviz-       zione di numerosi lavori monografici. Le
                                                    zera.                                              specie trattate sono: kaki (Baldini e Scara-
                                                    In Italia una precisa impostazione scientifi-      muzzi, 1955; Bellini, 1982); susino (Baldi-
                                                    ca all’arboricoltura da frutto fu impressa da      ni, 1958; 1960; Nicotra et al., 1983); coto-
                                                    Gallesio (1772-1839), maggiormente noto            gno da frutto (Scaramuzzi, 1958); pesco
                                                    per aver prodotto la “Pomona Italiana”             (Pirovano, 1953; Morettini, 1961; Morettini
                                                    (1817-1939), vera opera monumentale nel-           et al, 1962; Fideghelli, 1971; Baldini e Pisa-
                                                    la quale vengono accuratamente descritte e         ni, 1968; Loreti e Fiorino, 1973; Sansavini
                                                    minuziosamente illustrate oltre un centinaio       et al., 1974; Fideghelli et al., 1977; Bellini e
                                                    di cultivar di fruttiferi.                         Bini, 1976; Bellini e Scaramuzzi, 1976; Bel-
                                                    Il primo grande interesse per la Pomologia è       lini et al., 1990; Bellini, Nencetti e Giannel-
                                                    però testimoniato dall’opera di Girolamo           li, 2000a e 2000b); pero (Pirovano, 1956;
                                                    Molon (1860-1923) (Baldini, 1998) che fin          Morettini et al., 1967; Bellini, 1977; Conte
                                                    dalla fine dell’800 iniziò i sui studi sulle       et al., 1994); melo (Baldini e Sansavini,
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1967; Sansavini et al., 1976); fragola (Baldi-      (Fideghelli e Monastra, 1977); uve da tavola
ni e Branzanti, 1964; Bazzocchi et al.,             (Manzo e Tamponi, 1982); mandorlo (Mo-
1972); ciliegio (Baldini et al., 1973; Roselli      nastra et al., 1982); olivo (Agabbio, 1994;
e Mariotti, 1999; Albertini e Della Strada,         Bartolini et al., 1998; Cimato, Cantini e Sa-
2001; Mariotti e Roselli, 2004); albicocco          ni, 2001).

2. Idoneità varietale e ampiezza del periodo di maturazione
   delle principali specie
Il termine cultivar (cv) sottintende un grup-       zata da pregi ma anche da difetti e cha la
po di piante coltivate, geneticamente iden-         “cv ideale”, pertanto, non è ancora stata ot-
tiche, o quasi, appartenenti ad una determi-        tenuta e probabilmente mai lo sarà dato che
nata specie o varietà botanica, che si con-         la perfezione non è di questo mondo. Po-
traddistinguono per particolari caratteri           che, quindi, sono le cv che soddisfano pie-
morfologici, fisiologici e produttivi.              namente le specifiche esigenze dei diversi
L’attività di miglioramento genetico svolta         paesi produttori. Condizioni climatiche più                     357
soprattutto nel secolo scorso, in tutto il          o meno favorevoli, presenza di parassiti en-
mondo, ha reso disponibile un elevato nu-           demici, differenti esigenze di mercato, spes-

                                                                                                        TITOLO SCHEDA
mero di cv per tutte le specie arboree da           so legate alle condizioni socio-economiche
frutto maggiormente diffuse. È tuttavia da          di ogni singolo paese, sono le principali va-
considerare che i risultati ottenuti sono al-       riabili che impongono, spesso, l’impiego so-
quanto diversificati e variano a seconda            lo di una minima parte delle cv disponibili.
delle specie e della facilità di applicazione       È comunque da sottolineare che la ricchez-
delle tecniche di miglioramento genetico a          za varietale è legata ad ogni singola specie
ciascuna di esse. Per tutti i fruttiferi la “cv     (tab. 1.) ed alla facilità di ottenere, attraver-
ideotipo” dovrebbe essere caratterizzata da         so il miglioramento genetico, cv migliori o
un albero costantemente produttivo, adatta-         diverse per tipologia o epoca di maturazio-
bile alle più disparate condizioni ambienta-        ne di quelle preesistenti.
li e resistente agli stress sia di natura biotica   Per il pesco, ad esempio, facile da manipo-
che abiotica, facilmente gestibile con le           lare geneticamente, i progressi del migliora-
moderne tecniche colturali, capace di pro-          mento genetico sono stati rapidi ed efficaci
durre frutti di adeguate dimensioni, attraen-       e oggi si dispone di cv di diverse tipologie e
ti, di buona consistenza e qualità gustative        di ampi calendari di maturazione che con-
che devono rimanere tali anche dopo mani-           sentono la permanenza sul mercato di pro-
polazioni e sistemi di raccolta moderni, più        dotto fresco per oltre cinque mesi all’anno.
o meno lunghi periodi di conservazione va-          Diverso è il caso di altre specie come pero e
riabili da una specie all’altra, confeziona-        susino europeo, per le quali, nonostante
mento, trasporto e distribuzione su mercati         siano molte le cv disponibili, solo alcune di
sia nazionali che esteri. Nell’ambito delle         esse soddisfano le esigenze del mercato ita-
diverse specie da frutto, inoltre, occorrereb-      liano e il grosso della produzione nazionale
be disporre di un numero adeguato di cv di          è ottenuto da poche cv di vecchia costitu-
tale tipologia, caratterizzate da epoca di          zione e si concentra per il susino in un pe-
maturazione scalare, capaci cioè di garanti-        riodo ristretto.
re per gran parte del periodo vegetativo, la        Nel ciliegio e nell’albicocco vi è stato, negli
permanenza sul mercato di frutta fresca,            ultimi decenni, un graduale e consistente
non frigoconservata.                                rinnovamento varietale che ha portato al-
Nonostante i notevoli progressi raggiunti at-       l’inserimento di nuove cv più rispondenti
traverso il miglioramento genetico e, come          alle moderne esigenze di coltivazione e di
già detto nel precedente paragrafo, pur di-         mercato ma che, tranne pochi casi, non ha
sponendo di migliaia di cv delle principali         contribuito all’ampliamento dell’arco pro-
specie arboree da frutto, dobbiamo conveni-         duttivo. Per queste due specie, caratterizza-
re che la maggior parte di esse è caratteriz-       te peraltro dalla produzione di frutti difficil-
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Tab. 1. Arco di maturazione delle principali specie frutticole italiane.
                                                         Specie         gen     feb    mar     apr    mag      giu    lug     ago     set     ott    nov     dic
                                                     Actinidia
                                                     Albicocco
                                                     Arancio
                                                     Ciliegio
                                                     Kaki
                                                     Mandarino
                                                     Melo
                                                     Olivo
                                                     Pero
                                                     Pesco
                                                     Susino
                                                    Vite da tavola
358                                                 Legenda: il colore rosso evidenzia l’epoca di consumo fresco, mentre il grigio il periodo di conservazione fri-
                                                    gorifera. Fonte: nostra elaborazione.
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                    mente conservabili, a causa della loro facile            dell’assortimento varietale non è tanto sen-
                                                    deperibilità, disponiamo di un periodo di                tita per riempire periodi di carenza di pro-
                                                    permanenza sul mercato di poco più di due                dotto sul mercato quanto per garantire una
                                                    mesi.                                                    disponibilità di differenti tipologie. Sebbene
                                                    Più ampio, invece, il calendario di matura-              infatti, per entrambe le specie, l’arco di ma-
                                                    zione delle cv di susino cino-giapponese                 turazione delle cv disponibili sia di oltre 4
                                                    che consentono la disponibilità di prodotto              mesi è possibile, con le nuove tecniche di
                                                    fresco per un periodo di oltre quattro mesi.             conservazione in atmosfera controllata, di-
                                                    Per il melo, un po’ come per il pesco, si di-            sporre tutto l’anno di frutti di ottima qualità,
                                                    spone di un vasto panorama varietale che si              senza contare quelli freschi importati dal-
                                                    è sempre più arricchito con nuove cv e                   l’altro emisfero.
                                                    gruppi di cv policlonali, che garantiscono il            Nel caso del kiwi, ad esempio, per il quale
                                                    reperimento di frutti freschi di ottima quali-           finora quasi l’intera produzione nazionale è
                                                    tà e diverse tipologie, per oltre tre mesi a             stata realizzata con un’unica cv, si è sentita
                                                    partire con le varietà estive fino alle inver-           una maggiore esigenza di rinnovamento,
                                                    nali. Ovviamente per la frutta di facile con-            sebbene i frutti di questa specie siano facil-
                                                    servazione, come mele e pere, l’esigenza                 mente conservabili.

                                                    3. Cultivar vecchie e nuove
                                                    Come abbiamo detto, soprattutto per certi                ste varietali dei fruttiferi del Progetto MiPAF
                                                    fruttiferi, si è verificato un forte dinamismo           (tabb. da 2. a 9.).
                                                    nell’evoluzione varietale e molte delle vec-             Il caso più eclatante è rappresentato dalla
                                                    chie cv sono state quasi completamente ab-               peschicoltura per la quale, in poco più di
                                                    bandonate o solo minimamente coltivate e                 mezzo secolo, si è completamente rivolu-
                                                    destinate a nicchie di mercato. Per analiz-              zionato il vecchio standard varietale (tabb.
                                                    zare meglio questo cambiamento abbiamo                   2., 3. e 4.) con l’immissione nel mercato vi-
                                                    posto a confronto, per ogni specie, tra quel-            vaistico di un numero sempre più elevato di
                                                    le considerate, le cultivar che venivano con-            nuove cv, non sempre innovative rispetto
                                                    sigliate nel 1963 da Alessandro Morettini                alle precedenti, ma sicuramente più rispon-
                                                    nel suo trattato di frutticoltura, con quelle            denti delle vecchie alle esigenze della mo-
                                                    proposte nell’ultima edizione 2006 delle Li-             derna coltivazione e del mercato. Cv come
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Tab. 2. Pesco.
                    Pesche gialle                                        Pesche bianche
    Vecchie cultivar            Nuove cultivar             Vecchie cultivar            Nuove cultivar
                                    Maturazione extraprecoce e precoce
                                                    Madeleine Pouyet,
                                                    Springtime,
                                                    Precosissima Morettini,
                          Early Maycrest , Rich
                                          ®
                                                    Fior di Maggio, Victor,
                          May®, Françoise®,
 Cardinal, Gialla                                   Morettini 1, Morettini
                          Queencrest , Maycrest ,
                                       ®          ®
 Precoce Morettini,                                 5/14, Amsden,
                          Lolita®, Springcrest,                                    Primerose®, White
 Fertilia Morettini,                                Alexander, Uneeda,
                          Spring Lady , Crimson
                                       ®                                           Crest®, Springtime,
 Dixired, Admiral Dewey,                            Mikado, Greensboro,
                          Lady®, Springbelle®,                                     Hermione®, Alexandra®,
 Redhaven, Gialla di                                Bella di Roma precoce,
                          Crown Princess , Royal
                                           ®                                       Iris Rosso, Alba
 Firenze, Marygold, Early                           M.me K. Evreinoff,
                          Gem®, Rubyrich®,
 Crawford                                           Trionfo, Morettini 2,
                          Royal Glory , Bigi Red,
                                       ®
                                                    Bonvicini, Aurora,
                          Flavorcrest, Vistarich®
                                                    Waddel, Charles Ingouf,
                                                    Bella di Roma tardiva,
                                                    Morettini 0/14, Chiedo
                                          Maturazione intermedia                                                             359
                            Redhaven, Red Moon®,

                                                                                                                 TITOLO SCHEDA
                            Rich Lady®, Lara Star®,
                            Red Top, Summer
 South Haven, Morettini     Rich®, Glohaven,
                                                                                   Maria Bianca, Vaniglia®,
 1/14, Morettini 5/22,      Maria Marta®, Pontina,     Sant’ Anna Balducci,
                                                                                   Greta®, White Lady®,
 Morettini 146, Morettini   Diamond Princess®,         Alton, Morettini 9/14,
                                                                                   Rosa del West, Maria
 286, Erly Elberta,         Royal Moon®, Red           Morettini 11/14, Belle of
                                                                                   Rosa, Rossa di S. Carlo,
 Valiant, Brakett, J. H.    Coast®, Romestar®,         Georgia, Pieri 81
                                                                                   Benedicte®, Marisol
 Hale, Elberta              Elegant Lady®,
                            Suncrest, Royal Red,
                            Symphonie®, Zee Lady®,
                            Red Elegant®
                                    Maturazione tardiva e molto tardiva
                                                                                   Tendresse®, Maria
                            Fayette, Summer Lady®,
                                                                                   Angela, White Maeba,
                            Royal Prince®, Marylin®,
 Cotogne toscane, Rio                                  Michelini, Poppa di         Maria Delizia, Tardivo
                            Padana, Gilda Rossa®,
 Oso Gem, Muir, Lowell,                                Venere tardiva, Principe    Zuliani, Regina Bianca,
                            O’ Henry®, Etoile,
 Kummel October,                                       di Piemonte, Mora di        Duchessa D’Este®,
                            Red Star®, Sun Late®,
 Salway                                                Moriano                     Michelini®, Douceur®,
                            Guglielmina, Lucie, Red
                                                                                   Gladys®, Regina di
                            Late, Fairtime
                                                                                   Londa, Regina d’Ottobre
Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).
Fonte: Morettini, 1963; Autori Vari, 2006.

S. Anna Balducci, Buco Incavato, Trionfo, J.
H. Hale, Elberta e moltissime altre (soprat-
tutto pesche a polpa bianca), sono divenute
ormai un ricordo (tab. 2).
I cambiamenti sostanziali hanno principal-
mente riguardato soprattutto i caratteri po-
mologici e solo in parte sono stati migliorati
quelli agronomici, che in molti casi sono
divenuti peggiorativi. Se è vero, infatti, che
le nuove cv non manifestano più problemi
di sterilità morfologica (androsterilità) che si
riscontravano in qualche vecchia varietà (ad
                                                       Fig. 1. J.H. Hale: vecchia cultivar di origine america-
esempio J.H. Hale) (fig. 1.), spesso, esse si          na, a polpa gialla, di grossa pezzatura, androsterile,
dimostrano meno rustiche, più incostante-              ha fatto storia per oltre cinquant’anni.
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Tab. 3. Nettarine.
                                                                      Nettarine gialle                                   Nettarine bianche
                                                        Vecchie cultivar            Nuove cultivar           Vecchie cultivar           Nuove cultivar
                                                                                     Maturazione extraprecoce e precoce
                                                                               Gran Sun®, Super Red®,
                                                                                                                                    Early Silver®, Silver
                                                                               Lavinia, Armking, Rita
                                                                                                                                    King®, Big Ball®, Silver
                                                                               Star®, Laura®, Ambra®,
                                                                                                          Morton                    Rome®, Jade®, Silver
                                                                               Supercrimson®, Lara,
                                                                                                                                    Splendid®, Caldesi
                                                                               Big Top®, Spring Red®,
                                                                                                                                    2000®
                                                                               Spring Bright®
                                                                                            Maturazione intermedia
                                                                               Gioia, Maria Elisa®,
                                                                               Firebrite, Maria Laura,
                                                                               Independence, Maeba
                                                                               Top®, Flavorgold®, Maria                             Emeraude®, Caldesi
                                                                               Carla, Diamond Ray®,       Lord Napier, Madame       2010®, Silver Ray®,
                                                     Leopoldo Conforti
                                                                               Ruby Grand, Flavortop,     Baltet                    Silver Star®, Silver
                                                                               Summer Grand®, Stark                                 Giant®
                                                                               Redgold®, Nectaross,
360                                                                            Maria Aurelia, Venus,
                                                                               Zee Glo, Orion®, Max
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                                                      Maturazione tardiva e molto tardiva
                                                                                Sweet Red®, Maria
                                                                                Dolce®, Sweet Lady®,
                                                                                Perred, Sparkling
                                                                                                                                    Silver Moon®, Caldesi
                                                     Gialla di Padova           Red, Lady Erica®,
                                                                                                                                    2020®
                                                                                Sirio, Morsiani 90®,
                                                                                August Red®, Fairlane,
                                                                                California, Max 7®
                                                    Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006.

                                                    mente produttive, di più difficile gestione
                                                    dell’albero e maggiormente suscettibili ai
                                                    comuni patogeni di quelle un tempo colti-
                                                    vate.
                                                    Per il frutto sono diventati sempre più im-
                                                    portanti l’aspetto, inteso come grossa pez-
                                                    zatura, forma rotonda e soprattutto intensa
                                                    ed estesa sovracolorazione della buccia con
                                                    tonalità più o meno accese di rosso; le pol-
                                                    pe gialle hanno gradualmente soppiantato
                                                    quelle bianche, un tempo sicuramente mol-
                                                    to più diffuse, e le nettarine, prima quasi
                                                    sconosciute (tab. 3.) e, hanno raggiunto e
                                                    talora superato le pesche pelose, per nume-
                                                    ro di cv, sia costituite che coltivate. Si cerca
                                                    di introdurre anche pesche alternative per
                                                    la forma, come ad esempio quelle di origi-
                                                    ne orientale (Pin Tao) piatte, di cui si hanno
                                                    anche nuove introduzioni italiane con altre
                                                    variazioni genetiche di buccia e di polpa
                                                    (fig. 2.).
                                                    Riguardo alle caratteristiche organolettiche
                                                    occorre fare alcune precisazioni. Sempre
                                                                                                          Fig.2. Ghiaccio 1: una delle cultivar della serie
                                                    più spesso infatti vengono espressi giudizi           “Ghiaccio” costituite presso il CRA, Istituto Speri-
                                                    negativi sulla qualità delle pesche, soprat-          mentale per la Frutticoltura di Roma.
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Tab. 4. Percoche.
                                                                         Percoche
                                                         Vecchie cultivar           Nuove cultivar
                                                           Maturazione extraprecoce e precoce
                                                      Sunding, Shasta,         Jonia, Egea, Federica,
                                                      Vesuvio                  Tirrenia, Romea
                                                                 Maturazione intermedia
                                                                              Texana, Villa Adriana,
                                                                              Adriatica, Loadel,
                                                                              Villa Ada, Villa Giulia,
Fig. 3. Poppa di Venere: vecchia cultivar apparte-    Carson, Fortuna, Vivian
                                                                              Villa Doria, Shasta,
nente alla tipologia Burrone a polpa bianca, ormai                            Babygold 6, Carson,
non più coltivata.                                                            Vivian, Bowen, Andross
                                                           Maturazione tardiva e molto tardiva

tutto da alcuni consumatori di una certa età          Jungermann, Carter,      Jungermann, Babygold
                                                      Piloro, Halford          9, Merriam
che ricordano gusti, aromi e profumi appar-
                                                     Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar
tenenti a vecchie varietà, quasi sempre as-          consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).                361
senti nelle nuove.                                   Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006.
Di fatto questa perdita di qualità si è real-

                                                                                                         TITOLO SCHEDA
mente verificata ma solo in parte essa è im-
putabile ad una involuzione del migliora-            profumi e aromi che in genere compaiono
mento genetico per il carattere qualità a fa-        per ultimi nel processo di maturazione na-
vore di altri quali l’aspetto e la serbevolez-       turale sull’albero.
za. Se è vero che nelle cv moderne non si            Le cv di recente costituzione hanno sicura-
ritrovano certi gusti e aromi particolari, co-       mente maggiori capacità di adattarsi a que-
me quelli di alcune vecchie varietà di pesco         ste nuove esigenze commerciali, ma diffi-
a maturazione tardiva e a polpa bianca qua-          cilmente, con tali tecniche di produzione,
li le “burrone fiorentine” (fig. 3.), è anche        riescono a mantenere standard qualitativi
vero che molte delle pesche e nettarine di           apprezzabili, oggi indispensabili per soste-
recente costituzione sono dotate di caratte-         nere la concorrenza di un mercato sempre
ristiche organolettiche apprezzabili se i frut-      più in crisi.
ti vengono raccolti al giusto grado di matu-         Diverse delle nuove cultivar posseggono
razione e non anticipatamente, come pur-             una lunga shelf life (termine usato per quan-
troppo avviene nella maggior parte dei casi.         tificare il periodo che intercorre tra raccolta
Se un tempo infatti non era necessario lo            e consumo del frutto) e si caratterizzano per
stazionamento in frigo delle pesche e delle          una maggiore tenuta della consistenza della
drupacee in genere, e si raccoglievano frutti        polpa, per un più lento processo di matura-
maturi che venivano consumati di solito do-          zione e per un maggior contenuto zuccheri-
po uno, due giorni, oggi la maggior parte            no che compare anche prima della comple-
delle pesche e nettarine prodotte nel nostro         ta maturazione.
paese, sia destinate al consumo interno che          Troppo simili e raramente innovative sono
all’esportazione, stazionano in media dai 7          però le cv diffuse, soprattutto per i gruppi
ai 15 giorni in frigorifero, dopo la raccolta,       delle pesche e delle nettarine a polpa gialla.
prima di entrare nella catena di condiziona-         Questa eccedenza crea una grossa confu-
mento e spedizione ai centri di vendita.             sione varietale e rende anonime cv che ma-
Ciò impone pertanto che il distacco del frut-        turano quasi contemporaneamente, tutte
to dall’albero debba essere effettuato ad un         intensamente colorate, con la stessa forma
elevato stadio di durezza della polpa, a frut-       e aspetto anche se talora il sapore è diverso,
to ancora acerbo, molto prima della matu-            ma difficilmente riconoscibile dal consu-
razione fisiologica. Durante il post-raccolta,       matore. Riguardo al gusto, infatti, sono di-
in frutti climaterici quali le drupacee, è mol-      sponibili cultivar caratterizzate da contenuti
to difficile che si riescano ad accumulare           zuccherini più o meno elevati che possono
contenuti zuccherini elevati e soprattutto           superare anche i 15° Brix anche prima della
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Tab. 5. Albicocco.
                                                                      Vecchie cultivar                                       Nuove cultivar
                                                                                              Maturazione precoce
                                                                                                           Aurora, Ninfa, Sajeb® Beliana*, Carmen Top ®,
                                                                                                           Carmen, Castelbrite, Antonio Errani, Pinkcot ®
                                                                                                           Cotpy, Perla, Giada, Monaco Bello,
                                                                                                           Orange Red ® Bhart, Robada, Bella d’Imola,
                                                     Cafona, Palumella
                                                                                                           Harcot, Ceccona, Goldrich, Harogem,
                                                                                                           Giulia, Karpatin, Vitillo, Ivonne Liverani, Kompacta
                                                                                                           Opal, Rouge de Fournes, Sortilège ® Avilara,
                                                                                                           Laura
                                                                                             Maturazione intermedia
                                                     Precoce di Toscana, Precoce di Imola, Brusca,
                                                     Reale d’Imola, Rossina di Cesena, Bianchina,          Kyoto, Laycot ®, San Castrese, Palummella,
                                                     Mugnago di Vignola Acme, Prete, Monica, Vicario,      Hargrand, Portici, Comédie ® Avilor, Tonda di
                                                     Palese di Giovannello, San Francesco Baracca,         Costigliole, Noemi, Polonais
                                                     Cibo del Paradiso, Ananasso
                                                                                               Maturazione tardiva
362                                                                                                        Fracasso, Royal Roussillon ®, Helena de Roussillon
                                                     Comune, Di Nancy, Fenzi di Bogliasco, Grossa          ® Aviera, Dulcinea, Pellecchiella, Pisana, Marietta
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                     di Germania, Levata del Sole, Luizet, Particolare,    Milady, Bergeron,
                                                     Paviot, S. Ambrogio, Cerasello, Cerasona, Val         Fantasme ® Avikour, Boccuccia Liscia, Lady
                                                     Venosta, Valleggia                                    Elena, Tardif de Tain ®,
                                                                                                           Boccuccia Spinosa, Tardicot ®, Tardif de Bordaneil
                                                    Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).
                                                    Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006.

                                                    completa maturazione; altrettanto variabile            so un certo successo soprattutto in alcune
                                                    l’acidità che, da eccessiva, può essere quasi          zone del Nord Italia. Rispetto alle cv tradi-
                                                    assente in certi gruppi di cv di pesche e net-         zionali, più rustiche e autofertili, esse han-
                                                    tarine definite subacide. Con tale termine,            no evidenziato elevata suscettibilità a moni-
                                                    spesso usato in tono dispregiativo, vengono            lia, nonché scarsa e incostante produttività
                                                    comprese alcune nuove cv subacide di pe-               sia per la totale autoincompatibilità sia per-
                                                    sche, soprattutto a polpa bianca, con colo-            ché spesso non riescono a soddisfare l’ele-
                                                    razione più attraente e polpa più soda delle           vato fabbisogno in freddo, soprattutto al
                                                    tradizionali, ma che non hanno avuto molto             Sud. Da evidenziare, inoltre, che sono state
                                                    successo nel nostro paese a causa del sapo-            recentemente licenziate alcune cv che rie-
                                                    re piatto e privo di aromi. Al contrario, inve-        scono ad ampliare il calendario di matura-
                                                    ce, alcune cv di nettarine a polpa gialla con          zione della specie fino ad estate inoltrata.
                                                    bassa acidità, ma con caratteristiche orga-            Per il ciliegio dolce i progressi ottenuti con
                                                    nolettiche pregevoli hanno invece incontra-            il rinnovamento varietale hanno fortemente
                                                    to i consensi del consumatore.                         contribuito a rivoluzionare la cerasicoltura
                                                    Per l’albicocco l’avvicendamento varietale             italiana (tab. 6.).
                                                    si è verificato con minore intensità rispetto          Rispetto alle cv tradizionali, come i Duroni
                                                    al pesco e molte delle cv tradizionali ven-            di Vignola, la Mora di Cazzano, il Durone
                                                    gono ancora coltivate soprattutto perché               della Marca, e tante altre, fortemente legate
                                                    fortemente legate al territorio tipico di pro-         alle zone di origine e caratterizzate da lenta
                                                    duzione (tab. 5.), dove esse acquisiscono              entrata in fruttificazione, incostanza produt-
                                                    peculiarità e qualità da tempo conosciute e            tiva e grande mole degli alberi, quelle di re-
                                                    apprezzate. Ciò non ha però impedito che               cente costituzione presentano messa a frut-
                                                    cv di recente costituzione provenienti per lo          to precoce, produttività elevata e costante e
                                                    più dal Canada, caratterizzate da sovracco-            taglia più contenuta.
                                                    lorazione rossa più o meno estesa della                L’inserimento, attraverso il miglioramento
                                                    buccia, buona consistenza, tenuta alla ma-             genetico, del carattere “autofertilità” in mol-
                                                    turazione e discreto sapore, abbiano riscos-           te delle cv di recente costituzione è stata
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
Tab. 6. Ciliegio dolce.
                  Vecchie cultivar                                       Nuove cultivar
                                 Maturazione precoce e medio-precoce
                                                       Early Magyar, Early Lory®*, Sweet Early® Panaro 1*,
                                                       Burlat, Burlat C1, Moreau, Moreau clone B, Early
 Precoce della Marca, Precoce del Fiore, Bigarreau     Star® Panaro 2*, Brooks*, Adriana, Feu 5®, Celeste®
 hatif Bourlat, Bigarreau Moreau                       Sumpaca*, Garnet® Magar*, Giorgia, Royalton,
                                                       Grace Star*, New Star, Vanda*, New Moon®
                                                       Sumini*, Margit
                                           Maturazione intermedia
 Maggese, Durone nero I di Vignola, Bella o Grossa     Blaze Star*, Samba® Suste*, Starking Hardy Giant,
 di Pistoia, Turca, Moretta di Cesena, Durone di       Black Star*, Cristallina® Sumnue*, Canada Giant®
 Cesena, Bigarreau Napoléon, Bella di Arezzo,          Sumgita*, Van, Gégé®, Germersdorfer, Summit,
 Moretta di Vignola, Glorious stark gold               Sonata® Sumleta*, Hartland
                                       Maturazione medio-tardiva
                                                       Sylvia, Lala Star*, Ferrovia, Ferrovia Spur, Kordia,
                                                       Germesdofi Orias 3, Lapins, Linda, Kaviks,
                                                       Durone tardivo di Valstaffora, Skeena*, Regina,
                                                       Sweetheart® Sumtare*, Selina® Symphony*,                           363
Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).

                                                                                                              TITOLO SCHEDA
Fonte :Morettini, 1963; Autori vari, 2006.

Tab. 7. Susino europeo e cino-giapponese.
                  Susino europeo                                    Susino cino-giapponese
    Vecchie cultivar            Nuove cultivar             Vecchie cultivar            Nuove cultivar
                                            Maturazione precoce
 Ruth Gerstetter,                                      Florentia, Methley,         Sorriso di Primavera,
 Lützelsachser, Bühler,                                Morettini 355, Morettini    Obilnaja, Carmen Blu®,
 Ersinger,                                             243, Shiro, Santa Rosa      Shiro, Black Star®
                                           Maturazione intermedia
 San Piero, Pernigona,
                                                                                   Anne Gold®,
 Claudia nera, Claudia
                                                                                   Blackamber, Black
 mostruosa, Claudia         Firenze ‘90 , Sugar
                                       ®               Burbank,
                                                                                   Gold®, Black Diamond®,
 verde, Agostana di
                                                                                   Laroda, Fortune, Friar
 Cesena
                                            Maturazione tardiva
                                                                                   Golden Plumza®, Tracy
 Claudia d’Althan,          Sugar Top®, D’Ente                                     Sun®, Green Sun®,
 Prugna d’Agen, Giant®,     707, Stanley, Empress,                                 T.C. Sun®, Larry Ann,
 Friulana                   President                                              Angeleno®, Autumn
                                                                                   Giant®
Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).
Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006.

sicuramente l’innovazione più importante               Il rinnovamento varietale del susino in Italia
che ha portato ai vantaggi anzidetti. Per              è iniziato con una progressiva sostituzione
l’aspetto pomologico, invece, non sono sta-            delle cv di susino europeo, maggiormente
ti riscontrati sostanziali miglioramenti; mol-         diffuse, con altre di recente costituzione ap-
te delle nuove cv producono frutti di buona            partenenti però al gruppo delle cino-giap-
pezzatura ma sono spesso peggiorative del-             ponesi (tab. 7.). Così vecchie cv, magari ot-
le tradizionali per inferiori consistenza e sa-        time per le caratteristiche organolettiche tra
pore della polpa e maggiore suscettibilità             cui le Regine Claudie e la Prugna di Drò, ed
allo spacco, la più grave fisiopatia che si ve-        altre come Rüth Gerstetter e Precoce di Er-
rifica nel ciliegio in caso di pioggia alla ma-        singer che si caratterizzavano per la matura-
turazione dei frutti.                                  zione precoce sono state quasi completa-
Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
A causa di questi problemi, nel centro-nord,
                                                                                                             si è accresciuto il disinteresse per questo
                                                                                                             gruppo pomologico che invece, recente-
                                                                                                             mente, si è sempre più affermato al sud do-
                                                                                                             ve la maggior parte delle cv ha manifestato
                                                                                                             maggiore adattamento all’ambiente produ-
                                                                                                             cendo in maniera elevata, anche se non
                                                                                                             sempre costante, frutti dotati di migliori ca-
                                                                                                             ratteristiche organolettiche. Sicuramente
                                                                                                             più adatte alle condizioni climatiche del
                                                                                                             nord Italia sarebbero le cv di susino euro-
                                                                                                             peo ma, nonostante i risultati ottenuti con il
                                                                                                             miglioramento genetico, soprattutto per la
                                                                                                             resistenza a “sharka” − virosi molto diffusa
                                                                                                             ed endemica nei paesi dell’est Europa che
                                                                                                             sono i maggiori produttori di susino euro-
                                                                                                             peo −, ancora poche, scarsamente innovati-
364                                                                                                          ve e quasi tutte a maturazione tardiva, sono
                                                                                                             le cv di questo gruppo che soddisfano, in
                                                                                                             qualche modo, le esigenze del nostro mer-
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                                                                             cato. Pezzatura e qualità pomologiche in-
                                                                                                             sufficienti sono i limiti presentati dalla mag-
                                                                                                             gior parte delle cv di recente costituzione
                                                    Fig. 4. Morettini 355: vecchia cultivar cino-giappone-
                                                                                                             che impediscono la ripresa e il rinnovamen-
                                                    se, con produttività elevata e costante.                 to degli impianti esistenti. Ancora inferiore
                                                                                                             è il numero delle cv di susino europeo col-
                                                                                                             tivate per l’essiccazione; gran parte di quel-
                                                    mente abbandonate o relegate a nicchie di                le recentemente introdotte hanno eviden-
                                                    mercato.                                                 ziato difetti di cascola alla maturazione,
                                                    Del pari anche le poche cv cino-giapponesi               basso contenuto in sostanza secca, eccessi-
                                                    coltivate nella seconda metà del ’900 come               va acidità e insufficienti pezzatura e rappor-
                                                    Florentia, Morettini 355 (fig. 4.), e le ameri-          to polpa/nocciolo.
                                                    cane Burbank ed Ozark Premier. A partire                 Nel pero il primo e forse l’unico grosso
                                                    dalla metà degli anni ’80 sono state intro-              cambiamento nell’evoluzione varietale si è
                                                    dotte, principalmente dalla California, una              verificato nel secolo scorso con la sostitu-
                                                    serie di cv cino-giapponesi fortemente in-               zione della cv Passa Crassana, la più colti-
                                                    novative sotto l’aspetto pomologico, capaci              vata negli anni ’60 nel nostro paese, con
                                                    di produrre, per un arco di oltre 4 mesi, frut-          altre pur sempre del vecchio germoplasma
                                                    ti di grosse dimensioni, forma rotonda, co-              quali Conference, Abate Fétel e Kaiser, che
                                                    lorazione brillante dal giallo al rosso al ne-           oltre ad essere pomologicamente più ido-
                                                    ro, polpa soda, nocciolo piccolo. La diffu-              nee per la polpa più fine e priva di sclereidi,
                                                    sione di queste nuove cv è avvenuta prima                presentavano soprattutto il vantaggio di una
                                                    nel nord Italia dove hanno mostrato seri                 migliore frigo-conservabilità.
                                                    problemi di adattamento climatico che han-               La disponibilità di una consistente quantità
                                                    no influito negativamente sulla produttività             di cv di pero, anche di recente costituzione,
                                                    dell’albero rendendolo oltretutto suscettibi-            ha finora solo minimamente suscitato gli in-
                                                    le a pericolose fitopatie come la maculatura             teressi della pericoltura italiana, fortemente
                                                    batterica – malattia provocata dal batterio              legata ai vecchi standard varietali (tab. 8.).
                                                    Xanthomonas pruni che attacca foglie e ra-               Nel pero, a differenza delle altre specie da
                                                    metti provocando maculature, edemi e dis-                frutto, gli interessi del mercato e del consu-
                                                    seccamenti – e leptonecrosi – malattia pro-              matore sono fortemente ancorati a gusti e
                                                    vocata da fitoplasmi insediati nei vasi floe-            tipologie di frutti tradizionali, tipici delle cv
                                                    matici che provocano deperimento e morte                 classiche, la maggior parte delle quali sono
                                                    dopo pochi anni dall’infezione.                          ormai coltivate da oltre un secolo.
Tab. 8. Pero.
                  Vecchie cultivar                                        Nuove cultivar
                                      Maturazione precoce ed estiva
 Citron des Carmens, Morettini 113, Butirra Giffard,
 Wilder, Claude Blanchet, Gentile, Morettini 64,
                                                         Precoce di Fiorano, Turandot*, Etrusca*, Norma*,
 Andrea Deportes, Precoce di Trevoux, Spadona
                                                         Tosca*, Carmen*, Coscia, Spadona estiva, Delbard
 estiva, Butirra precoce Morettini, Coscia, William
                                                         Delice®–Dolete*, Santa Maria
 precoce Morettini, Dr. J. Guyot, Butirra rosata
                                                         William, Ercole d’este, Sensation, Higland, Max
 Morettini, Favorita di Clapp, Santa Maria Morettini,
                                                         Red Bartlett
 William, Max-Red Bartlett, Trionfo di Vienne, Butirra
 d’Amanlis
                                     Maturazione autunno-invernale
 Buona Luisa d’Avranches, Butirra Hardy, Duchessa
 d’Angouleme, Butirra Clairgeau, Abate Fétel,
 Kaiser, Colmar d’Arenberg, Conférence, Butirra
                                                        Rosada®, Cascade®–Lombocad*, Conférence,
 Diel, Decana del Comizio, Margherita Marillat,
                                                        Concorde*, Fertilia Delbard® Delwilmor*, Abate
 Curato, Butirra d’Hardenpont, Passa Colmar, Spina
                                                        Fétel, Decana del Comizio, Harrow Sweet*, Kaiser
 Carpi, Giuseppina di Malines, Passa Crassana,
                                                        Passa Crassana
 Decana d’Alenüon, Bergamotta Espéren,
 Madernassa, Catillac, Olivier de Serres, Martin
 secco, Decana d’inverno                                                                                                365
Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).

                                                                                                            TITOLO SCHEDA
Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006.

È anche vero che il Pyrus communis non è                 malattia si sia già estesa alle più importanti
una specie facile da manipolare genetica-                aree pericole italiane.
mente e spesso le nuove cv non presentano                Nel melo, a differenza del pero, si è riscon-
innovazioni apprezzabili rispetto alle vec-              trato un grande e dinamico avvicendamen-
chie, sia per l’aspetto agronomico che per               to varietale (tab. 9.) e da poche varietà a
quello pomologico.                                       maturazione autunnale, utilizzate nella me-
Ad eccezione di alcune varietà a matura-                 tà del secolo scorso che si caratterizzavano
zione precoce ritenute valide, le nuove cv               soprattutto per l’elevata produttività come
estive e soprattutto le autunno-invernali                Abbondanza, Annurca (fig. 5.), Imperatore,
non sembrano ancora in grado di sostituire               Appia, Commercio, o per la buona rusticità
le tradizionali sulle quali si basa ancora la            come Belfiore e Calville, siamo passati a cv
maggior parte della produzione pericola                  e gruppi di cv policlonali sia a maturazione
italiana, e con le quali vengono ancora                  estiva che autunno-invernale caratterizzate
realizzati la quasi totalità dei nuovi im-               da pregevoli tratti pomologici che riescono
pianti.                                                  a soddisfare anche le fasce dei consumatori
I tentativi di inserire le più recenti cv a buc-         più esigenti.
cia rossa, che avevano suscitato l’interesse             Succosità, croccantezza, compattezza,
del consumatore, sono quasi completamen-                 uniti a differenti livelli di acidità e dolcez-
te falliti a causa dei noti problemi agrono-             za, sono, oltre all’idoneità alla conserva-
mici (scarsa vitalità dell’albero, incostanza            zione, i principali attributi che caratteriz-
produttiva) e pomologici (regressione della              zano la polpa delle nuove cv; esse si con-
colorazione rossa per mutazioni instabili,               traddistinguono anche per pezzatura, for-
pezzatura non uniforme e colorazione scu-                ma e colorazione sempre più attraenti dei
ra non attraente). Così pure stentano ancora             frutti. L’intensa attività di miglioramento
a decollare, a causa delle insufficienti qua-            genetico, intrapresa da lungo tempo in tut-
lità dei frutti, le cv resistenti al colpo di fuo-       to il mondo, a testimonianza della grande
co batterico – malattia provocata dal batte-             importanza di questa specie da frutto, ha
rio Erwinia amylovora che costituisce la più             permesso l’ottenimento di altri importanti
grave fitopatia della specie; essa si manife-            traguardi quali: la riduzione dell’habitus
sta con avvizzimenti, disseccamenti e for-               vegetativo; la resistenza alla ticchiolatura -
mazione di cancri rameali e successiva                   malattia provocata dagli agenti fungini
morte dell’albero –, nonostante che questa               Venturia inequalis e Fusicladium dendriti-
Tab. 9. Melo.
                                                                      Vecchie cultivar                                       Nuove cultivar

                                                                                                Maturazione estiva

                                                                                                            Brooklield Gala® - Baigent*, Delbard® Gala
                                                     Astrakan bianco, Astrakan rosso, Borowitsky,           – Obrogala*, Gala Schnitzer® – Schniga*, Galxy*,
                                                     Khorochavka Alaja, Yellow transparent                  Ruby® Gala – Gala Rossa*, Red Elstar, Rubens®
                                                                                                            – Civni*, Sansa

                                                                                             Maturazione autunnale

                                                                                                       Early Red One® – Erovan*, Hapke Delicious, Hi
                                                                                                       Early, Red Chief® – Camspur*, Scarlet Spur®
                                                     Pearmain dorata, Jonathan, Wealthy, Rambour
                                                                                                       – Evasni*, Superchief® – Sandidge*, Topred,
                                                     Frac, Gravenstein, Delicious, Stak Delicious,
                                                                                                       Gold Chief® – Gold Pink*, Golden Delicious cl. B,
                                                     Starking, Richared, Rome Beauty, Imperatore,
                                                                                                       Golden Reinders®, Smoothee® – Yellow Delicious,
                                                     Renetta del Canada, Golden Delicious, King David,
                                                                                                       Tentation® – Delblush*, Jonagold Novajo®,
                                                     Grimes Golden
                                                                                                       Morren’s® – Jonagored*, Cameo® – Caudle*, Corail®
                                                                                                       – Pinova*, Renetta del Canada

                                                                                              Maturazione invernale
366
                                                     Limoncella, Black Ben Davis, Winter Winesap,
                                                     Stayman Winesap, Staymared, Black Stayman,
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                                                                            Eve ®–Mariri Red *, Hillwell ®–Hdala *, Joburn ®–
                                                     Abbondanza, Turley, Rosmarina bianca, Mac
                                                                                                            Aurora*, Stayman Winesap LB® 781, Staymared,
                                                     Intosh, Belfiore giallo, Cavilla bianca d’inverno,
                                                                                                            Superstayman, Fuji Kiku® 8, Fuji Naga–Fu 12, Fuji
                                                     Cavilla rossa d’inverno, Renetta ananas, Rosa di
                                                                                                            Raku Raku, Annurca, Annurca Rossa del Sud,
                                                     Caldaro, Renetta d’Orleans, Renetta grigia tirolese,
                                                                                                            Granny Smith, Imperatore Dallago, Pink Lady®–
                                                     Carpendola reale, Annurca, Carla, Cleopatra,
                                                                                                            Cripps Pink*, Pink Rose® – Pink Kiss*
                                                     Democrat, Rosa mantovana, Winter banana,
                                                     Wagener, Sargente
                                                    Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006).
                                                    Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006.

                                                                                                            cum che determinano attacchi ai rami e ai
                                                                                                            frutti -, per la quale vengono effettuati un
                                                                                                            elevato numero di trattamenti anticritto-
                                                                                                            gamici; nonché la resistenza all’oidio - ma-
                                                                                                            lattia provocata dagli agenti fungini Podo-
                                                                                                            sphaera leucothrica e Oidium farinosum
                                                                                                            che attaccano frutti e germogli -, a cui la
                                                                                                            maggior parte delle cv sono particolarmen-
                                                                                                            te suscettibili.
                                                                                                            Questi risultati, per ora raggiunti solo con
                                                                                                            un numero limitato di cv ma che è destinato
                                                                                                            sicuramente a crescere, ha permesso una
                                                                                                            maggiore intensificazione delle densità di
                                                                                                            piantagione mediante l’impiego di cv spur e
                                                                                                            la possibilità di un’effettiva riduzione d’im-
                                                                                                            piego di anticrittogamici nella coltivazione,
                                                                                                            offrendo anche opportunità di coltivazioni
                                                                                                            biologiche. È comunque da sottolineare che
                                                                                                            sono ancora poche le cv ticchiolatura e oi-
                                                                                                            dio resistenti impiegate nella melicoltura
                                                                                                            estensiva. La tendenza infatti è quella di
                                                                                                            standardizzare la produzione optando per i
                                                                                                            gruppi policlonali Red Delicious, Golden
                                                    Fig. 5. Annurca: cultivar Campana, ancora coltivata
                                                                                                            Delicious, Gala, Fuji che rappresentano
                                                    per le ottime qualità gustative.                        quasi l’80% della melicoltura nazionale e
purtroppo all’interno di questi non vi sono,        tendenza del mercato ad eccezione di qual-
o non sono completamente rispondenti sot-           che nuova cv (ad esempio Pink Lady), è
to l’aspetto pomologico, cv resistenti ai sud-      quella di concentrare la maggior parte della
detti patogeni.                                     produzione nazionale su pochi gruppi po-
Nonostante le quasi 500 cv di melo messe            mologici policlonali capaci di garantire al
in commercio negli ultimi 10 anni, molte            consumatore la continua disponibilità di
delle quali innovative per diversi aspetti, la      frutti di adeguata qualità.

4. Portinnesti da seme e clonali
Il portinnesto o soggetto è, dei 2 bionti che       gazione, soprattutto in vitro, hanno consen-
compongono la pianta arborea da frutto bi-          tito l’ottenimento, la moltiplicazione e
membre, quello destinato a formare l’appa-          quindi l’impiego di una serie di portinnesti
rato radicale. Le sue funzioni pertanto sono        clonali per i più importanti fruttiferi, che
quelle di ancoraggio al suolo e di assorbi-         hanno interamente sostituito quelli da seme
mento di acqua e sali minerali presenti nel         garantendo, oltre all’omogeneità di impian-
terreno.                                            to, tutta una serie di altri vantaggi. Grazie                  367
La necessità di disporre del portinnesto in         all’impiego dei nuovi soggetti, spesso otte-
frutticoltura nasce con l’esigenza di propa-        nuti da altre specie, o da ibridazioni tra esse

                                                                                                       TITOLO SCHEDA
gare agamicamente, attraverso l’innesto, le         e quelle per cui si utilizzano, il portinnesto
cv delle specie arboree da frutto che aveva-        non assume soltanto la funzione della pro-
no e hanno notevoli difficoltà ad essere ri-        pagazione, ma diviene uno strumento es-
prodotte con altri metodi che prevedono la          senziale per il controllo dell’habitus vegeta-
ricostituzione di una pianta completa da            tivo dell’albero, per anticipare e migliorare
parti di essa quali rami, gemme, radici.            la qualità della produzione, per controllare
I primi soggetti utilizzati sono stati i cosid-     alcune fitopatie, per adattare le specie ai
detti “portinnesti da seme”, ottenuti cioè da       più difficili ambienti pedo-climatici.
piante nate da semi della stessa specie (por-       A tale proposito i maggiori successi sono
tinnesti franchi) o di altre affini a quelle del-   stati conseguiti per melo e pero, per i quali
la cv da propagare. Tali tipi di soggetti sono      ormai da tempo disponiamo di una serie di
ancora oggi molto utilizzati e rimangono            portinnesti clonali nanizzanti che, in abbi-
esclusivi per la maggior parte delle specie         namento con le cv più diffuse, permettono
arboree da frutto di secondaria importanza,         la realizzazione di impianti ad elevata o
per le quali le ricerche sul miglioramento          elevatissima densità, contenendo la vigoria
genetico dei portinnesti sono state scarse o        dell’albero che viene gestito interamente da
addirittura assenti. Inoltre essi sono ancora       terra senza l’impiego di mezzi meccanici.
raccomandabili, considerata la loro rustici-        Per il melo l’interesse mondiale si è concen-
tà ed adattamento, per le principali Prunoi-        trato soprattutto su uno dei vari portinnesti
deae e Pomoideae nei casi limite di coltiva-        disponibili (M9) che meglio degli altri sem-
zione che vanno dalla frutticoltura amato-          bra garantire la riduzione della vigoria in-
riale a quella biologica, realizzata spesso in      sieme alla elevata qualità dei frutti.
aree marginali, magari biologicamente in-           Nel pero i portinnesti di cotogno, da sem-
contaminate, ma spesso difficili per l’aspet-       pre utilizzati a garanzia dell’elevata qualità
to agronomico-colturale.                            della produzione e sempre più specializzati
Le esigenze della moderna frutticoltura e la        e più adatti all’intensificazione colturale,
sua espansione ai differenti ambienti pedo-         hanno iniziato il loro declino, sempre più
climatici hanno fortemente stimolato la ri-         accelerato dall’espansione del colpo di fuo-
cerca di nuovi portinnesti che consentissero        co batterico, malattia alla quale il cotogno è
di realizzare impianti più omogenei, mag-           molto sensibile, a favore di altri portinnesti
giormente rispondenti alla standardizzazio-         clonali di Pyrus communis come quelli del-
ne delle tecniche colturali. I progressi otte-      la serie Farold che, oltre a resistere alla sud-
nuti negli ultimi decenni con il migliora-          detta batteriosi, garantiscono ormai buone
mento genetico e con le tecniche di propa-          performance di vigoria e qualità della pro-
duzione e non presentano inconvenienti di          cerasifera, che sono ritenuti i migliori, non
                                                    disaffinità d’innesto o suscettibilità alla clo-   riescono a ridurre la vigoria dell’albero,
                                                    rosi dimostrati dal cotogno.                       spesso eccessiva per certe cv; tuttavia sod-
                                                    Anche per le Prunoideae si dispone di una          disfano le diverse esigenze di coltivazione
                                                    buona gamma di portinnesti clonali con i           adattandosi ai vari tipi di terreno, anche a
                                                    quali è stato possibile adattare le specie più     quelli particolarmente pesanti e argillosi.
                                                    diffuse di questo gruppo alle diverse esigen-      Più complessa la situazione del ciliegio per
                                                    ze pedologiche e climatiche delle aree di          il quale il riscoperto interesse colturale sti-
                                                    coltivazione del nostro paese che sono             molato dalle novità varietali, ha maggior-
                                                    estremamente variabili passando dal Nord,          mente interessato il miglioramento geneti-
                                                    al Centro, fino ad arrivare al Sud e alle Iso-     co per l’individuazione di portinnesti clo-
                                                    le. Nonostante che, per queste specie, non         nali capaci di ridurre la taglia degli alberi,
                                                    si disponga ancora di affidabili portinnesti       mantenendo inalterato il valore pomologi-
                                                    nanizzanti, molti sono stati i risultati rag-      co dei frutti. Sebbene molti siano i portin-
                                                    giunti. L’impiego dell’ibrido pesco × man-         nesti clonali che sembrano dotati di queste
                                                    dorlo GF 677, soggetto più impiegato nel           caratteristiche, poche, incerte e talora mol-
                                                    nostro paese, ha consentito la ricostituzione      to discordanti sono le risposte dimostrate
368                                                 di impianti su terreni precedentemente de-         nei differenti ambienti pedologici per il ci-
                                                    stinati a questa specie, permettendo, al con-      liegio dolce.
                                                    trario del franco che non resiste alla stan-       Tutto ciò a dimostrare che la sperimentazio-
      NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA

                                                    chezza, il perpetuarsi della peschicoltura in      ne sui portinnesti richiede, per tutte le spe-
                                                    aree particolarmente vocate. Sempre per            cie, tempi molto lunghi per raggiungere ri-
                                                    questa specie l’impiego di portinnesti clo-        sultati concreti che si basano su valutazioni
                                                    nali di susino ne ha permesso la coltivazio-       effettuate per lunghi periodi sul comporta-
                                                    ne in terreni pesanti a frazione argillosa,        mento agronomico e pomologico delle di-
                                                    inutilizzabili prima per il pesco. Per susino      verse combinazioni cv-portinnesto in altret-
                                                    e albicocco i portinnesti clonali di Prunus        tanto diversi climi e ambienti.

                                                    5. Parte speciale
                                                    Per le principali specie arboree da frutto dif-    sintesi di una serie di rilievi effettuati in
                                                    fuse nel nostro paese verranno di seguito          campi di collezioni varietali realizzati nelle
                                                    citate le cv più diffuse e i portinnesti consi-    più importanti aree frutticole del nord, cen-
                                                    gliati. Tali informazioni rappresentano una        tro e sud Italia, isole comprese. Oltre alla
                                                    sintesi di un lungo lavoro di valutazione          valutazione delle cv lo stesso progetto Mi-
                                                    condotto dal 1993 nell’ambito di un Proget-        PAF ha analizzato il comportamento di
                                                    to del Ministero delle Politiche Agricole e        un’ampia serie di portinnesti, molti dei qua-
                                                    Forestali (MiPAF) che ha l’obiettivo di “offri-    li di recente introduzione, combinati alle cv
                                                    re ai frutticoltori italiani uno strumento in-     più diffuse di albicocco, ciliegio, melo, pe-
                                                    formativo il più possibile completo e ogget-       ro, susino e pesco (Autori Vari, 1995, 1999,
                                                    tivo per poter scegliere le cv sulla base di       2002).
                                                    una sperimentazione condotta sul territorio        Un ulteriore approfondimento dello studio
                                                    secondo un protocollo comune”.                     di questi portinnesti verrà a breve pubblica-
                                                    Con il Progetto “Liste di orientamento varie-      to in un volume che illustrerà in modo esau-
                                                    tale dei fruttiferi” vengono pubblicate ogni       stivo i risultati conseguiti con il Progetto.
                                                    anno, su riviste di grande tiratura nazionale,
                                                    valutazioni sul comportamento agronomico           5.1. Pesco
                                                    e pomologico delle cv di albicocco, cilie-         Analizzando i dati provenienti dai 14 campi
                                                    gio, fragola, mandorlo, melo, pero, pesco,         di collezioni varietali dislocati in tutta Italia,
                                                    piccoli frutti (rovo, lampone, ribes, mirtillo     gestiti dalle specifiche unità operative del
                                                    gigante) più diffuse nel nostro paese (Autori      Progetto MiPAF, si evidenzia che la quasi
                                                    Vari 2004, 2005, 2006).                            totalità delle cv di pesche e nettarine trova,
                                                    I giudizi espressi sulle cv rappresentano la       scendendo dal Nord al Sud, condizioni cli-
matiche sempre più congeniali alle proprie        aree; tra queste ricordiamo Springcrest (-
esigenze. Ad eccezione del soddisfacimen-         26), Spring Lady® (-24), Crimson Lady* (-22);
to delle ore di freddo che in certi areali del    fa eccezione Bigi Red (-7) già eliminata al
Sud, come il Metapontino, non sempre vie-         Nord e ancora in corso di valutazione al
ne soddisfatto, tutti gli altri caratteri agro-   Sud.
bio-pomologici vengono esaltati man mano          Nel periodo intermedio (0/+30), in genera-
che il clima diventa più mite e il periodo        le, si può assistere ad una produttività molto
vegetativo più lungo.                             soddisfacente al Sud e buona per le altre
Le cv che traggono i maggiori benefici in         aree. Accettabili anche i parametri di pez-
questi ambienti sono quelle a maturazione         zatura, consistenza aspetto e sapore. Tra le
precoce ed extra-precoce, sulle quali influi-     numerose cv di questo periodo emergono
scono favorevolmente l’anticipata ripresa         Redhaven (vecchia, ma ancora valida), Red
vegetativa e la marcata incidenza della ra-       Moon* (+3), Lara Star® (+4) e Rich Lady*(+3),
diazione solare, e quelle tardive e molto-        Diamond Princess (fig. 6.); altre invece ven-
tardive che invece al Nord non riescono a         gono scartate al Nord (Red Top, Royal
completare la loro maturazione per le basse       Moon, Royal Red) o al Centro (Red Coast*,
temperature e l’eccessiva umidità. Accanto        Royal Red). Tra le recenti, interessante risul-
alle cv classiche di pesche e nettarine, sono     ta Maria Marta (+10).                                               369
oggi disponibili, anche se ancora non molto       Nel periodo tardivo maturano cultivar vali-
diffuse commercialmente o relegate soltan-        de sia dal punto di vista agronomico che

                                                                                                          TITOLO SCHEDA
to a nicchie di mercato, nuove tipologie di       pomologico; quasi tutte si contraddistinguo-
cv come le pesche e nettarine piatte, sia a       no per buona pezzatura, consistenza e sa-
polpa gialla che bianca; la serie “ghiaccio”,     pore dei frutti. Il grado zuccherino, in gene-
pesche a polpa e buccia bianca con lunga          rale, aumenta passando da Nord a Sud; vi-
shelf life; le nettarine “gusto miele”, con       ceversa, l’acidità diminuisce. In questo pe-
elevato tenore zuccherino (> 16° Brix); le
nettarine-percoche-deantocianiche, con
buccia e polpa gialla, prive di pigmentazio-
ni rosse, con caratteristiche tipiche delle
percoche.

5.1.1. Pesche gialle
L’evoluzione varietale di questo gruppo po-
mologico consente la permanenza di pro-
dotto fresco sul mercato per circa 110 gior-
ni: dalla extraprecoce Early Maycrest (-37
gg dalla cv di riferimento Redhaven che
matura dal 1 al 5 luglio al Sud, dal 5 al 10
luglio al Centro e dal 20 al 30 luglio al
Nord) alla Fairtime (+68). Tra questi estremi
si inseriscono un elevato numero di varietà
che differiscono per epoca di raccolta, ca-
ratteristiche agronomiche e adattabilità (tab.
2, Pesche gialle – Nuove cultivar).
Nel periodo extra-precoce solo due varietà
sono valide per tutti gli ambienti, Rich May*
(-36) e Maycrest® (-31); tutte tranne Françoi-
se® (-35) e Rich May* dimostrano di avere
buona consistenza della polpa e adeguata
produttività, difettano però in sapore ad ec-
cezione di Queencrest® (-33) e Lolita (-29).
In epoca precoce un po’ tutte le cv dimo-         Fig. 6. diamond Princess, una delle più inrteressanti
                                                  pesche a polpa gialla di origine americana, che ha
strano pregevoli caratteri agronomici e po-       contribuito a creare un nuovo standard merceologi-
mologici, soddisfacenti per le tre grandi         co-qualitativo delle nuove tendenze mercantili.
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