Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato - Core
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Evoluzione delle cultivar e dei portinnesti per una frutticoltura in linea con le moderne tecniche di coltivazione e le esigenze di mercato Elvio Bellini*, Valter Nencetti* 1. Dalla pomologia alla frutticoltura 355 La frutta, insieme alla cacciagione ha rap- se sempre in qualche modo interpretate dal- presentato uno dei primi alimenti dell’uo- l’uomo, si è svolta la valutazione e la sele- mo fino dall’antichità. Dai centri di origine zione varietale segnando le varie tappe del- delle varie specie arboree da frutto, localiz- la storia della frutticoltura (Bellini e Scara- zati principalmente in Asia, ma anche in al- muzzi, 1978). tri continenti, vennero gradualmente sele- I progressi più significativi di questo pro- zionate le piante capaci di produrre i frutti cesso evolutivo iniziarono nella seconda di migliore qualità e presumibilmente que- metà dell’800 quando in alcuni paesi euro- ste sono state le prime ad essere propagate. pei come Germania, Austria, Svizzera, Le coltivazioni più antiche furono realizza- Francia, Olanda e negli Stati Uniti sorsero te in Cina settentrionale già nel XII secolo le prime società pomologiche. Tale associa- a.C. durante la dinastia di Cion-Cen, ma an- zionismo promosse la nascita di scuole, al- che da Egizi, Assiro-Babilonesi, Fenici, Ara- cune delle quali sono tuttora in piena atti- bi, Persiani e Indiani. vità come quella di Geisenheim in Germa- Con il termine “Pomologia”, neologismo nia; S. Michele all’Adige, oggi in Italia, ma che sta ad indicare un discorso intorno ai allora sotto il dominio Austro-ungarico; pomi, si definisce etimologicamente lo “stu- Versailles, Bastia ed Ecully in Francia e dio scientifico degli alberi fruttiferi e della quella di Amsterdam in Olanda. Iniziano i frutta”. La Pomologia, pertanto, precursore primi incroci controllati e l’uomo diviene della moderna frutticoltura, può essere con- così da semplice osservatore della natura siderata “una disciplina orientata alla de- ad artefice nel promuovere e programmare scrizione e classificazione della variabilità la nascita di nuovi genotipi. Occorre atten- presente nelle specie da frutto”. Essa “studia dere però il XX secolo per avere uno studio ogni tipo di carattere, da quelli morfologici, più completo della Pomologia. Non ci si biologici e biochimici, a quelli agronomici, sofferma solo sulle caratteristiche dei frutti, tecnologici e mercantili, al fine di consenti- ma vengono analizzati sistematicamente re la classificazione, l’identificazione, la tutti gli organi della pianta e studiati i pro- descrizione e la valutazione delle cultivar cessi di biologia fiorale e di fruttificazione nelle specie da frutto”. Attraverso questa evidenziando i vari tipi di sterilità e la com- scienza, attuata dai tempi più antichi fino ai patibilità, le fasi fenologiche, la resistenza giorni nostri, passando da metodi empirici, alle malattie, il comportamento agronomi- rudimentali e soggettivi a tecniche sempre co e mercantile con particolare riguardo più moderne, sofisticate e oggettive, anche alla produttività e alla resistenza alle mani- polazioni e ai trasporti. Diviene sempre più * Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università di Firenze. fervente l’attività di miglioramento geneti-
co e si assiste alla nascita di numerosissime classificazioni pomologiche realizzando al- cultivar. cune opere di sistematica e tassonomia. I Negli Stati Uniti d’America, grazie alla col- maggiori contributi di questo illustre studio- laborazione tra società pomologiche e uni- so sono considerati “Pomologia” (1901) e versità, viene incrementata l’attività di ricer- “Ampelografia” (1906) in cui vengono de- ca in arboricoltura e agli inizi del ‘900 com- scritte le caratteristiche agro-bio-pomologi- paiono le prime imponenti monografie che e commerciali di 327 cultivar di pero, (Beach et al., 1905; Hedrick, 1908; 1911; 177 di melo, 126 di pesco, 55 di ciliegio e 1915; 1917; 1921; 1925a; 1925b) dove 42 di albicocco e di uve corredate di no- vengono descritte e illustrate decine di mi- menclatura, riferimenti bibliografici, sinoni- gliaia di cultivar delle più importanti specie mie. La prima indagine pomologica a carat- arboree da frutto. A queste opere fa seguito tere nazionale fu iniziata dal Guzzini nel il lavoro iniziato verso la metà del ’900 da 1940 su incarico dell’Ente economico per Brooks e Olmo, autori della costituzione l’ortofrutticoltura; essa rimase però incom- del “Register of new fruits and nut varieties” piuta perché interrotta dagli eventi della se- (1997) dove vengono riportate notizie det- conda guerra mondiale. tagliate (nome, costitutore, origine genetica, Successivamente tale indagine fu ripresa da 356 caratteristiche agronomiche e pomologiche) Breviglieri e Solaroli (1949) e presentata al della maggior parte delle cultivar brevettate 3° Congresso nazionale di frutticoltura di in America. Contributi significativi alle de- Ferrara. In essa vengono descritte la mag- NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA scrizioni varietali si registrano anche nel gior parte delle cultivar di pero e di melo Regno Unito dove, nella seconda metà del diffuse in Italia. Il più grosso contributo ita- XX secolo, vengono realizzate raccolte mo- liano per gli studi pomologici e per la frutti- nografiche di cultivar di melo (Taylor, 1946; coltura in Italia si deve a Morettini e ai suoi Smith, 1971); di susino europeo (Taylor, collaboratori che, a Firenze, fino dagli inizi 1949); di ciliegio (Grubb, 1949) e di pero del ’900, prima all’Istituto Tecnico Agrario, (Smith, 1976). In Francia, fin dai primi del poi presso l’Istituto di Coltivazioni Arboree ’900, vengono classificate e descritte, in dell’Università di Firenze e il Centro per il forma monografica, numerose cultivar delle Miglioramento delle Piante da Frutto e da principali specie arboree da frutto (Chasset, Orto del CNR, condussero una vivace e 1928; Vercier, 1948; Caillavet, 1975; Cailla- continuativa attività di miglioramento gene- vet e Souty, 1950; Hugard e Saunier, 1965). tico e di valutazione varietale proseguita fi- In Russia vengono elencate e descritte le no all’epoca odierna. cultivar dei principali fruttiferi presenti nel Per le principali specie arboree da frutto fu- paese (Veniaminov, 1953; Simirenko, 1962; rono realizzati campi di orientamento va- Shiepielskiy, 1966; Pasenkov, 1970). In Ro- rietale con cultivar nuove, per lo più di ori- mania, Bordeianu e coll. (1963-1969) rac- gine americana, e con altre del germopla- colgono in 8 volumi descrizioni e illustra- sma locale e nazionale. A partire dalla se- zioni delle principali specie da frutto colti- conda metà del ’900, fino ai giorni nostri, si vate nel paese. Lavori monografici vengono assiste ad una costante e progressiva produ- pubblicati anche in Bulgaria, Belgio e Sviz- zione di numerosi lavori monografici. Le zera. specie trattate sono: kaki (Baldini e Scara- In Italia una precisa impostazione scientifi- muzzi, 1955; Bellini, 1982); susino (Baldi- ca all’arboricoltura da frutto fu impressa da ni, 1958; 1960; Nicotra et al., 1983); coto- Gallesio (1772-1839), maggiormente noto gno da frutto (Scaramuzzi, 1958); pesco per aver prodotto la “Pomona Italiana” (Pirovano, 1953; Morettini, 1961; Morettini (1817-1939), vera opera monumentale nel- et al, 1962; Fideghelli, 1971; Baldini e Pisa- la quale vengono accuratamente descritte e ni, 1968; Loreti e Fiorino, 1973; Sansavini minuziosamente illustrate oltre un centinaio et al., 1974; Fideghelli et al., 1977; Bellini e di cultivar di fruttiferi. Bini, 1976; Bellini e Scaramuzzi, 1976; Bel- Il primo grande interesse per la Pomologia è lini et al., 1990; Bellini, Nencetti e Giannel- però testimoniato dall’opera di Girolamo li, 2000a e 2000b); pero (Pirovano, 1956; Molon (1860-1923) (Baldini, 1998) che fin Morettini et al., 1967; Bellini, 1977; Conte dalla fine dell’800 iniziò i sui studi sulle et al., 1994); melo (Baldini e Sansavini,
1967; Sansavini et al., 1976); fragola (Baldi- (Fideghelli e Monastra, 1977); uve da tavola ni e Branzanti, 1964; Bazzocchi et al., (Manzo e Tamponi, 1982); mandorlo (Mo- 1972); ciliegio (Baldini et al., 1973; Roselli nastra et al., 1982); olivo (Agabbio, 1994; e Mariotti, 1999; Albertini e Della Strada, Bartolini et al., 1998; Cimato, Cantini e Sa- 2001; Mariotti e Roselli, 2004); albicocco ni, 2001). 2. Idoneità varietale e ampiezza del periodo di maturazione delle principali specie Il termine cultivar (cv) sottintende un grup- zata da pregi ma anche da difetti e cha la po di piante coltivate, geneticamente iden- “cv ideale”, pertanto, non è ancora stata ot- tiche, o quasi, appartenenti ad una determi- tenuta e probabilmente mai lo sarà dato che nata specie o varietà botanica, che si con- la perfezione non è di questo mondo. Po- traddistinguono per particolari caratteri che, quindi, sono le cv che soddisfano pie- morfologici, fisiologici e produttivi. namente le specifiche esigenze dei diversi L’attività di miglioramento genetico svolta paesi produttori. Condizioni climatiche più 357 soprattutto nel secolo scorso, in tutto il o meno favorevoli, presenza di parassiti en- mondo, ha reso disponibile un elevato nu- demici, differenti esigenze di mercato, spes- TITOLO SCHEDA mero di cv per tutte le specie arboree da so legate alle condizioni socio-economiche frutto maggiormente diffuse. È tuttavia da di ogni singolo paese, sono le principali va- considerare che i risultati ottenuti sono al- riabili che impongono, spesso, l’impiego so- quanto diversificati e variano a seconda lo di una minima parte delle cv disponibili. delle specie e della facilità di applicazione È comunque da sottolineare che la ricchez- delle tecniche di miglioramento genetico a za varietale è legata ad ogni singola specie ciascuna di esse. Per tutti i fruttiferi la “cv (tab. 1.) ed alla facilità di ottenere, attraver- ideotipo” dovrebbe essere caratterizzata da so il miglioramento genetico, cv migliori o un albero costantemente produttivo, adatta- diverse per tipologia o epoca di maturazio- bile alle più disparate condizioni ambienta- ne di quelle preesistenti. li e resistente agli stress sia di natura biotica Per il pesco, ad esempio, facile da manipo- che abiotica, facilmente gestibile con le lare geneticamente, i progressi del migliora- moderne tecniche colturali, capace di pro- mento genetico sono stati rapidi ed efficaci durre frutti di adeguate dimensioni, attraen- e oggi si dispone di cv di diverse tipologie e ti, di buona consistenza e qualità gustative di ampi calendari di maturazione che con- che devono rimanere tali anche dopo mani- sentono la permanenza sul mercato di pro- polazioni e sistemi di raccolta moderni, più dotto fresco per oltre cinque mesi all’anno. o meno lunghi periodi di conservazione va- Diverso è il caso di altre specie come pero e riabili da una specie all’altra, confeziona- susino europeo, per le quali, nonostante mento, trasporto e distribuzione su mercati siano molte le cv disponibili, solo alcune di sia nazionali che esteri. Nell’ambito delle esse soddisfano le esigenze del mercato ita- diverse specie da frutto, inoltre, occorrereb- liano e il grosso della produzione nazionale be disporre di un numero adeguato di cv di è ottenuto da poche cv di vecchia costitu- tale tipologia, caratterizzate da epoca di zione e si concentra per il susino in un pe- maturazione scalare, capaci cioè di garanti- riodo ristretto. re per gran parte del periodo vegetativo, la Nel ciliegio e nell’albicocco vi è stato, negli permanenza sul mercato di frutta fresca, ultimi decenni, un graduale e consistente non frigoconservata. rinnovamento varietale che ha portato al- Nonostante i notevoli progressi raggiunti at- l’inserimento di nuove cv più rispondenti traverso il miglioramento genetico e, come alle moderne esigenze di coltivazione e di già detto nel precedente paragrafo, pur di- mercato ma che, tranne pochi casi, non ha sponendo di migliaia di cv delle principali contribuito all’ampliamento dell’arco pro- specie arboree da frutto, dobbiamo conveni- duttivo. Per queste due specie, caratterizza- re che la maggior parte di esse è caratteriz- te peraltro dalla produzione di frutti difficil-
Tab. 1. Arco di maturazione delle principali specie frutticole italiane. Specie gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Actinidia Albicocco Arancio Ciliegio Kaki Mandarino Melo Olivo Pero Pesco Susino Vite da tavola 358 Legenda: il colore rosso evidenzia l’epoca di consumo fresco, mentre il grigio il periodo di conservazione fri- gorifera. Fonte: nostra elaborazione. NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA mente conservabili, a causa della loro facile dell’assortimento varietale non è tanto sen- deperibilità, disponiamo di un periodo di tita per riempire periodi di carenza di pro- permanenza sul mercato di poco più di due dotto sul mercato quanto per garantire una mesi. disponibilità di differenti tipologie. Sebbene Più ampio, invece, il calendario di matura- infatti, per entrambe le specie, l’arco di ma- zione delle cv di susino cino-giapponese turazione delle cv disponibili sia di oltre 4 che consentono la disponibilità di prodotto mesi è possibile, con le nuove tecniche di fresco per un periodo di oltre quattro mesi. conservazione in atmosfera controllata, di- Per il melo, un po’ come per il pesco, si di- sporre tutto l’anno di frutti di ottima qualità, spone di un vasto panorama varietale che si senza contare quelli freschi importati dal- è sempre più arricchito con nuove cv e l’altro emisfero. gruppi di cv policlonali, che garantiscono il Nel caso del kiwi, ad esempio, per il quale reperimento di frutti freschi di ottima quali- finora quasi l’intera produzione nazionale è tà e diverse tipologie, per oltre tre mesi a stata realizzata con un’unica cv, si è sentita partire con le varietà estive fino alle inver- una maggiore esigenza di rinnovamento, nali. Ovviamente per la frutta di facile con- sebbene i frutti di questa specie siano facil- servazione, come mele e pere, l’esigenza mente conservabili. 3. Cultivar vecchie e nuove Come abbiamo detto, soprattutto per certi ste varietali dei fruttiferi del Progetto MiPAF fruttiferi, si è verificato un forte dinamismo (tabb. da 2. a 9.). nell’evoluzione varietale e molte delle vec- Il caso più eclatante è rappresentato dalla chie cv sono state quasi completamente ab- peschicoltura per la quale, in poco più di bandonate o solo minimamente coltivate e mezzo secolo, si è completamente rivolu- destinate a nicchie di mercato. Per analiz- zionato il vecchio standard varietale (tabb. zare meglio questo cambiamento abbiamo 2., 3. e 4.) con l’immissione nel mercato vi- posto a confronto, per ogni specie, tra quel- vaistico di un numero sempre più elevato di le considerate, le cultivar che venivano con- nuove cv, non sempre innovative rispetto sigliate nel 1963 da Alessandro Morettini alle precedenti, ma sicuramente più rispon- nel suo trattato di frutticoltura, con quelle denti delle vecchie alle esigenze della mo- proposte nell’ultima edizione 2006 delle Li- derna coltivazione e del mercato. Cv come
Tab. 2. Pesco. Pesche gialle Pesche bianche Vecchie cultivar Nuove cultivar Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione extraprecoce e precoce Madeleine Pouyet, Springtime, Precosissima Morettini, Early Maycrest , Rich ® Fior di Maggio, Victor, May®, Françoise®, Cardinal, Gialla Morettini 1, Morettini Queencrest , Maycrest , ® ® Precoce Morettini, 5/14, Amsden, Lolita®, Springcrest, Primerose®, White Fertilia Morettini, Alexander, Uneeda, Spring Lady , Crimson ® Crest®, Springtime, Dixired, Admiral Dewey, Mikado, Greensboro, Lady®, Springbelle®, Hermione®, Alexandra®, Redhaven, Gialla di Bella di Roma precoce, Crown Princess , Royal ® Iris Rosso, Alba Firenze, Marygold, Early M.me K. Evreinoff, Gem®, Rubyrich®, Crawford Trionfo, Morettini 2, Royal Glory , Bigi Red, ® Bonvicini, Aurora, Flavorcrest, Vistarich® Waddel, Charles Ingouf, Bella di Roma tardiva, Morettini 0/14, Chiedo Maturazione intermedia 359 Redhaven, Red Moon®, TITOLO SCHEDA Rich Lady®, Lara Star®, Red Top, Summer South Haven, Morettini Rich®, Glohaven, Maria Bianca, Vaniglia®, 1/14, Morettini 5/22, Maria Marta®, Pontina, Sant’ Anna Balducci, Greta®, White Lady®, Morettini 146, Morettini Diamond Princess®, Alton, Morettini 9/14, Rosa del West, Maria 286, Erly Elberta, Royal Moon®, Red Morettini 11/14, Belle of Rosa, Rossa di S. Carlo, Valiant, Brakett, J. H. Coast®, Romestar®, Georgia, Pieri 81 Benedicte®, Marisol Hale, Elberta Elegant Lady®, Suncrest, Royal Red, Symphonie®, Zee Lady®, Red Elegant® Maturazione tardiva e molto tardiva Tendresse®, Maria Fayette, Summer Lady®, Angela, White Maeba, Royal Prince®, Marylin®, Cotogne toscane, Rio Michelini, Poppa di Maria Delizia, Tardivo Padana, Gilda Rossa®, Oso Gem, Muir, Lowell, Venere tardiva, Principe Zuliani, Regina Bianca, O’ Henry®, Etoile, Kummel October, di Piemonte, Mora di Duchessa D’Este®, Red Star®, Sun Late®, Salway Moriano Michelini®, Douceur®, Guglielmina, Lucie, Red Gladys®, Regina di Late, Fairtime Londa, Regina d’Ottobre Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). Fonte: Morettini, 1963; Autori Vari, 2006. S. Anna Balducci, Buco Incavato, Trionfo, J. H. Hale, Elberta e moltissime altre (soprat- tutto pesche a polpa bianca), sono divenute ormai un ricordo (tab. 2). I cambiamenti sostanziali hanno principal- mente riguardato soprattutto i caratteri po- mologici e solo in parte sono stati migliorati quelli agronomici, che in molti casi sono divenuti peggiorativi. Se è vero, infatti, che le nuove cv non manifestano più problemi di sterilità morfologica (androsterilità) che si riscontravano in qualche vecchia varietà (ad Fig. 1. J.H. Hale: vecchia cultivar di origine america- esempio J.H. Hale) (fig. 1.), spesso, esse si na, a polpa gialla, di grossa pezzatura, androsterile, dimostrano meno rustiche, più incostante- ha fatto storia per oltre cinquant’anni.
Tab. 3. Nettarine. Nettarine gialle Nettarine bianche Vecchie cultivar Nuove cultivar Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione extraprecoce e precoce Gran Sun®, Super Red®, Early Silver®, Silver Lavinia, Armking, Rita King®, Big Ball®, Silver Star®, Laura®, Ambra®, Morton Rome®, Jade®, Silver Supercrimson®, Lara, Splendid®, Caldesi Big Top®, Spring Red®, 2000® Spring Bright® Maturazione intermedia Gioia, Maria Elisa®, Firebrite, Maria Laura, Independence, Maeba Top®, Flavorgold®, Maria Emeraude®, Caldesi Carla, Diamond Ray®, Lord Napier, Madame 2010®, Silver Ray®, Leopoldo Conforti Ruby Grand, Flavortop, Baltet Silver Star®, Silver Summer Grand®, Stark Giant® Redgold®, Nectaross, 360 Maria Aurelia, Venus, Zee Glo, Orion®, Max NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA Maturazione tardiva e molto tardiva Sweet Red®, Maria Dolce®, Sweet Lady®, Perred, Sparkling Silver Moon®, Caldesi Gialla di Padova Red, Lady Erica®, 2020® Sirio, Morsiani 90®, August Red®, Fairlane, California, Max 7® Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006. mente produttive, di più difficile gestione dell’albero e maggiormente suscettibili ai comuni patogeni di quelle un tempo colti- vate. Per il frutto sono diventati sempre più im- portanti l’aspetto, inteso come grossa pez- zatura, forma rotonda e soprattutto intensa ed estesa sovracolorazione della buccia con tonalità più o meno accese di rosso; le pol- pe gialle hanno gradualmente soppiantato quelle bianche, un tempo sicuramente mol- to più diffuse, e le nettarine, prima quasi sconosciute (tab. 3.) e, hanno raggiunto e talora superato le pesche pelose, per nume- ro di cv, sia costituite che coltivate. Si cerca di introdurre anche pesche alternative per la forma, come ad esempio quelle di origi- ne orientale (Pin Tao) piatte, di cui si hanno anche nuove introduzioni italiane con altre variazioni genetiche di buccia e di polpa (fig. 2.). Riguardo alle caratteristiche organolettiche occorre fare alcune precisazioni. Sempre Fig.2. Ghiaccio 1: una delle cultivar della serie più spesso infatti vengono espressi giudizi “Ghiaccio” costituite presso il CRA, Istituto Speri- negativi sulla qualità delle pesche, soprat- mentale per la Frutticoltura di Roma.
Tab. 4. Percoche. Percoche Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione extraprecoce e precoce Sunding, Shasta, Jonia, Egea, Federica, Vesuvio Tirrenia, Romea Maturazione intermedia Texana, Villa Adriana, Adriatica, Loadel, Villa Ada, Villa Giulia, Fig. 3. Poppa di Venere: vecchia cultivar apparte- Carson, Fortuna, Vivian Villa Doria, Shasta, nente alla tipologia Burrone a polpa bianca, ormai Babygold 6, Carson, non più coltivata. Vivian, Bowen, Andross Maturazione tardiva e molto tardiva tutto da alcuni consumatori di una certa età Jungermann, Carter, Jungermann, Babygold Piloro, Halford 9, Merriam che ricordano gusti, aromi e profumi appar- Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar tenenti a vecchie varietà, quasi sempre as- consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). 361 senti nelle nuove. Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006. Di fatto questa perdita di qualità si è real- TITOLO SCHEDA mente verificata ma solo in parte essa è im- putabile ad una involuzione del migliora- profumi e aromi che in genere compaiono mento genetico per il carattere qualità a fa- per ultimi nel processo di maturazione na- vore di altri quali l’aspetto e la serbevolez- turale sull’albero. za. Se è vero che nelle cv moderne non si Le cv di recente costituzione hanno sicura- ritrovano certi gusti e aromi particolari, co- mente maggiori capacità di adattarsi a que- me quelli di alcune vecchie varietà di pesco ste nuove esigenze commerciali, ma diffi- a maturazione tardiva e a polpa bianca qua- cilmente, con tali tecniche di produzione, li le “burrone fiorentine” (fig. 3.), è anche riescono a mantenere standard qualitativi vero che molte delle pesche e nettarine di apprezzabili, oggi indispensabili per soste- recente costituzione sono dotate di caratte- nere la concorrenza di un mercato sempre ristiche organolettiche apprezzabili se i frut- più in crisi. ti vengono raccolti al giusto grado di matu- Diverse delle nuove cultivar posseggono razione e non anticipatamente, come pur- una lunga shelf life (termine usato per quan- troppo avviene nella maggior parte dei casi. tificare il periodo che intercorre tra raccolta Se un tempo infatti non era necessario lo e consumo del frutto) e si caratterizzano per stazionamento in frigo delle pesche e delle una maggiore tenuta della consistenza della drupacee in genere, e si raccoglievano frutti polpa, per un più lento processo di matura- maturi che venivano consumati di solito do- zione e per un maggior contenuto zuccheri- po uno, due giorni, oggi la maggior parte no che compare anche prima della comple- delle pesche e nettarine prodotte nel nostro ta maturazione. paese, sia destinate al consumo interno che Troppo simili e raramente innovative sono all’esportazione, stazionano in media dai 7 però le cv diffuse, soprattutto per i gruppi ai 15 giorni in frigorifero, dopo la raccolta, delle pesche e delle nettarine a polpa gialla. prima di entrare nella catena di condiziona- Questa eccedenza crea una grossa confu- mento e spedizione ai centri di vendita. sione varietale e rende anonime cv che ma- Ciò impone pertanto che il distacco del frut- turano quasi contemporaneamente, tutte to dall’albero debba essere effettuato ad un intensamente colorate, con la stessa forma elevato stadio di durezza della polpa, a frut- e aspetto anche se talora il sapore è diverso, to ancora acerbo, molto prima della matu- ma difficilmente riconoscibile dal consu- razione fisiologica. Durante il post-raccolta, matore. Riguardo al gusto, infatti, sono di- in frutti climaterici quali le drupacee, è mol- sponibili cultivar caratterizzate da contenuti to difficile che si riescano ad accumulare zuccherini più o meno elevati che possono contenuti zuccherini elevati e soprattutto superare anche i 15° Brix anche prima della
Tab. 5. Albicocco. Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione precoce Aurora, Ninfa, Sajeb® Beliana*, Carmen Top ®, Carmen, Castelbrite, Antonio Errani, Pinkcot ® Cotpy, Perla, Giada, Monaco Bello, Orange Red ® Bhart, Robada, Bella d’Imola, Cafona, Palumella Harcot, Ceccona, Goldrich, Harogem, Giulia, Karpatin, Vitillo, Ivonne Liverani, Kompacta Opal, Rouge de Fournes, Sortilège ® Avilara, Laura Maturazione intermedia Precoce di Toscana, Precoce di Imola, Brusca, Reale d’Imola, Rossina di Cesena, Bianchina, Kyoto, Laycot ®, San Castrese, Palummella, Mugnago di Vignola Acme, Prete, Monica, Vicario, Hargrand, Portici, Comédie ® Avilor, Tonda di Palese di Giovannello, San Francesco Baracca, Costigliole, Noemi, Polonais Cibo del Paradiso, Ananasso Maturazione tardiva 362 Fracasso, Royal Roussillon ®, Helena de Roussillon Comune, Di Nancy, Fenzi di Bogliasco, Grossa ® Aviera, Dulcinea, Pellecchiella, Pisana, Marietta NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA di Germania, Levata del Sole, Luizet, Particolare, Milady, Bergeron, Paviot, S. Ambrogio, Cerasello, Cerasona, Val Fantasme ® Avikour, Boccuccia Liscia, Lady Venosta, Valleggia Elena, Tardif de Tain ®, Boccuccia Spinosa, Tardicot ®, Tardif de Bordaneil Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006. completa maturazione; altrettanto variabile so un certo successo soprattutto in alcune l’acidità che, da eccessiva, può essere quasi zone del Nord Italia. Rispetto alle cv tradi- assente in certi gruppi di cv di pesche e net- zionali, più rustiche e autofertili, esse han- tarine definite subacide. Con tale termine, no evidenziato elevata suscettibilità a moni- spesso usato in tono dispregiativo, vengono lia, nonché scarsa e incostante produttività comprese alcune nuove cv subacide di pe- sia per la totale autoincompatibilità sia per- sche, soprattutto a polpa bianca, con colo- ché spesso non riescono a soddisfare l’ele- razione più attraente e polpa più soda delle vato fabbisogno in freddo, soprattutto al tradizionali, ma che non hanno avuto molto Sud. Da evidenziare, inoltre, che sono state successo nel nostro paese a causa del sapo- recentemente licenziate alcune cv che rie- re piatto e privo di aromi. Al contrario, inve- scono ad ampliare il calendario di matura- ce, alcune cv di nettarine a polpa gialla con zione della specie fino ad estate inoltrata. bassa acidità, ma con caratteristiche orga- Per il ciliegio dolce i progressi ottenuti con nolettiche pregevoli hanno invece incontra- il rinnovamento varietale hanno fortemente to i consensi del consumatore. contribuito a rivoluzionare la cerasicoltura Per l’albicocco l’avvicendamento varietale italiana (tab. 6.). si è verificato con minore intensità rispetto Rispetto alle cv tradizionali, come i Duroni al pesco e molte delle cv tradizionali ven- di Vignola, la Mora di Cazzano, il Durone gono ancora coltivate soprattutto perché della Marca, e tante altre, fortemente legate fortemente legate al territorio tipico di pro- alle zone di origine e caratterizzate da lenta duzione (tab. 5.), dove esse acquisiscono entrata in fruttificazione, incostanza produt- peculiarità e qualità da tempo conosciute e tiva e grande mole degli alberi, quelle di re- apprezzate. Ciò non ha però impedito che cente costituzione presentano messa a frut- cv di recente costituzione provenienti per lo to precoce, produttività elevata e costante e più dal Canada, caratterizzate da sovracco- taglia più contenuta. lorazione rossa più o meno estesa della L’inserimento, attraverso il miglioramento buccia, buona consistenza, tenuta alla ma- genetico, del carattere “autofertilità” in mol- turazione e discreto sapore, abbiano riscos- te delle cv di recente costituzione è stata
Tab. 6. Ciliegio dolce. Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione precoce e medio-precoce Early Magyar, Early Lory®*, Sweet Early® Panaro 1*, Burlat, Burlat C1, Moreau, Moreau clone B, Early Precoce della Marca, Precoce del Fiore, Bigarreau Star® Panaro 2*, Brooks*, Adriana, Feu 5®, Celeste® hatif Bourlat, Bigarreau Moreau Sumpaca*, Garnet® Magar*, Giorgia, Royalton, Grace Star*, New Star, Vanda*, New Moon® Sumini*, Margit Maturazione intermedia Maggese, Durone nero I di Vignola, Bella o Grossa Blaze Star*, Samba® Suste*, Starking Hardy Giant, di Pistoia, Turca, Moretta di Cesena, Durone di Black Star*, Cristallina® Sumnue*, Canada Giant® Cesena, Bigarreau Napoléon, Bella di Arezzo, Sumgita*, Van, Gégé®, Germersdorfer, Summit, Moretta di Vignola, Glorious stark gold Sonata® Sumleta*, Hartland Maturazione medio-tardiva Sylvia, Lala Star*, Ferrovia, Ferrovia Spur, Kordia, Germesdofi Orias 3, Lapins, Linda, Kaviks, Durone tardivo di Valstaffora, Skeena*, Regina, Sweetheart® Sumtare*, Selina® Symphony*, 363 Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). TITOLO SCHEDA Fonte :Morettini, 1963; Autori vari, 2006. Tab. 7. Susino europeo e cino-giapponese. Susino europeo Susino cino-giapponese Vecchie cultivar Nuove cultivar Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione precoce Ruth Gerstetter, Florentia, Methley, Sorriso di Primavera, Lützelsachser, Bühler, Morettini 355, Morettini Obilnaja, Carmen Blu®, Ersinger, 243, Shiro, Santa Rosa Shiro, Black Star® Maturazione intermedia San Piero, Pernigona, Anne Gold®, Claudia nera, Claudia Blackamber, Black mostruosa, Claudia Firenze ‘90 , Sugar ® Burbank, Gold®, Black Diamond®, verde, Agostana di Laroda, Fortune, Friar Cesena Maturazione tardiva Golden Plumza®, Tracy Claudia d’Althan, Sugar Top®, D’Ente Sun®, Green Sun®, Prugna d’Agen, Giant®, 707, Stanley, Empress, T.C. Sun®, Larry Ann, Friulana President Angeleno®, Autumn Giant® Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006. sicuramente l’innovazione più importante Il rinnovamento varietale del susino in Italia che ha portato ai vantaggi anzidetti. Per è iniziato con una progressiva sostituzione l’aspetto pomologico, invece, non sono sta- delle cv di susino europeo, maggiormente ti riscontrati sostanziali miglioramenti; mol- diffuse, con altre di recente costituzione ap- te delle nuove cv producono frutti di buona partenenti però al gruppo delle cino-giap- pezzatura ma sono spesso peggiorative del- ponesi (tab. 7.). Così vecchie cv, magari ot- le tradizionali per inferiori consistenza e sa- time per le caratteristiche organolettiche tra pore della polpa e maggiore suscettibilità cui le Regine Claudie e la Prugna di Drò, ed allo spacco, la più grave fisiopatia che si ve- altre come Rüth Gerstetter e Precoce di Er- rifica nel ciliegio in caso di pioggia alla ma- singer che si caratterizzavano per la matura- turazione dei frutti. zione precoce sono state quasi completa-
A causa di questi problemi, nel centro-nord, si è accresciuto il disinteresse per questo gruppo pomologico che invece, recente- mente, si è sempre più affermato al sud do- ve la maggior parte delle cv ha manifestato maggiore adattamento all’ambiente produ- cendo in maniera elevata, anche se non sempre costante, frutti dotati di migliori ca- ratteristiche organolettiche. Sicuramente più adatte alle condizioni climatiche del nord Italia sarebbero le cv di susino euro- peo ma, nonostante i risultati ottenuti con il miglioramento genetico, soprattutto per la resistenza a “sharka” − virosi molto diffusa ed endemica nei paesi dell’est Europa che sono i maggiori produttori di susino euro- peo −, ancora poche, scarsamente innovati- 364 ve e quasi tutte a maturazione tardiva, sono le cv di questo gruppo che soddisfano, in qualche modo, le esigenze del nostro mer- NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA cato. Pezzatura e qualità pomologiche in- sufficienti sono i limiti presentati dalla mag- gior parte delle cv di recente costituzione Fig. 4. Morettini 355: vecchia cultivar cino-giappone- che impediscono la ripresa e il rinnovamen- se, con produttività elevata e costante. to degli impianti esistenti. Ancora inferiore è il numero delle cv di susino europeo col- tivate per l’essiccazione; gran parte di quel- mente abbandonate o relegate a nicchie di le recentemente introdotte hanno eviden- mercato. ziato difetti di cascola alla maturazione, Del pari anche le poche cv cino-giapponesi basso contenuto in sostanza secca, eccessi- coltivate nella seconda metà del ’900 come va acidità e insufficienti pezzatura e rappor- Florentia, Morettini 355 (fig. 4.), e le ameri- to polpa/nocciolo. cane Burbank ed Ozark Premier. A partire Nel pero il primo e forse l’unico grosso dalla metà degli anni ’80 sono state intro- cambiamento nell’evoluzione varietale si è dotte, principalmente dalla California, una verificato nel secolo scorso con la sostitu- serie di cv cino-giapponesi fortemente in- zione della cv Passa Crassana, la più colti- novative sotto l’aspetto pomologico, capaci vata negli anni ’60 nel nostro paese, con di produrre, per un arco di oltre 4 mesi, frut- altre pur sempre del vecchio germoplasma ti di grosse dimensioni, forma rotonda, co- quali Conference, Abate Fétel e Kaiser, che lorazione brillante dal giallo al rosso al ne- oltre ad essere pomologicamente più ido- ro, polpa soda, nocciolo piccolo. La diffu- nee per la polpa più fine e priva di sclereidi, sione di queste nuove cv è avvenuta prima presentavano soprattutto il vantaggio di una nel nord Italia dove hanno mostrato seri migliore frigo-conservabilità. problemi di adattamento climatico che han- La disponibilità di una consistente quantità no influito negativamente sulla produttività di cv di pero, anche di recente costituzione, dell’albero rendendolo oltretutto suscettibi- ha finora solo minimamente suscitato gli in- le a pericolose fitopatie come la maculatura teressi della pericoltura italiana, fortemente batterica – malattia provocata dal batterio legata ai vecchi standard varietali (tab. 8.). Xanthomonas pruni che attacca foglie e ra- Nel pero, a differenza delle altre specie da metti provocando maculature, edemi e dis- frutto, gli interessi del mercato e del consu- seccamenti – e leptonecrosi – malattia pro- matore sono fortemente ancorati a gusti e vocata da fitoplasmi insediati nei vasi floe- tipologie di frutti tradizionali, tipici delle cv matici che provocano deperimento e morte classiche, la maggior parte delle quali sono dopo pochi anni dall’infezione. ormai coltivate da oltre un secolo.
Tab. 8. Pero. Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione precoce ed estiva Citron des Carmens, Morettini 113, Butirra Giffard, Wilder, Claude Blanchet, Gentile, Morettini 64, Precoce di Fiorano, Turandot*, Etrusca*, Norma*, Andrea Deportes, Precoce di Trevoux, Spadona Tosca*, Carmen*, Coscia, Spadona estiva, Delbard estiva, Butirra precoce Morettini, Coscia, William Delice®–Dolete*, Santa Maria precoce Morettini, Dr. J. Guyot, Butirra rosata William, Ercole d’este, Sensation, Higland, Max Morettini, Favorita di Clapp, Santa Maria Morettini, Red Bartlett William, Max-Red Bartlett, Trionfo di Vienne, Butirra d’Amanlis Maturazione autunno-invernale Buona Luisa d’Avranches, Butirra Hardy, Duchessa d’Angouleme, Butirra Clairgeau, Abate Fétel, Kaiser, Colmar d’Arenberg, Conférence, Butirra Rosada®, Cascade®–Lombocad*, Conférence, Diel, Decana del Comizio, Margherita Marillat, Concorde*, Fertilia Delbard® Delwilmor*, Abate Curato, Butirra d’Hardenpont, Passa Colmar, Spina Fétel, Decana del Comizio, Harrow Sweet*, Kaiser Carpi, Giuseppina di Malines, Passa Crassana, Passa Crassana Decana d’Alenüon, Bergamotta Espéren, Madernassa, Catillac, Olivier de Serres, Martin secco, Decana d’inverno 365 Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). TITOLO SCHEDA Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006. È anche vero che il Pyrus communis non è malattia si sia già estesa alle più importanti una specie facile da manipolare genetica- aree pericole italiane. mente e spesso le nuove cv non presentano Nel melo, a differenza del pero, si è riscon- innovazioni apprezzabili rispetto alle vec- trato un grande e dinamico avvicendamen- chie, sia per l’aspetto agronomico che per to varietale (tab. 9.) e da poche varietà a quello pomologico. maturazione autunnale, utilizzate nella me- Ad eccezione di alcune varietà a matura- tà del secolo scorso che si caratterizzavano zione precoce ritenute valide, le nuove cv soprattutto per l’elevata produttività come estive e soprattutto le autunno-invernali Abbondanza, Annurca (fig. 5.), Imperatore, non sembrano ancora in grado di sostituire Appia, Commercio, o per la buona rusticità le tradizionali sulle quali si basa ancora la come Belfiore e Calville, siamo passati a cv maggior parte della produzione pericola e gruppi di cv policlonali sia a maturazione italiana, e con le quali vengono ancora estiva che autunno-invernale caratterizzate realizzati la quasi totalità dei nuovi im- da pregevoli tratti pomologici che riescono pianti. a soddisfare anche le fasce dei consumatori I tentativi di inserire le più recenti cv a buc- più esigenti. cia rossa, che avevano suscitato l’interesse Succosità, croccantezza, compattezza, del consumatore, sono quasi completamen- uniti a differenti livelli di acidità e dolcez- te falliti a causa dei noti problemi agrono- za, sono, oltre all’idoneità alla conserva- mici (scarsa vitalità dell’albero, incostanza zione, i principali attributi che caratteriz- produttiva) e pomologici (regressione della zano la polpa delle nuove cv; esse si con- colorazione rossa per mutazioni instabili, traddistinguono anche per pezzatura, for- pezzatura non uniforme e colorazione scu- ma e colorazione sempre più attraenti dei ra non attraente). Così pure stentano ancora frutti. L’intensa attività di miglioramento a decollare, a causa delle insufficienti qua- genetico, intrapresa da lungo tempo in tut- lità dei frutti, le cv resistenti al colpo di fuo- to il mondo, a testimonianza della grande co batterico – malattia provocata dal batte- importanza di questa specie da frutto, ha rio Erwinia amylovora che costituisce la più permesso l’ottenimento di altri importanti grave fitopatia della specie; essa si manife- traguardi quali: la riduzione dell’habitus sta con avvizzimenti, disseccamenti e for- vegetativo; la resistenza alla ticchiolatura - mazione di cancri rameali e successiva malattia provocata dagli agenti fungini morte dell’albero –, nonostante che questa Venturia inequalis e Fusicladium dendriti-
Tab. 9. Melo. Vecchie cultivar Nuove cultivar Maturazione estiva Brooklield Gala® - Baigent*, Delbard® Gala Astrakan bianco, Astrakan rosso, Borowitsky, – Obrogala*, Gala Schnitzer® – Schniga*, Galxy*, Khorochavka Alaja, Yellow transparent Ruby® Gala – Gala Rossa*, Red Elstar, Rubens® – Civni*, Sansa Maturazione autunnale Early Red One® – Erovan*, Hapke Delicious, Hi Early, Red Chief® – Camspur*, Scarlet Spur® Pearmain dorata, Jonathan, Wealthy, Rambour – Evasni*, Superchief® – Sandidge*, Topred, Frac, Gravenstein, Delicious, Stak Delicious, Gold Chief® – Gold Pink*, Golden Delicious cl. B, Starking, Richared, Rome Beauty, Imperatore, Golden Reinders®, Smoothee® – Yellow Delicious, Renetta del Canada, Golden Delicious, King David, Tentation® – Delblush*, Jonagold Novajo®, Grimes Golden Morren’s® – Jonagored*, Cameo® – Caudle*, Corail® – Pinova*, Renetta del Canada Maturazione invernale 366 Limoncella, Black Ben Davis, Winter Winesap, Stayman Winesap, Staymared, Black Stayman, NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA Eve ®–Mariri Red *, Hillwell ®–Hdala *, Joburn ®– Abbondanza, Turley, Rosmarina bianca, Mac Aurora*, Stayman Winesap LB® 781, Staymared, Intosh, Belfiore giallo, Cavilla bianca d’inverno, Superstayman, Fuji Kiku® 8, Fuji Naga–Fu 12, Fuji Cavilla rossa d’inverno, Renetta ananas, Rosa di Raku Raku, Annurca, Annurca Rossa del Sud, Caldaro, Renetta d’Orleans, Renetta grigia tirolese, Granny Smith, Imperatore Dallago, Pink Lady®– Carpendola reale, Annurca, Carla, Cleopatra, Cripps Pink*, Pink Rose® – Pink Kiss* Democrat, Rosa mantovana, Winter banana, Wagener, Sargente Legenda: in rosso vengono evidenziate le cultivar consigliate in entrambe le epoche (1963 e 2006). Fonte: Morettini, 1963; Autori vari, 2006. cum che determinano attacchi ai rami e ai frutti -, per la quale vengono effettuati un elevato numero di trattamenti anticritto- gamici; nonché la resistenza all’oidio - ma- lattia provocata dagli agenti fungini Podo- sphaera leucothrica e Oidium farinosum che attaccano frutti e germogli -, a cui la maggior parte delle cv sono particolarmen- te suscettibili. Questi risultati, per ora raggiunti solo con un numero limitato di cv ma che è destinato sicuramente a crescere, ha permesso una maggiore intensificazione delle densità di piantagione mediante l’impiego di cv spur e la possibilità di un’effettiva riduzione d’im- piego di anticrittogamici nella coltivazione, offrendo anche opportunità di coltivazioni biologiche. È comunque da sottolineare che sono ancora poche le cv ticchiolatura e oi- dio resistenti impiegate nella melicoltura estensiva. La tendenza infatti è quella di standardizzare la produzione optando per i gruppi policlonali Red Delicious, Golden Fig. 5. Annurca: cultivar Campana, ancora coltivata Delicious, Gala, Fuji che rappresentano per le ottime qualità gustative. quasi l’80% della melicoltura nazionale e
purtroppo all’interno di questi non vi sono, tendenza del mercato ad eccezione di qual- o non sono completamente rispondenti sot- che nuova cv (ad esempio Pink Lady), è to l’aspetto pomologico, cv resistenti ai sud- quella di concentrare la maggior parte della detti patogeni. produzione nazionale su pochi gruppi po- Nonostante le quasi 500 cv di melo messe mologici policlonali capaci di garantire al in commercio negli ultimi 10 anni, molte consumatore la continua disponibilità di delle quali innovative per diversi aspetti, la frutti di adeguata qualità. 4. Portinnesti da seme e clonali Il portinnesto o soggetto è, dei 2 bionti che gazione, soprattutto in vitro, hanno consen- compongono la pianta arborea da frutto bi- tito l’ottenimento, la moltiplicazione e membre, quello destinato a formare l’appa- quindi l’impiego di una serie di portinnesti rato radicale. Le sue funzioni pertanto sono clonali per i più importanti fruttiferi, che quelle di ancoraggio al suolo e di assorbi- hanno interamente sostituito quelli da seme mento di acqua e sali minerali presenti nel garantendo, oltre all’omogeneità di impian- terreno. to, tutta una serie di altri vantaggi. Grazie 367 La necessità di disporre del portinnesto in all’impiego dei nuovi soggetti, spesso otte- frutticoltura nasce con l’esigenza di propa- nuti da altre specie, o da ibridazioni tra esse TITOLO SCHEDA gare agamicamente, attraverso l’innesto, le e quelle per cui si utilizzano, il portinnesto cv delle specie arboree da frutto che aveva- non assume soltanto la funzione della pro- no e hanno notevoli difficoltà ad essere ri- pagazione, ma diviene uno strumento es- prodotte con altri metodi che prevedono la senziale per il controllo dell’habitus vegeta- ricostituzione di una pianta completa da tivo dell’albero, per anticipare e migliorare parti di essa quali rami, gemme, radici. la qualità della produzione, per controllare I primi soggetti utilizzati sono stati i cosid- alcune fitopatie, per adattare le specie ai detti “portinnesti da seme”, ottenuti cioè da più difficili ambienti pedo-climatici. piante nate da semi della stessa specie (por- A tale proposito i maggiori successi sono tinnesti franchi) o di altre affini a quelle del- stati conseguiti per melo e pero, per i quali la cv da propagare. Tali tipi di soggetti sono ormai da tempo disponiamo di una serie di ancora oggi molto utilizzati e rimangono portinnesti clonali nanizzanti che, in abbi- esclusivi per la maggior parte delle specie namento con le cv più diffuse, permettono arboree da frutto di secondaria importanza, la realizzazione di impianti ad elevata o per le quali le ricerche sul miglioramento elevatissima densità, contenendo la vigoria genetico dei portinnesti sono state scarse o dell’albero che viene gestito interamente da addirittura assenti. Inoltre essi sono ancora terra senza l’impiego di mezzi meccanici. raccomandabili, considerata la loro rustici- Per il melo l’interesse mondiale si è concen- tà ed adattamento, per le principali Prunoi- trato soprattutto su uno dei vari portinnesti deae e Pomoideae nei casi limite di coltiva- disponibili (M9) che meglio degli altri sem- zione che vanno dalla frutticoltura amato- bra garantire la riduzione della vigoria in- riale a quella biologica, realizzata spesso in sieme alla elevata qualità dei frutti. aree marginali, magari biologicamente in- Nel pero i portinnesti di cotogno, da sem- contaminate, ma spesso difficili per l’aspet- pre utilizzati a garanzia dell’elevata qualità to agronomico-colturale. della produzione e sempre più specializzati Le esigenze della moderna frutticoltura e la e più adatti all’intensificazione colturale, sua espansione ai differenti ambienti pedo- hanno iniziato il loro declino, sempre più climatici hanno fortemente stimolato la ri- accelerato dall’espansione del colpo di fuo- cerca di nuovi portinnesti che consentissero co batterico, malattia alla quale il cotogno è di realizzare impianti più omogenei, mag- molto sensibile, a favore di altri portinnesti giormente rispondenti alla standardizzazio- clonali di Pyrus communis come quelli del- ne delle tecniche colturali. I progressi otte- la serie Farold che, oltre a resistere alla sud- nuti negli ultimi decenni con il migliora- detta batteriosi, garantiscono ormai buone mento genetico e con le tecniche di propa- performance di vigoria e qualità della pro-
duzione e non presentano inconvenienti di cerasifera, che sono ritenuti i migliori, non disaffinità d’innesto o suscettibilità alla clo- riescono a ridurre la vigoria dell’albero, rosi dimostrati dal cotogno. spesso eccessiva per certe cv; tuttavia sod- Anche per le Prunoideae si dispone di una disfano le diverse esigenze di coltivazione buona gamma di portinnesti clonali con i adattandosi ai vari tipi di terreno, anche a quali è stato possibile adattare le specie più quelli particolarmente pesanti e argillosi. diffuse di questo gruppo alle diverse esigen- Più complessa la situazione del ciliegio per ze pedologiche e climatiche delle aree di il quale il riscoperto interesse colturale sti- coltivazione del nostro paese che sono molato dalle novità varietali, ha maggior- estremamente variabili passando dal Nord, mente interessato il miglioramento geneti- al Centro, fino ad arrivare al Sud e alle Iso- co per l’individuazione di portinnesti clo- le. Nonostante che, per queste specie, non nali capaci di ridurre la taglia degli alberi, si disponga ancora di affidabili portinnesti mantenendo inalterato il valore pomologi- nanizzanti, molti sono stati i risultati rag- co dei frutti. Sebbene molti siano i portin- giunti. L’impiego dell’ibrido pesco × man- nesti clonali che sembrano dotati di queste dorlo GF 677, soggetto più impiegato nel caratteristiche, poche, incerte e talora mol- nostro paese, ha consentito la ricostituzione to discordanti sono le risposte dimostrate 368 di impianti su terreni precedentemente de- nei differenti ambienti pedologici per il ci- stinati a questa specie, permettendo, al con- liegio dolce. trario del franco che non resiste alla stan- Tutto ciò a dimostrare che la sperimentazio- NUOVE FRONTIERE DELL’ARBORICOLTURA ITALIANA chezza, il perpetuarsi della peschicoltura in ne sui portinnesti richiede, per tutte le spe- aree particolarmente vocate. Sempre per cie, tempi molto lunghi per raggiungere ri- questa specie l’impiego di portinnesti clo- sultati concreti che si basano su valutazioni nali di susino ne ha permesso la coltivazio- effettuate per lunghi periodi sul comporta- ne in terreni pesanti a frazione argillosa, mento agronomico e pomologico delle di- inutilizzabili prima per il pesco. Per susino verse combinazioni cv-portinnesto in altret- e albicocco i portinnesti clonali di Prunus tanto diversi climi e ambienti. 5. Parte speciale Per le principali specie arboree da frutto dif- sintesi di una serie di rilievi effettuati in fuse nel nostro paese verranno di seguito campi di collezioni varietali realizzati nelle citate le cv più diffuse e i portinnesti consi- più importanti aree frutticole del nord, cen- gliati. Tali informazioni rappresentano una tro e sud Italia, isole comprese. Oltre alla sintesi di un lungo lavoro di valutazione valutazione delle cv lo stesso progetto Mi- condotto dal 1993 nell’ambito di un Proget- PAF ha analizzato il comportamento di to del Ministero delle Politiche Agricole e un’ampia serie di portinnesti, molti dei qua- Forestali (MiPAF) che ha l’obiettivo di “offri- li di recente introduzione, combinati alle cv re ai frutticoltori italiani uno strumento in- più diffuse di albicocco, ciliegio, melo, pe- formativo il più possibile completo e ogget- ro, susino e pesco (Autori Vari, 1995, 1999, tivo per poter scegliere le cv sulla base di 2002). una sperimentazione condotta sul territorio Un ulteriore approfondimento dello studio secondo un protocollo comune”. di questi portinnesti verrà a breve pubblica- Con il Progetto “Liste di orientamento varie- to in un volume che illustrerà in modo esau- tale dei fruttiferi” vengono pubblicate ogni stivo i risultati conseguiti con il Progetto. anno, su riviste di grande tiratura nazionale, valutazioni sul comportamento agronomico 5.1. Pesco e pomologico delle cv di albicocco, cilie- Analizzando i dati provenienti dai 14 campi gio, fragola, mandorlo, melo, pero, pesco, di collezioni varietali dislocati in tutta Italia, piccoli frutti (rovo, lampone, ribes, mirtillo gestiti dalle specifiche unità operative del gigante) più diffuse nel nostro paese (Autori Progetto MiPAF, si evidenzia che la quasi Vari 2004, 2005, 2006). totalità delle cv di pesche e nettarine trova, I giudizi espressi sulle cv rappresentano la scendendo dal Nord al Sud, condizioni cli-
matiche sempre più congeniali alle proprie aree; tra queste ricordiamo Springcrest (- esigenze. Ad eccezione del soddisfacimen- 26), Spring Lady® (-24), Crimson Lady* (-22); to delle ore di freddo che in certi areali del fa eccezione Bigi Red (-7) già eliminata al Sud, come il Metapontino, non sempre vie- Nord e ancora in corso di valutazione al ne soddisfatto, tutti gli altri caratteri agro- Sud. bio-pomologici vengono esaltati man mano Nel periodo intermedio (0/+30), in genera- che il clima diventa più mite e il periodo le, si può assistere ad una produttività molto vegetativo più lungo. soddisfacente al Sud e buona per le altre Le cv che traggono i maggiori benefici in aree. Accettabili anche i parametri di pez- questi ambienti sono quelle a maturazione zatura, consistenza aspetto e sapore. Tra le precoce ed extra-precoce, sulle quali influi- numerose cv di questo periodo emergono scono favorevolmente l’anticipata ripresa Redhaven (vecchia, ma ancora valida), Red vegetativa e la marcata incidenza della ra- Moon* (+3), Lara Star® (+4) e Rich Lady*(+3), diazione solare, e quelle tardive e molto- Diamond Princess (fig. 6.); altre invece ven- tardive che invece al Nord non riescono a gono scartate al Nord (Red Top, Royal completare la loro maturazione per le basse Moon, Royal Red) o al Centro (Red Coast*, temperature e l’eccessiva umidità. Accanto Royal Red). Tra le recenti, interessante risul- alle cv classiche di pesche e nettarine, sono ta Maria Marta (+10). 369 oggi disponibili, anche se ancora non molto Nel periodo tardivo maturano cultivar vali- diffuse commercialmente o relegate soltan- de sia dal punto di vista agronomico che TITOLO SCHEDA to a nicchie di mercato, nuove tipologie di pomologico; quasi tutte si contraddistinguo- cv come le pesche e nettarine piatte, sia a no per buona pezzatura, consistenza e sa- polpa gialla che bianca; la serie “ghiaccio”, pore dei frutti. Il grado zuccherino, in gene- pesche a polpa e buccia bianca con lunga rale, aumenta passando da Nord a Sud; vi- shelf life; le nettarine “gusto miele”, con ceversa, l’acidità diminuisce. In questo pe- elevato tenore zuccherino (> 16° Brix); le nettarine-percoche-deantocianiche, con buccia e polpa gialla, prive di pigmentazio- ni rosse, con caratteristiche tipiche delle percoche. 5.1.1. Pesche gialle L’evoluzione varietale di questo gruppo po- mologico consente la permanenza di pro- dotto fresco sul mercato per circa 110 gior- ni: dalla extraprecoce Early Maycrest (-37 gg dalla cv di riferimento Redhaven che matura dal 1 al 5 luglio al Sud, dal 5 al 10 luglio al Centro e dal 20 al 30 luglio al Nord) alla Fairtime (+68). Tra questi estremi si inseriscono un elevato numero di varietà che differiscono per epoca di raccolta, ca- ratteristiche agronomiche e adattabilità (tab. 2, Pesche gialle – Nuove cultivar). Nel periodo extra-precoce solo due varietà sono valide per tutti gli ambienti, Rich May* (-36) e Maycrest® (-31); tutte tranne Françoi- se® (-35) e Rich May* dimostrano di avere buona consistenza della polpa e adeguata produttività, difettano però in sapore ad ec- cezione di Queencrest® (-33) e Lolita (-29). In epoca precoce un po’ tutte le cv dimo- Fig. 6. diamond Princess, una delle più inrteressanti pesche a polpa gialla di origine americana, che ha strano pregevoli caratteri agronomici e po- contribuito a creare un nuovo standard merceologi- mologici, soddisfacenti per le tre grandi co-qualitativo delle nuove tendenze mercantili.
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