Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
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Corso di Perfezionamento in Integrazione tra sicurezza alimentare e nutrizionale: aspe3 metodologici e opera5vi Anno Accademico 2014/2015 Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 Silvio Tafuri
Mala$e cronico-degenera/ve ü Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) - malattie cardiovascolari, tumori, patologie respiratorie croniche e diabete - rappresentano la 1a causa di morbosità, invalidità e mortalità ü Iniziano in età giovanile ma richiedono decenni prima di manifestarsi clinicamente ü La Regione Europea dell’OMS presenta il burden più elevato a livello mondiale: patologie cardiovascolari e cancro causano quasi i ¾ della mortalità ü L’80% di tutti i casi di malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2 e un terzo dei casi di cancro sono prevenibili http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp PNP 2014-2018 2
Non-Communicable Diseases (NCDs) Le dimensioni del problema a livello globale üL’OMS s8ma che – Il numero di decessi a=ribuibili a NCDs è des8nato a salire da 38 milioni nel 2012 a 52 milioni nel 2030 – L’82% delle mor8 a=ribuibili a NCDs è causato da: malaEe cardiovascolari, tumori, malaEe respiratorie croniche e diabete – Il 42% dei decessi per NCDs si verifica in soggeE di età
Non-Communicable Diseases Le dimensioni del problema a livello globale Proporzione (%) di decessi per NCDs a livello globale in soggetti di età
Non-Communicable Diseases Le dimensioni del problema a livello globale Stima della probabilità di decesso per una delle quattro principali NCDs in soggetti di età compresa tra 30 e 70 anni Anno 2012 World Health Organiza;on. Global status report on noncommunicable diseases 2014. hCp://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1 6
Epidemiologia in Europa ü86% dei decessi e 77% del carico di malattia è attribuibile a malattie croniche üSignificativa perdita di produttività economica – +10% di mortalità = -0,5% di crescita economica http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/pages/health-systems-response-to- noncommunicable-diseases 7
Prevenzione delle NCDs a livello globale World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014. http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1 9
Global target 1 World Health Organiza4on. Global status report on noncommunicable diseases 2014. h>p://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1 11
Global target 2 World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014. http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1 12
Stima del consumo pro-capite annuale di alcool in soggetti di età ≥15 anni, anno 2012 World Health Organiza@on. Global status report on noncommunicable diseases 2014. hEp://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1 13
Abuso di alcol, Italia PASSI 2011-2014 Italia n = 149605 IC95% IC95% % inf sup Consumo alcol 55.1 54.7 55.4 Consumo fuori 8.0 7.8 8.1 pasto Consumo abituale 3.7 3.6 3.8 elevato Consumo binge 8.8 8.6 9.0 Consumo a 16.9 16.7 17.1 maggior rischio http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/alcol.asp 14
La mortalità alcol-attribuibile in Italia Proporzione di decessi alcol-attribuibili sul totale dei decessi per categoria, sesso e classe di età – Anno 2010 http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2014/OK%20SCAFATO%20REVISIONE%20FACSHEET%20mortalit%C3%A0%20alcol%20attribuibile.pdf 15
La mortalità alcol-attribuibile in Italia Tasso STD di mortalità alcol attribuibile (%) per Regione e sesso http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2014/OK%20SCAFATO%20REVISIONE%20FACSHEET%20mortalit%C3%A0%20alcol%20attribuibile.pdf 16
Global target 3 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 17
Prevalenza di insufficiente attività fisica tra gli adulti ≥18 anni, anno 2010 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 18
World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014. 19 http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1
Prevalenza di insufficiente attività fisica tra le ragazze di 11-17 anni, anno 2010 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 20
Sedentarietà in Italia ü ≈18 milioni di persone di età >3 anni (pari al 31% della popolazione) praticano sport, il ≈22% in modo continuativo e il ≈10% saltuariamente ü Il 28% della popolazione (≈16 milioni di persone) svolge attività fisica senza praticare uno sport e >23 milioni di persone (41% della popolazione) sono sedentarie ü Gradiente Nord-Sud, con livelli più elevati e continui di attività fisica nelle Province autonome di Bolzano (55,1%) e di Trento (41,5%), in Valle d’Aosta (46,4%) e in Veneto (39,6%), e livelli più bassi in Campania (21,2%), Molise (22,1%), Sicilia (22,5%) e Calabria (23,8%) hTp://www3.istat.it/daY/catalogo/20110121_00/inf_10_05_la_vita_quoYdiana_nel_2009.pdf 21
Sedentarietà in Italia üOkkio alla Salute 2014: 18% dei bambini pratica sport per non più di un’ora a settimana üHBSC 2014: Il 57,3% degli adolescenti svolge attività fisica (1 ora di attività più di tre giorni a st) üPASSI 2011-2014 e PASSI d’Argento 2012: maggiore frequenza di sedentari fra i residenti nel Centro-Sud 22
Global target 4 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 23
Consumo medio di sodio in soggetti ≥20 anni, anno 2010 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 24
Consumo di sale in Italia üSi stima un consumo di sale quotidiano pari a 11 grammi per i maschi e 9 grammi per le donne (nettamente superiore ai valori raccomandati dall’OMS, pari a meno di 5 grammi) PNP 2014-2018 25
Poco sale per... Guadagnare salute. come ridurre il sale? ü Riduzione dell’apporto di sale aggiunto manualmente come condimento dei cibi ü Riduzione dell’apporto di sale contenuto negli alimenti ü Riduzione progressiva dell’uso di sale sia a tavola che in cucina, preferendo il sale iodato ü Evitare l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il 1 anno di vita ü Limitare l’uso di altri condimenti contenenti sodio ü Ridurre il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale ü Preferire linee di prodotti a basso contenuto di sale ü Leggere con attenzione le etichette dei prodotti ü Preferire spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_23_allegato.pdf 26
Global target 5 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 27
Prevalenza di fumatori di tabacco in soggetti di eta ≥15 anni di sesso maschile, anno 2012 WHO. Global status report on non-communicable diseases 2014 28
Prevalenza di fumatori di tabacco in sogge5 di eta ≥15 anni di sesso femminile, anno 2012 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 29
Abitudine al fumo, Italia PASSI 2011-2014 Italia n = 152224 % IC95% inf IC95% sup Non fumatori 54.5 54.1 54.8 Fumatori 27.4 27.1 27.7 in astensione 1.0 1.0 1.1 occasionali 0.5 0.5 0.6 quotidiani 25.8 25.5 26.1 Ex-fumatori 18.1 17.9 18.4 Numero medio di 12.7 12.6 12.8 sigarette fumate http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumo.asp 30
Il fumo passivo, Italia PASSI 2011-2014 Percezione del rispe.o del divieto di fumo per regione di residenza nei locali pubblici sul luogo di lavoro http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumo.asp 31
Global target 6 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 32
Prevalenza di ipertensione in soggetti di età ≥18 anni di sesso maschile, anno 2014 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 33
Prevalenza di ipertensione in soggetti di età ≥18 anni di sesso femminile, anno 2014 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 34
Ipertensione, Italia PASSI 2010-2013 üTra le persone che riferivano di aver misurato la pressione, il 20% dichiarava di aver ricevuto una diagnosi di ipertensione (range: 17% in Valle D’Aosta - 26% in Calabria) üIl 79% degli ipertesi ha riferito di essere in trattamento farmacologico hJp://www.epicentro.iss.it/passi/daN/CV+ipertensione.asp 35
Global target 7 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 36
Prevalenza di obesità in soggetti di età ≥18 anni di sesso maschile, anno 2014 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 37
Prevalenza di obesità in soggetti di età ≥18 anni di sesso femminile, anno 2014 WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014 www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/ 38
Prevalenza di sovrappeso in bambini di età
Obesità e sovrappeso in Italia, 2012 üBambini: sovrappeso = 20,9%; obesi = 9,8% üAdolescenti in eccesso ponderale: 20,1% (17% sovrappeso; 3,1% obesi) üDue adulti su cinque (42%) sono in eccesso ponderale (31,4% in sovrappeso; 10,5% obesi) ü43% degli ultra 64enni è normopeso (42% in sovrappeso; 15% obesi) www.epicentro.iss.it 40
Action Plan for Prevention and Control of Noncommunicable Diseases 2012−2016 Interventi prioritari: 1. promozione del consumo di alimenti salutari utilizzando la leva fiscale e politiche di marketing 2. sostituzione dei grassi trans negli alimenti con grassi polinsaturi 3. riduzione dell’uso del sale 4. valutazione e governo del rischio cardio- metabolico 5. diagnosi precoce del cancro http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0019/170155/e96638.pdf?ua=1 41
Guadagnare Salute Una nuova cultura della prevenzione ü Programma approvato dal Governo con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 4 maggio 2007 in accordo con Regioni e Province autonome ü Obie>vo: agire in modo integrato e coordinato sui quaAro principali faAori di rischio modificabili (fumo, alcool, scorreAa alimentazione e ina>vità fisica) http://www.guadagnaresalute.it/programma/ 42
Malattie cardiovascolari üMalattia coronarica üMalattia cerebrovascolare üArteriopatia periferica üCardiopatia reumatica üCardiopatia congenita üTrombosi venosa profonda ed embolia polmonare http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs317/en/ 43
Malattie cardiovascolari Epidemiologia ü Prima causa di morte a livello mondiale – Nel 2012 è 31% di tutti i decessi (17,5 milioni di persone) ü In Europa – Più della metà di tutti i decessi – 46 volte il numero di morti e di 11 volte il carico di malattia di AIDS, tubercolosi e malaria considerate contemporaneamente ü In Italia – 44% di tutti i decessi (cardiopatia ischemica: 28%) – Nel 2010 è oltre 220.000 decessi • ≈72.000 attribuibili a malattie ischemiche del cuore • >60.000 a malattie cerebrovascolari http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs317/en/ http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cardiovascular-diseases/data-and-statistics http://www.epicentro.iss.it/focus/cardiovascolare/cardiovascolari.asp 44
Tasso di mortalità (x100.000) per malattia cardiovascolare nel sesso maschile Anno 2011 45
Tasso di mortalità (x100.000) per malattia cardiovascolare nel sesso femminile Anno 2011 46
Malattie cardiovascolari Fattori di rischio ü Ipertensione ü Ipercolesterolemia ü Colesterolemia - HDL bassa ü Colesterolemia - LDL elevata ü Ipertrigliceridemia ü Iperglicemia o Diabete ü Sindrome metabolica con tre o più delle seguenti condizioni: • obesità addominale • alterata regolazione della glicemia o pregressa diagnosi di diabete • trigliceridemia elevata • colesterolemia - HDL bassa http://www.cuore.iss.it/fattori/distribuzione.asp • pressione arteriosa elevata 47
Malattie cardiovascolari Fattori di rischio comportamentali üAbitudine al fumo üAbuso di alcool üSovrappeso e obesità üSedentarietà üDieta – elevato consumo di sale – alimentazione ricca di grassi e priva di frutta e verdura http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cardiovascular-diseases/data-and-statistics 48
Decalogo della prevenzione primaria e secondaria 1. Non fumare o smettere di fumare se si è fumatori, sottrarsi al fumo passivo 2. Mantenere il peso forma e, se si è in sovrappeso o obesi, ridurre il peso corporeo 3. Adottare una alimentazione congrua, varia ed equilibrata 4. Larga presenza di cereali, legumi, frutta e ortaggi e con ridotta presenza di zuccheri raffinati, di grassi animali e di grassi idrogenati 5. Usare con moderazione il sale nella preparazione delle pietanze 6. Evitare il consumo di bevande alcoliche prima dei 20 anni di età e limitarlo successivamente: non più di un bicchiere di vino al giorno per le donne e di due bicchieri per gli uomini 7. Svolgere attività fisica regolare 8. A partire dai 45 anni di età nell’uomo e dai 50 nella donna, controllare periodicamente i valori di colesterolo, HDL, LDL, trigliceridi e della glicemia 9. Se si è diabetici, controllare periodicamente i valori glicemici 10. Dedicare più tempo ad attività ricreative e ad attività di valore sociale per attenuare lo stress derivante da un’eccessiva concentrazione sui problemi personali Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014 49
Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2014-2018 ü Fattori di rischio/determinanti: Soggetto in sovrappeso, iperteso dislipidemico, iperglicemico, fumatore, sedentario, consumatore di bevande alcoliche a rischio ü Strategie: Identificazione precoce e valutazione integrata dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per malattie croniche, da indirizzare verso un’adeguata presa in carico sistemica, in grado di potenziare le risorse personali per l’adozione consapevole degli stili di vita corretti, o quando necessario, verso idonei percorsi terapeutico-assistenziali multidisciplinari. Offerta di “consiglio breve”, in particolare in presenza di soggetti con fattori di rischio, nei contesti sanitari “opportunistici” 50
Malattie polmonari croniche üAsma üBroncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) üAllergie respiratorie üObstructive Sleep Apnea Syndrome (OSA) üMalattie polmonari professionali üIpertensione polmonare h?p://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/chronic-respiratory-diseases/chronic-respiratory-diseases 51
Malattie polmonari croniche BPCO nel mondo ü65 milioni di malati üOltre 3 milioni di decessi nel 2005 ü≈90% dei decessi nei paesi a basso-medio reddito üColpisce entrambi i sessi indistintamente üNel 2030 potrebbe diventare la terza causa di morte nel mondo http://www.who.int/respiratory/copd/burden/en/ 52
Malattie polmonari croniche BPCO in Europa ü Tra 200.000 e 300.000 decessi/anno ü Rappresenta la principale causa di morte associata a mala5e respiratorie ü Mortalità aumenta con l’età ed è maggiore negli uomini rispe9o alle donne – 4% - 10% della popolazione adulta, in rapida crescita in relazione a tabagismo, inquinamento e migliore aspe9a>va di vita – 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presenta tosse ed espe9orato senza ostruzione bronchiale e il 3,6% presenta sintomi con ostruzione bronchiale PNP 2014-2018 h9p://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=no>zie&p=dalministero&id=1908 53
Malattie polmonari croniche Fattori di rischio ü Fumo di tabacco ü Inquinamento indoor – muffe – umidità – fumo di tabacco – combustibili da biomassa ü Inquinamento outdoor – Allergeni – Polveri professionali e prodotti chimici ü Cattiva alimentazione ü Basso peso alla nascita, ü Infezioni respiratorie acute nella prima infanzia http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/chronic-respiratory-diseases/chronic-respiratory-diseases 54
Prevenzione secondaria e terziaria 1. Smettere di fumare 2. Assumere con regolarità i farmaci prescritti, sottoporsi a regolari controlli medici 3. Vivere in un ambiente pulito, evitare il fumo passivo 4. Arieggiare bene gli ambienti di vita; in cucina, tenere aperte le finestre per allontanare rapidamente i vapori di cottura e odori 5. Restare in casa con le finestre chiuse nelle giornate di forte inquinamento dell’aria 6. Mantenersi in forma, facendo esercizio fisico regolare 7. Imparare ad eseguire gli esercizi respiratori 8. Seguire una dieta sana e ridurre le calorie se c’è bisogno di perdere peso 9. Indossare vestiti comodi, che non ostacolino la respirazione 10. Recarsi immediatamente dal medico in caso di improvviso peggioramento dei sintomi 55
I Tumori Il cancro è una malattia ad eziologia multifattoriale risultante dall’interazione tra fattori genetici e ambientali ü Fattori ambientali: – Eccessivo consumo di zuccheri semplici e complessi, proteine animali, grassi animali e vegetali – Tabagismo, eccessivo consumo di alcol, sovrappeso e obesità, vita sedentaria e scarsa attività fisica – Agenti inquinanti di tipo chimico, fisico e biologico ü Secondo l’AIRC oltre il 35% dei tumori è direttamente riconducibile all’alimentazione Quaranta M, Paglionico F, Montella M. Alimentazione e cancro. In: Montagna MT. Alimentazione tra generazioni. Bari, Cacucci Editore, 2008, pp. 259-264. Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014 56
Tumori maligni Cancerogeni Alcuni esempi Fisici Radiazioni ionizzanti, radiazioni ultraviolette, raggi gamma e prodotti di fissione nucleare Chimici Aflatossina, amianto, benzene, benzopirene, carbone, alcool etilico, fumo di tabacco, cloruro di vinile Biologici Epstein-Barr Virus, infezione cronica da virus dell’epatite B e C, HPV ad alto rischio, infezione da Helicobacter pylori hEp://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/data-and-staJsJcs 57
Tumori maligni Epidemiologia a livello globale ü 14 milioni di nuovi casi e 8,2 milioni di decessi nel 2012 ü Aumento dell’incidenza del 70% previsto nei prossimi 2 decenni ü Localizzazioni più frequen= – Uomo: polmone, prostata, colon-reAo, stomaco e fegato – Donna: seno, colon-reAo, polmone, cervice uterina, stomaco http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs297/en/ 58
Tumori maligni Epidemiologia in Europa e Italia In Europa: ü Seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ü Oltre 3 milioni di nuovi casi/anno e 1,7 milioni di decessi/anno (20% di tutti i decessi) In Italia: ü 364 mila nuove diagnosi e 175 mila decessi nel 2012 ü Incidenza maggiore nel sesso maschile (56%) ü Localizzazioni più frequenti (entrambi i sessi): colon-retto, seno, polmone, prostata hIp://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/cancer hIp://www.registri-tumori.it/PDF/AIOM2012/I_numeri_del_cancro_2012.pdf 59
60
Tumori maligni Fa#ori di rischio comportamentale üAlto BMI üScarso consumo di frutta e verdura üSedentarietà üFumo üAlcool http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs297/en/ 61
Alimentazione e tumori ü Sostanze mutagene e cancerogene possono essere prodotte da: – Cottura carne alla griglia o al forno: amine eterocicliche e idrocarburi policiclichi aromatici – Frittura oltre il “punto di fumo” dell’olio: acrilammide e acroleina ü Alimentazione ipercalorica, iperproteica e iperlipidica ü Nitriti e i Nitrati utilizzati per la conservazione dei salumi facilitano la comparsa del tumore dello stomaco ü Aflatossine liberate da muffe del mais e di altre granaglie e legumi mal conservate: tumore del fegato Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014 http://www.airc.it/prevenzione-tumore/alimentazione/faq/?altTemplate=MobileFAQs#.Va5fvYpoanM 62
Alimentazione e tumori 63
Sostanze naturali dotate di proprietà antitumorali ü Delfinidina (uva) ü Genisteina (soia) ü Acidi grassi omega 3 (pesce azzurro) ü Epigallocatechina gallato (tè verde) ü Allicina, diallidisulfide, quarcetina (aglio e cipolla) ritenute in grado di prevenire diverse forme tumorali (stomaco, polmone, colon, prostata, mammella) ü Solforani, isotiocianati (broccoli, cavolfiori, cavoli) inattivano i cancerogeni ambientali e potenziano i geni oncosoppressori BRCA1 e BRCA2 ü Resveratrolo (uva nera) Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014 64
Prevenzione secondaria Obiettivo di un programma di screening in oncologia Diminuire la mortalità per un tumore attraverso la riduzione dell’incidenza delle forme incurabili Grazzini G, Zappa M, Zaccheddu AM, Benelli E. Gli screening oncologici, raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Ministero della Salute. Pavona (Roma): Tipografia Graffiti, 2006. 65
Lo screening in oncologia Presupposti di efficacia üPossibilità di modificare la storia naturale della malattia anticipando la diagnosi üDisporre di test o tecniche diagnostiche in grado di individuare la malattia in fase pre- clinica üDisporre di un trattamento efficace per quello stadio della malattia Osservatorio Nazionale Screening. Ministero della salute. I programmi di screening in Italia 2009 - Screening del tumore dell'utero. Roma: Zadig editore, 2009. Wilson JMG, Jungner G. Principles and pracMce of screening for disease. World Health OrganizaMon: Geneva (SW), 15968. 66
Il test di screening non è diagnostico Test di screening NEGATIVO NON NEGATIVO Nessun altro Esame di esame approfondimento Veri negativi Falsi negativi Veri positivi Falsi posi=vi 67
Screening di massa • Tutta la popolazione esposta al rischio • Malattie ad elevata incidenza • Esempi: – Cancro della mammella ü Mammografia ogni 2 anni dopo i dopo i 50 anni – Cancro della cervice uterina ü Pap-test ogni 3 anni dopo i 25 anni, con i primi due test effettuati a distanza di un anno – Tumori del colon-retto ü Ricerca del S.O.F. dopo i 50 anni Grazzini G, Zappa M, Zaccheddu AM, Benelli E. Gli screening oncologici, raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Ministero della Salute. Pavona (Roma): Tipografia Graffiti, 2006. Sasieni P, Adams J, Cuzick J. Benefit of cervical screening at different ages: evidence from the UK audit of screening histories. Br J Cancer. 2003; 89(1): 88-93. IARC Working Group on the Evaluation of Cancer Preventive Strategies. IARC Handbooks of Cancer Prevention Volume 10 - Cervix Cancer Screening Lyon. Lyon (France): IARC Press, 2005. http://www.epicentro.iss.it/problemi/screening/screening.asp 68
Screening per il tumore della cervice uterina Passi 2010-2013 L’a$tudine allo screening è più elevata fra le donne 35-49enni, coniugate o conviven2, con 2tolo di studio più alto e senza difficoltà economiche http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2013/S 69 creeningCervicale.asp
Screening per il tumore della mammella Passi 2010-2013 Fare una mammografia preventiva è significativamente più frequente tra le donne più giovani (50-59 anni), coniugate o conviventi, più istruite e senza difficoltà economiche http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2013/scree ningMammografico.asp 70
Screening per il tumore del colon re0o Passi 2010-2013 Si so&opongono al test per la ricerca del SOF più frequentemente i 60-69enni, le persone senza difficoltà economiche e gli italiani rispe&o agli stranieri http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2013/colo nretto.asp 71
Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2014-2018 ü Fattori di rischio/determinanti: Lesioni precancerose e cancerose iniziali per i carcinomi della cervice uterina, della mammella e del colon retto ü Strategie: Identificazione precoce con programmi di popolazione dei soggetti a rischio per i carcinomi della cervice uterina, della mammella e del colon retto per età ü Obiettivi centrali: – Aumentare l’estensione reale degli screening alla popolazione target (per ognuno dei 3 tumori oggetto di screening) – Aumentare i soggetti a rischio sottoposti a screening oncologico – Riorientare/avviare i programmi di screening per il cancro della cervice uterina introducendo il test HPV- DNA http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=notizie&p=dalminist ero&id=1908 72
Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2014-2018 ü Fattori di rischio/determinanti: Rischio eredo- familiare per tumore della mammella ü Strategie: Definizione di percorsi diagnostico terapeutici, integrati con i programmi di screening in essere, per donne ad alto rischio di cancro alla mammella per mutazioni genetiche di BRCA1 e BRCA2 ü Obiettivi centrali: – Identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per tumore della mammella http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=notizie&p=dalministero&id=1908 73
Diabete mellito (DM) üPriorità per OMS ü>284 milioni di soggetti soffrivano di diabete di tipo 2 nel 2010 ü438 milioni adulti nel 2030 üNel 2010, le complicanze del DM hanno determinato il 10-15% dei costi complessivi dell’assistenza sanitaria PNP 2014-2018 74
Diabete mellito Diabete tipo 1 Diabete tipo 2 ü ≈10% dei casi di diabete ü ≈90% dei casi ü Insorge nell’infanzia o ü Si manifesta dopo i 30-40 anni nell’adolescenza ü Insulino-resistenza ü Fattori di rischio: ü Mala5a autoimmune – Familiarità – Il pancreas non produce – Etnia insulina a causa della – Basso peso alla nascita distruzione delle cellule ß – Età – Dieta ricca di acidi grassi saturi e povera di frutta e verdura – Sedentarietà – Sovrappeso e obesità http://www.epicentro.iss.it/problemi/diabete/diabete.asp http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/diabetes/diabetes 75
Diabete mellito Prevalenza diabete mellito nel sesso maschile, anno 2014 World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014. http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1 76
Diabete mellito Prevalenza diabete mellito nel sesso femminile, anno 2014 World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014. 77 http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1
Diabete mellito Decessi attribuibili a diabete mellito nel mondo, anno 2014 International Diabetes Federation (IDF). IDF Diabetes Atlas. Sixth edition, Update 2014 http://www.idf.org/atlasmap/atlasmap?indicator=i1&date=2014 78
Diabete mellito Decessi a(ribuibili a diabete mellito in Europa, anno 2014 79
Diabete mellito Epidemiologia in Italia: PASSI 2010-2013 ü Il 4,3% degli intervistati di 18-69 anni riferisce di aver ricevuto una diagnosi di diabete ü Maggiore prevalenza nel sesso maschile (4,9% vs 3,7%) http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/diabete.asp 80
Prevenzione primaria üAttività fisica regolare: rallenta progressione e complicanze üAlimentazione congrua ed equilibrata üEducazione fin dai primi anni di vita: – evitare le “merendine” e le altre offerte del mercato di alimenti ad alto contenuto calorico, di facile masticabilità e deglutizione, che inducono a un consumo eccessivo Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014 81
Prevenzione secondaria e terziaria ü Screening di massa: non conveniente ü Screening selettivo: – Familiarità positiva – Sovrappeso – Iperlipidemia – Ipertensione – Donne con anamnesi positiva per diabete gestazionale ü Prevenzione terziaria – Regolare assunzione della terapia farmacologica – Consigli sullo stile di vita e sui comportamenti più adatti alle condizioni cliniche – Controlli metabolici, in particolare: glicemia, emoglobina glicata e lipidi ematici Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014 82
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