Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa

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Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Corso di Perfezionamento in
     Integrazione tra sicurezza alimentare e nutrizionale:
               aspe3 metodologici e opera5vi
                     Anno Accademico 2014/2015

Epidemiologia e Prevenzione delle
 malattie cronico-degenerative 1
                    Silvio Tafuri
Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Mala$e cronico-degenera/ve
ü Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) - malattie
  cardiovascolari, tumori, patologie respiratorie croniche e
  diabete - rappresentano la 1a causa di morbosità,
  invalidità e mortalità
ü Iniziano in età giovanile ma richiedono decenni prima di
  manifestarsi clinicamente
ü La Regione Europea dell’OMS presenta il burden più
  elevato a livello mondiale: patologie cardiovascolari e
  cancro causano quasi i ¾ della mortalità
ü L’80% di tutti i casi di malattie cardiache, ictus e diabete
  di tipo 2 e un terzo dei casi di cancro sono prevenibili

  http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp
  PNP 2014-2018

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Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Fattori di rischio

http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/croniche.asp

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Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Non-Communicable Diseases (NCDs)
Le dimensioni del problema a livello globale

üL’OMS s8ma che
       – Il numero di decessi a=ribuibili a NCDs è des8nato
         a salire da 38 milioni nel 2012 a 52 milioni nel
         2030
       – L’82% delle mor8 a=ribuibili a NCDs è causato da:
         malaEe cardiovascolari, tumori, malaEe
         respiratorie croniche e diabete
       – Il 42% dei decessi per NCDs si verifica in soggeE
         di età
Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Non-Communicable Diseases
Le dimensioni del problema a livello globale
     Proporzione (%) di decessi per NCDs a livello globale in soggetti di età
Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Non-Communicable Diseases
    Le dimensioni del problema a livello globale
                      Stima della probabilità di decesso per una delle quattro principali NCDs
                                    in soggetti di età compresa tra 30 e 70 anni
                                                      Anno 2012

World Health Organiza;on. Global status report on noncommunicable diseases 2014.
hCp://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1
                                                                                                 6
Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Epidemiologia in Europa
ü86% dei decessi e 77% del carico di
 malattia è attribuibile a malattie croniche
üSignificativa perdita di produttività
 economica
     – +10% di mortalità = -0,5% di crescita
       economica

http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/pages/health-systems-response-to-
noncommunicable-diseases

                                                                                                      7
Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Epidemiologia in Italia

WHO- NCD Country Profiles, 2014
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Epidemiologia e Prevenzione delle malattie cronico-degenerative 1 - Silvio Tafuri - UniBa
Prevenzione delle NCDs a livello globale

World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014.
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1

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Global NCD Action Plan 2013-2020

http://www.who.int/nmh/global_monitoring_framework/en/

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Global target 1

World Health Organiza4on. Global status report on noncommunicable diseases 2014.
h>p://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1

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Global target 2

World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014.
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1

                                                                                    12
Stima del consumo pro-capite annuale di alcool in
     soggetti di età ≥15 anni, anno 2012

World Health Organiza@on. Global status report on noncommunicable diseases 2014.
hEp://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1

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Abuso di alcol, Italia
  PASSI 2011-2014

                                    Italia
                                 n = 149605
                                    IC95%      IC95%
                           %
                                      inf        sup
Consumo alcol             55.1       54.7       55.4
Consumo fuori
                           8.0        7.8       8.1
pasto
Consumo abituale
                           3.7        3.6       3.8
elevato
Consumo binge              8.8        8.6       9.0
Consumo a
                          16.9       16.7       17.1
maggior rischio
 http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/alcol.asp

                                                       14
La mortalità alcol-attribuibile in Italia
   Proporzione di decessi alcol-attribuibili sul totale dei decessi per categoria,
   sesso e classe di età – Anno 2010

http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2014/OK%20SCAFATO%20REVISIONE%20FACSHEET%20mortalit%C3%A0%20alcol%20attribuibile.pdf

                                                                                                                   15
La mortalità alcol-attribuibile in Italia
   Tasso STD di mortalità alcol attribuibile (%) per Regione e sesso

http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2014/OK%20SCAFATO%20REVISIONE%20FACSHEET%20mortalit%C3%A0%20alcol%20attribuibile.pdf

                                                                                                                   16
Global target 3

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             17
Prevalenza di insufficiente attività fisica tra gli adulti
   ≥18 anni, anno 2010

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/
                                                                18
World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014.   19
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1
Prevalenza di insufficiente attività fisica tra le
     ragazze di 11-17 anni, anno 2010

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/
                                                             20
Sedentarietà in Italia
ü ≈18 milioni di persone di età >3 anni (pari al 31% della
  popolazione) praticano sport, il ≈22% in modo continuativo
  e il ≈10% saltuariamente
ü Il 28% della popolazione (≈16 milioni di persone) svolge
  attività fisica senza praticare uno sport e >23 milioni di
  persone (41% della popolazione) sono sedentarie
ü Gradiente Nord-Sud, con livelli più elevati e continui di
  attività fisica nelle Province autonome di Bolzano (55,1%) e
  di Trento (41,5%), in Valle d’Aosta (46,4%) e in Veneto
  (39,6%), e livelli più bassi in Campania (21,2%), Molise
  (22,1%), Sicilia (22,5%) e Calabria (23,8%)
hTp://www3.istat.it/daY/catalogo/20110121_00/inf_10_05_la_vita_quoYdiana_nel_2009.pdf

                                                                                        21
Sedentarietà in Italia
üOkkio alla Salute 2014: 18% dei bambini
 pratica sport per non più di un’ora a settimana
üHBSC 2014: Il 57,3% degli adolescenti svolge
 attività fisica (1 ora di attività più di tre giorni a
 st)
üPASSI 2011-2014 e PASSI d’Argento 2012:
 maggiore frequenza di sedentari fra i residenti
 nel Centro-Sud

                                                     22
Global target 4

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             23
Consumo medio di sodio in soggetti ≥20 anni,
    anno 2010

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             24
Consumo di sale in Italia
üSi stima un consumo di sale quotidiano pari a
 11 grammi per i maschi e 9 grammi per le
 donne (nettamente superiore ai valori
 raccomandati dall’OMS, pari a meno di 5
 grammi)

  PNP 2014-2018

                                                 25
Poco sale per... Guadagnare salute.
 come ridurre il sale?
 ü Riduzione dell’apporto di sale aggiunto
   manualmente come condimento dei cibi
 ü Riduzione dell’apporto di sale contenuto negli
   alimenti
 ü Riduzione progressiva dell’uso di sale sia a
   tavola che in cucina, preferendo il sale iodato
 ü Evitare l’aggiunta di sale nelle pappe dei
   bambini, almeno per il 1 anno di vita
 ü Limitare l’uso di altri condimenti contenenti
   sodio
 ü Ridurre il consumo di alimenti trasformati
   ricchi di sale
 ü Preferire linee di prodotti a basso contenuto
   di sale
 ü Leggere con attenzione le etichette dei
   prodotti
 ü Preferire spezie, erbe aromatiche, succo di
   limone o aceto per insaporire ed esaltare il
   sapore dei cibi
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_23_allegato.pdf

                                                                    26
Global target 5

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             27
Prevalenza di fumatori di tabacco in soggetti di
 eta ≥15 anni di sesso maschile, anno 2012

WHO. Global status report on non-communicable diseases 2014

                                                              28
Prevalenza di fumatori di tabacco in sogge5 di
eta ≥15 anni di sesso femminile, anno 2012

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014

                                                             29
Abitudine al fumo, Italia
PASSI 2011-2014

                                                     Italia
                                                  n = 152224
                                           %      IC95% inf    IC95% sup
       Non fumatori                      54.5        54.1        54.8
       Fumatori                          27.4        27.1        27.7
          in astensione                   1.0        1.0          1.1
          occasionali                     0.5        0.5          0.6
          quotidiani                     25.8        25.5        26.1
       Ex-fumatori                       18.1        17.9        18.4
       Numero medio di
                                         12.7        12.6        12.8
       sigarette fumate
http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumo.asp

                                                                           30
Il fumo passivo, Italia
PASSI 2011-2014
             Percezione del rispe.o del divieto di fumo per regione di residenza

               nei locali pubblici                          sul luogo di lavoro

http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumo.asp
                                                                                   31
Global target 6

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             32
Prevalenza di ipertensione in soggetti di
    età ≥18 anni di sesso maschile, anno 2014

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             33
Prevalenza di ipertensione in soggetti di
    età ≥18 anni di sesso femminile, anno 2014

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/
                                                             34
Ipertensione, Italia
 PASSI 2010-2013
 üTra le persone che riferivano di aver misurato
  la pressione, il 20% dichiarava di aver ricevuto
  una diagnosi di ipertensione (range: 17% in
  Valle D’Aosta - 26% in Calabria)
 üIl 79% degli ipertesi ha riferito di essere in
  trattamento farmacologico

hJp://www.epicentro.iss.it/passi/daN/CV+ipertensione.asp

                                                           35
Global target 7

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/

                                                             36
Prevalenza di obesità in soggetti di età ≥18
     anni di sesso maschile, anno 2014

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/
                                                             37
Prevalenza di obesità in soggetti di età ≥18
     anni di sesso femminile, anno 2014

WHO. Global status report on noncommunicable diseases 2014
www.who.int/nmh/publications/ncd-status-report-2014/en/
                                                             38
Prevalenza di sovrappeso in bambini di
     età
Obesità e sovrappeso in Italia, 2012
üBambini: sovrappeso = 20,9%; obesi = 9,8%
üAdolescenti in eccesso ponderale: 20,1% (17%
 sovrappeso; 3,1% obesi)
üDue adulti su cinque (42%) sono in eccesso
 ponderale (31,4% in sovrappeso; 10,5% obesi)
ü43% degli ultra 64enni è normopeso (42% in
 sovrappeso; 15% obesi)

www.epicentro.iss.it
                                            40
Action Plan for Prevention and Control of
Noncommunicable Diseases 2012−2016
Interventi prioritari:
1. promozione del consumo di alimenti salutari
    utilizzando la leva fiscale e politiche di marketing
2. sostituzione dei grassi trans negli alimenti con
    grassi polinsaturi
3. riduzione dell’uso del sale
4. valutazione e governo del rischio cardio-
    metabolico
5. diagnosi precoce del cancro
                       http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0019/170155/e96638.pdf?ua=1

                                                                                               41
Guadagnare Salute
Una nuova cultura della prevenzione

ü Programma approvato dal Governo con Decreto del
  Presidente del Consiglio dei ministri il 4 maggio 2007
  in accordo con Regioni e Province autonome
ü Obie>vo: agire in modo integrato e coordinato sui
  quaAro principali faAori di rischio modificabili (fumo,
  alcool, scorreAa alimentazione e ina>vità fisica)
 http://www.guadagnaresalute.it/programma/

                                                       42
Malattie cardiovascolari
üMalattia coronarica
üMalattia cerebrovascolare
üArteriopatia periferica
üCardiopatia reumatica
üCardiopatia congenita
üTrombosi venosa profonda ed embolia
 polmonare
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs317/en/

                                                      43
Malattie cardiovascolari
     Epidemiologia
     ü Prima causa di morte a livello mondiale
                – Nel 2012 è 31% di tutti i decessi (17,5 milioni di persone)
     ü In Europa
                – Più della metà di tutti i decessi
                – 46 volte il numero di morti e di 11 volte il carico di malattia
                  di AIDS, tubercolosi e malaria considerate
                  contemporaneamente
     ü In Italia
                – 44% di tutti i decessi (cardiopatia ischemica: 28%)
                – Nel 2010 è oltre 220.000 decessi
                          • ≈72.000 attribuibili a malattie ischemiche del cuore
                          • >60.000 a malattie cerebrovascolari
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs317/en/
http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cardiovascular-diseases/data-and-statistics
http://www.epicentro.iss.it/focus/cardiovascolare/cardiovascolari.asp

                                                                                                                44
Tasso di mortalità (x100.000) per malattia
cardiovascolare nel sesso maschile
Anno 2011

                                             45
Tasso di mortalità (x100.000) per malattia
cardiovascolare nel sesso femminile
Anno 2011

                                             46
Malattie cardiovascolari
Fattori di rischio
ü   Ipertensione
ü   Ipercolesterolemia
ü   Colesterolemia - HDL bassa
ü   Colesterolemia - LDL elevata
ü   Ipertrigliceridemia
ü   Iperglicemia o Diabete
ü   Sindrome metabolica con tre o più delle seguenti condizioni:
    •   obesità addominale
    •   alterata regolazione della glicemia o pregressa diagnosi di diabete
    •   trigliceridemia elevata
    •   colesterolemia - HDL bassa
                                               http://www.cuore.iss.it/fattori/distribuzione.asp
    •   pressione arteriosa elevata
                                                                                                   47
Malattie cardiovascolari
Fattori di rischio comportamentali

üAbitudine al fumo
üAbuso di alcool
üSovrappeso e obesità
üSedentarietà
üDieta
          – elevato consumo di sale
          – alimentazione ricca di grassi e priva di frutta e
            verdura
http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cardiovascular-diseases/data-and-statistics

                                                                                                                48
Decalogo della prevenzione primaria e secondaria
1.         Non fumare o smettere di fumare se si è fumatori, sottrarsi al fumo passivo
2.         Mantenere il peso forma e, se si è in sovrappeso o obesi, ridurre il peso corporeo
3.         Adottare una alimentazione congrua, varia ed equilibrata
4.         Larga presenza di cereali, legumi, frutta e ortaggi e con ridotta presenza di zuccheri
           raffinati, di grassi animali e di grassi idrogenati
5.         Usare con moderazione il sale nella preparazione delle pietanze
6.         Evitare il consumo di bevande alcoliche prima dei 20 anni di età e limitarlo
           successivamente: non più di un bicchiere di vino al giorno per le donne e di due
           bicchieri per gli uomini
7.         Svolgere attività fisica regolare
8.         A partire dai 45 anni di età nell’uomo e dai 50 nella donna, controllare
           periodicamente i valori di colesterolo, HDL, LDL, trigliceridi e della glicemia
9.         Se si è diabetici, controllare periodicamente i valori glicemici
10.        Dedicare più tempo ad attività ricreative e ad attività di valore sociale per attenuare
           lo stress derivante da un’eccessiva concentrazione sui problemi personali
     Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014

                                                                                                            49
Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2014-2018

ü Fattori di rischio/determinanti: Soggetto in sovrappeso,
  iperteso dislipidemico, iperglicemico, fumatore, sedentario,
  consumatore di bevande alcoliche a rischio
ü Strategie: Identificazione precoce e valutazione integrata dei
  soggetti in condizioni di rischio aumentato per malattie
  croniche, da indirizzare verso un’adeguata presa in carico
  sistemica, in grado di potenziare le risorse personali per
  l’adozione consapevole degli stili di vita corretti, o quando
  necessario, verso idonei percorsi terapeutico-assistenziali
  multidisciplinari. Offerta di “consiglio breve”, in particolare in
  presenza di soggetti con fattori di rischio, nei contesti sanitari
  “opportunistici”

                                                                       50
Malattie polmonari croniche
üAsma
üBroncopneumopatia Cronica Ostruttiva
 (BPCO)
üAllergie respiratorie
üObstructive Sleep Apnea Syndrome (OSA)
üMalattie polmonari professionali
üIpertensione polmonare
            h?p://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/chronic-respiratory-diseases/chronic-respiratory-diseases

                                                                                                                              51
Malattie polmonari croniche
BPCO nel mondo

ü65 milioni di malati
üOltre 3 milioni di decessi nel 2005
ü≈90% dei decessi nei paesi a basso-medio
 reddito
üColpisce entrambi i sessi indistintamente
üNel 2030 potrebbe diventare la terza causa di
 morte nel mondo
                           http://www.who.int/respiratory/copd/burden/en/

                                                                            52
Malattie polmonari croniche
BPCO in Europa
ü Tra 200.000 e 300.000 decessi/anno
ü Rappresenta la principale causa di morte associata a mala5e
  respiratorie
ü Mortalità aumenta con l’età ed è maggiore negli uomini
  rispe9o alle donne
    – 4% - 10% della popolazione adulta, in rapida crescita in relazione a
      tabagismo, inquinamento e migliore aspe9a>va di vita
    – 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presenta tosse ed espe9orato senza
      ostruzione bronchiale e il 3,6% presenta sintomi con ostruzione
      bronchiale
  PNP 2014-2018
  h9p://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=no>zie&p=dalministero&id=1908

                                                                                           53
Malattie polmonari croniche
Fattori di rischio
ü Fumo di tabacco
ü Inquinamento indoor
       –    muffe
       –    umidità
       –    fumo di tabacco
       –    combustibili da biomassa
ü Inquinamento outdoor
       – Allergeni
       – Polveri professionali e prodotti chimici
ü Cattiva alimentazione
ü Basso peso alla nascita,
ü Infezioni respiratorie acute nella prima infanzia
http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/chronic-respiratory-diseases/chronic-respiratory-diseases

                                                                                                                              54
Prevenzione secondaria e terziaria
1.  Smettere di fumare
2.  Assumere con regolarità i farmaci prescritti, sottoporsi a regolari controlli
    medici
3. Vivere in un ambiente pulito, evitare il fumo passivo
4. Arieggiare bene gli ambienti di vita; in cucina, tenere aperte le finestre per
    allontanare rapidamente i vapori di cottura e odori
5. Restare in casa con le finestre chiuse nelle giornate di forte inquinamento
    dell’aria
6. Mantenersi in forma, facendo esercizio fisico regolare
7. Imparare ad eseguire gli esercizi respiratori
8. Seguire una dieta sana e ridurre le calorie se c’è bisogno di perdere peso
9. Indossare vestiti comodi, che non ostacolino la respirazione
10. Recarsi immediatamente dal medico in caso di improvviso peggioramento
    dei sintomi

                                                                              55
I Tumori
Il cancro è una malattia ad eziologia multifattoriale risultante
dall’interazione tra fattori genetici e ambientali
ü Fattori ambientali:
   – Eccessivo consumo di zuccheri semplici e complessi, proteine animali,
     grassi animali e vegetali
   – Tabagismo, eccessivo consumo di alcol, sovrappeso e obesità, vita
     sedentaria e scarsa attività fisica
   – Agenti inquinanti di tipo chimico, fisico e biologico
ü Secondo l’AIRC oltre il 35% dei tumori è direttamente
  riconducibile all’alimentazione
                    Quaranta M, Paglionico F, Montella M. Alimentazione e cancro. In: Montagna MT. Alimentazione tra generazioni.
                    Bari, Cacucci Editore, 2008, pp. 259-264.
                    Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014

                                                                                                                            56
Tumori maligni
Cancerogeni   Alcuni esempi
Fisici        Radiazioni ionizzanti, radiazioni ultraviolette,
              raggi gamma e prodotti di fissione nucleare
Chimici       Aflatossina, amianto, benzene, benzopirene,
              carbone, alcool etilico, fumo di tabacco,
              cloruro di vinile
Biologici     Epstein-Barr Virus, infezione cronica da virus
              dell’epatite B e C, HPV ad alto rischio,
              infezione da Helicobacter pylori

                hEp://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/data-and-staJsJcs

                                                                                                      57
Tumori maligni
  Epidemiologia a livello globale
  ü 14 milioni di nuovi casi e
    8,2 milioni di decessi nel
    2012
  ü Aumento dell’incidenza del
    70% previsto nei prossimi 2
    decenni
  ü Localizzazioni più frequen=
         – Uomo: polmone, prostata,
           colon-reAo, stomaco e
           fegato
         – Donna: seno, colon-reAo,
           polmone, cervice uterina,
           stomaco
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs297/en/

                                                      58
Tumori maligni
     Epidemiologia in Europa e Italia
     In Europa:
     ü Seconda causa di morte dopo le
       malattie cardiovascolari
     ü Oltre 3 milioni di nuovi casi/anno e 1,7
       milioni di decessi/anno (20% di tutti i
       decessi)
     In Italia:
     ü 364 mila nuove diagnosi e 175 mila
       decessi nel 2012
     ü Incidenza maggiore nel sesso maschile
       (56%)
     ü Localizzazioni più frequenti (entrambi i
       sessi): colon-retto, seno, polmone,
       prostata
hIp://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/cancer
hIp://www.registri-tumori.it/PDF/AIOM2012/I_numeri_del_cancro_2012.pdf

                                                                                 59
60
Tumori maligni
Fa#ori di rischio comportamentale

üAlto BMI
üScarso consumo di frutta e verdura
üSedentarietà
üFumo
üAlcool
                        http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs297/en/

                                                                              61
Alimentazione e tumori
ü Sostanze mutagene e cancerogene possono essere
  prodotte da:
   – Cottura carne alla griglia o al forno: amine eterocicliche e
     idrocarburi policiclichi aromatici
   – Frittura oltre il “punto di fumo” dell’olio: acrilammide e
     acroleina
ü Alimentazione ipercalorica, iperproteica e iperlipidica
ü Nitriti e i Nitrati utilizzati per la conservazione dei salumi
  facilitano la comparsa del tumore dello stomaco
ü Aflatossine liberate da muffe del mais e di altre granaglie e
  legumi mal conservate: tumore del fegato

                    Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014
                    http://www.airc.it/prevenzione-tumore/alimentazione/faq/?altTemplate=MobileFAQs#.Va5fvYpoanM

                                                                                                                           62
Alimentazione e tumori

                         63
Sostanze naturali dotate di proprietà
antitumorali
ü Delfinidina (uva)
ü Genisteina (soia)
ü Acidi grassi omega 3 (pesce azzurro)
ü Epigallocatechina gallato (tè verde)
ü Allicina, diallidisulfide, quarcetina (aglio e cipolla)
  ritenute in grado di prevenire diverse forme tumorali
  (stomaco, polmone, colon, prostata, mammella)
ü Solforani, isotiocianati (broccoli, cavolfiori, cavoli)
  inattivano i cancerogeni ambientali e potenziano i geni
  oncosoppressori BRCA1 e BRCA2
ü Resveratrolo (uva nera)
             Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia,
             2014
                                                                                                               64
Prevenzione secondaria
                              Obiettivo di un programma di
                                 screening in oncologia

                   Diminuire la mortalità per un tumore
                   attraverso la riduzione dell’incidenza
                           delle forme incurabili
Grazzini G, Zappa M, Zaccheddu AM, Benelli E. Gli screening oncologici, raccomandazioni per
la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del
carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Ministero della Salute.
Pavona (Roma): Tipografia Graffiti, 2006.

                                                                                              65
Lo screening in oncologia
Presupposti di efficacia
üPossibilità di modificare la storia naturale
 della malattia anticipando la diagnosi
üDisporre di test o tecniche diagnostiche in
 grado di individuare la malattia in fase pre-
 clinica
üDisporre di un trattamento efficace per quello
 stadio della malattia
      Osservatorio Nazionale Screening. Ministero della salute. I programmi di screening in Italia 2009 - Screening del tumore
      dell'utero. Roma: Zadig editore, 2009.
      Wilson JMG, Jungner G. Principles and pracMce of screening for disease. World Health OrganizaMon: Geneva (SW), 15968.

                                                                                                                            66
Il test di screening non è diagnostico

                                Test di screening

             NEGATIVO                                   NON NEGATIVO

            Nessun altro                                   Esame di
              esame                                    approfondimento

 Veri negativi        Falsi negativi          Veri positivi       Falsi posi=vi

                                                                                  67
Screening di massa
  • Tutta la popolazione esposta al rischio
  • Malattie ad elevata incidenza
  • Esempi:
           – Cancro della mammella
                    ü Mammografia ogni 2 anni dopo i dopo i 50 anni
           – Cancro della cervice uterina
                    ü Pap-test ogni 3 anni dopo i 25 anni, con i primi due test effettuati a
                      distanza di un anno
           – Tumori del colon-retto
                    ü Ricerca del S.O.F. dopo i 50 anni

Grazzini G, Zappa M, Zaccheddu AM, Benelli E. Gli screening oncologici, raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione per la
prevenzione del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Ministero della Salute. Pavona (Roma): Tipografia Graffiti, 2006.
Sasieni P, Adams J, Cuzick J. Benefit of cervical screening at different ages: evidence from the UK audit of screening histories. Br J Cancer. 2003; 89(1): 88-93.
IARC Working Group on the Evaluation of Cancer Preventive Strategies. IARC Handbooks of Cancer Prevention Volume 10 - Cervix Cancer Screening Lyon. Lyon
(France): IARC Press, 2005.
http://www.epicentro.iss.it/problemi/screening/screening.asp

                                                                                                                                                            68
Screening per il tumore della cervice uterina
     Passi 2010-2013

                                                   L’a$tudine allo screening è più elevata
                                                     fra le donne 35-49enni, coniugate o
                                                   conviven2, con 2tolo di studio più alto
                                                        e senza difficoltà economiche

http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2013/S                                     69
creeningCervicale.asp
Screening per il tumore della mammella
    Passi 2010-2013

                                                        Fare una mammografia preventiva è
                                                       significativamente più frequente tra le
                                                          donne più giovani (50-59 anni),
                                                        coniugate o conviventi, più istruite e
                                                            senza difficoltà economiche

http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2013/scree
ningMammografico.asp
                                                                                          70
Screening per il tumore del colon re0o
     Passi 2010-2013

                                                       Si so&opongono al test per la ricerca del
                                                       SOF più frequentemente i 60-69enni, le
                                                      persone senza difficoltà economiche e gli
                                                             italiani rispe&o agli stranieri
http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2013/colo
nretto.asp
                                                                                            71
Piano Nazionale di Prevenzione (PNP)
  2014-2018
  ü Fattori di rischio/determinanti: Lesioni precancerose e
    cancerose iniziali per i carcinomi della cervice uterina, della
    mammella e del colon retto
  ü Strategie: Identificazione precoce con programmi di
    popolazione dei soggetti a rischio per i carcinomi della
    cervice uterina, della mammella e del colon retto per età
  ü Obiettivi centrali:
          – Aumentare l’estensione reale degli screening alla popolazione
            target (per ognuno dei 3 tumori oggetto di screening)
          – Aumentare i soggetti a rischio sottoposti a screening oncologico
          – Riorientare/avviare i programmi di screening per il cancro
            della cervice uterina introducendo il test HPV- DNA

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=notizie&p=dalminist
ero&id=1908

                                                                                72
Piano Nazionale di Prevenzione (PNP)
 2014-2018
 ü Fattori di rischio/determinanti: Rischio eredo- familiare per
   tumore della mammella
 ü Strategie: Definizione di percorsi diagnostico terapeutici,
   integrati con i programmi di screening in essere, per donne ad
   alto rischio di cancro alla mammella per mutazioni genetiche
   di BRCA1 e BRCA2
 ü Obiettivi centrali:
         – Identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per
           tumore della mammella

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?menu=notizie&p=dalministero&id=1908

                                                                                           73
Diabete mellito (DM)
üPriorità per OMS
ü>284 milioni di soggetti soffrivano di diabete
 di tipo 2 nel 2010
ü438 milioni adulti nel 2030
üNel 2010, le complicanze del DM hanno
 determinato il 10-15% dei costi complessivi
 dell’assistenza sanitaria

PNP 2014-2018                                     74
Diabete mellito
    Diabete tipo 1                                                                    Diabete tipo 2
    ü ≈10% dei casi di diabete                                                        ü   ≈90% dei casi
    ü Insorge nell’infanzia o                                                         ü   Si manifesta dopo i 30-40 anni
      nell’adolescenza                                                                ü   Insulino-resistenza
                                                                                      ü   Fattori di rischio:
    ü Mala5a autoimmune                                                                   – Familiarità
             – Il pancreas non produce                                                    – Etnia
               insulina a causa della                                                     – Basso peso alla nascita
               distruzione delle cellule ß                                                – Età
                                                                                          – Dieta ricca di acidi grassi saturi e
                                                                                            povera di frutta e verdura
                                                                                          – Sedentarietà
                                                                                          – Sovrappeso e obesità

http://www.epicentro.iss.it/problemi/diabete/diabete.asp
http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/diabetes/diabetes

                                                                                                                             75
Diabete mellito
     Prevalenza diabete mellito nel sesso maschile, anno 2014

World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014.
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1   76
Diabete mellito
     Prevalenza diabete mellito nel sesso femminile, anno 2014

World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2014.   77
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/148114/1/9789241564854_eng.pdf?ua=1&ua=1
Diabete mellito
Decessi attribuibili a diabete mellito nel mondo, anno 2014

International Diabetes Federation (IDF). IDF Diabetes Atlas. Sixth edition, Update 2014
http://www.idf.org/atlasmap/atlasmap?indicator=i1&date=2014

                                                                                          78
Diabete mellito
Decessi a(ribuibili a diabete mellito in Europa, anno 2014

                                                             79
Diabete mellito
      Epidemiologia in Italia: PASSI 2010-2013
                                                     ü Il 4,3% degli intervistati di 18-69
                                                       anni riferisce di aver ricevuto
                                                       una diagnosi di diabete
                                                     ü Maggiore prevalenza nel sesso
                                                       maschile (4,9% vs 3,7%)

http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/diabete.asp

                                                                                      80
Prevenzione primaria
 üAttività fisica regolare: rallenta progressione e
  complicanze
 üAlimentazione congrua ed equilibrata
 üEducazione fin dai primi anni di vita:
         – evitare le “merendine” e le altre offerte del
           mercato di alimenti ad alto contenuto calorico, di
           facile masticabilità e deglutizione, che inducono a
           un consumo eccessivo
Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014

                                                                                                       81
Prevenzione secondaria e terziaria
ü Screening di massa: non conveniente
ü Screening selettivo:
       –    Familiarità positiva
       –    Sovrappeso
       –    Iperlipidemia
       –    Ipertensione
       –    Donne con anamnesi positiva per diabete gestazionale
ü Prevenzione terziaria
       – Regolare assunzione della terapia farmacologica
       – Consigli sullo stile di vita e sui comportamenti più adatti alle condizioni
         cliniche
       – Controlli metabolici, in particolare: glicemia, emoglobina glicata e lipidi
         ematici
Barbuti S, Fara GM, Giammanco G. Igiene e Medicina Preventiva. Sanità Pubblica. EdiSES. Italia, 2014

                                                                                                       82
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