Elementi di economia pubblica - Valutazione economica del progetto AA 2016/17 Docenti - Iuav

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Valutazione economica del progetto
AA 2016/17

  Elementi di economia pubblica

  Docenti            | prof. Stefano Stanghellini – stefano.stanghellini@iuav.it
                     | prof. Sergio Copiello – copiello@iuav.it
  Collaboratore      | arch. Pietro Bonifaci – pbonifac@stud.iuav.it
Economia pubblica

•   L’Economia pubblica è quella branca della scienza economica che
    spiega come vengono compiute scelte e allocate risorse avendo come
    riferimento i beni pubblici (pubblici dal punto di vista economico, non
    giuridico).

•   Dell’Economia pubblica fa parte anche l’Economia ambientale, che ha
    per oggetto i beni ambientali, un sottoinsieme dei beni pubblici.
Beni privati: definizione

•   Per i beni privati abbiamo:

                         x = x1 + x2 + … + xn

•   dove      x rappresenta la quantità totale consumata del bene
              x1, x2, xn sono le quantità consumate dai singoli individui

•   Il bene è divisibile fra i consumatori. L’aggiunta di uno o più
    consumatori comporta un incremento della quantità totale del bene
    consumata, poiché il consumo del bene privato da parte di un individuo
    è incompatibile col consumo del bene operato da un altro individuo.
Beni pubblici: definizione

•   I beni o servizi pubblici sono detti anche a consumo collettivo, e sono
    caratterizzati dal fatto che il loro consumo da parte di un individuo è
    compatibile – e dunque non è rivale – con quello di altri soggetti:

                          x = x1 = x2 = … = xn

    dove      x rappresenta la quantità totale consumata del bene
              x1, x2, xn sono le quantità consumate dai singoli individui

•   In altri termini: l’aggiunta di uno o più consumatori non comporta un
    aumento di costo nella produzione e/o distribuzione del bene o servizio
    stesso.

•   Pertanto, il bene pubblico può essere goduto contemporaneamente
    da consumatori diversi:
     – senza che sia possibile impedire loro il consumo del bene
     – senza che venga diminuita l’utilità ritraibile da ciascuno di essi
Beni pubblici: caratteristiche

•   La prima caratteristica che distingue un bene pubblico da un bene
    privato è costituita dalla non rivalità nel consumo: i beni pubblici si
    caratterizzano per il fatto che la loro fruizione da parte di un individuo
    non è incompatibile – per questo si dice “non rivale”– con la fruizione da
    parte di altri individui.

•   La seconda caratteristica è costituita dalla non escludibilità nel
    consumo, che indica l’impossibilità – o comunque la difficoltà – di
    escludere determinati individui dalla fruizione del bene.

•   La non escludibilità può essere
     – tecnica: l’esclusione non è tecnicamente possibile (es. fruizione di
        un paesaggio, di una spiaggia);
     – economica: l’esclusione comporta un costo troppo elevato (es.
        accessibilità ad un centro storico).
Beni pubblici e beni privati: uno schema

                                               non escludibilità

                                                                                            Be
                    ti
                 is

                                                                                              ni
                m

                                                                                              pu
            ni

                                                                                                   bb
           Be

                                                                                                      lic
                                                                                                          i
                          - viabilità urbana                                paesaggi -
                                                                           città d'arte -
                                                                    ambiente naturale -

                                                                                                              non rivalità
rivalità

                          - appartamento
                          - ufficio                         giardino pubblico recintato -
                          - garage                                              museo -
           Be

                                                                                                       ti
                                                                                                    is
            ni

                                                                                                   m
                pr

                                                                                              ni
                 iv

                                                                                            Be
                 at
                      i

                                                 escludibilità
Beni misti: ancora uno schema

                                                                     Beni pubblici puri

              non rivalità                                         Paesaggio

                                                         Piazza di un
                                                        centro storico

                                                Lezione
                                              universitaria

                             Personal computer            Titolo professionale
                             Studio professionale             di architetto
              rivalità

                             escludibilità                               non escludibilità
Beni privati puri
Esternalità

•   Un altro concetto fondamentale nell’economia pubblica è costituito dalle
    esternalità:
     – gli effetti – vantaggiosi (esternalità positive o economie esterne) o
        svantaggiosi (esternalità negative o diseconomie esterne) –
        provocati sull’attività di produzione o di consumo di un individuo
        dall’attività di produzione o di consumo di un altro individuo, che
        non si riflettono sui prezzi pagati o ricevuti.

       (Fonte: Brosio, Economia e finanza pubblica)
Esternalità positive e negative

•   Tra le esternalità positive figurano l’incremento dei valori immobiliari in
    presenza di risorse storico-architettoniche, lo sviluppo locale indotto
    dalla presenza di attività commerciali, ecc.

•   Tra le esternalità negative figurano i danni a beni storici prodotti dal
    sovraffollamento turistico, l’abusivismo edilizio nelle zone di pregio
    paesaggistico, l’inquinamento idrico connesso con l’uso di pesticidi in
    agricoltura, ecc.
Rapporto tra beni pubblici ed esternalità

•   L’esistenza di esternalità, ovvero effetti esterni positivi e negativi, è
    connessa alla natura dei beni pubblici, beni a consumo collettivo non
    rivale e non escludibile.

•   Ad esempio, l’abusivismo edilizio nelle zone di pregio paesaggistico:
     – è una attività di produzione da parte di alcuni individui, che genera
       esternalità negative, ovvero effetti sull’attività di consumo di altri
       individui, in quanto impedisce a questi ultimi di godere del
       paesaggio;
     – tali esternalità non si riflettono in un prezzo pagato per esse, e ciò è
       connesso proprio al fatto che il paesaggio costituisce un bene a
       consumo collettivo.
Valore dei beni pubblici

•   Il valore dei beni privati è dato da:

                              Vm = f (D, O)

•   Il valore dei beni pubblici è invece rappresentato da:

                          V = f (Utilità Sociale)

•   Le preferenze circa il consumo di beni e servizi pubblici non sono
    rivelate dai consumatori attraverso il prezzo : beni e servizi sono
    “senza mercato” e dunque “senza prezzo”.
Valore di scambio, d’uso e di non uso

•   I beni pubblici, per gli elementi che li caratterizzano, non hanno un
    mercato di riferimento in cui si determinano i prezzi; sono dunque privi
    di un valore di scambio, ma possiedono comunque un valore d’uso.

•   Oltre al valore di scambio e al valore d’uso, gli autori che si sono
    occupati della materia individuano i seguenti valori di non uso:
     – valore di opzione ovvero il valore connesso ad un ipotetico
        utilizzo futuro del bene;
     – valore di esistenza ovvero il valore connesso alla semplice
        esistenza del bene slegato dalla possibilità di utilizzarlo o meno;
     – valore di lascito       ovvero il valore attribuito alla possibilità di
        utilizzo del bene da parte delle generazioni future.

•   L’insieme dei valori d’uso e di non uso dà luogo al Valore economico
    totale (Vet)
Una provocazione

Il valore del Campanile di S. Marco

Ricavi annui                       n.        Euro          Euro
Visitatori anno, di cui:        380.000,00
Entrate gratis                   22.000,00
Entrate ridotte                  38.000,00
Biglietti ridotti                38.000,00      3,00      114.000,00
Biglietti interi                320.000,00      6,00    1.920.000,00
Totale ricavi                                           2.034.000,00

Costi annui                                               Euro
Spese manutenzione e gestione ascensore                  150.000,00
Enel                                                      30.000,00
Pulizia                                                   30.000,00
Manutenzione ordinaria                                    12.000,00
Spese personale                                          240.000,00
Totale costi annui                                       462.000,00

Costi manutenzione straordinaria (ogni 15 anni)            Euro
Ponteggi                                                  360.000,00
Tetto                                                     600.000,00
Indagini geognostiche                                     210.000,00
Totale costi manutenzione straord. (ogni 15 anni)       1.170.000,00
Costi annui di manutenzione straordinaria                  78.000,00

Reddito netto annuo                                     1.494.000,00
                                                                       saggio
Valore di capitalizzazione                             49.800.000,00    3,0
circa 100 miliardi di vecchie lire
Procedimenti di valutazione monetaria

•   Esistono diversi procedimenti per la stima di beni che non hanno un
    mercato di riferimento, e dunque per la stima dei valori – d’uso o di non
    uso – non legati allo scambio.

•   Si tratta di procedimenti fondati sulla nozione di surplus del
    consumatore, ovvero la differenza tra la massima disponibilità a
    pagare per un bene e la spesa effettivamente sostenuta per fruirne.
Variazione del surplus

Prima di un progetto pubblico P
il bene è acquistato al prezzo
p’ in quantità q’.
Dopo si acquista la quantità q’’
al prezzo p’’.                     p’     D’

Prima del progetto il surplus
del consumatore era
rappresentato dal triangolo        p’’          D’’

Pp’D’.
Dopo il progetto il surplus
diventa Pp’’D’’.
                                         q’    q’’    Q
Surplus del consumatore

P   prezzo                P    D
Q   quantità

D   funzione di domanda
                                   S
                          p’
C   costo sostenuto dal
    consumatore

                                   C
S   surplus del consumatore

                                       q’   Q
Articolazione dei procedimenti di valutazione monetaria

•    Tra i procedimenti di valutazione monetaria di tipo indiretto figurano
      – il procedimento edonimetrico
      – il procedimento del costo di viaggio

•    Tra i procedimenti di valutazione monetaria di tipo diretto il più
     frequentemente utilizzato è costituito dalla
       – valutazione contingente
Riferimenti bibliografici

•   A. Realfonzo (1994), Teoria e metodo dell’estimo urbano, Nis, Roma,
    capitoli 7 e 9.

•   G. Brosio (1993), Economia e finanza pubblica, Nis, Roma.

•   G. Stellin e P. Rosato (1998), La valutazione economica dei beni
    ambientali: metodologia e casi di studio, Città Studi, Torino.
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