DOPING: quali i rischi? - UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FOGGIA - Dott. Tommaso CASSANO
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FOGGIA Facoltà di Medicina e Chirurgia DOPING: quali i rischi? Dott. Tommaso CASSANO
Definizione di doping Legge n. 376 del 18/12/2000: Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping (Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2000) Articolo 1 comma 1 “L’attività sportiva è diretta alla promozione della salute individuale e collettiva e deve essere informata al rispetto dei principi etici e dei valori educativi richiamati dalla Convenzione contro il doping, con appendice, fatta a Strasburgo il 16 novembre 1989, ratificata ai sensi della legge 29 novembre 1995, n. 522. Ad essa si applicano i controlli previsti dalle vigenti normative in tema di tutela della salute e della regolarità delle gare e non può essere svolta con l’ausilio di tecniche, metodologie e sostanze di qualsiasi natura che possano mettere in pericolo l’integrità psicofisica degli atleti”
Definizione di doping Legge n. 376 del 18/12/2000: Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping (Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2000) Articolo 1 comma 2 “Costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti” Articolo 1 comma 3 “Sono equiparate al doping la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione di pratiche mediche, non giustificate da condizioni patologiche, finalizzate e comunque idonee a modificare i risultati dei controlli sull’uso dei farmaci, delle sostanze e delle pratiche indicate nel comma 2”
Definizione di doping Legge n. 376 del 18/12/2000: Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping (Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2000) Articolo 1 comma 4 “In presenza di condizioni patologiche dell’atleta documentate e certificate dal medico, all’atleta stesso può essere prescritto specifico trattamento purché sia attuato secondo le modalità indicate nel relativo e specifico decreto di registrazione europea o nazionale ed i dosaggi previsti dalle specifiche esigenze terapeutiche. In tale caso, l’atleta ha l’obbligo di tenere a disposizione delle autorità competenti la relativa documentazione e può partecipare a competizioni sportive, nel rispetto di regolamenti sportivi, purché ciò non metta in pericolo la sua integrità psicofisica”
Il doping secondo la World Anti-Doping Agency (WADA) Presenza nel fisico di un atleta di una sostanza proibita, dei suoi metaboliti e dei suoi “markers”. Uso e tentativo d’uso di sostanze e metodi proibiti. Il rifiuto o il fatto di sottrarsi senza giustificazione valida ad un prelievo di campioni biologici. Violazione della disponibilità per i controlli fuori competizione, compreso l’obbligo di fornire indicazioni precise sulla loro localizzazione. Falsificazione o tentativo di falsificazione di ogni elemento che faccia parte del processo di prelievo o d’analisi dei campioni. Possesso di sostanze o metodi proibiti. Traffico di sostanze o metodi proibiti. Somministrazione o tentativo di somministrazione di sostanze o metodi proibiti. Assistenza, incitamento, aiuto, istigazione e tutte le altre forme di complicità che possano portare alla violazione del regolamento anti-doping.
Conferenza Mondiale sul Doping (Losanna 4 febbraio 1999) Il doping: 1. CONTRAVVIENE AI PRINCIPI ETICI DELLO SPORT E DELLA MEDICINA 2. VIOLA IL REGOLAMENTO DEL MOVIMENTO OLIMPICO 3. RAPPRESENTA UNA MINACCIA PER LA SALUTE DEI GIOVANI E DEGLI ATLETI
La parola doping deriva dal verbo inglese “to dope” utilizzato per indicare la pratica di drogare i cavalli o altri animali. Probabilmente il verbo origina dalla parola olandese “doop” (salsa) che a sua volta deriva da “dope” antico vocabolo riferito ad una bevanda alcolica stimolante usata in Sud Africa durante le danze tribali.
Storia del doping • Già nelle Olimpiadi del 668 AC si assumevano sostanze stimolanti, in particolare gli atleti greci mangiavano funghi allucinogeni • Tra gli atleti greci e aztechi diffusa era l’abitudine di mangiare grandi quantità di carne, tra cui cuore umano prima delle gare • Il ricorso a sostanze che fornivano aggressività e coraggio era molto diffuso tra i vichinghi • Galeno (130-200 DC) descrive nei suoi scritti le sostanze che gli atleti romani assumevano per migliorare la loro prestazione • Verso la fine del 1800, ciclisti europei assumono eroina, cocaina e altre sostanze eccitanti • Nel 1865 viene riportato per la prima volta in una rivista scientifica (BMJ) un caso di doping (un nuotatore espulso da una gara ad Amsterdam) • Nel 1886 la prima morte conosciuta per doping: un ciclista gallese (Arthur Linton) dopo assunzione di trimetil alla Parigi-Bordeaux
Storia del doping • Il vincitore della maratona nelle Olimpiadi del 1904, Thomas Hicks, aveva assunto stricnina e brandy durante la gara • Il vincitore dei 100 metri di atletica nelle Olimpiadi del 1920 aveva bevuto sherry con uova crude prima della gara • Morte nel 1949 del ciclista Falzini alla Milano-Rapallo per assunzione di simpamina • Nelle Olimpiadi del 1960 un ciclista danese, Kurt Jensen, muore per avere usato amfetamine • Per uso di amfetamine nel 1967 al Tour de France muore, scalando il Mont Ventoux, il ciclista inglese Tommy Simpson (sotto l’occhio della televisione)
Storia del doping • Nel 1968 la morte del calciatore francese Jean-Louis Quadri sempre per assunzione di amfetamine • Olimpiadi di Helsinki del 1952 probabile data d’inizio dell’uso degli anabolizzanti; Campionati del Mondo sollevamento pesi a Vienna (1954) gli atleti sovietici, imbottiti di testosterone fanno incetta di medaglie d’oro • Come risposta all’uso di ormoni sessuali maschili da parte dei sovietici, negli anni ’50, gli americani sviluppano diversi steroidi anabolizzanti (il primo fu il metandrostenolone, Dianabol®, messo a punto dal Dr. Ziegler)
Le sostanze “proibite”
2008 This list shall come into effect on 1 January 2008.
Sostanze la cui assunzione è proibita sia in competizione che fuori -1- S1. Agenti anabolizzanti 1. Steroidi androgenici anabolizzanti (AAS) a) AAS esogeni (es. danazolo, nandrolone, stanazolo, THG, ecc.) e altre sostanze con struttura chimica o effetto biologico similare b) AAS endogeni (es. testosterone, DHEA, ecc.) e metaboliti 2. Altri agenti anabolizzanti clenbuterolo, tibolone, zeranolo, zilpaterolo S2. Ormoni e sostanze correlate Eritropoietina (EPO), Ormone della crescita (hGH), Insulin-like Growth Factors (es. IGF-1), Mechano Growth Factors (MGFs), Gonadotropine (LH, hCG, proibite solo nei maschi), Insulina, Corticotropine e altre sostanze con struttura chimica o effetto biologico similare S3. Agonisti beta-2 Tutti proibiti: il loro uso richiede una Esenzione per Uso Terapeutico. Salbutamolo*, formoterolo, salmeterolo e terbutalina, per via inalatoria per l’asma/ broncocostrizione indotte da esercizio, esenzione terapeutica abbreviata.
Sostanze la cui assunzione è proibita sia in competizione che fuori -2- S4. Agenti con attività anti-estrogenica 1. Inibitori delle aromatasi anastrozolo, letrozolo, aminoglutetimide, esemestano, formestano, testolattone 2. Modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni (SERMs) raloxifene, tamoxifene, toremifene 3. Altre sostanze anti-estrogeniche clomifene, ciclofenil, fulvestrant S5. Diuretici e altri agenti mascheranti Diuretici*, epitestosterone, probenecid, inibitori alfa-reduttasi (es. finasteride), plasma expander (es. albumina, destrano) *L’Esenzione per Uso Terapeutico non è valida se le urine dell’atleta contengono un diuretico in associazione con una sostanza proibita (anche livelli sotto-soglia)
Metodi proibiti sia in gara che fuori M1. Aumento del trasporto di ossigeno a) doping ematico: sangue autologo, omologo o eterologo, prodotti con globuli rossi di qualsiasi origine b) sostanze che aumentano artificialmente la cattura, il trasporto o il rilascio di ossigeno: es. sostanze chimiche perfluorate, efaproxiral (RSR13) o prodotti con emoglobina modificata M2. Manipolazioni chimiche e fisiche Uso di metodi che tentano di alterare i campioni raccolti per i test antidoping (es. cateterismi, sostituzione urine). Infusioni e.v. sono proibite, tranne che per legittimi trattamenti medici acuti M3. Doping genetico Uso non terapeutico di cellule, geni, elementi genetici o la modulazione dell’espressione genica che hanno la capacità di aumentare la performance atletica
Sostanze la cui assunzione è proibita in occasione delle competizioni S6. Stimolanti Amfetamine, cocaina, efedrina*, metilefedrina*, metilfenidato, modafinil, pemolina, selegilina, sibutramina, stricnina, ecc., e altre sostanze con struttura chimica o effetto farmacologico similare (* proibite quando le loro concentrazioni urinarie >10microg/ml) S7. Narcotici Buprenorfina, destromoramide, eroina, fentanile e derivati, idromorfone, metadone, morfina, ossicodone, ossimorfone, pentazocina, petidina S8. Cannabinoidi (es. hashish e marijuana) S9. Glucocorticosteroidi Proibiti per via orale, rettale, e.v. o i.m. a meno di Esenzione Terapeutica. Per altre vie (es. inalatoria, intrarticolare, ecc.) è richiesta una Esenzione Terapeutica Abbreviata. Per le preparazioni dermatologiche non ci sono restrizioni.
Sostanze proibite in particolari discipline sportive P1 Alcool*, es. automobilismo (>0.1 g/L), arco (>0.1 g/L), biliardo (>0.2 g/L), karate (>0.1 g/L), motociclismo (>0.1 g/L), motonautica (>0.3 g/L) ecc. La presenza dell’alcool viene determinata mediante analisi dell’espirato e/o del sangue. Come paragone si ricorda che in Italia il limite legale per la guida è di 0.5 g/L. P2 Beta-bloccanti* (es. atenololo, labetalolo, metoprololo, nadololo, sotalolo, timololo, ecc.) in diversi sport (es. automobilismo, arco**, bocce, biliardo, bridge, curling, ginnastica, motociclismo, pentatlon moderno, tiro al bersaglio**, sci (salti, snowboard acrobatico), wrestling, ecc.) *solo in competizione, **anche fuori competizione
FARMACI CON SOSTANZE DOPANTI • Le confezioni di farmaci, contenenti sostanze vietate per doping, devono recare un apposito contrassegno sull’involucro e sul foglietto illustrativo D.M. 24 settembre 2003 L’etichettatura dell’imballaggio esterno delle confezioni di tali medicinali deve includere il seguente pittogramma e riportare la seguente avvertenza: “per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping”
Meccanismi d’azione e reazioni avverse delle principali sostanze dopanti
Steroidi Androgenici Anabolizzanti (AAS) ¾ Ormoni maschili endogeni (es. testosterone) Hanno effetti anabolizzanti cioè aumentano la massa muscolare, attraverso regolazione genica e aumento della sintesi proteica del tessuto muscolare. Inibiscono anche la disgregazione proteica ¾ Derivati esogeni (con struttura chimica simile al testosterone, es. nandrolone, danazolo, THG, ecc.) Con questi farmaci si è cercato di massimizzare gli effetti anabolizzanti del testosterone minimizzando allo stesso tempo gli effetti androgenici. Impresa non riuscita
- struttura tetraciclica fondamentale degli steroidi - CH3 CH3 CH3 colesterolo CH3 H CH3 H H HO
Ormoni steroidei propriamente detti
Produzione del testosterone Ipotalamo (-) GnRH ipofisi ant. (-) S FSH LH (-) Cellule del Sertoli Inibina testicolo L S L Cellule di Leydig Proteine leganti Testosterone gli androgeni (mediamente nell’uomo 8 mg/die Sperma 90-95 % testicolo 5-10% surrene)
Proteine leganti gli ormoni Sia androgeni che estrogeni si legano alle proteine plasmatiche; solo il 2% degli ormoni circolanti non sono legati: tale quota è quella biologicamente attiva. L’elevato legame prolunga l’emivita degli ormoni Albumine: non specifiche; bassa affinità; (58% legame) Gamma globuline: globuline leganti gli ormoni sessuali (SHBG); specifiche; alta affinità; (40% legame)
Colesterolo Biosintesi degli Steroidi StAR P450scc/Adx/AdR Androgenici Anabolizzanti PBR Pregnenolone CYP17 17α-hydroxylase CPR (b5) 17, 20-lyase 3βHSD I & II aromatasi DHEA Androstenedione Estrone (Deidropiandrosterone) 17βHSDII 17βHSDIII 17βHSDI 17βHSDII 17βHSDV aromatasi Testosterone Estradiolo (CYP19) 5α-Reduttasi I & II 3αHSD Diidrotestosterone Androstanediolo
Meccanismo d’azione del testosterone • Diffonde nelle cellule target • Metabolizzato a diidrotestosterone • Si lega a recettori citoplasmatici • Il complesso attivo trasloca nel nucleo legandosi a livello del DNA in regioni promotrici (siti di fattori di trascrizione) e altera la trascrizione genetica
Schema semplificato del meccanismo d’azione ormonale CELLULA BERSAGLIO Ormone Nucleo recettore DNA H/R trascrizione Gln Pro Gly Complesso ormone DNA Ormone recettore Domini leganti
TESTOSTERONE 5-alfa reduttasi CYP19 (aromatasi) Diidrotestosterone Estradiolo Recettore androgeni Recettore androgeni Recettore (NR3A) (NR3A) estrogeni Genitali esterni Genitali interni Osso Differenziamento nella gestazione Sviluppo durante la gestazione Chiusura epifisi, Maturazione durante la pubertà aumentata densità Patologie prostatiche Muscolo scheletrico ? Libido Follicoli piliferi Aumento massa e forza durante la pubertà Incrementata crescita durante la pubertà Eritropoiesi ? Osso
Organi bersaglio ed effetti fisiologici del testosterone e dei suoi metaboliti • SNC (↑ libido, benessere, • Cute (↑ peli, produzione di aggressività) sebo con conseguente acne) • Ipotalamo/Pituitaria • Ossa (↑ densità ossea) (↓ GnRH, LH, FSH; • Muscolo (↑ massa magra, ↑ GH) forza) • Laringe (abbassamento voce) • Tessuto adiposo (↑ lipolisi, ↓ • Petto ( ↑ dimensione) grasso addominale) • Fegato (↓ SHBG, HDL) • Sangue (↑ ematocrito) • Rene (↑ eritropoietina, • Sistema immunitario (↓ ritenzione idrosalina) produzione auto-anticorpi) • Genitali (↑ sviluppo, • Prostata (↑ dimensione) spermatogenesi, funzione erettile)
Usi clinici Terapia sostitutiva Ipogonadismo prepuberale: congenito e acquisito; terapia per 2-3 anni fino alla pubertà; dosi basse di mantenimento postpuberale: disfunzione testicolare primaria; secondario alla distruzione dell’adenoipofisi Invecchiamento e impotenza
Usi clinici Tumore mammella; endometriosi uso limitato a causa degli effetti virilizzanti Azione anabolica proteica: aumentato uptake aminoacidi; incremento RNA polimerasi nel muscolo scheletrico; antagonismo delle azioni dei glucocorticoidi; utilizzato per persone di bassa statura (19-nortestosterone)
Specialità medicinali, contenenti steroidi anabolizzanti, per uso terapeutico in Italia • Clobestol: Alfatrofodermin®, Trofodermin® • DHEA: Gynodian depot® • Nandrolone: Deca-Durabolin®, Dynabolon® • Mesterolone: Proviron® • Ossandrolone: Oxandrolone® • Testosterone: Andriol®, Androderm®, Androgel®, Facovit®, TestoEnant®, Testogel®, Testovis®, Testoviron®, Sustanon®
AAS e doping
Steroidi anabolizzanti di uso comune • Testosterone* • Stanazolo • Danazolo • Nandrolone • Diidrotestosterone (DHT) • Deidropiandrosterone (DHEA) • Androstenedione • Metandienone • Tetraidrogestrinone (THG) • Ecc. ecc. C.J. Hunter: positivo per nandrolone (2000) *In giallo gli ormoni naturali
AGENTI CON ATTIVITÀ ANTIESTROGENICA Sono soprattutto: • 1) gli inibitori delle aromatasi, che agiscono principalmente bloccando la conversione degli androgeni in estrogeni (anastrozolo); • 2) gli antagonisti dei recettori per gli estrogeni (es. raloxifene, tamoxifene)
Modalità di assunzione degli AAS come doping ¾ Via somministrazione: orale o parenterale ¾ Ciclica: tipicamente 6-8 settimane con uguale intervallo libero ¾ A dosi (10-40 volte quelle terapeutiche) crescenti e poi decrescenti (regime piramidale) ¾ Stacking: uso contemporaneo di più anabolizzanti (tipicamente uno per os e uno iniettivo) per evitare la tolleranza a un particolare steroide ¾ Sollevatori di peso e culturisti arrivano ad utilizzare dosi fino a 100 volte superiori a quelle terapeutiche ¾ Spesso si fa seguire agli steroidi anabolizzanti la gonodotropina corionica umana (hCG) per stimolare la produzione di testosterone endogeno soppresso dall’assunzione cronica degli steroidi ¾ L’ aumento della forza muscolare da AAS è potenziato da adeguati protocolli di allenamento
Tecniche antidoping per AAS ¾ Steroidi sintetici: individuabili con gas- cromatografia o spettrofotometria di massa ¾ HPLC-MS di metaboliti coniugati ¾ Per indagare la somministrazione esogena di testosterone viene usato il rapporto testosterone/epitestosterone nelle urine ¾ Un T/E > 4 è considerato doping (normale < 2) ¾ Altro rapporto indicativo: T/LH > 30
Antidoping AAS Strategie per evitare di essere individuati • Utilizzo di sostanze difficili da individuare • Periodi di astinenza – AAS sintetici iniettabili individuali fino ad oltre 6 mesi • Diuretici per diluire le urine • Uso di ketoconazolo: riduce l’eliminazione del testosterone endogeno fornendo così un rapporto T/E “normale” • Uso di finasteride per diminuire la formazione dei metaboliti 5a-ridotti: diidrotestosterone (DHT) • Assunzione di epitestosterone • Alterare i campioni (sostituzione, ecc.)
Reazioni avverse degli AAS • Cardiovascolari – Cardiomiopatia, ictus, infarto miocardio • Fegato – Danno epatocellulare, colestasi – Tumori • Dislipidemia – Aumento LDL, diminuzione HDL – Attivazione lipasi epatiche
AAS: reazioni avverse a livello del SNC • Euforia, mania, paranoia • Aggressività, ira, tendenza all’omicidio, abusi sessuali • Depressione, tendenza al suicidio durante l’astinenza
Dipendenza dagli AAS • Dipendenza psicologica comune • Dipendenza fisica controversa Sindrome d’astinenza da AAS (modello bifasico) • Prima fase (1-2 settimane) – agitazione, instabilità vasomotoria – Può essere necessaria ospedalizzazione • Seconda fase (mesi) – depressione, debolezza – Esacerbazione sintomatologia da stato ipogonadale
Altre reazioni avverse degli AAS • Bambini – Fusione piastra epifisaria – Arresto della crescita • Infezioni – Ascessi/cellulite, HIV, epatiti virali • Rotture tendini (superallenamento?) • Edemi per ritenzione idrica • Policitemia
Reazioni avverse degli AAS specifiche per l’uomo • Infertilità – Incidenza incrementata durante l’uso – Reversibile alla sospensione e con uso di gonadotropine corioniche • Ginecomastia • Iperplasia prostatica, tumori prostata
Reazioni avverse degli AAS specifiche per la donna • Amenorrea • Atrofia del seno • Irsutismo • Ispessimento del clitoride • Abbassamento della voce • Effetti spesso irreversibili
Anabolizzanti non ormonali BETA-2 AGONISTI Vietati “in-out” competizione USO TERAPEUTICO: VENGONO INOLTRE UTILIZZATI PER PREVENIRE L’ASMA INDOTTA DALL’ESERCIZIO FISICO EFFETTO SECONDARIO (DOPING): QUESTI FARMACI POSSIEDONO UN’EFFICACE AZIONE SULLE MASSE MUSCOLARI SENZA DETERMINARE I NUMEROSI EFFETTI COLLATERALI LEGATI ALL’USO DEGLI STEROIDI. Dosaggio terapeutico come anti asmatico: 20-80 microgrammi al giorno Dosaggi nel doping: 100-140 microgrammi al giorno
DOPING da BETA-2 AGONISTI Vietati “in-out” competizione Il clenbuterolo produce uno specifico Crescita della massa e anabolismo proteico sia nel muscolo aumento della forza normale che in quello in fase catabolica muscolare EFFETTI COLLATERALI dovuti agli alti dosaggi: tremore (molto marcato) ed effetti cardiovascolari quali tachicardia, palpitazioni, aritmie, ipertensione. Sono state inoltre osservate ansia, vertigini, cefalea, insonnia e spasmi muscolari.
Eritropoietina (EPO) • Come è noto i globuli rossi (GR) trasportano l’ossigeno ai tessuti e negli sport di resistenza, ad esempio ciclismo, sci di fondo, ecc., le richieste di ossigeno sono molto elevate • Da tempo, pertanto, sono state indagate strategie per aumentare la produzione dei GR in modo da migliorare la performance sportiva • La più recente strategia è basata sul ruolo dell’eritropoietina nello stimolare il midollo osseo a produrre globuli rossi (GR) • Come doping si usa la EPO ricombinante umana (rHuEPO) e sostanze affini (es. darbepoietina) • L’EPO ha una vita relativamente breve nell’organismo mentre il suo effetto stimolante può durare fino a due settimane
Eritropoiesi Sq ui libr io Stimolo iniziale Livelli ossigeno ematico normali Ipossia per: diminuito numero Sq GR, diminuita disponibilità di ui libr O2 nel sangue, o aumentata io domanda tissutale di O2 Aumentata capacità del sangue di trasportare O2 L’eritropoietina stimola Rene (e fegato a un L’aumentata il midollo osseo grado minore) rilasciano eritropoiesi eritropoietina incrementa il numero dei GR
Eritropoiesi ed ipossia ¾ L’eritropoiesi è controllata da un sistema a feedback molto sensibile, in cui un sensore a livello del rene percepisce le alterazioni nell’apporto di ossigeno ¾ Il meccanismo si basa sulla presenza di un fattore di trascrizione (Hypoxia-inducible factor, HIF-1) eterodimerico (HIF-1α e HIF-1β) che aumenta l’espressione del gene dell’eritropoietina ¾ HIF-1α è instabile in presenza di ossigeno e viene rapidamente degradato dalla prolil-idrossilasi con il contributo della proteina di von Hippel-Lindau ¾ Durante ipossia la propil-idrossilasi è inattiva di conseguenza HIF-1α si accumula attivando l’espressione dell’eritropoietina che stimola la rapida espansione dei progenitori eritroidi
Eritropoietine esogene Eritropoietina ricombinante umana (epoietina, rHuEPO) •Presenta solo lievi differenze (a livello delle catene di carboidrati) rispetto all’EPO fisiologica, che tuttavia si riflettono sul comportamento chimico e fisico della molecola, ad esempio vi sono differenze nella carica elettrica •Ai fini ergogenici la rHuEPO viene utilizzata con somministrazioni iniettabili ogni 2-3 gg, per 3-4 settimane, associata a preparati di Ferro. Infatti, In condizioni di stimolazione da eritropoietina, diventa necessario fare sintetizzare l’emoglobina negli atleti ad un ritmo molto più elevato che di norma e ciò necessita di un adeguato rifornimento di ferro per mantenere l’efficienza eritropoietica. Emivita e.v. 8,5 ore •Raggiunta la fase di mantenimento l’assunzione può avvenire a dosi più basse, di più difficile individuazione ai controlli antidoping Darbepoietina •Più stabile dell’EPO, con emivita più prolungata (e.v. 25,3 ore) e maggiore efficacia; è più facilmente identificabile per caratteristiche strutturali diverse dal prodotto umano endogeno e per la minore clearance
Usi terapeutici dell’eritropoietina (epoetina; Eprex®, Globuren®, Neorecormon®; darbepoetina: Aranesp®, Nespo®) ¾ Anemia in corso di insufficienza renale cronica ¾ Anemia da zidovudina (anti-HIV) ¾ Anemia "refrattaria" ¾ Anemia post-chemioterapia antitumorale ¾ Carenze patologiche di EPO ¾ Mieloma ¾ Sindromi mielodisplasiche
I problemi dei test per l’EPO • Misure indirette per l’EPO – Misura della densità dei GR (ematocrito espresso in percentuale), dei livelli di emoglobina, conta dei reticolociti – Nel ciclismo misurazioni dell’ematocrito superiori al 50% portano alla sospensione. Valori superiori al 50% vengono ritenuti sospetti dal CIO – La Federazione Internazionale di Sci ha imposto un limite di emoglobina di 18,5 g/dL nell’uomo e di 16,5 g/dL nella donna, se riscontrati prima di una gara l’atleta non può partecipare per preservare la sua salute – Bisogna sottolineare che i valori di ematocrito ed emoglobina possono variare da atleta ad atleta e in risposta allo stesso esercizio. L’ideale è avere il profilo ematologico nel tempo di ciascun atleta
Reazioni avverse da eritropoietina esogena ¾ Ipertensione arteriosa (Incidenza 1-30%. Il meccanismo non è del tutto chiarito, l’EPO ha un’azione vasocostritrice inoltre l’esposizione cronica provoca resistenza all’azione vasodilatatrice dell’ossido nitrico. Infine, l’EPO promuove la crescita delle cellule muscolari lisce dei vasi con rimodellamento vascolare e ipertrofia che può contribuire al mantenimento dell’ipertensione [Am J Kidney Dis 1999; 33:821-8]) ¾ Dolore osseo (non grave, transitorio, incidenza elevata = 40%) ¾ Convulsioni (per rapido incremento viscosità del sangue e perdita vasodilatazione ipossica con conseguente aumento resistenze vascolari) ¾ Cefalea ¾ Fenomeni tromboembolici (EP, IMA, ictus), tutti legati all’iperviscosità ematica ¾ Anemia post-trattamento per diminuita produzione EPO endogena ¾ Aplasia pura della serie rossa (formazione anticorpi anti-EPO?) ¾ Disordini mieloproliferativi (studi su animali, trattamenti a lungo termine?)
Danni da eritropoietina come doping ¾ I dati sulle reazioni avverse dell’eritropoietina elencate in precedenza derivano quasi esclusivamente dai trattamenti terapeutici su pazienti con patologie sottostanti ¾ Non ci sono studi sul danno dell’eritropoietina usata come doping su atleti sani ¾ Uno studio su atleti a cui fu data EPO per 6 settimane ha evidenziato un significativo incremento della pressione sistolica in risposta ad esercizio sub-massimale ¾ Non è sbagliato pensare che le reazioni avverse evidenziate nei pazienti possano verificarsi anche negli atleti sani anche se con un incidenza inferiore
Doping ematico • Prima dell’EPO si utilizzava la tecnica delle trasfusioni di sangue per incrementare il numero di globuli rossi • L’EPO ha rimpiazzato le trasfusioni in quanto determina un maggiore aumento di GR. Negli ultimi tempi, tuttavia, ci sono segnali di un ritorno alle autotrasfusioni in quanto non individuabili nei test • Effetti simili a quelli dell’EPO e del doping ematico si possono ottenere anche con gli allenamenti in altura e con le tende ipo-ossigenate
Doping ematico • Due possibilità: – Doping ematico omologo (sangue proveniente da un’altra persona) • Traditional transfusion medicine • ”Donor Doping” (team mate) – Doping ematico autologo (autotrasfusione) • Estrazione di es. 900 ml sangue - 5 sett. prima della gara • Infusione del sangue centrifugato (cellule impaccate) 1 o 2 giorni prima della gara Con le trasfusioni si può incrementare la massa eritrocitaria del 20%
Vantaggi e svantaggi del doping ematico omologo • Vantaggi – Nessuna diminuzione della performance • Svantaggi – Possibilità di essere individuati!!! (individuazione degli antigeni minori dei GR del donatore) – Contrarre malattie dal donatore – Reazioni da trasfusione
Gli stimolanti del SNC
La via del “piacere” Gli stimolanti (es. cocaina, oppioidi, amfetamine,cannabinoidi) alterano le aree cerebrali che mediano le sensazioni di motivazione e di piacere
Meccanismo comune agli stimolanti: liberazione di dopamina
Stimolanti del SNC ¾ Cocaina Derivata dalla pianta Erythroxylon coca è un potente stimolante del SNC, agisce inibendo il reuptake della dopamina a livello delle sinapsi. Provoca euforia, fiducia in se stessi, potenza sessuale, non fa sentire la fatica, mantiene sveglie aumenta l’attenzione. Provoca aritmie cardiache, infarto del miocardio, ipertensione o ipotensione, ansia, depressione, attacchi di panico, aggressività, irritabilità, psicosi tossiche, tremori, convulsioni, alterazione dei riflessi, mancata coordinazione motoria, paralisi muscolare, respirazione irregolare dipendenza, morte
Mortalità da cocaina: meccanismi
Stimolanti del SNC ¾ Amfetamine La prima amfetamina è stata sintetizzata nel 1887. Consentono un rendimento più elevato e allontanano la soglia della stanchezza. Aumentano la temperatura corporea, il battito cardiaco e la pressione sanguigna. Danno euforia, stimolando alcune aree del cervello, aumentano l’aggressività, la concentrazione e l’attenzione. Diminuiscono l’appetito. Vengono utilizzate dagli atleti poco prima della competizione (gli effetti ricercati si evidenziano a breve termine e non con uso cronico) Sono probabilmente le sostanze che hanno provocato più morti nella storia del doping a causa delle gravi reazioni avverse ¾ Efedrina, pseudoefredina, fenilpropanolamina Farmaci utilizzati nel raffreddore (ma anche illegalmente come anoressizanti) hanno effetti simili alle amfetamine (anche come reazioni avverse) quando impiegati a dosaggi elevati
Reazioni avverse da amfetamine Effetti acuti o a rapida insorgenza Effetti da uso cronico Moder. gravi Gravi Gravi Anoressia Allucinazioni Dipendenza Cefalea Aggressività Disturbi comportamentali Impazienza Angina pectoris Delirio paranoide Insonnia Collasso circolatorio Discinesia Irritabilità Confusione Neuropatie Movimenti inc. Convulsioni Perdita di peso Nausea Delirio Psicosi Palpitazioni Emorragia cerebrale Tremori Infarto del miocardio Vertigini Ipertensione arteriosa Vomito Paranoia
Caffeina • Stimolante del SNC – Controversi gli effetti sulla performance • L’ultima lista WADA non l’inserisce più tra le sostanze vietate (prima lo era per valori urinari superiori a 12 mcg/ml) • Migliora l’attenzione, accorcia i tempi di reazione provoca diuresi, fa sentire meno o ritarda l’affaticamento – Provoca dispepsia, danni cardiaci, disidratazione, la combinazione con altri stimolanti SNC può anche essere fatale
Influenze della caffeina che possono portare a migliorare la performance, ma anche a danni CAFFEINA Sistema Cuore Mobilizzazione Nervoso Muscoli glucosio e Centrale scheletrici grassi
Meccanismo attraverso cui la caffeina può incrementare la mobilizzazione dei grassi
Cannabinoidi • Marijuana, hashish – Presenti nella lista WADA – Il principale principio attivo è il tetraidrocannabinolo (THC) – Uso di tipo voluttuario. Molti atleti usano i THC come miorilassanti e ipnoinducenti – Alcuni studi mostrano un maggior uso negli atleti maschi rispetto ai non atleti, l’inverso per le femmine – Più che migliorare possono peggiorare la prestazione sportiva – Possono provocare percezione distorta, sindromi amotivazionali, paranoia, disturbi psicomotori, tachicardia, cefalea, diminuire il testosterone quando usati a lungo, tipici problemi respiratori da fumo
La cannabis indica La canapa indiana (cannabis indica) è una pianta originaria dell’Asia Centrale, delle zone tropicali e temperate, ma ormai è coltivata in tutto il pianeta. Dalla canapa indiana si estraggono la marijuana e l’hashish. Si ipotizza che l’uso della canapa indiana è iniziato in età neolitica nei territori dell’attuale Afghanistan. Da qui si sarebbe diffuso verso la Cina, dove il suo uso come sedativo è documentato in un trattato cinese di botanica del 1500 a.C. In India la canapa era ritenuta di origine divina, poiché si pensava provenisse dalla trasformazione dei peli della schiena di Visnù. In tutto il mondo islamico la canapa era tenuta in grandissima considerazione, poiché favoriva l’unione con la divinità.
I Cannabinoidi: (contenuto in THC) • Marijuana (0,5 – 1,5%) • Ganja (2 - 4%) • Hashish (3 - 7%) (nero, afgano, pakistano…) • Olio di hashish (20 - 40%) •Sintetici: nabilone, dronabinolo, con potenza superiore ai naturali
Effetti del THC • Effetti sedativi ed euforici • Effetti allucinogeni (a dosi alte) • Sensazione di benessere • Rilassamento, calore • Aumento dell’appetito • Arrossamento tipico degli occhi • Percezione alterata del tempo • Sollievo dall’ansia • Ansia e panico (timore di perdere il controllo) • Incoordinazione motoria • Difficoltà alla concentrazione • Stato confusionale • Nausea ….paranoia….compromissione delle capacità mnemoniche…SLATENTIZZAZIONE DI PSICOSI… …SINDROME AMOTIVAZIONALE (apatia, il soggetto appare inerte, perdita di interessi, abulia…)
Alcune caratteristiche del THC • Distribuzione ai vari organi, soprattutto in quelli ad elevata concentrazione di adipe • Eliminazione lenta: rimane nell’organismo per svariati giorni • L’eliminazione lenta tende a prolungare ed intensificare gli effetti dei cannabinoidi successivamente fumati • No sindrome astinenziale: tuttavia l’interruzione può determinare nervosismo, irrequitezza, diminuizione dell’appetito con perdita di peso, insonnia, aumento del sonno REM, tremore… • Dipendenza psicologica soprattutto dovuta al piacere indotto dalla sostanza e al condizionamento del gruppo • Forte tolleranza
Narcotici ¾ Oppioidi Agiscono sui recettori µ, κ e δ, il loro principale effetto è quello analgesico. Danno euforia. Non aumentano la performance ma anzi la deprimono. L’uso tra gli atleti è di tipo voluttuario. Vengono utilizzati nello sport anche per consentire l’attività dopo traumi che causano ancora dolore Provocano stipsi, depressione respiratoria, nausea e vomito, miosi, edema polmonare, debolezza muscolare, ritenzione urinaria, sonnolenza, dipendenza, morte. Non facendo percepire il dolore possono aggravare il trauma esistente
L’alcol vietato in alcuni sport ma l’abuso dannoso per tutti • Alcol – Uso frequente – In passato l’uso di liquori (es. brandy) come doping era una pratica diffusa – Tradizionalmente uno degli sport dove è più frequente l’uso di alcol è il rugby
L’alcol vietato in alcuni sport ma l’abuso dannoso per tutti EFFETTI DOSE DIPENDENTI EFFETTI INDESIDERATI Depressione Riduzione ansia e Attività riflesse già a piccole dosi tensione nervosa •Alte dosi e ripetute •Assunto a piccole dosi •Depressione dell’attività riduce l’ansia e la del sistema nervoso tensione nervosa •Alterazione della •Aumento della coordinazione sicurezza di sé •Danni epatici
Farmaci che aumentano la performance • Beta-2 agonisti – Impiegati in clinica per il trattamento dell’asma – Isoproterenolo, epinefrina, norepinefrina – Salbutamolo, terbutalina, salmeterolo – Amine simpaticomimetiche, proprietà anaboliche e facilitanti l’apporto d’ossigeno – Ha suscitato perplessità l’elevato numero di atleti (soprattutto di endurance) che segnalano l’uso terapeutico di beta-2-agonisti (607 atleti alle Olimpiadi di Sydney 2000 – Reazioni avverse: tachicardia, aritmie cardiache, cefalea, tremori, agitazione
Alcune localizzazioni dei recettori beta adrenergici ed effetti in seguito a stimolazione e inibizione Tessuto Recettore Stimolazione Inibizione Vasi ß-1, ß-2 Dilatazione Contrazione sanguigni Cuore ß-1, ß-2 Effetto inotropo e Eff. inotropo e cronotropo positivo cronotropo negativo Muscolatura ß-2 Tremori Diminuzione scheletrica ↑ massa muscolare e tremori velocità di contr. muscolare Bronchi ß-1, ß-2 Dilatazione Contrazione
Farmaci utilizzati in certe discipline • Beta-bloccanti, soprattutto β-1 selettivi: atenololo, bisoprololo, metoprololo, nebivololo – Azione bradicardizzante, anti-tremore, effetto ansiolitico – Usati negli sport in cui è importante una buona coordinazione posturale: tiro con l'arco, tiro al piattello, bowling, bob, trampolino, tuffi, nuoto sincronizzato, pentathlon, ecc. – Effetti negativi sulla resistenza fisica
Usi clinici dei β BLOCCANTI • Ipertensione • Angina pectoris • Infarto del miocardio • Aritmie • Scompenso cardiaco • Profilassi dell’emicrania
Reazioni avverse dei β BLOCCANTI • Broncospasmo (controindicati negli asmatici) • Ipoglicemia • Crampi • Aritmie, insufficienza cardiaca • Insonnia, incubi • Depressione, diminuzione libido • Disturbi gastro-intestinali • Cefalea, vertigini, diplopia
Altri farmaci (non vietati) anti-tremore: gli ansiolitici • Barbiturici • Benzodiazepine (BDZ) I barbiturici nella pratica clinica sono stati sostituiti , per la loro minore tossicità, dalla benzodiazepine (Valium®, Halcion®, En®, Xanax®, ecc. ecc.) E’ difficile stimare il ricorso agli ansiolitici da parte di atleti Gli effetti farmacologici delle BDZ sono: Ansiolitico Ipnotico Anticonvulsivante Miorilassante
BENZODIAZEPINE: reazioni avverse Comuni Meno comuni Rare Eccessiva sedazione Disturbi della Atassia, vertigini Effetti residui dopo memoria (amnesia Effetti paradossi (stati l’assunzione serale anterograda) di irrequietezza, (hangover) Confusione mentale irritabilità depressione Diminuzione della (soprattutto negli Reazioni cutanee performance anziani) psicomotoria e cognitiva Stanchezza muscolare Il problema più serio è la possibilità d’insorgenza della dipendenza
Perdere peso o mascherare • Diuretici – Rapida perdita di peso – Particolarmente utilizzata nel wrestling, boxe, judo e negli altri sport che prevedono categorie di peso – Aumentano l’escrezione e la diluizione di sostanze illecite – Usati, come detto, per ridurre la ritenzione di fluidi da uso di AAS – L’impatto sulla performance è complessivamente negativo – Provocano disidratazione, ipotensione, crampi muscolari, squilibri elettrolitici
Il futuro del doping: i geni? • Doping genetico – I progressi nell’ambito della genetica con la definizione del genoma umano (circa 30.000 differenti geni) aprono prospettive molto interessanti per il trattamento di diverse patologie – Il timore è che la manipolazione genetica venga applicata anche per cercare di migliorare la performance sportiva – Segnali in questo senso sono già emersi. E’ già stato inserito nella lista WADA dei metodi proibiti – Non bisogna credere che la manipolazione genetica delle cellule somatiche sia una pratica esente da rischi
DNA RNA Proteina GENE Trascrizione/ traslazione FUNZIONE Per Terapia Genica si intende il trasferimento di materiale genetico (DNA o RNA) alle cellule somatiche umane allo scopo di prevenire o trattare patologie. Il Doping genetico usa le stesse tecniche della Terapia Genica allo scopo di migliorare la prestazione sportiva.
Tre diverse modalità di trasferire materiale genetico Le cellule target vengono isolate dal soggetto, coltivate, modificate V EX-VIVO geneticamente in vitro e quindi reimpiantate nello stesso soggetto In vitro Introdurre dei vettori contenenti IN-VIVO materiale genetico in una specifica topico - muscolo localizzata sede del corpo - cervello - articolazioni - ecc. IN-VIVO Introdurre dei vettori contenenti sistemico materiale genetico nel sangue - endovena - intra-arteriosa - inalatoria, ecc
I tre possibili livelli del doping genetico Prima della competizione Manipolazione (effetti anabolizzanti) genetica Durante la competizione (sostanze che migliorano Dopo la competizione la performance) (sostanze di riparo)
Bibliografia DOPING ANTIDOPING A cura di Santo Davide Ferrara, Casa Editrice PICCIN FARMACOLOGIA a cura di F. Rossi, V. Cuomo, C. Ricciardi, Casa Editrice Minerva FARMACOLOGIA M.J.Micek,R.A.Harvey,P.C.Champe, Casa Editrice Zanichelli
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