Domenica 3 Giugno 2018 - Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (anno B) - Santa Maria Goretti

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Domenica 3 Giugno 2018
                           Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (anno B)
Vangelo(Mc. 14, 12 – 16.22 - 26 ): Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si                                         Mentre mangiavano, prese il pane e
immolava la Pasqua, i discepoli dissero a                                       recitò la benedizione, lo spezzò e lo
Gesù: «Dove vuoi che andiamo a                                                  diede loro, dicendo: «Prendete, questo è
preparare,perché tu possa mangiare la                                           il mio corpo». Poi prese un calice e rese
Pasqua?». Allora mandò due dei suoi                                             grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E
discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi                                  disse loro: «Questo è il mio sangue
verrà incontro un uomo con una brocca                                           dell’alleanza, che è versato per molti. In
d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al                                    verità io vi dico che non berrò mai più del
padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la                                     frutto della vite fno al giorno in cui lo
mia stanza, incui io possa mangiare la                                          berrò nuovo, nel regno di Dio».
Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi                                          Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso
mostrerà al piano superiore una grande                                          il monte degli Ulivi.
sala, arredata e già pronta; lì preparate la
cena per noi». I discepoli andarono e,                                                                          Parola del Signore
entrati in città, trovarono come aveva detto loro e
prepararono la Pasqua.

                               Papa FRANCESCO commenta il Vangelo:
                             REGINA CÆLI - Piazza San Pietro, 7 giugno 2015

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!                                 comunione con Lui, ci impegniamo a realizzare la
Si celebra oggi in molti Paesi, tra i quali l’Italia, la solennità   comunione tra di noi, a trasformare la nostra vita in dono,
del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, o, secondo la più           soprattutto ai più poveri.
nota espressione latina, la solennità del Corpus Domini.             L’odierna festa evoca questo messaggio solidale e ci
Il Vangelo presenta il racconto dell’istituzione                     spinge ad accoglierne l’intimo invito alla conversione e al
dell’Eucaristia, compiuta da Gesù durante l’Ultima Cena,             servizio, all’amore e al perdono. Ci stimola a diventare, con
nel cenacolo di Gerusalemme. La vigilia della sua morte              la vita, imitatori di ciò che celebriamo nella liturgia. Il Cristo,
redentrice sulla croce, Egli ha realizzato ciò che aveva             che ci nutre sotto le specie consacrate del pane e del vino,
predetto: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno           è lo stesso che ci viene incontro negli avvenimenti
mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò          quotidiani; è nel povero che tende la mano, è nel sofferente
è la mia carne per la vita del mondo…Chi mangia la mia               che implora aiuto, è nel fratello che domanda la nostra
carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» (Gv             disponibilità e aspetta la nostra accoglienza. È nel bambino
6,51.56). Gesù prende tra le mani il pane e dice                     che non sa niente di Gesù, della salvezza, che non ha la
«Prendete, questo è il mio corpo» (Mc 14,22). Con questo             fede. È in ogni essere umano, anche il più piccolo e
gesto e con queste parole, Egli assegna al pane una                  indifeso.
funzione che non è più quella di semplice nutrimento                 L’Eucaristia, sorgente di amore per la vita della Chiesa, è
fisico, ma quella di rendere presente la sua Persona in              scuola di carità e di solidarietà. Chi si nutre del Pane di
mezzo alla comunità dei credenti.                                    Cristo non può restare indifferente dinanzi a quanti non
L’Ultima Cena rappresenta il punto di arrivo di tutta la vita        hanno pane quotidiano. E oggi, sappiamo, è un problema
di Cristo. Non è soltanto anticipazione del suo sacrificio che       sempre più grave.
si compirà sulla croce, ma anche sintesi di un’esistenza             La festa del Corpus Domini ispiri ed alimenti sempre più in
offerta per la salvezza dell’intera umanità. Pertanto, non           ciascuno di noi il desiderio e l’impegno per una società
basta affermare che nell’Eucaristia è presente Gesù, ma              accogliente e solidale. Deponiamo questi auspici nel cuore
occorre vedere in essa la presenza di una vita donata e              della Vergine Maria, Donna eucaristica. Ella susciti in tutti
prendervi parte. Quando prendiamo e mangiamo quel                    la gioia di partecipare alla Santa Messa, specialmente nel
Pane, noi veniamo associati alla vita di Gesù, entriamo in
giorno di domenica, e il coraggio gioioso di testimoniare
l’infinita carità di Cristo.

          AVVISI COMUNI ALLE PARROCCHIE DELL’UNITA’ PASTORALE

CORPUS DOMINI: A Cesena DOMENICA 3 GIUGNO: ore 18,00 in Cattedrale : S Messa presieduta dal
VescovoDouglas.Aseguire:processioneeucaristicaperleviediCesena

          AVVISI SAN GIACOMO                                LECTIO DIVINA SUL VANGELOseguendol’anno
             (telefono 0547.80232)                          liturgico.
                                                                     Prossimo
                                                                            appuntamento Venerdì 8 Giugno
     www.parrocchiasangiacomocesenatico.it                  alleore 21,30inparrocchia.Apertoatutti.
       www.facebook.com/sangiacomoap
                                                            SERVIZIO INFERMIERISTICO “SALUTE IN
                                                            GOCCE” Presso l’atrio del teatro della
ORARIO delle SS MESSE:                                      parrocchia S. Giacomo Ap. Il servizio è
San Giacomo                                                 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore
     Festiva: ore 8.00-11.00-21.00                          8.00alleore9.30.
     Prefestiva: ore 21.00 (ore 20.30 recita
     SRosario)
                                                                    PROSSIMI PELLEGRINAGGI:
     Feriale: lunedì, mercoledì, venerdì
     ore21(ore20.25recitaSRosario)                          - POLONIA (Sulle orme di S.Giovanni Paolo
     Nei giorni di martedì è giovedì al                       II): 26-30Luglio2018
     posto della S. Messa ci sarà la                             Informazioni in Segreteria (0547.80232)
     LiturgiadellaParola

San Giuseppe                                                NUOVO LIBRETTO DEI CANTI
     Festiva: 10.30                                         Pressolasegreteriaparrocchialeèpossibileacquistare
     Prefestiva: sabato ore 18.30                           ilnuovolibrettodeicantia€.5,00.
     Feriale: martedìegiovedì     ore 18.30                 Sul sito www.parrocchiasangiacomocesenatico.it è
                                                            disponibileancheilfleinPDFdascaricare.
San Pietro:     Festiva: ore 9.15                                       AVVISI PARROCCHIA
ADORAZIONE EUCARISTICA:                                         S. MARIA MADRE DELLA CHIESA IN
                                                                               BOSCHETTO
-San Giuseppe:lunedìemercoledì,ore16
                                                                           (telefono 0547.83347)
SCUOLA DI FEDE: RIPRENDERA’ AD
OTTOBRE.                                                    ORARIO delle SS MESSE dal 2 GIUGNO
                                                              Boschetto
                                                                   Festivo ore 8.30 - 21.00
LETTURA CONTINUATA DEL VANGELO DI
                                                                   SabatoePrefestivaore16.00–21.00
L U C A e successiva condivisione presso
                                                                   Ferialeore21.00
l’abitazione di Vincenzo Mancuso e
Morena Sasselli – Via F.lli Sintoni n° 7.                       Valverde
Esperienza di Vangelo con cadenza                                    Festivo ore 7.30 – 9.00 – 18.30
quindicinaleapertaatutti.                                            SabatoePrefestivaore18.30
Prossimo incontro lunedì 4 Giugno ore 20.30                          Ferialeore18.30

RECITA DELLE LODI Ognigiovedì alle ore                      SETTIMANA DELLA CARITA’La parrocchia
9.00, in S. Giacomo Ap. Tutti sono                          raccogliebenidiprimanecessitàperibisognosi.
invitati.
                                                            ADORAZIONE EUCARISTICA tutti i giovedì
                                                            alle20.30aBoschetto
Ore10S.MessaaVillamarina
ADORAZIONE EUCARISTICA                       E          Ore10,40processionefnoallachiesadiGatteo
CONFESSIONI tutti i mercoledì dalle 21.00 alle          Mare
22.00                                                   Ore11,15S.MessaaGatteoMare

PELLEGRINAGGIO TERRA SANTA
Dal 9-18 ottobre 2018                                         AVVISI SANTA MARIA GORETTI
                                                                    (telefono 0547.83972)

                                                        ORARIO SS MESSE
                                                          S. Maria Goretti
   AVVISI FRATELLI DI SAN FRANCESCO                          Festivo: ore 8.00 – 11.15
            (telefono 0547.80209)                            Ferialeore20.30(S.Rosarioore20.00)
                                                             S.Messa prefestiva ore 20.30
ORARIO delle SS MESSE                                        (S.Rosarioore20.00)
    Festivo: ore 9.00 – 10.30 – 17.30
    Sabatoeprefestivi:9.00-17.30                          Cannucceto
    Ferialeore9.00                                          Festivo: ore 9.45
                                                            Martedìegiovedìore8.00
OGNI DOMENICA E FESTIVI:                                    Giovedìore20.30
-ore16.10SantoRosario
-ore16.30AdorazioneEucaristica                               ADORAZIONE EUCARISTICA DEL
                                                                          VENERDI’
PRIMO VENERDI’ DEL MESE ore 17.30:                      ore17,30:EsposizionedelSantissimoSacramento.
AdorazioneeucaristicaVespri,ore18.30S.Messa             PreghieradelVesproeAdorazioneEucaristica

                                                        ore20,30:S.Messa
Sono aperte le iscrizioni per gli Esercizi spirituali
per laici a Loreto da giovedì 9 a domenica 12           ore 21,00: adorazione Eucaristica guidata fno alle
agosto, predicati da frate francesco con la presenza    ore22.30.
di frate G:Luigi . Iscrizioni presso i frati (per il
programma consultare il sito)

I frati sono disponibili ogni giorni per le             LUNEDI’ 4 GIUGNO: ore 21,00 Incontro del
confessioni o per il colloquio spirituale.              ConsiglioPastoralediS.MariaGoretti

   AVVISI VILLAMARINA-GATTEO MARE                       GIOVEDI’ 7 GIUGNO: ore 21,00 Incontro del
            (telefono 0547.86419)                       ConsiglioPastoralediCannucceto

ORARIO SS MESSE a Gatteo Mare
    Festivo ore 8.00 - 11.15                            SABATO 9 GIUGNO: Giornata di incontro coi
    Ferialedallunedìalgiovedìore7.00                    catechistiperVerifcadifneannocatechistico
    Ferialevenerdìore20.30
                                                        Inizio ore 9.Conclusione col Pranzo ore 12,30
A Villamarina:
       Festivo ore 10.00
       Sabatoore16.00                                   Sono aperte le iscrizioi per il CENTRO ESTIVO
                                                        di luglio e per il CAMPO SCUOLA di fine agosto
PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI
Domenica3giugno
Ore8S.MessaaGatteoMare

 CATECHESI DI PAPA FRANCESCO – LA CONFERMAZIONE
                       1. Il sigillo dello Spirito (Mercoledì 30 Maggio 2018)
Cari fratelli e sorelle,                                             l’imposizione delle mani (cfr At 8,15-17; 19,5-6; Eb 6,2). A
proseguendo l’argomento della Confermazione o Cresima,               questo gesto biblico, per meglio esprimere l’effusione dello
desidero oggi mettere in luce l’«intima connessione di questo        Spirito che pervade quanti la ricevono, si è ben presto
sacramento con tutta l’iniziazione cristiana» (SC 71).               aggiunta una unzione di olio profumato, chiamato crisma[1],
Prima di ricevere l’unzione spirituale che conferma e rafforza       rimasta in uso fino ad oggi, sia in Oriente che in Occidente
la grazia del Battesimo, i cresimandi sono chiamati a                (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1289).
rinnovare le promesse fatte un giorno da genitori e padrini.         L’olio – il crisma – è sostanza terapeutica e cosmetica, che
Ora sono loro stessi a professare la fede della Chiesa, pronti       entrando nei tessuti del corpo medica le ferite e profuma le
a rispondere «credo» alle domande rivolte dal Vescovo;               membra; per queste qualità è stato assunto dalla simbolica
pronti, in particolare, a credere «nello Spirito Santo, che è        biblica e liturgica per esprimere l’azione dello Spirito Santo
Signore e dà la vita, e che oggi, per mezzo del sacramento           che consacra e permea il battezzato, abbellendolo di
della Confermazione, è in modo speciale a [loro] conferito,          carismi. Il Sacramento viene conferito mediante l’unzione
come già agli Apostoli nel giorno di Pentecoste» (Rito della         del crisma sulla fronte, compiuta dal Vescovo con
Confermazione, n. 26).                                               l’imposizione della mano e mediante le parole: «Ricevi il
Poiché la venuta dello Spirito Santo richiede cuori raccolti in      sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono».[2] Lo Spirito
orazione (cfr At 1,14), dopo la preghiera silenziosa della           Santo è il dono invisibile elargito e il crisma ne è il sigillo
comunità, il Vescovo, tenendo le mani stese sui cresimandi,          visibile.
supplica Dio di infondere in loro il suo santo Spirito Paraclito.    Ricevendo in fronte il segno della croce con l’olio profumato,
Uno solo è lo Spirito (cfr 1 Cor 12,4), ma venendo a noi porta       il confermato riceve dunque una impronta spirituale
con sé ricchezza di doni: sapienza, intelletto, consiglio,           indelebile, il “carattere”, che lo configura più perfettamente a
fortezza, scienza, pietà e santo timore di Dio (cfr Rito della       Cristo e gli dà la grazia di spandere tra gli uomini il “buon
Confermazione, nn. 28-29). Abbiamo sentito il passo della            profumo” (cfr 2 Cor 2,15).
Bibbia con questi doni che porta lo Spirito Santo. Secondo il        Riascoltiamo l’invito di sant’Ambrogio ai neoconfermati. Dice
profeta Isaia (11,2), queste sono le sette virtù dello Spirito       così: «Ricorda che hai ricevuto il sigillo spirituale […] e
effuse sul Messia per il compimento della sua missione.              conserva ciò che hai ricevuto. Dio Padre ti ha segnato, ti ha
Anche san Paolo descrive l’abbondante frutto dello Spirito           confermato Cristo Signore e ha posto nel tuo cuore quale
che è «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza,                 pegno lo Spirito» (De mysteriis 7,42: CSEL 73,106; cfr CCC,
bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). L’unico          1303). E’ un dono immeritato lo Spirito, da accogliere con
Spirito distribuisce i molteplici doni che arricchiscono l’unica     gratitudine, facendo spazio alla sua inesauribile creatività. E’
Chiesa: è l’Autore della diversità, ma allo stesso tempo il          un dono da custodire con premura, da assecondare con
Creatore dell’unità. Così lo Spirito dà tutte queste ricchezze       docilità, lasciandosi plasmare, come cera, dalla sua
che sono diverse ma allo stesso modo fa l’armonia, cioè              infuocata carità, «per riflettere Gesù Cristo nel mondo di
l’unità di tutte queste ricchezze spirituali che abbiamo noi         oggi» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 23).
cristiani.
Per tradizione attestata dagli Apostoli, lo Spirito che completa
la grazia del Battesimo viene comunicato attraverso

      Strage di Erba. È morto Carlo Castagna, l'uomo del perdono
Di Lucia Bellaspiga, sabato 26 maggio 2018. Da www.avvenire.it
Nel 2006 perse moglie, fglia e nipotino nella strage messa in atto dai vicini di
casa, i coniugi Rosa e Olindo. Che ebbe la forza di perdonare
Da Carlo Castagna si andava per capire il perdono                    e ricca di amore, l’inferno non ha bisogno di un perché per
“impossibile”. Per anni ho visto folle riempire teatri, piazze e     irrompere imprevedibile. Il racconto si spostava poi nel cortile di
parrocchie per ascoltare il “nonno di Erba”, unico sopravvissuto     Raffaella, pioggia fina e gelida, luci blu di pompieri e polizia, il
all’omonima strage, e scoprire l’origine della sua forza. “Era       nastro bianco e rosso che delimita il luogo dell’orrore dal mondo
famoso per aver perdonato gli assassini della sua famiglia”,         dei vivi. “Non si avvicini, ci sono cinque sgozzati là dentro”, gli
battono in queste ore le agenzie dando la notizia della sua          dice un carabiniere, ed è così che Carlo viene a sapere. E’
scomparsa, e così lo identificano con ciò che incarnava la sua       vero, nella casa di sua figlia giacciono da due ore, sgozzati, sua
stessa vita e lo rendeva diverso. Carlo Castagna a 75 anni era       moglie Paola, Raffaella, Youssef, due anni, rimasto adagiato in
ormai stanco, ogni volta aveva la tentazione di declinare gli        verticale sul divano con le braccia aperte, come un piccolo
inviti, ma poi, obbediente alla Chiesa che sentiva madre e su        crocefisso. E poi la vicina accorsa per aiutarli, Valeria
cui poggiava ogni sua certezza, diceva ancora un sì e iniziava       Cherubini, mentre suo marito Mario Frigerio, che ha visto in
paziente il suo racconto.                                            faccia gli assassini, sopravvivrà per miracolo.
“La sera dell’11 dicembre 2006 mi appisolai davanti alla tivù,       Ed è in quel momento che o impazzisci o ti accade qualcosa
attendendo che mia moglie Paola tornasse a casa. Sotto               che ti salva. “Ero un uomo annientato, tremavo come una
l’albero di Natale c’erano già i regali per il piccolo Youssef, il   foglia, non capivo: chi erano tutti quei morti?” (e qui li contava
bimbo di mia figlia Raffaella…”. La banalità del male emergeva       sulle dita, monche per un incidente di lavoro, lui che
agghiacciante, se in una sera come tante, in una casa tranquilla     imprenditore nei mobili di lusso non smetteva di lavorare il legno
come un umile falegname). Poi affrontava il suo mistero, quello
che la gente voleva sapere: “Da solo non sarei mai stato
capace di pronunciare quel perdono, ma ho sentito sul capo la
mano del Padre buono che infondeva in me una consolazione
inspiegabile. Certamente Paola, Raffi e Yousi, che da due ore
erano già nell'abbraccio del buon Dio, avevano interceduto per
me”.
Scioccava il pubblico, Castagna, per la ferma semplicità con
cui dimostrava che nel giusto era lui, che i diversi eravamo tutti
noi. Uomo estremamente logico, quasi matematico, ci prendeva
in contropiede: “Perché vi meravigliate se un cristiano perdona
chi lo ha perseguitato? Gesù ci ha detto di amare il nemico, lo
stupore sarebbe se alla prova dei fatti il cristiano si
vendicasse”. E citava, con devozione filiale, le parole degli
amici sacerdoti che frequentava quotidianamente, ma ancor più
quelle di “mamma Lidia”, sua suocera, uno scricciolo di
vecchietta dagli occhi blu che il giorno della strage trovò il
coraggio per entrambi: “Carlo, dobbiamo pregare per gli
assassini, altrimenti non potremmo più recitare il Padre Nostro
dove dice …come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
La logica, dunque. Il Vangelo vissuto nella carne. Ma si restava
lo stesso interdetti, perché un conto è il dire e altro è il
praticare. Credenti e non credenti, da lui si voleva strappare il
segreto di quel sì pronunciato nel momento del dolore estremo,
quando l’odio non avrebbe sorpreso nessuno, ma il perdono sì.
E Carlo ancora raccontava che “il fieno in cascina” – come lo
chiamava nel suo gergo colorito di lombardo operoso – lo
aveva messo per anni insieme alla sua Paola, quando ogni
giorno recitavano i salmi e allo Spirito Santo chiedevano “la
forza del perdono”, senza ancora sapere che ne avrebbero
avuto bisogno.
Non gli servì conoscere il nome degli assassini, li perdonò
chiunque fossero, prima ancora che venissero scoperti. E
quando Olindo e Rosa confessarono, non cambiò nulla in lui,
nonostante la crudeltà ulteriore dei futili motivi. Ed ecco di nuovo
il suo lucido pensiero: “I miei cari sono accanto a me nello
spirito e prima o poi torneremo tutti insieme. Ma io prego per il
signor Olindo e la signora Rosa (così continuava a chiamarli)
perché loro possono ancora salvarsi e chiedere perdono, non
a me, ma al Padre buono”.
Se ciò fosse accaduto avrebbero pianto insieme come fratelli
che si ritrovano, perché – citava sant'Agostino – “Dio non vuole
la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. E’ morto
prima lui e, conoscendolo, sta pregando più intensamente,
insieme a quel tutt’uno indissolubile che erano i suoi cari, al
punto che nei messaggi al cellulare si firmava sempre
CarloPaolaRaffiYousi, una parola sola. Non l’ho mai sentito
usare accenti di odio per i colpevoli: si vergognava, anzi (e lo
ammetteva in pubblico), per quell’unica volta che durante
un’udienza, vedendoli ridere tra loro, sibilò la parola “assassini”.
Il suo pensiero su di loro lo ha messo in apertura al libro sul
“Perdono di Erba”, anche questo scritto in obbedienza a un
sacerdote: “La disgrazia non è patire; la disgrazia è il far del
male” (Manzoni).
Non per questo confondeva la giustizia divina con quella degli
uomini, sapeva che la seconda deve fare il suo corso e vedeva
nel carcere la giusta forma di afflizione, forse di redenzione, da
scontare fino in fondo. La casa dell’orrore l’ha ceduta alla
Caritas: oggi è un tetto per famiglie bisognose.
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