DOMENICA 15 MARZO 2020 - Parrocchia di Vignola e di Brodano - Parrocchia Brodano
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Parrocchia di Vignola e di Brodano DOMENICA 15 MARZO 2020 Piccolo sussidio per la preghiera personale e famigliare Domenica 15 marzo sarà possibile seguire la S. Messa in diretta dal Santuario della B.V. Della Pieve alle ore 10.00, collegandosi al canale YouTube di don Claudio Milioli all’indirizzo: https://youtu.be/_NjOmoEoSwo Inviando il link tramite WhatsApp sarà possibile permettere ad altri di collegarsi
PRIMO SCHEMA. LETTURE DELLA III DOMENICA DI QUARESIMA Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen. G. In questa terza domenica Gesù si presenta come colui che dona l’acqua viva: l'acqua che ci ha generato alla vita divina nel battesimo, l'acqua della Parola che ci sostiene nella sequela di Gesù, l'acqua zampillante dello Spirito che ci consacra e che disseta le arsure dell'umanità. Disponiamo i nostri curi ad ascoltare la Parola del Signore e invochiamo la sua misericordia. (si mantenga un breve tempo di silenzio per l’esame di coscienza personale. Si reciti poi l’Atto di dolore) Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. G. Signore, pietà. R. Signore, pietà. G. Cristo, pietà. R. Cristo, pietà. G. Signore, pietà. R. Signore, pietà. PREGHIAMO G Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. LETTURA DELLA PAROLA DI DIO LITURGIA DELLA PAROLA PRIMA LETTURA Dal libro dell'Èsodo. In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?». Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 94 Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5, 1-2. 5-8) Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Parola di Dio. VANGELO Dal vangelo secondo Giovanni (4, 5-42) In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli
darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo». Parola del Signore DAL "COMMENTO AI VANGELI FESTIVI", DI S.E. MONS. ERIO CASTELLUCCI, ARCIVESCOVO L'acqua e il cibo sono la garanzia della vita. [...] Ma l'acqua e il cibo sono anche il simbolo del nutrimento dell'anima. Una volta assicurata l'alimentazione del corpo, sono necessari un'acqua e un cibo spirituali, perché altrimenti la vita umana perde senso. Di questo parla il vangelo di oggi: prendendo spunto dall'acqua che la samaritana andava ad attingere, Gesù parla di un'acqua «viva» che toglierà la sete «in eterno»; e prendendo spunto dal cibo che i discepoli erano andati a comprare nel vicino villaggio, Gesù dice di avere «un altro cibo», che loro non conoscono. Che cosa sono quest'acqua e questo cibo spirituali? Da che cosa viene idratata e alimentata la nostra anima? La risposta sta in una parola: nell'amore. Gesù, che chiede da bere, svela poi in realtà la sete della samaritana: una sete di affetto e di amore, che lei esprimeva in maniera piuttosto disordinata, passando da un marito all'altro. Gesù invece di mortificala, raccoglie il senso profondo di quel bisogno di amore e le va incontro, facendola sentire accolta e rivelandosi come il salvatore. E quando risponde ai discepoli che il suo cibo è «fare la volontà» del Padre, che cosa intende dire? La volontà del Padre è chiara: che Gesù vada fino in fondo nella sua scelta di amare, anche a prezzo della vita. Per questo,
nell'imminenza della sua morte, mentre chiederà al Padre di essere liberato da quel calice amaro, aggiungerà: «però sia fatta la tua volontà, non la mia» (cf Lc 22,42) Che l'amore sia l'acqua e il cibo dell'anima è così tanto vero, che senza amore ci deprimiamo, perdiamo il desiderio di vivere e ci lasciamo persino morire. Chi ha la sensazione di non essere più amato vive una specie di anemia dell'anima e perde la voglia di progettare e impegnarsi. Quando invece uno si senta amato, si rinvigorisce e guard avanti con speranza. Per questo la fede aiuta a vivere con più gioia: percé Dio non smette mai di amrci neppure quando noi lo ignoriamo e gli giriamo le spalle. Dio, a differenza degli uomini, ama sempre: chi è convinto di questo, ha trovato una sorgente di acqua viva e un cibo spirituale che non si deteriorano mai. [...] Il Signore [...] ci aiuti a diventare dispensatori di quell'acqua viva e di quel cibo spirituale che è il suo amore, e ci aiuti, infine, a essere più attenti anche nell'uso dell'acqua e del cibo materiali, perché l'amore di Dio comprende anche una giusta condivisone con gli altri. (E. CASTELLUCCI, «Con Timore E Gioia Grande». Commento ai Vangeli festivi. Anno A, EDB 2019, 39-41) In un breve spazio di silenzio che permette di far risuonare in noi la parola ascoltata, lasciamo emergere le domande che questa suscita nella mente e nel cuore G. La Parola ascoltata ora diviene Parola pregata. Diciamo insieme: Ripetiamo insieme: Dissetaci Signore, con il tuo Spirito. Signore Gesù ti sei seduto al pozzo, stanco per il cammino perché eri venuto a cercare chi era perduto: chiama noi stanchi e oppressi dal peccato. R. Signore Gesù hai domandato da bere alla donna di Samaria perché volevi dissetarti della sua fede: accordaci di credere in te, nostro Salvatore. R. Signore Gesù hai promesso alla donna di Samaria l’acqua viva perché fiumi d’acqua viva sono sgorgati dal tuo seno: donaci di essere dissetati dal tuo Spirito. R. Signore Gesù hai rivelato alla donna di Samaria il dono di Dio perché ti riconoscesse Profeta e Messia: accetta il nostro ringraziamento per la fede in te. R. Signore Gesù hai chiamato la donna di Samaria alla conversione perché i samaritani credessero alla tua parola: donaci in questa quaresima di ritornare a te. R. Signore Gesù hai annunciato l’ora del nuovo culto perché ti adoriamo in spirito e verità: concedici di essere autentici adoratori di Dio Padre. R.
PREGHIERA DEL SIGNORE Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. PREGHIAMO G. O Dio, sorgente della vita, tu offri all'umanità riarsa dalla sete l'acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia, Cristo salvatore; concedi al tuo popolo il dono dello Spirito, perché sappia professare con forza la sua fede, e annunzi con gioia le meraviglie del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Facendosi il segno della Croce si concluda dicendo: Il Signore ci benedica, ci protegga da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. LA PRATICA DELLA COMUNIONE SPIRITUALE DALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE SACRAMENTUM CARITATIS DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI "Anche quando non è possibile accostarsi alla comunione sacramentale, la partecipazione alla santa Messa rimane necessaria, valida, significativa e fruttuosa. È bene in queste circostanze coltivare il desiderio della piena unione con Cristo con la pratica, ad esempio, della comunione spirituale, ricordata da Giovanni Paolo II e raccomandata da Santi maestri di vita spirituale". LETTERA ENCICLICA ECCLESIA DE EUCHARISTIA DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II "L'Eucaristia appare dunque come culmine di tutti i Sacramenti nel portare a perfezione la comunione con Dio Padre mediante l'identificazione col Figlio Unigenito per opera dello Spirito Santo. Con acutezza di fede esprimeva questa verità un insigne scrittore della tradizione bizantina: nell'Eucaristia, «a preferenza di ogni altro sacramento, il mistero della comunione è così perfetto da condurre all'apice di tutti i beni: qui è l'ultimo termine di ogni umano desiderio, perché qui conseguiamo Dio e Dio si congiunge a noi con l'unione più perfetta ». Proprio per questo è opportuno coltivare nell'animo il costante desiderio del Sacramento eucaristico. È nata di qui la pratica della « comunione spirituale », felicemente invalsa da secoli nella Chiesa e raccomandata da Santi maestri di vita spirituale. Santa Teresa di Gesù scriveva: « Quando non vi comunicate e non partecipate alla messa, potete comunicarvi spiritualmente, la qual cosa è assai vantaggiosa... Così in voi si imprime molto dell'amore di nostro Signore »."
COMUNIONE SPIRITUALE Gesù mio, io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’ anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te; non permettere che mi abbia mai a separare da te. R. Amen. SECONDO SCHEMA. PREGHIERA DELLA NOVENA A SAN GIUSEPPE Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen. In questi giorni di novena in preparazione alla festa di san Giuseppe, rivolgiamo a Dio Padre la nostra preghiera. Affidiamo a San Giuseppe le gioie e i dolori, le fatiche e speranze dell’umanità e le prove del momento presente. Preghiera a san Giuseppe A te o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa. Deh! Per il sacro vincolo di carità che ti strinse all'Immacolata Vergine Madre di Dio e per l'amore paterno che portasti al Fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò con il Suo Sangue e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo, allontana da noi, o Padre amatissimo, la peste di errori e di vizi che ammorbano il mondo; assisti propizio dal cielo in questa lotta contro potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché con il tuo esempio e il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.
Dal vangelo secondo Matteo (1,16.18-21.24) Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore. Dal Discorso di Papa Benedetto XVI. Angelus,19 Dicembre 2015 Desidero quest'oggi rivolgere lo sguardo alla figura di san Giuseppe. Nell'odierna pagina evangelica san Luca presenta la Vergine Maria come "sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe" (Lc 1,27). È però l'evangelista Matteo a dare maggior risalto al padre putativo di Gesù, sottolineando che, per suo tramite, il Bambino risultava legalmente inserito nella discendenza davidica e realizzava così le Scritture, nelle quali il Messia era profetizzato come "figlio di Davide". Ma il ruolo di Giuseppe non può certo ridursi a questo aspetto legale. Egli è modello dell'uomo "giusto" (Mt 1,19), che in perfetta sintonia con la sua sposa accoglie il Figlio di Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana. Per questo, nei giorni che precedono il Natale, è quanto mai opportuno stabilire una sorta di colloquio spirituale con san Giuseppe, perché egli ci aiuti a vivere in pienezza questo grande mistero della fede. L'amato Papa Giovanni Paolo II, che era molto devoto di san Giuseppe, ci ha lasciato una mirabile meditazione a lui dedicata nell'Esortazione apostolica Redemptoris Custos, "Custode del Redentore". Tra i molti aspetti che pone in luce, un accento particolare dedica al silenzio di san Giuseppe. Il suo è un silenzio permeato di contemplazione del mistero di Dio, in atteggiamento di totale disponibilità ai voleri divini. In altre parole, il silenzio di san Giuseppe non manifesta un vuoto interiore, ma, al contrario, la pienezza di fede che egli porta nel cuore, e che guida ogni suo pensiero ed ogni sua azione. Un silenzio grazie al quale Giuseppe, all'unisono con Maria, custodisce la Parola di Dio, conosciuta attraverso le Sacre Scritture, confrontandola continuamente con gli avvenimenti della vita di Gesù; un silenzio intessuto di preghiera costante, preghiera di benedizione del Signore, di adorazione della sua santa volontà e di affidamento senza riserve alla sua provvidenza. Non si esagera se si pensa che proprio dal "padre" Giuseppe Gesù abbia appreso, sul piano umano, quella robusta interiorità che è presupposto dell'autentica giustizia, la "giustizia superiore", che Egli un giorno insegnerà ai suoi discepoli (cfr Mt 5,20). Lasciamoci "contagiare" dal silenzio di san Giuseppe! Ne abbiamo tanto bisogno, in un mondo spesso troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l'ascolto della voce di Dio. In questo tempo di preparazione al Natale coltiviamo il raccoglimento interiore, per accogliere e custodire Gesù nella nostra vita. Litanie a san Giuseppe Signore, pietà Signore, pietà Cristo, pietà Cristo pietà Signore, pietà Signore pietà Cristo, ascoltaci Cristo ascoltaci Cristo, esaudiscici Cristo esaudiscici Padre celeste, Dio abbi pietà di noi Figlio redentore del mondo, Dio abbi pietà di noi Spirito Santo, Dio abbi pietà di noi Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi Santa Maria prega per noi S. Giuseppe prega per noi Inclita prole di Davide prega per noi Luce dei Patriarchi prega per noi Sposo della Madre di Dio prega per noi Custode purissimo della Vergine prega per noi
Tu che nutristi il Figlio di Dio prega per noi Solerte difensore di Cristo prega per noi Capo dell'Alma Famiglia prega per noi O Giuseppe giustissimo prega per noi O Giuseppe castissimo prega per noi O Giuseppe prudentissimo prega per noi O Giuseppe obbedientissimo prega per noi O Giuseppe fedelissimo prega per noi Specchio di pazienza prega per noi Amante della povertà prega per noi Esempio agli operai prega per noi Decoro della vita domestica prega per noi Custode dei vergini prega per noi Sostegno delle famiglie prega per noi Conforto dei sofferenti prega per noi Speranza degli Infermi prega per noi Patrono dei moribondi prega per noi Terrore dei demoni prega per noi Protettore della S. Chiesa prega per noi Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo esaudiscici, o Signore Agnello dì Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi Preghiera del Signore Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. Preghiamo Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
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