DOMENICA 15 MARZO 2020 - Parrocchia di Vignola e di Brodano - Parrocchia Brodano

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Parrocchia di Vignola e di Brodano

   DOMENICA 15 MARZO 2020

  Piccolo sussidio per la preghiera personale e famigliare

 Domenica 15 marzo sarà possibile seguire la S. Messa in diretta dal Santuario della
B.V. Della Pieve alle ore 10.00, collegandosi al canale YouTube di don Claudio Milioli
                                       all’indirizzo:
                           https://youtu.be/_NjOmoEoSwo
  Inviando il link tramite WhatsApp sarà possibile permettere ad altri di collegarsi
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PRIMO SCHEMA. LETTURE DELLA III DOMENICA DI QUARESIMA

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.

G. In questa terza domenica Gesù si presenta come colui che dona l’acqua viva: l'acqua che ci ha
generato alla vita divina nel battesimo, l'acqua della Parola che ci sostiene nella sequela di Gesù,
l'acqua zampillante dello Spirito che ci consacra e che disseta le arsure dell'umanità.
Disponiamo i nostri curi ad ascoltare la Parola del Signore e invochiamo la sua misericordia.

(si mantenga un breve tempo di silenzio per l’esame di coscienza personale. Si reciti poi l’Atto di
dolore)
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati,
perché peccando ho meritato i tuoi castighi
e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono
e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più
e di fuggire le occasioni prossime di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.

G. Signore, pietà.              R. Signore, pietà.
G. Cristo, pietà.               R. Cristo, pietà.
G. Signore, pietà.              R. Signore, pietà.

PREGHIAMO

G Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la
preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci
opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

                                  LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTURA

Dal libro dell'Èsodo.

In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché
ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al
Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a
Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai
percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua
e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a
causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì
o no?».
                                                                                                             Parola di Dio
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SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 94

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

SECONDA LETTURA

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5, 1-2. 5-8)

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di
lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella
speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito
Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe
morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo è morto per noi.
                                                                                                    Parola di Dio.
VANGELO

Dal vangelo secondo Giovanni (4, 5-42)

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato
a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il
pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere».
I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu,
che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con
i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu
avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo
è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci
diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua
avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli
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darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi
quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a
chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene:
“Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il
vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte;
voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora
in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi
adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri
adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è
spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il
Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In
quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse:
«Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse
alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono
dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da
mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse
portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la
sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi
e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita
eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina
e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati
nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava:
«Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro
ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi
discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore
del mondo».
                                                                                                   Parola del Signore

DAL "COMMENTO AI VANGELI FESTIVI", DI S.E. MONS. ERIO CASTELLUCCI, ARCIVESCOVO

L'acqua e il cibo sono la garanzia della vita. [...]
Ma l'acqua e il cibo sono anche il simbolo del
nutrimento dell'anima. Una volta assicurata
l'alimentazione del corpo, sono necessari un'acqua e un
cibo spirituali, perché altrimenti la vita umana perde
senso. Di questo parla il vangelo di oggi: prendendo
spunto dall'acqua che la samaritana andava ad
attingere, Gesù parla di un'acqua «viva» che toglierà la
sete «in eterno»; e prendendo spunto dal cibo che i
discepoli erano andati a comprare nel vicino villaggio,
Gesù dice di avere «un altro cibo», che loro non
conoscono.
Che cosa sono quest'acqua e questo cibo spirituali? Da
che cosa viene idratata e alimentata la nostra anima? La
risposta sta in una parola: nell'amore. Gesù, che chiede
da bere, svela poi in realtà la sete della samaritana: una
sete di affetto e di amore, che lei esprimeva in maniera
piuttosto disordinata, passando da un marito all'altro.
Gesù invece di mortificala, raccoglie il senso profondo di
quel bisogno di amore e le va incontro, facendola sentire
accolta e rivelandosi come il salvatore. E quando
risponde ai discepoli che il suo cibo è «fare la volontà»
del Padre, che cosa intende dire? La volontà del Padre è
chiara: che Gesù vada fino in fondo nella sua scelta di
amare, anche a prezzo della vita. Per questo,
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nell'imminenza della sua morte, mentre chiederà al Padre di essere liberato da quel calice amaro, aggiungerà:
«però sia fatta la tua volontà, non la mia» (cf Lc 22,42)
Che l'amore sia l'acqua e il cibo dell'anima è così tanto vero, che senza amore ci deprimiamo, perdiamo il
desiderio di vivere e ci lasciamo persino morire. Chi ha la sensazione di non essere più amato vive una specie di
anemia dell'anima e perde la voglia di progettare e impegnarsi. Quando invece uno si senta amato, si rinvigorisce
e guard avanti con speranza. Per questo la fede aiuta a vivere con più gioia: percé Dio non smette mai di amrci
neppure quando noi lo ignoriamo e gli giriamo le spalle. Dio, a differenza degli uomini, ama sempre: chi è
convinto di questo, ha trovato una sorgente di acqua viva e un cibo spirituale che non si deteriorano mai. [...]
Il Signore [...] ci aiuti a diventare dispensatori di quell'acqua viva e di quel cibo spirituale che è il suo amore, e ci
aiuti, infine, a essere più attenti anche nell'uso dell'acqua e del cibo materiali, perché l'amore di Dio comprende
anche una giusta condivisone con gli altri.

(E. CASTELLUCCI, «Con Timore E Gioia Grande». Commento ai Vangeli festivi. Anno A, EDB 2019, 39-41)

In un breve spazio di silenzio che permette di far risuonare in noi la parola ascoltata, lasciamo
emergere le domande che questa suscita nella mente e nel cuore

G. La Parola ascoltata ora diviene Parola pregata. Diciamo insieme:

Ripetiamo insieme: Dissetaci Signore, con il tuo Spirito.

Signore Gesù
ti sei seduto al pozzo, stanco per il cammino
perché eri venuto a cercare chi era perduto:
chiama noi stanchi e oppressi dal peccato. R.

Signore Gesù
hai domandato da bere alla donna di Samaria
perché volevi dissetarti della sua fede:
accordaci di credere in te, nostro Salvatore. R.

Signore Gesù
hai promesso alla donna di Samaria l’acqua viva
perché fiumi d’acqua viva sono sgorgati dal tuo seno:
donaci di essere dissetati dal tuo Spirito. R.

Signore Gesù
hai rivelato alla donna di Samaria il dono di Dio
perché ti riconoscesse Profeta e Messia:
accetta il nostro ringraziamento per la fede in te. R.

Signore Gesù
hai chiamato la donna di Samaria alla conversione
perché i samaritani credessero alla tua parola:
donaci in questa quaresima di ritornare a te. R.

Signore Gesù
hai annunciato l’ora del nuovo culto
perché ti adoriamo in spirito e verità:
concedici di essere autentici adoratori di Dio Padre. R.
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PREGHIERA DEL SIGNORE

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

PREGHIAMO

G. O Dio, sorgente della vita, tu offri all'umanità riarsa dalla sete l'acqua viva della grazia che scaturisce
dalla roccia, Cristo salvatore; concedi al tuo popolo il dono dello Spirito, perché sappia professare con
forza la sua fede, e annunzi con gioia le meraviglie del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Facendosi il segno della Croce si concluda dicendo:

Il Signore ci benedica, ci protegga da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

R. Amen.

                      LA PRATICA DELLA COMUNIONE SPIRITUALE

        DALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE SACRAMENTUM CARITATIS
                         DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

"Anche quando non è possibile accostarsi alla comunione sacramentale, la partecipazione alla santa Messa rimane
necessaria, valida, significativa e fruttuosa. È bene in queste circostanze coltivare il desiderio della piena unione
con Cristo con la pratica, ad esempio, della comunione spirituale, ricordata da Giovanni Paolo II e raccomandata
da Santi maestri di vita spirituale".

                          LETTERA ENCICLICA ECCLESIA DE EUCHARISTIA
                           DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II

"L'Eucaristia appare dunque come culmine di tutti i Sacramenti nel portare a perfezione la comunione con Dio
Padre mediante l'identificazione col Figlio Unigenito per opera dello Spirito Santo. Con acutezza di fede
esprimeva questa verità un insigne scrittore della tradizione bizantina: nell'Eucaristia, «a preferenza di ogni altro
sacramento, il mistero della comunione è così perfetto da condurre all'apice di tutti i beni: qui è l'ultimo termine
di ogni umano desiderio, perché qui conseguiamo Dio e Dio si congiunge a noi con l'unione più perfetta ». Proprio
per questo è opportuno coltivare nell'animo il costante desiderio del Sacramento eucaristico. È nata di qui la
pratica della « comunione spirituale », felicemente invalsa da secoli nella Chiesa e raccomandata da Santi maestri
di vita spirituale. Santa Teresa di Gesù scriveva: « Quando non vi comunicate e non partecipate alla messa, potete
comunicarvi spiritualmente, la qual cosa è assai vantaggiosa... Così in voi si imprime molto dell'amore di nostro
Signore »."
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COMUNIONE SPIRITUALE

Gesù mio,
io credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento.

Ti amo sopra ogni cosa
e ti desidero nell’ anima mia.

Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.

Come già venuto,
io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai
a separare da te.

R. Amen.

SECONDO SCHEMA. PREGHIERA DELLA NOVENA A SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.

In questi giorni di novena in preparazione alla festa di san Giuseppe, rivolgiamo a Dio Padre la nostra preghiera.
Affidiamo a San Giuseppe le gioie e i dolori, le fatiche e speranze dell’umanità e le prove del momento presente.

Preghiera a san Giuseppe

A te o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Deh! Per il sacro vincolo di carità che ti strinse all'Immacolata Vergine Madre di Dio
e per l'amore paterno che portasti al Fanciullo Gesù,
riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità
che Gesù Cristo acquistò con il Suo Sangue
e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia,
l'eletta prole di Gesù Cristo,
allontana da noi, o Padre amatissimo, la peste di errori e di vizi
che ammorbano il mondo;
assisti propizio dal cielo in questa lotta contro potere delle tenebre,
o nostro fortissimo protettore;
e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù,
così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità;
stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio,
affinché con il tuo esempio e il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere,
piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.
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Dal vangelo secondo Matteo (1,16.18-21.24)

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che
andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché
era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però
stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in
lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il
suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato
l’angelo del Signore.

Dal Discorso di Papa Benedetto XVI. Angelus,19 Dicembre 2015

Desidero quest'oggi rivolgere lo sguardo alla figura di san Giuseppe. Nell'odierna pagina evangelica san Luca
presenta la Vergine Maria come "sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe" (Lc 1,27). È però
l'evangelista Matteo a dare maggior risalto al padre putativo di Gesù, sottolineando che, per suo tramite, il
Bambino risultava legalmente inserito nella discendenza davidica e realizzava così le Scritture, nelle quali il
Messia era profetizzato come "figlio di Davide". Ma il ruolo di Giuseppe non può certo ridursi a questo aspetto
legale. Egli è modello dell'uomo "giusto" (Mt 1,19), che in perfetta sintonia con la sua sposa accoglie il Figlio di
Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana. Per questo, nei giorni che precedono il Natale, è quanto mai
opportuno stabilire una sorta di colloquio spirituale con san Giuseppe, perché egli ci aiuti a vivere in pienezza
questo grande mistero della fede. L'amato Papa Giovanni Paolo II, che era molto devoto di san Giuseppe, ci ha
lasciato una mirabile meditazione a lui dedicata nell'Esortazione apostolica Redemptoris Custos, "Custode del
Redentore". Tra i molti aspetti che pone in luce, un accento particolare dedica al silenzio di san Giuseppe. Il suo
è un silenzio permeato di contemplazione del mistero di Dio, in atteggiamento di totale disponibilità ai voleri
divini. In altre parole, il silenzio di san Giuseppe non manifesta un vuoto interiore, ma, al contrario, la pienezza
di fede che egli porta nel cuore, e che guida ogni suo pensiero ed ogni sua azione. Un silenzio grazie al quale
Giuseppe, all'unisono con Maria, custodisce la Parola di Dio, conosciuta attraverso le Sacre Scritture,
confrontandola continuamente con gli avvenimenti della vita di Gesù; un silenzio intessuto di preghiera costante,
preghiera di benedizione del Signore, di adorazione della sua santa volontà e di affidamento senza riserve alla
sua provvidenza. Non si esagera se si pensa che proprio dal "padre" Giuseppe Gesù abbia appreso, sul piano
umano, quella robusta interiorità che è presupposto dell'autentica giustizia, la "giustizia superiore", che Egli un
giorno insegnerà ai suoi discepoli (cfr Mt 5,20). Lasciamoci "contagiare" dal silenzio di san Giuseppe! Ne
abbiamo tanto bisogno, in un mondo spesso troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l'ascolto della
voce di Dio. In questo tempo di preparazione al Natale coltiviamo il raccoglimento interiore, per accogliere e
custodire Gesù nella nostra vita.

Litanie a san Giuseppe

Signore, pietà                               Signore, pietà
Cristo, pietà                                Cristo pietà
Signore, pietà                               Signore pietà

Cristo, ascoltaci                            Cristo ascoltaci
Cristo, esaudiscici                          Cristo esaudiscici
Padre celeste, Dio                           abbi pietà di noi
Figlio redentore del mondo, Dio              abbi pietà di noi
Spirito Santo, Dio                           abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio                     abbi pietà di noi

Santa Maria                                  prega per noi
S. Giuseppe                                  prega per noi
Inclita prole di Davide                      prega per noi
Luce dei Patriarchi                          prega per noi
Sposo della Madre di Dio                     prega per noi
Custode purissimo della Vergine              prega per noi
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Tu che nutristi il Figlio di Dio         prega per noi
Solerte difensore di Cristo              prega per noi
Capo dell'Alma Famiglia                  prega per noi
O Giuseppe giustissimo                   prega per noi
O Giuseppe castissimo                    prega per noi
O Giuseppe prudentissimo                 prega per noi
O Giuseppe obbedientissimo               prega per noi
O Giuseppe fedelissimo                   prega per noi
Specchio di pazienza                     prega per noi
Amante della povertà                     prega per noi
Esempio agli operai                      prega per noi
Decoro della vita domestica              prega per noi
Custode dei vergini                      prega per noi
Sostegno delle famiglie                  prega per noi
Conforto dei sofferenti                  prega per noi
Speranza degli Infermi                   prega per noi
Patrono dei moribondi                    prega per noi
Terrore dei demoni                       prega per noi
Protettore della S. Chiesa               prega per noi

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo         perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo         esaudiscici, o Signore
Agnello dì Dio, che togli i peccati del mondo         abbi pietà di noi

Preghiera del Signore

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

Preghiamo
Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia
premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare
fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.
DOMENICA 15 MARZO 2020 - Parrocchia di Vignola e di Brodano - Parrocchia Brodano
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