Disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione di cibo (ARFID) - Dr. Riccardo Dalle Grave Responsabile Unità di Riabilitazione Nutrizionale Casa di ...
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Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) Dr. Riccardo Dalle Grave Responsabile Unità di Riabilitazione Nutrizionale Casa di Cura Villa Garda www.dallegrave.it
Agenda • Definizione • Background storico • Diagnosi • Caratteristiche cliniche • Comorbidità • Trattamento
Introduzione • Non è raro che alcuni bambini siano etichettati come mangiatori “schizzinosi” o “selettivi” perché non sembrano essere interessati al cibo o perché limitano il loro introito di cibo a solo cinque - sei alimenti.
Introduzione • In molti casi questa forma di alimentazione selettiva –non ha un’influenza negativa sullo sviluppo psico-fisico, perché il bambino mantiene un introito calorico adeguato – si si risolve spontaneamente nell’adolescenza, quando la pressione dei pari si associa ad un allargamento della varietà dei cibi assunti.
Introduzione • In un sottogruppo di bambini, però, l’alimentazione selettiva può compromettere in modo significativo la crescita e lo sviluppo e soddisfare i criteri diagnostici del Disturbo vitante/restrittivo dell’assunzione del cibo (ARFID)
Background storico ARFID • Sostituisce la diagnosi Disturbo della Nutrizione dell’Infanzia o della Prima Adolescenza (DSM-IV-TR) criticata perché –Enfasi eccessiva sul criterio del peso –Cut-off 6 anni –Mancanza di riconoscimento della natura multifattoriale del disturbo (assumeva una causa non organica)
Background storico ARFID • Inclusione nella categoria Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DSM-5; 2013) per rappresentare –L’eterogeneità delle difficoltà alimentari (e di crescita nei bambini) non associate a preoccupazioni per il peso e la forma del corpo presenti non solo nei bambini ma anche negli adulti –La relazione complessa tra fattori biologici e psicologici nello sviluppo dei problemi di nutrizione
Definizione Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DSM-5) 1. Pica 2. Disturbo di ruminazione 3. Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) 4. Anoressia nervosa 5. Bulimia nervosa 6. Disturbo da alimentazione incontrollata 7. Altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione specificati 8. Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione non specificati
Definizione Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) Disturbo della nutrizione e dell’alimentazione caratterizzato da una (o più) delle seguenti caratteristiche (APA 2013) 1. Significativa perdita di peso (o mancato raggiungimento dell’aumento ponderale previsto o crescita discontinua nei bambini) 2. Significativo deficit nutrizionale 3. Dipendenza dalla nutrizione parenterale oppure da supplementi nutrizionali orali 4. Marcata interferenza con il funzionamento psicosociale
Definizione Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) • Il disturbo non è meglio spiegato da una mancata disponibilità di cibo o da una pratica culturalmente sancita. • Il disturbo dell’alimentazione non si manifesta esclusivamente durante il decorso di anoressia nervosa e di bulimia nervosa e non c’è evidenza di un disturbo nel modo in cui il proprio peso e la forma del corpo sono sperimentati. • Il disturbo non è attribuibile a una malattia medica concomitante o non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale. • Quando il disturbo dell’alimentazione si verifica nel contesto di un’altra condizione o disturbo la gravità del disturbo alimentare eccede quella abitualmente associata con la condizione o il disturbo ed è sufficientemente grave da giustificare un’attenzione clinica aggiuntiva.
Definizione Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) Profili 1. Apparente mancanza d’interesse per il mangiare o per il cibo 2. Evitamento basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo 3. Preoccupazione relativa alle conseguenze negative del mangiare
Profili 1. Apparente mancanza d’interesse per il mangiare o per il cibo • Chiamato anche Disturbo Evitante Emotivo del Cibo • Bambini che mostrano difficoltà emotive come tristezza o preoccupazioni che interferiscono con l’appetito e l’alimentazione e producono un apparente disinteresse per il mangiare – Difficoltà a sentire quando hanno fame – Dimenticano di mangiare (gli va sempre ricordato di mangiare) – Si sentono pieni precocemente • Il disturbo dell’alimentazione è spesso uno dei vari associati comportamenti associati all’ansia (presentazione psicosomatica)
Profili 2. Evitamento basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo • Sottogruppo è caratterizzato dall'eliminazione di cibi relativi alle loro proprietà sensoriali come – Aspetto – Odore – Consistenza – Gusto – Temperatura • Tipicamente con conseguenti riduzioni significativamente ridotte di assunzione.
Profili 3. Preoccupazione relativa alle conseguenze negative del mangiare • Sottogruppo caratterizzato da un ridotto di cibo apporto dovuto alla paura delle conseguenze negative del mangiare come – Soffocare – Vomitare – Non riuscire a deglutire – Causare diarrea – Causare reazioni allergiche – Causare dolori addominali o di petto
Meccanismi di mantenimento Stress Evitamento del cibo per Sensibilità alle paura di stare male esperienze sensoriali Sintomi dispeptici Dieta ferrea Raccomandazioni mediche Perdita di peso Sintomi da malnutrizione Ossessione per il cibo Diminuzione svuotamento gastrico
Comorbilità • Disturbo ossessivo compulsivo • Autismo –Non soddisfano in pieno i criteri diagnostici –Modalità comportamentali rigorose e difficoltà di adattarsi alle nuove cose (sintomi comuni dello spettro autistico) • Disturbi d’ansia (disturbo d’ansia generalizzato, disturbo di panico, fobia sociale)
Epidemiologia ARFID • Esordio nell’infanzia o nella prima adolescenza (in alcuni casi in età adulta) –Età media d’insorgenza 12,9 anni • Affetti individui di tutte le razze e classi sociali, 30% sono maschi • Circa i 15% dei pazienti che richiedono un trattamento nei centri per i DA soddisfano i criteri per l’ARFID • Hanno un peso medio dell’85% del peso atteso, rispetto all’81% nell’AN e al 107,5% della BN • Non ci sono dati di prevalenza sulla popolazione non clinica e negli adulti
Epidemiologia Picky eating o alimentazione selettiva non ARFID • Presente nel 13%-22% dei bambini tra 3 a11 anni –All’età di 11 anni, se dura più di 6 anni, persiste fino a 23 anni ma non è associato a sviluppo di psicopatologia del DA, malnutrizione e obesità (Van Tine et al 2017)
Trattamento Trattamento multimodale • Monitoraggio medico e nutrizionale • Intervento psicologico cognitivo comportamentale per affrontare e il comportamento alimentare disturbato e la psicopatologia sottostante • Coinvolgimento dei genitori per la gestione dei pasti Non ci sono studi controllati e randomizzati e pochissimi dati sull’esito
Trattamento Desensibilizzazione sistematica 1. Fase di registrazione – i bambini riportano in un diario alimentare il loro comportamento alimentare, pensieri ed emozioni 2. Fase del reward – I bambini creano un elenco di alimenti che potrebbero piacere provare a mangiare un giorno. – Questi alimenti non devono essere drasticamente diversi dalla loro normale dieta (es. un alimento familiare preparato in modo diverso. – I bambini i vengono premiati quando provano nuovi alimenti.
Trattamenti in corso di valutazione Trattamento basato sulla Desensibilizzazione sistematica 3. Fase del rilassamento (per i bambini he manifestano molta ansia di una grave ansia quando vengono presentati con cibi sfavorevoli) – I bambini imparano a rilassarsi per ridurre l’ansia – I bambini creano una storia con immagini e scenari rilassanti che possono anche includere l'introduzione di nuovi alimenti con l'aiuto di una persona reale o una persona di fantasia. – I bambini ascoltano questa storia prima di mangiare nuovi alimenti per immaginare di mangiare vari di cibi mentre sono rilassati. 4. Fase della revisione – Sedute con il bambini e i genitori per valutare i progressi e se le tecniche di rilassamento stanno funzionando
Altri trattamenti • Sequential Oral Sensory (SOS) Approach to Feeding – Approccio che integra la postura, i fattori sensoriali, motori, comportamentali, medici e nutrizionali in un programma sistematico di desensibilizzazione basato sui principi di rinforzo positivo. • Alternative Behavioral Approaches – Rinforzo positivo: al bambino è offerto un oggetto preferito quando dimostra un comporamento alimentare positivo – Rinforzo negativo: non è rimosso il cucchiaio dalla bocca fino a che il bambino non accetta il cibo e un cucchiaio vuoto davanti alla bocca se non accetta i cibo • Family-Based Therapy (Maudsley, Adapted) – I genitori si assumono la piena responsabilità per il bambino di decidere che cosa, quando e come il bambino magia mantenendo un atteggiamento empatico ma fermo durante i pasti
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