Dispense Organizzazione Aziendale - Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_AA 2017-2018
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Dispense Organizzazione Aziendale Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_AA 2017-2018
Organizzazione Definizione: Insieme di persone/risorse, coordinate per il raggiungimento di un fine/obiettivo comune. Per raggiungere i suoi scopi, l’organizzazione si può avvalere di risorse materiali e immateriali L’organizzazione si colloca all’interno di un ambiente (non solo) economico di riferimento. Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2015-2016
Organizzazione Un esempio: la Fabbrica Guinnes Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18
Organizzazione La creazione di valore: Processi Input Output organizzativi Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2017-2018
Organizzazione Ambiente: Clienti Altre imprese Consumatori Associazio nismo e no profit Organizzazione Azionisti Governo e Fornitori istituzioni Distributor i Culture nazionali/locali Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2015-2016
Organizzazione I benefici dell’organizzazione: Input Processi Output organizzazione organizzativi organizzazione • Materie prime • Macchinari • Prodotti finiti e/o semi- • PC e • Semilavorati lavorati infrastrutture • Servizi • Risorse TLC • Dividendi finanziarie • Competenze e • Salari e • Risorse umane abilità umane consulenze • Informazioni e • Processi di • Pagamento conoscenze lavoro acquisiti e • Clienti e • Relazioni di forniture fornitori lavoro • Tasse • Valore per gli azionisti Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2017-2018
Organizzazione Il caso Mc Donald’s: Ambiente Input Out put Elementi del processo Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18
La struttura Sistema di compiti, norme e relazioni formali, finalizzati al coordinamento e al controllo Elementi di base: - Sistema di governance - Gerarchia - Modelli organizzativi - Sistema dei ruoli, compiti e mansioni, obiettivi Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2017-2018
Altri strumenti di coordinamento Mission e vision Valori e principi (dichiarati) Codici etici Policy aziendali Direttive e ordini di servizio Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2017-2018
Organizzazione e strategia Strategie organizzative per la creazione di valore: Specializzazione e divisione del lavoro: esempio «Agenzia Spaziale Europea» Standardizzazione e economia di scala: esempio FIAT Fusione e acquisizione: esempio aziende bancarie, telefoniche, ecc. Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2015-2016
Organizzazione e strategia Strategie organizzative per la creazione di valore: Gestione dei costi di transazione: esempio Franchising (Mc Donald’s, ecc.) Orientamento all’innovazione: esempio Google, Start Up Intelligenza collettiva e benefici della collaborazione: esempio Innocentive Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18
Progettazione organizzativa Processo attraverso il quale il management disegna i modelli, i processi, i ruoli, le procedure dell’organizzazione stessa. In qualunque organizzazione convivono la dimensione formale (comportamenti prescritti e codificati) e la dimensione in – formale (comportamenti emergenti) Nelle forme organizzative flessibili o post- burocratiche i comportamenti emergenti svolgono un ruolo chiave.
Progettazione organizzativa Il comportamento organizzativo è la risultante dei comportamenti “pianificati” in sede di progettazione, dell’azione manageriale e dei comportamenti “emergenti”. Il comportamento organizzativo è fortemente influenzato dalle “culture d’impresa”, dalla gestione del potere organizzativo e dalla leadership Prof Fabrizio Maimone, LUMSA_L18_2015-2016
Le teorie organizzative
Lo sfondo dell’analisi di Taylor: la fabbrica “fin de siecle”
L’organizzazione della fabbrica pre-tayloristica Manager Contratta le quote di produzione Caporeparto Contractor Impera sulla fabbrica Gestisce in maniera autonoma una quota di produzione Ha potere "di vita o di morte sugli operai" sta a metà tra dipendente e piccolo imprenditore Operaio Non ha alcun potere contrattuale, ne diritti
L’organizzazione scientifica del lavoro
Il contesto storico Progressi tecnico-scientifici (standardizzazione di prodotti e mezzi, produzione di pezzi intercambiabili, specializzazione produttiva) Crescita di dimensione dei complessi industriali Offerta di massa di forza lavoro non qualificata Potenzialità espansive del mercato (riduzione dei costi + qualità e innovazione dei prodotti)
La filosofia dello SM I principi dell’OSL: Lo sviluppo della scienza La selezione e l’addestramento scientifico dei lavoratori e il loro progressivo sviluppo Mettere insieme la scienza e i lavoratori scientificamente selezionati e addestrati Intima e costante collaborazione tra direzione e collaboratori
Le basi metodologiche 1. Studio “scientifico” dei METODI DI LAVORO; 2. Selezione e addestramento scientifico della manodopera 3. Instaurazione di rapporti di stima e di collaborazione tra direzione e manodopera 4. Distribuzione del lavoro e delle responsabilità SU 3 LIVELLI (Management, Quadri, Operai)
I meccanismi dell’OSL Principio Meccanismi Studio scientifico dei metodi Cronometro lavorativi Studio dei tempi Task Management Selezione e addestramento Test e colloqui di selezione scientifico dei lavoratori Diversa divisione del lavoro tra Struttura funzionale direzione e lavoratori Sistemi e tecniche di pianificazione Principio di eccezione Ruolo della collaborazione Istruzioni formali Lavoro a cottimo Job evaluation Ruolo della comunicazione Stile di direzione
One best way Esiste una maniera “migliore” di progettare ed organizzare il lavoro, per ciascun tipo di produzione Bisogna usare metodi scientifici per individuare il modo più efficiente di operare (One Best Way) E tenere sotto controllo tempi, metodi e la produttività dell’operaio
Teoria della direzione amministrativa Sviluppata da Fayol Si basa sul concetto di funzione direzionale E’ universale e diffusa Dirigere secondo Fayol significa: programmare, organizzare, comandare, coordinare, controllare
I principi della teoria della direzione amministrativa Divisione del lavoro Unità di comando Rispetto della linea di comando (scalarità, flussi di comunicazione) Numero di livelli gerarchici (rapporto tra efficienza e efficacia) Ampiezza dello span of control Suddivisione tra line e staff
La burocrazia d’impresa Gerarchia Specializzazione Norme e procedure Orientamento al compito/procedura Cultura della standardizzazione Autoreferenzialità Linguaggi specialistici
La scuola delle relazioni umane
La scuola delle relazioni umane Le ricerche di Elton Mayo: Indagine Western Electric Company presso lo stabilimento di Hawthorne (Chicago – 1924) Ricerche di E. Mayo e la sua equipe (1927 – 1932)
La scuola delle relazioni umane Le ricerche di Elton Mayo: - Fattori che favoriscono il rendimento - Motivi di soddisfazione e lamentela - Fattori di solidarietà e antagonismo informale tra operai
La scuola delle relazioni umane Importanza del fattore umano Anomia della società industriale e ruolo dell’azienda come istituzione reintegratice Primato degli aspetti informali nell’organizzazione produttiva
Il “credo” della scuola delle relazioni umane Influenza reciproca tra uomo e organizzazione Importanza del ruolo del fattore umano e della soddisfazione dei bisogni dei lavoratori
Le conclusioni Il ruolo del sistema informale Il ruolo degli incentivi di tipo non economico La rilevanza dei piccoli gruppi informali
Organizzazione e ambiente
La teoria della contingenza Anni 60 – 70 Non esiste un modello universale di organizzazione Il modello da adottare dipende da una serie di fattori contingenti, sia interni sia esterni, alle organizzazioni stesse Ed in particolare dall’ambiente di riferimento.
La teoria della contingenza Lawrence e Lorsch (1): Impatto dei «fattori contingenti»: tecnologia, fornitori e distributori, i clienti e i concorrenti, istituzioni, ecc. sulla struttura organizzativa
La teoria della contingenza Lawrence e Lorsch (2): Organizzazione = strumento di coordinamento delle transazioni tra gli agenti economici e l’ambiente. Progettazione organizzativa f incertezza ambientale: Ambienti stabili ⇒ strutture rigide e centralizzate Ambienti instabili ⇒ struttura poco formalizzata, decentrata, con un alto grado di differenziazione tra sottosistemi (necessità di integrazione)
La teoria della contingenza fit Alta CONTINGENZE ORGANIZZAZIONE misfit PERFORMANCE Bassa Isotta 2011
Organizzazione meccanica/organica Struttura organizzativa meccanica vs organica: Burns e Stalker Ambiente Ambiente Stabile Instabile Organizzazione Organizzazione meccanica organica • Struttura semplice • Struttura complessa • Bassa • Alta differenziazione differenziazione • Alta integrazione • Bassa integrazione • Processo decisionale • Centralizzazione decentrato • Standardizzazione • Aggiustamento reciproco
La teoria di Mintzberg Gli elementi chiave delle strategie organizzative: Efficacia della progettazione organizzativa = funzione della coerenza interna ed esterna; Tipologie (configurazioni) organizzative; Modelli teorici come idealtipi.
La teoria di Mintzberg Le cinque forme di coordinamento: Adattamento reciproco (adhocrazia) Supervisione diretta Standardizzazione dei processi di lavoro Standardizzazione dei risultati (output) Standardizzazione delle professionalità (input)
La teoria di Mintzberg Le componenti dell’organizzazione: • Nucleo Operativo (standardizzazione) • Vertice Strategico (adattamento reciproco): a) supervisione diretta; b) gestione delle relazioni dell'organizzazione col suo ambiente; c) sviluppo della strategia dell'azienda.
La teoria di Mintzberg Le componenti dell’organizzazione: • Linea intermedia (gerarchia) • Tecnostruttura (adattamento reciproco) • Staff di supporto (modalità ad hoc)
La teoria di Mintzberg Le componenti dell’organizzazione (Mintzber, 1985)
La teoria di Mintzberg Le configurazioni fondamentali: • Struttura semplice: vertice strategico + nucleo operativo (ad esempio PMI) • Burocrazia meccanica: alta standardizzazione e centralità della tecnostruttura (ad esempio FIAT anni 80 – 90). • Burocrazia professionale: standardizzazione delle competenze e centralità del nucleo operativo (ad esempio Società di consulenza)
La teoria di Mintzberg Le configurazioni fondamentali: • Struttura divisionale: specializzazione su prodotto/servizio, basso coordinamento tra strutture autonome • Adhocrazia: adattamento reciproco
La progettazione organizzativa
Progettazione organizzativa Differenziazione vs integrazione Differenziazione: processo di allocazione delle persone e delle risorse ai diversi compiti e definizioni delle relazioni operative di autorità finalizzate al raggiungimento degli obiettivi Processo di determinazione e controllo della divisione del lavoro/grado di specializzazione
Progettazione organizzativa Differenziazione: Verticale: gerarchia di ruoli e articolazione verticale Orizzontale: specializzazione (divisione del lavoro) dei ruoli e delle unità organizzative
Differenziazione verticale Organizzazione Direzione/BU Sotto-Unità Team Ruolo
Differenziazione Verticale Autorità: potere di prendere decisioni, coordinare e controllare il lavoro di altre persone, attribuire compiti e responsabilità a individui e gruppi Leadership: capacità di influenzare gli altri
Differenziazione Verticale Relazioni gerarchiche: rapporto di subordinazione tra capo e collaboratore Responsabile stabilimento Capo reparto Capo reparto UP 1 UP 2
Differenziazione Verticale Catena di comando o linea gerarchica: relazione verticale tra livelli gerarchici Nelle aziende tradizionali vigeva il principio della unicità della catena di comando AD Direttore Industriale Responsabile Stabilimento Capo reparto Capo turno
Differenziazione Verticale Relazioni funzionali: rapporto di dipendenza funzionale/collegamento Direttore Risorse Umane Responsabile Responsabile Stabilimento 1 Stabilimento 2
Sotto-unità organizzative Funzione: sotto-unità organizzativa composta da persone le cui attività contribuiscono agli stessi macro- processi/funzioni (ad esempio produzione, marketing, ecc.) o utilizzano conoscenze e competenze simili (ad esempio R&S).
Funzioni Tipologie: Direzionale: Executive board Linea: Operations Staff: supporto alla linea Controllo: Executive Management Committee, Internal Audit, ecc
Sotto-unità organizzative Business Unit: unità che raggruppa tutte le persone coinvolte nelle attività in cui si articola un macro processo di business e/o si rivolgo ad una specifica tipologia di cliente, settore di business, area geografica, ecc.,
Progettazione organizzativa Integrazione: Processi di coordinamento e collegamento tra i ruoli, le funzioni e unità organizzative, al fine di raggiungere gli obiettivi
Progettazione organizzativa I meccanismi di coordinamento (Costa-Giubitta 2010)
Progettazione organizzativa Integrazione: Gerarchia: management team Contatto diretto: reti di relazione Ruolo di collegamento: ad es. Project Management Office Task force: per attività trasversali Team: task force permanente Ruolo o reparto di integrazione: ad esempio funzioni di staff
Progettazione organizzativa Accentramento vs Decentramento Equilibrio tra centralizzazione e decentramento Standardizzazione vs aggiustamento reciproco Formalizzazione: regole scritte Socializzazione: norme informali e tacite
Autorità Organizzazione verticale vs Organizzazione piatta Rapporto tra dimensione/livelli gerarchici 1 2 1 3 4 5 2 6 7 3 Organizzazione verticale Organizzazione piatta
Autorità Problemi legati alla catena di comando «lunga»: Comunicazione Motivazione Costi burocratici Legge di Parkinson: i manager producono lavoro l’uno per l’altro Corollario: il lavoro si espande fino a saturare tutto il tempo disponibile
Autorità Catena minima di comando Un’azienda dovrebbe scegliere il numero minimo di livelli gerarchici per raggiungere gli obiettivi prefissati Principio dello span of control: il numero dei riporti di un manager dovrebbe essere inversamente proporzionale alla complessità dei compiti assegnati ai collaboratori
Micro-progettazione (Job Design) Mansione (Job): insieme dei compiti e delle responsabilità assegnati ad una persona, nell’ambito del sistema primario di lavoro Compito: insieme di attività umane elementari, legate tra di loro Sistema primario di lavoro: sistema di attività interdipendenti che concorrono alla realizzazione di un prodotto/servizio
Micro-progettazione Posizione organizzativa L’insieme di tutti i compiti e delle mansioni assegnate al “titolare” della posizione Ruolo organizzativo: Insieme dei comportamenti associati alla mansione/compito, Risultante dell’incontro tra le aspettative individuali e aspettative del team, capo, organizzazione
Micro-progettazione (Job Design) Management by objectives (Peter Drucker) Obiettivo: risultato da raggiungere in termini quantitativi e/o qualitativi
Micro-progettazione Obiettivo = S.M.A.R.T.: S = Specifico M = Misurabile A = Accessibile R = Realistico T = Temporizzabile
Microprogettazione Competenze: Insieme di fattori psicologici, motivazionali, di capacità, conoscenze ed esperienze che permettono all’individuo di svolgere con efficacia i compiti relativi al proprio ruolo. Distinguiamo tra: Competenza di soglia Competenza distintiva
Microprogettazione Job analysis: analisi della mansione/posizione organizzativa Job description: descrizione analitica dei principali compiti e mansioni di una posizione organizzativa Job specification (o job profile): profilo della posizione Job evaluation: valutazione comparativa (“pesatura”) delle posizioni organizzative
Organizzazione per funzioni La struttura funzionale organizza le attività/persone in base alle funzioni aziendali. In ciascuna direzione o area aziendale sono allocate le risorse chiave per una specifica funzione dell’impresa.
Organizzazione per funzioni
L’organizzazione per funzioni Vantaggi: • Specializzazione • Efficienza • Unicità della linea di comando
L’organizzazione per funzioni Svantaggi (controllo e integrazione): • Misurazione (informazione) • Problemi di dispersione geografica • Mancanza di visione di insieme • Comunicazione/compartimenti stagni • Rigidità • Orientamento al cliente • Adattamento ai cambiamenti di strategia
L’organizzazione divisionale Al crescere della complessità (prodotto, cliente, dispersione geografica) emerge la necessità di favorire una maggiore: - Differenziazione verticale; - Differenziazione orizzontale; - Integrazione.
L’organizzazione divisionale La struttura per divisioni ri-organizza le attività in termini di prodotto/servizio, segmento di mercato, area geografica.
L’organizzazione divisionale Può essere organizzata per: • Prodotto • Segmento di mercato • Aree geografiche
L’organizzazione multidivisionale Le divisioni possono diventare mini-aziende dotate di strutture di staff, autonomia decisionale e operativa. Queste strutture sono definite multi-divisionali.
L’organizzazione divisionale
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