DISEGNO DI LEGGE - Senato

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Senato della Repubblica                             XVIII    L E G I S L AT U R A

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 DISEGNO DI LEGGE
 d’iniziativa della senatrice MORONESE

 COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 5 DICEMBRE 2019

 Istituzione del Parco nazionale dei Monti Picentini e del Parco nazionale
 del Partenio

TIPOGRAFIA DEL SENATO
Atti parlamentari                              – 2 –         Senato della Repubblica – N. 64
                  XVIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI
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   ONOREVOLI SENATORI. – Il sistema orogra          è ben conservato con segni della secolare
fico dei Monti Picentini è parte integrante         presenza umana e merita di essere mante
dell’Appennino campano a cavallo tra le             nuto in questo stato, favorendo, di pari
province di Avellino e di Salerno. Esso rap         passo con l’evoluzione socio-economica, la
presenta un’unità geomorfologica abbastanza         sua graduale riconversione verso aspetti ori
omogenea, intorno alla quale sono ubicate           ginali e spontanei. Gli alti rilievi dei Monti
una serie di valli che contrastano con l’a          Picentini, formati da rocce dolomitiche e
sprezza e con la ripetitività delle alture. I       calcaree, costituiscono l’ossatura del settore
Monti Picentini costituiscono una delle mag         campano dell’Appennino meridionale, che si
giori e meglio conservate unità montuose            prolunga verso nord con i monti del Matese
dell’Appennino meridionale e forse la mi            e verso sud con i rilievi carbonatici del Ci
gliore in senso assoluto dell’Appennino             lento e del Pollino. Affiorano le rocce più
campano: sono coperti da estese foreste, go         antiche mai ritrovate nel meridione: le dolo
vernate in parte a fustaie generalmente di          mie del Triassico, riferibili a circa 200 mi
faggio, tra le più estese d’Italia, da cedui e      lioni di anni fa. La natura calcareo-dolomi
da una ricca e variegata presenza floristica,       tica del gruppo e le abbondanti precipita
tra tutti l’Aquilegia Champagnatii, e costi         zioni fanno dei Monti Picentini il più impor
tuiscono un grande « polmone verde ». An            tante nodo idrografico dell’Italia meridionale
che la fauna presenta singolarità di estrema        e uno dei maggiori d’Italia. Da esso dipar
importanza e interesse, prima fra tutte una         tono i fiumi Sele, Calore, Ofanto, Sabato,
popolazione di lupi dell’Appennino campano          Tusciano, Picentino e Solofrano, ma anche
di consistenza tale da potersi conservare e         numerosi torrenti, costituendo una risorsa
riprodurre, nonché l’importante presenza            idrica straordinaria.
della lontra. Inoltre vi sono: la volpe, la le         Il folto reticolo idrografico che avvolge il
pre, il gatto selvatico, la faina, la donnola, il   massiccio da ogni lato è integrato da nume
tasso, la martora e la puzzola. Sulle pareti        rose sorgenti con polle che vanno da pochi
rocciose nidificano l’aquila reale, gracchi         litri fino ad alcuni metri cubi al secondo, al
corallini, corvi imperiali e falchi. Sono pre       cune delle quali anche mineralizzate (sulfu
senti anche altri uccelli minacciati di estin       ree di Contursi Terme), altre invece di note
zione come, ad esempio, l’astore, il nibbio         vole portata come quelle di Caposele che
reale, le poiane, il picchio nero e il rampi        alimentano l’acquedotto pugliese (Puglia e
chino alpestre. Le grotte carsiche sono il ri       Basilicata), quelle del Serino che oltre Na
fugio per pipistrelli, per salamandre e per         poli approvvigionano buona parte della
numerose specie di insetti. Le acque sono           Campania, quelle di Acerno, Calabritto e Se
un patrimonio inestimabile sia per qualità          nerchia che alimentano la città di Salerno e
che per quantità e danno origine a sorgenti         buona parte della sua provincia e quelle di
che alimentano fiumi e acquedotti tra i più         Cassano Irpino, Sorbo Serbico, Mantella e
importanti d’Italia (da esse inizia l’acque         del Berardo di Montemarano che alimentano
dotto pugliese, il più lungo al mondo e il          la Puglia, l’Irpinia e una parte del Sannio.
terzo per portata d’acqua). Tutto il territorio     Circa 5 milioni di persone beneficiano di
Atti parlamentari                            – 3 –         Senato della Repubblica – N. 64
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tale risorsa idrica. Condizione, da sola, che     e ricreative e rientrano nelle aree caratteriz
determina l’importanza strategica nazionale       zate da svantaggi geografici o naturali ma
di tale gruppo montuoso. La tutela e la sal       contemporaneamente ricche di risorse am
vaguardia dei Monti Picentini non possono         bientali, culturali e naturali, per le quali la
essere di sola competenza della regione           politica di coesione dell’Unione europea
Campania che, benché abbia provveduto a           prevede strumenti finanziari per migliorare
istituirlo a parco regionale, di fatto non ha     l’accessibilità, promuovere e sviluppare le
attuato politiche di tutela ambientale man        attività economiche connesse al patrimonio
cando di risorse umane e finanziarie. L’im        esistente, incentivare l’uso delle risorse e in
pervio territorio montuoso ha conservato nel      coraggiare il turismo sostenibile. L’impor
corso dei secoli il suo carattere selvaggio       tanza dei Monti Picentini è fondamentale, lo
perché non è stato mai oggetto di profonde        si ribadisce, quale area per la salvaguardia
trasformazioni da parte dell’uomo: gli ani        di specie animali a rischio di estinzione
mali selvatici più rari e interessanti dell’Ir    quali il lupo, l’aquila reale e la lontra ed è
pinia sono presenti sui Monti Picentini.          un’area a elevata capacità per la reintrodu
Queste montagne stupiscono anche per i me         zione di animali selvatici storicamente pre
ravigliosi animali fossili conservati nelle       senti, nonché territorio adatto e necessario a
rocce: le conchiglie e i coralli si trovano       estendere (come ampliamento dell’areale) i
quasi ovunque, così come i pesci fossili,         piani di politica nazionale ed europea per la
mentre ad Acerno è stato riportato alla luce      sopravvivenza, la salvaguardia e la tutela
un elefante.                                      dell’orso bruno marsicano.
   Il valore ambientale del massiccio dei
                                                     La catena del Partenio, lunga 30 chilome
Monti Picentini è ampiamente attestato sul
                                                  tri, si colloca tra il Monte Taburno, a nord-
piano scientifico e convalidato dal punto di
                                                  ovest, ed il complesso dei Monti Picentini a
vista normativo, anche da strumenti di tutela
                                                  sud-est. Il sistema montuoso può conside
internazionale, tanto che:
                                                  rarsi costituito da almeno tre dorsali di di
   1) la legge 6 dicembre 1991, n. 394, rico
                                                  verse dimensioni, allungate tutte da est a
nosce l’area dei Monti Picentini come area
                                                  ovest e separate da profondi valloni, con
di reperimento prioritaria per l’istituzione a
                                                  corsi d’acqua a regime torrentizio. Le cime
Parco nazionale;
                                                  maggiori sono Montevergine (1480 metri),
   2) la regione Campania, con decreto del        Monte Avella (1598 metri) e Monte Ciesco
presidente della giunta regionale n. 378 del      Alto (1357 metri). Il bacino imbrifero mag
2003 ha istituito il Parco regionale dei          giore è quello del Fiume Calore, che per
Monti Picentini;                                  corre l’area nord del Partenio. Il territorio è
   3) nell’ambito della Rete Natura 2000 (di      comunque percorso da una rete di piccoli
rettiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21           torrenti a sviluppo limitato. Il rio Vergine
maggio 1992) dell’Unione europea, ospita          confluisce presso Avellino nel rio Fene
sette siti d’importanza comunitaria ed è zona     strelle, affluente del fiume Sabato. Di note
di protezione speciale;                           vole interesse le varie grotte presenti sul ter
   4) il Ministero dell’ambiente e della tutela   ritorio. Ingente è anche la presenza di fossili
del territorio e del mare ha individuato i        ritrovati sul territorio. Il suolo del Partenio è
Monti Picentini quale sito Bioitaly.              formato per buona parte da materiali piro
   Oltre agli aspetti menzionati, i Monti Pi      clastici, da materiali, cioè, di origine vulca
centini sono ricchi di risorse culturali, agro-   nica, provenienti dal vicino complesso vul
alimentari (castagne e vino con denomina          canico del Somma-Vesuvio. Si tratta di suoli
zioni protette), nonché potenzialità turistiche   particolarmente fertili.
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   I Monti del Partenio fanno parte del ver        acque, nei secoli, ha prodotto strutture del
sante campano dell’Appennino meridionale           tutto suggestive. Famose sono le Grotte di
e si estendono lungo un monoclinale che da         Camerelle, degli Sportiglioni, di San Mi
San Felice a Cancello si prolunga fino a           chele Arcangelo sul lato sud del Partenio, e
Mercogliano. L’area del Parco Partenio si          La Grotta di Mattiuccio e Grotta Candida
trova nell’unità idrogeologica dei Monti           sul lato nord. Il Torrente Caudino ed il Cla
D’Avella-Montevergine – Pizzo di Alvano,           nio, poi, creano forre e sbalzi d’acqua come
compresa tra la Valle Caudina e di Madda           le Cascatelle e la cascata di Acquapendente.
loni a Nord, la Piana di Nola e Salerno ad         Dal punto di vista geologico, ma anche
Ovest, la Valle del torrente Solofrana a Sud.      scientifico, non vanno sottovalutati i feno
Ad Est l’area, per un versante, è compresa         meni fossiliferi del Partenio. In varie parti
tra la Valle del fiume Sabato e, per l’altro, si   del territorio, in presenza di rocce calcaree,
affaccia sull’Alta Irpinia. Il bacino imbrifero    è facile rinvenire stromatoliti, migliolidi, ne
maggiore è quello del fiume Calore, che            rinee, diceratidi, spiroline, brachiopodi, ra
percorre l’area a nord del Partenio. Il terri      diolari, rudistacee. Esistono zone, spesso
torio è comunque, percorso da una rete di          lungo i corsi d’acqua, in cui è possibile rin
piccoli torrenti a sviluppo limitato. La mag       venire fossili di gasteropodi e lamellibranchi
gior parte dei piccoli corsi d’acqua, originati    come Murex, Brandaris, Deodora italica,
da sorgenti montane, presenta percorsi sot         Cardium, Pecten, Chlamis.
terranei, data la natura calcarea del terreno.
La struttura fondamentale del territorio è, in        Il Partenio è caratterizzato dalla pressoché
fatti, la roccia calcarea che, però, non ha in     totale copertura boschiva: un mantello inin
fluenzato, se non minimamente, la composi          terrotto, costituito da castagneti, e faggeti ri
zione del suolo, che rimane formata da ma          copre tutte le aree montane, ed è ancora alta
teriale piroclastico. Naturalmente la compo        la biodiversità faunistica. Quest’area è una
sizione del suolo è andata differenziandosi        vera e propria isola biogeografica, un pre
negli anni, per cui oggi ci troviamo di fronte     zioso polmone di verde e di natura, per il
a quattro principali gruppi. Il maggiore è         benessere e la gioia dei numerosi abitanti.
composto dai materiali vulcanici. Questi ter       Numerose anche le specie di rettili, la più
reni hanno una ottima fertilità e coprono          appariscente delle quali è il ramarro, dalla
circa il 70 per cento del Partenio. Vi sono,       tipica colorazione verde brillante. Altrettanto
poi, i suoli che, grazie agli agenti atmosfe       facili da osservare sono i Gechi, di colore
rici, si sono depositati nelle zone montane        grigio, che vivono in genere sulle pareti
pianeggianti, le valli, che presentano strut       esterne e assolate degli edifici. Più difficili
tura più piccola ed argillosa rispetto a quelli    da osservare, ma molto interessanti, la lu
piroclastici. Seguono i suoli costituiti da ar     scengola e l’orbetello, due sauri che hanno
gille che hanno poca fertilità. Infine tro         evoluto un comportamento strisciante atro
viamo i suoli a struttura calcarea e mista,        fizzando, o rinunciando del tutto agli arti. I
soprattutto nella fascia a sud del territorio. È   serpenti sono presenti nel Parco con diverse
proprio la diversa morfologia che ha consen        specie, di cui una sola, la vipera, potenzial
tito, negli anni lo sviluppo di boschi, la pre     mente pericolosa per l’uomo. La specie più
senza di una flora e fauna diversificate, di       comune è il biacco, un lungo serpente nero,
terreni fertili e di paesaggi suggestivi. Il Par   completamente innocuo. Altrettanto belli e
tenio è diversamente interessato anche da fe       lunghi il cervone, caratterizzato dalla pre
nomeni carsici e fossiliferi. Dove il suolo è      senza di quattro strisce nere longitudinali e
formato da roccia calcarea, l’erosione delle       il saettone, il serpente che compare nella
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simbologia della farmacologia e che viene            « Appennino parco d’Europa » (APE) e per
anche detto « colubro di Esculapio ».                la composizione della dorsale dei parchi na
   La classe dei vertebrati, che conta il mag        zionali, insieme al Cilento-Vallo di Diano, al
gior numero di specie, è quella degli uccelli.       Vesuvio e al Parco nazionale del Matese,
La pratica dell’avvistamento degli uccelli, o        necessari per la conservazione e lo sviluppo
« bird-watching », si va diffondendo sempre          della biodiversità. Si tratta, pertanto, di ter
più nel nostro paese. Nel Parco regionale            ritori che hanno valenza strategica nazionale
del Partenio nidificano più di 70 specie, di         per la vita e per lo sviluppo e che necessi
stribuite nei vari ambienti. Al quanto comuni        tano di un’adeguata tutela. L’istituzione di
e ben distribuiti sull’intero territorio del         questi due nuovi parchi nazionali può inoltre
Parco, sono il merlo, la cinciallegra, il frin       rappresentare una formidabile opportunità di
guello, il verdone, il cardellino, lo scric          sviluppo economico e sociale per le popola
ciolo, la gazza, la cornacchia grigia, la ci         zioni locali in un territorio che più di altri
vetta. passera d’Italia, taccola, rondone e ba       soffre oggi della crisi economica e dell’as
lestruccio, sono tipiche degli ambienti ur           senza di prospettive, attraverso la gestione
bani. sparviere, colombaccio, allocco, cu            sostenibile delle sue ricchezze naturali, rico
culo, picchio rosso maggiore, picchio verde,         noscendo loro, tra l’altro, il ruolo di custodi
cinciarella, picchio muratore, pettirosso, ca        di queste ricchezze. È poi da rilevare che i
pinera, luì piccolo, rampichino e ghiandaia,         Monti Picentini e i Monti del Partenio ri
sono comuni negli ambienti forestali. ghep           mangono l’unico gruppo montuoso dell’in
pio, barbagianni, upupa, averla piccola, pas         tera dorsale appenninica a non essere istituiti
sera mattugia, verzellino, zigolo nero prefe         a Parchi nazionali, pur essendo essenziale
riscono, invece, le aree agricole. gli ambienti      nel menzionato quadro strategico nazionale
rupestri e i prati pascoli di quota sono sor         delle politiche di tutela e di salvaguardia
volati da poiana, corvo imperiale, allodola,         della biodiversità, per lo sviluppo delle aree
codirosso spazzacamino, rondoni e pelle              interne avellinesi e salernitane e per il mi
grino. quest’ultimo è un falco particolar            glioramento della qualità della vita delle po
mente interessante perché dotato di una ve           polazioni dell’Italia meridionale. Infine, la
locità straordinaria che utilizza per catturare,     citata legge n. 394 del 1991, istitutiva di
in picchiata, le prede. Notevole, infine, la         parchi nazionali, all’articolo 34, comma 6,
presenza del lupo, che però utilizza il terri        individua rispettivamente alla lettera d) e g),
torio del Partenio solo per spostamenti erra         come aree di reperimento prioritarie: i Monti
tici, non potendo disporre di una sufficiente        Picentini (Terminio e Cervialto) ed il Parco
quantità di prede. L’unica che potrebbe sod          del Partenio. Tale aree sono individuate per
disfare questa esigenza è il cinghiale, pre          essere istituite come parchi nazionali. In
sente in seguito a introduzione operate nel          conclusione, l’istituzione del Parco nazionale
passato a fine venatorio. Nel parco si stima         dei Monti Picentini e del Parco nazionale
la presenza di oltre una trentina di specie:         del Partenio rappresenta oggi la naturale
vari micromammiferi insettivori, le talpe, il        prosecuzione di un lungo processo norma
riccio, alcuni pipistrelli, la volpe, la faina, la   tivo e di tutela di un’area protetta che l’am
donnola e il tasso.                                  biente naturale e la ricchezza storica e cul
   L’istituendo Parco nazionale dei Monti Pi         turale dei luoghi rendono un unicum irripe
centini e Parco nazionale del Partenio costi         tibile insieme agli altri parchi della dorsale
tuirebbero un nodo essenziale per il progetto        appenninica.
Atti parlamentari                            – 6 –        Senato della Repubblica – N. 64
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           DISEGNO DI LEGGE

                    Art. 1.
        (Istituzione del Parco nazionale
               dei Monti Picentini)

   1. È istituito il Parco nazionale dei Monti
Picentini, già individuato quale area di repe
rimento ai sensi dell’articolo 34, comma 6,
lettera d), della legge 6 dicembre 1991,
n. 394.
   2. Entro centottanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, con
decreto del Presidente della Repubblica, su
proposta del Ministro dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare, sentita la re
gione Campania, è istituito l’Ente Parco na
zionale dei Monti Picentini.
   3. Per la delimitazione e per la zonizza
zione provvisorie del Parco nazionale dei
Monti Picentini, il Ministro dell’ambiente e
della tutela del territorio e del mare, pro
cede, ai sensi dell’articolo 34, comma 3,
della legge 6 dicembre 1991, n. 394, entro
centottanta giorni dalla data di entrata in vi
gore della presente legge, facendo coincidere
i confini con quelli individuati dal Parco re
gionale dei Monti Picentini istituito con de
creto del presidente della giunta regionale
della Campania n. 378 dell’11 giugno 2003
e con deliberazione della giunta regionale
della Campania n. 1539 del 24 aprile 2003,
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della re
gione Campania, numero speciale, del 27
maggio 2004. Il Parco nazionale dei Monti
Picentini acquisisce e fa propria tutta la do
cumentazione istitutiva del citato Parco re
gionale e in particolare i pareri rilasciati da
gli enti locali per adottare le misure di sal
vaguardia provvisorie.
Atti parlamentari                            – 7 –        Senato della Repubblica – N. 64
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   4. La gestione provvisoria del Parco na
zionale dei Monti Picentini, fino all’istitu
zione dell’Ente Parco nazionale dei Monti
Picentini, ai sensi della legge 6 dicembre
1991, è affidata a un apposito comitato di
gestione istituito con decreto del Ministro
dell’ambiente e della tutela del territorio e
del mare, in conformità ai princìpi di cui al
l’articolo 9 della citata legge n. 394 del
1991.
   5. L’Ente Parco regionale dei Monti Pi
centini continua a svolgere le sue funzioni
fino alla data di istituzione dell’Ente Parco
nazionale dei Monti Picentini.
   6. L’Ente Parco nazionale dei Monti Pi
centini ha personalità di diritto pubblico ed
è sottoposto alla vigilanza del Ministero del
l’ambiente e della tutela del territorio e del
mare.
   7. Il Parco nazionale dei Monti Picentini
promuove il recupero del patrimonio cultu
rale, architettonico e urbanistico esistente,
mediante interventi volti alla riqualificazione
ecosostenibile finalizzata al migliore utilizzo
del patrimonio stesso.

                    Art. 2.
        (Istituzione del Parco nazionale
                   del Partenio)

   1. È istituito il Parco nazionale del Parte
nio, già individuato quale area di reperi
mento ai sensi dell’articolo 34, comma 6,
lettera g), della legge 6 dicembre 1991,
n. 394.
   2. Entro centottanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, con
decreto del Presidente della Repubblica, su
proposta del Ministro dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare, sentita la re
gione Campania, è istituito l’Ente Parco na
zionale del Partenio.
   3. Per la delimitazione e per la zonizza
zione provvisorie del Parco nazionale del
Partenio il Ministro dell’ambiente e della tu
Atti parlamentari                             – 8 –       Senato della Repubblica – N. 64
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tela del territorio e del mare, procede, ai
sensi dell’articolo 34, comma 3, della legge
6 dicembre 1991, n. 394, entro centottanta
giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, facendo coincidere i confini
con quelli individuati dal Parco regionale del
Partenio istituito con decreto del presidente
della giunta regionale della Campania n. 780
del 6 novembre 2002 e con deliberazione
della giunta regionale della Campania
n. 1405 del 12 aprile 2002, pubblicata nel
Bollettino Ufficiale della regione Campania,
numero speciale, del 27 maggio 2004. Il
Parco nazionale del Partenio acquisisce e fa
propria tutta la documentazione istitutiva del
Parco regionale del Paternio e in particolare
i pareri rilasciati dagli enti locali per adot
tare le misure di salvaguardia provvisorie.
   4. La gestione provvisoria del Parco na
zionale del Partenio, fino all’istituzione del
l’Ente Parco nazionale del Partenio, ai sensi
della legge 6 dicembre 1991, n. 394, è affi
data a un apposito comitato di gestione isti
tuito con decreto del Ministro dell’ambiente
e della tutela del territorio e del mare, in
conformità ai princìpi di cui all’articolo 9
della citata legge n. 394 del 1991.
   5. L’Ente Parco regionale del Partenio
continua a svolgere le sue funzioni fino alla
data di istituzione dell’Ente Parco nazionale
del Partenio.
   6. L’Ente Parco nazionale del Partenio ha
personalità di diritto pubblico ed è sottopo
sto alla vigilanza del Ministero dell’am
biente e della tutela del territorio e del mare.
   7. Il Parco nazionale del Partenio pro
muove il recupero del patrimonio culturale,
architettonico e urbanistico esistente, me
diante interventi volti alla riqualificazione
ecosostenibile finalizzata al migliore utilizzo
del patrimonio stesso.

                    Art. 3.
         (Misure di incentivazione)
   1. Ai comuni e alle province il cui terri
torio è compreso, in tutto o in parte, entro i
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confini dei Parchi nazionali di cui agli arti
coli 1 e 2 è, nell’ordine, attribuita priorità
nella concessione di finanziamenti dell’U
nione europea, statali e regionali richiesti
per la realizzazione, nel territorio compreso
entro i confini dei medesimi Parchi nazio
nali, dei seguenti interventi:
     a) restauro dei centri storici e degli edi
fici di particolare valore storico e culturale;
        b) recupero dei nuclei abitati rurali;
    c) opere igieniche e idropotabili e di ri
sanamento dell’acqua, dell’aria e del suolo;
     d) opere di conservazione e di restauro
ambientale del territorio, comprese le attività
agricole e forestali;
     e) attività culturali nei campi d’inte
resse del Parco;
        f) agriturismo;
        g) attività sportive compatibili;
     h) strutture per l’utilizzazione di fonti
energetiche a basso impatto ambientale quali
il metano e altri gas combustibili, nonché
interventi volti a favorire l’uso di energie
rinnovabili.

                       Art. 4.
             (Disposizioni finanziarie)

   1. Al fine dell’istituzione dei Parchi na
zionali di cui alla presente legge, è autoriz
zata per l’anno 2020 la spesa di euro
1.000.000 per il Parco nazionale dei Monti
Picentini di cui all’articolo 1 e la spesa di
euro 500.000 per il Parco nazionale del Par
tenio di cui all’articolo 2.
   2. Agli oneri di cui al comma 1 si prov
vede mediante corrisponde riduzione dello
stanziamento del fondo speciale di parte cor
rente iscritto, ai fini del bilancio triennale
2020-2022, nell’ambito del programma
« Fondi di riserva e speciali » della missione
« Fondi da ripartire » dello stato di previ
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sione del Ministero dell’economia e delle fi
nanze per l’anno 2020, allo scopo parzial
mente utilizzando l’accantonamento relativo
al medesimo Ministero.
   3. Il Ministro dell’economia e delle fi
nanze è autorizzato ad apportare, con propri
decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
€   1,00
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