Dipartimento di Lettere e Filosofia
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Dipartimento di Lettere e Filosofia Corso di Laurea: Scienze del turismo Progetto realizzato per la didattica riguardante il laboratorio competenze per l’inserimento nel mondo del lavoro e il metodo interdisciplinare a cura di Domenico Barricelli Tradizione, flessibilità e affidabilità: dalla crisi alla ripartenza Carrani Tours: valorizzazione del territorio italiano Project work realizzato da: Elisa Potenziani Martina Vadrucci Giulia Vitelli Claudia Giorgi Gabriel Palcau Myslim Bala Referente aziendale: Chiara Gigliotti, General Manager Carrani Tours 1
Sommario 1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................................. 3 2. CHE COS'E' UN TOUR OPERATOR .................................................................................................................. 4 2.1 COME AVVIARE UN TOUR OPERATOR..................................................................................................... 5 2.2 L'EVOLUZIONE DEL MERCATO DEI TOUR OPERATOR .............................................................................. 7 2.3 L’INCOMING IN ITALIA PRIMA E DOPO IL LOCKDOWN ......................................................................... 10 3. CARRANI TOURS DALL’IDEA ALLA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO .............................................................. 11 3.1 L’ITALIA COME META ............................................................................................................................ 11 3.2 IL POSIZIONAMENTO DI CARRANI TOURS NEL MERCATO INTERNAZIONALE ....................................... 12 3.3 IL TARGET DI RIFERIMENTO................................................................................................................... 12 4. COME CREANO VALORE PER FIDELIZZARE IL CLIENTE................................................................................. 14 4.1 L'OFFERTA TURISTICA ATTUALE ............................................................................................................ 14 5. ANALISI DEL FENOMENO COVID-19 ............................................................................................................ 16 5.1 CONSEGUENZE NEL MONDO DEL TURISMO ......................................................................................... 16 6. OPPORTUNITÀ E SCENARI PER LA RIPRESA ................................................................................................. 20 6.1 GLI EVENTI COME STRUMENTO DI MARKETING ................................................................................... 21 6.2 LA PRESENZA SUI NETWORK PER LA VICINANZA AL CLIENTE................................................................ 23 6.3 QUESTIONARI E SONDAGGI PER AIUTARE L’AZIENDA........................................................................... 24 6.4 IL TURISMO SOSTENIBILE PER AIUTARE L’ITALIA A RIPARTIRE .............................................................. 25 6.5 CARRANI E IL TURISMO SOSTENIBILE .................................................................................................... 27 7. CONCLUSIONI .............................................................................................................................................. 28 SITOGRAFIA ..................................................................................................................................................... 29 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................................................. 30 2
1. INTRODUZIONE Il fenomeno Covid-19, un’epidemia a livello mondiale, ha cambiato profondamente la vita di tutti i cittadini limitando la sicurezza, gli spostamenti e i rapporti sociali, colpendo duramente l’economia di tutte le nazioni e nello specifico il campo del turismo. In questo progetto abbiamo preso in analisi il caso aziendale Carrani Tours, tour operator incoming italiano con sede a Roma, osservando come svolge la propria attività e tramite esso abbiamo analizzato l’importanza dell’incoming in Italia, ponendo a confronto la situazione antecedente al fenomeno e ipotizzando poi cosa succederà in successione a esso. In seguito a questa analisi approfondita del caso abbiamo deciso di proporre a Carrani delle possibili soluzioni per la ripartenza a seguito di questa toccante situazione tramite la valorizzazione del territorio italiano. 3
2. CHE COS'E' UN TOUR OPERATOR I Tour operator sono una figura cardine nel mondo turistico, essi si occupano dell'organizzazione, della costruzione e della commercializzazione di pacchetti turistici da vendere ad un prezzo forfetario (all-inclusive), comprendenti una serie di servizi dalla scelta del volo o di un treno a quella dell'albergo, dalla prenotazione dei transfer a quella di servizi aggiuntivi che ruotano intorno alla vacanza, permettendo al cliente di ricevere un prodotto sicuro e di effettuare un viaggio in tutta tranquillità. Il tour operator può occuparsi di incoming o outgoing. In entrambi i casi, l'azienda diffonde i propri pacchetti turistici e servizi mediante le agenzie di viaggio, tramite cataloghi cartacei, brochure, dépliant, attraverso il proprio sito o tramite i social media. I tour operator possono distinguersi in diverse tipologie: - Tour operator incoming: offrono servizi di accoglienza del turista in una determinata area o destinazione, come ad esempio: o Transfer aeroporto-hotel e viceversa; o NCC o semplice autonoleggio; o Soggiorno in strutture ricettive; o Pranzi o cene; o Visite guidate; o Biglietti musei, monumenti, spettacoli, ecc. - Tour operator outgoing: crea pacchetti turistici per i viaggiatori in partenza dal proprio paese verso un altro, in parole semplici, organizza viaggi all'estero. Anche i tour operator outgoing possono offrire servizi come: o Trasporto; o Alloggio; o Ristorazione; o Visite guidate; o Eventi e molto altro ancora. - Tour operator autore: creano un pacchetto turistico completo, che non è un semplice viaggio ma un'esperienza indimenticabile e tutta da vivere da parte del turista. Un tour operator d'autore, grazie all'esperienza e la conoscenza profonda di un luogo, infatti, fa in modo che il viaggiatore visiti luoghi e viva esperienze che autonomamente non sarebbe in grado di procurarsi; - Tour operator integrati: rappresentano la forma più completa e rischiosa, il tour operator acquista propri villaggi, alberghi, resort, così da assicurare un maggiore controllo sui fornitori e quindi garantire un prodotto di migliore qualità. 4
Dal punto di vista gestionale si possono distinguere: - Tour operator vuoto/pieno: il tour operator paga le camere di un hotel o i posti su un volo lo stesso prezzo, sia che le riempia sia che rimangano vuote. Tutti i rischi e gli oneri ricadono sul T.O.; - Release: il tour operator dispone di un numero di posti da poter vendere fino ad un certo numero di giorni prefissati prima dell'inizio del soggiorno o del volo. Nel caso questi posti non vengano venduti, oneri e rischi ricadono sugli hotel o sui vettori aerei. Altri tour operator realizzano prodotti con un focus ben preciso. Ad esempio può essere: - Naturalistico; - Enogastronomico; - Turismo sostenibile e responsabile; - Ricettivo (strutture ricettive). 2.1 COME AVVIARE UN TOUR OPERATOR I tour operator italiani nascono e vivono come creature di imprenditori individuali. Diventano anche società di grandi dimensioni, ma l'impronta personale dei loro inventori si mantiene forte. Il loro numero di addetti è spesso ridotto, con la conseguenza che, nella maggior parte dei casi, tutti fanno tutto. Ne consegue che i loro organigrammi risentono di un approccio tipico delle piccole imprese. Si può aprire un tour operator in diversi modi, ad esempio associandosi ad un marchio già esistente (franchising), o aprendo un'agenzia indipendente. La differenza la fanno i costi: associandosi infatti ad un'impresa già operante nel settore, ovviamente le spese di avviamento diminuiscono. Tuttavia, chi desidera aprire un tour operator indipendente può fare affidamento sulle agevolazioni. Ne esistono diverse: Regionali, Nazionali, Comunitarie. Si può scegliere la via tradizionale aprendo un ufficio in cui ricevere il pubblico, oppure avviare la propria attività online, offrendo i propri servizi direttamente sul web (sebbene anche in questo caso, è necessario aprire una sede fisica). In ogni caso prima di aprire un tour operator bisogna considerare la concorrenza, facendo analisi di mercato approfondite, e cercando di offrire servizi sempre diversi e innovativi. Quello dei tour operator è un ambito in continua evoluzione, che richiede capacità innovative oltre che intercettare i gusti del pubblico. Per iniziare un'attività come tour operator è preliminarmente necessario occuparsi delle pratiche burocratiche, oltre a dover fare un investimento per dotarsi della struttura, del personale e delle attrezzature necessarie. 5
Il primo passo per aprire un tour operator è quello di possedere l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività di “produzione ed organizzazione di viaggi e soggiorni” (licenza), così come prevista e stabilita dalla Legge Quadro sul turismo – Legge 29 Marzo 2001, n. 135 – e relative deleghe alle Regioni, nonché dalla Direttiva n. 90/314/CEE concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti tutto compreso, per come recepita dalla legislazione nazionale, attuale D.lgs. 79/2011 (codice del turismo). Il secondo requisito per aprire un tour operator è quello di avere all'interno dell'azienda il direttore tecnico, cioè il garante della parte tecnica dell'attività, la figura professionale responsabile che cura tutti gli aspetti di un tour operator, quali ad esempio l'organizzazione e la vendita di viaggi e servizi legati al turismo. La qualifica di direttore tecnico si acquisisce superando uno specifico esame di idoneità che viene bandito dalle Regioni o dalle Province. Per diventare direttore tecnico nel settore turistico è necessario avere almeno un diploma di scuola superiore ed è molto utile la conoscenza di almeno due lingue straniere. Chi desidera avviare un tour operator ma non ha le competenze come direttore tecnico, può anche assumere un professionista esterno. Per l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività, in alcune Regioni è obbligatorio il versamento di apposito Deposito Cauzionale (o polizza fidejussoria alternativa), in osservanza delle disposizioni previste in materia dalla convenzione internazionale relativa ai contratti di viaggio di cui alla Legge 1084/1977, nonché dal Decreto Legislativo 206/2005 riguardo al circuito “tutto compreso”. Tale Deposito Cauzionale ha la funzione di copertura di eventuali versamenti dovuti per sanzioni amministrative pecuniarie non corrisposte, a fronte di ordinanze o ingiunzioni di pagamento. È inoltre necessario dotarsi di apposita polizza assicurativa RC (Responsabilità Civile) a garanzia dell'esatto adempimento degli obblighi assunti verso i clienti con il contratto di viaggio e in relazione al costo complessivo dei servizi offerti. Dal luglio 2016, i tour operator e le Agenzie di viaggio debbono obbligatoriamente dotarsi di una copertura per il rischio di insolvenza o fallimento. È necessaria inoltre l'iscrizione nel Registro delle Imprese tenuto dalla CCIAA (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) competente per le specifiche attività aventi ad oggetto l'organizzazione di soggiorni, viaggi e/o vacanze. Per avviare un tour operator tradizionale, è inoltre necessario acquistare o affittare un locale in cui aprire l'ufficio. Fatto ciò, sarà necessario munirsi delle attrezzature (scrivania, lampade, computer...) ed assumere il personale necessario a svolgere l'attività. Altro passo fondamentale è poi quello di sbrigare le pratiche burocratiche necessarie. In particolare si deve aprire la Partita IVA; si deve procedere a registrare l'attività all'Agenzia delle Entrate e presso la Camera di Commercio; si deve richiedere la licenza necessaria ad 6
operare nel settore turistico all'amministrazione competente; inoltre bisogna iscriversi all'INPS per il versamento dei contributi previdenziali dell'Attività (- S.C.I.A. - Segnalazione Certificata di Inizio Attività che consente alle imprese di iniziare, modificare o cessare un'attività produttiva senza dover più attendere i tempi e l'esecuzione di verifiche e controlli preliminari da parte degli enti competenti; essa deve esse presentata prima dell'inizio dell'attività) alla Provincia in cui si vuole stabilire la sede del tour operator. Nello specifico, si dovranno presentare all'amministrazione: una polizza assicurativa per garantire i terzi da eventuali danni; un deposito cauzionale o una polizza fideiussoria (ossia la garanzia di una banca o di una assicurazione), necessari a coprire eventuali sanzioni emesse nei confronti del tour operator (ogni Regione stabilisce la somma da versare a titolo di deposito cauzionale). 2.2 L'EVOLUZIONE DEL MERCATO DEI TOUR OPERATOR I tour operator sono, come detto, gli organizzatori di servizi e pacchetti turistici che vengono offerti al pubblico. L'inventore del turismo organizzato fu l'Inglese Thomas Cook che attuò nel 1841 quello che è considerato il primo viaggio organizzato della storia: fece viaggiare seicento persone da Leicester a Loughborough al prezzo di uno scellino, su dei vagoni aperti di un treno. Anche se non ci fu sistemazione alberghiera, Thomas Cook operò da imprenditore: affittò il treno e quindi si può dire che fece il primo charter della storia, rivendendo poi i biglietti ai singoli viaggiatori. Nel 1845 cominciò a organizzare servizi turistici a suo nome e a costruire i primi package tour: acquistava i diversi biglietti e il soggiorno in albergo, rivendendo il tutto a prezzo forfetario. I primi a svolgere attività di tour operating in senso moderno sono state le grandi imprese nord europee che hanno creato il prodotto modello enclave (che significa “recinto”, in quanto prevede il trasporto e il soggiorno in una struttura chiusa dove il turista trova tutti i servizi che desidera senza dover mai uscire dalla struttura) e cominciato a trasportare con i voli charter grossi gruppi di turisti in alberghi e villaggi di grandi dimensioni. Questo modello è nato negli anni '50 ad opera dei tour operator tedeschi i quali avevano scelto come meta principale la Spagna, Paese che rispondeva alla necessità di vacanza e di sole degli abitanti della Germania (in particolare nel nord) alla ricerca di caldo e relax. In Germania la maggior parte dei clienti richiedeva (e richiede) ai tour operator non la realizzazione di un sogno, ma un servizio che soddisfi l'esigenza di sole, mare, riposo, comodità, divertimento. E così il viaggiatore tedesco ritorna volentieri sempre nello stesso posto se soddisfa le sue esigenze, per lo più poco legate alla destinazione. Ciò ha indotti i tour operator di quel paese a integrarsi verticalmente (acquistando alberghi, aerei, pullman, corrispondenti locali) o orizzontalmente (creando diversi marchi per soddisfare una clientela diversificata). 7
Diversa è l'evoluzione in Gran Bretagna. Essendo un'isola, il Regno Unito ha sempre avuto il problema del come raggiungere gli altri Paesi, considerata l'impossibilità di utilizzare i mezzi di terra (altrove più diffusi). E così anche i tour operator britannici hanno sentito come prima necessità l'integrazione verticale con i vettori. Diversi tour operator inglesi sono nati proprio da compagnie aeree, per riempire i loro aeromobili. A differenza dei tedeschi, però, gli inglesi amano cambiare destinazione e quindi i gruppi turistici britannici non hanno acquistato alberghi, ma hanno sempre concluso contratti temporanei. I tour operator italiani nascono come piccole agenzie di viaggio, create da singoli imprenditori. I primi tour operator furono Alpitour che proponeva gite domenicali in pullman e Franco Rosso il cui primo pacchetto fu la visita dell'aeroporto di Torino Caselle. Poi cominciarono a vendere tour in pullman dell'Europa, quando già i tedeschi e gli inglesi usavano i primi voli charter. Il loro sviluppo fu rallentato, oltre che dalla disponibilità degli italiani, del mare “fai da te”, dal monopolio nel trasporto aereo di Alitalia, che non consentiva di ricorrere come si faceva negli altri paesi, all'uso dei charter (i voli noleggiati) per costruire i pacchetti. Nelle destinazioni lontane si arriva con costosi voli di linea. Solo la liberalizzazione degli anni Ottanta consentì alle agenzie italiane di fare ricorso ai voli noleggiati e quindi fu solamente alla fine di quel decennio che anch'esse poterono cominciare a costruire i pacchetti così come si faceva nel nord Europa e quindi diventare tour operator a tutti gli effetti. La crescita degli anni Novanta fu così impetuosa che gli imprenditori che avevano creato inizialmente piccole agenzie di viaggio si trovarono a gestire aziende che crescevano a dismisura. Tale processo di sviluppo durò ben poco a causa degli attentati dell'11 settembre 2001. Dopo l'abbattimento delle torri del World Trade Center di Manhattan, la diffusione del terrorismo organizzato divenne un elemento condizionante i flussi turistici e così i tour operator italiani fecero marcia indietro e cominciarono a dismettere le strutture che avevano. Il mercato operò una feroce selezione e così si portarono al fallimento quelli che non avevano trovato un loro equilibrio e ridimensionando i ricavi di vendite degli altri. I turisti italiani conoscono e utilizzano molto poco i tour operator, anche perché questi poco hanno fatto per presentarsi al pubblico e non hanno saputo trarre profitto dalla situazione favorevole che si era presentata loro negli anni Novanta. I tour operator si appoggiano interamente alle agenzie di viaggio, cui affidano non solo il compito di intermediazione sui loro pacchetti, ma anche quello di promuovere e comunicare il loro prodotto, oltre ad assistere la clientela in molte fasi della vendita che non riescono a controllare. Non solo non sono attrezzati per la vendita diretta al pubblico, ma non appaiono neppure in grado di gestire le pratiche in tutte le loro fasi, comprendenti la stipulazione dei contratti e i rapporti con i turisti nelle comunicazioni necessarie per i frequenti cambiamenti di orario, di rotta, di sistemazione che si rendono necessari. Lasciano completamente queste incombenze alle agenzie di viaggio, che sono invece abituate al rapporto diretto con i viaggiatori. Gli educational (viaggi di prova), oggi sempre più definiti fam trip (familiarisation trip, cioè viaggi di familiarizzazione con il prodotto) e tutte le attività promozionali sono 8
sempre rivolte esclusivamente alle agenzie rivenditrici. La conseguenza più immediata è che il pubblico non conosce i tour operator (dedotte poche eccezioni); non li sa distinguere e quando chiede di acquistare un package tour affida la scelta dell'operatore alle agenzie di viaggio. E non sono pochi i casi in cui il turista continua a non sapere il nome del tour operator neppure dopo aver acquistato il viaggio. Il fatturato complessivo del tour operating italiano, attorno agli 8 miliardi di euro, è pari a meno di un decimo delle spese turistiche dei viaggiatori del paese ed è ancora in calo. E questo perché i consumatori non vedono un valore aggiunto nell'offerta dei tour operator che giustifichi il maggior prezzo che richiedono rispetto agli stessi servizi acquistati direttamente, soprattutto riguardo al prodotto più comune (volo + soggiorno al mare). La consapevolezza dell'importanza del controllo sulla distribuzione ha indotto però alcuni fra i maggiori tour operator italiani ad acquisire proprie reti di vendita. Ed è sempre più sviluppato anche il processo contrario, con le reti di vendita che non solo tendono a diventare tour operator, ma ne acquisiscono anche. Il mondo del turismo è stato rivoluzionato nel nuovo millennio da numerosi eventi, ma soprattutto, da due protagonisti che hanno saputo usare al meglio quello strumento rivoluzionario costituito dalla rete Internet. Sono i vettori low cost e le OTA (Online Travel Agencies), con il conseguente sviluppo dei metamotori. Le scelte tariffarie delle compagnie aeree a basso prezzo condizionano sempre più i flussi turistici. Negli anni Novanta hanno sviluppato soprattutto una rete di collegamenti fra le grandi città, dando un impulso fortissimo ai week-end, agli short break. La possibilità di trascorrere un fine settimana in una importante città europea con pochi euro ha indotto molti viaggiatori a compiere viaggi precedentemente insperati. La prenotazione avviene facilmente, a qualsiasi ora, da casa. Lo stesso per gli alberghi, per i quali si trova nei siti delle OTA un'offerta amplissima. Nel nuovo millennio le compagnie aeree a basso prezzo hanno esteso sempre più la loro rete anche verso destinazioni di vacanze: isole greche, Baleari, Sicilia, città turistiche e anche mete religiose come Lourdes o Santiago de Compostela. Alla possibilità di raggiungere tante località per vacanze con pochi soldi si aggiunge quella di trovare in rete una sistemazione in alberghi e villaggi a prezzi favorevoli. A questo punto il consumatore si chiede quale sia il valore aggiunto che forniscono i tour operator nei loro pacchetti, che costano molto di più rispetto alla costruzione dei servizi compiuta servendosi di aziende in rete. Fra il 2009 e il 2014 hanno chiuso importanti tour operator italiani. Ci si sarebbe aspettati che almeno una parte dei clienti di questi tour operator si sarebbero rivolti ad altri. E invece quasi tutte le aziende del comparto (sia quelle grandi sia quelle medie sia quelle piccole, con la sola eccezione dei fornitori di crociere) hanno perso fatturato. Dove sono andati quei viaggiatori? Si sono organizzati diversamente andando ad acquistare voli, hotel e viaggi in rete. Questa attività, però, non va confusa con il “fai da te”. Il viaggiatore che compra servizi presso le OTA che li assemblano si può dire che faccia dynamic packaging. Si deve ricordare che le OTA sono a tutti gli effetti agenzie di viaggio e che è frequente l'acquisto per loro tramite, oltre che di soggiorni alberghieri, anche 9
di voli e spesso della somma di volo + hotel, cioè di quelli che tecnicamente e giuridicamente sono pacchetti turistici tutto compreso. La responsabilità non è di internet, come qualcuno potrebbe pensare. Internet è solo uno strumento, un oggetto, non un soggetto. C'è chi lo usa proficuamente e chi no. Vale un principio difficilmente superabile: perché si deve spendere di più per avere qualcosa che si può avere a meno? La risposta è: solo se quel che costa di più vale di più. E questa è la sfida che i tour operator devono affrontare. 2.3 L’INCOMING IN ITALIA PRIMA E DOPO IL LOCKDOWN Uno studio di Thrends (società di consulenza specializzata in analisi e strategie nel settore Tourism & Hospitality), presenta le prime proiezioni di questa crisi sul comparto alberghiero. Lo studio prevede un crollo della domanda alberghiera del -55% sui volumi(presenze) 2018- 2019. Dal 2017 gli stranieri rappresentano infatti il 50% delle presenze totali. L’Italia dipende in gran parte dall’Europa, da cui proviene il 79% di tutte le presenze (notti) straniere. Lo scenario ipotizzato dalla ricerca per la fine del lockdown al 15 maggio vede l’economia italiana significativamente indebolita, con ricadute generalizzate su tutti i profili di domanda. In questo scenario si affermeranno forme di viaggio concentrate prevalentemente in Italia e di breve-medio raggio o nei dintorni della residenza abituale, con soggiorni in strutture extra-alberghiere. E per il mese successivo alla riapertura non si dovrebbero registrare prenotazioni leisure. Le destinazioni più colpite in Italia saranno le città d’arte con un calo potenziale sul volume annuo del 2020 pari a circa il 50% nello scenario più favorevole. Per quanto riguarda il trasporto aereo, settore chiave per il turismo, in particolare per l’incoming di lungo raggio, (dal 30 marzo al 5 aprile) il traffico totale nel nostro Paese, rispetto allo stesso periodo del 2019, è calato del 93%. Questo inevitabile calo dei collegamenti e dei passeggeri avrà conseguenze dirette sulla spesa turistica straniera in Italia. Se l’emergenza coronavirus continuerà ancora a lungo, si rischia nel 2020 di ipotecare circa il 30% della spesa incoming verso l’Italia. Il turismo è il settore che registra gli impatti maggiori: ricettività e intermediazione rischiano di perdere il 30-35% di fatturato se non il 60-70% (vedere nel dettaglio il capitolo 5.1). 10
3. CARRANI TOURS DALL’IDEA ALLA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO Nasce nel 1925 grazie al fondatore Benedetto De Angelis, l’idea di fornire un’offerta strutturata per le visite guidate di Roma. Carrani Tours ha attraversato molte crisi nel corso degli anni, la prima fu sicuramente la Seconda Guerra Mondiale; però con la ripresa nel 1940, oltre alle visite guidate nella città eterna, decise di allargare i suoi orizzonti, organizzando visite anche in altre città (Capri, Pompei, Tivoli, Sorrento, Assisi, Firenze e Venezia). In quegli stessi anni arrivarono le prime licenze, come agenzia di viaggi e turismo autorizzata e come operatore di autobus a fini turistici. Questo portò un aumento delle richieste di pernottamento alla prima agenzia di Carrani Tours, ancora oggi presente in Piazza della Repubblica. Tra gli anni 70 e 80 all’interno dell’azienda viene aperto l’ufficio ricettivo e una nuova azienda negli Stati Uniti; ciò permette a Carrani di acquisire importanza e di conseguenza arrivano i primi competitors. Nel 1989 Chiara Gigliotti, oggi Direttore Generale di Carrani Tours, entra nell’azienda come accompagnatrice per l’Italia e l’anno seguente entra a lavorare nell’ufficio prenotazioni. A quell’epoca l’offerta di Carrani Tours era in gran parte concentrata nel Nord America e cominciava ad espandersi anche verso il Sud America. Ciò portò una crescita di volumi che però non era sufficiente. Attualmente Carrani Tour è un’azienda di dimensioni medio-grandi con 140 dipendenti, ancora di proprietà della famiglia fondatrice, con un fatturato annuo di 40 milioni di euro. È divisa in due settori; il settore che si occupa di Roma, quello che si occupa dell’accoglienza degli stranieri e in più l’azienda trasporti. 3.1 L’ITALIA COME META Dal 1925, Carrani Tours offre prodotti e servizi in tutto il territorio italiano. Carrani opera il “I Love Rome - City Tour” hop-on-hop-off bus service dal 2016. I Love Rome è anche il marchio di Carrani per tour e attività a Roma, con 40 esperienze differenti nella città eterna e in altre bellissime destinazioni italiane come Pompei, Firenze, Venezia e Sorrento. Fantasia Escorted Tours è una selezione di itinerari accompagnati dai migliori tour leader. Con diverse opzioni di viaggio da 3 a 16 notti in città iconiche come Roma, Firenze, Venezia; la regione vinicola Toscana; la regione dei laghi del Nord; la costa Sorrentina e la Sicilia. Il pacchetto include una selezione di hotel situati in posizione centrale, guide locali, tasse d’ingresso e partenze garantite. Fantasia by Carrani è il miglior prodotto. I Minitours sono pacchetti di più giorni in Italia (5 giorni o meno) per viaggiatori indipendenti, senza pernottamento a Roma. Con partenze da Roma a Sorrento, Capri, Amalfi, Positano, San Giovanni Rotondo, Firenze e Venezia. I pacchetti includono il trasporto in treno ad alta velocità o il trasporto in pullman di lusso, alloggi selezionati e situati in posizione centrale, servizio privato e regolare. 11
3.2 IL POSIZIONAMENTO DI CARRANI TOURS NEL MERCATO INTERNAZIONALE La nascita di un tour operator e la concentrazione di esso su un’unica offerta per una singola città non è sufficiente a lungo andare per mantenerlo in vita senza problemi e preoccupazioni. Fase immediatamente successiva alla nascita è ciò che chiamiamo ‘’strategia di marketing’’ o per definirla meglio fase di crescita che porta l’azienda ad avere un buon posizionamento nel mercato luogo dove domanda e offerta si incontrano. Questo processo attraversa diverse fasi e richiede un numero molto alto di competenze. Un mix di strategie che parte dall’identificazione dei bisogni del mercato per poi passare alla realizzazione di un piano marketing turistico che funzioni, nel caso del tour operator fa riferimento alla tipologia di business to business in cui l'azienda funge da grossista cioè offre i suoi servizi ad un'altra che li proporrà ai clienti finali. Per avere un buon piano ed ottenere un buon posizionamento bisogna attraversare molte avversità la più rilevante tra queste è sicuramente non cadere nella trappola della banalità saper correre dei rischi, avere sempre il coraggio di superare gli ostacoli, la capacità di innovare e creare mantenendo alta la competitività dell’azienda e cercando sempre di reinventarsi. Tramite queste competenze Carrani Tour arriva ad operare in più mercati caratteristica molto importante come cita la manager Chiara Gigliotti. Ad oggi essa opera nel mercato nazionale e in quello internazionale. A seguito della nascita nel 1925 anni durante il quale offriva soltanto un’offerta strutturata a Roma nel 1940 corre i primi rischi decidendo di allargare i suoi orizzonti tramite visite guidate anche in altre città. In quegli stessi anni aumentò il traffico che portò le prime richieste di pernottamento occasione che Carrani sfrutta per l'apertura dell'ufficio ricettivo e per l’apertura del primo tour operator a New York . Di lì a poco l’azienda acquista importanza che porta alla nascita delle prime minacce (i primi competitors). Un’azienda molto abile che ad oggi conta sull’aiuto di molte partnership collaborative tra cui Grayline, Cit, Flight Center, Expedia, GetYourGuide ecc. Odiernamente ha un ruolo determinante nel mercato turistico della capitale, e conta sul mercato ispanico, americano e sudamericano. Da non sottovalutare sono le nuove proposte e le nuove idee che permettono l'attrazione di nuovi visitatori. 3.3 IL TARGET DI RIFERIMENTO Dopo aver analizzato ciò che il mercato offre e i bisogni di esso valutando opportunità e minacce l’azienda ha studiato in maniera approfondita i bisogni della clientela, i comportamenti, le necessità e le preferenze del turista consumatore. A questo punto essa si chiede che cosa può offrire in più rispetto a quello che è già sul mercato e tramite analisi interne decide cosa il suo marchio sa fare meglio. Si procede poi, con la divisione del mercato in più segmenti individuando quelli a cui fare riferimento per sviluppare sistemi di offerta aderenti alle esigenze della domanda per avere l’opportunità di instaurare il rapporto giusto 12
con i clienti giusti, migliorando il grado di soddisfazione della domanda e creando vantaggi competitivi. Il cliente target è il destinatario del messaggio dell'impresa, il possibile compratore dei servizi che per Carrani è quello facente parte della fascia medio-alta scelta che oltre ad essere studiata si manifesta autonomamente nel corso degli anni in quanto chi viaggia da altri continenti o anche nello stesso continente sembra avere un potere maggiore di acquisto dovendo sostenere i costi per lo spostamento che saranno aggiunti in seguito ai costi per i servizi durante il soggiorno . Così l’azienda offre soluzioni di viaggio per singoli e gruppi prevedendo due categorie: la prima premium traveller che prevede soluzioni tailor made e la seconda il reparto gruppi che prevede esperienze customizzate dedicate a gruppi numerosi. 13
4. COME CREANO VALORE PER FIDELIZZARE IL CLIENTE Analizziamo ora, in che modo Carrani Tours cerca di fidelizzare il cliente. Al giorno d’oggi ottenere la fiducia del consumatore è una pratica molto difficile in quanto l’offerta turistica per stare alla variabilità della domanda è in continuo aggiornamento e offre una vastità di servizi personalizzabili a seconda delle esigenze personali di ogni turista consumatore. Bisogna prestare molta attenzione ai dettagli cercando di posizionare il cliente al centro per garantirgli il giusto confort e per fargli ricevere la giusta accoglienza .Carrani si occupa di garantire la soddisfazione del viaggiatore per far sì che egli diventi ambasciatore del viaggio da lui vissuto attivando un passaparola positivo e condividendo la propria esperienza .Un team di esperti che presta attenzione alle specifiche esigenze di ogni turista creando offerte su misura ponendo al centro dell’offerta l’esperienza che è la base per avere dei ricordi felici del viaggio .Fa uso dei network per la creazione di engagement condividendo foto e video relativi alle attività concluse o che sono ancora in fase di svolgimento ,questo oltre a pubblicizzare fa sentire il cliente amato e coccolato . Fattore che aiuta molto è quello di mantenere attivo il contatto con il cliente altresì se il tour è concluso anche semplicemente mandando un'email di ringraziamento al fine di garantire al meglio il ricordo positivo dello staff .L'azienda si preoccupa del parere del turista ed è aperta a ricevere eventuali critiche ai fini del miglioramento dei servizi offerti, per questo dà la possibilità di postare recensioni online nei siti più conosciuti quali ad esempio Trip Advisor esprimendo ancora la vicinanza al cliente. Mantiene vivo il contatto con i clienti anche attraverso la stampa di brochures o l’organizzazione di eventi al fine di attirare l’attenzione sulle nuove attività. Raggiungono il massimo della differenziazione proponendo tour esperienziali che danno l'opportunità al turista di vivere da vicino gli usi e gli stili di vita della destinazione e per finire permettono un'ottima fruizione delle informazioni grazie a guide specializzate le quali per offrire il miglior servizio partecipano ad un training destinato a creare professionisti sempre più formati centrali, empatici nei confronti di clienti e viaggiatori provenienti da tutto il mondo e convogliati nei luoghi più belli d'Italia. 4.1 L'OFFERTA TURISTICA ATTUALE L’offerta turistica presuppone la scelta del prezzo medio della vacanza per la località scelta e il prodotto turistico da offrire cioè l’insieme dei servizi che deve essere unico perché soggetto a possibile sostituzione e complementarietà. Essa soddisfa la domanda e deve avere una caratteristica molto importante che è quella della flessibilità. Per la strutturazione di essa è molto importante la professionalità del team e la divisione delle mansioni all’interno di esso ad oggi l’azienda conta un numero molto alto di dipendenti e un fatturato tale che le permette di farla includere nelle dimensioni medio-grandi. All'interno di essa il proprietario si occupa in maniera prioritaria della finanza mentre il responsabile funzionale si occupa di tutte le altre mansioni contando sull'aiuto di 14 capoarea di primo livello che si interfacciano con le seconde linee che sono un numero compreso tra i 105 e i 110. Carrani tour svolge quasi tutte le mansioni all'interno scegliendo di svolgere all'esterno soltanto il 14
digital marketing e il controllo di qualità. L’offerta turistica è realizzabile grazie ai suoi punti di forza innovazione, flessibilità, affidabilità e presenza sui canali distributivi che la contraddistinguono e le permettono di combattere i competitors, mentre purtroppo non possiede una certificazione di qualità che sembra essere l’unico punto di debolezza. Grazie a tutte queste qualità Carrani riesce ad offrire una gamma completa di servizi mancando solo dei servizi montani riguardanti nello specifico gli impianti sciistici. Trasmette cultura, paesaggi luoghi, permette la ricerca dei sapori e delle atmosfere uniche del Belpaese: l'Italia. Permette di visitare le principali destinazioni di questa terra offrendo un'ampia e diversificata offerta completa di servizi ,circuiti regionali regolari appoggiandosi ad un numero superiore di 5000 alberghi che nella maggior parte dei casi possiedono una posizione centrale per consentire ai visitatori la massima praticità e confort .Nonostante l'80 % soggiorni in hotel l'azienda offre anche la possibilità di soggiornare in agriturismi e castelli al fine di promuovere anche le città minori e le zone rurali dimostrando a tutti l'attenzione per l'ambiente. Permette trasferimenti di andata e ritorno in pullman nonché trasferimenti dall'aeroporto all’alloggio, include servizi di biglietteria treno e biglietteria marittima ed è il core business travel della città di Roma. Con professionalità e passione organizza e gestisce programmi di incentivo, viaggi di piacere, speciali visite guidate in luoghi di interesse, conferenze, start up, congressi ed eventi per gruppi e fits dedicando particolare attenzione alla cultura e alla gastronomia regionale. I numerosi tour sono organizzati e pensati in ogni momento lasciando i giusti spazi al tempo libero e con un rapporto qualità prezzo soddisfacente. Il personale si impegna in tutto ciò mettendo in campo la disponibilità, la competenza, l’efficienza, la cortesia ma soprattutto una conoscenza approfondita del paese. Al fine dell'ottimizzazione dei tempi quasi tutti i tour offrono la possibilità di saltare le file e per alcuni luoghi di interesse anche la possibilità di visitarli prima dell'orario di apertura al pubblico .Coinvolgono a pieno il viaggiatore che riceve una vasta gamma di servizi ricevendo anche l’opportunità di imparare ad esempio tramite il tour gourmet a Roma dove il viaggiatore può imparare a cucinare prodotti tipici italiani .Questo è ciò che rappresenta al meglio l'orientamento di Carrani verso il prodotto dell'agro romano e in generale verso il prodotto italiano. Permettono di visitare il centro della capitale in piena comodità mettendo a disposizione una flotta di sette open bus che collegano le più importanti attrazioni turistiche della città eterna e che sono direttamente collegati ai tour. Come Partener ufficiale dei musei vaticani ha ottenuto l'accesso prioritario alla Cappella Sistina e visite esclusive in luoghi generalmente chiusi al pubblico come la Scala del Bramante, Infine si occupa anche della gestione del centro unico guide turistiche presso il punto informativo '' i fori imperiali'' con il quale ha il compito di garantire l'effettuazione delle visite guidate a favore dei turisti sprovvisti di guida. Nonostante l’offerta sia completa rinnovano e creano continuamente stimoli nuovi organizzando nuovi tour e proponendo nuove idee. 15
5. ANALISI DEL FENOMENO COVID-19 Negli ultimi mesi ci siamo ritrovati di fronte a questa nuova malattia che ha stravolto le società attuali, denominata appunto COVID 19; una malattia infettiva respiratoria causata dal virus SARS-cov -2 appartenente alla famiglia dei coronavirus. Uno dei problemi principali del virus è la sua alta contagiosità; infatti dal primo caso registrato ufficialmente a Wuhan in Cina il 31 dicembre 2019, siamo arrivati in pochi mesi a superare i 5 milioni di casi confermati in quasi tutti i paesi del mondo e ben circa 330 mila decessi. Una delle principali risposte dei vari governi mondiali per contrastare il virus, è stata la restrizione dei viaggi e soprattutto la quarantena imposta alla popolazione. Infatti, nel tentativo di bloccare la pandemia molti paesi hanno imposto un isolamento forzato alla propria popolazione, ritrovandoci con la misura di quarantena più grande mai disposta arrivando ad avere tre miliardi di persone confinate in casa contemporaneamente (quasi la metà della popolazione mondiale). Anche nella nostra penisola la situazione non è stata meno grave; il 18 febbraio abbiamo avuto il primo caso positivo a Codogno, nel Nord Italia, e si sono creati nei giorni successivi diversi focolai sia in Lombardia che in Veneto. Alla scoperta del primo focolaio il governo decide di adottare misure di quarantena per undici comuni del Nord, con la sospensione di tutte le manifestazioni, attività ed eventi. Successivamente con l’aumentare della pandemia, il governo attraverso vari decreti arriverà ad estendere la quarantena sull’intera penisola, vietando ogni spostamento all’interno del territorio stesso. Lentamente dal 16 maggio vengono annullate alcune restrizioni, tra le quali l’isolamento, e abbiamo la riapertura, dopo due mesi di chiusura forzata, di molte attività produttive e commerciali. Ovviamente le conseguenze più importanti e più ampie della pandemia, oltre a quelle sanitarie, sono sicuramente quelle economiche. Infatti, oltre alla chiusura della maggior parte delle attività, abbiamo avuto anche la chiusura di scuole, università, musei, zoo e l’annullamento di molte festività, concerti, eventi sportivi o culturali molto importanti come il carnevale di Venezia o a livello internazionale, le olimpiadi. Ciò ha portato a una crisi economica importante nei vari paesi, portando alla perdita di molti posti di lavoro (solo negli Stati Uniti i disoccupati sono aumentati di ben 30 milioni) e contribuendo a una alla riduzione drastica del PIL nei paesi più colpiti. 5.1 CONSEGUENZE NEL MONDO DEL TURISMO In questa situazione uno dei settori più colpiti, se non quello maggiormente colpito, è il settore turistico; un settore fondamentale per l’economia italiana, in quanto arriva a generare fino al 14% del PIL nazionale. A causa dell’emergenza sanitaria e del blocco delle 16
frontiere secondo Confturismo, solo dall’inizio della quarantena fino a fine maggio, si contano in Italia ben 30 milioni di turisti in meno congelando tutti i settori legati al turismo: dall’enogastronomia, alle strutture ricettive, ai trasporti e alla fruizione del patrimonio storico e culturale del paese. Ovviamente importante è stato anche l’annullamento o la cancellazione di eventi importanti in tutto il mondo come la Settimana Santa in Vaticano, le olimpiadi di Tokyo o gli europei di calcio, generando perdite enormi, che nel migliore dei casi si stima intorno a circa 120 miliardi di euro. Quindi possiamo dire che l’attività turistica è praticamente nulla, con uno scenario in cui si prevede una ripartenza a giugno. Quindi sicuramente il 2020 sarà un anno molto complicato per l’intero settore, ma gli effetti sulla domanda e sull’offerta saranno duraturi; si stima che anche nel 2021 nel migliore dei casi, non si arriverà nemmeno ai livelli del 2009. Se per il mercato italiano la stagione turistica inizia col la chiusura delle scuole, quindi verso giugno, per quello straniero aprile maggio sono già mesi decisivi; i mercati più problematici saranno gli USA, la Cina e la Germania, che oltre ad essere i paesi più colpiti dalla pandemia, per l’incoming italiano sono i paesi che portano più presenze nella penisola. Infatti, la contrazione del consumo totale di beni e servizi da parte del viaggiatore (alloggio, pasti, intrattenimenti, souvenir, regali, altri articoli per uso personale ecc.), sarebbe diretta conseguenza della riduzione degli arrivi, quantificata in 30 milioni di turisti stranieri, che genererebbero, a loro volta, ben 52 milioni di presenze in meno in Italia rispetto al 2018. Quindi l’incoming italiano è stato tra quelli che hanno risentito maggiormente della crisi; secondo alcune statistiche dell’Enit gli Impatti maggiori si rilevano sui viaggi dai mercati a lungo raggio (dal -50% al -79%), seguiti dal medio raggio (paesi emergenti europei dal -44% al -70%) e dal trasporto a corto raggio (Europa occidentale dal -39% al -69%). Si prevede un impatto sulla spesa turistica in entrata dall’estero che si traduce in un calo di quasi 20 miliardi di euro nel 2020 rispetto al livello del 2019. Per i pernottamenti internazionali si prevede un calo di 102 milioni nel 2020 rispetto al 2019. Gli hotel a 3 e 4 stelle hanno perso finora un fatturato di circa 2,5 miliardi. C’è anche un impatto sulla stagionalità: le località legate ai mesi di punta estivi saranno maggiormente colpite, così come coloro che acquisiscono una quota maggiore di visitatori da più mercati in outgoing stagionale (come i paesi a lungo raggio), perché i viaggi saranno più limitati da maggio a fine agosto. Quindi almeno inizialmente il solo mercato italiano potrà essere la salvezza momentanea (non sapendo con precisione nemmeno le date di riaperture delle frontiere), dove anche le misure del governo seguono questa direzione, per far ripartire il turismo in Italia. Nell’ultimo decreto con gli aiuti economici emanato dal governo abbiamo per esempio il famoso “bonus vacanze” chiamato tax credit vacanze utilizzabile dalle famiglie solo in Italia, o uno stanziamento di soldi per la promozione del turismo nella penisola, allo scopo appunto di favorire la ripresa dei flussi turistici in ambito nazionale. Con la riapertura però del mercato turistico, un fattore con il quale bisognerà fare i conti sarà sicuramente l’incertezza, la paura e la diffidenza; di conseguenza ci saranno necessariamente dei cambiamenti nel modo di viaggiare. Per esempio, l’incertezza di nuovi 17
contagi farà sì che i turisti ritardino al massimo le prenotazioni. Pertanto, avremo una domanda sicuramente caratterizzata dal last minute, che porterà probabilmente a un’incertezza continua per gli operatori turistici. Se prima la preoccupazione per l’igiene e la salute non erano fattori a cui si davano troppa importanza, adesso invece diventano aspetti prioritari. Le modalità con cui verranno igienizzate le camere, i ristoranti, ecc. saranno un argomento importante per i turisti. Ciò comporterà, ovviamente, dei necessari cambiamenti nella pulizia delle camere, delle sale, delle cucine, ecc. In più la pandemia ha portato con sé la consapevolezza che tutti possiamo ammalarci e che la salute quindi è fondamentale. La presenza di strutture di sanità nella destinazione non è stato fino ad oggi uno dei fattori considerati prioritari dai turisti, ma la situazione dopo queste settimane cambierà. Le strutture turistiche dovranno fare enfasi sul garantire l’ipotetica attenzione sanitaria per i propri visitatori. In seguito, è sicuro che queste settimane di confino ci hanno fatto riflettere molto; alla velocità, allo stress e al desiderio di fare e volere tutto e velocemente del pre-coronavirus, si reagirà pensando alla fragilità della vita. Pertanto, è molto probabile che si vorranno proposte turistiche più slow che fast, per vivere più il momento. Sicuramente cambierà anche il modo di viaggiare; le persone non vorranno più viaggiare ammassate in aerei o pullman e ciò sicuramente inciderà sul volume di arrivi turistici nelle destinazioni. Per quanto riguarda il trasporto aereo, settore chiave per il nostro turismo in particolare per l’incoming di lungo raggio, nella quattordicesima settimana dell’anno (dal 30 marzo al 5 aprile) il traffico totale nel nostro Paese, rispetto allo stesso periodo del 2019, è calato del 93% segnando tra le peggiori performance del Vecchio Continente secondo i dati di Eurocontrol, l’organizzazione europea che si occupa di servizi per l’aviazione. Questo inevitabile calo dei collegamenti e dei passeggeri avrà conseguenze dirette sulla spesa turistica straniera in Italia, in particolare per quei mercati di origine che non potrebbero (anche volendo o potendo) giungere in Italia con altri mezzi se non con l’aereo. A oggi, infatti, dei circa 45 miliardi di euro che gli stranieri spendono nel nostro Paese, un terzo è imputabile proprio ai viaggiatori extraeuropei. Un altro segmento particolarmente in allarme e che risentirà ancora più pesantemente della crisi – per l'elevata concentrazione di persone che comporta questa esperienza di viaggio – è quello delle crociere: dopo il caso più eclatante della Diamond Princess che ha fatto il giro del mondo, attualmente tutte le attività sono state sospese in via precauzionale. A oggi il settore ha una rilevanza molto significativa: sono circa 32 milioni i posti letto disponibili giornalmente sulle navi da crociera nel mondo, di cui il 28% nell'area euromediterranea, la seconda più importante dopo i Caraibi (34%). Anche dal punto di vista della domanda, rappresentano uno dei prodotti di maggior successo degli ultimi decenni: nel 2019 sono stati circa 30 milioni i passeggeri trasportati, con una crescita di quasi il 250% rispetto al 1999 quando i croceristi erano meno di 9 milioni. Tra l’altro nell’area Mediterranea il nostro paese aveva un ruolo centrale avendo ben 9 porti su un totale di 20 tra i porti principali per passeggeri movimentati. 18
Non dimentichiamo poi che il turismo è per definizione trasversale, ovvero, oltre a essere costituito da ricettività in primis, trasporti e intermediazione ha ricadute significative sui servizi culturali e sul commercio più in generale. Secondo vari studi, per 100 euro spesi dai turisti italiani e stranieri nel nostro Paese, oltre un terzo va al settore della ricettività, 13 a quello della ristorazione, 12 al commercio (inteso come shopping), 7 a quello del trasporto aereo interno al nostro Paese, circa 6 a quello degli altri mezzi di trasporto (ferroviario, marittimo, stradale), 4 a quello dell’intermediazione (agenzie di viaggio e tour operator) e oltre 3 ai servizi culturali, sportivi e ricreativi. 20 infine vanno ad altri servizi non compresi tra quelli principali e più significativi (assicurazioni, spese per articoli o servizi generici). Come si può capire, dunque, il turismo ha un impatto che si estende a tanti settori della nostra economia che, in conseguenza di quanto sta accadendo per via del coronavirus, rischiano di risentire pesantemente (anche) della crisi legata al turismo. Quindi quello che possiamo dire con certezza è che ci saranno dei cambiamenti nella domanda, e ci sarà una forte concorrenza tra i vari operatori; con meno turisti sul mercato infatti, le destinazioni si scateneranno per attirare i pochi visitatori verso le proprie proposte; con un mercato che sarà molto sensibile al prezzo e con una domanda che vorrà maggiore flessibilità nelle prenotazioni(cancellazioni) e nelle tariffe. Nei prossimi mesi vedremo in prevalenza un turismo domestico, in cui i viaggi individuali (coppie o famiglie) ripartiranno più velocemente rispetto a quelli di gruppo, per la necessità di mantenere le forme di distanziamento sociale; un turismo che sarà sicuramente più “povero” a causa della crisi generalizzata dell’economia, e sarà anche più “responsabile” per evitare luoghi di grande affollamento e nel rispettare i luoghi in cui vivono i residenti. 19
6. OPPORTUNITÀ E SCENARI PER LA RIPRESA Il turismo è, indubbiamente, uno dei settori più colpiti a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Con un blocco della domanda di viaggi in generale per tutte le destinazioni del mondo, oltre che alle richieste di cancellazione di viaggi, il settore turistico è tra i più danneggiati. Non si tratta solo di mancanze di arrivi del turismo incoming ,eventi cancellati in tutto il paese che limitano il settore congressuale e l’incoming stesso, ma anche del turismo outgoing che, non va dimenticato, comprende business travel, gite scolastiche, eventi, congressi, sottolineando il fatto che già da subito all’estero alcuni Paesi hanno limitato i movimenti dei turisti italiani, rendendo difficile l’outgoing, come nel caso dell’aereo Alitalia bloccato a Mauritius con 40 italiani provenienti da Lombardia e Veneto rimpatriati. Il contesto attuale di diffusione globale del COVID-19 pone una sfida importante agli operatori del turismo che si trovano e si troveranno ad affrontare una situazione umanitaria, prima che economica che richiede tenacia, impegno e coraggio. Come afferma Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours, c’è bisogno di un’operazione di fiducia, di tornare alle basi della relazione con il cliente e i partner per far ripartire tutta la filiera. Dopo aver creato il nuovo ufficio cancellazioni Chiara Gigliotti, insieme ai suoi colleghi, ha preparato tutta l’offerta Carrani fino a marzo 2022, basata su tre caratteristiche imprescindibili: ampia flessibilità di cancellazione, i loro 95 anni di storia e specializzazione sull’Italia (nonché la loro tradizione) e la sicurezza sanitaria. Pertanto, una delle mosse di Carrani Tours per creare business in questo periodo è confermare le tariffe da qui a marzo 2022 e offrire tanta flessibilità su cancellazioni e cambi. Sono due messaggi importanti per fornitori e distribuzione. Sulla flessibilità, inoltre, bisogna puntare su tutta la filiera, dagli hotel alle compagnie aeree. Bisogna in primis dare un segnale al settore prendendosi ognuno le proprie responsabilità, immettendo fiducia e investendo in tecnologia. Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria Carrani si sta assicurando di avere dei preferred provider, fornitori che possono garantirci elevati standard di sicurezza sanitaria. In questo periodo o si viaggia sicuri o non si viaggia. Sono in trattativa avanzata con Trenitalia, per esempio. Un report di World Capital, che il Sole 24 Ore è in grado di anticipare in esclusiva, fa i conti della crisi e propone uno scenario di ripresa concreto. Con una buona notizia: modelli previsivi alla mano, la ripresa della seconda parte dell’anno e il rimbalzo del 2021 potranno compensare in buona parte le perdite dovute alla situazione sanitaria, ma solo a patto che gli italiani che l’anno scorso hanno trascorso le vacanze all’estero spendano la stessa somma in Italia sia quest’anno, sia nel 2021. Un’ipotesi che, per essere plausibile, dovrebbe trovare una base in eventuali incentivi fiscali verso la spesa in patria. Se tutti gli italiani diretti verso l'estero nel 2019 viaggiassero in Italia nel 2020, apporterebbero 27 miliardi e sarebbero in grado di limitare le perdite complessive del settore a 12,6 miliardi di euro. Se lo stesso comportamento si avesse nel 2021, il bilancio finale potrebbe essere forse positivo. 20
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