Diamo credito alla ripresa - Startmag

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Diamo credito alla ripresa - Startmag
Il magazine dedicato
                                    all’innovazione
                                    e alla crescita economica
                                    Quadrimestrale anno anno V° n. 3/2021 Novembre 2021/Febbraio 2022

       Come cambiano vita e lavoro

Diamo credito
alla ripresa
Alessandro Carpinella, Claudio D'Auria,
Giorgio Di Giorgio, Isabella Falautano,
Vincenzo Formisano, Mauro Minoja,
Roberto Nicastro, Emanuele Orsini,
Alfredo Pallini, Fabio Petri
Diamo credito alla ripresa - Startmag
Diamo credito alla ripresa - Startmag
EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITOR

         I due motori della ripartenza
         di Pierluigi Mennitti

         Abbiamo imboccato il sentiero della fuoriuscita        Nella prima parte della rivista, esperti, opera-
         dalla pandemia, dopo lunghi e difficili mesi di        tori finanziari e imprenditori descrivono il ruolo
         crisi sanitaria ed economica, di lockdown e bol-       del credito nella ripresa economica del Paese,
         lettini luttuosi. L’avanzata della campagna vac-       la sua funzione, evidenziando come proprio
         cinale ha dato al virus un colpo decisivo, che si      nella fase più acuta della pandemia si siano
         spera di replicare e moltiplicare nei troppi Paesi     modificati meccanismi e forme di erogazione.
         del globo in cui la disponibilità delle dosi è anco-   In questo numero raccontiamo il grande rias-
         ra insufficiente. Si può ragionevolmente sperare       sestamento bancario, il rafforzamento delle
         che questa sarà l’ultima stagione invernale in cui     Fintech portatrici di innovazione, la loro neces-
         ci accompagneranno misure di sicurezza come            saria alleanza con le banche, le nuove dina-
         mascherine e distanziamenti sociali.                   miche del credito domestico (di cui andranno
         Ma intanto il treno dell’economia sta riparten-        valutate le conseguenze), la ripresa del credito
         do e questa volta l’Italia sembra ritrovarsi sul       alle imprese dopo almeno dieci anni di ridu-
         vagone giusto. L’impegno degli Stati e del-            zione, in un quadro di ricomposizione della di-
         le istituzioni finanziarie internazionali è stato      vergenza fra credito ed economia reale. Certo,
         straordinario, quanto straordinaria è stata un’e-      come scrivono i nostri autori, la ripresa in cor-
         mergenza che ha prodotto la più profonda ed            so ha beneficiato anche di politiche creditizie
         estesa recessione che l’economia mondiale              favorite dall’atteggiamento monetario acco-
         abbia conosciuto. Questa volta sono state tenu-        modante, in termini di liquidità abbondante e
         te a mente le lezioni delle precedenti crisi che       tassi di interesse convenienti, e i meccanismi
         avevano segnato il “decennio lungo”, da quella         del PNRR garantiscono rubinetti aperti in cam-
         finanziaria del 2008/2009 a quella dei debiti so-      bio di progetti innovativi precisi, soprattutto nel
         vrani dell’Eurozona: gli strumenti realizzati per      campo del digitale e della transizione ecologi-
         attutire quelle crisi sono stati immediatamente        ca. Soldi che bisognerà restituire, per questo è
         riattivati e potenziati, creando un cordone sani-      importante che fruttino una crescita economi-
         tario di liquidità che ha tenuto a galla il sistema    ca vera e duratura.
         economico.                                             Nella seconda parte i nostri collaboratori illu-
         Ora è il tempo di ricostruire. Start Magazine ac-      strano a grandi linee proprio il Piano nazionale
         compagna anche questa fase con una rifles-             di ripresa e resilienza, valutando pregi e difetti
         sione sui due motori della ripresa: il credito e il    delle sei Missioni che esso si è dato e descri-
         PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza       vendone lo stato di avanzamento per ogni
         varato dal governo per usufruire delle ampie           settore. Dalla digitalizzazione alla rivoluzione
         risorse del Next Generation Ue, il progetto di ri-     verde e transizione ecologica, dalle infrastrut-
         nascita europeo.                                       ture all’istruzione e ricerca, dall’inclusione e
         Il credito è il carburante necessario messo a          coesione fino alla salute, che è stato il tema
         disposizione da banche e operatori finanzia-           centrale del numero precedente.
         ri a imprese e istituzioni, il PNRR è il quadro
         di riferimento per centrare riforme e obiettivi
         puntuali che promettono di modernizzare un             Poco prima della chiusura redazionale ci ha
         Paese come il nostro con i motori ingolfati da         raggiunto la notizia della scomparsa prematura
         almeno due decenni. Il cambio di passo del             del giornalista Giuseppe Mancini. Giuseppe è
         nuovo governo, fortificatosi in competenza,            stato un amico e soprattutto un collaboratore
         autorevolezza e concretezza, dovrebbe essere           appassionato e costante di Start Magazine.
         di buon auspicio.                                      Questo numero della rivista è dedicato a lui.

EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITOR
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                                  Maurizio Stefanini
Direttore Responsabile            Lucia Valente
Pierluigi Mennitti
                                  Immagini
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Giorgio Di Giorgio                                                  è disponibile cliccando su
Isabella Falautano                Registrazione Tribunale di Roma   http://www.startmag.it/
Vincenzo Formisano                n .197/2017 del 21.12.2017        wp-content/uploads/GdpR-
Andrea Giuricin                   ROC n. 26146                      startmag.pdf.
Paola Liberace                                                      Titolare del trattamento
Mauro Minoja                      Chiuso in redazione               è Innovative Publishing srl,
Salvatore Milazzo                 29 ottobre 2021                   sede legale via Sardegna, 22
Roberto Nicastro                                                    00187 Roma - redazione
Emanuele Orsini                   Stampa                            via Sicilia, 147 – 00187 - Roma.
Alfredo Pallini                   Novembre 2021                     Indirizzo mail: info@startmag.it
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        4      Banche con aggettivi. La ripresa fra
               credito e specializzazione finanziaria
               di Alessandro Carpinella
                                                            38   PNRR e ripresa economica. Il ruolo del
                                                                 credito secondo Confindustria
                                                                 intervista a Emanuele Orsini di Giusy
                                                                 Caretto

        9      Far bene il credito fa bene al credito
               di Giorgio Di Giorgio
                                                            42   PNRR, le sei Missioni sotto la lente
                                                                 d'ingrandimento

        12     L'Unione (bancaria) incompleta
               di Alfredo Pallini
                                                            45   Digitalizzazione. Difetto
                                                                 di concretezza
                                                                 di Gianguido Piani

        16     Ecco cosa cambia con l'applicazione di
               Basilea 3
               di Claudio D'Auria
                                                            48   Rivoluzione verde. Sostenibilità
                                                                 green senza perdere competitività

        19     Credito cooperativo, una peculiarità
               italiana nel dopo-pandemia
                                                                 di Alessandro Sperandio

               di Mauro Minoja
                                                            51   Più digitali e più connessi. Il Gruppo
                                                                 TIM a Expo Dubai 2020

        23     Le banche popolari tra presidio
               e territorio. Un caso di studio
               di Vincenzo Formisano                        52   Infrastrutture. Puntare sulle
                                                                 ferrovie è più una scelta politica
                                                                 intervista a Andrea Giuricin di Maurizio
                                                                 Stefanini

        26     I numeri dei crediti deteriorati

                                                            55   Istruzione e ricerca. Un’opportunità
                                                                 di sviluppo per le generazioni future
                                                                 di Marco Campione e Salvatore Milazzo

        28     Fintech, la trasformazione digitale del
               credito
               intervista a Roberto Nicastro di Giusy
               Caretto                                      59   Inclusione e coesione. Una grande
                                                                 occasione per l’occupazione
                                                                 di Lucia Valente

        32     Il lato responsabile del credito
               di Isabella Falautano

                                                            62   Salute. Modelli di servizio innovativi
                                                                 e rinnovo del parco tecnologico

        35     Confidi. La garanzia riparta dai mestieri
               intervista a Fabio Petri di Paola Liberace
                                                                 di Angelo Rossi Mori

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4

    Banche con aggettivi.
    La ripresa fra credito
    e specializzazione
    finanziaria

    Credito e finanza giocano
    un ruolo importante nella ripresa
    e le opportunità di crescita sostenibile
    sono più concrete. Il ruolo delle regole
    (Basilea e ESG), il problema della
    scarsa profittabilità.

    di Alessandro Carpinella

    Cresce il credito, cresce l’economia: tra le tan-   Lehman-debiti sovrani, abbiamo osservato
    te, spesso spiazzanti trasformazioni degli ulti-    il fenomeno opposto: una spiccata riduzione
    mi mesi, osserviamo il ritorno di un rassicuran-    del credito in presenza di una certa ripresa
    te, classico paradigma, che sembrava perduto        economica, e poi col Covid-19, repentinamen-
    dall’inizio degli anni 2000.                        te, il contrario. Una crisi economica fronteggia-
    Dopo la “bolla” che ha accompagnato, con            ta con un’ampia espansione creditizia. Certo lo
    tassi di crescita del credito elevati in pre-       scenario, rassicurante per il ritorno di questo
    senza di una sostanziale stagnazione, la vita       classico paradigma, continua a presentare fat-
    economica italiana ed europea fino alla crisi       tori di rischio da non sottovalutare: una finan-
Diamo credito alla ripresa - Startmag
5
za pubblica appesantita (pensiamo sul fronte                           raccoglierlo sui mercati per progettare e rea-
bancario alle garanzie statali sul credito ero-                        lizzare investimenti di trasformazione.
gate dal Fondo centrale di garanzia, arrivate                          Ancora per qualche anno le banche, un po’
a 200 miliardi di euro), una dinamica inflattiva                       di tutte le dimensioni, lotteranno quindi per
che potrebbe portare a pressioni sui costi e,                          ridurre i propri costi, continuando o a ridurre
venendo a temi più strettamente creditizi, una                         le reti fisiche (gli sportelli), e/o cercando di fo-
scarsa capacità dei tassi di riflettere, al rialzo,                    calizzarsi sulle fasce di clientela a marginalità
la dinamica espansiva.                                                 unitaria più elevata. La lettura di fondo che i
                                                                       banchieri sembrano dare, in Italia e in Europa,
BANCHE, IL DECENNIO NERO È ALLE SPALLE                                 delle determinanti della vita economica con-
                                                                       siste nell’assecondare l’espansione creditizia
Anche per le imprese bancarie il “decennio                             contando su una larga disponibilità di mone-
nero” sembra finalmente alle nostre spalle.                            ta, e conseguentemente di risparmio. I grandi
Quelle che ce l’hanno fatta non sono in salvo                          volumi di intermediazione bancaria restano
per l’eternità, ma non hanno più ragione per                           appannaggio delle banche commerciali ge-
porsi quotidianamente domande esistenziali.                            neraliste. Le banche specializzate su singoli
In tutti i Paesi sviluppati ci sono decine (talvol-                    servizi o comparti crescono tuttavia di nume-
ta centinaia) di banche, di tutte le dimensioni e                      ro, di dimensione, di profittabilità. Gli operatori
di tutte le specializzazioni. Le aggregazioni di                       cosiddetti Fintech non puntano a “grandi nu-
banche procedono a ritmo moderato e quasi                              meri”: cercano di inserirsi in nicchie di bisogno
esclusivamente per risolvere crisi. Siamo pro-                         molto specifiche, e hanno una crescente at-
babilmente di fronte a una fase di stabilità mo-                       tenzione ad allearsi alle banche per distribuire
netaria e di espansione creditizia. La qualità                         le proprie specifiche soluzioni anziché cercare
dei portafogli creditizi appare, nella sensibilità                     una complessa competizione a tutto campo.
di prima mano dei banchieri e degli impren-
ditori, migliore rispetto a quanto alcune istitu-                      “BANCHE CON AGGETTIVI”
zioni sembrano ipotizzare. Resta alle banche
un grande problema: un modello di business                             La più chiara costante che si rintraccia nel-
che rende poco, e quindi rende difficile remu-                         le strategie che le banche europee stanno
nerare il capitale investito, e di conseguenza                         elaborando è però la ricerca di una strada di

FIG. 1: Andamento del Pil e dinamica del credito

        pil nominale                                        prestiti

  10
   8
                                7.3
   6
              4.9
   4
                                                                                                  1.6              1.7
    2
   0                   0.5
  -2                              -0.6                                             -1.1
  -4
  -4
                                                        -6.2
  -8
-10

         2008                    2011                  2014                  2017               2020               2023

Note: crediti al netto delle sofferenze
Fonte: previsioni Prometeia sui dati Banca d'Italia Istat
Diamo credito alla ripresa - Startmag
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    specializzazione che riduca la concorrenza                 zazione di canale o di segmento, ma soprat-
    di tutti contro tutti, il bellum omnium contra             tutto di tipo di servizio (wealth management,
    omnes che contribuisce a rendere insostenibi-              smart lending, NPL’s o gestione di credito ano-
    le il sistema dei prezzi in un contesto di tassi           malo, personal finance) alla ricerca della red-
    così bassi. Ciascuna banca, insomma, cerca                 ditività, e quindi della sostenibilità, che sembra
    un aggettivo per qualificarsi, per definirsi nella         perduta per la banca generalista tradizionale
    propria diversità. Inevitabile tornare un mo-              (che chiamiamo retail commercial bank, con
    mento, allora, a Luigi Einaudi e alla sua rifles-          qualche altro dispendio di aggettivi). La sfida
    sione sulle “banche con aggettivi”. Einaudi non            bancaria, nel prossimo futuro, sarà insomma
    amava queste definizioni: “Il banchiere (…) ha un          quella di cercare aggettivi senza dimenticare
    dovere solo: impiegare in modo sicuro il dena-             la centralità del sostantivo, ovvero l’equilibrio
    ro dei propri fiduciari. Se egli ha un momento             e la redditività sostenibile dell’attività caratte-
    di falsa pietà, se diventa inutilmente ottimista           ristica (credito e intermediazione del denaro),
    o fiducioso, egli è perduto. E cioè sono perduti           cavalcando la crescita della domanda di cre-
    i denari dei depositanti”. E ne derivava: “Il che          dito e provando a capitalizzare i benefici di una
    si riduce da ultimo a concludere che la banca              ormai prevista risalita dei tassi, seppure dentro
    con aggettivo avrà tanta maggiore probabili-               un quadro di regole minuziose che continua-
    tà di vita e di successo quanto più l’aggettivo            no a rendere molto costoso esercitare l’attività
    sarà dimenticato ed affatto trascurato dai di-             bancaria.
    rigenti e quanto più grande sarà l’abilità del
    banchiere nello scegliere, tra i postulanti con o          LE REGOLE: BASILEA IV E ESG
    senza aggettivo, solo gli uomini capaci e probi,
    deliberati a restituire le somme avute in pre-             Le regole, appunto. Il “decennio nero” per
    stanza. Il che si riduce a dire che, qualunque             le banche è stato anche quello della gran-
    sia il loro nome, di banche buone ve n’è una               de espansione del quadro di regole a cui le
    specie sola e che vano è il tentativo di mutare,           banche devono attenersi: espansione tema-
    cambiandone il nome, la natura di esse”.                   tica (sempre più ambiti regolati), espansio-
    Eppure oggi davanti alla crisi indubbia del                ne operativa (regole sempre più dettagliate),
    modello di banca generalista, che rende po-                espansione istituzionale (sempre più istituzio-
    chissimo, tanto da non remunerare il capitale              ni, principalmente europee, coinvolte nell’ela-
    investito, in tutte le geografie (dal Nord al Sud          borazione e nel controllo). I cicli di regolazione
    Europa) e soprattutto con tutte le dimensioni              sono lunghi, e non si invertono in poco tempo:
    (grandi, medie, piccole o piccolissime) non si             il complessivo pacchetto di regole, principal-
    fa che cercare aggettivi. Si cercano specializ-            mente sul capitale e sulla gestione delle crisi

    FIG. 2: Le regole di Basilea. Quadro evolutivo atteso

                                                                                        «THE END OF THE GAME»

              BASILEA 3                                                                       BASILEA 4

                CRR 2
               CRD V                                                                           CRR 3
                                                                                               CRD VI
               BRRD 2

       2019    2021     2024                  Timeline applicazione normativa          2023                 2028

                                                                                                        output floor
                                                                                                              72.5%
Diamo credito alla ripresa - Startmag
7
bancarie, che va sotto la definizione di “Basilea
3” completerà la sua entrata in vigore nel 2024,
e già se ne prevedono meccanismi di aggiu-
stamento ulteriori, che convenzionalmente gli
addetti ai lavori hanno battezzato “Basilea 4”,
che tra il 2023 e il 2028 sono destinati a entra-
re in vigore. Basilea 4 può essere considerato
"the end of the game", nelle condizioni date.
Non sembrano alle viste nuovi cicli di rego-
lazione sulla gestione tecnica e prudenziale
delle banche così dirompenti e dettagliate, e
gli operatori stanno scommettendo su una re-
lativa stabilità del quadro nel medio termine.
Semmai, un’accelerazione impensabile fino a
qualche anno fa sta subendo la regolamen-
tazione sui temi ESG per le banche. Credi-
ti alle imprese, titoli in portafoglio, gestione
del risparmio dei clienti, governo e gestione
dell’impresa bancaria: in tutti questi ambiti
l’attenzione dei regolatori si è fatta acuta e mi-
nuziosa, e l’impressione è che il settore ban-
cario stia accettando pienamente la sfida di
misurarsi con questi temi anche per rilanciare
la propria reputazione e la propria capacità di
dialogo coi clienti finali.

UN RUOLO IMPORTANTE NELLA RIPRESA

Credito e finanza sembrano quindi, in prospet-
tiva, tornare a giocare un ruolo importante
nella ripresa. Rischi significativi continuano a
gravare sul loro interagire nella vita economi-
ca, ma le opportunità di una crescita sosteni-
bile appaiono finalmente più concrete. Rimane
complessivamente irrisolto il problema della
scarsa profittabilità della tradizionale attività
creditizia, a cui la specializzazione bancaria
e finanziaria potrà però dare una risposta al-
meno parziale. In prospettiva più lunga, la
rinnovata attenzione ai temi dell’ambiente,
dello sviluppo sociale e civile, dell’equilibrio
nella partecipazione al governo aziendale po-
tranno fornire nuovi elementi per rafforzare la
reputazione degli operatori del credito e della
finanza, duramente intaccata dalla crisi dello
scorso decennio.

Alessandro Carpinella, senior partner, Head
of Strategic advisory and corporate finance,
Prometeia.
Diamo credito alla ripresa - Startmag
9

Far bene il credito
fa bene al credito

L'effetto delle politiche monetarie messe in campo
per la pandemia è stato avvertito sia nel credito
alle imprese sia in quello al consumo, tra rischio
inflazionistico e conseguenze da valutare.
                          La crisi pandemica ha indotto la più profonda
di Giorgio Di Giorgio     e diffusa recessione che l’economia mondiale
                          abbia sperimentato. Nel 2020, il prodotto in-
                          terno lordo si è contratto di oltre il 3% a livello
                          mondiale, le economie avanzate hanno cedu-
                          to, nel complesso, il 4,6% ma il conto è stato
                          salato anche per i Paesi emergenti (-2,1%).
                          Le politiche monetarie e fiscali espansive at-
                          tivate ovunque hanno consentito di evitare
10
     che la caduta fosse molto più rovinosa e sono         principale rischio da affrontare, oggi, riguarda
     alla base della ripresa economica che, già a          la dinamica inflazionistica di medio termine
     partire dal terzo trimestre dello scorso anno,        e il filo pericoloso su cui le banche centrali
     ha caratterizzato molti Paesi. Le previsioni di       dovranno muoversi cercando di bilanciare le
     crescita del Fondo monetario internazionale           proprie mosse: evitando da un lato di alimen-
     stimano infatti un recupero del 6% nel 2021 e         tare ulteriormente quella che alcuni già indi-
     del 5% circa nel 2022, anno in cui quasi tutti i      viduano come una prossima “bolla” finanziaria
     Paesi avranno recuperato i livelli di fine 2019.      (mantenendo politiche eccessivamente acco-
     Una delle caratteristiche della ripresa attual-       modanti troppo a lungo) e dall’altro di frenare
     mente in corso, a livello mondiale, è di essere       troppo rapidamente la ripresa economica.
     più bilanciata tra Paesi sviluppati ed emergen-
     ti, con il ritmo di crescita dei secondi in qual-     DINAMICA FAVOREVOLE DELLE POLITICHE
     che modo rallentato dalla minore disponibilità        CREDITIZIE
     di vaccini. È questa, se dovesse confermarsi
     anche negli anni a seguire, una novità rilevante      Di sicuro, la ripresa in corso ha beneficiato an-
     rispetto alle ultime tre decadi, in cui la cresci-    che delle politiche creditizie che sono state fa-
     ta mondiale per circa il 70% veniva alimentata        vorite dall’atteggiamento monetario accomo-
     dagli emergenti, e potrebbe avere implicazio-         dante, in termini di liquidità abbondante e tassi
     ni non trascurabili anche in termini di rapporti      di interesse convenienti. Se il credit crunch e
     geopolitici e di riorganizzazioni strutturali nelle   il deleveraging avevano caratterizzato le dina-
     catene internazionali del valore.                     miche post Lehman e successive alla crisi dei
                                                           debiti sovrani, la crisi pandemica ha visto inve-
     RISPOSTE TEMPESTIVE E CON MOLTEPLICI                  ce addirittura aumentare il credito concesso
     STRUMENTI                                             alle imprese e riprendere (seppur parzialmen-
                                                           te) l’erogazione di finanza per l’immobiliare.
     Le politiche monetarie hanno avuto il merito          Entrambi questi settori hanno goduto di inter-
     di aver risposto prontamente e con molte-             venti di particolare favore nel nostro Paese,
     plici strumenti allo scoppio della crisi. Tutta       dalle abbondanti garanzie estese da MCC e
     la batteria di interventi attivati dalle banche       SACE agli straordinari incentivi fiscali connessi
     centrali durante le precedenti crisi (dai subpri-     alle ristrutturazioni di edifici e abitazioni.
     me a quella dei debiti sovrani nell’Eurozona)         Lo stesso credito al consumo ha sperimenta-
     sono stati rapidamente rispolverati, riattivati e     to dinamiche favorevoli e parzialmente nuo-
     potenziati, inondando di liquidità a costo zero       ve, almeno nel contesto italiano, sostenuto in
     o quasi i mercati e garantendo la fiducia ge-         particolare dal boom degli acquisti online. A
     neralizzata degli operatori nell’ordinato fun-        fronte, infatti, di una riduzione della quota dei
     zionamento dell’intero sistema finanziario. Il        tradizionali finanziamenti individuali concessi
     crollo dei mercati azionari ed obbligazionari di      alle famiglie dalle banche tradizionali e indiriz-
     marzo e aprile 2020 è stato prontamente ed            zati al sostegno di una molteplicità di esigen-
     ampiamente recuperato nei mesi a seguire,             ze, si è osservata una vera e propria esplosio-
     evidenziando in alcuni casi anche un certo            ne dei cosiddetti prestiti finalizzati all’acquisto
     disallineamento nei prezzi degli asset rispetto       di un singolo bene. Tali prestiti avvengono
     ai fondamentali sottostanti. In alcuni settori,       con l’intervento sia di alcune delle finanziarie
     infatti, la crisi pandemica ha avuto strascichi       specializzate tradizionalmente nel credito al
     duraturi e ha ridotto con qualche probabilità         consumo sia direttamente grazie a nuovi ope-
     anche le prospettive di medio termine delle           ratori attivi su piattaforme online. Entrambe le
     aziende e del business. La riallocazione e la         soluzioni consentono il pagamento a rate del
     necessaria riqualificazione professionale di la-      singolo bene acquisito.
     voratori in movimento da un settore all’altro, in     Negli ultimi 5 anni, la percentuale di italiani
     un contesto di rapida innovazione tecnologi-          maggiorenni che ha stipulato almeno un con-
     ca e profonda digitalizzazione dell’economia,         tratto di acquisto a rate è cresciuta dal 34% a
     pongono ulteriori sfide. Tuttavia, il bilancio ad     quasi il 43%. Se prima il fenomeno riguardava
     oggi, non può che essere positivo, dato quello        essenzialmente beni durevoli come l’automo-
     che abbiamo vissuto.                                  bile, un elettrodomestico o un cellulare, oggi
     La liquidità iniettata dalle banche centrali, il      la gamma di prodotti (e servizi) acquisibile ra-
     sostegno all’occupazione e ai redditi promos-         teizzando il pagamento si amplia in continua-
     so dai governi così come le generose mora-            zione. Cresce anche il peso degli acquisti in
     torie sui crediti concesse hanno favorito una         cui il finanziamento (la rateizzazione) avviene
     ripresa rapida seppur non omogenea, in cui il         a costo zero, o comunque di molto inferiore a
11
quei tassi elevati che hanno a lungo caratte-
rizzato segmenti del mercato creditizio quali
la cessione del quinto, il leasing finanziario
o il noleggio a lungo termine. Il costo ridotto
per il consumatore, a volte, è direttamente
originato dalla presenza di politiche di vendi-
ta aggressive a caccia di risultati evidenti nel
raggiungimento e nel superamento di obiettivi
di fatturato ambiziosi. In sostanza, il costo del-
la rateizzazione, vale a dire la remunerazione
del servizio di finanziamento offerto dall’inter-
mediario specializzato, viene assunto diret-
tamente dal venditore, in alternativa ad uno
“sconto” sul prezzo del bene pagato per intero
al momento dell’acquisto.

TRASFORMAZIONE DEL SETTORE
CREDITIZIO DOMESTICO

Le conseguenze di queste dinamiche, che
stanno modificando un settore creditizio do-
mestico a lungo in ritardo rispetto ai Paesi
anglosassoni, sono ancora da valutare. Da un
lato, si favoriscono i consumi e si riduce il costo
medio del credito, grazie all’aumentata con-
correnza indotta dai nuovi attori e dalle piat-
taforme online sia commerciali sia finanziarie.
Dall’altro cresce in maniera rilevante l’indebi-
tamento delle famiglie, il cui livello contenu-
to rappresentava una ancora di solidità in un
Paese gravato da scarsa patrimonializzazione
delle imprese e da uno dei più elevati debiti
pubblici al mondo. Un numero elevato di pic-
cole rate mensili che devono finanziare sin-
goli acquisti possono infatti risultare difficili da
controllare per il consumatore ed espongono
lo stesso ad una maggiore fragilità in caso di
shock avversi, sia lavorativi (perdita del posto
di lavoro o riduzione del salario) sia finanziari
(un repentino aumento dei tassi di interesse,
nel caso di finanziamenti a tasso variabile o
indicizzati).
Il trend in corso appare tuttavia difficile da in-
vertire. Una riflessione, sia a livello di politiche
regolamentari e di vigilanza, sia di strategie di
business diviene prioritaria.

Giorgio Di Giorgio, professore di Teoria
e politica monetaria all’Università Luiss Guido
Carli di Roma, direttore del Centro Arcelli
di Studi monetari e finanziari (Casmef).
12

     L’Unione (bancaria)
     incompleta
     I tre pilastri e il processo interrotto: cosa
     è stato già fatto e cosa resta ancora da fare
     per realizzare l’UEM.

     di Alfredo Pallini

     L’Unione bancaria nasce per dare una risposta         monetaria (UEM) e risponde anche all’esigen-
     alle spinte disgreganti della crisi finanziaria in-   za di superare le tensioni, soprattutto nell’Eu-
     ternazionale del 2008 e della successiva crisi        rozona, alimentate principalmente dall’in-
     del debito sovrano nei Paesi caratterizzati da        trecciarsi dei rischi bancari con quelli sovrani,
     elevati tassi di deficit ed indebitamento e scar-     nonché di salvaguardare la stabilità finanziaria,
     si livelli di crescita.                               evitando che l’onere dei salvataggi bancari ri-
     Nell’intento dei policy maker, l’Unione ban-          cada sui contribuenti attraverso gli interventi
     caria costituisce una soluzione strutturale alle      pubblici.
     frammentazioni e alle distorsioni dei sistemi         Il dibattito sul rafforzamento dell’UEM è stato
     bancari europei, finalizzata altresì all’introdu-     avviato con la presentazione al Consiglio eu-
     zione di un framework regolamentare che               ropeo nel giugno 2012 del Rapporto “Verso
     prevenga l’insorgenza di crisi bancarie e sia         un’autentica unione economica e monetaria”,
     in grado di gestire in modo ordinato le crisi         il cosiddetto Rapporto dei quattro Presidenti 1 .
     qualora le stesse si manifestino. In tal senso,       Tale Rapporto auspicava il disegno di un’Unio-
     rappresenta una tappa fondamentale verso              ne bancaria fondata sull’accentramento della
     il completamento dell’Unione economica e              supervisione e della gestione delle crisi ban-
13
carie e articolata in tre pilastri. Nel Rapporto      esercitando i poteri loro attribuiti dalla norma-
inoltre veniva previsto che il nuovo framework        tiva europea e dalle norme nazionali di recepi-
regolamentare, integrato a livello europeo,           mento4 . Tale ripartizione di compiti vale anche
avrebbe dovuto basarsi su un insieme armo-            per le banche meno significative, qualora per
nizzato di regole prudenziali (il cosiddetto Sin-     la gestione della loro crisi sia necessario l'in-
gle Rulebook).                                        tervento del Fondo di risoluzione unico (Single
                                                      resolution fund, SRF). Tale Fondo, gestito a li-
I TRE PILASTRI DELL'UNIONE BANCARIA                   vello centralizzato dal SRB, ha la funzione pri-
                                                      maria di finanziare l'applicazione delle misure
L’assetto istituzionale dell’Unione bancaria          di risoluzione, per esempio, attraverso la con-
si fonda su tre pilastri: il Meccanismo di vigi-      cessione di prestiti o il rilascio di garanzie. Solo
lanza unico (Single supervisory mechanism,            in circostanze eccezionali il Fondo può, entro
SSM); il Meccanismo di risoluzione unico delle        alcuni limiti, assorbire le perdite al posto dei
crisi bancarie (Single resolution mechanism,          creditori, riducendo l'ammontare del bail-in 5 .
SRM); il Sistema unico di garanzia dei depositi       Diversamente dal SSM e dal SRM, il terzo pi-
(European deposit insurance scheme, EDIS).            lastro dell’Unione bancaria, il Sistema euro-
L’ambito operativo dei tre pilastri è costituito      peo di assicurazione dei depositi (European
dai Paesi dell’Eurozona; gli altri Stati membri       deposit insurance scheme, EDIS), pur oggetto
dell’Ue possono aderirvi attraverso la proce-         di una proposta legislativa della Commissione
dura cosiddetta di opt-in2 . Il Single Rulebook,      europea del 2015, è tuttora in fase di discus-
invece, su cui poggia la costruzione dell’Unio-       sione 6 e nel tempo si sono delineate varie
ne bancaria, si indirizza a tutti i Paesi dell’Ue.    possibili configurazioni. Il progetto è stato ca-
I primi due pilastri, il SSM e il SRM sono stati      ratterizzato, sin dal suo avvio, da numerose
introdotti da alcuni anni e si basano su un as-       divergenze che ne hanno fin qui ostacolato
setto istituzionale composto dalle autorità na-       qualsiasi progresso verso un’effettiva realiz-
zionali e da un’autorità accentrata.                  zazione. Recentemente, sono in discussione
Il primo pilastro è operativo dal novembre            alcune proposte indirizzate verso un modello
2014, quando è stato attuato il passaggio alla        ibrido, fondato su sistemi nazionali esistenti e
Banca centrale europea (BCE) della respon-            su un fondo centrale che, in caso di neces-
sabilità di vigilanza diretta sulle banche signi-     sità, fornirebbe liquidità ai sistemi nazionali.
ficative dei Paesi partecipanti3 ; la supervisio-     Tuttavia, negli obiettivi dei policy maker, tale
ne sugli enti creditizi “meno significativi” (less    modello dovrebbe rappresentare solo un pri-
significant bank) è esercitata dalle autorità         mo passaggio verso l’adozione di un EDIS più
nazionali competenti in stretta collaborazio-         completo (fully-fledged EDIS), in grado di con-
ne con la BCE, che può decidere in ogni mo-           tribuire efficacemente alla gestione delle crisi
mento di avocare a sé la vigilanza diretta di         bancarie rafforzando la resilienza dell’Unione
una banca al fine di assicurare l’applicazione        bancaria.
coerente di standard di vigilanza elevati.
Il SRM, in essere da gennaio 2016, rappresen-         I PROBLEMI NEL PROCESSO DI
ta il necessario complemento della vigilanza          COMPLETAMENTO DELL'UNIONE BANCARIA
unica, si estende al medesimo perimetro di
banche ed è basato sull’interazione tra il Co-        Nell’ambito del processo di completamento
mitato di risoluzione unico (Single resolution        dell’Unione bancaria vi sono ancora numero-
board - SRB) e le autorità nazionali di risoluzio-    si passi da compiere e ostacoli da superare,
ne, che si avvalgono degli strumenti di gestio-       a partire dall’EDIS, la cui realizzazione appare
ne delle crisi introdotti dalla direttiva europea     ancora lontana e oggetto di un ampio dibatti-
sul risanamento e risoluzione degli enti credi-       to. A ciò è necessario aggiungere che, ad un
tizi e delle imprese di investimento (Bank Re-        esame più approfondito, anche il primo e il
covery and Resolution Directive, BRRD).               secondo pilastro presentano degli aspetti di
Per le banche significative dell'Eurozona, il         criticità che ne suggeriscono la necessità di
SRB svolge il compito di individuare – ex ante –,     condurre un esame attento e puntuale finaliz-
attraverso piani di risoluzione le modalità con       zato a definirne le prospettive future.
cui un’eventuale crisi può essere affrontata e        Il Meccanismo di risoluzione unico ha dimo-
decidere, qualora la crisi si manifesti, come         strato finora la propria efficacia, garantendo
gestirla in concreto adottando un programma           una vigilanza coerente, solidità e sicurezza
di risoluzione. Le autorità nazionali di risoluzio-   al sistema bancario europeo, nonché contri-
ne partecipano alle decisioni del SRB e sono          buendo anche ad implementare l’integrazio-
responsabili dell'attuazione del programma,           ne e la stabilità tra le istituzioni finanziarie eu-
14
     ropee ed extra europee. Tuttavia, nell’ambito        Note
     della vigilanza dell’Unione bancaria, princìpi
     e prassi di supervisione differiscono da Pae-        1. Il Rapporto dei quattro Presidenti è stato presentato
     se a Paese, anche in ragione delle rispettive        dagli allora presidenti del Consiglio europeo Herman
     evoluzioni storiche. Tale questione impone           Van Rompuy, della Commissione europea Jose Manuel
     un’accurata riflessione in considerazione degli      Barroso, della Banca centrale europea Mario Draghi e
     obiettivi finali dell’Unione bancaria.               dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.
     In riferimento al secondo pilastro, va consi-
     derato che l’assetto istituzionale e le regole       2. Il 10 luglio 2020 Bulgaria e Croazia hanno avviato il
     previste in materia di risoluzione delle cri-        processo per l’adozione dell’euro e le loro valute sono
     si hanno evidenziato carenze e incoerenze.           state incluse nel meccanismo di cambio (ERM2). Ai fini
     L’attuale contesto finanziario e la recente crisi    dell’ingresso effettivo nell’Eurozona, uno Stato membro
     pandemica, inoltre, hanno rappresentato una          dell'Ue deve partecipare regolarmente all'ERM2 per al-
     wake-up call che ha messo in evidenza diversi        meno due anni prima di poter introdurre l'euro: in caso
     aspetti cruciali: 1) il ruolo chiave nell’ammor-     di esito positivo Bulgaria e Croazia potranno entrare
     tizzare i rischi e, conseguentemente, contri-        nell’Eurozona a partire dal 1° gennaio 2024.
     buire alla risoluzione delle situazioni di crisi
     anche impreviste svolto dal sistema bancario;        3. La vigilanza diretta concerne le 114 banche significa-
     2) la netta diminuzione della redditività ban-       tive dei Paesi dell’Eurozona (significant bank), che de-
     caria causata dall’emergere di nuovi attori nel      tengono quasi l’82% degli attivi bancari totali (dati BCE,
     settore finanziario, in particolare le Fintech; 3)   2021).
     l’importanza dell’esistenza di un quadro legi-
     slativo solido per la gestione delle crisi ban-      4. Il programma, inoltre, è sottoposto alla Commissione
     carie. In considerazione di ciò, tra gennaio e       europea e, in alcuni casi, anche al Consiglio.
     aprile 2021 la Commissione europea ha con-
     dotto una consultazione pubblica indirizzata         5. Le risorse per la risoluzione delle crisi sono fornite
     agli stakeholder per raccogliere esperienze,         al SRF dalle banche dei Paesi partecipanti attraverso
     contributi e suggerimenti utili per il lavoro di     un meccanismo di mutualizzazione progressiva delle
     revisione dell’attuale quadro normativo.             risorse apportate dai fondi di risoluzione nazionali volto
     Un tema che viene in evidenza relativamente          al raggiungimento del livello-obiettivo (1% dei depositi
     all’attuale framework di gestione delle crisi è      garantiti) entro il termine previsto per il 31 dicembre 2023.
     se sia effettivamente applicabile e quale ap-
     proccio sia più opportuno per la sua modifica.       6. Nel dicembre 2018 l’Eurogruppo ha costituito un
     Nell’Unione bancaria si annoverano pochi casi        team di esperti (High-Level Working Group on EDIS) in-
     in cui, per la gestione della crisi bancaria, sia    caricato di condurre un approfondimento in merito alla
     stata aperta una procedura di risoluzione pre-       sequenzialità delle fasi di introduzione del sistema, alle
     vio accertamento della sussistenza dell’inte-        condizioni previste per il passaggio da una fase all’altra e
     resse pubblico. In una sola circostanza il SRB       alla regolamentazione delle esposizioni in titoli di debito
     risulta aver avviato e gestito una procedura di      pubblico.
     risoluzione, per il Banco popular; gli altri casi
     di applicazione si sono registrati solo a livello
     nazionale, prevalentemente in Paesi al di fuori
     dell’Unione bancaria.
     Diversamente dai primi due, il terzo pilastro
     dell’Unione bancaria, l’EDIS, è tuttora in fase
     di discussione. Il processo per la sua realizza-
     zione procede lentamente e ciò non ha fin qui
     consentito di pervenire a una posizione con-
     divisa.
     Alla luce di tali considerazioni, il progetto di
     riforma del framework legislativo europeo
     relativo alla gestione delle crisi bancarie e ai
     sistemi di garanzia dei depositi, il cui avvio è
     atteso entro la fine del 2021, appare quanto         Alfredo Pallini, direttore generale del Fondo
     mai fondamentale: nell’attuale contesto, infat-      interbancario di tutela dei depositi e docente
     ti, si manifesta con sempre maggiore urgenza         di Economia dei mercati e degli intermediari
     la necessità di un’accelerazione nel processo        finanziari all'Università Luiss Guido Carli
     di completamento dell’Unione bancaria.               di Roma.
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Ecco cosa cambia
con l’applicazione
di Basilea 3
In cosa consiste il pacchetto di riforme
sull’adeguatezza patrimoniale delle banche.
I nuovi fattori di ponderazione del rischio
e il braccio di ferro sul parametro di output floor.

di Claudio D’Auria
Nel mese di dicembre 2017 il Comitato di Basi-           value (rapporto tra prestito e valore dell’im-
lea ha pubblicato il documento Basel III post-           mobile a garanzia) e per le esposizioni verso
crisis reform, definito in ambito europeo anche          banche, incrementando i fattori di pondera-
CRR 3 (in quanto riguarderebbe la seconda                zione del rischio anche nel caso di esposizioni
rilevante revisione del Regolamento europeo              a breve termine. Inoltre, con riferimento agli
n. 575/2013, Capital requirement regulation,             enti che utilizzano modelli interni per il calcolo
CRR), avente la finalità di rendere operativa            del rischio di credito, è prevista una sostan-
l’ultima tranche di riforme nell’ambito della            ziale riduzione delle esposizioni per cui sarà
revisione degli accordi di Basilea 3 in materia          possibile utilizzare metodi IRB (Internal Rating
di calcolo degli assorbimenti patrimoniali per           Based), ci sarà l’introduzione di specifici valori
le banche.                                               di floor minimi per il calcolo dei parametri re-
In particolare, gli obiettivi di tale pacchetto di       golamentari, quali PD (Probability of default)
riforme sono: i) la riduzione dell’eccessiva va-         e LGD (Loss Given Default), unitamente a una
riabilità delle attività ponderate per il rischio ai     richiesta di maggiori dettagli informativi da
fini del calcolo dei requisiti patrimoniali; ii) l’in-   fornire al Regolatore nell’ambito del calcolo
cremento della capacità di saper fronteggiare            degli stessi.
eventi avversi per l’intero sistema bancario; iii)       Il pacchetto di riforme in analisi prevede an-
l’aumento della qualità del capitale detenuto            che una modifica del metodo per il calcolo
dalle banche.                                            del rischio operativo, il cosiddetto nuovo New
A tal fine, la riforma interviene modificando i          standardised measurement approach for
fattori di ponderazione del rischio, nell’ambito         operational risk. Mediante tale nuovo meto-
del metodo standardizzato per il calcolo del             do il requisito patrimoniale a fronte del rischio
rischio di credito, per le esposizioni garantite         operativo sarà calcolato mediante due fasi di-
da immobili, per le quali viene prevista una             stinte: 1) la definizione del Business indicator
percentuale di ponderazione tanto maggio-                (BI), dato dalla somma di interessi e compo-
re quanto più alto risulta il valore del Loan to         nente relativa ai dividendi (ILDC), componente
18

              Basel III post-crisis reforms pubblicato dal Comitato di Basilea nel dicembre 2017

                                                  Obiettivi

                   Ridurre l'eccessiva                                     Incrementare
                   variabilità dei RWA                               la stabilità e la resilienza
                                                                       del sistema bancario

                                             Aumentare la qualità
                                             del capitale bancario

                                         Ambiti di intervento

                  Rischio di Credito                                     Rischio di Credito
               Approccio Standardizzato                                 Approccio Avanzato

                    Rischio Operativo                                       Output Floor

     di servizi (SC) e componente finanziaria (FC); 2)     timi tempi – l’inserimento di un parametro di
     il calcolo della Business indicator component         output floor per le banche che calcolano i
     (BIC), ottenuta attraverso la moltiplicazione         requisiti patrimoniali attraverso l’utilizzo di
     del Business Indicator per un coefficiente alfa       modelli interni, dato da un valore che di fat-
     definito dal Comitato di Basilea in base all’en-      to è pari alle attività ponderate per il rischio
     tità del BI stesso. Inoltre, agli enti che hanno      calcolate con il modello standardizzato (APR)
     livelli di BI superiori a 1 miliardo, si richiederà   moltiplicate per una percentuale che va dal
     una correzione della BIC attraverso l’Internal        50% al 72,5% nell’arco di 6 anni. Quest’ultima
     loss multiplier (ILM), componente sensibile al        misura, finalizzata a ridurre la variabilità tra le
     rischio che considera le perdite operative fatte      attività ponderate per il rischio calcolate con
     registrare dalla banca negli ultimi 10 anni.          il metodo standardizzato rispetto a quelle cal-
     Viene anche modificata la metodologia di              colate con i modelli interni, è ancora oggetto
     calcolo del requisito a fronte del rischio di         di forti discussioni in quanto determinerebbe
     controparte (credit value adjustement risk            rilevanti assorbimenti patrimoniali aggiuntivi
     framework), mediante la previsione di due             per le banche di quei Paesi europei, Francia su
     approcci, base e standardizzato, quest’ultimo         tutti, che utilizzano in maniera diffusa i modelli
     utilizzabile solo dalle banche che abbiano ot-        interni.
     tenuto una specifica autorizzazione da parte
     dell’Autorità di Vigilanza.
     In ultimo la riforma prevede – tema oggetto           Claudio D’Auria, founder partner di Moderari
     di importanti discussioni politiche negli ul-         srl e consulente dell'Organismo Confidi Minori.
19

Credito cooperativo,
una peculiarità italiana
nel dopo-pandemia

                           La riforma del credito cooperativo del 2016,
Radicamento territoriale   dalla quale hanno preso avvio i due gruppi
                           bancari cooperativi ICCREA e Cassa centrale
ed efficienza a sostegno   banca (oltre all’IPS, o Institutional protection
                           scheme, che riunisce le casse Raiffeisen al-
di famiglie e piccoli      toatesine), può rivelarsi un’opportunità assai
                           preziosa per il nostro Paese nella delica-
operatori economici.       ta fase post pandemica. Tali gruppi, infatti,
                           sono potenzialmente in grado di coniugare il
Il potenziale              radicamento territoriale che caratterizza sto-
                           ricamente le banche di credito cooperativo
di sviluppo legato anche   (BCC) con i benefici della grande dimensione:
                           direzione strategica unitaria, investimenti in
a una mentalità aperta     Information technology, funzioni di controllo
                           evolute e centralizzate, economie di scala, ec-
all’innovazione.           cetera. Infatti, se da un lato le BCC possono
                           aiutare soprattutto le famiglie e i piccoli ope-
                           ratori economici a risollevarsi e a riprendere
                           slancio dopo essere state messe a dura pro-
di Mario Minoja            va dalla pandemia, dall’altro le capogruppo
                           possono far sì che la missione di supporto allo
                           sviluppo territoriale si realizzi in modo più effi-
                           ciente (ossia a costi inferiori), sicuro (nel senso
                           di un migliore presidio della qualità del credito
                           e degli altri rischi) ed evoluto (ovvero offrendo
                           prodotti e servizi maggiormente avanzati).
                           Ma l’esplicarsi di tale potenziale insito nei
                           gruppi di credito cooperativo non è automa-
                           tico. Esso richiede infatti il verificarsi di alcune
                           condizioni, alcune relative al “mondo” delle
                           banche di credito cooperativo, altre relative
                           alle capogruppo.
                           Per quanto riguarda il “mondo” delle BCC – con
                           ciò intendendosi i soci, gli amministratori, i di-
                           rettori, i collaboratori tutti – si tratta di coltivare
                           e vivere concretamente uno “spirito cooperati-
                           vo di gruppo”. Dopo la riforma, infatti, le scelte,
                           i comportamenti, i risultati di ogni singola BCC
                           si riverberano – in positivo e in negativo – sul
20

     gruppo nel suo insieme e quindi su tutte le
     banche che lo formano. La buona gestione e
     i buoni risultati della singola BCC concorrono
     infatti al soddisfacimento dei requisiti patrimo-
     niali del gruppo nel suo complesso, alla sua
     capacità di sostegno alle economie locali, in
     ultima analisi alla sostenibilità stessa del cre-
     dito cooperativo nel tempo. Per converso, il
     “soccorso” a una BCC in difficoltà, ricorrendo
     alle risorse dello “schema di garanzia”, se da
     un lato è una forma di mutualità, dall’altro im-
     plica un sacrificio per tutte le altre.
     In concreto, ogni BCC può manifestare uno
     “spirito cooperativo di gruppo” in molti modi:
     migliorando la propria governance; ponen-
     do ogni cura nel miglioramento della qualità
     del credito; prevenendo qualsivoglia forma di
     rischio reputazionale; aderendo alle campa-
     gne di riduzione dei costi promosse dalla ca-
     pogruppo; partecipando a progetti di fusione
     industrialmente validi con BCC contigue e via
     dicendo. Ciascuna capogruppo, a sua volta,           necessari per l’adeguato presidio delle fun-
     è chiamata a proseguire con slancio il lavoro        zioni di controllo in linea con le attese della
     sin qui intrapreso sul fronte del miglioramento      Vigilanza – ha una duplice valenza: evita di
     della produttività, intesa come differenza fra       ribaltare sulle BCC costi e inefficienze median-
     il valore creato per le BCC aderenti e i costi       te i prezzi che esse pagano per usufruire dei
     sostenuti per crearlo. Le BCC, infatti, vanno        servizi centrali; rappresenta per le stesse BCC
     viste non solo come banche assoggettate a            un “buon esempio”, aumentando ai loro occhi
     direzione e coordinamento, ma anche come             la credibilità e la legittimazione della stessa
     “clienti interni”, il cui soddisfacimento è parte    capogruppo.
     integrante della “ragion d’essere” di ogni ca-       Il potenziale di sviluppo insito nei gruppi di
     pogruppo. Migliorare la produttività implica         credito cooperativo è legato anche all’oppor-
     dunque, da un lato, sviluppare internamente          tunità – forse sino ad ora non adeguatamente
     o rendere disponibili attraverso accordi con         riconosciuta – di conseguire economie di rete
     partner esterni prodotti e servizi innovativi in     (o network effect). Il loro sfruttamento richiede
     grado di migliorare la capacità competitiva e        al tempo stesso spirito cooperativo di gruppo
     di soddisfacimento dei clienti-soci e degli al-      da parte delle BCC e capacità di coordina-
     tri clienti delle BCC; dall’altro, porre ogni cura   mento da parte delle capogruppo. I gruppi, in-
     nell’identificare e rimuovere con decisione          fatti, possono essere considerati alla stregua
     ogni “sacca” di inefficienza. Per una capo-          di strutture a rete, composti da banche ciascu-
     gruppo, il controllo rigoroso dei propri costi       na con una propria autonomia, ma al tempo
     di struttura – fatti salvi naturalmente quelli       stesso interconnesse e interdipendenti. Sfrut-
21

                                                      Un approccio siffatto, di tipo bottom up, mette
                                                      a fattore comune le tante “buone pratiche” svi-
                                                      luppate da singole banche e può rivelarsi un
                                                      complemento assai utile alle iniziative di tipo
                                                      top down messe a punto dalle capogruppo
                                                      per far evolvere il credito cooperativo valoriz-
                                                      zandone al tempo stesso le peculiarità.
                                                      La valorizzazione del potenziale di sviluppo
                                                      insito nei gruppi bancari cooperativi, infine,
                                                      richiede a tutti i protagonisti di coltivare una
                                                      mentalità e un atteggiamento umile e aperto
                                                      all’innovazione. Il convincimento che il credito
                                                      cooperativo sia di per sé migliore di ogni altro
                                                      modo di “fare banca” è una “tentazione” peri-
                                                      colosa, perché induce resistenza e inerzia al
                                                      cambiamento che finisce con il danneggiare
                                                      lo stesso credito cooperativo. Lo sviluppo di
                                                      prodotti e servizi (wealth management, ecce-
                                                      tera) diversi e complementari rispetto all’inter-
                                                      mediazione creditizia tradizionale, gli investi-
                                                      menti nell’Information technology, lo sviluppo
tare le economie di rete significa identificare e     di canali digitali, la valorizzazione dei giovani,
diffondere nella rete, al limite all’intero gruppo,   sono solo esempi di iniziative atte a favorire
le best practice sviluppate da singole banche.        l’innovazione nel credito cooperativo. Ma non
Esse possono riguardare la direzione gene-            si tratta di innovazione fine a sé stessa, né, tan-
rale e lo stile di management, la valutazione         to meno, volta ad assimilare le BCC alle altre
del merito di credito, il controllo di gestione, la   banche. Al contrario, si tratta di un’innovazione
relazione con i soci e via dicendo. Operativa-        in grado di esaltare il DNA insito nelle banche
mente, la diffusione di best practice potrebbe        di credito cooperativo ben gestite: la ricerca
richiedere il distacco temporaneo in una BCC          del bene dei clienti, ovvero il sostegno alle ini-
territorialmente contigua, oppure la condivi-         ziative imprenditoriali meritevoli e la valorizza-
sione fra BCC diverse, di un direttore generale,      zione del risparmio, e per tale via il contributo
di un direttore crediti o di un responsabile del      allo sviluppo sociale, economico e civile dei
controllo di gestione o di altra funzione che         territori in cui operano. Un contributo di valore
si sia dimostrato particolarmente bravo nella         ancora più grande, se possibile, dopo il difficile
BCC di provenienza.                                   periodo della pandemia.
Sta alle capogruppo mettere a punto modalità
operative – distacchi temporanei, trasferimen-        Mario Minoja, professore ordinario di
ti, affiancamenti, formazione, eccetera – atte a      Economia aziendale all’Università di Udine
consentire la “trasfusione” all’interno del grup-     e professore a contratto di Sistemi di corporate
po di sistemi e modalità di gestione sperimen-        governance all’Università Bocconi. Consigliere
tate e praticate con successo in singole BCC.         di amministrazione di Iccrea Banca.
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Le banche popolari
tra presidio
e territorio.
Un caso di studio
Il sistema bancario ha rappresentato
durante la pandemia una protezione
essenziale per il sostegno a imprese
e famiglie. L’esperienza della Banca
popolare del Cassinate.

di Vincenzo Formisano

A distanza di quasi un biennio dallo scoppio        sinate (BPC), forte dell’approfondita cono-
dell’emergenza Coronavirus, che ha avuto pe-        scenza del territorio e del tessuto economico
santi ripercussioni sul piano sanitario, sociale    di riferimento e grazie anche all’ampiezza del-
ed economico, il nostro Paese sembra final-         la compagine sociale, ha mostrato di sapere
mente avviarsi lungo un sentiero di “riparten-      interagire con la clientela in maniera efficace
za” e di nuova normalità.                           e concreta, al contempo preservando equilibri
Il sistema bancario nel suo complesso, pur          tecnici e risultati ampiamente soddisfacenti.
avendo dovuto fronteggiare esso stesso le dif-      L’approccio della BPC proattivo e anticiclico
ficoltà indotte dalla pandemia, ha rappresen-       alla crisi pandemica si è tradotto in un signi-
tato un presidio essenziale per il sostegno a       ficativo ampliamento dell’offerta commerciale
imprese e famiglie, sia attraverso la messa in      e nella concessione ai clienti meritevoli (nel
opera di iniziative proprie, sia quale cinghia di   complesso, una platea di oltre 800 rapporti
trasmissione all’economia reale degli impulsi       e linee di credito per circa 54 milioni di euro)
espansivi e accomodanti provenienti dalla po-       della possibilità di accedere alle moratorie nei
litica economica, in sinergia con le istituzioni    pagamenti, sia in ossequio a quanto previsto
europee e nazionali.                                dai provvedimenti governativi (ad esempio il
                                                    cosiddetto Decreto liquidità o il Fondo di so-
L’APPROCCIO PROATTIVO E ANTICICLICO                 lidarietà), sia aderendo a iniziative dell’Abi o,
ALLA CRISI PANDEMICA                                ancora, concedendo agevolazioni di propria
                                                    iniziativa.
In questo quadro, la Banca popolare del Cas-        Parallelamente, sempre nel rispetto dei cano-
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     ni di sana e prudente gestione, è stato confe-         sponibilità aziendale a sostenerne lo sviluppo
     rito un forte impulso alla concessione di pre-         e la crescita. I ratios patrimoniali di vigilanza –
     stiti assistiti dalla garanzia pubblica del Fondo      espressi dal rapporto tra i fondi propri e le atti-
     centrale di garanzia, tra l’altro agevolando           vità ponderate per il rischio – hanno continua-
     l’accesso al credito ai settori maggiormente           to ad attestarsi su livelli elevati, testimoniando
     colpiti dalla pandemia e sostenendo proget-            ancora un volta la solidità aziendale: il CET 1
     ti imprenditoriali in fase di start-up. Dall'inizio    Ratio, coincidente con il Tier 1 ratio e il Total
     dell'emergenza sanitaria, la Banca, avvalen-           capital ratio, è risultato pari al 20,81 per cen-
     dosi delle misure di sostegno varate dal go-           to, ben al di sopra dei requisiti richiesti dalla
     verno italiano in tema di rilascio di garanzie         normativa, oltre che in crescita rispetto al 2019.
     pubbliche, ha recepito domande di accesso              L’esercizio si è chiuso con un utile netto di oltre
     alla garanzia statale per oltre 2.600 operazioni       9 milioni di euro, in ascesa dell’8,4 per cento
     per un controvalore di circa 240 milioni di euro;      rispetto al 2019. Il patrimonio netto aziendale
     nello stesso periodo di riferimento (marzo             ha superato i 105 milioni di euro.
     2020 - settembre 2021), le operazioni già tra-         L’andamento gestionale espansivo e favore-
     dottesi in concreta erogazione in favore delle         vole è proseguito nei primi sei mesi del 2021,
     imprese sono state più di 2.350 per un contro-         con la registrazione di un utile netto di periodo
     valore di oltre 198 milioni di euro.                   di oltre 5 milioni di euro.
     I risultati di tale approccio si sono riflessi posi-
     tivamente nel bilancio aziendale, che nel 2020         LA DINAMICA DEI CREDITI DETERIORATI
     ha registrato un incremento dei volumi inter-
     mediati in tutte le principali componenti: com-        La dinamica dei crediti deteriorati si sta rive-
     plessivamente la raccolta ha superato il miliar-       lando meno problematica delle attese iniziali.
     do di euro, con una crescita del 12 per cento          Sembra infatti che il sistema bancario nel suo
     circa rispetto all’anno precedente, mentre i           complesso stia rispondendo bene alle solle-
     prestiti concessi alla clientela sono aumentati        citazioni della crisi e che, complessivamente,
     di oltre il 22 per cento, confermando la con-          il temuto deterioramento del credito erogato
     sueta vicinanza della banca al territorio e la di-     (cosiddetti non performing loan) non si sia fi-
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