Diamo credito alla ripresa - Startmag
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Il magazine dedicato all’innovazione e alla crescita economica Quadrimestrale anno anno V° n. 3/2021 Novembre 2021/Febbraio 2022 Come cambiano vita e lavoro Diamo credito alla ripresa Alessandro Carpinella, Claudio D'Auria, Giorgio Di Giorgio, Isabella Falautano, Vincenzo Formisano, Mauro Minoja, Roberto Nicastro, Emanuele Orsini, Alfredo Pallini, Fabio Petri
EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITOR I due motori della ripartenza di Pierluigi Mennitti Abbiamo imboccato il sentiero della fuoriuscita Nella prima parte della rivista, esperti, opera- dalla pandemia, dopo lunghi e difficili mesi di tori finanziari e imprenditori descrivono il ruolo crisi sanitaria ed economica, di lockdown e bol- del credito nella ripresa economica del Paese, lettini luttuosi. L’avanzata della campagna vac- la sua funzione, evidenziando come proprio cinale ha dato al virus un colpo decisivo, che si nella fase più acuta della pandemia si siano spera di replicare e moltiplicare nei troppi Paesi modificati meccanismi e forme di erogazione. del globo in cui la disponibilità delle dosi è anco- In questo numero raccontiamo il grande rias- ra insufficiente. Si può ragionevolmente sperare sestamento bancario, il rafforzamento delle che questa sarà l’ultima stagione invernale in cui Fintech portatrici di innovazione, la loro neces- ci accompagneranno misure di sicurezza come saria alleanza con le banche, le nuove dina- mascherine e distanziamenti sociali. miche del credito domestico (di cui andranno Ma intanto il treno dell’economia sta riparten- valutate le conseguenze), la ripresa del credito do e questa volta l’Italia sembra ritrovarsi sul alle imprese dopo almeno dieci anni di ridu- vagone giusto. L’impegno degli Stati e del- zione, in un quadro di ricomposizione della di- le istituzioni finanziarie internazionali è stato vergenza fra credito ed economia reale. Certo, straordinario, quanto straordinaria è stata un’e- come scrivono i nostri autori, la ripresa in cor- mergenza che ha prodotto la più profonda ed so ha beneficiato anche di politiche creditizie estesa recessione che l’economia mondiale favorite dall’atteggiamento monetario acco- abbia conosciuto. Questa volta sono state tenu- modante, in termini di liquidità abbondante e te a mente le lezioni delle precedenti crisi che tassi di interesse convenienti, e i meccanismi avevano segnato il “decennio lungo”, da quella del PNRR garantiscono rubinetti aperti in cam- finanziaria del 2008/2009 a quella dei debiti so- bio di progetti innovativi precisi, soprattutto nel vrani dell’Eurozona: gli strumenti realizzati per campo del digitale e della transizione ecologi- attutire quelle crisi sono stati immediatamente ca. Soldi che bisognerà restituire, per questo è riattivati e potenziati, creando un cordone sani- importante che fruttino una crescita economi- tario di liquidità che ha tenuto a galla il sistema ca vera e duratura. economico. Nella seconda parte i nostri collaboratori illu- Ora è il tempo di ricostruire. Start Magazine ac- strano a grandi linee proprio il Piano nazionale compagna anche questa fase con una rifles- di ripresa e resilienza, valutando pregi e difetti sione sui due motori della ripresa: il credito e il delle sei Missioni che esso si è dato e descri- PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza vendone lo stato di avanzamento per ogni varato dal governo per usufruire delle ampie settore. Dalla digitalizzazione alla rivoluzione risorse del Next Generation Ue, il progetto di ri- verde e transizione ecologica, dalle infrastrut- nascita europeo. ture all’istruzione e ricerca, dall’inclusione e Il credito è il carburante necessario messo a coesione fino alla salute, che è stato il tema disposizione da banche e operatori finanzia- centrale del numero precedente. ri a imprese e istituzioni, il PNRR è il quadro di riferimento per centrare riforme e obiettivi puntuali che promettono di modernizzare un Poco prima della chiusura redazionale ci ha Paese come il nostro con i motori ingolfati da raggiunto la notizia della scomparsa prematura almeno due decenni. Il cambio di passo del del giornalista Giuseppe Mancini. Giuseppe è nuovo governo, fortificatosi in competenza, stato un amico e soprattutto un collaboratore autorevolezza e concretezza, dovrebbe essere appassionato e costante di Start Magazine. di buon auspicio. Questo numero della rivista è dedicato a lui. EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITOR
StartMag è un prodotto di Innovative Publishing S.r.l. www.startmag.it www.innovativepublishing.it Fabio Petri Gianguido Piani Direttore Editoriale Angelo Rossi Mori Michele Guerriero Alessandro Sperandio Maurizio Stefanini Direttore Responsabile Lucia Valente Pierluigi Mennitti Immagini Redazione 123RF a pag. 59-61 Via Sicilia 141, 00187 Roma Tutte le altre immagini T. +39 06 87758077 sono in creative commons info@startmag.it CC0 by unsplash.com Giulia Alfieri Progetto grafico Michele Arnese Grafica Internazionale Roma (direttore www.startmag.it) Illustrazione copertina: Giusy Caretto Stefano Navarrini INFORMATIVA PRIVACY (ART.13 Marco Dell'Aguzzo REGOLAMENTO UE 2016/679). Valerio Giardinelli Distribuzione La rivista Start Magazine Manuela Mollicchi FDC Services viene distribuita gratuitamente (segreteria di redazione) Via Ernesto Nathan, 55 (Roma) e per finalità divulgative. Maria Teresa Protto L’invio della pubblicazione Chiara Rossi Stampa prevede un trattamento Alessandro Sperandio Grafica Internazionale Roma di dati personali che avviene www.graficainternazionale.it nel rispetto delle procedure In questo numero di sicurezza, protezione hanno scritto Editore e riservatezza dei dati. Marco Campione Innovative Publishing srl La informativa completa Giusy Caretto IP srl sulle finalità, modalità, durata Alessandro Carpinella Via Sardegna 22, 00187 Roma del trattamento e sui diritti Claudio D'Auria C.F. 12653211008 esercitabili dall’interessato Giorgio Di Giorgio è disponibile cliccando su Isabella Falautano Registrazione Tribunale di Roma http://www.startmag.it/ Vincenzo Formisano n .197/2017 del 21.12.2017 wp-content/uploads/GdpR- Andrea Giuricin ROC n. 26146 startmag.pdf. Paola Liberace Titolare del trattamento Mauro Minoja Chiuso in redazione è Innovative Publishing srl, Salvatore Milazzo 29 ottobre 2021 sede legale via Sardegna, 22 Roberto Nicastro 00187 Roma - redazione Emanuele Orsini Stampa via Sicilia, 147 – 00187 - Roma. Alfredo Pallini Novembre 2021 Indirizzo mail: info@startmag.it
SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO S 4 Banche con aggettivi. La ripresa fra credito e specializzazione finanziaria di Alessandro Carpinella 38 PNRR e ripresa economica. Il ruolo del credito secondo Confindustria intervista a Emanuele Orsini di Giusy Caretto 9 Far bene il credito fa bene al credito di Giorgio Di Giorgio 42 PNRR, le sei Missioni sotto la lente d'ingrandimento 12 L'Unione (bancaria) incompleta di Alfredo Pallini 45 Digitalizzazione. Difetto di concretezza di Gianguido Piani 16 Ecco cosa cambia con l'applicazione di Basilea 3 di Claudio D'Auria 48 Rivoluzione verde. Sostenibilità green senza perdere competitività 19 Credito cooperativo, una peculiarità italiana nel dopo-pandemia di Alessandro Sperandio di Mauro Minoja 51 Più digitali e più connessi. Il Gruppo TIM a Expo Dubai 2020 23 Le banche popolari tra presidio e territorio. Un caso di studio di Vincenzo Formisano 52 Infrastrutture. Puntare sulle ferrovie è più una scelta politica intervista a Andrea Giuricin di Maurizio Stefanini 26 I numeri dei crediti deteriorati 55 Istruzione e ricerca. Un’opportunità di sviluppo per le generazioni future di Marco Campione e Salvatore Milazzo 28 Fintech, la trasformazione digitale del credito intervista a Roberto Nicastro di Giusy Caretto 59 Inclusione e coesione. Una grande occasione per l’occupazione di Lucia Valente 32 Il lato responsabile del credito di Isabella Falautano 62 Salute. Modelli di servizio innovativi e rinnovo del parco tecnologico 35 Confidi. La garanzia riparta dai mestieri intervista a Fabio Petri di Paola Liberace di Angelo Rossi Mori SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO S
4 Banche con aggettivi. La ripresa fra credito e specializzazione finanziaria Credito e finanza giocano un ruolo importante nella ripresa e le opportunità di crescita sostenibile sono più concrete. Il ruolo delle regole (Basilea e ESG), il problema della scarsa profittabilità. di Alessandro Carpinella Cresce il credito, cresce l’economia: tra le tan- Lehman-debiti sovrani, abbiamo osservato te, spesso spiazzanti trasformazioni degli ulti- il fenomeno opposto: una spiccata riduzione mi mesi, osserviamo il ritorno di un rassicuran- del credito in presenza di una certa ripresa te, classico paradigma, che sembrava perduto economica, e poi col Covid-19, repentinamen- dall’inizio degli anni 2000. te, il contrario. Una crisi economica fronteggia- Dopo la “bolla” che ha accompagnato, con ta con un’ampia espansione creditizia. Certo lo tassi di crescita del credito elevati in pre- scenario, rassicurante per il ritorno di questo senza di una sostanziale stagnazione, la vita classico paradigma, continua a presentare fat- economica italiana ed europea fino alla crisi tori di rischio da non sottovalutare: una finan-
5 za pubblica appesantita (pensiamo sul fronte raccoglierlo sui mercati per progettare e rea- bancario alle garanzie statali sul credito ero- lizzare investimenti di trasformazione. gate dal Fondo centrale di garanzia, arrivate Ancora per qualche anno le banche, un po’ a 200 miliardi di euro), una dinamica inflattiva di tutte le dimensioni, lotteranno quindi per che potrebbe portare a pressioni sui costi e, ridurre i propri costi, continuando o a ridurre venendo a temi più strettamente creditizi, una le reti fisiche (gli sportelli), e/o cercando di fo- scarsa capacità dei tassi di riflettere, al rialzo, calizzarsi sulle fasce di clientela a marginalità la dinamica espansiva. unitaria più elevata. La lettura di fondo che i banchieri sembrano dare, in Italia e in Europa, BANCHE, IL DECENNIO NERO È ALLE SPALLE delle determinanti della vita economica con- siste nell’assecondare l’espansione creditizia Anche per le imprese bancarie il “decennio contando su una larga disponibilità di mone- nero” sembra finalmente alle nostre spalle. ta, e conseguentemente di risparmio. I grandi Quelle che ce l’hanno fatta non sono in salvo volumi di intermediazione bancaria restano per l’eternità, ma non hanno più ragione per appannaggio delle banche commerciali ge- porsi quotidianamente domande esistenziali. neraliste. Le banche specializzate su singoli In tutti i Paesi sviluppati ci sono decine (talvol- servizi o comparti crescono tuttavia di nume- ta centinaia) di banche, di tutte le dimensioni e ro, di dimensione, di profittabilità. Gli operatori di tutte le specializzazioni. Le aggregazioni di cosiddetti Fintech non puntano a “grandi nu- banche procedono a ritmo moderato e quasi meri”: cercano di inserirsi in nicchie di bisogno esclusivamente per risolvere crisi. Siamo pro- molto specifiche, e hanno una crescente at- babilmente di fronte a una fase di stabilità mo- tenzione ad allearsi alle banche per distribuire netaria e di espansione creditizia. La qualità le proprie specifiche soluzioni anziché cercare dei portafogli creditizi appare, nella sensibilità una complessa competizione a tutto campo. di prima mano dei banchieri e degli impren- ditori, migliore rispetto a quanto alcune istitu- “BANCHE CON AGGETTIVI” zioni sembrano ipotizzare. Resta alle banche un grande problema: un modello di business La più chiara costante che si rintraccia nel- che rende poco, e quindi rende difficile remu- le strategie che le banche europee stanno nerare il capitale investito, e di conseguenza elaborando è però la ricerca di una strada di FIG. 1: Andamento del Pil e dinamica del credito pil nominale prestiti 10 8 7.3 6 4.9 4 1.6 1.7 2 0 0.5 -2 -0.6 -1.1 -4 -4 -6.2 -8 -10 2008 2011 2014 2017 2020 2023 Note: crediti al netto delle sofferenze Fonte: previsioni Prometeia sui dati Banca d'Italia Istat
6 specializzazione che riduca la concorrenza zazione di canale o di segmento, ma soprat- di tutti contro tutti, il bellum omnium contra tutto di tipo di servizio (wealth management, omnes che contribuisce a rendere insostenibi- smart lending, NPL’s o gestione di credito ano- le il sistema dei prezzi in un contesto di tassi malo, personal finance) alla ricerca della red- così bassi. Ciascuna banca, insomma, cerca ditività, e quindi della sostenibilità, che sembra un aggettivo per qualificarsi, per definirsi nella perduta per la banca generalista tradizionale propria diversità. Inevitabile tornare un mo- (che chiamiamo retail commercial bank, con mento, allora, a Luigi Einaudi e alla sua rifles- qualche altro dispendio di aggettivi). La sfida sione sulle “banche con aggettivi”. Einaudi non bancaria, nel prossimo futuro, sarà insomma amava queste definizioni: “Il banchiere (…) ha un quella di cercare aggettivi senza dimenticare dovere solo: impiegare in modo sicuro il dena- la centralità del sostantivo, ovvero l’equilibrio ro dei propri fiduciari. Se egli ha un momento e la redditività sostenibile dell’attività caratte- di falsa pietà, se diventa inutilmente ottimista ristica (credito e intermediazione del denaro), o fiducioso, egli è perduto. E cioè sono perduti cavalcando la crescita della domanda di cre- i denari dei depositanti”. E ne derivava: “Il che dito e provando a capitalizzare i benefici di una si riduce da ultimo a concludere che la banca ormai prevista risalita dei tassi, seppure dentro con aggettivo avrà tanta maggiore probabili- un quadro di regole minuziose che continua- tà di vita e di successo quanto più l’aggettivo no a rendere molto costoso esercitare l’attività sarà dimenticato ed affatto trascurato dai di- bancaria. rigenti e quanto più grande sarà l’abilità del banchiere nello scegliere, tra i postulanti con o LE REGOLE: BASILEA IV E ESG senza aggettivo, solo gli uomini capaci e probi, deliberati a restituire le somme avute in pre- Le regole, appunto. Il “decennio nero” per stanza. Il che si riduce a dire che, qualunque le banche è stato anche quello della gran- sia il loro nome, di banche buone ve n’è una de espansione del quadro di regole a cui le specie sola e che vano è il tentativo di mutare, banche devono attenersi: espansione tema- cambiandone il nome, la natura di esse”. tica (sempre più ambiti regolati), espansio- Eppure oggi davanti alla crisi indubbia del ne operativa (regole sempre più dettagliate), modello di banca generalista, che rende po- espansione istituzionale (sempre più istituzio- chissimo, tanto da non remunerare il capitale ni, principalmente europee, coinvolte nell’ela- investito, in tutte le geografie (dal Nord al Sud borazione e nel controllo). I cicli di regolazione Europa) e soprattutto con tutte le dimensioni sono lunghi, e non si invertono in poco tempo: (grandi, medie, piccole o piccolissime) non si il complessivo pacchetto di regole, principal- fa che cercare aggettivi. Si cercano specializ- mente sul capitale e sulla gestione delle crisi FIG. 2: Le regole di Basilea. Quadro evolutivo atteso «THE END OF THE GAME» BASILEA 3 BASILEA 4 CRR 2 CRD V CRR 3 CRD VI BRRD 2 2019 2021 2024 Timeline applicazione normativa 2023 2028 output floor 72.5%
7 bancarie, che va sotto la definizione di “Basilea 3” completerà la sua entrata in vigore nel 2024, e già se ne prevedono meccanismi di aggiu- stamento ulteriori, che convenzionalmente gli addetti ai lavori hanno battezzato “Basilea 4”, che tra il 2023 e il 2028 sono destinati a entra- re in vigore. Basilea 4 può essere considerato "the end of the game", nelle condizioni date. Non sembrano alle viste nuovi cicli di rego- lazione sulla gestione tecnica e prudenziale delle banche così dirompenti e dettagliate, e gli operatori stanno scommettendo su una re- lativa stabilità del quadro nel medio termine. Semmai, un’accelerazione impensabile fino a qualche anno fa sta subendo la regolamen- tazione sui temi ESG per le banche. Credi- ti alle imprese, titoli in portafoglio, gestione del risparmio dei clienti, governo e gestione dell’impresa bancaria: in tutti questi ambiti l’attenzione dei regolatori si è fatta acuta e mi- nuziosa, e l’impressione è che il settore ban- cario stia accettando pienamente la sfida di misurarsi con questi temi anche per rilanciare la propria reputazione e la propria capacità di dialogo coi clienti finali. UN RUOLO IMPORTANTE NELLA RIPRESA Credito e finanza sembrano quindi, in prospet- tiva, tornare a giocare un ruolo importante nella ripresa. Rischi significativi continuano a gravare sul loro interagire nella vita economi- ca, ma le opportunità di una crescita sosteni- bile appaiono finalmente più concrete. Rimane complessivamente irrisolto il problema della scarsa profittabilità della tradizionale attività creditizia, a cui la specializzazione bancaria e finanziaria potrà però dare una risposta al- meno parziale. In prospettiva più lunga, la rinnovata attenzione ai temi dell’ambiente, dello sviluppo sociale e civile, dell’equilibrio nella partecipazione al governo aziendale po- tranno fornire nuovi elementi per rafforzare la reputazione degli operatori del credito e della finanza, duramente intaccata dalla crisi dello scorso decennio. Alessandro Carpinella, senior partner, Head of Strategic advisory and corporate finance, Prometeia.
9 Far bene il credito fa bene al credito L'effetto delle politiche monetarie messe in campo per la pandemia è stato avvertito sia nel credito alle imprese sia in quello al consumo, tra rischio inflazionistico e conseguenze da valutare. La crisi pandemica ha indotto la più profonda di Giorgio Di Giorgio e diffusa recessione che l’economia mondiale abbia sperimentato. Nel 2020, il prodotto in- terno lordo si è contratto di oltre il 3% a livello mondiale, le economie avanzate hanno cedu- to, nel complesso, il 4,6% ma il conto è stato salato anche per i Paesi emergenti (-2,1%). Le politiche monetarie e fiscali espansive at- tivate ovunque hanno consentito di evitare
10 che la caduta fosse molto più rovinosa e sono principale rischio da affrontare, oggi, riguarda alla base della ripresa economica che, già a la dinamica inflazionistica di medio termine partire dal terzo trimestre dello scorso anno, e il filo pericoloso su cui le banche centrali ha caratterizzato molti Paesi. Le previsioni di dovranno muoversi cercando di bilanciare le crescita del Fondo monetario internazionale proprie mosse: evitando da un lato di alimen- stimano infatti un recupero del 6% nel 2021 e tare ulteriormente quella che alcuni già indi- del 5% circa nel 2022, anno in cui quasi tutti i viduano come una prossima “bolla” finanziaria Paesi avranno recuperato i livelli di fine 2019. (mantenendo politiche eccessivamente acco- Una delle caratteristiche della ripresa attual- modanti troppo a lungo) e dall’altro di frenare mente in corso, a livello mondiale, è di essere troppo rapidamente la ripresa economica. più bilanciata tra Paesi sviluppati ed emergen- ti, con il ritmo di crescita dei secondi in qual- DINAMICA FAVOREVOLE DELLE POLITICHE che modo rallentato dalla minore disponibilità CREDITIZIE di vaccini. È questa, se dovesse confermarsi anche negli anni a seguire, una novità rilevante Di sicuro, la ripresa in corso ha beneficiato an- rispetto alle ultime tre decadi, in cui la cresci- che delle politiche creditizie che sono state fa- ta mondiale per circa il 70% veniva alimentata vorite dall’atteggiamento monetario accomo- dagli emergenti, e potrebbe avere implicazio- dante, in termini di liquidità abbondante e tassi ni non trascurabili anche in termini di rapporti di interesse convenienti. Se il credit crunch e geopolitici e di riorganizzazioni strutturali nelle il deleveraging avevano caratterizzato le dina- catene internazionali del valore. miche post Lehman e successive alla crisi dei debiti sovrani, la crisi pandemica ha visto inve- RISPOSTE TEMPESTIVE E CON MOLTEPLICI ce addirittura aumentare il credito concesso STRUMENTI alle imprese e riprendere (seppur parzialmen- te) l’erogazione di finanza per l’immobiliare. Le politiche monetarie hanno avuto il merito Entrambi questi settori hanno goduto di inter- di aver risposto prontamente e con molte- venti di particolare favore nel nostro Paese, plici strumenti allo scoppio della crisi. Tutta dalle abbondanti garanzie estese da MCC e la batteria di interventi attivati dalle banche SACE agli straordinari incentivi fiscali connessi centrali durante le precedenti crisi (dai subpri- alle ristrutturazioni di edifici e abitazioni. me a quella dei debiti sovrani nell’Eurozona) Lo stesso credito al consumo ha sperimenta- sono stati rapidamente rispolverati, riattivati e to dinamiche favorevoli e parzialmente nuo- potenziati, inondando di liquidità a costo zero ve, almeno nel contesto italiano, sostenuto in o quasi i mercati e garantendo la fiducia ge- particolare dal boom degli acquisti online. A neralizzata degli operatori nell’ordinato fun- fronte, infatti, di una riduzione della quota dei zionamento dell’intero sistema finanziario. Il tradizionali finanziamenti individuali concessi crollo dei mercati azionari ed obbligazionari di alle famiglie dalle banche tradizionali e indiriz- marzo e aprile 2020 è stato prontamente ed zati al sostegno di una molteplicità di esigen- ampiamente recuperato nei mesi a seguire, ze, si è osservata una vera e propria esplosio- evidenziando in alcuni casi anche un certo ne dei cosiddetti prestiti finalizzati all’acquisto disallineamento nei prezzi degli asset rispetto di un singolo bene. Tali prestiti avvengono ai fondamentali sottostanti. In alcuni settori, con l’intervento sia di alcune delle finanziarie infatti, la crisi pandemica ha avuto strascichi specializzate tradizionalmente nel credito al duraturi e ha ridotto con qualche probabilità consumo sia direttamente grazie a nuovi ope- anche le prospettive di medio termine delle ratori attivi su piattaforme online. Entrambe le aziende e del business. La riallocazione e la soluzioni consentono il pagamento a rate del necessaria riqualificazione professionale di la- singolo bene acquisito. voratori in movimento da un settore all’altro, in Negli ultimi 5 anni, la percentuale di italiani un contesto di rapida innovazione tecnologi- maggiorenni che ha stipulato almeno un con- ca e profonda digitalizzazione dell’economia, tratto di acquisto a rate è cresciuta dal 34% a pongono ulteriori sfide. Tuttavia, il bilancio ad quasi il 43%. Se prima il fenomeno riguardava oggi, non può che essere positivo, dato quello essenzialmente beni durevoli come l’automo- che abbiamo vissuto. bile, un elettrodomestico o un cellulare, oggi La liquidità iniettata dalle banche centrali, il la gamma di prodotti (e servizi) acquisibile ra- sostegno all’occupazione e ai redditi promos- teizzando il pagamento si amplia in continua- so dai governi così come le generose mora- zione. Cresce anche il peso degli acquisti in torie sui crediti concesse hanno favorito una cui il finanziamento (la rateizzazione) avviene ripresa rapida seppur non omogenea, in cui il a costo zero, o comunque di molto inferiore a
11 quei tassi elevati che hanno a lungo caratte- rizzato segmenti del mercato creditizio quali la cessione del quinto, il leasing finanziario o il noleggio a lungo termine. Il costo ridotto per il consumatore, a volte, è direttamente originato dalla presenza di politiche di vendi- ta aggressive a caccia di risultati evidenti nel raggiungimento e nel superamento di obiettivi di fatturato ambiziosi. In sostanza, il costo del- la rateizzazione, vale a dire la remunerazione del servizio di finanziamento offerto dall’inter- mediario specializzato, viene assunto diret- tamente dal venditore, in alternativa ad uno “sconto” sul prezzo del bene pagato per intero al momento dell’acquisto. TRASFORMAZIONE DEL SETTORE CREDITIZIO DOMESTICO Le conseguenze di queste dinamiche, che stanno modificando un settore creditizio do- mestico a lungo in ritardo rispetto ai Paesi anglosassoni, sono ancora da valutare. Da un lato, si favoriscono i consumi e si riduce il costo medio del credito, grazie all’aumentata con- correnza indotta dai nuovi attori e dalle piat- taforme online sia commerciali sia finanziarie. Dall’altro cresce in maniera rilevante l’indebi- tamento delle famiglie, il cui livello contenu- to rappresentava una ancora di solidità in un Paese gravato da scarsa patrimonializzazione delle imprese e da uno dei più elevati debiti pubblici al mondo. Un numero elevato di pic- cole rate mensili che devono finanziare sin- goli acquisti possono infatti risultare difficili da controllare per il consumatore ed espongono lo stesso ad una maggiore fragilità in caso di shock avversi, sia lavorativi (perdita del posto di lavoro o riduzione del salario) sia finanziari (un repentino aumento dei tassi di interesse, nel caso di finanziamenti a tasso variabile o indicizzati). Il trend in corso appare tuttavia difficile da in- vertire. Una riflessione, sia a livello di politiche regolamentari e di vigilanza, sia di strategie di business diviene prioritaria. Giorgio Di Giorgio, professore di Teoria e politica monetaria all’Università Luiss Guido Carli di Roma, direttore del Centro Arcelli di Studi monetari e finanziari (Casmef).
12 L’Unione (bancaria) incompleta I tre pilastri e il processo interrotto: cosa è stato già fatto e cosa resta ancora da fare per realizzare l’UEM. di Alfredo Pallini L’Unione bancaria nasce per dare una risposta monetaria (UEM) e risponde anche all’esigen- alle spinte disgreganti della crisi finanziaria in- za di superare le tensioni, soprattutto nell’Eu- ternazionale del 2008 e della successiva crisi rozona, alimentate principalmente dall’in- del debito sovrano nei Paesi caratterizzati da trecciarsi dei rischi bancari con quelli sovrani, elevati tassi di deficit ed indebitamento e scar- nonché di salvaguardare la stabilità finanziaria, si livelli di crescita. evitando che l’onere dei salvataggi bancari ri- Nell’intento dei policy maker, l’Unione ban- cada sui contribuenti attraverso gli interventi caria costituisce una soluzione strutturale alle pubblici. frammentazioni e alle distorsioni dei sistemi Il dibattito sul rafforzamento dell’UEM è stato bancari europei, finalizzata altresì all’introdu- avviato con la presentazione al Consiglio eu- zione di un framework regolamentare che ropeo nel giugno 2012 del Rapporto “Verso prevenga l’insorgenza di crisi bancarie e sia un’autentica unione economica e monetaria”, in grado di gestire in modo ordinato le crisi il cosiddetto Rapporto dei quattro Presidenti 1 . qualora le stesse si manifestino. In tal senso, Tale Rapporto auspicava il disegno di un’Unio- rappresenta una tappa fondamentale verso ne bancaria fondata sull’accentramento della il completamento dell’Unione economica e supervisione e della gestione delle crisi ban-
13 carie e articolata in tre pilastri. Nel Rapporto esercitando i poteri loro attribuiti dalla norma- inoltre veniva previsto che il nuovo framework tiva europea e dalle norme nazionali di recepi- regolamentare, integrato a livello europeo, mento4 . Tale ripartizione di compiti vale anche avrebbe dovuto basarsi su un insieme armo- per le banche meno significative, qualora per nizzato di regole prudenziali (il cosiddetto Sin- la gestione della loro crisi sia necessario l'in- gle Rulebook). tervento del Fondo di risoluzione unico (Single resolution fund, SRF). Tale Fondo, gestito a li- I TRE PILASTRI DELL'UNIONE BANCARIA vello centralizzato dal SRB, ha la funzione pri- maria di finanziare l'applicazione delle misure L’assetto istituzionale dell’Unione bancaria di risoluzione, per esempio, attraverso la con- si fonda su tre pilastri: il Meccanismo di vigi- cessione di prestiti o il rilascio di garanzie. Solo lanza unico (Single supervisory mechanism, in circostanze eccezionali il Fondo può, entro SSM); il Meccanismo di risoluzione unico delle alcuni limiti, assorbire le perdite al posto dei crisi bancarie (Single resolution mechanism, creditori, riducendo l'ammontare del bail-in 5 . SRM); il Sistema unico di garanzia dei depositi Diversamente dal SSM e dal SRM, il terzo pi- (European deposit insurance scheme, EDIS). lastro dell’Unione bancaria, il Sistema euro- L’ambito operativo dei tre pilastri è costituito peo di assicurazione dei depositi (European dai Paesi dell’Eurozona; gli altri Stati membri deposit insurance scheme, EDIS), pur oggetto dell’Ue possono aderirvi attraverso la proce- di una proposta legislativa della Commissione dura cosiddetta di opt-in2 . Il Single Rulebook, europea del 2015, è tuttora in fase di discus- invece, su cui poggia la costruzione dell’Unio- sione 6 e nel tempo si sono delineate varie ne bancaria, si indirizza a tutti i Paesi dell’Ue. possibili configurazioni. Il progetto è stato ca- I primi due pilastri, il SSM e il SRM sono stati ratterizzato, sin dal suo avvio, da numerose introdotti da alcuni anni e si basano su un as- divergenze che ne hanno fin qui ostacolato setto istituzionale composto dalle autorità na- qualsiasi progresso verso un’effettiva realiz- zionali e da un’autorità accentrata. zazione. Recentemente, sono in discussione Il primo pilastro è operativo dal novembre alcune proposte indirizzate verso un modello 2014, quando è stato attuato il passaggio alla ibrido, fondato su sistemi nazionali esistenti e Banca centrale europea (BCE) della respon- su un fondo centrale che, in caso di neces- sabilità di vigilanza diretta sulle banche signi- sità, fornirebbe liquidità ai sistemi nazionali. ficative dei Paesi partecipanti3 ; la supervisio- Tuttavia, negli obiettivi dei policy maker, tale ne sugli enti creditizi “meno significativi” (less modello dovrebbe rappresentare solo un pri- significant bank) è esercitata dalle autorità mo passaggio verso l’adozione di un EDIS più nazionali competenti in stretta collaborazio- completo (fully-fledged EDIS), in grado di con- ne con la BCE, che può decidere in ogni mo- tribuire efficacemente alla gestione delle crisi mento di avocare a sé la vigilanza diretta di bancarie rafforzando la resilienza dell’Unione una banca al fine di assicurare l’applicazione bancaria. coerente di standard di vigilanza elevati. Il SRM, in essere da gennaio 2016, rappresen- I PROBLEMI NEL PROCESSO DI ta il necessario complemento della vigilanza COMPLETAMENTO DELL'UNIONE BANCARIA unica, si estende al medesimo perimetro di banche ed è basato sull’interazione tra il Co- Nell’ambito del processo di completamento mitato di risoluzione unico (Single resolution dell’Unione bancaria vi sono ancora numero- board - SRB) e le autorità nazionali di risoluzio- si passi da compiere e ostacoli da superare, ne, che si avvalgono degli strumenti di gestio- a partire dall’EDIS, la cui realizzazione appare ne delle crisi introdotti dalla direttiva europea ancora lontana e oggetto di un ampio dibatti- sul risanamento e risoluzione degli enti credi- to. A ciò è necessario aggiungere che, ad un tizi e delle imprese di investimento (Bank Re- esame più approfondito, anche il primo e il covery and Resolution Directive, BRRD). secondo pilastro presentano degli aspetti di Per le banche significative dell'Eurozona, il criticità che ne suggeriscono la necessità di SRB svolge il compito di individuare – ex ante –, condurre un esame attento e puntuale finaliz- attraverso piani di risoluzione le modalità con zato a definirne le prospettive future. cui un’eventuale crisi può essere affrontata e Il Meccanismo di risoluzione unico ha dimo- decidere, qualora la crisi si manifesti, come strato finora la propria efficacia, garantendo gestirla in concreto adottando un programma una vigilanza coerente, solidità e sicurezza di risoluzione. Le autorità nazionali di risoluzio- al sistema bancario europeo, nonché contri- ne partecipano alle decisioni del SRB e sono buendo anche ad implementare l’integrazio- responsabili dell'attuazione del programma, ne e la stabilità tra le istituzioni finanziarie eu-
14 ropee ed extra europee. Tuttavia, nell’ambito Note della vigilanza dell’Unione bancaria, princìpi e prassi di supervisione differiscono da Pae- 1. Il Rapporto dei quattro Presidenti è stato presentato se a Paese, anche in ragione delle rispettive dagli allora presidenti del Consiglio europeo Herman evoluzioni storiche. Tale questione impone Van Rompuy, della Commissione europea Jose Manuel un’accurata riflessione in considerazione degli Barroso, della Banca centrale europea Mario Draghi e obiettivi finali dell’Unione bancaria. dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. In riferimento al secondo pilastro, va consi- derato che l’assetto istituzionale e le regole 2. Il 10 luglio 2020 Bulgaria e Croazia hanno avviato il previste in materia di risoluzione delle cri- processo per l’adozione dell’euro e le loro valute sono si hanno evidenziato carenze e incoerenze. state incluse nel meccanismo di cambio (ERM2). Ai fini L’attuale contesto finanziario e la recente crisi dell’ingresso effettivo nell’Eurozona, uno Stato membro pandemica, inoltre, hanno rappresentato una dell'Ue deve partecipare regolarmente all'ERM2 per al- wake-up call che ha messo in evidenza diversi meno due anni prima di poter introdurre l'euro: in caso aspetti cruciali: 1) il ruolo chiave nell’ammor- di esito positivo Bulgaria e Croazia potranno entrare tizzare i rischi e, conseguentemente, contri- nell’Eurozona a partire dal 1° gennaio 2024. buire alla risoluzione delle situazioni di crisi anche impreviste svolto dal sistema bancario; 3. La vigilanza diretta concerne le 114 banche significa- 2) la netta diminuzione della redditività ban- tive dei Paesi dell’Eurozona (significant bank), che de- caria causata dall’emergere di nuovi attori nel tengono quasi l’82% degli attivi bancari totali (dati BCE, settore finanziario, in particolare le Fintech; 3) 2021). l’importanza dell’esistenza di un quadro legi- slativo solido per la gestione delle crisi ban- 4. Il programma, inoltre, è sottoposto alla Commissione carie. In considerazione di ciò, tra gennaio e europea e, in alcuni casi, anche al Consiglio. aprile 2021 la Commissione europea ha con- dotto una consultazione pubblica indirizzata 5. Le risorse per la risoluzione delle crisi sono fornite agli stakeholder per raccogliere esperienze, al SRF dalle banche dei Paesi partecipanti attraverso contributi e suggerimenti utili per il lavoro di un meccanismo di mutualizzazione progressiva delle revisione dell’attuale quadro normativo. risorse apportate dai fondi di risoluzione nazionali volto Un tema che viene in evidenza relativamente al raggiungimento del livello-obiettivo (1% dei depositi all’attuale framework di gestione delle crisi è garantiti) entro il termine previsto per il 31 dicembre 2023. se sia effettivamente applicabile e quale ap- proccio sia più opportuno per la sua modifica. 6. Nel dicembre 2018 l’Eurogruppo ha costituito un Nell’Unione bancaria si annoverano pochi casi team di esperti (High-Level Working Group on EDIS) in- in cui, per la gestione della crisi bancaria, sia caricato di condurre un approfondimento in merito alla stata aperta una procedura di risoluzione pre- sequenzialità delle fasi di introduzione del sistema, alle vio accertamento della sussistenza dell’inte- condizioni previste per il passaggio da una fase all’altra e resse pubblico. In una sola circostanza il SRB alla regolamentazione delle esposizioni in titoli di debito risulta aver avviato e gestito una procedura di pubblico. risoluzione, per il Banco popular; gli altri casi di applicazione si sono registrati solo a livello nazionale, prevalentemente in Paesi al di fuori dell’Unione bancaria. Diversamente dai primi due, il terzo pilastro dell’Unione bancaria, l’EDIS, è tuttora in fase di discussione. Il processo per la sua realizza- zione procede lentamente e ciò non ha fin qui consentito di pervenire a una posizione con- divisa. Alla luce di tali considerazioni, il progetto di riforma del framework legislativo europeo relativo alla gestione delle crisi bancarie e ai sistemi di garanzia dei depositi, il cui avvio è atteso entro la fine del 2021, appare quanto Alfredo Pallini, direttore generale del Fondo mai fondamentale: nell’attuale contesto, infat- interbancario di tutela dei depositi e docente ti, si manifesta con sempre maggiore urgenza di Economia dei mercati e degli intermediari la necessità di un’accelerazione nel processo finanziari all'Università Luiss Guido Carli di completamento dell’Unione bancaria. di Roma.
UNICA work+life ecosystem Olivetti e Tecno presentano la prima postazione di lavoro intelligente per la casa e l’uucio L’unione di benessere, tecnologia e produttività L’equilibrio perfetto tra lavoro, casa e uucio Unica è progettata per uno smart working più smart
Ecco cosa cambia con l’applicazione di Basilea 3 In cosa consiste il pacchetto di riforme sull’adeguatezza patrimoniale delle banche. I nuovi fattori di ponderazione del rischio e il braccio di ferro sul parametro di output floor. di Claudio D’Auria
Nel mese di dicembre 2017 il Comitato di Basi- value (rapporto tra prestito e valore dell’im- lea ha pubblicato il documento Basel III post- mobile a garanzia) e per le esposizioni verso crisis reform, definito in ambito europeo anche banche, incrementando i fattori di pondera- CRR 3 (in quanto riguarderebbe la seconda zione del rischio anche nel caso di esposizioni rilevante revisione del Regolamento europeo a breve termine. Inoltre, con riferimento agli n. 575/2013, Capital requirement regulation, enti che utilizzano modelli interni per il calcolo CRR), avente la finalità di rendere operativa del rischio di credito, è prevista una sostan- l’ultima tranche di riforme nell’ambito della ziale riduzione delle esposizioni per cui sarà revisione degli accordi di Basilea 3 in materia possibile utilizzare metodi IRB (Internal Rating di calcolo degli assorbimenti patrimoniali per Based), ci sarà l’introduzione di specifici valori le banche. di floor minimi per il calcolo dei parametri re- In particolare, gli obiettivi di tale pacchetto di golamentari, quali PD (Probability of default) riforme sono: i) la riduzione dell’eccessiva va- e LGD (Loss Given Default), unitamente a una riabilità delle attività ponderate per il rischio ai richiesta di maggiori dettagli informativi da fini del calcolo dei requisiti patrimoniali; ii) l’in- fornire al Regolatore nell’ambito del calcolo cremento della capacità di saper fronteggiare degli stessi. eventi avversi per l’intero sistema bancario; iii) Il pacchetto di riforme in analisi prevede an- l’aumento della qualità del capitale detenuto che una modifica del metodo per il calcolo dalle banche. del rischio operativo, il cosiddetto nuovo New A tal fine, la riforma interviene modificando i standardised measurement approach for fattori di ponderazione del rischio, nell’ambito operational risk. Mediante tale nuovo meto- del metodo standardizzato per il calcolo del do il requisito patrimoniale a fronte del rischio rischio di credito, per le esposizioni garantite operativo sarà calcolato mediante due fasi di- da immobili, per le quali viene prevista una stinte: 1) la definizione del Business indicator percentuale di ponderazione tanto maggio- (BI), dato dalla somma di interessi e compo- re quanto più alto risulta il valore del Loan to nente relativa ai dividendi (ILDC), componente
18 Basel III post-crisis reforms pubblicato dal Comitato di Basilea nel dicembre 2017 Obiettivi Ridurre l'eccessiva Incrementare variabilità dei RWA la stabilità e la resilienza del sistema bancario Aumentare la qualità del capitale bancario Ambiti di intervento Rischio di Credito Rischio di Credito Approccio Standardizzato Approccio Avanzato Rischio Operativo Output Floor di servizi (SC) e componente finanziaria (FC); 2) timi tempi – l’inserimento di un parametro di il calcolo della Business indicator component output floor per le banche che calcolano i (BIC), ottenuta attraverso la moltiplicazione requisiti patrimoniali attraverso l’utilizzo di del Business Indicator per un coefficiente alfa modelli interni, dato da un valore che di fat- definito dal Comitato di Basilea in base all’en- to è pari alle attività ponderate per il rischio tità del BI stesso. Inoltre, agli enti che hanno calcolate con il modello standardizzato (APR) livelli di BI superiori a 1 miliardo, si richiederà moltiplicate per una percentuale che va dal una correzione della BIC attraverso l’Internal 50% al 72,5% nell’arco di 6 anni. Quest’ultima loss multiplier (ILM), componente sensibile al misura, finalizzata a ridurre la variabilità tra le rischio che considera le perdite operative fatte attività ponderate per il rischio calcolate con registrare dalla banca negli ultimi 10 anni. il metodo standardizzato rispetto a quelle cal- Viene anche modificata la metodologia di colate con i modelli interni, è ancora oggetto calcolo del requisito a fronte del rischio di di forti discussioni in quanto determinerebbe controparte (credit value adjustement risk rilevanti assorbimenti patrimoniali aggiuntivi framework), mediante la previsione di due per le banche di quei Paesi europei, Francia su approcci, base e standardizzato, quest’ultimo tutti, che utilizzano in maniera diffusa i modelli utilizzabile solo dalle banche che abbiano ot- interni. tenuto una specifica autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza. In ultimo la riforma prevede – tema oggetto Claudio D’Auria, founder partner di Moderari di importanti discussioni politiche negli ul- srl e consulente dell'Organismo Confidi Minori.
19 Credito cooperativo, una peculiarità italiana nel dopo-pandemia La riforma del credito cooperativo del 2016, Radicamento territoriale dalla quale hanno preso avvio i due gruppi bancari cooperativi ICCREA e Cassa centrale ed efficienza a sostegno banca (oltre all’IPS, o Institutional protection scheme, che riunisce le casse Raiffeisen al- di famiglie e piccoli toatesine), può rivelarsi un’opportunità assai preziosa per il nostro Paese nella delica- operatori economici. ta fase post pandemica. Tali gruppi, infatti, sono potenzialmente in grado di coniugare il Il potenziale radicamento territoriale che caratterizza sto- ricamente le banche di credito cooperativo di sviluppo legato anche (BCC) con i benefici della grande dimensione: direzione strategica unitaria, investimenti in a una mentalità aperta Information technology, funzioni di controllo evolute e centralizzate, economie di scala, ec- all’innovazione. cetera. Infatti, se da un lato le BCC possono aiutare soprattutto le famiglie e i piccoli ope- ratori economici a risollevarsi e a riprendere slancio dopo essere state messe a dura pro- di Mario Minoja va dalla pandemia, dall’altro le capogruppo possono far sì che la missione di supporto allo sviluppo territoriale si realizzi in modo più effi- ciente (ossia a costi inferiori), sicuro (nel senso di un migliore presidio della qualità del credito e degli altri rischi) ed evoluto (ovvero offrendo prodotti e servizi maggiormente avanzati). Ma l’esplicarsi di tale potenziale insito nei gruppi di credito cooperativo non è automa- tico. Esso richiede infatti il verificarsi di alcune condizioni, alcune relative al “mondo” delle banche di credito cooperativo, altre relative alle capogruppo. Per quanto riguarda il “mondo” delle BCC – con ciò intendendosi i soci, gli amministratori, i di- rettori, i collaboratori tutti – si tratta di coltivare e vivere concretamente uno “spirito cooperati- vo di gruppo”. Dopo la riforma, infatti, le scelte, i comportamenti, i risultati di ogni singola BCC si riverberano – in positivo e in negativo – sul
20 gruppo nel suo insieme e quindi su tutte le banche che lo formano. La buona gestione e i buoni risultati della singola BCC concorrono infatti al soddisfacimento dei requisiti patrimo- niali del gruppo nel suo complesso, alla sua capacità di sostegno alle economie locali, in ultima analisi alla sostenibilità stessa del cre- dito cooperativo nel tempo. Per converso, il “soccorso” a una BCC in difficoltà, ricorrendo alle risorse dello “schema di garanzia”, se da un lato è una forma di mutualità, dall’altro im- plica un sacrificio per tutte le altre. In concreto, ogni BCC può manifestare uno “spirito cooperativo di gruppo” in molti modi: migliorando la propria governance; ponen- do ogni cura nel miglioramento della qualità del credito; prevenendo qualsivoglia forma di rischio reputazionale; aderendo alle campa- gne di riduzione dei costi promosse dalla ca- pogruppo; partecipando a progetti di fusione industrialmente validi con BCC contigue e via dicendo. Ciascuna capogruppo, a sua volta, necessari per l’adeguato presidio delle fun- è chiamata a proseguire con slancio il lavoro zioni di controllo in linea con le attese della sin qui intrapreso sul fronte del miglioramento Vigilanza – ha una duplice valenza: evita di della produttività, intesa come differenza fra ribaltare sulle BCC costi e inefficienze median- il valore creato per le BCC aderenti e i costi te i prezzi che esse pagano per usufruire dei sostenuti per crearlo. Le BCC, infatti, vanno servizi centrali; rappresenta per le stesse BCC viste non solo come banche assoggettate a un “buon esempio”, aumentando ai loro occhi direzione e coordinamento, ma anche come la credibilità e la legittimazione della stessa “clienti interni”, il cui soddisfacimento è parte capogruppo. integrante della “ragion d’essere” di ogni ca- Il potenziale di sviluppo insito nei gruppi di pogruppo. Migliorare la produttività implica credito cooperativo è legato anche all’oppor- dunque, da un lato, sviluppare internamente tunità – forse sino ad ora non adeguatamente o rendere disponibili attraverso accordi con riconosciuta – di conseguire economie di rete partner esterni prodotti e servizi innovativi in (o network effect). Il loro sfruttamento richiede grado di migliorare la capacità competitiva e al tempo stesso spirito cooperativo di gruppo di soddisfacimento dei clienti-soci e degli al- da parte delle BCC e capacità di coordina- tri clienti delle BCC; dall’altro, porre ogni cura mento da parte delle capogruppo. I gruppi, in- nell’identificare e rimuovere con decisione fatti, possono essere considerati alla stregua ogni “sacca” di inefficienza. Per una capo- di strutture a rete, composti da banche ciascu- gruppo, il controllo rigoroso dei propri costi na con una propria autonomia, ma al tempo di struttura – fatti salvi naturalmente quelli stesso interconnesse e interdipendenti. Sfrut-
21 Un approccio siffatto, di tipo bottom up, mette a fattore comune le tante “buone pratiche” svi- luppate da singole banche e può rivelarsi un complemento assai utile alle iniziative di tipo top down messe a punto dalle capogruppo per far evolvere il credito cooperativo valoriz- zandone al tempo stesso le peculiarità. La valorizzazione del potenziale di sviluppo insito nei gruppi bancari cooperativi, infine, richiede a tutti i protagonisti di coltivare una mentalità e un atteggiamento umile e aperto all’innovazione. Il convincimento che il credito cooperativo sia di per sé migliore di ogni altro modo di “fare banca” è una “tentazione” peri- colosa, perché induce resistenza e inerzia al cambiamento che finisce con il danneggiare lo stesso credito cooperativo. Lo sviluppo di prodotti e servizi (wealth management, ecce- tera) diversi e complementari rispetto all’inter- mediazione creditizia tradizionale, gli investi- menti nell’Information technology, lo sviluppo tare le economie di rete significa identificare e di canali digitali, la valorizzazione dei giovani, diffondere nella rete, al limite all’intero gruppo, sono solo esempi di iniziative atte a favorire le best practice sviluppate da singole banche. l’innovazione nel credito cooperativo. Ma non Esse possono riguardare la direzione gene- si tratta di innovazione fine a sé stessa, né, tan- rale e lo stile di management, la valutazione to meno, volta ad assimilare le BCC alle altre del merito di credito, il controllo di gestione, la banche. Al contrario, si tratta di un’innovazione relazione con i soci e via dicendo. Operativa- in grado di esaltare il DNA insito nelle banche mente, la diffusione di best practice potrebbe di credito cooperativo ben gestite: la ricerca richiedere il distacco temporaneo in una BCC del bene dei clienti, ovvero il sostegno alle ini- territorialmente contigua, oppure la condivi- ziative imprenditoriali meritevoli e la valorizza- sione fra BCC diverse, di un direttore generale, zione del risparmio, e per tale via il contributo di un direttore crediti o di un responsabile del allo sviluppo sociale, economico e civile dei controllo di gestione o di altra funzione che territori in cui operano. Un contributo di valore si sia dimostrato particolarmente bravo nella ancora più grande, se possibile, dopo il difficile BCC di provenienza. periodo della pandemia. Sta alle capogruppo mettere a punto modalità operative – distacchi temporanei, trasferimen- Mario Minoja, professore ordinario di ti, affiancamenti, formazione, eccetera – atte a Economia aziendale all’Università di Udine consentire la “trasfusione” all’interno del grup- e professore a contratto di Sistemi di corporate po di sistemi e modalità di gestione sperimen- governance all’Università Bocconi. Consigliere tate e praticate con successo in singole BCC. di amministrazione di Iccrea Banca.
23 Le banche popolari tra presidio e territorio. Un caso di studio Il sistema bancario ha rappresentato durante la pandemia una protezione essenziale per il sostegno a imprese e famiglie. L’esperienza della Banca popolare del Cassinate. di Vincenzo Formisano A distanza di quasi un biennio dallo scoppio sinate (BPC), forte dell’approfondita cono- dell’emergenza Coronavirus, che ha avuto pe- scenza del territorio e del tessuto economico santi ripercussioni sul piano sanitario, sociale di riferimento e grazie anche all’ampiezza del- ed economico, il nostro Paese sembra final- la compagine sociale, ha mostrato di sapere mente avviarsi lungo un sentiero di “riparten- interagire con la clientela in maniera efficace za” e di nuova normalità. e concreta, al contempo preservando equilibri Il sistema bancario nel suo complesso, pur tecnici e risultati ampiamente soddisfacenti. avendo dovuto fronteggiare esso stesso le dif- L’approccio della BPC proattivo e anticiclico ficoltà indotte dalla pandemia, ha rappresen- alla crisi pandemica si è tradotto in un signi- tato un presidio essenziale per il sostegno a ficativo ampliamento dell’offerta commerciale imprese e famiglie, sia attraverso la messa in e nella concessione ai clienti meritevoli (nel opera di iniziative proprie, sia quale cinghia di complesso, una platea di oltre 800 rapporti trasmissione all’economia reale degli impulsi e linee di credito per circa 54 milioni di euro) espansivi e accomodanti provenienti dalla po- della possibilità di accedere alle moratorie nei litica economica, in sinergia con le istituzioni pagamenti, sia in ossequio a quanto previsto europee e nazionali. dai provvedimenti governativi (ad esempio il cosiddetto Decreto liquidità o il Fondo di so- L’APPROCCIO PROATTIVO E ANTICICLICO lidarietà), sia aderendo a iniziative dell’Abi o, ALLA CRISI PANDEMICA ancora, concedendo agevolazioni di propria iniziativa. In questo quadro, la Banca popolare del Cas- Parallelamente, sempre nel rispetto dei cano-
24 ni di sana e prudente gestione, è stato confe- sponibilità aziendale a sostenerne lo sviluppo rito un forte impulso alla concessione di pre- e la crescita. I ratios patrimoniali di vigilanza – stiti assistiti dalla garanzia pubblica del Fondo espressi dal rapporto tra i fondi propri e le atti- centrale di garanzia, tra l’altro agevolando vità ponderate per il rischio – hanno continua- l’accesso al credito ai settori maggiormente to ad attestarsi su livelli elevati, testimoniando colpiti dalla pandemia e sostenendo proget- ancora un volta la solidità aziendale: il CET 1 ti imprenditoriali in fase di start-up. Dall'inizio Ratio, coincidente con il Tier 1 ratio e il Total dell'emergenza sanitaria, la Banca, avvalen- capital ratio, è risultato pari al 20,81 per cen- dosi delle misure di sostegno varate dal go- to, ben al di sopra dei requisiti richiesti dalla verno italiano in tema di rilascio di garanzie normativa, oltre che in crescita rispetto al 2019. pubbliche, ha recepito domande di accesso L’esercizio si è chiuso con un utile netto di oltre alla garanzia statale per oltre 2.600 operazioni 9 milioni di euro, in ascesa dell’8,4 per cento per un controvalore di circa 240 milioni di euro; rispetto al 2019. Il patrimonio netto aziendale nello stesso periodo di riferimento (marzo ha superato i 105 milioni di euro. 2020 - settembre 2021), le operazioni già tra- L’andamento gestionale espansivo e favore- dottesi in concreta erogazione in favore delle vole è proseguito nei primi sei mesi del 2021, imprese sono state più di 2.350 per un contro- con la registrazione di un utile netto di periodo valore di oltre 198 milioni di euro. di oltre 5 milioni di euro. I risultati di tale approccio si sono riflessi posi- tivamente nel bilancio aziendale, che nel 2020 LA DINAMICA DEI CREDITI DETERIORATI ha registrato un incremento dei volumi inter- mediati in tutte le principali componenti: com- La dinamica dei crediti deteriorati si sta rive- plessivamente la raccolta ha superato il miliar- lando meno problematica delle attese iniziali. do di euro, con una crescita del 12 per cento Sembra infatti che il sistema bancario nel suo circa rispetto all’anno precedente, mentre i complesso stia rispondendo bene alle solle- prestiti concessi alla clientela sono aumentati citazioni della crisi e che, complessivamente, di oltre il 22 per cento, confermando la con- il temuto deterioramento del credito erogato sueta vicinanza della banca al territorio e la di- (cosiddetti non performing loan) non si sia fi-
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