DI MAIALI ALLEVAMENTI - Un'investigazione di Essere Animali
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ALLEVAMENTI DI MAIALI IN ITALIA Un’investigazione di Essere Animali Un’investigazione di Essere Animali 1
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Indice Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Produzione e consumo della carne di maiale in Italia . . . . . 6 Il maiale: un animale intelligente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Gli allevamenti di maiali in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Le gabbie di gestazione e le gabbie parto . . . . . . . . . . . . . 12 La mutilazione della coda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 La castrazione chirurgica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 La troncatura dei denti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 La nostra indagine negli allevamenti italiani . . . . . . . . . . . . 26 Il parere degli esperti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Bibliografia e fonti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Un’investigazione di Essere Animali 3
4 Allevamenti di maiali in Italia
Introduzione Migliorare le condizioni degli animali da allevamento sarà la nuova sfida del prossimo decennio. L’attenzione degli italiani verso questa tematica è in costante aumento e gestioni non rispettose dell’etologia e della salute degli animali non sono più tollerate. A dispetto di questa crescente sensibilità, gli allevamenti italiani di maiali sono ancora oggi caratterizzati dall’utilizzo di pratiche che causano gravi sofferenze fisiche e psicologiche agli animali, confermate da una densa bibliografia scientifica. Tali problematiche sono state documentate dall’associazione Essere Animali in una lunga indagine realizzata in diversi allevamenti, assunti come campione, ma sono la conseguenza di prassi sistematiche adottate da tutte le aziende suinicole italiane, o perlomeno dalla quasi totalità. Parliamo dell’uso delle gabbie di gestazione e parto per le scrofe e delle mutilazioni a cui sono sottoposti i suinetti: ovvero il taglio della coda, la castrazione chirurgica per i maschi e, talvolta, la troncatura dei denti. Pare incredibile che negli allevamenti italiani, in cui i maiali sono destinati alla produzione di prodotti simbolo dell’eccellenza alimentare del nostro paese nel mondo, siano tuttora in vigore pratiche vietate nell’Unione Europea da oltre 20 anni o, quando non vietate, comunque già superate da paesi ma anche da gruppi alimentari esteri virtuosi. L’analisi contenuta in questo report va oltre al fatto che esistano già alternative a metodi di allevamento cruenti verso gli animali, purtroppo non ancora avviati in Italia. Ci mostra che l’approccio della politica, sia quella europea che quella italiana, è stato troppo soft. Se da un lato si riconosce, con il Trattato di Lisbona, la natura degli animali quali esseri senzienti, dall’altro si chiudono gli occhi di fronte alle tante violazioni delle direttive di un settore che fattura ogni anno miliardi di euro e che potrebbe quindi apportare modifiche sostanziali per migliorare le condizioni di vita dei maiali, animali che la comunità scientifica ha definito complessi e molto intelligenti. Per questo motivo ci rivolgiamo alla grande distribuzione organizzata. Siamo convinti, infatti, che le principali catene di supermercati debbano promuovere un cambiamento concreto vincolando i propri allevamenti fornitori al rispetto di policy che pongano fine a queste crudeltà nei confronti dei maiali. Il ruolo dei consumatori, di conseguenza, è fondamentale al fine di spingere la GDO a intraprendere questo percorso, ragion per cui dobbiamo mobilitarci e agire tempestiva- mente per raggiungere questo importante obiettivo. Un’investigazione di Essere Animali 5
Produzione e consumo della carne di maiale in Italia In Italia nel 2017 sono stati macellati oltre 11,3 Il numero di maiali allevati in Italia risulta leg- milioni di maiali1. Il 99% è allevato in modo germente in calo rispetto al passato e, come intensivo, con una presenza costante di 8,7 in altri paesi, si è assistito ad un fenomeno di milioni di maiali e 525 mila scrofe2, a fronte concentrazione che ha visto una riduzione del dei soli 56 mila maiali censiti negli allevamenti numero di allevamenti ma una considerevole biologici3. crescita del numero di animali per struttura5. Circa l’80% delle aziende suinicole è situata Il 70% appartiene alla categoria del “suino in una zona di pochi chilometri quadrati all’in- pesante”, destinata alla produzione di salumi terno della Pianura Padana, tra le province di e insaccati prevalentemente a marchio DOP o Mantova, Brescia, Reggio Emilia e Modena6. IGP, come il prosciutto di Parma e San Daniele. Quasi la metà dei maiali allevati in Italia si trova Si tratta di animali macellati non prima di nove in Lombardia, con ben 3.937.201 capi7. mesi di vita e ad un peso che può superare i 160 kg. Le razze comunemente più allevate Il consumo di carne di maiale in Italia si attesta sono Large White, Duroc e alcuni ibridi com- attorno ai 29,3 kg pro capite8, con un trend merciali. Nel resto d’Europa invece si alleva leggermente in calo negli anni, probabilmen- principalmente il “suino leggero”, destinato te dovuto ad una maggiore informazione e alla produzione di carne fresca e macellato a attenzione sui rischi per la salute associati ad sei mesi di vita, quando raggiunge un peso di un’elevata assunzione di carni rosse. In crescita 95-120 kg4. le esportazioni dei salumi italiani, che hanno raggiunto quota 179.318 ton (+3,3%) per un Il restante 30% dei maiali allevati in Italia è co- valore di 1,5 miliardi di euro (+6,9%) e che stituito da animali nati nel nostro paese oppure vedono la Germania primo mercato di destina- provenienti dall’estero, soprattutto da Olanda zione con oltre 33.857 ton (+3,2%) e 329,8 mln e Danimarca e che affluiscono negli allevamen- di euro (+10,2%)9. ti d’ingrasso a ciclo aperto. Di recente si sta sviluppando anche la produzione di un “suino intermedio”, macellato intorno ai 125-135 Kg, adatto al consumo fresco e alla lavorazione. 5 Macrì, M. C. (a cura di) [2017], La zootecnia in Italia. Produzioni, regolamentazione, ricerca, politiche per la qualità e la biodiversità. 1 Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) [2018], Allevamenti e Produ- 6 Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) [2017], Allevamenti e Produ- zioni animali, Macellazione. zioni animali, Consistenza Allevamenti. 2 Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) [2018], Anagrafe Naziona- 7 Ibid. le Zootecnica - Statistiche. 8 Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi (ASSICA) [2018], 3 Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB) Statistiche sul consumo di carne di maiale. [2017], Statistiche sul numero di animali allevati a biologico per anno. 9 Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi (ASSICA) [2018], 4 Definito peso ‘standard’ di macellazione. L’industria della carne e dei salumi. 6 Allevamenti di maiali in Italia
Numero dei maiali macellati in Italia nel corso degli anni Fonte: ISTAT [2018] 2010 2014 2017 13.764.354 10.930.709 11.380.546 Animali più macellati in Italia Fonti: ISTAT [2018]; IZS [2018] Polli Tacchini Galline Conigli Quaglie Maiali Tipologia di allevamenti italiani Fonti: IZS [2018]; SINAB [2017] Biologico 1% Allevati con Allevati con metodo intensivo: metodo biologico: Intensivo 99% 8.704.544 56.567 maiali maiali 525.690 scrofe Consumo annuale pro capite di carne in Italia nel 2017 in chilogrammi Fonti: ASSICA, UNAITALIA, ASSOCARNI, Commissione europea [2017] Carne Carne Carne Carne di maiale avicola bovina di coniglio 29,3 20,9 17,1 0,5-1 Un’investigazione di Essere Animali 7
Il maiale: un animale intelligente Notevoli doti cognitive Alta socialità Lo sostiene l’EFSA10, l’Autorità Europea per la Non sono troppo dissimili dai cinghiali selva- Sicurezza Alimentare. Secondo recenti studi11 i tici12 di cui sono diretti discendenti, addome- maiali possono: sticati per la prima volta in Oriente circa 9000 • manipolare un joystick per muovere un curso- anni fa13 e poi incrociati con gruppi asiatici ed re sullo schermo, una capacità che condivido- europei14. Studi15 su maiali domestici rinselva- no con gli scimpanzé; tichiti, fuggiti da allevamenti e su maiali tenuti • superare in astuzia i cani, districarsi in labirinti in semi-libertà hanno dimostrato che manten- e usare uno specchio per trovare cibo nasco- gono lo stesso repertorio comportamentale del sto; loro antenato. • comprendere un linguaggio simbolico e imparare combinazioni complesse di simboli associate ad azioni e oggetti; 12 Held, S., Cooper, J. J., & Mendl, M. T. [2009], Advances in the • imparare rapidamente, hanno un’eccellente study of cognition, behavioural priorities and emotions. In J. N. Mar- memoria a lungo termine. chant-Forde (Ed.), The welfare of pigs (pp. 47-94), Springer Science Business Media B.V.. 13 Giuffra, E., Kijas, J. M. H., Amarger, V., Carlborg, O, Jeon, J. T., & Andersson, L. [2000], The origin of the domestic pig: Independent domestication and subsequent introgression. Genetics, 154, 1785- 1791. 10 EFSA [2017], Scientific Opinion of the Panel on Animal Health and 14 Ibid.; Larson, G., Dobney, K., Albarella, U., Fang, M., Matisoo-Smi- Welfare on a request from The Commission on Animal Health and th, E., Robins, J., & Cooper, A. [2005], Worldwide phylogeography of welfare in fattening pigs in relation to housing and husbandry, The wild boar reveals multiple centers of pig domestication. Science, 307, EFSA Journal, 564, 1-14. 1618-1621 11 Marino, C. [2015], “Thinking Pigs: A Comparative Review of Cogni- 15 Kurz J.C., Marchinton R.L. [1972], Radiotelemetry studies of feral tion, Emotion, and Personality in Sus domesticus”, Emory University. hogs in South Carolina. Journal of Wildlife Management 36: 1240. 8 Allevamenti di maiali in Italia
“Abbiamo dimostrato che i maiali condividono un certo numero di capacità cognitive con altre specie altamente intelligenti come cani, scimpanzé, elefanti, delfini e persino umani. Esistono buone prove scientifiche che suggeriscono che dobbiamo ripensare il nostro rapporto con loro16”. Prof. Lori Marino, neuroscienziato della Emory University Ciò è dovuto alla selezione avvenuta negli Necessità di movimento e di un anni, che ha riguardato la ricerca di caratteri- ambiente pulito stiche legate a qualità e parametri di crescita Sono animali molto attivi, il gruppo può esten- della carne, oltre che alla mansuetudine dell’a- dersi e pascolare in un territorio di 100-800 nimale. Non sono stati dunque intaccati i tratti ettari17, prediligendo habitat vicini a zone bo- relativi alla socialità e alla genitorialità16. schive e valli fluviali. • In natura vivrebbero in comunità composte • Normalmente trascorrerebbero gran parte da 2-4 scrofe e dai loro piccoli, che da adulti si del tempo a grufolare, esplorando e frugando disperderebbero per avviare il proprio gruppo il terreno in cerca di cibo. Sono onnivori, con familiare. una dieta composta sia da piante che da picco- li animali, ma per lo più ricca di fibre. • Le scrofe sono molto protettive nei confronti dei suinetti e continuano a nutrirli fino all’età di • Nonostante i pregiudizi che lo indicano come 13-17 settimane. un animale sporco, il maiale espleta i propri bisogni fisiologici in un’area lontano dalla zona • Creano forti legami con i loro simili, coopera- di riposo18 e di nidificazione19 e si immerge no, imparano gli uni dagli altri e amano gioca- nel fango per regolare la propria temperatura re, dimostrando un comportamento simile a corporea e per proteggersi da eventuali paras- quello dei cani. siti20. • Sono empatici, mostrano capacità di imme- desimazione nelle emozioni in un altro indivi- duo. 17 EFSA [2017], op. cit. p.8. 18 Simonsen H.B. [1990], Behaviour and distribution of fattening pigs in the multi-activity pen. Applied Animal Behaviour Science 27: 311- 324. 16 Graves, H. B. [1984], Behavior and ecology of wild and feral swine 19 Wiepkema, P.R. [1986], Remarks on the behaviour of wild boar. (Sus scrofa). Journal of Animal Science, 58, 482-492; Jensen, P. Applied Animal Behaviour Science 15, 179–180. . [1986], Observations on the maternal behavior of free-ranging dome- 20 John J. McGlone, Ph.D. [1999], “Managing Heat Stress in the stic pigs. Applied Animal Behavior Science, 16, 131-142 Outdoor Pig Breeding Herd,” Texas Tech University. Un’investigazione di Essere Animali 9
Gli allevamenti di maiali in Italia Nel nostro paese esistono tre diverse tipologie di allevamenti di maiali. A ciclo aperto specializzato nell’ingrasso Qui vi sono i maiali allevati nella fase finale A ciclo aperto specializzato nella produ- d’ingrasso. Questi allevamenti dipendono zione di lattonzoli21 dall’acquisto di suinetti e sono la tipologia più In questo tipo di allevamento sono presenti le diffusa, soprattutto nelle aree a maggiore con- scrofe e qui nascono i maiali che saranno poi centrazione come Lombardia, Emilia Romagna venduti a strutture collegate che si occupano e Piemonte22, poiché è nel ciclo aperto che dell’ingrasso. Questi allevamenti sono suddivisi sono solitamente allevati i suini pesanti. Sono in aree in cui vi sono gli animali che risultano organizzati in aree in cui gli animali vengono al- omogenei per età o fase produttiva: levati in recinti collettivi a seconda di età, peso • l’area di fecondazione, dove le scrofe sono e tipologia di razionamento: stabulate singolarmente nelle gabbie di gesta- • fase di magroncello (durata 55 giorni): il zione per essere sottoposte a inseminazione lattonzolo da un peso in entrata di 20-35 Kg artificiale ; raggiunge circa 60 Kg; • la zona gestazione, dove le scrofe sono • fase di magrone (durata 75 giorni): l’animale stabulate in recinti collettivi assieme ad altre viene portato a 110 Kg; scrofe; • fase di ingrasso (durata 85 giorni): fino al • la sala parto, dove le scrofe sono stabulate peso finale di macellazione di circa 160 Kg. singolarmente nelle gabbie parto. Qui partori- scono e allattano i suinetti, che sono sottoposti A ciclo chiuso a mutilazioni di routine effettuate senza ane- In questa tipologia di allevamento vi sono le stesia e analgesia: la castrazione, se maschi, il scrofe, i lattonzoli e i maiali avviati all’ingrasso. taglio della coda e talvolta la troncatura dei Questi allevamenti combinano i due prece- denti; denti cicli e contengono le aree destinate alla • le sale post-svezzamento, dove i suinetti nascita e all’ingrasso. Sono mediamente diffusi sono allevati in box multipli dopo la separazio- nelle aree a maggiore concentrazione, dove ne dalla madre. Qui trascorrono 4-6 settimane rappresentano circa il 30-35% del totale e più fino a raggiungere un peso di 20-35 Kg, prima frequenti nelle regioni del Centro, come Mar- di essere venduti e trasportati a strutture colle- che e Lazio e al Sud, in Campania, Basilicata, gate. Calabria e Sardegna23. 21 Sono chiamati lattonzoli i piccoli suini durante il periodo dell’allat- 22 Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) [2017], op. cit. p.6. tamento. 23 Ibid. 10 Allevamenti di maiali in Italia
Scrofa e suinetti in gabbia parto Suinetti nella sala post-svezzamento Maiali all’ingrasso Un’investigazione di Essere Animali 11
Le gabbie di gestazione e le gabbie parto All’interno degli allevamenti le scrofe sono sta- CE), ma sollecita al tempo stesso lo sviluppo di bulate singolarmente, per parte della loro vita, sistemi in cui le scrofe abbiano “una libertà di in gabbie che le fasciano lungo tutto il perime- movimento che soddisfa le loro esigenze senza tro del corpo, precludendo loro qualsiasi mo- compromettere la sopravvivenza dei lattonzo- vimento tranne lo stare in piedi o coricate su li”24. un fianco. Le gabbie di gestazione e le gabbie parto, sostanzialmente identiche tra loro, sono Più di un terzo della vita in gabbia strutture composte da tubi metallici di 200-205 La vita delle scrofe in allevamento si sviluppa in cm di lunghezza, 60 cm di larghezza e 65 cm diverse fasi: di altezza. Le gabbie parto sono leggermente • le scrofette25 entrano per la prima volta nelle più grandi e hanno annesso ai lati uno spazio gabbie di gestazione all’età di 7-8 mesi, quan- per i suinetti. Mediamente le dimensioni di una do sono inseminate per la prima volta; scrofa adulta sono di 180 x 45-50 cm. • trascorrono in queste gabbie le prime quat- tro settimane di gravidanza, la cui durata Queste gabbie sono state introdotte per la pri- complessiva per una scrofa è circa di 16 setti- ma volta negli anni Sessanta, con lo scopo di: mane e mezzo; • ridurre il rischio di schiacciamento dei suinet- • sono poi sposate in recinti collettivi assieme ti rispetto ad altri sistemi di parto con scrofe ad altre scrofe, dove hanno più spazio a dispo- libere o semi-libere; sizione e vi rimangono fino ad una settimana • ottimizzare l’investimento economico e dal parto; strutturale, per il costo contenuto e la riduzione • sono stabulate nelle gabbie parto l’ultima dello spazio concesso alle scrofe; settimana di gravidanza e le prime 4 settima- • garantire una semplice esecuzione degli in- ne in cui i suinetti sono allattati (ridotte a 3 se terventi su scrofe e lattonzoli, in una fase in cui questi sono destinati ad essere trasferiti in altri le madri, con la presenza dei piccoli, possono impianti); essere più aggressive. • sono riportate nelle gabbie di gestazione per Una vita in gabbia 24 Direttiva 2008/120/CE, art.7, punto 2.f. La legge consente l’utilizzo limitato di queste 25 Sono chiamate scrofette le femmine che hanno raggiunto la puber- gabbie, ammesso dal D.Lgs 7 luglio 2011, tà ma non hanno ancora partorito. n.122 (attuazione della direttiva 2008/120/ 26 Elaborazione dati da Opuscolo CRPA Notizie n.1/2014-2.73. Dimensioni di una gabbia di gestazione, di una gabbia parto e di una scrofa Gabbia di Gabbia parto Scrofa gestazione 65 cm cm 2 05 m 0- 0c 60 cm 20 50 cm 18 18 m 0c 0c m 26 La gabbia parto è poco più grande della gabbia di gestazione e ha annesso uno spazio per i suinetti. 12 Allevamenti di maiali in Italia
Tempo che una scrofa passa in gabbia nella sua vita Fonte: Opuscolo CRPA Notizie n.1/2014-2.73 essere nuovamente inseminate ad una sola 7-8 mesi settimana dalla separazione dai suinetti; • possono rimanere anche più tempo nelle L’età in cui le scrofette gabbie, ad esempio nel caso di ritorni di calore entrano per la prima volta nelle gabbie di gestazione che costringono ad un’ulteriore inseminazione artificiale; • partoriscono in media 2,25 volte l’anno; 4 settimane • hanno una carriera produttiva di 5-7 parti e sono inviate alla macellazione ad un’età di 3-4 Il tempo che le scrofe passano nelle gabbie anni, quando calano le performance riprodutti- di gestazione ve (numero di suinetti portati a svezzamento e fertilità). Sommando insieme i vari periodi, ogni scrofa trascorre almeno il 37% del tempo della sua Fino ad una settimana dal vita in queste gabbie (in media 134 giorni parto sono spostate in l’anno26). recinti collettivi Assenza di arricchimenti ambientali 5 settimane Alla severa limitazione dei movimenti27 si ag- giunge l’assenza di materiali come la paglia, Il tempo che le scrofe che consentirebbero agli animali un’attività passano nelle gabbie parto, di esplorazione e manipolazione, obbligatori dall’ultima settimana di per legge per tutti i maiali ad eccezione delle gravidanza fino alle prime 4 settimane di allattamento scrofe negli allevamenti dove ciò “non sia tec- nicamente realizzabile per il sistema di elimina- 1 settimana zione dei liquami”28. Il tempo che trascorre tra la separazione dai suinetti Privazioni alla nuova inseminazione Numerosi studi scientifici hanno dimostrato nelle gabbie di gestazione che queste condizioni di stabulazione privano le scrofe dei propri pattern comportamentali, 2,25 ovvero quelle attività vitali ed insopprimibili caratterizzanti l’etogramma di specie. I parti annuali in media 5-7 parti Costruire il nido Un comportamento innato, funzionale (con uno La carriera produttiva scopo) e inalterato dalla domesticazione29, più volte documentato nelle scrofe30. 3-4 anni 27 Anil L., Anil S.S., Deen J. [2002], Relationship between postural L’età in cui le scrofe sono behaviour and gestation stall dimensions in relation to sow size. inviate alla macellazione Applied Animal Behaviour Science 77(3): 173-181. 28 D. Lgs 7 luglio 2011, n.122, allegato I, parte II, punto b.3. 29 Jensen, P. [2002], Behaviour of pigs. In The ethology of domestic 37% animals (ed. P Jensen), pp. 159–172. CABI Publishing, Wallingford, UK . 30 Gundlach, H. [1968], Brutfürsorge, Brutpflege, Verhaltensontoge- La percentuale di tempo nese und Tagesperiodik beim Europäischen Wildschwein Sus Scrofa L che le scrofe passano (translation: maternal care, ontogony of behaviour and daily periodi- nelle gabbie; in media city in European wild boars, Sus Scrofa L). Zeitschrift für Tierpsycholo- 134 giorni l’anno gie 25, 955–995; Fradrich H 1974. A comparison of behaviour in the Suidae. In The Behavior of Ungulates and its relation to management Un’investigazione di Essere Animali 13
• 2-3 giorni prima del parto aumenterà l’atti- Accudire i propri piccoli vità locomotoria e l’esigenza di isolamento dal Osservazioni35 su scrofe in ambienti semi-natu- gruppo. Studi31 su scrofe libere hanno docu- rali mostrano un’elevata reattività nelle prime mentato spostamenti di 2,5-6,5 km alla ricerca ore dopo il parto, una cura costante dei piccoli di siti adatti e riparati, con costruzioni frequenti nei giorni successivi con una tendenza ad alzar- di nidi “finti”, il cui significato funzionale è si per ispezionarli e cercare un contatto con il ancora sconosciuto. naso. • 16-24 ore prima del parto le scrofe esegui- ranno specifici schemi di comportamento: Problematiche dopo un aumento dell’irrequietezza scaveran- • Le ridotte interazioni con la prole sono causa no una conca nel terreno e vi porteranno rami, di stress per la scrofa36. foglie, erba per poi adagiarsi nel nido fino alla • Per contro essa non riesce a sottrarsi dall’at- nascita dei suinetti32. tenzione costante dei suinetti37, in alcuni alle- vamenti ancora sottoposti alla troncatura dei Problematiche denti proprio perché possono danneggiare le • Indipendentemente dall’ambiente circostan- mammelle con poppate troppo vigorose. te, ogni scrofa in attesa di partorire cercherà di eseguire un comportamento di costruzione del Grufolare nido. Anche se non è chiaro distinguere nei maiali il • La mancanza di spazio e di arricchimenti comportamento di esplorazione dell’ambiente, ambientali limita fortemente questo compor- tipico di questi animali curiosi, dalla ricerca di tamento naturale ed è causa di stress per le foraggiamento, studi38 dimostrano che i ma- scrofe33. iali occuperebbero il 75% del tempo attivo a • Ricerche su scrofe mantenute in gabbie di grufolare. 5 mq hanno evidenziato una media di 30 km percorsi al loro interno34. Problematiche • Il limitato movimento può portare a musco- (ed. V Geist), pp. 133–143. IUCN Publication New Series, University of Calgary, Alberta, Canada; Stolba, A., Wood-Gush, D.G.M. [1984], latura e ossa meno robuste39, ad un sistema The identification of behavioural key features and their incorporation cardiovascolare meno efficiente40, a disturbi into a housing design for pigs. Annales De Recherches Veterinaires urinari e infiammazione della vescica41. 15, 287–299; Jensen, P. [1986], op.cit. p.9. 31 Jensen, [1986], op.cit. p.9. 32 Stolba A., Wood-Gush D.G.M. [1984], op.cit. p.14. Progress 104, 9–15. 33 Lawrence, A.B., Petherick, J.C., Mclean, K.A., Deans, L.A., Chirnsi- 35 Gundlach, [1968], op. cit. p.13; Jensen, [1986], op. cit. p.9; Jarvis de, J., Vaughan, A., Clutton, E., Terlouw, E.M.C. [1994], The effect of et al., [1999], op. cit. p.14; Pedersen, L.J., Damm, B.I., Marchant-For- environment on behavior, plasma-cortisol and prolactin in parturient de, J.N., Jensen, K.H. [2003], Effects of feed- back from the nest on sows. Applied Animal Behaviour Science 39, 313–330; Jarvis, S., maternal responsiveness and postural changes in primiparous sows Lawrence, A.B., Mclean, K.A., Deans, L.A., Chirnside, J., Calvert, during the first 24 h after farrowing onset. Applied Animal Behaviour S.K. [1997], The effect of environment on behavioural activity, ACTH, Science 83, 109–124 beta-endorphin and cortisol in pre-farrowing gilts. 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Applied Animal Behaviour Science 564, 1-14. 63, 195–207; Jarvis, S., van der Vegt, B.J., Lawrence, A.B., Mclean, 39 Marchant J.N., Broom D.M., [1996], Effects of dry sow housing K.A., Deans, L.A., Chirnside, J., Calvert, S.K. [2001], The effect of conditions an muscle weight and bone strength. Animal Science 62: parity and environmental restriction on behavioural and physiological 105-113. responses of pre-parturient pigs. Applied Animal Behaviour Science 40 Marchant J.N., Rudd A.R., Broom D.M. [1997], The effects of 71, 203–216; Damm, B.I., Pedersen, L.J., Marchant-Forde, J.N., housing on heart rate of gestating sows during specific behaviour. Gilbert, C.L. [2003], Does feed-back from a nest affect periparturient Applied Animal Behaviour Science 55: 67-78. behaviour, heart rate and circulatory cortisol and oxytocin in gilts? 41 Tillon J.P., Madec F. [1984], Diseases affecting confined sows. Data Applied Animal Behaviour Science 83, 55–76. from epidemiological observations. Annales de Recherches Veterinai- 34 Baxter, M.R. [1991], The freedom farrowing system. Farm Building re 15: 195-199. 14 Allevamenti di maiali in Italia
Scrofe in gabbie di gestazione • Ulteriori studi42 che dissociano gli effetti Conseguenze delle mancanze di movimento e arricchimento Sofferenze fisiche ambientale hanno dimostrato che la restrizio- • Lesioni che si possono sviluppare su fianchi, ne spaziale di per sé induce un’elevata attività schiena e spalle, causate dal continuo sfrega- ipotalamo-pituitaria adrenale considerata indi- mento della pelle con le sbarre della gabbia o cativa di stress fisiologico. dal contatto prolungato con il pavimento47, con • Queste condizioni di stabulazione inoltre rischio di infezioni. obbligano le scrofe, animali puliti, a sporcare • Effetti negativi si possono registrare anche l’ambiente in cui vivono. su unghie e zampe48. Rispetto a scrofe libere di muoversi manifestano più zoppie e stanno Interagire con altri suini sdraiate molto tempo49. I maiali sono animali sociali43 e per rapportarsi • Riduzione del benessere per l’impossibilità di con i propri simili utilizzano principalmente utilizzare l’ambiente per controllare la propria il muso44 che contiene la più alta densità di temperatura corporea. Le scrofe infatti necessi- recettori tattili45. L’olfatto è il loro senso più terebbero di temperature molto più basse dei sviluppato. suinetti e il confinamento aumenta i problemi di termoregolazione50. Problematiche • L’utilizzo anche parziale delle gabbie di ge- Sofferenze psicologiche stazione e parto priva le scrofe della possibilità • Stereotipie, ovvero ripetizioni di sequenze di socializzare liberamente con altri maiali con invariate e costanti di uno o più comportamen- conseguente stress46. ti che sembrano non avere uno scopo. Sono • Alcune ricerche dimostrano incrementi di cor- considerate segno di scarso benessere51 e tisolo, l’ormone dello stress, nel sangue delle sono causate dalle restrizioni comportamentali, scrofe stabulate in gabbia. 47 Bonde M., Rousing T., Badsberg J.H., Sorensen J.T. [2004], Associations between lying down behaviour problems and body condition, limb disorders and skin lesions of lactating sows housed 42 Jarvis, S., Calvert, S.K., Stevenson, J., van Leeuwen, N., Lawrence, in farrowing crates in commercial sow herds. Livestock Production A.B. [2002], Pituitary-adrenal activation in pre-parturient pigs (Sus Science 87: 179-187. scrofa) is associated with behavioural restriction due to lack of space 48 Barnett J.L., Hemsworth P.H., Cronin G.M., Jongman E.C., Hutson rather than nesting substrate. Animal Welfare 11, 371–384. G.D. [2001], A review of the welfare issues for sows and piglets in 43 EFSA [2007], op.cit. p.14. relation to housing. Australian Journal of Agricultural Research 52(1): 44 Stolba, A., & Wood-Gush, D.G.M. [1989], The behavior of pigs in a 1- 28. semi-natural environment. Animal Production 48, 419-425. 49 Edwards S.A., Fraser D. [1997], Housing systems for farrowing and 45 Kruska, D. [1988], Mammalian domestication and its effect on brain lactation. The Pig Journal 39: 77-89. structure and behavior. In H.J. Jerison & Jerison, I. (Eds.) Intelligence 50 Black J.L., Mullan B.P., Lorschy M.L., Giles L.R. [1993], Lactation in and evolutionary biology (pp. 211-250). Berlin, Germany: Sprin- the sow during heat stress. Livestock Production Science 35: 153-170. ger-Verlag. 51 Mason G., Rushen J. (Eds.) [2006], Stereotypic Animal Behaviour: 46 Pedersen L.J. [2007], Sexual behaviour in female swine. Hormones Fundamentals and Applications to Welfare. 2nd edition, CAB Interna- and Behaviour. 52(1): 64-69. tional Wallingford, UK. Un’investigazione di Essere Animali 15
Mortalità suinetti in gabbie parto e in gabbie con scrofe libere ma anche da quelle dietetiche. Alle scrofe in Gabbie Gabbie con gravidanza infatti viene spesso somministrata parto scrofe libere una razione di cibo limitata. Soffrono di frustra- Numero nati morti 0,7 0,6 zione e fame cronica52 che si manifesta con il morso ripetuto delle sbarre (combattimento Suinetti per nidiata 11 11 con la gabbia) e la masticazione vuota (morde- Suinetti svezzati/nidiata 9,6 9,6 re l’aria). Studi53 hanno dimostrato che alcune scrofe trascorrono sino al 22% del tempo attivo Morti per schiacciamento 0,52 0,62 in comportamenti stereotipati, con segni di elevata inadattabilità documentate nelle scro- Morti per altre cause 0,89 0,78 fette tenute per la prima volta nelle gabbie di Morti totale 1,42 1,4 gestazione. • Apatia, ovvero mancanza di attività e sen- Indagine su 655 allevamenti in Svizzera. sibilità all’ambiente circostante, con compor- tamenti che possono essere paragonati alla depressione clinica54. Ricerche su scrofe selvati- suinetti nelle gabbie parto rispetto a sistemi che hanno mostrato un livello di irrequietezza e alternativi. Nelle prime può verificarsi una reattività verso i maialini e l’ambiente maggiore maggiore prevalenza di morti per fame, mentre rispetto alle scrofe allevate55. nelle seconde la principale causa può essere lo schiacciamento. Ma anche nelle gabbie parto Lo schiacciamento dei suinetti i suinetti possono essere calpestati e uccisi La mortalità media dei suinetti negli alleva- dalla scrofa. Il fenomeno ha diverse cause in menti, considerando sia i fattori pre che post cui intervengono fattori multipli che riguardano natalità, varia dal 16% al 20%56. L’utilizzo delle scrofa, suinetti e ambiente: gabbie parto è appoggiato dai produttori perché, rispetto a sistemi con scrofe libere o Fattori fisici semi-libere, si ritiene che il confinamento della In natura la scrofa al momento di coricarsi ef- scrofa riduca l’eventuale schiacciamento dei fettua un movimento circolare volto ad allonta- maialini, uno dei principali fattori di morte post nare i piccoli che eventualmente sostano al di natalità, assieme alla fame. Le preoccupazioni sotto. Se così non fosse le scrofe non riuscireb- sono scontate: le scrofe moderne hanno un bero ad allevare la propria prole. Nelle gabbie peso che può raggiungere 300 kg e partorisco- parto l’impossibilità di compiere i movimenti no anche più di dieci piccoli che pesano 1-2 kg atti a scansare i suinetti può aumentare il ri- ciascuno. schio di schiacciamento. In realtà non vi sono evidenze scientifiche57 che Fattori comportamentali attestino una minor mortalità complessiva dei La costruzione del nido, così come la moti- vazione a farlo, influiscono sulla regolazione neuro-endocrina del comportamento della 52 Jarvis S., Lawrence A.B., McLean K.A., Deans L., Chirnside J., Calvert S.K. [1997], op. cit. p.14. scrofa58, contribuendo ad un comportamento 53 Jensen P. [1980], Fixeringens effect pa sinsuggors beteende – en etologisk studie. Institutionen for husdjurshygien med hovslagarsko- lan. Rapport 2, pp. 66. Uppsala: Sveriges Lantbruksuniversitet. 54 Wemelsfelder F. [1993], The concept of animal boredom and its relationship to stereotyped behaviour. In: Stereotypic Behaviour: 58 Castre n, H., Algers, B., de Passille, A-M., Rushen, J., Uvnäs-Mob- Fundamentals and Applications to Animal Welfare (Lawrence A.B., erg, K. [1993], Preparturient variation in progesterone, prolactin, Rushen J., Eds.), CAB International Wallingford, UK. Pp. 65-95. oxytocin and somatostatin in relation to nest building in sows. Ap- 55 Ahlström S., Jarvis S., Lawrence A.B. [2002], Savaging gilts are plied Animal Behaviour Science 38, 91–102; Damm, B.I., Pedersen, more restless and more responsive to piglets during the expulsive L.J., Marchant-Forde, J.N., Gilbert, C.L. [2003], op. cit. p.14; Peder- phase of parturition. Applied Animal Behaviour Science 76(1): 83-91. sen, L.J., Damm, B.I., Marchant-Forde, J.N., Jensen, K.H. [2003], op. 56 Testo disponibile qui. cit. p.14; Algers, B., Uvnäs-Moberg, K. [2007], Maternal behavior in 57 Testo disponibile qui. pigs. Hormones and Behavior 52, 78–85. 16 Allevamenti di maiali in Italia
positivo verso i piccoli59. Diversi autori60 hanno Gabbie illegali? proposto un collegamento tra la nidificazione L’interpretazione della legge è tale da consen- e il ridotto rischio di schiacciamento: anche in tire, a una prima lettura, l’utilizzo delle gabbie gabbia le scrofe mostrano la volontà di co- nei tempi consentiti. Tuttavia, il D.Lgs. 7 luglio struire il nido, di conseguenze aumenta la loro 2011, n. 122, prevede infatti che ad ogni suino attività e la possibilità di calpestare i suinetti. debba essere consentita la possibilità di sdra- iarsi per il riposo, alzarsi senza difficoltà e avere Fattori psicologici accesso ad una zona in cui coricarsi che deve Studi61 hanno dimostrato che esiste un legame essere confortevole dal punto di vista fisico e tra l’alloggio restrittivo e lo sviluppo dell’ag- termico, oltre che adeguatamente prosciugata gressività della scrofa verso i suinetti, conside- e pulita. Il legislatore non ha indicato le dimen- rata una risposta materna anormale. Esistono sioni minime delle gabbie, limitandosi a stabi- prove62 che i comportamenti violenti sono più lire che gli animali devono potersi “muovere diffusi nelle scrofe confinate in gabbie parto. liberamente” al loro interno. Fattori genetici In assenza di deroga, anche per le scrofe Le scrofe sono state selezionate negli anni per dovrebbero valere queste norme generali, avere parti più numerosi. Rispetto al passato compreso il periodo in cui ne è consentito quindi i suinetti appena nati tendono ad essere l’allevamento in gabbie singole. Questa tesi è più piccoli e deboli. Ciò causa un aumento del- confortata anche dal Brambell Report, il cano- la competizione per l’allattamento: quelli nati ne delle cosiddette “cinque libertà” elaborato prima sono più vulnerabili, soffrono facilmente negli anni Sessanta e ormai acquisito come il freddo e se non raggiungono la mammella riferimento minimo in etologia, che include: possono essere più inclini a schiacciamenti ac- • libertà dalla sete, dalla fame e dalla malnutri- cidentali. Studi63 dimostrano come la mortalità zione; dei suinetti sia maggiore in nidiate numerose, • libertà dai disagi ambientali; senza rilevare relazioni tra il tipo di alloggio • libertà da lesioni, malattie e dolore; delle scrofe. • libertà di poter manifestare il proprio reperto- rio comportamentale; • libertà da paura e stress. 59 Arey, D.S., Petchey, A.M., Fowler, V.R. [1991], The preparturient behavior of sows in enriched pens and the effect of preformed nests. Inoltre anche la circolare 22766-P-12/12/2012 Applied Animal Behaviour Science 31, 61–68; Jensen, P. [1993], Nest building in domestic sows: the role of external stimuli. Animal del Ministero della Salute64 ammette la pos- Behaviour 45, 351–358; Damm, B.I., Pedersen, L.J., Marchant-Forde, sibilità di adoperare sistemi di bloccaggio sia J.N. Gilbert, C.L. [2003], op. cit. p.14; Pedersen, L.J., Damm, B.I., Marchant-Forde, J.N., Jensen, K.H. [2003], op.cit. p.14. per singoli animali che in gruppo ma fintanto 60 Andersen, I.L., Berg, S., Bøe, K.E. [2005], Crushing of piglets by che vengano “utilizzati temporaneamente per the mother sow (Sus scrofa) – purely accidental or a poor mother? operazioni di pulizia o per medicazioni”, avval- Applied Animal Behaviour Science 93, 229–243; Pedersen, L.J., Jorgensen, E., Heiskanen, T., Damm, B.I. [2006], Early piglet mortality lando l’ipotesi che l’uso anche parziale delle in loose-housed sows related to sow and piglet behaviour and to gabbie non dovrebbe essere consentito. the progress of parturition. Applied Animal Behaviour Science 96, 215–232; Baxter, E.M., Jarvis, S., D’Eath, R.B., Ross, D.W., Robson, S.K., Farish, M., Nevison, I.M., Lawrence, A.B., Edwards, S.A., [2008], Investigating the behavioural and physiological indicators of neonatal survival in pigs. Theriogenology 69, 773–783.. 61 Ahlström S., Jarvis S., Lawrence A.B. [2002], op. cit. p.16. 62 Cronin, G.M., Simpson, G.J., Hemsworth, P.H. [1996], The effects of the gestation and farrowing environments on sow and piglet beha- viour and piglet survival and growth in early lactation. Applied Animal Behaviour Science 46, 175–192; Jarvis, S., Lawrence, A.B., Mclean, K.A., Chirnside, J., Deans, L.A., Calvert, S.K. [1998], op. cit. p.14. 63 Nowa, R., Porte, R.H., Lév, F., Orgeu, P., Schaal, B. [2000], Role of mother–young interactions in the survival of offspring in domestic 64 Allegato I della Circolare 22766-P-12/12/2012 del Ministero della mammals. Reviews of Reproduction 5: 153-163. Salute, che detta i i criteri applicativi del D.Lgs 7 luglio 2011, n.122. Un’investigazione di Essere Animali 17
La mutilazione della coda Il taglio della coda è una procedura in cui si rimuovono circa 2/3 della coda dei suinetti, Una direttiva ignorata con un bisturi o un utensile dotato di fiamma Un audit della Commissione Europea70 ha in- e lama che taglia e cauterizza la ferita. Viene dividuato che una percentuale compresa tra il effettuata per prevenire o ridurre la caudofa- 98% e il 100 % dei maiali allevati in Italia subi- gia, ovvero la morsicatura della coda da parte sce la mutilazione della coda, mentre è diffusa di altri maiali, considerata un comportamento l’assenza di materiale manipolabile. anormale, associato a frustrazione e ridotto benessere65. Già dal marzo del 2016, con la Raccomanda- zione (UE) 2016/336 e il correlato documento Una pratica vietata tecnico di applicazione71, la Commissione Nell’Unione Europea la mutilazione sistematica Europea aveva prodotto diverse linee guida, della coda è illegale dal 199466. Il D.Lgs 7 lu- ma gli allevatori e le autorità competenti non si glio 2011, n.122 stabilisce67 che “il mozzamen- sono conformati alla legislazione. to della coda dei lattonzoli non deve costituire operazione di routine, ma deve essere prati- Ora con il piano di azione nazionale del Mini- cato soltanto ove sia comprovata la presenza stero della Salute “Misure particolari finalizzate di ferite agli orecchi o alle code di altri suini. alla prevenzione del ricorso al taglio delle code Prima di effettuare tale operazione si devono e ad assicurare la disponibilità del materiale adottare misure intese ad evitare le morsicatu- di arricchimento ambientale” è prevista, dal re delle code e altri comportamenti anormali 2019, l’introduzione negli allevamenti di piccoli tenendo conto delle condizioni ambientali e gruppi di suinetti con code non tagliate, il cui della densità degli animali”. numero dovrà aumentare progressivamente Prima di procedere con la mutilazione della 70 SIVeMP [2018], Prevenzione del taglio delle code dei suini, piano di coda bisogna quindi fornire ai maiali arricchi- azione nazionale. menti ambientali. Il D.Lgs 7 luglio 2011, n.122 71 European Commission, Tail-docking. stabilisce68 che “i suini devono avere acces- so permanente a una quantità sufficiente di materiale per consentire adeguate attività di indagine e manipolazione, come paglia, fieno, “Le autorità italiane non hanno legno, segatura, composta di funghi, torba o adottato provvedimenti efficaci per far una miscela di questi”. rispettare le disposizioni della direttiva in materia di prevenzione della morsicatura della coda e del Se praticato, il taglio della coda può essere mozzamento della stessa come effettuato69: operazione di routine nei suini. Il fatto • senza l’utilizzo di anestesia e analgesia, su che le autorità non dispongano di una suinetti con meno di 7 giorni di vita, da un ve- strategia nazionale per ridurre la mor- terinario o da una persona con formazione sul sicatura della coda o evitarne il mozza- benessere animale; mento come operazione di routine nei • con anestesia e analgesia prolungata, su suini indica che, attualmente, gli stimoli suinetti a partire dal settimo giorno di vita, da principali per ogni iniziativa in questo un veterinario. settore provengono dall’industria e dalla ricerca e che manca una spinta ufficiale verso la conformità.” 65 EFSA [2007], Conclusions 1,2, The EFSA Journal 2007, 611, 1-13. 66 Direttiva 91/630/CEE (attuata in Italia con il D.Lgs 30 dicembre 1992, n. 534). Commissione Europea – Direzione Generale del- 67 D.Lgs 7 luglio 2011, n.122, allegato I, parte I, punto 9. la Salute e della Sicurezza Alimentare, Relazione 68 D.Lgs 7 luglio 2011, n.122, allegato I, parte I, punto 4. finale dell’audit, novembre 2017 69 D.Lgs 7 luglio 2011, n.122, allegato I, parte I, punto 10. 18 Allevamenti di maiali in Italia
Percentuale stimata di utilizzo della procedura del taglio della coda nei paesi UE >85-100% 40-85% 10-40% 60-100% 40-60% 10-40%
Taglio della coda di un suinetto nel tempo. In casi estremi, la Commissione ha Anche la selezione genetica sembra avere un annunciato che avvierà procedura di infrazione. ruolo, le razze suine moderne mostrano una predisposizione al morso della coda. Dolore e stress Studi72 dimostrano che la mutilazione della Il fattore scatenante non è necessariamente coda causa dolore, come indicato dallo scodin- quello che incide maggiormente, individua- zolare e dai grugniti dei suinetti. Può portare73 to in numerosi studi75 nella mancanza di un allo sviluppo di neuromi, tumori del tessuto adeguato arricchimento ambientale e nella nervoso che possono manifestarsi quando le conseguente impossibilità di soddisfare un estremità recise dei nervi tentano di ricrescere comportamento esplorativo. La caudofagia si e che possono causare dolori cronici o “fan- configura quindi come una risposta alla noia e tasma”, simili a quelli sofferti dagli amputati alla stimolazione insufficiente, in associazione umani. ad altri fattori ambientali e gestionali negativi che possono aumentare i livelli di stress. L’EFSA sostiene74 inoltre che il taglio della coda riduca la caudofagia, ma non risolva il proble- 75 Raccomandazione n. 5 EFSA Journal 2007; 611, 8-13. ma. Nonostante infatti sia la coda la parte più aggredita, le morsicature possono comunque riguardare i moncherini, oltre che orecchie e fianchi. Sono diversi infatti i fattori che concor- “L’assenza di paglia è un rono alla manifestazione del fenomeno: importante rischio per la • materiale di arricchimento; morsicatura della coda. Inoltre • comfort termico, qualità dell’aria e luce; sono importanti sia la quantità • salute e benessere; • competizione; che la sua forma.” Conclusione n. 15 EFSA Journal 2007; 611,8-13 • dieta; • struttura/pulizia dei recinti. “E’ escluso che vi siano evidenze 72 Noonan G.J., Rand J.S., Priest J., Ainscow J., Blackshaw J.K. tali per cui la fornitura di giochi [1994], Behavioural observations of piglets undergoing tail docking, come catene, bastoncini teeth clipping and ear notching. Applied Animal Behaviour Science 39: 203-213. masticabili e palle possa 73 Simonsen H.B., Klinken L., Bindseil E. [1991], Histopathology of ridurre il rischio di morsicatura intact and docked pigtails. British Veterinary Journal 147: 407- 411. 74 EFSA [2007], The risks associated with tail biting in pigs and della coda.” possible means to reduce the need for tail docking considering the Conclusione n. 7 EFSA Journal 2007; 611,8-13 different housing and husbandry systems. 20 Allevamenti di maiali in Italia
La castrazione chirurgica La castrazione, chiamata anche orchiectomia, è avanzati rispetto agli altri paesi UE81. L’odore quell’intervento chirurgico che prevede l’aspor- di verro, una conseguenza degli ormoni scato- tazione dei testicoli, dell’epididimo e del tratto lo e androstenone, può essere percepito più prossimale del funicolo spermatico. Nei suinet- frequentemente durante il consumo di queste ti maschi viene effettuata per eliminare il cosid- carni. detto “odore di verro”, un odore penetrante accompagnato da un sapore sgradevole che Dolore e stress può svilupparsi durante la cottura o il consumo È stato ampiamente dimostrato82 che la castra- della carne di maiali non castrati che abbiano zione chirurgica senza l’utilizzo di anestesia e raggiunto la pubertà. Con la castrazione inoltre analgesia prolungata causa dolore intenso e i maiali, non sviluppando comportamenti ses- persistente, anche se eseguita su maialini in suali, sono meno aggressivi e ciò riduce sia le tenerissima età. Questa procedura induce la ferite dovute a lotte fra animali sia i rischi per la liberazione di glucocorticoidi tra cui il cortiso- sicurezza degli operatori. lo, l’ormone dello stress e porta ad alterazioni comportamentali a breve e lungo termine83. Una direttiva ignorata La castrazione dei maiali è regolamentata dal Dolore D.Lgs 7 luglio 2011, n.122 che consente l’ope- I suinetti diventano consapevoli pochi minuti razione “con mezzi diversi dalla lacerazione dei dopo la nascita84 e sono da un punto di vista tessuti76”. Può essere effettuata77: neurologico simili ai neonati umani85. Rispon- • senza l’utilizzo di anestesia e analgesia, su dono subito agli stimoli dolorosi, reagendo suinetti con meno di 7 giorni di vita, da un ve- tramite vocalizzazioni e cambiamenti del com- terinario o da una persona con formazione sul portamento86. La castrazione provoca dolore87 benessere animale; durante: • con anestesia e analgesia prolungata, su • l’incisione dello scroto; suinetti a partire dal settimo giorno di vita, da • la manipolazione del testicolo; un veterinario. • il taglio dei dotti spermatici (dolore più inten- Studi78 dimostrano però che è impossibile ca- so); strare chirurgicamente un maiale senza strap- • i successivi 2-3 giorni (dolore persistente). pare i tessuti, come ad esempio il gubernacu- lum testis, il cordone spermatico e la direttiva viene largamente ignorata. 81 Lo studio LEI Wageningen UR LiveStock Research 2012/2013 dimo- stra che solo il 3,31% dei “suini leggeri” sviluppa l’odore di verro. 82 Taylor, A., Weary, D.M., Lessard, M., Braithwaite, L. [2001], Beha- La situazione in Italia vioural responses of piglets to castration: the effect of piglet age. Applied Animal Behaviour 73, 35–43; Carroll, J.A., Berg, E.L., Strau- Il 93% dei maiali allevati in Italia è sottopo- ch, T.A., Roberts, M.P., Kattesh, H.G. [2006], Hormonal profiles, beha- sto a castrazione chirurgica e il 97% di questi vioral responses and short-term growth performance after castration of pigs at three, six, nine or twelve days of age. Journal of Animal viene operato senza l’utilizzo di anestesia o Science 84, 1271–1278; Von Borell, E., Baumgartner, J., Giersing,M., analgesia79. Il ricorso alla castrazione è consi- Jäggin, N., Prunier, A., Tuyttens, F. A. M. and Edwards, S. A. [2009], Animal welfare implication of surgical castration and its alternative in derato inevitabile per le produzioni DOP, IGP e pigs, Animal, 3: 1488-1496. STG80, molto diffuse nel nostro paese, per cui 83 Rault JL, Lay Jr DC, Marchant-Forde JN. [2011], Castration induced sono macellati maiali con un’età e un peso più pain in pigs and other livestock. Appl Anim Behav Sci. 2011;135:214– 25. 84 Mellor, D.J., Gregory, N.G. [2003], Responsiveness, behavioural 76 D.Lgs 7 luglio 2011, n.122, allegato I, parte I, punto 8.c. arousal and awareness in fetal and newborn lambs: experimental, 77 D.Lgs 7 luglio 2011, n.122, allegato I, parte I, punto 10. practical and therapeutic implications. N Z Vet J. 2003;51:2–13. 78 EFSA [2004], Welfare aspects of the castration of piglets, The EFSA 85 Mellor DJ, Stafford KJ. [2004], Animal welfare implications of neo- Journal (2004) 91, 1-18. natal mortality and morbidity in farm animals. Vet J. 2004;168:118– 79 N. De Briyne, C. Berg, T. Blaha, D. Temple [2016], “Pig castration: 33. will the EU manage to ban pig castration by 2018?”. 86 EFSA [2004], op.cit. p.21. 80 Sono i maiali allevati per le produzioni “Denominazione di Origine 87 Taylor, A.A., Weary, D.M. [2000], Vocal responses of piglets to Protetta”, “Indicazione Geografica Protetta”, “Specialità Tradizionale castration: identifying procedural sources of pain. Applied Animal Garantita” e altre razze suine autoctone. Behaviour Science, 70:17-26. Un’investigazione di Essere Animali 21
Sebbene siano inclini ad emettere grida ad Un problema di salute pubblica ogni manipolazione, sono state registrate88 nei L’antibiotico-resistenza, ovvero l’aumento co- suinetti operati senza anestesia vocalizzazioni stante di batteri resistenti agli antibiotici, è un più frequenti e di alta intensità rispetto a quelli problema di salute pubblica globale. La castra- trattati. zione chirurgica può avere effetti dannosi sulla crescita, sul sistema immunitario e quindi sulla Alterazioni comportamentali salute dei maiali, che possono ammalarsi più Modifiche del comportamento persistono per frequentemente rispetto a quelli non castra- giorni dopo la castrazione. I suinetti tendono ti. Inoltre lascia una ferita aperta a suinetti di a passare meno tempo con la scrofa di conse- pochi giorni di vita, con un’immunità limitata e guenza vengono allattati per periodi più bre- più inclini alle infezioni, facendo aumentare il vi89. Da svegli si mostrano inattivi, rimangono ricorso all’utilizzo di antibiotici sugli animali92. più frequentemente isolati e riducono i com- portamenti di gioco90. Inoltre impiegano più Sull’uso di anestesia e analgesia tempo a sdraiarsi, sono più propensi a tremare, Nonostante in Italia la castrazione chirurgica a scuotere le gambe e possono continuare a dei suinetti sia diffusa e praticata senza alcun scodinzolare per giorni, aspetti indicativi della sollievo dal dolore, l’utilizzo di anestesia e presenza di dolore post operatorio91. analgesia non risolve il problema, così come 88 Marx, G., Horn, T., Thielebein, J., Knubel, B., von Borell, E. [2003], confermato dalla Commissione Europea93. Analysis of pain related vocalization in young pigs. Journal of Sound and Vibration, 266:687-698. 89 McGlone, J.J., Hellman, J.M. [1988], Local and general anesthetic • Anestesia: stato in cui a seguito della perdi- effects on behavior and performance of two- and seven-week-old ta di coscienza indotta da farmaci, non si è in castrated and uncastrated piglets; McGlone, J.J., Nicholson, R.I., Hel- grado di comprendere lo stimolo doloroso, né lman, J.M., Herzog, D.N. [1993], The development of pain in young pigs associated with castration and attempts to prevent castration-in- di ricordarlo in seguito. duced behavioral changes. Journal of Animal Science, 71:1441-1446; • Analgesia: stato in cui a seguito dell’assun- Hay, M., Vulin, A., Genin, S., Sales, P., Prunier, A. [2003], Assessment of pain induced by castration in piglets: behavioral and physiological zione di farmaci, non si prova dolore94. responses over the subsequent 5 days. Applied Animal Behaviour Science, 82:201-218. 90 Marchant-Forde JN, Lay Jr DC, McMunn KA, Cheng HW, Pajor EA, Marchand- Forde JN. [2009], Postnatal piglet husbandry practices and well-being: The effects of alternative techniques delivered sepa- 92 EFSA [2004], op.cit. p.21. rately, Journal of Animal Science 2009;87:1479–92. 93 European Commission, Alternatives to pig castration. 91 Hay, M., Vulin, A., Genin, S., Sales, P., Prunier, A. [2003], op. cit. 94 Prys-Roberts, C. [1987], Anaesthesia: A practical or impossible p.22. construct? Br J Anaesth; 59: 1341-5. Analgesia e anestesia non sono la soluzione Sola Anestesia locale Anestesia generale Sola analgesia e analgesia e analgesia anestesia - un utilizzo prolungato - parziale sollievo dal - alcuni anestetici possono - effetti collaterali può mitigare il dolore dolore causare effetti collaterali dell’uso di anestestici post chirurgico indesiderati, depressione - alcuni anestetici possono cardiocircolatoria, respira- - nessun sollievo dopo - nessun sollievo du- causare effetti collaterali toria, ipotermia l’atto chirurgico, dolore rante l’atto chirurgico, indesiderati, dolore e intenso dolore intenso stress - rischio concreto di schiacciamento - doppia manipolazione dei suinetti con stress - doppia manipolazione aggiuntivo dei suinetti con stress aggiuntivo 22 Allevamenti di maiali in Italia
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