DI BENE IN MEGLIO - CRESCIAMO INSIEME - World Bulk Wine Exhibition
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DI BENE IN MEGLIO. CRESCIAMO INSIEME. ASCENZA® è il nuovo brand di SAPEC AGRO. E’ la naturale evoluzione e la maturazione di un gruppo che ha le sue radici in oltre cinquant’anni di attività a livello internazionale. In ASCENZA®, crediamo in un percorso di crescita condiviso con tutto il mondo agricolo, dal produttore al consumatore finale. Per questo continueremo a garantire impegno, empatia e vicinanza al cliente. www.ascenza.com
IL CORRIERE VINICOLO N. 40 S F U S O E D I N T O R N I 17 Dicembre 2018 7 Intesa tra Fipe e ministero della Salute PER UNA SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE NEL FUORI CASA Con la firma del Protocollo di intesa Fipe e il ministero della Salute si impegnano a promuovere iniziative congiunte per diffondere una nuova cultura in fatto di alimentazione, potenziando in particolare la comunicazione nei confronti dei cittadini che mangiano abitualmente fuori casa a favore di consumi alimentari attenti ai nuovi stili di vita e all'equilibrio nutrizionale. Un programma di iniziative che saranno dirette anche agli operatori, migliorando le loro competenze in fatto di alimenti e loro peculiarità e dei processi di preparazione più attenti a salvaguardare le loro caratteristiche nutrizionali con programmi di formazione teorica e pratica con un occhio anche alla sicurezza alimentare ed alla lotta agli sprechi. 10ª EDIZIONE DELLA WORLD BULK WINE EXHIBITION Tutti fermi, appassionatamente Prezzi in spirale negativa, buyer attendisti. L’industria del vino mondiale alla prova della sovrabbondanza di CARLO FLAMINI A I NUMERI DELL’EDIZIONE 2018 Espositori per Paesi: totale 250 msterdam. La decima edizione ESPOSITORI PER PAESI: TOTALE 250 della World Bulk Wine Exhibi- tion ha fatto veramente il botto: Usa; 6 Altri; 16 numero degli espositori in cre- scita del 25%, a 250, segno tangi- Uruguay; 7 bile che quest’anno l’esigenza primaria era (ed è) Sudafrica; 11 quella di trovare sbocco a una quantità di vino che Australia/NZ; risulta abbondante ovunque, e non solo in Europa. 12 Spagna; 55 Alla frenesia degli operatori del lato “sell”, però, faceva da contraltare la grande rilassatezza di Cile; 14 quelli lato “buy” (6.500 operatori provenienti da 75 Francia; 48 Paesi, tradizionali compratori e nuovissimi, come Moldova; 17 Armenia, Egitto, Ghana, Libia, Senegal, Turchia): un produttore della Mancha ci faceva notare la Italia; 35 differenza rispetto al 2017, quando avevano tutti Argentina; 29 una gran fretta di chiudere, considerando che di giorno in giorno i listini continuavano a salire. “Quest’anno, invece, data l’ampia disponibilità, gli acquirenti si aggirano tra gli stand senza l’assillo ESPOSITORI ITALIANI Espositori italiani per regione: totale 35di dover comprare subito, sapendo che comunque PER REGIONE: TOTALE 35 i prezzi che troveranno saranno assolutamen- te convenienti. Stanno aspettando di chiudere Umbria; 1 i contratti con la distribuzione, poi torneranno Trentino; 1 Abruzzo; 1 da noi. Intanto fanno campionature, assaggiano, prenotano qualche cisterna – proseguiva il nostro Marche; 2 interlocutore iberico –. Per ora cerchiamo di te- nere, tanto sappiamo che girato l’angolo trovano argentini, però – prosegue il trader sudamericano vero in forze, e li abbiamo visti girare non solo tra quello che gli può fare un prezzo più conveniente - i cileni hanno costruito consolidati circuiti com- gli stand dei Paesi “affermati”, ma anche quelli dei Puglia; 9 del mio”. merciali con la Cina, anche sotto il lato bulk, tanto “minori”, come Moldova, Romania, Macedonia. E mentre diceva queste parole indicava con lo che proprio Pechino è arrivata ad assorbire il 25% “Sono interessati anche ai bianchi – ci dice l’eno- Emilia R.; 4 sguardo gli argentini, che quest’anno sono arri- di tutto lo sfuso cileno”. Ma pagano meglio degli logo della macedone Imako Vino – dicono di stare vati davvero in forze ad Amsterdam: 30 aziende altri? “Pagano esattamente come gli altri, fanno il cercando cose nuove, alternative e poco costose”. Veneto; 8 contro le 10 del 2017, ordinatamente addossate al giro di tutti gli stand, hanno il loro taccuino, pren- E le cose alternative oggi sono rappresentate pro- Sicilia; 9 corridoio laterale, con partecipazione cofinan- dono nota di tutto, non li puoi fregare…”. prio dai Paesi dell’Est Europa: quest’anno parte- ziata dall’ente governativo e supporto diretto cipazione collettiva delle cantine moldave (17 in dell’Ambasciata in Olanda, che per la prima volta Il fattore Cina totale), che proprio nella Cina già oggi vedono il ha organizzato un networking day. La situazione Proprio la Cina – Yantai per la precisione – sarà la loro primo interlocutore sui vini confezionati. argentina spiegata in parole povere da un inter- prossima tappa della fiera olandese: il 30-31 mag- “Siamo qui ad Amsterdam per lo sfuso, certo – ci mediario con base in Cile era questa: “Inflazione gio, si terrà infatti la prima edizione della WBWE confida il proprietario della Imperial Vin - ma qui al 40%, mercato interno in caduta libera, con tra- in terra cinese. Nello Shandong, dove sorge il troviamo l’occasione per far conoscere anche i vasi verso bevande più economiche, come le birre, porto di Yantai, transita l’80% del vino sfuso che nostri vini confezionati. L’anno scorso qui in fiera vendemmia 2018 abbondante e 2019 prevista al- entra in Cina. Segno che oltre all’imbottigliato, il abbiamo venduto tutto il nostro Pinot grigio, ave- trettanto abbondante. Risultato, prezzi dei Malbec prossimo segmento a essere fagocitato dal colos- vamo richieste da ogni parte, c’era la Pinot grigio in calo anche del 20% rispetto all’anno passato, so asiatico sarà lo sfuso. Che strade prenda il vino fever. Quest’anno ne vendiamo un po’ meno, an- pochi sbocchi commerciali alternativi al mercato sfuso una volta arrivato in terra cinese, sembra che perché ci hanno chiesto di abbassare i prezzi americano, non particolarmente brillante, e con- essere un mistero. “Non ho idea di cosa ne faccia- del 20%, cerchiamo di resistere. Intanto facciamo correnza cilena fortissima”. no – commentava un operatore di Maipo – non so affari con gli africani, abbiamo appena venduto Cileni che non godono neppure loro di grandissi- se ne producano blend o lo rivendano così com’è, due cisterne a un imbottigliatore del Camerun, ma salute: anche qui, dopo una vendemmia 2018 ma non fa grande importanza, specie di questi l’Africa sta diventando un bel mercato, specie la ad altissimi livelli, si preannuncia un 2019 altret- tempi”. Stessa lunghezza d’onda per gli austra- parte ovest, Nigeria, Angola, Senegal”. tanto abbondante, con la prospettiva della caduta liani: “Facciamo grandi affari con i cinesi – sin- dei prezzi all’ordine del giorno. “A differenza degli tetizzava il winemaker della Wine Grapes, base Lo scivolo dei prezzi nel South Australia Scontistica era la parola d’ordine sentita in fiera. – ma quest’anno Molti i commenti puntati sull’Italia, “rea” di aver è davvero difficile ingenerato la slavina con il vino bianco comune. E sul lato prezzi, c’è la percezione – condivisa un po’ da tutti sul fronte una depressione produzione – di stare camminando sull’orlo di un notevole in giro. burrone. Perché da una parte la Germania produr- Cerchiamo di tener rà oltre 11 milioni di ettolitri, divenendo di fatto duro finché si può”. meno dipendente dall’estero, e dall’altra l’ondata spagnola ancora non è stata fatta partire, tanto Le alternative che più di un operatore iberico era oltremodo pre- dell’Est occupato dal fatto che le stime vendemmiali 2018 Quest’anno i ci- non si sarebbero fermate a 48 milioni di ettolitri, nesi (o comunque ma sarebbero arrivate a 50. “Con questa cifra col- gli operatori pro- lassiamo, oggi siamo attorno a 23-25 centesimi di venienti dall’Asia) litro per il bianco, andare ancora sotto vuol dire erano presenti dav- chiudere. L’uscita del bianco italiano sul
IL CORRIERE VINICOLO N. 40 8 17 Dicembre 2018 S F U S O E D I N T O R N I Consorzio Doc Sicilia I produttori siciliani avranno Regione Sicilia. La decisione vinicoli siciliani, il appeal o difficilmente Consorzio – VIA LIBERA DAL la possibilità di etichettare arriva dopo due anni di Consorzio si è fatto pronunciabile. Da qui la commenta MIPAAFT ALL’UTILIZZO con il sinonimo “Lucido” i trattative portate avanti a carico della necessità di scelta di fare ricorso a il presidente DEL SINONIMO vini ottenuti dalle varietà livello regionale e nazionale trovare un’alternativa al “Lucido”, termine usato Antonio Rallo – “LUCIDO” PER Catarratto Bianco Comune dal Consorzio di tutela vini nome “Catarratto”, che anticamente in Sicilia abbiamo cercato di LE DUE VARIETÀ e Catarratto Bianco Lucido Doc Sicilia. Interpretando risultava, specie nei mercati per indicare entrambe le dare voce a una necessità DI CATARRATTO coltivate nel territorio della le esigenze dei produttori internazionali, di scarso varietà di Catarratto. “Come manifestata non solo mercato a questi prezzi ci ha davvero spiazzato e zo, e che questo prezzo da qualcuno va pagato, la Italia. Se molti produttori, specie del Sud, hanno rare al più presto il blocco degli impianti. Per la rischia di fare da tappo alle nostre produzioni. Ci soluzione è quella che Spagna e Italia chiedano a subito l’irruzione sul mercato del vino comune particolare situazione che sta attraversando, il vorrebbe la distillazione”. Bruxelles un intervento urgente. “Sarebbe la fine – veneto, “tanto che non abbiamo neanche inizia- Pinot grigio del Nordest necessita di un control- era il controcanto degli scettici – perché vuol dire to il mercato”, come ammetteva un cooperatore lo ancora più mirato, e non parlo solo della Doc Il ritorno della distillazione autorizzare d’ora in avanti questo tipo di andazzo, siciliano, la preoccupazione per come sarà non delle Venezie: non è pensabile che si chiuda solo Distillazione? Sembra una bestemmia, parola rimettere il pannolone come una volta. Non ha tanto questa, ma la prossima annata è tangibile. questa, ma devono bloccare gli impianti anche bandita dal vocabolario dell’Ocm dal 2009. Eppure, senso. Piuttosto bisogna guardare alla gestione “Abbiamo pressioni enormi sulla Glera per conti- tutte le altre Doc. Ci vuole un atto di responsabi- quando la pronunciavi in fiera le facce non erano dei vigneti: in Spagna come in Italia, sono ormai nuare ad ampliarne le superfici – sintetizzava un lità di tutte e tre le regioni coinvolte”. poi così stranite. “Ci vorrebbe anche per l’Italia - tutti a valle, irrigati, gestiti con moderne tecniche, cooperatore veneto – questo è un problema serio, Quali alternative si danno ai viticoltori? “Le al- ci ha confidato più di un mediatore presente in è ovvio che se non li controlli nelle annate buone perché la sovrabbondanza di Glera produce effet- ternative – risposta - dobbiamo essere bravi a fiera - almeno 10 milioni di ettolitri da togliere di ti portano a questo”. ti a cascata anche sugli altri vini, Pinot grigio in costruirle, a partire anche dai rossi, che abbiamo mezzo. E’ inutile aspettare febbraio-marzo, non primis. Per il Pinot grigio non bisogna ripetere abbandonato. L’importante è non fare pasticci, avrebbe più senso, il mercato va riequilibrato ora”. Veneto osservato speciale l’errore fatto proprio con la Glera, lasciando che anche con i rosati, sia lato Prosecco che Pinot Sì, ma quando fai notare che distillare ha un prez- Il Veneto era l’osservato speciale, e non solo in si piantasse anche senza diritto per la Doc, e ope- grigio”. BILANCIO CAMPAGNA 2017/18 Giacenze in calo in Europa Ma l’Italia fa eccezione L’unico Paese ad aver registrato incrementi alla fase produttiva, mentre il commercio si è quasi completamente svuotato. Tra Spagna e Italia a dicembre ci sono in cantina 150 milioni di ettolitri da smaltire 2. Registro telematico: stock vini e mosti in 1. Italia: stock di fine campagna (mln hl) REGISTROItaliaTELEMATICO: (mln hl) STOCK DI FINE CAMPAGNA 2017/18 (MLN HL) STOCK VINI E MOSTI IN ITALIA (MLN HL) Produzione Commercio 1. Italia: stock di fine campagna (mln hl) quadro di partenza favorevole (la minore produzione del 2017), 40 80 ITALIA le aziende non sono riuscite a portare i bilanci in positivo, 35 40 70 perché la fase commercio ha dato priorità allo svuotamento dei 30 35 60 propri magazzini, rallentando di fatto i nuovi acquisti. Al tappo 30 25 creatosi sul circuito commerciale interno si aggiunga la difficile 50 25 congiuntura internazionale, che vede l’Italia con il segno meno 20 20 40 sull’export di sfusi e imbottigliati. L’ingolfamento generatosi 15 15 ad agosto ha innescato il cortocircuito in fase vendemmia in 30 10 10 alcune aree del Nordest, con gli intasamenti nei conferimenti e 5 20 lo svuotamento forzato dei serbatoi, con i listini dei vini comuni 5 0 in profonda dinamica negativa. Quello che ci si augura è che ora 0 01 t -18 -m 8 01 - 18 01 - 18 01 -18 01 -18 -m 8 01 -18 8 01 -18 01 -18 8 la fase commercio, che registra stock ai livelli minimi da 10 anni /1 1 2 /1 1 6 /1 1 4 /1 1 8 /1 1 3 /0 /09 /1 15 /1 /10 /1 17 /1 1 1 01 b-1 01 r -1 -1 -1 10 0/ 14 4 / 16 6 / 11 1/ 12 2/ 13 3/ 15 5/ 1 7 7/ ag en go ar et iu g ic ov t p 2 6 4 8 3 20 200 9 5 -fe 0 09 9 7 1 -lu -o 08 8 (6 milioni scarsi di ettolitri), possa ricominciare ad assorbire -d -g -s 20 201 -a 20 201 20 201 20 201 20 201 20 201 20 201 20 201 -n -g -a 20 200 01 01 prodotto con regolarità: al 1° dicembre, secondo i dati del Registro 3. Francia: stock di fine campagna (mln hl) telematico (grafico in alto a sinistra), sono stoccati nelle cantine L a campagna 2018 ha chiuso in Italia con giacenze in calo italiane 73 milioni di ettolitri tra vini (48) e mosti e vini in FRANCIA 40 rispetto all’anno passato: al 31 luglio, secondo i prospetti fermentazione (25 milioni). Agea (tabellla in basso), tra vino e mosto in produzione e Nel contesto europeo, l’Italia tra i grandi Paesi produttori è l’unica 35 commercio erano stoccati 40,2 milioni di ettolitri, il 14% in meno che abbia registrato giacenze produttive in aumento (grafici a rispetto al 2017. Il dato ovviamente era atteso, essendo quello lato): in Francia gli stock alla produzione sono calati di 5,1 milioni 30 stoccato prevalentemente prodotto del 2017, annata tra le più di ettolitri (26 totali), così come in Germania, dove si è scesi di 25 scarse che il nostro Paese abbia mai registrato. Ma c’è un ma: se 900.000 ettolitri (a 5,4 milioni). In Spagna ci si è preparati al andiamo a guardare nel dettaglio, il segno meno è frutto di cali nuovo abbondante raccolto con giacenze in calo di 3,3 milioni (29 20 di giacenze solo alla fase commercio, che ha ridotto le scorte di totali): al 31 ottobre, con l'entrata di parte della nuova produzione, 8,5 milioni di hl (5,8 totali), mentre la fase produzione – pur con le disponibilità erano già balzate a 68,5 milioni di ettolitri, ma 15 vendemmia ridotta – ha visto le giacenze aumentare di 1,9 milioni considerando che il raccolto 2018 è leggermente in ritardo il totale 12 6 4 18 3 09 15 10 17 11 1 1 1 0/ 4/ 6/ 1/ 9/ 2/ 3/ 5/ 7/ di hl, a 34,4 milioni totali. Ed è il terzo anno di fila che la campagna nelle cantine iberiche dovrebbe attestarsi sopra i 75 milioni di 8/ 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 20 20 20 20 20 20 20 20 20 produttiva chiude con giacenze finali in cantina in aumento. 20 ettolitri complessivi. Che il mercato dello sfuso si sia impiantato, Che cosa indica questo dato? Che la campagna 2017/18 è stata come registrato alla fiera di Amsterdam, è più che spiegato. 4. Germania: stock di fine campagna (mln hl) di profonda sofferenza per le cantine italiane: pur in un Carlo Flamini GERMANIA 7,5 7,0 GIACENZE DI FINE CAMPAGNA IN ITALIA (ETTOLITRI) - 2017/18 6,5 6,0 VINI MOSTI 5,5 Scorte globali Var. % Scorte globali Var. % 5,0 1. Giacenze alla produzione: 1. Giacenze alla produzione: 4,5 Vini a denominazione di origine protetta (DOP) 17.571.650 9% Mosto di uve concentrato 265.465 166% 4,0 Vini a indicazione geografica protetta (IGP) 8.130.032 -11% Mosto di uve concentrato 12 6 4 18 3 09 15 10 17 11 1 1 1 237.217 37% 0/ 4/ 6/ 1/ 9/ 2/ 3/ 5/ 7/ 8/ Vini varietali senza DOP/IGP 452.924 46% rettificato 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 Vini senza DOP/IGP 6.009.032 5% Altri mosti 1.755.140 109% 5. Spagna: stock di fine campagna (mln hl) Altri vini Totale 2.257.822 103% SPAGNA Totale 32.163.638 2% 2. Giacenze al commercio: 35 2. Giacenze al commercio: Mosto di uve concentrato 15.544 -57% 30 a) vini di origine comunitaria Mosto di uve concentrato 99.837 -43% 25 Vini a denominazione di origine protetta (DOP) 2.927.133 -38% rettificato 20 Vini a indicazione geografica protetta (IGP) 1.007.972 -69% Altri mosti 179.556 -74% 15 Vini varietali senza DOP/IGP 141.105 -47% Totale 294.937 -67% 3. Riepilogo (1 + 2) 2.552.759 27% 10 Vini senza DOP/IGP 1.410.017 -72% Altri vini 5 b) vini originari di paesi terzi 10.708 -84% 0 Totale 5.496.935 -59% 12 6 4 18 3 09 15 10 17 11 1 1 1 0/ 4/ 6/ 1/ 9/ 2/ 3/ 5/ 7/ 8/ 1 Totale generale 40.213.332 -14% 1 1 1 1 1 1 1 3. Riepilogo (1 + 2) 37.660.573 -16% 0 0 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20
IL CORRIERE VINICOLO N. 40 S F U S O E D I N T O R N I 17 Dicembre 2018 9 dai produttori sarà messa a disposizione Rallo - il nostro dialogo con della nostra di tutte le altre Dop e Igp il ministero continuerà ad denominazione, della regione siciliana che essere proficuo. È infatti ma da tutta producono Catarratto. Il in discussione la modifica la regione e per via libera del ministero è del nostro disciplinare che questo siamo felici un segnale che siamo sulla speriamo arrivi nel più breve di sapere che la misura buona strada - ha aggiunto tempo possibile”. WX BRANDS L’azienda californiana è il principale fornitore di “exclusive brands” per i colossi del retail, non solo in Usa. Ecco le regole (piuttosto severe) per stare al gioco di CARLO FLAMINI Il brand esclusivo? Te lo costruiamo noi I n fiera ad Amsterdam e tutto il resto sono frutto di un porto – forse la più grande – si e Food Science alla Davis Uni- selezione? merosi brand. Il 35% del nostro quando parli con i progetto a tavolino del retailer e chiama WX Brands, ex Winery versity, è Vice President Global La prima fase è quella dell’e- fatturato vino è generato da pro- produttori di sfuso, non della personalità del vigna- Exchange, fondata nel 1999 in Sourcing, dopo essere stato a splorazione del mercato, ovvero dotti di importazione, di questa specie del Sudameri- iolo, questo è un dettaglio insi- California proprio per assecon- lungo presidente della Califor- indagare se un tipo di prodotto fetta l’Italia costituisce più della ca o dell’Est Europa, e gnificante. dare e servire il crescente biso- nia Private Reserve e winema- può avere spazi di crescita. Se metà. gli chiedi che fine facciano i loro Se la private label può essere gno di brand esclusivi e private ker and master distiller presso il prodotto identificato non è vini dopo l’acquisto, la risposta gestita direttamente dal retai- labels nel settore degli alcolici. la Jepson Vineyards. già nel nostro portafoglio, sti- Ma richiedete requisiti è: “Non ne ho la più pallida idea. ler in maniera piuttosto fluida, L’azienda oggi sviluppa, produ- liamo una lista di potenziali particolari ai produttori Ne facciano quel che vogliono, in quanto concentra l’offerta su ce e vende vino, birra e spirits Kurt, quali sono i requisiti partner che vengono contattati italiani? basta che mi paghino”. Un pro- poche tipologie di vino facendo alle maggiori catene al detta- per diventare supplier di WX e, se sono all’estero, a cui diamo No. L’unico problema con l’Ita- duttore di Maipo a cui abbiamo masse piuttosto grosse, il mar- glio non solo in Usa e Canada, Brands? appuntamento nelle fiere inter- lia se vogliamo è che possiamo chiesto se i cinesi con il suo Car- chio in esclusiva per essere più ma anche in Europa, Oceania e L’azienda deve avere processi nazionali. Il passo successivo è fare meno acquisti di sfuso, dal menère facessero dei blend con allettante e quindi elevare an- Asia: Kroger, Tesco, Aldi, Trader strutturati non solo in fase pro- la valutazione dei vini e quella momento che la maggior parte altri vini o lo vendessero come che il posizionamento a scaffale Joe’s, Total Wine & More, Who- duttiva, ma anche di confezio- sommaria dei prezzi. Se si pas- dei vini devono essere imbotti- cileno, si è messo letteralmente (e i margini) deve prevedere as- le Foods, oltre a servire anche il namento e packaging, in grado sa questa prima fase, si va all’a- gliati localmente per legge. Ne- a ridere. sortimenti da vari Paesi e da più canale on-premise, quindi risto- di garantire prezzi competitivi nalisi dettagliata del business gli ultimi anni le importazioni Quando invece si entra nel cir- produttori, con selezioni di vini razione. e quantità compatibili con la aziendale, che viene condotta americane di bulk wines sono cuito della private label, le cose anche più piccole e ricercate. Il 67% del valore dei prodotti domanda da noi stimata per direttamente in azienda: dalla aumentate, anche se ovviamen- si fanno un po’ più serie, anzi In questo le cose per il retailer venduti è generato dal vino, at- il prodotto individuato. Deve produzione alle capacità di im- te il grosso è gestito da poche tremendamente serie, special- si complicano e non poco. Ecco tinto da 18 Paesi, per un volu- possedere sistemi di qualità bottigliamento, passando per i grandi aziende, quelle in grado mente se si ha a che fare con i perché in America si contano me di oltre 6 milioni di casse certificata, esperienza plurien- sistemi di qualità e terminare non solo di importare, ma an- colossi del retail inglesi, tede- sempre di più le “aziende di sup- nel 2017. Essendo una cinghia nale nell’esportazione, solidità con una nuova valutazione dei che di lavorare, imbottigliare e schi o americani. Proprio in porto”, quelle cioè che tolgono di trasmissione tra produzione finanziaria e forti relazioni con vini. Un test finale sul prodotto soprattutto distribuire il vino. America il segmento private i pensieri ai category manager e retail, prende in consegna il i fornitori di packaging e dry go- è fatto da noi in America, per WX Brands nel recente passato label e marchi in esclusiva sta dal punto di vista della scelta del bisogno di quest’ultimo anello ods (bottiglie, lattine, etichette, dare il via formale alle opera- ha aumentato notevolmente la registrando tassi di crescita vino, della gestione dei fornitori, (o lo costruisce direttamente) e chiusure e cartoni), dei quali as- zioni di produzione. Se tutti i capacità importativa e consi- molto robusti, e non da oggi. della burocrazia della logistica e va in giro per il mondo a cerca- sicuriamo noi l’approvvigiona- criteri sono soddisfatti, si pas- deriamo di poterla incremen- Ma la private in sé e per sé alla via dicendo, facendosi carico di re la soluzione produttiva che mento. In caso di acquisizione sa alla fase più strettamente di tare ulteriormente nei prossimi fine impoverisce lo scaffale, ed una serie infinita di “impicci” possa soddisfare il vuoto a scaf- di sfuso, ovviamente, l’imbotti- marketing: disegniamo il brand anni, proprio seguendo i ritmi è per questo che molti retailers che affardellano le grandi cate- fale, per la quale si assume la re- gliamento viene fatto nel nostro e il packaging, lavorando a stret- di crescita di private labels ed – anche a seguito dell’entrata in ne distributive multiprodotto. sponsabilità non solo in fase di stabilimento di Sonoma, dove to contatto con l’azienda per exclusive brands. scena dei competitors tedeschi Il supermercato può così ab- selezione fisica del prodotto, ma abbiamo a disposizione vasi essere sicuri che la produzione come Lidl o Aldi - offrono sem- bandonare la specializzazione anche di costruzione del packa- vinari per 11.000 ettolitri com- sia sempre in linea con i nostri Credi che il fenomeno pre più in affiancamento o an- diretta sul vino, ma delegandola ging, formazione del prezzo, plessivi e una linea di imbotti- desiderata in termini di rappor- dei brand in esclusiva in che in sostituzione i cosiddetti a terzi riesce comunque a man- marketing e monitoraggio della gliamento da 4.000 casse al gior- to qualità/prezzo. A questo pun- associazione alle private “marchi in esclusiva”, ovvero tenere – seppure in maniera “brand health”. no, risparmiando ulteriormente to, viene assegnata una base di labels possa trasformare prodotti che hanno un proprio virtuale - la competenza e la Oltre a essere brand builder, sui costi. produzione per il primo anno, alla lunga la fisionomia del brand, non coincidente con profondità di conoscenza del WX Brands detiene marchi di che ci impegniamo ad acqui- mercato americano? quello dell’insegna del grocery, mercato tipica dei distributori proprietà: nel 2017, ha acquisito E a livello di quantità stare: in genere, i nostri acquisti Sempre più retailers promuovo- e che agli occhi del consumato- tradizionali, che proprio nell’ex- Jamieson Ranch Vineyards, Jel- minime? sono multi-container e coprono no propri brand, per fidelizzare re sono in tutto e per tutto vini pertise del proprio personale di ly Jar e Bread & Butter Wines, a Non ci sono dimensioni mini- i primi 3-6 mesi di vendite. il consumatore e dare valore fatti da un’azienda privata. Che selezione e vendita trovano una cui si aggiungono Chronic Cel- me, oggi lavoriamo con azien- aggiunto al prodotto offerto, poi i più smagati sappiano che delle leve per avere un’offerta lars, Our Daily Wines (100% bio), de da 4.000 hl fino ai maggiori Con quante aziende italiane così da aumentare i margini di quel marchio lo troveranno solo sempre ampia e allineata alle Orleans Hill ed Echelon. gruppi, anche in Italia. lavorate attualmente? guadagno. Oltre ai “big box re- da Costco e non da Trader Joe’s richieste della clientela. In WX Brands, Kurt Lorenzi, Con oltre una dozzina, che pro- tailers”, oggi operano discount e che quel vino, quell’etichetta Una di queste aziende di sup- biologo con master in Enologia Come si svolge il processo di ducono vini per i nostri nu- come Lidl e Aldi, che hanno nella private label uno dei loro punti di forza e che stanno prendendo molto spazio sul mercato americano. Se per fi- sionomia intendi che il mercato possa arrivare ai livelli di UK e Germania, credo proprio di no: per come è congegnato il siste- ma distributivo americano e per il processo di concentrazio- ne che è stato messo in atto da anni, è un muro difficile da sca- Kurt Lorenzi valcare. Tuttavia, specialmente sulle vendite online, una forte concorrenza è portata da Ama- zon, specialmente dopo l’acqui- sizione di Whole Foods, e dall’e- commerce di Wal Mart. Per far decrescere il potere distributivo ci vorrebbero cambiamenti epo- cali nelle leggi di molti Stati, ma i distributori hanno fortissima influenza a livello locale, dando lavoro a tantissima gente, per cui sono in grado di stoppare o rallentare i processi di revisione delle leggi vigenti sulla distribu- zione e vendita degli alcolici.
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