Dalai lama? Quante vite ha il
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buddhismo Quante vite ha il Davide Magni SJ I l 14 maggio il tabloid cinese Global Times, rotocalco del Quo- tidiano del Popolo del Partito comunista di Pechino, all’indomani dalai lama? Arriva in Italia il 27 giugno Tenzin Gyatso, meglio delle dichiarazioni rilasciate dal conosciuto come dalai lama: una delle più leader spirituale tibetano al giornale importanti personalità religiose, ma dotato anche britannico Sunday Telegraph, secon- di un notevole peso politico. Così almeno fino allo do cui Pechino avrebbe architettato scorso anno, quando molte cose sono cambiate un complotto per avvelenarlo, così replicava: «La Cina non vuole ucci- storico annuncio: «Fin dagli anni ziata nel lontano 1642 ai tempi del dere il dalai lama, se lo avesse voluto Sessanta ho ripetutamente afferma- Grande Quinto (il V dalai lama)». fare non avrebbe aspettato tanto. E to che i tibetani hanno bisogno di In effetti, il fatto che dal 1959 egli poi non trarrebbe alcun beneficio un leader politico liberamente eletto rivesta il ruolo di portavoce di tutto dalla sua morte, senza contare che le a cui io possa devolvere il potere. il popolo tibetano non è mai stato autorità non hanno mai ucciso i loro Adesso è giunto il momento di met- del tutto accettato dalle altre tradi- oppositori politici in esilio. Al con- tere tutto questo in pratica». zioni buddhiste tibetane, in alcuni trario, se fosse nato negli Stati Uniti o Il dalai lama ha spiegato i motivi casi inconciliabilmente distanti. in Israele, in Russia o in Turchia, non della sua scelta ricordando di essere Ma chi è il dalai lama? O meglio, qual avrebbe vissuto una vita stabile». in carica dal 1950, da quando aveva è il suo ruolo? Questa figura è stata Questo scambio avviene 14 mesi solo 15 anni. È il momento di dare creata nel 1578 dal sovrano mongolo dopo un’altra celebre dichiarazio- vita a «un sistema di governo intera- Altan Khan, che attribuì il titolo a ne dello stesso Tenzin Gyatso. Il mente democratico. Come XIV dalai Sonam Gyatsho, capo di una delle 10 marzo 2011, a Dharamsala, in lama del Tibet - ha detto - sono ono- principali sette tibetane, la scuola occasione del tradizionale discorso rato di rinunciare volontariamente Gelukpa (letteralmente, «i virtuosi»). commemorativo dell’insurrezione di al potere politico implicito nell’isti- Essa fu fondata da Tsong-kha-pa, nel Lhasa del 1959, aveva fatto uno tuzione del Ganden Phodrang ini- XIV secolo, sulla base degli insegna- 44 Popoli giugno-luglio 2012
dialogo e annuncio Il dalai lama (nella foto) sarà al Forum di Milano il 27-28 giugno. Per informazioni: www.dalailama-milano2012.org menti del maestro buddhista bengale- vrano dell’intero Paese, costituendo taggi politici e sociali vitali per la co- se Atisha, vissuto tre secoli prima. un’organizzazione centralizzata che munità tibetana in esilio. Toglierebbe Il termine «dalai» è la traduzione in prende il nome di Ganden Phodrang, alla Cina ogni possibilità di governo lingua mongola del nome proprio di il cui simbolo fu il Palazzo del Potala, sulla diaspora, anche se Pechino sta persona tibetano Gyatsho, che signi- a Lhasa. Con un’abile miscela di mi- aspettando con ansia il momento di fica «oceano». Mentre la parola «lama» sure repressive e concessioni di pote- intronare un proprio dalai lama. Inol- è la traduzione in tibetano del termine re, arrivò anche ad autoproclamarsi tre, il nuovo sistema offre ai tibetani sanscrito «guru» (maestro), coniato emanazione di Avalokiteśvara. Que- una leadership nell’VIII secolo quando il buddhismo sti è uno dei principali bodhisattva, politica istitu- L’istituto giunse in Tibet dall’India. ovvero esseri che, giunti sulla soglia ziona l i zzata , tibetano della della loro liberazione definitiva (nir- che ha molte reincarnazione la protezione dei khan vana), vi rinunciano per ritornare ad più possibilità ha anche uno Fin dal XIII secolo il lama alla guida aiutare gli altri esseri nel loro sforzo d’azione e uno scopo politico. del Tibet era considerato una sorta di verso la salvezza. Dunque, ogni dalai status miglio- La ricomparsa consigliere spirituale dell’imperatore lama risulta essere emanazione di re nel contesto della stessa della Cina di dinastia mongola, men- Avalokiteśvara e l’incarnazione del internaziona- personalità svuota tre questi fungeva da patrono e pro- proprio predecessore. le. Oltretutto, di significato tettore del lama e quindi, per esten- L’autorevolezza del Grande Quinto e salvaguarda il l’uomo in favore del sione, del Tibet stesso. I lama Gelukpa dei Geluk fu confermata dall’impera- sistema politi- carisma della carica diedero ai mongoli un sofisticato tore cinese della dinastia Qing (1644- co tibetano dai sistema religioso, composto non solo 1911), in occasione di un soggiorno pericoli fatali rappresentati da iner- di credenze e culti, ma anche di riti del dalai lama a Pechino tra il 1651 zia e confusione, generati dai circa sciamanici e tecniche mediche. La e il 1653. Questo garantì il potere dei vent’anni di vuoto di leadership che gratitudine dei Khan si espresse così Geluk sul Paese fino al XX secolo. seguono la morte di un dalai lama. in protezione politica e militare. Questa scuola riuscì a usare l’influen- Infatti, i poteri esecutivi, nel sistema In effetti, con l’investitura onorifica za cinese per tenere sotto controllo i tradizionale, passano al successore data a Sonam Gyatsho nel 1578, propri avversari politici e, allo stesso soltanto quando questi raggiunge non solo si è rafforzata una rela- tempo, a impedire ai cinesi di interfe- l’età adulta. zione istituzionale di vassallaggio rire eccessivamente negli affari interni politico-religioso già attiva da molto tibetani. Ma nel 1951 l’equilibrio saltò UOMO DI DIALOGO tempo, ma si è data una stabilità po- e la Cina cominciò a impossessarsi di litica al Tibet, fino ad allora lacerato da guerre intestine. quello che ritiene, da oltre nove secoli, una sua provincia. U na delle virtù che tutti, compresi i suoi detrattori, riconoscono al XIV dalai la- ma è di essere un uomo che, con coraggio In questo contesto va anche letto l’isti- e umiltà, promuove la coesistenza pacifica tuto tibetano della reincarnazione, il DA HARVARD un nuovo leader fra le religioni. Caratteristica del suo stile quale, oltre a essere una modalità per Nel citato discorso del marzo 2011, rispettoso e dialogico è la tenacia con la vivere il culto degli antenati, ha un Tenzin Gyatso ha aggiunto che il quale evita ogni forma di proselitismo. Pur eminente scopo politico ai fini della Ganden Phodrang continuerà adesso presentando sempre con chiarezza didattica successione: evita la trasmissione per solo come istituzione religiosa. «Il straordinaria la dottrina della corrente bud- eredità come avviene nella monar- mio ruolo tornerà così a essere quel- dhista che rappresenta, esorta i credenti chia o per elezione, come avviene, lo dei primi quattro dalai lama, un delle altre religioni e fedi a rimanere nella ad esempio, per il papa cattolico. Uno ruolo puramente spirituale». loro tradizione. Infatti, solo conoscendo e rispettando i dettami della propria fede dei vantaggi è che, di generazione in Così, dal 20 marzo 2011, un accade- si può giungere alla bontà fondamentale generazione, la ricomparsa della stessa mico di Harvard, Lobsang Sangay, 43 del cuore umano: sviluppando così quella personalità svuota di significato l’uo- anni, è il nuovo Kalon Tripa, ovvero compassione che ogni credo propone come mo in favore del carisma il premier tibetano della modo di abitare il mondo. della sua carica. «Il mio ruolo diaspora. Numerosi i suoi scritti, quasi tutti tradotti an- Ngawang Lozang Gyatso tornerà così a Quanto alle conseguen- che in italiano. Tra i più recenti dedicati all’in- (1617-1682) fu il quin- essere quello ze che ciò potrà avere contro tra le fedi c’è Towards the True Kinship to dalai lama, riuscì a dei primi quattro nel rapporto con la Cina, of Faiths. How the world’s religions can come sconfiggere i nemici con dalai lama, un molti analisti ritengono together (2010). Purtroppo, l’editore italiano l’aiuto dell’esercito mon- ruolo puramente che la nuova articolazio- (Sperling & Kupfer) ha scelto un titolo impre- ciso, seppure commercialmente allettante: golo e a diventare so- spirituale», ha ne potrebbe portare van- Le religioni sono tutte sorelle. Non di meno, la spiegato Tenzin lettura di questo bel libro rivela la conoscenza Gyatso in un che l’Autore ha delle altre religioni. d.m. celebre discorso giugno-luglio 2012 Popoli 45 del marzo 2011
buddhismo Un gesuita alla seconda metà del secolo corso. Non di meno, come il riconoscimento del dalai lama attesta, da un paio di alla scoperta del Tibet decenni si inizia a rendere onore a questo precursore dell’incontro fra popoli lontani e tradizioni diverse, Esploratore, missionario, è considerato antesignano del dialogo e autore il primo tibetologo occidentale, ma fu vittima di una grande impresa esplorativa. di incomprensioni e gelosie, al punto che la sua Poiché ancora oggi, a distanza di opera è rimasta nascosta negli archivi fino a tre secoli, il suo esempio ha molto pochi decenni fa: la storia di Ippolito Desideri da insegnare, i suoi scritti sono og- getto di ricerca di studiosi di diversa provenienza. Infatti, non sono solo gli orientalisti dediti alle civiltà hi- malayane a interessarsi a Ippolito Desideri, ma anche gli storici della geografia e cartografia. La fonte che, tra le tante, vogliamo citare è il sito web che ha pro- prio il nome del missionario: www. ippolito-desideri.net, sito la cui rea- lizzazione si deve a Enzo Gualtiero Bargiacchi. La versione inglese è ora disponibile grazie al sostegno offer- to dal Comune di Pistoia. MISSIONE LHASA Delle opere in lingua tibetana di De- sideri abbiamo la traduzione con edi- zione critica curata dal missionario saveriano Giuseppe Toscano (1911- 2003). I primi quattro volumi delle Opere tibetane sono state pubblicate dall’Ismeo (Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente) di Roma tra 1981 e il 1989. Un quinto volume, Skye ba sna ma (La trasmigrazione delle anime), è ancora inedito, allo stato di dattiloscritto: una copia è stata donata dallo stesso missionario Alessandro Ananda Nato a Pistoia nel 1684 e morto a saveriano alla redazione di Popoli. Roma nel 1733, Desideri è considerato Cosa fece, dunque, Ippolito Desideri? I n uno dei suoi ultimi libri, dal da tutti gli studiosi di orientalistica il Destinato alla missione in Tibet, og- titolo Toward a True Kinship primo tibetologo occidentale. Tutta- getto di tentativi infruttuosi da parte of Faiths: How the World’s Re- via, la sua opera missionaria incappò della stessa Compagnia di Gesù nel ligions Can Come Together (2010), in quella lunga serie di superficialità secolo precedente, partì da Roma il l’attuale dalai lama dedica alcune ed errori (altrui) che caratterizzarono 9 settembre 1712, e dopo un viaggio pagine al missionario gesuita italia- l’azione di taluni uomini di Chiesa tra avventuroso, per mare e per terra, no Ippolito Desideri; illustrando, con il XVII e XVIII secolo. Non solo fu giunse a Lhasa il 18 marzo 1716. notevole ammirazione (e un’impre- vittima, da vivo, di incomprensioni, Lo svedese Sven Hedin (1865-1952), cisione), il grande apporto che questi invidie e gelosie, ma la sua opera grande esploratore-geografo del Tibet diede all’incontro tra il cristianesi- - tuttora ritenuta ineguagliata - è e dell’Asia Centrale, riconosce i meriti mo e il buddhismo. rimasta nascosta negli archivi fino di Desideri: non solo per l’impresa 46 Popoli giugno-luglio 2012
Lhasa (Tibet), il Palazzo del Potala, residenza principale dei dalai lama fino al 1959, oggi trasformato in museo dal governo cinese. del viaggio - il gesuita fu infatti il papa Pio XII diede ragione al metodo specialmente della religione, sia nelle primo europeo a compiere l’intero pastorale dei gesuiti, utilizzato da sue manifestazioni esteriori, sia nei percorso transhimalayano dall’India Matteo Ricci in avanti. Tale diatriba suoi fondamenti filosofici. fino a Lhasa e oltre -, ma anche per - che in ultima analisi riguardava il Tra questi, primo fra tutti gli occi- la descrizione che ne ha lasciato (La metodo apostolico dell’inculturazio- dentali, comprese il concetto bud- Relazione dig Viagio), difficilmen- ne del Vangelo - coinvolse, seppure dhista della vacuità. Uno dei «più te superabile anche dai viaggiatori indirettamente, anche Desideri e gli astrusi e più intrigati trattando del moderni. «L’opera di Desideri è una impedì di presentare la sua Relazione Vacuo, non già preso in senso ma- delle migliori e più affidabili mai e di difendere il suo operato presso la teriale e filosofico, ma in senso scritte sul Tibet», sentenzia Hedin, Congregazione vaticana. mistico ed elevato, il di cui scopo è ricca di precise informazioni, fornite I missionari cappuccini, che non van- di escludere finalmente l’esistenza con bello stile letterario, tanto che il tavano tra di loro personalità capaci d’alcun Ente che da se stesso abbia gesuita può essere indi- di intessere quelle rela- il suo essere e che sia increato e cato «come uno dei più Desideri fu zioni che Desideri aveva indipendente», con la conclusione brillanti viaggiatori che il primo stabilito sia con i lama sconcertante, per un religioso occi- abbiano mai visitato il europeo a sia con i notabili tibeta- dentale, di «con ciò chiuder affatto Tibet e, tra gli antichi, di compiere ni, non furono in grado la porta alla cognizione di Dio». gran lunga il più impor- l’intero percorso di continuare un’attivi- Giuseppe Tucci, il più eminente tante e il più intelligente transhimalayano tà apostolica incisiva e orientalista degli ultimi due secoli, di tutti». dall’India fruttuosa. Infatti, tra di osserva: «Chi ha detto meglio del A Lhasa il missionario, fino a Lhasa, loro solo uno aveva ap- Desideri che il buddhismo, ad onta ben accolto e sostenuto lasciandocene preso bene la lingua e la dei suoi idoli, è una religione sen- nei suoi studi, si mera- una descrizione cultura tibetana, senza za Dio?». Proseguendo afferma che vigliò di questa apertura affascinante però divenire un inter- «anche oggi, a due secoli di distan- e del fatto che le idee locutore dei monaci. Si za, è per profondità e chiarezza una da lui proposte fossero tratta del padre Orazio delle più sicure esposizioni delle accolte con favore, an- della Penna, detto anche credenze religiose del Tibet. Per la che se i tibetani non accettavano «da Pennabilli» (1680-1745). sua larghezza di mente e per la sim- l’unicità salvifica del cristianesimo, Come riporta l’Enciclopedia Treccani, patia con la quale avvicinò il popolo rimanendo stabili nella convinzione tra i cappuccini fu l’unico che possa di cui era ospite e la sua cultura «che ciascuno nella sua legge possa essere definito tibetologo. È curioso poté studiare con i monaci tibetani, salvarsi». il fatto che l’attuale dalai lama ab- si abituò al loro modo di ragionare Desideri, impadronitosi perfetta- bia visitato proprio questo borgo del e perciò riuscì mente della lingua tibetana, penetrò Montefeltro nel luglio del 2005, rica- a veder chiaro Di lui scrisse nelle più profonde concezioni del vandone l’erronea convinzione, come dove oggi mol- l’orientalista Tucci: buddhismo, e le descrisse mirabil- riporta nel testo citato all’inizio, di ti non trovano «Per la sua mente, discutendone i fondamenti essere stato nel monastero dal quale altro che tene- larghezza di mente in cinque libri scritti direttamente Ippolito Desideri partì per il Tibet. bra», e a com- e per la simpatia in tibetano. Ma il suo straordinario pilare «quella con la quale lavoro apostolico fu forzatamente A ROMA, IN SOLITUDINE Relazione del avvicinò il popolo interrotto quando, dopo cinque anni Lasciato a malincuore il Tibet nel Tibet che per la tibetano, riuscì a di permanenza in Tibet, fu costretto 1721, Desideri rimase in India fino al sua profondi- veder chiaro dove a lasciare Lhasa, sulla base di un’in- 1727. Giunto a Roma l’anno dopo, vi tà e diligenza molti non trovano giunzione di Propaganda Fide (l’at- rimase fino alla morte, nella solitudi- resiste all’urto altro che tenebra» tuale Congregazione per l’evange- ne e sotto regime di censura. Infatti, dei secoli e al lizzazione dei popoli). Cedendo alle non solo la speranza di ritornare in perfezionarsi dell’indagine». loro pressioni, Roma aveva affidato Tibet fu definitivamente frustrata, Con la Relazione e con le sue opere la missione del Tibet all’ordine dei ma - come detto - gli venne anche in lingua tibetana, Ippolito Desideri cappuccini che la reclamarono come impedito di pubblicare la Relazione, produsse un mirabile incontro sul loro monopolio esclusivo. già predisposta per la stampa. Essa «tetto del mondo» tra san Tommaso Ci si trovava nel pieno della triste contiene una completa e approfondita d’Aquino e Tsongkha-pa, il grande controversia dei riti cinesi e malaba- descrizione di quasi tutti gli aspetti sistematizzatore del pensiero bud- rici, risoltasi soltanto nel 1939 quando della vita e della cultura tibetana e dhista tibetano. giugno-luglio 2012 Popoli 47
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