M5S, ACCOLTO RICORSO AVVOCATO LORENZO BORRÉ: ORA INIBIZIONE DI NOME E SIMBOLO M5S - matteoderrico
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M5S, ACCOLTO RICORSO AVVOCATO LORENZO BORRÉ: ORA INIBIZIONE DI NOME E SIMBOLO M5S “E’ stato accolto dal Tribunale di Genova il ricorso contro la nuova associazione del M5S ed è stato nominato un curatore per la prima associazione del Movimento, Luigi Cocchi”. Lo spiega l’avvocato Lorenzo Borré che ha rappresentato 33 iscritti al Movimento che hanno ricorso contro
l’istituzione della nuova associazione del Movimento, avvenuta lo scorso 30 dicembre. Con il sì al ricorso il curatore della prima associazione nominerà un avvocato che promuoverà, per conto dei ricorrenti, “tre azioni cautelari”, spiega Borré secondo il quale i 33 ricorrenti rappresentano in realtà “centinaia di iscritti all’associazione del 2009” che hanno voluto portare avanti l’azione. Ora, aggiunge Borré, chiederemo al curatore attraverso un’azione cautelare di chiedere a Beppe Grillo “i nomi e i dati di tutti gli associati alla prima associazione per poter convocare un’assemblea che nomini il nuovo capo politico” e chiederà “la tutela del sito movimento5stelle.it” nonché “l’inibizione del simbolo”. “Lunedì incontrerò i legali di coloro che hanno presentato l’esposto, sentirò cosa chiedono, quali intenzioni hanno e vedrò cosa posso fare in base quanto prevede il mio ruolo di curatore speciale”. Lo ha detto l’avvocato amministrativista genovese Luigi Cocchi che ha avuto la nomina dal tribunale di Genova. “E’ probabile che mi chiederanno di presentare un’istanza di sospensiva per l’utilizzo del simbolo e del nome M5Ss”. Lunedì prossimo Cocchi dovrebbe incontrare a Genova sia l’avvocato Lorenzo Borrè che da sempre è al fianco dei cosiddetti Cinque stelli ortodossi (aveva difeso anche Marika Cassimatis, bocciata da Grillo nonostante il successo alle Comunarie del 2017) che l’avvocato Alessandro Gazzolo.
I 33, che hanno portato il Movimento 5 Stelle in tribunale a Genova per chiedere al giudice di nominare un curatore speciale per impedire di utilizzare il nome e il simbolo del M5S ad altri se non all’associazione del 2009 a cui sono iscritti, sono gli eletti Riccardo Nuti (deputato siciliano), Cristina Grancio (consigliera all’Assemblea Capitolina), Francesca Benevento (consigliera al XII di Roma) e Luisa Petruzzi (del XV municipio) insieme ad altri 29 iscritti. Con loro ci sono molti attivisti storici tra cui Roberto Motta, il primo a vincere in tribunale contro Beppe Grillo e ottenere la riammissione al M5S dopo l’espulsione alla vigilia delle Comunarie che poi hanno incoronato Virginia Raggi, Riccardo De Martiis, che ha impugnato anche il risultato delle Gigginarie che hanno scelto Luigi Di Maio come candidato premier, ma anche Antonio Caracciolo da Seminara, pure lui cacciato e poi riammesso nel 2016, Bruno Bellocchio e Alessio Marini, che con Caracciolo hanno impugnato il regolamento M5S poi superato dal nuovo presentato in occasione delle Parlamentarie. E poi ci sono Pietro Salvino, marito di Claudia Mannino (entrambi rinviati a giudizio nel caso delle firme ricopiate di Palermo), e Francesco Sanvitto, attivista e componente del Tavolo Urbanistica che ha protestato contro la “furbanistica” di Virginia Raggi insieme a Mario Canino, anche lui cacciato e riammesso dal tribunale, Stella Deccio, attivista del XII Municipio e Alberto Afflitto, ex capogruppo nel disciolto VIII Municipio insieme ad Alberto Munda che si è tirato fuori all’ultimo dalle candidature a Palermo. In tutto sono 33 e sono capitanati dalla Grancio, prima sospesa e poi reintegrata per dissidi interni al M5S sullo stadio della Roma e coordinatrice presidente del
Comitato Di.Di.A M5S per la difesa dei diritti dell’Associazione Movimento 5 Stelle costituita nel 2009. Fonte: Ansa IL SENATORE GRILLINO NICOLA MORRA A RADIO CUSANO: “BEPPE GRILLO LONTANO DAL MOVIMENTO? QUESTA VITA È LOGORANTE. LO INVIDIO” Nicola Morra è stato ospite su Radio Cusano Campus nel corso di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Ecco cosa ha detto il senatore del Movimento Cinque Stelle. A proposito di Beppe Grillo, che secondo alcuni organi di stampa, sarebbe sempre più lontano dal Movimento ha detto (minuto 2,20–5,02):
“Beppe ha sempre ricordato che questo Movimento deve essere tutti quanti noi e che questo Paese si salverà non perché un singolo va al fronte ma perché tutti i cittadini decidono di mettersi in testa l’elmetto. Che questa vita sia logorante è sotto gli occhi di tutti, noi non facciamo politica per professione, siamo persone normali con tanti altri interessi prestate ad un impegno gravoso e di grande responsabilità per riportare la barca su una linea di galleggiamento. Beppe ha giustamente anche lui le sue emozioni, i suoi affetti, la necessità di vivere in maniera libera. Beppe sta cercando di recuperare per sé, e da un lato un pochino lo invidio, quel personale con cui si può dare senso e soddisfazione alla propria esistenza. La principale ricchezza di ogni essere umano è il tempo. Lo capisco e lo invidio”. Il senatore del Movimento Cinque Stelle sul caso Renzi- De Benedetti: “Ne hanno parlato La Stampa e il Fatto Quotidiano. Mi dispiace che su altri organi di informazione non abbiano avuto lo stesso rilievo. La cosa è molto grave, non tanto per De Benedetti quanto per Renzi. Un Premier avrebbe degli obblighi di riservatezza in merito a provvedimenti che in qualche modo dipendono anche e soprattutto da lui. Ipotizzare che frequentatori di Renzi grazie a conversazioni con lo stesso possano lucrare grazie ad operazioni finanziarie spericolate mi fa accapponare la pelle. Fonte: Radio Cusano Campus
ARDEA A 5 STELLE: SI DIMETTE ANCHE IL VICESINDACO Nuovo colpo di scena ad Ardea. Dopo la revoca dell’incarico all’assessore all’urbanistica Rossana Corrado (il 10 gennaio) e le dimissioni dell’assessore ai servizi sociali Graziella Maracchioni (l’11 gennaio), si è dimesso anche il vicesindaco Ugo Bonaccorso. “A seguito di numerosi e tormentati incontri avvenuti con il sindaco ho ritenuto opportuno, dolorosamente, dimettermi dal mio incarico da assessore. La mia scelta è motivata dalla volontà di dimostrare quanto il lavoro fatto fosse indirizzato alla ricerca faticosa e difficile di possibili soluzioni per la città e quanto le gravi difficoltà economiche e la necessità di razionalizzare al massimo le spese oggi incidano sulle nostre scelte”. Una nuova mazzata per il sindaco grillino Mario Savarese, che in pochi mesi si è ritrovato con una situazione patrimoniale di gran lunga peggiore a quella prevista, con l’unica scelta attuabile del dissesto finanziario, con le proteste da parte di genitori e di assistenti AEC per la mancata erogazione dei servizi di
assistenza ai bambini disabili per mancanza di fondi, con l’opposizione che chiede dimissioni per incapacità e per le effettive dimissioni di due assessori dal ruolo fondamentale. Il sindaco di Ardea spiega così i motivi che hanno portato alle dimissioni dell’assessore alle politiche sociali Graziella Maracchioni e del vicesindaco Ugo Bonaccorso. “Gli assessori si sono dimessi anche per dare un segnale sul taglio delle indennità. E’ poca cosa, risibile rispetto all’entità di fondi di cui abbiamo bisogno. La loro scelta è dipesa a seguito di numerosi incontri e l’ho accettata dolorosamente”. Il problema economico diventa quindi anche problema politico, perché è alla base della perdita di pezzi della giunta pentastellata. “Questa città è stata lasciata in condizioni economiche difficili. E’ giusto che oggi chi ha preso il testimone, prenda la responsabilità di individuare le soluzioni necessarie. Spero che al più presto, quando supereremo questa fase di contingenza, Bonaccorso e Maracchioni possano ritornare”. Diversa è invece la posizione di Rossana Corrado, che era uscita dalla giunta il 10 gennaio, alla quale il Sindaco ha “revocato l’incarico perché è venuto a cadere il rapporto di fiducia”. Fonte: Il Corriere della Città LIVORNO, IL SINDACO NOGARIN
LICENZIA IL GARANTE DEI DETENUTI Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin del M5S, ieri pomeriggio con un post su Facebook rimuove il Garante per i diritti dei detenuti. Marco Solimano avrebbe compiuto il settimo anno come Garante. Alla corte del sindaco arriva quindi un ex assessore delle giunta di Gianfranco Lamberti (allora DS), Giovanni De Peppo. “Ho deciso di nominare Giovanni De Peppo nuovo Garante per i diritti dei detenuti dell’area livornese. Manca solo l’atto ufficiale, che provvederò a firmare tra stasera e domani, ma la decisione è presa. De Peppo, ex assistente sociale con una lunga esperienza all’interno degli istituti di prevenzione e pena, prenderà il posto per i prossimi 5 anni di Marco Solimano, cui va il mio più sincero ringraziamento per il lavoro svolto. Da tempo questa amministrazione sta concentrando i propri sforzi per migliorare le condizioni di vita nelle carceri livornesi e questa nomina si inserisce perfettamente in questo percorso. I problemi delle Sughere li conosciamo bene e
altrettanto quelli del penitenziario della Gorgona. Situazioni che impongono un intervento deciso e risolutivo. Per questo nei mesi scorsi ho personalmente incontrato sia il Guardasigilli Andrea Orlando, che il neo responsabile del Dipartimento penitenziario della Toscana, Antonio Fullone, che mi hanno assicurato che presto le criticità di queste due strutture verranno risolte. Il compito del nuovo Garante sarà anche quello di controllare che tutto questo percorso vada a conclusione nei tempi più brevi possibili. Nel rispetto dei diritti della popolazione carceraria e delle decine di operatori della sicurezza che ogni giorno lavorano nei penitenziari livornesi”.
“Non voglio assolutamente far polemica – spiega a Quilivorno.it Marco Solimano – Quello che mi sento soltanto di dire è che per lo meno mi sarei aspettato una telefonata o una comunicazione personale diversa da un post su facebook lanciato dalla sua pagina ufficiale. Io ero rimasto allo scorso marzo quando il consiglio comunale si espresse con 22 voti su 26 presenti a mio favore per il rinnovo della carica. Questo per quanto riguarda il mero lato umano. Per il resto posso solo ringraziare per la magnifica esperienza svolta fatta di un arricchimento personale, di successi ma anche di insuccessi come è normale che sia. Adesso vorrei solo ringraziare le tantissime persone incontrate in questi anni, i detenuti ed i loro familiari in primis, il personale educativo degli istituti e quello della polizia penitenziaria, la direzione degli istituti, gli avvocati della camera penale, le associazioni di volontariato e le tante realtà che hanno condiviso criticità e testimoniato la centralità della dignità e dei diritti delle persone, di tutte le persone. Un ringraziamento particolare – specifica Solimano all’amico Alessandro Scotto, prezioso ed irrinunciabile collaboratore che mi ha accompagnato fino alla fine anche in pensione per solo spirito di volontariato. Un grazie speciale al notaio Valerio Vignoli che, attraverso la sua attività volontaria, ha svolto un ruolo decisivo nella soluzione di piccoli e grandi problemi dei detenuti stessi firmando decine e decine di piccole pratiche che per i detenuti sono “carne viva”, e un grazie al consigliere comunale Andrea Raspanti per la sua costante presenza e vicinanza”. Raggiunto telefonicamente anche il sindaco Filippo Nogarin. “Premesso che ho apertamente manifestato la fiducia a Solimano- spiega a Quilivorno.it il primo
cittadino- Se è rimasto per tutto questo tempo ci sarà un motivo. Solimano è Garante dei detenuti dal 2010 ha fatto abbondanti 7 anni di questo ruolo. Per un discorso di trasparenza e alternanza ci siamo guardati intorno. Io mi sono confrontato con Marco in merito a delle situazioni che mi creavano un certo imbarazzo. Poi alla fine, dopo averci pensato su, non su questa specifica cosa ma su tutta una serie di partite legate al penitenziario con il Ministro, ci siamo dati un obiettivo nel 2018 di portare avanti tanti cambiamenti. Mi è sembrato questo e, torno a ripetere, non per penalizzare Solimano perché assolutamente ha la mia massima stima. Ma nell’ottica di dare un cambiamento ho ritenuto di avvicendare la sua figura e ho ravvisato in De Peppo la persona giusta, anche per curriculum, tale da creare un’alternanza. Non è minimamente, come qualcuno ha scritto, il modo per penalizzarlo”. “Ci rammarica molto aver appreso solo indirettamente, dai social network, che il Sindaco ha finalmente deciso, dopo un anno, di sciogliere la riserva sul futuro del Garante delle persone private della libertà personale, che rappresenta un importante presidio di civiltà. Per chi nutra un briciolo di cultura istituzionale (e quindi democratica), sarebbe stato naturale che la comunicazione avvenisse in Consiglio Comunale, dove proprio ieri eravamo riuniti per parlare di diritti e valori costituzionali e dove proprio ieri abbiamo ricordato l’urgenza di intervenire sulle criticità più urgenti del carcere delle Sughere. Siamo convinti che sarebbe stato un passaggio obbligatorio anche in ragione del fatto che il sindaco ha deciso di nominare una persona diversa da quella indicata ormai un anno fa ad ampia maggioranza dal consiglio comunale, di fatto mortificandone- non per la prima volta- la funzione di indirizzo. Non mancheremo di chiedere al
primo cittadino di argomentare con franchezza questa decisione. Al nuovo garante facciamo i nostri migliori auguri. Potrà contare sul nostro impegno e sulla nostra attenzione. A Marco Solimano, che per noi è stata una guida e un punto di riferimento nel nostro impegno per migliorare le condizioni di vita e di lavoro all’interno del carcere di Livorno, va il nostro più sentito ringraziamento per aver svolto con dedizione e intelligenza il ruolo che gli era stata affidato dalla precedente amministrazione e per aver dato voce, spesso da solo, a persone troppo spesso dimenticate. Siamo sicuri che la fine del suo mandato non significherà la fine del suo impegno per la difesa della dignità umana e dello stato di diritto all’interno degli istituti di pena”. “Il Sindaco Nogarin non perde occasione per mortificare – afferma su Facebook il segretario cittadino del Pd Federico Bellandi – quella che dovrebbe essere la più alta istituzione democratica cittadina. Il Sindaco ha deciso di nominare Giovanni De Peppo, a cui vanno comunque i miei auguri di buon lavoro, Garante per i diritti dei detenuti ignorando l’indicazione pervenuta dal Consiglio che aveva indicato con una maggioranza schiacciante (21 contro 4) nella persona di Marco Solimano la scelta migliore per ricoprire questo ruolo. Il nuovo corso grillino evidentemente è passato da “unovaleuno” a “io so io e voi non siete un c…” Fonte: Quilivorno
TORINO A 5 STELLE: REVISORI DEI CONTI LASCIANO CHIARA APPENDINO, SUBITO PRESSIONI I Revisori dei Conti del Comune di Torino ha rassegnato le dimissioni. Nel motivare la decisione, gli esperti contabili parlano di “difficoltà nello scambio di comunicazioni e ostacoli nell’attività di raccordo” tra l’Ente e il Collegio e tra questo e il Consiglio comunale. “L’assenza di collaborazione e le pressioni ricevute – si legge nella lettera di dimissioni – sono state fonte anche di disagi operativi e di incomprensioni”. L’organo di revisione, presieduto da Herri Fenoglio, aveva ingaggiato con i pentastellati un braccio di ferro sul debito Ream, la caparra di 5 milioni di euro che la Città di Torino deve restituire alla società nell’ambito del progetto Westinghouse. I revisori hanno inoltre bocciato il bilancio di previsione finanziario 2017-2019 e il bilancio consolidato 2016. “Revisori poco credibili, non ci fidiamo più”, avevano sostenuto i consiglieri M5S, “rammaricati” del parere dei revisori, mentre l’assessore al Bilancio Rolando ha sempre sostenuto “l’applicazione della legge”.
“Siamo sorpresi delle dichiarazioni dei revisori dei conti. La giunta e l’ente che rappresento hanno sempre offerto la massima collaborazione”. Questa la replica della sindaca di Torino, Chiara Appendino, alle affermazioni dell’organo di controllo che, nel rassegnare le dimissioni, parla di “assenza di collaborazione dell’Ente” e di “pressioni ricevute”. “Prendiamo atto delle dimissioni”, aggiunge la prima cittadina. Fonte: Ansa
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