Cult Il mensile culturale RSI Febbraio 2021
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Immaginare In viaggio Intervista a gli elefanti con le donne Bertrand Chamayou cult Il mensile culturale RSI Febbraio 2021
Immaginare gli elefanti Sandra Sain Produttrice Rete Due SGUARDI 16 Enrico Bertorelli: 4 una voce capace In viaggio di far vibrare le con le donne viscere Raccontarci delle storie è bello. Lo facciamo quotidianamente, senza essere romanzieri. Quotidianamente ci raccontiamo la nostra vita, ONAIR 18 Pandemia, sulle inseriamo ciò che ci accade in una personalissima cornice interpretativa, 8 tracce del virus costruiamo un percorso di senso, a volte inconsapevolmente distorcia- Diderot torna mo il reale a vantaggio di una narrazione che ci consoli, ci sostenga, a scuola ci confermi. DUETTO Nelle scorse settimane mi è piovuto addosso un libro: mi era stato consigliato tempo addietro da un collega entusiasta, mi ero incuriosita… 10 20 e poi era rimasto lì, in un cassetto della memoria. Poi me lo sono Dopotutto, domani Intervista a ritrovato tra le mani in libreria e, in tempi di confinamento e lockdown, è un altro giorno Bertrand Chamayou mi sono ritrovata a leggere dei sei mesi trascorsi da Sylvain Tesson, da solo, in una capanna siberiana, sulla sponda del lago Bajkal. Una strana simmetria del tutto casuale ma che nel mio personale rac- 12 RENDEZ-VOUS conto assume il fascino giocoso del destino. Una Emilie, Non si tratta di una novità editoriale, Nelle foreste siberiane aveva vinto nel 2011 il Prix Médicis e il suo autore è una personalità molto amata tutte elettrici 26 L’agenda in Francia, scrittore raffinato e sagace e viaggiatore instancabile e originale. 14 di febbraio Ecco quindi che, con una vita sociale ridotta ai minimi termini, un Un rinascimento pranzo di Natale con auguri alla famiglia via social (così come via social locale ancora NOTA BENE abbiamo spento le candeline del mio compleanno), una sera mi ritrovo da scoprire nel chiuso di una capanna di legno di pochi metri quadrati, stipata di attrezzi per la caccia e libri, mentre fuori nevica (a Lugano non pro- 27 Recensioni prio come in Siberia ma insomma…). E mi imbatto in un riferimento a un libro di Romain Gary in cui un detenuto “disteso sulla branda, chiude gli occhi e pensa ai branchi di pachidermi selvaggi. Sapere che nella savana vivono delle belve in libertà basta a dargli sicurezza. Immaginare gli elefanti gli infonde nuova forza. Finché esisterà la taiga deserta” chiosa Tesson “io starò bene. La natura vergine è un conforto”. Ecco, da quella sera, quando il sonno fatica ad arrivare, come fossi nella taiga, provo a pensare alla savana e agli elefanti, a questi animali enormi e fragili. È come aprire la porta alla bellezza imponderabile del nostro mondo. Magari non mi addormento prima ma i miei sogni prendono altre strade e contemplano un meraviglioso che è rassicurante speranza. Ve lo consiglio. Immaginare gli elefanti può fare bene. Foto in copertina © pxfuel.com ACCENTO
In viaggio RSI LA 1 domenica 7 febbraio alle ore 20.40 Serata Evento suffragio femminile rsi.ch/serateevento con le alle ore 22.00 Female pleasure documentario di Barbara Miller Le cinque donne protagoniste del documentario Female Pleasure di Barbara Miller (2018) donne Barbara Wezel-Botti Arrivò tardi ma per molte donne fu un giorno storico, a cui RSI LA 1 dedicherà una serata evento il 7 febbraio 2021, a 50 e introdussero il diritto di voto comunale e cantonale. Un’esperienza che mise in moto un piacevole effetto domino. Altri seguiro- anni esatti da quel risultato. Dalla Filan- no e anche il Ticino si allineò nel 1969. L’ar- da di Mendrisio, luogo simbolo del lavoro rivo in politica delle donne ha significato femminile, si partirà per un viaggio con le molto, ma non ha risolto tutto. I numeri donne. Grazie a ospiti, testimonianze e im- di consigliere nazionali, cantonali e ancora, magini, fotograferemo l’oggi per capire a il numero di consigliere federali o di Stato che punto siamo con la parità. non sono ancora equiparabili a quelli degli uomini. La differenza è netta malgrado i La notizia fece il giro del mondo. Undici rose rosse progressi. Pensate che alla Camera dei can- Undici rose rosse posate sugli scranni. toni, le donne sono solo il 25 per cento, e Anche la Svizzera dopo anni di pressioni Così vennero accolte le nuove elette in par- questo a cinquant’anni dal voto. Per non lamento a Berna. Correva l’anno 1971 e alla parlare dei Comuni e dei Municipi, dove delle associazioni femminili, nel 1971 sessione invernale delle Camere per la pri- la percentuale di donne sindache resta an- concesse il diritto di voto e l’eleggibilità ma volta nella storia svizzera, sedevano 11 cora di molto inferiore a quella maschile. parlamentari. Un giorno che portava con sé Perché si fa ancora così fatica? Che cosa fre- alle donne. Lo fece 53 anni dopo la il sapore della vittoria ma anche il sudore di na la parità di rappresentanza in politica, e Germania, 26 dopo l’Italia. cent’anni di battaglie. come superarla? Durante la serata evento ci La loro entrata in parlamento fu pos- sarà spazio anche per esempi positivi, come sibile solo grazie a quello che successe 10 quello del Consiglio comunale di Berna. Lì mesi prima: il 7 febbraio 1971 due svizzeri le donne sono addirittura in maggioranza. su tre (uomini, ça va sans dire) diedero il Come mai? Una realtà replicabile? loro benestare al diritto di voto femminile e all’eleggibilità delle donne a livello na- Le filandaie di ieri e di oggi zionale. Nel 1959 fallì il primo tentativo; Se i consessi politici sono luoghi im- alcuni cantoni, i francofoni in prima linea, portanti per acquisire diritti, a due riprese non si lasciarono però sfuggire l’occasione nella storia recente svizzera le associazioni 5 SGUARDI 4
femminili hanno sentito la necessità di ri- riportare a casa. Certo chi può permetter- Marie Goegg- correre alla piazza e agli scioperi. I due più selo ha degli aiuti. Ma non è per tutti, e non Pouchoulin (Ginevra, 24 maggio 1826 – importanti (1991 e 2019), hanno portato per tutti i portafogli. Tanto che spesso le Ginevra, 24 marzo in campo migliaia di donne. Con una ri- donne rinunciano al lavoro a tempo pieno 1899) è stata un’atti- vendicazione simile a distanza di 27 anni: o rinunciano del tutto al lavoro. vista svizzera per la parità salariale. Perché resta una sfida La conciliabilità lavoro e famiglia re- i diritti delle donne. Nel 1886 sotto la aperta quell’inspiegabile differenza di sti- sta una questione irrisolta per molte don- sua guida 139 donne pendio pur svolgendo le stesse mansioni ne. Le statistiche dimostrano quanto sia esercitano per la degli uomini. È un tema che affronteremo ancora preponderante nella nostra società prima volta il diritto con i rappresentanti di imprese e sindacati. il modello patriarcale: la madre si occupa di petizione. Quali sono i settori più discriminanti per della cura dei figli e della casa, il padre è al le donne? E perché esiste ancora questa lavoro. E se c’è da rinunciare... sappiamo differenza? come va a finire, almeno nella maggior Parlare di donne e di lavoro, dalla Fi- parte dei casi. Dobbiamo credere che sia landa di Mendrisio, non è certo un caso. davvero inconciliabile ambire a posizioni Prima che diventasse una biblioteca e cen- di responsabilità e costruire una famiglia? tro socio-culturale di successo, alla Filanda No, non vogliamo crederlo: perché esisto- Torriani-Bolzani lavorarono migliaia di no esempi positivi, come quello di una dit- donne e bambine. Era il 1869. E a reggere ta virtuosa del Mendrisiotto che ha fatto le sorti della fabbrica, c’erano le filandaie. della conciliabilità lavoro e famiglia, una Un lavoro faticoso e pagato poco, che vide missione. sfilare sotto il tetto della fabbrica, centinaia di operaie. Certo oggi, almeno in Svizzera, La villa delle donne le condizioni di lavoro e gli stipendi sono Sapevate che al museo di Villa dei Ce- migliorati. Resta però ancora da capire dri di Bellinzona lavorano esclusivamente come mai, statistiche federali alla mano, a donne? Ebbene sì, una direttrice e le sue parità di funzione con gli uomini le donne dipendenti. Il settore culturale sembra guadagnano 1500 franchi in meno al mese. offrire margini maggiori alle professioni- Quella dell’uguaglianza salariale è anche ste. Di conciliabilità, di carriera. Un dato una delle principali preoccupazioni rive- che ci porta però a ragionare in termini di late da un sondaggio RSI appositamente confinamento: è nella cultura che le donne commissionato per la serata evento. E una hanno più possibilità? E perché? Non sarà Si salpa Insieme cercheremo di capire cos’è delle tante curiosità è questa: le giovani ge- forse perché questo spazio lavorativo inte- Sarà un viaggio ricco di spunti e di successo in questi primi 50 anni dal suffra- nerazioni sono categoriche su questo pun- ressa meno agli uomini? A questo proposi- testimonianze quello che vi proporrà la gio femminile. Dove sono le donne, e dove to, ritengono che il viaggio verso la parità to abbiamo interpellato anche la direttrice serata evento RSI del 7 febbraio. Ricco di vogliono arrivare. Naturalmente insieme sia ancora molto lungo. Come uscire da dell’Ufficio federale della Cultura, Isabelle storie, ospiti e temi. Dall’ex consigliera di agli uomini. questa impasse? Chassot. C’è poi il vasto campo dell’arte Stato ed ex consigliera nazionale Laura Sa- al femminile, l’arte fatta dalle donne, che dis, alle giovani generazioni di gran con- Madri lavoratrici, che fatica… spesso assume una connotazione di de- sigliere. Dalla storia di Gaëlle Thalmann, anche a fare carriera nuncia della condizione femminile. Non portiere della nazionale svizzera femmini- Sarà capitato anche a voi di vedere ar- mancheremo di parlare anche di questo le di calcio, alle difficoltà di chi ha dovuto rivare una mamma trafelata a scuola. Ha aspetto con un’artista dell’associazione fare capo alla giustizia per difendere il pro- appena finito di lavorare, ci sono i figli da creattivati.ch, Elena Bisignani. prio lavoro. Foto © avenir-suisse.ch 7 SGUARDI 6
Rete Due / Diderot ogni mercoledì alle ore 17.40 rsi.ch/diderot Diderot torna a scuola Mattia Pelli e Enrico Bianda Da quando siamo entrati in questa difficile stagione di incer- tezza, dal mese di marzo in avanti, una delle questioni per noi più delicate da affrontare ci è sempre sembrata quella della scuola. Fin da subito ci siamo interrogati sulla didattica a © istockphoto distanza e sul destino della scuola in un momento così com- plicato sia per gli studenti di tutti i livelli che per i docenti. Ogni grado della scuola sta attraversando difficoltà che sono state affrontate con generosità da parte di tutti. E queste difficoltà non possono che riflettersi sulla società tutta. È stato dimostrato: l’apprendimento cognitivo ne risente e le disuguaglianze si accrescono. È per questo che sentiamo particolarmente urgente il tema della scuola e abbiamo deciso di dedicarvi uno spazio fisso settimanale. Lo abbiamo intito- lato Diderot torna a scuola. Ogni mercoledì, dentro il nostro pomeriggio, dove affronteremo di volta in volta i temi più stringenti legati all’insegnamento, con uno sguardo attento al territorio ma aperto agli spunti di riflessione che proven- gono dal resto della Svizzera, dall’Italia e dal mondo. La prima puntata è andata in onda il 13 gennaio. Si è tratta- E poi andremo avanti, settimana dopo settimana fino to di una puntata monografica, interamente dedicata al tema a giugno, cercando di costruire insieme a docenti e persona- con ospiti Emanuele Berger, Magda Ramadan nella prima le specializzato e anche con gli studenti, una comunità di parte, Rosario Talarìco e Fabio Pusterla nella seconda. riferimento che potrà - speriamo - trovare in Diderot torna Chi fosse interessato può sempre riascoltare i contenuti sul a scuola, un punto di riferimento e le risposte necessarie alle nostro sito. Tra i temi che sono emersi, uno al quale teniamo domande che agitano questo mondo così importante che particolarmente. La scuola ticinese è una scuola inclusiva. è la scuola. Intanto sappiamo una cosa: questa pandemia Ai nostri ospiti abbiamo chiesto come preservare questo ha riportato l’insegnamento e il ruolo dei docenti al centro carattere e magari riuscire anche a farlo crescere. del dibattito. È una buona occasione per tutti. 9 ONAIR 8
Rete Due / Domani è un altro giorno È bello esserci, insieme a Patricia Barbetti, anche nel 2021, con ogni venerdì alle ore 11.00 e replica sabato alle ore 16.00 un Domani è un altro giorno che presenta anche qualche novità. rsi.ch/domani Il 2020 è stato un anno che ha messo a dura prova il nostro magazine dedicato agli spettacoli, alle prese con le chiusure, le Dopotutto, domani mezze aperture, le riaperture e le nuove chiusure dei teatri e dei cinema in Svizzera e nel resto d’Europa. Insieme a interpreti della scena e del set, registi, musicisti, attori e tecnici, abbiamo è un altro giorno…! aspettato, sperato, ci siamo commosse per la loro tenacia, abbiamo seguito i loro sforzi creativi e produttivi e gli eventi - alcuni emozionanti - che hanno saputo mettere in campo per l’online, la radio, la tivù. Abbiamo dato più spazio agli ospiti Sabrina Faller in diretta, facendo di necessità virtù, ovvero sfruttando l’obbli- gatorietà della linea telefonica per raggiungere personaggi che difficilmente avremmo potuto avere in studio a Lugano o a Milano. Un altro anno non facile è quello che si prospetta ora per il mondo dello spettacolo, ma le produzioni, i proget- ti per la desideratissima riapertura primaverile continuano a prendere forma e noi li seguiremo con attenzione e passione. Il cinema ci riserva una sorpresa: annoveriamo infatti tra i nostri Cinefili senza guinzaglio Moira Bubola, che si confronterà con Enrico Magrelli e con Francesca Monti in alternanza settimanale. Il mese di gennaio si apre con ospiti come Claudia Lombardi, che con la sua Fondazione si può definire una vera e propria mecenate della scena italofona, per proseguire con Giona Nazzaro, fresco di nomina, direttore artistico del Film Festival di Locarno, e con Claudio Longhi, nuovo direttore del Piccolo Teatro di Milano. E c’è un’altra novità: da gennaio Domani è un altro giorno non è più solo in diretta il venerdì alle 11.00, ma si replica il sabato pomeriggio alle 16.00 su Rete Due. Domani è un altro giorno è condotto da Patricia Barbetti e Sabrina Faller. 11 ONAIR 10
Rete Due / Domenica in scena Il 7 febbraio 1971, gli aventi diritto di voto, all’epoca ancora domenica 7 febbraio alle ore 17.35 esclusivamente uomini, decisero di introdurre il suffragio rsi.ch/radiodrammi femminile a livello federale, con una maggioranza del 65,7 per rsi.ch/scenaviva cento. Con la modifica costituzionale, le donne svizzere avevano conquistato il diritto di voto e di eleggibilità soltanto a livello Una Emilie, federale. La maggior parte dei Cantoni che non lo avevano ancora fatto introdusse tuttavia la parità dei diritti politici con- temporaneamente alla Confederazione; il Ticino l’aveva già fatto tutte elettrici il 19 ottobre 1969 il Canton Grigioni lo farà il 5 marzo 1972. Realizzati in occasione del suffragio Ti, RSI sta riproponendo l’ascolto de L’arduo cammino il lento ma inesorabile avanzamen- to delle donne svizzere verso l’emancipazione raccontato a Francesca Giorzi partire dalla SAFFA, (saffa.ch) la prima esposizione svizzera sul lavoro femminile organizzata a Berna nel 1928 che accolse anche una delegazione dalla Svizzera italiana. E Profili d’archivio di donne riunite costruito sui materiali messi a disposizione da AARDT di Massagno. Per riflettere su quanto storicamente accaduto nel giorno della ricorrenza, Domenica in scena propone l’ascolto di uno spetta- colo teatrale, adattato per la radio, che stava percorrendo i teatri svizzeri dopo Baden, Lucerna e Ginevra avrebbe dovuto raggiungere Zurigo, Coira, Neuchâtel e Basilea. Prodotta dalla compagnia SupergiùTeatro con 4 attrici poliglotte (Sabine Fehr, Jasmin Mattei, Moira Albertalli, Vanda Beffa) capaci di recitare in tutte le 4 lingue nazionali Una Emilie Kempin-Spyri, tutte Emilie, racconta una storia al contempo singolare e univer- sale: quella della prima giurista svizzera che, alla fine dell’800, fu costretta ad emigrare negli Stati Uniti per praticare, di diritto, la sua professione. La storia di Emilie, nipote dell’autrice di Heidi, porta a riflet- tere sul ruolo e le conquiste della donna nella società, ma anche sulla fatica a legittimare le proprie aspirazioni nella sfera privata. Il radiodramma, prodotto con il sostegno della Fonda- zione Svizzera per la Radio e la Cultura e registrato da Lemura Recording Studio è scritto e diretto da Sara Flaadt. Lo spetta- colo è visibile in forma video sul portale rsi.ch/scenaviva in lingua tedesca, nel sito potete trovare altri 24 spettacoli propo- sti dalle compagnie sul palco digitale di RSI. Emilie Kempin-Spyri (1853–1901). © Wikipedia - Universitätsarchiv Zürich 13 ONAIR 12
Rete Due / Voci dipinte domenica 14 febbraio alle ore 10.35 rsi.ch/vocidipinte Un rinascimento locale ancora da scoprire Monica Bonetti La casa editrice, specializzata in volumi di pregio, Silvana Editoriale ha recentemente dato alle stampe nella sua collana biblioteca d’arte l’ultimo lavoro della storica dell’arte ticinese Bernardino Luini, Crocifissione, particolare con la Vergine svenuta sorretta dalle pie donne, 1529, Lara Calderari. Il libro si intitola Il Rinascimento a Lugano - Lugano, chiesa di Santa Maria degli Angeli, tramezzo. © Foto Ginevra Agliardi Arte e architettura e colmando una lacuna storiografica che va dalla seconda metà del Quattrocento a metà Cinquecento, ricostruisce le vicende, i protagonisti e le dinamiche del rinno- vamento delle arti in chiave rinascimentale nei territori della Svizzera italiana. Se da una parte lo studio della Calderari contribuisce a chia- A rendere specialmente meritorio il lavoro di Lara Calderari rire un capitolo di storia artistica ancora poco considerato nella è anche la peculiare storia della regione di Lugano e della sua completezza e complessità esso ha soprattutto il merito sua valle, segnata da numerose distruzioni e da gravi lacune di coniugare l’inquadramento storico artistico della regione documentarie, una difficoltà che ha reso particolarmente con la documentazione attenta e accurata delle imprese artisti- complesso lo studio. All’ampio e scrupoloso inquadramento che che vi si svolgono. E in questo approccio si sente in tutta storico artistico seguono i capitoli monografici dedicati alle la sua ricchezza l’esperienza di Lara Calderari che per l’Ufficio imprese. Ne citiamo due che spiccano per dimensioni e valore: dei beni culturali del Cantone Ticino si occupa da ricercatrice la cattedrale di San Lorenzo con la sua facciata e Santa Maria di restauro. degli Angeli, certo con la celebre decorazione del tramezzo Lo scenario storico in cui si svolgono gli avvenimenti è assai di Bernardino Luini, ma non solo. Perché la ricostruzione della travagliato. Nel giro di poco meno di 15 anni le terre in questio- scena artistica luganese è anche occasione per riconsiderare ne passano dal dominio sforzesco a quello francese (1499) e il ruolo e il catalogo di alcuni pittori attivi nel borgo e nei poi a quello svizzero (1513), determinando una svolta politica dintorni nei primi decenni del Cinquecento. epocale non priva di incertezze. Sul piano religioso invece, Lara Calderari presenterà lo studio appena pubblicato e le una certa stabilità è garantita dal protrarsi fino al tardo Otto- importanti conclusioni che ne derivano nella puntata di Voci cento dell’appartenenza alla diocesi di Como. Dipinte di domenica 14 febbraio. 15 ONAIR 14
Rete Due / Domenica in scena domenica 14, 21 e 28 febbraio alle ore 17.35 rsi.ch/radiodrammi Enrico Bertorelli: una voce capace di far vibrare le viscere Francesca Giorzi Si tratta certo di tecnica, professionalità, esperienza; anche la 60 al 2016, Enrico ha frequentato assiduamente lo studio 4 professione dell’attore si fonda su una certa base teorica, ma della RSI trovando anche l’amore in Pucci Giussani, fra le prime poi… se non si ha la sensibilità di modulare, se non si ha la testa donne ad intraprendere la carriera di tecnico audio, divenuta per porgere e capire, se non si ha il carattere per cogliere e inter- poi compagna di vita. Nel 1980 entra a far parte della compa- pretare… bhé non c’è tecnica che tenga. E di carattere Enrico gnia del Teatro la Maschera appena fondata, assidua l’atti- Bertorelli ne aveva da vendere. Sempre pronto a sviscerare il vità nel decennio successivo: è Lopachin ne Il giardino dei ciliegi senso profondo di quanto andava ad interpretare, e se qualche (1985); è Jerry in Tradimenti di Pinter (1987) ed è Baylor in conto non gli tornava era pronto a chiederne ragione. Uno Menzogne della mente di Sam Shepard proposto nel 1991 al spirito critico sempre attivo e prezioso. Teatro Kursaal di Lugano. La popolarità arriva naturalmente Torinese d’origine con fratelli e nipoti a condividere la profes- attraverso la televisione con Cristina D’Avena negli anni 90 sione, debutta al Teatro Gobetti nel 1963 e già pochi anni dopo alla quale Enrico faceva da papà in Arriva Cristina, mentre inizia la sua 50ennale carriera alla RSI. È del 1966 la prima le nuove generazioni conoscono la sua voce perché è quella testimonianza ne La cameriera nuova di Maria Azzi Grimaldi, di Cell nella celebre serie animata Dragonball. il giovane Bertorelli era diretto da Bernardo Malacrida. Un incidente nel 2008 gli ha impedito di proseguire l’attività Con 990 documenti presenti in archivio, scorrere le collabora- di doppiatore, ma la sua forza e la sua determinazione gli zioni ci permette di percorrere la storia della prosa alla RSI, hanno permesso di ritornare all’attività radiofonica e lasciarci ai quali va aggiunta la 70ina di documenti televisivi risalenti ulteriori, intense, interpretazioni fino al 2016 anno nel quale agli anni nei quali si faceva ancora teatro in televisione. partecipò al Nietzsche di Colli. La sua intensa attività radiofoni- È del 1968 Amodeo o come sbarazzarsene di Ionesco rappresenta- ca verrà evocata nel mese di febbraio con la messa in onda di; to al Teatro Apollo di Lugano con la produzione e la regia L’uomo nudo e l’uomo in frac di Dario Fo con la regia nel 1981 televisiva di Vittorio Barino, e la regia teatrale di Carlo Castelli, di Fabio Barblan; Il mistero di Thor Bridge nel quale diretto dallo dove Bertorelli era il secondo Amedeo al fianco di Alberto stesso regista interpreta nel 1996 Sherlock Holmes; e Caschi Canetta. Intensa attività radiofonica, dicevamo, 990 documen- il mondo di Flavio Stroppini per il quale al fianco di Ketty Fusco ti, certo alcuni sono singole puntate non produzioni, ma ha interpretato il carteggio tra Giuseppe Verdi e Giuseppina nell’arco di tempo che va dai primi ingaggi di metà degli anni Negroni Morosini. 17 ONAIR 16
RSI LA 1 / Pandemia Il 25 febbraio 2020 la Svizzera registrava il primo caso ufficiale domenica 21 febbraio alle ore 20.40 di Covid-19 con un paziente risultato positivo in Ticino. rsi.ch/la1 A un anno da quella giornata che preannunciava un cambia- mento epocale nelle nostre vite e mentre l’arrivo dei primi Pandemia, sulle vaccini apre nuove prospettive nella lotta al coronavirus, gli autori del documentario propongono una rilettura originale di questa difficile e drammatica annata. tracce del virus In un’operazione concertata con tutte le unità aziendali della SSR, questo documentario di novanta minuti vuole ripercorre- re gli ultimi dodici mesi senza limitarsi a una fredda cronolo- gia di fatti e polemiche. Mario Casella Molte sono le domande ancora aperte sull’inizio e sulla diffu- sione del virus. Con un viaggio a ritroso nel tempo e che tocca alcuni luoghi centrali per la propagazione della pandemia, gli autori hanno cercato le risposte ad alcuni interrogativi cen- trali. Attraverso quali canali il virus è arrivato in Svizzera? In che Un documentario modo hanno reagito le istituzioni di fronte a una pandemia di Philippe Blanc che già da tempo era stata preannunciata come uno dei perico- e Mario Casella li più probabili per il futuro del nostro paese? Quali costi umani e sociali ha generato la Covid? Il documentario svela alcuni risvolti ancora poco noti di que- sta emergenza sanitaria. Il nuovo virus circolava in Europa già circa quattro mesi prima dell’arrivo in Svizzera: dettagli e retroscena dei primi focolai in Italia e Germania. I primi segna- li d’allarme arrivano a Berna con la comunicazione da parte delle autorità di sorveglianza europee di un bus carico di turisti cinesi di Wuhan in viaggio da Roma a Parigi attraverso il Ticino e le Alpi svizzere. Questi e altri episodi inediti o poco noti, accompagnano una rivisitazione carica di emozioni dell’anno pandemico. Pazienti, operatori sanitari, ricercatori, politici, operatori economici e altri attori coinvolti in ogni angolo della Svizzera nella lunga maratona per sconfiggere il virus, raccontano le loro esperienze lasciando intravvedere una luce di speranza in fondo a questo lungo tunnel nel quale ci siamo infilati a fine Il primo dei due ospedali costruiti in Cina in tempi record. © asia-review.com febbraio 2020. 19 ONAIR 18
Intervista a cura L’intervista è andata in onda di Paolo Borgonovo il 15 ottobre 2020 in Reteduecinque rsi.ch/retedue/speciali Bertrand Chamayou Insonne modernità Bertrand Chamayou è uno dei più apprezzati pianisti della sua genera- zione e un convinto ambasciatore della musica contemporanea: ha collabo- Bertrand Chamayou è una figura atipi- stimoli. La nostra conversazione pren- rato con molti compositori, tra cui Boulez, Dutilleux, Kurtág, Adès e Jarrell. ca di virtuoso della tastiera. Ama quasi de le mosse dal suo recente progetto, Nato a Tolosa nel 1981, ha mosso i primi passi nel conservatorio della sua dissimulare la propria prodigiosa tec- risalente all’ottobre scorso: il CD Good città, poi perfezionandosi a Parigi con Jean-François Heisser e a Londra con Maria Curcio, tra i suoi mentori ama citare soprattutto Murray Perahia. nica, rinunciando a effetti roboanti e Night, uscito per Erato. Tra il 1998 e il 2001 si mette in luce in diversi concorsi, tra cui il Krainev superficiali, seducendo però il pubbli- e il Marguerite-Long-Jacques-Thibaud, che danno un forte impulso alla co tramite un virtuosismo elegante e sua carriera concertistica e discografica. Nel 2019 la sua registrazione dei sempre al servizio della musica: pone Good Night: Non si tratta di concerti per pianoforte e orchestra n. 2 e n. 5 di Saint-Saëns vince il premio Gramophone Recording of the Year. molta cura nell’evidenziare gli aspetti una semplice raccolta di celebri ninne strutturali del repertorio che affronta, nanne, bensì di un progetto molto con la lucidità del compositore o del raffinato. direttore d’orchestra. Lo incontriamo poco prima di ritrovarlo sul palco del Da parecchio tempo nutrivo il desi- LAC di Lugano alle prese con il Concerto derio di realizzare una raccolta di ninne- in sol per pianoforte e orchestra di Mauri- nanne, o “berceuses”, perché le “berceu- ce Ravel - accompagnato dall’Orche- ses” pianistiche sono davvero dei tesori, stra Sinfonica della Svizzera italiana a partire ovviamente dalla produzione di diretta da Fabien Gabel. Al microfo- Chopin, ma in effetti molti compositori si no si racconta con cordiale sincerità, sono espressi in questo genere con risul- comunicando una passione profonda tati magnifici. Naturalmente con questo per la musica che si rinnova di giorno discorso stiamo andando ben oltre l’am- in giorno, alla ricerca di sempre nuovi bito di una semplice melodia per bambi- 21 DUETTO 20
ni: la “berceuse” è molto più di questo. Per ho sempre voluto mettere al primo posto rio di trattare il genere della “berceuse” a spettiva con il presente. Sono da sempre quanto mi riguarda, io, in quanto soffe- la musica, prima del virtuosismo. un alto livello qualitativo. persuaso di questo: se la musica classica rente di insonnia, sono sempre stato affa- Forse sì, è una piccola provocazione non fa parte del mondo dei giovani, ciò scinato dal mondo della notte e da quel da parte mia quella di registrare un al- dipende anche dal fatto che non c’è suffi- momento intermedio che si trova tra la bum interamente “lento”, completamen- Lei ama molto la musica contempo- ciente offerta di musica contemporanea; veglia e il sonno, e ho voluto analizzarlo te meditativo. Non è una scelta dovuta al ranea e la promuove in vari modi. il pubblico è stato abituato molto a tutto dal punto di vista emozionale. È un mo- periodo di quarantena, mi creda, ci avevo Cos’è per lei la modernità? ciò che è antico e troppo poco a ciò che è mento in cui si è soli, dinanzi all’oscurità, già pensato prima del lockdown. Al con- E… piccola curiosità, non ha ancora moderno, con il risultato che i giovani si nel silenzio, alla ricerca di una sensazione tempo, oltre a questo aspetto che, come pensato di comporre musica? sentono fuori posto in una sala da concer- di conforto e di tenerezza, ma in cui si può lei dice, si può considerare provocatorio, to, quasi intimoriti. avvertire anche una certa ansia, perfino ce n’è anche un altro che forse è perfetta- Non solo ci ho pensato, ma ci ho Ovviamente la modernità di oggi è una vera e propria angoscia. mente in linea con le esigenze del mercato: pensato a tal punto che, da adolescente, diversa da quella del 1960 o del 1970: la In verità, nella mia ricerca di “ber- alludo al fatto che Good Night si presenta la cosa che più facevo era comporre musi- nostra è una modernità meticcia, multi- ceuses”, ho scoperto che i compositori in come un “concept - album”, cosa oggi più ca, anche prima di dedicarmi seriamente culturale, che accoglie tendenze diverse; esse dipingono tutte queste differenti e diffusa che un tempo (per esempio sulle al pianoforte. In un secondo tempo sono alcuni musicisti sono molto sperimentali, contrastanti sensazioni: grazie a ciò, una piattaforme in streaming) anche rispetto stato preso dalla carriera di pianista che si altri sono molto legati alla tonalità tradi- raccolta di “berceuses” come quella da me ai progetti monografici. è presto trasformata in carriera di solista e zionale, in un turbinio di elementi diversi, selezionata non rischia affatto l’uniformi- Avevo il desiderio di elaborare qual- a quel punto ho dovuto mettere da parte e si trova del buono un po’ dappertutto. tà; al contrario, in essa si riesce ad avere cosa di moderno, con l’idea di realizzare la composizione. Da ragazzo sono stato molto influenzato una grande varietà di atmosfere e di stili. una specie di “playlist” che potesse pas- Nelle mie intenzioni si trattava di da Boulez e Stockhausen, che amo anco- Concludendo, direi che Good Night è il mio sare sulle piattaforme di streaming, ma una scelta provvisoria, ma che è diventa- ra infinitamente, ma ci sono tante cose personale omaggio alla mia insonnia. non nel solito senso di tanti prodotti pu- ta pressoché definitiva, e dico “pressoché” interessanti venute dagli Stati Uniti, e c’è ramente commerciali che si trovano nel perché in teoria potrei rimettermi a com- l’estrema qualità tanto quanto l’estrema gran calderone della musica classica… e porre. Devo tuttavia confessare che non mediocrità. Il mercato concertistico ha come così mi sono riproposto di ricorrere ad al- ho più ritrovato quella naturalezza che In occasione di ogni prima assoluta parole d’ordine velocità, esteriorità, cuni brani conosciuti, ma senza trascura- avevo da ragazzo, mi sento un po’ bloc- comincia un’avventura di cui non sap- virtuosismo… il suo programma re anche delle scoperte o riscoperte. cato ora e non so come uscirne… Non ho piamo in anticipo l’esito, ma è sempre basato sulle ninne-nanne è una pro- Desideravo un progetto che, come lei perso ogni speranza, magari ci ritornerò, una bella avventura, e in ogni caso nella vocazione? Forse una riflessione ha gentilmente detto, intendesse essere ma, in ogni caso, questo amore per la com- nostra epoca non dobbiamo dimenticare sul ruolo del concertista moderno? molto raffinato, non un prodotto banale posizione mi ha lasciato il gusto della mo- che il ventesimo secolo è finito, e che ab- da streaming con i soliti pezzi facili; un dernità, della musica contemporanea, che biamo alle spalle già due decenni del se- È un’ottima domanda. Devo ammet- album di facile ascolto, ma al contempo ho amato fin dalla prima giovinezza. Amo colo nuovo, con molte cose meravigliose e tere che non ci avevo pensato proprio in ricco di rarità, di scoperte e di musiche tutto il resto ovviamente, ma la musica con stili talmente differenti che cambiano questi termini precisi, ma in ogni caso si contemporanee, e che raccontasse una contemporanea in particolare è centrale completamente la nostra stessa percezio- tratta di una reale antitesi in cui mi sono storia in maniera molto elegante e sottile, nella mia vita e trovo che dovrebbe esserlo ne della musica e dei generi musicali. A sempre trovato fino ad oggi. Mi sono dedi- rispettando il genere scelto. sempre di più nelle programmazioni con- volte si tratta di musiche che si avvicinano cato a progetti monografici molto seri, ma Mi sono immaginato come un re- certistiche. al mondo del pop, a volte, al contrario, di allo stesso tempo ho dato grande spazio al gista cinematografico alle prese con un Troppo spesso la musica contempo- esperimenti molto ricercati, e tutto que- virtuosismo, ho eseguito molto spesso le film di genere, magari un buon polizie- ranea viene accantonata: magari si orga- sto si mescola. E ci sono scene emergen- musiche di Liszt, Saint-Saëns, Ravel - com- sco, tanto per fare un esempio, un regista nizzano delle prime assolute ogni tanto, ti anche in paesi non occidentali, paesi positori magnifici, ovviamente, ma perlo- che rispetta e sfrutta le caratteristiche del ma io credo che ogni arte dovrebbe porre asiatici, Medio Oriente, America latina, più legati a un repertorio brillante che in genere per raccontare una bella storia nel la modernità e gli artisti viventi al centro Australia… insomma, tante tendenze e un effetti non è mai stato in sé la mia priorità: modo migliore. Insomma, avevo il deside- dell’interesse, e guardare il passato in pro- mosaico di stili che mi interessa difendere. 23 DUETTO 22
Con l’OSI, lei ha in programma ristica, tanto da far pensare a Massenet, possiamo sapere se i tentativi di ricostru- Prima di salutarci, ci parli dei suoi il Concerto in sol maggiore che Ravel adorava e che considerava come zione organologica e di prassi esecutiva prossimi progetti. per pianoforte e orchestra di un grande modello. Il primo e il terzo mo- siano attendibili in tutto, e sappiamo che Maurice Ravel, indubbiamente vimento sono più leggeri, apertamente le ricerche, per quanto serie, non possono Ah, ne ho davvero molti, e spero in- un capolavoro immenso ma virtuosistici, e forse, per entrambi, i mo- produrre risultati incontrovertibili fin nel nanzitutto che, malgrado la pandemia, si di certo non una rarità. delli più o meno mediati sono la scrittu- dettaglio, ma in ogni caso sono sicuro di possa prima o poi ricominciare a suonare Facciamo un piccolo gioco: ra brillante di Saint-Saëns e i concerti di questo: il fatto stesso di suonare su stru- in pubblico e riprendere le rotte interna- supponiamo che io non ne abbia Mozart. menti storici musiche già molto esegui- zionali: penso ai vari progetti che avevo, mai sentito parlare. Per riassumere: il cuore pulsante del te sul pianoforte moderno (per esempio per esempio negli Stati Uniti, dove vado Cosa mi devo aspettare? Concerto in sol per pianoforte e orchestra è un le sonate di Beethoven, gli Improvvisi di spesso, che sono stati cancellati, e penso gran movimento lento incorniciato da Schubert, le sonate di Haydn e Mozart) alla situazione e che è molto triste ovun- Cosa si deve aspettare… dovrò in par- due movimenti molto leggeri, un concer- apporta di per sé uno stimolo nuovo ai que. Ma dal punto di vista musicale mi te rivelare il contenuto di questo concer- to che, infine, contrariamente al Concerto nostri riflessi e ci costringe a rinnovare i stanno a cuore due priorità. Innanzitutto, to, un po’ come la trama di un film. Nel per la mano sinistra, che è della stessa epoca nostri usuali parametri di ascolto. le prime esecuzioni assolute: io continuo complesso richiamerei l’attenzione su due ma così cupo, è estremamente luminoso, Questo conferma, cosa per me a commissionare regolarmente nuova aspetti interessanti (a parte il fatto che si un concerto “solare”. estremamente affascinante, che l’inter- musica ai vari compositori con cui sono tratta di un capolavoro universalmente ri- pretazione va considerata un “work in in contatto, prevedendo almeno due o tre conosciuto come tale). progress”, non un qualcosa di fissato per progetti all’anno. L’altra priorità riguarda Il primo aspetto: Ravel era basco, l’ha Abbiamo parlato di modernità, sempre. Per parte mia, per esempio quan- Ravel e mi riporta alla costa basca. Abito sempre rivendicato e ci sono opere che lo torniamo ora al passato. do mi accosto al concerto di Ravel con una tra Parigi e la costa basca francese, a sud attestano musicalmente. Il concerto in Lei ha sperimentato anche le tastiere nuova orchestra e con un nuovo direttore, di Biarritz: la città si chiama Saint-Jean- sol deriva da una rapsodia per pianoforte storiche, gli strumenti antichi. nondimeno ritengo che la combinazione de-Luz, dove Ravel ha composto circa e orchestra basata su temi e ritmi baschi, Come le è nato quest’interesse inedita possa o debba apportare qualcosa la metà delle sue opere. Intendo creare a brano mai ultimato da Ravel, che però ne per la prassi esecutiva storicamente di nuovo, e non è detto che io debba per Saint-Jean-de-Luz un grande festival de- ha riutilizzato temi e ritmi nel concerto. informata? forza suonare sempre al solito tempo di dicato a Ravel e anche un’accademia di In esso si sentono dei forestierismi, dei metronomo, se cambiano l’orchestra e il musica, e forse anche un auditorium, in tratti che possono sembrare ispanici, spa- Per me questo ha a che vedere con il direttore con cui mi rapporto. un secondo tempo. Già dal 2021 prenderà gnoleggianti; in realtà si tratta di temi ba- mio amore per le novità. È vero che oggi In ultima analisi, gli strumenti an- il via questo grande festival, che sarà in- schi, ed è forse tra le sue opere quella che il recupero degli strumenti originali e del- tichi hanno suscitato il mio interesse centrato sulla figura di Ravel ma nel quale più dipende dalle sue radici basche. Ci la prassi esecutiva antica non si può più apportando all’interpretazione consueta non mancheranno, ancora una volta, delle sono anche altre influenze nel concerto in dire così nuovo, visto che era già vivo negli un tocco inedito di maggior flessibilità e prime esecuzioni assolute di musica con- sol, ovviamente quelle del jazz: ricordia- anni Cinquanta, ma di fatto è diventato di dolcezza. Inoltre, rispetto al pianofor- temporanea. mo la precedente tournée di Ravel negli popolare soprattutto negli anni Ottanta e te moderno da concerto, che, per quanto Stati Uniti. Novanta, e io ero adolescente proprio ne- riguarda la struttura, è praticamente im- Il secondo aspetto: è un’opera ve- gli anni Novanta. mutato da decenni, gli strumenti storici, ramente neoclassica. Ravel inizialmente La vera importanza del fenomeno per altro assai diversi tra loro se france- voleva intitolarla “Divertissement”, ma risiede ovviamente nel fenomeno stesso, si, tedeschi, inglesi… si presentano come non ebbe l’autorizzazione dal suo editore che è un processo storico estremamente esperimenti in evoluzione dinamica. Stru- - anche Ravel era legato al business - che interessante, e nel fatto che gli strumen- menti antichi prodotti a pochi decenni di preferì la dicitura di “Concerto”, ritenen- ti antichi sono in sé magnifici. Ma, cosa distanza tra loro o di diverse provenienze dola di maggior efficacia commerciale. Il stupefacente, il recupero di un suono geografiche offrono un’enorme varietà movimento lento è quasi neoromantico, originale antico apporta all’orecchio un sonora all’interprete e all’ascoltatore: un di una bellezza cantabile pressoché ope- elemento di novità, di freschezza. Non altro motivo del mio interesse. Fotografia © Warner Classics / Marco Borggreve 25 DUETTO 24
2. Ma 2 Gio 11 2021 ore 14.30 Studio 2 RSI, Lugano-Besso ore 20.30 Sala Teatro LAC, Lugano Live Reteduecinque OSI al LAC - Concerti RSI Stahlwerk Orchestra della Svizzera Dominic Stahl pianoforte, italiana elettronica Direttore Markus Poschner Proprietà Zappa e La straordinaria Francesco Rezzonico basso elettrico, elettronica Solista Francesco Piemontesi pianoforte Lionel Shriver Editore 66thand2nd Mainolfi storia dello sci Tobias Schmid batteria Johannes Brahms celebrano Documentario di Pierre-Antoine Hiroz In diretta su Rete Due Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in re minore Mariarosa Mancuso Brahms Silvana Bezzola e videostreaming Robert Schumann A un convegno di scrittori Giovanni Conti rsi.ch/livestreaming Sinfonia n. 2 in do maggiore Lionel Shriver fu accusata di Dalle origini ad oggi, il docu- dalle 14.30 alle 15.30 “appropriazione culturale”: Un esplosivo debutto con mentario racconta, attraverso In diretta su Rete Due aveva raccontato, da bianca, l’etichetta DECCA. È quello un viaggio affascinante, come e videostreaming una donna nera. Andò via del duo Mattia Zappa e Massi- è evoluto e si è modificato, Gio 4 rsi.ch/livestreaming sventolando un sombrero miliano Mainolfi nel nome di nel corso dei secoli, il mondo (non era piaciuto neanche Johannes Brahms, una coppia dello sci, le cui performance un suo personaggio messica- artistica forte di un affiatamento rispecchiano l’evoluzione della Gio 25 ore 20.30 no) e dicendo “mettersi nei Auditorio S. Molo RSI, Lugano che è maturato in 25 anni di tecnologia. panni altrui è il lavoro del sodalizio e partito dalle atmo- Ne parlano direttamente anche bravo scrittore”. In Proprietà OSI in Auditorio - Concerti RSI ore 20.30 sfere uniche della Julliard alcuni campioni svizzeri del si mette nei panni di tutti Orchestra della Svizzera Sala Teatro LAC, Lugano School di New York per poi circo bianco del passato e del noi. Sono dodici racconti, italiana trasferirsi in una attività concer- presente; per la Svizzera di costruiti attorno alle cose Nicolas Altstaedt OSI al LAC - Concerti RSI tistica che li ha portati in ogni lingua italiana il ricordo di Doris che possediamo. A comincia- Play&Conduct Orchestra della Svizzera angolo del mondo per esibirsi De Agostini e il periodo glo- re dalle case (ma vale anche violoncello italiana in sale prestigiosissime, dalla rioso di Michela Figini. l’affitto). E poi ci sono gli Franz Joseph Haydn Direttore Charles Dutoit Carnegie Hall di New York alla Una vera e propria saga fatta uomini, le donne, i giardini, Concerto per violoncello e Solisti Alena Baeva violino Philarmonie di Berlino. Gli di grandi e piccoli avvenimenti, i regali ingombranti. Fino orchestra n. 1 in do maggiore Michela Antenucci soprano stessi anni sono passati dalla che racconta la società e la ai figli che non se ne voglio- Sándor Veress David Ferri Durà tenore loro prima incisione dedicata sua trasformazione. Da Marie no andare dalla casa dei Quattro danze transilvane Enrico di Geronimo basso a Brahms e giungono ora Marvingt all’inizio del vente- genitori, dove hanno portato per orchestra d’archi Domenico Cimarosa con il loro ultimo cd intitolato simo secolo a Candide Thovex, anche la fidanzata. Cacciati Wilhelm Killmayer Il matrimonio segreto ouverture WeAreBrahms: uno scrigno sciatore freestyler e freeride con un ultimatum, alzano La joie de vivre Wolfgang Amadeus Mozart dal quale brilla la proposta contemporaneo, con Jean- una tenda in giardino e si per orchestra da camera Concerto per violino e dell’Opera 99 e 38 del compo- Claude Killy e molti altri, la sto- dichiarano profughi. Prima esecuzione svizzera orchestra n. 5 in la maggiore sitore originario di Amburgo ria dello sci è costellata da forti Una scrittrice bravissima: Franz Joseph Haydn KV 219 ovvero la Sonata per violoncel- personalità che hanno antici- non conosce banalità e trova Sinfonia n. 60 in do maggiore Igor Stravinskij lo e pianoforte n. 2 in fa mag- pato i tempi e sono riusciti a far sempre il dettaglio giusto Il distratto Pulcinella balletto giore e la Sonata n. 1 in mi crollare pregiudizi ancorati per colpirci. minore. alla propria epoca. In diretta su Rete Due In diretta su Rete Due Giovedì 18 febbraio 2021 e videostreaming e videostreaming in seconda serata su RSI LA 1. rsi.ch/livestreaming rsi.ch/livestreaming 27 RENDEZ-VOUS NOTA BENE 26
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