RELAZIONE DI FINE MANDATO ANNI 2014 2019 - COMUNE DI MINORI

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COMUNE DI MINORI

                                                                               Provincia di Salerno

                                       RELAZIONE DI FINE MANDATO ANNI 2014 - 2019
                                                       (articolo 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n.149 e ss.mm. e ii.)
Premessa
La presente relazione viene redatta dai Comuni ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, recante: "Meccanismi sanzionatori e premiali
relativi a Regioni, Province e Comuni, a norma degli articoli 2, 17, e 26 della legge 5 maggio 2009, n. 42"e ss.mm. e ii. per descrivere le principali attività normative
e amministrative svolte durante il mandato, con specifico riferimento a:
a) sistema ed esiti dei controlli interni:
b) eventuali rilievi della Corte dei Conti;
c) azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard;
d) situazione finanziaria e patrimoniale, anche evidenziando le carenze riscontrate nella gestione degli enti controllati dal comune o dalla provincia ai sensi dei
numeri 1 e 2 del comma primo dell'articolo 2359 del codice civile, ed indicando azioni intraprese per porvi rimedio;
e) azioni intraprese per contenere la spesa e stato del percorso di convergenza ai fabbisogni standard, affiancato da indicatori quantitativi e qualitativi relativi agli
output dei servizi resi, anche utilizzando come parametro di riferimento realtà rappresentative dell'offerta di prestazioni con il miglior rapporto qualità-costi;
f) quantificazione della misura dell'indebitamento provinciale e comunale.
Tale relazione è sottoscritta dal Sindaco non oltre il sessantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato e, non oltre dieci giorni dopo la
sottoscrizione della stessa, deve risultare certificata dall'organo di revisione dell'ente locale e trasmessa al tavolo tecnico interistituzionale istituito presso la
Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica.
La maggior parte delle tabelle di seguito riportate sono desunte dagli schemi dei certificati al bilancio ex art. 161 del Tuel e dai questionari inviati dall'organo di
revisione economico-finanziario alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, ai sensi dell'articolo 1, comma 166 e seguenti della legge n. 266 del 2005 e
della contabilità dell'Ente.
Si evidenzia che i dati relativi all'esercizio anno 2018 sono dati preconsuntivo che potranno essere oggetto di modifiche con l'approvazione del rendiconto di
gestione 2018.

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PARTE I - DATI GENERALI

1.1 Popolazione residente al 31-12:
        ANNO 2014                       ANNO 2015                      ANNO 2016                     ANNO 2017                      ANNO 2018
            2791                          2752                           2743                          2717                           2697

1.2 Organi politici
Sindaco: Andrea Reale
Coalizione: Lista Civica "Via Nova"
Deleghe di diretta competenza: Artigianato; Servizi Cimiteriali
Professione: Imprenditore Turistico - Alberghiero
Titolo di Studio: Licenza di Scuola Media Superiore
Retribuzione: € 0 - Rinuncia alle spettanze economiche

Giunta
La Giunta, come per legge, viene nominata dal Sindaco, subito dopo la sua elezione nella composizione stabilita dallo Statuto comunale. Dura in carica 5 anni.
Gli assessori possono essere scelti anche all’esterno del Consiglio Comunale, a condizione che abbiano i requisiti per essere eletti alla carica di consigliere
comunale.
La Giunta Comunale collabora con il Sindaco nel governo del Comune e nell’attuazione del programma di governo dell’Amministrazione e delle decisioni generali
assunte dal Consiglio Comunale.
La Giunta assume le proprie decisioni mediante deliberazioni.
Il Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali determina le competenze della Giunta in modo residuale, stabilendo cioè che spettano alla Giunta tutti gli atti di
competenza degli organi di governo che non siano riservati alla competenza del Sindaco o del Consiglio Comunale.
In altri termini, fatta salva la competenza dei dirigenti, la Giunta fa tutto ciò che la legge non attribuisce espressamente al Consiglio Comunale e al Sindaco. Inoltre,
nel rispetto dei criteri generali approvati dal Consiglio, spetta alla Giunta l’approvazione dei regolamenti in materia di organizzazione degli uffici e dei servizi, in
sostanza in materia di politica del personale, inclusa la dotazione organica del personale.
Per agevolare la collaborazione degli Assessori, il Sindaco delega loro le sue competenze nelle materie che ritiene di non mantenere nella propria diretta
competenza.

Il Sindaco, a seguito delle dimissioni rassegnate dai consiglieri comunali Sergio Bonito e Tommaso Manzi (note prot. n. 4265 del 03.06.2014 e prot. n. 4276 del
04.06.2014), con propri decreti nn. 14, 15 e 16 del 04.06.2014 ha nominato rispettivamente assessori comunali esterni Sergio Bonito e Tommaso Manzi
(vice-sindaco).

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Si riporta di seguito la composizione della Giunta con le deleghe assegnate ai singoli assessori con i decreti n. 14 e 15 del 04.06.2014:

Sindaco: Andrea REALE

Vice-Sindaco: Tommaso MANZI
Risorse umane - Innovazione tecnologica - U.R.P. - Cerimoniale - Comunicazione

Assessore: Sergio BONITO
Demanio - Protezione Civile - Ciclo integrato dei rifiuti - Viabilità - Pesca

Consiglio comunale
Composizione del consiglio comunale in seguito alle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno 2009.

Russo Paolo: Presidente – Lista Civica “Via Nova”
Andrea Reale        - Lista Civica “ViaNova”
Citro Maria          - Lista Civica “ViaNova”
Mansi Paola         - Lista Civica “ViaNova”
Fortezza Alfonso     - Lista Civica “ViaNova”
Troiano Carmine      - Lista Civica “ViaNova”
Di Ruocco Luigi        - Lista Civica “ViaNova”
Apicella Antonio       - Lista Civica “ViaNova”

Cioffi Antonio           - Lista Civica “F.M. Fratellanza Minorese”
Mormile Fulvio           - Lista Civica “Progetto per Minori”
Proto Giovanni           - Lista Civica “Progetto per Minori”

Di seguito si riportano i consiglieri comunali con le deleghe ad essi attribuite come da decreto sindacale n. 17 del 04.06.2014:

Consigliere: Citro Maria
Servizi Sociali - Assistenza domiciliare (Anziani SADA - Disabili SADD) - Pari Opportunità - Infanzia, Gioventù, Tossicodipendenza - Integrazione socio-sanitaria

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Consigliere: Mansi Paola
Pubblica Istruzione - Cultura - Anziani - Mobilità - Artigianato

Consigliere: Fortezza Alfonso
Bilancio - Tributi - Patrimonio - Rapporti con le società pubbliche - Bandi europei - Sport - Agricoltura - Caccia

Consigliere: Troiano Carmine
Controllo del Territorio - Depurazione - Acquedotto - Sanificazione

Il Sindaco in data 17.01.2017:
- con decreto n. 1 ha revocato al consigliere Alfonso Fortezza le deleghe in materia di Bilancio, tributi e patrimonio conferendogli contestualmente, ad integrazione
delle deleghe già attribuite, quella in materia di contenzioso;
- con decreto n. 2 ha conferito al vice-sindaco Tommaso Manzi le deleghe in materia di Bilancio, tributi e patrimonio ad integrazione di quelle già attribuite;
- con decreto n. 3 ha revocato all'assessore Tommaso Manzi la nomina di vice-sindaco, attribuendola contestualmente all'assessore Sergio Bonito.

A seguito delle suddette modifiche si riporta la composizione della Giunta con la rimodulazione delle relative deleghe:

Sindaco: Andrea REALE

Vice-Sindaco: Sergio BONITO
Demanio - Protezione Civile - Ciclo integrato dei rifiuti - Viabilità - Pesca

Assessore: Tommaso MANZI
Risorse umane - Innovazione tecnologica - U.R.P. - Cerimoniale - Comunicazione - Bilancio, tributi e patrimonio

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1.3 Struttura organizzativa

Servizio Affari Generali
    Ufficio anagrafe, elettorale, stato civile, servizi demografici
    Ufficio relazioni con il pubblico, protocollo, messi notificatori, albo pretorio, archivio
    Ufficio segreteria organi politici
    Ufficio commercio, artigianato, SUAP
    Ufficio turismo, cultura, bilbiomediateca, sport
    Ufficio pubblica istruzione
    Ufficio personale (stato giuridico)
    Ufficio servizi sociali

Servizio Economico-finanziario
    Ufficio bilancio
    Ufficio tributi
    Ufficio economato
    Ufficio patrimonio
    Ufficio personale (stato economico)

Servizio Lavori Pubblici
    Ufficio Tecnico Comunale - Servizio Lavori pubblici
    Ufficio lavori pubblici
    Ufficio urbanistica
    Ufficio piano urbanistico comunale
    Ufficio edilizia residenziale pubblica

   Servizio Sportello Unico per l'Edilizia
    Ufficio edilizia residenziale privata
    Ufficio edilizia commerciale

   Servizio Servizi sul Territorio
    Ufficio demanio

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   Ufficio manutenzione
      Ufficio pubblica illuminazione e verde pubblico
      Ufficio acquedotto e sistema fognario
      Ufficio servizio associato protezione civile
      Ufficio ciclo integrato dei rifiuti
      Ufficio controllo del territorio

   Servizio Polizia Locale
    Polizia giudiziaria e abusivismo
    Polizia Amministrativa
    Traffico e viabilità

Posizioni organizzative:
    D.ssa Marzia Ruocco – Responsabile Servizio Affari Generali
    Rag. Trofimena Staibano – Responsabile Servizio Economico Finanziario
    Arch. Silvana Sibilia – Responsabile Servizio Lavori Pubblici
    Arch. Giosuè Saturno - Responsabile Sportello Unico per l'Edilizia
    Ing. Paolo Farnetano – Responsabile Servizio Servizi sul territorio
    Dott. Giuseppe Rivello – Responsabile Gestione associata Polizia Locale

Numero totale personale al 31.12.2018:
A tempo indeterminato: 17
A tempo determinato: 3

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1.4 Condizione giuridica dell'ente:
L'Ente non è commissariato e non lo è mai stato nel periodo del mandato.

1.5 Condizione finanziaria dell'ente:
L'ente reperisce le risorse necessarie al funzionamento della gestione corrente ed allo sviluppo degli interventi in conto capitale. Il tutto, cercando di garantire
nell'immediato e nel breve periodo il mantenimento di un corretto equilibrio finanziario tra le risorse disponibili e il fabbisogno di spesa. L'assenza di questo
equilibrio, in un intervallo di tempo non trascurabile, può portare l'ente in una situazione di dissesto, dove l’operatività normale viene sostituita con interventi
radicali volti a ripristinare il necessario pareggio dei conti.
Nel periodo del mandato l'Ente:
-non ha dichiarato il dissesto finanziario ai sensi dell'art.244 Tuel
-non ha dichiarato il predissesto finanziario ai sensi dell'art.243-bis
-non ha fatto ricorso al fondo di rotazione di cui all'art. 243-ter, 243-quinques del TUEL, né al contributo di cui all'art. 3-bis del D.L. n.174/2012, convertito nella
legge n.213/2012.

1.6 Situazione di contesto interno/esterno:
L'Ente locale si trova ad operare in un quadro legislativo, giuridico ed economico, che risente molto della continua evoluzione normativa e della compromessa
situazione delle finanze pubbliche. A tutti i livelli, dal centro alla periferia, l’operatività dell'intero apparato pubblico è condizionata dagli effetti perversi prodotti
dall'enorme indebitamento contratto nei decenni precedenti. La riduzione dei trasferimenti statali, come le regole imposte a vario livello dalla normativa
comunitaria sul patto di stabilità, sono solo alcuni degli aspetti di questo contesto particolarmente grave, che limita fortemente l’attività e l'autonomia operativa
dell'ente locale in tutti i suoi servizi.
L'Amministrazione Comunale ha cercato di individuare soluzioni che garantissero il soddisfacimento dei bisogni della cittadinanza attuando sia politiche di
contrazione delle spese che ricerche di nuove fonti di finanziamento. A tal riguardo si evidenzia la creazione del Comando Unico di Polizia Locale creato tra il
Comune di Minori, Comune di Maiori, Comune di Cetara, Comune di Tramonti e i numerosi finanziamenti europei ottenuti nel corso del mandato.

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2. Parametri obiettivi per l'accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario ai sensi dell'art. 242 del TUEL:
I parametri di deficit strutturale sono dei particolari tipi di indicatore previsti obbligatoriamente dal legislatore per tutti gli enti locali. Lo scopo di questi indici è
fornire all’autorità centrale un indizio, sufficientemente obiettivo, che riveli il grado di solidità della situazione finanziaria dell'ente, o per meglio dire, l'assenza di
una condizione di dissesto strutturale.

                                                          CERTIFICAZIONE DEI PARAMETRI OBIETTIVI PER I COMUNI
                                                          AI FINI DELL’ACCERTAMENTO DELLA CONDIZIONE DI ENTE
                                                                                           STRUTTURALMENTE DEFICITARIO
                                       di cui al decreto ministeriale del 18 febbraio 2013

(Per aspetti di dettaglio si rinvia alle istruzioni riportate nelle circolari F.L. 4/10 del 3 marzo 2010, F.L. 9/10 del 7 maggio
2010 e F.L. 14/10 del 2 luglio 2010 già diramate in occasione del decreto concernente la deficitarietà del precedente
triennio alla luce delle minime modifiche intervenute)

                                                                                                         CODICE ENTE
                                                                                           |   4|   1|        5|        0|    7|   2|   0|
                                                                                                         6|        8|        0|

     COMUNE DI                     COMUNE MINORI

                                  PROVINCIA DI             PROVINCIA DI SALERNO
    Approvazione rendiconto dell'esercizio 2014
    delibera n°    21 del 14-05-2015
                                                             | X |Si          | _ |No          50005

                                                                                                               Parametri da considerare
                                                                                                               per l’individuazione delle
                                                                                                Codice                 condizioni
                                                                                                                    strutturalmente
                                                                                                                      deficitarie (1)
1. Valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di
    valore assoluto al 5 per cento rispetto alle entrate correnti (a tali fini al                50010              | _ | Si        | X | No
    risultato contabile si aggiunge l’avanzo di amministrazione utilizzato per le

                                                                                                                                                                                8
spese di investimento);

2. Volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di
    competenza e relativi ai titoli I e III, con l`esclusione delle risorse a titolo di
    fondo sperimentale di riequilibrio di cui all'articolo 2 del decreto legislativo
    n.23 del 2011 o di fondo di solidarietà di cui all'articolo 1, comma 380 delle
                                                                                          50020   | _ | Si   | X | No
    legge 24 dicembre 2012 n.228, superiori al 42 per cento rispetto ai valori di
    accertamento delle entrate dei medesimi titoli I e III esclusi gli accertamenti
    delle predette risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio o di
    fondo di solidarietà;

3. Ammontare dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui attivi di
    cui al titolo I e al titolo III superiore al 65 per cento, ad esclusione eventuali
    residui da risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio di cui
    all'articolo 2 del decreto legislativo n.23 o di fondo di solidarietà di cui
                                                                                          50030   | _ | Si   | X | No
    all'articolo 1, comma 380 delle legge 24 dicembre 2012 n.228, rapportata
    agli accertamenti della gestione di competenza delle entrate dei medesimi
    titoli I e III ad esclusione degli accertamenti delle predette risorse a titolo di
    fondo sperimentale di riequilibrio o di fondo di solidarietà;
4. Volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40
                                                                                          50040   | X | Si   | _ | No
    per cento degli impegni della medesima spesa corrente;
5. Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5 per cento
    delle spese correnti anche se non hanno prodotto vincoli a seguito delle              50050   | _ | Si   | X | No
    disposizioni di cui all'articolo 159 del tuel;
6. Volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al
    volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III
    superiore al 40 per cento per i comuni inferiori a 5.000 abitanti, superiore al
    39 per cento per i comuni da 5.000 a 29.999 abitanti e superiore al 38 per
                                                                                          50060   | _ | Si   | X | No
    cento per i comuni oltre i 29.999 abitanti; tale valore è calcolato al netto dei
    contributi regionali nonché di altri enti pubblici finalizzati a finanziare spese
    di personale per cui il valore di tali contributi va detratto sia al numeratore
    che al denominatore del parametro;
7. Consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni
    superiore al 150 per cento rispetto alle entrate correnti per gli enti che
    presentano un risultato contabile di gestione positivo e superiore al 120 per
    cento per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione                  50070   | _ | Si   | X | No
    negativo, fermo restando il rispetto del limite di indebitamento di cui
    all`articolo 204 del tuel con le modifiche di cui all'art.8, comma 1 della legge
    12 novembre 2011, n.183, a decorrere dall'1 gennaio 2012;

                                                                                                                        9
8. Consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio
    superiore all`1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate
                                                                                              50080        | _ | Si    | X | No
    correnti, fermo restando che l’indice si considera negativo ove tale soglia
    venga superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari;
9. Eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non
                                                                                              50090        | _ | Si    | X | No
    rimborsate superiori al 5 per cento rispetto alle entrate correnti;
10. Ripiano squilibri in sede di provvedimento di salvaguardia di cui all`art.193 del
     tuel con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di
     amministrazione superiore al 5% dei valori della spesa corrente, fermo
     restando quanto previsto dall'art.1, commi 443 e 444 della legge 24 dicembre
     2012 n. 228 a decorrere dal 1 gennaio 2013; ove sussistano i presupposti di              50100        | _ | Si    | X | No
     legge per finanziare il riequilibrio in più esercizi finanziari, viene considerato
     al numeratore del parametro l'intero importo finanziato con misure di
     alienazione dei beni patrimoniali, oltre che di avanzo di amministrazione,
     anche se destinato a finanziare lo squilibrio nei successivi esercizi finanziari.

(1) Indicare SI se il valore del parametro supera la soglia e NO se si rientra nella soglia
Gli enti che presentano almeno la metà dei parametri deficitari (la voce "SI" identifica il parametro deficitario) si trovano in
condizione di deficitarietà strutturale, secondo quanto previsto dall'articolo 242 del tuel
(2) Si rammenta che ai sensi dell`art.1 comma 443 L.228/12 i proventi da alienazioni di beni patrimoniali disponibili possono
essere destinati esclusivamente alla copertura di spese di investimento ovvero, in assenza di queste o per la parte eccedente,
per la riduzione del debito.

       Si attesta che i parametri suindicati sono stati determinati in base alle risultanze amministrativo-contabili
       dell’ente e determinano la condizione di ente:

                                                  SI        NO
       DEFICITARIO                                           X                              codice 50110

                                                                                                                                   10
CERTIFICAZIONE DEI PARAMETRI OBIETTIVI PER I COMUNI
                                                           AI FINI DELL’ACCERTAMENTO DELLA CONDIZIONE DI ENTE
                                                                                            STRUTTURALMENTE DEFICITARIO
                                        di cui al decreto ministeriale del 18 febbraio 2013

(Per aspetti di dettaglio si rinvia alle istruzioni riportate nelle circolari F.L. 4/10 del 3 marzo 2010, F.L. 9/10 del 7 maggio
2010 e F.L. 14/10 del 2 luglio 2010 già diramate in occasione del decreto concernente la deficitarietà del precedente
triennio alla luce delle minime modifiche intervenute)

                                                                                                          CODICE ENTE
                                                                                            |   4|   1|        5|        0|    7|   2|   0|
                                                                                                          6|        8|        0|

     COMUNE DI                      COMUNE MINORI

                                  PROVINCIA DI              PROVINCIA DI SALERNO
    Approvazione rendiconto dell'esercizio 2017
    delibera n°    25 del 17-05-2018
                                                               | X |Si         | _ |No          50005

                                                                                                                Parametri da considerare
                                                                                                                per l’individuazione delle
                                                                                                 Codice                 condizioni
                                                                                                                     strutturalmente
                                                                                                                       deficitarie (1)
1) Valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di
valore assoluto al 5 per cento rispetto alle entrate correnti (a tali fini al risultato
                                                                                                 50010               | _ | Si        | X | No
contabile si aggiunge l’avanzo di amministrazione utilizzato per le spese di
investimento);

2) Volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di
competenza e relativi ai titoli I e III, con l`esclusione delle risorse a titolo di fondo
sperimentale di riequilibrio di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n.23 del              50020               | _ | Si        | X | No
2011 o di fondo di solidarietà di cui all'articolo 1, comma 380 delle legge 24
dicembre 2012 n.228, superiori al 42 per cento rispetto ai valori di accertamento

                                                                                                                                                11
delle entrate dei medesimi titoli I e III esclusi gli accertamenti delle predette
risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio o di fondo di solidarietà;

3) Ammontare dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui attivi di cui
al titolo I e al titolo III superiore al 65 per cento, ad esclusione eventuali residui
da risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio di cui all'articolo 2 del
decreto legislativo n.23 o di fondo di solidarietà di cui all'articolo 1, comma 380
                                                                                         50030   | _ | Si   | X | No
delle legge 24 dicembre 2012 n.228, rapportata agli accertamenti della gestione
di competenza delle entrate dei medesimi titoli I e III ad esclusione degli
accertamenti delle predette risorse a titolo di fondo sperimentale di riequilibrio
o di fondo di solidarietà;
4) Volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40
                                                                                         50040   |   | Si   | X | No
per cento degli impegni della medesima spesa corrente;
5) Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5 per cento
delle spese correnti anche se non hanno prodotto vincoli a seguito delle                 50050   | _ | Si   | X | No
disposizioni di cui all'articolo 159 del tuel;
6) Volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al
volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III superiore
al 40 per cento per i comuni inferiori a 5.000 abitanti, superiore al 39 per cento
per i comuni da 5.000 a 29.999 abitanti e superiore al 38 per cento per i comuni
                                                                                         50060   | _ | Si   | X | No
oltre i 29.999 abitanti; tale valore è calcolato al netto dei contributi regionali
nonché di altri enti pubblici finalizzati a finanziare spese di personale per cui il
valore di tali contributi va detratto sia al numeratore che al denominatore del
parametro;
7) Consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni
superiore al 150 per cento rispetto alle entrate correnti per gli enti che
presentano un risultato contabile di gestione positivo e superiore al 120 per
cento per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione negativo,           50070   | _ | Si   | X | No
fermo restando il rispetto del limite di indebitamento di cui all`articolo 204 del
tuel con le modifiche di cui all'art.8, comma 1 della legge 12 novembre 2011,
n.183, a decorrere dall'1 gennaio 2012;
8) Consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio
superiore all`1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti,
                                                                                         50080   | X | Si   |   | No
fermo restando che l’indice si considera negativo ove tale soglia venga superata
in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari;
9) Eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non
                                                                                         50090   | _ | Si   | X | No
rimborsate superiori al 5 per cento rispetto alle entrate correnti;
10) Ripiano squilibri in sede di provvedimento di salvaguardia di cui all`art.193 del    50100   | _ | Si   | X | No

                                                                                                                       12
tuel con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di amministrazione
superiore al 5% dei valori della spesa corrente, fermo restando quanto previsto
dall'art.1, commi 443 e 444 della legge 24 dicembre 2012 n. 228 a decorrere dal 1
gennaio 2013; ove sussistano i presupposti di legge per finanziare il riequilibrio in
più esercizi finanziari, viene considerato al numeratore del parametro l'intero
importo finanziato con misure di alienazione dei beni patrimoniali, oltre che di
avanzo di amministrazione, anche se destinato a finanziare lo squilibrio nei
successivi esercizi finanziari.

(1) Indicare SI se il valore del parametro supera la soglia e NO se si rientra nella soglia
Gli enti che presentano almeno la metà dei parametri deficitari (la voce "SI" identifica il parametro deficitario) si trovano in
condizione di deficitarietà strutturale, secondo quanto previsto dall'articolo 242 del tuel
(2) Si rammenta che ai sensi dell`art.1 comma 443 L.228/12 i proventi da alienazioni di beni patrimoniali disponibili possono
essere destinati esclusivamente alla copertura di spese di investimento ovvero, in assenza di queste o per la parte eccedente,
per la riduzione del debito.

Si attesta che i parametri suindicati sono stati determinati in base alle risultanze amministrativo-contabili
        dell’ente e determinano la condizione di ente:

                                                 SI         NO
       DEFICITARIO                                           X                              codice 50110

                                                                                                                                   13
PARTE II - DESCRIZIONE ATTIVITA' NORMATIVA E AMMINISTRATIVA SVOLTE DURANTE IL MANDATO

1. Attività Normativa:
Di seguito sono indicati gli atti di modifica/adozione regolamentare che l'ente ha approvato durante il mandato elettivo:

                                                             ELENCO REGOLAMENTI COMUNALI

                        Riferimento            Oggetto
                        DELIBERA C.C. N. 5     REGOLAMENTO URBANISTICO ED EDILIZIO (RUEC) - APPROVAZIONE.
                        DEL 31.03.2014
Motivazione
modifiche

                        Riferimento            Oggetto
                        DELIBERA C.C. N. 6     ISTITUZIONE DELL'IMPOSTA DI SOGGIORNO E APPROVAZIONE DEL RELATIVO REGOLAMENTO.
                        DEL 31.03.2014
Motivazione
modifiche

                        Riferimento            Oggetto
                        DELIBERA C.C. 11       ISTITUZIONE DEL FORUM DEI GIOVANI PER LA PARTECIPAZIONE GIOVANILE, IN ATTUAZIONE DELLA
                        DEL 31.03.2014         CARTA EUROPEA DELLA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI ALLA VITA COMUNALE E REGIONALE, DEL
                                               "LIBRO BIANCO DELLA COMMISSIONE EUROPEA: UN NUOVO IMPULSO PER LA GIOVENTU'
                                               EUROPEA" E DELLA RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA DEL 25 NOVEMBRE 2003 (OBIETTIVI
                                               COMUNI SULLA PARTECIPAZIONE E INFORMAZIONE DEI GIOVANI) - APPROVAZIONE
                                               REGOLAMENTO DI DISCIPLINA.
Motivazione
modifiche

                        Riferimento         Oggetto
                        DELIBERA C.C. N. 12 MODIFICA DEL REGOLAMENTO RECANTE "NORME DI UTILIZZAZIONE DEL LITORALE MARITTIMO

                                                                                                                                        14
DEL 31.03.2014        PER FINALITA' TURISTICHE E RICREATIVE".
Motivazione                         Potenziamento dei servizi di supporto alla balneazione e incremento della qualificazione dell'offerta
modifiche                           turistica mediante la regolamentazione della concessione di un'area da destinare all'installazione di
                                    strutture e attrezzature per l'erogazione di servizi di benessere alla persona.

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. 14      REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE. APPROVAZIONE.
              DEL 10.04.2014
Motivazione
modifiche

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 31   REGOLAMENTO PER L'UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA. - APPROVAZIONE.
              DEL 12.08.2014
Motivazione
modifiche

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 36   APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL'IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC).
              DEL 08.09.2014
Motivazione
modifiche

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 49   APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'ACCESSO AL SERVIZIO HOTSPOT WI FI. RINVIO.
              DEL 29.10.2014
Motivazione
modifiche

              Riferimento           Oggetto

                                                                                                                                            15
DELIBERA C.C. N. 58   APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'ACCESSO AL SERVIZIO HOTSPOT WI-FI.
              DEL 28.11.2014
Motivazione
modifiche

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 3    REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL'ALBO PRETORIO ON
              DEL 22.01.2015        LINE. MODIFICHE ED INTEGRAZIONI.
Motivazione                         Semplificazione del procedimento di pubblicazione all'Albo pretorio on - line mediante l'assegnazione
modifiche                           ad un unico soggetto dell'attività di attestazione e/o certificazione di avvenuta pubblicazione.

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 10   MODIFICA REGOLAMENTO COMUNALE SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI.
              DEL 23.02.2015
Motivazione                         Riduzione della periodicità dell'attività di controllo attraverso la definizione della cadenza
modifiche                           quadrimestrale per l'attività di controllo e della cadenza annuale per la Relazione sul controllo di
                                    regolarità amministrativa stante l'acquisita omogeneizzzazione dei procedimenti e della
                                    formulazione degli atti amministrativi.

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 13   MODIFICA REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE.
              DEL 23.04.2015
Motivazione                         Adozione condivisa di modifiche dirette a garantire un rispettoso e corretto svolgimento delle sedute,
modifiche                           una agevole convocazione ed una chiara e consapevole analisi degli argomenti da trattare.

              Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 23   D.P.R. 10/09/1990 N. 285. LEGGE REGIONE CAMPANIA 24/112001, N. 12 MODIFICATA ED
              DEL 14.05.2015        INTEGRATA DALLA LEGGE REGIONALE 25/07//2013, N. 7. APPROVAZIONE NUOVO REGOLAMENTO
                                    COMUNALE DI POLIZIA MORTUARIA.
Motivazione
modifiche

                                                                                                                                             16
Riferimento           Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 25   APPROVAZIONE MODIFICHE AL REGOLAMENTO COMUNALE RECANTE "NORME DI UTILIZZAZIONE
              DEL 14.05.2015        DEL LITORALE MARITTIMO PER FINALITÀ TURISTICHE E RICREATIVE".
Motivazione                         Integrazione della disciplina sull'uso dell'arenile e potenziamento dell'erogazione dei servizi di
modifiche                           supporto alla balneazione.

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 7     REGOLAMENTO COMUNALE PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA
              DEL 25.02.2016         COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA. APPROVAZIONE.
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 13    REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DI INSTALLAZIONE O MODIFICA DEGLI IMPIANTI
              DEL 27.04.2016         RADIOELETTRICI OPERATIVI NELLA GAMMA DI FREQUENZE 100KHz 300GHz. APPROVAZIONE.
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 30    REGOLAMENTO RECANTE "NORME DI UTILIZZAZIONE E GESTIONE DELLO SPECCHIO ACQUEO
              DEL 07.06.2016         DESTINATO AD UN SISTEMA DI ORMEGGIO PER IMBARCAZIONI NELLE ACQUE ANTISTANTI IL
                                     COMUNE DI MINORI"-APPROVAZIONE.
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 51    APPROVAZIONE NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE DI CONTABILITA'.
              DEL 14.11.2016
Motivazione

                                                                                                                                         17
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 52    APPROVAZIONE NUOVO REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO ECONOMATO.
              DEL14.11.2016
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 4 DEL APPROVAZIONE REGOLAMENTO DISCIPLINANTE LE MODALITÀ DI OCCUPAZIONE DELLE AREE
              02.03.2017             DEMANIALI DEL SUOLO PUBBLICO PRIVATO E/O PRIVATO ASSOGGETTATO AD USO PUBBLICO.
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 5 DEL REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL'IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC)- MODIFICHE
              02.03.2017             ED INTEGRAZIONI.
Motivazione                          Ampliamento delle utenze non domestiche in adeguamento agli orientamenti giurisprudenziali al
modifiche                            fine di una equa e corretta applicazione dell'imposta.

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 18    INTEGRAZIONE DEL REGOLAMENTO DISCIPLINANTE LE MODALITÀ DI OCCUPAZIONE DEL SUOLO
              DEL 29.03.2017         PUBBLICO, PRIVATO E/O PRIVATO ASSOGGETTATO AD USO PUBBLICO.
Motivazione                          Potenziamento e qualificazione dell'offerta turistica attraverso la regolamentazione
modifiche                            dell'installazione a tempo determinato di strutture prefabbricate o di tensostrutture e di strutture
                                     gonfiabili.

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 29    REGOLAMENTO DISCIPLINANTE IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE V.I. UFFICIO
              DEL 25.05.2017         TECNICO IN FORMA ASSOCIATA TRA I DI COMUNI DI MINORI, RAVELLO, ATRANI E MAIORI.
                                     APPROVAZIONE.
Motivazione

                                                                                                                                            18
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA G.C. N. 117   APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEGLI INCARICHI EXTRA ISTITUZIONALI AI
              DEL 22.12.2017         DIPENDENTI COMUNALI.
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 29    APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE IN
              DEL 09.07.2018         DIRITTO DI PROPRIETÀ E PER L'ELIMINAZIONE DEI VINCOLI PREVISTI NELLE CONVENZIONI
                                     RELATIVE AD AREE P.E.E.P. ART.31 COMMA 45 E SEG. L. 448/98.
Motivazione
modifiche

              Riferimento            Oggetto
              DELIBERA C.C. N. 36    STATUTO SOCIETÀ PUBBLICA "MIRAMARE SERVICE S.R.L." - APPROVAZIONE MODIFICHE E
              DEL 31.07.2018         INTEGRAZIONI - APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO
                                     UNITARIO E DEL COMITATO TECNICO PER Il CONTROLLO ANALOGO E DELLO SCHEMA DEI PATTI
                                     PARASOCIALI.
Motivazione
modifiche

                                                                                                                         19
2. Attività tributaria

2.1 L'Amministrazione potrebbe annualmente operare delle scelte modificando l'articolazione tariffaria del singolo tributo. Purtroppo, a causa della grave crisi
economica in cui versa il Paese, si è assistito negli ultimi anni all'emanazione di leggi finanziarie che hanno ridotto se non congelato l'autonomia del Comune in
tema di tasse e tariffe. La situazione creatasi è in contrasto con le finalità postulate dal federalismo fiscale che mira ad accrescere il livello di autonomia con il
reperimento di proprie risorse.
ICI/IMU
L'imposizione sul patrimonio immobiliare ha subìto nel tempo vistose modifiche. A decorrere dal 1993 è stata istituita l'imposta comunale sugli immobili il cui
presupposto era il possesso di fabbricati a qualsiasi uso destinati. L'applicazione era poi stata limitata dal 2008 alla sola abitazione secondaria e ad altri fabbricati,
essendo esclusa da tassazione l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale. A partire dal 2012, con l'istituzione dell'IMU, si è ritornati ad una formulazione
simile a quella originaria, ripristinando l'applicazione del tributo anche sull'abitazione principale. In seguito, la Lg. n. 147/2013 ha individuato l’IMU quale imposta
facente parte, insieme alla TASI e alla TARI, della IUC, e determinandone il presupposto nel possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, con esclusione
dell’abitazione principale, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. A decorrere dall'anno 2016 sono state introdotte novità in
materia di comodato d'uso gratuito. Attualmente lo Stato ristora il Comune dei minori introiti IMU e TASI.
ADDIZIONALE IRPEF
L'imposizione addizionale sull'Irpef è stata istituita nel lontano 1999 allorché l'ente locale è stato autorizzato a deliberare un’aliquota addizionale all'imposta sul
reddito delle persone fisiche. L’Amministrazione comunale ha lasciato inalterata l'aliquota del sei per mille.
PRELIEVO SUI RIFIUTI
La tassazione sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è stata oggetto di numerosi interventi normativi negli ultimi anni. Attualmente la tassazione è denominata,
all'interno della IUC, TARI (Tributo servizio rifiuti), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I criteri adottati per il calcolo sono
quelli desunti dall'art. 1 comma 652 della Lg. n. 147/2013 e ss. mm. e ii., nel rispetto del principio "chi inquina paga", sancito dall'art. 14 della Direttiva 2008/98/CE
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19.11.2008, relativa ai rifiuti, e la commisurazione della tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti
per unità di superficie, in relazione agli usi ella tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti.
Il metodo è costituito da un complesso di regole, metodologie e prescrizioni per determinare, da un lato, i costi del servizio di gestione e, dall'altro, l'intera
struttura tariffaria applicabile alle varie categorie di utenza (cfr. anche art. 3, comma 1, D.P.R: n. 158 del 1999), in maniera tale che il gettito che ne deriva copra
tutti i costi del servizio.
Le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea sono determinate dal Comune moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile
accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti.
2.1.1 ICI/IMU:

Aliquote ICI/IMU                             2014               2015               2016               2017               2018

Aliquota abitazione principale               0,0040             0,0040            0,0040             0,0040             0,0040

                                                                                                                                                                              20
Detrazione abitazione principale                       200,00             200,00             200,00             200,00             200,00

Altri immobili                               0,0086             0,0086              0,0086             0,0086             0,0086

Fabbricati rurali e strumentali (solo IMU)    0,0086            0,0086              0,0086             0,0086             0,0086

2.1.2 Addizionale IRPEF:

Aliquote addizionale IRPEF                    2014               2015               2016               2017               2018

Aliquota massima                             0,0060              0,0060             0,0060             0,0060             0,0060

Fascia esenzione                                         0,00               0,00               0,00               0,00               0,00

Differenziazione aliquote                      NO                 NO                 NO                 NO                 NO

2.1.3 Prelievi sui rifiuti:

Prelievi sui rifiuti                          2014               2015               2016               2017               2018

Tipologia di prelievo                         TARI               TARI               TARI               TARI               TARI

Tasso di copertura                           100,000            100,000            100,000            100,000            100,000

Costo del servizio pro-capite                            0,53               0,54               0,53               0,55               0,56

3 Attività amministrativa

3.1 Sistemi ed esiti controlli interni

L’articolazione del sistema dei controlli interni è assicurata per il tramite di quanto stabilito negli artt. 10 e 11 del Regolamento comunale approvato con delibera
n.2 del 14.02.2013 e ss.mm. e ii., in attuazione della legge n° 213/2012, che di seguito si riportano:

"Articolo 10 - Organizzazione ed oggetto del controllo
1.      Il controllo di regolarità amministrativa è assicurato, nella fase successiva, sotto la direzione del Segretario comunale, secondo i principi di cui all’articolo 9 e,
        in particolare, secondo principi generali di revisione aziendale e nei limiti della loro applicazione in base alla normativa vigente.

                                                                                                                                                                           21
2.   Il controllo è svolto da un’apposita unità, denominata “Unità per il controllo successivo di regolarità amministrativa”, posta sotto la direzione del Segretario
     comunale e composta dallo stesso Segretario e da uno o più Responsabili di Servizi dell’Ente o appartenenti ad altri Enti, ovvero Segretari comunali,
     preferibilmente nell’ambito delle diverse forme associative cui partecipa il Comune, autorizzati a partecipare a condizioni di reciprocità e senza maggiori oneri
     aggiuntivi a carico dell’Ente, di volta in volta individuati in modo da assicurarne l’indipendenza in relazione agli argomenti oggetto di controllo.
3.   L’unità per il controllo successivo di regolarità amministrativa, su invito del Segretario comunale, può avvalersi del supporto del Nucleo di Valutazione
4.   Sono oggetto del controllo successivo le determinazioni di impegno di spesa, i contratti e gli altri atti amministrativi, scelti secondo una selezione casuale
     effettuata con motivate tecniche di campionamento indicate nel successivo articolo 11.
     Nella categoria degli altri atti amministrativi rientrano gli atti elencati di seguito a titolo esemplificativo e non esaustivo:
       a) Determinazioni di approvazione degli atti di gara riguardanti le procedure di appalti pubblici di servizi, lavori o forniture, con i relativi allegati (es. Bandi
           di gara, lettere di invito relative a procedure negoziali ecc.);
       b) Atti di accertamento dell'entrata;
       c) Atti di liquidazione della spesa;
       d) Atti di approvazione di Avvisi Pubblici e Bandi di concorso;
       e) Atti di approvazione di graduatorie;
       f) Provvedimenti autorizzativi e concessori di diversa natura (es. autorizzazioni edilizie, autorizzazioni alla sospensione esercizio, avvisi di rilascio permesso
           di costruire);
       g) Ordinanze.

Articolo   11 - Metodologia del controllo e tecniche di campionamento
1.   Il controllo successivo di regolarità amministrativa verifica la conformità e la coerenza degli atti e/o procedimenti controllati verificando in particolare:
     a.     il rispetto delle disposizioni di legge, dei regolamenti dell’ente, dei contratti nazionali e decentrati di lavoro, degli atti di indirizzo e delle direttive interne;
     b.     la correttezza e regolarità delle procedure e dei sub-procedimenti propedeutici alla formazione dell’atto, l’affidabilità dei dati riportati nei provvedimenti
            e nei relativi allegati;
     c.     la correttezza formale nella redazione dell’atto, l’avvenuta effettuazione di una regolare istruttoria, la presenza di adeguate motivazioni;
     d.     conformità agli atti di programmazione dell’Ente e, in particolare, al Piano degli Obiettivi.;
2.   L'attività di controllo sarà normalmente svolta con cadenza quadrimestrale ed interesserà gli atti adottati nei quattro mesi precedenti.
3.   Il controllo riguarderà almeno il 5% degli atti indicati nel comma 4 dell’articolo 10 approvati in ciascun bimestre.
4.   L’attività di estrazione del campione è effettuata secondo motivate tecniche di campionamento esplicitate in apposito verbale finalizzate a garantire che il
     campione sia adeguato e rappresentativo; a tal fine il Segretario può avvalersi di applicazioni informatiche o dell’ausilio di dipendenti.
5.   La succitata percentuale potrà essere elevata per le tipologie di atti per i quali sono rilevate maggiori criticità e per gli atti indicati nell’elenco contenuto nel
     piano anticorruzione di cui alla Legge n. 190/2012.
6.   Il Segretario comunale convoca i Responsabili di Servizi per la data e l’ora di estrazione del campione e ne dà comunicazione anche all’organo di revisione ed
     al nucleo di valutazione al fine di consentirne l’eventuale partecipazione.

                                                                                                                                                                               22
7.    Ai fini della selezione, ciascun Responsabile di Servizio     provvede a trasmettere su supporto informatico all’ufficio di segreteria, almeno due giorni lavorativi
      prima della data prevista per l’estrazione, l’elenco degli atti di cui all’articolo 10, comma 4, adottati nel bimestre oggetto di controllo, assicurando che lo
      stesso contenga le informazioni previste nel prospetto di cui all’allegato “1”.
8.    L’attività di estrazione del campione è oggetto di redazione di appositi verbali, numerati e datati. Il verbale di campionamento, ove richiesto, è messo a
      disposizione dell’organo di revisione.
9.    Entro 3 giorni lavorativi dall’estrazione del campione, ciascun Responsabile di Servizio trasmette copia degli atti estratti all’Ufficio di segreteria.
10.   Il controllo di ciascun atto e/o procedimento di cui all’articolo 10 potrà essere svolto con l’ausilio di una griglia di controllo (check list) predisposta dal
      Segretario comunale che rifletta le previsioni dell’articolo 11, comma 1, del presente regolamento. Al termine delle verifiche, ciascuna check list, se
      predisposta, è opportunamente sottoscritta dai componenti dell’“Unità per il controllo successivo di regolarità amministrativa”.
11.   Per ciascun incontro dell’Unità, per il controllo successivo di regolarità amministrativa, è redatto apposito verbale cui sono, eventualmente, allegate le check
      list di cui al comma 10, contenente i seguenti elementi minimi:
      a)      il numero e l’elenco degli atti esaminati;
      b)      le risultanze del controllo;
      c)      le eventuali irregolarità riscontrate e le corrispondenti direttive cui i Responsabili di Servizio dovrebbero conformarsi.
12.   Ove siano riscontrate criticità aventi un potenziale carattere sistemico, l'esame può essere esteso anche agli atti dell'intero procedimento o di procedimenti
      della stessa tipologia."

3.1.1 Controllo di gestione
Personale:
Il processo di progressiva devoluzione di nuove funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali, prodotte dalla legislazione degli ultimi anni, ha
determinato un progressivo incremento delle competenze assegnate ai Comuni, che ha portato all’adozione di modelli organizzativi sempre più articolati, nel
tentativo di presidiare, in modo adeguato, le esigenze di professionalità e di specializzazione implicate dalla pluralità delle funzioni gestite.
Con deliberazione n. 28 del 14.07.2010, il Consiglio comunale ha approvato i criteri generali quali linee fondamentali di organizzazione degli uffici e dei servizi, in
attuazione dei principi indicati nell’art. 2 del D.lgs. n. 165/2001.
Ai sensi dell’art. 89 del D.lgs. n. 267/2000, la Giunta comunale con delibera n. 125 del 24.09.2010, ha approvato il Regolamento comunale sull’ordinamento dei
servizi e degli uffici, nel rispetto dei criteri definiti dal Consiglio comunale. Con tale regolamento, l’Ente ha disciplinato le linee fondamentali e le modalità operative
per la gestione dell’assetto organizzativo della macchina comunale e per la gestione del personale, con particolare riferimento alle responsabilità giuridiche delle
strutture di massima dimensione dell’Ente e ai modi di conferimento della titolarità degli stessi, nonché la disciplina per l’accesso agli impieghi presso il Comune di
Minori.
La Giunta comunale:

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> con deliberazione n. 15 del 12.02.2015 ha ravvisato la necessità di procedere ad una ricognizione annuale della dotazione organica, ai sensi dell’art. 6 del D.lgs.
  30 Marzo 2001, n. 165, relativamente ad alcuni interventi di razionalizzazione dei contingenti di personale per categoria e profilo professionale assegnati alle
  strutture di massima dimensione;
> con deliberazione n. 18 del 23.02.2017 ha rimodulato l’organizzazione degli uffici e dei servizi dell’Ente, mediante l'istituzione di un nuovo Servizio da collocare
  nell'area tecnica per garantire il presidio di una serie di funzioni rientranti nelle competenze relative all’urbanistica e all’edilizia privata, precedentemente
  collocate in strutture organizzative oberate da un carico di lavoro particolarmente rilevante che non consentiva una adeguata gestione delle attività
  programmate.
Sulla scorta di quanto stabilito dall’Amministrazione comunale con gli atti sopra richiamati, l’attuale organigramma del Comune di Minori presenta un assetto
organizzativo delineato sulla base di una articolazione per servizi, quale unità organizzativa di massima dimensione ed è strutturato in sei ambiti di competenza,
suddivisi come segue:
   1. Servizio “Affari Generali”;
   2. Servizio “Finanziario”;
   3. Servizio “Lavori Pubblici”;
   4. Servizio "Sportello Unico Edilizia Privata";
   5. Servizio “Servizi sul territorio”;
   6. Servizio di Polizia Municipale.
Con la succitata deliberazione n. 18 del 23.02.2017 si è provveduto inoltre alla definizione della dotazione del fabbisogno di personale, la quale delinea
l’individuazione dei posti necessari per ciascuna struttura apicale e l’assegnazione delle risorse umane per categorie e profili professionali.
Per la copertura dei posti vacanti in dotazione organica e per la sostituzione del personale cessato dal servizio per collocamento in quiescenza, l’Amministrazione
comunale ha proceduto alla definizione del piano triennale del fabbisogno di personale, aggiornato annualmente in base a nuove esigenze organizzative
verificatesi durante il periodo di riferimento, nel rispetto delle disposizioni dettate dall’art. 39 della legge n. 449/1997.
Atteso che negli ultimi anni la normativa in materia assunzionale ha subito varie modifiche, la programmazione del fabbisogno di personale è stata effettuata nel
rispetto delle disposizioni vigenti nell’anno di riferimento e nel rispetto delle regole che governano le assunzioni e il contenimento della spesa del personale per gli
enti soggetti al patto di stabilità, poi pareggio di bilancio ex art. 1, comma 723 della legge n. 208/2015. Su tale materia i principali punti di riferimento sono
rappresentati:
   1. dalla disciplina dettata dal comma 557 dell’unico articolo della legge n. 296/2007, e dall’articolo 76 del D.L. n. 112/2008, convertito nella legge n. 133/2008,
      che prevedono il divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale in caso di mancato rispetto delle
      disposizioni dettate dal comma 557 e del patto di stabilità interno nell'esercizio precedente.
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2. dall’art. 3, comma 5, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito nella legge 11 agosto 2014, n. 114, con il quale si dispone che negli anni 2014 e
      2015 gli Enti locali sottoposti al patto di stabilità interno possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di personale
      corrispondente ad una spesa pari al 60% di quella del personale cessato nell’anno precedente. La predetta facoltà ad assumere è fissata nella misura dell'80
      per cento negli anni 2016 e 2017 e del 100 per cento a decorrere dall'anno 2018. Viene riconosciuto agli Enti locali della facoltà di recuperare le quote di
      turn over non utilizzate riferite a facoltà assunzionali del triennio precedente.
   3. dal comma 5-bis dello stesso articolo 3, che ha inserito, dopo il comma 557 -ter dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, la seguente disposizione:
      «557 -quater. Ai fini dell’applicazione del comma 557, a decorrere dall’anno 2014 gli enti assicurano, nell’ambito della programmazione triennale dei
      fabbisogni di personale, il contenimento delle spese di personale con riferimento al valore medio del triennio precedente alla data di entrata in vigore della
      presente disposizione», fermo restando che, come chiarito dalla deliberazione n. 28 del 14.09.2015 della Sezione Autonomie, il riferimento “al triennio
      precedente” è da intendersi in senso dinamico, con scorrimento e calcolo dei resti, a ritroso, rispetto all’anno in cui si intende effettuare le assunzioni.
   4. dal comma 228 dell’art. 1 della legge n. 208/2015, che prevede che: “Le amministrazioni … possono procedere, per gli anni 2016, 2017 e 2018, ad assunzioni
      di personale a tempo indeterminato di qualifica non dirigenziale nel limite di un contingente di personale corrispondente, per ciascuno dei predetti anni, ad
      una spesa pari al 25 per cento di quella relativa al medesimo personale cessato nell’anno precedente”.
   5. dall’art. 16, comma 1-bis, del D.L. n. 113/2016, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 160/2016, il quale ha previsto, a favore dei Comuni con
      popolazione da 1.001 a 10.000 abitanti, l’innalzamento delle ordinarie facoltà assunzionali per il personale non dirigente fino al 75% della spesa dei cessati
      nell’anno precedente, valevoli per il gli anni 2016-2017-2018, a condizione che il rapporto dipendenti-popolazione dell’anno precedente sia inferiore al
      rapporto medio dipendenti-popolazione per classe demografica, come definito triennalmente con il decreto del Ministro dell’interno di cui all’articolo 263,
      comma 2, del D. Lgs. n. 267/2000.
Per quanto attiene il concetto di “spesa di personale”, l’Ente si è avvalso delle indicazioni fornite dalla circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 9 del
17.02.2006. La circolare prevede le seguenti voci di riduzione della spesa per il personale: gli oneri per le assunzioni di personale appartenente a categorie
protette, le spese per la formazione e per le missioni e la spesa finanziata con risorse provenienti da privati e/o da fondi comunitari. Inoltre, come ribadito dal
comma 7 dell’art. 14 del D.L. 78/2010, essa va considerata al netto degli oneri derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro intervenuti dopo l’anno
2004.
PIANO DEI FABBISOGNI ANNO 2015
Con deliberazione della Giunta comunale n. 20 del 05.03.2015, si è proceduto ad effettuare la ricognizione prescritta dall'art. 16 della legge n. 183/2011, con
relativa certificazione di insussistenza, con riferimento alle esigenze funzionali e finanziarie, di eccedenze di personale.
Con delibera di Giunta comunale n. 31 del 19.03.2015, l’Amministrazione comunale ha approvato la programmazione del fabbisogno di personale per il triennio
2015/2017, relativamente alle assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo determinato per esigenze straordinarie nell’ambito dell’area tecnica e per
esigenze stagionali per garantire l’implementazione dell’organico nel Servizio di Polizia Municipale nel periodo estivo, in considerazione del fatto che il nostro

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comune registra ogni anno un rilevante incremento dei flussi turistici. Per l’anno 2015 non è stato possibile procedere ad assunzioni con rapporto a tempo
indeterminato, in quanto, nell’anno 2014 non si sono verificate cessazioni dal servizio di personale.
PIANO DEI FABBISOGNI ANNO 2016
Con delibera di Giunta comunale n. 43 del 19.05.2016, si è proceduto all’accertamento di situazioni di eccedenza di personale e, per quanto attestato, non
risultano, con riferimento alle esigenze funzionali o alla situazione finanziaria, situazioni di eccedenze e soprannumero di personale.
Con la predetta delibera di Giunta comunale è stata approvata la programmazione triennale del fabbisogno del personale 2016/2018, con la quale
l’Amministrazione comunale per l’anno 2016 ha confermato il fabbisogno di personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, come programmato nell’anno
precedente.
Nell’anno 2015 non si sono verificate cessazioni dal servizio per collocamento in quiescenza di personale ovvero per altre cause previste dall’ordinamento e,
pertanto, per l’anno 2016 non è stato possibile procedere ad una nuova programmazione del fabbisogno di personale per assunzioni con rapporto a tempo
indeterminato.
PIANO DEI FABBISOGNI ANNO 2017
Con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 02.03.2017, l’Amministrazione Comunale ha approvato la programmazione triennale del fabbisogno del personale
2017/2019.
Nell’anno 2016 si è verificata la cessazione di un dipendente di categoria C, con profilo professionale di Agente di Polizia Municipale, per dimissioni volontarie. Tale
cessazione dal servizio ha consentito una disponibilità assunzionale per l’anno 2017, calcolata considerando la percentuale del 75% della spesa complessiva, ai sensi
dell’art. 16, comma 1-bis, del D.L. n. 113/2016, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 160/2016.
Pertanto, si è proceduto alla copertura di un posto di istruttore direttivo tecnico - categoria D – nel Servizio Tecnico, con contratto a tempo indeterminato e a
tempo parziale nei limiti delle risorse disponibili. Inoltre, si è proceduto all’assunzione di una figura professionale di Agente di Polizia Municipale - categoria C, per
la copertura di un posto vacante in dotazione organica nel Servizio di polizia Municipale, con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno, facendo ricorso
alle procedure di mobilità volontaria di cui all'art. 30 del D.lgs. n. 165/2001.
In merito alla citata disciplina, si precisa che la mobilità volontaria, come chiarito da varie sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, si deve considerare
neutra ai fini delle capacità assunzionali, in quanto tale assunzione non rientra nel computo della spesa delle cessazioni dell’anno precedente.
PIANO DEI FABBISOGNI ANNO 2018
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 07.06.2017 dei decreti legislativi del 25.05.2017, n. 74 recanti modifiche al D.lgs. n. 150/2009 e n. 75 che
modifica e integra il D.lgs. n. 165/2001, si è realizzata l’attesa riforma del Testo Unico sul Pubblico Impiego. Con l’entrata in vigore del nuovo TUPI, a seguito delle
predette modifiche, sono state introdotte una serie di disposizioni in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento
all’adozione delle procedure relative alla definizione dei piani di fabbisogno di personale.

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L’art. 4 del citato D.lgs. n. 75/2017 ha sostituito l’art. 6 del D.lgs. n. 165/2001, confermando, in termini generali la precedente disciplina che obbliga le
amministrazioni pubbliche all’adozione della programmazione del piano triennale dei fabbisogni di personale in coerenza con la pianificazione delle attività e del
miglioramento dei servizi. In tale ambito bisogna procedere ad una contestuale verifica sulla consistenza della dotazione organica e la sua eventuale rimodulazione
in base ai fabbisogni programmati. Tali atti vanno adottati in ossequio alle linee di indirizzo adottate dal DFP e dal MEF previa intesa in sede di Conferenza
Unificata.
Con delibera di Giunta comunale n. 8 del 30.01.2018 è stato approvato il piano triennale 2018/2020 del fabbisogno di personale e il piano annuale delle assunzioni
per l’anno 2018 per il reclutamento di personale con rapporto a tempo indeterminato per la copertura dei posti vacanti in dotazione organica. Con la stessa
deliberazione si è proceduto alla verifica della insussistenza delle eccedenze di personale, come disposto dallo stesso art. 6 del D.lgs. n. 165/2001, come modificato
dall’art. 4 del citato D.lgs. n. 75/2017.
Nell’anno 2017 si è verificata la cessazione di un dipendente di categoria B, posizione giuridica B3, per collocamento in quiescenza. Tale cessazione dal servizio ha
consentito una disponibilità assunzionale per l’anno 2018, calcolata considerando la percentuale del 75% della spesa complessiva, ai sensi dell’art. 16, comma 1-bis,
del D.L. n. 113/2016, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 160/2016. Pertanto, con il predetto piano è stata prevista l’assunzione di un istruttore tecnico di
categoria C, per la copertura di un posto vacante in dotazione organica nel Servizio Tecnico, con contratto a tempo indeterminato e a tempo parziale al 50%
dell'orario a tempo pieno.
Con la predetta programmazione del fabbisogno del personale è stato confermato per l’anno 2018 il fabbisogno di personale con rapporto di lavoro a tempo
determinato per garantire la funzionalità del servizio di Polizia Municipale nel periodo estivo e la sostituzione di personale in congedo per maternità nel Servizio
Affari Generali.
PIANO DEI FABBISOGNI ANNO 2019
Con delibera di Giunta comunale n. 105 del 04.12.2018, è stato approvato il piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2018/2020 e il piano annuale delle
assunzioni per l’anno 2019 per il reclutamento di personale con rapporto a tempo indeterminato e a tempo determinato nel rispetto della disciplina introdotta
dall'art. 6 del D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165. Con la stessa delibera è stata effettuata l’attestazione dell’assenza di eccedenze di personale ai sensi dell’art. 33 del D.
Lgs. n. 165/2001, come sostituito dal comma 1 dell’art. 16 della Legge n. 183/2011.
Il predetto piano delle assunzioni è stato definito nel rispetto delle indicazioni inserite nel Decreto 8 maggio 2018, con il quale il Ministro per la semplificazione e la
pubblica amministrazione ha emanato le “Linee di indirizzo per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale da parte delle amministrazioni pubbliche” di
cui all'art. 6-ter del D. Lgs. n. 165/2001, introdotto dall'art. 4, del D. Lgs. n. 75/2017.
In particolare, l’Ente che ha adottato il piano dei fabbisogni di personale 2018/2020, tenendo conto del limite potenziale massimo di spesa per la redazione dei
piani triennali dei fabbisogni di personale determinato in base all'art. 1, comma 557, della legge 296/2006, ovvero rispettando il tetto di spesa rappresentato dalla
media della spesa di personale relativa al triennio 2011/2013. Inoltre, come disposto dal predetto decreto, si è proceduto alla verifica della consistenza della
dotazione organica, tenendo conto del fabbisogno di personale previsto per il prossimo triennio, dei servizi erogati e da erogare, delle risorse disponibili e delle
limitazioni legislative.

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