Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE - Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della ...
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Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 1 DGPIC Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE
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Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 3 Indice 1 Premessa 4 2 Introduzione 5 2.1 Descrizione del progetto e delle sue finalità 6 2.2 Le Linee Guida OCSE: origine e contenuti 7 3 Risultati del progetto 9 3.1 Conclusioni sulla prima fase di approfondimento 9 3.2 Risultati della fase di orientamento 14 3.2.1 Descrizione delle attività svolte 14 3.2.2 Analisi dei risultati ed identificazione delle aree di miglioramento 15 4 “Modello” per la gestione responsabile nelle PMI 22 4.1 Soluzioni condivise per la gestione responsabile delle PMI 22 4.2 Approfondimenti sulle principali aree critiche 30 4.2.1 Comunicazione 30 4.2.2 Gestione di salute e sicurezza sul lavoro 33 4.2.3 Controllo della catena di fornitura 35 Indice 3
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 4 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE 1 Premessa Il progetto è stato ideato e coordinato dalla Dott.ssa Carla Petrungaro del Ministero dello Sviluppo Economico ed è stato redatto con il supporto tecnico-metodologico di un team di esperti di KPMG, coordinati dal Dott. Antonio Candotti. L’iniziativa ha visto la partecipazione delle Imprese del Distretto Nord Est Packaging, con il contributo organizzativo dell’Ing. Simone Franzolin, mentre a livello delle Istituzioni Locali abbiamo beneficiato della collaborazione dello sportello CSR della Fondazione Giacomo Rumor, Centro di Produttività Veneto (CPV) e segnatamente dalla Dott.ssa Marisa Cacciavillan. Obiettivo della presente pubblicazione, curata dalla Dott.ssa Carla Petrungaro, è la presentazione dei principali risultati del lavoro di sensibilizzazione, formazione ed orientamento delle imprese del Distretto. Consapevoli di avere realizzato un’esperienza utile non solo a livello locale, ma repli- cabile in altri contesti, la proponiamo al pubblico interessato, quale “buona prassi” in materia di Responsabilità Sociale d’Impresa, realizzata sul nostro territorio. Colgo l’occasione, dunque, per rivolgere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa iniziativa ed in particolare alle impre- se che vi hanno dedicato tempo e risorse preziose. Il Rappresentante del Distretto Nord-Est Packaging per il periodo 2003-2008 Antonio Bonotto Premessa 4
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 5 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE 2 Introduzione Obiettivo della presente pubblicazione è la presentazione dei principali risultati del progetto di sensibilizzazione, formazione ed orientamento delle imprese del Distretto Nord-Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale d’Impresa (nel seguito anche “RSI”) e delle Linee Guida OCSE destinate alle imprese multinazionali (nel seguito anche Linee Guida OCSE o Linee Guida), promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico – Punto di Contatto Nazionale OCSE, in cooperazione con il Distretto Nord-Est Packaging, lo Sportello CSR della Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produttività Veneto (CPV) e KPMG. Il progetto, strutturato in due fasi, ha visto inizialmente il coinvolgimento delle imprese appartenenti al Distretto nella compilazione di un questionario, volto ad approfondire il livello di conoscenza delle Linee Guida OCSE e delle principali tema- tiche di RSI. L’analisi dei risultati ha in seguito consentito l’individuazione di 7 impre- se che, nella seconda fase, hanno partecipato ad un’attività di orientamento specifi- co svolta direttamente presso le aziende individuate, attraverso incontri e interviste con il management, che hanno permesso di identificare le principali aree di miglio- ramento e definire un piano di lavoro finalizzato ad orientare la gestione in modo coerente ai temi della RSI. Le attività svolte presso le aziende sono state strutturate in coerenza con il metodo dello Stakeholder Approach1, secondo il quale la capacità dell’impresa di creare ric- chezza si fonda anche sulla costruzione di rapporti positivi con gli stakeholder, ossia con tutti i soggetti che hanno verso l’impresa una posizione di interesse, e quindi una capacità di influenza. Il presente documento intende fornire una rappresentazione del contesto nel quale le aziende operano, presentare i principali risultati della ricerca e, sulla base delle principali best practice e delle attività svolte presso le aziende, identificare proposte operative, piani d’azione e relativi strumenti di gestione delle principali variabili riconducibili alle tematiche di responsabilità sociale e delle Linee Guida OCSE. ________________________________________________ 1 Dal punto di vista teorico, l’elaborazione dello Stakeholder Approach e la sua prima definizione può essere attribuita a Freeman che nel 1984, con la pubblicazione “Strategic management. A stekeholder approach”, Introduzione ne diede la seguente definizione: “Gli stakeholder primari, o in senso stretto, sono tutti gli individui e i gruppi ben identificabili da cui l’impre- sa dipende per la sua sopravvivenza: azionisti, dipendenti, clienti, fornitori e agenzie governative chiave. In senso più ampio stakeholder è ogni individuo ben identificabile che può influenzare o essere influenzato dal- l’attività dell’organizzazione in termini di prodotti, politiche e processi produttivi. In questo più ampio signi- ficato, i gruppi di interesse pubblico, i movimenti di protesta, le comunità locali, gli enti di governo, le asso- ciazioni imprenditoriali, i concorrenti, i sindacati e la stampa, sono tutti da considerare stakeholder”. 5
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 6 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE 2.1 Descrizione del progetto e delle sue finalità Nell’ambito delle attività di informazione e formazione promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico - Punto di Contatto Nazionale OCSE (anche “PCN”), è stato avviato il progetto di sensibilizzazione e orientamento delle imprese del Distretto Nord-Est Packaging (nel seguito anche il “Distretto”) sui temi della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) e sulle Linee Guida OCSE, promosso in cooperazione con il Distretto stesso e lo Sportello CSR della Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produttività Veneto (CPV) e KPMG. L’obiettivo del suddetto progetto, nonché delle altre attività di sensibilizzazione, for- mazione e accompagnamento delle imprese già svolte in passato dal PCN consiste nel favorire l’acquisizione di una nuova cultura d’impresa volta a coniugare gli obiettivi di competitività, con i temi della RSI e dello sviluppo sostenibile, in linea con quanto proposto dalle Linee Guida OCSE. Tali attività rientrano nel compito principale del PCN di diffondere la conoscenza e promuovere l’adozione delle “Linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multina- zionali” tra le imprese e tutti i portatori d’interesse (stakeholder). Il PCN, istituito formalmente nel 2002 a seguito dell’adesione dell’Italia alla “Dichiarazione OCSE sugli investimenti internazionali e le imprese multinazionali”, è organizzato in seno al Ministero dello Sviluppo Economico ed è un organismo di cui si avvale il Governo italiano per dare concreta attuazione alle raccomandazioni delle Linee Guida ed, in generale, per promuovere e diffondere sul territorio nazionale ita- liano il tema della responsabilità sociale delle imprese. L’applicazione dei principi della RSI e delle Linee Guida OCSE, per la loro particolare natura e articolazione, per la trasversalità dei contenuti e per le implicazioni ed i col- legamenti con le tematiche dello sviluppo sostenibile sono in continua evoluzione. E’ sorta quindi l’esigenza di verificare in che misura e con quale profondità le imprese che operano sul territorio nazionale hanno preso coscienza di tali principi e ne hanno avviato processi applicativi. Considerato che il sistema produttivo nazionale è composto in prevalenza dalle PMI e che tali aziende, proprio per le loro contenute dimensioni, faticano ad avviare in modo sistematico un approccio di gestione coerente con la RSI; considerando, inol- tre, gli indubbi vantaggi che possono conseguire le imprese, sia nello sviluppo “domestico”, sia nei processi d’internazionalizzazione, orientando la propria gestio- ne verso tali tematiche, si è deciso di dedicare il progetto proprio alla formazione e sensibilizzazione delle PMI e, nel caso specifico dell’iniziativa oggetto del presente documento, alle imprese che fanno parte del Distretto Nord-Est Packaging. Il progetto è stato strutturato nelle seguenti fasi: 1 approfondimento delle conoscenze da parte delle imprese del Distretto in materia Introduzione di Linee Guida OCSE ed RSI, individuazione all'interno dello stesso Distretto delle imprese maggiormente interessate alle suddette tematiche e all'avvio di un proces- so di RSI; 2 attività d'informazione sui temi delle Linee Guida OCSE e della RSI ed intervento di orientamento mirato su 7 imprese selezionate all'interno del Distretto. 6
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 7 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE 2.2 Le Linee Guida OCSE: origine e contenuti Il concetto di RSI ha trovato la sua declinazione, con riferimen- to al processo di internazionalizzazione delle imprese, nelle Linee Guida OCSE adottate nel 1976 ed emendate nel 2000. Si tratta di una raccolta di norme e principi deontologici volon- tari rivolti alle imprese multinazionali (e, nei limiti del possibile, anche alle altre imprese, incluse le PMI) ed attinenti alle princi- pali aree della responsabilità sociale: diritti umani, rifiuto del lavoro minorile e del lavoro forzato, relazioni sociali, protezio- ne ambientale, tutela dei consumatori, trasparenza e riservatezza, trasferimento di tec- nologie, concorrenza e tassazione. Sviluppate in seno all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)2 ed adottate nel 1976 dai Paesi membri nel quadro della “Dichiarazione sugli investimenti internazionali e le imprese multinazionali”, le Linee Guida vanno considerate alla stregua di raccomandazioni rivolte dai Governi aderenti alle impre- se multinazionali che operano nei o a partire dai propri territori. Ciò significa che a fronte della volontarietà che lega le multinazionali alle Linee Guida vi è l’impegno formale assunto dai Governi firmatari della Dichiarazione di promuoverne l’adozio- ne presso le imprese. Lo strumento istituzionale attraverso cui i Paesi aderenti portano avanti il suddetto impegno è il Punto di Contatto Nazionale, organismo che ciascuno di essi deve isti- tuire al proprio interno, con ampia libertà di forme, al fine di divulgare le Linee Guida, assicurarne la corretta applicazione e agevolare il dialogo e la collaborazione tra istituzioni nazionali, mondo economico e società civile. In Italia il PCN OCSE è istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione - Direzione Generale per la Politica Industriale e la Competitività. Se con la Dichiarazione i Paesi aderenti si sono riproposti la creazione di un clima internazionale più favorevole agli investimenti transfrontalieri, le Linee Guida, che ne costituiscono parte integrante, hanno l’obiettivo specifico di indurre le multina- zionali ad ottimizzare, attraverso i comportamenti in esse proposti, il rapporto tra i costi e i benefici sociali legati alle loro attività, valorizzandone il contributo in termi- ni di progresso economico, civile ed ambientale. Esse costituiscono una risposta alle pre- ________________________________________________ 2 L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nasce nel 1961 quando in virtù di una convenzione internazionale, all’Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE), creata all’in- domani della Seconda Guerra mondiale per attuare il Piano Marshall, si sostituisce questa nuova organizza- zione a vocazione transatlantica e successivamente mondiale. Attualmente essa comprende 30 Paesi, inoltre, Introduzione più di 70 Paesi/economie in via di sviluppo e in transizione hanno rapporti di lavoro con l’OCSE. L’obiettivo dell’OCSE è quello di: • realizzare la massima espansione possibile dell’economia e dell’occupazione e un miglioramento del teno- re di vita nei Paesi membri, mantenendo la stabilità finanziaria, contribuendo così allo sviluppo dell’econo- mia mondiale; • contribuire ad una sana espansione economica nei Paesi membri e non membri, in via di sviluppo economico; • contribuire all’espansione del commercio mondiale su una base multilaterale e non discriminatoria, confor- memente agli obblighi internazionali. 7
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 8 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE I PCN nel mondo occupazioni suscitate da uno sviluppo economico mondiale che incide su beni essenzia- li quali l’ambiente, l’emancipazione sociale ed economica, la concorrenza, e mirano a supportare le imprese che vogliano farsi carico di questi problemi e contribuire ad uno sviluppo sostenibile, adottando ovunque condotte responsabili, a prescindere dai diffe- renti ordinamenti giuridici. Non a caso, l’attuale fase congiunturale ha dimostrato la necessità di identificare standard etici comuni ed universalmente riconosciuti per gli operatori economici, a garanzia di un mercato libero, concorrenziale e sostenibile. Pur avendo conferito loro un carattere prettamente internazionale e pur avendole concepite, in primis, per le imprese multinazionali i compilatori hanno auspicato per le Linee Guida il più ampio spettro di applicazione tale da ricomprendere tutti i set- tori produttivi ed anche, mutatis mutandis, le PMI e l’intera catena di fornitura. Inoltre le Linee Guida coprono la totalità delle relazioni e delle attività delle impre- se. Il testo è suddiviso in tre parti e la Parte I, che contiene la descrizione dei compor- tamenti e delle modalità operative alle quali si devono attenere le imprese multina- zionali, si articola nei seguenti capitoli: Pubblicazione di informazioni, Occupazione e Relazioni industriali, Ambiente, Lotta alla Corruzione, Interessi del Consumatore, Scienza e Tecnologia, Concorrenza, Fiscalità. Per mantenerle al passo con i tempi, le Linee Guida sono state poi oggetto, nel corso del tempo, di vari aggiornamenti, l’ultimo dei quali nel 2000. Da allora, vi hanno ade- rito, oltre che tutti e 30 i Paesi dell’OCSE, i Governi di altri undici Paesi (Argentina, Brasile, Cile, Egitto, Estonia, Israele, Lettonia, Lituania, Perù, Romania e Slovenia) e tutti i Paesi che hanno raggiunto un certo livello di sviluppo possono essere invitati a parte- ciparvi. Quest’ultima revisione ha investito in maniera importante anche la descrizione, confluita nella Parte II delle Linee Guida, della struttura e dell’attività degli organismi strumentali alla corretta diffusione ed applicazione delle Linee Guida stesse, quali i Punti di Contatto Nazionali (PCN) ed il Comitato degli Investimenti dell’OCSE. Sempre Introduzione nel 2000, è stata inserita la Parte III, commentario delle sezioni precedenti. L’applicazione delle Linee Guida dovrebbe promuovere un approfondito dialogo tra Governi e imprese, con la partecipazione ed il coinvolgimento sistematico dei sinda- cati, delle associazioni, delle organizzazioni non governative, dei rappresentanti della società civile, cioè di tutti coloro che perseguono gli stessi fini delle Linee Guida e/o che, in generale, sono interessati dall’attuazione delle stesse. 8
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 9 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE 3 Risultati del progetto 3.1 Conclusioni sulla prima fase di approfondimento Al fine di approfondire il livello di conoscenza delle imprese del Distretto in materia di Linee Guida OCSE e RSI, è stata condotta un’indagine tramite la sommistrazione di un questionario. Il questionario è stato strutturato in modo tale da acquisire le infor- mazioni sull’azienda in merito alla sua conoscenza generale delle tematiche RSI, alla percezione e consapevolezza della RSI in azienda, alle esperienze e progetti attuati in azienda coerenti con i principi della RSI e dagli strumenti adottati. Complessivamente sono state coinvolte nel progetto 133 aziende, prevalentemente situate nelle province di Vicenza, Treviso, Verona, Padova e Venezia. Le 15 aziende che hanno risposto al questionario presentano le seguenti caratteristiche: • operano prevalentemente nel settore di packaging (macchine e materiali per con- fezionamento e packaging, food packaging, impianti di pallettizzazione, ecc); • sono nella maggior parte dei casi imprese di piccole-medie dimensioni, anche se vi sono alcune microimprese3. Nel complesso le 15 aziende che hanno risposto al questionario hanno dimostrato una certa conoscenza delle problematiche e delle iniziative nel campo di RSI. GRAFICO 1 Conoscenza della RSI Non ne avevano mai sentito parlare prima d’ora 13% Conoscevano in parte l’argomento 40% Conoscevano già l’argomento 47% Risultati del progetto ________________________________________________ 3 La dimensione delle aziende è stata classificata sulla base dei criteri adottati dalla Commissione Europea per la presentazione delle statistiche da essa elaborate (2003/361/CE), in sintesi: la microimpresa ha meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore a 2 milioni di euro; la piccola impresa ha tra i 10 e i 49 dipendenti e un fatturato tra i 2 e i 10 milioni di euro; la media impresa ha tra i 50 e i 249 dipendenti e un fatturato tra i 10 e i 50 milioni di euro. 9
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 10 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE Nessuna delle aziende in oggetto ha avuto modo di interagire con il PCN e solo un’azienda ha partecipato agli incontri e seminari organizzati dallo Sportello CSR presso la Camera di Commercio di riferimento. Analizzando il livello di consapevolezza da parte delle aziende sugli aspetti relativi alla RSI e sulla correlazione tra RSI e benefici per l’azienda, si evidenzia come il con- cetto di RSI sia associato maggiormente all’adozione di un codice etico/di comporta- mento ed all’analisi e controllo dei risultati non solo economici della gestione, ma anche degli aspetti sociali e ambientali. GRAFICO 2 Aspetti associati al concetto di RSI Collaborazioni Non Profit 4.0 Donazioni/sponsorizzazioni/filantropia 4.2 Redazione del Bilancio Sociale/ Bilancio di Sostenibilità 8.0 Analisi e controllo dei risultati non solo economici della gestione 10.5 Adozione di un codice etico di comportamento 10.5 Definizione di regole di comportamento sugli aspetti critici 7.8 Dialogo con i portatori di interessi (gli “stakeholder”) 7.7 Adozione della Norma SA 8000 7.7 Adozione di certificazioni ambientali (es: ISO 14001) 9.2 Adozione di certificazioni sulla sicurezza (es: OHSAS 18001) 8.8 Adozione di certificazioni di qualità (es: ISO 9001) 7.2 0 2 4 6 8 10 12 Units Osservando i risultati ottenuti si può rilevare un buon livello di consapevolezza da parte delle imprese relativamente alla “gestione responsabile” nel suo complesso. Il concetto di RSI non è più associato solamente alle azioni di filantropia, quali ad esem- pio collaborazioni con non profit, donazioni/sponsorizzazioni di iniziative in campo Risultati del progetto sociale, ma ne viene riconosciuto l’impatto trasversale sulla gestione complessiva del- l’azienda e, conseguentemente sulle sue strategie e sul suo modello organizzativo. La maggioranza delle aziende ritiene che tra i benefici più immediati che potrebbe- ro derivare da una gestione orientata alla RSI vi siano innanzitutto il miglioramento dei rapporti all’interno dell’azienda e la valorizzazione delle risorse umane (benefici effettivamente sperimentati in alcune aziende), seguiti dal vantaggio di una miglior qualificazione della filiera produttiva e dal miglioramento della reputazione. 5 aziende su 15 invece hanno risposto di non avere un interesse immediato a cono- scere e approfondire il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa per le seguenti motivazioni: 10
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 11 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE GRAFICO 3 Motivazioni alla base dello scorso interesse verso la RSI La RSI è gestita a livello di Gruppo 11% La RSI non è un aspetto rilevante per il conseguimento degli obiettivi aziendali La RSI non comporta particolari vantaggi 34% 22% La RSI comporta costi che la mia azienda Nella mia azienda non può sostenere non c’è un’adeguata in questo momento sensibilità alla RSI 11% 22% La maggioranza delle aziende sostiene di aver realizzato poche iniziative in materia di RSI nei confronti dei propri stakeholder. I progetti che sono stati effettuati in que- sto ambito si riferiscono principalmente all’attività di formazione dei dipendenti, all’adozione delle certificazioni in materia di qualità e sicurezza, alla sponsorizzazio- ne di iniziative in campo sociale ed all’implementazione delle misure operative volte a ridurre l’impatto ambientale della propria attività. GRAFICO 4 Le iniziative in materia di RSI svolte dalle aziende Le iniziative nei confronti delle Risorse Umane Le iniziative 21% nei confronti dell’ambiente 31% Le iniziative nei confronti dei clienti 16% Risultati del progetto Le iniziative nei confronti Le iniziative della collettività nei confronti 21% dei fornitori 11% Altri strumenti di comunicazione e gestione della RSI quali ad esempio Bilancio Sociale/Ambientale e Codice Etico sono poco utilizzati nel settore delle PMI, come dimostrato anche dal nostro campione. Su 15 aziende 3 predispongono i report periodici su ambiente, sicurezza, qualità e solo due fra queste hanno anche adotta- to un Codice Etico. 11
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 12 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE GRAFICO 5 Strumenti di gestione della RSI Protezione delle informazioni 8.5 Gestione sociale 1 Gestione della sicurezza 10 Gestione ambientale 5 Gestione della qualità 10 0 2 4 6 8 10 Units Andando a rilevare i principali suggerimenti su possibili azioni di supporto alle impre- se nell’adozione di processi di RSI, con particolare riferimento ai processi di interna- zionalizzazione, emerge la richiesta alle Istituzioni di incentivi e maggiori agevolazio- ni, soprattutto di natura fiscale, ma anche di sistemi di finanziamento governativo. Inoltre, sono considerati di particolare rilevanza i progetti e gli eventi che abbiano come obiettivo informazione e formazione concreta sulle possibili strategie di RSI. Tale risultato rivela il desiderio da parte delle imprese di apprendere da chi ha già maturato esperienze e può fornire spunti e informazioni su situazioni concrete. GRAFICO 6 Suggerimenti per lo sviluppo RSI Sportello informativo presso il MISE 3.0 Gruppi di lavoro su inprese RSI 3.0 Contatti con potenziali partner 5.0 Premi periodici per la valorizzazione delle migliori esperienze 6.0 Risultati del progetto Sistemi di finanziamento governativo 9.0 Mappatura delle buone pratiche di RSI 8.0 Incentivi fiscali 11.0 Informazioni su eventi RSI a livello nazionale e internazionale 9.0 Progetti pilota di responsabilità sociale delle imprese 9.0 Campagne di comunicazioni istituzionali verso i consumatori 5.0 0 2 4 6 8 10 12 Units 12
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 13 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE In seguito all’analisi dei risultati ottenuti, sono state selezionate all’interno del Distretto le imprese che hanno manifestato l’interesse alla partecipazione alla secon- da fase del progetto, consistente nell’intervento di orientamento specifico sulle tematiche di RSI. Risultati del progetto 13
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 14 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE 3.2 Risultati della fase di orientamento 3.2.1 Descrizione delle attività svolte La seconda fase del progetto prevedeva lo svolgimento delle attività di approfondi- mento delle tematiche (Linee Guida OCSE e RSI) e l’intervento di orientamento spe- cifico sul campione di imprese precedentemente selezionate. In sintesi, il programma d’informazione ed orientamento per le imprese è stato strutturato nel seguente modo: 1 Attività di formazione in aula sui temi delle Linee Guida OCSE e della RSI: - contesto normativo ed istituzionale in cui si è sviluppato il concetto della RSI; - iniziative principali e strumenti di gestione e comunicazione della RSI; - approfondimento relativo alla nascita e ai principi fondamentali delle Linee Guida OCSE. 2 Interviste con i Responsabili e/o Titolari delle aziende selezionate al fine di esami- nare ed approfondire sia gli aspetti critici della gestione della RSI all’interno delle aziende, sia eventuali politiche e strumenti di implementazione della RSI già attua- ti dalle stesse, anche con riferimento a progetti d’internazionalizzazione. 3 Elaborazione di una proposta di piano di lavoro, finalizzato ad orientare la gestio- ne verso un processo di RSI tenendo conto delle criticità, dei dubbi e delle solleci- tazioni emerse nel corso delle interviste. Le interviste svolte presso le aziende selezionate sono state strutturate in coerenza con lo Stakeholder Approach (vedi Introduzione) ed in quest’ottica, gli incontri pres- so le aziende sono stati utilizzate anche per: • individuare le principali categorie di stakeholder con le quali l’azienda interagisce; • individuare le eventuali attività/iniziative già implementate dall’azienda nei con- fronti dei propri stakeholder analizzando la coerenza dei risultati ottenuti con gli obiettivi stabiliti; • identificare le aree funzionali più critiche in quanto esposte a maggior rischio di reputazione e/o di incrinare i rapporti con gli stakeholder. Risultati del progetto Di conseguenza, per ogni impresa sono state identificate le aree di “rischio RSI” non gestite o non adeguatamente monitorate, in modo da definire un piano di lavoro al fine di favorire l’evoluzione della cultura e del modello organizzativo e di gestione delle imprese, con effetti positivi sulla competitività e quindi sulla continuità delle stesse. Nel grafico di seguito sono riportati i principali aspetti della gestione che un’azienda deve presidiare nella costruzione del suo percorso di RSI. Ciò a riprova di quanto la RSI sia connaturata con i modelli di “eccellenza” nella gestione di impresa. L’analisi svolta attraverso le attività di rilevazione presso le aziende ha permesso di rilevare a che punto del processo esse si trovino. Nei paragrafi successivi vengono descritte le principali aree di miglioramento, ordi- 14
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 15 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE ECCELLENZA E COMPETITIVITÀ Rendicontazione Monitoraggio Dialogo Modelli di governo Diritti umani Sicurezza Ambiente Qualità Valori di riferimento nate per categoria di stakeholder a cui si riferiscono, ed i relativi suggerimenti volti ad aiutare le aziende nella gestione efficace e strutturata degli aspetti RSI. 3.2.2 Analisi dei risultati ed identificazione delle aree di miglioramento Modello di gestione dell’impresa Dall’analisi delle informazioni forniteci dalle imprese intervistate, è emersa una buona sensibilità delle stesse rispetto alle tematiche di RSI; alcune di esse, risultano particolarmente attive in tale ambito. Tuttavia, si sottolinea che l’approccio alla RSI non è sistematico e non è integrato nei processi aziendali, in quanto non vi è una piena consapevolezza del contributo che la gestione responsabile può portare alla creazione di valore condiviso, sia per l’impresa, sia per la comunità in cui opera. Infatti, le piccole e medie imprese che decidono di avviare un percorso verso la RSI, sono nella maggior parte dei casi guidate da motivazioni etiche e morali (di solito, del titola- re o del personale) e non si è quindi portati a far emergere i benefici di tipo economi- co. La RSI è percepita in queste aziende come un modo di agire che deriva dall’orienta- mento valoriale personale e non anche come un sistema di gestione dei rischi e delle opportunità che dovrebbe contribuire alla definizione delle strategie aziendali. Risultati del progetto Uno degli strumenti concreti per l’integrazione delle tematiche RSI nelle strategie aziendali è rappresentato dal Codice Etico/Codice di Condotta. Tuttavia, sebbene le aziende in questione dichiarano di operare con consolidati principi etici e valoriali, dall’analisi emerge che per la maggior parte di esse manca una formalizzazione uffi- ciale dei propri valori e principi di riferimento. Inoltre, non è prevista alcuna attività di formazione e sensibilizzazione finalizzata alla loro più estesa diffusione e condivi- sione, sia interna, sia esterna. Infatti, un altro aspetto in comune a tutte le aziende intervistate è rappresentato dalla scarsa propensione alla comunicazione delle iniziative e degli impegni assunti nell’ambito del processo di gestione. 15
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 16 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE 4 In generale, le PMI non comunicano le proprie iniziative di RSI , in quanto: • temono di essere auto-referenziali, o di essere accusate di utilizzare queste inizia- tive come uno strumento di marketing; • pensano che comunicare la RSI abbia senso solo nelle grandi multinazionali; • pensano che l’agire responsabile non sia elemento distintivo che meriti di essere rappresentato all’interno o all’esterno dell’impresa. Tali considerazioni sono emerse anche dall’indagine effettuata sulle imprese del Distretto. Tuttavia, seppure per alcuni versi condivisibili e legittime, impediscono però alle PMI di ampliare i propri orizzonti culturali e la propria visione e ne rendo- no più difficile la crescita. In questo modo, infatti, non vengono colte le opportunità di evoluzione gestionale ed organizzativa che possono dare un contributo positivo alle capacità di sviluppo dell’impresa. L’ottica della gestione responsabile impone infatti un continuo esame critico del pro- prio modello di sviluppo ed una visione orientata all’eccellenza, intesa come elemen- to di competitività e quindi di successo per l’impresa. L’aspetto della comunicazione è legato a sua volta al tema più ampio del coinvolgi- mento degli stakeholder. Molte aziende dichiarano di coinvolgere almeno alcuni dei loro stakeholder, per motivazioni e finalità differenti, ma l’approccio è spesso unidi- rezionale (dall’impresa verso lo stakeholder) e non sistematico, in quanto manca la consapevolezza del valore strategico del dialogo e dello scambio come elemento di condivisione ed accrescimento reciproco. L’attività di coinvolgimento degli stakeholder è in realtà un passaggio importante nel percorso delle aziende verso la gestione responsabile, in quanto consente di: • identificare le diverse categorie di stakeholder e tra esse le più critiche e significa- tive; • comprendere i temi di maggior importanza per gli stakeholder; • impostare un processo di dialogo sistematico; • integrare gradualmente i propri obiettivi di miglioramento con quanto legittima- mente proposto dagli stakeholder. L’azienda deve mettersi in gioco, recependo gli spunti di miglioramento indicati dagli stakeholder all’interno delle proprie linee di sviluppo strategico. Al momento si può constatare che le imprese analizzate gestiscono tale attività in maniera poco strutturata e le criticità e/o gli spunti di miglioramento che emergono durante le attività di dialogo e coinvolgimento degli stakeholder vengono valutate e considerate in modo occasionale e non sistematico all’interno del processo di gestione. Risultati del progetto ________________________________________________ 4 Fonte: Confindustria, “Responsabilità Sociale d’Impresa. Vademecum per le piccole e medie imprese”, 2007. 16
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 17 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE Gestione dei dipendenti Dall’analisi è emerso che molto spesso le aziende offrono un contesto lavorativo eccellente, investendo in programmi di formazione, sviluppando diverse iniziative volte a favorire la “conciliazione” della vita privata con il lavoro, offrendo ai propri dipendenti benefit di varia natura. Tuttavia, mancando di adeguate procedure di for- malizzazione e comunicazione, non valorizzano sufficientemente tale iniziativa rischiando di perdere l’opportunità di migliorare il clima interno, nonché di rendere l’impresa attrattiva nei confronti dei potenziali dipendenti. Infatti, è stato riscontrato come i dipendenti non sono sempre consapevoli di quali siano gli intenti e gli impegni dell’azienda in campo RSI e ciò ne limita gli effetti posi- tivi, quali ad esempio, l’aumento della motivazione e la dedizione all’azienda ed il conseguente miglioramento dell’efficienza e della produttività. Inoltre, coinvolgen- do i dipendenti nella definizione ed implementazione delle iniziative di RSI, si può contribuire ad aumentare il loro senso di appartenenza ed a raccogliere nuove idee e migliorare le attività esistenti. Se si pensa poi al forte legame che le PMI hanno nei confronti delle comunità locali, la formalizzazione di comportamenti responsabili nei confronti dei dipendenti assu- me un ruolo prioritario. Un momento importante per informare i dipendenti sugli impegni della propria azienda in campo sociale ed ambientale è rappresentato dai corsi di formazione. Nella maggioranza delle aziende intervistate, invece, la formazione si concentra sulle esi- genze operative, ed è prevalentemente di tipo tecnico, o incentrata su aspetti della sicurezza sul lavoro e della qualità, trascurando l’informazione sulle tematiche di RSI. Un altro aspetto importante nella gestione dei collaboratori è l’assenza di un siste- ma formalizzato per monitoraggio e valutazione delle performance dei dipendenti nonché delle politiche formalizzate per il rispetto delle pari opportunità e non discri- minazione. Non avere un sistema quanto più possibile oggettivo e trasparente per la gestione di tali tematiche potrebbe esporre l’impresa al rischio di tensioni e conflit- tualità tra i dipendenti, non facilmente gestibili. Per quanto riguarda un’altra area critica nella gestione dei dipendenti, quella della sicurezza, è stata riscontrata in tutte le aziende intervistate una grande sensibilità, essendo tale aspetto uno dei più rilevanti per l’attività aziendale e soprattutto per la sua continuità. Tutte le aziende dichiarano di essere impegnate in un processo di costante aggiornamento delle misure di sicurezza, in conformità con quanto prescrit- to dalla legge. Alcune delle aziende hanno inoltre adottato il sistema di gestione della sicurezza OHSAS18001. Risultati del progetto Ciò nonostante, sono presenti alcune carenze nella gestione di tale delicata materia, di cui le più comuni sono: • non è sufficientemente adeguato, in alcuni casi, il livello di sensibilizzazione dei dipendenti sugli aspetti legati alla sicurezza; • in molti casi manca un sistema di formalizzazione e di monitoraggio delle non con- formità rilevate (tra cui anche i “mancati incidenti”), e della loro successiva comu- nicazione a tutti i dipendenti dell’azienda; • nei casi dove tale sistema esiste, si riscontra spesso la sua non regolare e sistemati- ca applicazione, a causa di insufficiente sensibilizzazione dei dipendenti sull’impor- tanza di tale aspetto; 17
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 18 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE • nel caso di lavori nei cantieri presso i clienti, si riscontra un inadeguato livello di sensibilizzazione del cliente sull’importanza di prendere tutte le misure di prote- zione necessarie per la salute e sicurezza dei lavoratori, soprattutto laddove sono presenti interferenze con le attività del cliente. I rapporti con i clienti La maggior parte delle aziende è dotata del sistema di gestione della qualità ISO9001 e svolge i controlli necessari previsti dal sistema. Inoltre, considerato che nella mag- gioranza dei casi esaminati i prodotti sono destinati all’industria alimentare, le azien- de sono tenute ad essere conformi ad una serie di normative e standard gestionali internazionali relativi all’igiene e la sicurezza dei prodotti, tra cui ad es. gli standard ISO22000, BRC/IOP e HCCP. La conformità a tali standard viene a volte perseguita non spontaneamente, ma a seguito delle pressioni effettuate dai propri clienti. Infatti, trattandosi spesso di aziende di grandi dimensioni, che adottano i modelli di gestione certificabili propo- sti dal mercato, esse richiedono spesso ai propri fornitori di adeguarsi a tali modelli (ad es. al sistema di gestione della qualità del prodotto come ISO9001), o quantome- no a quelli specifici del settore relativi alla produzione di imballaggi che vengono in contatto con gli alimenti. Tuttavia si evidenzia che i requisiti del prodotto richiesti dai clienti sono prevalente- mente riconducibili alle specifiche tecniche e di qualità e non anche agli eventuali impatti relativi alle tematiche di RSI (es. impatti ambientali) e non sono previste par- ticolari attività di sensibilizzazione dei propri clienti all’acquisto e l’uso dei prodotti sostenibili. Ciò quindi non stimola le imprese ad iniziative in materia di RSI. Per quanto riguarda l’area di comunicazione, le aziende dialogano in modo aperto e costante con i propri clienti per condividere aspetti di carattere tecnico e qualitati- vo. Inoltre, in coerenza con i requisiti del sistema di gestione della qualità, vengono svolte indagini annuali di customer satisfaction. La qualità viene perseguita non solo nella progettazione e realizzazione dei prodot- ti ma anche nella fase di installazione e/o post-vendita. La maggioranza delle azien- de offre ai propri clienti il servizio di informazione sull’utilizzo del prodotto (in caso dei macchinari), di assistenza post-vendita e manutenzione. In alcune aziende i clienti vengono coinvolti anche nei progetti interni per i dipen- denti e nelle altre iniziative finalizzate ad instaurare un rapporto di fiducia e parte- cipazione di lunga durata con gli stessi. Ciò nonostante, si sottolinea che tali iniziative sono quasi sempre di carattere occa- Risultati del progetto sionale e non inserite all’interno di un sistema strutturato di coinvolgimento e con- fronto con i clienti, che potrebbe consentire una migliore condivisione delle princi- pali criticità e la possibilità di cogliere eventuali possibilità di sviluppo. La gestione della catena di fornitura Dalle interviste è emerso che nella selezione dei propri fornitori la maggioranza delle aziende segue tre principali driver: • economicità del prodotto; • caratteristiche tecniche; • qualità. 18
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 19 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE Nella scelta dei fornitori è valutata anche l’affidabilità e viene ricercata la massima stabilità nel rapporto che permette di instaurare relazioni di lunga durata basate sulla collaborazione reciproca ed il dialogo. Tuttavia, è emerso che raramente fra gli elementi di selezione si ritrovano aspetti riconducibili ai temi della sostenibilità (es. certificazioni ambientali, certificazioni eti- che, rispetto dei diritti umani ecc.). Non viene valutata in modo sistematico la prove- nienza geografica dei prodotti forniti e quindi non sono monitorati i rischi legati all’acquisto dei prodotti dai paesi “a bassa tutela”. Nel complesso, nonostante venga dichiarato come obiettivo strategico l’instaurazione con i fornitori di rapporti a lungo termine basati sulla fiducia e sulla collaborazione, è stato riscontrato che all’interno delle aziende non c’è una piena consapevolezza dell’im- portanza che riveste il monitoraggio “etico” della catena di fornitura per la creazione e gestione di tale rapporto. Le imprese non hanno ancora preso coscienza del fatto che l’affidabilità del fornitore e la stabilità nel rapporto con lo stesso dipendono anche e sempre di più da come esso gestisce le tematiche relative alla RSI al proprio interno. Infatti, come dimostrano le testimonianze delle aziende, nel rapporto con i fornitori non vengono presi in considerazione gli aspetti etici della gestione: sebbene la mag- gioranza delle aziende svolge periodiche visite ispettive presso i propri fornitori, lo scopo di tali visite è quasi esclusivamente quello di verificare il rispetto dei requisiti del sistema di gestione della qualità (nel caso l’azienda è certificata ISO9001) e quin- di se l’organizzazione e la struttura interna dei fornitori sono in grado di garantire il necessario livello di qualità del prodotto fornito. Non vengono invece valutate, nel corso degli “audit” svolti presso i fornitori, le performance relative agli aspetti di RSI (ad es. rispetto dei diritti umani, esclusione del lavoro minorile, diritto alla contratta- zione collettiva), quali elementi di rischio legati alla catena di fornitura e ciò potreb- be far esporre le imprese a danni reputazionali, anche significativi, che si ripercuote- rebbero anche sulle performance economiche. Tra gli aspetti critici che rientrano nella gestione sostenibile della catena di fornitura vi è anche la tematica ambientale ed in particolare l’acquisto del materiale riciclabi- le e rinnovabile utilizzato per la produzione. Si rileva che per la maggior parte delle aziende, le caratteristiche tecniche dei mate- riali acquistati non consentono l’attivazione di consistenti attività di green procure- ment (l’integrazione di considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto). Oltretutto, lavorando quasi tutte le aziende su commessa, l’acquisto dei materiali dipende in prima linea dalle specifiche del prodotto richieste dal cliente. A questo proposito si sottolinea che, nonostante siano molte le aziende che dimo- Risultati del progetto strano una certa sensibilità verso le tematiche ambientali e di sostenibilità dello svi- luppo, manca loro la consapevolezza di quanto possano essere incisive le attività di informazione e sensibilizzazione sia a monte, sia a valle della filiera, sull’uso dei pro- dotti eco-sostenibili e quindi anche sullo sviluppo delle tecnologie per la produzione dei materiali eco-sostenibli. In generale, bisogna evidenziare che le imprese devono acquisire la consapevolezza di poter avere un ruolo propositivo, oltre che collaborativo nei confronti dei loro fornitori. E in questo senso, agendo come distretto, anche se PMI, potrebbero avere una capa- cità d’influenza significativa intervenendo lungo tutta la filiera, fino al consumatore finale. 19
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 20 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE L’attenzione verso l’ambiente Dalle interviste è emerso che solo poche aziende tra quelle analizzate dispongono di un sistema di gestione dell’ambiente certificato (ISO14001) e monitorano costante- mente i diversi aspetti legati alla dimensione ambientale. La maggioranza delle aziende invece, nonostante periodiche valutazioni della pro- pria performance ambientale (ad es. emissioni in atmosfera) ed in qualche caso inter- venti di riduzione dei propri impatti sull’ambiente (ad es. i consumi energetici e del- l’acqua), nel complesso si evidenzia una gestione non strutturata e sistematica delle questioni ambientali e quindi delle eventuali criticità ed opportunità legate a tali tematiche. Infatti, per quanto riguarda la gestione dell’efficienza energetica, la maggior parte delle aziende non dispone di un sistema di monitoraggio dei consumi e non effettua alcun tipo di attività di sensibilizzazione dei propri dipendenti per aumentare la loro consapevolezza sugli aspetti ambientali in questione. Alcune di queste aziende par- tecipano a dei consorzi locali per l’approvvigionamento dell’energia elettrica, ma fino ad oggi all’interno di tali consorzi non è stata valutata l’eventuale fornitura di energia proveniente da fonti rinnovabili. In aggiunta a quanto sopra, come risultato di una sensibilità alle tematiche ambien- tali sempre più diffuse, si sono fatti sempre più frequenti e penetranti gli interventi del legislatore in materia di tutela ambientale. Alle imprese è richiesto quindi uno sforzo sempre maggiore per rimanere aderenti alle norme e preservare quindi la propria legittimazione ad operare. L’adozione di specifici sistemi di gestione in materia ambientale è strumentale anche rispetto a questo ulteriore elemento di rischio e contribuisce, quindi, a salvaguardare anche questo ambito della reputazione aziendale. Alcune delle aziende intervistate hanno confermato che come conseguenza della tipologia di attività svolta e delle caratteristiche tecniche del prodotto, utilizzano materiali di consumo e/o materie prime che potrebbero contenere sostanze nocive e/o difficilmente smaltibili o riciclabili. Alcune aziende stanno quindi cercando di sen- sibilizzare i propri fornitori stimolando la ricerca di materiali alternativi e/o di soluzio- ni tecniche innovative che rispettino obiettivi di eco-sostenibilità. Ancora una volta però si tratta di iniziative, seppur lodevoli, isolate, prive di sostenibilità, che spesso non riescono ad indurre cambiamenti proprio perché promosse da singole PMI. Un’altra dimensione della performance ambientale importante per il tipo di attività svolta nelle aziende analizzate riguarda la gestione dei rifiuti e degli scarti di produ- zione. La totalità delle aziende analizzate si è dotata di un sistema di differenziazio- Risultati del progetto ne dei rifiuti che consente anche la corretta gestione dei rifiuti speciali. Tuttavia, in genere non è effettuato un monitoraggio vero e proprio di tali materiali né sono state avviate azioni per ridurre i volumi o per sostituirle con materiali più facilmente riciclabili, migliorando quindi l’impatto sull’ambiente. 20
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 21 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE Le relazioni con la comunità Dall’analisi emerge che la maggioranza delle aziende è attivamente impegnata sul territorio tramite diverse iniziative, quali ad es. sponsorizzazioni ed eventi, contribu- ti finanziari ad enti non profit, organizzazioni sportive giovanili, ecc. In alcune azien- de si cerca anche di favorire il coinvolgimento del personale nelle iniziative sociali mediante, ad esempio, contributi per viaggi e trasferte legate ad iniziative di volon- tariato di dipendenti. Oltre a questo, al fine di sviluppare un dialogo aperto e costruttivo con la comunità locale, le aziende, rappresentate dai titolari in persona, spesso partecipano agli incontri organizzati dalle Associazioni imprenditoriali locali (industriali o artigianali) per condividere le esperienze e risolvere i problemi di interesse comune. Tuttavia, pur trattandosi di imprese di medie/piccole dimensioni, che hanno un lega- me storico profondo con il tessuto locale, spesso risulta difficile integrare il valore di tali relazioni nella visione strategica del business. Gli impegni presi e le iniziative svol- te, essendo di solito frutto di sensibilità e attenzione personale dei singoli compo- nenti dell’organo direzionale, mancano di adeguate procedure di formalizzazione e comunicazione e di conseguenza le aziende non sono in generale in grado di coglie- re le opportunità di valorizzazione della propria reputazione che un’adeguata gestione delle tematiche di RSI può offrire. La partecipazione ed i contributi al benes- sere complessivo della comunità sono spesso di carattere occasionale e legate alla sensibilità del vertice aziendale nei confronti delle criticità che esprime il territorio di riferimento. Ciò deriva anche dal fatto che le aziende non possiedono una completa consapevo- lezza degli impatti delle proprie attività nella comunità e dei reciproci vantaggi che potrebbe offrire una collaborazione strutturata ed efficace per meglio rilevare e gestire i problemi di comune interesse. Alle aziende manca un piano strutturato per il coinvolgimento delle comunità locali al fine di rilevare e condividere le loro aspet- tative ed esigenze. Risultati del progetto 21
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 22 Iniziativa di informazione, sensibilizzazione e orientamento RSI e Linee Guida OCSE 4 “Modello” per la gestione responsabile nelle PMI Nello scenario socio - economico attuale sempre più complesso, la gestione d’impre- sa non può più limitarsi al solo governo delle tradizionali variabili economico-finan- ziarie. Le variabili da gestire, anche sulla spinta delle pressioni della platea degli sta- keholder, includono i temi della qualità dei prodotti e dei processi, della sicurezza sul lavoro e, più in generale, della tutela dei diritti umani, del rispetto dell’ambiente, dell’uso efficiente delle risorse naturali, con una prospettiva che impegna l’impresa “responsabile” a monte e a valle, lungo l’intera catena del valore. Nel seguito saran- no descritte alcune possibili “soluzioni” definite sulla base delle principali esperien- ze nazionali ed internazionali che intendono costituire un “Modello” per la gestio- ne responsabile delle piccole e medie imprese. “Modello” per la gestione responsabile nelle PMI 4.1 Soluzioni condivise per la gestione responsabile delle PMI Modello di gestione dell’impresa La crescente complessità delle variabili aziendali richiede una gestione allargata da parte dell’azienda. Il primo passo verso la costruzione di un modello organizzativo che permetta di coniugare gli obiettivi di competitività con i temi della RSI e dello sviluppo sostenibile consiste nel raggiungimento di una piena consapevolezza del ruolo che l’organizzazione riveste nel contesto socio ambientale in cui opera. Inoltre lo sviluppo di una visione strategica della gestione aziendale che incorpori gradual- mente tali tematiche, di un piano che identifichi le azioni future, attraverso oppor- tune politiche e specifiche attività, sono elementi essenziali per fare della RSI uno strumento per gestire ogni ambito dell’organizzazione. E’ evidente da quanto ora espresso, unitamente a ciò che viene di seguito esposto, il modello per la gestione responsabile deve essere sviluppato e formalizzato in modo equi- librato rispetto alle dimensioni aziendali. Il “modello” dev’essere uno strumento concreto che aiuta a migliorare la gestione dell’impresa e non una sovrastruttura inutile e costosa. La definizione del modello deve quindi basarsi su una preliminare attività di “asses- sment” delle attività aziendali effettuato in ottica di RSI, che comprenda l’analisi del contesto in cui si opera, del mercato e delle aree funzionali più critiche perché espo- ste a maggior rischio di reputazione e/o di deteriorare i rapporti con gli stakeholder. L’attività di assessment deve inoltre favorire l’identificazione delle aree che hanno un legame più intrinseco con il business dell’azienda e che, se adeguatamente gestite, offrono quindi l’opportunità di creare un valore condiviso, sia per l’organizzazione, sia per i suoi stakeholder. 22
Linee Guida OCSE ok 29-05-2009 15:42 Pagina 23 Orientamento del Distretto Nord Est Packaging sui temi della Responsabilità Sociale e Linee Guida OCSE Per fare ciò ogni impresa dovrebbe individuare, attraverso un’analisi di significativi- tà, le priorità tra i vari aspetti rilevanti per l’azienda anche in relazione a ciò che è più importante per gli stakeholder e quindi identificare le questioni sociali e ambien- tali di maggiore importanza e di seguito classificarle in base al loro impatto poten- ziale sull’attività aziendale. All’interno delle strategie aziendali va inoltre valutato il processo decisionale con riferimento alle tematiche RSI, così come l’attribuzione dei compiti all’interno di tale processo e la definizione delle responsabilità nella definizione e nell’attuazione delle strategie stesse. Affinché il processo sia efficace è infatti necessario che sia chiaro l’impegno dei vertici aziendali verso la RSI e che ciascuna funzione possa riconoscere il proprio ruolo e le proprie responsabilità in tale ambito. Nell’ambito del modello gestionale, va anche valutata l’opportunità di definire e for- malizzare, in un Codice Etico o di Condotta, i valori e i principi di comportamento in azienda. Il Codice Etico può diventare uno strumento di governance delle relazioni che, se comunicato e condiviso, rappresenta il riferimento in base al quale valutare i comportamenti e le scelte dell’organizzazione verso i propri stakeholder. Il Codice Etico formalizza le regole non scritte di “sana e corretta gestione” ispirate al princi- pio dell’equità e pone pertanto le premesse generali per l’attuazione di strategie coerenti con i principi etici. In questa fase iniziale di definizione delle strategie aziendali in ambito RSI, come anche nella fase successiva della loro gestione e monitoraggio, devono essere coin- “Modello” per la gestione responsabile nelle PMI volti diversi soggetti che interagiscono con l’azienda e i cui punti di vista possono contribuire al raggiungimento della sua missione. A questo scopo va innanzitutto definita la mappa di stakeholder principali che hanno una posizione d’interesse verso l’azienda e che possono avere un impatto significativo sull’attività aziendale. Una volta identificati, gli stakeholder principali, è necessario sviluppare un piano di coinvolgimento suddiviso per ogni categoria di stakeholder. Le forme di coinvolgi- Collaboratori Collettività Clienti Azienda Pubblica Ambiente Amministrazione Fornitori Finanziatori 23
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