Covid-19, discoteche chiuse. E i centri sociali? Giannini (Lega): "Alla Garbatella due serate di musica, mostre e incontri" - L'Osservatore ...

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Covid-19, discoteche chiuse. E i centri sociali? Giannini (Lega): "Alla Garbatella due serate di musica, mostre e incontri" - L'Osservatore ...
Covid-19, discoteche chiuse.
E i centri sociali? Giannini
(Lega): “Alla Garbatella due
serate di musica, mostre e
incontri”
“Il tam tam sui social che si è registrato nelle ultime ore –
ma non nel sito ufficiale dove è richiesta una parola d’ordine
per conoscere gli appuntamenti – è abbastanza chiaro e lascia
poco spazio agli equivoci: venerdì e sabato della prossima
settimana, il centro sociale ‘Csoa La Strada’ di via Passino
24 nel quartiere Garbatella a Roma, aprirà la propria terrazza
per due serate di musica, mostre e incontri. Al contrario di
tutte le discoteche che dovranno invece rimanere chiuse per la
recente ordinanza del ministro Speranza. A questo punto è
lecito domandarsi se i centri sociali della Capitale siano
disciplinati da un altro ordinamento giuridico rispetto a
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quello italiano, oppure se godano di uno status speciale
magari rilasciato dalla sindaca Raggi, tant’è che anche la
Questura di Roma è già a conoscenza degli appuntamenti
previsti. Chiediamo pertanto che si adottino tutte le misure
di prevenzione necessarie affinché anche quel luogo deputato a
feste piene di alcol, di droga e frastuono per tutta le notte,
resti regolarmente chiuso come il resto dei luoghi deputati al
ballo per via dell’emergenza coronavirus”. Lo afferma Daniele
Giannini, consigliere regionale della Lega.

Maltempo, cade un albero su
una tenda da campeggio: morte
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due sorelle di 3 e 14 anni
MASSA CARRARA – Tragedia in un campeggio a Marina di Massa in
Toscana. Due bambine di 3 e 14 anni sono morte in ospedale
dove erano state trasportate per i gravi traumi riportati dopo
la caduta di un grosso albero sulla tenda nella quale stavano
dormendo. Sul posto sono intervenute le automediche del 118 da
Massa e Querceta, un’ambulanza da Massa, carabinieri e vigili
del Fuoco. È stato richiesto anche l’intervento
dell’elisoccorso Pegaso ma non è potuto intervenire per il
forte vento.

La procura di Massa e Carrara ha aperto un’inchiesta sul
crollo dell’albero su una tenda nel campeggio di Marina di
Massa dove sono morte per questo due sorelle. Primo atto, il
sequestro giudiziario dell’area dell’incidente, dell’albero
caduto e della tenda oltreché degli oggetti nella pertinenza
ondata. Nelle prime ricostruzioni, tutte al vaglio degli
inquirenti della procura e dei carabinieri, emergono come
cause quella di un forte vento, una tromba d’aria che avrebbe
raggiunto il camping Verde Mare e le condizioni della pianta
caduta.

“La tromba d’aria c’è stata, mi è passata sulla testa
stamattina verso le 7, ha attraversato lo spazio del campeggio
Verde Mare, ha colpito fatalmente soltanto quel campeggio,
senza creare nessun altro danno agli altri campeggi vicini”.
Lo afferma Marco Lucetti, presidente di Ageparc Massa Carrara,
l’associazione dei campeggi della zona. “Capisco che in questo
momento ci sono tanti dubbi cui rispondere, sulla sicurezza
delle nostre strutture, sulla condizione della vegetazione che
ci circonda, la manutenzione degli alberi, le comunicazioni
sull’allerta meteo, ma non è il momento”.
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“La tragica scomparsa delle due sorelle che erano in vacanza a
Marina di Massa ci addolora profondamente. Una vacanza
tramutata in tragedia. Un forte, commosso abbraccio ai
genitori e ai loro familiari”. Lo scrive, in un tweet, il
premier Giuseppe Conte.

La famiglia delle bimbe, di origine marocchina e residente a
Torino stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in Toscana.
La maggiore delle tre figlie, diciannovenne, ha riportato
lievi contusioni. I genitori sono rimasti illesi.

Secondo quanto appreso sul posto, si tratta di una famiglia
marocchina, residente in Italia, nella zona di Torino, venuta
a trascorrere alcuni giorni di vacanza in Toscana. I familiari
oltre ad aver affittato un bungalow nel campeggio avrebbero
poi installato accanto allo stesso anche la tenda per avere
altro spazio dove poter trascorrere la notte. I genitori e la
terza figlia, la più grande, hanno raggiunto l’ospedale di
Massa e vengono assistiti dal personale sanitario. L’incidente
è avvenuto verso le 7 nel camping Verde Mare, in via del
Cacciatore. I vigili del fuoco proseguono le operazioni per
mettere in sicurezza l’area. La pianta caduta sulla tenda è un
pioppo alto quattro metri e mezzo
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Pagine di storia: il campo di
concentramento       inglese
Sant’Andrea alle porte di
Taranto conosciuto come “il
campo della fame”

I prigionieri italiani in gran parte
provenienti dai combattimenti in Grecia,
in Africa Orientale e dalle formazioni
della X° MAS

di Francesco Tagliente*

Forse non tutti sanno che a Taranto, nel secondo conflitto
bellico, fu costruito un Campo di concentramento chiamato
“Campo S” o anche “Campo di Sant’Andrea”.
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Il Campo, ancora visibile fra le masserie Caselle, Torre
Bianca, Sant’Andrea e Torre Rossa, nei pressi dell’attuale
quartiere Paolo VI, aveva l’obiettivo di raccogliere
prigionieri di guerra principalmente italiani, ma anche di
altre nazionalità, al fine del successivo smistamento in altri
campi di prigionia.

Benché demolito nel maggio del 1946, dalle foto aeree sono
ancora riconoscibili in maniera netta i basamenti delle
baracche, parte dell’impianto fognario e stradale, nonché i
percorsi delle recinzioni.

Alla fine della del secondo conflitto mondiale in quel Campo
furono trattenuti circa diecimila prigionieri italiani divisi
in 10 grandi recinti o pens, come li chiamavano gli inglesi,
in gran parte provenienti dai combattimenti in Grecia, in
Africa Orientale e dalle formazioni della X° MAS.

Tra questi anche ex prigionieri italiani provenienti dai vari
campi di prigionia inglesi sparsi nelle varie colonie o da
campi dell’Algeria e Tunisia. Parte erano prigionieri presi
prima del’8 settembre 1943, qualche migliaio era stato
catturato dopo l’armistizio nelle isole dell’Egeo.

I prigionieri di guerra italiani restarono rinchiusi in
recinti detti Pens senza letti, sdraiati sulla terra nuda al
freddo senza servizi igienici e senza cibo sufficiente a
soffrire anche la fame.

Molti morirono. I giornali del tempo per questo lo definirono
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anche “Il campo della fame”.

I cittadini delle comunità della provincia di Taranto,
attraverso le varie organizzazioni umanitarie locali
(Arcivescovado, Croce Rossa, Ente Comunale di Assistenza, Enti
privati) si mobilitarono con grande generosità per aiutare
questi prigionieri malnutriti e in condizioni igieniche molto
difficili.

Un ruolo importante fu svolto dall’arcivescovo del tempo,
Mons. Ferdinando Bernardi e da altri sacerdoti tra cui il suo
vicario generale Mons. Guglielmo Motolese.

L’ANCRI, l’Associazione Nazionale degli Insigniti
dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana intende
ricordare anche la storia di questo Campo di
concentramento alle porte di Crispiano passato nel
dimenticatoio

L’occasione sarà l’evento organizzato dall’ANCRI e dal Comune
di Crispiano – dalle ore 18.00 dell’8 settembre al teatro
Comunale – per riflettere insieme sul “dramma dei soldati
italiani che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutando
l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, vennero fatti
prigionieri e internati in campi di concentramento” e sul
“significato autentico del Canto degli italiani”.

Per quella occasione ho chiamato il prof Vittorio De Marco,
Ordinario di Storia Contemporanea all’Università del Salento,
a parlare del Campo di concentramento Sant’Andrea di Taranto e
del contributo della comunità del territorio per alleviare le
sofferenze dei prigionieri di guerra.
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Il prof. Vittorio De Marco è anche autore di un saggio molto
interessante “Filo spinato alle porte di Taranto”

Sarà l’Inno Nazionale intonato dal Tenore Francesco Grollo,
voce Ufficiale delle Frecce Tricolori e dell’ANCRI, ad
introdurre le celebrazioni della ricorrenza della
proclamazione.

Dopo i saluti istituzionali e gli interventi del Prof Pietro
Speziale (autore del libro “Crispiano – uno sguardo al passato
per capire il presente e orientare il futuro”) e del Prof.
Vittorio de Marco sul Campo Sant’Andrea, il Generale Fulvio
Poli, Capo Ufficio Generale Promozione Pubblicistica e Storia
dello Stato Maggiore dell’Esercito, ricorderà il “dramma dei
soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutando
l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, vennero fatti
prigionieri e internati in campi di concentramento, in
condizioni di vita disumane e sottoposti a privazioni di ogni
sorta”.

Seguirà una chiacchierata briosa sul Canto degli Italiani da
parte del socio onorario dell’ANCRI, Prof Michele D’Andrea
Storico del risorgimento, araldista, esperto della materia
onorifica e cerimoniale, studioso della musica risorgimentale,
autore dello stendardo presidenziale, dello stemma dell’Arma
dei Carabinieri e delle revisioni degli stemmi della Marina e
dell’Esercito. Per ultimo ha disegnato i nuovi distintivi di
qualifica della Polizia di Stato.

Michele D’Andrea, svelerà il significato autentico dell’Inno
Nazionale con una passeggiata a ritroso nel tempo, con il
passo dell’ironia e del disincanto, tra le pieghe della storia
ufficiale con le curiosità e gli aneddoti che ne hanno
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accompagnato la nascita, il successo, il significato.
Non mancheranno i richiami ad altri celebri canti
dell’indipendenza italiana e i confronti con gli inni degli
altri Paesi, ricchi di retroscena tanto gustosi quanto
sconosciuti.
Attraverso la chiacchierata leggera e briosa accompagnata
dalla musica si potranno comprendere, da una prospettiva
diversa e originale, alcuni aspetti emblematici del nostro
Risorgimento.
E previsto anche l’intervento via Zoom della Presidente
dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.

Tra i saluti istituzionali oltre a quelli del Sindaco Luca
Lopomo e dell’Assessore alla Cultura Aurora Bagnalasta sono
attesi il saluto del presidente nazionale dei Benemeriti della
Repubblica iscritti all’ANCRI Ufficiale Tommaso Bove e di
altre Autorità.

L’evento, che sarà introdotto da me nella veste di delegato ai
rapporti istituzionale dell’ANCRI, potrà essere seguito in
diretta streaming.

Le misure di sicurezza Covid -19 hanno ridotto il numero di
posti al Teatro, che per questo rimane accessibile solo agli
invitati.

*Prefetto, già Questore di Roma e Firenze
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Tolfa, festeggiamenti Santo
Patrono: boom di presenze per
il concerto della Fanfara
della Polizia di Sato
TOLFA (RM) – A Tolfa, cittadina collinare vicino
Civitavecchia, la Fanfara della Polizia di Stato, in occasione
dei festeggiamenti del Santo Patrono, Sant’Egidio Abate, si è
esibita in un concerto aperto a tutta la cittadinanza,
nell’affollato anfiteatro inserito nella villa comunale.

La Fanfara, composta da circa cinquanta musicisti diretti dal
Maestro Secondino De Palma, è solita partecipare, infatti, non
solo alle cerimonie ufficiali della Polizia di Stato, come i
giuramenti degli allievi presso le varie scuole di Polizia, ma
anche agli eventi culturali e a scopo benefico, sia a livello
nazionale che internazionale.
Le note della Fanfara sono risuonate in diverse città
all’estero ma, soprattutto, negli splendidi scenari delle
piazze e dei teatri di tantissime città italiane, nell’ambito
dell’opera di promozione e diffusione dei valori della
legalità attraverso la cultura musicale.

A Tolfa la Fanfara ha eseguito, tra le altre, musiche di
Verdi, Morricone, e la concluso la manifestazione con
“Giocondità”, di Giulio Andrea Marchesini, e con l’Inno
Nazionale “Canto degli Italiani”, di Novaro Mameli.

Nell’ambito delle celebrazioni è stato ricordato, con
l’affissione di una targa nella via in cui nacque e visse, il
Vice Brigadiere del Corpo delle Guardie di P.S. Angelo
Tasselli, morto il 20 dicembre 1974, all’età di 25 anni, in un
incidente stradale avvenuto mentre stava effettuando un
servizio di scorta ad un veicolo che trasportava un carico
speciale. Nella tragica circostanza un’autovettura tamponò
violentemente la moto condotta dal militare scaraventandolo a
terra.

Il Sindaco Luigi Landi ha ringraziato la Fanfara per la
straordinaria esibizione e tutta la Polizia di Stato per il
grande lavoro che svolge a garanzia dei cittadini. Inoltre ha
sottolineato il grande senso di appartenenza della comunità
tolfetana che ha voluto ricordare il suo poliziotto Angelo
Tasselli e che ha mostrato ancora una volta sensibilità e
attaccamento alle istituzioni nazionali.
Marina di Massa, cade un
albero e muoiono due bambine
Tragedia in un campeggio a Marina di Massa in Toscana. Due
bambine di 3 e 14 anni sono morte in ospedale dove erano state
trasportate per i gravi traumi riportati dopo la caduta di un
grosso albero sulla tenda nella quale stavano dormendo. Sul
posto sono intervenute le automediche del 118 da Massa e
Querceta, un’ambulanza da Massa, carabinieri e vigili del
Fuoco. È stato richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso
Pegaso ma non è potuto intervenire per il forte vento.

La procura di Massa e Carrara ha aperto un’inchiesta sul
crollo dell’albero su una tenda nel campeggio di Marina di
Massa dove sono morte per questo due sorelle. Primo atto, il
sequestro giudiziario dell’area dell’incidente, dell’albero
caduto e della tenda oltreché degli oggetti nella pertinenza
ondata. Nelle prime ricostruzioni, tutte al vaglio degli
inquirenti della procura e dei carabinieri, emergono come
cause quella di un forte vento, una tromba d’aria che avrebbe
raggiunto il camping Verde Mare e le condizioni della pianta
caduta.

“La tromba d’aria c’è stata, mi è passata sulla testa
stamattina verso le 7, ha attraversato lo spazio del campeggio
Verde Mare, ha colpito fatalmente soltanto quel campeggio,
senza creare nessun altro danno agli altri campeggi vicini”.
Lo afferma Marco Lucetti, presidente di Ageparc Massa Carrara,
l’associazione dei campeggi della zona. “Capisco che in questo
momento ci sono tanti dubbi cui rispondere, sulla sicurezza
delle nostre strutture, sulla condizione della vegetazione che
ci circonda, la manutenzione degli alberi, le comunicazioni
sull’allerta meteo, ma non è il momento”.

“La tragica scomparsa delle due sorelle che erano in vacanza a
Marina di Massa ci addolora profondamente. Una vacanza
tramutata in tragedia. Un forte, commosso abbraccio ai
genitori e ai loro familiari”. Lo scrive, in un tweet, il
premier Giuseppe Conte.

La famiglia delle bimbe, di origine marocchina e residente a
Torino stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in Toscana.
La maggiore delle tre figlie, diciannovenne, ha riportato
lievi contusioni. I genitori sono rimasti illesi.

Secondo quanto appreso sul posto, si tratta di una famiglia
marocchina, residente in Italia, nella zona di Torino, venuta
a trascorrere alcuni giorni di vacanza in Toscana. I familiari
oltre ad aver affittato un bungalow nel campeggio avrebbero
poi installato accanto allo stesso anche la tenda per avere
altro spazio dove poter trascorrere la notte. I genitori e la
terza figlia, la più grande, hanno raggiunto l’ospedale di
Massa e vengono assistiti dal personale sanitario. L’incidente
è avvenuto verso le 7 nel camping Verde Mare, in via del
Cacciatore. I vigili del fuoco proseguono le operazioni per
mettere in sicurezza l’area. La pianta caduta sulla tenda è un
pioppo alto quattro metri e mezzo.

Nubifragi, grandinate e forti raffiche di vento stanno
interessando da stamani la zona pedemontana della provincia di
Torino. Fra i centri abitati coinvolti ci sono Piossasco e
Cumiana, verso il Pinerolese. Sul capoluogo si è abbattuto un
temporale. Al Sestriere, in montagna, a circa 2.400 mt è
caduta la neve.

Senza sosta il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco in
Sicilia, nel trapanese e nel palermitano, secondo quanto si
legge in un comunicato del Corpo. A Macari di San Vito lo
Capo, in provincia di Trapani, il vento di scirocco alimenta
dalla notte un vasto incendio di vegetazione.

Evacuato il villaggio turistico Baia Santa Margherita e alcune
abitazioni. A Palermo prosegue il vasto incendio nella zona di
Altofonte, dove nella notte sono state evacuate un centinaio
di persone dalle proprie abitazioni minacciate da vicino dalle
fiamme.

Dall’alba sono tornati in azione sui due incendi i Canadair
della flotta del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Al Nord
proseguono gli interventi dei vigili del fuoco in Veneto per
danni da tromba d’aria e pioggia come alberi caduti e
pericolanti, strutture divelte, smottamenti: a Vicenza
raddoppiato il turno di servizio, inviate squadre e automezzi
in supporto da Venezia, Treviso e Belluno; a Verona giunti
rinforzi da Padova. Nelle ultime 24 ore tra Lombardia e Veneto
oltre 1.000 interventi. Sono 250 le operazioni di soccorso
svolte in Friuli Venezia Giulia dai comandi di Pordenone e
Udine, con il supporto dei colleghi giunti da Trieste e
Gorizia: tetti scoperchiati, frane e persone bloccate
dall’acqua nelle proprie vetture hanno impegnato i vigili del
fuoco per tutta la notte. A Massa Carrara nella mattinata una
tromba d’aria ha interessato l’area costiera della provincia:
in località Massa Marittima, un albero si è abbattuto su una
tenda di un campeggio ferendo 2 bambini ed un adulto.
Operazioni di soccorso in atto.

Ieri un uomo era stato travolto da un torrente in piena nel
Varesotto. Un altro affogato nel mare in tempesta. Un
diciassettenne ferito dall’ondina di un tetto staccata da una
tromba d’aria a Genova. Persone bloccate in una chiesa
allagata sulle sponde del lago d’Orta.

I pazienti di una casa di riposo di Milano trasferiti perché
nella notte, a causa del vento e della pioggia, si è
scoperchiato il tetto. I passeggeri di un treno bloccato sulla
linea del Brennero evacuati in Trentino: sono solo alcuni dei
danni causati dalle continue ondate di maltempo che da ieri
hanno colpito tutte le regioni del Nord e che non accennano a
fermarsi.

L’allerta infatti rimane alta per pioggia, grandine e frane
nel giorno del controesodo in cui si sono registrate code e
rallentamenti per chi rientrava dalle vacanze. Traffico
intenso sulla A14 fra Forlì e Bologna, sull’Autosole
all’altezza di Firenze e in diversi punti in Emilia,
sull’autobrennero, alla barriera di Roma dell’A27, sulla A10
fra Ventimiglia e Genova e anche in Puglia. Pioggia e vento
con fulmini in Versilia hanno ancora una volta provocato
allagamenti nelle strade, soprattutto a Viareggio (Lucca), con
notevoli rallentamenti del traffico e disagi alla popolazione.
Annullati alcuni eventi programmati all’aperto per la serata,
visto il preannunciato allerta arancione delle condizioni
meteo.

Coronavirus: il  principe
Harry non può rientrare a
casa
Il principe Harry ha dichiarato che Coronavirus gli ha
impedito di tornare nel Regno Unito e ha rivelato quando spera
di tornare. Il duca di Sussex ha deciso di tornare a casa in
tempo per la Coppa del mondo di rugby, che si terrà nelle sedi
di tutta l’Inghilterra nell’inverno del 2021.

Ha detto che ha “pieno rispetto” per i giocatori in quanto
hanno una resistenza folle.
Il principe Harry, il patrono della Rugby Football League, ha
fatto una videochiamata con giocatori, allenatori e volontari
mentre l’organizzazione celebra i 125 anni dalla sua
fondazione.

Ha detto: “Abbiamo un’intera Coppa del Mondo di Rugby League
in arrivo il prossimo anno, quindi ho decisamente intenzione
di tornare. Sarei già tornato se non fosse stato per COVID”.

Il principe    Harry ha anche elogiato i vantaggi di “mantenere
la mente in    forma” durante il blocco causato dalla pandemia
che è stato    “difficile per tutti”. Sorridendo, ha aggiunto:
“Guardare il   rugby league è davvero estenuante!
Bracciano, scuola Silvestri.
Doppio    ingresso   per    i
disabili:    in    fase    di
realizzazione    una    nuova
entrata per evitare il “giro
lungo”
BRACCIANO    (RM)   –   Ancora   più   attenzione   ai   disabili
nell’istituto comprensivo Tommaso Silvestri in via dei Lecci a
Bracciano.

Dopo che l’Amministrazione Tondinelli ha abbattuto le barriere
architettoniche presenti da sempre nella popolosa via dei
Lecci ha anche provveduto ad alcune ulteriori migliorie
all’interno del plesso dove in questo momento sono in corso i
lavori di adeguamento alla normativa anti Covid-19 che impone
che sia garantito il dovuto distanziamento tra gli studenti.
L’Amministrazione Comunale di concerto con la dirigenza
scolastica sta realizzando un secondo accesso riservato anche
alle persone con disabilità. Si tratta di una ulteriore
comodità per chi proviene da via dei Lecci nonché un
adeguamento necessario perché rappresenta anche una uscita di
sicurezza: “È un dovere – dice il Sindaco Armando Tondinelli –
ascoltare le istanze della cittadinanza e nel caso del plesso
Silvestri, alcune persone con disabilità ci hanno chiesto di
poter accedere oltre che dall’entrata principale anche tramite
il secondo ingresso che per diverse persone è più vicino ed
evita di fare il giro lungo. Per questo motivo sono in corso i
lavori anche per rendere la seconda entrata /uscita
accessibile alle persone con disabilità. Sono piccole grandi
risposte che finora erano rimaste inascoltate”.

Canale Monterano, riapertura
scuole: entro il 7 settembre
le nuove aule a norma anti
Covid
CANALE MONTERANO (RM) – Impegni serrati per l’Amministrazione
comunale in quest’ultimo scorcio di Agosto per la riapertura
delle scuole di capoluogo e frazione.

“Abbiamo ricevuto le richieste della Direzione Scolastica per
l’adeguamento strutturale degli immobili – afferma l’Assessore
ai Lavori Pubblici, Andrea Magagnini – e siamo già a buon
punto con i lavori. Interverremo su tutte le strutture che
formano il plesso di Canale Monterano e puntiamo a chiuderli
entro il 7 Settembre, per procedere con le sanificazioni e le
pulizie pre-apertura. Gli interventi consistono soprattutto in
azioni volte a facilitare gli ingressi differenziati e
l’omogeneità dei gruppi, passando dalla realizzazione di
classi più grandi e spazi previsti dalla normativa anti Covid.
Il nostro Comune era già abbastanza ben messo rispetto agli
spazi necessari, ma anche in questo caso sono stati necessari
alcuni lavori per poter usufruire al meglio dei locali a
disposizione delle scolaresche. Siamo riusciti a ottenere
fondi ministeriali erogati attraverso Pon per circa 15.000
euro, cosicché questi lavori non peseranno sulle tasche dei
cittadini di Canale e Montevirginio, utilizzandoli anche per
fare lavori utili che rimarranno in futuro a prescindere
dall’emergenza Covid. Tutto ciò si aggiunge agli interventi di
miglioramento degli esterni, efficientamento energetico,
adeguamento antisismico e antincendio chiusi poche settimane
fa.”

“Ieri – continua l’Assessore alla Scuola, Valeria Pasquali –
ci siamo confrontati con la ditta che erogherà i pasti per
stabilire le modalità più sicure di somministrazione, tali da
non turbare la routine dei bimbi, con uno sguardo attento alla
sanificazione di ogni spazio. Con la Dirigente Scolastica,
prof. Renza Rella, si sta operando in piena sintonia per
adeguare i servizi a quanto deciderà il Consiglio d’Istituto,
che dovrebbe riunirsi il prossimo 2 Settembre e ratificare gli
interventi da portare a termine per l’apertura del 14
settembre. L’apertura delle scuole però prevede anche il
riavvio di servizi che il Comune eroga da anni e che sono il
cardine del diritto allo studio: il servizio mensa e il
trasporto scolastico. A seguito delle direttive degli ultimi
Dpcm e delle indicazioni del Cts (Comitato Tecnico-
Scientifico) e dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) è stato
avviato il dialogo con la ditta erogatrice dei pasti per
valutare le migliori condizioni per effettuare il servizio
mensa. Questo riprenderà come nel passato, ma in alcune
situazioni sarà possibile mantenere in uso il locale adibito a
mensa, in altre sarà necessario erogare i pasti in classe o in
una classe adibita a tale scopo. Il dialogo è stato avviato
anche per il trasporto scuolabus, un servizio molto richiesto
dalle famiglie del territorio e che l’Amministrazione vuole
poter continuare ad effettuare nel miglior modo possibile e
con la maggior copertura possibile. Ovviamente tutte le azioni
avviate dall’ente sono complementari a ciò che ha promesso il
Ministero dell’Istruzione, quindi banchi, mascherine e gel
sanificanti, che dovrebbero iniziare ad arrivare a breve”.

“In questo particolare anno scolastico – conclude il Sindaco
di Canale Monterano, Alessandro Bettarelli – siamo tutti
chiamati a fare del nostro meglio per affrontare con vigore e
responsabilità un compito per nulla facile. Ognuno dovrà fare
la sua parte: l’Amministrazione Comunale dovrà pensare alle
strutture e ai servizi, la Scuola alla parte didattica e i
genitori avranno il compito fondamentale di collaborare con
franchezza e propositività ad un percorso che partirà il 14
Settembre, ma che probabilmente subirà continui aggiustamenti
nel corso dell’anno scolastico. Alle famiglie chiediamo la
stessa grande disponibilità dimostrata nella primavera 2020,
allorché tante mamme e papà si sono dovuti reinventare
insegnanti ed educatrici con enormi sacrifici. Se la Comunità
risponderà positivamente riusciremo nell’intento prefisso:
dare un’istruzione quanto migliore possibile ai nostri figli,
assicurandone al contempo la sicurezza sanitaria”.

Maltempo, danni al nord:
allerta rimane alta anche per
centro sud
Un uomo travolto da un torrente in piena nel Varesotto, un
altro affogato nel mare in tempesta, un diciassettenne ferito
dall’ondina di un tetto staccata da una tromba d’aria a
Genova, persone bloccate in una chiesa allagata sulle sponde
del lago d’Orta, i pazienti di una casa di riposo di Milano
trasferiti perché nella notte, a causa del vento e della
pioggia, si è scoperchiato il tetto, i passeggeri di un treno
bloccato sulla linea del Brennero evacuati in Trentino: sono
solo alcuni dei danni causati dalle continue ondate di
maltempo che da ieri hanno colpito tutte le regioni del Nord e
che non accennano a fermarsi.

L’allerta infatti rimane alta per pioggia, grandine e frane
nel giorno del controesodo in cui si sono registrate code e
rallentamenti per chi rientrava dalle vacanze. Traffico
intenso sulla A14 fra Forlì e Bologna, sull’Autosole
all’altezza di Firenze e in diversi punti in Emilia,
sull’autobrennero, alla barriera di Roma dell’A27, sulla A10
fra Ventimiglia e Genova e anche in Puglia. Pioggia e vento
con fulmini in Versilia hanno ancora una volta provocato
allagamenti nelle strade, soprattutto a Viareggio (Lucca), con
notevoli rallentamenti del traffico e disagi alla popolazione.
Annullati alcuni eventi programmati all’aperto per la serata,
visto il preannunciato allerta arancione delle condizioni
meteo.
Non sono solo i temporali a minacciare i territori e la
popolazione in queste ore. Al Centro e al Sud Italia, le
squadre dei vigili del fuoco e la flotta aerea del Corpo sono
impegnate per fronteggiare gli incendi boschivi nelle Marche,
in Toscana e in Sicilia. E in Sardegna, nell’ambito di
un’operazione del Corpo forestale per individuare i
responsabili di alcuni roghi nell’Isola, tredici persone sono
state indagate e alcune di queste arrestate: si tratterebbe di
addetti alle operazioni di spegnimento degli incendi stessi.
Ma i danni maggiori riguardano soprattutto il maltempo e in
particolare il dramma del disperso nel Varesotto. A dare
l’allarme per il trentottenne è stato un amico che era con lui
nella zona vicino al lago Delio, e che lo ha visto trascinare
via nelle acque del torrente in piena. Le ricerche sono andate
avanti fino a che le condizioni meteo lo hanno permesso. Poi,
complice la pioggia battente, si sono dovute interrompere e
riprenderanno domani. Tempo permettendo. Nello Spezzino,
invece, un 51enne è annegato nelle acque di Punta Bianca: si
sarebbe tuffato con la fidanzata, nonostante il forte vento e
le onde. Mentre la donna è riuscita a rientrare a riva l’uomo
sarebbe stato risucchiato e rapidamente scomparso tra le onde.
Episodio simile, ma non dovuto al maltempo, è accaduto a
Villasimius, in Sardegna, dove un turista polacco di 39 anni è
morto a causa di un malore dopo essersi tuffato in mare. Ed è
stato trovato senza vita fra le montagne della Valle Vigezzo,
in Piemonte, l’escursionista di 47 anni di cui non si avevano
notizie da giovedì scorso.

Vigili del fuoco al lavoro, da ieri sera, per arginare i danni
del violento nubifragio che si è abbattuto, a più riprese,
su Milano e l’hinterland milanese. Sono alcune decine gli
interventi per tetti scoperchiati, allagamenti di cantine e
sottopassi, cornicioni pericolanti, e soprattutto cadute di
alberi, anche se fortunatamente non si registra nessun ferito.
Dalle 21 di ieri, e poi ancora intorno alla mezzanotte, vento,
pioggia e fulmini si sono scatenati sulla metropoli provocando
l’intasamento dei tombini e delle ‘bocche di lupo’ dei
marciapiedi, e creando gigantesche pozze. In metropolitana ci
sono state alcune infiltrazioni, con la Lilla che ha riportato
il blocco di svariate scale mobili in diverse stazioni. I
danni più consistenti, secondo il Comando provinciale dei
vigili del fuoco, si sarebbero

 Vicino al lago di Como, fra Domaso e Gravedona, una ventina
di abitanti e turisti è stata costretta a lasciare la propria
casa, mentre nell’Alessandrino una frana è arrivata sull’A7,
l’autostrada che collega Milano a Genova. Nel Veronese –
colpito domenica scorsa dal tifone – si è verificato un
nubifragio nella notte che ha creato allagamenti e sradicato
piante, mentre nel pomeriggio è stata la volta di una tromba
d’aria e di una fortissima grandinata, con chicchi che, nella
provincia confinante di Cremona e Mantova, avevano la
grandezza di uova. Danni ingenti ma ancora da quantificare a
diversi edifici e soprattutto alle coltivazioni, non ultima
quella dell’uva dato che la a zona del Veronese colpita è
quella dove si produce il Soave. Danni ancora maggiori per una
tromba d’aria nel Vicentino, mentre anche la provincia di
Belluno, Cortina d’Ampezzo inclusa, è stata investita da
grandinate, e forte vento con relativi danni e smottamenti.
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