Cosmetica Cosmoprof 2006 San Paolo - Brasile

Pagina creata da Gabriele Chiesa
 
CONTINUA A LEGGERE
Cosmetica Cosmoprof 2006 San Paolo - Brasile
Quadro Economico Generale del Brasile

            Cosmetica Cosmoprof 2006
               San Paolo - Brasile
                                        1
Quadro Economico Generale del Brasile

                                                   SOMMARIO

QUADRO ECONOMICO GENERALE DEL BRASILE ............................ 3

       INTRODUZIONE................................................................................................... 3
       QUADRO MACROECONOMICO ......................................................................... 3
                 a) Andamento congiunturale e rischio Paese ............................................. 3
                 b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli
                 investimenti esteri....................................................................................... 6
                 c.) Andamento dell'interscambio commerciale con l’Italia e degli
                 investimenti diretti esteri bilaterali............................................................... 9
                 d) Principali paesi investitori e distribuzione settoriale ............................. 12

BREVE NOTA SUL SETTORE DELLA PROFUMERIA, COSMETICI E

PRODOTTI PER L’ IGIENE PERSONALE . ............................................... 18
Regime Doganale all’ Importazione di Prodotti Cosmetici. ............................................ 20

INDIRIZZI UTILI ..................................................................................... 22
       In Italia ................................................................................................................ 22
       In loco ................................................................................................................. 22
                 Uffici del Governo Italiano in Brasile......................................................... 22
                 Camere di Commercio ............................................................................. 24
                 Banche Italiane in Brasile......................................................................... 25
                 Principali Enti Fieristici ............................................................................. 25
                 Altri Enti Locali di interesse ...................................................................... 26
                 Siti web di interesse ................................................................................. 26
                 Banche in Brasile:..................................................................................... 28

                 Ministeri Brasiliani .................................................................................... 28

                                                                                                                            2
Quadro Economico Generale del Brasile

       QUADRO ECONOMICO GENERALE DEL BRASILE

                                     INTRODUZIONE

Il Brasile è un Paese in cui vivono circa venticinque milioni di cittadini di origine italiana
che compongono un bacino di prima grandezza, interessato a contatti economico
commerciali con il nostro Paese.

Le opportunità del mercato sono imponenti: con una popolazione di oltre 180 milioni,
sebbene vi siano ancora presenti neI Paese vaste fasce di popolazione con un
modesto potere d'acquisto: almeno trenta milioni dispongono di un reddito equiparabile
a quello europeo. Quello brasiliano è un mercato con forti propensioni al consumo e
alla ricerca di prodotti nella fascia alta del mercato dove il design è un elemento
importante.

                             QUADRO MACROECONOMICO

a)     Andamento congiunturale e rischio Paese

La positiva crescita dell'economia brasiliana realizzata nel 2004 (+4,9%) non ha avuto
seguito nel 2005 dove la crescita si è attestata solo sul +2,3%, un dato deludente se
comparato a quello degli altri paesi dell'area latino americana.

La limitata crescita del Paese si è realizzata in un contesto caratterizzato da una
politica di rigoroso controllo della spesa pubblica, di lotta ad ogni eventuale focolaio di
inflazione e con continui e ripetuti aumenti del tasso di sconto che, in successivi rialzi,
è' stato portato dal 17,75% del dicembre 2004 al 19,75% del maggio 2005. Solo negli
ultimi mesi dell'anno il Govemo Lula ha deciso di invertire questa tendenza e

                                                                                         3
Quadro Economico Generale del Brasile

attualmente il tasso di sconto è al 15,75% (marzo 2006). Tale discesa dovrebbe
continuare nel primo semestre del 2006, concorrendo a creare, nelle speranze del
Governo, un clima favorevole alla rielezione del Presidente Lula (le elezione sono
previste nel prossimo mese di ottobre).

Il saldo della bilancia commerciale è stato positivo: + 44,756 miliardi di dollari, con
esportazioni per 118,3 miliardi di dollari e importazioni per 73,551 miliardi di dollari. II
relativo buon momento economico, la già menzionata politica di alti tassi di interesse e i
giudizi positivi degli organismi internazionali sulla gestione economico-finanziaria del
Paese, hanno favorito un significativo rafforzamento del Real su dollaro (+21,28%) e
sull’euro (+28°4%). Questo sostanziale apprezzamento ha preoccupato gli ambienti
imprenditoriali, preoccupazioni che hanno trovato eco, a livello di governo, nel Ministro
dell'Industria Luiz Fernando Furlan e nel Mininstro della Casa Civile Dilma Roussef
favorevoli a una politica di maggior espansione economica.

Gli effetti del Real valorizzato sull'economia brasiliana si sono fatti sentire nel quarto
trimestre del 2005 con un significativo rallentamento della crescita che ha finito per
rendere vane le più rosee previsioni governative di una crescita del 3,5% per il 2005. Il1
quadro economico generale rimane positivo, l'accordo con il FMI, a inizio anno non è
stato rinnovato e a dicembre è stato pagato anticipatamente una rata di debito con il
FMI ancora pendente, così come è stato annunciato il pagamento delle situazioni
debitorie in essere con il Club di Parigi e con I'ONU.

Il rischio paese al dicembre 2005 è sceso a 305, il minore degli ultimi nove anni, in forte
discesa dai 430 punti di fine 2004 e a conferma dei giudizi positivi espressi dalla
comunità finanziaria internazionale. E’ probabile che tale tendenza positiva continui
anche nel corrente.

Le valutazioni di rischio delle principali agenzie di rating sono le seguenti:

                                                                                       4
Quadro Economico Generale del Brasile

       Moody’s: BB-/outlook stabile;
       Standard & Poors: BB-/outlook stabile;
       Fitch-IBCA: BB-/outlook stabile.

Rispetto a tale livello di inquadramento, la Categoria B/5 assegnata dalla SACE appare
limitante (soprattutto se confrontato con altri inquadramenti assegnati ad altri Paesi del
Sud America) per gli imprenditori italiani che necessitano del sostegno assicurativo per
operazioni da effettuare in Brasile.

La crescita del PIL nel 2005, come già ricordato, si è attestata al 2,3%. Questo risultato,
sostanzialmente modesto, è frutto della scelta politica-economica del governo Lula di
privilegiare la stabilità dei prezzi attraverso una politica di alti tassi per difendere il
potere d'acquisto degli stati sociali meno abbienti, importante base elettorale della lotta
per la rielezione alla Presidenza che si terrà nell'ottobre 2006.
Il governo Lula, a partire dal maggio scorso, ha dovuto fronteggiare una serie di
scandali e difficoltà interne che ne hanno sostanzialmente limitato la capacità operativa
e distolto dalle leggi di riforma economica di cui il Paese avrebbe urgente bisogno.

In particolare la Riforma Previdenziale (il deficit governativo annuale è di 11 miliardi di
Reais) e quella sul Lavoro appaiono determinanti per poter dare maggior forza alla
struttura economica del Paese.

Sulla scia della Legge sulle PPP (Partecipazione Pubblico Private), approvata nel
dicembre 2004, alcuni Stati brasiliani (Bahia, Minas Gerais, São Paulo) hanno adottato
una propria legge statale per favorire gli investimenti e la partecipazione privata alle
iniziative infrastrutturali. A livello federale tuttavia l'approvazione dei regolamenti e delle
procedure relative alla nuova Legge sono ancora in fase di definizione.
L'inflazione è sostanzialmente sotto controllo +5,8% su base annua, oltre l’obiettivo
annunciato del 5,1% ma comunque su livelli soddisfacenti. I dati per il 2006 sono

                                                                                          5
Quadro Economico Generale del Brasile

particolarmente ottimisti con un'inflazione, secondo il Banco Centrale, che dovrebbe
attestarsi sul 3,8%.

Il dato relativo agli investimenti esteri per il 2005 è di circa 15,2 miliardi di dollari,
inferiore ai 16 miliardi delle proiezioni di inizio anno del Banco Centrale e ai 18 miliardi
del 2004, quest'ultimo date era però gonfiato dall’operazione di acquisto della AMBEV
da parte della belga INTERBREW che in sostanza era avvenuto senza investimenti
esterni. Un data che deve far riflettere sono le rimesse totali verso l'estero: in forma di
interessi o profitti totalizzano 12,68 miliardi di dollari, un volume senza precedenti nella
storia del Brasile a riprova del fatto che il paese, con la sua politica di tassi stratosferici,
attira ingenti capitali speculativi che, una volta realizzati ingenti profitti, lasciano il
Paese.
Per il 2006 le previsioni del Banco Centrale sono di 16 miliardi di dollari, si tratta
comunque di un dato modesto per le potenzialità del Paese che risente del forte
incremento del Real nei confronti della valuta statunitense e dell'euro, della sostanziale
mancanza di un quadro giuridico adeguato di tutela degli investitori esteri, delle
complessità burocratiche per realizzare l'investimento e della competitività dei paesi
asiatici, in primis Cina e India e Russia.

b)   Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli
investimenti esteri

II Brasile ha iniziato ad aprirsi al commercio internazionale dopo la fine della dittatura
militare e, in particolare, nel 1990 durante la presidenza di Fernando Collor che ha
avuto il merito di aprire il Paese a molti beni di largo consumo importati dall'estero, in
primis le automobili.

Il processo di apertura dura quindi da relativamente pochi anni. e risente ancora del
fatto che molti settori della vita socio-economica brasiliana sono influenzati largamente
da impostazioni fortemente protezionistiche. Tali atteggiamenti sono propri non solo

                                                                                           6
Quadro Economico Generale del Brasile

delle associazioni degli industriali paulisti, la parte di gran lunga più influente della
Confederazione degli Industriali Brasiliani, ma anche di chi, come l’ltamaraty – il locale
ministero degli Affafi Esteri, è l'articolatore dei processi negoziali con gli Stafi Uniiti per
l'Alca e con Unione Europea per l'accordo di libero scambio. I settori nei quali il Brasile
ha maggiormente incrementato la propria competitività sono quelli in cui maggiore è
stata la liberalizzazione degli scambi.

Anche recentemente si sono manifestate posizioni protezionistiche, con pressioni sul
Ministero dell'industria, Sviluppo e Commercio Estero, che hanno portato al sensibile
innalzamento dei dazi doganali sulle calzature importate (mirato prevalentemente ad
ostacolare l’invasione di prodotti cinesi).

In ogni caso, pur attraversando questo tipo di ostacoli, il grado di apertura del Brasile al
commercio internazionale (rapporto percentuale tra il valore dei beni e servizi scambiati
con l'estero ed il PIL) è significativamente aumentato negli ultimi anni, passando dal
18,4% del 2000 a circa il 24% nel 2003 e per il 2004 è stato pari al 27,5%. Per il 2005
le prime stime ufficiose darebbero il suddetto valore intorno al 28%.

Agli storici partner commerciali (USA, Europa e Argentina) nell'ultimo biennio se ne
sono aggiunti di nuovi tra i quali la Cina, l'India, la Russia, il Sudafrica, i paesi
mediorientali ed alcuni paesi africani come l'Algeria e la Nigeria. La maggiore presenza
brasiliana nei nuovi mercati è conseguenza sia dell'andamemo della domanda delle
commodities brasiliane, in specie agricole, sia della continua ricerca di nuovi accordi
commerciali con altri paesi ad economie non ancora totalmente mature. Quello che
dovrebbe essere un normale tentativo, peraltro ben riuscito, di diversificazione dei
mercati di sbocco viene vissuto dal goveno Lula, o da una parte rilevante di esso, in
maniera ideologica, come lo sforzo di affrancare il Brasile dalla storica dipendenza dai
mercati europei ed americani.

Un dato significativo è la progressiva crescita dell'interscambio con il Mercosul nel

                                                                                          7
Quadro Economico Generale del Brasile

quale il Brasile è destinato naturalmente a svolgere un ruolo di leadership. Nel corso
dell'anno le esportazioni brasiliane sono aumentate verso questa area dell'80% a fronte
di un 20% verso USA e UE. A livello bilaterale la partecipazione cinese nelle
importazioni brasiliane è quadruplicata negli ultimi sei anni. E nel 2005 l'export cinese
verso il Brasile si è attestato sui 5,35 miliardi di dollari.

Particolarmente significative le visite del Presidente Lula in Giappone e in Corea, a
riprova della volontà del Govemo Lula di aprire nuovi mercati. Durante la visita in Corea
del Presidente Brasiliano è stato siglato dalla Danieli un accordo (di oltre 400 milioni di
$USA) per la costruzione, insieme a partners brasiliani, di una fabbrica per la
produzione di laminati d'acciaio nello state del Ceará. La Deng Kung, secondo gruppo
del settore in Corea comprerà oltre il 50% della produzione dell'azienda.

Al momento le conversazioni per il rinnovo dell'accordo UE-Mercosul sembrano
rimanere in una fase di sostanziale stallo. Da parte europea non vi è interesse a
liberalizzare ulteriormente il mercato dei prodotti agricoli senza adeguate contropartite
da parte del Mercosul nel settore industriale e ancor di più in quello dei servizi. Il
Brasile, principale partner del Mercosul, ha forti difficoltà, per le lobbies interne, ad
accedere alle richieste europee.

I modesti risultati del round negoziale di Hong Kong nel quadro del round negoziale di
Doha dell'OMC rendono difficile la previsione di un nuovo accordo in tempi brevi.

In ambito Mercosul, nonostante la continuità di contatti e riunioni, si registrano ricorrenti
diatribe commerciali tra Argentina e Brasile con particolare riferimento alle esportazioni
brasiliane di elettrodomestici, televisioni e automobili. La situazione sembra destinata a
perdurare e trae origine dal tentativo dell'Argentina di ricostruire una propria industria
nazionale dopo la crisi del 2001 e dal timore che il gigante brasiliano possa limitare la
crescita del vicino con la sua preponderanza economica.
Resta poi da dimostrare la tesi sostenuta dal Govemo Lula che i Paesi del G20

                                                                                        8
Quadro Economico Generale del Brasile

possano seriamente rappresentare mercati di esportazione cosi significativi in grado di
assorbire la sempre più cospicua quantità di prodotti agricoli brasiliani.
Nel complesso, il Brasile, nonostante il livello imponente raggiunto dalle proprie
esportazioni resta sostanzialmente esposto alle dinamiche dei prezzi e della domanda
internazionale per la tipologia merceologica delle sue esportazioni, sostanzialmente
materie prime e prodotti agricoli ed è fortemente dipendente dalle oscillazioni dei
mercati. Lo scenario odierno, caratterizzato da una ripresa economica, potrebbe non
avere l'effetto sperato sulla ripresa delle esportazioni italiane verso il Brasile a causa
dell’istituzione di nuove imposte (non tariffarie) sulle operazioni di compravendita. Pur
se tali imposte si applicano anche sui prodotti nazionali, esse vanno ad inficiare
pesantemente il costo finale delle importazioni, poiché gravano "a cascata" sopra a
tutta la serie di dazi ed altre tasse già applicate in precedenza sui beni importati.
L'aumento delle imposte dovrebbe direttamente avere ripercussioni negative per tutti i
principali partner del Brasile.

Persistono serie difficoltà burocratiche per l'investitore straniero che non sono mai così
importanti da farlo recedere dalla decisione di realizzare l'investimento. Ci si riferisce al
settore doganale, dei visti di lavoro, della fitosanitaria e della burocrazia in genere. Per
contro, quando vengono presentati alle autorità politiche e amministrative brasiliane
progetti di peso, queste ultime non hanno mai mancato di appoggiarli, anche con
interventi concreti, inclusi finanziamenti agevolati ed incentivi fiscali.

Va poi registrato che nel caso di controversie la facilità di accesso alla magistratura
brasiliana da parte delle aziende locali può comportare seri problemi in case di
contenzioso.

c.) Andamento dell'interscambio commerciale con l’Italia e degli
investimenti diretti esteri bilaterali

                                                                                        9
Quadro Economico Generale del Brasile

Una valutazione dell'andamento dell'interscambio tra Italia e Brasile aggiornata a fine
2005, e quindi riferita all'intero anno appena trascorso, può al momento essere fatta
basandosi sui dati statistici brasiliani (IBGE), che in ogni caso in genere non si
discostano molto significativamente da quelli di fonte ISTAT.

Tali dati confermano un andamento positivo in termini assoluti delle nostre esportazioni,
ma non in termini relativi (quote di mercato).

L'Italia ha esportato nel 2005 verso il Brasile per circa 2.276 milioni di USD, con un
aumento dell'11,1% rispetto all'anno precedente. Le esportazioni brasiliane verso il
nostro Paese sono anch'esse aumentate dell’11%, attestandosi a circa 3.224 milioni di
USD, e portando il saldo commerciale negativo per l'Italia a circa 968 milioni di USD.

La crescita dell'11,1l% delle importazioni brasiliane provenienti dall'Italia, però, deve
confrontarsi con la crescita di oltre il 17% delle importazioni brasiliane dal mondo,
manifestando quindi ancora un decremento delle quote di mercato italiane, che
scendono dal 3,3% del 2004 al 3,1% del 2005.

Dalla lettura di tali dati appare che l'Italia non è stata in grado di approfittare appieno
delle potenzialità che il Brasile ha offerto e continua ad offrire, anche in termini
strettamente commerciali, e nonostante i già citati "colli di bottiglia" derivanti da tassi di
interesse elevatissimi e da dazi ed imposte all'importazione molto onerosi.

I nostri tradizionali "punti di forza" dei settori tecnologici (beni strumentali e
apparecchiature meccaniche ed elettroniche e mezzi di trasporto), da una parte si sono
ulteriormente consolidati, passando dal 51,1% al 51,9% delle importazioni brasiliane
dall'Italia, anche grazie alla particolare concentrazione degli acquisti brasiliani in questi
settori, ma a loro volta non hanno potuto crescere ai tassi ai quali avrebbero potuto
aspirare, alla luce della riconosciuta competitività e qualità delle nostre tecnologie.

                                                                                          10
Quadro Economico Generale del Brasile

Il motivo è sostanzialmente finanziario. Il Brasile non solo ha comprato più macchinari
di Paesi cosiddetti "emergenti" (alcuni Paesi asiatici e soprattutto Cina), ma anche da
quei Paesi europei, come ad esempio la Germania, che rappresentano i nostri
tradizionali concorrenti in questi settori, e che hanno vissuto le stesse nostre
vicissitudini relativamente all’andamento del tasso di cambio del Real rispetto all'Euro.
Gli imprenditori tedeschi, in una situazione brasiliana particolarmente complessa
riguardo alle condizioni di accesso al credito, estremamente onerose per il
piccolo/medio imprenditore locale, hanno potuto godere della presenza diretta molto
forte del loro sistema finanziario, soprattutto privato ma anche pubblico, che si è
affiancato agli imprenditori per offrire dei "pacchetti finanziari" e delle condizioni di
pagamento in genere più vantaggiose per i clienti brasiliani di quanto poteva essere
offerto dalle aziende italiane.

Di conseguenza, il perseguimento dell'obiettivo di rafforzare i flussi commerciali di
esportazione dall'Italia verso il Brasile non potrà in futuro non tenere conto di questa
oggettiva debolezza del nostro Sistema Paese, alla quale sarà necessario porre
rimedio a breve/medio termine. Ciò anche considerando che già nel corso del 2006,
alla luce delle misure che l'attuale governo brasiliano sta mettendo in atto, volte allo
sviluppo industriale del Paese, sono prevedibili ulteriori sviluppi degli investimenti in
beni capitali.

Relativamente ai flussi di investimenti bilaterali, i dati statistici più aggiornati
sull'argomento sono riferiti al 2004, e sebbene non particolarmente aggiornati, offrono
interessanti spunti di riflessione. In quel periodo, l'Italia ha effettuato investimenti diretti
per circa 429 milioni di USD, collocandosi al 10º posto tra i Paesi investitori. Vanno
comunque evidenziati alcuni aspetti positivi.
In questi ultimissimi anni, va sottolineato che si sono andati moltiplicando gli
investimenti di PMI italiane, segno dell'interesse verso il Paese e delle possibilità
economiche che offre per chi si presenti con piani seri ed articolati. Va poi considerato

                                                                                           11
Quadro Economico Generale del Brasile

che il dato numerico degli investimenti diretti non rappresenta compiutamente il quadro
complessivo, dato che una parte consistente di investimenti italiani "transita" attraverso
paesi con un sistema fiscale meno pesante del nostro o attraverso i cosiddetti "paradisi
fiscali" (Isole Cayman, Isole Vergini, Bermuda, Lussemburgo e Olanda).

Inoltre, sulla base dell’esperienza dell’Ambasciata d’Italia e dell'ufficio ICE, si ravvisa
proprio un crescente interesse di piccole e medie aziende italiane a sviluppare rapporti
di collaborazione industriale con interlocutori brasiliani, anche sfruttando le affinità
culturali connesse alla forte presenza, soprattutto in alcune aree, di grandi e ricche
comunità di oriundi italiani.

d)     Principali paesi investitori e distribuzione settoriale

Secondo dati forniti dalla Banca Centrale del Brasile, il flusso in entrata degli IDE in
Brasile nel 2004 ammontano a $USD 20,3 mld, circa il 57% superiore a quello relativo
all’anno precedente.
Dati preliminari relativi al 2005 prevedono una flessione del 23,5%, andamento
nettamente contraddistinto da quello degli IDE mondiali che nel periodo, secondo
UNCTAD, sono aumentati del 29%, facendo con che il Brasile passasse dalla decima
all’undicesima posizione tra i paesi che più hanno ricevuto gli IDE. La stessa fonte
informa che il Brasile ha ricevuto il 22% degli IDE destinate all’area dell’America Latina,
mentre nel 2004 la percentuale è stata del 27%.

Con l’esclusione dei paradisi fiscali, Olanda, Stati Uniti e Spagna risultano storicamente
i principali paesi di origine del suddetto flusso, registrando una quota sul totale
superiore al 50%. In particolare, gli Stati Uniti detengono la quota prevalente degli stock
brasiliani di IDE e sono stati sempre il principale paese investitore in Brasile, tranne nel
2002 e nel 2004, allorquando una serie di operazioni nei settori finanziario e della
distribuzione ha portato l’Olanda al primo posto.

                                                                                       12
Quadro Economico Generale del Brasile

E’ da sottolineare, inoltre, l’espressivo aumento nel 2004 degli IDE in entrata
provenienti dall’Olanda (+433,3%) e dal Canada (+407,4%).

                            PART. % AL FLUSSO DEGLI
                           IDE IN ENTRATA IN BRASILE
   40%
                                                              Olanda
   35%
                                                              Stati Uniti
   30%
                                                              Cayman Islands
   25%
                                                              Spagna
   20%
                                                              Germania
   15%                                                        Lussemburgo
   10%                                                        Canada
    5%                                                        Portogallo
    0%                                                        Francia
      2001          2002          2003         2004           Italia

E’ difficile determinare l’esatto ammontare proveniente dall’Italia, poiché a quanto pare
parte degli investimenti realizzati dalle aziende italiane arriverebbero in Brasile
attraverso i cosiddetti paradisi fiscali. Secondo il grafico sopra specificato, la
partecipazione degli IDE originari direttamente dall’Italia ha subito un comportamento
altalenante durante gli ultimi 4 anni (come quasi tutti gli altri paesi ad eccezione degli
Stati Uniti, che hanno un comportamento abbastanza costante), passando dall’1,2% nel
2001 al tetto massimo del 3% nel 2003 per poi scende al 2,1% nel 2004. E’ molto
probabile che tale percentuale torni a salire nel 2005 a causa, tra l’altro, degli

                                                                                     13
Quadro Economico Generale del Brasile

investimenti che ha fatto la FIAT relativi alla costruzione della linea di produzione della
sua IDEA, recentemente lanciata sul mercato brasiliano.

Le ragioni della modesta partecipazione italiana negli IDE in Brasile va ricercata anche
nei limiti strutturali del sistema produttivo italiano, la cui dimensione aziendale
rappresenta un grosso ostacolo per ingenerare processi consistenti e diffusi nel tempo
di investimenti esteri, con positive ricadute in termini di indotto. Infatti, casi di eccellenza
in tal senso si riscontrano maggiormente tra le aziende di grandi dimensioni come è il
caso della Fiat (che si è stabilita in Brasile da oltre 50 anni con impianti produttivi della
Fiat Auto, Teksid, Magneti Marelli, Comau, New Holland, Iveco e Case, oltre alla
società di consulenza Isvor e alcune operazioni nel settore finanziario), della Telecom
(ha acquistato una rete di telefonia fissa e quattro reti mobili, nel Nord-est e nel Centro-
Sud del paese) e della Pirelli (opera nei settori della gomma e dei cavi e fili).
Ciononostante, nel corso degli ultimi dieci anni il numero di aziende italiane che ha
aperto la filiale brasiliana, tra commerciale e produttiva, è quasi raddoppiato, passando
da poco più di 120 ad oltre 220. Non vi sono settori sovrastanti, anzi sono i più svariati
possibili e vanno dalla prestazione di servizi (turistici, di assistenza tecnica, di
consulenza aziendale, di vendita ecc.) alla fabbricazione di semilavorati oppure prodotti
finiti, destinati soprattutto al mercato brasiliano, ma anche spesso esclusivamente al
mercato estero. In quest’ultimo gruppo stanno le aziende che hanno dislocato parte o la
totalità delle loro attività industriali in Brasile allo scopo di lavorare in un paese
culturalmente prossimo dall’Italia ed a costi di produzione più bassi di quelli trovati in
Italia e quindi, fare fronte alla crescente concorrenza cinese ed al forte euro che negli
ultimi anni stanno mitigando i punti di forza dell’offerta italiana in diversi mercati.
Se in passato la maggior parte delle aziende italiane che ha investito in Brasile si è
stabilita negli Stati più industrialmente sviluppati, oggigiorno tale fattore non risulta una
regola, in quanto molti preferiscono andare in quelli Stati che offrono piani di
incentivi/agevolazioni più attraenti, oppure più vicini da determinati mercati od
approvvigionamenti di materie prime, come è il caso di due importanti produttori di
divani in pelle, per esempio, che si sono stabiliti nella zona di Bahia in modo da essere

                                                                                           14
Quadro Economico Generale del Brasile

più vicini dagli Stati Uniti, unico o principale sbocco delle rispettive produzioni, anche se
l’infrastruttura locale è in gran lunga inferiore a quella trovata più verso il sud del
Brasile, in particolare negli Stati di San Paolo, Rio de Janeiro e Rio Grande do Sul. Poi,
ci sono quelli che hanno investito in Brasile per accompagnare grandi gruppi italiani o di
altra origine, che risono installati in Brasile e dei quali sono fornitori internazionali.

                        Provenienza geografica degli IDE in entrata

                                     2002           2003           2004
          PAESE                  USD mln Var. % USD mln Var. % USD mln Var. %
          Totale                 8.778,30 10,80 12.902,41 -31,30 20.265,34 57,10
          Paesi Bassi (Olanda) 3.372,46 78,3 1.444,88         -57,2   7.704,85   433,3
          Stati Uniti            2.614,58 -41,4 2.382,75       -8,9   3.977,83    66,9
          Isole Cayman           1.554,46 -11,4 1.909,58       22,8   1.521,80   -20,3
          Spagna                   586,90 -78,8    710,47      21,1   1.054,93    48,5
          Germania                 628,29 -40,0    507,61     -19,2     794,73    56,6
          Lussemburgo            1.012,78 255,8    238,69     -76,4     746,94   212,9
          Canada                   989,35 124,3    116,78     -88,2     592,54   407,4
          Portogallo             1.018,76 -39,8    201,20     -80,3     570,20   183,4
          Francia                1.814,97 -5,1     825,23     -54,5     485,86   -41,1
          Italia                   472,50 68,0     390,44     -17,4     429,21     9,9
          Svizzera                 347,36 91,1     335,58      -3,4     364,58     8,6
          Regno Unito              474,36 14,0     254,22     -46,4     275,36     8,3
          Isole Vergine Brit.      500,45 -45,1    548,73       9,6     245,39   -55,3
          Giappone                 504,48 -39,0 1.368,35      171,2     243,17   -82,2
          Bermuda                1.468,78 142,0    623,49     -57,6     210,94   -66,2
          Uruguay                  237,46 31,5     154,69     -34,9     160,59     3,8
          Panama                   146,41 10,1     147,47       0,7     150,52     2,1
          Bahamas                  204,85 -22,5     35,62     -82,6      98,35   176,1
          Austria                   34,51 -48,5     11,16     -67,7      96,28   762,8
          Svezia                   204,92 277,7     43,11     -79,0      89,88   108,5
          Argentina                 88,47 55,8      76,16     -13,9      80,50     5,7
          Messico                   24,40 -60,1     46,60      91,0      60,34    29,5
          Altri                    476,80 -88,1    529,60      11,1     310,56   -41,4
                Fonte locale: Banco Central do Brasil.

Tornando all’analisi del flusso degli IDE in entrata in Brasile, in termini settoriali,
sebbene registri una netta contrazione intorno al 23% nel triennio 2002-2004, oltre il

                                                                                             15
Quadro Economico Generale del Brasile

42% degli IDE in entrata si concentra sul settore dei servizi, in particolar modo nei
segmenti delle poste e telecomunicazioni, commercio, energia elettrica e gas e servizi
assicurativi e finanziari. Tale calo è riflesso dalla conclusione del processo di
privatizzazioni particolarmente intenso in tali settori.
Diversamente dal settore dei servizi, quello industriale che assorbe il 53% del totale dei
flussi in entrata (2004), manifesta un andamento positivo nel triennio 2002-2004
(+39%). Analizzando nel dettaglio, prodotti alimentari, bevande e tabacco, autoveicoli e
altri mezzi di trasporto e prodotti chimici assorbono da soli il 75% dei flussi nel
comparto. E’ particolarmente rilevante l’andamento del settore alimentare, il cui flusso
di IDE in entrata è cresciuto del 1.200% nel biennio 2004/2003.

Nell’ampio comparto dell’agricoltura e dell’industria estrattiva l’analisi va scorporata in
quanto la variazione complessiva (-27,5% nel biennio) è dovuta per lo più al forte calo
registrato nel segmento delle miniere e cave (-38,3%) e del petrolio (-21,8%), mentre
quell’agricolo in senso stretto è cresciuto del 13,8%.

                           Distribuzione settoriale degli IDE in entrata
                                                     2002          2003           2004
Settore di Attività                             USD mln Var. % USD mln Var. % USD mln Var. %
Agricoltura, allevamento e industria
                                                637,86      -57,3    1.487,01   133,1   1.072,82   -27,9
estrattiva
Agricoltura, allevamento e silvicoltura            70,91      66,8     181,91 156,5       207,04     13,8
Petrolio                                          508,26     -62,6     364,62 -28,3       285,18    -21,8
Prodotti delle miniere e cave                      58,69     -35,6     940,49 1.502,4     580,60    -38,3
Industria                                       7.555,30    7,9      4.506,02   -40,4 10.707,82 137,6

Prodotti alimentari, bevande e Tabacco           1.944,49    242,0     411,28    -78,8 5.348,12 1.200,4
Prodotti Tessile, abbigliamento e prodotti di
pelle                                              117,19      1,4      64,26    -45,2    93,93     46,2
Prodotti in legno                                   16,52    -76,8      46,34    180,6    61,62     33,0
Carta, Stampa, Editoria                             54,63    -81,2     493,02    802,5   308,49    -37,4
Prodotti Chimici                                 1.573,10      1,7     915,68    -41,8 1.362,96     48,8
Articoli in gomma e plastica                       182,65      3,7     204,52     12,0   134,12    -34,4
Minerali non metallici                             124,44     -4,5      50,16    -59,7   218,78    336,1
Metalli e prodotti                                 228,81    -57,6     457,89    100,1   907,70     98,2
Macchine ed apparecchi meccanici                   390,72     13,5     256,06    -34,5   313,03     22,3

                                                                                               16
Quadro Economico Generale del Brasile

                                                   2002           2003           2004
Settore di Attività                          USD mln Var. % USD mln Var. % USD mln Var. %
Prodotti dell'ICT e elettrotecnica            1.010,83  -33,3  520,86 -48,5   520,84   0,0
Attrezzature medico ospedaliere                  29,04    4,7   25,23 -13,1    65,88 161,1
Autoveicoli e altri mezzi di trasporto        1.808,71   13,0  992,14 -45,1 1.315,03  32,5
Mobile ed affini                                 67,79   65,4   56,70 -16,4    41,87 -26,2
Riciclaggio                                       0,66  -98,0   10,67 1.519,8   9,14 -14,3
Altri                                             5,74     -*-   1,21 -79,0     6,30 422,3

Servizi                                      10.585,15   -15,6    6.909,37   -34,7   8.484,70   22,8

Energia Elettrica e gas                       1.534,15      6,4     649,47    -57,7 1.179,62     81,6
Captazione, trattamento e distribuzione di
acqua                                            94,70    233,5    39,65      -58,1     2,90 -92,7
Costruzione                                     147,92    -44,0   177,70       20,1   323,97    82,3
Commercio                                     1.504,61     -7,9   861,03      -42,8 1.253,37    45,6
Alberghi e ristorazione                         125,73    -54,3   172,04       36,8    73,47 -57,3
Trasporti e servizi                             146,69      0,7   213,99       45,9   252,09    17,8
Posta e Telecomunicazioni                     4.190,41      1,5 2.809,02      -33,0 2.970,46     5,7
Servizi assicurativi e finanziari             1.486,47    -46,0   732,73      -50,7 1.068,19    45,8
Immobiliare                                     196,79      5,1   189,17       -3,9   145,53 -23,1
Noleggio auto, macchine ed altro                 34,93    506,5    34,35       -1,7    22,65 -34,1
Informatica ed affini                           224,90    -68,8   159,57      -29,0    80,11 -49,8
Ricerca e Sviluppo                                0,72     16,7     0,64      -10,7    50,24 7.756,4
Servizi di consulenza aziendale                 791,30     13,5   830,61        5,0   883,71     6,4
Educazione                                       31,64    167,7     0,99      -96,9     2,29 130,9
Attività culturali, deporto ed affini            54,63    -75,1    35,03      -35,9   152,79 336,2
Altri                                            19,56    -43,9     3,38      -82,7    23,33 590,2
Total                                        18.778,30   -10,8 12.902,41 -31,3 20.265,35        57,1
Fonte locale: Banco Central do Brasil

                                                                                            17
Quadro Economico Generale del Brasile

   BREVE NOTA SUL SETTORE DELLA PROFUMERIA,
  COSMETICI E PRODOTTI PER L’ IGIENE PERSONALE .

Il Settore della Profumeria, Cosmesi e Prodotti Igienici in Brasile raggruppa circa 1.367
imprese ubicate principalmente nelle Regioni Sud-Est (665), Sud (237) e Centro Paese
(54), di cui 15 sono le più grandi con un fatturato di circa 35 MLN di dollari USA, pari a
circa il 71,7% del totale.

Negli ultimi tre anni la produzione locale ha presentato risultati complessivamente positivi
rispetto a tutti gli altri comparti dei beni di consumo, nonostante le fluttuazioni del cambio che
hanno inciso ripetutamente, nel 1999, 2001 e secondo semestre del 2002, sulla moneta locale
svalutandola pesantemente. La crescita del settore, verificatasi nel 2004 e 2005, è dovuta all’
apprezzamento della moneta locale rispetto al dollaro USA$.

Uno degli elementi determinanti che ha favorito la crescita del settore è dovuto,
principalmente, all’aumento degli acquisti da parte dei consumatori con più di 20 anni di
età al quale si sono aggiunti altri fattori come: l’ aumento degli acquirenti del mondo
maschile (con significativi incrementi dell’indice al consumo di profumi); la riduzione
dell’IPI (Imposta sui Prodotti Industrializzati) entrata in vigore nel marzo 2000, che ha
contribuito alla riduzione dei prezzi finali; l’aumento della percentuale delle donne nel
mercato di lavoro con conseguente maggiore potere d’acquisto;l’incremento della
produttività dell’ industria, dovuto a importanti investimenti nel lancio di nuovi articoli,
cosa che ha consentito una maggiore competitività del prodotto locale.

Il Brasile si colloca al 6º posto nella graduatoria mondiale dei paesi consumatori di
prodotti per l’ igiene personale, profumerie e cosmetici; al 3º posto per i deodoranti,
prodotti per capelli e prodotti per bambini; al 7º posto per profumerie; al 6º per prodotti
maschili; all’ 8º per l’igiene orale; al 9º posto per i protettivi solari, prodotti bagno-doccia
e al 10º posto nella graduatoria dei consumatori di prodotti cosmetici.

                                                                                             18
Quadro Economico Generale del Brasile

La fetta più rilevante del settore è rappresentata dal segmento dell’igiene personale,
prodotti per i capelli e saponette utilizzati dalla maggior parte dalla popolazione adulta,
che raccoglie circa il 65%; seguono i prodotti della cosmetica che incidono per il 23%
mentre il 12% riguarda gli articoli della profumeria.

L’ industria locale brasiliana, il cui fatturato “ex factory” ha raggiunto i 6,5 MLD di dollari
USA nel 2005, continua a crescere e a migliorare la propria produzione rispondendo
non solo alla importante domanda locale ma cominciando anche ad attestarsi quale
importante operatore nei mercati internazionali.
Nel periodo gennaio/dicembre 2005 si è registrata una crescita del 32.27% dell’import
totale che e’ passato dai dollari USA$115 mln. nel 2004 ai dollari USA$153 mln. nel
2005.

L’Italia, che si piazza al quarto posto nella classifica generale dei fornitori, registra un’
incremento dell’export passando da 4,71 milioni di dollari USA del 2004 a 7,53 milioni di
US$ del 2005 con una quota di mercato che sale dal 4,07% del 2004 al 4,92% del
2005.

La quota di partecipazione della Francia nel 2005 è stata del 32,81%, dall’ Argentina
29,35%, dagli Stati Uniti del 15,52%, della Germania del 3,83% e dalla Spagna
3,68%.
                  Importazioni Brasiliane di Prodotti Cosmetici
          (VOCI DOGANALI 3303, 3304, 3305, 3306, 3307) - ( IN dollari USA)

                  Paese                  2003                2004                2005
    Francia                            40.082.983          40.158.914           50.220.611
    Argentina                          22.521.701          32.61\7.107          44.924.024
    Stati Uniti                        19.851.762          17.602.640           23.761.655
    Italia                             5.439.202            4.711.038           7.534.171

    Germania                            7.299.907           5.446.446           5.865.311

    TOTALE                             110.282.036         115.719.102            153.056.817
                                     Fonte: Ministero Brasiliano dell’Industria e del Commercio

                                                                                                  19
Quadro Economico Generale del Brasile

                         Quota ITALIANA sulle IMPORTAZIONI
                          BRASILIANE di Prodotti Cosmetici

                           2003               2004                 2005

                          4,93%              4,07%                4,92%
                    Fonte: Ministero Brasiliano dell’Industria e del Commercio

Regime Doganale all’ Importazione di Prodotti Cosmetici.
Il dazio doganale all’ importazione dei prodotti cosmetici è del 18%, ma la percentuale
delle altre tasse ed imposte che incidono sugli stessi subisce molte variazioni ( l’IPI –
Imposta sui Prodotti Industrializzati, per esempio, varia dal 0% al 40%)

Vi elenchiamo di seguito le aliquote su dazio doganale, IPI, ICMS e nolo marittimo
applicabili ad alcune delle principali voci doganali del settore cosmetici:

   Voce           descrizione           Dazio              IPI              I.C.M.S          % s/nolo
 doganale                              (s/valore     ( sul valore CIF   ( sul valore CIF +   marittimo
                                          CIF)           + dazio)          dazio + IPI)
3303.00.10 Profumi                       18%              42%                 25%              25%
3303.00.20 Acque da toaletta             18%              12%                 25%              25%
3304.10.00 Prodotti p/il                 18%              22%                 25%              25%
           trucco labbra
3304.20.00 Prodotti per il               18%              22%                 25%              25%
           trucco occhi
3304.30.00 Prep.per                      18%              22%                 25%              25%
           manicure
3304.91.00 Ciprie;polveri                18%             22% (*)              25%              25%
           compatte
3304.99.10 Creme bellezza;               18%              22%                 25%              25%
           lozioni toniche
3304.99.90 Altri                         18%             22% (**)             18%              25%
3305.10.00 Shampooings                   18%              7%                  18%              25%
3305.20.00 Prep.per                      18%              22%                 25%              25%
           ondulazione,
           stiratura,

                                                                                                  20
Quadro Economico Generale del Brasile

   Voce          descrizione         Dazio            IPI              I.C.M.S          % s/nolo
 doganale                           (s/valore   ( sul valore CIF   ( sul valore CIF +   marittimo
                                       CIF)         + dazio)          dazio + IPI)
             permanenti
3305.90.00   Altri                   18%            22%(***)             25%              25%
3306.10.00   Dentifrici              18%             0%                  18%              25%
3306.90.00   Altri                   18%             0%                  18%              25%
3307.10.00   Prep.p/barba            18%            22%                  18%              25%
3307.20.10   Deodoranti              18%             7%                  18%              25%

(*) L’ IPI sui talchi e polverine con/senza profumo ( ex.001) , eccezionalmente è del
12%
(**) L’ IPI sugli abbronzanti e prep.antisolari, (Ex.001) eccezionalmente è del 22%
(***) L’ IPI sui balsami / creme rinse eccezionalmente ( Ex001) è del 7%
L’ ICMS – Imposta sulla circolazione delle Merci e Servizi varia da Stato a Stato.
Mediamente è del 18%.

                                                                                             21
Quadro Economico Generale del Brasile

                                     INDIRIZZI UTILI

In Italia
Ambasciata del Brasile
Piazza Navona, 14 – 00186 Roma
Tel. (06) 683.981 - Fax. (06) 686.7858
e-mail: info@ambrasile.it
www.ambasciatadelbrasile.it

Consolati Brasiliani in Italia:

Roma
Via Santa Maria Dell'Anima, 32
00186 Roma
Tel: (06) 6889661 - Fax: (06) 68802883
e-mail: consbras@tin.it
www.consbrasroma.it

Milano
Corso Europa, 12 – 5º Piano
20122 Milano
Tel.: (02) 7771071 - Fax: (02) 76015628
e-mail: informa@consbrasmilao.it
www.consbrasmilao.it

In loco

Uffici del Governo Italiano in Brasile
Ambasciata d'Italia
Amb. Michele Valensise
S.E.S. - Avenida das Naçoes, Quadra 807 - Lote 30
70420-900 Brasilia (DF)
Tel (+55.61) 3442.9900 - Fax (+55.61) 3443.1231
e-mail: embitalia@embitalia.org.br
www.embitalia.org.br

Consolato Generale di San Paolo
Cons. Gen. Marco Marsilli
Avenida Paulista, 1963
01311-300 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 3549-5699 - Fax (+55.11) 3253-8801
e-mail: urp.sanpaolo@esteri.it
www.italconsul.org.br

                                                       22
Quadro Economico Generale del Brasile

Consolato Generale di Curitiba
Cons. Gen. Riccardo Battisti
R. Marechal Deodoro, 630 - 21°Andar – Centro Comercial Italia
80010-912 Curitiba (PR)
Tel. (+55.41) 3383.1750 - Fax (+55.41) 3383.1773
e-mail: segreteria.curitiba@esteri.it
www.concuri.org.br

Consolato Generale di Porto Alegre
Cons. Gen. Francesco Barbaro
R. José de Alencar, 313 – Bairro Menino Deus
90880-481 Porto Alegre (RS)
Tel. (+55.51) 3230.8200 - Fax. (+55.51) 3230.8222
e-mail: segreteria.poa@embitalia.org.br
www.italconsulpoa.org.br

Consolato Generale di Rio de Janeiro
Cons. Gen. Ernesto Bellelli
Avenida Presidente Antonio Carlos, 40 - 7° Andar
20020-010 Rio de Janeiro (RJ)
Tel. (+55.21) 2282.1315 - Fax (+55.21) 2262.6348
e-mail: segreteria.riodejaneiro@esteri.it
www.conrio.org.br

Consolato di Belo Horizonte
Cons. Gabriele Annis
Av. Afonso Pena, 3130 – 12º andar
30130-009 Belo Horizonte (MG)
Tel. (+55.31) 3281.4211 - Fax (+55.31) 3281.4408
e-mail: segreteria.belohorizonte@esteri.it
www.conbelo.org.br

Consolato di Recife
Cons. Massimiliano Lagi
Av. Engº Domingos Ferreira, 2222 - 2° Andar - sala 201- Edf. Robert Gran
51010-030 Recife (PE)
Tel. (+55.81) 3466.4200 - Fax (+55.81) 3466.4320
e-mail: consolato.recife@esteri.it
www.italconsulrecife.org.br

Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro
Av. Presidente Antonio Carlos, 40 – 4º Andar
20020-010 Rio de Janeiro (RJ)
Tel. (+55.21) 2532.2146 - Fax. (+55.21) 2262.9017
e-mail: iicrio@iicrio.org.br
www.iicrio.org.br

Istituto Italiano di Cultura di San Paolo – I
R. Frei Caneca, 1071
01307-003 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 3285.6933 - Fax. (+55.11) 3287.0516
e-mail: iicsp@iicsp.org
www.iicsp.org

                                                                           23
Quadro Economico Generale del Brasile

Istituto Italiano di Cultura di San Paolo – II
Av. Higienópolis, 436
01238-000 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 3660-8888
e-mail: iicsp@iicsp.org
www.iicsp.org

ICE - Instituto Italiano para o Comércio Exterior
Av. Paulista, 1971 – 3º/4º andares
01311-300 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 2148.7250 - Fax. (+55.11) 2148.7251
e-mail: sanpaolo@sanpaolo.ice.it
www.ice.gov.it/estero2/sanpaolo/

ICE - Instituto Italiano para o Comércio Exterior
Punto di Corrispondenza di Curitiba
R. Marechal Deodoro, 630 – Sl. 204
80010-010 Curitiba (PR)
Tel. (+55.41) 3232.5476 - Fax. (+55.41) 232.5476
e-mail: icecuritiba@gmail.com

ICE - Instituto Italiano para o Comércio Exterior
Desk ICE a Rio de Janeiro
Av. Pres. Antônio Carlos, 40 – 8º andar – Centro
20020-010 Rio de Janeiro (RJ)
Tel. (+55.21) 2122.2180 - Fax. (+55.21) 2220.7113
e-mail: desk.ice.rj@gmail.com

Camere di Commercio

Câmara de Comércio Italiana para o Rio Grande do Sul
Av. Cristovão Colombo, 2240 – Cj. 801
90560-002 Porto Alegre (RS)
Tel. (+55.51) 3337.4575 - Fax. (+55.51) 3337.6638
e-mail: ccirs@ccirs.com.br
www.ccirs.com.br

Câmara de Comércio e Indústria Ítalo-Brasileira de Minas Gerais
Rua Senador Campos, 175 – Andar M – Nova Lima
34000-000 Belo Horizonte (MG)
Tel. (+55.31) 3287.2212 - Fax. (+55.31) 3287.5191
e-mail: info@italiabrasil.com.br
www.italiabrasil.com.br

Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio e Indústria de Rio de Janeiro
Av. Graça Aranha, 1 – 6º Andar
20030-002 Rio de Janeiro (RJ)
Tel. (+55.21) 2262-9141 - Fax (+55.21) 2262.2998
e-mail: info@camaraitaliana.com.br
www.camaraitaliana.com.br

                                                                    24
Quadro Economico Generale del Brasile

Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio e Indústria de São Paulo
Av. Paulista, 2073 - Conjunto Nacional – Ed. Horsa II – 24° andar
01311-940 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 3179.0130 - Fax (+55.11) 3179.0131
e-mail: italcam@italcam.com.br
www.italcam.com.br

Banche Italiane in Brasile
Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino
Al. Min. Rocha Azevedo, 456 – Cj. 41
01410-000 São Paulo (SP)
Tel.: (+55.11) 3063.0454 - Fax: (+55.11) 3063.3785
e-mail: bpbcvsp@dialdata.com.br

Unicredito
Av. Paulista, 925 - Cj. 141
01311-100 São Paulo (SP)
Tel.: (+55.11) 3287.9933 - Fax: (+55.11) 3287.9280
e-mail: unicred@unicreditosp.com.br

Istituto Bancario San Paolo di Torino
Av. Paulista, 1842 - Cj. 26 - T. Norte
01310-200 São Paulo (SP)
Tel.: (+55.11) 3288.4109 - Fax: (+55.11) 3283.0829
e-mail: sanpaoloimi@sanpaoloimi.com.br

Principali Enti Fieristici
Alcântara Machado Feiras de Negócios Ltda.
R. Amaral Gama, 333 – 11º Andar
02018-001 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 6283.5011 - Fax. (+55.11) 6950.8893 / 8859
e-mail: evaristo@nascimentoeventos.com.br
www.alcantara.com.br

Grupo Brasil Rio
R. Ministro Nelson Hungria, 239 – Cj. 04
05690-050 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 3759.7090 - Fax. (+55.11) 3759.7185
e-mail: falecom@fispal.com
www.fispal.com

EQUIPOTEL Feiras Edições e Promoções
R. Afonso Celso, 797
04119-060 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 5574.5166 - Fax. (+55.11) 5549.5043
e-mail: equipotel@equipotel.com.br
www.equipotel.com.br

                                                                    25
Quadro Economico Generale del Brasile

FENAC S/A – Feiras e Empreendimentos Turísticos
R. Araxá, 505
93334-000 Novo Hamburgo (RS)
Tel. (+55.51) 3587.3366 - Fax. (+55.51) 3587.3629
e-mail: comercial@fenac.com.br
www.fenac.com.br

FRANCAL Feiras e Empreendimentos
Av. Copacabana, 238 – 3º Andar – 18 do Forte Empresarial
06465-903 Barueri (SP)
Tel. (+55.11) 4689.3100 - Fax. (+55.11) 4191.0200
www.francal.com.br

Altri Enti Locali di interesse
FIESP – Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo
Av. Paulista, 1313
01311-923 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 3549.4499 - Fax. (+55.11) 3549.4570
e-mail: atendimento@fiesp.org.br
www.fiesp.org.br

ABIMAQ – Associazione dei Fabbricanti di Macchine
Av. Jabaquara, 2925
04045-902 São Paulo (SP)
Tel. (+55.11) 5582.6311 - Fax. (+55.11) 5582.6312
e-mail: webmaster@abimaq.org.br
www.abimaq.org.br

Siti web di interesse

Banca Centrale
www.bcb.gov.br

IBGE – Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica
www.ibge.gov.br

CNI – Confederazione Nazionale elle Industrie
www.cni.org.br
all’interno del sito della CNI si trovano i riferimenti di tutte le associazioni di categoria brasiliani.

ABIMAQ – Associazione Costruttori Brasiliani di Beni Strumentali
www.abimaq.org.br

ABNT – Associazione Brasiliana delle Norme Tecniche
www.abnt.org.br

                                                                                                            26
Quadro Economico Generale del Brasile

Fondazione e Business School Getulio Vargas
www.fgv.br

Università di San Paolo
www.usp.br

SEBRAE – Servizio di Appoggio alle Piccole e Medie Imprese
www.sebrae.com.br

BNDES – Banca Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale
www.bndes.gov.br

IPEA – Istituto Brasiliano per gli Studi Economici
www.ipea.gov.br

BOVESPA – Borsa di Valori di San Paolo
www.bovespa.com.br

SUFRAMA – Sovrintendenza per lo Sviluppo delle Amazzone
Ufficio Gestore della Zona Franca di Manaus
www.suframa.gov.br

MASP – Museu di Arte di San Paolo
www.masp.art.br

Biblioteca Nazionale
www.bn.br

ANATEC – Associazione Nazionale delle Case Editrici di Pubblicazioni Tecniche e Specializzate
www.anatec.org.br

ANER – Associazione Nazionale degli Editori di Riviste
www.aner.org.br

ABERT – Associazione Brasiliana TV e Radio
www.abert.org.br

TV Globo
www.tvglobo.com.br

Radio 89
www.89fm.com.br

Folha de São Paulo - quotidiano a spettro nazionale
www.uol.com.br/fsp

Quotidiano O Estado de São Paulo - quotidiano a spettro nazionale
www.estado.estadao.com.br

Quotidiano O Globo – quotidiano a spettro nazionale
www.oglobo.globo.com

                                                                                          27
Quadro Economico Generale del Brasile

Quotidiano Gazeta Mercantil - quotidiano economico a spettro nazionale
www.gazetamercantil.com.br

Quotidiano Valor Economico - quotidiano economico a spettro nazionale
www.valoronline.com.br

Banche    in Brasile:

       Banco do Brasil
       www.bb.com.br

       Banco Itaú
       www.itau.com.br

       Banco Real
       www.real.com.br

       Banco Bradesco
       www.bradesco.com.br

       Banco Nordeste
       www.bnb.gov.br

       Banco Santander
       www.santander.com.br

       Banco Sanfra
       www.safra.com.br

       Bank Boston
       www.bankboston.com.br

       Citibank
       www.citibank.com.br

       HSBC
       www.hsbc.com.br

Ministeri Brasiliani

   •   www.agricultura.gov.br (Ministero dell’Agricoltura ed Agropecuaria)
   •   www.cidades.gov.br (Ministero delle Città)
   •   www.mct.gov.br (Ministero della Scienza e Tecnologia)
   •   www.mc.gov.br (Ministero delle Comunicazioni)
   •   www.mda.gov.br (Ministero dello Sviluppo Agrario)

                                                                             28
Quadro Economico Generale del Brasile

  •   www.mdic.gov.br (Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero)
  •   www.educacao.gov.br (Ministero dell’Educazione)
  •   www.esporte.gov.br (Ministero del Deporto)
  •   www.fazenda.gov.br (Ministero dell’Economia)
  •   www.integraçao.gov.br (Ministero dell’Integrazione Nazionale)
  •   www.mj.gov.br (Ministero della Giustizia)
  •   www.mma.gov.br (Ministero per la Tutela dell’Ambiente)
  •   www.mme.gov.br (Ministero dell’Energia)
  •   www.planejamento.gov.br (Ministero della Pianificazione e Gestione)
  •   www.mpas.gov.br (Ministero della Previdenza Sociale)
  •   www.mre.gov.br (Ministero degli Affari Esteri)
  •   www.saude.gov.br (Ministero della Sanità)
  •   www.mte.gov.br (Ministero del Lavoro)
  •   www.transportes.gov.br (Ministero dei Trasporti)
  •   www.turismo.gov.br (Ministero del Turismo)

                                                                                 29
Puoi anche leggere