Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni

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Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Confusione mentale e
            delirium
               Mauro Ceroni
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
La confusione mentale

 Lamessa a punto del concetto di
 confusione mentale è merito dei neurologi
 francesi che nella II metà dell’800 hanno
 scorporato la confusione mentale dal
 capitolo generale delle Demenze. Vi ricordo
 che anche la schizofrenia era annoverata
 qui come dementia precox (Kraepelin)
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Un’osservazione stupefacente
   La coscienza, termine usato da Cartesio per indicare
    l’essenza dell’umano, quel punto che appariva ai suoi
    occhi ancora più stupefacente ed evidente del cosmo
    (inizio del razionalismo e dell’epoca moderna) più viene
    studiata e più appare inestricabilmente unita al corpo
    vivente in cui solo si attua, al cervello in particolare
   Essa si altera esclusivamente per affezioni organiche e
    mai per malattie psichiche
   Infatti, il rilievo di confusione mentale, alterazione
    qualitativa o di torpore psichico, alterazione quantitativa,
    impone al neurologo la necessità di cercarne la causa
    organica
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Eziopatogenesi

   L’eziopatogenesi dei disturbi della coscienza è
    riconducibile a 3 ordini causali:
     Intossicazione   esogena
     Intossicazioneendogena: dismetabolismo, carenza
      vitaminica, endocrinopatia
     Lesione   cerebrale di qualsivoglia natura
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Notazioni semeiologiche

   La coscienza è definibile in termini semeiologici
    neurologici come la funzione superiore più vasta e
    larga di tutte, quella che permette lo svolgimento
    di tutte le altre
   Pertanto per poterla diagnosticare occorre
    escludere che i disturbi delle funzioni superiori o
    cognitive osservati possano essere completamente
    spiegati dall’alterazione di una funzione cognitiva
    più ristretta
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Notazioni semeiologiche

   Un tipico esempio di errore diagnostico in questo senso è
    quello di formulare una diagnosi di confusione mentale nel
    caso di una sindrome amnestica korsakowiana: il malato è
    disorientato nel tempo, ma non nello spazio e presenta
    confabulazione nel tentativo di mascherare il deficit
    mnesico dei fatti recenti
   La sintomatologia è pienamente spiegabile sulla base di
    una lesione bilaterale del circuito di Papez con la perdita
    della memoria dei fatti recenti. Il paziente non è confuso.
    La sindrome di Korakow può conseguire al delirium
    tremens
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Analisi fenomenologica della confusione
mentale: Prof Savoldi

 «Gli
     aspetti fondamentali dello stato
 confusionale sono costituiti dal
 disorientamento temporo-spaziale e
 dal delirio onirico»
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Nel disorientamento temporo-spaziale il soggetto
    perde le coordinate temporali e spaziali, vale a dire
    perde la naturalezza di poter dire "io sono qui adesso".
    Il flusso temporale del confuso si riduce ad una
    semplice successione di istanti gli uni indipendenti
    dagli altri. Gli stati psichici non si fondono più gli uni
    con gli altri, ma si sovrappongono, pertanto
    l’esperienza del soggetto perde l’aspetto unitario e
    diventa frammentaria»
Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
Analisi fenomenologica della confusione
mentale

 «Ilmalato non sa più in quale anno, in
  quale mese, in quale giorno, in quale
  parte del giorno viva; non sa più dove si
  trova. Questo stato di smarrimento è in
  parte correlato non solo ai disturbi
  percettivi, ma anche e soprattutto alla
  compromissione della memoria»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale

«L'altrosintomo fondamentale è
 rappresentato dal delirio onirico.
 Lasègue definì il delirio onirico
 come uno stato sognante, o
 meglio, come un sogno
 patologico»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale

 Ilconfuso però non dorme, anche se il
  suo stato di vigilanza è compromesso e
  perciò sembra avvicinarsi a quello del
  sonno, senza tuttavia identificarsi con
  esso: la sua motricità è conservata e
  talvolta persino accentuata
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Il confuso vive la sua esperienza con espressioni
    motorie (atteggiamenti, movimenti, mimica,
    affaccendamento, agitazione) e con espressioni verbali
    (talvolta cerca di raccontare ciò che vive) più o meno
    adeguate. ….. il paziente vive l'esperienza
    confusionale come sforzo, nel senso che percepisce se
    stesso nell’atto di compiere uno sforzo: pertanto, il
    soggetto non si comporta passivamente, ma in modo
    attivo; ovviamente, si tratta di uno sforzo impotente»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Lo stato confuso onirico è correlato con una
    compromissione della vigilanza più profonda di quella
    del sogno e qualitativamente diversa (l'EEgramma è di
    solito rallentato). Mentre l'esperienza del sogno può
    essere ricordata, raccontata come una storia,
    l'esperienza vissuta nel corso dello stato confusionale
    viene quasi completamente dimenticata in quanto
    sfugge, in gran parte, alla presa della memoria»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «La storia vissuta nel sogno ha una sua
    sequenza temporale, anche se rudimentale e
    non lineare, e mentre nel sogno c'è un prima e
    un dopo, nel vissuto confusionale la
    percezione del tempo è annientata e i
    frammenti dell'esperienza sono fuori da ogni
    scansione temporale e non possono mai
    diventare una storia»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Le cose del mondo si danno ancora al soggetto
    seppure deformate e l'orizzonte percettivo, anche se
    distorto, non appare sempre ristretto. Muta, invece, il
    rapporto tra le cose percepite e le cose immaginate: il
    flusso percettivo si mescola a quello immaginativo così
    che le percezioni delle cose si embricano, in modo
    inestricabile, con le immagini mentali ed il soggetto
    non è più in grado di distinguere il reale
    dall'immaginario e l'immaginario dal reale, in un caos
    percettivo fantastico»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Il tempo vissuto è turbato, il confuso esperisce
    sentimenti di arresto o di accelerazione del
    tempo. Il tempo dell'onirismo, in quanto durata
    interiore o fusione dei vari istanti, si frammenta:
    il passato non si prolunga più nel presente oppure
    lo invade in modo massivo, né il presente è
    gravido del futuro; pertanto, l'ordine cronologico
    degli avvenimenti è compromesso, il malato
    perde la prospettiva temporale»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Lo spazio vissuto è del pari coinvolto nel
    disordine generale. … Nell'onirismo, lo spazio
    perde ogni carattere neutro, oggettivo e diventa
    il luogo di infinite mutazioni e partecipazioni. Lo
    spazio non è più lo sfondo omogeneo degli
    oggetti, ma una realtà animata. Lo spazio nel
    delirio onirico perde le sue fibre e si allentano i
    legami con le forze di struttura e di coerenza
    geometriche»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Nell'esperienza confuso-onirica i rapporti reciproci
    con le cose che, nello stato normale, sono dominati
    dalla vicinanza e dalla lontananza delle cose stesse,
    sono alterati e mutevoli Il mondo si presenta al
    confuso come fluido e animato, pulsante e il rapporto
    io-mondo è invaso da un magma psichico e sottratto
    al controllo razionale anche in virtù
    dell’esasperazione del tono emozionale. La posizione
    stessa del soggetto (il qui, adesso) è coinvolta nel
    disordine spaziale. Questi dati costituiscono l’essenza
    del fenomeno confusionale, il senso caratteristico, la
    stimmung specifica»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Lo spazio personale si confonde con lo spazio
    generale, le frontiere dell'Io diventano labili e
    fluttuanti, il corpo si deforma o si espande, l'io si
    rattrappisce. Il confuso può esperire fenomeni di
    divisione tra corpo e mente, può scindersi,
    prendere le distanze da sè e vedere se stesso,
    come accade, talvolta, nelle esperienze indotte
    dall'acido lisergico oppure può esperire la
    dissoluzione dei legami tra sè e il mondo abituale
    tra sé e il cosmo»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «La persona del confuso diventa labile, instabile, si
    dissolve e si ricompone. Questo fenomeno consiste nella
    perdita della capacità spontanea di poter dire io, riferito
    a ciò che si è, si fa, si dice, si pensa, si ha. Queste
    situazioni, riscontrabili nel corso di stati confuso-onirici di
    origine tossica o infettiva, possono rassomigliare a quei
    fenomeni che si manifestano durante esperienze mistiche
    individuali o collettive contraddistinte da fenomeni di
    annullamento del corpo, di espansione della coscienza, di
    divisione dell'io»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Il confuso non assume un'altra logica, ma esperisce vere
    e proprie fusioni emozionali alle quali la coscienza
    partecipa nella sua totalità indifferenziata. Come
    abbiamo detto in precedenza, nel delirio onirico il
    soggetto perde la capacità di distinguere ciò che è
    percepito da ciò che è immaginato e non è in grado di
    discriminare la percezione dall'immaginario o dalla
    allucinazione. A questo proposito va notato un fatto di
    importanza fondamentale: gli schizofrenici, invece, sanno
    distinguere con precisione le loro allucinazioni (anche se
    ad esse è attribuito valore di realtà) dalle loro percezioni»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «L'onirismo è quasi sempre una esperienza di visualizzazione che
    assorbe completamente lo sguardo del soggetto che è attore e
    spettatore ad un tempo. Il soggetto rimane affascinato dal fluire
    caleidoscopico delle immagini. La loro concatenazione scenica è
    animata da significati affettivi spesso intensi: il mondo del confuso è
    un mondo drammatico di azioni, di forze, di potenze in conflitto.
    Percezioni ed immagini sono impregnate di qualità emotive: tutto ciò
    che è visto, sentito, immaginato, è immerso in una particolare
    atmosfera di angoscia, di terrore, di dolore, di depressione, molto
    più raramente di eccitamento e di gioia. Angoscia, perplessità,
    terrore sono indotti dal dubbio di aver perduto ogni punto di
    riferimento esistenziale»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Il sortilegio di cui è prigioniero il confuso può essere
    inteso come esperienza di quella intenzionalità cieca che
    lega le immagini liberate degli strati più profondi della
    psiche dove si trovano le struttura più arcaiche e da cui
    prendono origine gli impulsi, gli affetti primordiali che
    sono fonte della paura, dell'avidità, del principio del
    piacere. Per questo motivo, noi diciamo che il confuso
    vive lo spettacolo come attore e come spettatore, egli
    diventa ciò che vive e ciò che vede. In effetti, il delirio
    onirico è quasi sempre una visualizzazione dell'esperienza
    in quanto assorbe totalmente lo sguardo del malato»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Il soggetto che vive l'esperienza dell'onirismo
    perde la capacità di dirigere la propria attenzione
    in modo tematico (attenzione conativa). La
    coscienza ha perduto il suo nucleo attentivo e
    l'inerenza primo-piano/sfondo si dissolve in un
    sistema sincretico dove i vari orizzonti si
    collocano sullo stesso piano e dove le varie
    strutture della coscienza si compenetrano
    reciprocamente»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Questo mondo onirico, sostituto del mondo
    reale, è sempre presente, senza alcuna possibilità
    di essere neutralizzato dalla riflessione che
    potrebbe sottrarre il soggetto al dominio
    vertiginoso di una esperienza così alienante.
    Identificandosi con il flusso del vissuto che lo
    travolge, il soggetto perde ogni possibilità di
    essere nel mondo, di essere con gli altri, di
    essere per sé»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Il soggetto della coscienza destrutturata è solo,
    ma vive con un se stesso quasi del tutto
    scomparso. Infatti non vi è nulla di più personale
    di uno stato confuso onirico, nulla vi è di più
    solipsistico, nulla racchiude un essere umano in
    una solitudine irrimediabile più della confusione
    mentale, nulla è così alieno dall'essere condiviso,
    penetrato, compreso dagli altri; l'io confuso ha
    perso la possibilità di trascendere le proprie
    esperienze»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Lo stato confuso-onirico lo possiamo pertanto definire
    come la realizzazione di un immaginario chiuso dal quale
    il soggetto non può uscire e di cui è impossibile assumere
    un determinato punto di vista riflessivo. In questo stato,
    la coscienza non può determinarsi da sè a riflettere: essa
    è trascinata dalla sua stessa caduta e continua ad
    afferrare immagini, in quanto essa è incapace di afferrare
    la realtà. Avendo perduto quasi completamente la
    funzione del reale, la coscienza, tutto quello che pensa,
    tutto quello che sente e quel poco che percepisce, non
    può sentirlo, né pensarlo, né percepirlo che sotto forma di
    immagini»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale

 «Ilconfuso è bloccato in un universo
  chiuso, è con sè secondo una modalità
  implicita e inconsapevole e non può
  prendere le distanze da sé. Vi è,
  nonostante l'apparente contraddizione in
  termini, una sorta di alienazione in sè
  stesso, in cui la coscienza continua a
  intenzionare i suoi oggetti fantasmatici»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale

 «Privodelle coordinate esistenziali di
 riferimento quotidiano, il confuso è avvolto
 nel proprio errore, non può spezzare il
 cerchio (Teufelkreis), non può
 autocorreggersi e pertanto è consegnato
 inerme alle potenze della distruzione, alla
 circolarità perversa del processo morboso»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «A questo punto, sembra opportuno parlare
    dell'onirismo professionale che spesso si osserva
    nelle sindromi da astinenza da alcool o da
    barbiturici: il delirium tremens. L'onirismo
    professionale è così definito dai clinici francesi
    perché nel corso di questa esperienza il malato
    mima, con notevole espressività ed efficacia, i
    gesti abituali del suo lavoro quotidiano, gesti che
    il soggetto compie con partecipazione affettiva e
    con una certa precisione»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Quale significato si cela in questa pantomima lavorativa
    che sembra coinvolgere profondamente l'affettività del
    malato? La ripetizione da parte del soggetto degli
    atteggiamenti e dei gesti del lavoro quotidiano,
    l'affaccendamento ansioso che contraddistingue questa
    mimica possono essere intesi come dei tentativi, messi in
    atto dal confuso, che vive il crollo del suo mondo e la
    perdita di tutte le trame esistenziali, di ricostruire quel
    mondo e di recuperare quelle coordinate per colmare
    l'abisso dell'esistenza che gli si è spalancato dinanzi»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Con i gesti della fatica, che è una delle
    esperienze più concrete e più dure dell'esistenza,
    la coscienza tenta di uscire dalla situazione limite
    in cui è precipitata per recuperare la realtà, il
    mondo della vita, l'autenticità dell'essere nel
    mondo. Questo costituisce l’essenza del
    fenomeno dell’onirismo professionale, il senso
    peculiare, l’intenzionalità specifica»
Analisi fenomenologica della confusione
mentale
   «Questa interpretazione si fonda sul fatto che noi
    consideriamo il soggetto malato non solo come fenomeno
    biologico, ma come persona dotata di un carattere
    individuale, come un uomo nella totalità dei suoi
    problemi, in una modalità di esistenza diversa da quella
    dello stato di salute e della condizione di veglia e
    cerchiamo di coglierlo contro lo sfondo e con la struttura
    delle articolazioni dell'esistenza. Dobbiamo comportarci di
    fronte al paziente con comprensione, rispetto, stupore, di
    fronte alle infinite possibilità del soggetto»
Conclusioni

   Le manifestazioni analizzate sono relativamente indipendenti dalla eziologia
    del delirium, e si mantengono tali ogniqualvolta l’alterazione della coscienza
    si instaura
   La confusione mentale per sua natura tende ad essere episodica e a risolversi,
    soprattutto se i fattori eziologici vengono trattati: è importante rassicurare i
    familiari che la condizione è quasi sempre regredibile
   Vi ricordo che la confusione mentale può accadere come prima
    manifestazione di un iniziale decadimento mentale, non riconosciuto in
    precedenza, ma che predispone alla confusione
   Non è possibile porre con certezza la diagnosi di decadimento mentale, se
    prima non si tratta adeguatamente la confusione e non si attende che essa
    regredisca completamente
Confusione mentale e delirio

   Cambiamo tono e argomento e veniamo ad un aggiornamento su: delirium e
    demenza nell’epoca del covid
SARS-CoV-2, Elderly, and Brain
The study was conducted in Lombardy, the epicentre
of SARS-CoV-2 infection carrying 46% of the Italian
cases, during the peak of the first COVID-19 outbreak
Three-quarters of deaths occurring in the 70-79
(281%) and 80-89 (408%) age groups*
Also, the elderly with dementia affected by COVID-19
present almost 3 times higher mortality
(Hariyanto TI ’20)

                             SARS-CoV-2 causes cytokine storm (IL6,
                             IL1, TNF), inducing encephalopathic
                             phenomena
                             (Mao L ‘20; Zubair AS ‘20)
                            * Istituto Superiore di Sanità. Characteristics of COVID-19 patients dying in Italy report based on available data on
                                                                                                                                   May 7th, 2020
Dizziness, lethargy, and
                 psychomotor retardation may
                                                                        Hyperactiv
                 be part of the “Sickness                               e Delirium
                 Behaviour“: a nonspecific
                 cytokine-induced syndrome due
                 to the activation of innate
                 immunity (Dantzer R ‘02; Holmes C ‘11)

                           Delirium may be caused
                             by specific underlying
                             encephalitis. Delirium
                            frequently develops at
                           the beginning of COVID-
Sickness Behaviour             19 predicting worse
                                          prognosis
                                       (Kennedy M ‘20; Poloni TE ‘20)
COVID-19
1. Delirium represents the initial manifestation of
   COVID-19 in 368% in elderly with dementia
2. Delirium is strongly associated with mortality     The pathological confirmation of virus
   (p
What Does Neuropathology Show?

1)Vascular injuries, both ischemic or
  haemorrhagic, including macroscopic
  and microscopic lesions due to
  clotting alterations, endotheliitis or
  sudden blood pressure changes in
  critically ill patients
2)Inflammatory pictures, including                                                ?
  ADEM-like features and different patterns of
  immune-induced meningoencephalitis with a
  variety of meningeal-perivascular-                  Matschke ’20; Bryce C ’20; von Weyhern ‘20;
                                                 Jaunmuktane Z ’20; Kirshenbaum D ’20; Solomon
  parenchymal lymphomonocytic infiltrates                ‘20; Meinhardt J ’20; Al-Dalahmah O ’20;
                                                     Kantonen ’20; Reichard ’20; Myoung-Hwa ’20;
                                                  Kirshenbaum D ’20; Al-Sarraj S ’20; Deigendesch
                                                                                            N ‘20
What happens in the brains of the elderly
                                      affected by COVID-19?
Immune hyperactivation
involving the innate immune
systems inside the brain
                                                       AIM
(namely microglia) appears as a
key factor in the pathogenesis
of neurological damage,
particularly in elderly
individuals affected by                                      To describe COVID-19 neuropathology in
neurodegenerative phenomena                                  elderly, and to verify where and how SARS-
                                                             CoV-2 affects the inflammatory response in
recruiting inflammation                                      the brain and whether the inflammatory
Serrano-Pozo ’13; Santos ‘16; Hansen ’18; Felsky ‘19         changes are due to COVID-19 or pre-existent
                                                             neuropathology
Tino Emanuele Poloni & Valentina Medici, Matteo Moretti, Silvia Damiana Visonà, Alice Cirrincione,
Arenn Faye Carlos, Annalisa Davin, Stella Gagliardi, Orietta Pansarasa, Cristina Cereda, Livio
Tronconi, Antonio Guaita & Mauro Ceroni
- Abbiategrasso Brain Bank & Golgi-Cenci Foundation, Abbiategrasso-Milano (Italy)
- Institute of Forensic Medicine, University of Pavia (Italy)
- National Neurological Institute C. Mondino, Pavia (Italy)

COVID-19-RELATED NEUROPATHOLOGY AND
MICROGLIAL ACTIVATION IN ELDERLY WITH AND
WITHOUT DEMENTIA

June 3, 2021
COVID-19 Neuropathological Overview

H&E reveals diffuse cortical oedema (a), inflammatory
perivascular infiltrates (b), and micro nodules in the
basal ganglia (c) and hippocampus (d), which are also
identified with CD68 marker (e). LFB shows myelin
loss in the subcortical WM due to SVD (f). GFAP
reveals mild to moderate gliosis with frequent
reactive astrocytes (g, g’). GFAP enhancement in
astrocytic endfeet around blood vessels is a peculiar
picture (h). CD34 staining displays foci of abnormal
tuft-like capillary features, particularly frequent in
the pons (i, j). Rare foci of perivascular T-
lymphocytes (k) and B-lymphocytes (l) are identified
using anti-CD3 and anti-CD20 antibodies, respectively.
B-lymphocytes are also observed within some
inflammatory nodules (m). Rare SARS-Cov-2 positive
cells are detected only in the lower brainstem of a
single case (n, o).
Pictures of microglial activation
                    Comparison of the frontal cortex (a-d) and the subiculum
                    (e-h) of 2 AD cases (one AD/COVID-19 and one AD/non-
                    COVID) and a non-AD/non-COVID case. The AD/COVID-19
                    case shows amyloid and neuritic plaques (a, e), as well as
                    moderate to severe microglial activation and nodules in a
                    topographical distribution similar to that of the plaques (b,
                    f). This microglial activation does not appear different from
                    that seen in the AD/non-COVID case (c, g), while the same
                    areas in the non-AD/non-COVID case are clearly diverse,
                    with a normal microglial representation (d, h).

                                   Different     pictures   of    activated
                                   microglia (CD68+) in COVID-19 cases,
                                   including amoeboid cells, perivascular
                                   infiltrates and nodules in the olfactory
                                   bulb (i), frontal cortex (j, k),
                                   hippocampus (l, m), midbrain (n: red
                                   nucleus, o: detail of a nodule with
                                   neuronophagia in the upper right
                                   sector), pons (p: locus coeruleus q and
                                   r: (raphe nuclei), and medulla
                                   oblongata (s: area close to DMV).
A peculiar case in this series

Microglial activation and nodules in the the pons of a young asymptomatic SARS-
CoV-2 positive man who died in an accident. Inflammatory features are detectable
in the pons and, to a lesser extent, in some white matter areas of the frontal lobe.
Due to the absence of coexisting neurodegenerative lesions, neuroinflammation is
not present in the brain cortex: microglial reaction is case-specific and related to
the personal history
Microglial activation in COVID-19
            A                                                      B
                                                                       A. Microglial
                                                                          grading in
                                                                          COVID-19 and
                                                                          non-COVID
                                                                          cases per area
                                                                       B. A significant
                                                                          difference is
                                                                          present only
                                                                          considering the
Legend: Small circles and stars represent out values and far out          whole
values; FCGM, frontal cortical gray matter; FWM, frontal white
matter; HC, hippocampus; MB, midbrain; MO, medulla oblongata              brainstem
Microglial activation in the frontal cortex considering
the COVID-19 and dementia groups
                                         Comparison of average
                                         microglial grading in the
                                         frontal cortex of COVID-19
                                         cases, with or without
                                         Alzheimer’s dementia (AD),
                                         and of non-COVID cases
                                         with and without AD

                                         Cortical microglial
                                         activation is increased by
                                         Alzheimer’s
                                         neuropathology more than
                                         by COVID-19
Microglial activation and Braak stage in COVID-19
                             cases with delirium
                                       Through a tragic
In COVID-19 cases complicated by    "natural experiment “,
delirium there is significantly     SARS-CoV-2 is helping
greater microglial activation in    shed some light on the
the hippocampus                        neuropathology
                                    underlying behavioral
                                   symptoms and delirium,
                                      as signs of limbic
                                     system dysfunction,
                                      which seem to be
                                        related to both
                                                              Although not significant, there is
                                    degenerative load and
                                                             an association trend between the
                                    microglial boosting in
                                                                  precocity of delirium and the
                                      the hippocampus.
                                                                        severity of Braak stage
Microglial activation in AD

Scatter plot showing strong correlation between microglial activation (in frontal
     cortex and hippocampus) and amyloid-/TAU pathology in all 15 cases
COVID-19 encephalopathy: concluding remarks
•   Higher in cases with both Alzheimer’s pathology and COVID-19, cortical
    inflammatory changes are not related to COVID-19 per se but mostly to pre-
    existing neurodegeneration
•   Few viral traces (RNA and antigens) and scant lymphocytes argue against the
    presence of encephalitis and active viral replication within the CNS, and they
    do not suggest a neurotropism of SARS-CoV-2
•   The hallmarks of COVID-19 brains (compared to matched non-COVID brains):
    1. Microglial reinforcement is observed with a low number of lymphocytes – enhancement of
       innate immunity and suppression of adaptative immunity;
    2. The brainstem area is specifically affected by microglial hyperactivation in all COVID-19
       cases, regardless of the cognitive state – specific topographical phenomenon;
    3. COVID-19 patients with NCD and delirium show a microglial boosting in the hippocampus –
       microglial activation associated with TAU-pathology
•   The last two issues probably represent the neuropathological basis of the
    “COVID-19 encephalopathic syndrome” in the elderly
Delirium/comportamento/psicosi nelle
demenze
   Si tratta di un’ipotesi di lavoro da provare: i disturbi confusionali,
    comportamentali e psicotici che frequentemente si presentano nelle demenze
    e che costituiscono il problema più gravoso per l’assistenza ai pazienti,
    potrebbero essere legati alla gravità delle lesioni in determinate aree
    cerebrali quali i lobi limbici e i lobi frontali, piuttosto che a personalità
    premorbosa e predisposizione alla psicosi
Grazie della vostra pazienza nel
  seguirmi e nell’ascoltarmi!
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