Confusione mentale e delirium - Mauro Ceroni
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La confusione mentale Lamessa a punto del concetto di confusione mentale è merito dei neurologi francesi che nella II metà dell’800 hanno scorporato la confusione mentale dal capitolo generale delle Demenze. Vi ricordo che anche la schizofrenia era annoverata qui come dementia precox (Kraepelin)
Un’osservazione stupefacente La coscienza, termine usato da Cartesio per indicare l’essenza dell’umano, quel punto che appariva ai suoi occhi ancora più stupefacente ed evidente del cosmo (inizio del razionalismo e dell’epoca moderna) più viene studiata e più appare inestricabilmente unita al corpo vivente in cui solo si attua, al cervello in particolare Essa si altera esclusivamente per affezioni organiche e mai per malattie psichiche Infatti, il rilievo di confusione mentale, alterazione qualitativa o di torpore psichico, alterazione quantitativa, impone al neurologo la necessità di cercarne la causa organica
Eziopatogenesi L’eziopatogenesi dei disturbi della coscienza è riconducibile a 3 ordini causali: Intossicazione esogena Intossicazioneendogena: dismetabolismo, carenza vitaminica, endocrinopatia Lesione cerebrale di qualsivoglia natura
Notazioni semeiologiche La coscienza è definibile in termini semeiologici neurologici come la funzione superiore più vasta e larga di tutte, quella che permette lo svolgimento di tutte le altre Pertanto per poterla diagnosticare occorre escludere che i disturbi delle funzioni superiori o cognitive osservati possano essere completamente spiegati dall’alterazione di una funzione cognitiva più ristretta
Notazioni semeiologiche Un tipico esempio di errore diagnostico in questo senso è quello di formulare una diagnosi di confusione mentale nel caso di una sindrome amnestica korsakowiana: il malato è disorientato nel tempo, ma non nello spazio e presenta confabulazione nel tentativo di mascherare il deficit mnesico dei fatti recenti La sintomatologia è pienamente spiegabile sulla base di una lesione bilaterale del circuito di Papez con la perdita della memoria dei fatti recenti. Il paziente non è confuso. La sindrome di Korakow può conseguire al delirium tremens
Analisi fenomenologica della confusione mentale: Prof Savoldi «Gli aspetti fondamentali dello stato confusionale sono costituiti dal disorientamento temporo-spaziale e dal delirio onirico»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Nel disorientamento temporo-spaziale il soggetto perde le coordinate temporali e spaziali, vale a dire perde la naturalezza di poter dire "io sono qui adesso". Il flusso temporale del confuso si riduce ad una semplice successione di istanti gli uni indipendenti dagli altri. Gli stati psichici non si fondono più gli uni con gli altri, ma si sovrappongono, pertanto l’esperienza del soggetto perde l’aspetto unitario e diventa frammentaria»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Ilmalato non sa più in quale anno, in quale mese, in quale giorno, in quale parte del giorno viva; non sa più dove si trova. Questo stato di smarrimento è in parte correlato non solo ai disturbi percettivi, ma anche e soprattutto alla compromissione della memoria»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «L'altrosintomo fondamentale è rappresentato dal delirio onirico. Lasègue definì il delirio onirico come uno stato sognante, o meglio, come un sogno patologico»
Analisi fenomenologica della confusione mentale Ilconfuso però non dorme, anche se il suo stato di vigilanza è compromesso e perciò sembra avvicinarsi a quello del sonno, senza tuttavia identificarsi con esso: la sua motricità è conservata e talvolta persino accentuata
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Il confuso vive la sua esperienza con espressioni motorie (atteggiamenti, movimenti, mimica, affaccendamento, agitazione) e con espressioni verbali (talvolta cerca di raccontare ciò che vive) più o meno adeguate. ….. il paziente vive l'esperienza confusionale come sforzo, nel senso che percepisce se stesso nell’atto di compiere uno sforzo: pertanto, il soggetto non si comporta passivamente, ma in modo attivo; ovviamente, si tratta di uno sforzo impotente»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Lo stato confuso onirico è correlato con una compromissione della vigilanza più profonda di quella del sogno e qualitativamente diversa (l'EEgramma è di solito rallentato). Mentre l'esperienza del sogno può essere ricordata, raccontata come una storia, l'esperienza vissuta nel corso dello stato confusionale viene quasi completamente dimenticata in quanto sfugge, in gran parte, alla presa della memoria»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «La storia vissuta nel sogno ha una sua sequenza temporale, anche se rudimentale e non lineare, e mentre nel sogno c'è un prima e un dopo, nel vissuto confusionale la percezione del tempo è annientata e i frammenti dell'esperienza sono fuori da ogni scansione temporale e non possono mai diventare una storia»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Le cose del mondo si danno ancora al soggetto seppure deformate e l'orizzonte percettivo, anche se distorto, non appare sempre ristretto. Muta, invece, il rapporto tra le cose percepite e le cose immaginate: il flusso percettivo si mescola a quello immaginativo così che le percezioni delle cose si embricano, in modo inestricabile, con le immagini mentali ed il soggetto non è più in grado di distinguere il reale dall'immaginario e l'immaginario dal reale, in un caos percettivo fantastico»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Il tempo vissuto è turbato, il confuso esperisce sentimenti di arresto o di accelerazione del tempo. Il tempo dell'onirismo, in quanto durata interiore o fusione dei vari istanti, si frammenta: il passato non si prolunga più nel presente oppure lo invade in modo massivo, né il presente è gravido del futuro; pertanto, l'ordine cronologico degli avvenimenti è compromesso, il malato perde la prospettiva temporale»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Lo spazio vissuto è del pari coinvolto nel disordine generale. … Nell'onirismo, lo spazio perde ogni carattere neutro, oggettivo e diventa il luogo di infinite mutazioni e partecipazioni. Lo spazio non è più lo sfondo omogeneo degli oggetti, ma una realtà animata. Lo spazio nel delirio onirico perde le sue fibre e si allentano i legami con le forze di struttura e di coerenza geometriche»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Nell'esperienza confuso-onirica i rapporti reciproci con le cose che, nello stato normale, sono dominati dalla vicinanza e dalla lontananza delle cose stesse, sono alterati e mutevoli Il mondo si presenta al confuso come fluido e animato, pulsante e il rapporto io-mondo è invaso da un magma psichico e sottratto al controllo razionale anche in virtù dell’esasperazione del tono emozionale. La posizione stessa del soggetto (il qui, adesso) è coinvolta nel disordine spaziale. Questi dati costituiscono l’essenza del fenomeno confusionale, il senso caratteristico, la stimmung specifica»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Lo spazio personale si confonde con lo spazio generale, le frontiere dell'Io diventano labili e fluttuanti, il corpo si deforma o si espande, l'io si rattrappisce. Il confuso può esperire fenomeni di divisione tra corpo e mente, può scindersi, prendere le distanze da sè e vedere se stesso, come accade, talvolta, nelle esperienze indotte dall'acido lisergico oppure può esperire la dissoluzione dei legami tra sè e il mondo abituale tra sé e il cosmo»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «La persona del confuso diventa labile, instabile, si dissolve e si ricompone. Questo fenomeno consiste nella perdita della capacità spontanea di poter dire io, riferito a ciò che si è, si fa, si dice, si pensa, si ha. Queste situazioni, riscontrabili nel corso di stati confuso-onirici di origine tossica o infettiva, possono rassomigliare a quei fenomeni che si manifestano durante esperienze mistiche individuali o collettive contraddistinte da fenomeni di annullamento del corpo, di espansione della coscienza, di divisione dell'io»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Il confuso non assume un'altra logica, ma esperisce vere e proprie fusioni emozionali alle quali la coscienza partecipa nella sua totalità indifferenziata. Come abbiamo detto in precedenza, nel delirio onirico il soggetto perde la capacità di distinguere ciò che è percepito da ciò che è immaginato e non è in grado di discriminare la percezione dall'immaginario o dalla allucinazione. A questo proposito va notato un fatto di importanza fondamentale: gli schizofrenici, invece, sanno distinguere con precisione le loro allucinazioni (anche se ad esse è attribuito valore di realtà) dalle loro percezioni»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «L'onirismo è quasi sempre una esperienza di visualizzazione che assorbe completamente lo sguardo del soggetto che è attore e spettatore ad un tempo. Il soggetto rimane affascinato dal fluire caleidoscopico delle immagini. La loro concatenazione scenica è animata da significati affettivi spesso intensi: il mondo del confuso è un mondo drammatico di azioni, di forze, di potenze in conflitto. Percezioni ed immagini sono impregnate di qualità emotive: tutto ciò che è visto, sentito, immaginato, è immerso in una particolare atmosfera di angoscia, di terrore, di dolore, di depressione, molto più raramente di eccitamento e di gioia. Angoscia, perplessità, terrore sono indotti dal dubbio di aver perduto ogni punto di riferimento esistenziale»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Il sortilegio di cui è prigioniero il confuso può essere inteso come esperienza di quella intenzionalità cieca che lega le immagini liberate degli strati più profondi della psiche dove si trovano le struttura più arcaiche e da cui prendono origine gli impulsi, gli affetti primordiali che sono fonte della paura, dell'avidità, del principio del piacere. Per questo motivo, noi diciamo che il confuso vive lo spettacolo come attore e come spettatore, egli diventa ciò che vive e ciò che vede. In effetti, il delirio onirico è quasi sempre una visualizzazione dell'esperienza in quanto assorbe totalmente lo sguardo del malato»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Il soggetto che vive l'esperienza dell'onirismo perde la capacità di dirigere la propria attenzione in modo tematico (attenzione conativa). La coscienza ha perduto il suo nucleo attentivo e l'inerenza primo-piano/sfondo si dissolve in un sistema sincretico dove i vari orizzonti si collocano sullo stesso piano e dove le varie strutture della coscienza si compenetrano reciprocamente»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Questo mondo onirico, sostituto del mondo reale, è sempre presente, senza alcuna possibilità di essere neutralizzato dalla riflessione che potrebbe sottrarre il soggetto al dominio vertiginoso di una esperienza così alienante. Identificandosi con il flusso del vissuto che lo travolge, il soggetto perde ogni possibilità di essere nel mondo, di essere con gli altri, di essere per sé»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Il soggetto della coscienza destrutturata è solo, ma vive con un se stesso quasi del tutto scomparso. Infatti non vi è nulla di più personale di uno stato confuso onirico, nulla vi è di più solipsistico, nulla racchiude un essere umano in una solitudine irrimediabile più della confusione mentale, nulla è così alieno dall'essere condiviso, penetrato, compreso dagli altri; l'io confuso ha perso la possibilità di trascendere le proprie esperienze»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Lo stato confuso-onirico lo possiamo pertanto definire come la realizzazione di un immaginario chiuso dal quale il soggetto non può uscire e di cui è impossibile assumere un determinato punto di vista riflessivo. In questo stato, la coscienza non può determinarsi da sè a riflettere: essa è trascinata dalla sua stessa caduta e continua ad afferrare immagini, in quanto essa è incapace di afferrare la realtà. Avendo perduto quasi completamente la funzione del reale, la coscienza, tutto quello che pensa, tutto quello che sente e quel poco che percepisce, non può sentirlo, né pensarlo, né percepirlo che sotto forma di immagini»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Ilconfuso è bloccato in un universo chiuso, è con sè secondo una modalità implicita e inconsapevole e non può prendere le distanze da sé. Vi è, nonostante l'apparente contraddizione in termini, una sorta di alienazione in sè stesso, in cui la coscienza continua a intenzionare i suoi oggetti fantasmatici»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Privodelle coordinate esistenziali di riferimento quotidiano, il confuso è avvolto nel proprio errore, non può spezzare il cerchio (Teufelkreis), non può autocorreggersi e pertanto è consegnato inerme alle potenze della distruzione, alla circolarità perversa del processo morboso»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «A questo punto, sembra opportuno parlare dell'onirismo professionale che spesso si osserva nelle sindromi da astinenza da alcool o da barbiturici: il delirium tremens. L'onirismo professionale è così definito dai clinici francesi perché nel corso di questa esperienza il malato mima, con notevole espressività ed efficacia, i gesti abituali del suo lavoro quotidiano, gesti che il soggetto compie con partecipazione affettiva e con una certa precisione»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Quale significato si cela in questa pantomima lavorativa che sembra coinvolgere profondamente l'affettività del malato? La ripetizione da parte del soggetto degli atteggiamenti e dei gesti del lavoro quotidiano, l'affaccendamento ansioso che contraddistingue questa mimica possono essere intesi come dei tentativi, messi in atto dal confuso, che vive il crollo del suo mondo e la perdita di tutte le trame esistenziali, di ricostruire quel mondo e di recuperare quelle coordinate per colmare l'abisso dell'esistenza che gli si è spalancato dinanzi»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Con i gesti della fatica, che è una delle esperienze più concrete e più dure dell'esistenza, la coscienza tenta di uscire dalla situazione limite in cui è precipitata per recuperare la realtà, il mondo della vita, l'autenticità dell'essere nel mondo. Questo costituisce l’essenza del fenomeno dell’onirismo professionale, il senso peculiare, l’intenzionalità specifica»
Analisi fenomenologica della confusione mentale «Questa interpretazione si fonda sul fatto che noi consideriamo il soggetto malato non solo come fenomeno biologico, ma come persona dotata di un carattere individuale, come un uomo nella totalità dei suoi problemi, in una modalità di esistenza diversa da quella dello stato di salute e della condizione di veglia e cerchiamo di coglierlo contro lo sfondo e con la struttura delle articolazioni dell'esistenza. Dobbiamo comportarci di fronte al paziente con comprensione, rispetto, stupore, di fronte alle infinite possibilità del soggetto»
Conclusioni Le manifestazioni analizzate sono relativamente indipendenti dalla eziologia del delirium, e si mantengono tali ogniqualvolta l’alterazione della coscienza si instaura La confusione mentale per sua natura tende ad essere episodica e a risolversi, soprattutto se i fattori eziologici vengono trattati: è importante rassicurare i familiari che la condizione è quasi sempre regredibile Vi ricordo che la confusione mentale può accadere come prima manifestazione di un iniziale decadimento mentale, non riconosciuto in precedenza, ma che predispone alla confusione Non è possibile porre con certezza la diagnosi di decadimento mentale, se prima non si tratta adeguatamente la confusione e non si attende che essa regredisca completamente
Confusione mentale e delirio Cambiamo tono e argomento e veniamo ad un aggiornamento su: delirium e demenza nell’epoca del covid
SARS-CoV-2, Elderly, and Brain The study was conducted in Lombardy, the epicentre of SARS-CoV-2 infection carrying 46% of the Italian cases, during the peak of the first COVID-19 outbreak Three-quarters of deaths occurring in the 70-79 (281%) and 80-89 (408%) age groups* Also, the elderly with dementia affected by COVID-19 present almost 3 times higher mortality (Hariyanto TI ’20) SARS-CoV-2 causes cytokine storm (IL6, IL1, TNF), inducing encephalopathic phenomena (Mao L ‘20; Zubair AS ‘20) * Istituto Superiore di Sanità. Characteristics of COVID-19 patients dying in Italy report based on available data on May 7th, 2020
Dizziness, lethargy, and psychomotor retardation may Hyperactiv be part of the “Sickness e Delirium Behaviour“: a nonspecific cytokine-induced syndrome due to the activation of innate immunity (Dantzer R ‘02; Holmes C ‘11) Delirium may be caused by specific underlying encephalitis. Delirium frequently develops at the beginning of COVID- Sickness Behaviour 19 predicting worse prognosis (Kennedy M ‘20; Poloni TE ‘20)
COVID-19 1. Delirium represents the initial manifestation of COVID-19 in 368% in elderly with dementia 2. Delirium is strongly associated with mortality The pathological confirmation of virus (p
What Does Neuropathology Show? 1)Vascular injuries, both ischemic or haemorrhagic, including macroscopic and microscopic lesions due to clotting alterations, endotheliitis or sudden blood pressure changes in critically ill patients 2)Inflammatory pictures, including ? ADEM-like features and different patterns of immune-induced meningoencephalitis with a variety of meningeal-perivascular- Matschke ’20; Bryce C ’20; von Weyhern ‘20; Jaunmuktane Z ’20; Kirshenbaum D ’20; Solomon parenchymal lymphomonocytic infiltrates ‘20; Meinhardt J ’20; Al-Dalahmah O ’20; Kantonen ’20; Reichard ’20; Myoung-Hwa ’20; Kirshenbaum D ’20; Al-Sarraj S ’20; Deigendesch N ‘20
What happens in the brains of the elderly affected by COVID-19? Immune hyperactivation involving the innate immune systems inside the brain AIM (namely microglia) appears as a key factor in the pathogenesis of neurological damage, particularly in elderly individuals affected by To describe COVID-19 neuropathology in neurodegenerative phenomena elderly, and to verify where and how SARS- CoV-2 affects the inflammatory response in recruiting inflammation the brain and whether the inflammatory Serrano-Pozo ’13; Santos ‘16; Hansen ’18; Felsky ‘19 changes are due to COVID-19 or pre-existent neuropathology
Tino Emanuele Poloni & Valentina Medici, Matteo Moretti, Silvia Damiana Visonà, Alice Cirrincione, Arenn Faye Carlos, Annalisa Davin, Stella Gagliardi, Orietta Pansarasa, Cristina Cereda, Livio Tronconi, Antonio Guaita & Mauro Ceroni - Abbiategrasso Brain Bank & Golgi-Cenci Foundation, Abbiategrasso-Milano (Italy) - Institute of Forensic Medicine, University of Pavia (Italy) - National Neurological Institute C. Mondino, Pavia (Italy) COVID-19-RELATED NEUROPATHOLOGY AND MICROGLIAL ACTIVATION IN ELDERLY WITH AND WITHOUT DEMENTIA June 3, 2021
COVID-19 Neuropathological Overview H&E reveals diffuse cortical oedema (a), inflammatory perivascular infiltrates (b), and micro nodules in the basal ganglia (c) and hippocampus (d), which are also identified with CD68 marker (e). LFB shows myelin loss in the subcortical WM due to SVD (f). GFAP reveals mild to moderate gliosis with frequent reactive astrocytes (g, g’). GFAP enhancement in astrocytic endfeet around blood vessels is a peculiar picture (h). CD34 staining displays foci of abnormal tuft-like capillary features, particularly frequent in the pons (i, j). Rare foci of perivascular T- lymphocytes (k) and B-lymphocytes (l) are identified using anti-CD3 and anti-CD20 antibodies, respectively. B-lymphocytes are also observed within some inflammatory nodules (m). Rare SARS-Cov-2 positive cells are detected only in the lower brainstem of a single case (n, o).
Pictures of microglial activation Comparison of the frontal cortex (a-d) and the subiculum (e-h) of 2 AD cases (one AD/COVID-19 and one AD/non- COVID) and a non-AD/non-COVID case. The AD/COVID-19 case shows amyloid and neuritic plaques (a, e), as well as moderate to severe microglial activation and nodules in a topographical distribution similar to that of the plaques (b, f). This microglial activation does not appear different from that seen in the AD/non-COVID case (c, g), while the same areas in the non-AD/non-COVID case are clearly diverse, with a normal microglial representation (d, h). Different pictures of activated microglia (CD68+) in COVID-19 cases, including amoeboid cells, perivascular infiltrates and nodules in the olfactory bulb (i), frontal cortex (j, k), hippocampus (l, m), midbrain (n: red nucleus, o: detail of a nodule with neuronophagia in the upper right sector), pons (p: locus coeruleus q and r: (raphe nuclei), and medulla oblongata (s: area close to DMV).
A peculiar case in this series Microglial activation and nodules in the the pons of a young asymptomatic SARS- CoV-2 positive man who died in an accident. Inflammatory features are detectable in the pons and, to a lesser extent, in some white matter areas of the frontal lobe. Due to the absence of coexisting neurodegenerative lesions, neuroinflammation is not present in the brain cortex: microglial reaction is case-specific and related to the personal history
Microglial activation in COVID-19 A B A. Microglial grading in COVID-19 and non-COVID cases per area B. A significant difference is present only considering the Legend: Small circles and stars represent out values and far out whole values; FCGM, frontal cortical gray matter; FWM, frontal white matter; HC, hippocampus; MB, midbrain; MO, medulla oblongata brainstem
Microglial activation in the frontal cortex considering the COVID-19 and dementia groups Comparison of average microglial grading in the frontal cortex of COVID-19 cases, with or without Alzheimer’s dementia (AD), and of non-COVID cases with and without AD Cortical microglial activation is increased by Alzheimer’s neuropathology more than by COVID-19
Microglial activation and Braak stage in COVID-19 cases with delirium Through a tragic In COVID-19 cases complicated by "natural experiment “, delirium there is significantly SARS-CoV-2 is helping greater microglial activation in shed some light on the the hippocampus neuropathology underlying behavioral symptoms and delirium, as signs of limbic system dysfunction, which seem to be related to both Although not significant, there is degenerative load and an association trend between the microglial boosting in precocity of delirium and the the hippocampus. severity of Braak stage
Microglial activation in AD Scatter plot showing strong correlation between microglial activation (in frontal cortex and hippocampus) and amyloid-/TAU pathology in all 15 cases
COVID-19 encephalopathy: concluding remarks • Higher in cases with both Alzheimer’s pathology and COVID-19, cortical inflammatory changes are not related to COVID-19 per se but mostly to pre- existing neurodegeneration • Few viral traces (RNA and antigens) and scant lymphocytes argue against the presence of encephalitis and active viral replication within the CNS, and they do not suggest a neurotropism of SARS-CoV-2 • The hallmarks of COVID-19 brains (compared to matched non-COVID brains): 1. Microglial reinforcement is observed with a low number of lymphocytes – enhancement of innate immunity and suppression of adaptative immunity; 2. The brainstem area is specifically affected by microglial hyperactivation in all COVID-19 cases, regardless of the cognitive state – specific topographical phenomenon; 3. COVID-19 patients with NCD and delirium show a microglial boosting in the hippocampus – microglial activation associated with TAU-pathology • The last two issues probably represent the neuropathological basis of the “COVID-19 encephalopathic syndrome” in the elderly
Delirium/comportamento/psicosi nelle demenze Si tratta di un’ipotesi di lavoro da provare: i disturbi confusionali, comportamentali e psicotici che frequentemente si presentano nelle demenze e che costituiscono il problema più gravoso per l’assistenza ai pazienti, potrebbero essere legati alla gravità delle lesioni in determinate aree cerebrali quali i lobi limbici e i lobi frontali, piuttosto che a personalità premorbosa e predisposizione alla psicosi
Grazie della vostra pazienza nel seguirmi e nell’ascoltarmi!
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