VIA PADOVA E UNA VISITA GUIDATA TRA ARTE, MURALES, ATMOSFERE MULTIETNICHE E LUOGHI DELLA RIGENERAZIONE URBANA

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VIA PADOVA E UNA VISITA GUIDATA TRA ARTE, MURALES, ATMOSFERE MULTIETNICHE E LUOGHI DELLA RIGENERAZIONE URBANA
23 SETTEMBRE 2021

CONOSCERE
MILANO

VIA PADOVA E
CIMIANO
UNA VISITA GUIDATA TRA
ARTE, MURALES, ATMOSFERE
MULTIETNICHE E LUOGHI DELLA
RIGENERAZIONE URBANA
VIA PADOVA E CIMIANO                                       1

Via Padova e Cimiano
in breve
Tra Turro, Cimiano, Rottole e Crescenzago si
inserisce una porzione di città che negli ultimi
anni si sta radicalmente trasformando in una
zona dove l'archeologia industriale, riconvertita in
nuovi usi creativi, dialoga costantemente con i
caseggiati e le cascine della Vecchia Milano e il
frenetico melting pot di lingue e culture che
caratterizza Via Padova, vera e propria arteria che
ricuce passato e futuro. Tra la fine dell'800 e gli
inizi del '900 questi quartieri rappresentavano
dei comuni e frazioni autonomi dalla città di
Milano e avevano una vocazione prettamente
agricola grazie anche alle rogge, ai canali e al
vicino Naviglio della Martesana che con le sue
acque ha affascinato molti nobili del '700 che
qui    vi   edificarono        le    loro    residenze      di
villeggiatura. Un classico esempio sono le ville De
Ponti, risalente al secolo XIX, (con una filanda
all'interno del giardino), Lecchi (secolo XVIII),
Brasca, Pallavicini, Petrovic (secolo XIX). All'epoca
quest'area, conosciuta come "Riviera di Milano",
era considerata di qualità, con i terreni coltivati a
cereali e gelsi. La zona è infatti descritta come un
importante luogo di vacanza in una guida
turistica del XIX secolo: "[...] usciti dalla sontuosa
barriera    di   Porta    Orientale          ci   inoltriamo
sull’ampio       stradone           che     va    diritto   a
Crescenzago (Crescentii Ager ), ed ivi troviamo
sulla sinistra il Naviglio della Martesana, che
verso Milano discende, sull’opposta sponda del
quale sorgono vari begli edifici e giardini ai quali
il frequente cammino e la vicinanza della città
raddoppia il pregio" (Nuovissima guida dei
viaggiatori in Italia,1834).
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Con l'arrivo della ferrovia e l'annessione di queste
aree al Comune di Milano, il territorio ha iniziato a
trasformarsi radicalmente accogliendo industrie,
nuovi abitanti e residenze di carattere popolare.
Lungo Via Padova, realizzata intorno al 1825, si
sono quindi sviluppate una serie di stratificazioni
urbane,     sociali     e   culturali       spesso    in
contraddizione tra loro ma che tuttavia riescono a
convivere nonostante i loro chiaroscuri. Qui infatti
l'identità operaia e multietnica si affianca a quella
creativa che da NoLo si sta diffondendo anche
nelle altre aree adiacenti. Troviamo quindi opere
di street art accanto alle case popolari, industrie
riconvertite in gallerie d'arte insieme a luoghi di
condivisione    e     aggregazione      e   quelli   che
rievocano invece la Milano di una volta. Tali
connotati rendono quindi questo pezzo di città
un esempio perfetto delle dinamiche urbane
contemporanee che hanno l'obiettivo di costruire
una identità comune creando spazi di dialogo e
confronto che spesso nascono dalle attività
creative e culturali.
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                      I LUOGHI

                      1   ASSAB ONE                             6 CASCINA TURRO

                          CASE POPOLARI DI VIA                       MURALES DI VIA
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                          CESANA E MURALE LUPO                       PONTANO
                          CIRCOLO BOCCIOFILO
                      3                                         8    ORTI DI VIA PADOVA
                          PIERO CACCIALANZA
                                                                     MURALE DI DANTE DI
                      4 LIBRERIA COVO DELLA LADRA               9 BORIS VELIZ

                      5 PIAZZA DEL GOVERNO                     10 EX CONVITTO PARCO
                          PROVVISORIO                                TROTTER
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01      ASSAB ONE
        Assab One è una organizzazione no profit fondata nel 2002 da Elena Quarestani,
        editrice e giornalista pubblicista, con un duplice obiettivo: offrire agli artisti uno
        spazio innovativo di ricerca artistica ed espressione e dare al pubblico l'occasione di
        relazionarsi direttamente con i processi artistici. Ad Assab One si producono mostre,
        si organizzano eventi culturali, visite guidate ed inoltre è attivo un servizio di bike
        sharing per per esplorare i dintorni di Via Padova. Oltre agli spazi espositivi si può
        accedere ad una biblioteca, sita al primo piano, dove si trovano più di 800 libri e
        periodici specializzati nel campo delle arti, molti dei quali stampati proprio quando
        Assab one era la GEA – Grafiche Editoriali Ambrosiane, che per quarant'anni ha avuto
        sede qui. La vocazione industriale dell'edificio, con la sua tipica struttura, è stata
        inoltre conservata intervenendo soltanto con una logica di tipo conservativo. Infine il
        nome dello spazio è quello della via e del numero civico in cui è ubicato ed Assab,
        nome di un porto africano, rimanda così al vivace melting pot di culture che
        caratterizza i dintorni di Via Padova.

        SITO WEB: www.assab-one.org FB: @viaassab1 IG: @assabone

02      CASE POPOLARI DI VIA CESANA
        Il quartiere popolare delimitato dalle Vie Cesana, Palmanova e Tarabella, oggi è
        conosciuto come Quartiere Palmanova, Situato nella zona a nord-est della città, in
        un’area che si sviluppa tra Turro, Crescenzago e Lambrate, negli anni '40 presentava
        ancora vasti e numerosi territori agricoli. Il complesso, progettato dall’ing. Gaetano
        Angilella, è composto da 446 alloggi ed è stato realizzato nel 1941 dall’Istituto Fascista
        Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Milano, su incarico del Comune di
        Milano. Esso venne studiato dall’Istituto unitamente ad altri due nuovi complessi di
        case popolari costruiti nel medesimo periodo: il Quartiere Ettore Ponti, progettato
        dagli architetti Franco Albini, Renato Camus e Giancarlo Palanti, e il Quartiere
        Mangiagalli, opera dell’arch. Giovanni Broglio, Se ne primi anni '90 è stata eseguita
        una manutenzione generale, che ha comportato il rifacimento delle facciate e delle
        coperture, agli inizi del 2000 si sono invece adeguati gli impianti e si sono
        completate le opere di manutenzione straordinaria.
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Cortili solidali e murale di Via Palmanova
Il complesso di Via Cesana ha mantenuto nel tempo il suo impianto originario e dal 2013 si è attivato
un dinamico comitato di inquilini denominato “Cortili solidali” che ha l'obiettivo di agevolare la vita
degli anziani del quartiere, aiutandoli nella gestione delle loro attività quotidiane e coinvolgendoli in
iniziative ricreative e di solidarietà. Recentemente gli studenti della NABA hanno realizzato delle
sedute colorate per il parco giochi e hanno allestito uno schermo per permettere le proiezioni serali.
Se ci si reca al numero civico 59 di Via Palmanova, si trova un enorme murale di 150 metri quadrati
che raffigura un lupo gigante , "simbolo di cura e protezione", realizzato dagli artisti Lucamaleonte e
Pao, per la direzione operativa del collettivo Orticanoodles e il sostegno della Fondazione Pini e del
Comune di Milano, proprietario dello stabile. Il murale si colloca all'interno di un più ampio progetto
chiamato "Milano Arte Natura Inclusione". "Il disegno del lupo - spiega l'artista - è stato concepito
nell’epoca del lockdown, quando assistevamo impotenti allo svuotamento delle nostre città e
all’arresto di quasi tutte le attività produttive. Il lupo rappresenta qualcosa di selvatico e
profondamente naturale che è arrivato, nel 2020, e ha preso il sopravvento sulle nostre vite, così
urbane". “ Il lupo di Via Palmanova è stato donato alla città di Milano e alle case di via Palmanova,
come simbolo di protezione e di cura.
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03     CIRCOLO BOCCIOFILO PIERO CACCIALANZA
       Il Circolo Bocciofilo Piero Caccialanza nasce dal proseguimento dell'esperienza
       dell'ex "Bocciofila Lombarda", fondata nel 1937 quando venne costruito un campo per
       il gioco delle bocce alla milanese, sorto in un vecchio dopolavoro ferroviario
       dell’Enea. Nel 1962 la sede si è trasferita in Via Padova 91, acquisendo la sua
       denominazione attuale un anno dopo. Su uno spazio di circa 4000 metri quadri,
       sono stati realizzati quatto campi da bocce all'aperto e la A.S.D. Caccialanza è
       diventata una delle Società Leader di Milano e tra le più importanti della Lombardia.
       Nel 2010 il Comune di Milano le ha infatti ha conferito l'attestato di Benemerenza
       civica e nel 2011 è stata riconosciuta come "Società storica di Milano". Alla Bocciofila,
       dove si respira ancora l'atmosfera della Milano di una volta, si trova un bar-vero e
       proprio punto di ritrovo per gli anziani del quartiere- uno spazio all'aperto dove
       gustare i piatti tipici della tradizione milanese, una pista da ballo per il liscio del fine
       settimana e, infine, un piccolo parco giochi per i bambini, che resta aperto sino al
       tramonto.

       SITO WEB: www.asdcaccialanza.webnode.it FB: @BocciofilaCaccialanza

04     LIBRERIA COVO DELLA LADRA
       Il Covo della Ladra è una libreria indipendente -nata grazie ad una campagna di
       crowdfunding- specializzata in gialli, noir e thriller che nasce dalla volontà di Mariana
       Marenghi, ideatrice del blog letterario "Ladra di Libri", per valorizzare il quartiere
       attorno a Via Padova. Qui si possono trovare titoli di ultima uscita, classici del genere,
       ma anche una selezione di proposte di editori indipendenti. Si possono ordinare libri
       introvabili, fuori stampa o rari, e si organizzano corsi, incontri con autori, laboratori,
       reading e iniziative culturali. Il Covo della Ladra dalla sua nascita ha sperimentato
       l'interconnessione tra spazio fisico e spazio virtuale: dalla spedizione a casa, alla
       consulenza on line fino ai tour virtuali in libreria.

       SITO WEB: www.ladradilibri.com FB: @ladradilibri.covodellaladra
       IG: @ladradilibri.covodellaladra
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05     PIAZZA DEL GOVERNO PROVVISORIO
       Il nome di questa Piazza vuole testimoniare e ricordare un fatto storico molto
       importante per la città di Milano e un tassello fondamentale per la stagione del
       Risorgimento italiano. Nel 1848 gli austriaci, a seguito delle Cinque Giornate di Milano,
       abbandonarono la città e a Turro, nell'odierna Piazza, si riunirono i membri del
       governo provvisorio della Lombardia che durò dal 22 marzo al 3 agosto 1848. Tra gli
       esponenti vi erano Luigi Anelli, Giuseppe Durini, Cesare Correnti e Gabrio Casati, che,
       da Podestà sotto gli invasori, divenne Presidente del governo provvisorio. Negli anni
       '90 la piazza fu risistemata attraverso elementi di arredo urbano, una nuova
       pavimentazione e aiuole su cui si affacciano degli edifici dei primi del '900, che
       presentano decorazioni in stile liberty, e la quattrocentesca Cascina Turro che fu sede
       di molti incontri dei membri del Governo Provvisorio.
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06     CASCINA TURRO
       Cascina Turro è un edificio di origine quattrocentesca che presenta una struttura a
       corpo unico, un portico al piano terra e un ballatoio di legno al primo piano,
       incorniciati da vetrate e affacciati su un giardino. Recentemente riqualificata, oggi è
       una delle sedi individuate dal Comune di Milano per i matrimoni e le unioni civili che
       si possono celebrare nei suoi spazi aperti. La storia della Cascina è molto interessante
       e testimonia il passato agricolo di questa parte di città. Tra l’800 e il '900 nel borgo
       agricolo di Turro, la Cascina – proprietà dell’Ospedale Maggiore – conservava infatti
       una funzione prettamente rurale e produceva ortaggi. Negli anni subisce diverse
       condizioni di degrado e viene occupata da officine artigianali e parcheggi auto e
       anche i prati vengono affittati e perdono la loro funzione di orti. Negli anni '90 i
       cittadini si organizzano in un Comitato di Quartiere e pensano a come fare per
       migliorare la vita sociale del proprio borgo cittadino individuando nella Cascina il
       luogo, non solo storico e simbolico, per riavviare il rilancio dell’intero quartiere. La
       ristrutturazione della Cascina è stata inserita nel Bilancio Comunale 2009-10, su
       proposta del Consiglio di Zona 2, ed è stata completata nel 2013.
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07     MURALES DI VIA PONTANO
       Superato il Parco Trotter e passato il ponte ferroviario, ci si trova in Via Giovanni
       Pontano a due passi dalla vivace e multietnica Via Padova e ai limiti del quartiere
       creativo di NoLo. Qui si apre una vera e propria galleria a cielo a aperto -quasi una est
       side milanese lunga 700 metri- di murales coloratissimi che sembrano far da
       contraltare ai moltissimi edifici della Vecchia Milano che si trovano negli immediati
       dintorni. I murales di Via Pontano rientrano nel progetto "Muri Liberi", lanciato dal
       Comune di Milano, che ha previsto la realizzazione di opere di street artist in ben
       cento muri in quasi altrettanti luoghi della città . Per trovarli è stata creata anche una
       mappa geo-referenziata. I "Muri Liberi" sono a totale disposizione di chiunque voglia
       esprimersi liberamente nella street art e per quanto riguarda i temi, sono lasciati alla
       libertà degli artisti, sebbene Palazzo Marino si riservi solo la libertà di cancellare
       scritte offensive nei confronti di religioni, paesi, persone e organi di Stato. Sono
       quattordici le opere che si intrecciano ai murales di via Pontano, ognuna numerata
       con un proprio cartellino che ne indica titolo e data come in un vero museo
       tradizionale. Tra gli artisti vi sono   Hot in Public, Takle zero, Giorgio Je 73, Irwin,
       Rumen, Linuz e molti altri. Anche se noi la conosciamo come un fenomeno recente,
       Via Pontano fu dipinta per la prima volta alla fine degli anni '80, periodo in cui la
       street art era marginale in Italia e a Milano. La famosa crew TDK, formata artisti del
       calibro di Stan, Mac,Rendo e il famoso Raptuz, riferimento principale della storia del
       writing italiano. hanno reso la via per la prima volta una galleria a cielo aperto. Ora la
       maggior parte delle loro opere e delle loro firme sono sparite, sotto nuovi colori e
       nuovi graffiti e ben pochi ne sono a conoscenza. Recentemente ai graffiti si sono
       aggiunti i murales sotto forma di scultura realizzati dagli Urban Solid: un duo
       artistico, con un passato da writer, ritrovatosi all’Accademia di Brera. Il loro obiettivo
       è quello di portare la terza dimenzione del writing. attraverso opere in gesso,
       cemento o resina che escono dal muro. I soggetti privilegiati sono orecchie, calchi
       umani e di super eroi, scheletri e televisori.
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08     ORTI DI VIA PADOVA
       La storia degli Orti di Via Padova inizia nel febbraio 2014 quando l’amministrazione
       comunale       ha   risposto   positivamente   alla   richiesta   del   circolo   Legambiente
       Reteambiente Milano di realizzare un giardino condiviso, a seguito di una delibera
       comunale, approvata nel maggio 2012, dedicata a trasformare aree pubbliche
       abbandonate e degradate, soprattutto in periferia, in luoghi di socialità. Dopo aver
       avviato attività di bonifica, indagini sulla qualità del suolo e l’apertura al pubblico
       dell’area per far conoscere la nuova realtà al quartiere, è seguita la formazione di un
       gruppo di volontari che hanno iniziato a sistemare l'area e ad organizzare con i
       cittadini incontri divulgativi sui temi legati alla tutela dell'ambiente. All’inizio di
       settembre 2014 una svolta decisiva all’attività dell’orto è stata la collocazione di oltre
       100 cassoni di terra nell'istallazione “Quanto mais”, realizzata in Piazza Castello
       nell'ambito di Expo 2015. Questo evento ha raccolto infatti l’attenzione sia della
       parrocchia locale che degli abitanti del quartiere. I primi hanno coinvolto
       Legambiente durante la “Giornata del Creato”, dando occasione di comunicare e
       spiegare alla comunità parrocchiale il progetto, i secondi hanno fornito i mezzi
       necessari a innaffiare le piante dei cassoni. Da questo momento in poi gli Orti sono
       diventati un luogo di aggregazione e condivisione indispensabile per la comunità,
       grazie anche alle molte proposte educative, di cura dell’ambiente e di promozione
       culturale diventando un vero e proprio modello virtuoso e replicabile per altre parti
       della città.

       FB: @ortidiviapadova
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09     EX CONVITTO PARCO TROTTER...ASPETTANDO IL
       PUNTO DI COMUNITÀ
       L’area dell’ex Convitto è sede del progetto temporaneo “Mosso si muove” proposto da
       un partenariato di cooperative sociali e associazioni che hanno partecipato al bando
       indetto dal Comune di Milano e da Fondazione Cariplo, nell’ambito del programma
       "Lacittàintorno", affinché l’ex Convitto del Parco Trotter riapra le porte e torni ad
       essere abitato dal quartiere e dalla città. Da maggio 2019, questo partenariato lavora
       con il Comune di Milano e Fondazione Cariplo per ristrutturare e aprire l’intero spazio
       nella primavera 2022 dando vita ad un Punto di Comunità aperto al quartiere e alla
       città. Attualmente viene proposto un programma di iniziative, nei fine settimana
       estivi, che apre il giardino alla città, in attesa che il cantiere prenda il via nell’ottobre
       2021. Ogni sabato e domenica, dalle 18:00 alle 24:00, in via Angelo Mosso 1, viene
       proposto un programma articolato: concerti di musicisti emergenti, poetry slam,
       laboratori, bricolage, giardinaggio, tornei e giochi da tavolo, presentazioni di libri e
       letture, interventi di urban decor, ideati con associazioni e cittadini del quartiere.
       Nei prossimi anni il Punto di Comunità dell'ex-Convitto del Trotter rappresenterà una
       piattaforma aperta, disegnata con i cittadini, per la creazione di una città più
       inclusiva, coniugando rigenerazione umana e rigenerazione urbana. Si intende dar
       vita a un laboratorio di cittadinanza dinamica e partecipata: un luogo di incontri e
       scambi in cui convivono inclusione sociale, cibo, arte, cultura, riuso e formazione.
       Attualmente è attivo un angolo bar che serve panini, bibite e gelati artigianali, con
       una particolare attenzione alle materie prime di alta qualità e all’utilizzo di materiali
       compostabili.

       SITO WEB: www.mossosimuove.org FB: @Mossosimuove
VIA PADOVA E CIMIANO                                                                                                       12

  AIM                                                          Centinaia         le   occasioni       di dibattito, studio e
  AIM     è   un’Associazione    culturale     no     profit   confronto, sulla città, i suoi valori, i suoi possibili futuri,
  fondata nel 1987 che coinvolge banche, imprese ed            il   tutto    condotto    in   collaborazione        con   le   più
  enti per promuovere attività di ricerca e progetti           importanti istituzioni milanesi. Sono oltre cento               le
  che sostengano Milano e la sua area metropolitana            pubblicazioni          prodotte      che     ripercorrono        il
  nello sviluppo economico, sociale e culturale. Le sue        cambiamento di Milano, le sue capacità innovative, le
  linee di azione sono la realizzazione di progetti nel        linee        di    sviluppo       percorribili   e     l’impatto
  campo della cultura, della società, del territorio e         dell’Europa sulle amministrazioni locali e sull’area
  dell’arte, la promozione del territorio e dei suoi           metropolitana.
  caratteri specifici, lo studio e la ricerca sulla realtà     I soci di AIM sono: a2a, CCL, Intesa Sanpaolo, MM,
  milanese e le sue peculiarità ed esigenze.                   Scenari Immobiliari, GVA Redilco & Sigest.
                                                               www.aim.milano.it

© AIM-Associazione Interessi Metropolitani
Testi e ricerche a cura di Federica Mameli
Ideazione dell'itinerario a cura di Lorenza Torrani
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