COMUNICAZIONE DIGITALE - TRA USO E "ABUSO" DEI SOCIAL NETWORK - CSV BASILICATA

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COMUNICAZIONE
                              DIGITALE
       TRA USO E «ABUSO» DEI SOCIAL NETWORK

ANGELA ROSA - direttore forMEDIA®
istituto per la formazione al giornalismo e alla comunicazione multimediale
COMUNICAZIONE DIGITALE - TRA USO E "ABUSO" DEI SOCIAL NETWORK - CSV BASILICATA
GRAZIE ALLE DONNE E GLI UOMINI IN TRINCEA

         https://www.youtube.com/watch?v=ZjUJVP2tWaY
                        Milo Manara©
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PREMESSA

Questo piccolo studio è frutto di elaborazione personale da varie fonti umane, professionali,
analogiche e digitali, incrociate in oltre 20 di attività
Lungi dal voler rappresentare una «VIA» alla comunicazione digitale, può essere una possibile
riflessione su quanto trasferiamo e trasformiamo in Rete,
una visione che ogni giorni si accresce, evolve e cambia prospettiva, alla luce di quello che ci accade
intorno, nel mondo digitale e non.
                                                                                          Angela
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UNA POSSIBILE DEFINIZIONE

http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/digitale/
digitale1 agg. [dal lat. digitalis, der. di digĭtus «dito»]. – Del dito, delle dita; fatto, compiuto
con le dita: impronte d.; percussione d.; esplorazione d. (termine medico omissis, n.d.r.) ;
numerazione d. e calcolo d. (v. indigitazione).
Dĭgĭtus ( Dizionario latino Olivetti on line)
[digitus], digiti, sostantivo maschile II declinazione
1 dito della mano o del piede, anche di animali
2 (come misura) misura di un dito, pollice, la sedicesima parte del piede romano, circa 18
mm
3 ramoscello, piccolo ramo
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FONTE: WWW.TRECCANI.IT

• digitale2 agg. [dall’ingl. digital, der. di digit (dal lat. digĭtus «dito») «cifra (di un sistema di
  numerazione)»]. – In elettronica e in informatica, qualifica che, in contrapp. ad analogico, si
  dà ad apparecchi e dispositivi che trattano grandezze sotto forma numerica, cioè
  convertendo i loro valori in numeri di un conveniente sistema di numerazione (di norma
  quello binario, oppure sistemi derivati da questo), sinon. quindi di numerico;
• anche, qualifica delle grandezze trattate da tali dispositivi, e della loro
  rappresentazione: rappresentazione di dati (o immagini) in d., in formato d.; calcolatore d., lo
  stesso che calcolatore numerico (v. calcolatore); ….
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DOVE SIAMO
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COME SIAMO
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proviamo a definire
• «La comunicazione digitale è un insieme di metodi e attività di trasmissione ed
  elaborazione di informazioni alla cui base vi è l'utilizzo di tecnologie digitali come pc,
  web, cellulare. cosa
• La comunicazione digitale è l’unica forma di comunicazione che consente una
  personalizzazione mirata. Un messaggio preciso per un preciso target in un
  ambiente dove la relazione è reticolare: uno parla con molti e molti parlano fra di loro,
  consentendo dunque la massima interattività» come
Fonte: (www.digital-coach.it/)
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COMUNICAZIONE CSV
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COMUNICAZIONE DIGITALE
LE FASI: PROGETTARE
COMUNICAZIONE DIGITALE:
LE FASI: COSTRUIRE
COMUNICAZIONE DIGITALE
LE FASI: COLLAUDARE,VERIFICARE
COMUNICAZIONE DIGITALE
E’ UN CONTINUO DIVENIRE
In realtà è un modello in un tempo finito, in continua evoluzione
IN QUALE MARE NAVIGHIAMO ?

La grande onda di Kanagawa (1830-1831 circa)
Katsushika Hokusai , xilografia in stile ukiyo-e
ANALISI DIGITAL 2019:

                        3 ITALIANI SU 5

              ATTIVI SUI SOCIAL PER QUASI

                      2 ORE AL GIORNO
DAL RAPPORTO DIGITAL 2019, OTTAVA EDIZIONE DELL’INDAGINE DI WE ARE
SOCIAL, CONDOTTA INSIEME AD HOOTSUITE
HTTPS://WEARESOCIAL.COM/IT/BLOG/2019/01/DIGITAL-IN-2019
•5,11 miliardi di utenti mobile al mondo, un incremento di oltre 100
milioni (+2%) rispetto all’anno precedente;

•4,39 miliardi di utenti internet al mondo, un incremento di oltre 366
milioni (+9%) rispetto all’anno precedente;

•3,48 miliardi di utenti social, un incremento di oltre 288 milioni
(+9%) rispetto all’anno precedente; di questi, 3,26 miliardi di utenti
che accedono alle piattaforme social da mobile, un incremento di 297
milioni (+10%) rispetto all’anno precedente.
INTERNET:SONO QUASI 55 MILIONI GLI ITALIANI AD ACCEDERE AD INTERNET,VALE A DIRE OLTRE
9 SU 10,
CRESCITA DI UTENTI DI PIATTAFORME SOCIAL, 35 MILIONI, +2,9%

31 MILIONI DI PERSONE ATTIVE SU QUESTE PIATTAFORME DA DISPOSITIVI MOBILI, UN
INCREMENTO DEL 3,3%.
PASSIAMO OLTRE 6 ORE AL GIORNO CONNESSI (DI CUI CIRCA UN TERZO SUI SOCIAL)
MENO DI 3 H AL G. GUARDIAMO LA TV
QUASI 9 PERSONE SU 10 (L’88%) ACCEDONO AD INTERNET ALMENO UNA VOLTA AL GIORNO
 6 ORE AL GIORNO,TUTTI I GIORNI, QUASI TUTTI
SOCIAL: OLTRE 35 MILIONI GLI ITALIANI ATTIVI SULLE PIATTAFORME SOCIAL,
31 MILIONI DA MOBILE. I

IL TEMPO SPESO SU BASE QUOTIDIANA È DI POCO INFERIORE ALLE 2 ORE.
YOUTUBE E FACEBOOK (CHE INCLUDE WHATSAPP, MESSENGER, INSTAGRAM)

ABBIAMO INFATTI IN MEDIA PROFILI SU OLTRE 7 PIATTAFORME SOCIAL DIVERSE.
MOBILE: QUASI 86 MILIONI LE CONNESSIONI MOBILI UNA E MEZZA PER CIASCUNO DI NOI, LA
STRAGRANDE MAGGIORANZA PREPAGATE E A BANDA LARGA (3G O SUPERIORE).
L’87% DEGLI ITALIANI UTILIZZA DEVICE MOBILI PER ATTIVITÀ DI MESSAGGISTICA,
LA FRUIZIONE DI CONTENUTI VIDEO DA MOBILE INTERESSA 4 ITALIANI SU 5 E
IL GAMING 1 ITALIANO SU 2
ORA
«I MEDIA E LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ»
                                          20 FEBBRAIO 2020

16 Rapporto Censis sulla comunicazione
«I media e la costruzione dell’identità» Come ci si informa
oggi, tra vecchi media e dispositivi digitali

«i tg restano la principale fonte d’informazione, seguiti da facebook.
la politica è la regina dei palinsesti personalizzati. il futuro?
svolgeremo la maggior parte delle attività quotidiane tramite
internet, ma l’informazione sarà meno libera. un quarto degli italiani
(il 57% degli anziani) non ha le competenze necessarie per vivere
nell’ambiente digitale»
https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/censis-e-il-profilo-social-la-nuova-identita-degli-italiani/
LA DIETA MEDIATICA DEGLI ITALIANI

20/02/2020: Corcom.it (quotidiano online dell’economia digitale e dell’innovazione)

«L’identità? E’ il proprio profilo social. E’ questo il trend
emergente fra le nuove generazioni: per un giovane su 10
l’appartenenza alle community online rappresenta un fattore di
identificazione più forte del lavoro, o della nazionalità, o della famiglia.
Emerge dal 16° Rapporto Censis sulla comunicazione, che accende i
riflettori sulla centralità sempre maggiore di Internet nella vita degli italiani.»
TV E RADIO

STABILE il consumo di Tv, ma flessione dei telespettatori della tv tradizionale
(il digitale terrestre: -2,5% in un anno), mentre resta salda l’utenza della tv satellitare (-0,1%)
CRESCONO tv via internet (web tv e smart tv salgono al 34,5% di utenza: +4,4% in un anno) e
la mobile tv (che è passata dall’1% di spettatori nel 2007 all’attuale 28,2%, con un aumento del
2,3% solo nell’ultimo anno). PERSONALIZZAZIONE DEI PALINSESTI?’
RADIO: perde 5,3 punti percentuali di utenza l’ascolto in casa, stabile l’autoradio (+0,3% rispetto
all’anno precedente). l’ascolto via internet con il pc sale (il 17,3% degli italiani: +0,3%)
soprattutto attraverso lo smartphone (21,3%: +0,6% rispetto a un anno prima) è sempre più
rilevante.
DIETA MEDIATICA

Over 65: al vertice la televisione (96,5%), quotidiani (54,6%)
periodici (52,2%), poi internet (42,0%) e smartphone (38,2%).

14-29 anni,: molti vicini internet (90,3%)e tv (89,9%), telefono cellulare
(89,8%) e social media (86,9)
LETTURA DEI QUOTIDIANI

abitanti delle grandi città (con più di 500.000 residenti), tutti i dati sono al di sopra della
media nazionale, con l’eccezione dei quotidiani, letti solo dal 20,4% della popolazione.
Nelle aree metropolitane hanno preso più piede sia la mobile tv (31,6%) che la tv
on demand (31,3%). Al contrario, nei centri urbani minori (fino a 10.000 abitanti) i
consumi mediatici sono per la maggior parte al di sotto della media nazionale, con la sola
eccezione dei quotidiani: il 40,5% di lettori, cioè il doppio rispetto alle grandi città
FONTE: CENSIS

«Il deficit di competenze digitali.
Per sfruttare appieno le opportunità offerte dai dispositivi digitali bisogna
essere in grado di usarli bene. Ma il 25,0% degli italiani ammette di non
possedere le competenze necessarie. I valori più bassi si registrano tra chi ha
tra i 30 e i 44 anni (8,0%) e tra i più istruiti (11,4%), alla pari con i più giovani
(11,5%): sono questi i soggetti meglio attrezzati per vivere nell’ambiente digitale.
Mentre il 57,3% delle persone anziane confessa un totale deficit di
competenze».
LESSICO

• Conversion (conversione): quando un visitatore compie l’azione
  desiderata (si iscrive alla newsletter, mette un like, commenta, si
  registra sul mio sito etc);
• Impression: misura il numero di volte in cui un annuncio pubblicitario
  è stato visualizzato dal target selezionato, negli annunci sponsorizzati
  sui social, non equivalgono però alle conversioni, non tutti quelli che
  vedono la tua pubblicità arrivano a fare ciò che desideri (per esempio
  iscriversi alla newsletter);
LESSICO

• Paid Search : è l’acquisto di inserzioni a pagamento collegate alla ricerca di determinate
  keyword sui motori di ricerca. Queste inserzioni appaiono separate dal resto dei risultati
  sui motori di ricerca (in alto su Google ci sono gli annunci a pagamento). Il termine indica
  quante visite hai ottenuto dall’utilizzo di campagne pubblicitarie;
• SEO (acronimo di Search Engine Optimization), un termine tecnico fondamentale . Indica
  il modo in cui un’azienda ottimizza il proprio sito web, attraverso una serie di
  accorgimenti tecnici, per posizionarsi più in alto possibili su una pagina di ricerca (SERP)
  al fine di ottenere maggior visibilità. Tutti sognano di stare in cima alle ricerche di Google
LESSICO

• Keyword (parola chiave): indica una parola specifica o una frase che il tuo pubblico (la
  tua audience, il tuo target) utilizza per cercare sui motori di ricerca. Ecco perché è molto
  importante sapere quali sono le keyword del tuo panorama di comunicazione aiutare il
  tuo pubblico a trovarti;
• Traffico organico (valido per i siti e blog): è il traffico generato organicamente, ovvero
  mediante navigazione degli utenti su internet mediante motori di ricerca (Google, Bing,
  Yahoo etc) e che confluisce sul tuo sito e blog. Il traffico organico è quello che ci piace di
  più perché, come tutte le cose naturali, ci fa bene. Se un utente cerca qualcosa su Google
  e ci trova significa che siamo utili, comunichiamo bene
DOVE STA IL NOSTRO PUBBLICO?
E’ LI CHE DOBBIAMO ANDARE, REGOLE E LINGUAGGI SPECIALI
DIRETTE, STORIES, VIDEO, TUTORIAL, ETC…..ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!!!!
COSA COMUNICHIAMO?
Facciamoci conoscere
Chi siamo?
Cosa facciamo
Come lo facciamo
Bisogni
Buone prassi
Campagne informative
Situazioni di emergenza
Situazioni di emergenza
Per quanto il momento presente ci insegna la completa imprevedibilità della vita
DOBBIAMO essere sempre PREPARATI
                                          COME?
Avere un data base sempre aggiornato
Rubrica di contatti di interesse
Report aggiornato delle nostre attività
Contatti di verifica
                                     Per il resto buon senso e verità, sennò il silenzio
ALTRIMENTI DETTI BUFALE
FAKENEWS

E’ una vera emergenza informativa che si dirama su più livelli
Il COVID ne ha portato tutta la gravita
Cosa possiamo fare sui social?
Mai condividere qualcosa senza un minino di verifica ( aprire il post, leggerlo, controllare
fonti e data, controlli incrociati)
Non diffondere allarmismi, anche se verificati, ma volgerli in positivo ( scarpe fuori di casa)
UN ESEMPIO «INNOCENTE»
IL MANIFESTO DELLE PAROLE OSTILI, NATO IN RETE
PER LA RETE (HTTPS://PAROLEOSTILI.IT/MANIFESTO/
2 MINUTI DA GUARDARE E ASCOLTARE

L’associazione no-profit Parole O_Stili è nata a Trieste nell’agosto 2016.
ha l’obiettivo di responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione
non ostile. Promuove i valori espressi nel “Manifesto della comunicazione non ostile”. Organizza
iniziative di sensibilizzazione e formazione.
si rivolge a tutti i cittadini consapevoli del fatto che “virtuale è reale”, e che l’ostilità in Rete ha
conseguenze concrete, gravi e permanenti nella vita delle persone.
lavora con le scuole, le università, le imprese, le associazioni e le istituzioni nazionali e territoriali per
diffondere le pratiche virtuose della comunicazione in Rete, e per promuovere una consapevolezza
diffusa delle responsabilità individuali.

                        https://www.youtube.com/watch?v=QATKI1I-79Y#action=share
UN DECALOGO PER COMUNICARE MEGLIO IL
VOLONTARIATO                                 21 SETTEMBRE 2018, DAL SEMINARIO DI FORMAZIONE CIVILE CHE SI È SVOLTO A LUCCA,
ORGANIZZATO DAL CENTRO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO E DALLA FONDAZIONE VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONE

• 1. Non fare di più, ma fare meglio: la credibilità inizia dalla qualità dell’agire: più
  collaborazione, più lavoro di rete e maggiore coordinamento per leggere i bisogni della
  società.
• 2. Coerenza fra apparire ed essere: i volontari sono orientati da valori costituzionali,
  positivi e importanti: anche nella loro comunicazione di tutti i giorni devono essere
  coerenti con questi valori.
UN DECALOGO PER COMUNICARE MEGLIO IL
VOLONTARIATO                               21 SETTEMBRE 2018, DAL SEMINARIO DI FORMAZIONE CIVILE CHE SI È SVOLTO A LUCCA,
ORGANIZZATO DAL CENTRO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO E DALLA FONDAZIONE VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONE

• 3. Respingere il falso: i volontari sono persone come tutte le altre, ma hanno in mano
  la responsabilità di generare comunicazione associativa e personale pulita e costruttiva,
  non prestando il fianco a falsità, disinformazione, ambiguità e luoghi comuni.

• 4. Prevenire il discredito: per uno che sbaglia paga la reputazione di tutti: con la sua
  forte connotazione etica il volontariato è vittima del clima di ostilità e sfiducia in modo
  ancora più forte. Una comunicazione costante e continuativa può generare gli anticorpi
  per non essere vittime di errori altrui.
UN DECALOGO PER COMUNICARE MEGLIO IL
VOLONTARIATO                               21 SETTEMBRE 2018, DAL SEMINARIO DI FORMAZIONE CIVILE CHE SI È SVOLTO A LUCCA,
ORGANIZZATO DAL CENTRO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO E DALLA FONDAZIONE VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONE

• 5. Meno presidenti, più presenti: fare volontariato è agire insieme: una
  comunicazione personalistica di presidenti e leader mette in secondo piano l’azione
  collettiva e il senso della servizio che si fa. Serve più concretezza e meno personalismo.

• 6. Semplicità e immediatezza : comunicazione pulita, messaggi chiari, semplici e
  limpidi favoriscono l’accesso dell’opinione pubblica alle attività del volontariato e magari
  anche l’ingresso dentro le associazioni. Comunicare in modo più semplice e diretto è la
  chiave del cambiamento
UN DECALOGO PER COMUNICARE MEGLIO IL
VOLONTARIATO                               21 SETTEMBRE 2018, DAL SEMINARIO DI FORMAZIONE CIVILE CHE SI È SVOLTO A LUCCA.,
ORGANIZZATO DAL CENTRO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO E DALLA FONDAZIONE VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONE

• 7. Più comunità e più community: crescono le associazioni, diminuiscono i volontari:
  non siamo capaci di parlare ad una voce sola? L’entusiasmo, alla base della viralità e della
  credibilità, nasce dal gioco di squadra e dalla capacità di costruire comunità di sostegno
  intorno.
• 8. Più ironia e storie positive: le storie sono la risorsa più grande del volontariato:
  comunicarle più e meglio e con impatto positivo è la chiave per generare empatia e
  partecipazione. Con tutti gli ingredienti necessari allo storytelling di qualità (ironia,
  emozione, fiducia, multimedialità, etc. ).
UN DECALOGO PER COMUNICARE MEGLIO IL
VOLONTARIATO                               21 SETTEMBRE 2018, DAL SEMINARIO DI FORMAZIONE CIVILE CHE SI È SVOLTO A LUCCA,
ORGANIZZATO DAL CENTRO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO E DALLA FONDAZIONE VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONE

• 9. Popolare di bene i social media: luoghi di influenza della cultura sociale, i social
  sono anche i luoghi in cui praticare -e non solo predicare- i valori del volontariato: non
  avere paura ed essere presenti su più piattaforme, condividendo tutta la comunicazione
  positiva che viene generata.

• 10. Più formazione, più capacità: con nuovi e vecchi volontari costruire momenti di
  formazione e autoformazione sull’identità associativa, la sua storia, i suoi linguaggi, i suoi
  valori. Per trovare forme di comunicazione all’esterno condivise ed efficaci.
I GIORNI DEL COVID 19

Il ruolo dei social ai tempi del covid 19
Le ultime settimane le nostre abitudini quotidiane sono state completamente stravolte dal
distanziamento sociale imposto dall'emergenza sanitaria. Dal lavoro, che gran parte della
popolazione sta svolgendo da casa, alle attività private, con il 'trasferimento' online di quasi
tutta la nostra socialità, dalle videocall,agli aperitivi, alle feste di compleanno.
Sostanzialmente la vita online. Molto . Ma quali sono le differenze più evidenti del nostro
utilizzo della rete?
I GIORNI DEL COVID 19
Apptonia fornisce dati sulle app più scaricate in tutto il mondo. In un overlook globale al
primo posto troviamo Zoom (14/04/2020)
I GIORNI DEL COVID 19 -                                                FA LA-COSA-GIUSTA, -IL-RUOLO-DEI-SOCIAL-AL-TEMPO-DEL-COVID-
19, GIUSEPPE SCHIAVONE DI WWW.WEARESOCIAL.COM

«Anche se girando per le città sembrerebbe il contrario, le persone non sono scomparse. Blindati in casa, impauriti e annoiati
guardiamo al monitor dei nostri smartphone, tablet, laptop, delle nostre smart TV cercando un senso di rassicurazione: siamo
ancora tutti qua, ancora qualcosa funziona. I social sono tornati il ‘luogo di aggregazione’, lo strumento di connessione che hanno
sempre, fin dal principio, promesso di essere. Ci ritroviamo seduti, ognuno al proprio PC a refreshare quella pagina Wikipedia, ad
ascoltare con un orecchio la stessa diretta streaming YouTube in cui con un cerimoniale quasi-religioso la Protezione Civile, ogni
sera poco dopo le 18:00, legge i numeri dei contagiati, dei guariti, dei decessi.
A spanne, ci sembra di poter riassumere il sentimento delle persone, online, come un pendolo che oscilla tra la disperata ricerca
di intrattenimento, distrazioni (in un momento in cui l’alternativa a non pensare, è vivere costantemente in ansia) e quella di
fonti di informazioni aggiornate, accurate, credibili e utili. In questo contesto, anche i brand che raccontano loro stessi
tramite i social hanno, una volta di più, la responsabilità di essere rilevanti e alimentare conversazioni attuali e non
tossiche. Ma cosa significa questo imperativo, oggi, in uno scenario in costante cambiamento? Abbiamo provato a domandarcelo, in
We Are Social, come network.
Assieme ai colleghi del network We Are Social abbiamo approntato un documento che prova a sistematizzare tutto quello che sta
succedendo. muoversi in questo periodo»
I GIORNI DEL COVID 19 -                         FA LA-COSA-GIUSTA, -IL-RUOLO-DEI-SOCIAL-AL-TEMPO-DEL-COVID-
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11 strategie di gestione della crisi
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11 strategie di gestione della crisi
Non possiamo ignorare quello che sta succedendo. Non è una situazione in cui gestire le cose come fosse
“business as usual”.
Non è il momento di fare marketing opportunistico, perché questa non è un' opportunità di marketing.
• In un momento di incertezza ci muoviamo con una coordinata certa: non vogliamo suggerire in alcuna
  misura che abbia senso fare leva sulla paura o sulla situazione di disagio in cui le persone stanno vivendo.
• Detto questo, questi sono 11 comportamenti che ha senso agire dal giorno 0, per gestire la crisi. O
  almeno provarci.
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1 ASCOLTARE LE COMMUNITY: Attiviamo degli alert per le menzioni del brand e diamo
lo specifico task ai community manager di monitorare le conversazioni sui canali.
2. RIESAMINARE LE VERITÀ DI BRAND: Senza coordinate certe, i valori (di marca)
devono essere una bussola per ridefinire cosa abbia senso fare in un contesto di cambiamento
rapido e imprevedibile.
3. CREARE UNA NEWSROOM: Un piccolo passo, ogni mattina: un incontro di 10' per
capire cos'è successo il giorno precedente e se e come impatta il brand, se e come integrarlo
nella comunicazione.
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4. PRATICARE L'UMILTÀ: Non è il momento di vendere esplicitamente e non è il momento
di illuminare la rilevanza di prodotti e servizi rispetto agli inediti e specifici problemi che stiamo
affrontando. Se servono, se sono utili, le persone lo sanno.
5. CONNETTERE LE PERSONE: Le persone vogliono sentirsi vicine digitalmente ora che
fisicamente non possono esserlo. Cerchiamo di attivare il network dei brand per mettere in
collegamento le persone tra loro, in funzione degli interessi che hanno.
6. RINFORZARE IL CUSTOMER SERVICE: Va messo in conto di dover gestire più
richieste e in tempi più brevi, quindi consideriamo di allocare più tempo o più persone al
customer service.
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7. RIVEDERE IL TONO DI VOCE :Dobbiamo rimanere calmi, essere chiari e concisi, ma questo
non significa necessariamente essere seri o eccessivamente tragici. Bisogna tenere sempre il polso
della community per capire qual è il tono di voce giusto al momento giusto.

8. ESSERE UTILI: Se il prodotto o il servizio che il brand commercializza è essenziale, ha senso
valutare se e come regalarlo, ma anche fare di tutto per aiutare le persone, tecnicamente, ad
adoperarlo.

9. AVERE UNA STRATEGIA DI CONTENUTO: Il contenuto organico è tornato. Bisogna
prepararsi ad aggiornare sempre e costantemente il proprio palinsesto….
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10. NON AVERE PAURA DI FARE UN PASSO INDIETRO
Stanno succedendo un sacco di cose. Se il brand non ha molto da aggiungere, ha senso
anche che non dica niente.
11. ADATTARSI VELOCEMENTE
Un messaggio che sembra giusto oggi, potrebbe essere inutile o controproducente domani.
Programmare, ma sapersi adattare è vitale.
COVID19ITALIA.HELP
COVID19ITALIA.HELP

«È un progetto non profit coordinato da civic hacker - attivisti e attiviste digitali insieme
ad ActionAid e a Slow News per mettere insieme in modo. coordinato informazioni utili
sull'epidemia e sull’emergenza da coronavirus
Aggreghiamo, verifichiamo e diffondiamo notizie, informazioni utili, iniziative solidali,
raccolte fondi e molto altro. Lanciato l’11 marzo 2020 il progetto Covid19Italia.Help è un
servizio informazioni aggiornato in tempo reale su quello che è importante sapere e che
impatta sulle nostre vite a causa dell'emergenza coronavirus: chi contattare per aiuti, documenti
ufficiali, servizi disponibili, normative, come fare per dare una mano, iniziative solidali, richieste e
offerte d’aiuto, raccolte fondi e molto altro. Covid19Italia.help è una comunità che aiuta e che
si aiuta. Le segnalazioni vengono raccolte attraverso il sito, social e fonti informative, poi
vengono validate e messe online a disposizione di tutti» dal comunicato stampa
E QUI COME SIAMO MESSI?
E ORA?
IL NOSTRO PIANO DI COMUNICAZIONE PUÒ PRENDERE FORMA
IL PIANO DI COMUNICAZIONE
• STUDIARE IL PROPRIO PUBBLICO
• CREARE E DECLINARE IL CONTENUTO
• DISTRIBUIRE E DECLINARE IL CONTENUTO
• VALUTARE LA PERFORMANCE
IL PIANO DI COMUNICAZIONE
                 COME OTTENERE SUCCESSO?
IMPORTANTE È IL CONTENUTO E LA DECLINAZIONE DIFFERENZIATA
PER IL MEDIUM (mai non lo stesso)

POI
LINGUAGGIO APPROPRIATO, ORGINALITÀ E UN PIZZICO DI
                                           IMPREVEDIBILITÀ
LA SCRITTURA DIGITALE

Lo spazio di uno schermo ( a maggior ragione di uno smartphone) ci consente di
dominare solo una piccola porzione di testo per volta

Leggere sullo schermo è lento e stancante

Una pagina web non ha un prima e un dopo prestabiliti

Ogni pagina è indipendente dalle altre
LA SCRITTURA DIGITALE

                                       IPERTESTO
Testo su carta o libro
• Chiuso
                                      • Più percorsi di lettura, bivi, scorciatoie
• Compatto
                                      • Frammentazione dei concetti
• Definito
                                      • Fluido (può cambiare più volte senza
• Durevole nel tempo
                                        lasciarne traccia)
• Rassicurante
                                      • Potere e libertà del lettore
• Il lettore è parzialmente passivo
                                      • Smarrimento
LA SCRITTURA DIGITALE

Tre gli ambiti da curare per la scrittura sul web

1. Il contenuto
2. Lo stile
3. Gli espedienti visivi
LA SCRITTURA DIGITALE

Sintesi
Linearità dei periodo
Uso di parole semplici e comuni
Poche subordinate, poche incisive, pochi avverbi, pochi aggettivi
Tutta l’informazione (NOTIZIA) nelle prime righe ( le famose 5 W: Who?
, What?, When?, Where?, Why?)
GRAZIE

• Per l’attenzione
• Per la pazienza
• Per il mettervi a disposizione (dell’altro) …. e in discussione (in formazione)

Le foto di Milo Manara sono state prese da Facebook e sono proprietà riservata dell’autore

                                                                                             Angela Rosa
                                                         angeroster@gmail.com. +393925067230
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