COMUNE DI TREZZANO SUL NAVIGLIO
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COMUNE DI
TREZZANO SUL NAVIGLIO
PROVINCIA DI MILANO
Via IV Novembre, 20090
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL
CONSIGLIO COMUNALE
N. 6 del 11/03/2021
ORIGINALE
OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DEL
VERDE
L’anno duemilaventuno addì undici del mese di marzo alle ore 20:45 convocato a norma di legge,
per determinazione del Presidente a mezzo di avviso scritto, si è riunito in videoconferenza secondo
i criteri adottati ai sensi dell’art. 73 comma 1 del DL n.18 del 17 marzo 2020 dal Presidente con atto
in data 30 marzo 2020, il CONSIGLIO COMUNALE composto dai Signori:
BOTTERO FABIO SINDACO Presente
ALBINI CLAUDIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Presente
NAPPO FRANCESCO CONSIGLIERE Presente
GRUMELLI ALICE CONSIGLIERE Presente
BOCCIA ATTILIO CONSIGLIERE Assente
VERNAGLIONE FEDERICO CONSIGLIERE Presente
DI GIORGIO ANTONIO AGOSTINO CONSIGLIERE Presente
STRINGARO GIUSEPPE CONSIGLIERE Presente
COPPO MAURIZIO CONSIGLIERE Presente
ZATTI ALICE CONSIGLIERE Presente
CAMISANI OLIVIERO VALERIO CONSIGLIERE Presente
GHILARDI GIORGIO CONSIGLIERE Presente
PULEO ANTONINO CONSIGLIERE Assente
CAVAGNA CRISTINA CONSIGLIERE Presente
PADOVANI IVANO CONSIGLIERE Presente
RUSSOMANNO GIUSEPPE CONSIGLIERE Assente
VILLA ZINA CONSIGLIERE Presente
Presenti n. 14 Assenti n. 3
Partecipa il SEGRETARIO COMUNALE FOLLI ALBERTO .
Si dà atto che risultano presenti gli Assessori: Spendio Domenico, De FilippiCristina, Damiani Leo, Iorio
Giulia, Ventacoli Beatrice..
Essendo legale il numero degli intevenuti il Signor Albini Claudio assume la Presidenza del Consiglio
Comunale ed invita alla trattazione dell'oggetto sopra indicato.
Si dà atto che nessuno dei Consiglieri presenti ha dichiarato la propria incompatibilità con l'oggetto della
presente deliberazione, ai sensi dell'art. 78 comma 2 del D.Lgs. 267 del 18.8.2000 sull'oggetto all'ordine del
giorno.
copia informatica per consultazione
Il Presidente del Consiglio invita l’Assessore De Filippi ad illustrare l’argomento
all’ordine del giorno, e comunica che sono video collegati anche i Responsabili d’Area
Rosato e Lazzaro, ai quali possono essere richiesti chiarimenti e poste domande.
Prende la parola l’Assessore De Filippi (come da verbale trascritto e allegato alla
presente deliberazione).
Seguono gli interventi dei Consiglieri: Coppo, Ghilardi, Villa, Padovani, Camisani,
Vernaglione, Grumelli (come da verbale trascritto e allegato alla presente
deliberazione).
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO CHE:
• la vegetazione, in quanto elemento fondamentale del paesaggio, è un valore
tutelato dall’art. 9 della Costituzione della Repubblica e riveste un ruolo di vitale
importanza per l’ambiente, la qualità della vita e il paesaggio;
• il Comune di Trezzano sul Naviglio riconosce e si impegna a mantenere ed
incrementare la propria dotazione di verde, gestendo il patrimonio esistente
così da perpetuarlo a vantaggio delle generazioni future;
• è ormai ampiamente riconosciuto e confermato da numerose ricerche
scientifiche che gli effetti positivi della vegetazione in ambito urbano riguardano
aspetti ecologici, sociali, estetici ed economici. I benefici forniti dal verde
urbano, però, non si limitano al miglioramento dei parametri fisici e chimici
della città ma rivestono un ruolo importante nella vivibilità del territorio
esercitando anche un effetto positivo sul benessere fisico e psicologico dei
cittadini. Nell’ambito urbano in particolare attenzione va posta al patrimonio
arboreo presente che, per valenze estetiche, storiche, architettoniche e
sanitarie rappresenta un elemento imprescindibile e fondamentale per ogni
agglomerato urbano. Nel contesto cittadino gli alberi, risentono di numerosi
fattori negatavi di origine antropica come l’inquinamento atmosferico,
l’impermeabilizzazione e la carenza nutritiva dei suoli, gli ostacoli allo sviluppo
radicale ed epigeo e soprattutto le lesioni meccaniche di vario tipo originate da
scavi e cantieri in genere, da parcheggi non regolamentati ma anche dalla
potature necessarie per contenere le dimensioni e non ostacolare o danneggiare
traffico, illuminazione, edifici ed altro;
• per questi motivi, la progettazione delle aree verdi, la loro gestione e gli
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche tutti gli altri
interventi che fanno capo ad Aree diverse dell’Amministrazione Comunale, ad
Enti esterni ed ai privati, che incidono in qualche misura sulle aree a verde o
alberate, devono essere attuati nel rispetto del patrimonio esistente sul
territorio ed in conformità alle condizioni ambientali in cui questo si sviluppa;
• la proposta di “Regolamento per la tutela del verde”, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, contiene una disciplina
dettagliata per la protezione in generale degli spazi verdi, in quanto esso
prevede criteri sia per la manutenzione che per la progettazione anche in
riferimento anche alla specifica normativa in materia di pianificazione
urbanistica;
copia informatica per consultazioneCONSIDERATO che il Comune di Trezzano sul Naviglio, con l’allegata proposta di
regolamento e nell’osservanza dei princìpi ed indirizzi fissati dalle leggi vigenti e in
particolare nell’ambito degli indirizzi di cui alla Legge 10/2013 recante norme per lo
sviluppo degli spazi vedi urbani, intende tutelare, mediante i propri uffici e l’impegno
attivo della cittadinanza, il verde pubblico e privato del proprio territorio, in quanto
esso costituisce importante risorsa naturale e patrimonio storico-ambientale del
tessuto urbano;
DATO ATTO che l’allegata proposta di Regolamento:
• riconosce e valorizza le seguenti funzioni svolte dal verde: ambientale,
climatica, ecologica, di sicurezza idrogeologica, paesaggistica, estetica e
decorativa, educativa, culturale e storica, economica, igienica, psicologica e
ricreativa;
• indica le linee guida per la tutela delle aree a verde esistenti, nella formazione
di nuove aree verdi e detta disposizioni di difesa delle alberature, degli arbusti,
dei parchi e dei giardini pubblici e privati, delle aree di pregio ambientale;
• indica anche le modalità di coinvolgimento del cittadino, per la promozione della
cultura del verde, l’affidamento degli spazi verdi al fine della loro gestione e
manutenzione;
• si configura come strumento operativo settoriale ed è redatto in coerenza con le
politiche territoriali e ambientali che il Comune di Trezzano sul Naviglio intende
perseguire e contenute negli strumenti di pianificazione generale comunali;
RICHIAMATI:
• i contenuti fondamentali de gli indirizzi ella Legge n°10 del 14.10.2013 “Norme
per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”;
• l’art. 7 del D.Lgs. N°267 del 18.08.2000 il quale dispone che: “Nel rispetto dei
principi fissati dalla legge e dello statuto, il comune e la provincia adottano
regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolare per
l'organizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di
partecipazione, per il funzionamento degli organi e degli uffici e per l'esercizio
delle funzioni”;
VISTO lo schema dell’allegato “Regolamento Comunale per la tutela del verde” e
ritenuto pertanto di poter procedere con l’approvazione dello stesso secondo quanto
allegato;
VISTO lo Statuto comunale vigente;
VISTO il Regolamento comunale di Organizzazione;
VISTO il Regolamento comunale di Contabilità;
VISTA la delibera di C.C. n. 75 del 17/12/2019 con la quale è stato approvato il
Bilancio di Previsione 2020/2022 e relativi allegati di legge;
RICHIAMATA la delibera del Consiglio Comunale n. 20 del 08/04/2020 avente
ad oggetto: “Variazione alle dotazioni del Bilancio di Previsione 2020/2022 - art. 175
del d.lgs. 18.08.2000 n. 267”;
RICHIAMATA la delibera di Consiglio Comunale n. 75 del 03/11/2020 avente ad
oggetto: “Variazione alle dotazioni del Bilancio di Previsione 2020/2022 - art. 175 del
d.lgs. 18.08.2000 n. 267”.
copia informatica per consultazioneVISTA la delibera di Giunta Comunale n. 173 del 04/11/2020 avente ad oggetto:
“Variazione alle dotazioni del piano esecutivo di gestione (P.E.G.) per il triennio
2020/2022”;
RICHIAMATA la delibera di C onsiglio Comunale n. 82 del 30/11/2020 avente ad
oggetto :” Variazione alle dotazioni del Bilancio di Previsione 2020/2022 - Art. 175 del
D.lgs. 18.08.2000 n. 267”;
Visto l’art. 42 comma 1 del D.Lgs 267/2000;
VISTO l’allegato parere di regolarità tecnica reso ai sensi dell’art. 49 e dell’art. 147
bis del D.Lgs 267/2000;
Con n. 14 voti favorevoli, espressi in forma palese dai n. 14 consiglieri
presenti;
DELIBERA
1. Di prendere atto di quanto illustrato in premessa.
2. Di approvare, ai sensi dell’art. 42 comma 2 lettera a) del D.lgs. N°267/2000,
l’allegato “Regolamento comunale per la tutela del verde”, il quale si compone di 45
articoli e 3 allegati.
3. Di trasmettere il presente provvedimento ai Responsabili d’Area per quanto di
competenza.
4. Di pubblicare il presente Regolamento sul sito internet istituzionale, nella sezione
“Amministrazione Trasparente”.
Successivamente,
Con n. 14 voti favorevoli, espressi in forma palese dai n. 14 consiglieri presenti;
DELIBERA
Di attribuire al presente atto immediata eseguibilità, ai sensi dell'art. 134, 4° comma,
D.Lgs. 267/2000, per permettere l’immediata attuazione di ogni iniziativa a tutela del
verde.
copia informatica per consultazioneLetto, approvato e sottoscritto digitalmente ai sensi dell'art. 21 D.L.gs n 82/2005 e s.m.i.
Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Il SEGRETARIO COMUNALE
ALBINI CLAUDIO FOLLI ALBERTO
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REGOLAMENTO COMUNALE
PER LA TUTELA
DEL VERDE
Approvato con Deliberazione di C.C. n°______del ___________
Trezzano sul Naviglio, 15.02.2021
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INDICE
• Art.1 - Oggetto e finalità del Regolamento
• Art.2 - Ambito di applicazione
• Art.3 - Regole generali d’uso degli spazi verdi pubblici
• Art.4 - Manifestazioni all’interno degli spazi verdi pubblici
• Art.5 - Prescrizioni generali di salvaguardia
• Art.6 - Abbattimenti e potature
• Art.7 - Capitozzatura di alberi
• Art.8 - Impianti in sostituzione
• Art.9 - Scelta delle specie per nuovi impianti e sostituzioni
• Art.10 - Salvaguardia delle siepi e delle macchie arbustive
• Art.11 -Trapianti arborei
• Art.12 - Patrimonio arboreo sottoposto a tutela
• Art.13 - Obbligo di cura e di difesa sanitaria
• Art.14 - Profilassi delle malattie letali epidemiche
• Art.15 - Disposizioni per le concessioni e gli interventi edilizi
• Art.16 - Norme per la difesa delle piante in area di cantiere
• Art.17 - Modificazione della falda.
• Art.18 - Convenzione per la gestione e manutenzione di aree verdi
comunali
• Art.19 - Sensibilizzazione e promozione della cultura del verde
• Art.20 - Affidamento e sponsorizzazione delle aree verdi.
• Art.21 - Orti urbani e giardini condivisi
• Art.22 - Lavoro volontario
• Art.23 - Verde in aree private.
• Art.24 - Promozione del rimboschimento
• Art.25 - Accesso alle aree verdi pubbliche.
• Art.26 - Mezzi motorizzati.
• Art.27 - Mezzi non motorizzati e cavalli
• Art.28 - Comportamenti vietati nelle aree verdi pubbliche e tutela del
patrimonio vegetale, strutturale e della quiete pubblica.
• Art.29 - Danneggiamento di alberi
• Art.30 - Emissioni sonore
• Art.31 – Acque comprese nelle aree verdi
• Art.32 – Fruizione delle aree verdi
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• Art.33 - Aree ornamentali
• Art.34 – Aree di gioco
• Art.35 – Aree attrezzate per lo sport
• Art.36 – Conduzione di cani e altri animali d’affezione nelle aree verdi
• Art.37 – Aree per cani
• Art.38 – Attività commerciali ed hobbisti
• Art.39 – Manifestazioni sportive, spettacoli ed attività di animazione
• Art.40 – Criteri di sviluppo delle aree verdi urbane
• Art.41 – Modalità di progettazione
• Art.42 – Linee progettuali
• Art.43 – Prescrizione per la messa a dimora di alberi
• Art.44 – Vigilanza e sanzioni
• Art.45 – Entrata in vigore
Allegati:
• Allegato n°1: Orario Parchi - Regolamento griglie Parco del Centenario
• Allegato n°2: Elenco delle specie arboree autoctone- Elenco delle specie
naturalizzate comunque adattate all’ambiente urbano- Elenco delle
specie arbustive – Gruppo delle conifere - Specie sconsigliate
• Allegato n°3: Lista nera delle specie alloctone vegetali oggetto di
monitoraggio, contenimento o eradicazione
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Art. 1 - Oggetto e finalità del Regolamento
La vegetazione in ambiente urbano è un elemento insostituibile e prezioso del
tessuto cittadino. Essa svolge salutari funzioni a vantaggio degli esseri viventi
e rappresenta una componente paesaggistica di primaria importanza che si
inserisce nel contesto della città accanto ai fabbricati, ai monumenti, ai
manufatti di varia natura. Riconosciutone il rilievo per gli aspetti ecologici,
paesaggistici, culturali e ricreativi, l’Amministrazione Comunale di Trezzano sul
Naviglio, attraverso il presente Regolamento, detta disposizioni di tutela del
patrimonio arboreo ed arbustivo pubblico e privato e disciplina l’uso e la
fruizione degli spazi verdi nel territorio comunale al fine di garantirne la
conservazione, la cura e la corretta manutenzione. Si richiamano, a tal
proposito, tutti i principi contenuti nel codice dei beni culturali e del paesaggio,
nonché le migliori prassi internazionali in materia di contrasto ai cambiamenti
climatici. Nel conseguimento di questi obiettivi, assume grande rilevanza anche
la presenza, la tutela e la conseguente preziosa attività biologica della fauna,
dagli insetti utili come gli impollinatori (es. api, farfalle etc.), delle numerose
specie di uccelli e piccoli mammiferi, nonché delle specie ittiche che possono
rilevarsi negli specchi d’acqua.
Art. 2 - Ambito di applicazione
Il presente Regolamento trova applicazione nelle aree a verde pubblico e, per
quanto espressamente previsto nelle aree a verde privato, negli ambiti di
seguito elencati:
• parchi e giardini pubblici;
• spazi verdi a corredo di servizi pubblici (aree di pertinenza di edifici
scolastici e altri edifici pubblici);
• verde di arredo e ornamentale (alberature stradali, aiuole, verde
spartitraffico, fioriere, aree verdi libere attrezzate e non, ecc.);
• spazi di proprietà pubblica con destinazione a verde o a servizi affidati in
concessione ad associazioni, enti o privati per il loro utilizzo sociale;
• parchi, giardini e aree verdi privati;
• orti urbani comunali;
• fasce di rispetto (aree poste a margine dei tracciati stradali, cimiteriali, di
rispetto degli elettrodotti, ecc.);
• aree incolte e argini di rogge e corsi d’acqua.
• filari e parterre alberati;
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• aree agricole con le loro pertinenze (es. cascine);
• verde a corredo di strade e strutture viarie in genere (spartitraffico,
barriere verdi);
• aree verdi all’interno dei cimiteri;
• spazi di proprietà pubblica, con destinazione a verde e a servizi nello
strumento urbanistico vigente affidati in concessione ad associazioni, enti
o privati per un utilizzo sociale;
• spazi verdi affidati a privati e associazioni tramite convenzione di
sponsorizzazione o collaborazione;
• aree verdi accessorie all’interno degli impianti sportivi
• giardini pensili, tetti e pareti verdi;
• spazi incolti e spazi residuali non edificati (anche temporanei);
• spazi verdi sovrastanti i parcheggi interrati in diritto di superficie su aree
comunali.
I proprietari, i possessori, i conduttori o detentori a qualsiasi titolo, pubblici o
privati, di terreni, siano esse persone fisiche o giuridiche, sono tenuti
all’osservanza del presente Regolamento.
Art. 3 - Regole generali d’uso degli spazi verdi pubblici
Gli spazi verdi pubblici sono a disposizione dei cittadini per lo svolgimento di
attività fisico-motorie, di svago e di riposo nel rispetto dei limiti imposti dalla
loro destinazione d’uso. Non è consentito arrecare disturbo ai frequentatori, nè
danneggiare in alcun modo la vegetazione e l’arredo urbano.
In particolare, è vietato:
- danneggiare il patrimonio arboreo e arbustivo, il verde ornamentale e il
tappeto erboso;
- danneggiare, manomettere, imbrattare o deturpare panchine, cestini, giochi
e ogni altro arredo e attrezzatura presenti;
- danneggiare e manomettere gli impianti di illuminazione e irrigazione;
- accedere con veicoli a motore (esclusi i mezzi di servizio autorizzati per le
manutenzioni);
- accendere fuochi senza permesso dell’Amministrazione Comunale;
- abbandonare rifiuti;
- lasciar vagare cani sprovvisti di guinzaglio al di fuori degli spazi ad essi
riservati;
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- asportare qualsiasi essenza o residuo vegetale senza autorizzazione
comunale;
- effettuare operazioni che comportino l’impermeabilizzazione del terreno
senza autorizzazione comunale;
- procedere a scavi di qualsiasi natura e ammassare materiali di qualunque
tipo senza autorizzazione comunale;
- raccogliere fiori, danneggiare nidi e tane;
- modificare il tappeto erboso o il sottobosco;
- esercitare attività venatorie propedeutiche alla caccia;
- introdurre nuovi animali senza l’assenso dell’Amministrazione Comunale;
- versare sostanze inquinanti o nocive.
- effettuare, al di fuori delle aree attrezzate con specifica segnalazione in
loco, forme di somministrazione, di preparazione e di consumo di cibi o
bevande che comportino l’accensione di fuochi e di barbecue, l’uso di
generatori elettrici e di bombole di gas, l’emissione di polveri inquinanti e
qualsiasi altra azione che possa arrecare danno all’ambiente e disturbo agli
utenti delle aree. All’interno delle aree appositamente attrezzate valgono le
norme regolamentari e di sicurezza specificamente stabilite;
- campeggiare, accamparsi di notte all’aperto e accendere fuochi, lanciare o
depositare corpi esplodenti, giochi pirotecnici o simili;
- soddisfare le necessità corporali al di fuori dei servizi igienici;
- effettuare operazioni di pulizia di veicoli o di oggetti in genere;
- posizionare strutture fisse o mobili senza le prescritte autorizzazioni.
- accedere qualora vi sia un divieto disposto e segnalato in loco
dall’Amministrazione comunale o se la destinazione d’uso dell’area stessa
non è compatibile con il calpestamento o con la presenza di persone (a
titolo esemplificativo aiuole ornamentali, spartitraffico, rotonde stradali,
superfici coltivate);
È comunque vietato ogni altro comportamento che determini danni
all’ambiente e alla quiete, con ulteriore riferimento alla L.R. del 31.3.2008, n
10, “Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora
e della vegetazione spontanea” e s.m.i.
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Art. 4 - Manifestazioni all’interno degli spazi verdi pubblici
Lo svolgimento di manifestazioni sportive e spettacoli nonché l’installazione
temporanea di strutture per l’attività ludica (giostre, giochi, ecc..) sono
consentiti esclusivamente all’interno degli spazi individuati preventivamente
dall’Amministrazione Comunale, previa autorizzazione dei competenti Servizi
Comunali. Le aree ritenute idonee agli scopi di cui al presente articolo sono
individuate presso:
• Parco del Centenario;
• Parco Clivia;
• Piazza San Lorenzo.
Art. 5 - Prescrizioni generali di salvaguardia
Gli alberi aventi diametro del tronco superiore a 10 centimetri, misurato a 1,5
metri dal suolo, e gli arbusti con più fusti (policormici), se almeno uno di essi
presenta un diametro superiore a 10 centimetri, devono essere rigorosamente
tutelati. Devono intendersi salvaguardati in deroga al limite minimo di 10 cm di
diametro gli alberi e gli arbusti piantati in sostituzione di altri. Nelle aree
pubbliche e private è fatto obbligo di garantire le operazioni di manutenzione
ordinaria e straordinaria quali pulizia da erbe infestanti, ramaglie e foglie,
taglio dell’erba, eliminazione di parti legnose secche o pericolanti, interventi
necessari a tutelare la pubblica incolumità ed il pubblico decoro con particolare
riferimento alle proprietà private in evidente stato di abbandono ed incuria.
Inoltre è fatto obbligo ai proprietari di alberi o di arbusti adiacenti alle strade
pubbliche o alle piste ciclabili di effettuare i tagli necessari affinché non sia
intralciata la viabilità veicolare e pedonale, compromessa la leggibilità della
segnaletica, la visione di eventuali specchi riflettenti, l’illuminazione pubblica e
la visibilità della carreggiata. Qualora per qualsiasi causa cadano a terra alberi,
arbusti o ramaglie afferenti a terreni privati, il proprietario dei medesimi ha
l’obbligo di rimuoverli il più presto possibile. La vegetazione può oltrepassare il
limite fra la proprietà privata e la proprietà pubblica quando l’aggetto dei rami
sia a quota superiore a metri 3 dal piano stradale. In caso di accertata
necessità, rilevata dal competente Servizio Ambiente, possono essere imposti
con apposito provvedimento il taglio di alberi, rami o branche pericolanti o che
si protendano su strade comunali, provinciali e statali e su strade gravate da
servitù di pubblico passaggio, fatto salvo quanto stabilito dal Codice Civile.
Qualora il privato non ottemperi entro i termini prescritti, l’Amministrazione
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Comunale interverrà direttamente addebitandone l’onere, fatta salva
l’applicazione delle sanzioni eventualmente previste. Per quanto concerne le
distanze di piante e dei relativi rami dai confini di proprietà private valgono
tutte le norme contenute nel Codice Civile e nel Codice della Strada.
Art. 6 - Abbattimenti e potature
Coloro che intendono procedere all’abbattimento di piante aventi le
caratteristiche di cui al precedente art. 5 devono presentare una domanda in
carta libera al Servizio Ambiente, come da modello in allegato (modello1),
nella quale devono essere descritte le caratteristiche della/e pianta/e e le
motivazioni dell’abbattimento; la richiesta deve altresì essere accompagnata da
esauriente documentazione fotografica della/e pianta/e per cui si richiede
l’autorizzazione all’abbattimento. Sono naturalmente fatte salve superiori
limitazioni di cui alla vigente normativa con riferimento ai boschi ed alle aree
sottoposte a vincoli idrogeologici, monumentali e paesaggistici e fatti salvi
eventuali diritti di terzi e qualunque autorizzazione e/o concessione di
competenza di altri organi o autorità. Il Servizio Ambiente autorizza gli
abbattimenti di essenze arboree sussistendo le seguenti condizioni:
nell’ambito di luoghi pubblici:
- deve essere accertato uno stato di pericolo o danno costituito dal
permanere dell’alberatura o deve essere accertata una condizione
patologica degenerativa irreversibile;
- per danni evidenti causati a manufatti quali sotto-servizi, pavimentazioni,
muri di cinta, ecc.;
- in caso di realizzazione di opere di interesse pubblico deve essere accertata
l’impossibilita di mantenere l’alberatura nel sito e la contemporanea
impossibilita di procedere, anche in ordine a valutazioni circa l’interesse
pubblico, allo spostamento in altro luogo dell’alberatura;
nell’ambito di luoghi privati:
- se sussistono condizioni di pericolo (ad esempio, alberi pericolanti che
mettono a repentaglio in modo diretto o indiretto la sicurezza di persone e/o
cose);
- se accertata una condizione patologica degenerativa irreversibile;
- per documentata opportunità agronomica, quale contiguità ad altre essenze
o manufatti che ne pregiudicano il regolare sviluppo;
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- per danni evidenti causati a manufatti quali sotto-servizi, pavimentazioni,
box interrati, muri di cinta, ecc.;
- qualora la pianta abbia raggiunto dimensioni notevoli rispetto al contesto
pregiudicando pertanto la sicurezza di fabbricati e manufatti posti nelle
immediate vicinanze;
- per prevalenti ed inderogabili interessi pubblici.
Entro 30 giorni dal ricevimento della domanda, una volta accertata l’esistenza
dei necessari presupposti, verrà rilasciata apposita autorizzazione a firma del
Servizio Ambiente con le prescrizioni necessarie. Qualora le ragioni
dell’abbattimento appaiano non sufficientemente motivate, l’Amministrazione
Comunale può richiedere una perizia di un tecnico abilitato (Dottore Agronomo,
Dottore Forestale, Perito Agrario, o titolo equipollente) in cui siano meglio
specificate e qualificate le motivazioni dell’abbattimento. L’abbattimento di
alberi per evitare un pericolo imminente per l’incolumità di persone o cose può
avvenire senza autorizzazione previa tempestiva comunicazione al Servizio
Ambiente entro 24 ore lavorative precedenti all’intervento, sotto la personale
responsabilità del proprietario anche per quanto riguarda l’effettiva sussistenza
di pericolo imminente. Il Servizio Ambiente si riserva di effettuare sopralluogo
al fine di verificare ed eventualmente far accertare da tecnico specializzato
l’effettiva sussistenza della necessità di procedere all’abbattimento con
possibilità di dettare precisazioni, ordinare la sospensione degli interventi ed
elevare la relativa sanzione. Per gli interventi di qualunque tipo, compresi i
lavori che coinvolgono l’apparato radicale, effettuati su piante del genere
Platanus, ai sensi dell’art. 5 del Decreto Ministeriale del 17/04/1998 recante
“Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cancro colorato del Platano
(Ceratocystis fimbriata f. platani)” è obbligatoria la preventiva autorizzazione
del Servizio Fitosanitario Regionale, che dovrà essere allegata alla domanda di
cui al presente articolo. Le operazioni di abbattimento, sia nell’ambito dei
luoghi pubblici sia dei luoghi privati, dovranno essere effettuate in condizioni di
sicurezza, nel rispetto delle vigenti normative antinfortunistiche e senza recare
alcun pericolo a persone e cose. Le operazioni di potatura di alberi ed arbusti
ubicati in luoghi privati non necessitano di autorizzazione alcuna tranne nel
caso di piante assoggettate a particolari vincoli di tutela, per le quali occorre
preventiva autorizzazione da parte del competente Servizio Ambiente. In ogni
caso le potature dovranno essere di norma effettuate praticando i tagli ai nodi
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o alle biforcazioni, in modo da non lasciare porzioni di branche o rami privi di
più giovani ramificazioni apicali; tale tecnica risulta comunemente definita
“potatura a tutta cima tramite tagli di ritorno”.
E’ inoltre opportuno non eseguire interventi di cimatura di conifere, eccezion
fatta per quelle costituenti siepi da tenere a forma.
Gli interventi potranno essere effettuati:
- per le specie decidue: nel solo periodo autunno/inverno, indicativamente dal
1° novembre al 15 marzo;
- per le specie sempreverdi: nei soli periodi di riposo vegetativo
indicativamente dal 1° novembre al 15 marzo e dal 1° luglio al 31 agosto;
- interventi sulle branche morte: tutto l’anno.
I rifiuti derivanti dalla potatura degli alberi, nonché quelli derivanti dalla
falciatura delle zone di verde pubblico e privato, dovranno essere avviati a
raccolta differenziata.
Coloro che intendono procedere all’esecuzione di potature compiute con
modalità differenti e/o in epoche differenti devono presentare una domanda in
carta libera al Servizio Ambiente, come da modello in allegato (Allegato n° ),
nel quale devono essere descritte le caratteristiche della/e pianta/e e le
motivazioni dell’intervento; la richiesta deve altresì essere accompagnata da
esauriente documentazione fotografica della/e pianta/e per cui si richiede
l’autorizzazione alla potatura.
La potatura degli alberi sul territorio del Comune si effettua tenendo conto del
periodo riproduttivo e di nidificazione degli uccelli autoctoni e migratori e, di
norma, avviene nel periodo che va dal 1° ottobre al 28 febbraio, salvo che per
interventi urgenti di prevalente interesse pubblico e/o volti alla tutela
dell’incolumità pubblica.
In nessun caso (eccettuate condizioni di accertata pericolosità delle piante)
deve venir effettuata la potatura di alberi su cui siano presenti nidi di uccelli o
tane di piccoli mammiferi “abitati”, o che siano utilizzati in modo accertato
come dormitorio o posatoio da specie rare o di pregio.
Art. 7 - Capitozzatura di alberi
Le capitozzature di alberi, vale a dire il drastico raccorciamento del tronco o
delle branche primarie fino in prossimità di questo, sono vietate. Eventuali
deroghe possono essere concesse e saranno considerate abbattimenti, quindi
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soggette ad autorizzazioni come da art. 6, solo qualora ritenute necessarie
dietro parere di un tecnico agronomo abilitato, la cui perizia andrà allegata alla
richiesta di autorizzazione.
Art. 8 - Impianti in sostituzione
In caso di autorizzazione all’abbattimento, al fine di reintegrare la consistenza
del patrimonio arboreo esistente sul territorio comunale, per ciascun individuo
arboreo o arbustivo abbattuto il richiedente deve mettere a dimora un’altra
pianta, di pari o superiore valore arboreo, scegliendo prioritariamente tra le
essenze autoctone, di dimensioni tali da assicurare un rapido effetto
paesaggistico da concordare con l’ufficio preposto. Gli alberi posti in
sostituzione dovranno in ogni caso essere di prima scelta ed avere una
circonferenza non inferiore a 12/14 cm. Gli arbusti, anch’essi di prima scelta,
dovranno essere in vaso avente un diametro non inferiore a 24 cm. In tal caso,
il sito dell’impianto e la qualità degli alberi saranno prescritti dagli uffici
comunali competenti. L’inottemperanza alle prescrizioni comporta l’automatico
decadimento dell’autorizzazione e l’applicazione delle relative sanzioni.
Art. 9 - Scelta delle specie per nuovi impianti e sostituzioni
La scelta delle specie nella realizzazione di nuovi impianti e nelle sostituzioni di
piante esistenti deve tendere al mantenimento o al ripristino degli aspetti
naturali, paesaggistici e culturali del territorio. Per tale motivo sono consigliate
per l’impianto le specie arboree e arbustive elencate nell’Allegato 2.
1. In caso di nuove piantagioni su aree pubbliche si privilegiano le specie
arboree autoctone o naturalizzate. Una scelta diversa deve essere
adeguatamente motivata. Per le aree ricadenti nel Parco Agricolo Sud Milano o
in altre aree protette si applicano le norme.
2. Nelle aree a verde pubblico e in aree private potenzialmente frequentate dai
cittadini, è opportuno non impiegare specie con parti tossiche/velenose o
pollini allergenici.
3. A meno di particolari circostanze, è vietato l’impiego delle specie riportate
nell’Allegato E – “Lista delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio,
contenimento o eradicazione” – dalla deliberazione di Giunta Regionale n°7736
del 24 luglio 2008, e in eventuali elenchi, definitivi o temporanei, emanati dai
competenti organi quale misura di prevenzione contro parassiti o patogeni.
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4. Gli Uffici comunali competenti per il verde sono preposti alla valutazione
della congruità delle specie arboree da utilizzare in considerazione delle
specifiche condizioni dell’ambiente e della fauna presente, dello spazio
disponibile e delle caratteristiche morfologiche delle piante, nonché della loro
corretta epoca di piantagione (fase di riposo vegetativo). Si privilegiano specie
tipiche locali, autoctone o naturalizzate, tenendo in considerazione la
composizione del patrimonio arboreo presente sull’area di competenza e più in
generale sul territorio comunale e comunque ispirandosi al principio di
mantenere una elevata biodiversità e una compatibilità di fondo con
l’ecosistema di pianura lombardo.
Art. 10 - Salvaguardia delle siepi e delle macchie arbustive.
1. Le siepi e le macchie arbustive a prevalenza di specie autoctone devono
essere salvaguardate e tutelate, con preferenza alle specie che producono
bacche che possono favorire la presenza di avifauna.
2. La potatura delle siepi sul territorio del Comune si effettua tenendo conto
del periodo riproduttivo e di nidificazione degli uccelli autoctoni e migratori ed
è in generale esclusa, in presenza accertata di nidi, tane o rifugi, nel periodo
che va dal 1° marzo al 30 settembre salvo che per interventi urgenti volti alla
tutela dell’incolumità pubblica.
Art.11 -Trapianti arborei
1. Prima di ricorrere al trapianto di soggetti arborei adulti, dovranno essere
ricercate tutte le possibili soluzioni alternative che, eventualmente modificando
il progetto, consentano di mantenere in loco i soggetti esistenti.
2. Il trapianto di alberi, e soprattutto il cosiddetto ‘grande trapianto’ (riferito
all'utilizzo di macchinari specializzati nella movimentazione di alberi di alto
fusto adulti), il trapianto di esemplari con circonferenza del tronco superiore a
100 cm (misurata a 100 cm dal suolo), ad eccezione di piante provenienti da
vivaio ed allevate a tale scopo, è di norma vietato sul territorio comunale. Si
possono trapiantare esemplari arborei superiori a tale misura solo in casi
particolari, al fine di salvaguardare piante di particolare significato storico o di
particolare pregio ornamentale, in buone condizioni fitosanitarie e idonee al
trapianto.
3. Gli interventi, su aree sia private che pubbliche, dovranno essere sottoposti
a parere preventivo e vincolante degli uffici comunali competenti per il verde,
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che dovranno valutare in piena autonomia la trapiantabilità degli alberi che si
trovino in contrapposizione con la realizzazione di un progetto pubblico.
4. La scelta di ricorrere ai grandi trapianti non può comunque esulare dalla
contestuale valutazione preventiva e indicativa di ulteriori piantagioni a
compensazione ambientale dei danni dovuti al trapianto che subiranno gli
esemplari interessati; ciò al fine di bilanciare la significativa riduzione dei
benefici ambientali prodotti dagli alberi assoggettati a tale intervento,
compensazione che dovrà nel corso degli anni tenere conto delle eventuali
fallanze dei soggetti trapiantati. Tale valore di compensazione corrisponde alla
differenza fra il valore ornamentale dei soggetti ubicati nel loro sito originario e
quello degli stessi esemplari una volta ridotti di dimensioni e collocati nel
nuovo sito di piantagione.
5. Le operazioni di trapianto di soggetti arborei devono avvenire secondo le
migliori tecniche agronomiche, in un'unica operazione e nei tempi vegetativi
appropriati.
6. Nel corso delle tre stagioni vegetative successive al trapianto l'affidatario
che ha effettuato i trapianti deterrà la responsabilità manutentiva dei soggetti
prevedendo tempistiche, quantità e qualità di adacquamento (interventi
tempestivi qualora le condizioni climatiche eccezionalmente asciutte lo
richiedano), diserbo anti-germinello del tornello, ripristino dei tornelli
danneggiati, eliminazione delle eventuali malerbe e comunque ogni intervento
ritenuto utile all'attecchimento definitivo dei soggetti trapiantati.
7. In caso di morte degli esemplari arborei trapiantati nei primi tre anni dalla
data dell’intervento il proprietario o l’avente titolo provvederà a sostituire gli
alberi morti o che manifestano gravi insufficienze vegetative con soggetti
esemplari delle dimensioni minime che verranno indicate dal Settore comunale
del verde in base alle diverse classi di grandezza delle specie.
Art. 12 - Patrimonio arboreo sottoposto a tutela
L’Amministrazione Comunale, tramite specifico provvedimento, si riserva la
facoltà di porre sotto tutela piante in aree pubbliche o private che siano
giudicate di particolare pregio paesaggistico, botanico o storico/culturale. Il
Servizio Ambiente attuerà sistematici interventi di controllo sulle alberature
tutelate, al fine di preservarne l’integrità e la salute. Il medesimo potrà
disporre l’esecuzione di determinati interventi di cura e di conservazione delle
alberature tutelate, nel caso in cui, insistendo su aree di proprietà privata, il
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proprietario non sia in grado di provvedervi o non vi abbia ottemperato. Il
proprietario che intenda eseguire qualsiasi intervento che modifichi la forma, la
struttura e le caratteristiche delle piante poste sotto tutela, e tenuto a
richiedere preventiva autorizzazione al Servizio Ambiente, che ne valuterà
l’opportunità. L’eventuale autorizzazione ha validità di 3 mesi a partire dalla
data del rilascio e deve essere tenuta a disposizione per eventuali controlli sul
luogo di effettuazione degli interventi. In questi casi gli interventi dovranno
essere realizzati esclusivamente da ditta specializzata, regolarmente iscritta
nell’apposita categoria presso la C.C.I.A.A., sotto il controllo del Servizio
Ambiente.
Il Servizio Ambiente avrà il compito di censire il patrimonio arboreo anche dei
privati, ritenuto di particolare interesse storico/culturale, mediante periodiche
campagne di sensibilizzazione e divulgazione dell’iniziativa.
Art. 13 - Obbligo di cura e di difesa sanitaria
Allo scopo di salvaguardare il patrimonio verde è fatto obbligo ai proprietari di
aree con alberature di prevenire, in base alla normativa vigente e all’articolo
500 del Codice Penale, la diffusione delle principali malattie e dei parassiti
animali e vegetali che possono diffondersi nell’ambiente. Per la lotta contro gli
agenti patogeni dovranno essere privilegiate le misure di tipo preventivo volte
a diminuire le condizioni di stress per le piante. La prevenzione dovrà essere
attuata attraverso:
• la scelta di specie adeguate e l’impiego di piante sane;
• la difesa delle piante da danneggiamenti;
• la preparazione adeguata dei siti d’impianto e il rispetto delle aree di
pertinenza;
• la riduzione al minimo necessario degli interventi di potatura.
I trattamenti antiparassitari, insetticidi o fungicidi dovranno essere effettuati
solo in caso di effettiva presenza dell’insetto o del fungo. Nella scelta dei
prodotti da utilizzare si faccia riferimento alla normativa vigente in materia,
preferendo comunque prodotti di lotta biologica e a basso impatto ambientale.
In particolare nella lotta contro Lepidotteri defogliatori dovranno essere
privilegiati interventi a base di Bacillus thuringensis. Qualora non sia possibile
applicare metodologie di lotta biologica dovrà essere data preferenza a prodotti
fitosanitari a bassa tossicità e selettivi, sempre nel rispetto della normativa
vigente. Le dosi di impiego, l’epoca e le modalità di distribuzione dei prodotti
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dovranno essere tali da limitare la dispersione dei principi attivi nell’ambiente.
E’ inoltre fatto obbligo di delimitare con mezzi ben evidenti le zone di
intervento per prevenire l’accesso e di effettuare trattamenti nelle ore di minor
transito. E’ assolutamente vietato qualsiasi intervento nel periodo di fioritura.
Gli abitanti della zona interessata da trattamenti chimici o biologici condotti per
conto dell’Amministrazione Comunale dovranno essere preventivamente
informati.
Su tutto il territorio comunale e fatto obbligo di attenersi alle leggi regionali e
nazionali in materia di lotta obbligatoria a fitopatie specifiche e a insetti litofagi
con particolare riguardo a quelle qui riportate:
• prevenzione della fitopatia fungina nota come “Cancro colorato del
Platano” (Ceratocystis fimbriata f. platani), la cui lotta e resa obbligatoria
su tutto il territorio nazionale dal D.M. del 17.04.98 e le cui modalità
tecniche di applicazione sono riportate, limitatamente al territorio della
Regione Lombardia, nella D.G.R. del 09/04/99 n. 26273, è fatto obbligo
di attenersi alle citate disposizioni;
• lotta obbligatoria alla Processionaria del Pino (Taumatopoea pityocampa)
valgono le disposizioni del D.M. del 17/04/98;
• lotta obbligatoria al Fuoco Batterico (Erwinia amylovora) valgono le
disposizioni del D.M. n°356 del 10/09/99;
• lotta all’Infantria americana (Hyphantria cunea) valgono le disposizioni
della Circolare della Regione Lombardia del 13/4/1991.
• Popillia Giapponese.
Su tutto il territorio comunale è fatto inoltre obbligo di lotta contro la specie
erbacea conosciuta come Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia) in accordo con
l’ordinanza regionale O.P.G.R. N. 25522 del 29/3/99 in materia di “Disposizioni
contro la diffusione della pianta Ambrosia nella Regione Lombardia al fine di
prevenire la patologia allergica ad essa collegata” Tutti i trattamenti fitosanitari
nonché quelli diserbanti eventualmente effettuati in ambito urbano o
extraurbano, escluse le aree agricole, andranno eseguiti con prodotti
specificatamente autorizzati dalle autorità competenti per la tipologia
d’impiego. Il diserbo chimico è vietato e a quest’ultimo è preferito il metodo
meccanico.
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Art. 14 - Profilassi delle malattie letali epidemiche
L’abbattimento di piante che manifestano i segni evidenti di malattie letali
epidemiche, deve avvenire nei periodi asciutti e/o freddi, preferibilmente in
estate o inverno, evitando la diffusione della segatura derivata dal taglio
mediante l’uso di aspiratori. Il materiale di risulta deve essere allontanato su
mezzi chiusi ed eliminato al più presto mediante incenerimento.
Le ceppaie degli alberi tagliati devono essere asportate ed il terreno sostituito
con coltivo trattato con prodotti anticrittogamici.
I trattamenti relativi alle malattie che colpiscono la chioma devono essere
idonei, tempestivi e devono garantire tutte le cautele indispensabili.
Art. 15 - Disposizioni per gli interventi edilizi
I soggetti titolati a presentare Permesso di Costruire, SCIA o CILA riguardanti
le aree verdi private devono attenersi alle seguenti disposizioni:
- i progetti presentati per il rilascio di Permesso di Costruire o SCIA relativi a
interventi di ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o di ristrutturazione
urbanistica o comunque riguardanti la trasformazione delle aree verdi
private devono essere corredati da un elaborato relativo alla sistemazione
del verde nell'area permeabile di pertinenza degli edifici, siano essi ad uso
residenziale o non residenziale, nel rispetto dei parametri di piantumazione
fissati dal vigente regolamento e dallo strumento urbanistico comunale.
- tutte le alberature esistenti sull’area oggetto dell’intervento dovranno
essere rilevate ed indicate sulla suddetto elaborato grafico con l'indicazione
dell'essenza;
- i progetti dovranno tenere conto dell’obbligo di rispettare le alberature di
alto fusto per le quali non è serve l’abbattimento, avendo particolare cura di
riservare sufficiente spazio all’apparato radicale ed alla chioma, tenendo
conto del suo sviluppo futuro.
In analogia a quanto disposto dalle N.T.A. del vigente PGT e dal vigente
Regolamento di Igiene deve essere prevista:
per le zone residenziali una quota percentuale di superficie destinata a
verde permeabile pari almeno al 20% della superficie interessata
dall’intervento;
per le zone non residenziali una quota percentuale di superficie destinata
a verde pari almeno al 10% della superficie interessata dall’intervento.
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In entrambi i casi dovrà essere prevista una piantumazione un albero ad alto
fusto e due arbusti per ogni 25 mq. di superficie a verde permeabile. Qualora
nel lotto risultasse impossibile l’impianto di alberi e arbusti nelle quantità
suindicate, previo accordo con il Comune, in alternativa potrà essere
autorizzata la piantumazione delle suddette essenze su un area pubblica
specificatamente individuata dal Comune.
Art. 16 - Norme per la difesa delle piante in area di cantiere
Gli interventi di scavo o bitumatura su terreno pubblico eseguiti dagli Enti
titolari dei sotto-servizi alla cittadinanza, che dovessero essere eseguiti in
stretta vicinanza ad alberi, devono essere preventivamente comunicati al
Servizio Ambiente mediante domanda in cui devono essere allegate una
planimetria del luogo in scala adeguata con riportata la vegetazione presente e
una relazione tecnica indicante le caratteristiche del lavoro, la profondità degli
interventi, la distanza da ciascun albero e i tempi dell’intervento. La distanza
minima della luce netta di qualsiasi scavo dal filo del tronco non può essere
inferiore a due metri. Eventuali deroghe alla distanza minima indicata potranno
essere concesse per casi di comprovata e documentata necessità.
Potranno essere altresì indicate dal Servizio Comunale competente distanze di
rispetto maggiori nel caso di individui arborei che richiedano particolari misure
di salvaguardia. Nel caso di lavori di scavo nella zona delle radici a distanza
inferiore a quelle minime stabilite, si deve procedere con particolari precauzioni
quali lo scavo a mano ed il rispetto delle radici portanti evitando tagli e
danneggiamenti. Gli eventuali tagli che si rendessero necessari saranno
eseguiti in modo netto disinfettando ripetutamente le ferite con gli
anticrittogamici. Per gli interventi che vengono eseguiti in vicinanza dei platani,
dovrà essere preventivamente eseguito un sopralluogo con un tecnico abilitato,
che fornirà specifiche prescrizioni, secondo quanto previsto dal D.M. 17/4/98.
Gli scavi nella zona degli alberi non dovranno restare aperti per più di una
settimana. Se dovessero verificarsi interruzioni dei lavori, gli scavi dovranno
essere riempiti provvisoriamente. In alternativa le radici saranno protette con
apposita stuoia ed in ogni caso le stesse dovranno essere mantenute umide.
Nel caso di pericolo di gelo, le pareti dello scavo nella zona delle radici saranno
da proteggere. I lavori di livellamento nell’area radicale sono da eseguirsi a
mano. Gli alberi presenti nei cantieri devono essere adeguatamente protetti
per evitare danni al fusto, alla chioma e all’apparato radicale. E’ vietata
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l’infissione negli alberi di chiodi e appoggi per l’installazione sugli stessi di corpi
illuminanti, di cavi elettrici, ecc. Nella zona delle radici non devono essere
depositati in nessun caso materiali da costruzione, materiali terrosi, carburanti,
lubrificanti, macchine operatrici e betoniere. In particolare si devono evitare gli
spargimenti di acque di lavaggio delle betoniere. Ricariche o abbassamenti del
terreno nella zona di proiezione della chioma sul terreno, sono permessi solo in
casi eccezionali con autorizzazione del Servizio Comunale competente.
Sull’area radicale non è permesso il transito di mezzi fatta eccezione per i casi
in cui la stessa risulti pavimentata. Qualora non si possa evitare di transitare
all’interno dell’area delle radici, la superficie del terreno interessata sarà
ricoperta con uno strato di materiale drenante dello spessore minimo di 20 cm,
sul quale saranno poste tavole di legno. Al termine dei lavori nell’area
dovranno essere ripristinate le condizioni originarie. Nel caso di interventi
eseguiti senza ottemperare alle disposizioni del presente articolo, si dovrà
procedere al ripristino delle condizioni originarie a spese dell’esecutore dei
lavori entro il termine stabilito dal Servizio Comunale competente. I
danneggiamenti che compromettono la vitalità della pianta sono considerati a
tutti gli effetti come abbattimenti non autorizzati. In tale modo devono essere
considerati tutti i danneggiamenti agli apparati radicali conseguenti ad opere di
scavo compiute senza ottemperare alle disposizioni del presente articolo.
Durante la realizzazione di interventi edilizi che interagiscono con le aree verdi
indipendentemente dalla loro vicinanza agli alberi, deve essere presentato
unitamente al progetto edilizio anche un progetto di sistemazione finale
dell'area riportante le indicazioni progettuali e le misure agronomico-gestionali
che si intendono adottare per la salvaguardia del verde esistente.
1. La progettazione deve essere corredata da una o più tavole del verde e
da una relazione agronomica a firma di dottore agronomo o forestale
iscritto all’albo professionale.
2. Tutti i progetti, se riguardano edifici e/o aree sottoposti al vincolo
ministeriale, dovranno ottenere l'autorizzazione delle competenti
Soprintendenze.
3. Fatte salve le prescrizioni delle normative precitate e le relative
competenze autorizzative, ogni intervento su proprietà pubbliche non
eseguito direttamente dall’Amministrazione comunale deve essere
autorizzato.
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