COMUNE DI ROVIGO VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL GIORNO 3 MARZO 2021 - Trascrizione a cura di AS2 Srl - Regione Veneto
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COMUNE DI ROVIGO VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL GIORNO 3 MARZO 2021 Trascrizione a cura di AS2 Srl Via della Resistenza, 4 - ROVIGO
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 INDICE PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO PUNTO N. 1 – “Ricognizione aree da destinarsi al trasferimento e/o...” Pag. 03 2
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Buon pomeriggio a tutti. Benvenuti, benvenuto anche ai nostri ospiti, al Presidente dell’Ordine degli Avvocati Urbertone e al portavoce del Comitato di Rovigo “Tribunale in centro” Lorenzo Pavanello. Oggi siamo in auto convocazione, abbiamo accordato questa seduta in base all’articolo 39, comma , del TUEL, quindi siamo in auto convocazione; il riferimento è la “Ricognizione delle aree da destinarsi al trasferimento e/o alla realizzazione del nuovo Tribunale”. E’ stata una richiesta accordata, che vede oggi i due ospiti come invitati. In realtà avevamo invitato anche il signor Prefetto, che si scusa di non poter essere presente per un precedente impegno, ed il Presidente del Tribunale che, se vorrà collegarsi, saremo ben lieti di ascoltarlo, però al momento non è presente. Quindi darai a questo punto la parola al Segretario Generale per procedere all'appello. Prego Segretario. Dott. BALLARIN ALESSANDRO – Segretario Generale: Aretusini Michele, presente; Azzalin Graziano, presente; Bagatin Benedetta, assente; Bazan Margherita, presente; Bertacin Riccardo, assente; Biasin Elena, presente; Bonvento Marco, presente; Borsetto Ottavio, presente; Businaro Giorgia, presente; Chendi Nello, presente; Gaffeo Edoardo, assente; Gambardella Monica, presente; Giannese Roberto, assente; Magon Sabrina, presente; Maniezzo Mattia, presente; Masin Matteo, presente; Menon Silvia, presente; Milan Mattia, presente; Montagnolo Angelo, presente; Moretto Mattia, presente; Nale Caterina, presente; Noce Valentina, presente; Osti Giorgio, assente; Raise Micaela, presente; Rizzato Lorenzo, presente; Romagnolo Alessandro, assente; Romeo Nadia, presente; Rossini Antonio, presente; Saccardin Federico, presente; Salvaggio Giovanni, assente; Scaramuzza Gianmario, presente; Sette Damiano, presente; Traniello Elisabetta, presente. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Siamo 26 presenti, quindi abbiamo il numero legale. Ringrazio tutti. PUNTO N. 1 - “Ricognizione aree da destinarsi al trasferimento e/o realizzazione nuovo Tribunale – Discussione”. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Come da accordi, io cederei la parola per informare, rispetto alla richiesta effettuata dai Consiglieri comunali, quindi all’iter e allo stato dell'arte, della ricognizione riguardante le aree da destinarsi al trasferimento e/o alla realizzazione del nuovo Tribunale. Come sapete, perché lo abbiamo detto in Conferenza Capigruppo, ma lo sappiamo tutti, il signor Sindaco non potrà essere presente in quanto convalescente, anzi in questa occasione gli auguro anche di rimettersi al più presto e di poter partecipare al più presto alle nostre riunioni, quindi un in bocca al lupo per la sua piena ripresa. Do quindi la parola al Vice Sindaco Tovo, che ovviamente lo sostituirà in tutto e per tutto in questa seduta. Prego Vice Sindaco. TOVO ROBERTO – Vice Sindaco e Assessore: Buonasera, ben trovati. Ovviamente, vista la convocazione e l’oggetto, è doveroso da parte del rappresentante della Giunta un'informativa sul tema. Mi preme sottolineare fin dall'inizio che una simile informativa è stata verbalmente fornita in Conferenza Capigruppo dal Sindaco in data 12 febbraio, e quindi i contenuti di questa mia informativa di oggi in larga parte ripercorrono e 3
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 aggiornano, ovviamente per quanto di competenza, quanto già riferito dal Sindaco. Quindi immagino che qualcuno mi giustificherà se per ampi tratti riprenderò anche il verbale della Conferenza dei Capigruppo che mi risulta - e chiedo eventuale conferma - sia già stato messo a conoscenza dei Consiglieri. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Sì, confermo Vice Sindaco. Ho mandato copia del verbale a tutti i Consiglieri comunali. TOVO ROBERTO – Vice Sindaco e Assessore: Se mi permettete comunque un breve excursus e faccio alcune note che riguardano se vogliamo il passato, le cause o l'origine della questione che stiamo discutendo, ossia la questione della sede del Tribunale ma, più in genere, degli uffici del Ministero della Giustizia in città, si pone sostanzialmente a partire dalla riforma della geografia giudiziaria e altri riordini dell'assetto dell’Amministrazione della Giustizia che sono stati avviati a partire dal 2012. In quel momento è cambiato fondamentalmente il perimetro delle giurisdizioni sotto il profilo territoriale. Nel nostro caso c'è stato l'allargamento, con l'inglobamento assieme al territorio polesano, anche di una fascia abbastanza ampia della bassa padovana, e questo ha comportato la chiusura di due sedi delocalizzate degli uffici del Ministero, quali mi risulta il Tribunale di Adria e il Tribunale di Este, le cui attività in questo momento insistono sulla sede di Rovigo. Poi credo a rigore, ma immagino che i colleghi più esperti avranno informazioni, tutto il territorio di competenza del Tribunale di Este sia solo in parte transitato sotto la competenza del territorio di Rovigo, ma credo che questo sia un dettaglio sostanzialmente ininfluente per il prosieguo delle nostre discussioni. Quello che ci interessa è che questo allargamento ha sostanzialmente cambiato in aumento la quantità di personale, di pratiche, di atti, di competenza territoriale sugli uffici di Rovigo, rendendo inadeguati gli spazi precedentemente disponibili. Nel contesto è cambiata anche la responsabilità del soggetto che deve mettere necessariamente a disposizione gli spazi per gli uffici: prima del 2012, l'incombenza della sistemazione logistica era a carico dell’Amministrazione Comunale; dopo il 2012 tale incombenze è a carico del Ministero. Quindi da allora le attività di individuazione del luogo in cui insediare gli uffici nella città devono necessariamente avere come primo interlocutore il Ministero della Giustizia. La situazione pre 2012 preveda uno spazio di proprietà comunale, che sostanzialmente è quello principale attualmente in comodato gratuito, che è l'attuale Palazzo di Giustizia. In seguito all'aumento del volume degli atti, il Tribunale di Rovigo e gli uffici collegati dopo 2012 per il Tribunale si è resa necessaria l'individuazione di ulteriori spazi che hanno portato a locare o comunque a individuare una serie di edifici o locali di proprietà privata, ad esempio Palazzo Paoli è uno di questi, con l'attivazione di serie di canoni da parte del Ministero e anche mi risulta lo spostamento dell'archivio del Tribunale che, se collocato fuori dal Palazzo di Giustizia, dovrebbe tra l'altro essere un luogo non di pubblica conoscenza. La situazione attuale è sostanzialmente difficilmente gestibile, perché questa comporta dei problemi in termini organizzativi e logistici, costi aggiuntivi per il Ministero in termini di canoni di locazione e anche i termini di guardiania. Indicativamente le stime dei canoni di locazione potrebbero sommariamente essere dell’ordine dei 300.000-350.000 euro; i costi di guardiania potrebbero essere comparabili se non addirittura maggiori. In aggiunta il Palazzo di Giustizia attuale è sicuramente in una situazione che necessita di interventi, per lo meno di manutenzione straordinaria, che riguardano i servizi, gli spazi per il lavoro in alcuni casi non congrui, e necessita quindi di investimenti di ampliamento, adeguamento e aggiornamento dei servizi complessivi, e quindi è emersa in questo contesto la necessità di valutare una nuova sede o comunque una nuova organizzazione degli spazi di amministrazione della Giustizia in città. Si sono succedute molte voci nel corso del tempo. Comunque le indicazioni di massima per le specifiche tecniche sono state formulate ovviamente per competenza sia dal Presidente del 4
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 Tribunale che dal Procuratore Generale della Repubblica, che ovviamente sono le figure a vario titolo qualificate per esprimersi nel merito delle esigenze sul territorio, ma anche dal Ministero della Giustizia stesso. Tali indicazioni propendevano fin dall'inizio verso l’individuazione di uno spazio unico e quindi una vera e propria cittadella della Giustizia, abbandonando l'idea di spazi separati. Ovviamente i desiderata vanno in qualche maniera coniugati alla realtà contingente, però l’auspicio iniziale è quello di avere un luogo unico e ovviamente mantenerlo in città. Nell'arco del tempo sono state formulate - faccio riferimento ai periodi più lontani, anche precedentemente all'insediamento di questa Amministrazione - varie proposte. Cito ad esempio quella che era stata ipotizzata di spostare il Palazzo di Giustizia presso il Censer. Ad esempio quell'operazione prevedeva una permuta, quindi si sarebbe dovuto attuare un passaggio di proprietà di un padiglione che poteva interessare al Tribunale, e che è di proprietà di un Ente di diritto privato, anche se a partecipazione prevalentemente pubblica, quindi una cessione da parte di questa verso il Demanio, e il concambio del Demanio un corrispettivo di altri immobili. Una possibilità era l'ex Questura. Ovviamente queste ipotesi non si è concretizzata per vari motivi, non ultimo una presa di posizione forte da parte di numerosi gruppi organizzati in città, che ritenevano che quella non fosse ovviamente la soluzione idonea. Anche la sostenibilità dell'operazione dal punto di vista amministrativo non era semplice, in quanto una parte degli immobili poteva essere assoggettata, anzi era assoggettata e gravata da mutui ipotecari, quindi questo rendeva più complesso la permuta. Si precisa che questa sommaria ricostruzione relativa un periodo precedente all’attuale Amministrazione non si è basata su atti presenti presso l’Amministrazione, per cui non vi sono documenti; la vicenda è stata ricostruita su notizie di stampa, ma ulteriori informazioni sono state acquisite direttamente dal Sindaco durante i primi due Comitati Ordine e Sicurezza Pubblica dedicati a questo tema, a cui ha partecipato sostanzialmente nei periodi di luglio e settembre 2019. Infatti fino al suo insediamento il Sindaco ha personalmente partecipato a vari incontri, più o meno formali e ufficiali al Ministero o altro. A titolo informativo, solo limitandomi al periodo che va dal 1° gennaio 2020 ad oggi, in agenda ufficiale del Sindaco ho contato almeno cinque incontri, solo quelli ufficiali: da 15.01 al 13.02, il 28.09, il 13.12, il 3.02 e altri che commenteremo dopo. L'interlocuzione con vari soggetti non si è limitata al Ministero, ad esempio a livello locale, come ho appena citato, l’approfondimento è avvenuto nell'ambito di una sessione speciale del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica gestita dal Prefetto. Ovviamente il Sindaco ha anche proceduto con una serie di contatti e interlocuzioni personali, i dettagli dei quali sulle interlocuzioni personali chiaramente rimanderei direttamente al Sindaco, non essendoci sulle interlocuzioni e gli atti informali, atti ufficiali. Le attività si sono intensificate nella seconda parte dello scorso anno, mentre nel periodo comprensibilmente che vada marzo a luglio, i contatti sono stati rallentati a causa della situazione pandemica. Comunque fin dall’insediamento, uno dei temi è stata la verifica della disponibilità dell'area ex Casa Circondariale per un eventuale ampliamento dell'attuale sede. Tale ipotesi è stata perseguita nonostante sia pubblicamente noto che già dal 10 ottobre 2018 sia stato pubblicato un bando di gare per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva della Casa Circondariale Minorile su tale area. Nonostante molteplici verifiche non ci risulta nessuna interlocuzione, o interessamento, o richiesta di confronto su questo tema da parte di precedenti Amministrazioni. Comunque la decisione assunta come prioritaria da diversi anni dal Ministero è stata confermata a seguito di verifiche ulteriori e interlocuzioni avute, ma infine anche formalizzata con una lettera del Capo di Gabinetto che è datata 6.10.2020, a seguito di una formale istanza del Sindaco del 14.09.2020. Il proseguo degli interventi in tale direzione è confermata da altri atti pubblici, quali la successiva procedura per l'affidamento dell'appalto pubblicata il 4 novembre 2020. Relativamente a una primissima fase del 2020 o addirittura alla fine 2019, forse è opportuna un'ulteriore puntualizzazione anche se il tema è ampiamente superato, ma quasi per dovere di completezza, era apparsa in qualche maniera la collocazione presso il Maddalena, che in quel momento allora, durante le interlocuzioni, è stata inserita fra le eventuali ipotesi da valutare; quell'ipotesi da tempo non è più sul tavolo. Sul sito ex Maddalena, come immagino sappiate, si sono 5
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 recentemente ottenuti i finanziamenti da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri con un progetto che è stato anche validato da un tavolo tecnico; il progetto non prevede la costruzione di aule per Tribunali né altri spazi assimilabili, anzi è stata concordata diversa destinazione d'uso, e tale destinazione d'uso è stata fissata in via definitiva. A questo punto forse è opportuno fare alcune precisazioni sulla procedura che ci risulta attualmente da adottare per l'individuazione della collocazione dei servizi e degli uffici per l’amministrazione della Giustizia. L’iter ci risulta il seguente: il Ministero, che ha la necessità di trovare in questo caso una collocazione e una soluzione per l'esercizio e per le sedi degli uffici propri in città, attiva sostanzialmente quale suo primo braccio operativo l’Agenzia del Demanio. L’Agenzia del Demanio viene interrogata relativamente alla disponibilità di spazi e di date caratteristiche. Le caratteristiche necessarie ci risultano abbastanza note: anche se formulate in una prima fase, sono state anche oggetto poi di approfondimenti, ad esempio ci risulta che in comunicazioni del gennaio 2020 una prima stima ha portato a una valutazione di 4.500 metri quadri, anche se poi durante alcune interlocuzioni con il Ministero questi dati sono stati definiti rivedibili. Al momento possiamo stimare indicativamente, secondo i tecnici, che ci si debba orientare su un'esigenza intorno ai 12.000 metri quadri complessivi. Il Demanio è tenuto ovviamente a rispondere e a fare una valutazione di tutte le aree nella sua disponibilità in città, quindi in questa fase l'interlocuzione è sostanzialmente tra due soggetti, Ministero della Giustizia e Demanio. Nel caso di mancanza di disponibilità da parte del demanio si può o si deve avviare quella che possiamo definire ricerca di mercato, che non è necessariamente rivolta al privato. Il Ministero di fatto intendere mercato tutto quello che è di disponibilità esternamente al Demanio o al Ministero stesso, quindi è mercato tutto quanto non rientra nella disponibilità del Demanio. Un'area di proprietà comunale è assimilabile al mercato, però in questo caso per il Comune vale una disposizione di legge che è collegata sempre al riordino del 2012 in base al quale, se gli spazi vengono messi a disposizione dal Comune, questi devono essere messi a disposizione con un contratto di comodato gratuito. Quindi il Comune non può fare reddito su un’eventuale locazione. Questo però è possibile per altri soggetti diversi dall’Amministrazione Comunale. Quindi, semplicemente per inciso, in caso di disponibilità di locali da parte dell’Amministrazione Comunale, il rapporto di natura contrattuale che si deve attivare è quello del comodato gratuito. La ricerca quindi in genere interessa gli Enti Locali presenti sul territorio, Amministrazioni Comunali e altri Enti Locali, altre Amministrazioni dello Stato, e in ultima battuta, se nessuno di questi soggetti ha la possibilità di fornire una soluzione di natura logistica adeguata, eventualmente anche soggetti privati. E’ chiaro che procedendo in questa potenziale linea, via via possono crescere le potenziali complessità dal punto di vista amministrativo. In generale diciamo che per il Ministero sarebbe più facile interagire con un’Amministrazione Pubblica rispetto che interagire con un soggetto privato. Altra annotazione. Ci risulta che il Demanio non sia autorizzato ad acquisire aree direttamente, se non appunto per permuta, come ad esempio era stato ipotizzato per l'area del Censer. Un soggetto eventuale che possa procedere all'acquisto invece è il Ministero della Giustizia. Quindi il quadro a noi pare così riassumibile: in prima istanza si interpella il Demanio; se il Demanio non ha a disposizione aree adeguate, il Ministero ricerca risorse verso soluzioni alternative; se il Ministero individuasse una propria collocazione all'interno degli immobili di proprietà comunale, la soluzione sarebbe per lui la più economica, perché il Comune sarebbe vincolato a mettere a disposizione gli spazi in forma di comodato gratuito; se invece lo spazio fosse di un altro soggetto pubblico o privato che sia, il Ministero deve assumersi i relativi oneri, fermo restando i vantaggi che può avere il Ministero a una trattativa con interlocutori pubblici, per cui magari in alcuni casi può procedere senza avvisi di gara pubblica o altre procedure vincolate. Il Sindaco ha avuto modo, mi risulta, nel corso del 2020, in diversi incontri formali e informali, di investigare le possibili soluzioni. Ad esempio in uno di questi incontri nel settembre, in particolare il 28 settembre 2020, con presenza anche del Segretario Comunale presso il Ministero, è stata ulteriormente - perché notificata al Ministero da tempo - ulteriormente presa in carico, valutata e 6
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 presa d'atto, la mozione e la presa di posizione votata dallo stesso Consiglio Comunale all'inizio dell'anno scorso. Anche in quella sede è stata confermata la destinazione diversa del Maddalena, su cui c'era un mandato ben preciso sempre del Consiglio Comunale. Tra l'altro, come citato, era intervenuta nel frattempo l'approvazione del tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio. Nel frattempo l’Amministrazione ha comunque proceduto a interloquire ulteriormente con l’Agenzia del Demanio per verificare se in città non ci potessero essere soluzioni alternative. Si è giunti con tali approfondimenti all'incontro del 30 dicembre, convocato sempre dal Ministero, in cui erano presenti ovviamente Agenzia del Demanio, Comune di Rovigo, Tribunale di Rovigo e Prefettura. Interpellata dal Ministero sulla disponibilità degli spazi, l’Agenzia del Demanio ha risposto, confermando interlocuzioni precedenti, che l'unico spazio a disposizione in città di sua proprietà è l'area dell'ex Questura. In tale riunione il Demanio ha indicato in circa 5.000 metri quadri la disponibilità di spazi e indicativamente quindi ritenuti insufficiente rispetto a una stima precedente o una valutazione precedente delle esigenze. Sulla base di queste considerazioni, su richiesta del Ministero all’Amministrazione Comunale di mettere sul tavolo soluzioni ipotetiche alternative, tenuto conto del mandato del Consiglio Comunale, ossia di mantenere il Palazzo di Giustizia o comunque l'insieme degli uffici all'interno del centro della città, ma potenzialmente con una soluzione unica riconducibile a una vera e propria cittadella giudiziaria di coerenti dimensioni, e considerando l'eventuale recupero di vuoti urbani. Quello che l’Amministrazione, alla luce di tutte le ipotesi anche condivise, ha ritenuto effettivamente proponibile a quel tavolo in quella riunione sono due potenziali soluzioni, che sono comunque entrambe nell'alveo della Pubblica Amministrazione. Una prima soluzione era un’area di una Società di capitali ma a totale controllo pubblico e in house, su cui c'è già una potenzialità edificatoria di circa 45.000 metri cubi, collegati a un vecchio PIRUEA, ossia l'area ASM, con potenzialità fino a circa 15.000 metri quadrati edificabili, quindi eventualmente conformi alle richieste. L’altra possibile soluzione è l'utilizzo di un altro vuoto o serie di vuoti urbani che è la Banca d'Italia di Via Piva, insieme a uno degli altri uffici sotto utilizzati quali ad esempio il Palazzo della Provincia attualmente occupato per circa il 40% dagli uffici provinciali, o il cosiddetto Palazzo di Vetro, sede di uffici regionali, di proprietà dell'INPS, attualmente ci risulta utilizzato per una frazione inferiore al 50%. La prima soluzione risulta da valutare se il terreno di proprietà ASM, essendo di proprietà di una Società di capitali, a sua volta di proprietà comunale, questo combinato lo attrae nella disciplina dell'obbligo del comodato gratuito; cosa che eventualmente dovrebbe essere valutata con un’apposita istruttoria tecnica. Sull’altra soluzione è evidente che vada fatto un approfondimento con i soggetti proprietari per verificare la disponibilità eventualmente alla locazione, alla vendita, e poi fare anche valutazioni tecniche sulla adattabilità e la congruenza degli spazi. Ovviamente le soluzioni, immagino possiamo convenire, contengono possibili pro e contro: la soluzione ASM ad esempio ha il vantaggio di essere una costruzione ex novo, quindi dal punto di vista dell'efficienza energetica o altri accorgimenti sarebbe più flessibile, però con tempi e costi probabilmente maggiori; mentre la soluzione ex Banca d'Italia e Provincia o Palazzo dell'INPS sarebbe più veloce in termini di riduzione, perché trattasi di immobile in questo momento già agibili e agiti, però ovviamente con i limiti in termini di flessibilità nell'organizzazione degli spazi. Il Ministero si è riservato di prendere decisioni e ha proposto una valutazione tecnica. Il soggetto individuato a gestire l'istanza del nuovo Palazzo di Giustizia, individuato dalla Dottoressa Fabbrini, Vice Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, è il Dottor Massimo Orlando, Dirigente a capo della struttura del Ministero che si occupa dell'edilizia giudiziaria. Questi hanno stabilito una sorta di road map, ossia l'accordo preso in sede dell'incontro del 30.12 è stato di attivare, già nei giorni successivi, un contatto con gli uffici comunali, che si sono messi a disposizione per fornire tutte le informazioni che il Ministero riteneva opportuno avere. Dal 7 gennaio il Dottor Orlando ha contattato l’Amministrazione con una serie di richieste di tipo tecnico: planimetrie, valutazioni di 7
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 natura urbanistica, numeri di telefono per contatti. L’Amministrazione si è conseguentemente attivata. Recuperato il contatto Banca d'Italia, è stato ovviamente fatto il passaggio anche con la Provincia, che è stata avvisata della probabilità che venisse coinvolta sulla valutazione della condivisione o della cessione di un proprio immobile. Quindi sono stati avvisati tutti gli uffici competenti per fare una valutazione di massima dal punto di vista economico. Sono state fatte anche alcune valutazioni complementari su un'area privata limitrofa, l'area ASM, che in questo momento è vuota e avrebbe potuto eventualmente essere utilizzata anche come area di espansione per la costruzione di servizi, come ad esempio parcheggi. E’ stata stilata quindi una nota informativa spedita al Ministero il 15 gennaio, che è a protocollo e chiunque fosse interessato possiamo produrla, ed è stata trasmessa dalla segreteria del Sindaco in data 17.02. In questa relazione c'è un passaggio che riprende un tema che era emerso nell'incontro del 30, cioè per l'ennesima volta il Sindaco, dopo una serie di interlocuzioni iniziali, iniziata nel 2019 con l’Agenzia del Demanio, chiede in quella sede ulteriore pronuncia in merito alla disponibilità anche eventuale dell'area dell'ex Caserma Silvestri. Già nel 2019 il Sindaco aveva interloquito con l’Agenzia del Demanio, così come nella riunione del 30.12 ultimo scorso, per fare valutazioni di dare risposte definitive sulla possibilità di utilizzare in parte o in toto l'area ex Caserma Silvestri come sede ovviamente degli uffici del Ministero di Giustizia. Successivamente il 2 febbraio è stata convocata dal Prefetto una riunione in Prefettura sempre nell'ambito della sezione speciale. quella che ho citato prima, e il Prefetto ha convocato l’Agenzia del Demanio, il Presidente del Tribunale, Procuratore, Amministrazione Comunale. In quella sede l’Agenzia del Demanio ha confermato ulteriormente, fatte le dovute valutazioni sulla base delle richieste inoltrate, di dare per esclusa definitivamente la possibilità di utilizzare il compendio dell’ex Caserma Silvestri. Su ulteriore richiesta del Sindaco al Dottor Maggini, responsabile dell’Agenzia del Demanio di Venezia, tramite anche il Dottor Foggia che è il responsabile del Demanio nazionale alle riunioni con il Ministero, il responsabile ha scritto segnalando alcune date precise in cui il compendio è già stato assegnato alle Amministrazioni che lo utilizzeranno: una prima assegnazione risulta risalire al 2015, è stato fatta l’Archivio Notarile, quindi sempre Ministero della Giustizia con sezione separata rispetto alle altre; nel 2019 ci risulta un’ulteriore cessione all’Agenzia delle Entrate; ci risulta tuttora in fase di definizione, ma in fase avanzata di realizzazione, anche l'accordo concessorio di trasferimento con il MIBACT, Ministero dei Beni Culturali, che è l’Ente che gestisce gli Archivi di Stato, a fine di collocazione appunto dell’Archivio. Già nella Conferenza dei Capigruppo del 12 lo stesso Sindaco ha segnalato che le informazioni acquisite, sia pure in maniera provvisoria possiamo dire, dal Demanio consentono agevolmente la formulazione di un opportuno accesso agli atti. Il Sindaco stesso ne ha proposto a garanzia reciproca opportuna formulazione. A questo riguardo, questa ovviamente è una nota successiva alla Conferenza dei Capigruppo, ci risulta depositata in data immediatamente successivo, ossia il 15.02, la relativa interpellanza sottoscritta da diversi Consiglieri comunali. A seguito di tale interpellanza in data 16, quindi il giorno successivo, il Sindaco ha firmato e successivamente inviato all’Agenzia del Demanio istanza di accesso agli atti, di cui ad oggi siamo ovviamente in attesa di riscontro; mi risulta che i tempi di risposta siano 30 giorni, quindi potremmo anche avere risposta nei prossimi giorni immagino. Quindi l’area ex Caserma Silvestri di fatto non solo non è mai stata proposta dal Demanio al tavolo degli incontri, ma tale disponibilità è sempre stata esplicitamente negata, sia in interlocuzioni ufficiali che ufficiose. Al momento tale indisponibilità risulta confermata dall’insieme delle concessioni formalizzate, ovviamente fatto salvo i riscontri diversi, personalmente sono anch'io interessato, io personalmente trovo abbastanza poco verosimile che i responsabili del Demanio abbiamo sempre sostenuto posizioni difformi dai propri atti interni, ma comunque ricordo che la richiesta di accesso agli atti è stata immediatamente inviata dal Sindaco. Quanto ulteriormente emerso nella riunione del 2 è la rivalutazione da parte del Demanio del sito dell'ex Questura, ossia in occasione dell'incontro in Prefettura il Demanio ha rimesso sul tavolo 8
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 delle opzioni da valutare il sito dell'ex Caserma Gattinara, a seguito del recupero da parte dello stesso Demanio di un progetto di fattibilità di una nuova locazione della Caserma della Guardia di Finanza, che prevedeva un ampliamento dell'immobile, ritenendo pertanto di rimettere in discussione quanto comunicato in sede dell'incontro precedente, quando dichiarò il Demanio che il sito aveva una quantità di spazi non sufficienti. L’area dell’ex Questura, detta quindi area Caserma Gattinara,era stata oggetto di una progettualità da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche, quindi il Ministero delle Infrastrutture, per la possibile costruzione della Caserma della Guardia di Finanza. Tale valutazione ci risulta datata più o meno intorno al periodo del 2015. Il Provveditorato delle Opere Pubbliche, insieme all’Agenzia del Demanio, aveva fatto un’attività di valutazione comprensiva di analisi tecniche, fino alla formulazione di un progetto preliminare per la costruzione della Caserma. Ci consta che l’iter si sia arrestato perché il Ministero dell'Economia e Finanze abbia ritenuto eccessivo l'onere di tale trasformazione. Già all'epoca il Demanio aveva fatto una richiesta formale sia all’Amministrazione Comunale, sia alla Regione Veneto, per un controllo sugli strumenti urbanistici. Tali rapporti sono agli atti sempre di quel periodo. L’esito di tale verifica, avallato dalla Regione, è che l'immobile dell'ex Caserma Gattinara attualmente consta di circa 4.500 metri quadri e che, a causa del vincolo monumentale che vi insiste, decretato a livello ministeriale, questo inibisca la conformità urbanistica di progettualità di entità superiori che ne modifichino l'involucro. C’è però da precisare - questa mi pare un'operazione dovuta - che ci risulta che in un periodo immediatamente successivo, ossia in fase dell'analisi della precedente progettualità - parlo sempre della Caserma della Guardia di Finanza - ci risulta un parere espresso dal Presidente della Regione, o comunque dalla Regione tramite lui, in data 16.01.2016, con il quale si affermava che “l'eventuale superamento della difformità urbanistica sarebbe stata oggetto di valutazione in sede di intesa Stato-Regione, in quanto opera di difesa nazionale”. Quindi sono agli atti ipotesi di superamento, almeno per quell’occasione, dei vincoli urbanistici. In questa nuova prospettiva il Sindaco si è fatto parte attiva con ulteriori contatti con il Ministero. Se non vi ho distrutto con le parole, soprattutto se non mi sono perso, scusate l'intercalare ma così tiro il fiato, questi contenuti, in base alla ricostruzione di questa informativa, mi risultano relativi a una riunione del 2. Il Sindaco ha convocato una riunione il giorno successivo, cioè il 3. Quello che è emerso negli approfondimenti è che il Ministero ha preso atto di questa possibile soluzione alternativa presso l'ex Caserma Gattinara. Contemporaneamente con questi approfondimenti sarebbe emerso che il Ministero abbia già scartato l'idea di edificare in area ASM, perché la costruzione ex novo in quell'area comporterebbe tempi non compatibili con le necessità attuali di addivenire a una soluzione più veloce. E’ stato inoltre chiarito che non potrà essere il Demanio ad acquistare eventuali aree o immobili, come già precedentemente avevo affermato, ma direttamente il Ministero in base alle proprie disponibilità, e poi comunque i lavori di adattamento o realizzazione possono essere eseguiti o seguiti dall’Agenzia del Demanio attraverso il Provveditorato delle Opere Pubbliche del Triveneto. Quindi riassumendo allo stato attuale ci risultano sostanzialmente due opzioni in campo. Tra queste la riformulazione da parte del Demanio della sede ex Questura, che potrebbe non essere una soluzione unitaria, nel senso che ci risultano realizzabili 9.200 metri quadri, che potrebbero apparire significativamente inferiori alla stima iniziale delle esigenze del Tribunale. Potrebbero in questo caso essere affiancate altre soluzioni integrative, compresa l'eventualità di continuare a utilizzare in parte o in toto l'attuale sede del Palazzo di Giustizia. Comunque su tutte queste valutazioni sono in corso approfondimenti. Vi segnalo che rimane il tema dell'impatto di un’edificazione di più di 9.000 metri quadri in pieno centro storico, comprensivi di valutazione di impatto architettonico, paesaggistico, logistico e urbanistico. Tra i pro si ricorda che esisterebbe la possibilità di un’entrata e uscita verso Via Sacro Cuore, utilizzando l'accesso che veniva precedentemente utilizzato come transito carrabile dai mezzi della Polizia. 9
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 La seconda opzione in campo è quella dell'ex sede Banca d'Italia, affiancata da un secondo edificio adiacente di supporto. Da contatti intercorsi sembrerebbe scartata l'ipotesi Palazzo INPS, ma ci si sta indirizzando eventualmente come progettualità sul Palazzo della Provincia che, insieme, potrebbero ospitare spazi per circa 12.000 metri quadrati ed eventualmente sfruttare l'adiacente parcheggio a terra nell’area ex Val di Susa se non sbaglio adiacente, che eventualmente potrebbe essere anche ampliata nella sua capienza. Osservazione comune ad entrambi le soluzioni è la proposta formulata sempre durante gli incontri dal Ministero di poter realizzare posti auto aggiuntivi, come Amministrazione abbiamo ritenuto di osservare, ci siamo permessi di suggerire cautela nei confronti dell'ipotesi di parcheggi sotterranei, che era stata formulata dal Ministero, chiaramente fermo restando il rispetto delle valutazioni tecniche che verranno fatte dai tecnici incaricati. Quindi la nostra è semplicemente stata un’osservazione. Sono arrivato al 3. Successivamente all'incontro del 3 febbraio, il Dottor Orlando ha inviato in data 4 febbraio una lettera che mi risulta sia stata anche poi ripresa dalla stampa, in cui il Dottor Orlando riassume le seguenti indicazioni: a) indica l’Ingegner Gianmarco Mattei come nominativo del tecnico del Ministero che ha ricevuto l'incarico ufficiale di eseguire tutte le verifiche in termini di costi e tempi sulle due soluzioni opzionate; il Dottor Orlando poi afferma che il tecnico designato farà anche dei sopralluoghi e quindi sarà presente a Rovigo in date da pianificare. Chiede all’Amministrazione Comunale e al Demanio di mettersi a disposizione per supporto e documentazione tecnica - cosa che vi anticipo è successo immediatamente - e fornisce la data entro il quale il Dottore Orlando chiede relativa relazione dettagliata, ossia il 10 marzo prossimo. I tempi che il Ministero quindi si sta dando appaiono stretti, manifestando la volontà condivisa di giungere a una soluzione sostenibile al più presto. L’Amministrazione si è messa a disposizione immediatamente. Ad oggi confermiamo i contatti in corso tra gli uffici e il tecnico individuato dal Ministero per la condivisione di informazioni tecniche. Non siamo a conoscenza della data precisa della visita in città dell’Ingegner Mattei, o per lo meno ad oggi alle 11 io non ero a conoscenza dell'individuazione della data. Siccome gli uffici e anche i colleghi di Giunta hanno anche eventualmente altri contatti diretti, eventualmente mi correggano se nel frattempo sono stati formulati maggiori dettagli. L’unica informazione recente che mi corre obbligo, credo che questo sia il punto, necessario condividere, è la comunicazione pervenuta in data 2.03 - ieri - dal Presidente del Tribunale e dal Procuratore, parlo sempre del Procuratore Generale ovviamente. Tale comunicazione, ovviamente reperibile agli atti, riferisce di un sopralluogo avvenuto in data 23 febbraio, immagino realizzato da loro con il Demanio, presso l'ex Caserma Gattinara, e definisce più che adeguata la previsione resa dall’Agenzia del Demanio al riguardo delle esigenze degli uffici del Tribunale e della Procura. Vi ho aggiornato sostanzialmente a ieri, credo che l'aggiornamento sia almeno tempestivo. Quindi chiuderei. Al momento attuale rimangono una serie di passaggi da espletare. I passaggi riguardano sia aspetti strettamente tecnici, sia aspetti finanziari, soprattutto nell'eventualità della soluzione che comporti l'acquisizione di immobili non attualmente nella disponibilità del Demanio. Quanto però appare al momento chiaro è che sono state individuate prioritariamente due soluzioni, entrambe congruenti con le indicazioni condivise con il Consiglio, e non ci risultano allo stato attuale espresse dal Ministero preferenze tra le due soluzioni elencate. Confidando di non aver abusato della vostra pazienza, io avrei terminato e rimango a disposizione. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Ringrazio il Vice Sindaco per l'esaustiva informativa che ha dato. Mi sembra che il dato comunque positivo è che sia l’Amministrazione Comunale che il Ministero, da parte di entrambi c'è la volontà di trovare al più presto possibile una collocazione finalmente del Tribunale, accelerando anche i tempi. Credo che questo sia ormai un dato assodato. A questo punto io darei la parola ai nostri invitati, che sono il Presidente dell'Ordine degli Avvocati l’Avvocato Ubertone e, come ho detto prima, il portavoce del Comitato di Rovigo “Tribunale in 10
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 centro” Lorenzo Pavanello. Darei la parola a questo punto, lo faccio in ordine all'invito che è stato rivolto così non offendo nessuno, darei la parola al Presidente dell'Ordine degli Avvocati, all’Avvocato Ubertone. Prego, se vuole intervenire. Abbiamo concordato un intervento di 10 minuti, e quindi le do volentieri la parola, prego. Avv. ENRICO UBERTONE – Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rovigo: Ringrazio il Presidente. Io devo un ringraziamento a lei e a tutto il Consiglio Comunale, perché devo dire che in tutta questa vicenda, prima il Vice Sindaco ha elencato tutto l’iter che è stato seguito, si sono realizzati incontri, conferenze, i vari Organi istituzionali e rappresentativi si sono interpellati l'uno con l'altro. Purtroppo devo constatare che l’Ordine degli Avvocati, che pure è un Organo istituzionale e che rappresenta non solo quel migliaio di persone tra Avvocati, praticanti collaboratori di Studio, che tutti i giorni frequentano le aule di Giustizia, e quindi l'oggetto della discussione di oggi, ma rappresenta soprattutto l'utenza intesa come i cittadini che devono fruire di questo servizio, l’Ordine degli Avvocati fino adesso è sempre stato tenuto al di fuori di tutte le riunioni ufficiali. Gli unici Organi che ci hanno dato la parola ufficiale è il Consiglio Comunale. In via informale, di questo lo devo comunque ringraziare, il Sindaco con il quale abbiamo avuto una serie di incontri e ci siamo confrontati. Probabilmente rientrano in quegli incontri di cui faceva cenno il Vice Sindaco informali personali, dei quali magari non vi è traccia, che però ho potuto constatare hanno lasciato una traccia comunque nella linea politica seguita dal Sindaco, perché noi Avvocati non è che siamo stati con le mani in mano. Noi Avvocati ci siamo dotati immediatamente di un supporto tecnico per la valutazione di tutti i siti presenti in città, fin da quando il problema si è posto, quindi fin dal 2019 per quanto mi riguarda. Avevamo a suo tempo individuato tutte le aree in città nelle quali si poteva far stare quello che era lo spazio richiesto dal Ministero per il Tribunale. Adesso non vi faccio tutta la storia perché l'ha già fatta il Vice Sindaco, comunque stiamo a discutere di queste due soluzioni, gli altri sono fuori gioco. Due parole rapidamente sulla Caserma Silvestri, di cui siamo ancora in attesa della risposta di accesso agli atti, di cui per altro sappiamo già il contenuto. Io lo sento parlando in giro, la gente, quando si parla della possibilità di insediare il Tribunale nella Caserma Silvestri, la Caserma quindi di Via Gattinara, la Caserma Silvestri, ha in mente una situazione centrale, cioè ha in mente quel bel portale che c'è su Via Gattinara, entrare dentro e trovare il Tribunale. Questo non esiste. Se anche mai dovesse risultare che c'è rimasto qualche angolino libero in quell’area immensa, questa si troverebbe assolutamente in fondo all'area, cioè praticamente alle spalle di Via Oroboni, l’accesso sarebbe verosimilmente precluso, dovrebbe avvenire nemmeno da Via Oroboni ma probabilmente da una laterale di Viale Verona, in una zona residenziale, con tutti i problemi che potete immaginare, quindi si tratterebbe di una soluzione intanto poco dignitosa perché praticamente noi prenderemmo gli scarti degli altri uffici, ma soprattutto poco funzionale per la città, per l'utenza e il servizio della Giustizia. Con questo chiudo il capitolo Caserma Silvestri. Ritorniamo alle due soluzioni in gioco. Sono due soluzioni che sulla carta possono andare bene, nel senso che presentano entrambe quei requisiti richiesti dal Ministero, che sono dei requisiti che garantiscono la funzionalità per l'utenza e per gli uffici. Noi come Avvocati abbiamo, sempre ovviamente con un riferimento tecnico competente, abbiamo il nostro consulente, lo Studio P&P, li abbiamo valutati entrambi e la nostra preferenza è caduta, o meglio è ritornata perché era una delle soluzioni che avevamo segnalato già dal 2019 tra le due sulla soluzione dell'area di Via Donatoni ex Questura, sotto vari profili. Intanto premetto, lo devo dire ogni volta, sia chiaro, noi siamo l’Ordine degli Avvocati di Rovigo ma non rappresentiamo la città di Rovigo e gli Avvocati della città di Rovigo. Noi rappresentiamo gli Avvocati e gli Studi Legali del circondario, che quindi va da Montagnana a Castelmassa, a Este, Solesino, Porto Tolle, eccetera, eccetera. Dunque dobbiamo tener conto delle esigenze sia di quella cospicua percentuale di Avvocati e di utenti che vive in città, sia di tutti quelli che vengono da fuori. Quindi al di là del fatto che obiettivamente per la città questa è una soluzione più centrale, che garantisce sostanzialmente di utilizzare quello che attualmente è un vuoto urbano in pieno centro, 11
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 notiamo che questa soluzione ha dei grossi vantaggi dal punto di vista della viabilità, perché è assolutamente raggiungibile con facilità e senza congestionare il centro, perché l'accesso avverrebbe da Via Sacro Cuore. La soluzione consentirebbe un numero di parcheggi interni per il personale nell’ordine della sessantina, ma variabile a seconda del tipo di progetto che ci si possa fare, e soprattutto garantirebbe a distanza di meno di 100 metri, centinaia e centinaia di posti auto, sia nel parcheggio del centro commerciale Le Torri, sia dall’altra parte nel multipiano. Entrambi sono parcheggi che attualmente vengono utilizzati nella misura del 20-30% mediamente, quindi non c'è nessuna difficoltà, anzi sarebbe una maniera per utilizzarli. Quindi più comodità per chi viene da fuori. Il vantaggio di cui ha fatto cenno il Vice Sindaco di poter contare su una costruzione che di fatto sarebbe ex novo, perché si tratterebbe di demolire tutta la parte retrostante la Caserma Gattinara, l’unica cosa che resterebbe in piedi sarebbe la Caserma Gattinara che è vincolata dalla Sovrintendenza, ma è una superficie abbastanza modesta; il resto si potrebbe realizzare ex novo con tutti i vantaggi che questo comporta in termini di efficienza e modernità. Tenete presente che i metri quadrati non sono tutti uguali: 5.000 metri quadrati dell’attuale sede di Via Verdi in realtà presentano delle zone di dispersione enorme, perché sono il frutto di adattamenti, di spazi che erano destinati ad altro. Chiaramente, costruendo ex novo, la stessa metratura può essere fatta valere in maniera molto più efficiente e garantire spazi migliori e più comodi per il lavoro di tutti. Si tratterebbe di un immobile che noi abbiamo pensato, io volevo condividere, adesso non so se mi sia possibile tramite la chat, eventualmente ve lo manderò via mail.... ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Può farlo con la chat. Avv. ENRICO UBERTONE – Presidente Ordine degli Avvocati di Rovigo: Io la trovo disabilitata. Avevamo ipotizzato con il nostro consulente un o studio di fattibilità che prevedeva uno sviluppo in altezza di sei piani, ma potrebbero essere anche meno in realtà, quello che si utilizza in altezza lo si risparmia come base d'appoggio di superficie, quindi si lascia più spazio aperto in superficie, si tratta di fare poi una scelta; l’idea era quella comunque di creare una zona e restituire quindi anche alla città incidentalmente una zona aperta, con un ampio piazzale, perché attualmente, per chi viene dal centro e passa davanti al Duomo, prosegue per Via Badaloni, il lato destro, quello di Via Donatoni, è praticamente una strada cieca, una strada chiusa, una strada che non dà nulla. Invece lì si chiuderebbe, subito dopo la Caserma Gattinara, un grande piazzale, che poi darebbe a sua volta accesso - ciclopedonale naturalmente, il passaggio non sarebbe con le auto da Via Donatoni - darebbe accesso sul retro a Via Sacro Cuore. Quindi metterebbe in collegamento queste due parti della città; per chi viene con la macchina l’accesso sarebbe dall'altra parte, quindi da Via Sacro Cuore, e in un attimo si troverebbe in Tribunale e in un attimo si troverebbe in centro. Quindi sicuramente anche per la città, che per noi è un obiettivo collaterale, per noi come Ordine degli Avvocati sarebbe senz'altro un'ottima soluzione. Dalle valutazioni che sono state fatte dal nostro tecnico, tra l’altro non è nemmeno corretto che la metratura realizzabile non sarebbe sufficiente a soddisfare da sola le esigenze richieste, perché in realtà i 12.000 metri potrebbero saltare fuori tutti, anche senza bisogno di scavare troppo a fondo sotto terra per fare piani interrati per i parcheggi, i metri potrebbero saltare fuori tutti. Se comunque così non fosse, eventualmente quei 1.500 metri che mancano, potrebbero esserci utilizzati... ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Scusi Avvocato Ubertone, se vuole abbiamo attivato la chat, quindi se vuole mostrare le immagini può farlo. Avv. ENRICO UBERTONE – Presidente Ordine degli Avvocati di Rovigo: Non volevo adesso perdere del tempo, sto già per finire i miei 10 minuti. 12
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Non si preoccupi, non sono così fiscale. E’ un problema nostro della chat, lo può fare, prego. Avv. ENRICO UBERTONE – Presidente Ordine degli Avvocati di Rovigo: Dal punto di vista invece dell'efficienza del sistema sarebbe, rispetto all'altra soluzione di cui vado a parlare poi molto rapidamente in chiusura, avrebbe il vantaggio di insistere su una superficie più ridotta che si sviluppa maggiormente in altezza. Questa guardate non è una cosa da poco, perché significa che, una volta entrati negli uffici, ci si può spostare rapidamente da un ufficio all'altro, magari sfruttando gli ascensori; mente l'altra soluzione, come si potrà vedere se adesso riesco a caricarvi il rendering che è stato fatto, pur essendo comunque una bella cittadella della Giustizia, di fatto una volta che si è entrati dentro, per andare da un ufficio all'altro si potrebbe dover fare degli spostamenti anche importanti all'interno, perché le distanze sono molto lunghe. Provate a........... dall'angolo del Palazzo della Provincia, dall’angolo che insiste su Viale della Pace, fino ad arrivare all’angolo opposto della Banca d'Italia, c’è da camminare parecchio. Questo ovviamente incide sull’efficienza del sistema per chi ci deve lavorare dentro e per l'utenza. Ovviamente poi, siccome l'ultima parola ce l’ha il Ministero, noi dipendiamo da quello che deciderà, però credo che possa essere abbastanza chiaro che la soluzione dell’ex Questura presenta dei vantaggi che sono notevoli sia per l'utenza in generale, sia anche collateralmente, e di questo magari parlerà l’Avvocato Pavanello che rappresenta più specificamente questo interessi, quelle che sono le esigenze della città di Rovigo, perché di fatto finirebbe per riportare in centro un movimento, senza al contempo intasare il centro con una circolazione automobilistica problematica; cosa che invece potrebbe accadere dall'altra parte, dove è vero che c’è già un parcheggio grande, ma se ci fate caso quel parcheggio è già pieno tutti i giorni per conto suo. Se ci andiamo a mettere sopra anche le macchine degli utenti che devono andare al Tribunale, questo potrebbe creare un problema, senza parlare della viabilità della rotonda di Via Romano, che non è proprio la più comoda. Per il momento io concludo il mio intervento e cedo la parola di nuovo al Presidente e nel frattempo vedo se riesco a caricare questo benedetto file. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: La ringrazio perché lei è stato perfettamente nei 10 minuti. E’ colpa nostra della chat, quindi eventualmente le darò i due minuti per la presentazione dei file che avete preparato. Avv. ENRICO UBERTONE – Presidente Ordine degli Avvocati di Rovigo: Sono solo due immagini. In realtà abbiamo a disposizione molti altri documenti. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: Se la vuole mandare nella chat, poi comunque i Consiglieri la potranno vedere e visualizzare eventualmente nella chat. Avv. ENRICO UBERTONE – Presidente Ordine degli Avvocati di Rovigo: Intanto voi andate avanti e io, appena me la trovo, la carico. ROMEO NADIA – Presidente del Consiglio: La ringrazio anche per essere stato nei dieci minuti come le abbiamo richiesto, e la ringrazio ovviamente per il contributo che ha dato. Do adesso la parola al portavoce del Comitato “Tribunale in centro”, all’Avvocato Lorenzo Pavanello. Prego Avvocato. 13
Comune di Rovigo Consiglio Comunale del giorno 3 Marzo 2021 Avv. PAVANELLO LORENZO – Portavoce Comitato “Tribunale in centro”: Grazie Presidente. Io ringrazio molto per l’invito, e lo interpreto come un segno che, visto che c'è stata qualche polemica in passato, è giunto il momento di essere un po' più uniti a favore della città, perché la città richiede in questo momento di essere compatti. Dunque registro favorevolmente il fatto per esempio che il nostro Comitato abbia raggiunto uno scopo essenziale: lo scopo essenziale era quello di verificare, noi ci credevamo fin dall’inizio, se ci fosse una possibilità per collocare il Tribunale in centro. Commercianti, Confesercenti, Confcommercio, Associazione Nazionale Costruttori, che ci hanno sempre sostenuto e ci sostengono, erano convinti di questo. Anche i professionisti, molti professionisti, e tra questi naturalmente gli Avvocati, il Presidente dell'Ordine che saluto, l’Avvocato Ubertone naturalmente sa che siamo sempre stati in sintonia, naturalmente ciascuno per le rispettive competenze, e oggi registriamo, devo dire con un po' di lentezza, mi consenta Vice Sindaco che ha fatto una bella rassegna di quel che è accaduto fino ad oggi, ma converrà con me che la politica è azione ed è anche effettività, e a distanza di un anno e mezzo si può dire che c’è un prima e un dopo: c’è un prima 30 dicembre e c’è un dopo 30 dicembre. Senza andare a vedere quello che è successo nel passato, e per evitare le polemiche che ci sono state fino ad oggi, io cerco di esercitare la sintesi per dirvi che gli aderenti al Comitato, che sono persone comuni, sono professionisti, ma anche cittadini che non hanno un’attività come i pensionati, persone interessate alla città, sono ovviamente soddisfatti di vedere che si sta profilando un'alternativa interessante. E’ interessante, perché si tratta di due soluzioni in centro: la ex Gattinara e l’ex Banca d’Italia sono due soluzioni, assolutamente digeribili; naturalmente è ovvio, per gli aderenti al Comitato, valgono sempre le regole di civiltà, e cioè compatibilità edilizia, urbanistica, ambientale, il traffico, i posti auto. Sono tutte questioni che naturalmente noi ci aspettiamo che l’Amministrazione Comunale risolva, perché i problemi si possono sempre risolvere, naturalmente con grande velocità, perché ormai abbiamo capito tutti che abbiamo perso molto tempo, e si è visto che il Ministero ha stretto i tempi. E’ stato il Ministero infatti a volere il 30 dicembre l'incontro che invece prima era, da quel che capisco, limitato a contatti più o meno informali, ci dice il Vice Sindaco, ma non torniamo al passato perché dobbiamo cogliere ora se l’interlocuzione con il Ministero porterà frutti. Per portare frutti bisogna attualmente correre, come ha detto il Vice Sindaco, e noi vigileremo, il nostro Comitato vigilerà su questo aspetto. Ci consentirete, perché per noi importante è il risultato e se ci impantanassimo ancora, sarebbe un problema perché, a differenza di quello che ci veniva detto un paio di mesi sul fatto che il problema del Tribunale non era poi così urgente e che c'erano altri Palazzi di Giustizia disagiati in giro per la Repubblica, si converrà tutti: era una risposta inadeguata. Sappiamo che il Presidente del Tribunale e anche l’Eccellenza Signora Prefetto, già nel gennaio-febbraio e poi aprile del 2019 avevano ben chiarito quale fosse l’urgenza per la collocazione del Tribunale, quindi oggi dobbiamo correre. Noi siamo felici, noi sappiamo che non possiamo naturalmente prendere decisioni, non ci permetteremmo mai di prendere decisioni in luogo dell’Amministrazione Comunale, che ne è deputata. Noi vigiliamo, stimoliamo e siamo felici, perché due soluzioni come quelle proposte sono assai interessanti. Siamo felici e intendiamo naturalmente proseguire nella nostra collaborazione, sperando che sia una collaborazione ben accolta, perché fino a poco tempo fa non era ben vista. Era vista come una sorta di provocazione. Niente di tutto ciò, perché gli aderenti al Comitati non sono dei pericolosi rivoluzionari, tant’è vero che io fui intrattenuto dall’Eccellenza Signora Prefetto in un incontro estremamente interessante, istituzionale, serio, durante il mese di novembre; pochi giorni dopo vi fu la convocazione del Ministero e sappiamo che si è tenuta poi, come ha ricordato il Vice Sindaco, il 30 dicembre, e dunque è bene che la città prenda atto di tutte le Organizzazioni, Associazioni non riconosciute, Comitati, perché sono tutte situazioni che possono aiutare la città a migliorare le sue condizioni. 14
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