Compendium dei progetti finanzati ex art. 9 Legge 53/2000 - scadenza di febbraio 2007
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Compendium dei progetti finanzati ex art. 9 Legge 53/2000 - scadenza di febbraio 2007 - Draft Roma, 10 marzo 2008 1
Indice Premessa ..................................................................................................................................3 Introduzione...............................................................................................................................4 1. L’analisi quantitativa dei progetti di cui all’ art. 9 della Legge 8 marzo 2000, n. 53 ................6 2. Come si legge il compendium..............................................................................................15 2.1 I progetti di lettera A .........................................................................................................16 2.2 I progetti di lettera B .........................................................................................................31 2.3 I progetti di lettera C .........................................................................................................37 2.4 I progetti di lettera D .........................................................................................................50 2.5 I Progetti misti...................................................................................................................51 Il presente documento è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa Francesca Pelaia – Dirigente dell’Ufficio II del Dipartimento Politiche per la Famiglia – PCM in collaborazione con l’ISFOL. Il gruppo di lavoro che ha redatto il presente compendium è composto da: Anna Maria De Florio, Serena Fabrizi, Monica Gentile, Donatella Gobbi (Isfol), Paola Paniccio (Isfol) e Valeria Viale (Isfol). 2
Premessa Il presente Compendium intende fornire un quadro sintetico, seppur limitato, delle esperienze di conciliazione ritenute valide e, come tali, meritevoli di accesso ai finanziamenti di cui all’art. 9 della legge 8 marzo 2000, n.53. Dei diversi progetti ammessi, totalmente o parzialmente, in base alla valutazione effettuata dalla Commissione, è stata predisposta una scheda che ne riporta le caratteristiche salienti. Se, per un verso, questo documento presenta in termini concreti l’applicazione della misura, occorre comunque sottolineare che, avendo il Dipartimento pubblicato un avviso di finanziamento per il 2008 che ha superato tutte le indicazioni fornite in precedenza, delle innovazioni ivi contenute occorrerà tener conto per l’elaborazione di nuove proposte progettuali per le prossime scadenze. Tutta la documentazione è disponibile sul sito del Ministero per le Politiche della Famiglia al link: http://www.politichefamiglia.it/documentazione/dossier/conciliazione-l-53/guida-alla-progettazione.aspx. 3
Introduzione Nel termine “conciliazione” (dal latino cum e calare, cioè “chiamare insieme”) è insita l’idea di un incontro tra due o più parti per il raggiungimento di un’intesa. Se l’intesa da raggiungere riguarda il rapporto tra il tempo dedicato al lavoro e quello riservato alla famiglia, la conciliazione cessa di essere un problema di carattere individuale per diventare una questione che deve essere oggetto di una specifica politica pubblica. Se è vero, infatti, che è a livello individuale che si manifestano, in tutta la loro evidenza, le esigenze di un maggiore equilibrio tra tempo dedicato al lavoro e tempo dedicato alla vita familiare, è altrettanto vero che il singolo non può riuscire, da solo, a trovare una risposta adeguata a tali bisogni: soprattutto, non in via stabile e strutturata. E questo ha un inevitabile costo sociale: nell’impossibilità di conciliare, gli individui semplicemente rinunciano a costruire una famiglia e ad avere figli. Oppure, e vale soprattutto per le donne, rinunciano alla vita professionale. Una chiara misura di tali costi è data dall’andamento di alcuni indicatori: tasso demografico, tasso di occupazione e tasso di attività femminile. Perché l’impasse possa essere superato occorre, allora, che i decisori pubblici assumano su di sé la complessità del problema, elaborando soluzioni accessibili che, mobilitando attori e risorse diversi, consentano all’individuo di vivere al meglio i molteplici ruoli che lo stesso è chiamato ad interpretare all’interno di una società complessa. Questa è, appunto, la finalità delle politiche per la conciliazione: l’innovazione di modelli sociali, economici e culturali per rendere compatibili sfera familiare e sfera lavorativa, così da migliorare la qualità della vita dei singoli. Si tratta di politiche che coinvolgono in primo luogo le donne, ma anche gli uomini, i bambini e le organizzazioni; che interessano la sfera privata, ma anche quella pubblica, politica e sociale, di ciascun individuo; che hanno un impatto evidente sull’organizzazione del lavoro e dei tempi delle città, nonché sul coordinamento dei servizi di interesse pubblico. In ambito europeo, le istituzioni sono intervenute per la prima volta sul tema con la Raccomandazione 92/241/CE, che invita gli Stati membri a incoraggiare iniziative volte a consentire alle donne e agli uomini di conciliare le proprie responsabilità professionali con quelle familiari, di educazione e cura dei figli. In tal modo, la conciliazione non viene più considerata un problema esclusivamente femminile: diviene una questione che riguarda tutti i lavoratori, indipendentemente dal genere. Successivi documenti comunitari (tra cui, in particolare, la Risoluzione del Consiglio dei Ministri per l'occupazione e la politica sociale 218/2000) hanno ribadito la necessità di garantire una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini all’attività professionale e alla vita familiare, rafforzando i servizi di sostegno alle famiglie, armonizzando gli orari scolastici e di lavoro e incoraggiando le PMI ad introdurre pratiche gestionali che tengano conto della vita familiare dei propri lavoratori e lavoratrici. In Italia, il dibattito intorno a questo tema si è sviluppato verso la metà degli anni Ottanta, in seguito all’iniziativa di legge popolare “Le donne cambiano i tempi”, in cui si afferma per la prima volta che conciliare i tempi di cura parentale, orari di lavoro e tempi per sé non costituisce più un problema privato ma una questione di interesse della collettività. Con la Legge 10 aprile 1991, n. 125, recante “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro”, vengono riprese e ampliate le raccomandazioni comunitarie a tutela della maternità e contro le discriminazioni sul lavoro. Il vero punto di svolta, dal punto vista normativo e culturale, si è avuto, però, con l’entrata in vigore della Legge 8 Marzo 2000, n. 53, recante “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla 4
cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città". La legge si pone l’obiettivo di promuovere un equilibrio tra i tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione, mediante l’istituzione dei congedi parentali e l’estensione del sostegno ai genitori di soggetti portatori di handicap, l’istituzione di misure a sostegno della flessibilità di orario e di norme che dispongono il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città. Tra le varie misure, viene introdotto, in particolare, l’articolo 9 che prevede l’erogazione di contributi in favore di aziende che intendono realizzare azioni positive orientate alla conciliazione tra vita professionale e vita familiare. Le tipologie di azione finanziabili sono molteplici. L’elenco contenuto nella versione originale dell’art. 9 è stato, peraltro, arricchito dalla legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296), a seguito della quale è ora possibile il finanziamento di: a) progetti che consentano alla lavoratrice madre o al lavoratore padre di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, con priorità per i genitori che abbiano bambini fino a 12 anni di età, limite protratto fino ai 15 anni, in caso di affidamento o di adozione. In tale contesto, tra le azioni finanziabili si collocano il part time reversibile, il telelavoro e il lavoro a domicilio, la banca delle ore, l’orario flessibile, l’orario concentrato, la flessibilità sui turni, ecc; b) percorsi formativi per il reinserimento in azienda dei lavoratori dopo un periodo di congedo superiore a 60 giorni; c) progetti che consentano la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo, in periodi corrispondenti a quelli di astensione obbligatoria o di congedo parentale, con altro imprenditore o lavoratore autonomo; d) interventi e azioni volti a favorire la sostituzione, il reinserimento, l’articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con figli minori e disabili o anziani non autosufficienti a carico e a qualificare l'azienda come luogo di promozione di forme di conciliazione. La medesima norma ha inoltre incluso, tra i soggetti finanziabili, anche le Aziende Sanitarie e le Aziende Ospedaliere, le cui richieste di contributi saranno, però, soddisfatte a concorrenza della somma che residua, una volta esaurite quelle delle imprese private. I progetti sono finanziabili al 100% fino a un importo complessivo pari ad un milione di euro. La loro durata massima è di 24 mesi, anche se per i progetti di lettera c) valgono alcune regole peculiari (per le quali si rimanda a pag. 35) . 5
1. L’analisi quantitativa dei progetti di cui all’ art. 9 della Legge 8 marzo 2000, n. 53 Dal 2007, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, gestisce il procedimento per la sperimentazione di azioni positive finanziate a valere sull’art. 9 della Legge 53/2000, dopo il trasferimento delle competenze in materia di politiche per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale1. Prima di illustrare i dati relativi alla gestione del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, è opportuno offrire un quadro sintetico dei risultati relativi agli anni dal 2001 al 2006, sulla base dei dati forniti dal Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, Divisione IV della D.G. Mercato del Lavoro, responsabile in precedenza per l’attuazione della misura. A partire da settembre 2001 e fino a dicembre 2006, sono stati presentati 704 progetti, di cui 316 ammessi a finanziamento. Nel grafico 1, i progetti sono stati ripartiti per annualità di approvazione, evidenziando quelli già conclusi, quelli ancora in corso e i progetti che hanno rinunciato al finanziamento. Grafico 1 – Progetti ammessi a finanziamento ex art. 9 Legge n. 53/00 Anni 2001-2006 100 88 Conclusi 80 Non conclusi Rinuncia n. progetti 60 54 40 36 34 30 20 11 13 9 9 8 9 2 5 5 2 0 1 0 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Anno di riferimento Fonte: Elaborazione Isfol su dati MLPS, D.G. del Mercato del Lavoro, Divisione IV, dicembre 2006 1Gli atti principali con i quali è avvenuto il trasferimento di competenze in materia di politiche per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale al Dipartimento per le Politiche della Famiglia sono: - DL 18 maggio 2006, n. 181, recante “Disposizioni urgenti in materia di riordino della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri”, convertito con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2006, n. 233; - DPCM 15 giugno 2006, recante “Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Politiche per la famiglia al Ministro senza portafoglio on. Rosy Bindi”; - Legge finanziaria per il 2007 (L. 27 dicembre 2006, n. 296), che ha trasferito il finanziamento dei progetti ex art. 9 Legge n. 53/00 a carico del Fondo delle politiche per la famiglia (istituito con DL 223 del 4/7/06 convertito con modificazioni in Legge 4 agosto 2006, n. 248); 6
Il grafico evidenzia chiaramente un aumento progressivo dei progetti ammessi a finanziamento. Nel grafico 2, viene riportata la distribuzione dei progetti sulle tipologie di azioni positive finanziabili. Grafico 2 – Progetti ammessi a finanziamento ex art. 9 Legge n. 53/00 Anni 2001-2006 Distribuzione per tipologie di progetto A 120 B 21 C 106 A-B 66 A-B-C 3 0 50 100 150 Fonte: Elaborazione Isfol su dati MLPS, D.G. del Mercato del Lavoro, Divisione IV, dicembre 2006 La prevalenza di progetti di lettera A evidenzia l’interesse delle aziende a soddisfare le esigenze di conciliazione per i lavoratori dipendenti, attraverso misure di flessibilità volte a favorire una riorganizzazione aziendale in termini di orario di lavoro e/o modalità lavorative. Non meno importante è la presenza di progetti che, accanto alle misure di flessibilità, prevedono anche azioni di formazione al rientro, spesso da congedi parentali (progetti A-B), per consentire a coloro che si assentano di reinserirsi nel contesto aziendale in modo tale da non veder compromessa le proprie prospettive di carriera, con un vantaggio anche per l’impresa che non perde, così, le professionalità presenti al suo interno. Passiamo ora ad analizzare i dati relativi alla gestione del Dipartimento delle Politiche della Famiglia. Nel 2007, per le tre scadenze previste2, sono stati presentati complessivamente 232 progetti. Nel grafico 3, si propone la distribuzione dei progetti presentati in base alle tipologie di progetto, che, come già sottolineato, a partire dal 2007, sono aumentate a seguito dell’introduzione delle azioni di lettera D, volte a qualificare l’azienda come family friendly, in funzione della sperimentazione di nuove soluzioni per la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia. 2 Le scadenze previste nel 2007 sono state: 12 febbraio, 11 giugno e 10 ottobre. 7
Tale tipologia di azione, introdotta con la Legge Finanziaria per l’anno 2007 (L. 27 dicembre 2006, n. 296) e che rappresenta un indubbio elemento di novità, risulta ancora scarsamente utilizzata e spesso integrata con interventi di altro tipo. Grafico 3 – Distribuzione dei progetti presentati per tipologia di progetto e per scadenza di presentazione – Anno 2007 16 20 12 Lett. A Lett. B 6 7 1 Lett. C 36 32 21 Lett. D 0 4 11 31 10 13 Lett. A+B feb-07 Lett. A+D 010 giu-07 11 7 Lett. A+B+D ott-07 Lett. B+D 011 0 20 40 60 80 100 Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM,, dicembre 2007 I dati relativi al 2007 evidenziano un sensibile interesse del mondo del lavoro autonomo3 alle azioni di sostituzione legate alla genitorialità. La lettera C, infatti, con 89 progetti presentati totalizza il 38% circa delle richieste di finanziamento. Nell’ambito dei progetti “misti”, le azioni progettuali che integrano la flessibilità con la formazione al rientro dai congedi (lettera A+B) sembrano affermarsi, con il 23% delle richieste di finanziamento, come tipologia maggiormente praticata dopo i progetti di lettera C. Sempre tra i progetti “misti” o integrati, nel corso del 2007, si registra un interesse crescente per le azioni di lettera D. Anche se in misura ancora poco rilevante (5%)4, la presenza di tali progetti costituisce il segnale che le aziende propongono, per la soluzione delle esigenze conciliative dei propri lavoratori, idee progettuali mirate a combinare fra loro azioni sempre più orientate a soluzioni di tipo personalizzato e allo sviluppo di servizi. Nel grafico 4, si prende a riferimento la distribuzione dei progetti presentati per tipologia di progetto e finanziamento richiesto che, nel 2007, si attesta complessivamente intorno ai 21 milioni di euro. La suddivisione ulteriore in base alle scadenze di presentazione consente di evidenziare come, per le scadenze di giugno e ottobre, sia evidente una crescente richiesta di finanziamento per la lettera D sia nella versione “mista” con altre tipologie che a livello singolo. 3 Destinatari dei progetti di lettera C sono i titolari di impresa, intesi come coloro che esercitano individualmente l’attività d’impresa, i lavoratori autonomi, compresi i liberi professionisti, ed i lavoratori a progetto (Cfr. Circolare n. 1 del 26 gennaio 2007). 4 La percentuale riguarda i soli progetti misti che comprendono la lettera D (A+D, B+D, A+B+D). 8
Grafico 4 – Distribuzione dei progetti presentati per tipologia di progetto e per finanziamento richiesto– Anno 2007 ,00 .000 0 .0 0 €6 0 0,0 0.00 .0 0 €5 ,00 ott-07 .000 0 .0 0 giu-07 €4 0 0,0 0.00 feb-07 .0 0 €3 ,00 .000 0 .0 0 €2 0 0,0 0.00 .0 0 €1 €- Lett. A Lett. B Lett. C Lett. D Lett. Lett. Lett. Lett. A+B A+D A+B+D B+D Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 Da una prima analisi degli importi richiesti, le misure relative alla flessibilità, unitamente a quelle che prevedono anche la formazione al rientro (Lettera A e A+B), assorbono complessivamente il 52% delle richieste. E’ interessante anche il dato relativo al finanziamento richiesto per progetti di lettera D, che nel complesso è pari a circa il 30% del totale dei contributi richiesti nel corso di tutto il 2007, a fronte di un numero piuttosto esiguo di progetti presentati. Il grafico 5 sui progetti presentati riguarda la distribuzione geografica a livello regionale, suddivisa per le tre scadenze di presentazione. Grafico 5 – Distribuzione dei progetti presentati per regioni e per scadenza di presentazione– Anno 2007 50 45 40 ott-07 35 giu-07 30 feb-07 25 20 15 10 5 0 Ca Ca Em Fr La Pi Sa Si Ve Ab Ba Li Lo M Pu To Tr Um Va iu e ci l gu ar en z io rd ne m la m ru s il gl sc l le m ili a br li V ia c r ba br pa eg ia zz tin on ic a a to ia he ia d'A na ia R. .G o rd o nia na te ta A. os ia . A. ta Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 Questa suddivisione evidenzia la capacità progettuale espressa dai proponenti a livello regionale. 9
L’Emilia Romagna, il Piemonte e la Toscana, sono le regioni che per il centro nord totalizzano il 52% dei progetti presentati. Per il Sud si segnala la Campania dalla quale, nel 2007, sono stati presentati 24 progetti. Spesso la presenza di servizi pubblici a livello regionale o provinciale che svolgono attività di informazione, consulenza e sostegno alla progettazione su questo particolare strumento può determinare un incremento della capacità progettuale a livello territoriale. Tale dato fa riflettere sull’opportunità di rafforzare l’azione di informazione e consulenza alla progettazione soprattutto nei territori che esprimono scarsa capacità progettuale, con il coinvolgimento di attori chiave come le Province e le Consigliere di parità. I progetti approvati nel 2007 Per il 2007, su 90 progetti presentati, 50 sono stati ammessi a finanziamento, con un tasso di successo complessivo del 55,5% per un importo pari a € 3.052.326,69 di finanziamento concesso. Grafico 6 – Progetti presentati e approvati per tipologia di progetto – Scadenza Febbraio 2007 11 Lett. A 16 Presentati Approvati 6 Lett. B 6 12 Lett. C 36 20 Lett. A+B 31 1 Lett. A+B+D 1 0 5 10 15 20 25 30 35 40 Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 10
Grafico 7 -Tasso di successo dei progetti per tipologia d’azione Tasso di successo Lett. A+B+D 100% Lett. A+B 65% Lett. C 33% Lett. B 100% Lett. A 69% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 120% Tasso di successo Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 La suddivisione per tipologie di progetto (grafico 6) consente di far emergere il tasso di successo dei progetti per ciascuna tipologia d’azione (grafico 7). Tutte le azioni progettuali rivolte a lavoratori dipendenti hanno un tasso di successo che supera il 65%, mentre per le azioni rivolte a titolari d’impresa e lavoratori autonomi, il tasso si abbassa sensibilmente, passando al 33%. Tale dato evidenzia la necessità di offrire un maggiore supporto alla progettazione a queste categorie di beneficiari che spesso, a differenza delle aziende che affidano la progettazione ad esperti esterni o interni, redigono le proposte progettuali senza l’ausilio di specialisti. L’espressione di una buona capacità progettuale è al centro anche del grafico successivo (grafico 8) che propone una distinzione dei progetti approvati in ammessi e ammessi parzialmente. Ciò consente di misurare per quanti progetti sia stato necessario effettuare un ridimensionamento di attività e costi, pur in presenza di una buona proposta sperimentale. 11
Grafico 8 – Progetti approvati per tipologia di progetto e per tipologia di ammissione – Scadenza Febbraio 2007 16 15 Ammessi parzialmente 14 Ammessi totalmente 12 10 8 8 7 6 5 5 5 4 3 2 1 1 0 0 Lett. A Lett. B Lett. C Lett. A+B Lett. A+B+D Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 Tra i progetti ammessi parzialmente, le tipologie maggiormente interessate sono quelle relative alle sperimentazione in tema di introduzione in azienda di misure di flessibilità (lettera A), anche quando esse sono unite alla formazione al rientro (lettera A+B). Al contrario, risulta molto alto il tasso di ammissione totale dei progetti di formazione al rientro da un congedo, che ha riguardato cinque progetti su sei (oltre l’80%). Il successivo grafico 9, evidenzia l’attribuzione percentuale del finanziamento per ciascuna tipologia di progetto. La parte più sostanziosa del finanziamento va, nuovamente, ai progetti che promuovono la flessibilità di orari e modalità di lavoro all’interno dell’azienda, anche quando questa si accompagna alla formazione al rientro o a soluzioni rientranti nella lettera D. Ciò significa anche che questi progetti hanno un costo medio superiore agli altri (i progetti di lettera A e A+B+D superano i centomila euro, mentre gli A+B si attestano mediamente sopra i sessantamila), che si può giustificare da un lato con la maggiore numerosità dei destinatari e dall’altro con la più rilevante complessità delle azioni progettuali. 12
Grafico 9 – Percentuale di attribuzione di finanziamento per tipologia di progetto – Scadenza Febbraio 2007 Lett. A+B+D 5% Lett. A 39% Lett. B Lett. A+B 1% 44% Lett. C 11% Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 A sostegno di questa tesi vi sono i dati relativi alle categorie residuali, cioè la lettera C e lettera B; la prima risulta meno costosa in quanto prevede un unico destinatario per un complessivo lasso di tempo minore (12 mesi) rispetto alla durata massima di un progetto che è di 24 mesi. La seconda comporta costi contenuti in quanto i percorsi formativi previsti nei progetti di lettera B hanno spesso una durata limitata. L’ultimo grafico di questa sezione è dedicata al numero di destinatari effettivi dei progetti, suddivisi per tipologia d’azione. Grafico 10 – Destinatari effettivi per tipologia di progetto – Scadenza Febbraio 2007 12 Lett. A 10 Lett. B Lett. C 152 Lett. A+B Lett. A+B+D 1.044 12 Fonte: Elaborazione Isfol su dati del Dip. Politiche della famiglia, PCM, dicembre 2007 13
Il numero dei destinatari dei progetti che sperimentano la flessibilità insieme alla formazione al rientro da un congedo è molto elevato; ciò evidenzia come tale tipologia di progetti misti rappresenti la strada maggiormente percorsa per offrire soluzioni ai problemi di conciliazione manifestati dai lavoratori dipendenti all’interno di aziende di dimensioni medio-grandi. È elevato anche il numero dei destinatari per le sole azioni di flessibilità, dove si registra una media di 14 destinatari a progetto. Sulla stessa media si attesta l’unico progetto misto comprendente la lettera D, mentre notevolmente più basso è il numero dei destinatari delle altre due tipologie di progetto. 14
2. Come si legge il compendium Si riportano di seguito le schede di sintesi relative ai progetti dichiarati finanziabili nell’ambito della scadenza di Febbraio 2007. Si rammenta che per tale scadenza sono stati finanziati 50 progetti su un totale di 90 presentati Le schede sono ordinate per tipologia d’azione (lettera A, B, C, D e misti) e, all’interno di ciascuna tipologia, su base territoriale. Poiché i progetti possono essere ammessi a finanziamento totale o parziale, le sintesi dei progetti ammessi parzialmente riportano unicamente le azioni ammesse a finanziamento. Un’ultima avvertenza è necessaria. Trattandosi di una versione provvisoria del compendium, si è ritenuto di presentare le schede progetto in forma anonima, in attesa della necessaria autorizzazione alla diffusione dei dati ivi contenuti da parte di tutti i soggetti ammessi a finanziamento. 15
2.1 I progetti di lettera A I progetti appartenenti a questa tipologia di azione consentono il finanziamento di interventi per l’introduzione e la sperimentazione di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro5. Le forme di flessibilità possono riguardare, a titolo esemplificativo, il part-time reversibile, il telelavoro, l’orario flessibile anche su turni, la banca delle ore, l’orario concentrato, ecc. È possibile proporre un progetto che introduca più forme di flessibilità tra quelle citate oppure forme anche diverse da esse purché rappresentino una soluzione concreta a bisogni espliciti di conciliazione dei lavoratori che ne sono anche beneficiari. I progetti presentati devono essere caratterizzati dall’innovatività e cioè dalla capacità di introdurre all’interno dell’azienda nuove forme di flessibilità o modalità organizzative in favore della conciliazione. Le azioni innovative possono introdurre delle novità rispetto al contratto collettivo nazionale applicato in azienda, come l’inserimento di un istituto contrattualmente non previsto, oppure alle prassi vigenti. L’introduzione in azienda di forme di flessibilità e di organizzazione del lavoro sono garantite, come per tutte le tipologie di progetto rivolte ai lavoratori dipendenti, da specifici accordi con le associazioni sindacali dei lavoratori, appositamente stipulati per introdurre una procedura generale oppure per fornire soluzioni dirette a specifiche esigenze di singoli lavoratori. In mancanza di simili accordi, i progetti sono considerati inammissibili. I beneficiari delle azioni sperimentate sono i lavoratori dipendenti con figli minori, con priorità per i genitori che abbiano bambini fino a 12 anni di età e fino a 15 anni, in caso di affidamento, adozione e disabilità del minore6. La durata massima dei progetti è 24 mesi e l’importo massimo che può essere richiesto da un progetto è stabilito in un milione di euro. 5 Cfr Legge 8 marzo 2000, n. 53, art 9 e DM 15/5/2001 cosi come aggiornato dal DM 24/1/2007. 6 Cfr Circolare n. 1/07 del 26 gennaio 2007 della PCM - Dip. Politiche per la Famiglia e MLPS – DG Mercato del Lavoro. 16
TIPOLOGIA A Campania Settore di attività Trasporto Pubblico Locale Titolo del progetto “FAMIGLIA IN LINEA” Numero beneficiari 26 Durata del progetto 12 mesi Importo del finanziamento 197.567,98 concesso Azioni previste (parole chiave) Part time reversibile - Telelavoro Sintesi del progetto Il progetto prevede un intervento integrato composto dall’applicazione del telelavoro (9 mesi) domiciliare per 10 lavoratrici madri al rientro dall’astensione obbligatoria per maternità e la concessione del part- time reversibile (12 mesi) a 16 lavoratori/trici con figli al di sotto degli 8 anni. L’azione positiva di telelavoro consiste nell’installazione di 10 postazioni domiciliari ed è rivolto a lavoratrici madri con inquadramento di operatrice di esercizio (conducenti di autobus). Le mansioni da svolgere consisteranno in attività di call center (gestione di un numero verde), erogazione di informazioni e gestione dei reclami dei clienti, ricezione di comunicazioni da parte dei dipendenti (personale viaggiante) e trattamento informatizzato relativo a dati dei dipendenti per un periodo di nove mesi con un orario giornaliero di 4,40 ore. Durante il primo mese le destinatarie saranno affiancate da un tutor aziendale e fruiranno di un breve percorso formativo/informativo che consentirà loro di acquisire piena autonomia nella gestione delle attrezzature informatiche e telematiche. Per quel che riguarda la concessione del part-time reversibile (50% della prestazione prevista dal contratto di categoria), dopo un’analisi dei fabbisogni sul personale, esso potrà essere orizzontale o verticale e sarà concesso su richiesta scritta e motivata del lavoratore. La diffusione dei risultati prevede la predisposizione di rapporti intermedi volti a verificare eventuali scostamenti attuativi del progetto e l’effettivo raggiungimento dei risultati attesi e la redazione di una relazione finale consuntiva delle attività effettivamente realizzate. 17
TIPOLOGIA A Emilia Romagna Settore di attività Trasporti conto terzi - sollevamenti eccezionali Titolo del progetto Sistema innovativo sperimentale integrato da strumenti dedicati alla flessibilità e alla conciliazione Numero beneficiari 84 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 331.103,50 Azioni previste Telelavoro - Part time reversibile - Orario flessibile - Banca delle ore Sintesi del progetto L’azienda proponente, operante nel settore dei trasporti e sollevamenti eccezionali, è stata interessata, negli ultimi anni, da fusioni di diverse società acquisite. Ciò ha comportato il trasferimento di alcuni dipendenti in una nuova sede e ha evidenziato la necessità di definire nuovi modelli di organizzazione del lavoro basati su dinamiche meno rigide. Gli strumenti proposti sono: - l’introduzione di flessibilità organizzativa per favorire orari di entrata e uscita più elastici in risposta alle esigenze di organizzazione familiare e sperimentazione di una banca delle ore, tramite l’attivazione di uno strumento marcatempo interno (con la supervisione di un consulente esterno); - decentramento del lavoro di un gruppo di lavoratori/trici dalla sede centrale alle varie filiali situate vicino alle abitazioni dei dipendenti e approntamento di postazioni lavorative per telelavoro; - inserimento di nuovi lavoratori (3 full time e 1 part time) con contratto full time per rispondere alle richieste di riduzione di orario provenienti da alcune lavoratrici; - istituzione di navette per il trasporto di lavoratori dal centro di residenza alla sede di lavoro. I destinatari delle azioni sono attualmente 84 (49 uomini e 35 donne). L’attività di monitoraggio sarà realizzata in maniera concertativa dalla Direzione aziendale e dalle Rappresentanze sindacali territoriali e datoriali. 18
TIPOLOGIA A Emilia Romagna Settore di attività Metalmeccanico artigiano Titolo del progetto Famiglia e lavoro Numero beneficiari 1 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 30.710,70 Azioni previste Part time reversibile Sintesi del progetto: Il progetto prevede la concessione, su richiesta, del part-time reversibile (20 ore settimanali) ad una lavoratrice madre al rientro dalla maternità e l’assunzione di un lavoratore in sostituzione con contratto part-time per 20 ore settimanali. L’azienda è un’officina meccanica di tornitura, fresatura e montaggio e opera a livello artigianale. La lavoratrice madre svolge mansioni di impiegata con controllo qualità in officina. È previsto l’impegno da parte del responsabile del progetto a monitorare il mantenimento dello standard qualitativo del lavoro organizzato su più figure professionali e la soddisfazione dei lavoratori. 19
TIPOLOGIA A Emilia Romagna Settore di attività Controllo di qualità e certificazione Titolo del progetto Conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro Numero beneficiari 1 Durata del progetto 8 mesi Importo finanziato 19.352,16 Azioni previste Part time reversibile Sintesi del progetto Il progetto prevede la concessione del part-time reversibile (20 ore settimanali) per 8 mesi ad una lavoratrice madre per consentirle la cura della figlia di un anno. L’azienda opera nel campo del controllo di qualità e certificazione e la lavoratrice si occupa di consulenza per la certificazione della qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001:2000, ambiente UNI EN ISO 14001 e sicurezza. In sostituzione verrà assunto un lavoratore part-time per il medesimo periodo e con eguale monte ore. Il CCNL di riferimento non prevede il diritto al part-time post maternità per aziende con meno di 20 dipendenti. Il monitoraggio sarà bimestrale e la valutazione sarà effettuata alla conclusione delle attività per verificarne i risultati in termini di produzione, organizzazione ed erogazione del servizio. 20
TIPOLOGIA A Emilia Romagna Settore di attività Settore educativo dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto Service web: donne, lavoro ed esigenze familiari Numero beneficiari 6 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 104.509,00 Azioni previste Part time reversibile - Orario concentrato - Orario flessibile Sintesi del progetto Il proponente è una Cooperativa Sociale ONLUS che opera nel settore educativo dei servizi per l’infanzia (asilo nido privati e in convenzione) e dei servizi per l’adolescenza. Scopo del progetto è rispondere al bisogno di conciliazione espresso da 6 lavoratrici madri. Il progetto prevede l’introduzione di tre diverse forme di conciliazione: - part time reversibile per 20 ore settimanali per 2 socie-lavoratrici ciascuna con tre figli di età inferiore agli 8 anni; - concentrazione di orario nella mattina per 3 socie-lavoratrici di cui 2 con necessità di assistenza a genitori anziani e 1 di gestione di due figli piccoli. I turni di mattina saranno svolti per un massimo di 28-30 ore settimanali; - concessione di un periodo di congedo personale di due mesi all’anno (luglio e agosto per due anni consecutivi) per 1 socia- lavoratrice madre di due figli di età inferiore ai 5 anni. A compensazione delle forme di flessibilità che verranno introdotte, è prevista l’assunzione di 4 sostituti (1 full time, 2 part time e 1 con contratto a termine) per i quali è previsto un affiancamento formativo. Per il monitoraggio e la valutazione, sono previsti dei report intermedi trimestrali a conclusione di ognuna delle fasi del progetto. In fase di controllo, il responsabile di progetto si avvarrà del supporto delle parti sociali e di esperti. L’attività di monitoraggio esplorerà i livelli d’impatto, di gradimento, di efficienza delle misure di conciliazione e di ricezione sul territorio. 21
TIPOLOGIA A Lombardia Settore di attività Commercio - grande distribuzione organizzata Titolo del progetto Progetto Martina: conciliazione possibile nelle funzioni di responsabilità aziendale e rientro positivo Numero beneficiari 23 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 26.104,80 Azioni previste Telelavoro Sintesi del progetto Il progetto intende realizzare un intervento rivolto all’attuazione di una nuova modalità organizzativa e oraria per la funzione di Responsabile delle Risorse Umane che permetta di conciliare le esigenze aziendali con quelle di vita familiare. L’intervento propone una modifica organizzativa dell’orario settimanale per la Responsabile RU. Sono previste 20 ore di lavoro in presenza e le rimanenti in telelavoro; ciò le consentirà di conciliare al meglio le esigenze lavorative con quelle di cura familiare. 22
TIPOLOGIA A Lombardia Settore di attività Assistenza sanitaria Titolo del progetto Denti sani e family friendly Numero beneficiari 1 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 9.820,00 Azioni previste Part time reversibile Sintesi del progetto La destinataria del progetto, lavoratrice dipendente, è madre di una bambina piccola e, non avendo altri familiari che possano aiutarla, richiede una riduzione di orario da 40 a 18 ore settimanali, anche per ovviare alla discrepanza tra orario di lavoro pomeridiano ed orario dell’asilo nido. La dipendente con esigenze di conciliazione, durante le ore di assenza nelle ore pomeridiane, verrà sostituita da altra risorsa. L’attività di monitoraggio e valutazione verrà supportata dalla Consigliera provinciale di parità. 23
TIPOLOGIA A Piemonte Settore di attività Consulenza informatica Titolo del progetto Black Berry Numero beneficiari 8 Durata del progetto 12 mesi Importo finanziato 30.396,48 Azioni previste Telelavoro - Orario flessibile Sintesi del progetto Il progetto prevede di attuare una sperimentazione di telelavoro congiuntamente ad una flessibilizzazione dell’orario di lavoro per otto dipendenti di un’azienda che opera nel settore informatico e svolge attività di consulenza e manutenzione di apparati informatici ad aziende pubbliche e private. I dipendenti saranno dotati di portatili, stampanti e di un particolare telefono con funzioni di palmare (Black Berry) in grado di consentire la comunicazione via e-mail. Il telelavoro consentirà agli 8 lavoratori di posticipare l’entrata e anticipare l’uscita dall’ufficio oppure di dedicare giornate, definite insieme all’azienda, al telelavoro. I dipendenti interessati trascorrono gran parte della giornata in ufficio, svolgendo mansioni quali il coordinamento e l’assistenza clienti. La sperimentazione di queste modalità lavorative consentirà di soddisfare le esigenze di conciliazione dei lavoratori, che potranno dedicare più tempo alla famiglia senza essere vincolati all’orario d’ufficio, svolgendo parte del proprio lavoro a casa e rispondendo nel contempo alle necessità produttive dell’azienda. E’ previsto un monitoraggio costante del progetto, i cui esiti confluiranno in report trimestrali volti a evidenziare lo stato di avanzamento, le criticità e le soluzioni trovate, nonché il livello di raggiungimento degli obiettivi previsti. 24
TIPOLOGIA A Piemonte Settore di attività Progettazione e manutenzione parchi, piccoli lavori edili, gestione mense, laboratori. Titolo del progetto Telelavoro con Betulla Numero beneficiari 1+ 8 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 14.550,00 Azioni previste Telelavoro Sintesi del progetto Il progetto, presentato da una cooperativa sociale di tipo B che si occupa di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, risponde alla necessità di rendere compatibili, per alcune socie-lavoratrici in maternità, gli impegni lavorativi con le necessità di cura familiare. Il progetto dovrebbe coprire un periodo di 24 mesi, a partire dal rientro, con una diversa articolazione oraria o giornaliera del telelavoro a seconda delle necessità delle beneficiarie. In tal modo si eviterebbe di ricorrere alla sostituzione delle lavoratrici, che detengono un know how importante per la cooperativa, consentendo allo stesso tempo a chi lo desidera di riprendere l’attività lavorativa in tempi brevi. Al termine di ogni fase del progetto si svolgerà un incontro di verifica e a conclusione del progetto sarà redatta una relazione finale. In caso di esito positivo della sperimentazione sarà stilato un accordo sindacale che definirà la prosecuzione del progetto. 25
TIPOLOGIA A Piemonte Settore di attività Industria tessile, laneria Titolo del progetto Casa Piacenza Numero beneficiari 20 Durata del progetto 18 mesi Importo finanziato 66.693,00 Azioni previste Orario flessibile - Banca delle ore Sintesi del progetto Il progetto intende ottenere una migliore e più efficiente gestione del personale interno, che tenga conto delle specifiche esigenze familiari espresse e delle diverse mansioni ricoperte in azienda, mediante l’istituzione di un sistema per la gestione dei permessi e dei relativi recuperi orari (banca delle ore) automatico, condiviso e personalizzato in base alle singole esigenze di conciliazione, nel rispetto delle esigenze di produzione dell’azienda. Per consentire l’implementazione di tale sistema saranno svolte specifiche azioni formative e di accompagnamento dei destinatari e dei responsabili interni dedicate al loro aggiornamento tecnico, organizzativo e operativo. Il nuovo sistema che si intende mettere a punto e sperimentare consentirebbe di superare i limiti alla flessibilità esistenti in azienda, spesso legata alla discrezionalità dei responsabili di settore. Sono stati individuati, quindi, 20 soggetti (cui si potrebbero aggiungere altri 10 destinatari potenziali) con diverse esigenze di conciliazione che potranno beneficiare di questo nuovo sistema di gestione flessibile dell’orario di lavoro. Ad una prima fase dedicata allo sviluppo del sistema informativo e alla sua implementazione, seguiranno azioni di supporto (formative e di accompagnamento) dedicate sia ai destinatari, sia al resto del personale coinvolto (tutor, responsabili di reparto, coordinatori del progetto). Il monitoraggio e la valutazione saranno effettuati attraverso incontri individuali e la somministrazione di questionari ai destinatari delle azioni agli altri attori coinvolti. Saranno elaborate relazioni intermedie e finali per presentare i risultati raggiunti dal progetto, con il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, rappresentanti dell’Unione industriali e la consigliera per le Pari Opportunità della Provincia. 26
TIPOLOGIA A Piemonte Settore di attività Servizi educativi ed assistenziali Titolo del progetto Lavoro di cura, cura dei lavoratori Numero beneficiari 28 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 29.624,43 Azioni previste Telelavoro - Part time reversibile - Banca delle ore Sintesi del progetto Il proponente è una cooperativa sociale di tipo A (L.381/91) che si occupa di servizi educativi e assistenziali rivolti prevalentemente a persone disabili e a minori in difficoltà. L’introduzione della banca delle ore è prevista per 21 dipendenti che dovranno concordare con il coordinatore del servizio di appartenenza la modalità di accumulo e di recupero delle ore, che sono nominative, e che potranno essere erogate dal lavoratore anche presso servizi diversi da quello di appartenenza. Sarà possibile accumulare fino a un massimo di 100 ore e le ore a debito dovranno essere recuperate entro il 31 dicembre di ogni anno. A compensazione delle assenze in fase di sperimentazione e avvio della banca delle ore, è prevista l’assunzione part-time di un educatore professionale. Il telelavoro è rivolto a 4 lavoratori tra personale amministrativo e dirigenti, le cui mansioni sono compatibili con questa forma di flessibilità, in quanto non partecipano a gruppi di servizio operativo con gli utenti. La concessione del part-time reversibile interessa 2 educatrici al rientro dalla maternità, di cui il primo consisterà in una diminuzione delle ore (da 30 a 25 ore settimanali) per un periodo di 12 mesi, mentre il secondo in una diminuzione delle ore (da 24 a 20 ore settimanali) per un periodo di 18 mesi. Le attività di monitoraggio e valutazione prevedono la rilevazione semestrale dei dati quantitativi di funzionamento delle diverse azioni e la valutazione del processo di implementazione delle diverse azioni del progetto. La valutazione finale produrrà una relazione conclusiva che comprenderà i dati provenienti da un questionario di soddisfazione somministrato a tutti i destinatari diretti del progetto e a quanti vi hanno collaborato a diverso titolo e la lettura finale dei dati (quantitativi e di processo) provenienti dal monitoraggio periodico. 27
TIPOLOGIA A Piemonte Settore di attività Servizi per l'infanzia Titolo del progetto I luoghi della cura: flessibilità organizzativa per consentire a una neo- mamma, educatrice per la prima infanzia, di conciliare vita professionale e vita privata Numero beneficiari 1 Durata del progetto 10 mesi Importo finanziato 12.522,40 Azioni previste Part time reversibile Sintesi del progetto L’ente proponente è una cooperativa sociale, fondata e interamente composta da donne, specializzata nella progettazione ed erogazione di servizi educativi tradizionali e innovativi, impegnata da anni in progetti di conciliazione e di pari opportunità. Il progetto risponde alle esigenze di conciliazione di una socia lavoratrice, educatrice qualificata e impegnata full time nella cooperativa, che avrà un figlio nel maggio 2007. La lavoratrice chiede di tornare al lavoro subito dopo il termine dell’astensione obbligatoria con un part-time reversibile di 4 ore giornaliere fino al compimento del primo anno di vita del bambino. Ad integrazione della riduzione di orario della lavoratrice madre, si prevede di assumere part-time un’educatrice, previo un breve periodo di inserimento-accompagnamento al lavoro, in modo che la sua presenza sia sinergica e complementare a quella della socia- lavoratrice. Gli esiti del progetto saranno condivisi con la compagine sociale della cooperativa, i referenti sindacali e le associazioni di rappresentanza della cooperazione sociale sul territorio. La cooperativa si rende disponibile a partecipare a incontri di sensibilizzazione sulla Legge 53/00. 28
TIPOLOGIA A Trentino Alto Adige Settore di attività Commercio - gestione dei supermercati Titolo del progetto Mamme felici Numero beneficiari 12 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 62.355,60 Azioni previste Part time reversibile Sintesi del progetto L’azienda si occupa di gestione di supermercati con 41 punti vendita nella provincia di Trento e 10 in Alto Adige e ha esperienza di progettazione nell’ambito del rientro al lavoro di donne over 40. Il progetto prevede la trasformazione di contratti da full time a part time reversibile (20 ore) per 12 lavoratrici madri con figli al di sotto di 12 anni (di cui 12 con figli minori di un anno). Saranno contestualmente assunti 12 lavoratori, anche disabili, con contratti part time a copertura delle ore mancanti che fruiranno di una duplice formazione: la prima di 38 ore sui temi della sicurezza (D.lgs 626/94), HACCP (D.lgs 155/97), normativa del lavoro, comunicazione e soddisfazione del cliente, la seconda (80 ore) sugli aspetti pratici dei reparto salumi, latticini e carni. Il progetto risponde all’esigenza di introdurre un modello di riorganizzazione del lavoro più flessibile in favore di quei lavoratori, che pur avendo esigenze di conciliazione, non sono riusciti ad ottenere sino ad oggi la riduzione dell’orario di lavoro. Le modalità di applicazione del part time sono state scelte direttamente dalle lavoratrici: per alcune sarà orizzontale con orario mattutino o pomeridiano e per altre verticale solo il fine settimana. Il progetto aderisce ad un protocollo di intesa tra la Provincia Autonoma di Trento, le organizzazioni sindacali e datoriali e di categoria e del terzo settore. Per la diffusione dei risultati è prevista l’elaborazione di report periodici di monitoraggio dove verranno raccolte informazioni sulla base di interviste rivolte al responsabile delle RU e alle dipendenti coinvolte. I contenuti confluiranno nella relazione finale che conterrà sia la ricostruzione dell’azione progettuale che i risultati conseguiti. 29
TIPOLOGIA A Trentino Alto Adige Settore di attività Assistenza sociale Titolo del progetto Consolata Numero beneficiari 1 Durata del progetto 24 mesi Importo finanziato 19.136,29 Azioni previste Telelavoro - Part time reversibile Sintesi del progetto Il progetto prevede la concessione del part time reversibile (28 ore settimanali su 38 ore full time) e l’utilizzo del telelavoro per 24 mesi ad una lavoratrice madre per consentirle di accudire la figlia di un anno. Il proponente è una cooperativa di solidarietà sociale ONLUS che opera principalmente nell’attività di accoglienza di persone in situazione in difficoltà. La dipendente lavora presso il settore Accoglienza con mansioni di educatore professionale e garantisce, insieme ad altri 3 educatori, la presenza dalle ore 10 alle ore 22, tutti i giorni compresi i festivi. La riorganizzazione del servizio comprenderà l’assunzione part time (24 ore) di una nuova unità di personale che consentirà di riorganizzare le turnazioni senza disagi per gli altri educatori. Il telelavoro metterà in grado la lavoratrice madre di redigere le relazioni relative agli ospiti per i servizi sociali e la programmazione degli orari dell’équipe. L’attuazione del progetto sarà monitorata sia direttamente dal coordinamento che dal sindacato firmatario dell’accordo. Il coordinamento del progetto verificherà periodicamente le procedure e il grado di soddisfazione dei dipendenti attraverso colloqui e riunioni di équipe, nonché garantirà il rispetto della programmazione, degli obiettivi previsti, del budget e degli impegni di spesa assunti, il rispetto dei contratti stipulati con i fornitori di beni e servizi e il rispetto degli standard contenuti nella “Carta qualità” della struttura. 30
2.2 I progetti di lettera B Nell’ambito della lettera B vengono finanziati percorsi formativi per lavoratori al rientro da periodi di congedo, per maternità o parentali, di almeno 60 giorni. La formazione deve essere finalizzata al rientro nelle stesse mansioni e al medesimo livello. L’obiettivo di tale tipologia d’azione è quello di eliminare le condizioni che possono determinare uno svantaggio nel reinserimento del lavoratore che, per un certo periodo di tempo si è assentato per assistere i figli o familiari in difficoltà. I percorsi formativi finanziati sono generalmente personalizzati e prevedono un accompagnamento/tutoraggio sul luogo di lavoro da parte di colleghi e/o risorse esterne. Nella maggior parte dei casi, essi sono finalizzati all’aggiornamento delle competenze tecnico-professionali in termini di metodologie, strumenti, procedure e prevedono talvolta, oltre al corso di formazione vero e proprio, anche altre azioni che completano l’azione formativa attraverso il supporto psicologico e motivazionale (counselling, coaching) e l’orientamento (bilancio di competenze). 31
TIPOLOGIA B Emilia Romagna Settore di attività Lavorazione e tintura di pellami grezzi e successiva rivendita Titolo del progetto Ritorno al nuovo Numero beneficiari 2 Durata del progetto 2 mesi Importo finanziato 9.555,92 Azioni previste Formazione al rientro Sintesi del progetto La società è specializzata nella stampa, serigrafia, trattamenti e ricami su pelle e tessuto. Il progetto prevede un periodo di affiancamento/formazione on the job per due operaie rientrate quasi contemporaneamente da un periodo di astensione per maternità di circa 16 mesi. Le lavoratrici operano in due distinti reparti: serigrafia e trattamenti. Per entrambe, tuttavia, si rileva la necessità di provvedere ad un aggiornamento delle rispettive competenze professionali mediante un percorso di affiancamento/formazione sul posto di lavoro. Ciò consentirà di rendere il loro rientro più agevole dopo il periodo di astensione. Il programma formativo prevede 132 ore di formazione per ciascuna lavoratrice (per un totale di 264 ore di formazione) erogate nell’arco di 2 mesi per 3 ore giornaliere ciascuna. In seguito allo svolgimento delle attività formative, le lavoratrici saranno totalmente indipendenti e operative sul processo di produzione. E’ previsto un monitoraggio dell’azione formativa. 32
TIPOLOGIA B Emilia Romagna Settore di attività Produzione e lavorazione di materie plastiche e cartone Titolo del progetto Catia in ordine Numero beneficiari 1 Durata del progetto 40 giorni Importo finanziato 3.650,78 Azioni previste Formazione al rientro Sintesi del progetto L’azienda proponente produce shopper in carta e plastica personalizzate e ha unità produttive in Italia e in Spagna. Il progetto prevede la realizzazione di un percorso formativo rivolto a una lavoratrice dipendente al rientro da un periodo di astensione dal lavoro per maternità. La formazione è strutturata su due percorsi e ha l’obiettivo di reintrodurre la lavoratrice nello stesso reparto operativo di provenienza, ma con una nuova mansione, quella di addetta al calcolo delle offerte. Per l’attività formativa saranno utilizzate due unità di personale interno ed in particolare il direttore commerciale ed il responsabile dell’ufficio di pianificazione ordini/acquisti. La formazione prevista è di 6 settimane per complessive 90 ore e dovrà consentire alla lavoratrice di essere autonoma al termine del percorso formativo, limitando il disagio di adeguarsi ai nuovi tempi di lavoro e alle responsabilità derivanti dalla nuova mansione. 33
TIPOLOGIA B Emilia Romagna Settore di attività Commercio al minuto e all'ingrosso di elettrodomestici Titolo del progetto Ritorno al nuovo mercato Numero beneficiari 4 Durata del progetto 1 mese Importo finanziato 7.434,88 Azioni previste Formazione al rientro Sintesi del progetto Il progetto prevede la realizzazione di corsi di formazione individuali per quattro lavoratrici dipendenti al rientro dal periodo di astensione lavorativa per maternità, nelle medesime mansioni affidate in precedenza. L’azienda proponente opera nella vendita al dettaglio e all’ingrosso di elettrodomestici, mobili e lampadari e dispone di 23 punti vendita ed un punto di vendita on line. Il primo corso di formazione di tre settimane per complessive 120 ore avrà per oggetto i nuovi applicativi informatici introdotti dall’azienda. Gli altri tre avranno per oggetto l’aggiornamento sui prodotti e tecniche di vendita e dureranno una settimana per complessive 40 ore a corso. Ciò consentirà alle lavoratrici un reinserimento in azienda più agevole consentendo a ciascuna una immediata operatività e autonomia lavorativa. Il monitoraggio consisterà in colloqui con le lavoratrici e i formatori per verificare l’efficacia dell’intervento formativo e i cui esisti confluiranno nella relazione finale. 34
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