Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom

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Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom
Associazione Italiana di Oncologia Medica

            Come affrontare il tumore del
                                            Colon-retto
                                               Guida per i pazienti

                                                          Aprile 2019
Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom
Consulenza scientifica:
    Giordano Beretta, Lisa Salvatore, Marco Imperatori,
    Carlo Aschele, Marco Messina, Alessandro Pastorino

            Ogni anno in Italia oltre 51.000 persone si ammalano
    di tumore del colon-retto. Si tratta di una delle neoplasie più frequenti sia
    tra gli uomini che tra le donne. Grazie a terapie sempre più efficaci e alle
    diagnosi precoci, la sopravvivenza dei pazienti a cinque anni è del 66% per
    il colon e del 62% per il retto. Si calcola che complessivamente siano oltre
    471.000 gli italiani con pregressa diagnosi di carcinoma del colon-retto.
    Se hai tra le mani questo opuscolo, puoi informarti sulla malattia: come si
    manifesta e che conseguenze ha sul paziente, come bisogna comportarsi
    nelle varie fasi e infine quali sono le armi terapeutiche a disposizione.

    Questo booklet, promosso da Fondazione AIOM, rappresenta uno
    strumento di approfondimento e supporto.

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Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom
Il dialogo
con il
medico
Può essere difficile reagire in modo adeguato alla notizia di una diagnosi di tumore.
La preoccupazione o l’ansia a volte possono prendere il sopravvento e non si
riesce più a formulare quesiti o ad ascoltare le risposte. Per ovviare a
queste problematiche è buona norma avere una “scaletta” scritta
per riuscire, fin da subito, a instaurare un rapporto propositivo e
di fiducia con l’oncologo.

DA SAPERE       • annota le risposte alle tue domande
                • in caso d’incertezze o dubbi non esitare a chiedere ulteriori
                   spiegazioni
                • chiedi sostegno e aiuto a un familiare o amico. Durante le visite
                   è preferibile essere in compagnia e non soli, lo stress a volte fa
                   dimenticare le risposte

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Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom
Ecco alcuni suggerimenti di domande da porre per inquadrare
    al meglio la propria situazione:

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    1 Quali sono le prospettive a lungo termine?
    2 Come evolveranno i sintomi nelle prossime settimane?
    3 Il mio tumore è guaribile?
    4 Quale sarà il mio percorso nelle prossime settimane?
    5 Come dovrà cambiare il mio stile di vita in seguito all’operazione?
    6 Che terapie riceverò?
    7 Quali sono gli effetti collaterali dei trattamenti?
    8 Qual è il rapporto rischio/beneficio?
    9 Con che frequenza e per quanto tempo dovrò sottopormi alle cure?
10 Esistono terapie mirate adatte al mio caso? E terapie innovative?
11 Cos’è un trial o studio clinico? Posso entrare a farne parte?
12 A chi posso rivolgermi per domande o chiarimenti in orari extravisita?
13 Posso contattare Lei o l’infermiere per valutare ulteriori informazioni ricevute?
14 Esistono associazioni di pazienti e gruppi di sostegno che consiglierebbe
   a chi è malato come me?
15 In questo ospedale e reparto viene fornita l’assistenza di uno psicologo
   ai malati nelle mie condizioni?

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Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom
Come si affronta
la malattia
La chirurgia
Rappresenta il trattamento cardine per i tumori del colon-retto in fase non
metastatica: consiste nell’asportazione del tratto di intestino interessato dal
tumore e nella rimozione delle aree di drenaggio linfatico. Rispetto agli interventi
demolitivi di anni fa, oggi la chirurgia del carcinoma del colon-retto è diventata più
conservativa e meno invasiva.
A seconda della localizzazione della neoplasia si procede all’asportazione del colon
destro o sinistro, ad una resezione segmentaria o ad una resezione del sigma-
retto. In quest’ultimo caso può rendersi necessario confezionare una derivazione
intestinale (colostomia) per consentire l’evacuazione delle feci. Tale dispositivo
nella maggior parte dei casi non è definitivo, ha la funzione di proteggere la sutura
chirurgica per consentirne la guarigione e può essere successivamente rimosso
ripristinando la naturale canalizzazione intestinale.

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Colon-retto Guida per i pazienti - Aprile 2019 - Fondazione Aiom
•	La degenza in ospedale dipende da diversi fattori e può variare in
                       considerazione di eventuali complicanze (per esempio infezioni)
                       ma soprattutto delle modalità di effettuazione dell’intervento,
    DA SAPERE          esistendo tecniche mini-invasive chiamate videolaparoscopiche
                    •	È importante seguire una dieta equilibrata. L’assunzione di
                       integratori alimentari o di multivitaminici non è generalmente
                       consigliata, se non in casi particolari, per favorire il recupero fisico
                       dopo l’intervento e solo secondo prescrizione medica-oncologica
                    •	Dopo l’intervento, alcuni pazienti lamentano dolore o fastidio ben
                       controllabili con terapia antidolorifica specifica dopo valutazione
                       medica per escludere complicazioni sottostanti. In caso di febbre,
                       avvisare il medico di medicina generale o il chirurgo

    La radioterapia
    Attraverso radiazioni ad alta energia si possono
    uccidere le cellule tumorali e ridurne la crescita. Nei
    tumori del retto, la radioterapia può essere utilizzata
    nella fase preoperatoria o postoperatoria, da sola o
    in associazione alla chemioterapia.
    La radioterapia pre-operatoria è indicata nei casi
    di neoplasia localmente avanzata con l’intento di
    ridurre la neoplasia e di aumentare la possibilità di
    conservare lo sfintere anale e di ridurre il rischio di
    eventuali future recidive locali. Quella postoperatoria è
    invece indicata nei pazienti già operati, in presenza di fattori di
    rischio che depongono per un aumentato rischio di recidiva. Infine la radioterapia
    può essere utilizzata con intento palliativo per il trattamento delle recidive locali o
    di localizzazioni metastatiche in casi selezionati in presenza di malattia avanzata.

    DA SAPERE       •	Ogni singola sessione di radioterapia dura solitamente pochi
                       minuti
                    •	Chi esegue radioterapia non emette radiazioni e quindi può
                       tranquillamente, durante la cura, rimanere in contatto con le
                       persone care
                    •	Può causare a volte nausea, vomito, diarrea, stanchezza, dolori
                       crampiformi addominali, infiammazione del plesso emorroidario,
                       tenesmo, bruciore anale, arrossamento cutaneo, cistite, stanchezza
                       e in alcuni casi sanguinamento rettale o anale. Questi sintomi
                       possono durare qualche settimana, dopo la conclusione del
                       trattamento, e poi attenuarsi fino a scomparire

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La chemioterapia
            Nel tumore del colon-retto viene eseguita:
            • prima dell’intervento se la malattia non
               è diffusa per facilitarne l’asportazione
               chirurgica, soprattutto nelle neoplasie
               del retto
            • dopo l’intervento, per ridurre il rischio di
               una successiva ricomparsa di tumore
            • in caso di metastasi, quando il tumore si
               è diffuso ad altri organi
            Nelle fasi avanzate di malattia il
            trattamento chemioterapico ha l’obiettivo
            di alleviare i sintomi e di prolungare la
            sopravvivenza.

DA SAPERE   •	La modalità di somministrazione
               più diffusa dei chemioterapici è per
               infusione endovenosa. Possono essere
               assunti anche per bocca (compresse o
               capsule)
            •	Alcuni farmaci possono determinare
               la caduta dei capelli. Questo effetto
               è comunque transitorio e reversibile,
               solitamente si assiste alla ricrescita
               dei capelli dopo la sospensione del
               trattamento chemioterapico
            •	La malnutrizione è un fenomeno molto
               diffuso tra i pazienti, infatti il loro peso
               corporeo viene monitorizzato durante
               l’intero trattamento
            •	Chi esegue la chemioterapia non è
               pericoloso per gli altri, per cui durante
               la cura può rimanere in contatto con le
               persone care e i bambini
            •	Può causare nausea, vomito, diarrea,
               stipsi, stanchezza, disappetenza,
               alterazione dei gusti, abbassamento
               delle difese immunitarie, febbre,
               bruciori in bocca. Questi sintomi
               possono essere facilmente prevenuti
               e/o gestiti con farmaci specifici

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L’ADERENZA ALLA TERAPIA
    In un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la stima
    dell’aderenza nei pazienti che soffrono di malattie croniche risulta solo del 50% nei
    Paesi sviluppati.
    L’utilizzo di farmaci oncologici per via orale, che ha mostrato una rapida crescita
    negli ultimi anni, è legato a un incremento dell’aderenza al trattamento. I pazienti
    mostrano in genere una maggiore preferenza per questo tipo di somministrazione,
    perché permette loro di non modificare in maniera sostanziale le abitudini
    quotidiane. La terapia oncologica orale, infatti, consente di realizzare gran parte
    del percorso di cura al domicilio, con una riduzione notevole della frequenza e
    della durata degli accessi in ospedale e un vantaggio significativo anche dal punto
    di vista psicologico.
    Maggior aderenza significa infatti miglior cura del tumore, minori complicanze
    associate alla malattia e maggiore efficacia dei trattamenti. Ne consegue un
    importante miglioramento dell’outcome clinico e della qualità della vita del
    paziente.

    Esistono terapie orali che possono essere utilizzate anche per i casi più gravi della
    malattia. Per esempio la combinazione di trifluridina e tipiracil agisce inserendosi
    direttamente nel DNA, interferendo con la sua funzione
    e prevenendo in tal modo la proliferazione e la crescita delle
    cellule tumorali. Questo farmaco consente di rallentare la
    progressione della patologia senza trattare il paziente
    nuovamente con le stesse terapie. Offre al malato colpito
    da carcinoma colorettale metastatico refrattario ai
    trattamenti standard una maggiore sopravvivenza e una
    riduzione del rischio di morte.

    Farmaci biologici
    Sono molecole in grado di bloccare la crescita del tumore, attraverso diversi
    meccanismi d’azione. Le terapie biologiche non sono adatte a tutti i pazienti, ma
    soltanto a quelli in particolari stadi di malattia e con precise caratteristiche molecolari.
    Attraverso l’uso di test molecolari è possibile selezionare i pazienti in cui queste
    terapie possono trovare applicazione.

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Il follow up
Dopo la fine dei trattamenti il paziente deve seguire una serie di controlli per:
• riscontrare un’eventuale ricomparsa della neoplasia
• identificare la progressione della malattia
• monitorare le complicanze derivate dalle cure
La periodicità e la tipologia degli esami sono selezionate in base allo stadio di malattia,
definite da linee guida internazionali e si basano inoltre sul giudizio del clinico.
Per i pazienti sottoposti a chirurgia con intento radicale per malattia localizzata la
durata del follow up è di cinque anni. Si consiglia di eseguire una visita ogni 4-6 mesi
con esami del sangue e controlli strumentali periodici per i primi tre anni. Con il
passare del tempo le visite e gli esami strumentali potranno essere meno frequenti,
infatti sono previste visite di controllo ogni sei mesi per i due anni successivi.

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La vita dopo
     la malattia
     I diritti del paziente oncologico
     Le malattie oncologiche sono sempre più croniche e le cure presentano effetti
     collaterali minori rispetto al passato. Quindi una persona colpita dal cancro
     può proseguire con le sue attività quotidiane. In Italia esistono delle norme che
     tutelano i pazienti oncologici non solo garantendo la migliore assistenza medica
     possibile ma anche il ritorno ad una vita normale.

     I principali diritti sono:
                  • il riconoscimento dell’invalidità civile
                  • l’esenzione dal pagamento del ticket
                  •	la pensione o assegno di invalidità civile (classificati a seconda della
                     gravità della situazione)
                  • l’indennità di accompagnamento
                  •	l’attivazione di rapporti lavorativi part-time (per chi è assunto a
                     tempo pieno ma con ridotte capacità causate dalle terapie)
                  • il contrassegno di libera circolazione e di sosta
                  • l’assistenza a domicilio

     Rivolgiti alla tua ASL per sapere come ottenere tutte
     queste tutele.

     La prevenzione terziaria
     Le regole del benessere devono essere seguite anche
     dopo una diagnosi di cancro e le conseguenti terapie. In
     questo modo è possibile evitare le recidive della malattia o
     eventuali metastasi. Risulta quindi fondamentale:
     • seguire sempre una dieta corretta: i pasti devono continuare ad essere un
        momento di convivialità tra i parenti

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• tenere sotto controllo il peso: i chili di troppo o
   la rapida perdita di peso sono due fattori di rischio
   importanti
• limitare il più possibile il consumo di alcol: è una
   sostanza che può essere tossica e potenzialmente
   cancerogena
• praticare un po’ di attività fisica: lo sport contribuisce
   anche ad alleviare alcuni dei principali effetti collaterali
   provocati dalle cure anti-tumorali
• non fumare: dire addio alle sigarette limita le
   complicanze di alcuni trattamenti, allunga la
   sopravvivenza e riduce il rischio di sviluppare altre
   malattie (come infarto o ictus)

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Associazione Italiana di Oncologia Medica

   Via Nöe, 23 - 20133 Milano
   Tel. +39 02 26 68 33 35
   fondazioneaiom@fondazioneaiom.it
   www.fondazioneaiom.it
   www.tumoremaeveroche.it
           www.facebook.com/Fondazioneaiom

                                             Con il contributo non condizionante di
   via Malta 12/b, 25124 Brescia
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