Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica

Pagina creata da Camilla Manzo
 
CONTINUA A LEGGERE
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie
             Modulo di Fisica
                    Docente: Paolo Giannozzi
           Stanza L1-1-BE ai Rizzi, Tel.: 0432-558216
              e-mail: paolo.giannozzi@uniud.it
           Ricevimento “ufficiale” Martedı̀ 14:30-16:30

    Orario: Martedı̀ 11:30-13:30, Mercoledı̀ 10:30-11:30, Aula 3

Pagina web del corso:
http://www.fisica.uniud.it/~giannozz/Corsi/FisI/fisI.html

                         – Typeset by FoilTEX –
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Introduzione al corso

• Programma. Unità di misura. Vettori. Cinematica. Dinamica
  del punto materiale. Lavoro, energia cinetica, energia potenziale.
  Elementi di statica e dinamica di sistemi di particelle e del corpo
  rigido. Elementi di statica e dinamica dei fluidi. Elettrostatica: campo
  e potenziale elettrico. Circuiti in corrente continua. Introduzione a
  campi e forze magnetiche.
  Nella pagina web del corso è pubblicata una versione continuamente
  aggiornata della struttura dettagliata delle lezioni.

• Testo. Serway e Jewett - Principi di Fisica vol. 1, ultima edizione,
  EdiSES (acquistabile on line su http://www.edises.it/, a 48Eur).
  Qualunque libro di testo di fisica generale va bene, purché contenga
  tutto il programma del corso.
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Introduzione al corso (2)

• Esami. Prova scritta: esercizi molto semplici, ma che coprono buona
  parte del programma. Dovete essere presenti anche alla correzione.
  La valutazione finale è congiunta con il modulo di Chimica.
  Sono previste due sessioni in febbraio, due in luglio, due in settembre.
  Sulla pagina web sono disponibili scritti e soluzioni di anni precedenti.

• Consigli:
 –   Procurarsi il libro di testo quanto prima
 –   Studiare regolarmente quanto svolto in classe
 –   Svolgere gli esercizi relativi
 –   Dare un’occhiata agli argomenti della lezione successiva
 =   Cercare di capire i concetti, non di imparare a memoria le formule!!
 =   L’esame non si “va a provarlo”: si “va a farlo”!!
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
A cosa serve la Fisica?

La fisica studia i fenomeni che avvengono nel nostro mondo e ne fornisce
una comprensione quantitativa

• La fisica si basa su misure ed osservazioni sperimentali e sulla loro
  modellizzazione e analisi matematica.

• La misura in fisica ha un ruolo centrale. Richiede una definizione
  precisa di
  – Cosa si misura
  – Come lo si misura
  – In che unità lo si misura

• La fisica sviluppa teorie che spiegano i fenomeni sotto studio,
  permettono di predirne altri non ancora osservati
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Teoria ed Esperimento

• Sono complementari: il fisico è soddisfatto quando la teoria spiega
  l’esperimento e l’esperimento conferma la teoria

• Quando c’è una discrepanza fra teoria ed esperimento, è necessario
  modificare la teoria (o capire cosa non va nell’esperimento!)
  La teoria potrebbe essere applicabile solo sotto determinate condizioni, o entro certi
  limiti. Esempio: la Meccanica Newtoniana funziona solo per oggetti che viaggiano
  a velocità piccole rispetto alla velocità della luce

• Si può allora usare la discrepanza per sviluppare una teoria più
  generale
  Esempio: la Meccanica Relativistica funziona anche per oggetti che viaggiano a
  velocità comparabili con quella della luce
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Dell’importanza di piccole discrepanze

I navigatori satellitari basati sul GPS, Global
Positioning System, determinano la posizione
usando la costanza della velocità della luce e
i tempi forniti da orologi atomici montati su
satelliti. E’ necessaria una precisione di 20-
30 ns sui tempi per localizzare la posizione
entro qualche metro. Gli effetti relativistici
ammontano circa 38 µs al giorno di differenza
fra un orologio a terra e uno in orbita: se
non se ne tiene conto il GPS non funziona (e
nemmeno il vostro navigatore satellitare).
Vedere per esempio:

http://www.astronomy.ohio-state.edu/˜pogge/Ast162/Unit5/gps.html

http://www.aapt.org/doorway/TGRU/articles/Ashbyarticle.pdf
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Modelli in Fisica

• Un modello è un “sostituto” semplificato del problema reale che ci
  consente di risolvere il problema in un modo relativamente semplice

• Un buon modello permette di fare predizioni sul comportamento del
  sistema

• Un modello è valido finché le predizioni del modello sono in accordo
  con il comportamento reale del sistema

Si possono definire vari tipi di modelli (vedere Cap.1.10):

  Geometrici, Semplificati, Analitici, Strutturali
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Il modello della Particella (o Punto Materiale)

• Il modello della particella permette di sostituire un oggetto esteso
  (di dimensioni non nulle) con una particella che ha massa, ma ha
  dimensione nulla

• Le due condizioni che permettono di usare il modello della particella
  sono:
 – La dimensione effettiva dell’oggetto non ha importanza ai fini
   dell’analisi del suo moto
 – Qualunque processo avvenga all’interno dell’oggetto non ha
   importanza ai fini dell’analisi del suo moto
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Grandezze Fisiche Standard:
                  SI - Système International

• E’ il sistema (quasi) universalmente usato nella scienza e nell’industria

• Consiste in un sistema di definizioni e di standard che descrivono le
  quantità fisiche fondamentali

Noto anche come MKSA, dalle unità di misura delle grandezze
fondamentali:

• Lunghezza misurata in Metri

• Massa misurata in Kilogrammi

• Tempo misurato in Secondi

• Corrente elettrica misurata in Ampère
Chimica e Fisica generale per Biotecnologie Modulo di Fisica
Dell’importanza di usare unità di misura corrette, o
        perlomeno, consistenti fra di loro ...
Tempo: secondo (s)

• Storicamente definito come 1/86400 del giorno solare medio

• Ora definito in termini della frequenza di oscillazione di una riga
  dell’atomo di Cesio

• Qualche intervallo di tempo, approssimativo, in s:
   Età dell’Universo                                  5 × 1017
   Dalla caduta dell’Impero Romano                     6 × 1010
   La vostra età                                      6 × 108
   Un anno                                             3 × 107
   Una lezione                                         5 × 103
   Tempo fra due battiti cardiaci                      1
   Periodo tipico delle onde sonore                    1 × 10−3
   Periodo tipico delle onde radio                     1 × 10−6
   Periodo delle vibrazioni di un atomo in un solido   1 × 10−13
   Periodo delle onde elettromagnetiche nel visibile   2 × 10−15
Lunghezza: metro (m)

Storicamente definito come 1/10000000 (10−7) della distanza fra il Polo
Nord e l’Equatore, passando per Parigi. Ora definito come la distanza
percorsa dalla luce nel vuoto in un certo tempo.
Massa: Kilogrammo (kg)

• Storicamente definito come
  la massa di un particolare
  campione, uguale alla massa
  di un litro (10−3 m3) di acqua
  alla temperatura di densità
  massima (4C) e pressione
  atmosferica

• Tuttora definito tramite un
  campione di massa in platino e
  iridio, conservato a Parigi
NB: massa e peso non sono la
stessa cosa!!!
Il Kilogrammo si sta alleggerendo?

Il confronto fra il Kilogrammo standard conservato a Parigi e le 40 copie
esistenti al mondo evidenzia una discrepanza la cui origine è sconosciuta.
Nella figura di destra, differenza in microgrammi rilevata fra la massa dei campioni
copia, conservati in vari stati, e il prototipo di Parigi, indicato con K

Immagine     generata     al
computer del prototipo

Si stanno cercando nuovi modi più precisi di definire il Kilogrammo.
Quantità Derivate

• Si possono esprimere come combinazione matematica di quantità
  fondamentali (in meccanica: Lunghezza, Massa, Tempo)

• La Densità è un esempio di quantità derivata: è definita come massa
  per unità di volume
                                       m
                                  ρ=
                                       V
  Si misura in kg/m3 (o kg·m−3 se preferite)

• Altri esempi:
   Velocità:       m/s
   Accelerazione:   m/s2
   Forza:           kg·m/s2
   Energia:         kg·m2/s2
Analisi Dimensionale

• Tecnica per verificare la correttezza di un’equazione o per assistere
  nella derivazione di un’equazione. La dimensione ha un significato
  preciso: indica la natura fisica di una quantità

• Le dimensioni sono indicate con parentesi quadre:
  Lunghezza – [L], Massa – [M ], Tempo – [T ]

• Le dimensioni sono trattate come quantità algebriche: si possono
  moltiplicare e dividere, sommare e sottrarre, se uguali

• Entrambe i lati di un’equazione devono avere le stesse dimensioni

Limitazione: nessuna informazione sui fattori numerici
Esempio di Analisi Dimensionale

• Scriviamo le dimensioni dei due lati dell’equazione:

                       1 2                    [L]        2
                    x = at        ⇒    [L] =       · [T ]
                       2                     [T ]2

  (le costanti numeriche non hanno dimensione)

• I fattori [T ]2 si cancellano, la dimensione è [L] da entrambe i lati

• L’equazione è dimensionalmente corretta

• Equazioni dimensionalmente non corrette sono sicuramente sbagliate
Conversione delle Unità

• Le unità possono essere trattate come quantità algebriche

• Includere sempre le unità per ogni quantità, portarsele dietro per
  tutto il calcolo!

• Quando le unità non sono consistenti, può essere necessario convertire
  ad unità appropriate. In pratica: moltiplicare il valore originale per
  un rapporto (fattore di conversione) che vale 1

• Esempio: 10m/s=?? km/h
                                            
                         1km           3600s
                  10m/s                            = 36km/h
                        1000m           1h
Notazione dei Numeri

• Separazione fra unità e decimali: punto (.)

• Numeri con molte cifre si scrivono in gruppi di tre cifre con un spazio
  in mezzo (niente virgole nè punti: solo spazi)

• Esempi:
  25 100
  5.123 456 789 12
Notazione scientifica: prefissi

• Corrispondono a potenze di 10

• Ogni prefisso ha un nome specifico

• Ogni prefisso ha un’abbreviazione
  specifica

• I prefissi possono essere usati con
  qualunque unità di base

• Moltiplicano le unità   di     base.
  Esempi:
  1 mm = 10−3 m
  1 mg = 10−3 g
Ordine di Grandezza

• Approssimazione basata su qualche assunzione

• Può essere necessario modificare le assunzioni se si desiderano risultati
  più precisi

• L’ordine di grandezza è la potenza di 10 più vicina

• Nei calcoli di ordini di grandezza, i risultati sono affidabili entro un
  fattore 10

Una volta risolto un problema, usate l’ordine di grandezza per verificare
se la risposta trovata sembra ragionevole!
Incertezza sulle Misure

• Tutte le misure hanno un’incertezza, che si trasmette a tutti i calcoli

• Serve una tecnica che tenga conto di tale incertezza

• Useremo le regole per le cifre significative per approssimare
  l’incertezza nei risultati dei calcoli
Cifre Significative

• Una cifra è significativa se è nota in modo affidabile

• Gli zeri possono essere o non essere significativi
  – Se usati per posizionare il punto decimale, non lo sono
  – In caso di ambiguità conviene usare la notazione scientifica

• In una misura, le cifre significative si contano a partire dalla prima
  cifra stimata
Cifre Significative (2)

• 0.0075 m ha 2 cifre significative (gli zeri precedenti servono solo a
  posizionare il punto decimale)

• 7.5 × 10−3 m ha 2 cifre significative (si può scrivere più chiaramente
  in notazione scientifica)

• 10.0 m ha 3 cifre significative (il punto decimale qui dà informazioni
  sull’affidabilità della misura)

• 1500 m è ambiguo:
  Usate 1.5 × 103 m per 2 cifre significative
  Usate 1.50 × 103 m per 3 cifre significative
  Usate 1.500 × 103 m per 4 cifre significative
Operazioni con cifre significative

• Se si moltiplica o si divide, il numero di cifre significative nel risultato
  finale è lo stesso del numero di cifre significative nella quantità che
  ne ha il numero minore

• Esempio: 25.57 m× 2.45 m = 62.6 m2

• Il valore 2.45 m limita il vostro risultato a 3 cifre significative

• Se si somma o si sottrae, il numero di posti decimali nel risultato è
  uguale al numero più piccolo di posti decimali di ciascun termine

• Esempio: 135 cm + 3.25 cm = 138 cm

• Il valore 135 cm limita il vostro risultato al decimale delle unità
Arrotondamento

• L’ultima cifra a destra che teniamo è incrementata di 1 se la cifra
  seguente è 5 o maggiore di 5

• L’ultima cifra a destra che teniamo rimane com’è se la cifra seguente
  è minore di 5

• Conviene arrotondare soltanto il risultato finale e non i passaggi
  intermedi per evitare accumulazione di errori
Sistemi di coordinate

Servono a descrivere la posizione di una punto nello spazio. Un sistema
di coordinate consiste in

• Un punto fisso di riferimento chiamato origine

• Degli assi specifici con scale ed etichette

• Istruzioni su come individuare un punto rispetto all’origine e agli assi
Sistema di coordinate cartesiane

• Chiamato anche sistema           di
  cordinate rettangolari.

• Per il caso a due dimensioni
  (l’esempio qui accanto):
  – Gli assi x e y si incrociano
    nell’origine
  – I punti sono individuati da
    (x, y)
In tre dimensioni, 3 coordinate (x, y, z) sono sufficienti per definire la
posizione di una particella nello spazio
Sistema di coordinate polari

• Esempio bidimensionale (qui
  accanto): prendiamo un’origine
  e una linea di riferimento

• Il punto è a distanza r dall’origine
  nella direzione dell’angolo θ,
  definito in senso antiorario dalla
  linea di riferimento

• I punti sono definiti come (r, θ)
Trasformazioni di coordinate

• Da coordinate polari a cartesiane:
  Formiamo un triangolo retto con
  reθ:

            x = r cos θ
            y = r sin θ

• Da coordinate cartesiane a polari:
  r è l’ipotenusa e θ un angolo
                y
        tan θ =
                x
                p
            r =   x2 + y 2
Grandezze scalari e vettoriali

• Grandezze scalari: sono completamente specificate da un numero in
  unità appropriate.
  — Volume, massa, intervalli di tempo, etc., sono scalari.

• Grandezze vettoriali: sono specificate da modulo (o intensità),
  direzione, verso.
  — Spostamento, velocità, forze, etc., sono vettori.

  Esempio: vettore spostamento di un
  punto materiale da A a B. Il modulo
  è la distanza fra A e B (differisce
  dalla distanza percorsa!)
Vettori

             ~ o anche A o A
• Notazione: A

• Modulo: |A| ~ o semplicemente A
  (sempre positivo!)

• I vettori possono essere ”applicati” ad
  un punto

• Tutti i vettori sovrapponibili con una
  traslazione sono equivalenti allo stesso
  vettore ”libero”
Somma di Vettori

Regola del parallelogramma per la somma di vettori
Attenzione: somma vettoriale 6= somma dei moduli!

                               ~ + (B
Vale la proprietà associativa A    ~ + C)
                                        ~ = (A
                                             ~ + B)
                                                 ~ + C:
                                                     ~
Somma di Vettori 2

Vettori con segno negativo:
                                  Somma di 4 vettori:

In generale, se a è un numero,
  ~ = |a|A.
|aA|
Vettori in coordinate cartesiane

           ~=A
           A ~x + A
                  ~ y ≡ (Ax, Ay ),      A2 = A2x + A2y
Notare che Ax = A cos θ, Ay = A sin θ
Somma di vettori in coordinate cartesiane

         ~+B
         A ~ ≡ (Ax + Bx, Ay + By )
Versori (vettori di modulo unitario)

   ~ = (Ax, Ay , Az ) ≡ Axî + Ay ĵ + Az k̂
   A
Vettore in sistema di coordinate ruotato

Le coordinate di un vettore dipendono dal sistema di coordinate: se
ruotiamo o trasliamo il sistema di riferimento, le coordinate di tutti i
vettori cambiano seguendo una legge di trasformazione.
Scalari, Vettori, leggi fisiche, sistemi di coordinate

• Le leggi fisiche non possono dipendere dal sistema di coordinate!

• Il prodotto scalare di due vettori non dipende dal sistema di coordinate:
  è invariante rispetto a rotazioni del sistema di coordinate.

• Una legge fisica espressa come relazione tra quantità vettoriali è
  covariante: per esempio, nella legge di Newton F~ = m~a, entrambe i
  membri si trasformano allo stesso modo

 Spesso avremo a che fare con funzioni vettoriali: ad esempio, ~r(t),
 posizioni di un punto al tempo t, equivalente a una terna di funzioni:
~r(t) = (x(t), y(t), z(t))
Prodotto Scalare

                                   ~ eB
Il prodotto scalare di due vettori A   ~ si indica come A
                                                        ~·B ~ ed è dato
da A  ~·B                                                   ~ e B.
         ~ = AB cos θ, dove θ è l’angolo fra i due vettori A    ~ E’ il
prodotto del modulo del primo vettore (A) per la proiezione del secondo
vettore sul primo (B cos θ), o viceversa. Proprietà:

  ~ B
• A· ~ =B
        ~ · A;
            ~ (aA)·(b
                ~     ~ = (ab)(B
                     B)        ~ · A);
                                   ~   ~ B
                                       A·( ~ + C)
                                               ~ = A·
                                                   ~ B~ + A·
                                                          ~ C~

• Il prodotto scalare di un vettore con se stesso è uguale al modulo del
  vettore al quadrato: A  ~·A~ = A2

• Sfruttiamo A = Axî + Ay ĵ + Az k̂ e B = Bxî + By ĵ + Bz k̂: troviamo
                 A~·B ~ = AxBx + Ay By + Az Bz

  perché î · î = ĵ · ĵ = k̂ · k̂ = 1; î · ĵ = î · k̂ = ĵ · k̂ = 0
Prodotto Vettore

Come     possiamo    formare     un vettore da altri       due    vettori?
Il   prodotto   vettore:       ~ =A
                               C  ~×B ~    è definito     come    segue:
   ~ = AB sin θ, dove θ è l’angolo
• |C|
  compreso fra i due vettori;

  ~ è un vettore perpendicolare al
• C
  piano formato da A~ e B;
                        ~

              ~ è determinato dalla
• il verso di C
  regola della mano destra

Da notare che B  ~ ×A  ~ = −A  ~ × B,
                                    ~ e che A  ~×A  ~ = 0. In generale, il
prodotto vettore di due vettori paralleli è nullo. Il modulo del prodotto
vettore è uguale alla superficie del parallelogramma formato da A  ~ e B.
                                                                        ~
Prodotto Vettore in coordinate cartesiane

Sfruttiamo la decomposizione dei vettori come somma sui versori:

            ~ = Axî + Ay ĵ + Az k̂,
            A                             ~ = Bxî + By ĵ + Bz k̂
                                          B

Troviamo
                                                              
~×B
A ~ =            Axî + Ay ĵ + Az k̂ × Bxî + By ĵ + Bz k̂

          = î(Ay Bz − Az By ) + ĵ(Az Bx − AxBz ) + k̂(AxBy − Ay Bx)

perché
                   î × î = 0,   ĵ × ĵ = 0,     k̂ · k̂ = 0
                  î × ĵ = k̂,   ĵ × k̂ = î,    k̂ × î = ĵ
Puoi anche leggere