Class action - Approvazione definitiva - PRINCIPALI TEMI SVOLTI NELL'ANNO 2020 - Luglio 2021 - Confindustria Siracusa

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SIRACUSA

Class action –
Approvazione
definitiva
PRINCIPALI TEMI SVOLTI
NELL’ANNO 2020

  4 a pLuglio
        r i l e 2021
                2019
CONFINDUSTRI
         A
            Siracusa

    LA SICILIA
    E LA
    PROVINCIA
    DI SIRACUSA
    IN CIFRE

    Giugno 2019

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PRINCIPALI TEMI SVOLTI NELL’ANNO 2020

ORGANIZZAZIONE                                                pag. 3

EMERGENZA SANITARIA                                           pag. 4

SOSTENIBILITA’ DEL POLO INDUSTRIALE                           pag. 6

TRANSIZIONE ECOLOGICA – AREA DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA   pag. 7

INFRASTRUTTURE STRATEGICHE                                    pag. 10

PORTO DI AUGUSTA                                              pag. 12

ZONE ECONOMICHE SPECIALI                                      pag. 13

TRANSIZIONE DIGITALE                                          pag. 14

SPORTELLO FINANZIAMENTI                                       pag. 16

CAPITALE UMANO                                                pag. 17

TURISMO E CULTURA                                             pag. 19

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ORGANIZZAZIONE

Il 2020 è stato un anno di importanti novità organizzative, sia per la nostra struttura, sia per la
rappresentanza regionale di Confindustria in Sicilia.
Per quanto riguarda Confindustria Siracusa, si è registrato un cambio al vertice della struttura operativa a
seguito del pensionamento, per raggiungimento dei requisiti previsti, del Direttore, Dott. Giovanni Catalano,
sostituito a luglio 2020 dal Dott. Carmelo Di Noto. Inoltre, anche in conseguenza della riduzione di un’unità
del personale per pensionamento, è stata realizzata un’analisi organizzativa tendente a riassegnare e a
definire meglio i ruoli di ciascuno, nonché ad attribuire precise responsabilità, individuando un primo livello
di riporti del Direttore competenti per materie specifiche. La nuova organizzazione, avviata dal 1° luglio, ha
consentito sino ad oggi un buon presidio delle materie di competenza dell’Associazione e ottenuto un
riscontro positivo da parte degli Associati.
Per quanto riguarda la rappresentanza di Confindustria in Sicilia, nel corso del 2020 è stata svolta dalla
nostra Associazione, con la collaborazione preziosa di alcuni componenti del Consiglio di Presidenza,
un’intensa e impegnativa attività di negoziazione e di mediazione, gestita sia nei confronti delle altre due
Associazioni territoriali siciliane, sia con gli Organi centrali di Confindustria, che ha prodotto i suoi risultati
nell’anno corrente, quando nelle riunioni svoltesi a Roma il 23 febbraio e il 24 marzo 2021, si è dapprima
costituita la “nuova” Confindustria Sicilia e, successivamente, definito il criterio di successione dei tre
Presidenti che si alterneranno per i primi sei anni, con rotazione biennale dell’incarico fra le tre attuali
Associazioni territoriali siciliane.
Si è così raggiunto il nostro obiettivo principale, consistente nella ricostruzione di una Rappresentanza
Regionale per la Sicilia, di cui oggi le imprese hanno bisogno più che mai, sia in considerazione della crisi
derivante dalla pandemia, sia per l’acquisizione delle risorse che dovrebbero provenire alla Sicilia dal
PNRR, per cui le Associazioni non possono permettersi di agire in ordine sparso, ma è opportuno che
agiscano in maniera uniforme e coesa per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Benché io non ritenga
la soluzione raggiunta come quella maggiormente auspicabile alla vigilia, a consuntivo di questa vicenda
Confindustria Siracusa porta a casa la coerenza nella propria posizione ed il rispetto delle regole di
Confindustria, senza essere venuta meno ai propri principi e valori e senza chiedere alcuna contropartita.
Avere un Presidente regionale che conosce il sistema confindustriale, che ha una conoscenza consolidata
delle istituzioni e della politica che gravita su Palermo e che conosce la stessa tecnostruttura per avervi
fatto parte, costituisce comunque un valore aggiunto per le nostre aziende associate. Ciononostante, in
questi primi anni di vita dell’Associazione regionale attueremo un rigido controllo dall’interno sui Presidenti,
espressione delle altre territoriali, che si alterneranno.

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EMERGENZA SANITARIA

Nella storia della Repubblica Italiana non ci siamo mai trovati a fronteggiare una crisi sanitaria, sociale ed
economica delle proporzioni di quella in corso. Nel febbraio 2020, quando è iniziata la diffusione nel nostro
Paese del Coronavirus Cov-Sars2, l’economia italiana è stata colpita da uno shock imprevedibile; il
progressivo blocco (che da temporaneo è divenuto prolungato) di molte attività economiche sul territorio
nazionale, necessario per arginare l’epidemia, è stato accompagnato da un crollo della domanda di beni e
servizi.
L’esplosione improvvisa dell’emergenza Coronavirus ha portato le imprese del Polo Industriale di Siracusa
a fronteggiare preventivamente questa emergenza.
A febbraio 2020, Confindustria Siracusa e le Grandi Aziende del Polo Industriale hanno costituito una task
force, il Comitato permanente di Vigilanza e Controllo per le Azioni di Emergenza, alla quale hanno
partecipato anche i Presidenti di Sezione, della Piccola Industria e dei Giovani Industriali, con l’obiettivo di
monitorare il continuo evolversi delle situazioni attraverso riunioni da remoto e condivisione di azioni
intraprese all’interno degli stabilimenti.
Le Aziende del Polo industriale non si sono mai fermate, assicurando le produzioni strategiche per
l’emergenza (prodotti petroliferi, gas medicali, prodotti per la detergenza, materie plastiche e fibre per i dpi).
Il 14 marzo 2020, sulla base dei provvedimenti del Governo, nonché di quanto emanato dal Ministero della
Salute, è stato stilato un protocollo condiviso con le Organizzazioni Sindacali e con altre Organizzazioni di
rappresentanza dei datori di lavoro. Il documento contiene le linee guida condivise tra le parti per agevolare
le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio, il “Protocollo di regolamentazione per il
contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro”, documento poi
aggiornato il 24 aprile 2020 con la raccomandazione di intesa tra organizzazioni sindacali e datoriali, in
termini di attività professionali e produttive. Le attività produttive hanno continuato a svolgersi in presenza
di condizioni che hanno assicurato alle persone adeguati livelli di protezione, unitamente alla possibilità per
le Aziende di ricorrere al lavoro agile e agli ammortizzatori sociali, misure straordinarie atte a favorire il
contrasto e il contenimento della diffusione del virus.
Durante i mesi più duri della pandemia, Confindustria Siracusa e le Aziende del Polo industriale hanno
fornito il proprio contributo a sostegno della comunità, donando attrezzature per l’attivazione di 12 posti
letto di terapia intensiva e DPI al personale sanitario.
A fine novembre 2020 presso la sede del Dopolavoro Isab-Lukoil è stato istituito, attraverso un protocollo
firmato da Confindustria Siracusa e Assessorato della Salute della Regione Siciliana, il presidio sanitario
definito USCAI, nato dall’esigenza di monitorare costantemente i lavoratori del Polo industriale, impegnati
nelle operazioni di manutenzione degli impianti e non solo. All’interno dell’USCAI ha operato un’equipe di
professionisti (medici e infermieri) che, dietro richiesta dei medici competenti aziendali, hanno effettuato
tamponi rapidi e, solo in caso di positività, inviato i soggetti all’ASP per verifica. Ciò ha permesso un
tracciamento capillare dei pochissimi casi registrati e ha evitato l’esplosione di focolai nelle aziende. Il
presidio è stato reso disponibile fino al mese di giugno 2021.

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All’avvio della campagna vaccinale nazionale anti-Covid, Confindustria Siracusa e le Grandi Aziende del
Polo industriale hanno siglato con l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana un accordo per
l’istituzione di un Punto Vaccinale Industriale al fine di continuare a garantire e tutelare la salute dei
lavoratori, offrendo anche un importante contributo alla massiccia campagna di profilassi nazionale. L’Hub
vaccinale, istituito presso la sede del Dopolavoro Isab-Lukoil e operante in partnership con l’ASP di
Siracusa, dotato di un’equipe di professionisti (medici e infermieri) e di tre postazioni vaccinali, è in grado
di somministrare fino a 200 vaccini al giorno. L’accesso al PVI è consentito a tutti i lavoratori delle Aziende
associate a Confindustria Siracusa che hanno aderito alla campagna vaccinale (circa 6500 dipendenti).
Reso operativo lo scorso 21 maggio, è stato il primo hub vaccinale aziendale operativo in Italia e una quota
delle vaccinazioni giornaliere è stata anche riservata agli abitanti dei Comuni viciniori. Rappresenta una
importante iniziativa di sanità pubblica per la tutela del cittadino di cui andare orgogliosi.

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SOSTENIBILITA’ DEL POLO INDUSTRIALE

Per dare evidenza dei risultati prodotti nel campo ambientale, sociale ed economico, nel 2019 abbiamo
realizzato, con la partecipazione delle dieci principali aziende del polo industriale di Siracusa, il primo
Rapporto di sostenibilità del Polo industriale, riferito all’anno 2018.
Un’ iniziativa, tra le prime in Italia, che ha permesso di avere una visione d’insieme del Polo nel suo
complesso e di avere informazioni e dati certi su cui confrontarsi con tutti coloro che a vario titolo sono
interessati ai riflessi economici, sociali e ambientali che derivano dalla presenza delle industrie. Sempre
più spesso, infatti, nonostante i continui miglioramenti applicati ai cicli produttivi per ridurne l’impatto
ambientale e l’implementazione di sistemi di gestione ambientale, la loro presenza sul nostro territorio è
percepita negativamente dall’opinione pubblica.
Considerato che la rendicontazione del Rapporto di Sostenibilità avviene su base biennale, per poter
meglio apprezzare i risultati e le variazioni ottenuti rispetto al periodo precedente, attualmente si sta
procedendo con la redazione dell’edizione 2019-2020. Sono stati ulteriormente coinvolti i nostri
stakeholder, ai quali è stato sottoposto un questionario per identificare i temi materiali verso i quali mostrano
maggiore sensibilità e per i quali richiedono maggiori informazioni. Inoltre, sono state coinvolte le PMI
associate che, attraverso le Sezioni di appartenenza, presenteranno in forma aggregata i risultati
economici, sociali e ambientali.
Infine, ricordiamo che nel 2020 abbiamo pubblicato il Report sulla responsabilità sociale al tempo del Covid-
19, con il quale è stato raccontato il modo in cui le aziende del Polo Industriale hanno affrontato l’emergenza
sanitaria e, in particolare, quale sia stato l’impegno messo in campo in termini di responsabilità sociale nei
primi otto mesi del 2020.

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TRANSIZIONE ECOLOGICA – AREA DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA

Il tema della transizione ecologica assume un ruolo chiave nello sviluppo dell’economia della nostra
provincia, ancora fortemente dipendente dalle grandi aziende del Polo Industriale. Tali aziende hanno già
avviato da tempo lo studio di ulteriori processi di transizione energetica, rivolti ad una riduzione sia dei
consumi di energia, sia delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, processo in costante sviluppo,
di pari passo con lo sviluppo delle migliori tecnologie disponibili a livello mondiale.
L’evoluzione degli scenari globali, resi più complessi dalla crisi pandemica COVID-19, che ha fortemente
ridotto i consumi di idrocarburi, costringe le imprese del Polo ad affrontare una grave crisi strutturale,
dovendo, peraltro, per essere competitivi, accelerare la trasformazione radicale dei modelli produttivi e dei
processi industriali; il rischio principale di tali circostanze deriva dalla stretta interconnessione esistente fra
le aziende presenti nel Polo, tale che, nel caso in cui anche solo una di esse dovesse decidere di
interrompere l’attività produttiva, pesanti ripercussioni graverebbero sull’economia dell’intera area
industriale.
È necessario, dunque, creare le condizioni per favorire importanti e indispensabili investimenti sui processi
di “decarbonizzazione”: realizzare nuovi investimenti e attrarre nuove imprese operanti nel settore delle
energie rinnovabili, che possono rappresentare una grande opportunità climate neutral.
Obiettivo condiviso è l’avvio di un piano di transizione energetica che confermi la vocazione produttiva e
industriale del Polo e garantisca il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, grazie anche alla
riqualificazione dei lavoratori occupati.
A seguito delle spinte propulsive della nostra Associazione, il mese scorso la Regione Siciliana ha
promosso la stipula di un protocollo d’intesa con la Prefettura di Siracusa, gli Enti locali, la Camera di
Commercio del Sud Est, l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale e le organizzazioni sindacali
per richiedere al MISE l’istituzione di un’Area di crisi industriale complessa per il polo petrolchimico di
Siracusa per accendere i riflettori a livello nazionale sullo stato di crisi in cui versano le aziende siracusane
e sulla necessità di intervenire a livello governativo per assicurare le risorse necessarie per attuare la
riconversione del Polo attraverso investimenti significativi, sia infrastrutturali sia di innovazione, che
possano rappresentare una leva essenziale per la ripresa economica del sistema imprenditoriale
territoriale. Nello specifico, le finalità sono:
•      promuovere un sistema energetico integrato, efficiente e interconnesso e lo sviluppo di fonti
energetiche a maggiore sostenibilità ambientale, per migliorare l’efficienza energetica dei processi e la resa
delle raffinerie e degli stabilimenti chimici;
•      promuovere l’accelerazione di interventi di bonifica ambientale sul Sito di Interesse Nazionale (SIN)
di Priolo Gargallo;
•      favorire lo sviluppo di nuovi investimenti per il miglioramento energetico e produttivo, con l’obiettivo
di incrementare l’efficienza energetica e i processi di ottimizzazione dei consumi energetici;
•      agevolare lo sviluppo di imprese locali nel settore dell’energia, della “green chemistry” o in ambiti
produttivi coerenti con gli obiettivi del protocollo siglato;

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•      creare nuove opportunità imprenditoriali, in cui coinvolgere giovani, donne, inoccupati;
•      promuovere la riqualificazione professionale delle risorse umane attraverso piani specifici di
formazione;
•      garantire l’occupazione in coerenza con il processo di riconversione del Polo;
•      sostenere il programma di riqualificazione con i necessari procedimenti previsti dalle politiche attive
per il lavoro (CIG, mobilità, nuove assunzioni, ecc.);
•      semplificare i procedimenti amministrativi e gli iter autorizzativi.

Questo accordo è frutto di una grande sensibilità collettiva, a partire dalla Prefettura di Siracusa, che ha
anticipato quella che potrebbe essere una gravissima crisi non soltanto del Polo industriale siracusano ma
di tutta la Sicilia, in considerazione del ruolo determinante che questo Polo riveste per l’economia isolana.
Essenziale è stata la capacità della Regione di individuare il percorso per la costituzione dell’Area di crisi
industriale complessa come risposta a quelle che potrebbero essere queste malaugurate ipotesi di crisi,
come essenziale è stata la volontà comune delle aziende del Polo Industriale e dei Sindacati.
Il territorio ha trovato una convergenza su questo metodo, però dovranno essere fatti tanti altri passi prima
dell’approvazione del MISE. Comunque vada sarà un successo, perché per la prima volta c’è stato da parte
del Governo regionale il riconoscimento del ruolo fondamentale del Polo industriale siracusano per
l’economia siciliana. Tramite il protocollo si punta su questo Polo per progettare il futuro della nostra
economia. Grazie alla forza delle imprese che gravitano in quest’area, fra cui i colossi internazionali che
provengono dalla Russia, dal Sud Africa e dall’Algeria, si potrebbero utilizzare al meglio le risorse
assicurate dal PNRR, se si riuscisse a superare l’attuale esclusione posta dal Piano nei confronti delle
aziende del settore petrolifero.
Riteniamo miope e “fondamentalista” l’attuale limite posto alla Missione 2: Rivoluzione verde e transizione
ecologica del PNRR, che non prende minimamente in considerazione l’opportunità di riconversione e
decarbonizzazione di un settore determinante come quello della produzione di energia da fonti tradizionali.
L’evoluzione verso sistemi produttivi più “green” del nostro Polo è possibile e vede le nostre Aziende già
pronte a progettare e avviare i nuovi investimenti, ma non si tratta di investimenti classici, quelli per cui
normalmente le aziende calcolano un IRR positivo in tempi certi. Si parla di investimenti rivolti alla
decarbonizzazione, alla riduzione delle emissioni e dello sfruttamento di risorse naturali, importanti e
fondamentali, produttivi di ritorni ambientali ed energetici, ma non di risultati economicamente incentivanti
per chi li affronta.
Il protocollo d’intesa siglato rappresenta un buon punto di partenza, soprattutto per quello che possiamo
definire come un cambio di prospettiva: finalmente l’attenzione è focalizzata sul Polo industriale siracusano.
Tuttavia i benefici economici che da esso possono derivare non sono sufficienti ad affrontare gli ingenti
investimenti necessari e già allo studio: a fronte dei circa 2 miliardi di euro necessari, infatti, l’esperienza
delle precedenti analoghe procedure avviate nei siti siciliani di Gela e Termini Imerese ci fanno immaginare
che le risorse da esso provenienti non supereranno un centinaio di milioni, nella migliore delle ipotesi.

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Da qui l’esigenza di tenere alto il livello di attenzione degli Organi di governo nazionali e regionali per far
comprendere che la dichiarazione di Area di crisi può essere un punto di partenza, ma certamente non di
arrivo.

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INFRASTRUTTURE STRATEGICHE

Le dotazioni infrastrutturali e logistiche di un territorio sono condizioni di base per il suo sviluppo economico.
La nostra provincia, come il resto della Sicilia, per essere competitiva e attraente verso nuovi investitori ha
assoluta necessità di investimenti infrastrutturali, sia nel settore ferroviario, che portuale e stradale.
Circa un milione di persone dell’area del sud est, da Siracusa a Gela, sono tagliate fuori dal progetto
dell’alta velocità. E ciò, nonostante il testo della mozione approvata in Parlamento sul piano di rilancio delle
grandi infrastrutture prevedeva “l'alta velocità fino a Palermo e Siracusa”. Invece, la Proposta di Piano
regionale a suo tempo pubblicata, nell’ambito della “Missione 3 – Infrastrutture per la mobilità” cita
esclusivamente la “velocizzazione dell’asse ferroviario Palermo-Messina-Catania”, trascurando totalmente
la possibilità di utilizzare le risorse comunitarie per il prolungamento di tale infrastruttura, essenziale per le
future movimentazioni di merci e di flussi turistici, fino all’estremo sud della costa orientale, caratterizzato
dalla presenza di insediamenti industriali di rilevanza internazionale, del porto di Augusta, naturale
candidato ad integrare il corridoio logistico TEN-T Scandinavo-Mediterraneo che congiungerà i porti siciliani
con il Nord Europa, nonché di beni culturali, storici ed archeologici unici nel loro genere.
Solo il collegamento ferroviario del porto di Augusta con la linea Siracusa-Messina è stato incluso nel
PNRR. Occorre che la realizzazione di questa bretella di circa 1 Km avvenga nel più breve tempo possibile.
Sono necessari la velocizzazione e il potenziamento della linea Siracusa-Ragusa-Gela affinché sia più
competitiva rispetto al trasporto su gomma, sia con la riduzione dei tempi di percorrenza, sia con l'aumento
della velocità commerciale della linea con nuovi collegamenti con il porto di Pozzallo e l'aeroporto di
Comiso.
È stato completato il progetto di ampliamento del Molo Sant’Antonio per consentire l’attracco delle navi da
crociera, ma la realizzazione ed il completamento degli attracchi turistici privati continua ad incontrare
enormi difficoltà, generate dalla attuale formulazione del Piano Paesaggistico.
Come è noto, risultano incompiuti due progetti:
•     il “Marina di Archimede”, già in parte realizzato per quanto riguarda la messa in opera dei pali relativi
ad un braccio per l’attracco dei natanti, rischia di rimanere una incompiuta devastante per il Porto Grande,
con oltre 60 pali affioranti per il molo non realizzato;
•     il “Marina di Siracusa”, la cui mancata realizzazione impedisce la demolizione e la ricostruzione della
vecchia fabbrica della Spero, le cui strutture fatiscenti insistono su via Elorina, lato mare; i livelli di tutela
imposti contrastano eventuali progetti per la valorizzazione dello stesso litorale.
Le infrastrutture stradali sono fortemente deficitarie e necessitano di investimenti. Ci riferiamo in particolare
al completamento dell’autostrada A18 - Siracusa Gela, progettata per servire una importante area
industriale, turistica ed agricola priva di adeguate grandi arterie viarie.
Il 28 giugno di quest’anno dovrebbero essere aperti i Lotti 6 + 7 “Rosolini -Ispica”, mentre il lotto 8 “Modica”,
dovrebbe essere consegnato entro settembre 2022.

Purtroppo si procede molto a rilento. Appena 2,5 km all’ anno. Infatti per completare il tratto Rosolini-Modica
di appena 19,5 Km sono stati necessari oltre 8 anni.

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Un collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, connesso con una rete stradale, ferroviaria e con un
sistema portuale e interportuale moderni ed efficienti, rappresenta un elemento imprescindibile di un
qualsiasi ragionamento sulla logistica europea. Senza l’ultimo tassello, il corridoio Helsinki-La Valletta
resterà sempre un’incompiuta. L’assenza di un collegamento stabile dello stretto di Messina determina
l’interruzione della continuità del sistema ferroviario siciliano con quello ad alta velocità del resto del Paese,
ma soprattutto impedisce il superamento dell’insularità della Sicilia, il cui costo è stato recentemente stimato
dall’Assessorato regionale per l’Economia in 6,54 miliardi di euro l’anno.
Senza considerare l’impatto ambientale e l’impatto sociale:
•     in termini ambientali si avrebbe una decarbonizzazione dell’area dello stretto, annualmente
attraversata da circa 2,3 milioni di auto e 800 mila TIR che verrebbero sostituiti in gran parte da treni;
•     in termini occupazionali si avrebbe l’impiego di circa 15 mila addetti per 7 anni, con ricadute positive
anche in termini fiscali e di PIL.

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PORTO DI AUGUSTA

Lo SVIMEZ, in una sua recente pubblicazione, ha sottolineato che il Porto di Augusta occupa una posizione
ideale per contribuire ad articolare un “Southern Range”, grazie agli ampi spazi retrostanti, funzionali ad
assicurare un servizio logistico ottimale per accessibilità e funzionalità e che potrà, quindi, fungere da
“centro di sistema” della portualità jonica estesa sull’arco che va da Pozzallo a Taranto: un ideale “imbuto
primario di accoglienza” dell'intero Mediterraneo per i traffici e gli scambi marittimi intercontinentali
provenienti da Suez, Gibilterra e Dardanelli. Più recentemente, la ministra per il Sud, Mara Carfagna – alla
sua prima visita istituzionale in Sicilia in questo ruolo – ha promesso che il porto di Augusta diventerà un
Hub del Mediterraneo: “Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha dichiarato - ci sono interventi per
266 milioni di euro per i porti siciliani. Io mi auguro di riuscire a potenziare soprattutto il porto di Augusta
perché quella deve essere la porta del Mediterraneo da cui entrare in Italia e in Europa. La Sicilia
dev'essere in grado di intercettare i flussi commerciali e turistici”.
È anche grazie ai nostri suggerimenti se il testo del PNRR elaborato dal Governo Draghi prevede, fra gli
interventi di “ultimo miglio” il collegamento del Porto di Augusta alla linea ferroviaria.
Se poi consideriamo anche la spinta propulsiva che a tale struttura, e a tutte le attività circostanti, sarà
fornita dall’entrata in funzione della relativa Zona Economica Speciale, risulta evidente come sia quanto
mai essenziale abbandonare le annose polemiche che hanno ritardato fino ad oggi lo svolgimento delle
bonifiche dei fondali ed operare di concerto, tutti i soggetti interessati, per la loro più rapida attuazione,
prescindendo dal desiderio velleitario di individuare un solo responsabile di una situazione oggettivamente
realizzatasi a seguito del succedersi nel corso di diversi decenni di svariati soggetti industriali.
Per il Porto di Augusta, oltre l’infrastrutturazione, la sfida fondamentale per affrontare il futuro è la
transizione energetica. A tal fine, è di fondamentale importanza che possa dotarsi di un deposito di GNL
(gas naturale liquido), che è tra i combustibili fossili il meno inquinante e che potrà consentirgli di
ottemperare alle Direttive UE, aggiungendosi ai Porti di Livorno, Cagliari, Napoli, Ravenna e di entrare così
a pieno titolo nel piano GAINN4MOS, che prevede una rete di stoccaggio, distribuzione e gestione di
impianti GNL per i Porti CORE TEN-T per rifornire navi e automezzi, allo scopo di decarbonizzare il sistema
intermodale dei trasporti.
La valutazione sull’opportunità di tale realizzazione non può essere affrontata sull’onda emotiva generata
da informazioni distorte o, in molti casi, false e, peggio ancora, prive di ogni fondamento scientifico; il
rigorismo ambientale è necessario, ma basato su reali dati scientifici.
Confindustria Siracusa risponde positivamente a questa sfida, tenuto conto che un deposito o un punto di
distribuzione del GNL deve verosimilmente servire una rete sia di mare che di terra, così come previsto
dalle direttive europee: esso rappresenterebbe un altro punto di forza del Polo Energetico siracusano,
sempre più tecnologicamente avanzato.
Sono fermamente convinto che l’installazione di un deposito di GNL nel porto di Augusta, realizzato e
gestito secondo le attuali logiche eco-compatibili, di pieno rispetto del territorio, della sicurezza e della
legalità possa migliorare la competitività, agevolare la crescita dei traffici marittimi e promuovere
l’intermodalità dei trasporti.

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ZONE ECONOMICHE SPECIALI

Finalmente il 24 giugno 2020, dopo quasi tre anni dalla legge istitutiva della ZES, la Regione Siciliana ha
definito i Piani di Sviluppo strategico delle due ZES regionali, che fanno perno sui porti di Palermo e
Augusta. Le nostre proposte sono state recepite ed inserite nel Piano Strategico della Sicilia orientale.
Le zone individuate nel territorio della provincia di Siracusa si estendono per oltre 700 ettari e sono
suddivise tra i comuni di Augusta, Avola, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Pachino,
Palazzolo Acreide, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa e Solarino.
Subito dopo la pubblicazione del 20 marzo 2021, con la quale la Regione ha individuato le singole particelle
catastali che ricadono all’interno delle aree ZES, i nostri uffici hanno mappato le aree ZES ricadenti nel
territorio provinciale e hanno inviato a tutte le aziende che su esse insistono, associate e non, una lettera
per comunicare loro che presso l’Associazione è attivo uno sportello informativo sulle agevolazioni
amministrative e fiscali previste dalla normativa ZES.
Le imprese operanti in queste aree, infatti, a partire dal 1° aprile 2021 potranno avviare nuove attività e
investimenti usufruendo di uno sgravio fiscale, sotto forma di credito d’imposta, pari al 50% dell’imposta sul
reddito generato, nonché di agevolazioni negli iter autorizzativi e di ulteriori agevolazioni sul costo del
lavoro.
Dal punto di vista della governance si è ancora in attesa della nomina governativa dei commissari
straordinari.

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TRANSIZIONE DIGITALE

Industria 4.0 (oggi Transizione 4.0) è un processo che sta portando alla produzione industriale del
tutto automatizzata e interconnessa. Essa è da alcuni anni al centro della trasformazione economica in
Italia e nel mondo ed è assistita da un piano governativo ad hoc.
A febbraio 2021 il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la necessità di “estendere e rendere
facilmente fruibile il piano nazionale della Transizione 4.0 per accompagnare le imprese nel processo di
innovazione tecnologica e di sostenibilità ambientale”.
Le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo:
-      utilizzo dei dati (Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing),
-      analytics (machine learning),
-      interazione tra uomo e macchina (interfacce “touch”- realtà aumentata),
-      passaggio dal digitale al “reale”, che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le
comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare
l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Industria 4.0 non significa solo introdurre nuovi macchinari in azienda, ma anche e soprattutto cambiare
modello di organizzazione, bisogna assistere le Aziende a sorpassare la difficoltà nell’adottare una
architettura produttiva adeguata alla prospettiva dell’economia globalizzata e          puntare alla “via alta”
dell’innovazione.
Dopo una serie di reiterati annunci, il 21 settembre 2016 Il Governo ha presentato l’atteso Piano nazionale
Industria 4.0, contenuto all’interno della legge di Bilancio 2017 (Piano Calenda). Il provvedimento
proponeva un mix di incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga,
formazione dalle scuole all’università, con lo scopo ultimo di favorire e incentivare le imprese ad adeguarsi
e aderire pienamente alla quarta rivoluzione industriale.

Il Piano Calenda ha previsto due nuove entità: i Digital Innovation Hub, centri da costituirsi sul territorio,
“appoggiandosi” a Confindustria e a R.ETE. Imprese Italia, per aiutare le PMI italiane nella trasformazione
verso l’Industria 4.0; e i Competence Center, realtà che fanno riferimento ad alcune università italiane con
l’obiettivo di intensificare le relazioni tra ricerca e industria.
Nell’intento di assistere i propri soci in questa fase di transizione, dall’8 ottobre 2020 Confindustria Siracusa
partecipa, in qualità di socio, al Digital Innovation Hub Sicilia.

L’attività che il DIH Sicilia svolge a favore delle imprese sono focalizzate su:
•      sensibilizzazione e formazione sulle opportunità connesse all’applicazione di tecnologie 4.0,
attraverso l’organizzazione di seminari, workshop e visite di studio;
•      assessment della maturità digitale: supporto nell’utilizzo di strumenti di valutazione della maturità
digitale, definizione     della roadmap per          la trasformazione digitale dei     processi aziendali e
accompagnamento nell’elaborazione di progetti 4.0;

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•     orientamento verso l’ecosistema dell’innovazione: competence center nazionali ed europei, smart
factory e demo center, fabbriche faro, università, parchi tecnologici, cluster tecnologici, centri di ricerca
pubblici e privati, centri di trasferimento tecnologico, incubatori e fablab.

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SPORTELLO FINANZIAMENTI

Il Piano Transizione 4.0 per il 2021 prevede misure specifiche: vengono potenziate le misure efficaci e
inserite di nuove; gli incentivi per gli investimenti delle imprese non si sono limitati infatti alla Nuova Sabatini,
ma si sono concretizzati nella maggiorazione per gli investimenti in beni digitali e c’è un rafforzamento del
sostegno alle imprese del Sud. Vi è poi un’ulteriore quota dei nuovi finanziamenti destinata all’acquisto di
macchinari a basso impatto ambientale che migliorano l’ecosostenibilità di prodotti e processi.

Il super e l’iper-ammortamento sono diventati nel tempo crediti d’imposta ed è stato rimodulato quello
dedicato alla ricerca e sviluppo, e prorogato quello sulla formazione.

Al fine di individuare opportunamente le fonti agevolative e di finanziamento che meglio si confanno ai
progetti industriali dei propri Associati, Confindustria Siracusa ha inteso aprire uno sportello dedicato che
in maniera assolutamente gratuita affiancherà l’imprenditore che ne abbia bisogno.
Confindustria Siracusa ha infatti stretto degli accordi con Istituzioni (Fidimed, Integra, Innolva,
Assolombarda, CDR Italia, Digital Innovation Hub Sicilia), che, operando in sinergia tra loro e per il tramite
dello sportello, potranno rispondere alle numerose e qualificate sollecitazioni e richieste delle Aziende,
restituendo all’imprenditore un report che come una bussola indirizzerà al meglio le sue scelte.
Inoltre, lo sportello avrà cura di organizzare momenti formativi e/o percorsi specialistici realizzati ad hoc, in
modo da aggiornare le competenze degli imprenditori e dei loro collaboratori e fornirli degli strumenti
necessari a poter cogliere e sfruttare le numerose occasioni offerte dal mercato.

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CAPITALE UMANO

Confindustria ha stimato che negli ultimi dodici mesi il numero degli occupati si è ridotto di quasi un milione
e molto alti sono i divari tra i settori produttivi nel recupero dei livelli pre-Covid; si pensi, ad esempio, ad un
settore come il turismo, in cui non si riescono a trovare giovani disposti ad impieghi stagionali, perché
preferiscono il sussidio del Reddito di cittadinanza.
Mentre continua l’allarme del “cervelli in fuga” (più 41% dai dati della Corte dei Conti) e il mismatch tra
domanda ed offerta di lavoro, in base all’ultima ricerca di Confindustria mancano 110 mila profili
all’industria, in tutti i settori chiave, come ha rivelato Il Sole 24 Ore qualche giorno fa.
Riteniamo, insieme a Confindustria, che l’ITS sia un asset fondamentale su cui puntare, e non a caso anche
il PNRR lo ritiene fondamentale, per creare uno stretto raccordo tra mondo della scuola e mondo
dell’impresa e per la qualificazione dei giovani per il post-diploma.
A tal fine, siamo più che mai convinti dell’opportunità della nostra presenza e partecipazione nella gestione
dell’ITS Archimede, finalizzato alla creazione di figure professionali legate al mondo del turismo, convinti
che sia la strada maestra per abbassare la distanza tra studenti e lavoro nelle imprese.
Nei prossimi anni le aziende si rivolgeranno al mercato del lavoro per chiedere competenze in grado di
supportare il processo di trasformazione tecnologica che si sta determinando. Si contano in centinaia di
migliaia i posti di lavoro di alto profilo che saranno messi a disposizione. Una grande occasione da non
perdere, un grande bacino occupazionale da cui i giovani e le loro famiglie possono attingere. È il momento
degli ITS, vere e proprie Accademie del Made in Italy: la prima esperienza italiana di istruzione terziaria
professionalizzante legata al sistema produttivo e al mercato del lavoro. Ogni anno le 109 fondazioni ITS
italiane abilitano centinaia di giovani all’innovazione tecnologica e digitale nelle imprese. Altissimo il
placement ad un anno dal diploma, altissima la coerenza dell’impiego rispetto al percorso di studi. A 13
anni dalla loro istituzione, gli ITS stanno vivendo oggi una nuova grande stagione, grazie a una spinta che
arriva dal Governo, dalle aziende, dal mondo del lavoro.
La nostra esperienza con la firma del protocollo “Talent Pipeline”, grazie a un ottimo rapporto con il mondo
della scuola e dell’Università, sta portando buoni risultati nella collocazione di giovani nelle imprese.
L’obiettivo resta quello di favorire I’aggiornamento e I'adeguamento dei curricula e delle competenze
dei giovani, anche grazie alla diffusione dell'apprendistato "duale", con I'obiettivo di realizzare
curricula adeguati alle figure richieste dai nostri Associati.
Grazie all’impegno del Presidente della sezione imprese metalmeccaniche di Confindustria Siracusa,
Giovanni Musso, si è dato avvio ad un Piano Formativo per i profili professionali di saldatori e tubisti
nell’ambito delle Politiche attive con il contributo di Fondimpresa ed in partnership con Confindustria
Siracusa.
Il progetto pilota ha visto la formazione di 7 saldatori e 14 tubisti con il training on the job presso la Scuola
di Saldatura, in partnerhip con l’Istituto Italiano della Saldatura; al termine, è stato assunto il 70% dei
partecipanti. La seconda edizione, in fase d’avvio ha visto il coinvolgimento della sezione meccanica
dell’IPSIA di Siracusa.

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Importanti anche le relazioni con l’Università di Catania. Su invito del Dipartimento di Ingegneria Elettrica
Elettronica e Informatica (DIEEI), stiamo partecipando, insieme ad Aziende nostre associate, alla prima
edizione del Master di primo livello in Smart manufacturing, production engineering and predictive
maintenance. Il Master è co-finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e prevede tra le attività
formative anche 300 ore di tirocinio da svolgere presso le aziende interessate. I nostri associati hanno dato
la disponibilità a contribuire alle attività del Master con la prestazione di docenze e/o con la disponibilità ad
accogliere tirocinanti.
È stata inoltre avviata una collaborazione con la 24ORE Business School del Sole 24 Ore per agevolare
l’alta formazione per le imprese.
È stato siglato un protocollo d’intesa AIAT, Associazione nazionale "Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio,
per attivare una collaborazione tra il sistema delle imprese, le organizzazioni produttive, ma anche i decisori
pubblici e le autorità di controllo, gli organi tecnici (ISPRA e ARPA), le Università, fino agli stessi
consumatori, al fine di aumentare la cultura ambientale con la diffusione delle competenze che sono proprie
dell’ingegneria ambientale. Verranno promossi eventi, incontri e studi di settore relativi alla transizione
energetica, sviluppando conoscenza per l'accesso ai fondi europei e creando figure professionali insieme
all’Università di Catania e agli altri Atenei Siciliani nel campo dell’ingegneria ambientale. Gli studenti
universitari verranno supportati e verranno organizzate visite guidate, stage e tirocini di studenti presso le
aziende associate a Confindustria Siracusa con le quali verranno stipulate convenzioni attuative apposite.
Infine voglio citare la formazione in itinere con SFC, LUISS e Alta Scuola con il progetto Distico per
l’aggiornamento delle tematiche sulla contrattualistica del lavoro e sulle politiche europee di coesione, che
sta coinvolgendo imprenditori e funzionari del Sistema.

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TURISMO E CULTURA

Il turismo è il comparto che più degli altri è stato colpito dagli effetti della Pandemia. Nel 2020 gli arrivi
turistici mondiali si sono ridotti ad un quarto di quelli pre-Covid.

L’Italia ed anche la nostra Regione hanno una forte caratterizzazione turistica, grazie alle bellezze
paesaggistiche, al clima favorevole, al patrimonio senza pari in ambito artistico, architettonico e
archeologico. Il settore vale il 13% del PIL e il 14% dell’occupazione.

La drammatica crisi che ha attraversato il comparto ha pesato con 3 dei punti persi dal nostro PIL, in
particolare con il turismo internazionale, che è stato azzerato dalla crisi. Uno stop ai viaggi che ha riguardato
il segmento “leisure” ma ancora di più il turismo internazionale e quello business, insieme a fiere, meeting
e congressi. La ripartenza è oggi necessaria, sia per la rilevanza del settore e la salvaguardia delle imprese,
che per l’impatto positivo sull’occupazione che può determinare.

Il rapporto Confindustria Cerved vede oltre il 40% delle PMI alberghiere a rischio, perché il settore ha
bisogno di interventi incisivi e capaci di accompagnare le imprese nei prossimi anni per recuperare
l’equilibrio economico, attuando gli investimenti necessari. Servono misure ad hoc per sostenere un settore
che nell’ultimo anno ha perso fino all’80% del fatturato. Il superbonus esteso agli alberghi, attualmente
stralciato dal DL Sostegni bis, sarebbe stato in questa direzione una misura virtuosa, che avrebbe
permesso di mantenere gli investimenti nei prossimi anni, con ricadute importanti su altri settori produttivi
e sulla collettività, accelerando il processo di trasformazione del Paese in chiave di riduzione di consumi
ed emissioni.
Non abbasseremo la guardia, in Sicilia abbiamo la necessità di trovare e “mettere a terra” quelle misure
che possano sostenere l’intero comparto, in questa fase così delicata e difficile della ripartenza.
I rapporti con gli Enti locali e con l’Assessorato Regionale competente in questi anni e soprattutto negli
ultimi mesi ha visto una interlocuzione costante con le nostre rappresentanze di settore.

Abbiamo colto con grande interesse la proposta di Confindustria Sicilia di adesione e sottoscrizione del
Patto per lo Sviluppo del “Distretto Produttivo Sicily Luxury Hospitality”. La proposta riguarda l’intera filiera
del turismo di lusso ed è finalizzata alla crescita e allo sviluppo aggregato del comparto siciliano, agendo
su tre macro aree: digitalizzazione, organizzazione e formazione, utilizzando le risorse comunitarie
2021/2017. Ben 116 strutture della Sicilia, tra le quali anche 14 nostre associate, hanno costituito il Patto
che chiederà alla Regione Siciliana l’iscrizione nel registro dei Distretti Produttivi, per poi elaborare i progetti
specifici per il settore da presentare nei bandi europei che la Regione Siciliana aprirà sulla nuova
programmazione.
Riteniamo che sia una opportunità da cogliere per tutta la nostra filiera che comprende strutture alberghiere,
resort, servizi al turismo, agenzie viaggi, marina service, congressi ed eventi.
Nel 2019 abbiamo pubblicato, anche grazie al contributo di ISER, il libro “Siracusa - La città e le sue mura”
a cura di Dieter Mertens e Heinz Jurgen Beste. Il volume è frutto della riduzione e traduzione

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dell’approfondito studio monografico sul Castello Eurialo e sulle mura dionigiane, realizzato dai due studiosi
in tedesco e tradotto in italiano dallo stesso Mertens. Grazie a questa pubblicazione, prezioso contributo
alla conoscenza di un bene di inestimabile valore storico e archeologico della nostra città, oggi disponiamo
di un completo e sistematico rilevamento dell’intero circuito delle mura dionigiane, che rappresentano il più
vasto complesso di fortificazioni di una città greca giunte ai nostri giorni. A fronte della complessa
discontinuità delle aree archeologiche nell’attuale area urbana di Siracusa, le mura dionigiane fungono da
cintura perimetrale ed identificativa dell’originario nucleo greco della nostra Città, nonché elemento di
fondamentale e irrinunciabile importanza nella progettazione del costituendo parco archeologico aretuseo,
ritenuto elemento cardine per il futuro delle condizioni di vita della città.
Insieme con gli altri Componenti del Patto di Responsabilità Sociale abbiamo realizzato un gruppo di lavoro,
formato da ricercatori, ambientalisti e storici, per analizzare la fattibilità, in accordo con le autorità preposte
alla tutela del bene, di un percorso che renda fruibile alla cittadinanza e ai turisti, almeno in parte, il
grandioso sviluppo delle mura, con la finalità di far conoscere ai nostri concittadini sia un patrimonio storico
e culturale sconosciuto ai più, sia un territorio cittadino, quello settentrionale, che non è solo un contenitore
di impianti industriali, ma può offrire scorci di inaspettata bellezza e interesse. Un impegno coerente con i
principi ispiratori del Patto di Responsabilità Sociale, che si sostanzierà a breve nel “Progetto per il recupero
e la valorizzazione delle Mura Dionigiane”.

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