Città metropolitana di Bologna - martedi 09 marzo 2021 Comune di San Giovanni in Persiceto Ufficio Stampa - Comune di San Giovanni in ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Città metropolitana di Bologna martedi 09 marzo 2021 Comune di San Giovanni in Persiceto Ufficio Stampa Servizi di Media Monitoring
Rassegna Stampa 09-03-2021 SAN GIOVANNI IN PERSICETO Dad, scuole chiuse e nuovo problema: Diritto all`inclusione non garantito 2 CORRIERE DI BOLOGNA 09/03/2021 4 Da.cor RESTO DEL CARLINO 09/03/2021 37 Laura e Maria, dai fiori agli elettrodomestici 3 BOLOGNA Redazione RESTO DEL CARLINO 09/03/2021 37 Sorelle di speranza = Sono sorelle, ricoverate nella stessa stanza 4 BOLOGNA Nicola Bianchi RESTO DEL CARLINO 09/03/2021 58 Biblioteca, il servìzio resta attivo 5 BOLOGNA Redazione RESTO DEL CARLINO 09/03/2021 62 Intervista a Maurizio Garuti - Le mie storie partono tutte dalla Bassa 6 BOLOGNA Claudio Cumani Servizi di Media Monitoring I
09-03-2021 Pag. 1 di 1 Dad, scuole chiuse e nuovo problema: Diritto all`inclusione non garantito [Da.cor] Il caso Dad, scuole chiuse e nuovo problema: Diritto aUmclusione non garantito Al Majorana lulli a casa, anche i disabili: Colpa della pandemia Scuole addirittura del tutto chiuse ieri, come ü Majorana (dove ü preside Sergio Pagani è stato sospeso un mese dall'Ufficio scolastico regionale) che, valutata la situazione pandemica, ha deciso mettere tutti in dad, disabili compresi. Ma anche scuole che, all'improvviso, dopo le ultime comunicazioni del Miur, non hanno più accolto i piccoli gruppi formati per includere gli alunni disabili. E poi scuole che invece i piccoli gruppi di inclusione con i piii fragili li garantiscono addirittura con mensa e tempo lungo, come l'Ic di Zola Piedosa e di San Giovanni in Persiceto. Adesso che, dopo giorni di tira e molla tra Regione e governo, si è sciolto il nodo sui lavoratori essenziali e sui figli del personale sanitario, non più ammessi prioritariamente a scuola, si apre un'altra questione, che a livello sindacale è già diventato un braccio di ferro, sull'inclusione nelle aule (vuote) dei disabili e degli alunni con bisogni educativi speciali. Se il Miur, sulla base del Dpcm Draghi, domenica ha chiarito che in zona rossa le scuole sono aperte a solo agli studenti fragili e non alle categorie essenziali come indicato da decreto ministeriale 39 di giugno, non è stato chiarito, almeno non nero su bianco, se i dirigenti potranno garantire piccoli gruppi di inclusione attorno a disabili e bes. Però il Dpcm, così come l'ordinanza regionale e lo stesso decreto di giugno, chiedono di favorire l'inclusione di questi alunni. Come, però, se non c'è nulla di scritto? Non si può garantire l'effettiva inclusione, se l'alunno disabile è solo in aula dice Giuseppe Panzardi, direttore dell'Ufficio scolastico provinciale, non daremo indicazioni scritte, ma se si formeranno gruppi di 2, ç, 4 alunni non succede niente. I dirigenti faranno una valutazione caso per caso, garantendo il più possibile la presenza a disabili e bes e la loro reale inclusione. Insomma, anche gli uffici di via de' Castagnoli ritengono che vada contemperata la salvaguardia della salute con quella dell'inclusione. E se questo vuoi dire anche accogliere i figli dei sanitari in questi gruppetti, dando comunque a rotazione la possibilità a chi lo vorrà, si raggiungeranno due scopi contemporaneamente. Lo farà peresempio, dove ha bimbi disabili e bes, la preside dell'Ic 19 Giovanna Facilla: Dopo un ripensamento iniziale, abbiamo deciso di continuare con l'organizzazione della settimana scorsa dice: abbiamo piccolissimi gruppi di inclusione in quasi ogni classe. In cui frequentano in presenza anche figli di sanitari, di magistrati e di altre famiglie, a rotazione. E sui figli dei salutari lasciati fuori da Miur e Regione, i sindacati e parie della plitica, Pd compreso, ieri hanno alzato la voce: Un delirio di incompetenza, hanno detto usando più o meno tutti gli stessi toni. La garanzia di piccoli gruppi di inclusione proveranno a darla molti dirigenti. Ma in moltissime realtà a Bologna, in provincia e in regione dice Barbara Binazzi, referente per handicap e bes della rete regionale dei Presidenti dei consigli d'istituto questa possibilità non la stanno già più dando. Nella mia scuola ad Anzola oggi (ieri, ndr) i bimbi del piccolo gruppo in clusivo sono stati lasciati a casa. Sono troppe quelle che non fanno inclusione, i disabili in aula da soli sono un fatto gravissimo. Se si possono fare piccoli gruppi inclusivi ha detto ieri anche l'assessora alla Scuola del Comune Susanna Zacearía noi ne saremmo felici. Intanto però il Comune ieri, attenendosi alla risposta del Miurdi domenica, ha dato comunicazione alle famiglie che intanto accoglierà solo disabili e bes. Ma tenere aperta una sezione con disabili e bes da soli è un pensiero che mi fa male, dice Zaccaria. La situazione è di fatto fluida, però, e potrebbe di nuovo cambiare. Basta usare il buonsenso, è la chiosa che arriva dall'Ufficio scolastico regionale. Da. Cor. a ãàððîîèãþêÅ RISERVATA Dirigenti confusi In al cuni istituti garantiti i piccoli gruppi con disabili e bes. in altri no Usr: serve buonsenso -tit_org- Dad, scuole chiuse e nuovo problema: Diritto all inclusione non garantito Estratto da pag. 4 2
09-03-2021 Pag. 1 di 1 Laura e Maria, dai fiori agli elettrodomestici [Redazione] 1:; ' 1 Laura e Maria, dai fiorì agli elettrodomestici Maria (qui accanto) vive a Bologna, al terzo piano di un palazzo di via Labriola. Per anni, con il marito Brunero, ha gestito un negozio di piccoli elettrodomestici in via Murri. La sorella Laura, ex fioraia (con il cappotto rosso), vive a San Giovanni in Persiceto -tit_org- Estratto da pag. 37 3
09-03-2021 Pag. 1 di 1 Sorelle di speranza = Sono sorelle, ricoverate nella stessa stanza [Nicola Bianchi] Sono sorelle, ricoverate nella stessa stanz II regalo del Policlinico a due bolognesi di 93 e 97 anni in Cardiologia per un doppio intervento: Nonostante il Covid, nulla è slitte di Nicola Bianchi Maria, elegantissima camicia a fiori e giacca a scacchi. Laura, foulard salmone che fa pendant con I cappottino rosso. Sedute, rigorosamente distanziate e ben mascherate, nella sala d'attesa del Policlinico Sant'Orsola. Dove, da domenica, sono ricoverate nella stessa stanza. Covid? Manco per sogno. Un piccolo intervento in Cardiologia per entrambe. Sorelle. Maria 93 primavere, Laura 97. Ma ancoragrandissima forma - racconta orgoglioso Bruno, figlio della prima -, mamma ancora si fa tré ro, scomparso nel 2004, ha gestito un negozio di piccoli elettrodomestici in via Murri. Dalla metà degli anni '60 agli anni '80. Un'istituzione per il quartiere in quel periodo. Nonostante l'età - ricorda il figlio - cammina ancora benissimo. Basta ne 23, primo piano. Sono legatissime - riprende Bruno - e il fatto di essere insieme anche in questo momento le ha rese più serene. Maria vive a Bologna, al terzo piano di un palazzo di via Labriola. Peranni, con il marito Brune- chiedere al personale della Croce Bianca che, qualche tempo fa la voleva accompagnare nel suo appartamento seduta sulla barella. E io dovrei salire su quella cosa? - rispose decisa Maria - Ma per favore, mi faccio le scale. Mica sono malata.... L'appuntamento. Poi c'è Laura, quattro anni in più, di San Giovanni in Persiceto, dove gestiva un negozio di fiori, anche lei oggi rimasta vedova. Ogni volta che possono (meglio, potevano per via delle restrizioni), quando qualche parente accompagna l'una a casa dall'altra, si vedono molto volentieri e trascorrono intere giornate a parlare dei problemi dì oggi e del bei tempo che fu. Si sentono spessissimo - dice Bruno -, poi ultimamente hanno avuto gli stessi problemi fisici, cosa diventata motivo dì ulteriori chiacchierate. Maria era già stata ricoverata alla fine di gennaio per una crisi respiratoria, poi una serie di esami e - venerdì scorso - un day hospital. E non appena dimessa, le hanno dato l'appuntamen- DONNE CORAGGIO Da sempre sono legatissime, si fanno forza l'un l'altra e ora sono insieme to per l'intervento di sostituzione valvolare. Fissato per lunedì (cioè ieri). Nessuna ansia. Nonostante l'allarme Covid, con gli ospedali zeppi, la data non è slittata ed è stato confermato tutto ciò di programmato. Un po' di ansia, innegabile, tra i parenti c'era. Eccome. Non certo però in Maria: II ricovero non l'ha preso male. Tutt'altro. In passato, per precedenti 'passaggi', si è sempre trovata bene con i medici e con tutto lo staff sanitario, tant'è che quando arrivava il momento di tornare a casa, spesso le scappavano le lacrime per la nostalgia". Letti vicini. Il destino ha voluto che anche la sorella Laura, proprio in questi giorni, dovesse passare per la Cardiologìa per sottoporsi a un piccolo intervento. E anche alla zia - spiega Bruno - l'appuntamento è stato dato lunedì, con ingresso al Policlinico domenica pomeriggio. Così proprio al Policlinico le sorelle Bonasoni sono arrivate insieme, molto eleganti, 'armate' di valigia, mascherine e tanta forza d'animo. Soprattutto grazie a quell'inaspettata comunicazione: Sarete nella stessa stanza, primo piano, ala A. Un 'regalo' inatteso, in un momento dove tutto sembra andare a rotoli, che ci tiene lontani dai parenti, e quando parli di ospedali parli inevitabilmente di pandemia, di reparti sempre più sold out, dì riprogrammazionì contìnue, dì caccia a letti per i nuovi contagiati del maledetto virus. Grazie. Un dato: alle 17.30 di eri, gli ospedalizzati erano 1.068 su 1.224 posti disponibili delle strutture della città metropolitana. Il Sant'Orsola probabilmente conosceva il loro grado di parentela e per questo..., la voce di Bruno si blocca un attimo, tanta è l'emozione. Per questo vorrei ringraziare l'intero personale medico che ha concesso alle 'sorelline' di stare insieme nella stessa camera. Grazie per la dispo nibilità, la cortesia e soprattutto per l'enorme professionalità. A proposito, ieri l'intervento: Tutto bene, chiude Bruno. Î1 RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Sorelle di speranza Sono sorelle, ricoverate nella stessa stanza Estratto da pag. 37 4
09-03-2021 Pag. 1 di 1 Biblioteca, il servìzio resta attivo [Redazione] PERSICETO La zona rossa non ha portato cambiamenti di sorta alle biblioteche comunali di Persiceto, che non hanno di fatto subito variazioni o ulteriori limitazioni nelle modalità di accesso rispetto alla zona arancione. In sostanza, resta consentita l'entrata solo su appuntamento ed esclusivamente per il prestito e la restituzione dei libri. L' accesso è riservato solo ai residenti del comune e con obbligo di mascherina. Non è possibile utilizzare le sale studio ne accedere liberamente agli scaffali. Se si cono sce già il titolo dei libri da prendere in prestito è consigliato di prenotarli via mail, per telefono o tramite il portale Sebina You. E' possibile restituire in una delle tré biblioteche comunali di Persiceto anche libri presi in prestito da biblioteche di altri comuni. E i volumi saranno restituiti alla biblioteca di appartenenza tramite il servizio Pie metropolitano (Prestito intersistemico circolante). Da segnalare che, in occasione della festa delle donne, sempre le biblioteche comunali, hanno preparato alcune bibliografie e materiali dedicati a poetesse e autrici più o meno famose, nonché a tematiche al femminile, con libri disponibili per I prestito per riflettere su questa importante giornata. -tit_org- Estratto da pag. 58 5
09-03-2021 Pag. 1 di 1 Intervista a Maurizio Garuti - Le mie storie partono tutte dalla Bassa [Claudio Cumani] Le mie storie partono tutte dalla Bassa In un volume i testi teatrali di Maurizio Garuti. Che svela: L'ultimo, inedito, è dedicato alla figura di padre Marella di Claudio dimani Cos'è la Bassa? Una miniera di 'mattisie', uno zoo umano formidabile da ascoltare e narrare, un ricettacolo di storie da inventare. Maurizio Garuti racconta cosi la sua terra, la sua fonte di ispirazione. Ascolto le persone dice - con grande attenzione, cercando di comprendere il non detto. Ognuno di noi porta dentro di sé il proprio romanzo. Ma attenzione, non c'è solo la cultura popolare nei testi teatrali di questo premiato drammaturgo bolognese: echi di Pinter e suggestioni di Beckett si calano nei suoi testi in un imprevedibile gioco fra Alto e Basso. Da pochi giorni è uscito Pagine ad atta voce (Pendragon), una raccolta delle opere teatrali (14 sulle 17 scritte) ospitate nella collana ( chiodi diretta da Matteo Marchesini. Un corposo volume di 380 pagine che mischia copioni a più personaggi a monologhi, tutti andati in scena e scritti fra il 1984 e il 2020. Garuti, perché ha scelto come sottotitolo 'Teatro da leggere'? In genere i testi per il palcoscenico sono difficili e noiosi per un lettore comune. In questo caso mi pare che ogni pièce rappresenti invece un mini-romanzo. lo poi ho scritto molti monologhi che possono essere ritenuti veri e propri racconti. Una lettura complessiva offre una visio ne ampia e significativa del mio lavoro. Il libro si apre con la sua prima commedia si chiude con l'ultima? È proprio così. Il primo testo che ho pensato a inizi anni '80 era La casa dei ferrovieri che vinse il premio Riccionee fu allestito da Luigi Gozzi alle Moline. L'ultimo è da padre Mareiia che di fatto none mai andato in scena. Doveva esserci una lettura nella sala di Palazzo Malvezzi lo scorso ottobre ma è saltata a causa della pandemia. Come racconta padre Marella? Si tratta di un monologo, affidato in questo caso a Gabriele Marchesini con l'ausilio di una violoncellista. Il testo è uscito anche con (( Resto de( Cariino. Offro una visione laica di questa figura religiosa che credo risulti inaspettata e sorprendente anche per i non credenti. C'ò un filo rosso che lega la sua produzione? L'ascolto del territorio. Ho cercato di mantenere i tratti di un certo teatro storico d'avanguardia calandolo fra la nostra gente. Forse nei miei testi potevo andare più in profondità ma ho mirato alle emozioni mirando su comicità e commozione. Le battute del teatro dell'assurdo calate nel gergo popolare aumentano nella risonanza. In fondo siamo tutti figli di Zavattini e Guareschi. Il suo sodalizio con Vito è così consolidato perché abitate entrambi a San Giovanni in Persiceto? Non solo. Al di là della simpatia umana. Vito ha un raro senso del comico e ha creato una straordinaria maschera legata alla nostra terra. Anche con Ivano Marescotti ho instaurato un sodalizio molto stretto. Lui è stato ad esempio il protagonista di Bestiale quel giro d'Italia nel quale si racconta la storia di Alfonso Calzolari, l'unico bolognese ad aver vinto nel 1914 il giro d'Italia. Il giro più duro di tutta la storia, visto che prevedeva tappe di 400 chilometri. Quali testi interpretati da Vito sono contenuti nella raccolta? Parecchi. Da Se Garibaldi scende da cavallo a Aspettando la Mimma dedicato a Irma Bandiera fino al Lamento del porco. C'è anche un breve monologo, Attenti alla truffa, nel quale il truffatore è in realtà l'anziano e non il venditore. Perché ha un'attenzione così forte verso la Storia? Perché è un giacimento formidabile di racconti sulle vite delle persone. Ma questo vale anche per la piccola storia quotidiana che ci circonda. è RIPRODUZIONE RISERVATA I TESTI In Tagine ad alta voce* anche i) primo copione: 'La casa dei ferrovieri' L'AUTORE II filo rosso è l'ascolto del territorio Siamo tutti figli di Zavattini e Guareschi S~'\ &11 - - ' Ø'ÿÊßø Maurizio Garuti vive a San Giovanni in Persiceto. Ha scrino testi per Vito e Marescotti -tit_org- Estratto da pag. 62 6
Puoi anche leggere