Cinematica del punto Moto rettilineo - Dott.ssa Elisabetta Bissaldi - INFN
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La meccanica • Studia il MOTO DEI CORPI Spiega la relazione tra le CAUSE che generano il moto Esprime le caratteristiche del moto con LEGGI QUANTITATIVE • Per un corpo ESTESO, il moto può risultare COMPLICATO Verrà trattato in seguito • Il corpo più semplice da esaminare è il PUNTO MATERIALE (o PARTICELLA) Corpo PRIVO DI DIMENSIONI o di DIMENSIONI TRASCURABILI rispetto a quelle dello spazio in cui avviene il moto Corpo avente una determinata massa non nulla Attraverso il suo studio si possono DEFINIRE facilmente le grandezze meccaniche fondamentali e capirne il SIGNIFICATO immediatamente Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 2
La meccanica • ANALISI DEL MOTO 1. Descrizione GEOMETRICA dell’EVOLUZIONE TEMPORALE del fenomeno Studio del moto (a prescindere dalle cause che lo determinano): CINEMATICA 2. Collegamento del moto stesso alle interazioni del corpo con i corpi circostanti Studio delle cause del moto: DINAMICA CINEMATICA DEL PUNTO DINAMICA DEL PUNTO DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 3
La cinematica PROCEDIMENTO: 1. Stabilire un SISTEMA DI RIFERIMENTO 2. Determinare LE COORDINATE DEL PUNTO rispetto all’origine del sistema di riferimento Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 4
La cinematica DEFINIZIONI PRINCIPALI 1. IL PUNTO MATERIALE Oggetto di dimensioni trascurabili, avente una determinata massa 2. IL SISTEMA DI COORDINATE (DI RIFERIMENTO) Il più comune è quello CARTESIANO, ma si usano spesso coordinate polari, sferiche, etc. Destrorso: orientazione degli assi segue le dita della mano destra o Indice: asse x, medio: asse y, pollice: asse z 3. LA POSIZIONE Sempre riferita ad un preciso sistema di coordinate Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 5
La cinematica DEFINIZIONI PRINCIPALI 4. LO SPOSTAMENTO Definito come DIFFERENZA o DISTANZA tra posizione finale ed iniziale Ha carattere vettoriale: modulo, direzione e verso 5. IL MOTO DI UN CORPO Determinato se è nota la POSIZIONE IN FUNZIONE DEL TEMPO (DIAGRAMMA ORARIO) 6. LA TRAIETTORIA Luogo geometrico dei punti occupati successivamente dal punto materiale in movimento LE GRANDEZZE FONDAMENTALI in cinematica o SPAZIO E TEMPO Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 6
Moto rettilineo Rappresenta il CASO PIÙ SEMPLICE • Si svolge LUNGO UNA RETTA sulla quale si fissano arbitrariamente UN’ORIGINE E UN VERSO Moto descrivibile con UNA SOLA COORDINATA ( ) o : posizione relativa ad un asse del moto nel sistema cartesiano o : tempo o ( ): espressione che descrive i valori delle posizioni in funzione del tempo ( ) Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 7
Il diagramma orario • Detto anche LEGGE ORARIA. Rappresentazione grafica della funzione ( ). Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 8
Velocità nel moto rettilineo • Si consideri un punto materiale posto nella posizione = al tempo = , e successivamente posto nella posizione = al tempo = 1 VELOCITÀ MEDIA o Caratterizza la RAPIDITÀ con cui avviene uno SPOSTAMENTO = − in un INTERVALLO DI TEMPO = − − ഥ= = = = − Fornisce una informazione COMPLESSIVA, non dà indicazioni riguardanti le CARATTERISTICHE del moto UNITÀ DI MISURA Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 9
Esercizio 1.1 • Si consideri un automobilista che, dopo aver percorso una strada rettilinea per . ad una velocità di / , rimanga senza benzina. Decide quindi di proseguire a piedi, nella stessa direzione. Camminando per percorre sino a raggiungere un distributore. • Si calcolino: 1. Lo spostamento totale; 2. Il tempo di percorrenza totale; 3. La velocità media totale. Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 10
Velocità nel moto rettilineo 2 VELOCITÀ ISTANTANEA o Si ottiene come limite per intervalli di tempo → = lim = = ′( ) → La velocità di un punto nel moto rettilineo è data dalla DERIVATA DELLO SPAZIO RISPETTO AL TEMPO o Nota la legge oraria, la velocità istantanea si ottiene con l’operazione di derivazione Rappresenta la RAPIDITÀ della variazione della posizione nel tempo, calcolata in un istante ben preciso o Geometricamente rappresenta la PENDENZA della retta tangente al diagramma orario nel punto P o Anch’essa è a sua volta funzione del tempo Il segno della velocità indica il verso del moto sull’asse • Se > , x cresce; se < , il moto avviene nel verso opposto Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 11
Velocità nel moto rettilineo Si può anche risolvere il problema INVERSO: Ricavare la legge oraria nel caso sia nota la dipendenza dal tempo della velocità istantanea Il punto materiale si trova nella posizione al tempo e nella posizione + al tempo + Lo spostamento infinitesimo può essere espresso come = o Valida qualunque sia la dipendenza della velocità dal tempo La LEGGE ORARIA (relazione generale) che permette il calcolo dello spazio percorso nel moto rettilineo, qualunque sia il tipo di moto, si ottiene con un’operazione di INTEGRAZIONE = + න o = ( ): Posizione iniziale o : Istante iniziale Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 12
Moto rettilineo uniforme • Si consideri il caso in cui la velocità NON sia una funzione del tempo, ma risulti costante: = LEGGE ORARIA = + න = + − o Per = (istante iniziale): = + Nel moto rettilineo uniforme, lo spazio è una FUNZIONE LINEARE DEL TEMPO: in TEMPI UGUALI sono percorsi SPAZI UGUALI La velocità istantanea COINCIDE con la velocità media Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 13
Accelerazione nel moto rettilineo • In modo analogo allo spostamento, si può definire la rapidità di variazione temporale della velocità Accelerazione media UNITÀ DI MISURA = Accelerazione istantanea ( ) ( ) = lim = = → o È la derivata prima rispetto al tempo della velocità, ma anche la derivata seconda rispetto al tempo della posizione o Geometricamente rappresenta la concavità della curva diagramma orario (verso l’alto risulta positiva) • > cresce nel tempo • < diminuisce nel tempo Nel caso del moto rettilineo uniforme o = = Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 14
Accelerazione nel moto rettilineo • Analogamente a quanto visto in precedenza, è possibile ricavare la legge oraria della velocità nel caso sia nota la dipendenza dal tempo dell’accelerazione istantanea, e conseguentemente la legge oraria dello spostamento: = + න = + න LEGAME TRA o = ( ): Velocità iniziale SPAZIO TEMPO o = ( ): Posizione iniziale VELOCITÀ o : Istante iniziale ACCELERAZIONE Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 15
Moto rettilineo uniformemente accelerato • Si consideri il caso in cui l’accelerazione NON sia una funzione del tempo, ma risulti costante: = LEGGE ORARIA = + න = + − = + − + − o Per = (istante iniziale): = + = + + o Velocità: funzione LINEARE del tempo o Posizione: funzione QUADRATICA del tempo Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 16
Esempio • Moto di un ascensore in salita 1-2: corpo in quiete 2-3: accelerazione 3-4: velocità costante 4-5: decelerazione 5-6: corpo in quiete Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 17
Esercizio 1.2 • Si consideri un punto materiale che parte dall’origine con velocità iniziale positiva ed è sottoposto ad un’accelerazione − costante. Si calcolino: 1. L’istante in cui si ferma; 2. La massima distanza dall’origine raggiungibile dal punto lungo il semiasse positivo; 3. L’istante in cui ripassa per l’origine; 4. La velocità del punto per = . Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 18
Moto verticale di caduta libera • ACCELERAZIONE DI GRAVITÀ Se si lascia libero di cadere un corpo in vicinanza della Terra, trascurando la resistenza dell’aria, esso si muoverà verso il basso con accelerazione costante che è pari (in modulo) a = . / o È la stessa per tutti gli oggetti o È praticamente costante sulla superficie della Terra Il moto di caduta risultante è rettilineo uniformemente accelerato • In figura: = − Dipende da come si orientano gli assi! Vettorialmente = − Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 19
Moto verticale di caduta libera • Velocità e posizione nel caso generale: = − , = + − Se il corpo parte da fermo ( = ) ad una quota = : = − , ( ) = − o Tempo di caduta necessario per raggiungere il suolo (y = ) = o Velocità finale al suolo: ( ) = − Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 20
Moto armonico semplice Moto PERIODICO lungo un asse rettilineo, avente legge oraria = ( + ) Grandezze costanti: , , o : Ampiezza del moto [ ] o : Fase iniziale del moto [ ] o : Pulsazione [ / ] − Fase del moto: ( ) = + • Nel moto armonico il punto materiale percorre sempre la stessa traiettoria Ritorna ad occupare la stessa posizione con la stessa velocità (e la stessa accelerazione) ad intervalli regolari di tempo pari al periodo PERIODO: = (un tempo [ ]) FREQUENZA: = = (inverso del tempo − o hertz ) Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 21
Moto armonico semplice 3 2 2 Legge oraria con ampiezze differenti ( = , = ) 2 Legge oraria con fasi iniziali differenti 3 2 ( = , = / , = ) 2 2 Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 22
Moto armonico semplice • VELOCITÀ: = = = + • ACCELERAZIONE: = = = − + = − • EQUAZIONE DIFFERENZIALE DEL MOTO ARMONICO + = Condizione necessaria e sufficiente perché un moto sia ARMONICO o Funzioni seno e coseno sono TUTTE E SOLE le funzioni che soddisfano tale equazione nel campo reale Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 23
Errori tipici (da non fare) 1. Prima di iniziare a risolvere il problema, conviene esprimere tutti i dati iniziali in unità di misura omogenee, possibilmente quelle del Sistema Internazionale 2. Alcune formule valgono solo in casi particolari (ad esempio quelle per cui a = costante) 3. I risultati vanno SEMPRE indicati con le unità di misura, soprattutto per quanto riguarda il risultato finale Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 24
Esercizio 1.3 • Si consideri un’automobile che all’istante = stia viaggiando ad una velocità di / . Si calcoli: 1. L’accelerazione dell’automobile, sapendo che questa raggiunge una velocità di / nell’istante = . • Nel punto in cui arriva l’automobile alla velocità finale, parte una seconda auto che la raggiunge, con moto accelerato, in . Si calcolino: 2. L’accelerazione della seconda auto; 3. La velocità della seconda auto nel momento in cui raggiunge la prima; 4. La distanza percorsa dalla seconda auto per raggiungere la prima. Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 25
Esercizio 1.4 • Un automobile è in grado di passare dalla quiete alla velocità di / in secondi, muovendosi di moto uniformemente accelerato. • Si calcolino 1. L’accelerazione nei casi in cui = e = ; 2. Lo spazio percorso nei due casi; 3. La velocità media. Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 26
Esercizio 1.5 • Un aereo a reazione deve raggiungere la velocità di / per poter decollare. 1. Se parte da fermo e la pista è lunga . , qual è la minima accelerazione necessaria per decollare? Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 27
Esercizio 1.6 • I freni della vostra auto possono esercitare una decelerazione di . / . 1. Se state viaggiando a / e notate la polizia stradale, qual è il tempo minimo entro il quale potete portare la velocità entro il limite dei / ? Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 28
Esercizio 1.7 • Un’automobile percorre , viaggiando a / per i primi . 1. A quale velocità deve percorrere i rimanenti km per fare in modo che la velocità media sull’intero percorso sia / ? Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 29
Esercizio 1.8 • Dalla cima di una torre alta viene lasciata cadere una sferetta. Nello stesso momento viene lanciata dal suolo, verso l’alto e verticalmente, una seconda sfera con velocità / . • Si calcoli 1. Dopo quanto tempo si incontrano le due sfere; 2. L’altezza alla quale si incontrano le due sfere; 3. Le velocità delle sfere all’incontro. Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 30
Esercizio 1.9 • Un sasso viene lasciato cadere dalla sommità di una rupe. Un altro sasso viene lanciato verso il basso . più tardi, dallo stesso punto, e con una velocità di / . I due sassi arrivano insieme a terra. 1. Quanto è alta la rupe? Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 31
Esercizio 1.10 • Un sasso viene lanciato verso il basso da una rupe alta . Durante l’ultimo di volo il sasso percorre una distanza di . Determinare la velocità iniziale del sasso. Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 32
Esercizio 1.11 • Uno studente è immediatamente sotto una finestra e lancia in alto un mazzo di chiavi verso un suo amico che si trova ad una quota di . L’amico afferra le chiavi dopo . . Determinare la velocità iniziale e quella finale del mazzo di chiavi. Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) – A.A. 2018-2019 33
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