Ciao Silvio, il ricordo di un signore del giornalismo
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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XVNr.205 del 29/02/2020 Ciao Silvio, il ricordo di un signore del giornalismo
Direttore responsabile:Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
Il Napoli ad una svolta Saverio Passaretti Gli azzurri dopo una buona serie di risultati proietta ad affrontare alla ventiseiesima positivi sono arrivati concentrati giornata il Torino di nuovo allo stadio San all’appuntamento decisivo di Champion, l’aver Paolo, la gara si disputa di sabato in serale. pescato dai sorteggi proprio il Barcellona non Per la nostra squadra si tratta di un altro test è stato certamente positivo ma ha dato uno molto impegnativo per provare a risalire la scossone all’ambiente. classifica e sperare di centrare, almeno, Infatti Mister Gattuso è stato costretto l'accesso alla prossima fase a girone immediatamente a calarsi nel ruolo di super dell'Europa League. Intanto c'è una brutta motivatore dimenticando tutte le difficoltà del notizia per Gattuso, ail tecnico calabrese momento, una sfida bella con un pubblico dovrà fare a meno di Dries Mertens i danni numerosissimo nonostante il massacro dallo scontro con Busquets si sentono economico subito. ancora. Dopo aver eguagliato il record di Il miracolo si stava per concretizzare con una Hamsik in cima alla classifica dei cannonieri realizzazione del solito impagabile Mertens, lo del Napoli di tutti i tempi (121 reti), il belga scugnizzo ha colpito ancora a conclusione di dovrà dunque riposare per almeno 10 giorni. una percussione tenacie di Zielinsky, contro i La speranza è che si possa recuperare per il blugrana non si può sbagliare infatti dopo 5 marzo quando al San Paolo arriverà l'Inter una noiosa mielina hanno raggiunto il per il match di ritorno di Coppa Italia pareggio sull’unico errore della difesa. (all'andata il Napoli ha vinto 10). Un vero peccato anche in considerazione che Non ci resta che puntare alla posta piena il subentrato Milik ha servito su un piatto dimenticando la disavventura con il Lecce ! d’argento il raddoppio a Callejon, appena Forza azzurri ! subentrato a San Mertens costretto ad un Saverio Passretti – Presidente AINC uscire per un fallaccio subito. Un errore che contro queste squadre non puoi e non devi permetterti, arrivare al match di ritorno con un vantaggio, seppure esiguo, poteva essere determinante visto il coraggio dimostrato dai nostri ragazzi. Hanno sudato e lavorato in 25 metri ,pertanto la stanchezza è più che giustificata e meritano tutti i nostri complimenti, hanno onorato i colori azzurri come vuole il Mister senza risparmio di energie. Il tempo di preparare il ritorno c’è tutto, mancheranno di certo Vidal e Busquets e senza fantasticare la qualificazione è ancora aperta mettendoci cuore e concentrazione, il Barcellona è una squadra che porta sei giocatori in zona offensiva, non è una squadra che palleggia e basta. Messi si abbassa e ti manda in porta in un lampo se si concede spazio ma si è capito che anche un marziano come lui può essere ingabbiato. Il Napoli dopo la gara contro il Barcellona, si
Nel gioco delle coppie manca qualcuno Fabrizio Piccolo Ero un po’ dubbioso sulla capacità di Gattuso del club, possibile che non si riesca a trovare di saper operare un saggio turnover: le sue un sistema in grado di farlo rendere al prime partite sulla panchina del Napoli mi massimo? Prima di dirgli addio a giugno avevano dato un’idea forse sbagliata: Ringhio merita di avere qualche opportunità perché sembrava la brutta copia di Sarri, cocciuto non è un bidone, ha colpi importanti e nell’integralismo di voler puntare sempre sugli caratteristiche diverse da quelle di tutti gli altri stessi, lento nel cambiare in corsa (anche se attaccani. Poi c’è Llorente. Possibile che lo mai come l’attuale tecnico della Juve). Il spagnolo non sia degno di entrare nel mercato invernale invece ha cambiato tutto: turnover? Un ariete della sua esperienza, che con i doppioni in tutti i ruoli si sta vedendo conosce il calcio italiano e che nel suo avvio finalmente una turnazione intelligente, non di stagione aveva dimostrato di poter essere esasperata come quella che magari faceva utilissimo sia come realizzatore che come Ancelotti a volte né scriteriata come sia Sarri assistman è davvero tanto più debole di che in passato Mazzarri avevano adottato. Milik? Se Gattuso riuscirà a recuperare alla Dopo tre mesi d’azzurro Gattuso ha le idee causa anche questi tre esclusi andrà sempre più chiare su uomini, caratteristiche e applaudito e sicuramente a guadagnarci potenzialità di una rosa che solo raramente saranno tutti. ha espresso tutto il suo potenziale. Così abbiamo visto alternarsi Fabian Ruiz e Zielinski nel ruolo di mezzala, Lobotka e Demme come play, Politano e Callejon come ali e così via. Da tempo il calcio è cambiato: si gioca in 14 e si vince in 1820, ovvero valorizzando tutto l’organico. Viceversa, lo insegna la storia e soprattutto quella napoletana, utilizzando solo 14 giocatori alla lunga si scoppia. E si perdono scudetti anche quando si è più forti, arbitri o non arbitri, fatturati o non fatturati. L’ultima versione di Gattuso sembra quindi quella più equilibrata ma nel gioco delle coppie c’è ancora chi sta solo a guardare. Senza entrare nella querelle OspinaMeret, c’è chi meriterebbe qualche chances in più. L’aver accantonato troppo frettolosamente Luperto (dopo averlo mandato allo sbaraglio contro Chiesa nella disgraziata gara contro la Fiorentina) è stato probabilmente un errore ma chi può e deve giocare di più si trova in attacco. E non ci riferiamo solo a Lozano. E’ apparso subito chiaro che il messicano piaccia poco o niente a Rino. Non è una prima punta, fatica come punta esterna nel 433 e non sembra né un viceInsigne, né un viceCallejon. Eppure Lozano è stato l’acquisto più caro della storia
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Ciao Silvio, il ricordo di un signore del giornalismo Lo scorso 20 febbraio è scomparso un testamento morale: collega, un giornalista, un grande Non cercate il divertimento " comandato " , professionista, ma soprattutto un amico e un ma seguite il vostro cuore vero signore: Silvio Elia Ferrara, che ha Non vivete per edonismo . Vivete per lasciar combattuto fino alla fine con orgoglio e messaggi positivi ! dignità. E siate pronti ancora una volta a gettarvi Si dice che la morte abbia la potenza di nella mischia ed a lottare . onorare e rispettare la memoria di qualsiasi E' il mio modo di augurarvi un buon 2020. persona, di qualsiasi estrazione sociale, di qualsiasi indole. Come la livella di Totò che Lottare come ha fatto lui. Un UOMO che ha mette sullo stesso piano un nobile e uno onorato e impreziosita la vita più di quanto spazzino. Silvio Elia no, lui ha dato onorabilità oggi possa mai fare la morte… e dignità alla vita più di quanto gliene restituisca ora la scomparsa. Non c’è persona Con affetto al mio amico Silvio da parte di che lo conosca che non lo abbia visto tutto Cuore Azzurro. sorridere, dispensare saggezza con una bonomia che ruggiva educazione e cultura. Amava lo sport era un appassionato del Napoli, il suo cuore palpitava per l’azzurro ma senza mai cedere all’eccesso, senza mai esorbitare uno stile ineccepibile, senza mai valicare il confine del buongusto. Quando si pensa a Silvio Elia, la parola che viene in mente a tutti è “perbene”, un termine che è stato l’emblema della sua esistenza e che oggi fatalmente ne diventerà eterna metonimia. Raccontava il calcio alla guisa degli intellettuali di altri tempi, con termini ricercati eppur leggeri, colti eppur soavi, intensi eppur leggeri. E quando gli parlavi da vicino sembrava si fosse fermato il tempo, guardandolo ammirato snocciolare i suoi consigli e le sue narrazioni di vita con una maestria pari solo alla sua umiltà. La virtù dei grandi. Aveva cominciato a raccontarci anche la sua epopea personale, prendeva a cazzotti il sacco del pugilato per riuscire ancora ad accarezzare il mondo. Amava la nobile arte, che con lui ha guadagnato ulteriore nobiltà. Quella che ha permeato per intero la sua esistenza. Alla fine del 2019, con la sensibilità degli illuminati, ci scrisse attraverso i social un
NapoliTorino,i precedenti Fabio Rea Dopo il prestigioso pari in Champions con il 19/03/1978 Napoli 1 – 3 Torino (23’ Sala P., Barcellona che ha lasciato ben più di un 49’ rig. Savoldi, 62’ Pulici, 88’ Graziani) – rimpianto soprattutto in vista del proibitivo Serie A ritorno, gli azzurri si rituffano in campionato, 08/04/1979 Napoli 0 – 1 Torino (44’ Iorio) – intenti a migliorare il rendimento casalingo, fin Serie A qui non all’altezza. Tuttavia, con il Torino, Molto lontane nel tempo le due migliori strisce sebbene in crisi di risultati, non sarà affatto di imbattibilità. facile. Quella azzurra, di 12 partite (5 vittorie – 7 Ecco alcuni numeri della sfida del San Paolo: pari), tra il 18/09/1955 (Napoli 2 – 2 Torino) e 2 sono i precedenti, piuttosto datati, alla 26° il 04/04/1971 (Napoli 2 – 0 Torino), quella giornata: torinista, di 6 (2 vittorie – 4 pari), dal 1958/59: 05/04/1959 Napoli 2 – 2 Torino (18’ 15/05/1941 (Napoli 1 – 2 Torino) al Beltrandi, 30’ e 49’ Crippa, 67’ Vitali) 13/05/1951 (Napoli 1 – 1 Torino) 1995/96: 10/04/1996 Napoli 1 – 0 Torino (30’ Tra i risultati più ricorrenti, a far la voce Boghossian) grossa sono i pareggi: Quelli nel mese di febbraio, invece, sono 6 Napoli 0 – 0 Torino (13 volte); Napoli 1 – 1 con un bilancio che vede prevalere i pareggi: Torino (12 volte); Napoli 2 – 1 Torino (8 volte); 15/02/1948 Napoli 0 – 0 Torino – Serie A Napoli 2 – 2 Torino (8 volte); Napoli 1 – 0 07/02/1954 Napoli 2 – 2 Torino (5’ Buhtz, 7’ Torino (5 volte) Jeppson, 58’ aut. Moltrasio, 88’ Biagioli) – La partita con più reti in assoluto (8) è ancora Serie A viva nelle menti dei tifosi azzurri per 01/02/1970 Napoli 4 – 0 Torino (12’ Altafini, l’indimenticabile poker di Mertens: 36’ Manservisi, 49’ Bianchi, 82’ Bosdaves) – 18/12/2016 Napoli 5 – 3 Torino (13’, 18’, 22’ Serie A e 80’ Mertens, 58’ Belotti, 70’ Chiriches, 76’ 10/02/1985 Napoli 2 – 1 Torino (7’ Junior, 23’ Rossettini, 84’ Falque) – Serie A rig. Maradona, 49’ Caffarelli) – Serie A Totali incontri: 74 16/02/1992 Napoli 0 – 1 Torino (79’ Fusi) – Vittorie Napoli: 28 (27 in A, 1 in Coppa Italia) Serie A Pareggi: 33 (30 in A, 2 in B, 1 in Coppa Italia) 17/02/2019 Napoli 0 – 0 Torino – Serie A Vittorie Torino: 13 (9 in A, 1 in Div. Naz., 3 in La miglior sequenza di vittorie consecutive del Coppa Italia) Napoli è stata di 4 partite (2 volte), la cui più Reti Napoli: 104 (97 in A, 2 in B, 5 in Coppa recente è stata interrotta proprio dal 2 – 2 Di Italia) due campionati fa: Reti Torino: 72 (61 in A, 1 in Div. Naz., 2 in B, 27/10/2013 Napoli 2 – 0 Torino (14’ rig. e 32’ 8 in Coppa Italia) rig. Higuain) – Serie A 05/10/2014 Napoli 2 – 1 Torino (14’ Quagliarella, 55’ Insigne, 72’ Callejon) – Serie A 06/01/2016 Napoli 2 – 1 Torino (16’ Insigne, 33’ rig. Quagliarella, 41’ Hamsik) – Serie A 18/12/2016 Napoli 5 – 3 Torino (13’, 18’, 22’ e 80’ Mertens, 58’ Belotti, 70’ Chiriches, 76’ Rossettini, 84’ Falque) – Serie A I granata, invece, non sono mai andati oltre i 2 successi di seguito:
Dalla corrida spagnola al toro Carlo Longobardi Al momento, dalle nostre parti, si conferma la poco tempo) in cagnesco ed aver valutato il presenza assoluta di un solo virus, quello numero delle mascherine presenti, alla fine profondamente azzurro che non conosce del primo tempo alla potenziale puzza di ostacoli. Martedì sera, contro i “Blaugrana”, il disinfettanti e di amuchina, l’unico odore che popolo napoletano, in barba a qualsiasi si percepiva nettamente è stato quello tipico prescrizione, si è ritrovato compatto a del tifoso azzurro di pane, salsicce e friarielli. sostenere la squadra in un San Paolo Forza Napoli, sempre. scintillante e trepidante di emozioni. Un peccato non aver concretizzato le occasioni e osato di più quando si poteva, nel momento in cui ampi spazi sono stati concessi e quando i tocchi della straordinaria “pulce” (giocatore veramente inarrivabile) hanno iniziato a far meno paura. Già, la paura, la medesima sensazione che è necessario tenere distante nella partita di ritorno. In mezzo all’altalena della stagione si profila, adesso, una nuova partita dalle emozioni “teoricamente” più blande, si passa dall’olimpo del calcio mondiale al toro granata da tempo irriconoscibile, un incontro che appare come l’ennesima trappola psicologica per gli azzurri. Dalla corrida spagnola al Toro il tratto sembra breve, invece è una prova importante, forse decisiva, per confermare l’uscita dal tunnel di delusione e, soprattutto, di discontinuità, attraversato. Dobbiamo imparare a convivere con il palleggio a un metro dalla nostra porta, a non incassare gol prima che a farli e a sostenere senza indugi un gruppo che sta ridiventando tale con serietà e impegno. Un richiamo che va fatto pure al tifo organizzato che ha, di fatto, privato la partita di martedì di una parte fondamentale di spettacolo e di affiancamento; la curva “B” ha fatto bene a riaffermare principi e pretendere rispetto ma ha perso l’occasione per dimostrare ancora una volta chi siamo su un palcoscenico con una eco straordinaria. I ragazzi mancano troppo, una soluzione alle incomprensioni è praticamente obbligatoria e il buon senso reciproco deve prevalere. Straordinario l’atteggiamento, tipicamente partenopeo, avuto; dopo essersi guardati (per
Lo splendore delle stelle della Champions nel tempio di Diego Francesco Basile Dalle stalle di qualche settimana fa alle stelle si è conclusa quindi con il risultato di 11, e della Champions: questo è quanto potrebbe qualificazione rimandata fra due settimane. Al riassumere il periodo attraversato dagli Camp Nou al Napoli occorrerà una vera e azzurri negli ultimi due mesi. Il sorteggio propria impresa, considerando la forza e europeo di dicembre aveva etichettato il l’esperienza della corazzata spagnola, ma Napoli come la vittima sacrificale di Leo Messi sperare non costa nulla, considerando e compagni. Martedì sera, però, il calcio ha l’imprevedibilità del gioco più bello del mondo. mostrato ancora una volta che nulla deve E’ stata anche la prima volta di Leo Messi nel essere dato per assodato, soprattutto quando tempio del calcio che fu del più grande il passaggio di un turno si gioca in 180 minuti. calciatore di tutti i tempi; una sensazione Nella meravigliosa notte del San Paolo, che, sicuramente particolare e suggestiva per il nonostante i prezzi esorbitanti dei biglietti, ha numero 10 del Barcellona, accolto alla grande rivisto il pubblico delle grandissime occasioni, dai napoletani già al suo arrivo all’hotel di Via il Napoli ha addirittura “rischiato” di battere Medina, dove ha alloggiato la squadra una delle squadre più forti del mondo. Mister spagnola. E, chissà, che il fuoriclasse Gennaro Gattuso ha preparato argentino non si sia innamorato della maniacalmente la partita; un 451 passione dei partenopei per il calcio, solitamente poco consono alla squadra decidendo di continuare la sua carriera azzurra, ha messo in grande difficoltà i all’ombra del Vesuvio. Sognare non costa blaugrana. Un gioco molto poco propositivo nulla. per il Napoli, che da un lato ha consentito alla squadra catalana di dominare in termini di possesso palla, ma dall’altro è stato parecchio efficace in quanto ha permesso di lasciare pochissimi spazi in difesa e di sfruttare eventuali errori degli avversari. E proprio questa tattica ha concesso a Zielinski di sfruttare un errore di Umtiti e servire a Dries Mertens il pallone del vantaggio. Una pennellata del belga che ha fatto esplodere lo stadio di Fuorigrotta, oltre a permettergli di raggiungere Marek Hamsik nella classifica dei migliori goleador della storia azzurra. Serata meravigliosa intaccata però dall’infortunio proprio del folletto e dal gol di Griezmann servito da Semedo dopo una perfetta verticalizzazione di Busquets. Ma è il Napoli che ha sicuramente spaventato di più il Barcellona in almeno altre due occasioni quando al 41’ Callejon ha rimesso in mezzo per Manolas che con un tocco di prima ha sfiorato il primo palo, e quando proprio l’attaccante spagnolo del Napoli ha avuto sul piede la palla della vittoria sparata però addosso a Ter Stegen. La sfida del San Paolo
Napoli di Coppa:Messi non passa ma attenti al campionato Raffaele Castiello Peccato, perché la notte del S. Paolo poteva nell’unico momento di sbandamento difensivo rendere addirittura più che speranzosa l’altra dopo un probabile fallo non fischiato ad notte di champions che attende il Napoli al Insigne a centrocampo, il Napoli ha subito Camp Nou il 18 marzo prossimo. E sì perché il l’imbucata assassina di Busquets su Semedo Napoli è andato molto vicino all’impresa di che ha liberato al tiro vincente un Griezmann battere il Barcellona dei Messi, Griezmann, fino ad allora inesistente o quasi. Pareggio Piqué, Busquets, Ter Stegen, De Jong, Vidal e degli spagnoli forse immeritato ma che nulla chi più ne ha più ne metta. Roba da non toglie però alla prestazione degli azzurri che credere, perché due mesi fa nessuno avrebbe sembrano aver intrapreso la strada della scommesso un solo euro su un Napoli che si resurrezione sportiva confermata anche dalla sarebbe potuto giocato la partita. E invece gagliarda prova di Milano in Coppa Italia. Ed così è stato ed il miracolo poteva anche anche qui trattavasi di Napoli di Coppa. Ecco, materializzarsi se il buon Callejon, forse poco il vero obiettivo da raggiungere sarà per il lucido per la gran mole di lavoro in copertura, Napoli quello di confermarsi nella versione di non avesse sbagliato un gol che sembrava Coppa anche in campionato per centrare fatto. Invece l’errore dello spagnolo ha almeno il traguardo Europa League, trattenuto in gola ai tifosi l’urlo liberatorio del certamente di consolazione e non quello che gol ed ha, probabilmente, indirizzato la gara ci si aspettava ad inizio torneo. I segnali, del ritorno che il Napoli dovrà giocare in anche in questo caso, sono buoni come maniera più che propositiva per fare l’impresa. testimoniano le due ultime vittorie consecutive Ma ci sta ed è la conseguenza di avere in rosa in trasferta ottenute giocando, almeno a buoni giocatori, e non campioni, che difettano sprazi, nella versione di Coppa. Allo scopo di qualità nei momenti cruciali di un incontro servono però continuità, con l’applicazione in quando una giocata può cambiarti le cose in campo dell’atteggiamento tattico e della grinta positivo. Al di là di questo c’è da dire però che che Gattuso sta ormai predicando da tempo. il Napoli è stato squadra e non ha per niente Bene, il prossimo incontro di campionato al sfigurato al cospetto di un Messi poco incisivo, S.Paolo, dove sarà di scena il Torino, ci dirà quasi timido nelle giocate e che non ha quale Napoli vedremo. Speriamo sia quello di incantato nello stadio dove un altro argentino Coppa!#forzanapolisempre aveva sì fatto la storia. Per carità, Leo Messi è un fuoriclasse ma, probabilmente, il confronto con il più grande di tutti, sua maestà Diego, argentino come lui, non lo vedrà mai vincitore. Questione di personalità, probabilmente. Napoli di Coppa dunque, di sostanza e concentrato. Pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo come gli è capitato nella storia recente contro Liverpool e Paris Saint Germain. Quadrato, ben messo in campo da Gattuso ed attento a non concedere profondità ai blaugrana per evitare di innescare il loro enorme potenziale offensivo. Un Napoli quasi perfetto che si è giocato le sue carte con le armi di cui al momento dispone. Avanza però il quasi. Perché,
La vignetta della settimana Armando Lupini
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