BILANCIO SOCIALE - Cooperativa Biplano
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INDICE Lettera del presidente Introduzione Organigramma Biplano...che storia! Biplano... in numeri! Carta dei valori Biplano 20+20 Settore A Settore B Bilancio economico 2019
LETTERA DEL PRESIDENTE Il Bilancio Sociale quest’anno per la nostra cooperativa rappresenta un’ottima occasione per fare il punto della situazione, per assaporare le nostre radici, per provare insieme a guardare oltre le difficoltà. In questi giorni di domiciliari, di tempi dilatati, penso a tutte quelle persone che giornalmente devono affrontare questa emergenza in prima linea, negli ospedali, ma anche nei nostri servizi. Perché i nostri servizi non possono chiudere, non siamo delle fabbriche, dei negozi, siamo la casa di molte persone, siamo la loro famiglia. E così un gruppo di operatori si stacca, nonostante tutto, da casa loro, dai loro affetti, mette in tasca le paure e inizia il suo turno, inventandosi una quotidianità diversa perché con tantissime restrizioni, ma che deve proseguire e cercare di essere più serena possibile. Altri operatori si organizzano con telefonate costanti e, grazie alla tecnologia, con conferenze a video con gli utenti, diventati esperti di skype e fra di loro per continuare a rimanere in contatto. Non smetterò mai di ringraziare tutti quanti per la capacità di reinventarsi e per la professionalità alta che sto riscontrando, per la sensibilità e la solidarietà che tocco con mano. Altrettanto lavoro lo vediamo fare dall’amministrazione che sta facendo i salti mortali per coprire la carenza di una persona, dare sostegno al CdA e per affrontare questa assurda situazione. È proprio questa capacità di resilienza che mi fa dire nonostante tutto: “sono felice di essere Oggi presidente di questa cooperativa!”. Verrà il tempo in cui potremo sederci, uno a fianco all’altro, aprire le nostre mani e guardare cosa sono state in grado di fare… Verrà il tempo in cui potremo spendere queste nostre capacità per darci una nuova spinta in avanti ma con la consapevolezza del valore che questo avrà. 4 3
Questo nuovo consiglio di amministrazione è stato definito “ giovane” e, al di là che ci viene data la possibilità di sentirci giovani anche superati i 40 anni (quasi tutti), credo che questa parola nasconda dietro di sé anche la parola inesperienza. Innegabile! Siamo diversamente giovani, ma direi anche diversamente inesperti. Ma dobbiamo capire di quale esperienza abbiamo bisogno. Sono stati mesi di tanta formazione, consulenza e incontri, mesi che ci hanno visti metterci in gioco su più fronti e affrontare numerose polemiche e critiche che ci hanno rallentato e a volte anche ferito. Ma con noi abbiamo degli sguardi esterni importantissimi, di tanta esperienza; non dimentichiamo che in consiglio con noi c’è la presidente di un’altra cooperativa e che il consorzio ci sta camminando affianco. L’inesperienza non da niente per scontato e ti chiede di prestare il doppio dell’attenzione, di esaminare le cose bene, di chiedere e chiedere, di non distrarsi, di conoscere bene la responsabilità che ci si sta assumendo. Questo nuovo consiglio di amministrazione di una cosa sicuramente non è deficitario, ed è l’entusiasmo! Che non si spegne nonostante il bilancio, nonostante le difficoltà che a volte sembrano appesantire tutto. L’entusiasmo è l’elemento di cui necessita la Biplano oggi, di quella spinta che ci faccia dire anche dopo 20 anni che abbiamo ancora della strada da fare insieme, che abbiamo ancora qualcosa da dire nel campo della psichiatria, che possiamo ancora portare il nostro valore aggiunto. Allora concludo dicendo che dobbiamo contare su ognuno di noi, comunità Biplano, per poter disegnare davanti a noi il nostro futuro, nuovo e condiviso. LICIA DE ANGELIS 3 Presidente 5
INTRODUZIONE Il sole è caldo, nonostante siamo sul finire di ottobre pare ancora primavera. Sono in piedi sul bus, ho finito due ore di lezione in UNIBG, e sono capitato nell’ora di punta di rientro degli studenti a casa. Questa volta per me la destinazione è diversa, non devo tornare a casa … oggi ho una fermata speciale: Urgnano, Via Battaina 901! A separarmi dalla fermata del bus alla comunità è, circa, 1 KM di strada. Mi accingo a fare la mia prima vasca. L’ansia ribolle, non è il caldo del sole a farmi sudare. Chi troverò ad aspettarmi? Cosa vedrò al mio arrivo? Sarò in grado di svolgere i miei compiti? I pensieri sono tanti, troppi. Il più picchiettante è il seguente: “chi me l’ha fatto fare di fare Servizio Civile?" Eh già, perché nessuno mi aveva obbligato a fare quella esperienza, ne la mia famiglia, ne l’università. “Voglio sporcarmi le mani”, mi ripeto, “dopo tre anni di lezioni e tante ore di studio sui libri, voglio capire se quello che sto studiando mi appassiona davvero. E se ho la stoffa per farlo!”. Forse, a distanza di anni posso dirlo, avevo bisogno di capire chi sono e chi volevo essere. Queste domande mi hanno accompagnato fin da subito nella mia esperienza a Biplano. “Chi sei?” è stata la prima domanda che Gino, il pittore, mi chiese fuori dall’ufficio educatori, “sei quello del servizio civile?” Sì, sono quello del Servizio Civile, mi chiamo Igor. Queste domande mi accompagnano ancora, perché non si smette mai di capire chi siamo e chi possiamo essere. E chi vogliamo essere. 6 5
Biplano, per quel giovane Igor servizio civilista, e ancora per me oggi, rappresenta questa continua ricerca: di senso, di identità, di relazione. Identità è anche la parola che incarna questo Bilancio sociale 2019: Chi è Biplano? Chi vogliamo essere? Il Bilancio Sociale di quest’anno è un racconto a più voci, che testimoniano la vitalità della nostra organizzazione e la pluralità delle persone che ancora oggi la vivono e ci lavorano. Tramite il racconto l’uomo da sempre ha trasmesso, di generazione in generazione, storie, valori, leggi, ricordi. Narrare non è solo un esercizio stilistico: crea comunità, appartenenza. Crea, appunto, IDENTITÀ. Il racconto di Biplano parte dai ricordi di due soci storici della nostra cooperativa, e prosegue con altre testimonianze provenienti non solo dagli associati ma anche dai lavoratori e da alcuni aspiranti soci. La seconda parte è una ricognizione dei VALORI che costituiscono l’identità di Biplano: una MAPPA dei valori che ci permette di navigare senza perdere di vista la MISSION della nostra cooperativa, la SALUTE MENTALE e la promozione sul territorio della medesima. L’ultima parte è dedicata alla Biplano 20+20: a Dicembre 2018 abbiamo festeggiato i nostri primi 20 anni, come prepararci a scrivere nel migliore dei modi i prossimi 20? Un unico rammarico: questo racconto sarebbe stato ancora più ricco e bello se ci fossero stati anche i contributi delle persone che vivono i servizi della nostra cooperativa, utenti e territorio. Un rammarico che vuole trasformarsi nella volontà per l’anno a venire di aprire non solo una Commissione al Bilancio Sociale aperta ai soci e ai lavoratori, ma anche agli ospiti dei servizi e al territorio che la nostra cooperativa vive e arricchisce ogni giorno. Grazie IGOR MANENTI Vicepresidente 7
CDA* Collegio sindacale Licia De Angelis Stefano Cantini Presidente Presidente Igor Manenti Marco Cantini Vicepresidente Sindaco Alessandro Arciello Clemente Preda Federica Burini (CRM) Sindaco Cristina Offredi (socio) Nancy Tironi Presidente Cooperativa Sindaco supplente Pugno Aperto William Leggeri Sindaco Supplente Settore A Settore B CRM Agricoltura Luca Fornoni Alessandro Arciello Centro diurno Magazzino Licia De Angelis Alessandro Arciello Residenzialità leggera Mercati Chillé Cristina Alessandro Arciello Housing Vigano Manenti Igor Organo di vigilanza (ODV) Cristina Ruffoni *Il nuovo consiglio di amministrazione è stato eletto il 19 Giugno 2019. Si ringrazia il vecchio CDA per il lavoro svolto negli anni passati. 6 9
BIPLANO... CHE STORIA! Siamo in dirittura d’arrivo, abbiamo la bozza dello statuto, abbiamo il nominativo dei futuri soci fondatori…Abbiamo bisogno di darci un nome …siamo in tre, chiusi in quella stanzetta che era stata la sala dei colloqui della comunità - casa di Siro che sarà la camera da letto di Angelo e di Checco….Sono quasi le 19,00 di una giornata lunga, partita alle 6,00 tra lavoro sui campi, riunioni, pranzo comunitario e colloqui con gli utenti del Centro Diurno…Siamo tutti un po’ “cotti” e il nome non riesce a uscire, a trovare la convinzione di tutti. “Promozione della salute mentale, centralità dell’utente fruitore, o meglio centralità della cura, innovazione, sperimentazione di percorsi di cura che partono da un assunto antropologico educativo e fenomenologico” …”L’idea di sperimentazione, di nuovo viaggio, di nuova avventura” …”L’idea di una sguardo globale, di un approccio a 360° che integra i diversi specialismi; l’idea dei paesaggi dell’anima di Umberto Galimberti.” Per sfinimento o, forse, con il senno di poi, per affinamento del pensiero, uno di noi (non è importante in questo momento sapere chi) dice “l’immagine è quella di volo, di esplorare nuove rotte alla ricerca di nuovi scenari, di nuovi paesaggi . L’idea del sentimento, della passione, del cuore di chi intraprende un viaggio senza avere chiaro il traguardo, ma anche della competenza di chi conduce il viaggio lungo itinerari inediti…Il Biplano di …Cooperativa Biplano!” Rolando 10
Ho vissuto la nascita di Biplano svolgendo il mio servizio civile nella "Cooperativa della Comunità", dalla quale Biplano è nata. Non avevo mai avuto contatti con realtà che si occupavano di salute mentale prima di allora, e l'incontro con questo mondo è stata come una folgorazione. La scoperta di un modo "diverso" e "attento" di guardare le persone, la voglia e l'impegno nel cercare di dare un "quotidiano" a chi questo quotidiano l'ha perso o non l'ha mai avuto, la forte fiducia nel valore terapeutico del "fare con", sono state per chi come me veniva e tutt'ora vive in un mondo completamente diverso dal punto di vista lavorativo , come una presa di coscienza che un altro modo di intendere le cose era possibile ed io volevo impararlo e farlo mio. Marzio Conosco la cooperativa dalla sua nascita nel 1999: come tirocinante ho conosciuto la Casa nel Bosco ai suoi esordi e ho iniziato con loro questa esperienza; all’inizio molto diversa (dieci utenti ex o.p) e composta solo dalla comunità a Longuelo e da un laboratorio di falegnameria. Sono subito diventata socia e ho condiviso da subito la mission della cooperativa. Inizialmente non era ancora presente il concetto di riabilitazione in quanto le persone erano anziane e di conseguenza l’obiettivo era rendere la loro quotidianità il più familiare e normale possibile dopo l’esperienza dell’ospedale psichiatrico. Federica 6 11
La cooperativa Biplano mi ha offerto una preziosa crescita professionale, mi ha permesso di maturare competenze grazie anche alla mia innata curiosità e voglia di cambiare e rigenerarmi, mi ha permesso di trattare il tema della salute mentale da parecchi punti di vista e di questo gliene sono grata. In cambio ho sempre dato il mio impegno, la mia professionalità, che si è arricchita anche con altre formazioni, la mia passione , il mio senso del dovere, non ho mai considerato mio ciò che ho coordinato perché ho sempre considerato la cooperativa come un insieme di realtà diverse che si occupano di riabilitazione, con una mission da portare avanti come bene comune e non personale. Cristina Io fisicamente non c’ero più in cooperativa, neppure Rollo e neppure tante altre persone, ma la cooperativa era sempre una presenza nella mia vita. Finché Marino non esce di scena… e allora la Biplano diventa quel luogo doloroso dove i ricordi si fanno troppo forti per essere sopportati… Ma poi la vita fa dei giri stupendi per farci affrontare le cose e ridarci delle possibilità e così mi si ripresenta la Cooperativa e mi chiede di prendermi cura di un pezzettino… Oggi mi ritrovo a prendermi cura di un pezzettone e per me è un onore perché ho la possibilità di guardare tutta la vita e la vitalità che la Cooperativa riesce a generare, ridando il giusto spazio a quella morte, pensando a tutta la passione che Marino metteva in questa cooperativa, a tutto il bene che gli ha voluto. Licia 12
Al mio arrivo ero digiuna di psichiatria e digiuna di cooperativa sociale. Avevo tanta esperienza lavorativa ma in altri ambiti. Dal lavoro con le persone con problemi/patologie psichiatriche ho imparato quanto sia importante giocarsi in prima linea. La relazione di aiuto può avere senso quando è aperto, trasparente e autentica. Bisogna starci con le proprie risorse, i propri limiti e le proprie debolezze. Solo riconoscendo se stessi nell'altro si crea relazione. Petra Avendo lavorato e conosciuto i vari servizi della Cooperativa credo che l’obiettivo e lo scopo sia quello di accogliere persone con delle fragilità e difficoltà e aiutarle ad inserirsi ed integrarsi sul territorio sia a livello sociale che lavorativo nelle diverse modalità che ciascun servizio della cooperativa offre. Tutto questo ha alla base un grande lavoro di collaborazione e cooperazione all’interno di ogni equipe. Nadia 6 13
lo lavoro nella CRM una comunità riabilitativa psichiatrica che vedo come una famiglia allargata dove chi arriva è accolto, aiutato indirizzato, verso una vita indipendente. Daniela Ho deciso di diventare anche socia di Biplano, forse per gioco forse per curiosità non so bene come definirlo ma ti confesso che non è stata un brutta decisione, perché credo che Biplano possa andare avanti per molto e credo anche che ha la possibilità di creare cose belle. Ticiana 14
BIPLANO ... IN NUMERI! I soci I soci sono il cuore della cooperativa: 1)concorrono alla gestione dell' impresa 2)partecipano alla elaborazione di programmi di sviluppo, alle decisioni concernenti le scelte strategiche, nonchè alla loro realizzazione; 3) contribuiscono alla formazione del capitale sociale; mettano a disposizione le proprie capacità professionali Rispetto al 2018 la compagine sociale della cooperativa non ha avuto sostanziali cambiamenti. Sul finire del 2019, al fine di incrementare il numero di soci, è stato realizzato il "percorso per soci ed aspiranti soci" condiviso nella commissione sociale di Ecosviluppo, a cui hanno partecipato 3 lavoratori e 2 soci. La base sociale al 31/12/2019 è composta da 39 unità, di cui 13 lavoratori. 15
I lavoratori Rispetto al 2018, la chiusura di "Cambio", ha pesato sul numero totale dei lavoratori della cooperativa. Come si vede nel grafico sottostante,i lavoratori regolarmente assunti sono pari a 51 unità, mentre collaborano assiduamente con la cooperativa 6 liberi professionisti. In continuità con la storia di Biplano e con la mission della cooperativa, sono inseriti nell'organico 6 lavoratori "svantaggiati". 16
I lavoratori della cooperativa hanno prodotto " Valore" per un totale di ben 53.694,65 ore dedicate alla cura e alla presa in carico delle persone ospiti nei servizi residenziali, all'accompagnamento al lavoro, alla creatività dei nostri laboratori e all'attenzione e al rispetto che si deve a nostra Madre Terra. 17
Il Valore di Biplano e l'impatto positivo che ha sul territorio, non si esaurisce solo nell'incredibile patrimonio delle sue risorse umane: anche nel 2019 la cooperativa ha avviato numerosi tirocini che, come si evidenzia nel grafico sotto, hanno interessato tutti i settori e i servizi della cooperativa. 18
CARTA DEI VALORI Ed è un ideale che parte proprio dall 'essere umano, quello di volere il benessere delle persone più fragili e di pensare al prossimo e non soltanto a se stessi. 6 19
Questa cooperativa nasce per prendersi cura… degli altri, delle relazioni, del territorio e della terra. Cooperativa sociale significa cooperare insieme per accogliere le persone con le loro fragilita' e la sofferenza che cio' comporta 20
In alcuni momenti di questa storia ho temuto che si perdesse la cosa più importante, la memoria delle proprie origini, dei principi fondativi, della scommessa originaria. Fondamentale per noi che i ragazzi che vivono questa esperienza possano confrontarsi con i loro limiti e poter, grazie ad un percorso psicologico e psichiatrico,ripristinare delle capacità di base che li possano far crescere e stare nella società. 21
BIPLANO 20+20 Partendo da una serie di osservazioni e criticità sollevate dai soci, Biplano può individuare nuovi obiettivi futuri da raggiungere: E’ importante ritornare a condividere la cultura teorica e pratica della riabilitazione psichiatrica? Condividere: la linea educativa la cultura organizzativa Vorrei che si riconoscessero le fatiche degli educatori nel gestire le nuove patologie che si stanno affacciando in comunità, come i border. Investire: sul innovazione sulla formazione sul metodo A mio avviso è stato poco monitorato l’intervento educativo, che avrebbe necessitato di un rinnovamento perché la società cambia, perché i disagi cambiano, perché la complessità aumenta. 22
Un’altra cosa che forse manca secondo me è la cooperazione all'interno dei vari settori di Biplano. Migliorare: la comunicazione la collaborazione tra le varie parti della cooperativa Credo che tra le varie parti manchi una comunicazione costante, ci sono occasioni di confronto, ma sembra che spesso non siano chiare le modalità di lavoro di ogni servizio. 23
Uno sguardo sul futuro dei servizi Ora diamo uno sguardo alle proposte future che ogni servizio vuole raggiungere. Settore A La CRM , già nel 2019 ha avviato una riflessione interna alla sua équipe che consiste nell'attuare un cambio di rotta rispetto alle prassi educative che fino ad ora hanno fatto dell comunità un servizio educativo conosciuto e apprezzato dai Servizi invianti. Per il 2020 l'équipe si prepara a due importanti appuntamenti -formazione sulla "Recovery star", strumento elaborato da diversi servizi della Salute Mentale, la cui finalità è quella di supportare l’utente ed il suo operatore di riferimento nella definizione, nel monitoraggio e nella valutazione dei percorsi di cura e riabilitazione; - formazione sulla Cartelle cliniche elettroniche. Inoltre la CRM avvierà una riflessione allargata a tutta la cooperativa riguardo a due temi fondamentali per la crescita del settore e della cooperativa stessa: 1) una nuova mission 2) circolarità dei servizi Il Centro diurno, invece, cercherà di puntare molto sul marketing per poter portare più visibilità al negozio e alla realtà stessa, passando anche attraverso il grosso lavoro che è stato portato avanti dall’agricoltura con la consegna a domicilio che ci ha fatto conoscere molte persone e avere la possibilità di raccontarci come cooperativa. 24
La Residenzialità leggera si impegnerà: -nell'elaborazione della carta del servizio e della presentazione del servizio presso le assistenti sociali e gli psichiatri dei CPS invianti anche per raccogliere i loro bisogni; - nella formazione sulla "Recovery star" Housing Vigano , invece, con il Tavolo di Salute Mentale della Val Cavallina sta pensando di riprodurre il modello Vigano in altre realtà, differenziando l’offerta sia per genere (l’idea sembra indirizzarsi verso un appartamento al femminile) che per numero,magari cambiando la locazione dell’appartamento in un contesto più grande per dare spazio ad altre persone, senza però riprodurre delle comunità in miniatura. 25
Settore B Il settore B ha avviato un tentativo di apertura a nuovi canali di vendita; che nella pratica si traduce nel rapporto con la Cooperativa Areté con cui oggi, stiamo sperimentando una collaborazione sul piano produttivo/operativo confermando quello commerciale già in corso da tempo. L’idea è quella di mettere a disposizione parte del terreno di entrambe le realtà al fine di realizzare delle produzioni comuni e programmate per rispondere a nuove esigenze di mercato che Areté in particolare sta acquisendo. Per far questo verrà creata una squadra composta da un operatore agricolo e un agronomo che si alterneranno in settimana su entrambi i terreni e coordineranno le squadre di lavoro. Il costo degli operatori verrà diviso tra due cooperative. 26
Durante il periodo di chiusura mercati a causa del lockdown, è nato “L’Ortovolante” un’iniziativa a carattere emergenziale per consegnare a domicilio cassette “cieche” di frutta e verdura. Creando in poco tempo la rete clienti e reinventando il sistema organizzativo/logistico siamo riusciti a consegnare tra le 200/300 casse a settimana evitando una notevole perdita economica e di prodotto pronto in campo. Questo servizio è stato tanto apprezzato dai clienti che ci hanno restituito che oltre alle cassette siamo riusciti a consegnare a loro anche pezzi di normalità e vicinanza in questo difficile momento. Nato come esperimento, nel giro di poco ha trovato un nome, un buon giro di clienti, un buon numero di contatti ed è riuscito anche a raccontare della Cooperativa facendo appassionare le persone al progetto che ci sta dietro. Tanti non conoscevano la nostra realtà e sono oggi clienti dei mercati che hanno riaperto. 27
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