Chiesa di San Carlo Borromeo - "Madonna col Bambino" 06 Ottobre 2016 - 15 Gennaio 2017 - AION Private Art Service ...
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06 Ottobre 2016 - 15 Gennaio 2017 Chiesa di San Carlo Borromeo, Via Nassa 26 - Lugano “Madonna col Bambino” di P.P. Rubens 06 ottobre 2016 dalle ore 20.00 presentazione del dipinto interverranno Dott. Sebastiano Prof. Paolo Prof. Stefano Venezia Giansiracusa Puglisi On. Sindaco di Troina Accademia delle Belle Arti Accademia delle Belle Arti (EN) - Italia di Catania / Facoltà di Catania di Architettura di Siracusa intrattenimento musicale a cura di Roberto Albin Viola e violino 2
“Madonna col Bambino”, Peter Paul Rubens , 1617-1618 Olio su tela, 109 x 79,5 cm, ex collezione di Henry Ford II, collezione privata ticinese 3
G razie all’enorme riscon- to riscosso dalla precedente esposi- Borromeo. In seguito all’esposizione ed al successo di critica e visitatori il dipinto venne notato dal sindaco zione del dipinto dei figli di Bernar- di Troina, prima capitale normanna dino Luini, “La Madonna delle Rose in Sicilia, Dott. Sebastiano Venezia, in Trono con San Michele Arcangelo studioso della Controriforma e dal e San Bruno”, molti fedeli, studio- professor Paolo Giansiracusa, ordi- si e amanti dell’arte e della storia si nario di storia dell’arte all’Accademia sono recati nella Chiesa di San Car- delle Belle arti di Catania ed alla fa- lo Borromeo soffermandosi più a coltà di Architettura dell’Università lungo in ammirazione, riflessione e di Siracusa, promotori ed organizza- preghiera, Ciò corrispondeva non tori di una lodevole mostra omaggio solo all’intento originario di chi il a Tiziano Vecellio –prima mostra di dipinto lo aveva ordinato ai Luini ed Tiziano in Sicilia, che sta riscuoten- esposto nella Milano del Cinquecen- do un grande successo di pubblico. to, ma anche a quello specifico della Il dipinto del Luini si trova pertan- Confraternita di san Carlo Borro- to in mostra fino al 15 ottobre 2016 meo. La Confraternita nella sua sto- a Troina, nella Torre Capitania del ria si è sempre distinta oltre che per Museo del Bargello, nell’ambito della le molteplici iniziative caritatevoli quale promuove un discorso sul Ma- anche per aver sempre operato per nierismo. avvicinare i fedeli alla preghiera ed in questo caso la bellezza del dipin- Troina è uno splendido borgo di to di Aurelio (Milano 1530-1593) e grande interesse storico paesaggisti- Giovan Pietro (Milano 1519-1584) co oltre che culturale, nella cui Chie- aveva fatto la sua parte. Allora come sa cattedrale è conservato uno dei oggi, attirando e suscitando meravi- più importanti capolavori della scul- glia nello spettatore, il dipinto pro- tura in argento della Sicilia del Set- muoveva un monito morale, che ben tecento, il Fercolo di San Silvestro. rispecchia le intrecciate vicende dei Purtroppo la stampa nazionale ave- due figli Luini e del vescovo Carlo va acceso i riflettori sul Borgo solo in 5
seguito alle iniziative coraggiose del Come il dipinto dei Fratelli Luini, suo Sindaco Dott. Sebastiano Vene- anche la ‘“Madonna col Bambino’” di zia, che si era coraggiosamente op- Rubens promuove l’immagine della posto con successo a lucrosi interessi Santissima Madre di Dio, orgogliosa mafiosi, guadagnandosi così la stima del suo ruolo e rispettosa della vo- e riconoscenza della popolazione e lontà dello Spirito Santo. della società civile, ma dovendo pa- gare lo scotto di dover vivere sotto Ma lasciamo ora la parola a chi è sta- scorta per le minacce ricevute. to invitato a farlo. Il Dott. Sebastiano Venezia propor- rà durante la serata di presentazione una lettura critica dal titolo “Rubens e la Controriforma: una lettura sto- riografica”, commentando gli influssi della cultura postridentina nell’arte tardo rinascimentale e barocca e del recepimento di tali influssi nella pro- duzione artistica di Rubens. L’impegno della Confraternita di Lugano di offrire ai passanti, agli in- teressati ed ai fedeli un momento di riflessione ed incanto, che poi pos- sa anche idealmente avvicinare alla preghiera, può continuare oggi con rinnovata energia grazie all’esposi- zione di un’importante invenzione pittorica di Peter Paul Rubens, la Madonna col Bambino in piedi. Il dipinto che verrà esposto riprende, dandogli un seguito coerente, il di- scorso legato all’espressione artistica strumento di comunicazione, come voluto dal Concilio di Trento, al qua- le l’operato di san Carlo Borromeo è così strettamente legato. (NB il video del discorso che si terrà in occasione del 6 ottobre 2016 verrà pubblicato sul sito www.aion.ch 6
Paolo Giansiracusa Ordinario di Storia dell’Arte - Accademia di Belle Arti di Catania L’ attenta osservazione di opere analoghe di Giovanni Bellini, nei passi che lo dividono dal sacri- ficio della Croce. Egli non ha peso, si muove senza gravità ed infatti i certamente analizzate durante il sog- suoi piedi sfiorano appena il drap- giorno veneziano, e lo studio della po di lana marrone e il lino bianco luce ambientale di tipo radente vista poggiati sulla balaustra di marmo. a Roma nei dipinti del Caravaggio, Cristo non ha il peso delle creature convinsero P.P. Rubens a rimodulare terrene, è spirito puro e quindi il suo l’archetipo iconografico tradizionale corpo etereo non modifica le pieghe della Madonna col Bambino. È così delle stoffe. Rubens dipinge questa che l’artista fiammingo tolse al Bim- visione surreale con una leggerezza bo il carattere del neonato per con- strutturale e una fluidità pittorica ferirgli l’aspetto, quasi virile, di un che ancora oggi generano stupore. Ercole bambino. Alla stessa maniera I tonalismi cromatici sono d’im- spinse verso il fondo pittorico il vol- pronta veneta e nel passaggio del to di Maria con l’intento preciso di rosso dell’abito di Maria ai volti, e rivelarne alla luce solo la parte uti- persino alle palpebre degli occhi le alla funzione espressiva. L’opera è della Vergine, il pensiero porta a drammatica più di una crocifissione Tiziano e in particolare alle atmo- o una decollazione, infatti il Bimbo sfere tingenti delle opere dei Frari. che guarda fuori dallo spazio iconi- La balaustra divide il sacro dal profa- co ripercorre con lo sguardo la salita no e, lungi dall’essere piano di esposi- verso il Calvario. L’ombra sul volto di zione formale, appare come materia Maria conferma la visione del Bimbo fredda, insensibile alle inaccettabili ed è presagio di uno scenario che ne- accuse, all’ingiusta condanna e alla gli occhi di Gesù è già delineato. Da- sofferenza della Croce. Si direbbe vanti al Dio-Uomo si è aperto l’abisso un inizio della Via Crucis con le luci del tormento che coinvolge l’osserva- inquietanti di una notte imminente. tore, con inquietudine e sgomento. La Vergine alza il braccio sinistro e lo porge al Bimbo per sostenerlo 7
Stefano Puglisi Docente di Antropologia Culturale all’Accademia di Belle Arti di Catania R ubens dipinge con i toni caldi della terra e del fuoco, co- Il colore sfugge infatti ai contorni decisi e si spettina in tessiture vi- branti. È in questo processo creativo struendo, attraverso pennellate velo- che va ricercato l’inizio dei caratteri ci, sensazioni di luce e di vento. Tale stilistici della modernità di cui Ru- metodo caratterizza in particolare bens è , insieme ai veneti e ai napo- gli anni della maturità, quando il di- letani, anticipatore incontrastato. segno strutturale si frantuma nella tempesta del colore vorticoso. Nella Madonna col Bambino della colle- zione Ford si notano i primi segni del suo tipico procedimento tecnico. Dettaglio veste della Madonna Dettaglio drappo ai piedi del Bambino 9
Claudio Metzger AION Private Art Service & Consulting È la prima volta che Ru- bens dipinge una Madonna con La Madonna presenta il Bambino in piedi su una perigliosa balaustra in pietra mentre accenna ai primi Bambino in piedi di carattere marca- passi calpestando il proprio suda- tamente scultoreo, la quale si ricol- rio ed appoggiando la manina su lega al Rinascimento italiano come quella della Madre, che lo sostiene fonte d’ispirazione, in particolare ai ma non trattiene, con consapevole veneziani e soprattutto a Giovanni terrena tristezza e grande orgoglio. Bellini. La scelta e l’accostamento dei colori Dettaglio della manina del Bambino in appoggio 10
nel manto della Madonna, rosso con renzia per la posizione della mano maniche blu e pizzi bianchi è tipica destra della Madonna e del drappo della maturità di Rubens. Origine di bianco che qui, dal braccino sinistro questa creazione è la Madonna con del Bambino, scivola sotto ai suoi Bambino che orna il pannello inter- piedi. no sinistro del trittico dipinto per la vedova di un mercante di Anversa, Di questo soggetto sono note due al- Jan Michelsen. Questo altare è noto tre versioni autonome, oltre a repli- come “Christ à la Paille” (Anversa, che di bottega utilizzate nella fase di Museum voor Schone Konsten) dal studio: una è detta “Madonna Marl- tema del pannello centrale che rap- borough” (Washington D.C., Natio- presenta la Deposizione di Cristo nal Gallery of Art), l’altra “Cumber- sulla paglia. Il pannello di destra land Madonna” (Parigi, collezione mostra San Giovanni Battista, men- privata). tre quello di sinistra la versione de- Per via dell’alta qualità pittorica, finitiva della presente invenzione questa versione è considerata dalla iconografica, che da questa si diffe- critica la migliore. “Christ à la Paille”, Peter Paul Rubens, Pala d’altare, Anversa - Museum voor Schone Konsten Si veda il più recente studio del dipinto in: Bodart, Didier, “Pierre-Paul Rubens et le Habsbourg d’Espagne”, Catalogo dell’Esposizione, Villa Principe Leopoldo, Lugano 2012, a cura di Aion Masterpieces SA e Aion Private Art S.&C. SA 11
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Storia della confraternita di San Carlo Borromeo Davide Adamoli L a confraternita di S. Car- lo, la quinta in ordine di decananza nel 1620 la creazione della nuova compagnia venne ufficializzata dal Nunzio apostolico presente a Luga- del nucleo antico della città di Luga- no. Essa adottò un abito bianco in no, è forse la compagnia devota che tela grezza, con mozzetta rossa, ad meglio ha conservato le tracce della imitazione dell’abito cardinalizio del sua storia, grazie a un archivio par- santo patrono. Due anni più tardi fu ticolarmente ricco e alle successive anche aggregata all’arciconfraternita ricerche di don Isidoro Marcionetti. dei SS. Carlo e Ambrogio di Roma. Essa nacque nel 1618 da una scis- La permanenza a Loreto non si rive- sione interna alla confraternita di lò soddisfacente, dato che le autorità S. Marta. In quell’anno, forse per la borghigiane furono molto attente a difficile convivenza fra la confrater- limitare lo spazio d’azione dei con- nita e le autorità del Borgo nell’allo- fratelli, che pure dotarono la chiesina ra chiesa di S. Maria dell’Ospedale, di un portico coperto da una sala di ben 24 confratelli “s’habsentarono” riunioni e preghiera (1623-35). Visto e decisero di continuare altrove la il forte desiderio di completa auto- loro vita di pietà. Da allora e per ben nomia, i confratelli nel 1639 deci- 24 anni questi confratelli dovettero sero di costruire una propria chiesa trovare un luogo provvisorio in cui nella contrada di Nassa. Trovato un restare fedeli alla loro devozione: terreno adatto, arrivarono a tetto nel dapprima essi scelsero l’oratorio di 1642. A quel momento la chiesa po- S. Pietro a Cassarate (S. Pietro alle teva sembrare una sorta di semplice Erbette), poi quello di S. Eusebio a “capannone”. Per questa ragione ben Fontana (Paradiso). Vista la scomo- presto iniziarono notevoli lavori di dità di queste sedi decisero abba- abbellimento: nel 1644 si costruì la stanza in fretta di orientarsi verso la volta e poco dopo si intraprese una chiesina di Loreto, appena fuori dal ricca decorazione in stucco, i cui co- borgo. Dopo un primo tentativo di sti causarono anche alcuni dissapori riappacificare i confratelli “fuoriu- e difficoltà finanziarie, come atte- sciti” con la confraternita madre, stano le cronache del tempo, stese 13
Cappella Nord, San Carlo in cattedra (1715), Giuseppe Antonio Petrini con dovizia di particolari dall’allora laterali. Queste ultime attestano anche cancelliere Gabriele Gallio. Nel 1659 lo sviluppo di nuove devozioni accanto i confratelli poterono ampliare la loro a quella per S. Carlo. Così nel 1652-56 proprietà acquistando il terreno posto fu acquistata la statua della Madonna dietro la chiesa per edificarvi il coro della Cintura, che nel 1662 portò alla dei confratelli e una grande sacrestia fondazione di una seconda confrater- con alcuni locali annessi. Con il tempo nita (senz’abito) dedicata a questo ti- vennero aggiunti un campanile (1661, tolo mariano. Nel 1722 seguì un’altra poi alzato nel 1757) e alcune cappelle confraternita dedicata alla Madonna 14
Addolorata. A queste si aggiunse una fraternita conobbe un notevole calo compagnia della Dottrina Cristiana, nel reclutamento di nuovi membri, che dal 1679 venne a rafforzare l’of- pur nascendo ancora nuove devo- ferta di insegnamento catechistico zioni (come quella a S. Espedito, poi per i ragazzi e gli uomini di Lugano. interdetta dalla Curia). Essa ebbe Nel Settecento ebbero particolare comunque ancora la forza, negli sviluppo le devozioni a S. Francesco anni dell’immediato dopoguerra, Saverio (a cui si dedicò un altare late- per opporsi ai progetti di mons. Jel- rale) e a S. Nicola da Tolentino. Par- mini, che nel 1946 propose di ven- ticolare rilievo ebbe anche la sottoli- dere la chiesa e usarne il ricavo per neatura della Novena di Natale, con la costruzione del tempio votivo de- appositi libretti a stampa. Proprio la dicato a S. Nicolao a Besso. L’opposi- notevole attività festiva della chiesa zione dei confratelli e di altri fedeli attirò su S. Carlo l’attenzione di molti luganesi fece desistere il presule dai devoti, che valsero alla confraterni- suoi progetti. La confraternita volle ta grande stabilità finanziaria e due comunque aiutare l’edificazione del- grosse eredità (lasciate da Giovan la nuova chiesa vendendo l’area oc- Battista Laghi, 1676, e dal già cappel- cupata dalle cappelle laterali e una lano Giovanni Francesco Scarlioni, parte dei locali sopra la sacrestia. 1703). Questi legati portarono ad aumentare ancora il forte numero di Dagli anni 1960-70 la compagnia messe celebrate. Il forte radicamento devota de facto si ridusse a un ente della confraternita ebbe conseguenze fabbricerale guidato dal priore avv. anche sul numero di confratelli, sta- Lorenzo Gilardoni, che per quasi bile per lungo tempo. La compagnia mezzo secolo ha curato la gestione comprese tanto i rappresentanti delle importanti restauri fin dagli anni grandi famiglie soprattutto mercan- 1960 e poi ancora a fine secolo. Alla tili del borgo (che de facto monopo- scomparsa dello storico priore, nel lizzarono le cariche interne e l’am- 2011, un gruppo di fedeli lugane- ministrazione), quanto molti iscritti si e non solo decise di far ripartire di condizioni modeste, immigrati da la confraternita di S. Carlo, che ha pochi anni a Lugano o residenti fuo- conosciuto un nuovo importante ri borgo (come diversi calderai dalla inizio. La rinnovata compagnia ha Val Colla). La confraternita per mol- anche deciso di rivedere la propria ti membri significava sostegno cari- storica divisa, adottando un man- tativo in vita e in morte e un luogo in tello rosso in luogo dell’antico abito cui si svilupparono intense amicizie. bianco con mantelletta rossa, or- Nel XX secolo, dopo un Ottocento mai dismesso da quasi un secolo. privo di gravi inconvenienti, la con- 15
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Ringraziamenti o Don Claudio Premoli, Commissione diocesana d’arte sacra o Lorenza e Michele Moser o Erica Zugnoni o Sira Waldner e Claudio Metzger o Consorelle e confratelli della Confraternita, in particolare Mauro Martini, vice priore e sagrestano 17
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Con il patrocinio di Consolato Generale d’Italia Lugano In collaborazione con Art Space Lugano 19
Confraternita di San Carlo Borromeo - Lugano 06 Ottobre 2016 - 15 Gennaio 2017 Chiesa di San Carlo Borromeo, Via Nassa 26 - Lugano “Madonna col Bambino” di P.P. Rubens
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