Chiarimenti sui leganti e sulle malte per il Risanamento Conservativo e il Restauro Architettonico
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INFORMAZIONE TECNICA PROFESSIONALE Chiarimenti sui leganti e sulle malte per il Risanamento Conservativo e il Restauro Architettonico
a cura di Prof. Gilberto Quarneti Dr. Gianni Nerobutto Arch.I. Stefano Lancellotti "Su questo delicato argomento è bene chiarire dei punti di fondamentale importanza..."
punto 1 Tutte le malte e gli intonaci che vengono impiegati in un cantiere di Restauro Architettonico e di Risanamento conservativo, vanno sempre certificate a prescindere dai materiali con cui sono composti
punto 2 Tutte le malte che vengono confezionate e preparate nei cantieri (a pie’ di fabbrica) non possono essere certificate né sono in alcun modo certificabili
punto 3 La normativa EN 459-1:2010 CALCI IDRAULICHE NATURALI NHL parla espressamente di “calci da costruzione" , per cui si escluda qualsiasi relazione tra questa norma e il risanamento conservativo o il restauro architettonico, in questa norma non esiste assolutamente nessun cenno a tale riguardo
punto 4 Per le Soprintendenze Italiane vigono le sole indicazioni espresse nella Charta del Restauro di Roma 1883 e successive, quindi le richieste di “malte storiche” o “malte simili alle esistenti”, esclude automaticamente; malte “tradizionali” confezionate in cantiere, malte premiscelate cementizie e malte a base di CALCE IDRAULICA NATURALE NHL
punto 5 Le sole malte utilizzabili per il Restauro architettonico e il risanamento conservativo sono malte ed intonaci formulati con Calce di classe FL di composizione storica, (esenti da cementi, loppe d’altoforno e altre materie improprie), la Calce FL è l’unica elencata nella normativa EN 459-1: 2010 prodotta con contenuto dichiarato .
punto 6 La sola prescrizione da capitolato tipo “a base di calce” non sott’intende alcuna certificazione e non è assolutamente una garanzia di qualità, compatibilità o prestazione.
punto 8 Esiste un altrettanto netta e sostanziale differenza tra produttori di leganti e produttori di malte e intonaci
punto 9 La certificazione della normativa EN 459-1:2010 riguarda esclusivamente i leganti e non le malte o gli intonaci che possono essere confezionate da chiunque, dal colorista all'angolo ai (purtroppo) cinesi
punto 10 I produttori di malte e intonaci possono certificare i prodotti in riferimento alle norme; UNI EN 998-2:2010 - Malte da Muratura UNI EN 998-1:2010 – Malte per intonaci e mai in riferimento alla norma EN 459- 1:2010 che si riferisce solo ai leganti
punto 11 Ciò che va richiesto da progettisti e DDLL, e ciò che fa fede per quanto attiene al contenuto dei materiali predosati da applicare, sono esclusivamente; la scheda tecnico-scientifica , la scheda di sicurezza (che riporti interamente e non parzialmente i componenti), la scheda DOP e le certificazioni a garanzia della reale e verificabile composizione
Curiosità.... ... se un qualsiasi produttore di MALTE/INTONACI acquista del legante NHL (che potrebbe di per sé già essere "allungato" in quanto la normativa non obbliga a dichiararlo) e a questo aggiunge cementi, loppe d’altoforno o altro, potrà continuare a definire quel prodotto “a base di calce idraulica naturale NHL” piazzandolo impropriamente come materiale per il restauro e omettendo il termine “cemento” nella descrizione 65-80% 10-30% dei tecnici non è informato su dei tecnici conosce parte di questi argomenti questi argomenti
Chi intende approfondire questi concetti ci contatti o provi a verificare personalmente le differenze tra le schede tecniche commerciali di materiali commerciali definiti “NHL per muratura” con le rispettive schede di sicurezza, nelle quali si riscontra la presenza di cemento portland tra i componenti, chiaramente dichiarato se grigio, o addirittura mascherato con termini tipo “silice cristallina”, se bianco, grazie alla mancanza, in questo del cromo esavalente
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