CARTOLINE SMARRITE 858/2 di via del Pratello drammaturgia di Paolo Billi

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CARTOLINE SMARRITE
858/2 di via del Pratello
drammaturgia di Paolo Billi

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1 - P relu dio
      reludio

In un corridoio, come un volo disteso di rondine.
Su un muro, un documento:
Disposizione del 1 ottobre 19...
“ I materiali conservati negli archivi dell’ala fronte il vicolo chiuso di ponente,
relativi al Regio Riformatorio, che risultano essere imbrattati di escrementi
d’uccelli, dovranno essere catalogati e immediatamente alienati. Si autorizza alla
predetta operazione, l’incaricato alla posta smarrita.”

2 - P rim a pro me nna
            prome    ade
                       de

Oggi ho sottratto alcuni materiali destinati alla distruzione.
Spero di non essere scoperta. Preferirei non correre rischi.
Da quando sono stata assegnata a questa mansione,
non ho ricevuto controllo alcuno.
Le rondini nidificano nel sottotetto dei corridoi.
Le finestre sono state murate o protette da reti;
le prese d’aria sono chiuse da grate.
Malgrado tutto seguitano a nidificare.
Nel corso dell’ultima bonifica tutti i nidi sono stati rimossi.
E le rondini continuano a volare nei corridoi e imbrattano.

Sono solo sette cartoline
quelle sottratte oggi.
Tutti i giorni, nel chiostro di levante,
là dove stava il cimitero della clausura,
in un’aiuola conca, faccio un piccolo fuoco
delle carte da eliminare.

Sono sporche queste cartoline
di calligrafie incomprensibili.
Cartoline postali del tempo del Duce, con risposta pagata.
30 centesimi, il francobollo.
Indirizzate al Regio Riformatorio Pietro Siciliani di Bologna.

Curiosi e divertenti svarioni:
Allo Spettabile Istituto per I Deficienti Siciliani Bologna.
Al Signor Direttore Pietro Siciliani.

Sono sporche queste cartoline di segni e gesti.
Le sistemo sul tavolo, tutte rivolte col destinatario in vista.
Quindi le riprendo in mazzo.
Sparse nuovamente
mi trovo a interrogarle.
Figure da interpretare
come tavolette incise .
Riordino veloce il mazzo.
Mescolo e sistemo, davanti a me.

La prima: LA RUGA.
Di rosso le scritte.
Tutta sbilenca a destra.
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Come segnata di nascosto, ma in fretta.
“Campobasso 3/agosto/1932
Caro compagno mi fai sapere cosa si fa là. Credo che ci verrò anche io ma non so
ancora; per questo informami bene. Saluti affezionatissimi da tuo compagno
Antonio.”

La seconda: IL PROFESSORE.
Di pennino.
Lettere ampie ornate,
in stile borbonico.
“ Spettabile Amministrazione dell’Istituto,
Pregala vivamente farmi mandare il regolamento di codesto Istituto e di volermi
indicare se vi sono posti liberi. Pregala di tenermi presente quando se ne renderà
libero qualcuno.”

Terza: IL SALVATORE.
Scritta fitta, regolare, secca.
Su cartoncino grigio.
“ Egregio Signor Direttore,
ho saputo di recente che un certo Salvatore è stato rinchiuso in codesto
riformatorio; tale notizia mi ha rattristato molto poiché questo ragazzo è un essere
pericoloso e pernicioso e fu quello che trascinò nel vortice del precipizio mio figlio
istruendolo al mal fare, facendo lui da maestro.”

Quarta: IL GAGLIARDETTO.
Cartolina con foto delle opere del Regime.
Veduta delle case coloniche di Littoria.
“Al Gentilissimo signorino, Mitaritonna.
Dalla camicia nera Salvatore C, 13 legione, 618 batteria, Livorno.
Caro Silvio, trovo piacere di darti le mie notizie facendoti saper che sto bene. Ti
chiedo scusa del mio ritardo, ma causa è che sono molto occupato nei miei servizi.”

Quinta: IL VELIERO .
Scritta a matita.
Con righe tracciate, per andar dritti.
“Pola. Caro Vittorio, ti scrivo queste poche righe per farti sapere che sono stato
preso in marina e che mi trovo molto bene. Non ho altro da dirti. Saluti a tutti i
compagni e a tutti i superiori, saluti a te …”

Sesta: LA RECLAME. Crema Sutter.
Per calzature di lusso, di tutti i colori.
“ Firenze 9/dicembre/1931.
Caro Signor Direttore, sono molto felice di essere assieme alla mia famiglia… la
mia mamma dopo avere molto pianto ora è contenta perché mi trovo accanto a lei,
io ringrazio lei che mi ha fatto uscire di lì dentro. Ora sto cercando lavoro … ma
c’è di molta disoccupazione …”
Settima…

I riformatori non erano carceri?
ma istituti di correzione paterna per giovani discoli
“quando il padre non riesce frenare i traviamenti del figlio”
oppure istituti di educazione correzionale
“quando il minore è privo di genitori
e abbandonato alla mendicità o al meretricio”.

Un regolamento prevedeva:

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Art. 80 “All’entrata i nuovi ammessi sono subito presentati al Direttore e
all’Istitutore, e previ gli atti di pulizia, indossano l’abito uniforme e passano in
cella di isolamento.”
Art. 81 “La segregazione dura ordinariamente otto giorni e può essere protratta
fino a quindici…”
Art. 81“La segregazione dura ordinariamente otto giorni e …”
Art. 81 “ La segregazione…”
Art. 81 “ La segregazione…”

3 - Alle m and
           andee

Come una rondine che costruisce il nido.

4 - Sec ond
        ondaa pprom
                rom ena de
                    enade

Lavoro giorno e notte, così mi resta molto tempo libero
per chiedere allo scaffale in alto se apprezza il mio lavoro,
alle tubature dell’acqua che corrono sulla parete
quando cominceranno a sudare.
Sono spesso in compagnia di voci smarrite,
che si rincorrono senza soste e senza ragioni.
Domandano notizie.
S’affannano per notizie.
Si perdono nell’attesa.
Pregano una risposta.
Preferisco non interrogarmi su tutti questi silenzi.

“Gentilissimo Direttore
 mi scuserà, sono 40 giorni che non ho notizie di mio figlio. Spero non sarà niente
di male e starà bene…”

“….da parecchio tempo non godo notizie del bambino Florindo, mio nipote, e
rivolgo a lei i miei più alti ringraziamenti qualora Ella trovassi nella possibilità di
rispondermi.”

“ Nell’attesa di saper notizie la ringrazio.
P.S. Il detto che io chiamo nipote non mi è poi parente nemmeno, perché è figlio
della figlia della prima moglie di mio marito. Io vivo miseramente e non so come
fare per tirar avanti la vita.”

“Signora,
suo figlio è dolente perché da molto tempo non riceve sue notizie. Il ragazzo gode
buona salute, ma ha bisogno di essere spronato a comportarsi meglio …”

“Egregio Signore
Mi pregio avvertila che tra giorni suo figlio sarà accompagnato a casa perché
prosciolto per deficienza psichica, non potendo il giovane beneficiare
dell’insegnamento di quest’istituto, dato il suo stato anormale. Saluti.”

Preferirei non sentire più queste voci?
Preferirei portarle e bruciarle dentro?
Come incenso? alla memoria?

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“La ringrazio per il gentile pensiero che ha avuto di chiedere nostre notizie per
suggerirle al mio figliolo… posso assicurarle che sempre abbiamo scritto o lettere
o cartoline, e mi meraviglia moltissimo come si possano smarrire…”

Io addetta alle posta smarrita
rubo cartoline per smarrirmi a mia volta?

“ Non so se la mia lettera del 3 luglio, contenente anche i francobolli per la
risposta, sia andata smarrita: nulla avendo ricevuto, non si potè assumere in prova
l’ex alunno…”

… La riverisco e ringrazio anticipatamente, m’inchino…

5 - Courante
    Cou ran te

Come una rondine in equilibrio su un cavo.

6 - T erza prome
           pro me nad
                  n adee

Sarò puntuale nella scelta, senza esitazione.
Le rondini continuano a imbrattare.
Io continuo a segnare, separare, bruciare.
Preferirei non alimentare la mia curiosità
d’incantarmi nei fatti altrui.
Oggi ho salvato altre sette cartoline.
Mi meravigliano e si fanno manipolare.
Ho costruito un carteggio impossibile:

“ Bebe, ti scrivo questa presente per farti sapere che da quando te ne ai andato, non
mi pensi più, forse ti hai dimenticato del tuo amato Lucio. Perché questo silenzio?

Fammi sapere se hai andato a Sarno a vedere qualche partita di pallone contro il
Savoia. Fammi sapere se ci ai andato o devi ancora andare colla bicicletta tu e tuo
compagno...Tu ai dimenticato di me del tuo caro….Scrivimi subito. Il tuo amico
Lucio”

“ Caro Lucio …
Ricordati che ciò che io dissi deve essere; sono due settimane che mi diverto e di te
non mi posso dimenticare, ti ho voluto tanto bene che non mi dimenticherò mai. Un
giorno ci potremo riabbracciare…”

“Caro Bebe, rispondo alla tua desiderata cartolina, mi godo che tu stai bene come
pure posso dirti di me, amico caro, non dimenticare di quello che parlammo e non
dimenticarti di me come io non dimenticherò mai del tuo nome, fammi sapere ...”

“ Lucio…In poche parole comportati da vero modello, ed allora farai felice babbo
tuo e mamma tua che ti vogliono tanto bene. Rileggi spesso le lettere scritte da tuo
padre che ti faranno molto del bene.

 A Natale farò visita alla tua famiglia ed allora… spera. Saluti distinti ai tuoi
superiori e al buon direttore…”

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“ Caro Bebe… ti scrivo questa presente per farti sapere che io non mi dimentico
mai di te… Pensami sempre e non dimenticarti mai di un amico sincero e leale che
ti ha voluto sempre bene. ”

“ Caro Lucio… non ti ho potuto scriverti prima, ora ho avuto l’occasione. Ti faccio
sapere che qui a Venezia si sta molto bene… Lucio come mai questo silenzio?

Perché non scrivi, quando ricevi la mia cartolina rispondi subito. Lucio mi fai il
piacere di salutare il mio maestro.

Lucio ti saluto e dai un saluto a Elli. Lucio io sono il tuo amico Bebe. Lucio io non
mi scordo mai, hai capito? Lucio ti saluto…”

7 - SSaraban
      araba nde
             de

Come una rondine che vola scartando ora a destra ora a sinistra.

8 - Q uarta
      u arta prome nade

Da quando sono qui,
non mi ero mai accorta di una lapide nel chiostro di levante:

“Sia l’asilo luogo di protezione e insieme organismo di risanamento morale,
esplicante l’opera sua mercè prudente, oculata terapeutica educativa, la quale
confortando lo spirito e l’intelletto, crei una equilibrata coscienza e a gradi, a
piccoli passi, conduca alla rigenerazione. Alessandro Doria”

Preferisco fermarmi al muro che sta difronte.
Mi sfiorano le rondini.
Al muro ho inchiodato le cartoline rubate oggi.
Non le sopporto più!
Ho inchiodato umili gesti di madri.

“ Susa, 4/dicembre/1927
Egregio Signor Direttore del Regio Riformatorio, il 5 ottobre 1927 ho spedito un
vaglia postale di L. 300, dico trecento, per il pupillo Livio. Non so se le avrà
ricevute, ma non ho nessuna notizia. Io credeva tale versamento fosse per la retta
dei prossimi mesi … Attendo istruzioni …”

“Spezia li 7 / maggio / 1927.
Illustrissimo Signor Direttore, mi perdonerà nel ritardo… Ma non creda che io sia
stata trascurata, perché in attesa di ritirare della moneta per poter eseguire il mio
dovere, a risarcire i danni di mio figlio. Ella dovrà avere pazienza, io sono vedova
…”

“Egregio signor Direttore,
ho ricevuto la sua cartolina, ove mi fa conoscere l’errore fatto nel mandare a mio
figlio le L. 5. Le lire cinque sono state spedite a mio figlio perché come ad un
cuore di madre, credo non si negherà di fargli fare una fotografia, affinché possa
almeno vederlo in carta…”

Non ne voglio più sapere.
Brucio tutto.

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9 - M inue
      in ue tto

Come una rondine, sola.

10 - Q uinta p rom ena de

Le cartoline mi seducono?
Riprendono il gioco? lo conducono?
Difficile opporsi.
Si fanno sottrarre al fuoco?
Si assicurano un avvenire?

Sparse sul tavolo le carte di oggi.
Mescolo il mazzo.
Mi ostino a comporre un disegno.
Ascolto i suoni.
Preferirei di no, ma mi confondo nei gesti.
Una carta copre l’altra.
L’una rincorre l’altra.
Giro la carta e gira la giostra.
Un ritaglio di giornale,
segnato con una matita rossa:

“Il 25 maggio, favoriti da un cielo primaverile, gli alunni dell’Istituto
accompagnati dal Direttore, dal segretario e da alcuni funzionari del personale
d’educazione, effettuarono la passeggiata mensile, recandosi nel vicino comune di
Rastignano.”

“Caro mio figlio,
ricevetti la tua cartolina nella quale ti lagni che io ti abbia trascurato a
scriverti…Mi meraviglio. Ti sembra che io ti dimentichi? Leggo per la seconda
volta che vorresti ritornare in famiglia … Chi ti consiglia a queste idee pazze?
Dovrai metterti in testa che uscirai da questo Istituto allorquando avrai conseguito
almeno la licenza elementare e buona pratica nel mestiere…. e tienimi allegra e
contenta senza le tue lagnanze.”

“In pieno assetto di marcia, preceduti dal corpo musicale, gli alunni dell’Istituto
attraversarono nell’andata e nel ritorno la città di Bologna. Giunti a Rastignano,
dopo un breve riposo, la musica eseguì scelte sinfonie sotto la direzione del
Maestro Lino Carratelli, riscuotendo calorosi applausi dagli astanti.”

“Cara mamma
sappi che ho fatto l’esame … però quello che mi dispiace è quello che m’avevi
promesso di tenermi qui un anno….. invece ho fatto tre anni e mezzo al Turazza e
un anno qui che fa quattro e tu non pensi ancora di farmi vivere a casa dopotutto
che male ho fatto io?… dovrò venire fuori un giorno, ma allora verrò fuori non per
venirti a bracciare ma bensì per andarmene e non mi vedrai mai più.”

“Sotto la direzione del maestro di ginnastica, ed alla presenza di molto pubblico,
alcuni alunni diedero un saggio di ginnastica, la cui perfetta esecuzione suscitò
viva ammirazione. Il ritorno si compì nel massimo ordine e in tutti rimase il
gradito ricordo della bella passeggiata.”

“ Cara mamma

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quando verrò a casa ti troverai bene lavorerò perché sappi che sono cresciuto molto
e saremo felici, se invece non mantieni la tua promessa ci troveremo male… Bada
bene …”

11 - Bossan ov a
Come una rondine, persa in un lungo corridoio.

12 - Sesta prome nad e

Le rondini volano.
Questa è la mia storia.

E’stato alzato al centro del Cortile Maggiore
Un gran palo di legno,
tutto in addobbi,
come un trofeo in memoria … delle lepri in salmì!
Il palo è lucido di grasso.
I ragazzi del Regio Riformatorio sono ordinati in squadre disposte tutt’intorno.

Una rondine si è posata in cima al palo
e guardo giù, tra
le corna di un capriolo,
le orecchie e il lombo di tre conigli,
il fegato e i rognoni di cinque agnelli,
una fiasca di aceto, foglie d’alloro.
Salamele, carne secca e sanguinacci.
Un battilardo, una padella bucata e uno spiedo,
e quattro magnifiche lepri!
E a corona, quante cartoline appese a fili colorati!

Questa è indirizzata a me…
“Illustrissima Signora.
io scrivo a voi perché ho saputo da un vostro vicino che siete una brava signora e
grande benefattrice, e io non sapendo a chi scrivere incomincio da adesso a scrivere
sempre a voi perché i miei genitori mi hanno abbandonato, è da sei anni e mezzo
che sono qui ricoverato… e adesso ho sedici anni. Minore Martellaci Mario.”

Ti rispondo, giovinetto Martellaci…
Mi dispiace per te ma non sono una grande benefattrice…

“Illustrissima Signora.
Io a voi non vi conosco e neanche voi a me, ma non fa niente ci potremo conoscere
un giorno, non si sa mai, e vi prego di farmi stare contento con le vostre buone
notizie. Voi per me siete come una mamma e vi sarò forse riconoscente se mi farete
stare allegro mandandomi vostre notizie. Minore Martellaci Mario.”

Al giovinetto Martellaci, siete sfrontato!
“Ieri ti ho spedito due Corriere dei Piccoli; oggi Il Balilla.
Fammi sapere qual è il giornaletto che ti piace di più…
Dimmi, Topolino è permesso entrare in codesta Regia Casa?”

Ecco, vengono lette le regole della gara:
cinque minuti di tempo a disposizione per arrampicarsi;

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ogni squadra è composta da tre campioni,
giovinotti robusti, forti e agili;
ogni squadra al termine della prova
deve ingrassare il palo.

Quest’anno la direzione ha recuperato solo del grasso rancido.
Quanto puzza!

Martellaci!

All’improvviso…
Tutti all’assalto della cuccagna!
E’ una rivolta?
O una splendida e magnifica festa di maggio?

Io mi alzo in volo.

Martellacci, hai mai volato?

Non è cuccagna quel che oggi vedi:
non hanno più zampe queste lepri impiccate
né sangue che scorre
né il sogno di una corsa.

Ogni cosa continua
ogni cosa alle nostre spalle sopravanza
ogni cosa si volta a guardarci, ci interroga.

In alto, più in alto!

Ma tu, Martellacci,
dove mai hai volato?
Che terra han sollevato i tuoi piedi,
Polvere nel tempo che scorre.

In alto, più in alto!

Nella via del Pratello stanno arrivando
agenti, direttore e guardie.

Quelli sì che sono uomini
guardali!
Alti, impettiti ed armati
premono alle porte ed ai cancelli
a riscuotere la loro parte di gloria.
Strana legge ghignante!

Via! via! Verso un altro cielo!

Mi sono spesso domandata
da dove venga la dolcezza e il bene…

13 - Giga

Una rondine.
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