La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
La Caldaia a Dissociazione Ionica La dissociazione Ionica è un fenomeno di fisica molecolare scoperto casualmente nel 1.878 da un botanico scozzese di nome Robert Brown. Venne in seguito spiegato in maniera scientifica da Albert Einstein nel 1.927. Le prime applicazioni pratiche di questo fenomeno fisico ,le vedremo negli anni 50 da parte di ingegneri della marina militare Russa che lo adottarono per trasferire il calore all’interno dei sommergibili nucleari. La scelta di questa soluzione fu dettata dal fatto di avere a bordo energia elettrica in grande quantità , ma avevano anche calore in grande quantità ( Vapore surriscaldato), quindi perché non utilizzare questo calore?. Il problema consisteva nel trasferire il calore nei luoghi dove serviva, in quanto occorreva attraversare lunghi percorsi in spazi tortuosi ed angusti tipici dei sommergibili. Era più semplice e sicuro generare il calore là dove serviva, tramite celle Ioniche e trasferire l’energia primaria tramite cavi elettrici anziché trasferirla con il classico sistema idronico composto da tubi pompe ecc. La soluzione si presentava migliore sotto ogni aspetto, meno peso , meno dispersione termica ,ottima diversificazione di rischio , meno costi di impianto , e più efficienza. La cella ionica inoltre lavora bene anche se non è a ”Bolla” in piano per intenderci , e senza il supporto di ossigeno o aria ,quindi adatta per usi particolarmente gravosi, fu in seguito adottata anche sulle Navi e sulla stazione spaziale MIR. Verso la fine degli anni 80 questa tecnologia venne resa disponibile anche per applicazioni civili e si diffuse in tutti i paesi dell’allora Unione Sovietica. Solo di recente si sente parlare di questo prodotto anche in Italia ,ma viene ancora visto da molti con diffidenza ed occhio critico. 1
Circa 6 anni fa ci imbattemmo casualmente in questo prodotto , e ne rimasi subito incuriosito, tanto da acquistarne una , testarla smontarla, analizzarla ,modificarla ecc., ad ogni test la nostra curiosità aumentava sempre di più, e decidemmo di andare a trovare di persona alcuni costruttori situati , in Russia, Ucraina, Slovenia, Serbia, e Lettonia. Alcuni di questi erano costruttori delle sole celle ioniche, quindi il cuore della caldaia, e producevano anche il liquido termo attivo che è parte integrante della caldaia. Abbiamo acquisito ulteriori preziose conoscenze ed acquistammo la materia prima necessaria per costruire in proprio le prime Caldaie Ioniche . Ora tutte le parti compresa la cella ionica ed liquido primario è di nostra produzione. Abbiamo installato e testato le nostre caldaie sia in versione monofase che trifase in diverse applicazioni, sia domestiche che industriali, questi test sono durati oltre tre anni e ci hanno fornito ulteriori informazioni , che ci hanno permesso di migliorare ulteriormente il nostro prodotto che tuttora è in fase di sviluppo. Principio di funzionamento Tutto parte da una giusta miscela di vari componenti diluiti in acqua distillata ed inseriti in un cilindro che deve avere una sua precisa dimensione ( Cilindrata), la somma delle caratteristiche di questi due componenti ( Liquido Termo attivo e cilindrata) determineranno la potenza termica raggiungibile, ma occorre un terzo elemento, l’energia elettrica, ed anche questa componente a seconda la sua tensione ( 220 V. o 380 V.) determinerà la potenza termica raggiungibile ,quindi cambierà l’assorbimento elettrico ( Amper) e di conseguenza la potenza in Kw. Quindi riassumendo i componenti che determineranno la potenza termica sono, (caratteristiche del Liquido, cilindrata, tensione ), questo cilindro contiene al suo interno dei particolari elettrodi : Anodo e Katodo che hanno delle loro particolari caratteristiche ,di forma, dimensione ,e materiale, l’insieme di tutto questo lo Chiameremo Cella Ionica Questa cella, ha un ingresso ed un uscita ,che permette la circolazione del liquido nel suo interno, ad una determinata ( Portata) tramite una pompa di circolazione. 2
Questo liquido attraversando la cella Ionica si surriscalderà immediatamente, arrivando a temperature molto elevate, per poi cedere questo calore tramite uno scambiatore di calore ad un circuito secondario contenente comune acqua che sarà poi il circuito di utilizzo. Lo scambiatore di calore avrà anche il compito di separare i due fluidi. . Fig.1 Fig.2 Fig.3 Nella Fig. 1 vediamo come si presenta una cella Ionica Nella Fig.2 la vediamo in trasparenza Nella Fig.3 Vediamo il circuito primario della caldaia Ionica 3
Le celle Ioniche si possono installare anche in parallelo, in questo caso si sommeranno le singole potenze. Sopra vediamo Una Centrale termica da 100 Kw con tre celle trifase in parallelo. Vediamo ora come si crea il calore. La miscela Termo attiva una volta attraversata dall’energia elettrica provoca il fenomeno della dissociazione Ionica ,che consiste nella trasmutazione di ioni positivi con ioni negativi contenuti negli atomi della miscela, questo avviene alla velocità della luce di ben 260.000 km. al secondo, questa reazione porterà immediatamente il liquido a temperature molto elevate, al di sopra della soglia termostatica fissata. Questo comporterà un modo di funzionamento a STEP, ad impulsi, infatti la cella assorbirà energia elettrica in tempi stretti , e rilascerà energia termica in modo continuativo in tempi più lunghi , tanto che la temperatura continuerà a salire sopra la soglia termostatica anche a cella spenta. Possiamo comprendere meglio questo concetto analizzando il grafico di Fig. 5 nel quale si evidenziano i tempi di ON e quelli di OFF, ed i tempi di rilascio di energia termica nel tempo. Questo è dovuto ad una inerzia data dalla ionizzazione che continua a produrre calore attivo anche quando la cella non viene alimentata da energia elettrica, lo possiamo paragonare ad un volano termico inerziale. 4
Fig. Nr 5 Grafico andamento dei consumi elettrici e della produzione del calore Nel grafico sopra evidenziamo i tempi di consumo elettrico ( Color verde) ed i tempi del rilascio del calore (colore giallo). Lo spazio di color celeste è l’andamento termico mentre la cella è accesa ed assorbe energia elettrica, quello di color rosso è l’andamento termico quando la cella è spenta , il totale di erogazione termica è la somma dei 2 andamenti, rosso + celeste. Questa situazione si verifica solo quando la caldaia Ionica è a regime, e se è ben dimensionata all’utilizzo che se ne fa. Nel grafico infatti prendiamo in considerazione solo il picco dai 57° ai 63°, ma prima dobbiamo arrivarci alla soglia termostatica, e questo ci fa abbassare la media del rendimento. 5
Fig. Nr.6 Nella Fig. Nr.6 Vediamo l’andamento dei consumi elettrici partendo dalla caldaia spenta. E notiamo il tempo (Color verde) che occorre per mandare la caldaia a regime. Inizialmente, quando il liquido termo attivo nel circuito è ancora freddo ,la salita della temperatura è molto lenta, per poi iniziare a correre con l’aumentare della temperatura. Questo è dovuto al fatto che il liquido cambia le sue proprietà di conducibilità elettrica all’aumentare della sua temperatura, più è caldo e più aumenta la sua conducibilità elettrica e di conseguenza la potenza erogata , entrerà a regime solo dopo i 55° sino ad allora il rendimento è del 99%, e questo unito ad altri fattori di dispersione termica abbasseranno la media del rendimento totale ad un coefficiente di resa che va da 1,5 sino 2 a seconda delle potenze in gioco. Dai nostri test, abbiamo evidenziato un maggior rendimento su potenze importanti dai 10 ai 50 Kw , ma soprattutto quando la caldaia è ben dimensionata all’impianto. Questo è dato dal fatto che il massimo della resa la Cella Ionica lo esprime quando avviene la modulazione che vediamo nella fig. 5 dove si ottiene un effetto di “over Unit”, e più alta sarà la temperatura termostatica maggiore sarà l’inerzia termica provocata Con il risultato che in 60 minuti di funzionamento attivo, abbiamo prelevato energia per soli 30 minuti ed anche meno, in diversi casi siamo arrivati a 20 minuti. 6
Se la potenza della Cella è sottodimensionata rispetto alla potenza richiesta ,questo fenomeno non avviene, o avviene in maniera ridotta ed il rendimento in questo caso si ridimensiona, ed è appunto per questa sua criticità che ci sono delle perplessità su questo prodotto. Un altro fattore che sicuramente non agevola la diffusione di questa tecnologia qui in Italia è l’elevato costo dell’energia elettrica e le taglie di contatore disponibili per uso domestico troppo piccole Se la Caldaia Ionica è ben dimensionata in un ora produce 10 Kw termici e ne consuma 5, quindi il suo rendimento è del 200% oppure COP 2. Comunque nei prossimi esempi formulati nelle Tabelle comparative adotteremo per la caldaia ionica un COP medio di 1,5, e per le pompe di Calore un COP di 3,5 La potenza elettrica di contatore più diffuso in Italia è di 3 Kw in monofase ,al massimo possiamo ottenere 6 Kw, con costi fissi superiori, se poi andiamo su forniture trifase i costi fissi aumentano ancora, il costo al kw , da Noi varia dai 22 ai 40 cent al Kw. a seconda del tipo di contratto e fornitura. Se andiamo a vedere in altri paesi le cose stanno diversamente. In Francia e Germania per esempio la fornitura di energia domestica è di 11 Kw, in Canada è di 30 Kw, se poi andiamo a vedere il costo al Kw in altri paesi, siamo sempre intorno i 10 Cent al Kw, in Albania costa 8 cent Kw. Quindi da noi ( per usi domestici) l’energia elettrica costa molto e ce ne danno poca, ed è questo fattore che penalizza centrali termiche elettriche con basso coefficiente di resa con COP di 1 o massimo 2 come nel nostro caso. Una Pompa di Calore con resa del 350% ( COP 3,5 ) se ci consuma 3 Kw di energia elettrica in un’ora ci produce immediatamente 10,5 Kw termici, quindi l’energia viene moltiplicata x 3,5 La cella Ionica invece lavora su un altro principio che è questo : Per produrre 10 Kw di energia termica in un’ora, deve avere a disposizione 10 Kw di energia elettrica, ma ne preleverà solo 5 Kw in un’ora. Quindi la differenza sostanziale tra le due tecnologie è l’impegno di energia elettrica che nel caso della cella Ionica è oltre il triplo, rispetto la pompa di calore , ma il rapporto di efficienza tra loro è solo del 40% inferiore , e questo Gap a sfavore della 7
cella ionica si ridurrà di molto a temperature esterne vicino allo lo Zero, per poi diventare più conveniente quando avremo delle temperature esterne sotto lo Zero. Un possibile aiuto ci viene sicuramente dal Fotovoltaico in quanto ci consente di produrre energia elettrica in proprio, ma con la sua discontinuità di produzione, non possiamo contare molto sul suo aiuto per applicazioni di riscaldamento elettrico. Nel cuore dell’inverno quando si usano gli impianti di riscaldamento elettrico, avremo il fotovoltaico che produrrà un terzo della sua potenza di picco e per meno ore, quindi l’efficienza la dobbiamo andare a trovare altrove. Caratteristiche della Caldaia Ionica Produzione termica maggiore dell’energia elettrica impegnata. Non produce calcio nel circuito primario, mantenendo inalterata nel tempo la sua resa termica. Non si brucia mai, può lavorare per anni ininterrottamente. Ha un ingombro molto contenuto. Non produce nessun rumore (Zero decibel). Non ha una unità esterna. No canne fumarie. No metano. No libretto impianto. Può raggiungere temperature anche di 90°. La sua resa è costante anche a temperature esterne di -30°. Non immette nel’ ambiente nessun tipo di inquinamento. Dialoga con il fotovoltaico, quinti è un prodotto veramente Green. Adatta per l’accumulo termico da Fotovoltaico Fuori dalle normative dei vigili del fuoco. 8
Analisi di confronto con altre tecnologie Analizziamo ora le rese termiche per unità espresse da diverse fonti di energia per fare poi una comparazione di costi di esercizio annuo , di una famiglia tipo . Tabella 1: resa termica per unità espressa in Kw Combustibile U.M rendimento medio Potere calorifico inferiore Generatore ( Kwh)*UM Metano mc 95% Kw 9,1 GPL 1-litro 95% Kw 6.6 Gasolio 1-litro 90% Kw 8,89 Energia Elettrica 1-Kw 100% Kw 1,0 I prezzi unitari dei vari combustibili sono estremamente variabili specialmente quelli del GPL e del Gasolio in base alle regioni, e all’andamento del mercato. In questa nostra analisi comparativa abbiamo preso dei prezzi indicativi ma realistici fissati ad oggi 01-02-2019 presi nella mia zona. Quindi a seconda in che data si legga questo articolo occorre rifare tutti conti in base le nuove quotazioni. La variabilità dei prezzi è un altro problema di incertezza e di stress per le famiglie. Facciamo ora un esempio pratico di una famiglia tipo di 4 persone su un appartamento di 110 m² dotato di termosifoni, classe energetica C che per uso domestico consuma 12.000 kw./anno di energia termica. Tabella 2: analisi comparativa Costi annui con differenti fonti energetiche Prod. termica combustibile consumo annuo PZ.Un. costo annuo 12.000 Kw Metano m3 1.318 € 1,00 € 1.318 12.000 Kw GPL Lt. 1.818 € 1,35 € 2.454 12.000 Kw Gasolio Lt. 1.349 € 1,38 € 1.861 12.000Kw En.Elettrica Kw.12.000 € 0.22 € 2.640 9
Facciamo ora una comparazione con sistemi elettrici di riscaldamento, ma prima dobbiamo illustrare le rese termiche di questi tre prodotti. Le rese sono espresse in C.O.P. ( Coefficent off performance ) cioè il coefficiente di trasformazione di energia elettrica in termica , Per Caldaia Elettrica intendiamo quella con la resistenza elettrica. Tabella 3: resa termica Sistema C.O.P. Costo al Kw Unità di misura Resa termica Pompa di calore 3,5 0,22 € 1- Kw elettrico 3,50 Kw Caldaia ionica 1,5 0,22 € 1-Kw elettrico 1,50 Kw Caldaia elettrica 1 0,22 € 1-Kw elettrico 1,00 Kw Tabella 4: analisi comparativa centrali elettriche Produzione termica Sistema Consumo tot. Kw Costo annuo 12.000 Pompa di calore 3.428 € 754,16 12.000 Caldaia ionica 8.000 € 1.760,00 12.000 Caldaia elettrica 12.000 € 2.640,00 In questo calcolo abbiamo considerato il costo dell’energia elettrica a 0,22 € al Kw, ma salta subito all’ occhio il basso costo di esercizio della pompa di calore e l’elevato costo della caldaia elettrica. In questo caso la resa è certa non ci sono variabili di dispersione termica nei fumi di scarico in quanto non cè combustione ma c’è una sola variabile, il COP della pompa di calore, infatti il COP varia in base la temperatura esterna , il 100% del COP lo abbiamo ad una temperatura esterna di +8 C° quindi il valore di 3,5 è un cop medio ma destinato a scendere con lo scendere della temperatura esterna. Tabella 5: analisi comparativa finale Sistema Combustibile produz. annua Kw. Costo d'esercizio Pompa di calore Elettricità 12.000 € 754,16 Caldaia Metano 12.000 € 1.318,00 Caldaia ionica Elettricità 12.000 € 1.760,00 Caldaia Gasolio 12.000 € 1.861,00 Caldaia GPL 12.000 € 2.454,00 Cald. elettrica Elettricità 12.000 € 2.640,00 10
Analizzando la tabella 5 e guardando il costo di esercizio annuo, il sistema più conveniente è senza dubbio l'impianto a Pompa di Calore, seguita dalla caldaia a metano ed a seguire la caldaia Ionica che risulterà più conveniente rispetto al GPL al gasolio ed alla Caldaia con resistenza elettrica. Ma questa analisi comparativa è solo teorica perché abbiamo considerato prezzi per unità di combustibile che spesso nella realtà sono superiori , specialmente per il gasolio ed il GPL. In’ oltre abbiamo considerato un’efficienza del generatore del 90/95% che nella realtà è sempre inferiore, specialmente su vecchie centrali termiche. Oggi il grosso del mercato è sostituire vecchie caldaie su impianti esistenti. Le situazioni reali che ci troveremo di fronte quando ci viene richiesto di effettuare riqualificazioni energetiche di vecchie centrali termiche, installate 20 o 30 anni prima , a Gasolio o Gpl ma anche a metano, generalmente sono queste. Troviamo le caldaie spesso posizionate molto lontano dall’impianto radiante con linee idrauliche generalmente non coibentate o con la coibentazione che cade a pezzi, con un 20% di dispersioni solo della caldaia ed un altro 20% di dispersioni delle linee idrauliche, con il risultato che del potere termico nominale del combustibile adottato, ne arrivi all’impianto radiante solo il 60% quando va bene Quindi quando detto sulle tabelle comparative sopra è solo un’ipotesi, perché nella realtà avremo spesso, valori peggiori. Ora se adottiamo una nuova centrale termica elettrica, che ci svincola dalla canna fumaria e ci consenta di portare la centrale termica nei pressi dell’impianto radiante, solo questo ci procurerà un risparmio dei costi gestionali notevole, che uniti al maggior rendimento della tecnologia adottata può portare a riduzioni dei costi di esercizio anche del 70%, quindi non bisogna solo parlare di COP che sicuramente è importante , ma occorre parlare anche di efficienza totale dell’impianto. 11
Applicazioni della Caldaia Ionica Un buon utilizzo della Caldaia Ionica è quella di farla lavorare in simbiosi con una pompa di calore, creando un impianto ibrido dove verranno evidenziati i pregi delle due tecnologie. Considerando che una pompa di calore ha un COP elevato, ma ha anche dei limiti di temperatura massima raggiungibili , specialmente quando la temperatura esterna scende sotto determinati valori è interessante far lavorare in cascata le due tecnologie, in modo che si sfrutti al massimo le loro caratteristiche migliori. Facciamo un esempio per comprendere meglio. Se per ipotesi dobbiamo sostituire una caldaia a GPL o Gasolio su un casale in campagna, con un impianto radiante composto da termosifoni in Ghisa , che esprimeranno la loro piena efficienza solo se abbiamo temperature di mandata dell’acqua tecnica sopra i 60°, ed intendiamo sfruttare come fonte energetica l’elettricità, per vari motivi, cosa possiamo fare?. La soluzione la possiamo trovare installando una pompa di calore Aria/Acqua di potenza adeguata, ma sono poche le pompe di calore ( monostadio)che riescono a portare la temperatura dell’acqua sopra i 60°, ma soprattutto quando saremo a temperature esterne vicino allo Zero la temperatura di mandata scenderà a valori sotti i 50°, che uniti al calo del Cop provocheranno un aumento dei costi di esercizio uniti ad un calo di rendimento dell’impianto radiante. Per evitare questo fenomeno la soluzione possiamo trovarla installando una pompa di Calore a Doppio Stadio che abbia la possibilità di far arrivare la temperatura dell’ acqua a 65°- 70° anche quando abbiamo temperature esterne di zero gradi. Anche con questa soluzione il COP scenderà comunque , a basse temperature esterne , ma avremo la giusta temperatura di mandata che garantirà il buon funzionamento dell’impianto termico. La seconda soluzione consiste nel far lavorare in cascata la caldaia ionica con una pompa di calore monostadio ed otterremo lo stesso risultato di una pompa di calore a doppio stadio, ma con costi di acquisto dell’insieme notevolmente più bassi. 12
Fig.Nr.7 Nella fig.7 vediamo un esempio di come verrà inserita una caldaia ionica in un impianto a pompa di calore Monostadio. L’impianto è composto da due serbatoi di accumulo di 200 lt. e da tre Booster di 8 Kw. Totale 24 Kw termici, poi abbiamo la caldaia ionica che servirà il secondo serbatoio tramite uno scambiatore di calore posizionato nella parte alta. La caldaia ionica sarà tarata ad una potenza di 6 Kw e 65° di temperatura , essa si attiverà solo quando la temperatura dell’acqua dell’intero impianto sarà arrivata a 50°, quindi il grosso del lavoro lo faranno le pompe di calore con un elevato COP. La caldaia ionica servirà solo a fare un salto termico di 10°, quindi lavorerà pochissimo. I vantaggi che otterremo Temperatura di mandata di 65° Cop medio : 3,00 Possibilità di parzializzare la potenza termica Possibilità di controllare i carichi elettrici impegnati In estate per la produzione di ACS si accenderà un solo Booster. Possibilità di fare l’accumulo termico da fotovoltaico. Basso costo di acquisto rispetto ad una PDC a doppio Stadio 13
Applicazioni su grandi impianti La Caldaia Ionica si può installare anche singolarmente senza l’ausilio di pompe di calore o altro, i vantaggi maggiori li troviamo in applicazioni dove sono in gioco potenze termiche importanti 50 – 100 Kw ed oltre, quindi applicazioni industriali o riqualificazione di vecchi impianti centralizzati di alberghi palazzi ecc. I vantaggi che si otterranno sono notevoli a livello di risparmio sui costi gestionali. Su impianti di grandi dimensioni troveremo spesso la centrale termica molto distante dall’utilizzo, questo perché siamo legati alle canne fumarie , e le varie normative inerenti la sicurezza sugli incendi ( Normative dei Vigili del Fuoco) Una centrale termica con celle Ioniche da 100 Kw ha le dimensioni di una lavatrice E non è vincolata da nulla, quindi con il solo fatto di poterla posizionare vicino all’utilizzo , evitando le dispersioni termiche , provocate delle lunghe linee idrauliche, otterremo un risparmio energetico notevole. Altra possibilità è quella di spezzare la potenza della centrale in due, tipo due caldaie da 50 Kw e posizionarle vicino alle due zone da servire con la possibilità di parzializzare i consumi a seconda le esigenza specifiche. Di fianco vediamo una caldaia ionica di 100 Kw, con dimensioni di 55 x 55 x 80 Peso 70 Kg. ,zero decibel di rumore , niente canna fumaria ,Temperatura di mandata raggiungibili anche di 80° Alimentazione 400 V. trifase 14
Le nostre Caldaie La nostra azienda produce diverse linee di prodotto , un modello Pensile molto compatta Con potenza termica che varia dai 3 ai 35 Kw , in versione monofase sino a 6 Kw e trifase dai 6 ai 35 Kw. Questa caldaia deve sempre essere abbinata ad un serbatoio di accumulo con dimensioni che variano a seconda le esigenze del caso, in questo modo avremo Diverse opportunità, abbinarla ad altre fonti termiche e produrre acqua sanitaria Sotto vediamo la versione compatta , pensile con serbatoio di accumulo integrato. Misure in cm. L 60 -P 40 –H 120 Peso Kg.95 a secco Capacità serbatoio: 80 Lt. Temp. max. 80° Temp. Mandata impianto settabile da 35 a 65° Alimentazione V. 220 monofase Potenze disponibili da 2 a 6 Kw. Per potenze superiori abbiamo la versione trifase Con essa Possiamo arrivare sino a 35 Kw. 15
A sinistra vediamo una caldaia 220 V.Monofase , a destra vediamo una caldaia trifase, entrambe con uscita a due tubi, quindi hanno bisogno di un serbatoio di accumulo esterno. A sinistra vediamo un modello di caldaia che ha al suo interno un particolare serbatoio di accumulo molto compatto contenente 80 lt. di acqua tecnica , che consentirà anche di produrre acs, questa caldaia ha l’uscita a 4 tubi, quindi si può installare per usi di piccole e medie utenze domestiche e con essa faremo riscaldamento a media , alta o bassa temperatura, a seconda le esigenze e produrre ACS per uso doccia. Non è adatta per vasche da bagno in quanto l’accumulo è di piccole dimensioni. Per usi acs più importanti occorre il modello con serbatoio esterno di 200-330 lt. 16
Caldaia Ionica Ibrida con Pompa di calore Solo caldaia Ionica a basamento con serbatoio incorporato 17
18
Esempio di inserimento di una Caldaia Ionica Ibrida, con pompa di calore in un impianto fotovoltaico, con l’opzione di accumulo termico da fotovoltaico tramite il Surplus Energy Capture, che invierà alla caldaia ionica l’energia prodotta dal fotovoltaico non consumata dalla casa e non catturata dall’accumulo elettrico con il Litio. In questo modo porteremo l’autoconsumo del fotovoltaico al 100%. Di questo argomento ne parlo in maniera più diffusa in un apposito articolo. 19
Sopra vediamo un’altra applicazione della tecnologia Ionica, inserita su impianti di grandi potenze. La centrale Ionica è quella in basso a sinistra ed ha un suo circuito separato rispetto al resto dell’impianto, ed è interfacciata tramite uno scambiatore a piastre. Questo tipo di centrale è facilmente espandibile aggiungendo altri moduli Ionici. Il Responsabile Ricerca e sviluppo sul risparmio energetico ed Energie Rinnovabili Per. Ind. Stefano Pignotti www.ste-pignotti.com www.ste-pignotti.it Tel. 3346733767 20
Puoi anche leggere