La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti

Pagina creata da Giacomo Pozzi
 
CONTINUA A LEGGERE
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
La Caldaia a Dissociazione Ionica
La dissociazione Ionica è un fenomeno di fisica molecolare scoperto casualmente
nel 1.878 da un botanico scozzese di nome Robert Brown. Venne in seguito
spiegato in maniera scientifica da Albert Einstein nel 1.927. Le prime applicazioni
pratiche di questo fenomeno fisico ,le vedremo negli anni 50 da parte di ingegneri
della marina militare Russa che lo adottarono per trasferire il calore all’interno dei
sommergibili nucleari. La scelta di questa soluzione fu dettata dal fatto di avere a
bordo energia elettrica in grande quantità , ma avevano anche calore in grande
quantità ( Vapore surriscaldato), quindi perché non utilizzare questo calore?. Il
problema consisteva nel trasferire il calore nei luoghi dove serviva, in quanto
occorreva attraversare lunghi percorsi in spazi tortuosi ed angusti tipici dei
sommergibili. Era più semplice e sicuro generare il calore là dove serviva, tramite
celle Ioniche e trasferire l’energia primaria tramite cavi elettrici anziché trasferirla
con il classico sistema idronico composto da tubi pompe ecc.

La soluzione si presentava migliore sotto ogni aspetto, meno peso , meno
dispersione termica ,ottima diversificazione di rischio , meno costi di impianto , e più
efficienza.

La cella ionica inoltre lavora bene anche se non è a ”Bolla” in piano per intenderci ,
e senza il supporto di ossigeno o aria ,quindi adatta per usi particolarmente gravosi,
fu in seguito adottata anche sulle Navi e sulla stazione spaziale MIR.

Verso la fine degli anni 80 questa tecnologia venne resa disponibile anche per
applicazioni civili e si diffuse in tutti i paesi dell’allora Unione Sovietica.

Solo di recente si sente parlare di questo prodotto anche in Italia ,ma viene ancora
visto da molti con diffidenza ed occhio critico.

                                            1
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Circa 6 anni fa ci imbattemmo casualmente in questo prodotto , e ne rimasi subito
incuriosito, tanto da acquistarne una , testarla smontarla, analizzarla ,modificarla
ecc., ad ogni test la nostra curiosità aumentava sempre di più, e decidemmo di
andare a trovare di persona alcuni costruttori situati , in Russia, Ucraina, Slovenia,
Serbia, e Lettonia.

Alcuni di questi erano costruttori delle sole celle ioniche, quindi il cuore della
caldaia, e producevano anche il liquido termo attivo che è parte integrante della
caldaia.

Abbiamo acquisito ulteriori preziose conoscenze ed acquistammo la materia prima
necessaria per costruire in proprio le prime Caldaie Ioniche . Ora tutte le parti
compresa la cella ionica ed liquido primario è di nostra produzione.

Abbiamo installato e testato le nostre caldaie sia in versione monofase che trifase in
diverse applicazioni, sia domestiche che industriali, questi test sono durati oltre tre
anni e ci hanno fornito ulteriori informazioni , che ci hanno permesso di migliorare
ulteriormente il nostro prodotto che tuttora è in fase di sviluppo.

                         Principio di funzionamento

Tutto parte da una giusta miscela di vari componenti diluiti in acqua distillata ed
inseriti in un cilindro che deve avere una sua precisa dimensione ( Cilindrata), la
somma delle caratteristiche di questi due componenti ( Liquido Termo attivo e
cilindrata) determineranno la potenza termica raggiungibile, ma occorre un terzo
elemento, l’energia elettrica, ed anche questa componente a seconda la sua
tensione ( 220 V. o 380 V.) determinerà la potenza termica raggiungibile ,quindi
cambierà l’assorbimento elettrico ( Amper) e di conseguenza la potenza in Kw.

Quindi riassumendo i componenti che determineranno la potenza termica sono,
(caratteristiche del Liquido, cilindrata, tensione ), questo cilindro contiene al suo
interno dei particolari elettrodi : Anodo e Katodo che hanno delle loro particolari
caratteristiche ,di forma, dimensione ,e materiale, l’insieme di tutto questo lo
Chiameremo Cella Ionica

Questa cella, ha un ingresso ed un uscita ,che permette la circolazione del liquido
nel suo interno, ad una determinata ( Portata) tramite una pompa di circolazione.
                                            2
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Questo liquido attraversando la cella Ionica si surriscalderà immediatamente,
arrivando a temperature molto elevate, per poi cedere questo calore tramite uno
scambiatore di calore ad un circuito secondario contenente comune acqua che sarà
poi il circuito di utilizzo.

Lo scambiatore di calore avrà anche il compito di separare i due fluidi.

                                                             .

   Fig.1                             Fig.2

                                          Fig.3

Nella Fig. 1 vediamo come si presenta una cella Ionica

Nella Fig.2   la vediamo in trasparenza

Nella Fig.3 Vediamo il circuito primario della caldaia Ionica

                                             3
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Le celle Ioniche si possono installare anche in parallelo, in questo caso si
sommeranno le singole potenze.

 Sopra vediamo Una Centrale termica da 100 Kw con tre celle trifase in parallelo.

Vediamo ora come si crea il calore. La miscela Termo attiva una volta attraversata
dall’energia elettrica provoca il fenomeno della dissociazione Ionica ,che consiste
nella trasmutazione di ioni positivi con ioni negativi contenuti negli atomi della
miscela, questo avviene alla velocità della luce di ben 260.000 km. al secondo,
questa reazione porterà immediatamente il liquido a temperature molto elevate, al
di sopra della soglia termostatica fissata. Questo comporterà un modo di
funzionamento a STEP, ad impulsi, infatti la cella assorbirà energia elettrica in tempi
stretti , e rilascerà energia termica in modo continuativo in tempi più lunghi , tanto
che la temperatura continuerà a salire sopra la soglia termostatica anche a cella
spenta.

Possiamo comprendere meglio questo concetto analizzando il grafico di Fig. 5 nel
quale si evidenziano i tempi di ON e quelli di OFF, ed i tempi di rilascio di energia
termica nel tempo.

Questo è dovuto ad una inerzia data dalla ionizzazione che continua a produrre
calore attivo anche quando la cella non viene alimentata da energia elettrica, lo
possiamo paragonare ad un volano termico inerziale.

                                            4
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Fig. Nr 5

Grafico andamento dei consumi elettrici e della produzione del calore

Nel grafico sopra evidenziamo i tempi di consumo elettrico ( Color verde) ed i tempi
del rilascio del calore (colore giallo).

Lo spazio di color celeste è l’andamento termico mentre la cella è accesa ed assorbe
energia elettrica, quello di color rosso è l’andamento termico quando la cella è spenta ,
il totale di erogazione termica è la somma dei 2 andamenti, rosso + celeste.

Questa situazione si verifica solo quando la caldaia Ionica è a regime, e se è ben
dimensionata all’utilizzo che se ne fa. Nel grafico infatti prendiamo in considerazione
solo il picco dai 57° ai 63°, ma prima dobbiamo arrivarci alla soglia termostatica, e
questo ci fa abbassare la media del rendimento.

                                             5
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Fig. Nr.6

Nella Fig. Nr.6 Vediamo l’andamento dei consumi elettrici partendo dalla caldaia
spenta. E notiamo il tempo (Color verde) che occorre per mandare la caldaia a regime.

Inizialmente, quando il liquido termo attivo nel circuito è ancora freddo ,la salita della
temperatura è molto lenta, per poi iniziare a correre con l’aumentare della
temperatura. Questo è dovuto al fatto che il liquido cambia le sue proprietà di
conducibilità elettrica all’aumentare della sua temperatura, più è caldo e più aumenta
la sua conducibilità elettrica e di conseguenza la potenza erogata , entrerà a regime
solo dopo i 55° sino ad allora il rendimento è del 99%, e questo unito ad altri fattori di
dispersione termica abbasseranno la media del rendimento totale ad un coefficiente di
resa che va da 1,5 sino 2 a seconda delle potenze in gioco.

Dai nostri test, abbiamo evidenziato un maggior rendimento su potenze importanti dai
10 ai 50 Kw , ma soprattutto quando la caldaia è ben dimensionata all’impianto.

Questo è dato dal fatto che il massimo della resa la Cella Ionica lo esprime quando
avviene la modulazione che vediamo nella fig. 5 dove si ottiene un effetto di “over
Unit”, e più alta sarà la temperatura termostatica maggiore sarà l’inerzia termica
provocata

Con il risultato che in 60 minuti di funzionamento attivo, abbiamo prelevato energia
per soli 30 minuti ed anche meno, in diversi casi siamo arrivati a 20 minuti.
                                             6
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Se la potenza della Cella è sottodimensionata rispetto alla potenza richiesta ,questo
fenomeno non avviene, o avviene in maniera ridotta ed il rendimento in questo caso si
ridimensiona, ed è appunto per questa sua criticità che ci sono delle perplessità su
questo prodotto.

Un altro fattore che sicuramente non agevola la diffusione di questa tecnologia qui in
Italia è l’elevato costo dell’energia elettrica e le taglie di contatore disponibili per uso
domestico troppo piccole

Se la Caldaia Ionica è ben dimensionata in un ora produce 10 Kw termici e ne
consuma 5, quindi il suo rendimento è del 200% oppure COP 2.

Comunque nei prossimi esempi formulati nelle Tabelle comparative adotteremo per la
caldaia ionica un COP medio di 1,5, e per le pompe di Calore un COP di 3,5

La potenza elettrica di contatore più diffuso in Italia è di 3 Kw in monofase ,al
massimo possiamo ottenere 6 Kw, con costi fissi superiori, se poi andiamo su forniture
trifase i costi fissi aumentano ancora, il costo al kw , da Noi varia dai 22 ai 40 cent al
Kw. a seconda del tipo di contratto e fornitura.

Se andiamo a vedere in altri paesi le cose stanno diversamente. In Francia e Germania
per esempio la fornitura di energia domestica è di 11 Kw, in Canada è di 30 Kw, se poi
andiamo a vedere il costo al Kw in altri paesi, siamo sempre intorno i 10 Cent al Kw, in
Albania costa 8 cent Kw. Quindi da noi ( per usi domestici) l’energia elettrica costa
molto e ce ne danno poca, ed è questo fattore che penalizza centrali termiche
elettriche con basso coefficiente di resa con COP di 1 o massimo 2 come nel nostro
caso.

Una Pompa di Calore con resa del 350% ( COP 3,5 ) se ci consuma 3 Kw di energia
elettrica in un’ora ci produce immediatamente 10,5 Kw termici, quindi l’energia viene
moltiplicata x 3,5

La cella Ionica invece lavora su un altro principio che è questo : Per produrre 10 Kw di
energia termica in un’ora, deve avere a disposizione 10 Kw di energia elettrica, ma ne
preleverà solo 5 Kw in un’ora.

Quindi la differenza sostanziale tra le due tecnologie è l’impegno di energia elettrica
che nel caso della cella Ionica è oltre il triplo, rispetto la pompa di calore , ma il
rapporto di efficienza tra loro è solo del 40% inferiore , e questo Gap a sfavore della

                                               7
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
cella ionica si ridurrà di molto a temperature esterne vicino allo lo Zero, per poi
diventare più conveniente quando avremo delle temperature esterne sotto lo Zero.

Un possibile aiuto ci viene sicuramente dal Fotovoltaico in quanto ci consente di
produrre energia elettrica in proprio, ma con la sua discontinuità di produzione, non
possiamo contare molto sul suo aiuto per applicazioni di riscaldamento elettrico.

Nel cuore dell’inverno quando si usano gli impianti di riscaldamento elettrico, avremo
il fotovoltaico che produrrà un terzo della sua potenza di picco e per meno ore, quindi
l’efficienza la dobbiamo andare a trovare altrove.

                     Caratteristiche della Caldaia Ionica

    Produzione termica maggiore dell’energia elettrica impegnata.
    Non produce calcio nel circuito primario, mantenendo inalterata nel
     tempo la sua resa termica.
    Non si brucia mai, può lavorare per anni ininterrottamente.
    Ha un ingombro molto contenuto.
    Non produce nessun rumore (Zero decibel).
    Non ha una unità esterna.
    No canne fumarie.
    No metano.
    No libretto impianto.
    Può raggiungere temperature anche di 90°.
    La sua resa è costante anche a temperature esterne di -30°.
    Non immette nel’ ambiente nessun tipo di inquinamento.
    Dialoga con il fotovoltaico, quinti è un prodotto veramente Green.
    Adatta per l’accumulo termico da Fotovoltaico
    Fuori dalle normative dei vigili del fuoco.

                                            8
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Analisi di confronto con altre tecnologie

Analizziamo ora le rese termiche per unità espresse da diverse fonti di energia per
fare poi una comparazione di costi di esercizio annuo , di una famiglia tipo .

                    Tabella 1: resa termica per unità espressa in Kw

Combustibile              U.M     rendimento medio         Potere calorifico inferiore
                                    Generatore                   ( Kwh)*UM
Metano                     mc           95%                        Kw 9,1
GPL                       1-litro       95%                       Kw 6.6
Gasolio                   1-litro       90%                       Kw 8,89
Energia Elettrica         1-Kw         100%                       Kw 1,0

I prezzi unitari dei vari combustibili sono estremamente variabili specialmente quelli
del GPL e del Gasolio in base alle regioni, e all’andamento del mercato.
In questa nostra analisi comparativa abbiamo preso dei prezzi indicativi ma realistici
fissati ad oggi 01-02-2019 presi nella mia zona.
Quindi a seconda in che data si legga questo articolo occorre rifare tutti conti in base
le nuove quotazioni. La variabilità dei prezzi è un altro problema di incertezza e di
stress per le famiglie. Facciamo ora un esempio pratico di una famiglia tipo di 4
persone su un appartamento di 110 m² dotato di termosifoni, classe energetica C
che per uso domestico consuma 12.000 kw./anno di energia termica.

     Tabella 2: analisi comparativa Costi annui con differenti fonti energetiche

Prod. termica          combustibile      consumo annuo PZ.Un.            costo annuo
12.000 Kw              Metano           m3 1.318      € 1,00              € 1.318
12.000 Kw             GPL               Lt. 1.818     € 1,35              € 2.454
12.000 Kw             Gasolio           Lt. 1.349     € 1,38              € 1.861
12.000Kw              En.Elettrica      Kw.12.000     € 0.22              € 2.640

                                           9
La Caldaia a Dissociazione Ionica - STE Pignotti
Facciamo ora una comparazione con sistemi elettrici di riscaldamento, ma prima
dobbiamo illustrare le rese termiche di questi tre prodotti. Le rese sono espresse
in C.O.P. ( Coefficent off performance ) cioè il coefficiente di trasformazione di
energia elettrica in termica , Per Caldaia Elettrica intendiamo quella con la
resistenza elettrica.
                                Tabella 3: resa termica
Sistema                 C.O.P. Costo al Kw           Unità di misura Resa termica
Pompa di calore         3,5        0,22 €            1- Kw elettrico      3,50 Kw
Caldaia ionica          1,5        0,22 €             1-Kw elettrico      1,50 Kw
Caldaia elettrica       1           0,22 €            1-Kw elettrico      1,00 Kw

                  Tabella 4: analisi comparativa centrali elettriche

Produzione termica          Sistema           Consumo tot. Kw          Costo annuo
12.000                      Pompa di calore         3.428               € 754,16
12.000                      Caldaia ionica          8.000               € 1.760,00
12.000                      Caldaia elettrica      12.000               € 2.640,00

In questo calcolo abbiamo considerato il costo dell’energia elettrica a 0,22 € al Kw,
ma salta subito all’ occhio il basso costo di esercizio della pompa di calore e l’elevato
costo della caldaia elettrica. In questo caso la resa è certa non ci sono variabili di
dispersione termica nei fumi di scarico in quanto non cè combustione ma c’è una
sola variabile, il COP della pompa di calore, infatti il COP varia in base la
temperatura esterna , il 100% del COP lo abbiamo ad una temperatura esterna di +8
C° quindi il valore di 3,5 è un cop medio ma destinato a scendere con lo scendere
della temperatura esterna.
                           Tabella 5: analisi comparativa finale

Sistema                 Combustibile        produz. annua Kw.        Costo d'esercizio
Pompa di calore          Elettricità           12.000                   € 754,16
Caldaia                  Metano                12.000                   € 1.318,00
Caldaia ionica           Elettricità           12.000                   € 1.760,00
Caldaia                  Gasolio               12.000                   € 1.861,00
Caldaia                  GPL                   12.000                   € 2.454,00
Cald. elettrica          Elettricità           12.000                   € 2.640,00

                                           10
Analizzando la tabella 5 e guardando il costo di esercizio annuo, il sistema più
conveniente è senza dubbio l'impianto a Pompa di Calore, seguita dalla caldaia a

metano ed a seguire la caldaia Ionica che risulterà più conveniente rispetto al GPL al
gasolio ed alla Caldaia con resistenza elettrica.

Ma questa analisi comparativa è solo teorica perché abbiamo considerato prezzi per
unità di combustibile che spesso nella realtà sono superiori , specialmente per il
gasolio ed il GPL.

In’ oltre abbiamo considerato un’efficienza del generatore del 90/95% che nella
realtà è sempre inferiore, specialmente su vecchie centrali termiche.

Oggi il grosso del mercato è sostituire vecchie caldaie su impianti esistenti.

Le situazioni reali che ci troveremo di fronte quando ci viene richiesto di effettuare
riqualificazioni energetiche di vecchie centrali termiche, installate 20 o 30 anni
prima , a Gasolio o Gpl ma anche a metano, generalmente sono queste.

Troviamo le caldaie spesso posizionate molto lontano dall’impianto radiante
con linee idrauliche generalmente non coibentate o con la coibentazione che cade a
pezzi, con un 20% di dispersioni solo della caldaia ed un altro 20% di dispersioni
delle linee idrauliche, con il risultato che del potere termico nominale del
combustibile adottato, ne arrivi all’impianto radiante solo il 60% quando va bene
Quindi quando detto sulle tabelle comparative sopra è solo un’ipotesi, perché nella
realtà avremo spesso, valori peggiori.

Ora se adottiamo una nuova centrale termica elettrica, che ci svincola dalla canna
fumaria e ci consenta di portare la centrale termica nei pressi dell’impianto radiante,
solo questo ci procurerà un risparmio dei costi gestionali notevole, che uniti al
maggior rendimento della tecnologia adottata può portare a riduzioni dei costi di
esercizio anche del 70%, quindi non bisogna solo parlare di COP che sicuramente è
importante , ma occorre parlare anche di efficienza totale dell’impianto.
                                          11
Applicazioni della Caldaia Ionica

Un buon utilizzo della Caldaia Ionica è quella di farla lavorare in simbiosi con una
pompa di calore, creando un impianto ibrido dove verranno evidenziati i pregi delle
due tecnologie.

Considerando che una pompa di calore ha un COP elevato, ma ha anche dei limiti di
temperatura massima raggiungibili , specialmente quando la temperatura esterna
scende sotto determinati valori è interessante far lavorare in cascata le due
tecnologie, in modo che si sfrutti al massimo le loro caratteristiche migliori.

Facciamo un esempio per comprendere meglio.
Se per ipotesi dobbiamo sostituire una caldaia a GPL o Gasolio su un casale in
campagna, con un impianto radiante composto da termosifoni in Ghisa , che
esprimeranno la loro piena efficienza solo se abbiamo temperature di mandata
dell’acqua tecnica sopra i 60°, ed intendiamo sfruttare come fonte energetica
l’elettricità, per vari motivi, cosa possiamo fare?.

La soluzione la possiamo trovare installando una pompa di calore Aria/Acqua di
potenza adeguata, ma sono poche le pompe di calore ( monostadio)che riescono a
portare la temperatura dell’acqua sopra i 60°, ma soprattutto quando saremo a
temperature esterne vicino allo Zero la temperatura di mandata scenderà a valori
sotti i 50°, che uniti al calo del Cop provocheranno un aumento dei costi di esercizio
uniti ad un calo di rendimento dell’impianto radiante.

Per evitare questo fenomeno la soluzione possiamo trovarla installando una pompa
di Calore a Doppio Stadio che abbia la possibilità di far arrivare la temperatura dell’
acqua a 65°- 70° anche quando abbiamo temperature esterne di zero gradi.

Anche con questa soluzione il COP scenderà comunque , a basse temperature
esterne , ma avremo la giusta temperatura di mandata che garantirà il buon
funzionamento dell’impianto termico.
La seconda soluzione consiste nel far lavorare in cascata la caldaia ionica con una
pompa di calore monostadio ed otterremo lo stesso risultato di una pompa di calore
a doppio stadio, ma con costi di acquisto dell’insieme notevolmente più bassi.
                                           12
Fig.Nr.7

Nella fig.7 vediamo un esempio di come verrà inserita una caldaia ionica in un
impianto a pompa di calore Monostadio. L’impianto è composto da due serbatoi di
accumulo di 200 lt. e da tre Booster di 8 Kw. Totale 24 Kw termici, poi abbiamo la
caldaia ionica che servirà il secondo serbatoio tramite uno scambiatore di calore
posizionato nella parte alta. La caldaia ionica sarà tarata ad una potenza di 6 Kw e
65° di temperatura , essa si attiverà solo quando la temperatura dell’acqua
dell’intero impianto sarà arrivata a 50°, quindi il grosso del lavoro lo faranno le
pompe di calore con un elevato COP. La caldaia ionica servirà solo a fare un salto
termico di 10°, quindi lavorerà pochissimo.
                          I vantaggi che otterremo
      Temperatura di mandata di 65°
      Cop medio : 3,00
      Possibilità di parzializzare la potenza termica
      Possibilità di controllare i carichi elettrici impegnati
      In estate per la produzione di ACS si accenderà un solo Booster.
      Possibilità di fare l’accumulo termico da fotovoltaico.
      Basso costo di acquisto rispetto ad una PDC a doppio Stadio

                                         13
Applicazioni su grandi impianti

La Caldaia Ionica si può installare anche singolarmente senza l’ausilio di pompe di
calore o altro, i vantaggi maggiori li troviamo in applicazioni dove sono in gioco
potenze termiche importanti 50 – 100 Kw ed oltre, quindi applicazioni industriali
o riqualificazione di vecchi impianti centralizzati di alberghi palazzi ecc.
I vantaggi che si otterranno sono notevoli a livello di risparmio sui costi gestionali.

Su impianti di grandi dimensioni troveremo spesso la centrale termica molto
distante dall’utilizzo, questo perché siamo legati alle canne fumarie , e le varie
normative inerenti la sicurezza sugli incendi ( Normative dei Vigili del Fuoco)

Una centrale termica con celle Ioniche da 100 Kw ha le dimensioni di una lavatrice
E non è vincolata da nulla, quindi con il solo fatto di poterla posizionare vicino
all’utilizzo , evitando le dispersioni termiche , provocate delle lunghe linee
idrauliche, otterremo un risparmio energetico notevole.

Altra possibilità è quella di spezzare la potenza della centrale in due, tipo due caldaie
da 50 Kw e posizionarle vicino alle due zone da servire con la possibilità di
parzializzare i consumi a seconda le esigenza specifiche.

                                        Di fianco vediamo una caldaia ionica di 100
                                        Kw, con dimensioni di 55 x 55 x 80
                                        Peso 70 Kg. ,zero decibel di rumore , niente
                                        canna fumaria ,Temperatura di mandata
                                        raggiungibili anche di 80° Alimentazione 400
                                        V. trifase

                                            14
Le nostre Caldaie
La nostra azienda produce diverse linee di prodotto , un modello Pensile molto
compatta
Con potenza termica che varia dai 3 ai 35 Kw , in versione monofase sino a 6 Kw e
trifase dai 6 ai 35 Kw.
Questa caldaia deve sempre essere abbinata ad un serbatoio di accumulo con
dimensioni che variano a seconda le esigenze del caso, in questo modo avremo
Diverse opportunità, abbinarla ad altre fonti termiche e produrre acqua sanitaria

                                Sotto vediamo la versione compatta , pensile con
                                serbatoio di accumulo integrato.

                                Misure in cm. L 60 -P 40 –H 120
                                Peso Kg.95 a secco
                                Capacità serbatoio: 80 Lt.
                                Temp. max. 80°
                                Temp. Mandata impianto settabile da 35 a 65°
                                Alimentazione V. 220 monofase
                                Potenze disponibili da 2 a 6 Kw.
                                Per potenze superiori abbiamo la versione trifase
                                Con essa Possiamo arrivare sino a 35 Kw.

                                         15
A sinistra vediamo una caldaia 220 V.Monofase , a destra vediamo una caldaia
trifase, entrambe con uscita a due tubi, quindi hanno bisogno di un serbatoio di
accumulo esterno.

                                              A sinistra vediamo un modello di
                                              caldaia che ha al suo interno un
                                              particolare serbatoio di accumulo
                                              molto compatto contenente 80 lt. di
                                              acqua tecnica , che consentirà anche
                                              di produrre acs, questa caldaia ha
                                              l’uscita a 4 tubi, quindi si può
                                              installare per usi di piccole e medie
                                              utenze domestiche e con essa faremo
                                              riscaldamento a media , alta o bassa
                                              temperatura, a seconda le esigenze e
                                              produrre ACS per uso doccia.
                                              Non è adatta per vasche da bagno in
                                              quanto l’accumulo è di piccole
                                              dimensioni. Per usi acs più importanti
                                              occorre il modello con serbatoio
                                              esterno di 200-330 lt.

                                         16
Caldaia Ionica Ibrida con Pompa di calore

Solo caldaia Ionica a basamento con serbatoio incorporato

                           17
18
Esempio di inserimento di una Caldaia Ionica Ibrida, con pompa di calore in un
impianto fotovoltaico, con l’opzione di accumulo termico da fotovoltaico tramite il
Surplus Energy Capture, che invierà alla caldaia ionica l’energia prodotta dal
fotovoltaico non consumata dalla casa e non catturata dall’accumulo elettrico con il
Litio. In questo modo porteremo l’autoconsumo del fotovoltaico al 100%.
Di questo argomento ne parlo in maniera più diffusa in un apposito articolo.

                                         19
Sopra vediamo un’altra applicazione della tecnologia Ionica, inserita su impianti di
grandi potenze.
La centrale Ionica è quella in basso a sinistra ed ha un suo circuito separato rispetto
al resto dell’impianto, ed è interfacciata tramite uno scambiatore a piastre.
Questo tipo di centrale è facilmente espandibile aggiungendo altri moduli Ionici.

Il Responsabile
Ricerca e sviluppo sul risparmio energetico
ed Energie Rinnovabili

Per. Ind. Stefano Pignotti
www.ste-pignotti.com
www.ste-pignotti.it
Tel. 3346733767

                                           20
Puoi anche leggere