Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
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Fondazione Svizzera di Cardiologia Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Infarto cardiaco e cardiopatia coronarica swissheart.ch
02 Sommario 09 13 04 20 22 26 04 Perché si verifica un infarto cardiaco 09 Come viene curato in ospedale l’infarto cardiaco 13 Come si prosegue dopo la degenza in ospedale 20 «Una sensazione, finora sconosciuta, di minaccia» 22 Cosa fare per evitare un altro infarto cardiaco 26 I gruppi del cuore offrono un ambiente motivante 29 Se desidera saperne di più 30 Questi sintomi significano un’emergenza cardiaca
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 03 Cara lettrice, caro lettore lei ha avuto un infarto cardiaco. Ma grazie alla cardiologia, che è in grado di fare molto, è sopravvissuta / o. Oppure a essere stata colpita è una persona a lei vicina e ora è sol levata / o che il peggio sia passato. La maggior parte delle pazienti e dei pazienti che hanno subìto un infarto cardiaco si riprendono rapidamente da un intervento e ben presto si sentono di nuovo bene. Ma dopo un infarto cardiaco è normale che sorgano do mande e incertezze. Con quest’opuscolo intendiamo appro fondirle e spiegare: › Perché si verifica un infarto cardiaco › Cosa succede durante un infarto cardiaco e come lo cura la cardiologia › Come si prosegue nei giorni e nelle settimane successive › Cosa può fare per evitare un altro infarto cardiaco e quando vi è un’emergenza. Domande simili preoccupano allo stesso modo le persone colpite e i famigliari o amici. Quest’opuscolo è pensato per chiunque sia interessato al tema. Un infarto cardiaco non è semplicemente destino. Leggendo quest’opuscolo apprenderà che può contribuire notevol mente a far sì che il suo cuore torni a essere in forma e vigoroso, e lo rimanga. Le auguriamo una buona ripresa e tanta salute. La sua Fondazione Svizzera di Cardiologia
04 Perché si verifica un infarto cardiaco Il cuore ha bisogno di sangue Per comprendere l’infarto cardiaco occorre illustrare brevemente come funziona l’apporto di sangue al cuore. Il cuore è un muscolo potente che pompa il sangue: attraverso un sistema circolatorio molto ramifi cato rifornisce il corpo e i suoi organi di ossigeno, di sostanze nutritive e di minerali. Il suo cuore lavora senza sosta. Ogni giorno batte circa 100 000 volte e pompa circa 10 000 litri di sangue nel corpo. Ma per compiere questo straordinario lavoro necessita anch’esso di sufficiente sangue ricco di ossigeno. Il sangue lo riceve tramite tre arterie coronarie che si dira mano direttamente dall’aorta. L’arteria coronaria sinistra si divide in due rami e approvvigiona di sangue la parete anteriore del cuore e la parete laterale sinistra. L’arteria coronaria destra porta il sangue alla parete posteriore del cuore. Le due arterie coronarie si ramificano ulteriormente diventando sempre più piccole e fini: in questo modo fanno sì che il muscolo cardiaco sia avvolto da un sistema di vasi san guigni, come da una sottile rete. Vasi sanguigni, aorta, coronarie La circolazione sanguigna umana è un’enorme rete di approvvi gionamento e i suoi vasi sanguigni hanno nomi diversi. Le arterie trasportano il sangue «fresco», che è ricco di ossigeno. La prima e più grande arteria, l’aorta, porta il sangue fuori dal cuore verso il corpo. Dall’aorta si diramano arterie più piccole, fino a quelle più fini, chiamate capillari. Le arterie del cuore nel linguaggio medico si chiamano arterie coronarie o, più semplicemente, coronarie. Si chiamano invece vene i vasi sanguigni che trasportano il sangue «usato», cioè povero di ossigeno, in direzione dei polmoni.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 05 L’infarto cardiaco Aorta (arteria principale) Ramo posteriore dell’arteria coronaria sinistra Occlusione della coronaria Ramo anteriore dell’arteria coronaria sinistra Parte del muscolo cardiaco colpita dall’occlusione della coronaria Arteria coronaria destra Le arterie coronarie riforniscono il cuore di sangue ricco di ossigeno. Se un coagulo occlude un’arteria coronaria si verifica un infarto cardiaco. La parte del muscolo cardiaco approvvigionata da questa coronaria – superficie tratteggiata – non riceve più sangue e quindi neanche più ossigeno: dopo poche ore muore.
06 Perché si verifica un infarto cardiaco Vasi sanguigni malati causano l’infarto cardiaco Se le arterie coronarie sono in buono stato, vale a dire se il loro strato interno è intatto e pervio, riescono a rifornire il cuore di sufficiente ossigeno e sostanze nutritive. Ma la malattia vascolare denominata arteriosclerosi (detta anche aterosclerosi o calcificazione delle arterie) può provocare danni nelle arterie coronarie e in altre arterie. L’ar teriosclerosi inizia in modo impercettibile e ha un’evoluzione lunga e strisciante: processi infiammatori intaccano lo strato interno delle arterie. Le pareti perdono elasticità e si ispessiscono nei punti più sol lecitati. L’accumulo di troppo colesterolo «cattivo» (un grasso dannoso del sangue) e di calcio (un minerale) determina il formarsi di depositi – le cosiddette placche – che ostacolano la corrente sanguigna. Se a essere colpite sono le arterie coronarie, nel cuore si verificano disturbi dell’irrorazione sanguigna. Se le placche si rompono, nel punto di rottura si formano coaguli di sangue che occludono in modo acuto la coronaria e interrompono completamente il flusso sanguigno: le parti del muscolo cardiaco dipendenti da tale coronaria non ricevono più ossigeno e muoiono. È l’infarto cardiaco. L’arteriosclerosi spesso si sviluppa con l’avanzare dell’età e in parte è ereditaria. Ma con il suo stile di vita può influire considerevolmente sull’intensità e sulla rapidità con cui la malattia progredisce. Ecco i fattori di rischio che favoriscono l’arteriosclerosi: › fumo › scarso movimento › sovrappeso e alimentazione non sana › ipertensione arteriosa › tassi sanguigni inadeguati dei grassi (colesterolo elevato) › diabete › stress psicosociale L’arteriosclerosi e i danni ai vasi sanguigni sono irreversibili. Tuttavia un buon trattamento e il fatto di evitare i rischi possono contribuire a fare in modo che la malattia non progredisca ulteriormente, o per lomeno lo faccia in modo lento.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 07 Progressione dell’arteriosclerosi Endotelio Cellule muscolari lisce Arteria normale L’arteria normale è rivestita di cellule (endotelio) che si trovano direttamente sopra lo strato muscolare. Macrofagi Particelle di LDL Endotelio Cellule muscolari lisce Inizio dell’arteriosclerosi Dapprima si formano strisce di grasso, contenenti particelle di LDL (colesterolo) e grossi fagociti (macrofagi), che vanno ad accumularsi sotto l’endotelio. Macrofagi Piastrine (trombociti) Particelle di LDL Endotelio Cellule schiumose Cellule muscolari lisce Arteria ristretta (stenosi) Il forte accumulo di colesterolo nei fagociti fa gonfiare quest’ultimi e li trasforma in cellule schiumose. Vi si aggiungono anche cellule muscolari lisce e cellule di tessuto connettivo, creando un cuscinetto (placca) che restringe l’arteria. Trombo con filamenti di fibrine Piastrine (trombociti) Particelle di LDL Cellule schiumose Cellule muscolari lisce Placca rotta con coagulo di sangue (trombo) Se una di queste placche si rompe, viene attivato il processo di coagulazione del sangue. Le piastrine e i filamenti di fibrina si depositano nel punto di rottura e formano un coagulo di sangue (trombo) che può occludere completamente l’arteria.
Cardiopatia coronarica e angina pectoris Se l’irrorazione sanguigna del cuore è compromessa a causa del restringimento dei vasi coronarici vi è una cardiopatia coronarica. La cardiopatia coronarica è impercettibile per molto tempo e spesso si palesa solo sotto sforzo fisico come angina pectoris. Le persone colpite riferiscono senso di costrizione, sensazione di pressione sorda oppure di oppressione o di bruciore nonché disagio o dolore alla cassa toracica sotto forma di crisi. Questi disturbi possono presentarsi non solo in caso di sforzo fisico ma anche di sovraccarico psi chico. Quando tali condizioni terminano i disturbi si attenuano entro pochi minuti e spariscono ancora più rapidamente con l’assunzione di preparati a base di nitroglicerina. L’angina pectoris può essere trattata con medicamenti e rimanere stabile a lungo. Ma se si manifesta con sforzi o sovraccarichi sempre minori, oppure persino a riposo, è urgentemente necessario sottoporsi ad accertamenti medici presso specialisti. Però l’infarto cardiaco non è sempre preceduto da disturbi: se una placca si rompe all’improvviso può sopraggiungere in maniera inattesa «come un fulmine a ciel sereno».
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 09 Come viene curato in ospedale l’infarto cardiaco Ripristinare velocemente l’irrorazione sanguigna L’infarto cardiaco è la conseguenza di un’arteria coronaria occlusa. Con l’occlusione i sintomi dell’infarto cardiaco diventano avvertibili: di solito sono dolori forti e continui al torace che si irradiano al b raccio sinistro e alla mandibola nonché pallore, sudorazione e, a volte, a nche mancanza di respiro e malessere. Nelle donne e nelle persone diabeti che a volte si presentano anche sintomi diversi come affanno, nausea, vomito e senso di pressione a torace, schiena o addome. Le conse guenze di un infarto cardiaco possono essere molto gravi perché parti del muscolo cardiaco si danneggiano irreparabilmente. Inoltre può subentrare fibrillazione ventricolare, cioè un’aritmia cardiaca poten zialmente letale. L’infarto cardiaco è quindi sempre un’emergenza. Lo scopo delle misure d’urgenza e delle cure consiste nel salvare vite ripristinando al più presto l’irrorazione sanguigna. L’angioplastica coronarica Nella quasi totalità dei casi la coronaria occlusa viene resa di nuovo pervia con una dilatazione con palloncino (angioplastica coronarica) eseguita in un laboratorio di emodinamica: si introduce un catetere (sottile sonda di plastica) fino al cuore attraverso un’arteria del braccio o della gamba. Grazie a un liquido di contrasto, le arterie coronarie risultano visibili con uno speciale apparecchio radiologico (coronaro grafia). I medici individuano così i punti di restringimento che ostaco lano il flusso sanguigno. Nel punto in cui il vaso coronarico è ristretto, tramite uno speciale catetere dotato di palloncino premono i depo siti contenenti lipidi contro la parete vasale. Per mantenere aperta la coronaria appena riaperta, usano quasi sempre uno stent: è una sottile struttura metallica cilindrica a maglie, solitamente ricoperta da medi camenti, che sostiene il vaso sanguigno e impedisce che si ostruisca di nuovo. L’intervento viene effettuato mentre la paziente o il paziente è cosciente, di solito grazie a un sedativo.
10 Come viene curato in ospedale l’infarto cardiaco Angioplastica coronarica e inserimento di uno stent Con l’angioplastica coronarica o dilatazione con il palloncino l’arteria occlusa viene resa di nuovo pervia. Si spinge un sottile filo (filo guida) attraverso la stenosi. Si spinge il palloncino vuoto applicato al catetere sul filo guida fino alla stenosi. Si gonfia il palloncino con un liquido provocando la dilatazione della stenosi. Si sgonfia il palloncino e si ritira il c atetere a cui è applicato. Per mantenere aperta la coronaria appena riaperta si usa quasi sempre uno stent. Tramite un sottile filo guida si spinge lo stent ripiegato montato sul catetere a palloncino nella stenosi della coronaria. Si gonfia il palloncino con un liquido e contemporaneamente alla dilatazione della stenosi si impianta lo stent nella coronaria. Dopo avere sgonfiato il palloncino si ritirano il catetere a palloncino e il filo guida. L’efficace inserimento dello stent permette al sangue di scorrere liberamente.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 11 A volte vi sono più punti di restringimento nelle arterie coronarie che rendono necessarie anche altre dilatazioni con palloncino e l’inseri mento di stent. Di conseguenza può capitare che nei giorni o nelle settimane seguenti venga eseguito un altro intervento con impianto di stent. L’operazione di bypass L’operazione di bypass serve a ripristinare l’irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco: i tratti di vaso sanguigno ristretti e occlusi vengono scavalcati usando arterie o vene della paziente o del paziente. All’ope razione di bypass si ricorre nei seguenti casi: › In rari casi d’emergenza, se per motivi vari non è possibile eseguire un’angioplastica coronarica. In tal caso l’operazione di bypass è necessaria come intervento d’emergenza. › Se l’angioplastica coronarica con inserimento di stent non fornisce risultati ottimali. È stato riscontrato che un’operazione di bypass è la soluzione migliore a lungo termine se, ad esempio, sono colpiti diversi vasi coronarici oppure grandi tratti delle coronarie. La decisione di optare per quest’intervento viene presa in ospedale dall’équipe medica insieme alla paziente o al paziente. L’operazione di bypass è un intervento chirurgico di diverse ore con narcosi: viene eseguita sospendendo per breve tempo le funzioni del cuore oppure anche sul cuore funzionante. Non tutti gli infarti cardiaci sono uguali Forse nella sua documentazione di paziente ha letto i termini infarto STEMI o NSTEMI. Si tratta di abbreviazioni mediche che indicano il tipo di infarto cardiaco visibile nell’elettrocardiogramma ECG (infarto con sopraslivellamento del tratto ST o in assenza di sopraslivellamento del tratto ST). I cardiologi distinguono tra le due varianti per scegliere le cure più adatte. Ma per lei come paziente e il suo futuro dopo l’infarto cardiaco questa distinzione non ha grande importanza.
12 Come viene curato in ospedale l’infarto cardiaco Medicamenti Durante e dopo un infarto cardiaco acuto vengono utilizzati questi medicamenti: › Gli antidolorifici come nitroglicerina e morfina alleviano i dolori e attenuano i disturbi. › I medicamenti anticoagulanti (inibitori della coagulazione) impediscono il formarsi di coaguli che possono occludere i vasi sanguigni. › I betabloccanti rallentano il battito cardiaco, abbassano la pressione sanguigna e proteggono il muscolo cardiaco. › Le statine abbassano il colesterolo e, in caso d’infarto cardiaco acuto, impediscono un’infiammazione nel vaso sanguigno ostruito. › Gli ACE-inibitori abbassano la pressione sanguigna e hanno un influsso positivo sul recupero del muscolo cardiaco dopo un infarto. Le conseguenze per il cuore Un infarto cardiaco causa la morte di una certa quantità di tessuto miocardico e la formazione di tessuto cicatriziale. Questo può influ ire sulla funzione del muscolo cardiaco. A seconda della grandezza della zona infartuata, la capacità di pompaggio del cuore può venire limitata in misura lieve, media o grave. Conseguenze dirette o sul lungo periodo di un grosso infarto cardiaco possono essere insuffi cienza c ardiaca o aritmie cardiache. Gli esami eseguiti successivamente mirano a determinare lo stato del cuore e, se necessario, a prevedere ulteriori trattamenti.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 13 Come si prosegue dopo la degenza in ospedale Ripartire con tranquillità e fiducia Lei e il suo corpo ne avete passate tante nei giorni in ospedale. Dap prima vi è stato il ricovero d’urgenza. Forse ha anche provato forti dolori e, di sicuro, molta paura. Dopo il trattamento è dovuta / o re stare un po’ in ospedale. Esami e misurazioni si susseguivano e poi si è deciso che poteva uscire dall’ospedale. Non dimentichi mai che tutto questo le ha richiesto molta forza. Quindi cerchi di vivere i giorni e le settimane successive con tranquillità. I primi giorni dopo la dimissione non sono facili anche per la psiche. Occorre tempo per riacquistare fiducia in sé stessi e nel proprio corpo. Perciò solitamente le viene sug gerito di partecipare a un programma di riabilitazione, che consente di sostenere anche le persone a lei più vicine, che hanno temuto per la sua vita e devono ancora elaborare quanto vissuto. Prima di andare a casa si ricordi i seguenti punti: › Le è del tutto chiaro quali problemi di salute hanno portato al suo ricovero e quali cure ha ricevuto in ospedale? Se non è così chieda informazioni ai medici. › L’ospedale le consegna un rapporto di dimissione che dovrà conservare e presentare ad altri. › L’ospedale le fornisce una ricetta per i medicamenti che d’ora in poi deve assumere regolarmente. Se non ha compreso bene come prenderli o se soffre di effetti collaterali oppure se prende già altri medicamenti, ne parli con il medico di famiglia oppure con il cardiologo. › Viene iscritto per partecipare a una riabilitazione. La riabilitazione dopo un infarto cardiaco o un’operazione al cuore si chiama riabilitazione cardiaca.
14 Come si prosegue dopo la degenza in ospedale Riabilitazione cardiaca Dopo un infarto cardiaco il suo corpo, la circolazione sanguigna e la psiche devono ridiventare attivi quanto prima per consentirle di tornare a essere in forma e sano, e continuare a esserlo. Per questo dovrebbe sfruttare l’opportunità di partecipare a una riabilitazione cardiaca. Ecco le due possibilità: › Solitamente le viene consigliata una riabilitazione ambulatoriale. Abita a casa e svolge allenamenti di regola 3 volte alla settimana in un centro specializzato in riabilitazione nelle vicinanze. Questa riabilitazione dura circa 12 settimane. › In certi casi le viene prescritta una riabilitazione stazionaria, soprattutto dopo un’operazione al cuore oppure se non le è possibile seguire una riabilitazione ambulatoriale. Resta 3 o 4 settimane in una clinica specializzata in riabilitazione dove svolge gli allenamenti. La riabilitazione cardiaca prevede soprattutto un programma di at tività fisica. Inoltre le vengono illustrate le basi di uno stile di vita sano per il cuore. Le sarà così più facile aumentare gradualmente la capacità di rendimento del corpo. Può usufruire anche di consulenze e ricevere consigli per smettere di fumare, adottare un’alimentazione sana per il cuore, scegliere le tecniche di rilassamento più adatte e imparare a gestire lo stress. Se necessario vi è anche una consulenza psicologica. Potrà così comprendere meglio la malattia e saperne di più sia sul trattamento dei fattori di rischio per il cuore e per la circo lazione sanguigna, sia sui medicamenti che d’ora in poi deve prendere regolarmente. Fondamentalmente scoprirà come adattare il suo stile di vita in modo da restare sano più a lungo possibile. La seguiranno terapisti spe cializzati e medici che l’aiuteranno a ritrovare fiducia nel corpo. Per domande o dubbi si rivolga a loro in qualsiasi momento.
I vantaggi della riabilitazione cardiaca Con un’attività fisica regolare, un’alimentazione equilibrata e sana, una buona gestione dello stress e la rinuncia alle sigarette può migliorare notevolmente la sua qualità di vita e la prognosi dopo un infarto cardiaco. Un programma ambulatoriale o stazionario di riabilitazione cardiaca le mostrerà le misure pre ventive necessarie e l’aiuterà ad attuare nella pratica i buoni propositi per uno stile di vita più salutare. Una volta di ritorno alla vita quotidiana sarà impor tante applicare alla lunga e in maniera rigorosa quanto appreso.
16 Come si prosegue dopo la degenza in ospedale Seguendo un programma riabilitativo può migliorare sul lungo p eriodo il buon esito delle cure prodigatele. Perciò le suggeriamo caldamente di sfruttare quest’opportunità. Cambiare stile di vita e impostarlo in modo sano per il cuore è infatti il contributo più importante che può fornire per ridurre il rischio di subire un altro infarto cardiaco, in un futuro prossimo o lontano. Affrontare la vita quotidiana All’inizio si stancherà ancora rapidamente. È normale. Cerchi comun que di riprendere le usuali attività quotidiane: un passo alla volta, ogni giorno un po’ di più. Può iniziare con occupazioni leggere in casa. Dopo un paio di settimane può dedicarsi anche a mansioni un po’ più faticose. Eviti però gli sforzi fisici dopo i pasti principali, soprattutto quando fa molto freddo o molto caldo. Ricominciare l’attività lavorativa La maggior parte delle pazienti e dei pazienti, passato un certo periodo possono riprendere a lavorare. La durata e la percentuale dell’ina bilità al lavoro dipendono dal suo stato di salute e dalla professione. In caso di decorso non complicato e con un mestiere fisicamente non pesante potrà riprendere a lavorare dopo due settimane circa, all’inizio a tempo parziale (dal 40 al 50 % in parallelo a un programma di riabilitazione ambulatoriale). Invece in caso di decorsi difficili e di professioni pesanti occorre attendere fino a tre mesi. Elaborare l’esperienza vissuta Un infarto cardiaco segna una cesura nella vita. Anche se la cardiolo gia è in grado di rimettere a posto rapidamente molto, l’infarto conti nuerà a occupare per diverso tempo i suoi pensieri e le sue emozioni. È quindi normale se: › si sente insicura / o e reagisce con particolare attenzione o in modo sensibile ai segnali del corpo. › prova sentimenti spesso altalenanti, con giorni buoni e altri faticosi. › si preoccupa per sé o per il futuro. › dorme peggio del solito.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 17 Non esiti a parlarne con la partner o il partner oppure con una persona a lei cara. Anche per i suoi famigliari o amici l’infarto cardiaco è stata un’esperienza difficile. Il medico potrà aiutarla a fugare le incertezze sulla malattia. Eviti però di finire in una spirale di pensieri negativi. Se si accorge che le paure prendono il sopravvento o che per un periodo prolungato non prova più gioia né fiducia, oppure che non riesce praticamente mai a stare tranquilla / o e si isola da amici o conoscenti, allora è neces sario parlarne con il medico. Sessualità dopo l’infarto cardiaco La sessualità fa parte della vita umana ed è importante per vari motivi: contribuisce al benessere personale, aumenta l’intimità della coppia e rafforza l’autostima. Molte persone dopo un infarto si preoccupano se potranno tornare ad essere attive sessualmente come prima, temendo che il sesso possa essere pericoloso. La buona notizia: gran parte delle persone infartuate possono tornare alla vita sessuale abituale. L’atti vità sessuale corrisponde a uno sforzo fisico medio: non è più perico loso che salire una rampa di scale di due piani o fare giardinaggio. Tuttavia dopo un infarto cardiaco sia negli uomini sia nelle donne il desiderio può calare. Inoltre in alcuni uomini si presentano disturbi dell’erezione (problemi d’impotenza). Se ne soffrono a lungo, il motivo può essere dovuto al fatto che il sesso provoca una pressione legata alle aspettative oppure stress, paura o insicurezze. Ma anche l’assunzione di medicamenti può causare disfunzione erettile. Se ciò la concerne ne discuta con il medico che saprà aiutarla.
5 consigli per le prime settimane dopo la degenza in ospedale 1 Pianifichi per tutto un sufficiente tempo di riposo. All’inizio molte cose non andranno spedite come prima. 2 Riprenda un passo alla volta la sua routine abituale a casa. Ricominci a svolgere le occupazioni di casa o altri lavori e curi i contatti sociali. 3 Se possibile subito dopo la degenza o spedaliera partecipi a una riabilitazione cardiaca per riacquisire rapidamente fiducia nella capacità di rendimento del corpo. 4 Insicurezze e paure sono normali. Se però nota emozioni negative che la turbano o compromettono la quotidianità ne parli con il medico. 5 Guidare l’automobile, andare al lavoro, praticare hobby, viaggiare, fare sesso: la maggior parte delle persone dopo un infarto cardiaco possono tornare presto a fare quello che più piace loro. Se ne rallegri!
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 19 Guidare l’automobile La maggior parte delle pazienti e dei pazienti infartuati dopo una breve pausa di riposo possono tornare senza problemi a guidare l’automobile. Se però vi sono anche altri disturbi, come aritmia car diaca o insufficienza cardiaca, la capacità di guidare un veicolo può essere limitata più a lungo o del tutto compromessa, in particolare se di mestiere fanno i conducenti (autobus, pullman, camion, ecc.). Viaggi e vacanze Quanto tempo deve passare dopo un infarto cardiaco prima di viag giare dipende dallo stato generale di salute e dalla gravità della ma lattia. Se la riabilitazione si è conclusa con successo, il suo stato di salute è sta bile, ha uno stile di vita sano per il cuore, sopporta bene i medicamenti e non si sono manifestati nuovi disturbi o sintomi, nulla le impedisce di realizzare il desiderio di compiere un viaggio o andare in vacanza. Vale però la pena in ogni caso di discutere i programmi con il medico: saprà consigliarla nella scelta della meta e, due o tre settimane prima della partenza, le confermerà che può partire.
20 Ritratto «Una sensazione, finora sconosciuta, di minaccia» Un intervento di bypass a ciel sereno: Guy Frasseren racconta com’è stato strappato dalla sua vita di tutti i giorni e come oggi è tornato alla normalità. Lo scorso ottobre Guy Frasseren è caduto dalle nuvole. Non si sarebbe mai aspettato che la sua vita potesse essere messa in pericolo da un giorno all’altro. Eppure, come sottolinea, non è un tipo ansioso e affronta le cose in modo inizialmente sobrio. Che qualcosa non fosse normale tuttavia gli era già chiaro in quel momento. Percepì più volte un dolore acuto al petto, soprattutto dopo pochi passi. Prima vado dal medico di famiglia, si disse, poi vedremo. Quest’ultimo lo mandò immediatamente da un cardiologo e la risonanza magnetica dimostrò che il cuore non riceveva sangue a sufficienza. Guy Frasseren non pensava ancora niente di male, perché per il resto si sentiva in buona salute, giocava regolarmente a tennis e non si consi derava un candidato all’infarto. Tuttavia, dopo la coronarografia tutto è cambiato rapidamente: il cardiologo gli ha mostrato sullo schermo diversi punti molto ristretti che rischiavano di chiudersi. Troppi per inserire degli stent. «Sono necessari due bypass», disse il medico dopo la visita, «lei resta in ospedale, la opereremo nei prossimi tre giorni.»
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 21 Non solo lui, ma anche sua moglie i suoi figli rimasero colpiti dalla notizia. Come avrebbe superato il difficile intervento a cuore aperto? La paura della famiglia era particolarmente grande il giorno dell’intervento, perché la sua vita era appesa a un filo di seta. L’intervento di bypass di quattro ore andò bene. Così bene che non ebbe l’impressione di aver subito un’operazione così complessa. Per Guy Frasseren, tuttavia, tutto è stato uno choc. Si trovò improvvisamente in una situazione minacciosa, che non aveva mai sperimentato in pre cedenza. I medici lo rassicurarono che tutto era in ordine, i tubi nuovi, riparati come un dispositivo difettoso. Ma i dubbi lo tormentano ancora oggi. Perché è capitato a me e non a qual cuno con fattori di rischio maggiori? Cosa significa ciò per il mio f uturo? «Non riesco a liberarmi dal pensiero che possa accadere di nuovo», dice con una certa insicurezza. Al momento, nei confronti della vita, non ha la stessa attitudine leggera di un tempo. Qualche settimana fa si è unito a un gruppo del cuore. I membri gli hanno dato un caloroso benvenuto. Guy Frasseren spera di riprendersi presto e di riuscire a cavarsela con la sua nuova vita.
22 Cosa fare per evitare un altro infarto cardiaco Saranno necessarie cure a vita L’infarto cardiaco come detto è la conseguenza di una malattia delle arterie (arteriosclerosi). L’impianto di uno o più stent ha scongiurato eventi peggiori, ma la malattia può continuare a progredire anche se lei si sente bene. Affinché la sua salute rimanga stabile occorrono cure a vita e la sua collaborazione. Restare in movimento Un’attività fisica regolare è e rimane importante anche dopo la riabi litazione: contribuisce a migliorare i valori dei parametri della salute come pressione arteriosa, colesterolo e glicemia, a ridurre i chili di troppo e ad aumentare forma ed equilibrio. L’attività fisica riduce notevolmente il rischio di subire di nuovo un infarto cardiaco. Perciò dovrebbe allestire un programma che alla lunga garantisca sufficiente moto: › Inserisca nella vita quotidiana quanto più movimento possibile, ad esempio camminando o salendo le scale. Trascorra meno tempo possibile seduta / o. › Scelga uno sport che le piace e che può e vuole praticare regolarmente, come escursioni, nordic walking, nuoto o bicicletta. › Ma non c’è solo lo sport: è attiva / o fisicamente anche quando fa lavori in casa o giardinaggio oppure va a passeggio camminando a passo spedito. › Si alleni in un gruppo del cuore. Un gruppo del cuore le offre numerosi vantaggi: potrà allenarsi sotto la guida di terapisti del cuore appositamente formati e si ritroverà con altre persone motivate che stanno vivendo una situazione simile (vedi pagina 26).
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 23 Prendere sempre le medicine Dopo un infarto cardiaco dovrà assumere medicamenti per tutta la vita, anche quando si sente bene: i medicamenti servono a ridurre il rischio di un altro infarto. Di regola si tratta di diverse sostanze attive del s eguente elenco: › I medicamenti anticoagulanti (inibitori della coagulazione) impediscono il formarsi di coaguli che possono occludere i vasi sanguigni. › I medicamenti antiipertensivi alleggeriscono il lavoro del cuore. › Le statine abbassano il colesterolo e stabilizzano le placche. › I nitrati e la nitroglicerina agiscono in caso d’emergenza sui disturbi dell’angina pectoris. A seconda dello stato di salute e delle malattie concomitanti le potranno essere prescritti anche altri medicamenti, ad esempio contro il diabete. Se non è sicura / o del motivo per cui deve prenderli o se dubita di prenderli correttamente oppure se ha problemi con la loro assunzione si rivolga al medico. Smettere di fumare Il fumo è il fattore di rischio più grande per l’infarto cardiaco. Se non ha ancora smesso di fumare dovrebbe farlo al più presto. Smettere di fumare non è facile; forse in passato ci ha già provato. Ma non si lasci scoraggiare da eventuali tentativi falliti. Riprovi con una motivazione tutta nuova. Per aiutarla a smettere di fumare vi sono diversi aiuti: il medico sarà lieto di informarla.
24 Cosa fare per evitare un altro infarto cardiaco Mangiare in modo equilibrato Un’alimentazione variata ed equilibrata è molto importante dopo un infarto cardiaco. Pasti sani per il cuore l’aiuteranno a migliorare i valori dei parametri della salute e a mantenere costante il peso. La dieta mediterranea si è dimostrata particolarmente benefica per il cuore e i vasi sanguigni: › Mangi molta frutta e verdura fresca di tutti i colori. › Consumi prodotti a base di cereali integrali, patate e legumi. › Cucini soprattutto con olio di oliva (piatti caldi) o olio di colza (piatti freddi). › Consumi meno latticini, carne e insaccati contenenti grassi. › Prediliga il pesce e la carne di volatili. › Elimini se possibile piatti pronti, dolciumi o bevande zuccherate. › Se le piace bere un bicchiere di vino ai pasti può continuare a farlo. Ridurre lo stress Uno stress negativo e duraturo ha un effetto nefasto sulla salute, a maggior ragione dopo un infarto cardiaco. Lo stress può avere molte cause: posto di lavoro, lavori domestici, famiglia, relazione di coppia, situazione finanziaria, preoccupazioni e paure. Se ne soffre cerchi di individuare le situazioni che le pesano e di trovare possibilità per ri durre questo carico. Anche le tecniche di rilassamento possono essere d’aiuto. Per rilassarsi può trascorrere del tempo con le persone che la fanno sentire bene. Oppure può praticare regolarmente sport: anche per questo è importante mantenersi sufficientemente attivi a livello fisico. Se non riesce a inserire momenti di relax nella sua giornata si rivolga a specialisti formati in psicologia. Controlli medici da non dimenticare Dopo la riabilitazione il medico di famiglia è la prima persona di rife rimento per la salute. Ma affinché il suo cuore e i suoi vasi sanguigni rimangano sani, si raccomandano anche controlli cardiologici regolari: la prima volta circa tre mesi dopo l’evento acuto e in seguito di solito una volta all’anno.
5 consigli per una vita sana dopo l’infarto cardiaco 1 Pratichi regolarmente attività fisica, curi i suoi contatti sociali, sia felice per tutto quello che la vita le offre oggi. 2 Prenda sempre le medicine come prescritto dal medico. 3 Adotti un’alimentazione fantasiosa, variata, leggera e colorata, cucinando il più possibile. 4 Se fuma: si prefigga subito una vita senza sigaretta. 5 Si faccia controllare i valori dei parametri della salute una volta all’anno dal medico.
26 Gruppi del cuore I gruppi del cuore offrono l’ambiente motivante per ritornare in forma dopo una cardiopatia e restarci. Partecipi anche lei alle attività di un gruppo del cuore nella sua regione! In un gruppo del cuore le pazienti cardiopatiche e i pazienti cardiopatici si incontrano per seguire – sotto la guida di perso nale appositamente formato – un programma di attività fisica regolare, un po’ come durante la riabilitazione cardiaca. Molte e molti di loro dicono di essere felici che esistono i gruppi del cuore: senza quest’offerta farebbero fatica a rimanere attive/i fisicamente su base regolare. Come Maya è tornata in forma grazie al gruppo del cuore «Donne, fate attenzione – avete dei sintomi diversi da quelli degli uomini.» Perché Peter apprezza l’allenamento nel gruppo «Lo sport restituisce la fiducia in sé stessi.» Come Pierre trova motivazione nel gruppo del cuore «Molte volte, la mattina, non mi sarei alzato, se non avessi partecipato a un gruppo.»
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 27 Perché Jacqueline ha esitato ad aderire a un gruppo «Sono ancora così giovane e non riesco a fare nulla.» Come mai Pierrette partecipa a un gruppo del cuore «L’attività nel gruppo mi ha già dato sicurezza.» Perché per Alfred il gruppo del cuore è un guadagno «Fa sparire la paura della vita – non posso che raccomandarlo a tutti.» L’allenamento in un gruppo del cuore è un diversivo gradito e salutare nella vita di tutti i giorni. È infatti rincuorante potere parlare con persone che hanno vissuto esperienze identiche o simili. Inoltre infonde sicurezza l’assistenza di terapiste e tera pisti con un’apposita formazione specialistica. Partecipare a un gruppo del cuore fa bene al cuore e all’anima. Per dare un’idea del lavoro svolto nei gruppi del cuore abbiamo preparato un filmato consultabile nel sito www.swissheart groups.ch. Nell’elenco dei gruppi del cuore trova le offerte nella sua regione. www.swissheartgroups.ch
28 Continuare la ricerca sull’infarto cardiaco Oltre 50 anni fa non esisteva ancora nessun tratta mento efficace per l’infarto cardiaco. Per fortuna oggi la situazione è molto migliorata. Nel 1968 è stata eseguita la prima operazione di bypass. Nel 1977 per la prima volta al mondo Andreas Grüntzig a Zurigo ha riaperto un’arteria coronaria bloccata usando un catetere dotato di palloncino: una pietra miliare nella cura dell’infarto cardiaco. Dieci anni dopo Ulrich Sigwart a Losanna ha impiantato il primo stent in un’arteria coronaria. Da allora la tecnica è stata costantemente miglio rata. Oggi il tasso di sopravvivenza in caso di infarto cardiaco è molto elevato. Tuttavia vi sono ancora grandi sfide da affrontare: lo studio dell’arteriosclerosi va approfondito sempre più per riuscire magari in futuro a evitare del tutto gli infarti cardiaci. I danni al cuore dopo un infarto cardiaco non possono ancora essere riparati e la ricerca tenta di trovare nuovi metodi di cura. Inoltre invecchiamo sempre di più. La cardiologia necessita di conseguenza di nuove soluzioni per m igliorare la prevenzione e le cure in età molto avanzata. Per consentire alla cardiologia di compiere nuovi pro gressi ci vogliono donazioni. La Fondazione Svizzera di Cardiologia finanzia ogni anno da 30 a 40 progetti di ricerca promettenti e precursori nel campo della medicina cardiovascolare. Sostenga anche lei il nostro operato diventando sostenitrice o sostenitore della Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia 29 Se desidera saperne di più La Fondazione Svizzera di Cardiologia le mette a disposizione gratui tamente un’ampia scelta di materiale informativo sulla prevenzione e sul trattamento delle malattie cardiovascolari e su come affrontarle. Forse potrebbero interessarle gli opuscoli sui temi seguenti: › Set di carte «7 passi per il mio futuro sano per il cuore» Le illustra con consigli pratici cosa può fare affinché il suo cuore continui a battere vigorosamente per lei in futuro. › Opuscolo «Vivere meglio e più a lungo grazie a una buona prevenzione» Le spiega come frenare l’arteriosclerosi e scongiurare un nuovo infarto. › Opuscolo «Cuore e psiche» Le mostra le interazioni di cuore e psiche, con spunti per una buona armonia fra corpo e anima. › Opuscolo «Le cardiopatie coinvolgono anche partner e familiari» Illustra il saliscendi delle emozioni per le persone colpite e i loro congiunti, indicando strategie per affrontare le cardiopatie. › Kit per pazienti «Insufficienza cardiaca» Contiene il libretto d’istruzioni «Vivere con l’insufficienza cardiaca», il diario del cuore, consigli per l’alimentazione e la tessera dei medicamenti. › Opuscolo «Alimentazione sana per il cuore e i vasi sanguigni» Le illustra i vantaggi della dieta mediterranea, molto gustosa e amica del cuore e dei vasi sanguigni. › Guida «Pronti per l’appuntamento con il medico» Domande ben strutturate per aiutarla a prepararsi al meglio per le visite mediche. Con elenco di controllo estraibile. Ordini questi o altri opuscoli della Fondazione Svizzera di Cardiologia (vedi tagliando d’ordinazione al centro di quest’opuscolo): www.swissheart.ch/loshop docu@swissheart.ch 031 388 80 80
30 Questi sintomi significano emergenza cardiaca Se dopo l’intervento segue le cure e adotta uno stile di vita sano per il cuore, riuscirà a proteggersi al meglio da un nuovo infarto cardiaco. Non deve quindi neppure preoccuparsi troppo. È però essenziale che lei e i suoi famigliari o amici conosciate bene i sintomi dell’infarto cardiaco, per potere eventualmente reagire in tempi rapidi in caso d’emergenza: non bisogna perdere tempo e occorre allertare subito il numero telefonico delle emergenze! Numero d’emergenza 144! I seguenti sintomi indicano un infarto cardiaco in atto: › Forte pressione e dolori costrittivi o brucianti al torace (di durata superiore a 15 minuti), spesso associati a mancanza di respiro e angoscia di morte. › A volte irradiazione del dolore a tutto il torace, a entrambe le spalle, alle braccia, al collo, alla mandibola o alla parte superiore dell’addome. › Possibili sintomi associati sono pallore, nausea, debolezza, sudorazione, affanno, polso irregolare. › Il dolore è indipendente dai movimenti del corpo o dalla respirazione e anche dopo l’assunzione di nitroglicerina non scompare. Nelle donne, nei diabetici e nelle diabetiche così come nelle persone anziane, come soli segnali di allarme, possono comparire i seguenti sintomi: affanno, nausea e vomito di origine non chiara, senso di pressione a torace, schiena o addome.
31 IMPRESSUM Edito da e ottenibile presso Ringraziamenti Fondazione Svizzera di Cardiologia Ringraziamo la Società Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30 e la Società svizzera di chirurgia del cuore e dei Casella postale vasi toracici per la collaborazione specialistica 3000 Berna 14 e redazionale. Telefono 031 388 80 80 info@swissheart.ch Concetto editoriale/attuazione www.swissheart.ch aleanza.ch | Design. Inhalt. Wirkung., Zurigo www.swissheartgroups.ch Traduzione Questa pubblicazione è disponibile anche in tedesco e Simona Brovelli, San Nazzaro francese. Stampa © Fondazione Svizzera di Cardiologia 2021, Gassmann Print, Bienne 1ª edizione Illustrazioni Nadja Stadelmann, Emmenbrücke Fonti fotografiche Pagine 1, 2, 8, 15, 18, 25, 28: foto Adobe Stock Pagina 21: Ralph Hut, Zurigo Pagine 2, 26, 27: foto Fondazione Svizzera di Cardiologia Sapere – Comprendere – Vivere meglio Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Com prendere – Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegno congiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per promuovere la loro competenza.
Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30 | Casella postale | 3000 Berna 14 031 388 80 80 | info@swissheart.ch | www.swissheart.ch Consulenza Lei può anche inviare domande sulle malattie cardio- circolatorie o sull’ictus per lettera o tramite internet. www.swissheart.ch/consultazione Telefono del cuore 0848 443 278 Specialisti rispondono alle sue domande su malattie cardiovascolari, su possibilità di prevenzione, tecniche diagnostiche e terapie. Martedì (francese) e mercoledì (tedesco) dalle 17.00 alle 19.00. © Fondazione Svizzera di Cardiologia, aprile 2021 Conto per le donazioni CP 69-65432-3 IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3 Con una donazione ci aiutate a salvare più vite e a prevenire le sofferenze dovute alla malattia e alle disabilità.
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