Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco

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Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
Fondazione Svizzera
                  di Cardiologia
         Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Infarto cardiaco e
  cardiopatia coronarica

                                                     swissheart.ch
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
02   Sommario

                                   09               13
                 04

                    20              22             26
     04         Perché si verifica un infarto cardiaco
     09         Come viene curato in ospedale l’infarto cardiaco
     13         Come si prosegue dopo la degenza in ospedale
     20         «Una sensazione, finora sconosciuta, di minaccia»
     22         Cosa fare per evitare un altro infarto cardiaco
     26         I gruppi del cuore offrono un ambiente motivante
     29         Se desidera saperne di più
     30         Questi sintomi significano un’emergenza cardiaca
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                     03

           Cara lettrice, caro lettore

           lei ha avuto un infarto cardiaco. Ma grazie alla cardiologia,
           che è in grado di fare molto, è sopravvissuta / o. Oppure a
           essere stata colpita è una persona a lei vicina e ora è sol­
           levata / o che il peggio sia passato. La maggior parte delle
           pazienti e dei pazienti che hanno subìto un infarto cardiaco
           si riprendono rapidamente da un intervento e ben presto si
           sentono di nuovo bene.

           Ma dopo un infarto cardiaco è normale che sorgano do­
           man­de e incertezze. Con quest’opuscolo intendiamo appro­
           fondirle e spiegare:

           › Perché si verifica un infarto cardiaco
           › Cosa succede durante un infarto cardiaco
             e come lo cura la cardiologia
           › Come si prosegue nei giorni e nelle
             settimane successive
           › Cosa può fare per evitare un altro infarto
             cardiaco e quando vi è un’emergenza.

           Domande simili preoccupano allo stesso modo le persone
           colpite e i famigliari o amici. Quest’opuscolo è pensato per
           chiunque sia interessato al tema.

           Un infarto cardiaco non è semplicemente destino. Leggendo
           quest’opuscolo apprenderà che può contribuire notevol­
           mente a far sì che il suo cuore torni a essere in forma e
           vigoroso, e lo rimanga.

           Le auguriamo una buona ripresa e tanta salute.

           La sua Fondazione Svizzera di Cardiologia
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
04

     Perché si verifica un infarto cardiaco
     Il cuore ha bisogno di sangue
     Per comprendere l’infarto cardiaco occorre illustrare brevemente come
     funziona l’apporto di sangue al cuore. Il cuore è un muscolo potente
     che pompa il sangue: attraverso un sistema circolatorio molto ramifi­
     cato rifornisce il corpo e i suoi organi di ossigeno, di sostanze nutritive
     e di minerali.

     Il suo cuore lavora senza sosta. Ogni giorno batte circa 100 000 volte e
     pompa circa 10 000 litri di sangue nel corpo. Ma per compiere questo
     straordinario lavoro necessita anch’esso di sufficiente sangue ricco di
     ossigeno. Il sangue lo riceve tramite tre arterie coronarie che si dira­
     mano direttamente dall’aorta. L’arteria coronaria sinistra si divide in
     due rami e approvvigiona di sangue la parete anteriore del cuore e la
     parete laterale sinistra. L’arteria coronaria destra porta il sangue alla
     parete posteriore del cuore. Le due arterie coronarie si ramificano
     ulteriormente diventando sempre più piccole e fini: in questo modo
     fanno sì che il muscolo cardiaco sia avvolto da un sistema di vasi san­
     guigni, come da una sottile rete.

     Vasi sanguigni, aorta, coronarie

     La circolazione sanguigna umana è un’enorme rete di approvvi­
     gionamento e i suoi vasi sanguigni hanno nomi diversi. Le arterie
     ­trasportano il sangue «fresco», che è ricco di ossigeno. La prima
      e più grande ­arteria, l’aorta, porta il sangue fuori dal cuore verso il
      corpo. Dall’aorta si ­diramano arterie più piccole, fino a quelle più
     fini, chiamate capillari. Le arterie del cuore nel linguaggio medico si
     chiamano arterie coronarie o, più semplicemente, coronarie.
     Si chiamano invece vene i vasi sanguigni che trasportano il sangue
     «usato», cioè povero di ossigeno, in direzione dei polmoni.
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                                             05

     L’infarto cardiaco

                                                                      Aorta
                                                                      (arteria principale)

                                                                      Ramo posteriore
                                                                      dell’arteria coronaria
                                                                      sinistra

                                                                      Occlusione della coronaria

                                                                      Ramo anteriore
                                                                      dell’arteria coronaria
                                                                      sinistra

                                                                      Parte del muscolo cardiaco
                                                                      colpita dall’occlusione
                                                                      della coronaria

     Arteria coronaria destra

     Le arterie coronarie riforniscono il cuore di sangue ricco di ossigeno. Se un coagulo
     occlude un’arteria coronaria si verifica un infarto cardiaco. La parte del muscolo
     cardiaco approvvigionata da questa coronaria – superficie tratteggiata – non riceve
     più sangue e quindi neanche più ossigeno: dopo poche ore muore.
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
06   Perché si verifica un infarto cardiaco

           Vasi sanguigni malati causano l’infarto cardiaco
           Se le arterie coronarie sono in buono stato, vale a dire se il loro strato
           interno è intatto e pervio, riescono a rifornire il cuore di sufficiente
           ossigeno e sostanze nutritive. Ma la malattia vascolare denominata
           arteriosclerosi (detta anche aterosclerosi o calcificazione delle arterie)
           può provocare danni nelle arterie coronarie e in altre arterie. L’ar­
           teriosclerosi inizia in modo impercettibile e ha un’evoluzione lunga
           e strisciante: processi infiammatori intaccano lo strato interno delle
           arterie. Le pareti perdono elasticità e si ispessiscono nei punti più sol­
           lecitati. L’accumulo di troppo colesterolo «cattivo» (un grasso dannoso
           del sangue) e di calcio (un minerale) determina il formarsi di depositi –
           le cosiddette placche – che ostacolano la corrente sanguigna. Se a
           ­essere colpite sono le arterie coronarie, nel cuore si verificano disturbi
            ­dell’irrorazione sanguigna. Se le placche si rompono, nel punto di
             rottura si formano coaguli di sangue che occludono in modo acuto la
             coronaria e interrompono completamente il flusso sanguigno: le parti
             del muscolo cardiaco dipendenti da tale coronaria non ricevono più
             ossigeno e muoiono. È l’infarto cardiaco.

           L’arteriosclerosi spesso si sviluppa con l’avanzare dell’età e in parte è
           ereditaria. Ma con il suo stile di vita può influire considerevolmente
           sull’intensità e sulla rapidità con cui la malattia progredisce.
           Ecco i fattori di rischio che favoriscono l’arteriosclerosi:

           ›   fumo
           ›   scarso movimento
           ›   sovrappeso e alimentazione non sana
           ›   ipertensione arteriosa
           ›   tassi sanguigni inadeguati dei grassi (colesterolo elevato)
           ›   diabete
           ›   stress psicosociale

           L’arteriosclerosi e i danni ai vasi sanguigni sono irreversibili. Tuttavia
           un buon trattamento e il fatto di evitare i rischi possono contribuire
           a fare in modo che la malattia non progredisca ulteriormente, o per­
           lomeno lo faccia in modo lento.
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                                                07

     Progressione dell’arteriosclerosi

                                                                         Endotelio

                                                                         Cellule muscolari lisce

     Arteria normale
     L’arteria normale è rivestita di cellule (endotelio) che si trovano direttamente
     sopra lo strato muscolare.

                                                                         Macrofagi

                                                                         Particelle di LDL
                                                                         Endotelio
                                                                         Cellule muscolari lisce

     Inizio dell’arteriosclerosi
     Dapprima si formano strisce di grasso, contenenti particelle di LDL (colesterolo)
     e grossi fagociti (macrofagi), che vanno ad accumularsi sotto l’endotelio.

                                                                         Macrofagi
                                                                         Piastrine (trombociti)
                                                                         Particelle di LDL
                                                                         Endotelio
                                                                         Cellule schiumose
                                                                         Cellule muscolari lisce

     Arteria ristretta (stenosi)
     Il forte accumulo di colesterolo nei fagociti fa gonfiare quest’ultimi e li trasforma in
     cellule schiumose. Vi si aggiungono anche cellule muscolari lisce e cellule di tessuto
     connettivo, creando un cuscinetto (placca) che restringe l’arteria.

                                                                         Trombo con filamenti di fibrine
                                                                         Piastrine (trombociti)
                                                                         Particelle di LDL
                                                                         Cellule schiumose

                                                                         Cellule muscolari lisce

     Placca rotta con coagulo di sangue (trombo)
     Se una di queste placche si rompe, viene attivato il processo di coagulazione del
     sangue. Le piastrine e i filamenti di fibrina si depositano nel punto di rottura e
     ­formano un coagulo di sangue (trombo) che può occludere completamente l’arteria.
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
Cardiopatia coronarica e angina pectoris

Se l’irrorazione sanguigna del cuore è compromessa a
causa del restringimento dei vasi coronarici vi è una
cardiopatia coronarica. La cardiopatia coronarica è
impercettibile per molto tempo e spesso si palesa solo
sotto sforzo fisico come angina pectoris. Le persone
colpite riferiscono senso di costrizione, sensazione di
pressione sorda oppure di oppressione o di bruciore
nonché disagio o dolore alla cassa toracica sotto forma
di crisi. Questi disturbi possono presentarsi non solo
in caso di sforzo fisico ma anche di sovraccarico psi­
chico. Quando tali condizioni terminano i disturbi si
attenuano entro pochi minuti e spariscono ancora più
rapidamente con l’assunzione di preparati a base di
nitroglicerina. L’angina pectoris può essere trattata
con medicamenti e rimanere stabile a lungo. Ma se si
manifesta con sforzi o sovraccarichi sempre minori,
oppure persino a riposo, è urgentemente necessario
sottoporsi ad accertamenti medici presso specialisti.
Però l’infarto cardiaco non è sempre preceduto da
disturbi: se una placca si rompe all’improvviso può
­sopraggiungere in maniera inattesa «come un fulmine
 a ciel sereno».
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                             09

      Come viene curato in ospedale
     ­l’infarto cardiaco

     Ripristinare velocemente l’irrorazione sanguigna
     L’infarto cardiaco è la conseguenza di un’arteria coronaria occlusa.
     Con l’occlusione i sintomi dell’infarto cardiaco diventano avvertibili: di
     solito sono dolori forti e continui al torace che si irradiano al b
                                                                       ­ raccio
     sinistro e alla mandibola nonché pallore, sudorazione e, a volte, a ­ nche
     mancanza di respiro e malessere. Nelle donne e nelle persone diabeti­
     che a volte si presentano anche sintomi diversi come affanno, nausea,
     vomito e senso di pressione a torace, schiena o addome. Le conse­
     guenze di un infarto cardiaco possono essere molto gravi perché parti
     del muscolo cardiaco si danneggiano irreparabilmente. Inoltre può
     subentrare fibrillazione ventricolare, cioè un’aritmia cardiaca poten­
     zialmente letale. L’infarto cardiaco è quindi sempre un’emergenza.
     Lo scopo delle misure d’urgenza e delle cure consiste nel salvare vite
     ripristinando al più presto l’irrorazione sanguigna.

     L’angioplastica coronarica
     Nella quasi totalità dei casi la coronaria occlusa viene resa di nuovo
     pervia con una dilatazione con palloncino (angioplastica coronarica)
     eseguita in un laboratorio di emodinamica: si introduce un catetere
     (sottile sonda di plastica) fino al cuore attraverso un’arteria del braccio
     o della gamba. Grazie a un liquido di contrasto, le arterie coronarie
     risultano visibili con uno speciale apparecchio radiologico (coronaro­
     grafia). I medici individuano così i punti di restringimento che ostaco­
     lano il flusso sanguigno. Nel punto in cui il vaso coronarico è ristretto,
     tramite uno speciale catetere dotato di palloncino premono i depo­
     siti contenenti lipidi contro la parete vasale. Per mantenere aperta la
     ­coronaria appena riaperta, usano quasi sempre uno stent: è una sottile
      struttura metallica cilindrica a maglie, solitamente ricoperta da medi­
      camenti, che sostiene il vaso sanguigno e impedisce che si ostruisca di
      nuovo. L’intervento viene effettuato mentre la paziente o il paziente
      è cosciente, di solito grazie a un sedativo.
Cardiopatia coronarica - Infarto cardiaco
10   Come viene curato in ospedale ­l’infarto cardiaco

          Angioplastica coronarica e inserimento di uno stent

          Con l’angioplastica coronarica o dilatazione con il palloncino
          ­l’arteria occlusa viene resa di nuovo pervia.

                                                     Si spinge un sottile filo (filo guida)
                                                     attraverso la stenosi.

                                                     Si spinge il palloncino vuoto ­applicato
                                                     al catetere sul filo guida fino alla
                                                     stenosi.

                                                     Si gonfia il palloncino con un liquido
                                                     provocando la dilatazione della stenosi.

                                                     Si sgonfia il palloncino e si ritira
                                                     il c­ atetere a cui è applicato.

           Per mantenere aperta la coronaria appena riaperta si usa quasi
          ­sempre uno stent.

                                                     Tramite un sottile filo guida si spinge lo
                                                     stent ripiegato montato sul catetere a
                                                     palloncino nella stenosi della coronaria.

                                                     Si gonfia il palloncino con un liquido
                                                     e contemporaneamente alla dilatazione
                                                     della stenosi si impianta lo stent nella
                                                     coronaria.

                                                     Dopo avere sgonfiato il palloncino si
                                                     ritirano il catetere a palloncino e il
                                                     filo guida. L’efficace inserimento dello
                                                     stent permette al sangue di scorrere
                                                     liberamente.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                           11

     A volte vi sono più punti di restringimento nelle arterie coronarie che
     rendono necessarie anche altre dilatazioni con palloncino e l’inseri­
     mento di stent. Di conseguenza può capitare che nei giorni o nelle
     settimane seguenti venga eseguito un altro intervento con impianto
     di stent.

     L’operazione di bypass
     L’operazione di bypass serve a ripristinare l’irrorazione sanguigna del
     muscolo cardiaco: i tratti di vaso sanguigno ristretti e occlusi ­vengono
     scavalcati usando arterie o vene della paziente o del paziente. All’ope­
     razione di bypass si ricorre nei seguenti casi:

     › In rari casi d’emergenza, se per motivi vari non è possibile
       eseguire un’angioplastica coronarica. In tal caso l’operazione di
       bypass è necessaria come intervento d’emergenza.
     › Se l’angioplastica coronarica con inserimento di stent non
       fornisce risultati ottimali. È stato riscontrato che un’operazione
       di bypass è la soluzione migliore a lungo termine se, ad esempio,
       sono colpiti diversi vasi coronarici oppure grandi tratti delle
       coronarie. La decisione di optare per quest’intervento viene
       presa in ospedale dall’équipe medica insieme alla paziente o
       al paziente. L’operazione di bypass è un intervento chirurgico di
       diverse ore con narcosi: viene eseguita sospendendo per breve
       tempo le funzioni del cuore oppure anche sul cuore funzionante.

     Non tutti gli infarti cardiaci sono uguali

     Forse nella sua documentazione di paziente ha letto i termini infarto
     STEMI o NSTEMI. Si tratta di abbreviazioni mediche che indicano il tipo
     di infarto cardiaco visibile nell’elettrocardiogramma ECG (infarto con
     sopraslivellamento del tratto ST o in assenza di sopraslivellamento del
     tratto ST). I cardiologi distinguono tra le due varianti per scegliere le
     cure più adatte. Ma per lei come paziente e il suo futuro dopo l’infarto
     cardiaco questa distinzione non ha grande importanza.
12   Come viene curato in ospedale ­l’infarto cardiaco

          Medicamenti
          Durante e dopo un infarto cardiaco acuto vengono utilizzati questi
          medicamenti:

          › Gli antidolorifici come nitroglicerina e morfina
            alleviano i dolori e attenuano i disturbi.
          › I medicamenti anticoagulanti (inibitori della coagulazione)
            impediscono il formarsi di coaguli che possono
            occludere i vasi sanguigni.
          › I betabloccanti rallentano il battito cardiaco,
            abbassano la pressione sanguigna e proteggono
            il muscolo cardiaco.
          › Le statine abbassano il colesterolo e, in caso
            d’infarto cardiaco acuto, impediscono un’infiammazione
            nel vaso sanguigno ostruito.
          › Gli ACE-inibitori abbassano la pressione sanguigna
            e hanno un influsso positivo sul recupero del muscolo
            cardiaco dopo un infarto.

          Le conseguenze per il cuore
          Un infarto cardiaco causa la morte di una certa quantità di tessuto
          miocardico e la formazione di tessuto cicatriziale. Questo può influ­
          ire sulla funzione del muscolo cardiaco. A seconda della grandezza
          della zona infartuata, la capacità di pompaggio del cuore può venire
          limitata in misura lieve, media o grave. Conseguenze dirette o sul
          lungo periodo di un grosso infarto cardiaco possono essere insuffi­
          cienza c­ ardiaca o aritmie cardiache. Gli esami eseguiti successivamente
          mirano a determinare lo stato del cuore e, se necessario, a prevedere
          ulteriori trattamenti.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                            13

     Come si prosegue
     dopo la degenza in ospedale

     Ripartire con tranquillità e fiducia
     Lei e il suo corpo ne avete passate tante nei giorni in ospedale. Dap­
     prima vi è stato il ricovero d’urgenza. Forse ha anche provato forti
     dolori e, di sicuro, molta paura. Dopo il trattamento è dovuta / o re­
     stare un po’ in ospedale. Esami e misurazioni si susseguivano e poi si è
     deciso che poteva uscire dall’ospedale. Non dimentichi mai che tutto
     questo le ha richiesto molta forza. Quindi cerchi di vivere i giorni e le
     settimane successive con tranquillità. I primi giorni dopo la dimissione
     non sono facili anche per la psiche. Occorre tempo per riacquistare
     fiducia in sé stessi e nel proprio corpo. Perciò solitamente le viene sug­
     gerito di partecipare a un programma di riabilitazione, che consente
     di sostenere anche le persone a lei più vicine, che hanno temuto per
     la sua vita e devono ancora elaborare quanto vissuto.

     Prima di andare a casa si ricordi i seguenti punti:

     › Le è del tutto chiaro quali problemi di salute hanno ­
       portato al suo ricovero e quali cure ha ricevuto in ospedale?
       Se non è così chieda informazioni ai medici.
     › L’ospedale le consegna un rapporto di dimissione che
       dovrà conservare e presentare ad altri.
     › L’ospedale le fornisce una ricetta per i medicamenti che
       d’ora in poi deve assumere regolarmente. Se non ha
       compreso bene come prenderli o se soffre di effetti collaterali
       oppure se prende già altri medicamenti, ne parli con
       il medico di famiglia oppure con il cardiologo.
     › Viene iscritto per partecipare a una riabilitazione.
       La riabilitazione dopo un infarto cardiaco o un’operazione
       al cuore si chiama riabilitazione cardiaca.
14   Come si prosegue dopo la degenza in ospedale

          Riabilitazione cardiaca
          Dopo un infarto cardiaco il suo corpo, la circolazione sanguigna e
          la psiche devono ridiventare attivi quanto prima per consentirle di
          tornare a essere in forma e sano, e continuare a esserlo. Per questo
          dovrebbe sfruttare l’opportunità di partecipare a una riabilitazione
          cardiaca. Ecco le due possibilità:

          › Solitamente le viene consigliata una riabilitazione
            ambulatoriale. Abita a casa e svolge allenamenti di regola
            3 volte alla settimana in un centro specializzato in
            riabilitazione nelle vicinanze. Questa riabilitazione dura
            circa 12 settimane.
          › In certi casi le viene prescritta una riabilitazione stazionaria,
            soprattutto dopo un’operazione al cuore oppure se
            non le è possibile seguire una riabilitazione ambulatoriale.
            Resta 3 o 4 settimane in una clinica specializzata in
            riabilitazione dove svolge gli allenamenti.

          La riabilitazione cardiaca prevede soprattutto un programma di at­
          tività fisica. Inoltre le vengono illustrate le basi di uno stile di vita
          sano per il cuore. Le sarà così più facile aumentare gradualmente la
          capacità di rendimento del corpo. Può usufruire anche di consulenze
          e ricevere consigli per smettere di fumare, adottare un’alimentazione
          sana per il cuore, scegliere le tecniche di rilassamento più adatte e
          imparare a gestire lo stress. Se necessario vi è anche una consulenza
          psicologica. Potrà così comprendere meglio la malattia e saperne di
          più sia sul trattamento dei fattori di rischio per il cuore e per la circo­
          lazione sanguigna, sia sui medicamenti che d’ora in poi deve prendere
          regolarmente.

          Fondamentalmente scoprirà come adattare il suo stile di vita in modo
          da restare sano più a lungo possibile. La seguiranno terapisti spe­
          cializzati e medici che l’aiuteranno a ritrovare fiducia nel corpo. Per
          domande o dubbi si rivolga a loro in qualsiasi momento.
I vantaggi della riabilitazione cardiaca

Con un’attività fisica regolare, un’alimentazione
­equilibrata e sana, una buona gestione dello stress e
 la rinuncia alle sigarette può migliorare notevolmente
 la sua qualità di vita e la prognosi dopo un infarto
 cardiaco. Un programma ambulatoriale o stazionario
 di riabilitazione cardiaca le mostrerà le misure pre­
 ventive necessarie e l’aiuterà ad attuare nella pratica
 i buoni propositi per uno stile di vita più salutare.
 Una volta di ritorno alla vita quotidiana sarà impor­
 tante applicare alla lunga e in maniera rigorosa
 quanto appreso.
16   Come si prosegue dopo la degenza in ospedale

          Seguendo un programma riabilitativo può migliorare sul lungo p   ­ eriodo
          il buon esito delle cure prodigatele. Perciò le suggeriamo caldamente
          di sfruttare quest’opportunità. Cambiare stile di vita e impostarlo in
          modo sano per il cuore è infatti il contributo più importante che può
          fornire per ridurre il rischio di subire un altro infarto cardiaco, in un
          futuro prossimo o lontano.

          Affrontare la vita quotidiana
          All’inizio si stancherà ancora rapidamente. È normale. Cerchi comun­
          que di riprendere le usuali attività quotidiane: un passo alla volta,
          ogni giorno un po’ di più. Può iniziare con occupazioni leggere in casa.
          Dopo un paio di settimane può dedicarsi anche a mansioni un po’ più
          faticose. Eviti però gli sforzi fisici dopo i pasti principali, soprattutto
          quando fa molto freddo o molto caldo.

          Ricominciare l’attività lavorativa
          La maggior parte delle pazienti e dei pazienti, passato un certo periodo
          possono riprendere a lavorare. La durata e la percentuale dell’ina­
          bilità al lavoro dipendono dal suo stato di salute e dalla professione.
          In caso di decorso non complicato e con un mestiere fisicamente
          non ­pesante potrà riprendere a lavorare dopo due settimane circa,
          ­all’inizio a tempo parziale (dal 40 al 50 % in parallelo a un programma
           di ­riabilitazione ambulatoriale). Invece in caso di decorsi difficili e di
           professioni pesanti occorre attendere fino a tre mesi.

          Elaborare l’esperienza vissuta
          Un infarto cardiaco segna una cesura nella vita. Anche se la cardiolo­
          gia è in grado di rimettere a posto rapidamente molto, l’infarto conti­
          nuerà a occupare per diverso tempo i suoi pensieri e le sue emozioni.
          È quindi normale se:

          › si sente insicura / o e reagisce con particolare attenzione
            o in modo sensibile ai segnali del corpo.
          › prova sentimenti spesso altalenanti, con giorni buoni e
            altri faticosi.
          › si preoccupa per sé o per il futuro.
          › dorme peggio del solito.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                              17

     Non esiti a parlarne con la partner o il partner oppure con una ­persona
     a lei cara. Anche per i suoi famigliari o amici l’infarto cardiaco è stata
     un’esperienza difficile. Il medico potrà aiutarla a fugare le incertezze
     sulla malattia.

     Eviti però di finire in una spirale di pensieri negativi. Se si accorge che
     le paure prendono il sopravvento o che per un periodo prolungato
     non prova più gioia né fiducia, oppure che non riesce praticamente
     mai a stare tranquilla / o e si isola da amici o conoscenti, allora è neces­
     sario parlarne con il medico.

     Sessualità dopo l’infarto cardiaco
     La sessualità fa parte della vita umana ed è importante per vari motivi:
     contribuisce al benessere personale, aumenta l’intimità della coppia e
     rafforza l’autostima. Molte persone dopo un infarto si preoccupano se
     potranno tornare ad essere attive sessualmente come prima, temendo
     che il sesso possa essere pericoloso. La buona notizia: gran parte delle
     persone infartuate possono tornare alla vita sessuale abituale. L’atti­
     vità sessuale corrisponde a uno sforzo fisico medio: non è più perico­
     loso che salire una rampa di scale di due piani o fare giardinaggio.

     Tuttavia dopo un infarto cardiaco sia negli uomini sia nelle donne il
     desiderio può calare. Inoltre in alcuni uomini si presentano disturbi
     dell’erezione (problemi d’impotenza). Se ne soffrono a lungo, il
     ­motivo può essere dovuto al fatto che il sesso provoca una pressione
      legata alle aspettative oppure stress, paura o insicurezze. Ma anche
      l’assunzione di medicamenti può causare disfunzione erettile. Se ciò
      la concerne ne discuta con il medico che saprà aiutarla.
5 consigli per le prime settimane dopo
la degenza in ospedale

1 Pianifichi per tutto un sufficiente tempo di riposo.
  All’inizio molte cose non andranno spedite come
  prima.
2 Riprenda un passo alla volta la sua routine abituale
  a casa. Ricominci a svolgere le occupazioni di casa
  o altri lavori e curi i contatti sociali.
3 Se possibile subito dopo la degenza o     ­ spedaliera
  ­partecipi a una riabilitazione cardiaca per
   ­riacquisire rapidamente fiducia nella capacità di
    rendimento del corpo.
4 Insicurezze e paure sono normali. Se però nota
    ­emozioni negative che la turbano o compromettono
     la quotidianità ne parli con il medico.
5 Guidare l’automobile, andare al lavoro, praticare
     hobby, viaggiare, fare sesso: la maggior parte delle
     persone dopo un infarto cardiaco possono tornare
     presto a fare quello che più piace loro. Se ne rallegri!
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                                19

     Guidare l’automobile
     La maggior parte delle pazienti e dei pazienti infartuati dopo una
     breve pausa di riposo possono tornare senza problemi a guidare
     l’auto­mobile. Se però vi sono anche altri disturbi, come aritmia car­
     diaca o insufficienza cardiaca, la capacità di guidare un veicolo può
     essere limitata più a lungo o del tutto compromessa, in particolare se
     di mestiere fanno i conducenti (autobus, pullman, camion, ecc.).

     Viaggi e vacanze
     Quanto tempo deve passare dopo un infarto cardiaco prima di viag­
     giare dipende dallo stato generale di salute e dalla gravità della ma­
     lattia.

     Se la riabilitazione si è conclusa con successo, il suo stato di salute è sta­
     bile, ha uno stile di vita sano per il cuore, sopporta bene i medicamenti
     e non si sono manifestati nuovi disturbi o sintomi, nulla le impedisce
     di realizzare il desiderio di compiere un viaggio o andare in vacanza.
     Vale però la pena in ogni caso di discutere i programmi con il medico:
     saprà consigliarla nella scelta della meta e, due o tre settimane prima
     della partenza, le confermerà che può partire.
20   Ritratto

     «Una sensazione,
        finora sconosciuta,
     di minaccia»
          Un intervento di bypass a ciel sereno:
          Guy Frasseren racconta com’è stato
          strappato dalla sua vita di tutti i giorni
          e come oggi è tornato alla normalità.

          Lo scorso ottobre Guy Frasseren è caduto dalle nuvole. Non si sarebbe mai
          aspettato che la sua vita potesse essere messa in pericolo da un giorno
          all’altro. Eppure, come sottolinea, non è un tipo ansioso e affronta le cose
          in modo inizialmente sobrio.

          Che qualcosa non fosse normale tuttavia gli era già chiaro in quel
          ­momento. Percepì più volte un dolore acuto al petto, soprattutto dopo
           pochi passi. Prima vado dal medico di famiglia, si disse, poi vedremo.
           ­Quest’ultimo lo mandò immediatamente da un cardiologo e la risonanza
            magnetica dimostrò che il cuore non riceveva sangue a sufficienza.

          Guy Frasseren non pensava ancora niente di male, perché per il resto si
          sentiva in buona salute, giocava regolarmente a tennis e non si consi­
          derava un candidato all’infarto. Tuttavia, dopo la coronarografia tutto è
          cambiato rapidamente: il cardiologo gli ha mostrato sullo schermo diversi
          punti molto ristretti che rischiavano di chiudersi. Troppi per inserire degli
          stent. «Sono necessari due bypass», disse il medico dopo la visita, «lei
          resta in ospedale, la opereremo nei prossimi tre giorni.»
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                               21

                                               Non solo lui, ma anche sua moglie
                                              i suoi figli rimasero colpiti dalla
                                             notizia. Come avrebbe superato il
                                           difficile intervento a cuore aperto? La
                                         paura della famiglia era particolarmente
                                     grande il giorno dell’intervento, perché la
                                 sua vita era appesa a un filo di seta.

     L’intervento di bypass di quattro ore andò bene. Così bene che non ebbe
     l’impressione di aver subito un’operazione così complessa. Per Guy
     ­Frasseren, tuttavia, tutto è stato uno choc. Si trovò improvvisamente
      in una situazione minacciosa, che non aveva mai sperimentato in pre­
      cedenza. I medici lo rassicurarono che tutto era in ordine, i tubi nuovi,
      ­riparati come un dispositivo difettoso.

     Ma i dubbi lo tormentano ancora oggi. Perché è capitato a me e non a qual­
     cuno con fattori di rischio maggiori? Cosa significa ciò per il mio f­ uturo?
     «Non riesco a liberarmi dal pensiero che possa accadere di nuovo», dice
     con una certa insicurezza. Al momento, nei confronti della vita, non ha
     la stessa attitudine leggera di un tempo. Qualche settimana fa si è unito
     a un gruppo del cuore. I membri gli hanno dato un ­caloroso benvenuto.
     Guy Frasseren spera di riprendersi presto e di riuscire a ­cavarsela con la
     sua nuova vita.
22

     Cosa fare per
     evitare un altro infarto cardiaco

     Saranno necessarie cure a vita
     L’infarto cardiaco come detto è la conseguenza di una malattia delle
     arterie (arteriosclerosi). L’impianto di uno o più stent ha scongiurato
     eventi peggiori, ma la malattia può continuare a progredire anche se
     lei si sente bene. Affinché la sua salute rimanga stabile occorrono cure
     a vita e la sua collaborazione.

     Restare in movimento
     Un’attività fisica regolare è e rimane importante anche dopo la riabi­
     litazione: contribuisce a migliorare i valori dei parametri della salute
     come pressione arteriosa, colesterolo e glicemia, a ridurre i chili di
     troppo e ad aumentare forma ed equilibrio. L’attività fisica riduce
     notevolmente il rischio di subire di nuovo un infarto cardiaco. Perciò
     dovrebbe allestire un programma che alla lunga garantisca sufficiente
     moto:

     › Inserisca nella vita quotidiana quanto più movimento
       possibile, ad esempio camminando o salendo le scale.
       Trascorra meno tempo possibile seduta / o.
     › Scelga uno sport che le piace e che può e vuole praticare
       regolarmente, come escursioni, nordic walking, nuoto
       o bicicletta.
     › Ma non c’è solo lo sport: è attiva / o fisicamente anche
       quando fa lavori in casa o giardinaggio oppure va a
       passeggio camminando a passo spedito.
     › Si alleni in un gruppo del cuore. Un gruppo del cuore
       le offre numerosi vantaggi: potrà allenarsi sotto la guida
       di terapisti del cuore appositamente formati e si
       ritroverà con altre persone motivate che stanno vivendo
       una situazione simile (vedi pagina 26).
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                              23

     Prendere sempre le medicine

     Dopo un infarto cardiaco dovrà assumere medicamenti per tutta la
     vita, anche quando si sente bene: i medicamenti servono a ridurre il
     ­rischio di un altro infarto. Di regola si tratta di diverse sostanze attive
      del s­ eguente elenco:

     › I medicamenti anticoagulanti (inibitori della coagulazione)
       ­impediscono il formarsi di coaguli che possono occludere i ­
        vasi sanguigni.
     › I medicamenti antiipertensivi alleggeriscono il lavoro del cuore.
     › Le statine abbassano il colesterolo e stabilizzano le placche.
     › I nitrati e la nitroglicerina agiscono in caso d’emergenza sui
        disturbi dell’angina pectoris.

     A seconda dello stato di salute e delle malattie concomitanti le potranno
     essere prescritti anche altri medicamenti, ad esempio contro il diabete.
     Se non è sicura / o del motivo per cui deve prenderli o se dubita di
     prenderli correttamente oppure se ha problemi con la loro assunzione
     si rivolga al medico.

     Smettere di fumare
     Il fumo è il fattore di rischio più grande per l’infarto cardiaco. Se non
     ha ancora smesso di fumare dovrebbe farlo al più presto. Smettere di
     fumare non è facile; forse in passato ci ha già provato. Ma non si lasci
     scoraggiare da eventuali tentativi falliti. Riprovi con una motivazione
     tutta nuova. Per aiutarla a smettere di fumare vi sono diversi aiuti: il
     medico sarà lieto di informarla.
24   Cosa fare per evitare un altro infarto cardiaco

          Mangiare in modo equilibrato
          Un’alimentazione variata ed equilibrata è molto importante dopo
          un infarto cardiaco. Pasti sani per il cuore l’aiuteranno a migliorare
          i ­valori dei parametri della salute e a mantenere costante il peso. La
          dieta mediterranea si è dimostrata particolarmente benefica per il
          cuore e i vasi sanguigni:

          › Mangi molta frutta e verdura fresca di tutti i colori.
          › Consumi prodotti a base di cereali integrali, patate e legumi.
          › Cucini soprattutto con olio di oliva (piatti caldi) o olio di colza
            (piatti freddi).
          › Consumi meno latticini, carne e insaccati contenenti grassi.
          › Prediliga il pesce e la carne di volatili.
          › Elimini se possibile piatti pronti, dolciumi o bevande zuccherate.
          › Se le piace bere un bicchiere di vino ai pasti può continuare
            a farlo.

          Ridurre lo stress
          Uno stress negativo e duraturo ha un effetto nefasto sulla salute, a
          maggior ragione dopo un infarto cardiaco. Lo stress può avere molte
          cause: posto di lavoro, lavori domestici, famiglia, relazione di coppia,
          situazione finanziaria, preoccupazioni e paure. Se ne soffre cerchi di
          individuare le situazioni che le pesano e di trovare possibilità per ri­
          durre questo carico. Anche le tecniche di rilassamento possono essere
          d’aiuto. Per rilassarsi può trascorrere del tempo con le persone che la
          fanno sentire bene. Oppure può praticare regolarmente sport: anche
          per questo è importante mantenersi sufficientemente attivi a livello
          fisico. Se non riesce a inserire momenti di relax nella sua giornata si
          rivolga a specialisti formati in psicologia.

          Controlli medici da non dimenticare
          Dopo la riabilitazione il medico di famiglia è la prima persona di rife­
          rimento per la salute. Ma affinché il suo cuore e i suoi vasi sanguigni
          rimangano sani, si raccomandano anche controlli cardiologici regolari:
          la prima volta circa tre mesi dopo l’evento acuto e in seguito di solito
          una volta all’anno.
5 consigli per una vita sana dopo
l’infarto cardiaco

1 Pratichi regolarmente attività fisica, curi i
   suoi contatti sociali, sia felice per tutto quello
   che la vita le offre oggi.
2 Prenda sempre le medicine come prescritto
   dal medico.
3 Adotti un’alimentazione fantasiosa, variata,
   leggera e colorata, cucinando il più possibile.
4 Se fuma: si prefigga subito una vita senza sigaretta.
5 Si faccia controllare i valori dei parametri
   della salute una volta all’anno dal medico.
26

     Gruppi del cuore
     I gruppi del cuore offrono l’ambiente motivante per ritornare
     in forma dopo una cardiopatia e restarci. Partecipi anche lei alle
     attività di un gruppo del cuore nella sua regione!

     In un gruppo del cuore le pazienti cardiopatiche e i pazienti
     cardiopatici si incontrano per seguire – sotto la guida di perso­
     nale appositamente formato – un programma di attività fisica
     regolare, un po’ come durante la riabilitazione cardiaca. Molte
     e molti di loro dicono di essere felici che esistono i gruppi del
     cuore: senza quest’offerta farebbero fatica a rimanere attive/i
     fisicamente su base regolare.

     Come Maya è tornata in forma grazie al gruppo del cuore
      «Donne, fate attenzione – avete dei
       sintomi diversi da quelli degli uomini.»

                                  Perché Peter apprezza
                            l’allenamento nel gruppo
                              «Lo sport restituisce
                           la fiducia in sé stessi.»

               Come Pierre trova motivazione
                nel gruppo del cuore
                 «Molte volte, la mattina, non mi sarei alzato,
                 se non avessi partecipato a un gruppo.»
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                             27

                                  Perché Jacqueline ha esitato
                                       ad aderire a un gruppo
                               «Sono ancora così giovane
                                e non riesco a fare nulla.»

                         Come mai Pierrette partecipa a un gruppo del cuore
                        «L’attività nel gruppo mi ha già
                        dato sicurezza.»

                                                 Perché per Alfred il gruppo
                                                   del cuore è un guadagno
                                 «Fa sparire la paura della vita – non
                                   posso che raccomandarlo a tutti.»

     L’allenamento in un gruppo del cuore è un diversivo gradito e
     salutare nella vita di tutti i giorni. È infatti rincuorante potere
     parlare con persone che hanno vissuto esperienze identiche o
     ­simili. Inoltre infonde sicurezza l’assistenza di terapiste e tera­
      pisti con un’apposita formazione specialistica.

     Partecipare a un gruppo del cuore fa bene al cuore e all’anima.
     Per dare un’idea del lavoro svolto nei gruppi del cuore abbiamo
     preparato un filmato consultabile nel sito ­­  www.swissheart­
     groups.ch. Nell’elenco dei gruppi del cuore trova le offerte nella
     sua regione.

                                                         www.swissheartgroups.ch
28

     Continuare la ricerca sull’infarto cardiaco

     Oltre 50 anni fa non esisteva ancora nessun tratta­
     mento efficace per l’infarto cardiaco. Per fortuna oggi
     la situazione è molto migliorata. Nel 1968 è stata
     ­eseguita la prima operazione di bypass. Nel 1977 per
      la prima volta al mondo Andreas Grüntzig a Zurigo
      ha riaperto un’arteria coronaria bloccata usando un
      catetere dotato di palloncino: una pietra miliare nella
      cura dell’infarto cardiaco. Dieci anni dopo Ulrich
      ­Sigwart a Losanna ha impiantato il primo stent in
       un’arteria coronaria.

     Da allora la tecnica è stata costantemente miglio­
     rata. Oggi il tasso di sopravvivenza in caso di infarto
     ­cardiaco è molto elevato. Tuttavia vi sono ancora
      grandi sfide da affrontare: lo studio dell’arteriosclerosi
      va approfondito sempre più per riuscire magari in
      futuro a evitare del tutto gli infarti cardiaci. I danni
      al cuore dopo un infarto cardiaco non possono ancora
      ­essere riparati e la ricerca tenta di trovare nuovi
       ­metodi di cura. Inoltre invecchiamo sempre di più.
        La cardiologia necessita di conseguenza di nuove
        ­soluzioni per m
                       ­ igliorare la prevenzione e le cure in
         età molto avanzata.

     Per consentire alla cardiologia di compiere nuovi pro­
     gressi ci vogliono donazioni. La Fondazione Svizzera
     di Cardiologia finanzia ogni anno da 30 a 40 progetti
     di ricerca promettenti e precursori nel campo della
     medicina cardiovascolare. Sostenga anche lei il nostro
     operato diventando sostenitrice o sostenitore della
     Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Infarto cardiaco | Fondazione Svizzera di Cardiologia                         29

     Se desidera saperne di più
     La Fondazione Svizzera di Cardiologia le mette a disposizione gratui­
     tamente un’ampia scelta di materiale informativo sulla prevenzione e
     sul trattamento delle malattie cardiovascolari e su come affrontarle.
     Forse potrebbero interessarle gli opuscoli sui temi seguenti:

     › Set di carte «7 passi per il mio futuro sano per il cuore»
        Le illustra con consigli pratici cosa può fare affinché il suo cuore
        continui a battere vigorosamente per lei in futuro.
     › Opuscolo «Vivere meglio e più a lungo grazie a una buona
       ­prevenzione»
        Le spiega come frenare l’arteriosclerosi e scongiurare
        un nuovo infarto.
     › Opuscolo «Cuore e psiche»
        Le mostra le interazioni di cuore e psiche, con spunti per
        una buona armonia fra corpo e anima.
     › Opuscolo «Le cardiopatie coinvolgono anche partner e familiari»
        Illustra il saliscendi delle emozioni per le persone colpite e i
        loro congiunti, indicando strategie per affrontare le cardiopatie.
     › Kit per pazienti «Insufficienza cardiaca»
        Contiene il libretto d’istruzioni «Vivere con l’insufficienza ­
        cardiaca», il diario del cuore, consigli per l’alimentazione e
        la ­tessera dei medicamenti.
     › Opuscolo «Alimentazione sana per il cuore e i vasi sanguigni»
        Le illustra i vantaggi della dieta mediterranea, molto gustosa e
        amica del cuore e dei vasi sanguigni.
     › Guida «Pronti per l’appuntamento con il medico»
        Domande ben strutturate per aiutarla a prepararsi al meglio per
        le visite mediche. Con elenco di controllo estraibile.

     Ordini questi o altri opuscoli della Fondazione Svizzera di Cardiologia
     (vedi tagliando d’ordinazione al centro di quest’opuscolo):

           www.swissheart.ch/loshop
           docu@swissheart.ch
           031 388 80 80
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     Questi sintomi significano
     emergenza cardiaca

     Se dopo l’intervento segue le cure e adotta uno stile di vita sano per
     il cuore, riuscirà a proteggersi al meglio da un nuovo infarto cardiaco.
     Non deve quindi neppure preoccuparsi troppo.

     È però essenziale che lei e i suoi famigliari o amici conosciate bene
     i sintomi dell’infarto cardiaco, per potere eventualmente reagire
     in tempi rapidi in caso d’emergenza: non bisogna perdere tempo e
     ­occorre allertare subito il numero telefonico delle emergenze!

     Numero d’emergenza 144!
     I seguenti sintomi indicano un infarto cardiaco in atto:

     › Forte pressione e dolori costrittivi o brucianti al
       torace (di durata superiore a 15 minuti), spesso associati
       a mancanza di respiro e angoscia di morte.
     › A volte irradiazione del dolore a tutto il torace, a
       entrambe le spalle, alle braccia, al collo, alla mandibola
       o alla parte superiore dell’addome.
     › Possibili sintomi associati sono pallore, nausea, debolezza,
       ­sudorazione, affanno, polso irregolare.
     › Il dolore è indipendente dai movimenti del corpo o dalla
        respirazione e anche dopo l’assunzione di nitroglicerina
        non scompare.

     Nelle donne, nei diabetici e nelle diabetiche così come nelle persone
     anziane, come soli segnali di allarme, possono comparire i seguenti
     sintomi: affanno, nausea e vomito di origine non chiara, senso di
     pressione a torace, schiena o addome.
31

IMPRESSUM

Edito da e ottenibile presso                            Ringraziamenti
Fondazione Svizzera di Cardiologia                      Ringraziamo la Società Svizzera di Cardiologia
Dufourstrasse 30                                        e la Società svizzera di chirurgia del cuore e dei
Casella postale                                         vasi toracici per la collaborazione specialistica
3000 Berna 14                                           e redazionale.
Telefono 031 388 80 80
info@swissheart.ch                                      Concetto editoriale/attuazione
www.swissheart.ch                                       aleanza.ch | Design. Inhalt. Wirkung., Zurigo
www.swissheartgroups.ch
                                                        Traduzione
Questa pubblicazione è disponibile anche in tedesco e   Simona Brovelli, San Nazzaro
francese.
                                                        Stampa
© Fondazione Svizzera di Cardiologia 2021,              Gassmann Print, Bienne
1ª edizione
                                                        Illustrazioni
                                                        Nadja Stadelmann, Emmenbrücke

                                                        Fonti fotografiche
                                                        Pagine 1, 2, 8, 15, 18, 25, 28: foto Adobe Stock
                                                        Pagina 21: Ralph Hut, Zurigo
                                                        Pagine 2, 26, 27: foto Fondazione Svizzera di Cardiologia

Sapere – Comprendere – Vivere meglio
Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Com­
prendere – Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Un impegno congiunto per informare i pazienti in modo completo e
comprensibile e per promuovere la loro competenza.
Fondazione Svizzera
       di Cardiologia

       Dufourstrasse 30 | Casella postale | 3000 Berna 14
       031 388 80 80 | info@swissheart.ch | www.swissheart.ch

		Consulenza
  		 Lei può anche inviare domande sulle malattie cardio-
		 circolatorie o sull’ictus per lettera o tramite internet.
		www.swissheart.ch/consultazione

  		   Telefono del cuore 0848 443 278
		     Specialisti rispondono alle sue domande su malattie cardiovascolari,
		     su possibilità di prevenzione, tecniche diagnostiche e terapie.
		     Martedì (francese) e mercoledì (tedesco) dalle 17.00 alle 19.00.

                                                                                 © Fondazione Svizzera di Cardiologia, aprile 2021

                               Conto per le donazioni

                               CP 69-65432-3
                               IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3

                                              Con una donazione ci aiutate
                                             a salvare più vite e a ­prevenire
                                             le sofferenze dovute alla
                                             ­malattia e alle disabilità.
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