BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
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Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo BUONENOTIZIE SIERRA LEONE ?? 2015-2016 ??VOLONTAIRES POUR L’AIDE AU DÉVELOPPEMENT PERIODICO ANNUALE DI AVAID, ASSOCIATION DE ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER L’AIUTO ALLO SVILUPPO - ANNO XX - DICEMBRE 2015 - www.avaid.ch Sosteniamoli! SUD SUDAN SIRIA IRAQ LIBANO Sostieni AVAID conto postale 65-731045-7 intestato a: AVAID 6900 Lugano-CH 1 GIORDANIA
Generareebellezza. Profughi noi. TuttiNuovi sulla stessa inizi alle strada periferie del mondo Condividere i bisogni per IRAQ condividere il senso della vita 2015-2016 La persona ?? al centro AVAID E AVSI: CHI SIAMO, COME ?? OPERIAMO, COSA FACCIAMO Per contattare AVAID Sedi e recapiti: Lugano, Corso Pestalozzi, 14 Tel. e fax 091 921 13 93 Bellinzona, Via Nocca, 4 Tel. e fax 091 826 19 29 info@avaid.ch www.avaid.ch Il comitato di AVAID Christof Affolter, Vincenzo Bonetti (presidente), Riccardo Caruso, Gianni Rossi, Marj El Khock, sud del Libano. Nei campi profughi di AVSI e AVAID. Foto Roberto Masi Valerio Selle A (responsabile), VAID - Association de Volon- gnato un centinaio di cooperanti italiani, sociologica o a un limite contingente Alberto Toti, taires pour l’Aide au Déve- (medici, ingegneri, educatori, agronomi) (povertà, malattia, handicap, guerra). Margarita Vicentini loppement - (www.avaid.ch) è e un migliaio di collaboratori locali quali- un’Organizzazione non governativa Partire dal positivo: ogni persona, ogni segretariato: ficati. La Fondazione AVSI è riconosciuta (Ong) svizzera, senza scopo di lucro, comunità, per quanto carente, rappre- Jessica Buloncelli dal Ministero degli Affari Esteri italiano; è con sede a Lugano e Bellinzona. senta una ricchezza. registrata presso l’Agenzia per lo Sviluppo AVAID si è costituita nel 1995 dapprima Ciò significa valorizzare ciò che le perso- Internazionale degli Stati Uniti (USAID); è per sostenere alcuni medici ticinesi allora ne hanno costruito. accreditata presso il Consiglio Economico attivi in Africa e, in seguito, per realizzare È un punto operativo fondamentale, che e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), progetti di aiuto allo sviluppo nei Paesi nasce da un approccio positivo alla real- l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo tà e aiuta la persona a prendere coscien- Impressum poveri. In particolare AVAID promuove il sostegno a distanza per i bambini di Kibe- Sviluppo dell’Industria di Vienna (UNIDO) za del proprio valore e dignità. e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia BUONENOTIZIE ra, il più grande slum africano, situato alla (UNICEF). Fare con: un progetto di sviluppo periferia di Nairobi, capitale del Kenya. “calato dall’alto” è violento perché non Redazione: Ogni anno AVAID, avvalendosi del sup- Obiettivo di AVAID e AVSI è promuo- partecipato oppure inefficace e senza Valerio Selle porto di numerosi volontari, propone una vere la dignità della persona attra- futuro in quanto solo assistenziale. La Editore: campagna di raccolta fondi denominata verso attività di cooperazione allo modalità con cui AVAID e AVSI attua- AVAID Tende di Natale e destinata a vari pro- sviluppo con particolare attenzione no un progetto è quella di fare assieme Corso Pestalozzi 14 getti nel mondo. AVAID è riconosciuta all’educazione, nel solco dell’insegna- alle persone, cioè attraverso il rapporto 6900 Lugano-CH dal Cantone Ticino come associazione di mento della dottrina sociale cattolica. con coloro a cui il progetto si rivolge e tel. e fax 091 921 13 93 pubblica utilità ed è membro della FOSIT, Il dramma che molte popolazioni stanno costruire sulla base dei passi maturati e-mail: info@avaid.ch la Federazione che riunisce le ONG della vivendo va combattuto tenendo conto insieme. www.avaid.ch Svizzera italiana. dell’unicità dell’uomo con un progetto AVAID partecipa al network internazio- che guardi all’educazione come stru- Sussidiarietà: fare progetti di sviluppo Tiratura: mento per far emergere i talenti. Solo in significa favorire la capacità associativa e 12’000 copie nale della Fondazione AVSI (www.avsi. org) di cui è socio fondatore e usufrui- questo modo è possibile consolidare un valorizzare il costituirsi dei corpi interme- Impaginazione modello di sviluppo che faccia crescere di e di un tessuto sociale ricco di parte- e stampa: sce quindi di una consolidata ed effica- ce esperienza nella cooperazione allo gli uomini e, con loro, la pace. cipazione e di corresponsabilità. Il diritto Procom SA di ogni persona alla libertà di intrapresa 6934 Bioggio sviluppo. AVSI, Ong nata in Italia nel 1972, I valori guida - Centralità delle per- è infatti attualmente impegnata in 30 Paesi si rivela, nei fatti, una forza potente di sona: realizzare progetti di sviluppo Foto di copertina: con 107 progetti: Africa, America Latina e sviluppo e di arricchimento della convi- avendo come punto centrale la persona Budapest, stazione Caraibi, Est Europa, Medio Oriente e Asia. venza civile e democratica. significa condividerne i bisogni, il senso ferroviaria di Keleti, AVSI opera nei settori della sanità, igiene, della vita e commuoversi per il suo desti- Partnership: nei progetti di sviluppo è scarpe per cura dell’infanzia in condizioni di disagio, no. Senza questo la risposta al bisogno fondamentale creare una reale partner- i bambini profughi educazione, formazione professionale, è un gesto di bontà autogratificante o ship tra tutte le entità presenti sul terre- recupero delle aree marginali urbane, una strategia politica. La persona è vista no, siano esse pubbliche o private, locali agricoltura, ambiente, microimprendito- come essere unico nelle sue relazioni o internazionali, evitando sovrapposizioni, rialità, sicurezza alimentare, emergenza fondamentali, famiglia e società, irripe- favorendo sinergie e ottimizzando l’uso 2 umanitaria. Nei progetti in corso è impe- tibile e irriducibile a qualsiasi categoria delle già scarse risorse a disposizione.
Generare bellezza. Profughi Nuovieinizi noi.alle Tutti periferie sulla stessa del mondo strada SIERRA LEONE Un cammino di speranza ?? “Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di ?? profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama a dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: Coraggio, pazienza!... La speranza SOSTENIAMO CHI HA PERSO TUTTO cristiana è combattiva, con la tenacia di chi va LA RACCOLTA FONDI DI AVAID verso una meta sicura.” Papa Francesco 6 settembre 2015 D al Sud Sudan fino alle nostre no sicuramente situazioni di povertà coglienza dei fuggitivi nei luoghi città, passando per la Siria e e di insicurezza, ma soprattutto sono intermedi significa rispettare la i campi profughi in Iraq, Liba- spinte dalla speranza, dal desiderio di dignità delle persone, costrette a no e Giordania. La raccolta fondi di costruire una vita migliore per sé e per lasciare tutto, ed evitare fughe ca- AVAID, nota come Campagna Tende, i propri figli. riche di rischi e di violazioni di ogni quest’anno, propone di sostenere il Il loro percorso è lungo e irto di dif- tipo. cammino di chi è stato costretto a la- ficoltà per noi inimmaginabili. Chi Con la Campagna Tende 2015-2016, sciare la propria casa. Almeno per un viene da più lontano, dall’Africa sub AVAID supporta quattro progetti tratto. sahariana verso l’Europa, affronta in- improntati a questi obiettivi: in Sud AVAID accoglie dunque l’appello di finiti cammini, a piedi e con mezzi di Sudan, una guerra dimenticata, che Papa Francesco a “dare una speran- fortuna, attraversa deserti, combatte mette a repentaglio la sopravvivenza za concreta” alle migliaia di profughi con predoni e con animali. Le per- e quindi causa molte migrazioni, sia che ogni giorno fuggono da guerre, sone, specie le donne, che arrivano interne che esterne al Paese; in Li- persecuzioni o disastri naturali, in poi nei campi libici, sono costrette a bano e Giordania, l’accoglienza dei cerca di un futuro migliore. La Cam- pesanti violenze e forme di schiavitù. rifugiati iracheni e siriani; a Erbil, nel pagna Tende ci invita a sostenere al- Chi parte dai Paesi medio-orientali in Kurdistan iracheno, l’accoglienza dei cuni progetti che si sviluppano lun- guerra, lascia violenza e distruzione. fuggitivi dal sedicente Stato islamico, go le tappe del loro percorso, prima Chi poi attraversa il Mediterraneo, prevalentemente cristiani e, infine, ad di approdare in Europa. spesso vede la morte in faccia. E molti, Aleppo in Siria, il sosegno del Centro È una sfida che, dopo un primo smarri- troppi, non ce la fanno. di accoglienza dei Francescani. mento, richiede un cambiamento cul- Aiutare lo sviluppo e il soccorso turale. Le persone che fuggono lascia- nei luoghi di origine, favorire l’ac- Maria Teresa Gatti, resp. progetti AVAID Grazie a voi abbiamo fatto questo D all’emergenza dei profughi siria- di tante persone bisognose nel mondo quello di aiutare, per quanto possibile ni ed iracheni - oggi tragicamen- avete contribuito voi, cari sostenitori e naturalmente, quell’impressionante fiume te sempre più attuale e di cui volontari, donando e permettendo di di gente in fuga da guerre, oppressioni e la nuova Campagna raccolta fondi di raccogliere in Svizzera circa quarantami- condizioni disumane che a noi qui sono AVAID si occupa, esclusivamente, anco- la franchi in occasione della campagna risparmiate. ra quest’anno - al dramma delle vittime di raccolta fondi 2014-2015 intitolata: 2014-2015 Ringraziandovi per il grande contributo 2014-2015 dell’epidemia di ebola in Sierra Leone, “Generare bellezza. Nuovi inizi alle perife- sempre dato ad AVAID, facciamo quindi dai numerosi Centri attivi nel mondo per rie del mondo”. di nuovo appello alla vostra generosità i bambini denutriti, agli asili sulle Ande in Ma in tanti Paesi, le drammatiche situa- chiedendovi di sostenere i nostri proget- Ecuador, alle diverse realtà scolastiche ed 2014-2015 zioni di difficoltà di molte persone ti, progetti che pongono sempre al centro educative in Kenya. non cessano mai. Anzi. Perciò, anche dell’attenzione la persona e la sua digni- A far crescere e sviluppare tutte que- SOSTIENI ANCHE TU quest’anno, vi invitiamo a partecipare ad SOSTIENI ANCHE TU tà, in qualunque situazione di necessità SOSTIENI ANCHE TU ste opere e iniziative di AVAID a favore I Centri nutrizionali una nuova colletta che L’emergenza ha comeprofughi scopo venga a trovarsi. Le scuole e la formazione nel MONDO in IRAQ in KENYA Sostieni Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano www.avaid.ch ccp 65-731045-7 Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano www.avaid.ch ccp 65-731045-7 Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano www.avaid.ch ccp 65-731045-7 AVAID conto postale 2014-2015 2014-2015 2014-2015 2014-2015 65-731045-7 2014-2015 intestato a: AVAID 2014-2015 6900 Lugano-CH SOSTIENI ANCHE TU SOSTIENI ANCHE TU SOSTIENI ANCHE TU Gli asili sulle Ande L’accoglienza rifugiati L’emergenza ebola SOSTIENI ANCHE TU I Centri nutrizionali in ECUADOR SOSTIENI ANCHE TU L’emergenza profughi in SIRIA SOSTIENI ANCHE TU Le scuole e la formazione in SIERRA LEONE Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo MONDO IRAQ KENYA Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano nel Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo www.avaid.ch ccp 65-731045-7 in Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo www.avaid.ch ccp 65-731045-7 in Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo www.avaid.ch ccp 65-731045-7 3 Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano www.avaid.ch ccp 65-731045-7 www.avaid.ch ccp 65-731045-7 www.avaid.ch ccp 65-731045-7 2014-2015 2014-2015
Generareebellezza. Profughi noi. TuttiNuovi sulla stessa inizi alle strada periferie del mondo SUDIRAQ SUDAN 2015-2016 Senza né leggere ?? né scrivere Un tasso di analfabetismo tra??più alti al mondo, oltre il 75% L ’emergenza ha ripreso il soprav- vento e soffocato ogni tenta- In Sudan tivo di ritorno alla normalità in un Paese dove un terzo dei suoi 11 dal 1992 milioni di abitanti dipende dagli aiuti Il coinvolgimento di umanitari. Un Paese nato nel 2011 AVSI in Sudan è iniziato strappando l’indipendenza dal Sudan nel 1992, quando gli dopo un conflitto ventennale con Khar- intensi combattimenti tra toum e ripiombato nel caos soltanto le truppe del governo due anni dopo, quando il presidente del Sudan e l’Eserci- Salva Kiir ha accusato il suo vice Riek to di liberazione del Machar di aver tramato un golpe dando Sudan hanno spinto il via a una guerra di potere che ha fatto oltre 20’000 sudanesi a leva su antiche divisioni etniche e sfal- varcare il confine con dato l’esercito, con i militari dinka fede- l’Uganda come rifugiati. li al presidente in lotta contro soldati Nel 1993, l’UNHCR, nuer passati con l’ormai ex vice. l’Alto commissariato per Guerra e soprusi in Sud Sudan resta- i rifugiati dell’ONU, e no invisibili ai più. A differenza del il governo uganedese conflitto siriano le cui immagini riprese hanno realizzato il Cam- con i telefonini e postate in rete hanno po per rifugiati Achol-Pii indignato il mondo (anche se poi si è girato a lungo dall’altra parte), qui non Sud Sudan. Secondo l’ONU le persone a rischio di carestia sono 4,5 milioni assegnando ad AVSI la gestione del Campo (du- ci sono foto di scontri e combattimen- rata fino al 1999). ti, nessuno scatto delle atrocità che si gio Leone con le sue strade di terra Onu, e del personale del posto che Lo stesso anno, AVSI ha consumano quotidianamente. La scar- rossa, poche case di mattoni mischia- lavora per loro: la loro presenza ha iniziato un progetto di e- sa copertura di rete in gran parte del te a quelle di paglia e lamiera e alle contribuito a fare di Juba una delle mergenza in partnership Paese e i pochi smartphone (solo 2 su tendopoli. I giovani guidano i “boda più care città africane. Contro di loro con la diocesi di Torit, 10 hanno un normale telefonino) spie- boda”, mototaxi cinesi, hanno negozi il Parlamento ha appena approvato allo scopo di contenere gano soltanto in parte quest’assenza. dove vendono un po’ di tutto, dall’ac- una legge che introduce l’obbligo per ulteriori afflussi di rifu- Il fatto è che i sudsudanesi evitano di qua alle carte telefoniche, tutta roba le ONG di limitare gli stranieri al 20% giati provenienti dal Sud scattare foto in pubblico. Il motivo lo si importata, qui non si produce nulla. Il del loro personale anche nelle posizio- Sudan. Negli anni si è capisce subito appena si atterra a Juba. Paese non ha industrie, nessuna grande ni dirigenziali e di coordinamento. Le provveduto alla distri- Se vai in giro con la fotocamera al collo azienda e mano d’opera qualificata: pur organizzazioni umanitarie temono “un buzione di cibo, attrezzi rischi di essere fermato dagli agenti galleggiando su petrolio e minerali pre- effetto catastrofico” in un momento in agricoli, sementi, mate- della sicurezza: in aeroporto scatta- giati, i sudsudanesi sono per tradizione cui le esigenze della popolazione stan- riale sanitario. Sono stati re foto è vietato e comunque per fare pastori-allevatori e contadini. no aumentando di giorno in giorno. costruiti pozzi, riabilitati foto nel Paese devi essere autorizzato, C’è poi l’esercito degli espatriati, per piccoli centri sanitari, devi procurarti un permesso speciale. E lo più cooperanti di ong e agenzie Alessandra Muglia realizzati interventi di per la trafila burocratica se ne va mezza formazione agricola e giornata. attività a sostegno dell’e- ducazione. Non è poi detto che questo basti a tenere lontano agenti e soldati. Ricostruiamo la scuola Grazie alla diffusa pre- Molti di loro, del resto, non sanno Corsi e igiene per i 1’723 allievi delle elementari più affollate di Juba senza dello staff AVSI neppure leggere cosa c’è scritto. Il D e alla collaborazione Paese ha un tasso di analfabetismo tra eborah Yomjima è una mae- una violenza fratricida. Quasi due mi- con la diocesi di Torit, è più alti al mondo, oltre il 75%. Annette stra della scuola elementa- lioni di persone sono state costrette sempre stato possibile s’impegna ogni giorno per abbassarlo: re St. Kizito di Juba “Sono a lasciare le loro case per gli scon- garantire un’ampia ca- fa la maestra. “In prima elementare ci scappata dal mio villaggio a causa tri tribali. In migliaia sono ospiti dei pacità d’intervento sul sono anche ragazzi di 16-17 anni. Alcu- della guerra. Fin da piccola sono centri di accoglienza, altri nei campi territorio anche in tempi ni arrivano a piedi dai villaggi intorno a stata aiutata grazie al sostegno a informali sorti nella capitale, Juba. di grande insicurezza, Juba”, racconta dopo aver sfidato una distanza promosso da AVSI: una L’ONU ha dichiarato che le persone quando nessuna agenzia pioggia torrenziale per raggiungerci. famiglia lontana mi ha amata e dato a rischio carestia sono quattro milioni umanitaria internaziona- Annette è fresca di diploma al St.Mary la possibilità di diventare la persona e mezzo. Il 60% della popolazione ha le poteva avere accesso College di Juba, dove la Fondazione che sono oggi. Ho imparato il valore meno di 15 anni di età e solo il 24% a queste zone. AVSI forma maestre, una rarità in Sud della gratuità, ho ricevuto tanto e ora sa leggere e scrivere. Per rispondere Dal 2005 AVSI ha aperto Sudan solo 1 insegnante su 10 è donna. voglio mettermi in gioco personal- a questi bisogni, la Campagna Ten- una base permanente Fatto che scoraggia le bambine a fre- mente con gli studenti che incontro de di AVAID sostiene un intervento di a Isohe nella Contea di quentare le aule. Le ragazzine lasciano tutti i giorni. Questa scuola, seppur supporto all’educazione e alla nutri- Ikotos, Stato dell’Eastern la scuola anche per via del banale ciclo con strutture provvisorie, è una real- zione della popolazione. Equatoria in Sud Sudan. mestruale: un motivo di vergogna in un tà importante che va aiutata. In Sud In particolare il progetto prevede Nel 2010 è stata aperta Paese privo di pannolini. Per questo Sudan le lezioni si tengono in genere la ristrutturazione della scuola ele- un’altra base AVSI a Torit AVSI si è impegnata – come partner sotto gli alberi, solo che quando pio- mentare St. Kizito della diocesi di e nel 2011 anche a Juba, locale dell’UNICEF e dell’UE – in corsi ve tutti restano a casa. Questa scuo- Juba che con 1’723 studenti è la la capitale del nuovo di formazione su come fabbricare e la invece è aperta sia con il sole che più affollata della città; la forma- Stato del Sud Sudan. usare gli assorbenti igienici. con la pioggia!” zione degli insegnanti; la costru- A Juba la «grande guerra» tace ma In Sud Sudan, lo Stato più giovane del zione di latrine e servizi igienici; si vive nella paura di furti e attacchi mondo, AVSI e AVAID sono al fianco corsi igienico-sanitari e nutrizionali criminali sempre più diffusi. Sembra della popolazione ferita ancora da per genitori e ragazzi. 4 una città uscita da un film di Ser-
Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada SIERRA IRAQ LEONE L’assurda normalità Ricominciare ?? a Erbil degli attentati Il nostro autista ha ri- Un asilo per bambini e famiglie ?? dove vivono 250mila sfollati cevuto la notizia della bomba mentre torna- vamo verso l’hôtel, a Nella capitale Erbil abitano oggi circa circa un chilometro dal 250mila sfollati e profughi di diversi luogo dell’attentato. gruppi etnici. Accanto alla popolazio- Stavamo rientrando ne curda vive oggi un numero impo- da una visita fatta alle nente di sfollati iracheni e di rifugiati suore domenicane in un siriani. quartiere alla periferia di Erbil dove Fonda- Nel 2015 AVSI ha aperto un asilo, zione AVSI finanzia un gestito da una comunità di suore asilo per 130 bambini. domenicane, che accoglie circa cen- Per rientrare, il nostro totrenta bambini ed è situato a Ozal amico alla guida ha così City. In questa località vivono 1’200 svoltato in alcune viuzze famiglie, delle quali oltre novecen- dalla parte opposta to sono cristiane, altre sono yazide rispetto alla zona calda. e altre ancora musulmane, tutte Si vedeva un grande fuggite dalla violenza e dal terrore fumo nero in cielo e dell’Isis, l’autoproclamatosi Stato una volta scesi dall’auto Islamico. abbiamo sentito degli L’asilo è formato da quattro classi di spari. Appena giunto in trenta bambini ciascuna. Per ogni clas- camera ho cercato in- se ci sono due insegnanti, a loro volta formazioni contattando scappate dai villaggi occupati dall’Isis un funzionario dell’ONU dove lavoravano come maestre. So- e il responsabile della stenere l’asilo di Ozal City significa Cooperazione Italiana. permettere a queste famiglie di recu- Entrambi però non ave- perare almeno un po’ di “normalità” vano notizie più precise in una situazione profondamente se- delle mie e mi hanno gnata da precarietà e disagio. consigliato di non u- scire. Intanto la vita nel A Erbil, AVSI e AVAID puntano inol- quartiere andava avanti Erbil, campo profughi. L’educazione di migliaia di bambini è a rischio tre ad avviare le attività di un centro normalmente, come se di formazione linguistica e professio- nulla fosse accaduto e M aha, originaria di Mosul, è tà e dopo varie peregrinazioni siamo nale. Il centro è fondamentale per am- questo dimostra il clima sfollata a Erbil con il marito arrivati qui. Questo asilo è un luogo pliare le possibilità lavorative dei pro- di violenza al quale la e due figlie, Anna e Eliane. sicuro dove poter lasciare nostra figlia fughi, abbattere le barriere linguistiche gente è abituata. Due o- Maha è molto grata della possibi- ogni giorno e darle la possibilità di im- e promuovere il dialogo tra i rifugiati e re dopo il nostro autista lità che la figlia più piccola possa parare qualcosa di nuovo.” la comunità ospitante in un contesto in mi ha detto che ci sono frequentare l’asilo a Erbil, asilo che cui la popolazione locale parla preva- stati tre morti e cinque AVSI e AVAID vogliono continuare La violenza cieca delle milizie dei lentemente il curdo, lingua ufficiale del feriti. Pare sia stato un a sostenere. terroristi ha aggravato una situazio- Kurdistan, mentre i profughi provenien- kamikaze fattosi saltare “Insegno religione cristiana in una ne già molto critica in Iraq, provo- ti dall’Iraq e dalla Siria parlano l’arabo, dentro una caffetteria scuola del governo per gli sfollati e cando la fuga di decine di migliaia di i cristiani prevalentemente l’aramaico, turca a pochi metri dal mio marito è insegnante di lingua si- persone dalla Piana di Ninive verso mentre esistono altre minoranze etni- consolato americano. riaca. Siamo scappati dalla nostra cit- il Kurdistan iracheno. che che parlano l’azero o l’armeno. In questo quartiere le persone vivono in pace e tranquillità. Sono stupito dalla speranza di bene che vedo nei loro occhi nonostante ciò che hanno vissuto scappando dai terroristi e le interminabili storie di dolore e violenza che hanno dovuto affron- tare. Giacomo Fiordi, resp. progetti Iraq per AVSI Sostieni AVAID conto postale 65-731045-7 intestato a: AVAID 6900 Lugano-CH Erbil, asilo campo profughi. Maha con la figlia Eliane Erbil, campo profughi 5
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Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada LIBANO 2015-2016 Nelle tende con i profughi Viaggio nei campi rifugiati di Marj El Khock con l’ambasciatore svizzero a Beirut L’appuntamento è al check point di Marjayoun, un paio d’ore a sud dalla Il campo caotica capitale. Per entrare in que- sta zona al confine con Siria e Israele, più grande tuttora sotto protezione delle trup- pe dell’UNIFIL (United Nations Inte- Il campo di Marj El Khokh rim Force in Lebanon), è necessario è il campo profughi più avere un permesso militare. È lì che grande nel sud del Liba- dobbiamo andare. È lì che ci sono gli no. Situato a 850 metri accampamenti dei rifugiati siriani che d’altitudine, tra le città di aiutiamo. Abbiamo un lasciapassare, Marjayoun e Ebl El Saki, ottenuto e ritirato il giorno prima al ospita circa 930 persone, Quartier Generale dell’Esercito a Si- provenienti quasi tutte done. Ognuno riceve un numero da dalla regione di Idlib, presentare. Il mio è 262. I kalashnikov nel nord della Siria, de- si abbassano. La barriera si alza. vastata dalla guerra. Qui Giovedì mattina. Marco Perini ed io oggi AVSI e AVAID, con siamo lì, ad attendere in macchina. il supporto di UNICEF e Tira un vento freddo ed inizia a goc- della Cooperazione Ita- ciolare. Attorno gironzolano cani liana, organizzano attività Tutto è precario nei campi profughi di Marj El Khock randagi nutriti dai soldati. educative e ricreative per L’ambasciatore François Barras, un “L i bambini del campo, e ’ambasciatore svizzero in l’utilizzo degli oltre 100’000 franchi di vallesano al suo secondo mandato attività di sensibilizzazione Libano vuole conoscere fondi versati da AVAID e raccolti in Ti- in Libano, arriva scortato dai mezzi per donne e bambini su AVAID. L’ho incontrato oggi cino anche tramite un’importante col- blindati dell’esercito libanese e della diversi temi, quali igiene, a una conferenza. Gli ho raccontato letta condotta l’anno scorso tramite il polizia. Ad accompagnarlo c’è anche nutrizione e protezione, quello che stiamo facendo insieme Giornale del Popolo. E naturalmente un suo vecchio amico, Yves Tabin, giu- accompagnate dalla per i profughi siriani. Devi assolu- per incontrare questo diplomatico dice in pensione, e presidente di una distribuzione periodica tamente venire ad incontrarlo. Se elvetico così interessato all’attività di ONG vallesana attiva in Libano. di kit alimentari, kit per accetta lo portiamo a visitare i “no- AVAID in Libano. Prima tappa della visita la sede di i bambini sotto i due stri” campi profughi giù al sud.” E poi: non era forse una circostan- Marjayoun di AVSI. Qui al diploma- anni, kit per l’igiene. Per za privilegiata per rispondere con- tico offriamo un caffè arabo, pianifi- risolvere il problema della Era Marco Perini, il nostro riferimento cretamente agli incessanti inviti di chiamo la giornata, gli presentiamo mancanza d’acqua all’in- sul posto e responsabile per il Libano Papa Francesco ad entrare, seppu- il personale che lavora con noi e gli terno del campo, è stato di AVSI, l’ONG nostra partner, che mi re soltanto per qualche giorno, in raccontiamo degli altri progetti di installato un sistema idrico chiamava da Beirut una tiepida sera di quelle “periferie esistenziali” dove AVSI e AVAID, da quello (spettacola- con il posizionamento e la metà marzo. tanta umanità ferita chiede, oltre- re) dello sviluppo agricolo della Piana manutenzione di diverse L’occasione era di quelle da non per- ché cibo, la compagnia di uno sguar- di Marjayoun che ha fatto fare un salto cisterne d’acqua, e di dere. Per conoscere finalmente da do non disperato? economico e messo pace tra i contadi- recente è stato avviato il vicino la drammatica realtà di tante Come volontario e responsabile di ni cristiani e musulmani, agli interventi progetto “Cash for work”, persone in fuga da una guerra che AVAID non mi restava dunque che nei campi profughi palestinesi in Liba- in cui si dà la possibilità a dura da troppo tempo. Per render- trascorrere le vacanze di Pasqua tra i no e, adesso, agli aiuti d’emergenza a molti residenti del campo si conto del costante lavoro svolto campi profughi di Marj El Khokh, nel favore dei rifugiati siriani. di guadagnarsi un piccolo dall’ONG nostra partner. Per vedere sud del Paese dei cedri. È mezzogiorno passato. Nelle ten- salario, lavorando alla dopoli di Marj El Khokh i capicampo riabilitazione del territorio siriani ci attendono. Il giorno prima, della foresta di Ebl El Saki Marco Perini ed io eravamo andati vicina al campo, unico a fare un sopralluogo per dire loro polmone verde della che oggi ci sarebbe stata una visita regione che costituiva, un speciale. Il corteo di auto blindate tempo, un importante sito e mezzi dell’esercito si fa strada tra per la sopravvivenza di teloni e panni stesi. La gente ci acco- particolari specie animali e glie calorosa. Monsieur Barras s’intrat- vegetali. Tutte le decisioni tiene volentieri con i profughi. Pone vengono prese insieme a- domande, vuole sapere come stanno, gli otto capicampo, i quali cosa fanno. Dorine Maroun, respon- vengono costantemente sabile della sede di Marjayoun, fa da consultati per conoscere interprete. Con l’ambasciatore entria- esigenze e problemi, e mo nelle tende trasformate in precarie stabilire quindi quali siano aule scolastiche. Frotte di bambini e le azioni da intraprendere, ragazzini dagli occhi vividi e sorridenti in un rapporto di stima e e dai vestiti consunti seguono i corsi rispetto reciproco che è di alfabetizzazione, e di altre materie, stato costruito nel tempo, tenuti dai docenti assunti da AVSI e ed è un elemento impre- AVAID. scindibile per una collabo- Continuiamo a camminare tra le ten- razione fruttuosa. de. C’è fango per terra. La notte è piovuto. Ieri c’erano 32 gradi, oggi sono a malapena 12. Loro, i mille Quale futuro per i bambini di Marj El Khock? 8 profughi siriani, se ne stanno lì, da
Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada Il progetto di AVAID Obiettivo generale: proteggere la dignità e contribuire al benesse- re dei profughi siriani e iracheni insediati nelle tendopoli o in situazio- ni precarie. Si vorrebbe effettuare un interven- to con un approccio olistico, ossia che com- prenda tutti gli ambiti della vita quotidiana. Quindi: garantire un ambiente di vita sicuro e salubre; insegnare i valori dell’integrazione e della convivenza ai bambini siriani, libanesi e iracheni, favorendo Campo profughi siriani di Marj El Khokh, da sin.: i capicampo, François Barras, ambasciatore svizzero in Libano, dietro, Yves Tabin, pres. Elias, ONG la loro capacità di svizzera, Valerio Selle, resp. AVAID, Marco Perini, resp. AVSI Libano, Dorine Maroun, resp. sede AVSI Marjayoun socialità; migliorare la capacità di nutrimento ormai tre anni sotto quei tendo- in una calma fragile e apparente, a sor- loro. Basta che ci sia la possibilità di e prevenire i rischi le- ni rammendati. Al caldo, al freddo. vegliare le bandiere dell’ISIS, il muro un futuro. gati alla malnutrizione; Fuggiti da un Paese tuttora in guerra. israeliano, i movimenti di Hezbollah. Il tempo vola. Anche da questo mo- garantire un sostegno Hanno lasciato tutto. Una casa, un la- Quanto è lontana la loro Indonesia. mento ce ne andiamo tutti con un concreto di beni di pri- voro, una vita. Il loro avvenire è grigio Risaliamo in macchina e facciamo groppo in gola, anche l’ambasciato- ma necessità; garantire e sospeso come il cielo di questo gio- strada a Monsieur Barras. Prossi- re e il suo amico giudice in pensio- la sopravvivenza delle vedì a Marj El Khokh. ma tappa il villaggio di Qlayaa, en- ne. comunità vulnerabili Di fronte c’è la Siria. Appena qualche clave cristiana in questa popolosa Sono ormai le quattro del pomeriggio durante il prossimo chilometro più in là sventolano i cupi e regione sciita. È previsto un altro passate. Invitiamo a pranzo l’illustre inverno. Le diverse insanguinati drappi neri dell’ISIS. incontro importante. In un salone ospite di AVAID e AVSI in un modesto attività saranno de- Dall’altro lato c’è l’innominato e della parrocchia ci aspetta un folto ristorante del paese. A tavola ripercor- stinate alle comunità innominabile, in Libano, Stato di gruppo di profughi. Uomini, donne, riamo gli intensi incontri appena avuti. di profughi siriani, Israele, con le sue coltivazioni ver- vecchi, bambini. Sono una ventina di Monsieur Tabin è commosso e colpi- circa 2’600 persone, deggianti e perfette. Un Eden con famiglie irachene. Cristiani di Mosul. to dal sostegno di AVAID e AVSI. D’i- e iracheni, circa 275 le recinzioni spinate ed elettrificate. Anche loro fuggiti dall’orrore. Anche stinto, dalla tasca interna della giacca persone, presenti nel Con, pure qui, un lungo muro di ce- loro senza più nulla. In totale sono cir- tira fuori mille dollari e ce li mette in distretto di Marjayoun mento armato che confina con i ma- ca 300, ospitati dagli abitanti di Qla- mano. “Usateli per loro”, ci dice. In- nel sud del Libano, e nifesti cubitali di Hezbollah, il Partito yaa e sostenuti dagli aiuti che AVSI e tanto raccontiamo di AVAID, chi siamo coinvolgeranno anche di Dio, raffiguranti il suo barbuto capo AVAID gli fanno pervenire tramite il e cosa facciamo. le famiglie libanesi resi- Nasrallah e decine di giovani martiri, parroco. Alcuni di loro si alzano in pie- Si è fatto tardi. L’ambasciatore deve denti nel territorio. Le morti per la giusta causa. di e ci raccontano le loro tristi storie. rientrare. Ma desidera continuare la attività previste sono: Terminata l’intensa visita al campo, Uno è ingegnere, un altro giornalista. discussione con noi. E così m’invita a sessioni di igiene e sa- all’ambasciatore abbiamo proposto Gente come noi. Ma con addosso cena la sera stessa nella sua residen- lute, distribuzione di kit questo insolito percorso lungo una l’unico vestito decente rimasto e una za a Beirut. In un clima di grande cor- per l’igiene, acquisto delle frontiere più “delicate” del gran dignità. Monsieur Barras ascolta dialità si parla di un po’ di tutto, della di medicinali, manuten- mondo. Ha acconsentito volentie- attentamente. Dice che i cristiani do- situazione in Libano, della Svizzera, di zione e riempimento ri. Ci siamo fermati a salutare i caschi vrebbero poter restare nella loro terra. politica, ma anche di esperienze per- delle undici cisterne blu dell’UNIFIL appostati accanto ad Il Medio Oriente è anche casa loro. sonali e ancora soprattutto dei proget- per l’acqua nei diversi imponenti mezzi blindati. Giovanotti Annuiscono. Ma al termine sono tutti ti di AVAID. Chissà, forse riusciremo a campi; attività ricreati- armati come Rambo in contrasto con i a chiedergli un “visto”, un aiuto per dare una mano insieme ai profughi di ve per bambini siriani, tratti gentili e la pelle un po’ scura. Per andare in Europa. In Svizzera, in Nor- Marj El Kohk e Qlayaa. libanesi e iracheni.; un anno se ne staranno qui, sulla colli- vegia, in Spagna. Non importa dove. distribuzione di cibo; na che sovrasta la Piana di Marjayoun, Di preciso non lo sanno nemmeno Valerio Selle, resp. AVAID contributo in denaro al- le famiglie irachene; at- tività di “winterization” (distribuzione di olio combustibile, coperte, stufe, taniche per l’ac- qua calda, isolanti per le tende, ecc.) Sostieni AVAID conto postale 65-731045-7 intestato a: AVAID 6900 Lugano-CH Sotto le tende del campo profughi si va a scuola... … e anche all’asilo 9
Generareebellezza. Profughi noi. TuttiNuovi sulla stessa inizi alle strada periferie del mondo SIRIA IRAQ 2015-2016 Per resistere ?? ad Aleppo Dal 2011 uccise 250mila persone.??Solo i frati assistono chi è rimasto S amir, 32 anni, siriano, vive nel centro di accoglienza della Cu- In prima stodia di Terra Santa ad Aleppo. Ci dice Samir: “Ogni giorno prego Dio linea, affinché non ci cada una bomba sulla senza testa. Anche l’acqua sta diventando un’arma di guerra: non la trovi sem- fermarsi. pre e spesso è inquinata. Ma qui insie- Mai me ai frati riattiviamo i pozzi. E anche se manca quasi tutto, ti senti accolto “La gente vive nel come uno di famiglia. Il tuo problema terrore, si sente diventa il loro e non importa di che continuamente in religione tu sia. Sei un fratello.” pericolo. Ma alla fine cerca di fare Da quattro anni Aleppo vive nella mor- una vita ‘normale’, sa di un assedio spietato: divisa in aree esce di casa, viene controllate da fazioni diverse che si combattono incessantemente, viene Aleppo. Anche in Siria i bambini sono spesso vittime e testimoni della guerra in chiesa... Anch’io, che mi bombardata ogni giorno ed è priva di devo spostare per acqua e di elettricità. L’80% degli abi- portare aiuti, mi sento continua- tanti di Aleppo ha perso il lavoro e vive di stenti. Dal 2011 in Siria sono state La presenza francescana, mente in pericolo. Ma non mi fermo.” uccise 250mila persone. La stragrande maggioranza dei cri- un aiuto indispensabile per i siriani Fra’ Simon Herro, ministro generale stiani, perseguitati da gruppi di terro- risti della jihad, è fuggita. Per rispon- dere a questa emergenza umanitaria, L a guerra civile continua a causa- re sofferenze indicibili alla popo- lazione siriana. Sia le forze di sicu- A differenza di molte organizza- zioni umanitarie, i frati non hanno mai lasciato il Paese e sono anco- francescano AVSI e AVAID sostengono le attività rezza che i gruppi di “ribelli” hanno ra presenti in varie zone: Lattakia, ad Aleppo della Custodia di Terra Santa coordinate condotto diverse operazioni su larga Damasco, Aleppo e in alcuni villaggi dall’Associazione Pro Terra Sancta. scala, sfociate in esecuzioni di massa, della valle di Orontes. Portano aiuti La priorità ora è il centro d’accoglienza uccisioni, arresti, rapimenti e torture. alla popolazione locale, senza di- di Aleppo, situato presso la parrocchia Molte imprese hanno chiuso. I milioni stinzione di razza, appartenenza re- di San Francesco, nel quartiere di Azi- di turisti che sostenevano l’economi- ligiosa o nazionalità, con particolare zieh, che accoglie oltre duecento sfol- ca non vengono più. L’embargo inter- attenzione a bambini e donne. lati al giorno. Qui le famiglie trovano nazionale sta impedendo qualunque I frati della Custodia hanno creato un posto per dormire, cibo, indumenti, possibilità di esportare. I prezzi al mer- quattro centri di accoglienza che medicine, ma soprattutto un luogo di cato nero sono schizzati alle stelle. Le provvedono ai bisogni più imme- pace e di accoglienza. possibilità di lavoro sono pochissime. diati dei più poveri della popola- I frati organizzano la ricostruzione Moltissime famiglie e anziani sof- zione: acquisto di cibo, indumenti delle case, forniscono assistenza frono soprattutto per la carenza di e coperte. Si cerca anche di tampo- psicologica, animano la vita parroc- energia e di acqua e per la man- nare l’emergenza che deriva dall’as- chiale e le attività dell’oratorio. “As- canza di cibo e di forniture medi- senza della sanità pubblica, fornen- sistere chi si trova nel bisogno senza che. Spesso non hanno più una casa. do medicine e assistenza medica, distinzione di razza e religione – affer- Ci sono blackout più volte durante il specialmente attraverso l’ospedale ma padre Pierbattista Pizzaballa, Cu- giorno. La benzina è stata razionata. di Aleppo gestito dalla Custodia e i stode di Terra Santa – è il senso della Non si sa quando cadrà la prossima dispensari medici dei monasteri fran- missione francescana in Siria. Aiutateci bomba. cescani. a rimanere in Siria.” 10 Aleppo. Padre Ibrahim con i bambini dell’oratorio Aleppo. Una delle molte chiese distrutte dalle bombe
Condividere Generare bellezza. i bisogniNuovi per condividere inizi alle periferie il sensodeldella mondovita SIERRA TICINO LEONE Fondazione Maghetti “Generare bellezza” ?? a Lugano con AVAID Grazie alla prezio- Gli interventi nel mondo di AVSI e AVAID ?? in esposizione in Piazza S. Rocco sa collaborazione con la Fondazione Maghetti che ha “G enerare Bellezza. Nuo- reso possibile la vi inizi alle periferie del realizzazione della mondo” nasce dal deside- mostra, quest’an- rio di verificare se gli interventi di no AVAID e AVSI sviluppo generano effettivamente possono presenta- miglioramenti nella vita delle per- re alcuni interventi sone e se sì, quali ne sono i fattori di aiuto di sviluppo determinanti. in alcune “periferie Le chiavi di lettura che hanno guida- del mondo”. to il cammino sono state due: da una L’esposizione parte una provocazione di don Ju- “Generare bel- lian Carron, che è un certo sguardo lezza. Nuovi inizi sulla persona che genera sviluppo, e alle periferie del dall’altra l’invito del Papa a cogliere la mondo” verrà ricchezza della vita presente nelle pe- ufficialmente inau- riferie. gurata venerdì 11 Il primo passo per realizzare la mo- dicembre alle 18 al stra è stata la scelta degli interven- Cinema Iride, nel ti: dovevano essere di lunga durata, Quartiere preferibilmente in Africa e America Maghetti. La mo- Latina, significativi o innovativi, es- stra resterà aperta sere incentrati sulla persona. al pubblico Sono così stati identificati l’educazio- fino a lunedì 21 ne scolastica in Kenya, l’educazione dicembre 2015. infantile e comunitaria in Ecuador, l’e- Gli orari d’apertu- ducazione e recupero nutrizionale in ra sono i seguenti: Brasile. martedì – venerdì: La modalità scelta dal curatore John 11 – 14 e 17 – 19, Waters è stata quella di raccogliere sabato e domenica: interviste di persone coinvolte: ra- 10 – 19, gazzi che frequentano le scuole e lunedì: chiuso i centri, le loro mamme, i padri, gli In occasione operatori, i responsabili, i fondatori. dell’esposizione Sono così state realizzate le tre missio- sarà possibile ni sul posto, 70 interviste, centinaia di Nairobi. Slum di Kibera effettuare fotografie. donazioni e/o Tutte le interviste, spesso commo- sepolta dal bisogno contingente, per con evidenti limitazioni. Fondamen- acquistare venti, sono state trascritte e inseri- cui il valore concreto e reale dei pro- talmente non sapevano quali fossero oggetti prodotti te nel libro-catalogo pubblicato da getti di sviluppo è riscoprire la dignità i bisogni alimentari dei loro figli. Ma, dalle persone biso- ItacaLibri, che porta lo stesso nome e rimetterla in moto, così che diventi quando al centro di recupero ed edu- gnose e destinata- della mostra. lavoro per il bene personale, famiglia- cazione nutrizionale le hanno aiutate a rie dei progetti di La ricchezza dell’esperienza sviluppa- re, comunitario. prendersi cura di sé e dei loro bambi- sviluppo di AVAID. ta da AVSI nella relazione con le co- Le donne della comunità di Pisulli, ni, tutto è cambiato. È finito l’incubo munità locali e le singole persone è nella periferia di Quito, hanno più dell’incapacità di essere una buona emersa potente, di ora in ora. Ogni volte raccontato di come il punto madre, i bambini sono stati curati, e la dialogo metteva in evidenza che ogni di svolta delle loro vite sia stato vita è ripartita. persona ha una sua propria dignità, proprio l’incontro con una persona Un oggetto simbolo della mostra è che nelle situazioni di bisogno viene che le ha guardate non come misere la scarpa. In una casetta della peri- persone imprigionate nei loro limiti, feria di Quito, un papà ha preparato ma come persone con un valore infi- una scarpa di legno per insegnare al nito da cui ripartire. Nessuna formula figlio ad allacciarsi le scarpe. Il cu- magica, ma valore di sé, per l’innata ratore, John Waters, ha scelto quella dignità ricevuta dal Creatore. scarpa come uno dei “simboli” della Molti dei ragazzi del Kenya hanno mostra: scarpa come cammino, come raccontato di avere iniziato la scuo- educazione di un padre verso suo fi- la per poter ricevere il pasto quoti- glio, come immagine della povertà, diano. Ragazzi “senza scarpe”, cioè i come ricordato dai ragazzini dello più poveri ed emarginati in assoluto. slum di Nairobi. Eppure, nella scuola, la “Little Prince Da ultimo, il titolo. Il percorso ha Primary School”, non sono stati re- suggerito che la cooperazione è an- Sostieni spinti, né dal corpo docente di adulti, zitutto generativa, cioè è rapporto AVAID né dai compagni. Diversi di loro sono tra persone che insieme “creano”, conto postale oggi studenti universitari. Anche qui, fanno un passo nuovo per il bene co- uno sguardo diverso ha fatto ripren- mune. Questo passo nuovo è anzitutto 65-731045-7 dere il cammino. “bellezza”, ovvero bene visibile e con- intestato a: AVAID 6900 Lugano-CH Le mamme con i bambini denutri- divisibile. È un nuovo inizio, che fiori- ti di San Paolo hanno raccontato sce sull’umanità delle periferie, magari di come avessero vergogna di se lacerata, ma sicuramente molto ricca. stesse per avere bambini denutriti, Nairobi. Slum di Kibera incapaci di camminare a due anni, Maria Teresa Gatti, resp. progetti AVAID 11
con nel mondo per la dignità delle persone CANADA STATI UNITI D’AMERICA MESSICO HAITI NIGERIA SIERRA LEONE VENEZUELA COSTA D’AVORIO COLOMBIA ECUADOR PERÙ BRASILE CILE ARGENTINA 30 Paesi numero progetti 54 AFRICA 30 AMERICA LATINA e CARAIBI 107 progetti 5 ASIA 14 MEDIO ORIENTE 4 EST EUROPA Paesi dove AVSI e AVAID Paesi dove AVSI promuove totale 107 realizzano i loro progetti le sue attività
PRESENZA E IMPEGNI FEDERAZIONE RUSSA LITUANIA GERMANIA POLONIA SVIZZERA ROMANIA KAZAKISTAN ITALIA R.F.Y. KOSOVO SAN MARINO SPAGNA ALBANIA PORTOGALLO IRAQ LIBANO SYRIA PALESTINA GIORDANIA MYANMAR SUD SUDAN KENYA UGANDA RWANDA CONGO BRAZZAVILLE BURUNDI R.D. CONGO 35 MOZAMBICO 21 15 10 9 6 5 2 7 4 4 3 7 8 3 19 1 14.770 0 2 0 0 0 11 5 1 5 8 8.024 0 0 0 0 3 0 0 2 0 959 0 1 0 3 0 2 1 6 1 2.032 0 1 0 0 0 0 0 3 0 1.575 27.360 Vocational Healthcare Urban Migrations Nutrition, Human Emergency Social and Energy and Sostegno training and development food security, rights educational environment a distanza job creation agriculture, water
Generare bellezza. Condividere i bisogni Nuovi per inizi condividere alle periferie il senso deldella mondo vita KENYA IRAQ 2015-2016 Buon compleanno ?? Little Prince! La scuola sostenuta da AVAID nello slum ?? di Kibera a Nairobi compie 15 anni M attina presto. Il cielo di Nairo- Quel bi è coperto da grigi nuvoloni, come da una settimana ormai. doposcuola Di solito però inizia a piovere soltanto diventato nel pomeriggio (e continua di notte). Ma oggi speriamo che il tempo tenga. un Principe... In angolo dell’immenso slum di Kibe- ra, per tanta gente, il 26 ottobre è La “Little Prince” una giornata speciale. La “Little Prin- nasce nel 2000 come ce Primary School” – asilo, elementari doposcuola, con un e medie – compie 15 anni! insegnante e set- Dopo le solite due ore sfiancanti di traf- te bambini in una fico per attraversare la città, finalmen- struttura provvisoria te verso le nove e mezza arriviamo. Un nello slum di Kibera colpo di clacson e il guardiano apre il a Nairobi. Di giorno grande cancello azzurro in ferro che in giorno le richieste protegge (insieme agli alti muri) questa Kibera, Nairobi. Gli allievi della “Little Prince” e alcuni docenti con l’ambasciatore svizzero in Kenya di ammissione al oasi educativa dentro lo slum. Ralf Heckner (al centro) e i rappresentanti di AVAID e AVSI doposcuola da parte Nel cortile c’è aria di festa. I 350 al- dei genitori aumenta- lievi, molti dei quali in costumi locali, vano così, nel giro di poco tempo, si sono provano canti e danze della tradizione keniota per accogliere genitori, auto- Una visita eccezionale formate tre classi da venti alunni ciascuna. rità e i vari ospiti, alcuni dei quali ve- L’ambasciatore svizzero in Kenya Ralf Heckner nuti da lontano. Dalla Svizzera ci siamo, Si trattava di famiglie io in rappresentanza di AVAID - che ha alla scuola e a casa degli allievi nello slum G povere che non po- finanziato nel 2000 la costruzione della li abbiamo telefonato e l’ab- spazio disponibile. Dei teli stesi per tevano permettere ai nuova sede e che tramite 550 adozioni biamo invitato. A venire nello coprire le pareti di argilla, dei panni loro figli di andare a a distanza di sostenitori svizzeri, aiuta slum, a vedere la scuola di AVAID. (prestati da qualcuno) per coprire scuola. Complessiva- centinaia di allievi di questa scuola (e di Con grande disponibilità e inte- le “sedie” su cui eravamo seduti. mente oggi la scuola altre scuole) – e il maestro Keo Zanetti resse ha accolto al volo la nostra Onorati e felici per l’importante conta 350 alunni e di- per la scuola elementare Piccolo Princi- proposta. E così un giorno di fine ospite, quei genitori ci racconta- spone, oltre che di ot- pe di Lugano che da anni, con iniziative ottobre siamo andati all’Ambascia- vano con infinita gratitudine dei to classi, che formano di docenti e alunni, supporta la scuola di ta svizzera di Nairobi e, con tutte le figli che possono andare a scuola il ciclo della Primary Kibera. Dall’Italia invece è arrivato un precauzioni del caso e gli addetti alla grazie al sostegno a distanza di School (fino alla terza gruppo di amici, insegnanti, dirigenti sicurezza al seguito, partendo dal AVAID, che uno di loro è perfino media), di un asilo, di scolastici, giornalisti, direttori di tea- quartiere di Westlands abbiamo ac- all’università, dell’affitto che devono una biblioteca, di un tro, in particolare per l’inaugurazione compagnato il nuovo ambasciato- pagare per stare in quelle spelonche, laboratorio artistico, di una scuola per miniattori, creata re svizzero in Kenya, Ralf Heckner, delle difficoltà di una vita che noi non di un teatro, di una all’interno della “Little Prince”, dedi- per le tortuose e pericolose strade riusciamo nemmeno ad immaginare. classe d’informatica, cata al regista Emanuele Banterle, pre- di Kibera fino alla “Little Prince”. L’ambasciatore Heckner ascoltava, di una mensa, di una maturamente scomparso nel 2011 e re- L’accoglienza è stata calorosa e fe- chiedeva, rincuorava. Il tempo passa cucina e di uffici. alizzata grazie alle donazioni raccolte al stante. Il direttore Anthony Maina gli veloce quando gli incontri sono veri. Il lavoro di questi an- termine di alcuni spettacoli della “Com- ha mostrato le aule, la biblioteca, la Ma ormai si stava facendo buio. Lo ni ha dimostrato che i pagnia degli Incamminati”. mensa. Gli abbiamo raccontato tut- slum diventava ancora più perico- bambini che frequen- Prima dei discorsi ufficiali, sono pro- to, di AVAID e degli altri progetti loso, soprattutto per il nostro illu- tano la “Little Prince” prio gli alunni della “Little Prince” a in Kenya. Poi ci siamo incamminati stre visitatore. Dovevamo andare e crescono in un am- mettere in scena una splendida rap- dentro il fango e i rifiuti dello slum lasciare quelle persone. Per una vol- biente accogliente e presentazione del “Pinocchio” di (scortati da agenti armati di mitra) ta così felici d’aver avuto addirittura stimolante dal punto Collodi, con interpretazioni da attori verso la “casa” di due allievi. Sono un ambasciatore e degli altri “mu- di vista dell’apprendi- navigati e curatissime scenografie. stati momenti intensi e commoventi. sungu” (bianchi) a condividere, per mento ed approdano La bravura è tale che l’ambasciatore In otto ci stavamo a malapena, attor- un istante, il loro niente. alla scuola secondaria italiano Mauro Massoni, presente ai fe- no a quel misero tavolino, nell’unico (v.s) con una migliore di- steggiamenti, si commuove al punto di sposizione di animo: asciugarsi più volte le lacrime. Quello sereni e aperti alla che fanno tutti questi bambini ti colpi- nuova avventura. sce in un modo speciale perché hai visto dove e come vivono, immagini la storia difficilissima che tutti si portano dietro. Sai che ogni mattina escono da qual- che tugurio di fango e lamiera nell’in- ferno dello slum e pieni di curiosità e desiderio, con tanto di divisa e cartel- la (un po’ sporchi e logori), cammina- no e camminano, nella melma e tra lo schifo, per approdare al “paradiso” della scuola. Un luogo che, educando e accompagnando ogni giorno tantissimi giovani, continua a generare bellezza e Kibera, Nairobi. L’ambasciatore svizzero in Kenya Ralf Heckner (terzo da sin.) in una baracca 14 persone nuove da quindici anni. (v.s.) nello slum con i rappresentanti di AVAID e AVSI
Condividere Generare bellezza. i bisogniNuovi per condividere inizi alle periferie il sensodeldella mondovita SIERRA KENYA LEONE Kibera, Nairobi La vita è più forte ?? dello slum Kibera è una delle baraccopoli più grandi dell’Africa. Un viaggio con tanti incontri in un??crescendo di stupore e gratitudine Ci vivono circa 800mila persone, tutte in case fatte L ’incontro con l’Africa è stato di niente. Fango, e uno straordinario incontro con legno come muri, persone! Detto in questo modo lamiera ondulata potrebbe sembrare banale e scon- come tetto. tato ma garantisco che non è stato A Kibera non ci so- per niente così! no servizi, non c’è Fin dal primo incontro con Andrea acqua potabile, non Bianchessi e Masu, al secolo: Antoni- c’è corrente elettri- no Masuri, responsabili di AVSI e col- ca, la spazzatura è laboratori di AVAID in Kenya, io sono ovunque. stato accolto con amore, con cura, Quando piove il con piacere, seppure, fino a quel mo- fango si trascina mento, fossi un perfetto sconosciuto. dietro di tutto. Poi gli incontri si sono moltiplicati in I bambini nascono un crescendo di stupore e gratitudine. e vivono in un clima Come non ricordare la meraviglia che di estrema violenza. ho provato quando, aperto il gran- Poter frequentare de cancello, siamo stati accolti da un una scuola, se poi gruppo di mamme che, per darci il così bella come la benvenuto, hanno cantato e ballato Nairobi. Slum di Kibera. Keo Zanetti, dietro Antonino Masuri (AVSI), Valerio Selle (AVAID), Little Prince, è una per noi, a lungo, senza fretta, gratui- Silvana Ninivaggi (Associazione CHE ARTE) grandissima oppor- tamente! Con negli occhi la gioia e il tunità di crescita e piacere di stare con noi e di raccon- affondata in un mare di lamiere e rifiu- è possibile, è potentemente possibile sviluppo. tarci di un incontro che ha cambiato ti, di sporcizia e incuria; ma mai questa anche qui, eccome se anche qui, per- la loro vita e quella dei loro figli! E situazione, ai miei occhi impossibile ché io ho potuto abbracciare persone, questa ospitalità assolutamente acco- da redimere, ha bloccato l’umanità, e bianchi e neri, adulti e bambini (tan- gliente e gioiosa l’ho vissuta così tante ha spento il sorriso, ha annichilito la tissimi, bellissimi bambini, gioiosa- volte e ogni volta il mio cuore si apriva speranza di chi qui dentro vive! Di chi, mente incuriositi da un barbone!) che alla più meravigliata gratitudine! qui dentro, va a scuola, vende pesce, non sono definiti dalla povertà di case (Mi perdonerete se ho fatto qualche scambia scarpe di seconda mano, si e cose, ma che sanno amare e lottare veloce e impietoso confronto con la impegna e si ingegna per far crescere per la vita con una forza e una tenacia capacità di attenzione e accoglien- la speranza di un futuro migliore, di un grandissime! za che abbiamo noi, qui dove siamo; mondo migliore! Ma da dove viene questo canto di “importanti” per quel che facciamo, Per molte famiglie questa speranza vita (e vi garantisco che non è un comperiamo, corriamo, vacanziamo e ha un nome ben preciso e un luogo canto svogliato a mezza voce, ma non per il cuore e lo sguardo e il tem- sicuro: la scuola Little Prince che, al un canto forte e libero, gioioso e po che viviamo con gli altri e per gli centro della baraccopoli di Kibera, è pieno, proprio come i bellissimi can- altri!) diventata la casa bella e buona per ti liturgici!!!) se non da un incontro? Così è stato ogni giorno, più volte al centinaia di bambini e per le loro Per moltissime persone di questa giorno, sempre accolto da volti sin- famiglie, per gentori orgogliosi e realtà africana, l’incontro è quello ceramente e gioiosamente sorriden- grati, che guardano al percorso sco- con il Signore! È Lui che accoglie me ti! Ma non ero arrivato nei luoghi di lastico dei loro bambini come ad una e loro nell’ abbraccio sempre nuovo di una grande povertà e miseria? Cer- straordinaria opportunità data da una speranza! È Lui che permette, chiede to, entrare nello slum di Kibera è stato compagnia che spalanca alla positività e sostiene l’ incontro tra di noi! È in Lui come un pugno nello stomaco; ho vi- di una vita più vera, giusta e bella!!! che la nostra e loro povertà diventa sto e toccato la precarietà più grande, E allora cosa dire di più? Che la vita ricchezza di un legame pieno di vita, pieno del per sempre che è Suo dono! Sono tornato dall’Africa colmo di gra- titudine perché lì sono stato amato e accolto, perché lì si è ballato e cantato per me, perché lì ho incontrato e ab- bracciato testimoni umili ma straordi- nari, perché lì, eccome se anche lì, c’è il Signore che fa nuove tutte le cose, anche tra le lamiere arrugginite di uno slum! Nel cuore rimangono non solo i tan- ti volti delle persone incontrate ma pure il desiderio grande di saper Sostieni condividere molto di più e molto AVAID meglio la bellezza di quell’incontro conto postale che dona luce e forza, anche deci- dendo molto concretamente che una 65-731045-7 nuova adozione a distanza, un nuovo intestato a: AVAID 6900 Lugano-CH padrinato è molto di più di una goccia nel mare; è un pozzo che butta acqua buona per la vita di molti!! Kibera-Nairobi. La barba di Keo Zanetti diverte gli allievi della “Little Prince” Keo Zanetti, docente 15
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