Buon Natale e Sereno 2021 - Fondazione Alessandra Bisceglia
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Buon Natale e Sereno 2021 Alessandra Bisceglia © autrice televisiva, giovane donna dotata di straordinarie doti umane e profes- sionali, e di un talento e un coraggio fuori dal comune – era af- fetta fin dalla nascita da malformazioni vascolari. La Fondazione Alessandra Bisceglia nasce nel 2009 con lo scopo di promuovere e sviluppare interventi di sostegno in favore dei bambini affetti da anomalie vascolari congenite e delle loro famiglie. Le anomalie vascolari sono alterazioni congenite dei vasi, delle vene o dei ca- pillari, che modificano parti del corpo dei soggetti colpiti, e com- prendono le Malformazioni Vascolari, classificabili come malattie rare, che possono essere interne od esterne. Quando si parla di anomalie vascolari, la prima diagnosi è fondamentale per porre il paziente nel corretto iter terapeutico. Le “Stanze di Ale” sono Centri territoriali diagnostici rivolti a pazienti affetti da anomalie vascolari. La Fondazione si è posta l’obiettivo di creare una rete di questi Centri articolata su tutto il territorio nazionale. ESTO IN QU O: R NUME Le stanze di Ale Attività Fondazione Volontari Eventi
Rubrica Scientifica a cura del Prof. Cosmoferruccio De Stefano L’informazione LACOMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI, Oggi cambia la modalità di informare e al cen- L APSETTI PSICOLOGICI Dott.ssa Francesca Malatacca tro dell’attenzione non c’è più solo la malat- tia ma la persona con i propri bisogni, risorse, E aspettative. Il Diritto di conoscere cosa gli stia Psicologa e psicoterapeuta Membro Comitato Scientifico Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus accadendo e decidere cosa fare. Informare la famiglia e il paziente significa: diminuire i li- velli di distress, favorirne la consapevolezza Comunicazione di diagnosi e l’adattamento, aiutare a pianificare il futuro, La comunicazione nella sua prima definizione migliorare la relazione Medico–Paziente (com- S è l’insieme dei fenomeni che comportano la di- stribuzione di Informazione (Wikipedia). pliance), consentire al paziente di gestire i suoi sintomi e favorire il DECISION MAKING (pro- T C omunicare la diagnosi è un vero e proprio atto medico ed è un argomento cui la Fonda- cesso decisionale). A zione ViVa Ale riserva particolare at- tenzione. Alessandra, cui la Fondazione è inti- N tolata, affetta sin dalla nascita da una rarissima malformazione vascolare, Z nonostante la malattia che l’ha con- dotta alla morte a soli ventotto anni, è riuscita a sorridere, studiare, diventa- E re giornalista ed autrice televisiva, in una parola a vivere. È bello pensare che uno dei pilastri che l’hanno sorretta è stata la sua capacità, prima da bambina e suc- D cessivamente, da adolescente e da adulta, di confrontarsi in un dialogo I continuo con i curanti che parlavano con lei riconoscendo la sua intelligenza e la sua capacità di comprendere e quindi di affrontare. Gli elementi dell’Informazione per una buo- na comunicazione della diagnosi sono: • conoscere la storia del paziente; Possiamo parlare di Lei come “modello di educazione”, • dare e ricevere fiducia; riguardo alla relazione “Medico–Paziente”. • verificare la volontà del Paziente e della A Il codice di deontologia medica L’Art. 33 ci indica quanto segue: Informazio- Famiglia di essere informati. I contenuti dell’informazione sono: L ne e Comunicazione con la persona assi- stita. • la diagnosi; • la prognosi; • i trattamenti; E Il medico garantisce alla persona assistita o al • la remissione; suo rappresentante legale un’informazione • il follow-up. comprensibile ed esaustiva sulla prevenzione, In una relazione interpersonale gli elementi sul percorso diagnostico, sulla diagnosi, sulla della comunicazione sono: prognosi, sulla terapia e sulle eventuali alterna- • cognitivi-emotivi e contengono l’“infor- tive diagnostico-terapeutiche, sui prevedibili mazione” in un determinato “contesto”; rischi e complicanze, nonché sui comporta- • i mezzi della comunicazione: verbale / menti che il paziente dovrà osservare nel pro- non verbale; cesso di cura. • I presupposti della comunicazione: Emit- Esistono quattro modelli di relazione Medi- tente/Ricevente; co-Paziente: • codice (insieme di regole impiegate per • il Modello paternalistico; estrarre il significato del msg); • il Modello libertario; • canale (modalità emissione del msg: voca- • il Modello di fiducia; le-non vocale); 2 • il Modello di adattamento. • messaggio.
La comunicazione non verbale emozionali comunicano lo stato emotivo La comunicazione non verbale utilizzata si- di chi sta parlando e per quanto si cerchi di multaneamente a quella verbale trasmette im- portanti informazioni che è necessario sapere usare diversi timbri di voce in relazione alle circostanze, il loro controllo è molto difficile L E interpretare per poter stabilire e mantenere le e il canale vocale è quello che meglio rivela relazioni con gli altri. Il linguaggio non verba- gli stati emotivi e gli atteggiamenti. le è meno soggetto al Controllo Volontario di quello verbale ed è connesso al Mondo Emo- Il comportamento nello spazio tivo. È il modo di porsi fisicamente nei confronti Le caratteristiche della comunicazione non dell’interlocutore e riguarda il contatto corpo- verbale sono i Fenomeni paralinguistici, i Suo- ni non verbali, le Espressioni del volto, i Movi- reo, la distanza, l’orientamento e la postura. È strettamente legato a fattori socio-culturali e S T menti del corpo nello spazio, la Postura, la Di- può dipendere anche dalla struttura dell’am- stanza rispetto agli altri. Nessun atteggiamento biente. o movimento del corpo ha un preciso significa- • Contatto e autocontatto: lla stretta di to in sé. Il linguaggio del corpo e il linguaggio verbale sono interdipendenti. Quali sono le funzioni della comunicazione mano, l’accavallare le gambe o l’incrociare le braccia, comunicano l’atteggiamento nei A non verbale: • Sostenere o disconfermare il linguaggio ver- confronti dell’Interlocutore; • Distanza: è lo spazio che separa due per- sone, in funzione di essa le sensazioni cam- N bale; • Sostituire il linguaggio verbale; • Esprimere emozioni; biano notevolmente. Una vicinanza troppo stretta non richiesta mette a disagio l’interlo- Z E cutore che si sente invaso, pressato o aggre- • Esprimere atteggiamenti interpersonali; dito; • Trasmettere informazioni sulla persona: I canali principali della comunicazione non • L’orientamento: la posizione secondo cui verbale sono: le persone si situano l’una rispetto all’altra, • L’espressione del volto; comunica l’atteggiamento e il tipo di relazio- • I gesti; ne tra gli interlocutori (faccia a faccia/ fianco • Il timbro della voce e gli aspetti non verbali. a fianco); • La postura: aprire, mantenere o chiudere Le espressioni del volto Le espressioni e la mimica facciale sottolineano la comunicazione indica i diversi modi di stare seduti o distesi. Determinata da regole D I ed enfatizzano ciò che si dice. Gli Indicatori fac- sociali varia in funzione dello stato emotivo ciali (i movimenti della fronte e delle sopracci- e può facilitare oppure ostacolare la comu- glia, lo sguardo e il contatto oculare, gli angoli e nicazione (ostilità, superiorità, inferiorità) ad l’apertura della bocca) comunicano anche su: es: inclinazione in avanti, gambe accavalla- • lo stato d’animo; te, o braccia aperte. • il coinvolgimento nella conversazione (interesse, attenzione e comprensio- A L ne) l’atteggiamento nei confronti dell’interlocuto- re e in generale del mon- do esterno. • I gesti possono essere: Simbolici (es. salutare), E Illustratori (es. indicare il ritmo), Regolatori (es. in- tervenire), Espressivi (es. coprirsi il volto, stringere i pugni), Adattivi (es. man- giare unghie, attorcigliarsi i capelli, toccarsi il viso). • Il modo di esprimersi, di parlare, il timbro, la velo- cità dell’eloquio, i rumori 3
Nella comunicazione in genere, “chi comuni- L’ascolto ca” mette in atto una serie di “meccanismi di L’Accoglienza è determinante per poter creare L difesa” che riguardano il proprio percorso di vita, e quindi fattori socio-culturali e ambienta- un clima di fiducia e per instaurare una relazio- ne di aiuto efficace. Ascoltare in modo attivo si- E li. Perciò per quanto riguarda la comunicazio- gnifica: comunicare considerazione, compren- ne della diagnosi le barriere del paziente alla sione e accettazione. Ascoltare è un’abilità che comunicazione nella relazione con il medico può essere migliorata. sono rappresentate da: • lo stato psico-fisico; L’ascolto attivo • l’impossibilità di comunicare; La tecnica dell’ascolto attivo comporta una se- S • la paura di porre domande; • la disconferma delle aspettative; rie di passaggi all’interno dell’interazione co- municativa: • Ascolto passivo in silenzio; T • l’interesse rivolto ai problemi organici; • la conferma di “paziente modello”. • Messaggi verbali e non (comunicano che si Le barriere dell’operatore alla comunica- sta ascoltando); A zione sono rappresentate da: • la sottovalutazione dell’importanza che as- sume la comunicazione della diagnosi; • Ascolto attivo riflette il contenuto del mes- saggio dell’altro restituendolo con parole diverse. Ciò permette di verificare se il mes- N • i tempi e spazi inadeguati; • le difese psichiche del proprio vissuto; saggio è stato compreso correttamente. L’utilizzo del feedback Z • l’assenza di training; • la compromissione stato psico-fisico pazien- te. È caratteristica della comunicazione a due vie (il ricevente può intervenire). E Le indicazioni per una buona comunicazio- ne nell’operatore sono: Fa riferimento a tutte le informazioni che ven- gono rimandate dal ricevente, come reazione al trasmittente. Consente a chi parla di rendersi • Accogliere in luogo tranquillo e protetto; • L’ascolto; conto se chi ascolta sta capendo ciò che viene • Utilizzare linguaggio non specialistico; detto, e a chi ascolta di chiedere specificazioni D • Accertarsi di quanto il paziente già conosce; e di esprimersi in merito ai contenuti. • Rispettare i meccanismi di difesa del pazien- Può essere trasmesso in modo esplicito (rispo- te; ste verbali, richieste di chiarimenti) o in modo I • Utilizzare con attenzione i dati statistici; • Fare delle pause per favorire l’espressione implicito e non verbale (aggrottare le ciglia con aria interrogativa). delle emozioni; L’emittente deve favorire il feedback esplicito • Non avere fretta; lasciando al ricevente l’opportunità e lo spazio • Dare le informazioni in maniera graduale; per intervenire, deve decodificare i segnali non A • Lasciare il tempo alle domande; • Cercare di essere congruenti fra ciò che si verbali per leggere il feedback implicito. Le normali risposte alla crisi emotiva rappresentata dalla L dice e il linguaggio non verbale; diagnosi • Accertarsi della comprensione del paziente La comunicazione della diagnosi nei confronti attraverso feedback verbali e non. E dei familiari e del paziente può generare: I presupposti dell’abilità comunicativa • Risposta iniziale (fase di shock): increduli- I requisiti dell’abilità comunicativa sono: tà, negazione; • L’Ascolto; • Disforia (fase di reazione) intervallo 1-2 • Congruenza tra il proprio vissuto e la comu- settimane: ansia, depressione, anoressia, nicazione; insonnia, disturbi della concentrazione e in- • Sollecitazione e stimolazione della comuni- terruzione del proprio stile di vita; cazione; • Adattamento: : acquisizione di informazioni • Feedback verbali e non; riguardanti la patologia, nuove motivazioni e • L’Evitamento di formalismo/informalità; ripresa attività. • La Rigidità/non controllo; La comunicazione della diagnosi è per lo spe- • L’Espressione di empatia; cialista un intervento medico. • La Partecipazione; La diagnosi di malattia con prognosi favorevo- • La Distanza ottimale; le: è un atto semplice. • L’Equilibrio; La diagnosi di malattia genetica o rara con pro- 4 • Il Rispetto. gnosi sfavorevole: è un atto complesso.
Cosa significa comunicare la diagnosi Dove Comunicare La Diagnosi Nella comunicazione Medico-Paziente l’inter- Il Medico per comunicare la diagnosi dovreb- vento medico si compone di due aspetti: Comunicare l’informazione e stabilire una be scegliere un luogo protetto, dedicare alla prima L E relazione empatica consulenza il tempo necessario e lasciare spa- Per le malattie rare: la comunicazione della zio alla formulazione di domande. diagnosi di una malattia scarsamente conosciu- La comunicazione sbagliata determina la ta, ”rottura” di alleanza con le figure di cura e può a prognosi complessa e/o infausta, è rappre- condizionare il modo di affrontare la malattia. S sentata da una serie di incontri tra medico ed il Nel caso in cui si presentasse una diagnosi non paziente, eventualmente con i suoi familiari e i genitori, se minorenne. ancora definita, occorrerebbe decidere un pia- T Dopo aver definito la diagnosi, è necessario no d’assistenza, tale da programmare la rivalu- comunicarla il più precisamente possibile, con tazione diagnostica. chiarezza e senza eccedere nel tecnicismo, nella edulcorazione o nel tragicismo. Va stabilito un legame significativo con il pa- A chi comunicare È opportuno incontrare entrambi i genitori, A N ziente ed i suoi familiari, per individuare le loro qualora le condizioni della madre non lo per- risorse disponibili e la loro capacità di affron- mettono, la prima comunicazione della dia- tare le conseguenze della malattia e la gravità gnosi va fatta al padre. della prognosi. Le prime informazioni devono essere chiare e Nei colloqui successivi sarebbe opportuno coinvolgere altri specialisti per il piano assisten- Z E autorevoli, il dolore può impedire di assimilare ziale e anche quando possibile altri familiari di le informazioni. riferimento. Non sempre il primo medico che vede il pa- Lo specialista entra nella vita dei genitori che ziente è in grado di diagnosticare correttamen- ricevono diagnosi di disabilità di un figlio, poi- te la malattia, dovrebbe quindi comunicare questa sua incapacità e, al contempo, cercare ché il suo modo di comunicare la diagnosi in- e comunicare dove e da chi il paziente può es- fluenza le loro emozioni e condiziona l’effetto sere assistito. della “notizia”. Lo/gli specialista/specialisti avranno il compi- to della esatta comunicazione della diagnosi e della gestione del piano assistenziale. Manca ancora la formazione nei percorsi di studi che possano indicare le Linee Guida della D I comunicazione della diagnosi poiché il medi- Il modo di comunicare la diagnosi e quindi le co può essere influenzato dal proprio percorso informazioni riguardanti la malattia, influenza il di vita e dai suoi valori. mondo delle emozioni, una cattiva comunica- La diagnosi di disabilità riguarda non solo la zione genera rabbia e sfiducia e compromette persona, ma tutta la famiglia. Il ruolo della fa- l’alleanza con le figure “curanti”. Cosa significa ricevere una diagnosi di disabilità Un figlio è un progetto di vita, e nella cultura miglia deve essere quello di pianificare il futuro insieme agli operatori, per superarne l’incer- tezza, il disorientamento e soprattutto l’impo- A della bellezza, la nascita di un figlio con disa- bilità destabilizza gli equilibri e sconvolge la tenza. Il ruolo della Rete socio-sanitaria come integrazione delle varie competenze è fonda- L famiglia. Pertanto, è necessaria la comunicazione della diagnosi fatta con chiarezza, poiché ciò favori- mentale affinché la famiglia possa individuare nuove risorse e possa scoprire la capacità di E resilienza. sce la fase di elaborazione del lutto, che de- riva dalla perdita del figlio ideale. L’importanza del lavoro in équipe Ricevere una diagnosi di disabilità produce: Il ruolo di un’équipe multidisciplinare è di fon- delusione, disorientamento, aggressività e rab- damentale importanza nella piena consapevo- bia. Le reazioni emotive che possono esprimersi lezza dei ruoli: Sostegno e Integrazione. Lo psi- nei genitori sono: cologo nell’équipe sostiene il medico. • La vergogna; La Complementarietà tra medico e psicologo • Il senso di colpa; interviene nella formazione alla comunicazio- • L’Accanimento di un destino crudele. ne e nella presa in carico della famiglia. 5
LA FONDAZIONE ALESSANDRA BISCEGLIA AL WEBINAR REGIONALE Matera), Annamaria Colangelo (Presidente As- “DIRITTI ESIGIBILI E PROGETTI DI sociazione Italiana Persone Down di Matera). A VITA” CON FOCUS SULLA REGIONE BASILICATA. Tra i presenti: altri rappresentanti di associa- zioni lucane come Carmine Rosa (Delegato T Regione Basilicata per Associazione Sclerosi Tuberosa), Vincenzo Carlone (Presidente Asso- C ontinua con profitto la collaborazione, a favore dei pazienti e delle famiglie, tra la ciazione Dopo di noi) e il dott. Vito Cilla (Me- T Fondazione Alessandra Bisceglia ViVa Ale On- lus e UNIAMO (Federazione Nazionale delle dico Referente Sportello Informativo Malattie Rare presso l'Ospedale Madonna delle Grazie I Associazioni delle Malattie Rare). Obiettivo di Matera). comune la presa in carico del paziente come L’incontro si apre con l’intervento della dott. persona nella sua globalità e unicità. ssa Motola che fornisce aggiornamenti rispet- V to alle esigenze dei pazienti affetti da malattie rare in tempi di Covid. La dott.ssa riferisce che, I da Marzo ad oggi, al Coordinamento regionale delle malattie rare sono pervenute circa due- mila telefonate da pazienti, familiari e persona- T le sanitario, con richieste inerenti a prestazioni assistenziali, trasporti, barriere architettoniche, presidi, ausili tecnologici, interventi domicilia- À ri. La dott.ssa Motola, inoltre, informa i presenti in merito ad una proposta di delibera regionale che prevede l’approvazione di un primo PTDA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assisten- ziale) previsto per una malattia rara ad alta in- F Alcuni relatori del webinar. cidenza in Basilicata (la distrofia muscolare di Contenitore di questo momento di scambio e Duchenne e Sindrome di Becker), l’erogazio- O confronto è stato il Progetto IntegRARE, nato ne gratuita di farmaci in fascia C ed integratori, nel 2019 e finanziato dal Ministero del Lavo- la strutturazione di un’agenda CUP dedicata ro e delle Politiche Sociali con la volontà di esclusivamente alle Malattie Rare per evitare N “integrare”, appunto, l’assistenza sanitaria con l’assistenza sociale per tutte le persone con ma- lattia rara e per le loro famiglie. Tra gli obiettivi D del progetto, anche quello di offrire formazio- ne sul tema dei diritti esigibili e progetti di vita, A prevedendo degli incontri regionali aperti a pa- zienti, familiari e associazioni che si occupano di malattie rare. Z Sabato 5 dicembre il progetto IntegRARE ha fatto tappa anche in Basilicata. La Fondazione I Alessandra Bisceglia ha accolto con grande entusiasmo l’invito a relazionare sulla propria esperienza a livello regionale e ad essere coin- O volta nell’organizzazione dell’evento sensibiliz- zando le altre associazioni del territorio lucano alla partecipazione. N Tra i relatori: la dott.ssa Giulia Motola (Re- sponsabile Coordinamento Regionale Malat- E tie Rare), l’Avvocato Alessia Gatto (Consulente Anffas Nazionale), la dott.ssa Raffaella Restaino (Referente Rapporti Istituzionali della Fonda- zione Alessandra Bisceglia), la dott.ssa Maria Mencoboni (Socio dell'Associazione “Gian Franco Lupo. Un sorriso per la vita” e Medico Referente Sportello Informativo Malattie Rare 6 presso l'Ospedale Madonna delle Grazie di
che i pazienti con malattia rara debbano atten- svolte in rete con le altre associazioni lucane e dere tempi biblici per indagini diagnostiche e pugliesi, occasioni importanti di cooperazione trattamenti. Segue poi l’intervento dell’Avvocato Alessia e scambio di conoscenze e buone prassi. Seguono gli interventi della dott.ssa Mencobo- A ni sullo sportello informativo sulle malattie T Gatto - Consulente Anffas (Associazione Na- zionale Famiglie di Persone con Disabilità In- rare, supportato dall’associazione Gianfran- tellettiva e/o Relazionale) con oggetto la mes- co Lupo, con sede presso l’Azienda Sanitaria sa a punto di un progetto individuale in base all’art. 14 legge 328/2000. Numerosi gli spunti di riflessione in merito ad un sistema integrato di Matera, e della presidente Annamaria Co- langelo che si sofferma sulle difficoltà ma, al tempo stesso, sulle piccole conquiste ottenute T che tenga conto dei diversi ambiti di vita del paziente, delle istituzioni e delle figure specifi- nell’ambito dell’inclusione lavorativa delle per- sone con Sindrome di Down. I V che da coinvolgere, come quella del “case ma- L’incontro si conclude con i saluti della Presi- nager”, nell’elaborazione del progetto. dente di Uniamo Annalisa Scopinaro e con una A seguire, largo spazio alle esperienze concre- promessa di intenti, ovvero quella di intensifi- terealizzate sul territorio. Inizia la dott.ssa Raffaella Restaino con la de- scrizione della tipologia di presa in carico del care il lavoro di rete per la co-programmazione e co-progettazione di azioni a sostegno dei pa- zienti con malattie rare e con il riconoscimento I paziente da parte della Fondazione Alessandra Bisceglia e dei principali servizi gratuiti rivolti a di un ruolo attivo delle associazioni in quanto portatori di bisogni e, al tempo stesso, di solu- T pazienti e famiglie. Un focus specifico è stato ri- servato alla descrizione delle numerose attività zioni. Carmela Boccomino À LA STANZA DIGITALE: SERVIZIO DI I l Covid-19 ha avuto un forte impatto su tutti gli aspetti della nostra vita, imponendoci li- VIDEO-CONSULENZE PER PAZIENTI E mitazioni della libertà personale, con sconvol- gimento della routine ed obbligandoci ad un FAMIGLIE F O nuovo adattamento. supporto psicologico ha consentito di stabilire, Il rischio del contagio e l’idea di dover convi- con i pazienti e con le famiglie, un dialogo e un vere con un nemico invisibile, ha gettato all’im- confronto continuativo e, al contempo, inter- provviso il mondo in un vortice di paure, che ha messo a dura prova la stabilità psicologica e cettarne eventuali problematiche e difficoltà. L’attività di video-consulenza N D medica e psicologica eroga- le capacità di resilienza ta on-line è prevalentemente degli individui. Il mon- di ascolto, supporto, infor- do ha cercato di reagi- re alla situazione il più velocemente possibile mazione ed orientamento rispetto alle difficoltà, ed è A Z rivolta soprattutto a quei pa- e, al centro di tutto, c’è zienti che, per motivazioni stata proprio la tecno- mediche o psicologiche, ri- I logia on-line che, in sultino “non procrastinabili”. questo periodo di pan- La storia della vita sulla terra demia, si è dimostrata O un fondamentale sup- è la storia dell’adattamento porto. all’ambiente e, come soste- Anche la Fondazione neva Darwin, “non è la specie ha continuato a restare vicino ai propri pazienti più forte o la più intelligente che sopravvive, ma quella che N E e alle famiglie, ai caregivers e a tutti coloro che si adatta meglio all’ambiente”. ne hanno avuto bisogno. E noi ci siamo adattati, con la consapevolez- Mossi dall’idea che è possibile sentirsi vicini za che la “Stanza digitALE” assolutamente non pur rispettando le disposizioni di sicurezza in vuole e non può sostituire le consulenze in pre- merito alla distanza sociale, ci siamo attivati, ag- senza ma rappresenta un ponte, da percorrere giungendo un ulteriore elemento di innovazio- insieme, per ritrovarci ancora uniti alla fine di ne, con l’avvio della “Stanza di digitALE” che, questo drammatico periodo. con video-consulenze di assistenza medica e Angela Di Cosmo 7
PERCORSO DI FORMAZIONE 2020: UN MOMENTO DI CONFRONTO sizione per riferire le primissime informazioni E CRESCITA PERSONALE CON LE conoscitive sulla mission della Fondazione e A PSICOLOGHE DELLA FONDAZIONE fornendo i riferimenti a cui rivolgersi in caso di richieste specifiche sulla patologia T P rosegue il percorso di formazione 2020 per Un bellissimo momento di confronto e crescita noi volontari della Fondazione Alessandra personale in cui abbiamo confermato la nostra Bisceglia Viva Ale Onlus. T Venerdì 11 dicembre, in videoconferenza, le psicologhe Carmela Boccomino e Antonietta I Pizza hanno organizzato un incontro formativo a distanza per continuare il percorso di aggior- namento sulle MAV e sull’approccio al pazien- V te. Dopo una prima parte dedicata agli ultimi dati sulla patologia, l'attenzione si è focalizzata sul I difficile momento che stiamo attraversando per l'emergenza Covid e di quanto sia ancora T più complicato viverlo per chi è affetto da una malattia rara, nonché per i familiari e i caregi- ver. À Interessante e coinvolgente è stato l'esercizio simulato su casi pratici di richieste che perven- gono alla Fondazione e che ha previsto la par- tecipazione interattiva di tutte noi. Così, in al- motivazione e individuato altre aspettative. cuni casi abbiamo vestito i panni della persona Un grazie alla Fondazione che, tra i tanti pro- F che va alla ricerca di informazioni sulla Fonda- zione, in altri momenti siamo state noi stesse, nel nostro ruolo di volontarie che donano alla getti e attività in cui è impegnata, è attenta anche all'aspetto formativo di noi volontari e operatori, rendendoci più autonomi e fiduciosi O Fondazione il proprio tempo, vengono aggior- nate dei servizi e delle numerose attività che si nel percorso di affiancamento e supporto dei pazienti e delle loro famiglie. N susseguono nei mesi e che si mettono a dispo- Emanuela Summa D RIUNIONE DEI VOLONTARI BASILICATA… ONLINE!! te le attività fondamentali della Fondazione, tra A I cui quelle con i volontari. l 6 novembre scorso si è tenuta la consueta ri- Quindi, ci siamo collegati tutti su Skype, pronti unione con i volontari della Fondazione ViVa ad aggiornarci sulle ultime novità. Questi mo- Z Ale e, vista l’emergenza in corso, abbiamo pre- ferito incontrarci in modalità telematica. Nono- stante il periodo difficile, siamo rimasti accanto menti di confronto sono per noi molto impor- tanti, poiché ci consentono di pianificare al I meglio il da farsi. ai pazienti e abbiamo continuato a svolgere tut- Durante questa riunione, abbiamo pro- grammato le attività da svolgere, soprat- O tutto per il periodo natalizio e per il nuovo anno; i volontari si sono organizzati per la realizzazione dei gadget solidali di Natale N e dei gadget da regalare alle istituzioni che sostengono e affiancano la Fondazione. E In seguito sono stati presentati alcuni degli eventi che si terranno l’anno prossimo, sia quelli che erano già stati organizzati ma ri- mandati a causa dell’emergenza sanitaria, sia quelli ancora da organizzare. L’incontro si è concluso con l’augurio di poterci incontrare presto di persona. 8 Le volontarie durante la riunione su skype. Vincenza Cesarano
I LABORATORI CREATIVI DELLA FONDAZIONE: ARTE MANUALE, EMOZIONI E IMPEGNO SOCIALE V È cominciato tutto per caso, ho conosciuto la Fondazione qualche anno fa come “pazien- te indiretto” e dopo varie consulenze, sono ve- O L nuta a conoscenza di tutto il lavoro che stava dietro a quelle “visite” e mi son detta: “visto che danno l’opportunità e ce n’è bisogno, di fare volontariato, perché NO!? Perché non dedica- re qualche ora del mio tempo libero alla Fon- dazione ViVa ALE?”. E così ho fatto! O Sono entrata a far parte del gruppo di volonta- rie, chiedendo di rimanere “dietro le quinte” N T (non amo molto apparire) e loro mi hanno ac- colta, devo dire, veramente bene, con la loro cordialità e dolcezza. Ho messo subito a disposizione, per quello che posso e quello che sono in grado di fare, la A R mia manualità nei laboratori creativi dove ci in- I Attività nel laboratorio creativo. dai materiali alle idee da realizzare, riuscendo ad ottenere alla fine dei prodotti artigianali re- alizzati da mani che non sono esperte ma sono mosse da persone che ci mettono il cuore, an- cor di più conoscendone l’impegno e le finalità della Fondazione. Gli incontri con il gruppo offrono, inoltre, il piacere di stare con gli altri, momenti in cui ti confronti, proponi, racconti una tua esperien- Fausta e Michela nel laboratorio creativo. za, una tua idea e non mancano i momenti di formazione e in cuor tuo sai che tutto questo contriamo e mettiamo in campo il nostro saper può far bene a chi ne ha bisogno ma anche a fare, le nostre idee per la creazione di gadget e te stesso. oggetti per la raccolta fondi a sostegno dei nu- “Una volontaria creativa” merosi progetti e di con- seguenza delle persone che hanno bisogno della Fondazione e che ad essa si rivolgono. La cosa bella è che in que- sti momenti si mescolano arte, emozioni, mani pic- cole e grandi che lavo- rano, che sanno guidare senza invadere quel ma- gnifico spazio che è la cre- atività. Il riciclo è quasi il protago- nista dei nostri laboratori, Alberelli preparati per le Istituzioni dalla nostra volontaria Teresa. 9
LA IV EDIZIONE DEL PREMIO ALESSANDRA BISCEGLIA: IL SORRISO E LA TENACIA DEI GIOVANI GIORNALISTI pevolezza di piccole e grandi comunità. Giornalisti già attivi professionalmente, PREMIATI, LE PAROLE GIUSTE PER E PARLARE DI MALATTIE E SOLIDARIETÀ giornalisti che stanno muovendo i primi passi, aspiranti giornalisti che frequen- V N tano le scuole riconosciute dall'Ordine. ella prestigiosa sala dell’istituto Luigi Il Premio Alessandra Bisceglia è stato costruito Sturzo dedicata al pittore rinascimenta- sulla personalità di Alessandra, che aveva una E le Perin del Vaga c’erano solo organizzatori e malattia rara e che non ha mai considerato la coordinatori. Il premio giornalistico intitolato sua condizione un ostacolo per le sue passioni. ad Alessandra Bisceglia quest’anno ha dovuto N cambiare programma in corsa, molte volte, inseguito, come tutto, come tutti, dal Coro- navirus. T Alla fine, il 28 ottobre, data stabilita da molti mesi, è stata scelta la formula mista, addetti ai I lavori in presenza, tutti gli altri collegati attra- verso gli schermi. I vincitori del premio sono intervenuti con la forza e la tenacia della loro giovinezza. Le loro parole sono risuonate nel- la sala come se fossero pronunciate lì. Il premio, alla IV edizione, è per loro, giorna- listi sotto 35 anni, che pensano a questo me- stiere come a un mezzo per far emergere storie I moderatori. coraggiose e positive e per migliorare la consa- Alessandra ha sempre impostato la sua attività nel giornalismo in chia- ve di denuncia, di condivisione, di proposta. Dallo schermo si è visto il sorriso (come quello, ormai famoso, di Alessandra) e si è sentito l’entusia- smo nelle parole di Medea Cal- zana, di Schio (Vicenza), premiata nella sezione stampa per la storia di Elena, ragazza in carrozzina che offre gratis la condivisione di un al- loggio in cambio di una mano per la vita di tutti i giorni. Si è avvertita la soddisfazione di Giorgio Saracino, da Roma, vincitore della sezione tv con il racconto della vita di Loren- zo e Francesco, gemelli non veden- ti. E si è colto lo sguardo fiducioso nel futuro di Simona Berterame, da Roma, che ha convinto tutta la giu- ria nella sezione web con Armida e Melania: Armida ha vissuto 30 anni in manicomio, Melania l’ha presa in affido e le ha dato ciò che non ave- va mai avuto, una famiglia. Poi, gli altri premiati, Angela Zur- zolo ha parlato da Tropea, Sara Del Dot da Trento, Valerio Lo Muzio (con Elisa Toma), foggiano trapian- tato a Bologna, Valentina Leone, 10 da Maglie, Chiara Colangelo, da
Roma, Pietro Mecarozzi da Firenze. Hanno zione dei giornalisti, intitolato “Quando le fake portato altre realtà, la ricostruzione di un tre- news fanno più male, etica e parole giuste per no in una stanza, terapia per i malati di Alzhei- mer, i bimbi di madri alcooldipendenti, Erica e l’inclusione sociale”. Paola Spadari, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, ha spie- E V gato come l’emergenza Covid abbia fatto emergere il giornalismo di qualità. Favio Zavattaro, direttore scientifico del Master di primo livello in giornalismo dell’univer- sità Lumsa, ha parlato di “Abilità e disabili- tà, tra vicinanza libertà e diritti”, Vincenzo E Morgante, direttore di Tv 2000, è interve- nuto su “Fake news e gestione delle fonti”, N Paolo Ruffini, Prefetto del dicastero per la comunicazione della Santa Sede, di “Gior- nalismo come costruttore di pace”, Anto- T nio Morelli, capo ufficio stampa di Far- mindustria di “Corretta informazione sui I farmaci”, Antonio Mistretta, dell’Istituto Superiore di Sanità, di “Informazione sulle malattie rare”. Sono intervenuti anche il rettore della Lumsa, Francesco Bonini, l’università di I saluti istituzionali. la sindrome del pesce marcio, i farmaci “orfani”, destinati a curare le malattie rare. Un giro d’Italia dalla Sala Perin del Vaga, completato dai giovani che hanno avuto menzioni speciali, Daniele Belloc- chio, Ilaria Del Prete, Giulia Taviani. E dai riconoscimenti per il lavoro di un anno intero, al Fatto quotidiano (c’era Madda- lena Oliva, vicedirettrice) a Superando con Vincenzo Falabella, Silvia Cutrera e Stefano Borgato, a Paola Severini, con- duttrice di O anche no. I partecipanti on-line. La premiazione è stata preceduta da un convegno valido per i percorsi di forma- Alessandra, sempre al fianco dell’or- ganizzazione del Premio, Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti, Sergio Maria Battaglia segretario gene- rale dell’Istituto Sturzo, che ha ospitato questa IV edizione, Donatella Pacelli, la docente che ha seguito Ale nel suo per- corso universitario e ora vice presidente della Fondazione, Sabino Altobello, sin- daco di Lavello, la città della famiglia di Ale, Roberto Natale, Rai per il sociale e Roberto Giacobbo, giornalista e condut- tore tv. Alla fine, Serena Bisceglia, sorella di Ale e presidente della Fondazione W Ale, ha ringraziato, con un sospiro di sollievo: tutto è andato nel migliore dei modi. Andrea Garibaldi 11 I relatori.
LAVELLO SCENDE IN CAMPO PER LA SOLIDARIETÀ E D opo un lungo periodo di stop forzato de- gli eventi finalmente, l’8 ottobre scorso, al V Centro Sportivo New Camp di Lavello ha avu- to luogo il primo evento di sensibilizzazione dopo il lungo lockdown nazionale. E Abbiamo voluto ripartire dallo sport, elemen- to di unione e coesione, e dalla vivacità dei N più piccoli, quelli che probabilmente hanno patito di più le problematiche dell’emergen- za sanitaria, quelli che sicuramente hanno T creduto di più nello slogan “Andrà tutto bene” alimentando le speranze nel domani. I In un pomeriggio soleggiato, nonostante l’as- Il Mister, l’Assessore allo sport e Raffaella. senza di pubblico e le immancabili mascherine, gel igienizzanti e distanze di sicurezza, gli allie- nali e locali, ha aspettato il momento giusto per realizzare un evento speciale. vi della Scuola Junior Calcio di Lavello, hanno L’Amministrazione comunale, sempre sensibi- dato vita al 1° memorial Alessandra Bisceglia. le alle tematiche del volontariato e disponibile Il torneo solidale si è svolto all’insegna del fair a fornire competente supporto, era presente play e nel pieno rispetto delle norme anticon- con due rappresentanti: il vicesindaco e asses- tagio, assicurate dagli amici volontari dell’AN- sore allo Sport Franco Finiguerra e l’Assessora PAS che hanno aiutato lo staff di ViVa Ale a rile- alla cultura Annalisa Di Giacomo. L’Azienda Barilla di San Nicola di Melfi ha donato merendine che sono state offerte ai partecipanti. Ciascun piccolo calciatore, assieme ai com- pagni della propria squadra, ha segnato un gran bel goal contro le Anomalie Vascola- ri, rallegrando un periodo difficile. Tutti, quindi, sono risultati vincitori e tutti sono stati premiati con una medaglia in ricordo dell’evento. La manifestazione si è conclusa all’imbruni- re, quando ai saluti si è associato l’augurio di poter scendere al più presto di nuovo in campo per poter scambiare sorrisi e buone azioni. Con i volontari ANPAS. Francesca Di Ciommo vare e annotare la temperatura di chiunque accedesse alla struttura, assicurando che tutti indossassero i dispositivi di protezione individuale. In campo, protagonista indiscussa è stata la solidarietà. Tutti hanno dato un contribuito prezioso e significativo che ha consentito la buona ri- uscita dell’iniziativa a sostegno dei progetti di assistenza medica, psicologica e sociale della Fondazione. Il mister, Giuseppe Alberti, nonostante le difficoltà organizzative, causate dalle restri- 12 zioni dei DPCM e delle disposizioni regio- I protagonisti in campo.
A Natale un gesto d’amore è il dono più prezioso!! E V Aiutaci a far avverare il nostro desiderio: E trasformare la ricerca in cure nuove e più N efficaci per assicurare un futuro migliore T a chi convive con le Anomalie Vascolari I Partecipa alla raccolta fondi della Fondazione Per info: 0972 81515 dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle 13.00 3391601371 / 3382884122 info@fondazionevivaale.org Notiziario della Fondazione "Alessandra Bisceglia W Ale Onlus La forza di un sorriso" numero 42 22 dicembre 2020 redazione Lorena Fiorini Angela Di Cosmo hanno collaborato Serena Bisceglia Carmela Boccomino Vincenza CesaranoFrancesca Di Ciommo Angela Di Cosmo Andrea Garibaldi Francesca Malatacca Emanuela Summa Volontaria W Ale progetto grafico 13 Stefano Pozzaglia
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