Progetto "Valorizzazione dei Carri da Getto" 2010 2016
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Progetto “Valorizzazione dei Carri da Getto” 2010 – 2016 Premessa Il progetto Valorizzazione dei Carri da getto - sezione Design ed Allestimento - fa parte delle azioni messe in atto dalla Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea nell’ottica di elevare la qualità del Carnevale. Dal 2010 al 2016 è stata messa in campo una serie di attività finalizzate a migliorare la condizione dei carri da getto ed a valorizzarne la presenza all’interno del Carnevale. A partire dall’esperienza del primo Osservatorio Creativo, passando dal progetto “Il Carnevale incontra le scuole di design” sviluppato con l’Istituto Europeo del Design, il percorso di analisi critica attuato dalla Fondazione ha attinto alle migliori competenze del mondo del design Regionale definendo le aree di miglioramento dell’elemento carro da getto inquadrato nel Carnevale. Parallelamente sono stati sviluppati, per la prima volta in modo sistematico ed organico, attingendo alle competenze interne, gli aspetti regolamentari che attengono alle regole di ingaggio della Battaglia delle arance e ne costituiscono il quadro di riferimento per la determinazione delle classifiche. Nel 2013 sono stati definiti i modelli tipologici e qualitativi verso i quali si indirizzare l’allestimento dei carri da getto. Nel 2014 infine sono stati messi a punto i criteri di valutazione destinati a chi deve allestire i carri e a chi deve giudicarli. Nel 2016 i criteri sono diventati cogenti, pertanto la valutazione dei carri ai fini della classifica allestimento e Design Carri da Getto ha riguardato unicamente i carri “uniformati”, cioè adeguati ai nuovi canoni di allestimento. Simbologia Com’è noto la Battaglia delle arance rievoca il leggendario episodio della rivolta del popolo di Ivrea contro il marchese Ranieri di Biandrate che affrancò la Città dalla tirannia nel 1194. La leggenda vuole che istigatrice del moto fu la figlia di un mugnaio, decisa a non sottostare alla pretesa del feudatario di esercitare su di lei, appena sposata, lo ius primae noctis, in realtà si trattò di una ribellione alle tasse in particolare a quelle sul macinato e sulle attività molitorie, particolarmente gravose. Nella simbologia del Carnevale quindi, gli aranceri sul carro rappresentano le guardie o più in generale li alleati del tiranno che combattono contro i popolani ribelli, rappresentati dagli aranceri a terra. Allestimento Il carro da getto viene allestito a partire da un rimorchio agricolo con il pianale piatto a 4 ruote, di cui due sterzanti, con un timone al quale vengono attaccati 2 o 4 cavalli.
Al pianale vengono fissate le sponde cioè i pannelli laterali di chiusura ai quali nella parte interna vengono attaccate le “conche” o “mangiatoie” in cui gli aranceri “versano” le arance dalle cassette per averle a portata di mano nella battaglia. Sulle sponde viene fissato il telone esterno decorato. Alcuni carri sono costituiti da una “sovrastruttura” che viene installata per Carnevale e poi custodita, una volta smontata, per il resto dell’anno, altri invece hanno una struttura fissa e rimangono pertanto allestiti tutto l’anno. Design L’allestimento dei carri da getto, che devono coniugare una precisa funzionalità - permettere cioè il getto delle arance da parte dei tiratori a bordo - ad una necessità espressiva quella cioè di comunicare la propria identità, la propria presenza nel Carnevale e la propria particolarità ed originalità, è certamente un “esercizio di design”. Sostenibilità Inoltre il carro ha nel suo allestimento e nel suo utilizzo aspetti di sostenibilità etica (coerenza ed adeguatezza della grafica nel contesto del Carnevale, sicurezza e non pericolosità vs terzi dell’allestimento, corretta modalità di conduzione in battaglia ecc), aspetti di sostenibilità economica (costi, reperimento risorse, inclusività per i tiratori), aspetti di sostenibilità ambientale (uso di materiali riciclabili per allestimento e divise, logistica delle arance eco compatibile – meno trasferimenti e trasporti ecc). Qualità L’obiettivo della Fondazione fin dall’inizio è stato quello di migliorare la qualità della realizzazione dei carri allo scopo di poterli riconoscere quali vere e proprie opere d’arte originali. La qualità in generale è un presupposto di sostenibilità della Manifestazione come risulta dai Principi ispiratori della Fondazione: (…)Tutte le scelte devono perseguire l’obiettivo della qualità, declinata in tutte le circostanze, a partire dalle modalità di svolgimento dei singoli momenti, passando attraverso il comportamento dei soggetti/attori della manifestazione. Occorreva tuttavia stabilire cosa si intendesse per Qualità dei carri in relazione alle aspettative della comunità. In alter parole qual era il modello di carro al quale tendere: vecchio stile, moderno, futurista? L’orientamento della Fondazione è stato quello di privilegiare il modello “tradizionale” relativamente alla chiave comunicativa (coerenza con il nome, coerenza con la funzione, coerenza con il contesto di sfida cavalleresca “intrinseco”) ed aprire alla modernità ed alla sostenibilità relativamente alle tecniche costruttive e di riproduzione delle grafiche, con dei “paletti” precisi. L’idea era quella di dare luogo ad una profonda riforma il cui primo passo era quello di dotarsi di un “manuale di allestimento” da condividere con i diretti interessati, che definisse il modello di carro ideale ed i criteri per la realizzazione da rendere cogenti a partire dall’edizione 2015 dello Storico Carnevale di Ivrea. A sostegno del progetto di riforma dei carri da getto, nell’individuazione dei criteri di allestimento, ha avuto un ruoo decisivo l’attività svolta dall’Osservatorio Creativo. Osservatorio Creativo 2010 Durante il Carnevale 2010 ha operato per la prima volta ad Ivrea per conto della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea - nell’ambito del progetto Ivrea
Carnevale 365TM Colora la città - un gruppo di esperti denominato “Osservatorio Creativo”, composto da: Guido Avigdor - pubblicitario, già direttore creativo di Armando Testa, coordinatore del gruppo di giovani creativi Egg 2.0. Luca Beatrice - critico d'arte e curatore, collabora con diverse testate giornalistiche ed è docente presso l'Accademia Albertina di Torino. Luigi Bistagnino - architetto, direttore del Dipartimento di Progettazione Architettonica e Disegno Industriale del Politecnico di Torino. Luisa Bocchietto - architetto e designer, presidente nazionale ADI, Associazione per il Disegno Industriale. Giuliano Molineri - già direttore generale Italdesign Giugiaro, membro ADI e Consigliere Seoul 2010 World Design Capital. Marco Rainò - architetto e designer, presidente dell'associazione di giovani designer Turn. Il gruppo è stato coordinato da Ruben Abbattista, Presidente dell’agenzia Spin – TO Communication for Innovation & Design, già responsabile delle relazioni Esterne di Torino 2008 World Design Capital ed assistito per conto della Fondazione, da Marco Candellieri in funzione di referente della Fondazione e coordinatore del progetto e da Paola Bazzaro e Luca Pitti in qualità di referenti locali. L’attività del gruppo si è focalizzata su due obiettivi: 1) VALUTAZIONE DEL LIVELLO QUALITATIVO del Carnevale, per ciò che atteneva agli aspetti di creatività ed immagine complessiva. Tenendo conto delle indicazioni della Fondazione sulla necessità di elevare il livello qualitativo della manifestazione iniziando dai manufatti, dagli allestimenti e da quanto esposto al pubblico, gli esperti erano chiamati ad osservare gli aspetti creativi ed estetici dell’evento (per valutare in primis i carri da getto e gli allestimenti), fornendo da un lato un giudizio su quanto visto e dall’altro indicazioni, consigli e criteri su come sviluppare e implementare gli aspetti creativi, progettuali e di comunicazione per le prossime edizioni. 2) INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DI CONNOTAZIONE STABILE Sulla base della necessità di avviare una seria disamina su quali potessero essere gli elementi di connotazione stabile in città che individuino i luoghi del Carnevale e permettano di identificare in Ivrea “la città del Carnevale” durante tutto l’anno l’attività dell’Osservatorio era finalizzata a fornire indicazioni rispetto a quali possano essere gli aspetti del Carnevale che più si prestano allo scopo. Le indicazioni fornite avrebbero dovuto tradursi in linee di indirizzo per le successive azioni previste sull’asse IC365TM, finalizzate al bando del concorso per l’attuazione del progetto Colora la città - applicato al comparto urbano di Piazza Castello, inserito nel Piano Triennale degli investimenti dell’Amministrazione Comunale. L’Osservatorio ha inoltre predisposto un questionario di una decina di domande orientate a sondare la percezione del pubblico generalista sugli aspetti estetici e qualitativi del Carnevale. La relazione conclusiva dell’O.C. 2010 relativamente ai carri da getto evidenziava: “(…) c’è troppa disparità tra i carri decorati su legno e quelli rivestiti in pvc. In alcuni casi le stampe evidenziano addirittura i pixel della texture, con risultati davvero modesti. Sarebbe opportuno iniziare ad individuare dei principi generali, che portino ad ammettere alcuni materiali e non altri. Ciò avrebbe anche una diretta conseguenza sullo sviluppo di tematiche legate alla sostenibilità, stimolando l’uso di materiali eco-compatibili o riciclabili.
Un altro elemento da sottolineare è il fatto che cavalli e carro paiono spesso due entità completamente separate: da un lato il decoro dei cavalli, che attinge fortemente alla tradizione storica e dall’altro l’allestimento del carro, (…). Sarebbe opportuno iniziare un percorso per rendere di anno in anno le due entità come componenti di uno stesso progetto, così come una maggiore coerenza d’insieme potrebbe essere data da un maggiore coordinamento tra i decori dei carri e i costumi degli aranceri. Dovrebbero quindi essere stabilite delle regole più precise (altezza, lunghezza, profondità) ed inserite delle norme di regolarizzazione, finalizzate ad una migliore salvaguardia della funzionalità e volte a prevedere per i partecipanti delle protezioni dagli urti accidentali. (….protezioni agli spigoli…..caratteristiche costruttive che agevolino il movimento dei carri). Da non trascurare il tema della protezione del volto dei conducenti; (…) sarebbe quindi opportuno introdurre una regola che imponga a tutti i conducenti seduti in cassetta di indossare una protezione del volto. La decorazione dei carri potrebbe essere migliorata sviluppando concorsi e coinvolgendo scuole o artisti. Le decorazioni andrebbero rinnovate ogni anno, derivandone poi un utilizzo diverso (asta, vendita, posizionamento nelle scuole o negli edifici pubblici delle opere migliori). Il tema dell’utilizzo di tecniche tradizionali o contemporanee per la realizzazione della decorazione è fondamentale. (…) indirizza tutto il Carnevale: a) privilegiare il contesto ed il racconto storico = limitare l’uso di tecniche digitali e preferire tecniche di tipo artigianale sia per le immagini sia per i costumi b) realizzare una manifestazione più popolare che lasci più libera l’interpretazione per favorire la partecipazione e ogni sperimentazione (…) scelta di fondo da adottare e poi perseguire attraverso linee d’indirizzo precise. (…) si ritiene forse più opportuno valorizzare le tecniche artigianali locali, che sappiano ridare voce a capacità artigianali sopite e possano fare assaporare antichi mestieri, oggi in parte recuperabili e legati al territorio. (…). Per altri versi, adottare un’apertura più popolare potrebbe rendere più spontaneo l’accesso alla manifestazione da parte di tutti e permettere espressioni di tipo più contemporaneo e quindi più reali. Certamente questa seconda possibilità rinuncia a qualche qualità estetica per rendersi più disponibile all’evoluzione. (…)” Osservatorio Creativo 2011 L’esperienza dell‘Osservatorio Creativo è stata riproposta, sia pur in una versione più limitata, anche nel 2011 con il gruppo di lavoro costituito da Ruben Abbattista, Luigi Bistagnino e Marco Rainò, già presenti nel 2010, ai quali si aggiungono Cristopher Cepernich (Docente di Sociologia della comunicazione e Sistemi mediali presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociologia) e Stefano Fassone (Partner & CEO at Spin- To S.r.l. Communication for Innovation & Design specializzata in strategie di comunicazione e Relazioni Pubbliche) oltre ai referenti interni della Fondazione. L’O.C. 2011, che ha svolto anche le funzioni di Giuria per la valutazione del design dei carri da getto e dell’immagine delle squadre a piedi, sulla scorta del documento redatto per l’edizione 2010, ha espresse alcune valutazioni conclusive, risultanti dalle esperienze vissute e dalle osservazioni emerse durante le fasi di analisi dello Storico Carnevale di Ivrea edizione 2011. “Obiettivo finale del lavoro dell’Osservatorio Creativo resta quello di fornire nel tempo delle indicazioni circa i possibili miglioramenti del decor espressivo complessivo della manifestazione, nella logica di un innalzamento qualitativo degli
standard relativi al suo impatto visivo, che possano influire positivamente sul “percepito” dei partecipanti alla festa, siano questi cittadini residenti, visitatori ricorrenti della città nei giorni del Carnevale o turisti occasionali (…) L’edizione 2011 dello Storico Carnevale, se comparata con la precedente, ha registrato una maggior attenzione dei partecipanti attivi (squadre a piedi e carri da getto) agli aspetti collegati all’immagine complessiva della festa (…) In generale riteniamo che l’obiettivo - doverosamente ambizioso – di accrescere la leggibilità esterna del Carnevale senza intaccarne la natura identitaria possa essere perseguito introducendo poche, leggere ma efficaci novità atte a favorire una fruizione più partecipativa del pubblico non eporediese (….) sul livello espressivo/linguistico: per esempio supportando le squadre, con l’aiuto di professionisti, nella realizzazione di progetti grafici (di imbandieramento, di decorazione dei carri, tema già discusso nella precedente edizione) maggiormente referenziali e rappresentativi delle diverse identità delle squadre. Tale attività può essere svolta attraverso workshops di formazione e “consulenza” da tenersi durante il corso dell’anno e attraverso attività di tutoraggio alle squadre da parte di esperti”. Osservatorio Creativo 2013 Dopo l’interruzione del 2012 l’Osservatorio sul Carnevale torna ad operare nel 2013 ricoprendo nuovamente anche il ruolo di giuria dell’allestimento dei carri da Getto. A fine mandato il gruppo, composto da Ruben Abbattista, Luigi Bistagnino (già membri dell’O.C.) e Alessandra Chiti (esperta di exihibit design e coordinatrice del corso di Diploma accademico di Interior Design allo IED) osserva: “(…) se il contesto in cui la battaglia ha luogo avesse una maggiore omogeneità visiva, una sua continuità espressiva, avrebbe una valenza maggiore rispetto all’azione che vi si svolge. L’obiettivo deve quindi essere quello di fare in modo che contenuto e contenitore siano coerenti e di egual peso.(...) Nel corso della permanenza ad Ivrea, si è avuta spesso l’impressione che alcune componenti e alcuni elementi del Carnevale evolvano a velocità diverse: la battaglia che sfugge al contesto e prosegue veloce la sua strada, o gli stessi carri dove la livrea dei cavalli permane ricca, austera e tradizionale, nonostante al traino vi siano carri decorati con supereroi in stile videogioco. Il lavoro di analisi sino ad oggi svolto è stato certamente utile a trasmettere alle varie componenti il concetto che sia necessario, proprio per la stessa tutela del Carnevale e dei suoi elementi tradizionali, seguire linee guida e parametri qualitativi che sempre di più devono essere fatti propri da tutti gli attori in gioco. Il loro coinvolgimento e la condivisione dei valori della tradizione sono infatti essenziali per la buona riuscita del percorso di cambiamento”. Design sostenibile: la collaborazione con lo I.E.D. Nel 2013 La Fondazione ha avviato una collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Torino finalizzata allo sviluppo del design dei carri in un ottica di modernizzazione, nel rispetto dei valori della tradizione ben radicati nel Carnevale, in una logica di maggior sostenibilità della manifestazione. La Fondazione ha infatti inserito per il triennio 2013-15 la sostenibilità ambientale nel Manifesto dei principi ispiratori che ne indirizzano l’azione: mitigare l’impatto sull’ambiente del Carnevale adottando strategie ed buone pratiche che permettano di ridurre i consumi energetici, la produzione di rifiuti e in generale le ricadute negative. La Fondazione ha individuato nello Istituto Europeo del Design il partner più autorevole per sviluppare il tema del “design sostenibile dei carri da getto” per
delineare un percorso che possa portare all’individuazione di una vera e propria filosofia costruttiva che riduca il dispendio di risorse sia in fase di allestimento che di esercizio/utilizzo, affrontando contestualmente il tema del riciclo dei materiali. Durante la Torino Design Week 2013 sono stati esposti i modelli dei carri realizzati dagli studenti dello IED nell’ambito dell’’iniziativa promossa dalla Fondazione che ha visto impegnati nel corso del 2013 un gruppo di studenti dello IED coordinati da Alessandra Chiti – esperta di exihibit design e referente del corso di Industrial Design – nella progettazione di quattro tipi diversi di carro da getto, tutti eco- sostenibili: uno più tradizionale e legato al territorio, uno più contemporaneo attraverso l'utilizzo di materiali innovativi, uno ispirato al mondo dell'arte ed infine uno totalmente fuori dagli schemi. Il lavoro svolto dagli studenti che ha preso in considerazione non solo l'aspetto estetico, ma anche l'uso dei materiali, portando alla realizzazione di quattro tavole esplicative e quattro prototipi in scala, offre spunti creativi molto interessanti, delineando un possibile percorso di quella che potrebbe essere una evoluzione futuribile dell’oggetto – carro. In modo a volte volutamente provocatorio gli studenti dello IED hanno esplorato liberamente il tema, introducendo elementi di novità e che solo in apparenza stridono con il contesto: il Carnevale di Ivrea infatti ha sempre saputo accettare e metabolizzare la modernità in una cornice di grande rispetto della tradizione, rimanendo sempre fedele a se stesso ma al passo con i tempi. I modelli dei carri realizzati dallo IED reduci dalla Torino Design Week 2013 sono stati esposti nelle vetrine dell’Ottica Casarin in via Palestro 22 dal 6 gennaio 2014 per una ventina di giorni. Definizione degli aspetti tecnici La prima fase del lavoro svolto direttamente dalla Fondazione sul “tema carri” ha riguardato la definizione degli aspetti tecnici che avevano ricadute sulle questioni regolamentari: il Regolamento per la partecipazione dei carri allo Storico Carnevale 2013 è stato integrato dalle prescrizioni in materia di caratteristiche costruttive e dimensionali e dalle relative schede illustrative. L’art.5 precisava per la prima volta che “i carri devono essere attinenti allo Storico Carnevale di Ivrea (in grado quindi di rievocare lo spirito storico culturale tradizionale della manifestazione, in linea quindi con il ruolo che i carri rappresentano all’interno dello Storico Carnevale) per ciò che attiene alla denominazione, all’allestimento complessivo, alla grafica ed alla decorazione delle fiancate e delle divise. La denominazione del carro deve essere preventivamente approvata dalla Fondazione e deve risultare nell’Albo dei Carri da Getto. I nomi dei carri così come indicati nell’Albo dei Carri da Getto, sono da intendersi quali bene comune del Carnevale, e appartengono al 1° conducente ed alla relativa squadra di aranceri: le due componenti che condividono il nome devono formalizzare il sodalizio prima della domanda di iscrizione dandone conto alla Fondazione. La componente che non intende mantenere il sodalizio perde il diritto di uso del nome che resta appannaggio della componente rimanente. L’altezza del carro da terra - misurata dal piano strada al bordo superiore dei pannelli di rivestimento perimetrali - deve essere compresa tra un minimo di cm 215 (duecentoquindici) ed un massimo di cm 240 (duecentoquaranta). I carri devono avere il fondo chiuso in modo che durante la marcia non avvenga la caduta sul fondo stradale di arance o quant’altro tipo di materiale. I carri devono essere rivestiti con materiale che non presenti alcun tipo di asperità pericolosa per gli aranceri a piedi”.
Ricerca del “modello di carro ideale” La sperimentazione condotta dello IED aveva evidenziato come lo sviluppo evolutivo del carro da getto potesse prendere strade molto differenti, tutte di pari dignità, ma con risultai finali completamente diversi e in alcuni casi molto discutibili, in quanto molto distanti dal “sentire comune”. Occorreva quindi preliminarmente definire un modello al quale ispirare via via il rifacimento dei carri in modo da arrivare - a regime - in qualche anno, ad avere carri più “originali”, oltre che più “sostenibili” raggiungendo il duplice obiettivo di valorizzarli (elevandone la qualità) ed introducendo maggiore omogeneità per rendere più semplice il giudizio immagine. Si poneva tuttavia il problema intrinseco della qualità e della definizione di un modello di riferimento ideale oggettivo e condiviso da tutti gli attori in gioco. Se prendiamo una delle varie definizioni di qualità "…la qualità (di un prodotto) dipende da quanto bene corrisponde ai modelli delle preferenze…" E’ evidente che la qualità è un plus positivo solo quando esprime un valore condiviso in un determinato contesto relativamente ad una data aspettativa. Quindi occorreva stabilire la Qualità dei carri in relazione alle aspettative della comunità: la domanda che ci si è posti è stata: qual’è il modello di carro al quale tendere: vecchio stile - tradizionale, moderno, futurista? L’esperienza degli ultimi anni ci ha portato sulla strada della definizione di un modello “tradizionale”. E’ sembrato evidente che il carro, per esprimere l’aspettativa maggiormente condivisa, dovesse apparire rassicurante nella riproposizione di elementi tradizionali, “consoni” al carnevale, come richiamato anche dal Regolamento di partecipazione alla Battaglia del 2013. Dunque si è voluto affermare che in carro dovesse tradurre - relativamente alla chiave comunicativa - la coerenza con il carnevale (coerenza con il nome, coerenza con la funzione, coerenza con il contesto di sfida cavalleresca della quale è uno degli interpreti) ma potesse “aprirsi” alla modernità ed alla sostenibilità, finalizzate alla miglior qualità realizzativa, relativamente alle tecniche costruttive e di riproduzione delle grafiche. Il modello di riferimento, inizialmente ricercato nell’ambito dello “stato dell’arte” dei carri impiegati nel Carnevale 2013, traduceva il comune sentire al momento e dimostrava il livello di sensibilità dei soggetti deputati all’allestimento dei carri, salvo implementazioni successive da introdurre attraverso l’adozione di modalità di allestimento obbligatorie. A questo scopo il lavoro è stato articolato in due fasi: fase 1) individuazione dei criteri di valutazione dei carri e determinazione del miglior modello possibile fase 2) introduzione di elementi correttivi per la definizione del modello ideale Criteri di valutazione dell’allestimento Nel Gennaio del 2014 venivano varati i Criteri di valutazione dell’allestimento dei carri da getto. Il documento, aggiornato ed integrato con le Osservazioni espresse dalle Associazioni Aranceri Carri da Getto e Albo dei Carri da Getto nelle riunioni del 11/12/2013 e dell’8/01/2014, fissava sostanzialmente gli elementi fondamentali della “riforma” esplicitando i concetti di “coerenza dell’allestimento complessivo, qualità della realizzazione, delle soluzioni tecniche adottate della grafica e delle finiture” introdotti dal Regolamento di Partecipazione 2014, per renderli disponibili in modo chiaro e facilmente applicabile dai entrambe i soggetti coinvolti: da una
parte chi doveva allestire il carro, dall’altra chi doveva valutarlo ai fini della determinazione della classifica a Carnevale. I criteri fissati dal documento erano i seguenti: 1) Criterio della coerenza dell’allestimento Il criterio della coerenza trova applicazione in due direzioni: - coerenza esterna: il carro deve essere coerente (consono, adatto…) al carnevale - coerenza interna: il carro deve evidenziare omogeneità tra i suoi elementi compositivi 1.1) Coerenza “esterna” riferita al sistema carnevale Il carro deve essere coerente rispetto allo Storico Carnevale. Cosa significa esser coerente, consono, adatto, “accordato” al Carnevale? Individuiamo i caratteri del Carnevale rispetto ai quali ricercare la coerenza dei cari. Quali sono le caratteristiche del carnevale che ci interessano in qs caso? Fondamentalmente queste: il carnevale è storico, originale, autentico, di Ivrea (locale) Quindi i carri devono avere una forte caratterizzazione storica, essere autentici ed originali, tradurre il genius loci e la cultura del luogo, essere cioè radicati nel territorio. Inoltre: qual è fa funzione del carro dell’interno del Carnevale? Quale ruolo ha il carro da getto nel Carnevale?: Quello di permettere lo svolgimento della Battaglia delle arance che rievoca l’insurrezione che ha fatto finire l’età feudale, durante la quale i carri sono anche in competizione tra di loro. Quindi i carri devono essere storicizzati riferiti cioè ad un periodo storico preciso, facilmente individuabili, distinguibile formalmente adatti alla funzione che devono svolgere, Cosa si intende per formalmente adatto? Il carro (nel suo insieme) rappresenta – nel gioco del carnevale - il potere costituito, contro il quale il popolo insorge; i carri sono “le armate” del Feudatario affrontate dalle “armate del popolo” rappresentate dalle squadre a piedi. L’apparato formale/espressivo/decorativo del carro deve riuscire a comunicare efficacemente e direttamente all’osservatore (avversario, cittadino, turista…) questa essenza del carro. Ne deriva che gli elementi espressivi devono fare comprendere che si tratta di una macchina da guerra che rappresenta il tiranno (anche in senso astratto, cioè, il tiranno è anche in senso lato, “il tentativo di sopprimere la libertà”) che il popolo (cioè, in senso lato, la Città stessa, la comunità eporediese…) respinge con fermezza nella battaglia stessa (elemento che rende così originale il carnevale stesso). NB Il carro da questo punto di vista è comunque un “perdente”, perché il Carnevale riafferma ogni anno la liberà riconquistata dalla città. Gli elementi che concorrono alla valutazione positiva della coerenza con il carnevale del carro da getto sono i seguenti: Caratterizzazione storica: il Carnevale è storico per l’appunto, quindi l’apparato decorativo/ espressivo e l’allestimento dovrebbero essere “accordati” a qs. carattere. La modernità può essere accettata ma nascosta, l’impressione che il carro deve dare è di essere “storico”, di avere cioè radici nella storia, nella tradizione. Deve essere “evocativo”. Attenzione quindi all’uso dei materiali, delle forme, dei colori, dei trattamenti superficiali ecc. Devono essere privilegiati gli elementi costruttivi (colori, materiali ecc) che risiedono nella tradizione o che evocano il senso della storia…
Storicizzazione corretta. al netto del suo valore simbolico ed universale, la Battaglia richiama una vicenda del XII secolo quindi i riferimenti storici iconografici ecc. devono essere ispirati e riferiti a quel periodo e non ad altri Esibizione del pala e pic: il pala e pic deve essere presente come garanzia del fatto che il carro è un pezzo autentico dello Storico Carnevale, quindi quale elemento di affermazione di originalità e - in funzione di tabella porta numero - quale elemento di riconoscibilità di ogni carro Radicamento al territorio: il carro deve essere vetrina del saper fare locale dettare modelli che provengano dalla tradizione del territorio (e del carnevale stesso) evitando soluzioni importate o prelevate da altri contesti, meglio le soluzioni di realizzazione artigianale (dall’assemblaggio alle grafiche). Immagine aggressiva, possente il carro dovrebbe comunicare aggressività essendo una macchina da guerra e non una carrozza da sfilata… Questo elemento dovrebbe essere trasversale a tutte le componenti dell’allestimento (meglio cavalli robustii, divise militaresche o medioevaleggianti piuttosto che casacche che attingono al mondo degli sport contemporanei…, meglio pennacchi ridotti che rievochino la condizione di impiego “militar”. Nome evocativo: il nome dovrebbe possibilmente “riferire” il carro alla sua funzione di strumento repressivo del tiranno Il nome dovrebbe tradurre la “contiguità sociale” al tiranno (che era un nobile) quindi ok conti, marchesi, baroni ecc, oppure la fedeltà al tiranno quindi ok difensori seguaci giustizieri Il nome dovrebbe tradurre il carattere di subordinazione al tiranno quindi ok guardie, boia, corpo di guardia, scudieri ecc. ok al limite anche giullari Il nome dovrebbe tradurre il “funzione militare” quindi ok arcieri, balestrieri, cavalieri, ariete, paladini, ecc Il nome può contenere simbologie “mitologiche” quindi ok grifoni, scorpioni, falchi ecc 1.2) Coerenza “interna” riferita al sistema carro Il carro deve avere una coerenza interna cioè un’omogeneità tra gli elementi che lo compongono. Coerenza dell’allestimento rispetto al nome Il carro da getto ha una denominazione, un nome che deve essere tradotto nella grafica. In altre parole l’apparato decorativo, ma soprattutto la grafica (intesa come immagini) del carro deve raccontarne, spiegarne, circostanziarne il nome. Ci deve essere attinenza tra il nome e la grafica. Coerenza tra gli elementi compositivi Il carro da getto è composto da numerosi elementi. Semplificando possiamo considerare gruppi di elementi omogenei io seguenti: Cavalli (intesi come animali + finimenti, sonagliere, pennacchi, addobbi ecc) Carro (inteso come timone, cassetta, fiancate, ruote ecc) Conducenti a bordo Aranceri Personale al seguito a piedi L’immagine o meglio la “resa” complessiva del carro è costituita dall’insieme degli elementi, quindi deve essere ricercata la massima coerenza tra gli stessi. Come si realizza questa coerenza interna?
Si tratta fondamentalmente di “avere la stessa cura” per tutti gli elementi e di ricercare un’armonia complessiva data dall’omogeneità delle applicazioni cromatiche, dall’uniformità degli elementi assimilabili che assicuri una buona resa dell’insieme, senza “cadute di tono” causate da qualche elemento trascurato. Gli elementi che concorrono alla valutazione positiva della coerenza interna del carro da getto sono i seguenti: Attinenza tra nome e grafica: la grafica del carro deve tradurre direttamente o indirettamente il nome del carro, il carro deve essere rappresentativo del suo nome. Le immagini e le grafiche devono “raccontare” il nome o rappresentare ciò che il nome vuole rievocare. Omogeneità cromatica deve essere ricercata l’omogeneità e l’uniformità delle applicazioni cromatiche, con particolare attenzione agli elementi accessori che compongono il carro. I colori utilizzati devono essere accordati tra di loro e ripetuti sugli elementi secondo una logica riscontrabile. Gli elementi ornamentali dei cavalli (pennacchi, fasce, copertine ecc) devono essere messi in relazione non solo tra di loro ma con gli altri elementi del carro (casacche, fregi, elementi ricorrenti della grafica delle fiancate ecc) Uniformità degli elementi assimilabili Gli elementi assimilabili tra di loro devono essere resi uniformi e resi coerenti all’insieme Cavalli I cavalli - idonei al traino dei carri da getto - devono essere tutti della stessa razza, avere lo stesso tipo di mantello opportunamente preparati, le ferrature devono essere a regola d’arte idonee al fondo stradale delle piazze e delle vie del percorso. I finimenti devono essere del tipo all’inglese a collana da carrozza e consoni alla tradizione dello “Storico Carnevale di Ivrea”, così come gli addobbi (sonagliere – copertine – criniere – fasciature agli arti) Carro (inteso come telaio, timone, cassetta, fiancate, ruote, passaruota ecc) Gli elementi strutturali del carro (telaio, cassetta, ruote ecc) devono risultare omogenei tra di loro (es verniciati alo stesso modo meglio se con tinte neutre). Le fiancate ed il retro devono essere decorate uniformemente, cioè in pari misura e con soggetti simili ed in relazione tra di loro. Le immagini devono occupare almeno il 75% della superficie utile delle fiancate e del retro Conducenti a bordo I conducenti a bordo devono avere le stesse protezioni per il volto e lo stesso abbigliamento coerente (per omogeneità di espressione e/o colori) con la divisa della squadra degli aranceri a bordo. NB I conducenti non devono avere la stessa casacca dei tiratori, ma qualche elemento che la richiami (ad esempio i colori o gli stemmi). E’ facoltativo applicare il numero/lettera del carro sulla casacca. Terzo conducente a piedi e personale di aiuto ai cavalli I conducenti a piedi ed il personale di aiuto ai cavalli devono avere lo stesso abbigliamento dei conducenti, coerente (per omogeneità di espressione e/o colori) con la divisa della squadra degli aranceri a bordo. NB Non devono avere la stessa casacca dei tiratori, ma eventualmente qualche elemento che la richiami. E’ facoltativo applicare il numero/lettera del carro Aranceri Devono avere tutti la maschera di tipo tradizionale (meglio se uguali), devono avere tutti la stessa casacca ad eccezione del capocarro che deve Indossare un elemento distintivo riconoscibile ma coerente con l’immagine del carro. E’ vietato indossare magliette personalizzate da scritte o altro, sopra o al posto delle divise da tiro. NB le
casacche possono essere diverse tra di loro solo se giustificate da un progetto grafico unitario specifico. Le casacche devono essere quanto più possibile ispirate e riferite all’apparato iconografico/decorativo riportato sulle fiancate. NB L’abbigliamento sportivo – maglie da calcio e similari non sono adatte Persone a piedi al seguito dei tiratori Eventuali accompagnatori a piedi devono lo stesso abbigliamento tra di loro che deve essere coerente (per omogeneità di espressione e/o colori) con la divisa della squadra degli aranceri a bordo. NB Non devono avere la stessa casacca dei tiratori, ma qualche elemento che le richiami, con riportato lo stemma e/o il numero/lettera del carro. Non devono essere vestiti come i conducenti. 2) Criterio della qualità dell’allestimento La qualità dell’allestimento ai fini della valutazione del design attiene specificatamente agli elementi del carro, con esclusione quindi dei cavalli e dei finimenti (valutati autonomamente), pertanto deve essere misurata la qualità dell’allestimento dell’insieme carro, conducenti, aranceri in relazione agli aspetti costruttivi ed a quelli grafici. Gli elementi che concorrono alla valutazione positiva della qualità del carro da getto sono i seguenti. Aspetti costruttivi Alta qualità delle soluzioni tecniche adottate per i nodi ricorrenti e delle relative finiture (es. assenza/presenza/tipologia dei bordi fiancate e dei relativi sistemi di fissaggio, passaruote integrati e non evidenziati, assenza/presenza/enfatizzazione delle frange), artigianalità Aspetti grafici Alta qualità dell’esecuzione in funzione della tecnica di riproduzione utilizzata Buon effetto di riempimento e proporzione delle immagini rispetto alle superfici disponibili Efficacia ed eleganza delle immagini Ricchezza e complessità dell’immagine Adeguatezza dei caratteri usati per le scritte, dimensione proporzionata del testo e disposizione efficace Elementi correttivi per la definizione del modello ideale Al fine di ottenere una maggior oggettività nella valutazione e nell’espressione del giudizio design è sembrato opportuno adottare degli elementi comuni a tutti i carri, che determinassero maggior omogeneità e facilitassero l’espressione del giudizio da parte dei giudici, ad esempio: Tabella porta numero unificata (con il pala e pic) Bordo superiore che racchiudesse le grafiche delle fiancate e del fondo per incorniciare le immagini Scudo rappresentativo dello stemma araldico del carro, meglio se rappresentato in chiave “dinamica”sul retro. Ammesso anche in chiave statica Tipologia di caratteri (fonts) ammissibili ( Pennacchi/piumetti ridotti (no piume alte) Allo steso tempo sono stati proposti degli elementi di novità non obbligatori quali:
Riciclabilità dei materiali Bordi stondati Fiancate modulari smontabili Riutilizzo dei pannelli Valutazione miglior allestimento e design 2014 La Valutazione del miglior allestimento e design dei cari da getto 2014 è stata affidata all’apposita giuria nominata dalla Fondazione dello Storico Carnevale composta da: Francesca Beata Getto (Designer, nel 2012 consegue la Laurea magistrale in Eco design con una tesi sullo Storico Carnevale d’Ivrea: “L’evento sistemico come strumento di valorizzazione territoriale” relatore: prof. Luigi Bistagnino e diventa consulente esterno della Fondazione come tutor accademico in IED Torino per il progetto “Lo storico Carnevale incontra le scuole di Design”. Dal 2013 svolge un’attività in proprio come consulente nel settore dell’industrial and communication design. Nel 2013 entra a far parte dell’Osservatorio Creativo dello Storico Carnevale di Ivrea), Giuseppe Tuttobene (Designer, nel 2012 consegue la Laurea magistrale in Eco design con una tesi sullo Storico Carnevale d’Ivrea: “L’evento sistemico come strumento di valorizzazione territoriale” relatore prof. Luigi Bistagnino e diventa consulente esterno della Fondazione come tutor accademico in IED Torino per il progetto “Lo storico Carnevale incontra le scuole di Design”. Dal 2012 è Docente esterno al Politecnico di Torino, corso di Communication design, nel 2012 Fonda l’agenzia di comunicazione Quattrolinee specializzata nella consulenza strategica di comunicazione verso istituzioni e imprese. Nel 2013 entra a far parte dell’Osservatorio Creativo dello Storico Carnevale di Ivrea) e da Lilli Angela, Responsabile delegato della Fondazione. Ai lavori della giuria ha partecipato il Coordinatore del progetto Osservatorio Creativo, incaricato dalla Fondazione, Marco Candellieri. La classifica Allestimento e Design 2014 è stata determinata dai punteggi derivanti dalla valutazione dell’allestimento dei carri affidata alla Giuria che ha operato nel corso delle giornate della Battaglia delle arance. E’ stato inoltre valutato l’allestimento ed il comportamento complessivo del carro nella giornata di presentazione dei carri (Domenica 23 Febbraio 2014). La giuria ha tenuto conto di seguenti elementi 1) Coerenza “esterna” riferita al sistema carnevale Caratterizzazione storica, storicizzazione corretta Radicamento al territorio Immagine aggressiva, possente 2) Coerenza “interna” riferita al sistema carro Coerenza dell’allestimento rispetto al nome, attinenza tra nome e grafica, coerenza tra gli elementi compositivi Omogeneità cromatica e uniformità degli elementi assimilabili (Cavalli carro conducenti, aranceri, accompagnatori) 3) Qualità dell’allestimento: aspetti costruttivi Qualità delle soluzioni tecniche adottate per i nodi ricorrenti e relative finiture, artigianalità ecc 4) Qualità dell’allestimento: aspetti grafici Qualità dell’esecuzione in funzione della tecnica di riproduzione utilizzata
Effetto di riempimento e proporzione delle immagini rispetto alle superfici disponibili Efficacia ed eleganza delle immagini Ricchezza e complessità dell’immagine Adeguatezza dei caratteri usati per le scritte, dimensione proporzionata del testo e disposizione efficace 5) Efficacia complessiva dell’allestimento Impressività, capacità comunicativa, efficacia dell’insieme, ricercatezza Stato dell’arte 2014 A fronte dell’introduzione dei nuovi criteri e soprattutto degli elementi correttivi finalizzati a determinare maggior omogeneità, al Carnevale del 2014 si è presentato già un primo gruppo di cari “uniformati” per la precisione: tiri a 4: 9 su 19 = 47% del totale dei tiri a 4 pariglie: 9 su 31 = 29% del totale delle pariglie per un totale complessivo di 18 carri su 50 = 36% del totale dei carri) Valutazione miglior allestimento e design 2015 La Valutazione del miglior allestimento e design dei cari da getto 2015 è stata affidata all’apposita giuria nominata dalla Fondazione dello Storico Carnevale composta da: Francesca Beata Getto (già membro della Giuria 2014) Giuseppe Tuttobene (già membro della Giuria 2014) Michele Ferraiuolo (già tiratore sul carro per oltre 15 anni, volontario in Fondazione con mansioni Giudice di Piazza dal 2010 al 2014) Luca Panizza (già tiratore a piedi per 13 anni e tiratore sul carro per 12 anni, volontario in Fondazione con mansione di Giudice di Piazza dal 2010 al 2014, dal 2015 Responsabile Giudici di piazza) Responsabile delegato della Fondazione Ai lavori ha partecipato il Coordinatore del progetto Osservatorio Creativo, incaricato dalla Fondazione, Marco Candellieri. La classifica Allestimento e Design 2015 è stata determinata dai punteggi derivanti dalla valutazione dell’allestimento dei carri affidata alla Giuria che ha operato nel corso delle giornate della Battaglia delle arance. E’ stato inoltre valutato l’allestimento ed il comportamento complessivo del carro nella giornata di presentazione dei carri (Domenica 8 Febbraio 2015). I criteri utilizzati dalla Giuria sono quelli indicati alla lettera b del documento “Classifiche e Premiazioni carri da getto” allegato al capitolo 3 del Regolamento di Partecipazione Carri da Getto 2015. Le linee guida relative alla valutazione dell’allestimento dei carri utilizzate sono rimaste quelle specificate nel documento “Criteri di valutazione dell’allestimento dei carri da getto” del Gennaio 2014. I pesi attribuiti ai singoli elementi di valutazione nella composizione del giudizio Allestimento e Design 2015 sono stati i seguenti 1) Qualità della realizzazione del carro = max 20 punti Sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: ■ Qualità dell’allestimento e degli elementi costruttivi, durabilità cioè: o Qualità delle soluzioni tecniche adottate per i nodi ricorrenti e relative finiture o Artigianalità della fattura e pregio dei materiali o Attenuazione della pericolosità nei materiai e nelle soluzioni adottate
2) Qualità e la coerenza dell’allestimento e della grafica = max 20 punti Sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: ■ Coerenza esterna riferita al “sistema Carnevale” o Caratterizzazione storica corretta, storicizzazione coerente con il Carnevale o Contestualizzazione locale, riferimenti al territorio o Capacità comunicativa, impressività, efficacia dell’insieme, efficacia della grafica rispetto alla funzione svolta nel Carnevale, immagine aggressiva, possente ■ Coerenza interna riferita al “sistema carro” cioè: o Coerenza dell’immagine rispetto al nome, attinenza tra nome e grafica o Coerenza tra gli elementi costruttivi e compositivi o Rappresentatività e ricercatezza dello stemma ■ Qualità della grafica in funzione della tecnica di riproduzione utilizzata cioè: o Qualità ed eleganza delle immagini, ricchezza e complessità dei soggetti o Effetto di riempimento e proporzione delle immagini rispetto alle superfici disponibili o Dimensione proporzionata e disposizione efficace del testo, adeguatezza dei caratteri 3) Omogeneità cromatica = max 10 punti Sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: ■ Omogeneità degli elementi costitutivi del carro ■ Omogeneità divise e maschere conducenti, aranceri, accompagnatori ecc ■ Omogeneità copertine, addobbi, piume/cigni/nastri etc.etc. 4) Allestimento e comportamento complessivo (giorno presentazione) = max 4 punti Sono state giudicate la completezza e l’eleganza dell’allestimento complessivo del carro durante la giornata di presentazione (domenica 8 febbraio) articolando il giudizio nel seguente modo: ■ non valutabile in quanto non pervenuto = - 20 punti ■ insufficiente o non valutabile = 0 punti ■ sufficiente = 1 punto ■ buono = 2 punti ■ discreto = 3 punti ■ ottimo = 4 punti Il punteggio massimo conseguibile per l’Allestimento e Design valido anche per la classifica generale assoluta è stato pertanto fissato in 54 punti NB Al fine della classifica è stato inoltre preso in considerazione il rispetto dei seguenti punti. ■ Decoro (punto 2.3.6 del regolamento 2015) ■ Carico e scarico cassette (punto 2.3.7del regolamento 2015) ■ Sponsorizzazioni (punto 2.1.5 del regolamento 2015) ■ Utilizzo di impianti audio (punto 2.1.6 del regolamento 2015) la cui eventuale inosservanza è stata sanzionata applicando le penalità di cui all’Allegato B del Regolamento 2015, a detrarre dal punteggio complessivo acquisito nella classifica generale In carri che hanno partecipato al Carnevale 2015 sono stati raggruppati in tre categorie, cioè in tre raggruppamenti omogenei, ai fini della valutazione dell’Allestimento e Design:
a) Carri uniformati agli elementi introdotti dal punto 4.1 del documento “Criteri di valutazione dell’ allestimento dei carri da getto” consegnato in data 23 Gennaio 2014, rimasto a tutti gli effetti in vigore (come precisato dall’art. 1.1.5.del Regolamento di partecipazione 2015). Si tratta dei carri che hanno adottato gli elementi di uniformità suggeriti, cioè: La tabella porta numero unificata (con il pala e pic) Il bordo superiore che racchiude le grafiche delle fiancate e del fondo per incorniciare le immagini Lo scudo rappresentativo dello stemma araldico del carro, meglio se rappresentato in chiave “dinamica”sul retro, (ammesso anche in chiave statica). Le tipologie di caratteri (fonts) ammissibili b) Carri non uniformati Si tratta dei carri che non hanno adottato gli elementi di uniformità ma che sostanzialmente rispettano in linea generale i criteri di allestimento e valutazione. Il raggruppamento è prevalentemente costituito dai cosiddetti “carri campione” cioè quelli – già esistenti al momento dell’adozione dei criteri - che sono stati presi a modello per la definizione della tipologia ideale. c) Carri non uniformati e non classificabili Si tratta dei carri che non hanno adottato gli elementi di uniformità e che non rispettano, in tutto o in parte, i criteri di allestimento e valutazione. Il raggruppamento è prevalentemente costituito dai carri che si discostano totalmente dalla tipologia ideale. d) Carri non ammessi alla valutazione Si tratta dei carri che non hanno adottato gli elementi di uniformità, che non solo non rispettano i criteri di allestimento e valutazione, ma risultano totalmente difformi dalla tipologia ideale e totalmente incompatibili con i requisiti richiesti di reigolamenti. In funzione delle categorie omogenee il punteggio è stato attribuito secondo la seguente metodologia: carri raggruppamento a) “ uniformati”: punteggio = da 30 a 50 carri raggruppamento b) “non uniformati”: punteggio ex aequo = 20 carri raggruppamento c) “non uniformati e non classificabili”: punt. e.a. = 10 carri del raggruppamento d) “non classificabili”: punteggio = 0 L’assegnazione del punteggio è avvenuta sulla base del criterio di incentivazione verso i carri che hanno introdotto gli elementi di uniformità, pertanto ai carri della “categoria a” sono state attribuite valutazioni più alte – a scalare - sulla base di un giudizio di merito che va dal massimo punteggio disponibile (50) al minimo stabilito (30), anche se occorre evidenziare che molti carri appartenenti alla “categoria b” dal punto di vista qualitativo sono risultati molto più apprezzabili di quelli di fascia medio bassa della “categoria a”. L’introduzione degli elementi di uniformità richiesti dal regolamento è stato assunto quale “fattore premiante” a prescindere dal reale risultato conseguito.
Stato dell’arte 2015 Al Carnevale del 2015 il numero dei carri uniformati era sensibilmente cresciuto: tiri a 4: 11 su 16 = 68% del totale dei tiri a 4 pariglie: 19 su 35 = 54% del totale delle pariglie per un totale complessivo di 30 carri su 51 = 59 % del totale dei carri Presentazione report 2015 e attività di consulenza Al termine del carnevale 2015 l’Osservatorio Creativo ha predisposto un report finale relativo al giudizio del miglior allestimento e design dei carri da getto del Carnevale 2015, che riporta tutte le informazioni relative alle modalità di valutazione e tutte le singole schede con i punteggi conseguiti da ogni carro. Il documento, disponibile sul sito dello Storico Carnevale al link http://www.storicocarnevaleivrea.it/archivio/archivio-storico-carnevale-divrea- edizione-2015/battaglia-delle-arance-norme-regolamenti-e-premiazioni/ è stato presentato e commentato martedì 29 settembre 2015 alle ore 21 in Sala Santa Marta nel corso di un incontro, al quale sono stati invitati tutti i capicarro e tutti conducenti. La giuria design insieme al gruppo di lavori dell’Osservatorio Creativo nelle settimane successive ha organizzato incontri personalizzati durante i quali sono state fornite spiegazioni e consulenze personalizzate a tutti i carri che ne hanno fatto richiesta. Valutazione miglior allestimento e design 2016 La Valutazione del miglior allestimento e design dei cari da getto 2016 è stata affidata all’apposita giuria nominata dalla Fondazione dello Storico Carnevale composta da: Francesca Beata Getto (già membro della Giuria 2014 e 2015) Giuseppe Tuttobene (già membro della Giuria 2014 e 2015) Marcella Tisi (Architetto paesaggista e progettista si occupa di arte e architettura, laureata in scultura presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti. Dipinge dal 1981 ed è stata allieva di Giacomo Soffiantino e Pino Mantovani. Ha realizzato interventi in spazi aperti pubblici e privati, progetti di riqualificazione di ambiti urbani e di ristrutturazione di interni, dove è prioritario il rapporto fra arte e architettura. Svolge attività didattica e di ricerca, collaborando con enti pubblici e privati fra cui il Dipartimento di Progettazione della Facoltà di Architettura di Torino) Ai lavori ha partecipato il gruppo di lavoro dell’Osservatorio Creativo: Marco Candellieri, Luca Panizza, Michele Ferraiuolo. La classifica Allestimento e Design 2016 è stata determinata dai punteggi derivanti dalla valutazione dell’allestimento dei carri affidata alla Giuria che ha operato nel corso delle giornate della Battaglia delle arance. E’ stato inoltre valutato l’allestimento ed il comportamento complessivo del carro nella giornata di presentazione dei carri (Domenica 31 Gennaio 2016). I criteri utilizzati dalla Giuria sono quelli indicati alla lettera b del documento “Classifiche e Premiazioni carri da getto” allegato al capitolo 3 del Regolamento di Partecipazione Carri da Getto 2016. Le linee guida relative alla valutazione dell’allestimento dei carri utilizzate sono rimaste quelle specificate nel documento “Criteri di valutazione dell’allestimento dei carri da getto” del Gennaio 2014.
I pesi attribuiti ai singoli elementi di valutazione nella composizione del giudizio Allestimento e Design 2016 sono stati i seguenti 1) Qualità della realizzazione del carro = max 20 punti Sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: ■ Qualità dell’allestimento e degli elementi costruttivi, durabilità cioè: o Qualità delle soluzioni tecniche adottate per i nodi ricorrenti e relative finiture o Artigianalità della fattura e pregio dei materiali o Attenuazione della pericolosità nei materiai e nelle soluzioni adottate 2) Qualità e la coerenza dell’allestimento e della grafica = max 20 punti Sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: ■ Coerenza esterna riferita al “sistema Carnevale” o Caratterizzazione storica corretta, storicizzazione coerente con il Carnevale o Contestualizzazione locale, riferimenti al territorio o Capacità comunicativa, impressività, efficacia dell’insieme, efficacia della grafica rispetto alla funzione svolta nel Carnevale, immagine aggressiva, possente ■ Coerenza interna riferita al “sistema carro” cioè: o Coerenza dell’immagine rispetto al nome, attinenza tra nome e grafica o Coerenza tra gli elementi costruttivi e compositivi o Rappresentatività e ricercatezza dello stemma ■ Qualità della grafica in funzione della tecnica di riproduzione utilizzata cioè: o Qualità ed eleganza delle immagini, ricchezza e complessità dei soggetti o Effetto di riempimento e proporzione delle immagini rispetto alle superfici disponibili o Dimensione proporzionata e disposizione efficace del testo, adeguatezza dei caratteri 3) Omogeneità cromatica = max 10 punti Sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: ■ Omogeneità degli elementi costitutivi del carro ■ Omogeneità divise e maschere conducenti, aranceri, accompagnatori ecc ■ Omogeneità copertine, addobbi, piume/cigni/nastri etc.etc. 4) Allestimento e comportamento complessivo (giorno presentazione) = max 4 punti Sono state giudicate la completezza e l’eleganza dell’allestimento complessivo del carro durante la giornata di presentazione (domenica 31 gennaio) articolando il giudizio nel seguente modo: ■ non valutabile in quanto non pervenuto = - 20 punti ■ insufficiente o non valutabile = 0 punti ■ sufficiente = 1 punto ■ buono = 2 punti ■ discreto = 3 punti ■ ottimo = 4 punti Il punteggio massimo conseguibile per l’Allestimento e Design valido anche per la classifica generale assoluta è stato pertanto fissato in 54 punti NB Al fine della classifica è stato inoltre preso in considerazione il rispetto dei seguenti punti. ■ Decoro (punto 2.3.6 del regolamento 2016)
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