Biologia e gestione delle popolazioni di lupo
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) 67 Biologia e gestione delle popolazioni di lupo Riccardo Carradori Biologo faunista: riccardo.carradori@libero.it Il lupo (Canis lupus) ha la te- cità che può giungere a punte di 50 Negli Stati Uniti dAmerica, i sta schiacciata con il profilo della km/h; è capace di sopportare tempe- lupi sono sopravvissuti soltanto in fronte e quello del naso sullo stesso rature estreme tipiche delle aree su- Alaska e nel Minnesota dove è stato piano, le orecchie dritte e brevi, il btropicali e circumpolari. Evita solo dichiarato specie protetta (ad ecce- naso molto piccolo rispetto al cra- le giungle tropicali e i deserti. Un zione dellAlaska, in cui è ancora nio, che si presenta largo e schiac- tempo era il predatore più diffuso soggetto a caccia). Nei paesi dellex ciato, i denti ferini (cioè il quarto sulla terra: la specie popolava tutto Unione Sovietica il lupo è presente premolare superiore e il primo mo- lemisfero a nord del 15° parallelo; nelle province meridionali della lare inferiore) molto sviluppati. I oggi è diffuso soprattutto nellemi- Georgia, dellAzerbaigian e del Da- lupi hanno arti lunghi e zampe sfero boreale. Canis lupus è presente ghestan. Il territorio più importan- larghe; il pelo può avere una colo- in America settentrionale e in buo- te è quello fra il Mar Caspio e la razione che varia dal marrone-gri- na parte dellEuropa e dellAsia: delle Cina (nel Kazakhstan vivono 85- gio al marrone chiaro ma, anche, 11 sottospecie note, 5 sono nel con- 90000 unità). In Cina la specie è nero, beige, bianco o fulvo. La colo- tinente nord-americano e 6 in Eura- protetta in singole province ma non razione e laspetto variano in rela- sia, presentando caratteristiche mor- in tutto lo stato. La legislazione zione alla stagione e alletà del- fologiche ed ecologiche molto diver- dellIndia lo ha posto sotto prote- lanimale. Sul dorso la colorazione se tra di loro. zione dal 1972; nel subcontinente è beige con punte nere, sulla parte superiore delle zampe anteriori può esserci una vistosa striscia nera e il torace è quasi sempre marrone chia- ro. Il mantello è costituito da due tipi di pelo: uno folto e lanoso (bor- ra) e uno lungo e scuro (giarra). Nella popolazione italiana sono sta- ti avvistati anche individui comple- tamente neri, tipici delle popolazio- ni nordiche. Ha coda corta. Le di- mensioni aumentano con la latitu- dine e variano in relazione alla sot- tospecie: laltezza varia da 60 a 95 centimetri, il peso oscilla tra 32 e 64 chilogrammi. Le femmine sono ge- neralmente più piccole, con un peso inferiore di circa il 10%. Olfatto e udito sono molto sviluppati. Il lupo può compiere prestazioni eccezio- Lupo fotografato utilizzando una trappola fotografica lungo un sentiero nali arrivando a percorrere in una nellAppennino della Provincia di Firenze. Foto di Duccio Berzi (CSDL notte da 60 a 190 km con una velo- www.canislupus.it) Informazione&Documentazione
68 Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) sono presenti due sottospecie: Canis un branco medio è formato da 6 o ni degli altri membri del branco lupus pallipes in pianura, e Canis 7 individui. Animali in fase disper- piuttosto che vivere da solo. lupus lupus nel massiccio dellHi- siva evitano i territori di altri lupi La coppia alfa decide la cac- malaia. Il lupo è presente in Arabia perché gli intrusi vengono scaccia- cia, gli spostamenti, la difesa del Saudita, nel Kuwait, in Irak, in ti o uccisi; quando trovano un ter- territorio. Il compito più importan- Giordania, in Siria, nel Libano e in ritorio libero lo occupano e forma- te della coppia alfa è quello di rego- Israele. Sopravvive nellEuropa no un nuovo branco. Nel branco lare la riproduzione. Il controllo orientale e meridionale (Paesi del- vige una rigida gerarchia: il livello viene esercitato, soprattutto da par- lEst, Grecia, Balcani, Carpazi, Ita- più alto è occupato dai due indivi- te della femmina, impedendo alle lia, Penisola Iberica). Nei Paesi scan- dui dominanti: il maschio alfa e la femmine di riprodursi. Gli altri lupi dinavi vivono circa 40 lupi, in Fin- femmina alfa. Nei branchi più possono allevare ma non possiedo- landia 100. La Penisola iberica ne grandi si possono trovare due ge- no le risorse necessarie a portare i ospita circa 1500-2000, mentre lIta- rarchie separate: la prima viene cuccioli alla maturità. I piccoli, una lia, a seconda delle fonti, sembra esercitata sui maschi del branco volta divenuti adulti, possono sce- accogliere da 500 a 1000 esempla- ed è guidata dal maschio alfa; lal- gliere se rimanere allinterno del ri. La popolazione italiana è stata tra sulle femmine del branco ed è branco e aiutare ad allevare i nuo- in passato descritta come sottospe- governata dalla femmina alfa. In vi nati oppure disperdersi. Le fem- cie distinta, ma recenti analisi han- questo caso, il maschio alfa è il mine partecipano allallevamento no dimostrato che la distanza gene- componente più importante della dei cuccioli, mentre i maschi suba- tica del lupo italiano dalle altre coppia alfa; solo in rari casi sono dulti svolgono il ruolo di guardia- popolazioni europee rientra nella state osservate situazioni in cui la ni. normale variabilità intra-popolazio- femmina alfa ha preso il controllo La coesione interna al grup- nale. dellintero branco. Oltre alla cop- po, la preservazione della struttura In Romania vive la più grossa pia alfa si possono trovare un lupo sociale, la difesa del territorio, la popolazione di lupo europea: circa o dei lupi beta (secondi in coman- sopravvivenza stessa del branco, di- 2500 lupi. Sono ormai ventanni do) seguono i membri subdomi- pendono dalla capacità di comuni- che il lupo è in espansione in tutta nanti, ossia i giovani lupi nati ne- care. I rapporti sociali sono regola- Europa. gli anni precedenti e i cuccioli. ti da una gerarchia che si stabilisce I lupi sono animali sociali: il Normalmente, i beta contribuisco- attraverso lotte ritualizzate median- branco si origina da una coppia i no allallevamento dei nuovi nati. te le quali si stabilisce chi sono i cui figli, alla maturità, non si al- Le coppie alfa sono, di norma, mo- dominanti. Per confermare il ran- lontanano. Alcune teorie ritengo- nogame. Tuttavia può capitare che go acquisito sono utilizzate una no che lorigine dellorganizzazio- un individuo alfa preferisca lac- serie di espressioni che coinvolgo- ne sociale sia strettamente connes- coppiamento con un lupo di im- no la posizione della coda, delle sa con la necessità di avere mag- portanza minore nella scala socia- orecchie, della bocca e addirittura giori probabilità di successo nella le, in particolare se laltro alfa è della pelliccia. I peli sul dorso, sul caccia delle prede; altri ricercatori un fratello o una sorella. La morte collo e su parte della coda sinseri- sostengono, invece, che lorigine di un alfa non influisce sullo stato scono in uno strato della pelle soli- del branco sia dovuta alla necessi- dellaltro. Lo stato alto nella scala dale con la muscolatura e ciò per- tà di accrescere il successo ripro- sociale è basato più sulla persona- mette il controllo dellerezione del- duttivo. La vita in gruppo facilita lità e sullatteggiamento che sulla la pelliccia, essenziale per lassun- la difesa del territorio e garantisce taglia dellindividuo o sulla sua zione di una vasta gamma di postu- condizioni più sicure per allevare forza fisica. In branchi molto gran- re. Il ruolo che gli individui assu- i cuccioli. Vivendo in gruppo i cuc- di, o in un gruppo di giovani lupi, mono durante la caccia e il gioco cioli restano in contatto con gli il grado sociale può mutare co- concorrono a confermare lo status adulti per un periodo di tempo stantemente. I legami sono molto acquisito durante le lotte. La perdi- maggiore e apprendono i compor- forti, soprattutto fra lupi cresciuti ta di grado può avvenire in vari tamenti e le strategie di caccia. La insieme. Il lupo ha bisogno di ave- modi: un lupo può abbandonare il grandezza del branco varia in re- re legami sociali; in alcuni bran- proprio status quando si presenta lazione alla qualità dellhabitat e chi è presente il maschio omega, un pretendente, evitando spargi- alla quantità di cibo. I branchi che vive ai margini del branco ed è menti di sangue, oppure può sce- possono variare dai 2 ai 20 lupi; disposto a sopportare le aggressio- gliere la lotta. Durante la stagione Informazione&Documentazione
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) 69 degli accoppiamenti, sebbene le ag- caccia. I territori vengono scelti in la disponibilità di prede; caccia di gressioni siano ritualizzate, gli ani- zone montane e boscose, nelle qua- preferenza alci, caribù, cervi, ca- mali possono arrivare a infliggersi li sia ridotto il disturbo da parte prioli, camosci, mufloni e cinghia- ferite o danni; chi ne esce sconfitto delluomo e, nel contempo, si trovi li. Lo stambecco è predato in misu- può essere cacciato via o, addirittu- una buona disponibilità di cibo. ra minore, probabilmente perché, ra, ucciso dagli altri membri del Un branco possiede un territorio, vivendo su pareti rocciose, è più branco. mentre i lupi solitari vivono nelle difficile da catturare. Spesso attac- I diversi branchi comunicano aree fra un territorio e laltro ed ca animali domestici, soprattutto tra di loro attraverso ululati ai qua- evitano il contatto con i branchi. pecore e capre. Non disdegna pre- li contribuiscono tutti i componen- Le dimensioni del territorio dipen- de più piccole, come lepri, conigli, ti; in tal modo si manifesta la pre- dono dallofferta di cibo e dalla marmotte ma anche volpi e piccoli senza, la posizione e anche la di- latitudine. Un lupo ha, mediamen- mammiferi. La dieta è completata mensione del branco. Il branco si te, un territorio di caccia di 100 con frutta, insetti, anfibi, uccelli e sposta soprattutto durante le ore km2; in un territorio inospitale il rettili. Nelle regioni dove le grosse notturne e in una notte può percor- territorio può essere molto più este- prede scarseggiano, come lAppen- rere più di 100 chilometri. Le tane so. In Abruzzo i branchi vivono in nino settentrionale, si adatta vi- sono usate solo durante la stagione territori di 120-200 km2, nel Mer- vendo in coppie o piccoli gruppi e riproduttiva: per il resto dellanno, cantour i territori coprono circa integra la dieta con piccoli mam- i lupi si accontentano di ripari nel- 200 km2. Nel Nord America vanno miferi, grossi insetti, e frutti selva- lerba o fra i cespugli. La tana può dai 52 km2 del Minnesota fino ai tici; in Italia centro-meridionale essere usata per più anni e al suo 2500 km2 dellAlaska. Lattività è ha imparato ad alimentarsi nelle interno nascono e vengono allevati concentrata nelle ore notturne; di discariche di rifiuti. I branchi cac- i piccoli. In cattività il lupo può giorno riposa nelle aree meno di- ciano in maniera cooperativa i superare i 15 anni di età ma gli sturbate del suo territorio. Percorre grandi erbivori mentre gli esem- individui selvatici raggiungono ra- non più di una decina di chilome- plari solitari si limitano a prede ramente i 10 anni. Alletà di due tri per notte anche se i giovani piccole. Le tecniche di caccia van- anni il lupo raggiunge la maturità possono percorrere distanze molto no dallattacco a sorpresa ai lun- sessuale e, nel periodo che va da più lunghe ghi inseguimenti. I lupi solitari gennaio e marzo (tra la metà di La dieta del lupo dipende dal- catturano le prede lanciandosi ad- febbraio e la fine di marzo in Euro- pa), gli esemplari si accoppiano e, dopo una gravidanza di circa 60 giorni, nascono da marzo a giu- gno da 3 a 8 cuccioli; non più della metà sopravviveranno al pri- mo inverno. La coppia difende da- gli altri lupi un territorio che mar- ca con segnali olfattivi, visivi ed uditivi. La femmina viene aiutata nella cura, nellalimentazione e nelleducazione dei piccoli dal com- pagno e dagli altri individui del gruppo. Il branco in Italia, è com- posto da un minimo di due (gruppo familiare) a un massimo di sette lupi. Un branco presente nel parco del Mercantour (Alpi Marittime, Francia) è di norma composto da due a otto animali. In Polonia è Capriolo predato da lupo. La predazione avviene con un morso nella zona formato da circa 5 lupi. Le dimen- retromandibolare (si noti la ferita mortale alla regione carotidea); successivamen- sioni sono in relazione alla dimen- te avviene il consumo della muscolatura e degli organi interni. Foto di Duccio sione delle prede e alle tecniche di Berzi (CSDL www.canislupus.it). Informazione&Documentazione
70 Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) dosso e bloccandole al terreno con mentari, di feci. I dati migliori pro- trati lungo i transetti sono conteg- le zampe anteriori. Quando caccia- vengono dallavvistamento di indi- giati e registrati. In tale modo è no prede molto grandi i branchi vidui vivi. Questo è un evento estre- possibile definire il territorio uti- attaccano da tutte le direzioni pun- mamente raro poiché è una specie lizzato e il numero di lupi. Una tando al collo e alle parti laterali elusiva, con abitudini prevalente- discreta quantità di informazioni dellanimale. Le specie introdotte, mente notturne, che occupa ampi proviene dagli escrementi. Le fatte quando mal adattate, vengono pre- territori. Per stabilire in quali aree sono deposte in punti come dossi, date di preferenza perché più facili sia stato presente ci si può affidare, sentieri, biforcazioni, incroci con da catturare: è il caso del muflone, allora, a informazioni indirette ba- corsi dacqua; di solito sono in ridotto a pochi esemplari in alcune sate sulla somministrazione di que- posizione ben visibile perché han- aree dItalia. Il fabbisogno quoti- stionari agli abitanti e si raccolgo- no la funzione di marcare il terri- diano di un lupo ammonta a circa no documenti riguardanti le denun- torio. Misurano circa 3 centimetri 3,7-4,5 kg di carne (alcuni autori ce di danni. Tali inchieste fornisco- di diametro e sono lunghe fra i 10 indicano circa 2 kg per il lupo ita- no un quadro generale sulla distri- e i 15 centimetri; contengono resti liano). Uno studio svolto in Tosca- buzione, ma lasciano ampi margi- di animali o vegetali: pelo e ossa e, na analizzando le fatte ha rilevato ni di incertezza perché non sempre durante il periodo invernale, an- che il lupo segue una dieta basata le fonti sono attendibili e molti se- che semi di rosa canina e di altri sugli ungulati selvatici (oltre il 95% gni di presenza sono difficilmente frutti. Hanno un odore molto pe- del campione); gli animali domesti- distinguibili da quelli lasciati dai netrante e, insieme alle marcature ci rappresentano poco più del 2% e cani. durina, servono a far comprende- il resto, trascurabile, è attribuibile Le impronte del lupo sono re agli altri lupi che la zona è già a micromammiferi (topi, talpe e si- molto simili a quelle di un cane di occupata da un branco; dalla po- mili), uccelli, specie vegetali e frut- grosse dimensioni: misurano circa sizione, inoltre, è possibile ricono- ta. Disaggregando i dati per analiz- 10 centimetri di lunghezza per 9 scere il sesso ed il rango gerarchi- zare le variazioni stagionali si os- di larghezza, presentano il segno co dellanimale. Le marcature sono serva un consumo relativamente di quattro dita, sia nellarto ante- un messaggio molto importante maggiore di cinghiale in autunno riore che in quello posteriore. Al- anche allinterno del gruppo: in (presenza di subadulti), e di daino cuni autori ritengono che la for- tale modo le femmine comunica- in primavera (periodo delle nasci- ma dellimpronta possa essere dia- no ai maschi lentrata in calore. te), mentre il capriolo è consumato gnostica della presenza di lupi: se- Poiché i cani inselvatichiti adotta- con regolarità durante tutto il resto condo questi è possibile individua- no modelli comportamentali simi- dellanno. Se può scegliere e le greg- re le due dita centrali più avanti li, stime delle popolazioni eseguite gi sono ben custodite, preferisce gli della linea congiungente le due unicamente con questo metodo animali selvatici a quelli domesti- laterali. Se si seguono le impronte non sono attendibili. Per avere la ci. Durante un attacco ad animali sulla neve è possibile avere una certezza che la zona sia frequenta- domestici può succedere che ucci- idea più attendibile: le orme del ta da lupi è possibile predisporre da diversi animali in una sola vol- lupo si presentano allineate una una serie di trappole fotografiche. ta (da 4 a 7, ma anche di più), dopo laltra (a differenza di quelle Nel caso di rinvenimento di so- senza consumarli. I vitelli sono più del cane più divaricate), inoltre il stanze provenienti dal lupo come vulnerabili nei primi dieci giorni lupo procede in modo rettilineo peli, saliva ma anche feci è possi- della loro vita quando non sono senza digressioni. Più individui bile estrarne il DNA per il ricono- ancora accettati e difesi da tutta la procedono in fila indiana, calpe- scimento dellindividuo, determi- mandria. Nella tarda estate preferi- stando esattamente le orme del pri- narne il sesso, e i rapporti parenta- sce rivolgersi alle pecore, che han- mo; solo in caso di variazioni di li con altri individui; grazie alla no dimensioni più contenute. In direzione è possibile stimare il nu- stessa analisi è possibile individua- Abruzzo, dove il bestiame è custodi- mero degli esemplari perché il re leventuale presenza di genoma to, soltanto il 4,1% dei proprietari branco si apre a ventaglio. Una canino. ha perso più di 2 animali. volta accertata la presenza della Un altro metodo per accerta- I metodi più utilizzati per ri- specie in una zona, si ricercano le re la presenza del lupo è ascoltarne levare la presenza del lupo si basa- aree più frequentate esaminando le vocalizzazioni. Anche questo, no sullosservazione diretta, sul rin- percorsi campione. I resti alimen- però, è un evento raro a causa del- venimento di tracce, di resti ali- tari, le fatte e le impronte incon- la scarsa densità delle popolazioni. Informazione&Documentazione
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) 71 Gli ululati possono essere stimolati un centinaio di esemplari in tutto sua ricomparsa sullarco alpino. Il diffondendo suoni registrati che si- il paese. Era avvenuto lo spopola- lupo ha una capacità di sposta- mulano la presenza di un branco mento delle montagne con la scom- mento e ricolonizzazione sufficien- (wolf howling). A partire dallimbru- parsa di prede domestiche; allo stes- ti per comparire sporadicamente nire si emettono registrazioni di lupi so tempo gli animali selvatici non quasi in ogni parte della penisola. singoli, gruppi familiari e coppie. I esistevano quasi più. La specie è Ciò spiega la presenza anche in lupi rispondono allululato, rive- sopravvissuta solo nelle zone dove tempi e luoghi nei quali la specie lando la presenza, la localizzazio- erano rimasti consistenti greggi non vive in forma stabile. ne e la presenza di cuccioli. Gli (come in Abruzzo, in Maremma e Si ritiene che i 100-200 lupi ululati del lupo sono udibili dal- nellAppennino meridionale) o degli anni Settanta siano diventati luomo fino a circa 2 chilometri di dove esistevano popolazioni relitte circa 400-500. A questa espansio- distanza. I periodi più indicati sono di ungulati selvatici (come nelle ne numerica corrisponde anche da febbraio ad aprile e da luglio a foreste dellAppennino Tosco-ro- unespansione geografica. I lupi, ottobre. Le grandi distanze che i magnolo). Labbandono delle aree infatti, sono tornati sullAppenni- lupi possono percorrere e alle quali montane ha permesso alla vegeta- no settentrionale ed hanno costi- possono udire gli ululati rendono zione ed alla fauna di ricomincia- tuito nuclei stabili in particolare necessaria lorganizzazione di di- re ad espandersi. I boschi, prima nelle Foreste Casentinesi (a caval- verse squadre. I limiti del metodo ceduati per la produzione del car- lo tra le province di Arezzo e Forlì) sono legati alla possibilità di con- bone, sono abbandonati, i coltivi e nellAppennino Ligure. Da qui fondere gli ululati dei lupi con quel- ed i pascoli al margine dei boschi, alcuni individui si sono spinti an- li dei cani e la possibilità di sotto- non mantenuti, sono colonizzati cora più a ovest ed hanno raggiun- stimare popolazioni particolarmen- dagli arbusti; i castagneti da frutto to il versante francese delle Alpi te silenziose. sono invasi dal sottobosco. I cam- Marittime. Attualmente in Italia la Il lupo è stato descritto come biamenti nel paesaggio hanno un specie è presente sulla dorsale ap- divoratore di carne umana; duran- effetto dirompente sulla fauna: le penninica, nelle fasce superiori a te le guerre o nel corso di epidemie specie legate agli ambienti agrico- 500-1000 metri di quota, dove i è probabile che questi animali, di- li, come ad esempio la starna, la boschi di faggio si alternano alle voratori di carogne, abbiano avuto pernice rossa, la lepre lasciano il radure e ai pascoli. Nel parco del- occasione di cibarsi di cadaveri. posto alle specie legate al bosco ed le Alpi Marittime e nel Parco Na- Tuttavia negli ultimi 150 anni non agli ambienti naturali come gli zionale del Mercantour (Francia) esiste alcuna segnalazione circo- ungulati e il lupo. Le popolazioni il lupo è tornato negli anni 90, stanziata di attacchi di lupi al- di ungulati selvatici, le prede na- dopo circa 80 anni di assenza. Dal luomo. In Europa e nellAmerica turali del lupo, riprendono consi- 1985 al 1992 il fronte di diffusione del nord ferimenti di persone da stenza, anche per effetto di massic- della popolazione del lupo si è parte di lupi sono sconosciuti. In ce reintroduzioni. Caprioli, cervi, spostata di 190 km, da Genova Canada, la cui popolazione di lupi cinghiali, daini e mufloni, non verso est (Mercantour), e cioè con supera le 60.000 unità, non si co- avendo più la concorrenza del be- una media annua di 22,8 km. noscono casi di aggressioni spon- stiame domestico, rioccupano ve- La sua dieta è basata su mu- tanee a persone. Le situazioni spia- locemente montagne e colline. Tut- floni, camosci, cervi e caprioli, ma cevoli sono quasi sempre dovute a to ciò ha favorito la ripresa delle qualche volta può comprendere casi di rabbia, oppure ad animali popolazioni di lupo senza inter- anche marmotte e, soprattutto, ovi- messi alle strette. Nel caso di in- vento diretto da parte delluomo ni. Per una specie come il lupo la contri a distanza ravvicinata, si (resiste, tuttavia, ancora la leggen- principale causa di limitazione e di può presumere che un lupo selva- da della liberazione di lupi con il mortalità è luomo: il lupo è cac- tico scappi persino di fronte a dei paracadute). La protezione legale ciato perché ritenuto pericoloso per bambini; va, comunque, sottoline- assicurata al lupo, lambiente mon- il bestiame e perché considerato ato che ogni lupo costretto a difen- tano che ha riacquistato un aspet- feroce in base ad ataviche tradizio- dersi non esiterà ad azzannare. to più naturale, laumento delle ni. La maggiore sensibilità ai pro- Dallultimo dopoguerra e per prede insieme con una grande blemi ecologici e le campagne di tutti gli anni Settanta le popola- plasticità ecologica hanno per- educazione e sensibilizzazione a zioni italiane di lupo si trovarono messo al lupo di ricolonizzare lAp- favore della specie hanno, in parte, in una situazione critica: appena pennino settentrionale e di fare la contribuito a cambiare la sua im- Informazione&Documentazione
72 Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) magine nella cultura di massa. Il indennizzi economici per gli alle- pecore la notte in ovili chiusi, i ritorno del lupo porta alcuni pro- vatori che dimostrino di aver subi- danni diminuiscono sensibilmente blemi di convivenza con le attività to danni ad opera del lupo. Questa o cessano del tutto. Un altro accor- umane; in particolare si generano politica va nella direzione giusta, gimento, spesso trascurato, è quello situazioni conflittuali fra il lupo e ma soffre ancora di diversi incon- di tenere sotto stretto controllo il gli allevatori che lamentano casi di venienti: i rimborsi sono spesso sog- gregge nei giorni successivi (fino a predazione su capi di bovini, di getti a notevoli ritardi, si basano su 10 giorni) dallevento predatorio. ovini e, occasionalmente, di equi- stime del valore dei capi alletà in Infatti in circa il 35% dei casi dopo ni. Questi episodi rappresentano per cui vengono predati non conside- circa una settimana dal primo at- gli allevatori un innegabile danno rando il capitale potenziale dellin- tacco se ne verifica un secondo. economico. Gli animali sono parti- dividuo adulto, non considerano La Regione Toscana ha pro- colarmente esposti agli attacchi del che lattacco di un lupo può disper- mulgato una legge (N. 26/05) per la lupo a causa dei mutamenti nelle dere il gregge o provocare una serie tutela del patrimonio zootecnico pratiche dellallevamento. Un tem- di aborti in presenza di femmine soggetto a predazione; sono previsti po lallevamento dei bovini era a gravide. contributi per la realizzazione di livello familiare e le nascite avveni- Quando si trovano resti ali- interventi di miglioramento dei si- vano nelle stalle. Con la gestione mentari o carcasse di animali pre- stemi di guardiania, difesa, gover- allo stato brado le mandrie sono dati è difficile riconoscere lautore no e ricovero delle specie animali portate ai pascoli precocemente e i della predazione in quanto i cani allevate ma non sono contemplati vitelli nascono senza essere sorve- cacciano con modalità simili a quel- rimborsi per coprire le perdite eco- gliati. Anche i greggi di pecore ri- le del lupo. Lincertezza diminui- nomiche degli allevatori colpiti. La mangono ai pascoli per lunghi pe- sce nelle zone dove il randagismo è regione riserva, tuttavia, dei fondi riodi. Queste abitudini si sono svi- limitato e dove non ci sono cani per promuovere la stipula di con- luppate soprattutto in quelle regio- inselvatichiti. In caso di carcasse di tratti assicurativi. ni dove il lupo non era segnalato notevoli dimensioni in cui gran Nelle regioni in cui i predato- in tempi recenti. Dove il lupo è parte della carne è stata asportata ri non sono mai scomparsi le tecni- sempre stato presente le pratiche di in breve tempo è molto probabile che antipredatorie sono ancora in allevamento ne hanno tenuto con- che si tratti di lupi. Di solito il collo uso. Per proteggere il bestiame da- to, esponendo il bestiame a rischi dellanimale ucciso presenta mor- gli assalti dei grandi predatori, gli minori. È stato dimostrato che gli sicature e lacerazioni tali da far allevatori utilizzano grandi cani individui di mandrie di unarea non morire lanimale per soffocamento. dotandoli di collari con punte me- minacciata dal predatore spendo- Per primi sono consumati i quarti talliche (per proteggerli dagli attac- no meno tempo nel vigilare i din- posteriori e i visceri; solo se non chi alla gola). I cani vivono insie- torni. Le mandrie di zone frequen- disturbato viene mangiata buona me alle pecore e sono capaci di tate dal lupo interrompono spesso parte dellanimale. Al pasto succes- respingere un lupo e, pare, persino il pascolamento o il riposo; sostano sivo, che può avvenire anche dopo un orso. Nel 1985 è iniziato, nella raramente nelle zone boscate, dove una settimana, la preda viene con- Francia meridionale, un program- è più difficile controllare lavvici- sumata interamente. Un lupo è ca- ma di difesa delle greggi per proteg- namento del predatore; tendono a pace di uccidere in una sola notte gere gli animali dalle aggressioni riunirsi in gruppi numerosi per di- un consistente numero di pecore; dei cani randagi utilizzando il Mon- fendere più efficacemente i vitelli. molte di più di quante egli non sia tagne des Pyrénées. I cani da difesa La minaccia del lupo per lal- effettivamente in grado di consu- sono utilizzati per proteggere le pe- levamento, una delle poche attività mare. Quando un pascolo è recin- core sia dai cani randagi che dai attualmente redditizie nelle regioni tato alla buona i lupi sono in grandi predatori anche in Portogal- montane dellAppennino, induce grado di penetrarvi ma gli animali lo, Norvegia, Francia, Slovacchia, nella popolazione sentimenti di for- domestici non riescono a fuggire. Bulgaria. In Italia si utilizza il Pa- te avversione per questa specie. Per In tutti i casi in cui sono presenti store Maremmano Abruzzese. Il conciliare le esigenze degli alleva- ostacoli che impediscono la fuga cane deve essere collocato nel greg- tori con una buona gestione fauni- delle prede avviene il comportamen- ge precocemente (poche settimane) stica è necessario che le ammini- to di surplus killing. Da numerosi e deve rimanervi ininterrottamen- strazioni intervengano: in alcune studi risulta che, adottando dei buo- te, affinché si identifichi con le pe- regioni sono stati introdotti degli ni cani da difesa e ricoverando le core. Il metodo migliore è farlo na- Informazione&Documentazione
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) 73 scere in mezzo alle pecore e ridurre anche dagli asini. Questi animali della specie sugli animali domesti- al minimo il suo contatto con gli sono utilizzati nellAmerica del ci. Sono stati analizzati i documen- uomini. Il cane inizierà a conside- Nord contro il coyote e in Namibia ti relativi ai sopralluoghi svolti dal rare le pecore come cospecifici e le contro il ghepardo. Essi potrebbero servizio veterinario dal 1990 al difenderà anche contro i membri forse rendersi utili per proteggere 1999. Sebbene i dati rappresentino della sua specie, cani o lupi che piccole greggi chiuse in recinti. I parzialmente il fenomeno (perché, siano. Al contrario del cane pastore cani da difesa delle greggi possono spesso, molti allevatori non chiedo- da condotta, i cui falsi attacchi sono garantire una protezione efficiente, no i rimborsi) è risultato che la utilizzati per radunare il gregge, il ma non sicura al cento per cento. categoria più predata è quella degli cane da difesa delle greggi non mo- La sfida dei prossimi anni consiste- ovini adulti, seguita dai caprini e stra nessuna forma di comporta- rà nelladeguare i vecchi metodi di dai bovini. I comuni più danneg- mento predatorio nei confronti del- protezione e nellelaborarne nuovi, giati sono stati quelli di fondovalle. le pecore. Le pecore cercano la vici- conformi alla realtà socioeconomi- Questo è probabilmente dovuto al nanza dei cani, la cui presenza ca. Tale compito potrà essere svolto fatto che nei comuni montani i rassicura il gregge. Con i debiti ac- soltanto attraverso la cooperazione pastori adottano mezzi per preveni- corgimenti è possibile abituare alla con gli allevatori e i pastori. re la predazione (come limpiego di convivenza i cani da difesa e i cani Unaltra importante linea di cani maremmani addestrati) e sor- da condotta. Di notte, per facilitare intervento è il rafforzamento delle vegliano il gregge; nei comuni di il compito dei cani, il gregge deve popolazioni di ungulati selvatici; fondovalle, dove si trovano grandi comunque essere radunato. In molte dove presenti in abbondanza costi- allevamenti con un numero di capi aree il maggiore ostacolo legato al- tuiscono per il lupo una fonte ali- che può superare le cinquecento lutilizzazione dei cani da difesa è mentare più appetibile del bestia- unità, spesso manca la sorveglian- rappresentato dal raduno serale del me domestico, anche perché attac- za. Lapproccio culturale è impor- bestiame. Le greggi sono spesso la- carli non comporta il rischio di tante: in queste zone i pastori sono sciate sugli alpeggi senza sorveglian- imbattersi nelluomo. Per questa di origine sarda o siciliana e, quin- za, e sono visitate solo una o due ragione, le reintroduzioni e i ripo- di, non abituati alla presenza del volta la settimana. Le esperienze polamenti possono contribuire mol- lupo. Un ruolo determinante nel acquisite in Francia, Italia e Polo- to a ridurre il problema della con- fenomeno della predazione sugli nia hanno mostrato che i cani da vivenza del lupo con lallevamento animali domestici è stato attribui- difesa delle greggi non sono aggres- bovino e ovino. Un ruolo impor- to ai cani vaganti (maggiormente sivi nei confronti delle persone. tante deve essere svolto dallinfor- presenti nelle zone del fondoval- Tuttavia ci sono stati alcuni casi di mazione e dalle iniziative di sensi- le). Il fenomeno della predazione aggressioni a escursionisti. Per que- bilizzazione; diffondere una migliore ha avuto il picco massimo nel pe- sto, ma anche per una migliore conoscenza della biologia del lupo riodo estivo, durante il quale vie- difesa del bestiame, la soluzione è un presupposto indispensabile per ne praticato lalpeggio e il preda- preferita resta la presenza, oltre che modificare gli atteggiamenti cultu- tore ha i piccoli da sfamare. La dei cani, anche del pastore. Per rali, e quindi anche i comporta- frazione di capi predati sul totale respingere efficacemente un gran- menti. Nessun intervento gestiona- degli animali al pascolo, è stata de predatore come il lupo è indi- le può dare buoni risultati se non è dello 0,69% (in Umbria raggiunge spensabile affidare un gregge alla fondato sulla conoscenza della die- il 2%). guardia di più cani. La presenza di ta, del comportamento sociale e ri- Nonostante lespansione geo- almeno due cani ottiene leffetto produttivo e delle dinamiche delle grafica e demografica il lupo con- che la coppia sincoraggi reciproca- popolazioni del lupo. Inoltre è im- tinua ad essere una specie minac- mente. Se confrontiamo limpiego portante seguire levoluzione della ciata: il bracconaggio, eseguito pre- di cani con le diverse misure di distribuzione del predatore nelle valentemente con bocconi avvele- difesa esistenti (recinti elettrificati diverse aree, acquisendo informa- nati, resta il principale fattore di o metallici, fasce in tessuto svento- zioni sulla consistenza numerica e controllo (15-20% della popolazio- lanti, dispositivi luminosi o sonori, sullareale di distribuzione delle ne totale). Il bracconaggio avviene trappole, collari per pecora tossici) popolazioni, in modo da program- da parte di allevatori in difesa del il cane da difesa delle greggi rima- mare gli interventi nel modo mi- bestiame domestico e di cacciatori. ne uno dei metodi migliori. Una gliore. Uno studio, svolto in provin- Si creano interruzioni degli areali certa difesa può essere assicurata cia di Arezzo, ha valutato limpatto impedendo il rimescolamento del- Informazione&Documentazione
74 Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009) le popolazioni. Trovano spazio i Tab. I. Le legislazioni e le forme di tutela del lupo. cani randagi e inselvatichiti che, Normativa di riferimento Note se riescono a stabilire dei forti nu- clei locali, impediscono la ricolo- Convenzione di Berna Convenzione del Il lupo non sottostà alla protezione di nizzazione da parte del lupo. La 19 settembre 1979 sulla conservazio- detta Convenzione in Bulgaria, Repub- sopravvivenza della specie non è ne della flora e fauna selvatica euro- blica Ceca, Finlandia, Lettonia, Litua- pea e dei suoi habitat naturali. Allega- nia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Tur- legata alla carenza di fonti ali- to II (animali severamente protetti) chia. mentari adeguate né dipende dal- la disponibilità di aree di rifugio. Convention on International Trade in Per Bhutan, Pakistan India e Nepal il LAppennino centro settentrionale Endangered Species of the Wild Fauna lupo è elencato nellAllegato I (specie è probabilmente uno degli ambienti and Flora (CITES; 3.3.1973). Allegato minacciate destinzione). più adatti per il lupo. Montagne II (specie potenzialmente minacciate). non troppo elevate, boschi estesi Direttiva CEE 92/43 Habitat. Alle- alternati a pascoli, prede in ab- gato II (lo spazio vitale deve essere con- bondanza. Molto probabilmente il servato). Allegato IV (la specie è seve- lupo da queste zone non è mai ramente protetta). scomparso. Attualmente vive con densità molto alte e la sua dieta è Italia, Legge 157/92 Norme per la Pro- tezione della Fauna Selvatica Omeo- basata in modo quasi esclusivo su terma e per il Prelievo Venatorio Spe- animali selvatici (cinghiali, caprio- cie particolarmente protetta. li, daini, mufloni, cervi). Bibliografia http://www.appennino4p.it/lupo.htm BERZI D., VALDRÈ G., 2002. Il lupo nella assessment of the Italian Wolf and http://www2.minambiente.it/sito/ provincia di Firenze. Storia, distri- guidelines for the management of settori_azione/scn/docs/qcn/ buzione ed aspetti dellecologia del the wild and captive populations. qcn_lupo.pdf mitico predatore. Assessorato Agri- Ric. Biol. Selv., 89: 1-58. APOLLONIO M., MATTIOLI L., (Ed.) 2007. coltura, Caccia e Pesca Firenze. 1- GENOVESI P. (Ed.), 2002. Piano di azione Il lupo in provincia di Arezzo. 33. nazionale per la conservazione del Provincia di Arezzo, 1-163. CECERE F. (Ed.), 1996. Atti del Con- lupo (Canis lupus). Quaderni di BOITANI L., CIUCCI P., 1998. Il Lupo. vegno Dalla parte del Lupo. Atti conservazione della natura I.N.F.S. Doc. tecnici. INFS. Bologna. 1-116. e Studi del WWF Italia, n. 10: 1- 1-100. BOSCAGLI G., L. VIELMI, O. DE CURTIS (a 160. GENOVESI P., E. DUPRÈ, 2000. Strategia cura di), 2003. Il Lupo e i Parchi. Il CIUCCI P., BOITANI L., 1998. Il lupo, nazionale di conservazione del Valore scientifico e culturale di un elementi di biologia, gestione, ricerca. Lupo (Canis lupus): indagine sulla simbolo della natura selvaggia. Parco Documenti tecnici I.N.F.S. (Istituto presenza e la gestione dei cani Nazionale delle Foreste Casen- Nazionale per la Fauna Selvatica), vaganti in Italia. Biol. Cons. Fauna, tinesi, Monte Falterona, Campigna: n°23: 1-60. 104: 1-36. 1-336. CIUCCI P., BOITANI L., 1991. Viability Informazione&Documentazione
Puoi anche leggere