Biologia e gestione delle popolazioni di lupo

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Biologia e gestione delle popolazioni di lupo
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009)                                                                                         67

Biologia e gestione delle popolazioni di lupo
Riccardo Carradori
Biologo faunista: riccardo.carradori@libero.it

      Il lupo (Canis lupus) ha la te-            cità che può giungere a punte di 50             Negli Stati Uniti d’America, i
sta schiacciata con il profilo della             km/h; è capace di sopportare tempe-       lupi sono sopravvissuti soltanto in
fronte e quello del naso sullo stesso            rature estreme tipiche delle aree su-     Alaska e nel Minnesota dove è stato
piano, le orecchie dritte e brevi, il            btropicali e circumpolari. Evita solo     dichiarato specie protetta (ad ecce-
naso molto piccolo rispetto al cra-              le giungle tropicali e i deserti. Un      zione dell’Alaska, in cui è ancora
nio, che si presenta largo e schiac-             tempo era il predatore più diffuso        soggetto a caccia). Nei paesi dell’ex
ciato, i denti ferini (cioè il quarto            sulla terra: la specie popolava tutto     Unione Sovietica il lupo è presente
premolare superiore e il primo mo-               l’emisfero a nord del 15° parallelo;      nelle province meridionali della
lare inferiore) molto sviluppati. I              oggi è diffuso soprattutto nell’emi-      Georgia, dell’Azerbaigian e del Da-
lupi hanno arti lunghi e zampe                   sfero boreale. Canis lupus è presente     ghestan. Il territorio più importan-
larghe; il pelo può avere una colo-              in America settentrionale e in buo-       te è quello fra il Mar Caspio e la
razione che varia dal marrone-gri-               na parte dell’Europa e dell’Asia: delle   Cina (nel Kazakhstan vivono 85-
gio al marrone chiaro ma, anche,                 11 sottospecie note, 5 sono nel con-      90000 unità). In Cina la specie è
nero, beige, bianco o fulvo. La colo-            tinente nord-americano e 6 in Eura-       protetta in singole province ma non
razione e l’aspetto variano in rela-             sia, presentando caratteristiche mor-     in tutto lo stato. La legislazione
zione alla stagione e all’età del-               fologiche ed ecologiche molto diver-      dell’India lo ha posto sotto prote-
l’animale. Sul dorso la colorazione              se tra di loro.                           zione dal 1972; nel subcontinente
è beige con punte nere, sulla parte
superiore delle zampe anteriori può
esserci una vistosa striscia nera e il
torace è quasi sempre marrone chia-
ro. Il mantello è costituito da due
tipi di pelo: uno folto e lanoso (bor-
ra) e uno lungo e scuro (giarra).
Nella popolazione italiana sono sta-
ti avvistati anche individui comple-
tamente neri, tipici delle popolazio-
ni nordiche. Ha coda corta. Le di-
mensioni aumentano con la latitu-
dine e variano in relazione alla sot-
tospecie: l’altezza varia da 60 a 95
centimetri, il peso oscilla tra 32 e 64
chilogrammi. Le femmine sono ge-
neralmente più piccole, con un peso
inferiore di circa il 10%. Olfatto e
udito sono molto sviluppati. Il lupo
può compiere prestazioni eccezio-                Lupo fotografato utilizzando una trappola fotografica lungo un sentiero
nali arrivando a percorrere in una               nell’Appennino della Provincia di Firenze. Foto di Duccio Berzi (CSDL
notte da 60 a 190 km con una velo-               www.canislupus.it)

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sono presenti due sottospecie: Canis      un branco medio è formato da 6 o         ni degli altri membri del branco
lupus pallipes in pianura, e Canis        7 individui. Animali in fase disper-     piuttosto che vivere da solo.
lupus lupus nel massiccio dell’Hi-        siva evitano i territori di altri lupi         La coppia alfa decide la cac-
malaia. Il lupo è presente in Arabia      perché gli intrusi vengono scaccia-      cia, gli spostamenti, la difesa del
Saudita, nel Kuwait, in Irak, in          ti o uccisi; quando trovano un ter-      territorio. Il compito più importan-
Giordania, in Siria, nel Libano e in      ritorio libero lo occupano e forma-      te della coppia alfa è quello di rego-
Israele. Sopravvive nell’Europa           no un nuovo branco. Nel branco           lare la riproduzione. Il controllo
orientale e meridionale (Paesi del-       vige una rigida gerarchia: il livello    viene esercitato, soprattutto da par-
l’Est, Grecia, Balcani, Carpazi, Ita-     più alto è occupato dai due indivi-      te della femmina, impedendo alle
lia, Penisola Iberica). Nei Paesi scan-   dui dominanti: il maschio alfa e la      femmine di riprodursi. Gli altri lupi
dinavi vivono circa 40 lupi, in Fin-      femmina alfa. Nei branchi più            possono allevare ma non possiedo-
landia 100. La Penisola iberica ne        grandi si possono trovare due ge-        no le risorse necessarie a portare i
ospita circa 1500-2000, mentre l’Ita-     rarchie separate: la prima viene         cuccioli alla maturità. I piccoli, una
lia, a seconda delle fonti, sembra        esercitata sui maschi del branco         volta divenuti adulti, possono sce-
accogliere da 500 a 1000 esempla-         ed è guidata dal maschio alfa; l’al-     gliere se rimanere all’interno del
ri. La popolazione italiana è stata       tra sulle femmine del branco ed è        branco e aiutare ad allevare i nuo-
in passato descritta come sottospe-       governata dalla femmina alfa. In         vi nati oppure disperdersi. Le fem-
cie distinta, ma recenti analisi han-     questo caso, il maschio alfa è il        mine partecipano all’allevamento
no dimostrato che la distanza gene-       componente più importante della          dei cuccioli, mentre i maschi suba-
tica del lupo italiano dalle altre        coppia alfa; solo in rari casi sono      dulti svolgono il ruolo di guardia-
popolazioni europee rientra nella         state osservate situazioni in cui la     ni.
normale variabilità intra-popolazio-      femmina alfa ha preso il controllo             La coesione interna al grup-
nale.                                     dell’intero branco. Oltre alla cop-      po, la preservazione della struttura
      In Romania vive la più grossa       pia alfa si possono trovare un lupo      sociale, la difesa del territorio, la
popolazione di lupo europea: circa        o dei lupi beta (secondi in coman-       sopravvivenza stessa del branco, di-
2500 lupi. Sono ormai vent’anni           do) seguono i membri subdomi-            pendono dalla capacità di comuni-
che il lupo è in espansione in tutta      nanti, ossia i giovani lupi nati ne-     care. I rapporti sociali sono regola-
Europa.                                   gli anni precedenti e i cuccioli.        ti da una gerarchia che si stabilisce
      I lupi sono animali sociali: il     Normalmente, i beta contribuisco-        attraverso lotte ritualizzate median-
branco si origina da una coppia i         no all’allevamento dei nuovi nati.       te le quali si stabilisce chi sono i
cui figli, alla maturità, non si al-      Le coppie alfa sono, di norma, mo-       dominanti. Per confermare il ran-
lontanano. Alcune teorie ritengo-         nogame. Tuttavia può capitare che        go acquisito sono utilizzate una
no che l’origine dell’organizzazio-       un individuo alfa preferisca l’ac-       serie di espressioni che coinvolgo-
ne sociale sia strettamente connes-       coppiamento con un lupo di im-           no la posizione della coda, delle
sa con la necessità di avere mag-         portanza minore nella scala socia-       orecchie, della bocca e addirittura
giori probabilità di successo nella       le, in particolare se l’altro alfa è     della pelliccia. I peli sul dorso, sul
caccia delle prede; altri ricercatori     un fratello o una sorella. La morte      collo e su parte della coda s’inseri-
sostengono, invece, che l’origine         di un alfa non influisce sullo stato     scono in uno strato della pelle soli-
del branco sia dovuta alla necessi-       dell’altro. Lo stato alto nella scala    dale con la muscolatura e ciò per-
tà di accrescere il successo ripro-       sociale è basato più sulla persona-      mette il controllo dell’erezione del-
duttivo. La vita in gruppo facilita       lità e sull’atteggiamento che sulla      la pelliccia, essenziale per l’assun-
la difesa del territorio e garantisce     taglia dell’individuo o sulla sua        zione di una vasta gamma di postu-
condizioni più sicure per allevare        forza fisica. In branchi molto gran-     re. Il ruolo che gli individui assu-
i cuccioli. Vivendo in gruppo i cuc-      di, o in un gruppo di giovani lupi,      mono durante la caccia e il gioco
cioli restano in contatto con gli         il grado sociale può mutare co-          concorrono a confermare lo status
adulti per un periodo di tempo            stantemente. I legami sono molto         acquisito durante le lotte. La perdi-
maggiore e apprendono i compor-           forti, soprattutto fra lupi cresciuti    ta di grado può avvenire in vari
tamenti e le strategie di caccia. La      insieme. Il lupo ha bisogno di ave-      modi: un lupo può abbandonare il
grandezza del branco varia in re-         re legami sociali; in alcuni bran-       proprio status quando si presenta
lazione alla qualità dell’habitat e       chi è presente il maschio omega,         un pretendente, evitando spargi-
alla quantità di cibo. I branchi          che vive ai margini del branco ed è      menti di sangue, oppure può sce-
possono variare dai 2 ai 20 lupi;         disposto a sopportare le aggressio-      gliere la lotta. Durante la stagione

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degli accoppiamenti, sebbene le ag-      caccia. I territori vengono scelti in      la disponibilità di prede; caccia di
gressioni siano ritualizzate, gli ani-   zone montane e boscose, nelle qua-         preferenza alci, caribù, cervi, ca-
mali possono arrivare a infliggersi      li sia ridotto il disturbo da parte        prioli, camosci, mufloni e cinghia-
ferite o danni; chi ne esce sconfitto    dell’uomo e, nel contempo, si trovi        li. Lo stambecco è predato in misu-
può essere cacciato via o, addirittu-    una buona disponibilità di cibo.           ra minore, probabilmente perché,
ra, ucciso dagli altri membri del        Un branco possiede un territorio,          vivendo su pareti rocciose, è più
branco.                                  mentre i lupi solitari vivono nelle        difficile da catturare. Spesso attac-
       I diversi branchi comunicano      aree fra un territorio e l’altro ed        ca animali domestici, soprattutto
tra di loro attraverso ululati ai qua-   evitano il contatto con i branchi.         pecore e capre. Non disdegna pre-
li contribuiscono tutti i componen-      Le dimensioni del territorio dipen-        de più piccole, come lepri, conigli,
ti; in tal modo si manifesta la pre-     dono dall’offerta di cibo e dalla          marmotte ma anche volpi e piccoli
senza, la posizione e anche la di-       latitudine. Un lupo ha, mediamen-          mammiferi. La dieta è completata
mensione del branco. Il branco si        te, un territorio di caccia di 100         con frutta, insetti, anfibi, uccelli e
sposta soprattutto durante le ore        km2; in un territorio inospitale il        rettili. Nelle regioni dove le grosse
notturne e in una notte può percor-      territorio può essere molto più este-      prede scarseggiano, come l’Appen-
rere più di 100 chilometri. Le tane      so. In Abruzzo i branchi vivono in         nino settentrionale, si adatta vi-
sono usate solo durante la stagione      territori di 120-200 km2, nel Mer-         vendo in coppie o piccoli gruppi e
riproduttiva: per il resto dell’anno,    cantour i territori coprono circa          integra la dieta con piccoli mam-
i lupi si accontentano di ripari nel-    200 km2. Nel Nord America vanno            miferi, grossi insetti, e frutti selva-
l’erba o fra i cespugli. La tana può     dai 52 km2 del Minnesota fino ai           tici; in Italia centro-meridionale
essere usata per più anni e al suo       2500 km2 dell’Alaska. L’attività è         ha imparato ad alimentarsi nelle
interno nascono e vengono allevati       concentrata nelle ore notturne; di         discariche di rifiuti. I branchi cac-
i piccoli. In cattività il lupo può      giorno riposa nelle aree meno di-          ciano in maniera cooperativa i
superare i 15 anni di età ma gli         sturbate del suo territorio. Percorre      grandi erbivori mentre gli esem-
individui selvatici raggiungono ra-      non più di una decina di chilome-          plari solitari si limitano a prede
ramente i 10 anni. All’età di due        tri per notte anche se i giovani           piccole. Le tecniche di caccia van-
anni il lupo raggiunge la maturità       possono percorrere distanze molto          no dall’attacco a sorpresa ai lun-
sessuale e, nel periodo che va da        più lunghe                                 ghi inseguimenti. I lupi solitari
gennaio e marzo (tra la metà di                La dieta del lupo dipende dal-       catturano le prede lanciandosi ad-
febbraio e la fine di marzo in Euro-
pa), gli esemplari si accoppiano e,
dopo una gravidanza di circa 60
giorni, nascono –da marzo a giu-
gno– da 3 a 8 cuccioli; non più
della metà sopravviveranno al pri-
mo inverno. La coppia difende da-
gli altri lupi un territorio che mar-
ca con segnali olfattivi, visivi ed
uditivi. La femmina viene aiutata
nella cura, nell’alimentazione e
nell’educazione dei piccoli dal com-
pagno e dagli altri individui del
gruppo. Il branco in Italia, è com-
posto da un minimo di due (gruppo
familiare) a un massimo di sette
lupi. Un branco presente nel parco
del Mercantour (Alpi Marittime,
Francia) è di norma composto da
due a otto animali. In Polonia è         Capriolo predato da lupo. La predazione avviene con un morso nella zona
formato da circa 5 lupi. Le dimen-       retromandibolare (si noti la ferita mortale alla regione carotidea); successivamen-
sioni sono in relazione alla dimen-      te avviene il consumo della muscolatura e degli organi interni. Foto di Duccio
sione delle prede e alle tecniche di     Berzi (CSDL www.canislupus.it).

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dosso e bloccandole al terreno con        mentari, di feci. I dati migliori pro-   trati lungo i transetti sono conteg-
le zampe anteriori. Quando caccia-        vengono dall’avvistamento di indi-       giati e registrati. In tale modo è
no prede molto grandi i branchi           vidui vivi. Questo è un evento estre-    possibile definire il territorio uti-
attaccano da tutte le direzioni pun-      mamente raro poiché è una specie         lizzato e il numero di lupi. Una
tando al collo e alle parti laterali      elusiva, con abitudini prevalente-       discreta quantità di informazioni
dell’animale. Le specie introdotte,       mente notturne, che occupa ampi          proviene dagli escrementi. Le fatte
quando mal adattate, vengono pre-         territori. Per stabilire in quali aree   sono deposte in punti come dossi,
date di preferenza perché più facili      sia stato presente ci si può affidare,   sentieri, biforcazioni, incroci con
da catturare: è il caso del muflone,      allora, a informazioni indirette ba-     corsi d’acqua; di solito sono in
ridotto a pochi esemplari in alcune       sate sulla somministrazione di que-      posizione ben visibile perché han-
aree d’Italia. Il fabbisogno quoti-       stionari agli abitanti e si raccolgo-    no la funzione di marcare il terri-
diano di un lupo ammonta a circa          no documenti riguardanti le denun-       torio. Misurano circa 3 centimetri
3,7-4,5 kg di carne (alcuni autori        ce di danni. Tali inchieste fornisco-    di diametro e sono lunghe fra i 10
indicano circa 2 kg per il lupo ita-      no un quadro generale sulla distri-      e i 15 centimetri; contengono resti
liano). Uno studio svolto in Tosca-       buzione, ma lasciano ampi margi-         di animali o vegetali: pelo e ossa e,
na analizzando le fatte ha rilevato       ni di incertezza perché non sempre       durante il periodo invernale, an-
che il lupo segue una dieta basata        le fonti sono attendibili e molti se-    che semi di rosa canina e di altri
sugli ungulati selvatici (oltre il 95%    gni di presenza sono difficilmente       frutti. Hanno un odore molto pe-
del campione); gli animali domesti-       distinguibili da quelli lasciati dai     netrante e, insieme alle marcature
ci rappresentano poco più del 2% e        cani.                                    d’urina, servono a far comprende-
il resto, trascurabile, è attribuibile          Le impronte del lupo sono          re agli altri lupi che la zona è già
a micromammiferi (topi, talpe e si-       molto simili a quelle di un cane di      occupata da un branco; dalla po-
mili), uccelli, specie vegetali e frut-   grosse dimensioni: misurano circa        sizione, inoltre, è possibile ricono-
ta. Disaggregando i dati per analiz-      10 centimetri di lunghezza per 9         scere il sesso ed il rango gerarchi-
zare le variazioni stagionali si os-      di larghezza, presentano il segno        co dell’animale. Le marcature sono
serva un consumo relativamente            di quattro dita, sia nell’arto ante-     un messaggio molto importante
maggiore di cinghiale in autunno          riore che in quello posteriore. Al-      anche all’interno del gruppo: in
(presenza di subadulti), e di daino       cuni autori ritengono che la for-        tale modo le femmine comunica-
in primavera (periodo delle nasci-        ma dell’impronta possa essere dia-       no ai maschi l’entrata in calore.
te), mentre il capriolo è consumato       gnostica della presenza di lupi: se-     Poiché i cani inselvatichiti adotta-
con regolarità durante tutto il resto     condo questi è possibile individua-      no modelli comportamentali simi-
dell’anno. Se può scegliere e le greg-    re le due dita centrali più avanti       li, stime delle popolazioni eseguite
gi sono ben custodite, preferisce gli     della linea congiungente le due          unicamente con questo metodo
animali selvatici a quelli domesti-       laterali. Se si seguono le impronte      non sono attendibili. Per avere la
ci. Durante un attacco ad animali         sulla neve è possibile avere una         certezza che la zona sia frequenta-
domestici può succedere che ucci-         idea più attendibile: le orme del        ta da lupi è possibile predisporre
da diversi animali in una sola vol-       lupo si presentano allineate una         una serie di trappole fotografiche.
ta (da 4 a 7, ma anche di più),           dopo l’altra (a differenza di quelle     Nel caso di rinvenimento di so-
senza consumarli. I vitelli sono più      del cane più divaricate), inoltre il     stanze provenienti dal lupo come
vulnerabili nei primi dieci giorni        lupo procede in modo rettilineo          peli, saliva ma anche feci è possi-
della loro vita quando non sono           senza digressioni. Più individui         bile estrarne il DNA per il ricono-
ancora accettati e difesi da tutta la     procedono in fila indiana, calpe-        scimento dell’individuo, determi-
mandria. Nella tarda estate preferi-      stando esattamente le orme del pri-      narne il sesso, e i rapporti parenta-
sce rivolgersi alle pecore, che han-      mo; solo in caso di variazioni di        li con altri individui; grazie alla
no dimensioni più contenute. In           direzione è possibile stimare il nu-     stessa analisi è possibile individua-
Abruzzo, dove il bestiame è custodi-      mero degli esemplari perché il           re l’eventuale presenza di genoma
to, soltanto il 4,1% dei proprietari      branco si apre a ventaglio. Una          canino.
ha perso più di 2 animali.                volta accertata la presenza della               Un altro metodo per accerta-
      I metodi più utilizzati per ri-     specie in una zona, si ricercano le      re la presenza del lupo è ascoltarne
levare la presenza del lupo si basa-      aree più frequentate esaminando          le vocalizzazioni. Anche questo,
no sull’osservazione diretta, sul rin-    percorsi campione. I resti alimen-       però, è un evento raro a causa del-
venimento di tracce, di resti ali-        tari, le fatte e le impronte incon-      la scarsa densità delle popolazioni.

                                                                                           Informazione&Documentazione
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009)                                                                               71

Gli ululati possono essere stimolati     un centinaio di esemplari in tutto      sua ricomparsa sull’arco alpino. Il
diffondendo suoni registrati che si-     il paese. Era avvenuto lo spopola-      lupo ha una capacità di sposta-
mulano la presenza di un branco          mento delle montagne con la scom-       mento e ricolonizzazione sufficien-
(wolf howling). A partire dall’imbru-    parsa di prede domestiche; allo stes-   ti per comparire sporadicamente
nire si emettono registrazioni di lupi   so tempo gli animali selvatici non      quasi in ogni parte della penisola.
singoli, gruppi familiari e coppie. I    esistevano quasi più. La specie è       Ciò spiega la presenza anche in
lupi rispondono all’ululato, rive-       sopravvissuta solo nelle zone dove      tempi e luoghi nei quali la specie
lando la presenza, la localizzazio-      erano rimasti consistenti greggi        non vive in forma stabile.
ne e la presenza di cuccioli. Gli        (come in Abruzzo, in Maremma e                Si ritiene che i 100-200 lupi
ululati del lupo sono udibili dal-       nell’Appennino meridionale) o           degli anni Settanta siano diventati
l’uomo fino a circa 2 chilometri di      dove esistevano popolazioni relitte     circa 400-500. A questa espansio-
distanza. I periodi più indicati sono    di ungulati selvatici (come nelle       ne numerica corrisponde anche
da febbraio ad aprile e da luglio a      foreste dell’Appennino Tosco-ro-        un’espansione geografica. I lupi,
ottobre. Le grandi distanze che i        magnolo). L’abbandono delle aree        infatti, sono tornati sull’Appenni-
lupi possono percorrere e alle quali     montane ha permesso alla vegeta-        no settentrionale ed hanno costi-
possono udire gli ululati rendono        zione ed alla fauna di ricomincia-      tuito nuclei stabili in particolare
necessaria l’organizzazione di di-       re ad espandersi. I boschi, prima       nelle Foreste Casentinesi (a caval-
verse squadre. I limiti del metodo       ceduati per la produzione del car-      lo tra le province di Arezzo e Forlì)
sono legati alla possibilità di con-     bone, sono abbandonati, i coltivi       e nell’Appennino Ligure. Da qui
fondere gli ululati dei lupi con quel-   ed i pascoli al margine dei boschi,     alcuni individui si sono spinti an-
li dei cani e la possibilità di sotto-   non mantenuti, sono colonizzati         cora più a ovest ed hanno raggiun-
stimare popolazioni particolarmen-       dagli arbusti; i castagneti da frutto   to il versante francese delle Alpi
te silenziose.                           sono invasi dal sottobosco. I cam-      Marittime. Attualmente in Italia la
       Il lupo è stato descritto come    biamenti nel paesaggio hanno un         specie è presente sulla dorsale ap-
divoratore di carne umana; duran-        effetto dirompente sulla fauna: le      penninica, nelle fasce superiori a
te le guerre o nel corso di epidemie     specie legate agli ambienti agrico-     500-1000 metri di quota, dove i
è probabile che questi animali, di-      li, come ad esempio la starna, la       boschi di faggio si alternano alle
voratori di carogne, abbiano avuto       pernice rossa, la lepre lasciano il     radure e ai pascoli. Nel parco del-
occasione di cibarsi di cadaveri.        posto alle specie legate al bosco ed    le Alpi Marittime e nel Parco Na-
Tuttavia negli ultimi 150 anni non       agli ambienti naturali come gli         zionale del Mercantour (Francia)
esiste alcuna segnalazione circo-        ungulati e il lupo. Le popolazioni      il lupo è tornato negli anni ’90,
stanziata di attacchi di lupi al-        di ungulati selvatici, le prede na-     dopo circa 80 anni di assenza. Dal
l’uomo. In Europa e nell’America         turali del lupo, riprendono consi-      1985 al 1992 il fronte di diffusione
del nord ferimenti di persone da         stenza, anche per effetto di massic-    della popolazione del lupo si è
parte di lupi sono sconosciuti. In       ce reintroduzioni. Caprioli, cervi,     spostata di 190 km, da Genova
Canada, la cui popolazione di lupi       cinghiali, daini e mufloni, non         verso est (Mercantour), e cioè con
supera le 60.000 unità, non si co-       avendo più la concorrenza del be-       una media annua di 22,8 km.
noscono casi di aggressioni spon-        stiame domestico, rioccupano ve-              La sua dieta è basata su mu-
tanee a persone. Le situazioni spia-     locemente montagne e colline. Tut-      floni, camosci, cervi e caprioli, ma
cevoli sono quasi sempre dovute a        to ciò ha favorito la ripresa delle     qualche volta può comprendere
casi di rabbia, oppure ad animali        popolazioni di lupo senza inter-        anche marmotte e, soprattutto, ovi-
messi alle strette. Nel caso di in-      vento diretto da parte dell’uomo        ni. Per una specie come il lupo la
contri a distanza ravvicinata, si        (resiste, tuttavia, ancora la leggen-   principale causa di limitazione e di
può presumere che un lupo selva-         da della liberazione di lupi con il     mortalità è l’uomo: il lupo è cac-
tico scappi persino di fronte a dei      paracadute). La protezione legale       ciato perché ritenuto pericoloso per
bambini; va, comunque, sottoline-        assicurata al lupo, l’ambiente mon-     il bestiame e perché considerato
ato che ogni lupo costretto a difen-     tano che ha riacquistato un aspet-      feroce in base ad ataviche tradizio-
dersi non esiterà ad azzannare.          to più naturale, l’aumento delle        ni. La maggiore sensibilità ai pro-
       Dall’ultimo dopoguerra e per      prede –insieme con una grande           blemi ecologici e le campagne di
tutti gli anni Settanta le popola-       plasticità ecologica– hanno per-        educazione e sensibilizzazione a
zioni italiane di lupo si trovarono      messo al lupo di ricolonizzare l’Ap-    favore della specie hanno, in parte,
in una situazione critica: appena        pennino settentrionale e di fare la     contribuito a cambiare la sua im-

Informazione&Documentazione
72                                                                                       Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009)

magine nella cultura di massa. Il        indennizzi economici per gli alle-          pecore la notte in ovili chiusi, i
ritorno del lupo porta alcuni pro-       vatori che dimostrino di aver subi-         danni diminuiscono sensibilmente
blemi di convivenza con le attività      to danni ad opera del lupo. Questa          o cessano del tutto. Un altro accor-
umane; in particolare si generano        politica va nella direzione giusta,         gimento, spesso trascurato, è quello
situazioni conflittuali fra il lupo e    ma soffre ancora di diversi incon-          di tenere sotto stretto controllo il
gli allevatori che lamentano casi di     venienti: i rimborsi sono spesso sog-       gregge nei giorni successivi (fino a
predazione su capi di bovini, di         getti a notevoli ritardi, si basano su      10 giorni) dall’evento predatorio.
ovini e, occasionalmente, di equi-       stime del valore dei capi all’età in        Infatti in circa il 35% dei casi dopo
ni. Questi episodi rappresentano per     cui vengono predati non conside-            circa una settimana dal primo at-
gli allevatori un innegabile danno       rando il capitale potenziale dell’in-       tacco se ne verifica un secondo.
economico. Gli animali sono parti-       dividuo adulto, non considerano                    La Regione Toscana ha pro-
colarmente esposti agli attacchi del     che l’attacco di un lupo può disper-        mulgato una legge (N. 26/05) per la
lupo a causa dei mutamenti nelle         dere il gregge o provocare una serie        tutela del patrimonio zootecnico
pratiche dell’allevamento. Un tem-       di aborti in presenza di femmine            soggetto a predazione; sono previsti
po l’allevamento dei bovini era a        gravide.                                    contributi per la realizzazione di
livello familiare e le nascite avveni-         Quando si trovano resti ali-          interventi di miglioramento dei si-
vano nelle stalle. Con la gestione       mentari o carcasse di animali pre-          stemi di guardiania, difesa, gover-
allo stato brado le mandrie sono         dati è difficile riconoscere l’autore       no e ricovero delle specie animali
portate ai pascoli precocemente e i      della predazione in quanto i cani           allevate ma non sono contemplati
vitelli nascono senza essere sorve-      cacciano con modalità simili a quel-        rimborsi per coprire le perdite eco-
gliati. Anche i greggi di pecore ri-     le del lupo. L’incertezza diminui-          nomiche degli allevatori colpiti. La
mangono ai pascoli per lunghi pe-        sce nelle zone dove il randagismo è         regione riserva, tuttavia, dei fondi
riodi. Queste abitudini si sono svi-     limitato e dove non ci sono cani            per promuovere la stipula di con-
luppate soprattutto in quelle regio-     inselvatichiti. In caso di carcasse di      tratti assicurativi.
ni dove il lupo non era segnalato        notevoli dimensioni in cui gran                    Nelle regioni in cui i predato-
in tempi recenti. Dove il lupo è         parte della carne è stata asportata         ri non sono mai scomparsi le tecni-
sempre stato presente le pratiche di     in breve tempo è molto probabile            che antipredatorie sono ancora in
allevamento ne hanno tenuto con-         che si tratti di lupi. Di solito il collo   uso. Per proteggere il bestiame da-
to, esponendo il bestiame a rischi       dell’animale ucciso presenta mor-           gli assalti dei grandi predatori, gli
minori. È stato dimostrato che gli       sicature e lacerazioni tali da far          allevatori utilizzano grandi cani
individui di mandrie di un’area non      morire l’animale per soffocamento.          dotandoli di collari con punte me-
minacciata dal predatore spendo-         Per primi sono consumati i quarti           talliche (per proteggerli dagli attac-
no meno tempo nel vigilare i din-        posteriori e i visceri; solo se non         chi alla gola). I cani vivono insie-
torni. Le mandrie di zone frequen-       disturbato viene mangiata buona             me alle pecore e sono capaci di
tate dal lupo interrompono spesso        parte dell’animale. Al pasto succes-        respingere un lupo e, pare, persino
il pascolamento o il riposo; sostano     sivo, che può avvenire anche dopo           un orso. Nel 1985 è iniziato, nella
raramente nelle zone boscate, dove       una settimana, la preda viene con-          Francia meridionale, un program-
è più difficile controllare l’avvici-    sumata interamente. Un lupo è ca-           ma di difesa delle greggi per proteg-
namento del predatore; tendono a         pace di uccidere in una sola notte          gere gli animali dalle aggressioni
riunirsi in gruppi numerosi per di-      un consistente numero di pecore;            dei cani randagi utilizzando il Mon-
fendere più efficacemente i vitelli.     molte di più di quante egli non sia         tagne des Pyrénées. I cani da difesa
       La minaccia del lupo per l’al-    effettivamente in grado di consu-           sono utilizzati per proteggere le pe-
levamento, una delle poche attività      mare. Quando un pascolo è recin-            core sia dai cani randagi che dai
attualmente redditizie nelle regioni     tato “alla buona” i lupi sono in            grandi predatori anche in Portogal-
montane dell’Appennino, induce           grado di penetrarvi ma gli animali          lo, Norvegia, Francia, Slovacchia,
nella popolazione sentimenti di for-     domestici non riescono a fuggire.           Bulgaria. In Italia si utilizza il Pa-
te avversione per questa specie. Per     In tutti i casi in cui sono presenti        store Maremmano Abruzzese. Il
conciliare le esigenze degli alleva-     ostacoli che impediscono la fuga            cane deve essere collocato nel greg-
tori con una buona gestione fauni-       delle prede avviene il comportamen-         ge precocemente (poche settimane)
stica è necessario che le ammini-        to di surplus killing. Da numerosi          e deve rimanervi ininterrottamen-
strazioni intervengano: in alcune        studi risulta che, adottando dei buo-       te, affinché si identifichi con le pe-
regioni sono stati introdotti degli      ni cani da difesa e ricoverando le          core. Il metodo migliore è farlo na-

                                                                                             Informazione&Documentazione
Biologia Ambientale, 23 (n. 1, 2009)                                                                                 73

scere in mezzo alle pecore e ridurre      anche dagli asini. Questi animali       della specie sugli animali domesti-
al minimo il suo contatto con gli         sono utilizzati nell’America del        ci. Sono stati analizzati i documen-
uomini. Il cane inizierà a conside-       Nord contro il coyote e in Namibia      ti relativi ai sopralluoghi svolti dal
rare le pecore come cospecifici e le      contro il ghepardo. Essi potrebbero     servizio veterinario dal 1990 al
difenderà anche contro i membri           forse rendersi utili per proteggere     1999. Sebbene i dati rappresentino
della sua specie, cani o lupi che         piccole greggi chiuse in recinti. I     parzialmente il fenomeno (perché,
siano. Al contrario del cane pastore      cani da difesa delle greggi possono     spesso, molti allevatori non chiedo-
da condotta, i cui falsi attacchi sono    garantire una protezione efficiente,    no i rimborsi) è risultato che la
utilizzati per radunare il gregge, il     ma non sicura al cento per cento.       categoria più predata è quella degli
cane da difesa delle greggi non mo-       La sfida dei prossimi anni consiste-    ovini adulti, seguita dai caprini e
stra nessuna forma di comporta-           rà nell’adeguare i vecchi metodi di     dai bovini. I comuni più danneg-
mento predatorio nei confronti del-       protezione e nell’elaborarne nuovi,     giati sono stati quelli di fondovalle.
le pecore. Le pecore cercano la vici-     conformi alla realtà socioeconomi-      Questo è probabilmente dovuto al
nanza dei cani, la cui presenza           ca. Tale compito potrà essere svolto    fatto che nei comuni montani i
rassicura il gregge. Con i debiti ac-     soltanto attraverso la cooperazione     pastori adottano mezzi per preveni-
corgimenti è possibile abituare alla      con gli allevatori e i pastori.         re la predazione (come l’impiego di
convivenza i cani da difesa e i cani            Un’altra importante linea di      cani maremmani addestrati) e sor-
da condotta. Di notte, per facilitare     intervento è il rafforzamento delle     vegliano il gregge; nei comuni di
il compito dei cani, il gregge deve       popolazioni di ungulati selvatici;      fondovalle, dove si trovano grandi
comunque essere radunato. In molte        dove presenti in abbondanza costi-      allevamenti con un numero di capi
aree il maggiore ostacolo legato al-      tuiscono per il lupo una fonte ali-     che può superare le cinquecento
l’utilizzazione dei cani da difesa è      mentare più appetibile del bestia-      unità, spesso manca la sorveglian-
rappresentato dal raduno serale del       me domestico, anche perché attac-       za. L’approccio culturale è impor-
bestiame. Le greggi sono spesso la-       carli non comporta il rischio di        tante: in queste zone i pastori sono
sciate sugli alpeggi senza sorveglian-    imbattersi nell’uomo. Per questa        di origine sarda o siciliana e, quin-
za, e sono visitate solo una o due        ragione, le reintroduzioni e i ripo-    di, non abituati alla presenza del
volta la settimana. Le esperienze         polamenti possono contribuire mol-      lupo. Un ruolo determinante nel
acquisite in Francia, Italia e Polo-      to a ridurre il problema della con-     fenomeno della predazione sugli
nia hanno mostrato che i cani da          vivenza del lupo con l’allevamento      animali domestici è stato attribui-
difesa delle greggi non sono aggres-      bovino e ovino. Un ruolo impor-         to ai cani vaganti (maggiormente
sivi nei confronti delle persone.         tante deve essere svolto dall’infor-    presenti nelle zone del fondoval-
Tuttavia ci sono stati alcuni casi di     mazione e dalle iniziative di sensi-    le). Il fenomeno della predazione
aggressioni a escursionisti. Per que-     bilizzazione; diffondere una migliore   ha avuto il picco massimo nel pe-
sto, ma anche per una migliore            conoscenza della biologia del lupo      riodo estivo, durante il quale vie-
difesa del bestiame, la soluzione         è un presupposto indispensabile per     ne praticato l’alpeggio e il preda-
preferita resta la presenza, oltre che    modificare gli atteggiamenti cultu-     tore ha i piccoli da sfamare. La
dei cani, anche del pastore. Per          rali, e quindi anche i comporta-        frazione di capi predati sul totale
respingere efficacemente un gran-         menti. Nessun intervento gestiona-      degli animali al pascolo, è stata
de predatore come il lupo è indi-         le può dare buoni risultati se non è    dello 0,69% (in Umbria raggiunge
spensabile affidare un gregge alla        fondato sulla conoscenza della die-     il 2%).
guardia di più cani. La presenza di       ta, del comportamento sociale e ri-            Nonostante l’espansione geo-
almeno due cani ottiene l’effetto         produttivo e delle dinamiche delle      grafica e demografica il lupo con-
che la coppia s’incoraggi reciproca-      popolazioni del lupo. Inoltre è im-     tinua ad essere una specie minac-
mente. Se confrontiamo l’impiego          portante seguire l’evoluzione della     ciata: il bracconaggio, eseguito pre-
di cani con le diverse misure di          distribuzione del predatore nelle       valentemente con bocconi avvele-
difesa esistenti (recinti elettrificati   diverse aree, acquisendo informa-       nati, resta il principale fattore di
o metallici, fasce in tessuto svento-     zioni sulla consistenza numerica e      controllo (15-20% della popolazio-
lanti, dispositivi luminosi o sonori,     sull’areale di distribuzione delle      ne totale). Il bracconaggio avviene
trappole, collari per pecora tossici)     popolazioni, in modo da program-        da parte di allevatori in difesa del
il cane da difesa delle greggi rima-      mare gli interventi nel modo mi-        bestiame domestico e di cacciatori.
ne uno dei metodi migliori. Una           gliore. Uno studio, svolto in provin-   Si creano interruzioni degli areali
certa difesa può essere assicurata        cia di Arezzo, ha valutato l’impatto    impedendo il rimescolamento del-

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le popolazioni. Trovano spazio i            Tab. I. Le legislazioni e le forme di tutela del lupo.
cani randagi e inselvatichiti che,
                                            Normativa di riferimento                      Note
se riescono a stabilire dei forti nu-
clei locali, impediscono la ricolo-         Convenzione di Berna Convenzione del          Il lupo non sottostà alla protezione di
nizzazione da parte del lupo. La            19 settembre 1979 sulla conservazio-          detta Convenzione in Bulgaria, Repub-
sopravvivenza della specie non è            ne della flora e fauna selvatica euro-        blica Ceca, Finlandia, Lettonia, Litua-
                                            pea e dei suoi habitat naturali. Allega-      nia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Tur-
legata alla carenza di fonti ali-
                                            to II (animali severamente protetti)          chia.
mentari adeguate né dipende dal-
la disponibilità di aree di rifugio.        Convention on International Trade in          Per Bhutan, Pakistan India e Nepal il
L’Appennino centro settentrionale           Endangered Species of the Wild Fauna          lupo è elencato nell’Allegato I (specie
è probabilmente uno degli ambienti          and Flora (CITES; 3.3.1973). Allegato         minacciate d’estinzione).
più adatti per il lupo. Montagne            II (specie potenzialmente minacciate).
non troppo elevate, boschi estesi           Direttiva CEE 92/43 “Habitat”. Alle-
alternati a pascoli, prede in ab-           gato II (lo spazio vitale deve essere con-
bondanza. Molto probabilmente il            servato). Allegato IV (la specie è seve-
lupo da queste zone non è mai               ramente protetta).
scomparso. Attualmente vive con
densità molto alte e la sua dieta è         Italia, Legge 157/92 “Norme per la Pro-
                                            tezione della Fauna Selvatica Omeo-
basata in modo quasi esclusivo su
                                            terma e per il Prelievo Venatorio” Spe-
animali selvatici (cinghiali, caprio-       cie particolarmente protetta.
li, daini, mufloni, cervi).

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