Padrinati di progetto 2021 - Unicef
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Padrinati di progetto 2021 Non dimenticare i nostri bambini più piccoli e vulnerabili, soprattutto in tempi di crisi: è questo il motore del nostro lavoro. Operiamo senza sosta nell’interesse dei bambini e garantiamo, in modo efficace, che crescano sani. Bettina Junker, Direttrice generale dell’UNICEF Svizzera e Liechtenstein
Care amiche e cari amici dell’UNICEF, I mesi che abbiamo alle spalle hanno influen anziché imparare a leggere e scrivere. Non zato tutti noi. Viviamo in un periodo pieno abbandoniamo nessuno di questi bambini a di incertezza, per il virus che ha colpito tutto rischio. Ve ne parliamo nelle pagine seguenti. il mondo. Le conseguenze più gravi riguardano le persone più giovani. Ai bambini che per mesi Per riuscirci, c’è bisogno di molta costanza. Le non possono andare a scuola manca così l’unico persone come voi permettono all’UNICEF di pasto quotidiano sicuro. Neonati malati, le cui sviluppare metodi collaudati e cercare sempre madri non hanno più il coraggio di recarsi nuove vie. Ringraziamo di cuore, per la loro al centro sanitario. Il vostro aiuto è necessario fedeltà, tutti i nostri padrini di progetto. In tempi con urgenza. difficili come questi, è più importante che mai. Grazie ad adeguamenti flessibili, legati alla pandemia da COVID-19, l’attuazione del programma dell’UNICEF non si è mai fermata. Sono state trovate nuove vie per raggiungere i bambini particolarmente bisognosi di protezione: le bambine che rischiano la mutilazione genitale; i bambini piccoli che soffrono di malnutrizione Bettina Junker, cronica; i bambini che a casa subiscono mal Direttrice generale trattamenti o sono costretti a fare lavori pesanti, UNICEF Svizzera e Liechtenstein Indice 09 Pari opportunità di sviluppo per 15 tutti i bambini boliviani Il sedici per cento dei bambini al di sotto dei quattro anni presenta ritardi nello sviluppo a causa della malnutri- 03 zione cronica 18 FOTO: © UNICEF/UN0280936; © UNICEF/UN0299026/KANOBANA; © UNICEF/UN0225945/LIBORIO; © UNICEF/Vyhnalkova Programmi contro le mutilazioni genitali femminili Istruzione per i bambini In Guinea, nonostante l’insorgere del del Ruanda COVID-19, non si è registrato nessun A causa della chiusura delle scuole, in nuovo caso di circoncisione genitale Ruanda, è a rischio l’istruzione scolastica femminile ininterrotta di 3 milioni di bambini 06 12 Miglioramento della qualità dell’insegnamento in Bhutan Più di 2500 bambine e bambini monaci beneficiano del miglioramento delle misure igieniche 21 Istruzione femminile in India Istruzione e protezione per Per un mondo senza poliomielite 1,5 milioni di bambini nel Bihar hanno l’infanzia brasiliana Subito dopo la pausa della campagna, potuto essere raggiunti per la prima Più di 52 milioni di bambini e bambine durata quattro mesi, in Afganistan è volta con programmi didattici attraver- non hanno potuto andare a scuola stato possibile immunizzare 1,1 milioni so emittenti radiofoniche durante il lockdown di bambini 2 — Padrinati di progetto 2021
Programma contro le mutilazioni genitali femminili Perché il corpo e lo spirito restino intatti Grazie ad adeguamenti flessibili alla situazione legata alla pandemia da COVID-19, l’attuazione del programma dell’UNICEF contro la circoncisione genitale femminile non si è mai fermata. Sono state trovate nuove soluzioni per H preservare le adolescenti da lesioni a deciso di mettere da parte le sue affilate alla loro parte del corpo più sensibile – lame. Makema Traore ha circonciso centi- ferite da cui restano segnate per tutta naia di adolescenti. Ha visto la paura negli occhi delle bambine che attendevano il doloroso la vita. Per esempio in Guinea, un Paese intervento. Mentre faceva il suo lavoro, ignorava particolarmente colpito, nonostante FOTO: © UNICEF/UNI211412/Brembati lacrime e urla. Ma tutto questo appartiene al l’insorgere del COVID-19 non si è regi- passato. Mentre abbraccia la figlia di otto anni, strato nessun nuovo caso di circonci- la donna dalle lunghe vesti rosse racconta: sione genitale femminile. «Grazie al lavoro di sensibilizzazione dell’UNICEF, ho capito quali conseguenze dannose ha la pratica della circoncisione per le giovani». UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 3
Una gravissima violazione dei diritti dell’infanzia e dei diritti umani L’ex infibulatrice Makema Traore è originaria della città di Nionsomoridou, nella Guinea sud-orientale. In Guinea, il 97 per cento delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito la circonci- sione. Alla base di questa pratica dannosa, ancora molto diffusa, ci sono norme sociali profondamente radicate; le donne che ne sono vittime spesso soffrono per tutta la vita di queste ferite del corpo e della psiche. L’UNICEF si impegna instancabilmente nei Paesi come la Guinea attraverso misure di sensibilizzazione contro queste gravi violazioni dei diritti dell’infanzia e dei diritti umani: le collaboratrici e i collaboratori sanitari cercano il colloquio con le infibulatrici e le persone responsabili delle decisioni importanti nei comuni. Nelle scuole si informano sia gli insegnanti sia i bambini. Programmi radiofonici e televisivi informano su questo argomento. Il successo ottenuto in tutto il mondo parla da solo: in 30 dei Paesi con il maggior numero di circoncisioni genitali femminili, oggi ne è vittima comunità di villaggi non approvino questa ancora una giovane su tre tra i 15 e i 19 anni; pratica dannosa lancia un segnale forte desti- nel 1980 era ancora vittima una ragazza su due. nato a durare. Per esempio negli ultimi anni, negli Stati africani Djibouti, Gambia, Guinea, Guinea-Bissau, Mali, Mauritania, Senegal e Le dichiarazioni contro la circon- Somalia, più di 8000 comunità si sono dichia- cisione genitale femminile sono rate pubblicamente contrarie alla circoncisione genitale delle giovani. efficaci, al momento via radio. Provvedimenti di sensibilizzazione Segnali duraturi di forza adeguati ed efficaci Ma nel mondo ci sono ancora 68 milioni di Nei mesi scorsi, l’UNICEF ha fatto in modo che ragazze che rischiano di doversi sottoporre a questi segnali importanti siano attuabili anche ai questo doloroso intervento. Per proteggere tempi del COVID-19. Per esempio, in Guinea lo efficacemente queste giovani, l’UNICEF ha scorso anno 116 comunità hanno deciso di moltiplicato i suoi sforzi. Il Fondo per l’infanzia partecipare a dichiarazioni contro la circonci- si adopera in ogni modo perché gli obiettivi di sione genitale femminile e altre 31 hanno sostenibilità diventino realtà. Il quinto obiettivo annunciato manifestazioni comuni, entrambe di sostenibilità si prefigge la parificazione dei le cose via radio. Con l’aiuto dell’UNICEF sono sessi e l’autodeterminazione per ogni ragazza e state pubblicate inserzioni su giornali sulla ogni donna: naturalmente questo implica anche modifica della legge che diffonde la circonci- FOTO: © UNICEF/UNI212928/Mazboudi l’integrità fisica e psichica delle adolescenti. sione genitale femminile e i matrimoni precoci. Inoltre, è stato possibile gettare le basi per una Particolarmente efficaci per superare le norme collaborazione con l’ordine nazionale degli sociali che favoriscono le circoncisioni genitali avvocati, per istituire un servizio di consulenza femminili si sono dimostrate le dichiarazioni sulle violazioni dei diritti dell’infanzia. Si è anche pubbliche delle comunità. Il fatto che intere riusciti a formare 280 ragazze di 13 comuni del 4 — Programma contro le mutilazioni g enitali femminili
Le dichiarazioni pubbliche delle comunità si sono dimostrate particolarmente efficaci per superare le norme sociali. In Guinea, il Paese, in modo che possano informare le colle- ghe sulla pratica dannosa della circoncisione 97 per cento genitale femminile. Le giovani condividono delle donne tra i 15 e i 49 anni le loro preoccupazioni e le loro esperienze in ha subito la circoncisione. numerosi gruppi WhatsApp e Facebook. Com- plessivamente partecipano più di 3000 ragazze dai 10 ai 19 anni. Per di più, l’UNICEF ha contri- buito con il suo sostegno a far sì che a giugno dell’anno scorso cominciasse a operare un nuovo ministero per i diritti e l’abilitazione delle donne: un chiaro segnale che il governo della FOTO: © UNICEF/DSC01963/Guinea* / *Questa foto è stata scattata prima della pandemia da COVID-19. Guinea ha riconosciuto l’importanza di rispettare i diritti dell’infanzia e delle donne e, tra questi, anche il superamento della pratica dannosa della circoncisione genitale femminile. Futuro di autodeterminazione e appagamento Burkina Faso Makema Traore tira a sé la figlia e sorride. Guinea Racconta orgogliosa di impegnarsi insieme ad altre ex infibulatrici per l’integrità delle bambine del villaggio e delle zone circostanti. «L’UNICEF mi ha dato il coraggio di impegnarmi per le nostre ragazze», dice e conclude convinta: «Vorrei che anche mia figlia potesse diventare una donna emancipata e condurre una vita appagante.» UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 5
Istruzione femminile in India Non abbandonare le bambine più vulnerabili L’UNICEF si impegna per le bambine dello Stato federale del Bihar, il più povero dell’India; per loro, le conseguenze della crisi da COVID -19 sono infatti particolarmente devastanti. Molte di loro, durante il lock- down, hanno abbandonato la scuola. 13 milioni di bambine sono ancora più esposte al pericolo dei matrimoni prematuri. Con metodi di apprendimento flessibili e un intenso lavoro di informazione, l’UNICEF si impegna instancabilmente, anche durante il lockdown, per rafforzare le bambine emarginate appartenenti alle caste più basse.
D over aiutare a casa, non poter andare a di Patna, Pratibha ha avuto un primo accesso scuola, sposarsi presto: anche la quindi- all’istruzione scolastica. La sua curiosità e il suo cenne Pratibha si era rassegnata a questa interesse sono stati risvegliati; quando, a causa prospettiva. Avrebbe condiviso la sorte di milioni del lockdown, il centro di apprendimento mobile di altre bambine: in India, il 27 per cento delle non è più potuto arrivare a Maksudpur, il seme giovani contrae matrimonio prima dell’età di era già stato gettato: Prathiba ha incontrato altre 18 anni, stabilita dalla legge. Abbandoni scolastici bambine sue coetanee e ha imparato rapidamente e gravidanze precoci sono due delle conseguenze a usare i programmi di apprendimento online. più gravi, per cui è altamente probabile sprofon- dare poi ancora di più nella povertà. Programmi efficaci anche durante il lockdown L’attività ampiamente riconosciuta dell’UNICEF, Pratibha proviene dal piccolo villaggio di in stretta collaborazione con il Ministero dell’i- Maksudpur, nel Bihar, lo Stato federale più povero struzione nazionale e le autorità locali, si è dimo- dell’India. Qui, le ripercussioni del COVID-19 strata estremamente utile, soprattutto nei difficili sono particolarmente dolorose, soprattutto per i mesi del COVID-19. Insieme è stato possibile bambini delle caste più basse. Il padre di Pratibha trovare soluzioni innovative per le bambine parti- è morto quand’era appena nata; la bambina è colarmente emarginate. Durante la chiusura delle cresciuta in condizioni precarie. Fin da piccola, scuole in tutto il Paese, centinaia di migliaia di Prathiba ha dovuto aiutare nei lavori di casa; nei bambini e bambine hanno seguito le lezioni, non mesi passati, è cresciuta la speranza della madre soltanto nel Bihar. Nuovi programmi scolastici, di superare le maggiori difficoltà finanziarie, diffusi attraverso la televisione e i media digitali, grazie al matrimonio di Prathiba. hanno raggiunto complessivamente 40 milioni di bambini di 16 Stati federali. Più della metà di loro Le bambine delle caste basse sono sono bambine. spesso in pericolo Il programma di ampia portata dell’UNICEF si occupa delle difficoltà di queste bambine così svantaggiate. È basato su diversi pilastri che si completano a vicenda: i genitori delle bambine particolarmente a rischio vengono informati e sensibilizzati; si permette alle bambine di accedere a una formazione su misura per loro e si crea un contesto sicuro nel quale possono crescere e diventare donne sicure di sé. Misure di formazione flessibili Bihar sono fondamentali per le bambine India emarginate. Collaboratori e collaboratrici dell’UNICEF si sono recati in visita dalla madre di Pratibha, le hanno FOTO: © UNICEF/UNI355820/Panjwani spiegato quale profonda cesura significherebbero per la figlia la mancanza di istruzione scolastica e un matrimonio prematuro, e quali conseguenze avrebbe la decisione illegale di un tale matri monio. Grazie all’autobus-scuola mobile dell’ UNICEF, che è stato in 100 villaggi del distretto Istruzione femminile in India — 7
Nuovi approcci flessibili Misure di formazione efficaci per le bambine particolarmente emarginate: questo è uno dei punti chiave a cui l’UNICEF pensa e reagisce in continuazione. Le differenze di genere, per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, sono infatti notevoli – come traspare anche dalle piattaforme di apprendimento digitale. Per esempio, nel Bihar, solo una donna su tre ha accesso a Internet e quindi troppe bambine ne restano escluse. Tuttavia, la maggior parte delle famiglie ha una radio con la quale si possono raggiungere sia i bambini, sia le bambine. Insieme al Ministero dell’istruzione del Bihar, l’UNICEF ha fatto in modo che l’emittente radio più importante trasmettesse programmi di for- mazione. In questo modo è stato possibile ra- giungere, per la prima volta, 1,5 milioni di bam- bini e bambine. Contemporaneamente, è stata introdotta una nuova app mobile molto utilizzata. L’UNICEF non molla: attraverso sistemi inno- Così, 10 000 insegnanti hanno seguito un tiroci- vativi, si garantisce che la comunicazione tra nio online su un programma didattico adattato. i bambini e i loro genitori non si interrompa. Infine, in vista dell’apertura delle scuole dopo il lockdown, si sono nettamente migliorate le condizioni igieniche in più di 10 000 scuole e si è provveduto a un’accurata disinfezione FOTO: © UNICEF/UNI346440/Panjwani; © UNICEF/Photo2India2020* / *Questa foto è stata scattata prima della pandemia da COVID-19. delle aree. Tenacia e costanza L’UNICEF non molla – in tempi di lockdown ma anche dopo. L’obiettivo più importante è garantire, con metodi innovativi, che la comuni- cazione con i bambini e i genitori non si inter- rompa, che la scuola vada dai bambini e che Grazie all’autobus-scuola mobile dell’UNICEF, vengano integrate soprattutto le bambine. le bambine delle caste basse hanno accesso Nel corso dell’anno passato, il programma ha all’istruzione scolastica. aiutato quasi 700 insegnanti a creare centri di apprendimento speciali per le bambine che finora non frequentavano la scuola. In questo modo, le bambine acquisiscono capacità e competenze che permettono un successivo inserimento nella scuola pubblica. Questa parte 13 milioni del programma è rivolta, in modo mirato, alle bambine a rischio di contrarre matrimoni prema- turi. Con l’aiuto di questa misura, sono state di bambine sono ancora più esposte già raggiunte 1700 bambine, tra cui anche al pericolo dei matrimoni prematuri. Pratibha e le sue amiche. 8 — UNICEF Svizzera e Liechtenstein
Istruzione per i bambini svantaggiati in Ruanda Perché le scuole non facciano pause troppo lunghe Portare la scuola dai bambini: per esempio attraverso programmi didattici trasmessi da emittenti radiofoniche. S È uno dei Paesi più poveri del mondo ad i dà forma, si colora, si crea. Dieci mani aver compiuto grandi sforzi e ad aver piccole e due grandi immergono la carta ottenuto molto: prima che avesse inizio nella pasta adesiva, decorano cestini, colorano vasi da fiori, modellano strisce di carta la crisi del COVID-19, in Ruanda il tasso bagnata in lettere dell’alfabeto. Jean Claude di scolarizzazione era quasi del 98 per Rukundo e i suoi cinque figli sono impegnati. cento. Ora, però, 3 milioni di bambini «Durante la chiusura delle scuole, non voglio rischiano di restare indietro. I programmi che i miei ragazzi se ne stiano a casa senza FOTO: © UNICEF/UNI319826/Kanobana dell’UNICEF raggiungono soprattutto far nulla», spiega Rukundo, collaboratore di UNICEF Ruanda. Al mattino, i suoi figli in i bambini bisognosi: con metodi efficaci età scolare seguono i programmi di apprendi- durante il lockdown stesso e con mento in tivù, organizzati da UNICEF in collabo- provvedimenti in previsione dell’apertura razione con la commissione statale per l’istru- delle scuole. zione. Nel pomeriggio, si fanno lavoretti UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 9
manuali nel cortile interno. «Sono felice che la chiusura delle scuole i fratelli, i genitori, possiamo fare qualcosa», dichiara orgoglioso i nonni e i vicini di casa sono diventati degli il tredicenne Ethan, mostrando il quaderno insegnanti; «ma senza gli stimoli di apprendi- pieno di compiti e il cestino colorato appena mento offerti dall’UNICEF, come ad esempio creato. Intanto, uno dei suoi fratelli è intento i nuovi compiti da risolvere ogni giorno, a formare la prima lettera del suo nome con saremmo stati perduti». una striscia di carta. Portare la scuola dai bambini I bambini non devono A causa della chiusura delle scuole dovuta al risentire delle interruzioni del COVID-19, in Ruanda è a rischio l’istruzione scolastica ininterrotta di 3 milioni di bambini. percorso scolastico. Per questo sono particolarmente importanti gli sforzi dell’UNICEF di portare la scuola dai Emergenza istruzione bambini, attraverso programmi di apprendi- L’UNICEF osserva con preoccupazione i nume- mento trasmessi da varie emittenti televisive rosi bambini che non hanno gli strumenti neces- e radiofoniche, piattaforme di e-learning e sari per l’apprendimento a distanza. Durante il servizi in streaming. In tutti i canali, il numero lockdown, nel mondo, l’apprendimento è rima- degli utenti aumenta in continuazione. Per sto precluso a più di 460 milioni di bambini e esempio, se in primavera le nuove piattaforme bambine, perché non sono raggiungibili per via di e-learning avevano ogni giorno 5000 utenti, digitale. La Direttrice generale dell’UNICEF, in estate erano già più di 50 000. «Mi aiuta Henrietta Fore, parla in questo caso di «emer- molto vedere davanti a me l’immagine degli genza istruzione»: se non si fa subito qualcosa, insegnanti», dichiara Yvette, una ragazzina di le gravi conseguenze economiche e sociali circa 15 anni. La madre aggiunge che durante dureranno per anni. Ruanda Portare la scuola dai bambini Non restarsene a casa senza far nulla: Jean Claude Rukundo fa bricolage nel cortile interno insieme ai due figli. A causa della chiusura delle FOTO: © UNICEF/UNI354462/Kanobana; © UNICEF/UNI354465/Kanobana scuole dovuta al COVID-19, in Ruanda è a rischio l’istruzione scolastica ininterrotta di 3 milioni di bambini. 10 — Istruzione per i bambini svantaggiati in Ruanda
Affinché soprattutto i bambini e le bambine scuole. In questo contesto, si compie ogni sforzo più emarginati non siano costretti a interrom- necessario per proteggere in modo completo pere la loro formazione a lungo termine, è i bambini e gli insegnanti, far installare più necessario aprire le scuole il prima possibile. impianti di lavaggio, migliorare gli standard Più lunga è la pausa, infatti, maggiore è il igienici e sensibilizzare sulle misure di protezione pericolo di non riprendere la scuola, special- dal virus. Per suddividere le classi in piccoli mente per i bambini più vulnerabili. La proba- gruppi, è stato ideato il simbolo di bolle o cerchi bilità che i bambini e le bambine delle famiglie sicuri, che restano tali fintanto che non si molto povere non tornino a scuola è cinque toccano in nessun modo. volte maggiore, rispetto ai bambini che cre- scono senza grandi preoccupazioni. Fin troppo Per molti bambini, la lunga fase di lockdown spesso i loro genitori hanno bisogno dell’aiuto ha causato gravi lacune. È necessario recupe- di tutti. Più urgenti sono le difficoltà finan rare le materie perdute e ripetere ciò che si è ziarie, più spesso i bambini sono vittime di dimenticato. Il corpo insegnante ha grandi sfide violenza e aggressioni; molte volte viene loro da affrontare. Per questo, sono particolarmente a mancare anche l’unico pasto quotidiano importanti i tutori scolastici, formati dall’UNICEF sicuro, quello che ricevono a scuola. anche durante la crisi da COVID-19: sono loro che si occupano di introdurre il nuovo pro- Provvedimenti contro gravi lacune gramma didattico, elaborato nello scorso dell’apprendimento anno. «I nostri provvedimenti fanno presa», Per questa ragione, nei mesi scorsi, l’UNICEF si dichiara Sara McGinty, direttrice dei programmi è impegnata alacremente per un’apertura delle di formazione dell’UNICEF in Ruanda. scuole più rapida e sicura possibile. Il Fondo per «Raggiungiamo tutti i bambini del Ruanda, l’infanzia aiuta il Ministero dell’istruzione ruan- anche e soprattutto quelli particolarmente dese a decidere quando sia opportuno riaprire le svantaggiati e vulnerabili.» FOTO: © UNICEF/UN0283110/Rudakubana* / *Questa foto è stata scattata prima della pandemia da COVID-19. Grazie a un programma di mentoring, gli insegnanti ricevono il sostegno necessario per poter migliorare costantemente le loro competenze. UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 11
Istruzione e protezione per l’infanzia brasiliana Centinaia di migliaia di bambini registrati e assistiti Il programma School Active Search, istituito dall’UNICEF in Brasile, si dimostra particolarmente utile in tempi di crisi come la pandemia da COVID-19. La ben avviata piattaforma digitale è rivolta ai bambini e ai giovani «dimenti- cati», e continua a garantire loro l’istru- zione. Il sistema viene costantemente adattato, in modo che anche i bambini più a rischio ricevano protezione e abbiano opportunità di istruzione.
S vegliarsi al mattino e non sapere che cosa porterà la giornata: magari fame o noia, forse percosse o lavoro da sbrigare a casa. In Brasile, milioni di bambini sono tormentati da Durante il lockdown, più di 52 milioni questi dubbi e la crisi da COVID-19 ha peggio- di bambini e bambine non hanno potuto rato la loro situazione. Durante il lockdown, più frequentare la scuola. di 52 milioni di bambini e bambine non hanno potuto frequentare la scuola; quasi 5 milioni di loro non hanno avuto la possibilità di seguire le lezioni da casa attraverso i programmi di apprendimento a distanza. Ma non è tutto: dallo scoppio della pandemia, quasi il 10 per cento delle famiglie colpite dalla povertà non riesce a pagare gli alimenti di base e gli articoli per l’igiene. A molti bambini viene inoltre a Brasile mancare l’unico pasto sicuro che normalmente ricevono a scuola. In Brasile, ad oggi il terzo Paese nel mondo per decessi da COVID-19, i più giovani sono mag- giormente colpiti dalle conseguenze della pande- mia. Questi bambini e bambine vulnerabili vengono registrati con il metodo School Active Search, sviluppato dall’UNICEF. La piattaforma digitale, lanciata insieme al Ministero dell’istru- zione brasiliano, è incentrata sui bambini ai margini della società, che non sono mai andati a scuola o che l’hanno abbandonata. Soprattutto in tempi di crisi, la flessibilità di questo sistema basato su un supporto informatico è particolar- mente preziosa. 3160 Comuni di 16 Stati federali «… ancora molto spazio in testa per imparare» sono coinvolti Uno dei tanti bambini che beneficiano della FOTO: © UNICEF/Ramirez1/Brasil* / *Questa foto è stata scattata prima della pandemia da COVID-19. Durante il lockdown nazionale, sono stati otti- piattaforma è Rodolfo Ramirez Gimenez, mizzati i processi per raggiungere migliaia di 10 anni, la cui famiglia ha dovuto fuggire dal bambini, insegnanti e persone che collaborano Venezuela. Mentre parla delle sue esperienze nei Comuni. Già durante i primi mesi della scolastiche negli ultimi mesi, Rodolfo mostra un chiusura delle scuole, si erano uniti più di 3160 largo sorriso che mette in evidenza i due denti Comuni di 16 Stati federali. In questo modo da latte caduti: «Ho ancora molto spazio in testa è stato possibile assistere direttamente, durante per imparare cose nuove.» Insieme ad altri i difficili mesi estivi, più di 100 000 bambini 667 bambini di Boa Vista, capitale dello Stato e giovani. Più di 60 000 hanno potuto essere federale di Rorima, Rodolfo è diventato parte inseriti o reinseriti nel sistema scolastico. Le dell’iniziativa dell’UNICEF: riportare a scuola misure hanno un’ampia portata: non compren- i bambini che hanno lacune scolastiche. Dopo dono soltanto progetti di istruzione ma anche la pausa scolastica di diversi mesi, i genitori l’accesso ai servizi di assistenza sociale, sanitari notano chiaramente il cambiamento positivo e di protezione. Tutto ciò è particolarmente del figlio: «Rodolfo è rifiorito da quando può di utile in tempi di COVID-19. nuovo andare a scuola», dice la madre. Istruzione e protezione per l’infanzia brasiliana — 13
Ideata una nuova, efficace guida La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente accresciuto la difficoltà di trovare i bambini parti- colarmente vulnerabili e garantire loro protezione e istruzione. Per questo è molto importante sviluppare la piattaforma School Active Search e poterla adattare in modo flessibile. Nei mesi scorsi di attuazione del programma, è stata attivata una nuova guida. Grazie a poche parole, filmati suggestivi e link secondari, la guida for- nisce una panoramica sulle possibilità di rispet- tare il diritto all’istruzione anche in tempi di crisi. Soltanto tra la fine di giugno e l’inizio di ottobre dell’anno scorso, la guida è stata consultata da più di 4000 persone del settore della formazione. Poiché, durante la pandemia da COVID-19 il nu- mero di abbandoni scolastici aumenta in modo Uno dei tanti bambini che beneficiano della esponenziale, è stata ideata una nuova funzione piattaforma è Rodolfo (a destra), 10 anni, la cui di monitoring per registrare i bambini a rischio. famiglia ha dovuto fuggire dal Venezuela. Nel primo semestre del 2020 hanno cominciato a frequentare la scuola quasi 7000 bambini. Materiale video di nuova concezione è rivolto agli insegnanti, per informarli e sostenerli negli sforzi per contrastare gli abbandoni scolastici causati dal COVID-19. Quasi 7000 insegnanti hanno partecipato alle videoconferenze. Le nuove forme di monitoring FOTO: © UNICEF/Ramirez2/Brasil*; © UNICEF/UN0225950/Libório* / *Questa foto è stata scattata prima della pandemia da COVID-19. registrano soprattutto i bambini a rischio. La ben avviata piattaforma digitale è rivolta ai bambini e ai giovani «dimenticati». Per non dimenticare nessun bambino Numerosi feedback dimostrano l’utilità della piattaforma. «Mi si sono aperti gli occhi: ho capito che non basta registrare semplicemente gli scolari», scrive, per esempio, l’insegnante Monica Carvalho; «dobbiamo invece avere un progetto per garantire che i bambini restino veramente a scuola e non vengano dimenticati.» La collega Mariana Mendes Pedruzzi, coordina- dallo scoppio della pandemia, quasi il trice per i bambini che non vanno più a scuola, scrive: «I corsi offerti dall’UNICEF costituiscono per noi un fondamento importante: allargano 10 per cento la prospettiva di proteggere i bambini del Brasile delle famiglie colpite dalla povertà dalle ulteriori difficoltà legate alla pandemia non riesce a pagare gli alimenti di base da COVID-19.» e gli articoli per l’igiene. 14 — UNICEF Svizzera e Liechtenstein
Pari opportunità di sviluppo per tutti i bambini boliviani Iniziare la vita in un contesto sicuro In Bolivia, da quando è scoppiata la crisi da COVID-19, i professionisti sanitari attuano interventi speciali di inestimabile valore: vanno di porta in porta e si prendono cura dei bambini piccoli delle famiglie particolarmente vulnerabili. Nei mesi scorsi, il programma modificato dell’UNICEF ha raggiunto migliaia di bambini e bambine dal sistema immunitario indebolito. Le madri sono state informate e sensibilizzate, mentre ai bambini sono stati somministrati vitamine e microelementi fondamentali per la sopravvivenza. L a Bolivia è un Paese giovane; quasi la metà dei suoi 11 milioni di abitanti ha meno di 18 anni. Tuttavia, soprattutto i più piccoli iniziano troppo spesso la loro vita su un terreno precario: il sedici per cento dei bambini al di sotto dei quattro anni presenta ritardi nello sviluppo a causa della malnutrizione cronica – spesso con conseguenze che durano tutta la vita. Numerose madri non sanno quanto sia importante allattare i loro bambini quanto più possibile e rifornirli di vitamine e microelementi. Per questo, il programma in corso dell’UNICEF è incentrato su un’alimentazione bilanciata dei bambini piccoli, perché costituisce la base per uno sviluppo sano anche in futuro. Con lo scoppio della pandemia di COVID-19, le preoccupazioni dell’UNICEF riguardo ai bambini piccoli in Bolivia sono aumentate. Durante il lockdown, molte madri non sono più uscite di casa e hanno smesso di frequen- tare i centri sanitari; molti bambini hanno rischiato di ricevere un’alimentazione carente e una vaccinoprofilassi insufficiente. Insieme al Ministero della Sanità, l’UNICEF ha deciso FOTO: © UNICEF/UNI335562/Andrade di accrescere gli sforzi e di intensificare la sorveglianza dei più deboli. Da mesi, collabo- ratori e collaboratrici delle cosiddette «brigate della salute» vanno di porta in porta, fanno Conseguenze del COVID-19: molte famiglie non visita alle madri e ai loro bambini, spiegano ricevono il sostegno medico necessario. loro come poter usufruire delle visite necessarie UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 15
Nonostante il COVID-19, il pro gramma di alimentazione del l’UNICEF non si è mai fermato. e delle vaccinazioni anche durante il periodo del COVID-19, e consegnano loro importanti sostanze micronutrienti e vitamine. Aiutare dove il bisogno è maggiore Nonostante le grandi difficoltà legate al COVID-19, l’UNICEF non ha mai interrotto il suo programma di alimentazione ad ampio raggio. Al contrario, il programma viene continuamente adattato e interviene là dove il bisogno è maggiore. I risultati parlano chiaro: soltanto tra aprile e settembre dell’anno scorso, in tutto il Paese è stata somministrata la vitamina A al 36 per cento di tutti i bambini in età compresa tra i 6 e i 59 mesi ed è stato possibile somministrare la dose completa di ferro al 30 per cento di tutti i bambini al di sotto di un anno. Nei dipartimenti di Pando, La Paz, Potosí e Oruro, nonostante le maggiori difficoltà di funzionamento, è stato possibile certificare 15 nuovi centri sanitari con il label «Ospedale amico dei bambini». Oltre a ciò, 144 professionisti sanitari di La Paz e El Alto hanno ricevuto una formazione speciale sulla somministrazione di sostanze micronutrienti e vitamine. Infine, è stato possibile sensibilizzare direttamente quasi 4000 madri. Le madri sono state informate sull’importanza di allattare Interventi speciali di importanza incalcolabile: e rifornire regolarmente i loro bambini di le «brigate della salute» vanno di porta in porta microelementi e vitamine fondamentali per e si prendono cura dei bambini piccoli dal sistema immunitario indebolito. la sopravvivenza. «Il mio bambino ha cominciato a crescere ed è aumentato di peso» Ivania Villca Poma aveva cominciato a preoc- cuparsi per il figlio Raul fin dalla nascita. «A tre e vitamina A che le sono state consegnate mesi, il mio bebè pesava solo 3 kg», racconta alla sua prima visita presso il centro medico: la diciannovenne Ivania. Si è recata quindi in «Ci hanno salvati durante gli ultimi mesi.» un centro sanitario, dove sono stati accertati segni di malnutrizione. Ivania è stata informata Rafforzamento del sistema immunitario di quanto sia importante allattare il proprio Da allora Ivania non è quasi più uscita di casa bambino e nutrirlo in modo equilibrato. Poco e, come lei, migliaia di altre madri che avevano prima del lockdown, Raul è stato visitato di nuovo. paura di ammalarsi di COVID-19 facendo visita a Ormai mangiava anche banane schiacciate un centro sanitario. Perciò, è ancora più impor- FOTO: © UNICEF/Bolivia_Image2/2020 e papaya, a cui Ivania mescolava i cosiddetti tante che dei professionisti preparati si rechino «sprinkles», sostanze micronutrienti in granelli dai bambini. Mayra Zapata Poma fa parte di una che aveva ricevuto dall’UNICEF. «Con questa brigata della salute sostenuta dall’UNICEF e che dieta aggiuntiva, il mio bambino ha cominciato da mesi lavora in modo particolarmente intenso. a crescere ed è aumentato di peso.» Ivania La giovane dottoressa si alza alle cinque del Villca Poma è grata delle confezioni di sprinkles mattino; nelle ore successive va di porta in porta 16 — Pari opportunità di sviluppo per tutti i bambini boliviani
meno di 18 anni La Bolivia è un Paese giovane; quasi la metà dei suoi 11 milioni di abitanti ha meno di 18 anni. FOTO: © UNICEF/UNI335563/Andrade; © UNICEF/UNI7807/Pirozzi* / *Questa foto è stata scattata prima della pandemia da COVID-19. 16 per cento dei bambini al di sotto dei quattro anni presenta ritardi nello sviluppo a causa e visita i bambini particolarmente a rischio. della malnutrizione cronica – spesso «Il COVID -19 ha fatto sì che molte famiglie non con conseguenze che durano tutta la vita. ricevano più il sostegno medico necessario», dichiara la dottoressa. «Molti bambini hanno il sistema immunitario indebolito, il rischio di ammalarsi è elevato.» Negli ultimi mesi, Mayra Zapata Poma ha rifornito di sprinkles, acido Brasile folico e zinco dozzine di famiglie. Ha incoraggiato Perù le madri a tornare a recarsi nei centri sanitari, La Paz nel rispetto delle misure di igiene e sicurezza, e a far visitare regolarmente i loro bambini. Bolivia «In caso contrario, si hanno lacune vaccinali e non si riconoscono per tempo le carenze e gli errori nell’alimentazione.» Paraguay Cile UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 17
Miglioramento della qualità dell’insegnamento in Bhutan Misure di protezione dell’infanzia fondamentali per monache e monaci bambini In Bhutan, durante la crisi del COVID-19, le tradizionali scuole monastiche sono rimaste aperte. È stato possibile prose- guire il programma dell’UNICEF, incen- trato su monache e monaci bambini, in stretta collaborazione con la Commis- sione per gli Affari Monastici e il Ministero dell’istruzione nazionale. Più di 2500 monache e monaci bambini beneficiano di migliori misure di igiene, opportunità di sport e lezioni di inglese – da poco anche online. Sport per il corpo e lo spirito: da quando sono state introdotte le nuove materie, la vita quotidiana è molto cambiata per i giovani monaci e monache.
N el Bhutan, per molto tempo, l’usanza programma è migliorare l’igiene e installare tradizionale prevedeva che un bambino impianti sanitari – provvedimenti ai quali è stato per ogni famiglia venisse mandato a una dato più peso dall’inizio della crisi da COVID-19. scuola monastica. Negli ultimi anni, le cose sono 1745 monaci di 7 distretti hanno ricevuto, cambiate: oggi vivono tra le mura monastiche tra l’altro, nuovi servizi igienici, e 280 monaci soprattutto bambini di famiglie povere, orfani e 120 monache di 9 scuole monastiche hanno o bambini handicappati. Spesso si tratta di ottenuto l’accesso ad acqua potabile pulita. bambine e bambini emarginati che nelle scuole pubbliche non avrebbero molte opportunità. Più movimento aiuta i Attualmente, i programmi dell’UNICEF sono bambini monaci a concen- incentrati, tra l’altro, sulla dura vita quotidiana dei circa 9000 bambini monaci. In troppi monasteri, trarsi meglio. infatti, le condizioni igieniche insufficienti, le dure punizioni, gli inverni rigidi e il diffondersi di «Il movimento giova al corpo e allo spirito» malattie impediscono loro di crescere in salute, Di quando in quando, le vesti rosso cinabro svola- e il programma didattico è limitato a contenuti zzano al vento, uno scialle cade, una fascia religiosi un po’ dappertutto. Tuttavia, la maggior scivola di traverso. Quando i bambini della parte dei giovani monaci lascia i monasteri alla scuola monastica Dorshong Goenpa, nel tardo fine del periodo scolastico, e pertanto non ha pomeriggio, mettono da parte i libri e cominciano i requisiti per affrontare la vita secolare. a giocare a calcio, i piccoli monaci disciplinati si trasformano in vivaci ragazzini. «Amano muo- Un sostegno basato sul rispetto versi», commenta Sonam Gyaltshen, direttore Negli ultimi anni, l’UNICEF ha progressivamente esteso le sue esperienze sul modo di aiutare i monaci bambini in modo durevole e rispettoso. A questo scopo, il Fondo per l’infanzia lavora a stretto contatto con la Commissione per gli Affari Monastici e il Ministero dell’istruzione del Bhutan. Insieme, hanno stabilito provvedimenti per impedire che i diritti dell’infanzia vengano lasciati fuori dalle mura dei monasteri. Particolare attenzione è rivolta all’aumento delle materie di insegnamento. 90 insegnanti di 75 Bhutan monasteri frequentano corsi di formazione per poter, in futuro, insegnare l’inglese e la matema- tica. Così, per la prima volta nella storia del Bhutan, più di 2500 monaci e monache impa- rano queste materie tanto importanti per la vita. Inoltre, insieme alla Commissione per gli Affari Monastici, nel programma didattico sono state estese le lezioni di educazione fisica. Oltre al tradizionale ballo in maschera, allo yoga e alla meditazione, sono ora previste anche discipline FOTO: © UNICEF/Bhutan1 sportive come il calcio, la pallavolo e il badmin- ton. 50 direttori scolastici di 26 monasteri hanno ricevuto una formazione adeguata e i monasteri sono stati dotati di attrezzature. Altra priorità del Miglioramento della qualità dell’insegnamento in Bhutan — 19
Attualmente, i programmi dell’UNICEF sono incentrati, tra l’altro, sulla dura vita quotidiana dei circa 9000 bambini monaci. della scuola monastica. Considera molto impor- tante che i bambini crescano sani e ricevano lezioni anche in materie secolari come l’inglese. Due insegnanti, supportati dall’UNICEF, sono stati formati per insegnare la lingua inglese ai 33 giovani monaci. Con lo scoppio della crisi da COVID-19, inoltre, i docenti hanno comin- ciato a insegnare online. «Noi monaci non possiamo usare telefoni cellulari», spiega Sonam Gyaltshen, «ma i bambini devono conoscere queste nuove opportunità di comunicazione». Pallavolo, badminton, calcio, salto della corda Con l’introduzione delle nuove materie, la vita quotidiana dei giovani monaci e monache è molto cambiata. Prima se ne stavano seduti per ore sui freddi pavimenti di argilla, imparando a memoria le preghiere. «Abbiamo notato che i bambini, se non fanno abbastanza movimento, sono inerti», spiega Sonam Gyaltshen. Da quando sono state introdotte le nuove opportu- nità di sport, il monaco direttore ha osservato che i bambini sono diventati più tranquilli e molto più attivi durante le ore di lezione. Un’altra giornata di scuola volge al termine. Anche oggi, i bambini corrono allegri dietro alla palla e si divertono. Sonam Gyaltshen guarda lo stuolo di ragazzini dai capelli tagliati corti e le lunghe vesti rosse. Spiega quanto sia importante che i bambini mantengano la forma fisica. «Il movimento fa bene al nostro corpo e anche FOTO: © UNICEF/BhutanMonks/2; © UNICEF/Yeshey/Bhutan allo spirito, aiuta nell’apprendimento.» 20 — UNICEF Svizzera e Liechtenstein
Per un mondo senza poliomielite Un impegno intensificato per ogni bambino I provvedimenti contro la poliomielite, a cui contribuisce l’UNICEF, si dimo- strano efficaci: l’Africa è stata dichiarata libera dalla poliomielite. Dopo un’interruzione delle vaccinazioni di quattro mesi a causa del COVID-19, l’attenzione è incentrata sul Pakistan e l’Afganistan, dove la pandemia sta aggravando la situazione. Persone esperte, come Bibi Malika, vanno di nuovo di casa in casa per somministrare ai bambini le gocce salvavita: la poliomielite sarà infatti sconfitta solo quando tutti i bambini ne saranno immunizzati. R ecentemente, si è giunti a un momento storico nella lotta contro la paralisi infantile: quattro anni fa la Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa, era stato l’ultimo Stato del continente in cui era stato segnalato un caso del virus; alla fine di agosto 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’Africa libera dal ceppo selvatico della poliomielite. È stata così posta un’altra importante pietra miliare nella lotta contro la poliomielite, una malattia insidiosa che può causare paralisi irreversibile, soprattutto nei bambini piccoli. Essere riusciti, grazie all’in- stancabile impegno dell’UNICEF e dei suoi partner, a proteggere al cento per cento dalla poliomielite tutti i bambini di Paesi e regioni una volta fortemente colpiti, come l’India o l’Africa, è un traguardo incoraggiante. I virus non hanno confini Ora, nel bel mezzo dell’intensificazione della «Polio Endgame Strategy 2019–2023», l’obiettivo dichiarato dell’organizzazione mondiale è immu- L’UNICEF compie ogni sforzo necessario per nizzare proprio tutti i bambini. Infatti, è sufficiente estendere il programma di vaccinazione in modo un solo bambino non protetto perché la poliomie- efficace e portare avanti le misure senza interruzioni. lite si diffonda di nuovo. L’intervento mirato dell’UNICEF in Nigeria dimostra che le catene di trasmissione possono essere interrotte una volta FOTO: © UNICEF/UNI356259 per tutte: qui, diversi team di vaccinazione mobili hanno raggiunto i territori più isolati, in stretto coordinamento con le autorità locali. Essi hanno compiuto ogni sforzo necessario per andare di UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 21
casa in casa, informare in modo coerente sull’effi- Le donne coraggiose sono indispensabili cacia delle gocce e registrare tutti i bambini nelle campagne di vaccinazione vaccinati, rintracciando inoltre le famiglie che non Quando cammina per le strade del suo villaggio hanno fissa dimora o che sono in fuga. nell’Afganistan meridionale, Bibi Malika deve essere preparata a molto. È una regione in cui Anche in Afganistan e in Pakistan vivono i Taliban detengono il potere, la situazione migliaia di bambini difficili da raggiungere: ciò politica è tesa, le donne non possono dedicarsi preoccupa ulteriormente l’UNICEF, che si chiede ad attività fuori casa e possono lasciare le con quanta forza il virus potrebbe diffondersi pareti domestiche solo con l’autorizzazione del dopo la pausa di immunizzazione causata dal marito. «Qualche volta ho paura di non tornare COVID-19. Tra gennaio e metà settembre del a casa viva», racconta la donna di 35 anni, 2020, sono stati segnalati 116 casi contro i madre per la prima volta all’età di 16 anni. 78 casi, nello stesso lasso di tempo, del 2019. Nonostante queste difficoltà, continua instan- In entrambi i Paesi, 50 milioni di bambini sotto cabilmente la sua attività di specialista anti i cinque anni non hanno la protezione vaccinale polio, formata dall’UNICEF. necessaria. «Come si vede fin troppo bene di questi tempi, i virus non conoscono confini», 50 milioni di bambini sono in pericolo rimarca Jean Gough, Direttore regionale Donne coraggiose e competenti sono indispen- dell’UNICEF per l’Asia meridionale. «Nessun sabili in Afganistan e Pakistan, gli ultimi due bambino è al sicuro dalla poliomielite se non Paesi in cui è presente il ceppo endemico della si proteggono tutti i bambini. Ma siamo vicini poliomielite selvatica. «Se confronto i risultati nel al traguardo e non ci arrenderemo finché non mio gruppo, vedo che le donne raggiungono l’avremo raggiunto.» molto più spesso l’obiettivo.» Anche degli studi Tra gennaio e metà settembre del 2020, sono stati segnalati 116 casi contro i 78 casi, nello stesso lasso di tempo, del 2019. Afganistan Pakistan Subito dopo i quattro mesi di pausa FOTO: © UNICEF/UN0353278/Shah; © UNICEF/UN0353292/Bukhari della campagna, in Afganistan quasi 8000 specialisti hanno potuto immunizzare più di 1,1 milioni di bambini di 3 province. 22 — Per un mondo senza poliomielite
Da luglio, il team di vaccinazione dell’UNICEF è nuovamente impegnato a fare visite di casa in casa, in Afganistan e Pakistan. dimostrano che le madri si fidano di più di altre L’attenzione è incentrata sui bambini madri della regione e sono diffidenti nei confronti piccoli vulnerabili degli uomini. Negli ultimi mesi, il team di Bibi Da luglio, il team di vaccinazione dell’UNICEF Malika ha ricevuto una formazione speciale è nuovamente impegnato a fare visite di casa in su come rispettare scrupolosamente le misure casa in Afganistan e Pakistan. Particolare atten- di prevenzione anti COVID-19. Mantenendo la zione è rivolta ai bambini piccoli vulnerabili, i cui distanza necessaria, la vaccinazione per via orale genitori sono poco informati e insicuri. «È impor- può essere somministrata senza contatto. tante che ci dedichiamo con costanza soprattutto a loro», sagt Bibi Malika. Subito dopo i quattro mesi di pausa della campagna, in Afganistan Le madri si fidano quasi 8000 specialisti hanno potuto immunizzare di più di altre madri più di 1,1 milioni di bambini di 3 province; in Pakistan l’attenzione è incentrata, oltre che sulle della regione. regioni critiche conosciute, anche sui territori che prima dello scoppio della pandemia da FOTO: © UNICEF/UN0353292/Bukhari COVID-19 non avevano segnalato più casi di poliomielite. L’UNICEF compie ogni sforzo neces- sario per estendere il programma di vaccinazione in modo efficace e portare avanti le misure senza interruzioni. UNICEF Svizzera e Liechtenstein — 23
Grazie mille! Autorità, competenza I padrinati di progetto in breve Stampato su carta ecologica. / Foto di copertina: © UNICEF/UNI355816/Panjwani / FOTO: © UNICEF/BhutanMonks/2007 / Elaborazione testo e immagini: Marjeta Morinc / 100121 ed esperienza per Con un contributo mensile a partire da 30 franchi, sostenete un progetto particolare che migliora l’infanzia. durevolmente le prospettive di vita dell’infanzia senza privilegiare singoli bambini, create strutture che agevoleranno uno sviluppo sostenibile e In tutto il mondo. partecipate a un concetto che affronta i problemi nella loro complessità. L’UNICEF Svizzera e Liechtenstein finanzia progetti in diversi paesi. I problemi complessi necessitano di soluzioni su Sceglietene uno e sostenete il nostro operato a favore dell’infanzia e delle prossime generazioni. più livelli. In veste di Fondo delle Nazioni Unite per Vi informeremo regolarmente sui progressi l’infanzia, l’UNICEF gode dell’autorità per varare compiuti. con i governi provvedimenti a lungo termine a favore dell’infanzia e fare in modo che gli Stati proseguano il lavoro incominciato dai donatori. Rilevare dati non è una delle operazioni più spettacolari, eppure è fondamentale farlo. Grazie alle informazioni Potete sostenere l’UNICEF: raccolte nel corso degli anni, l’UNICEF dispone della competenza necessaria per aiutare quotidianamente i bambini in modo efficace, economico e durevole. Una competenza alla quale attingono numerosissime organizzazioni umanitarie. Fare un’offerta Diventare Diventare unica membro Global Parent Ogni donazione è preziosa perché a essa è legata la speranza in un futuro migliore. L’UNICEF ne è con- sapevole e, grazie ai suoi oltre 75’anni di esperienza, è in grado di gestire oculatamente i fondi che gli sono messi a disposizione. Con una d onazione, finanziate Assumere Lasciare Stringere una servizi affermati ed efficaci a favore dell’infanzia nel un padrinato un legato partnership bisogno. di progetto aziendale Comitato per l’UNICEF Svizzera e Liechtenstein Pfingstweidstrasse 10, 8005 Zurigo Telefono +41 (0)44 317 22 66 padrinatidiprogetto@unicef.ch, www.unicef.ch/padrinati
Puoi anche leggere