PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

Pagina creata da Letizia Tedeschi
 
CONTINUA A LEGGERE
Parlamento europeo
     2019-2024

                                        Documento di seduta

                                                                             B9-0436/2021 }
                                                                             B9-0441/2021 }
                                                                             B9-0443/2021 } RC1

     15.9.2021

                  PROPOSTA DI RISOLUZIONE
                  COMUNE
                  presentata a norma dell'articolo 144, paragrafo 5, e dell'articolo 132, paragrafo
                  4, del regolamento

                  in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
                  B9-0436/2021 (PPE)
                  B9-0441/2021 (Renew)
                  B9-0443/2021 (ECR)

                  sulla repressione del governo nei confronti delle proteste e dei cittadini a Cuba
                  (2021/2872(RSP))

                  Željana Zovko, Leopoldo López Gil, Isabel Wiseler-Lima, Michael Gahler,
                  David McAllister, José Manuel Fernandes, Sara Skyttedal, Adam Jarubas,
                  Loránt Vincze, Tomáš Zdechovský, Janina Ochojska, Miriam Lexmann,
                  Deirdre Clune, Inese Vaidere, Andrey Kovatchev, Vladimír Bilčík,
                  Gabriel Mato, Francisco José Millán Mon, Krzysztof Hetman, David
                  Lega, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Eva Maydell, Peter Pollák, Paulo
                  Rangel, Christian Sagartz, Radosław Sikorski, Antonio López-Istúriz
                  White, Magdalena Adamowicz, Stanislav Polčák, Romana Tomc, Stelios
                  Kympouropoulos, Lefteris Christoforou, Ivan Štefanec, Luděk
                  Niedermayer, Helmut Geuking, Michaela Šojdrová, Jiří Pospíšil, Tom
                  Vandenkendelaere, Seán Kelly
                  a nome del gruppo PPE
                  Dita Charanzová, Petras Auštrevičius, Malik Azmani, José Ramón Bauzá
     RC\1239196IT.docx                                                      PE696.030v01-00 }
                                                                            PE696.035v01-00 }
                                                                            PE696.037v01-00 } RC1

IT                                       Unita nella diversità                                        IT
Díaz, Olivier Chastel, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Svenja Hahn,
                  Irena Joveva, Karin Karlsbro, Javier Nart, Samira Rafaela, Frédérique
                  Ries, María Soraya Rodríguez Ramos, Nicolae Ştefănuță, Ramona
                  Strugariu
                  a nome del gruppo Renew
                  Anna Fotyga, Karol Karski, Raffaele Fitto, Elżbieta Rafalska, Jadwiga
                  Wiśniewska, Ryszard Antoni Legutko, Veronika Vrecionová, Ryszard
                  Czarnecki, Bogdan Rzońca, Assita Kanko, Emmanouil Fragkos, Valdemar
                  Tomaševski, Ladislav Ilčić, Witold Jan Waszczykowski, Hermann
                  Tertsch, Eugen Jurzyca, Adam Bielan, Carlo Fidanza
                  a nome del gruppo ECR

     RC\1239196IT.docx                      2/9                  PE696.030v01-00 }
                                                                 PE696.035v01-00 }
                                                                 PE696.037v01-00 } RC1

IT
Risoluzione del Parlamento europeo sulla repressione del governo nei confronti delle
proteste e dei cittadini a Cuba
(2021/2872(RSP))

Il Parlamento europeo,

–     viste le sue precedenti risoluzioni su Cuba, in particolare quelle del 10 giugno 2021 sui
      diritti umani e la situazione politica a Cuba1, del 28 novembre 2019 su Cuba, il caso di
      José Daniel Ferrer2 e del 5 luglio 2017 sul progetto di decisione del Consiglio relativa
      alla conclusione, a nome dell'Unione, dell'accordo di dialogo politico e di cooperazione
      tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba,
      dall'altra3,

–     visto l'accordo di dialogo politico e di cooperazione (PDCA) tra l'Unione europea e
      Cuba, firmato il 12 dicembre 2016 e applicato in via provvisoria dal 1º novembre 20174,

–     visto il dialogo formale sui diritti umani UE-Cuba, tenutosi nel quadro del PDCA UE-
      Cuba, e in particolare il terzo dialogo del 26 febbraio 2021,

–     vista la dichiarazione rilasciata dal vicepresidente della Commissione/alto
      rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a nome
      dell'Unione europea, in data 29 luglio 2021, sui recenti eventi a Cuba,

–     visti il patto internazionale sui diritti civili e politici e gli altri trattati e strumenti
      internazionali in materia di diritti umani,

–     vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, di cui Cuba è firmataria,

–     vista la lettera del Comitato delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate, in cui si chiede
      un'azione urgente e si esortano le autorità cubane a rispondere delle 187 persone
      scomparse,

–     vista la dichiarazione rilasciata il 16 luglio 2021 dall'Alta Commissaria delle Nazioni
      Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, che invita Cuba a liberare i manifestanti
      detenuti,

–     vista la dichiarazione della Commissione interamericana per i diritti dell'uomo (IACHR)
      e dei suoi relatori speciali, in data 15 luglio 2021,

–     visti gli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani e quelli sulla libertà di
      espressione online e offline,

–     vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea5, e in particolare l'articolo 12
      relativo alla libertà di riunione e di associazione,

1 Testi approvati, P9_TA(2021)0292.
2 GU C 232 del 16.6.2021, pag. 17.
3 GU C 334 del 19.9.2018, pag. 235.
4 GU L 337I del 13.12.2016, pag. 3.
5 GU C 326 del 26.10.2012, pag. 391.

RC\1239196IT.docx                                  3/9                        PE696.030v01-00 }
                                                                              PE696.035v01-00 }
                                                                              PE696.037v01-00 } RC1

                                                                                                      IT
–    vista la denuncia presentata l'8 settembre 2021 dall'Osservatorio cubano per i diritti
          umani (OCDH) al rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani, Eamon Gilmore,
          sulla repressione nei confronti dei manifestanti,

     –    visti la Costituzione cubana e il relativo Codice penale,

     –    visti il decreto legge 35 sulle telecomunicazioni, le tecnologie dell'informazione e della
          comunicazione e l'uso dello spettro radioelettrico, e la risoluzione 105 del 2021 sul
          regolamento relativo al modello di intervento nazionale in risposta agli incidenti di
          cibersicurezza della Repubblica di Cuba,

     –    visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

     A.   considerando che l'11 luglio 2021 migliaia di cubani sono scesi in piazza in oltre 40
          città per protestare pacificamente contro la carenza cronica di medicinali e altri beni
          essenziali, nonché contro la cattiva gestione generale della pandemia di COVID-19 e le
          restrizioni sistematiche dei diritti umani, in particolare della libertà di espressione e di
          riunione, da parte delle autorità cubane; che queste sono le più grandi proteste che
          hanno avuto luogo a Cuba dalla protesta del "Maleconazo" del 1994;

     B.   considerando che le autorità cubane hanno reagito con estrema violenza reprimendo i
          manifestanti e i difensori dei diritti umani; che il Presidente Diaz-Canel ha
          esplicitamente chiamato tutti i sostenitori del governo, comprese unità delle forze
          speciali quali i "Berretti neri" – un'unità di élite delle forze armate rivoluzionarie – a
          combattere i manifestanti pacifici, esacerbando la violenza e lasciando centinaia di civili
          feriti, con perquisizioni, arresti presso le abitazioni dei manifestanti e violenze da parte
          della polizia;

     C.   considerando che le autorità cubane hanno adottato nuovi metodi di repressione quali la
          sospensione, la sorveglianza, la censura e il controllo dei servizi di telecomunicazione,
          in violazione del diritto internazionale in materia di diritti umani, per controllare e
          coprire le gravi violazioni dei diritti umani che stavano commettendo; che le autorità
          cubane devono tutelare e garantire i diritti umani, ad esempio la libertà di riunione
          pacifica e la libertà di espressione, senza discriminazioni fondate sulle opinioni
          politiche, nonché osservare le norme internazionali in materia di diritti umani nel
          rispetto dei principi di legalità, eccezionalità, responsabilità e necessità;

     D.   considerando che il decreto legge 35 aggiorna il quadro giuridico cubano sulle
          procedure e le condizioni per l'ottenimento delle autorizzazioni necessarie per l'uso
          dello spettro radioelettrico nazionale e impone agli operatori delle telecomunicazioni
          l'obbligo di sospendere, monitorare, intercettare e controllare gli utenti, e di trasmettere
          le loro informazioni alle autorità cubane; che il decreto è internazionalmente
          riconosciuto come illegale; che la risoluzione 105 stabilisce il regolamento sugli
          incidenti di cibersicurezza in modo ampio, fornendo un quadro giuridico per l'azione
          penale nei confronti delle persone per un'ampia gamma di accuse e consentendo
          l'imposizione di sanzioni, il sequestro di telefoni cellulari e computer, e lo svolgimento
          di perquisizioni domiciliari, e persino consentendo al governo di fungere da facilitatore
          per l'avvio di procedimenti penali per reati attualmente menzionati nel Codice penale le
          cui definizioni sono internazionalmente riconosciute come illegali; che il decreto legge
          370, anch'esso emanato dopo l'approvazione della nuova Costituzione del 2019, limita
     RC\1239196IT.docx                             4/9                      PE696.030v01-00 }
                                                                            PE696.035v01-00 }
                                                                            PE696.037v01-00 } RC1

IT
la libertà di espressione sulle reti sociali;

E.   considerando che il regime ha interrotto Internet per diversi giorni, di modo che i
     cittadini non potessero denunciare pubblicamente gli atti di repressione e le violazioni
     dei diritti umani che stavano subendo; che il ministro degli Affari esteri cubano, Bruno
     Rodríguez, ha descritto il tentativo degli Stati Uniti di ripristinare il segnale Internet
     sull'isola come un'"aggressione";

F.   considerando che l'IACHR e l'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani
     hanno condannato la repressione e l'uso della forza da parte dello Stato cubano in
     risposta a proteste pacifiche, hanno chiesto il rapido rilascio di tutte le persone che sono
     state detenute e hanno esortato il governo cubano ad affrontare le questioni sociali di
     fondo mediante il dialogo;

G.   considerando che l'OCDH ha riferito che al 5 settembre 2021 si registravano, dalle
     proteste dell'11 luglio 2021, 1 306 persone scomparse o detenute, tra cui 27 minori; che,
     secondo altri rapporti di organizzazioni non governative come Prisoners Defenders, più
     di 5 000 persone sono state detenute durante quel periodo, con presunte detenzioni
     arbitrarie, detenzioni in incommunicado, sparizioni forzate, uso di figure criminali come
     modo per criminalizzare la partecipazione alle proteste, torture e maltrattamenti,
     sorveglianza e arresti domiciliari, nonché violenze contro i manifestanti; che il 15 luglio
     2021 il Comitato delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate ha avviato un'azione
     urgente a Cuba per 187 casi a norma dell'articolo 30 della Convenzione sulle sparizioni
     forzate (azioni urgenti ufficiali AU Nn. da 1200 a 1386/2021); che Cuba occupa la sesta
     posizione a livello mondiale in termini di azioni urgenti in materia di sparizioni forzate
     che è stato necessario intraprendere dal 2017, nonostante che il PDCA sia ora
     pienamente in vigore;

H.   considerando che tra i detenuti figura un numero significativo di attivisti, giornalisti e
     leader di movimenti politici dell'opposizione, come José Daniel Ferrer, leader
     dell'Unión Patriótica de Cuba (Unione patriottica cubana), a tutt'oggi scomparso dal suo
     domicilio, nonché insegnanti, studenti e artisti, come Luis Manuel Otero Alcántara del
     Movimento San Isidro; che si è avuta conferma dalla polizia della morte di Diubis
     Laurencio Tejeda, colpito alle spalle a L'Avana mentre protestava;

I.   considerando che i vincitori del Premio Sacharov continuano a subire azioni repressive
     sistematiche, tra cui detenzioni arbitrarie, incursioni e assedi delle loro case, aggressioni
     e ammende arbitrarie, che sono state documentate sia dall'Observatorio Cubano de
     Derechos Humanos che dal Centro Cubano de Derechos Humanos; che le Donne in
     bianco hanno subito almeno 318 azioni repressive di questo tipo negli ultimi tre mesi,
     60 in giugno, 142 in luglio e 116 in agosto; che il vincitore del Premio Sacharov
     Guillermo Fariñas Hernández ha dichiarato, in linea con le informazioni di cui sopra
     fornite da organizzazioni per i diritti umani, che anche lui ha subito ogni mese, per anni,
     una repressione sistematica, che le sue telefonate sono monitorate e che quando esce di
     casa è sistematicamente fermato a poche centinaia di metri di distanza, e che nel solo
     mese di settembre è stato arbitrariamente trattenuto in tre occasioni, l'ultima volta l'8
     settembre 2021;

J.   considerando che molti sono stati sottoposti a processi sommari e a condanne per

RC\1239196IT.docx                                5/9                   PE696.030v01-00 }
                                                                       PE696.035v01-00 }
                                                                       PE696.037v01-00 } RC1

                                                                                                     IT
diversi tipi di reato, tra cui terrorismo, disordini pubblici, oltraggio, incitamento a
          commettere reati e diffusione di un'epidemia, senza garanzie minime di un giusto
          processo; che molti degli arrestati sono considerati prigionieri di coscienza;

     K.   considerando che oltre 8 000 persone sono anche in carcere per nessun reato imputabile
          e che altre 2 500 sono state condannate ai lavori forzati per la stessa causa, tutte con
          l'accusa di "pericolosità sociale pre-criminale" interamente sostenuta dal loro
          "comportamento osservato in contrasto con le norme della morale socialista" (articoli da
          72 a 84 del Codice penale cubano);

     L.   considerando che il 5 luglio 2017 il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione al
          PDCA a condizione che vi fossero palesi miglioramenti a Cuba in materia di diritti
          umani e democrazia; che il Parlamento ha condannato a più riprese le violazioni dei
          diritti umani a Cuba, ponendo in rilievo la violazione dell'articolo 1, paragrafo 5,
          dell'articolo 2, lettera c), nonché degli articoli 5, 22 e 43 del PDCA; che a Cuba non si
          sono registrati progressi concreti rispetto ai principi generali e agli obiettivi perseguiti
          dall'accordo verso il miglioramento della situazione dei diritti umani e che, al contrario,
          il regime cubano ha intensificato la repressione e le violazioni dei diritti umani e del
          diritto del lavoro, tra l'altro aumentando il numero di prigionieri politici; che il PDCA
          non ha raggiunto il suo obiettivo primario di migliorare le libertà fondamentali a Cuba;

     M.   considerando che lo Stato cubano continua a violare sistematicamente i diritti umani e il
          diritto del lavoro del suo personale sanitario in servizio all'estero nell'ambito di missioni
          mediche, il che porta le Nazioni Unite a equiparare tali missioni a una forma di
          schiavitù moderna;

     N.   considerando che, nella sua risoluzione del 10 giugno 2021, il Parlamento ricorda al
          Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) che la partecipazione della società civile
          ai dialoghi politici e ai progetti di cooperazione ai sensi dell'accordo di dialogo politico
          e di cooperazione è una parte essenziale dell'accordo stesso, e che è opportuno ovviare
          immediatamente all'esclusione della società civile dai fondi per la cooperazione e/o
          dalla partecipazione all'accordo, laddove si consente al contrario la partecipazione e
          l'accesso ai fondi di cooperazione esclusivamente alle imprese partecipate o controllate
          dallo Stato, com'è avvenuto sin dalla firma dell'accordo;

     O.   considerando che il PDCA comprendeva una cosiddetta "clausola relativa ai diritti
          umani", un elemento standard essenziale degli accordi internazionali dell'UE che
          consente di sospendere l'accordo in caso di violazioni delle disposizioni in materia di
          diritti umani;

     P.   considerando che l'OCDH ha chiesto formalmente "l'applicazione del nuovo regime di
          sanzioni dell'UE nei confronti delle persone fisiche o istituzioni statali coinvolte" nelle
          gravi violazioni dei diritti umani a Cuba;

     1.   condanna con la massima fermezza l'estrema violenza e la repressione esercitata dal
          governo cubano ai danni di manifestanti, difensori dei diritti umani, giornalisti
          indipendenti, artisti, dissidenti e leader politici dell'opposizione all'indomani delle
          proteste dell'11 luglio 2021; deplora la perdita di vite umane e porge le sue
          condoglianze ai parenti;

     RC\1239196IT.docx                              6/9                      PE696.030v01-00 }
                                                                             PE696.035v01-00 }
                                                                             PE696.037v01-00 } RC1

IT
2.   invita le autorità cubane a porre fine alla repressione, rilasciare tutti i prigionieri politici,
     i prigionieri di coscienza e quanti sono arbitrariamente detenuti solo per aver esercitato
     la loro liberà di espressione e di riunione e a garantire un giusto processo; condanna lo
     spiegamento dell'unità speciale di polizia boinas negras e delle truppe civili in risposta a
     tali proteste, a seguito dell'appello del presidente Miguel Díaz-Canel a "difendere la
     rivoluzione";

3.   deplora che le autorità cubane abbiano sfruttato l'ondata di arresti seguita alle proteste
     dell'11 luglio 2021 per criminalizzare le richieste democratiche legittime e pacifiche del
     popolo cubano, per riprendere il controllo, ripristinare una cultura della paura tra la
     popolazione e per ridurre al silenzio alcuni degli oppositori più carismatici del paese;

4.   chiede il rispetto dei diritti umani dei vincitori del Premio Sacharov, vittime di continui
     atti di repressione, e condanna l'arresto arbitrario di José Daniel Ferrer, che è isolato
     dalla sua famiglia da oltre due mesi e la cui ubicazione è ignota;

5.   sottolinea l'assoluta necessità che le autorità cubane ascoltino e diano seguito alle
     richieste di diritti civili e politici, libertà e democrazia e si impegnino in un dialogo
     nazionale inclusivo su un processo di modernizzazione e democratizzazione del paese,
     al fine di adottare tutte le misure necessarie per intraprendere le tanto necessarie riforme
     economiche interne, garantendo al contempo il rispetto dei diritti politici, civili,
     economici, sociali e culturali della popolazione e fornendo una risposta efficace alla
     pandemia di COVID-19;

6.   esprime profonda preoccupazione per le conclusioni tratte dal gruppo di lavoro delle
     Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, che evidenziano un problema sistematico di
     detenzioni arbitrarie, come confermato nelle relazioni nn. 12/2017, 55/2017, 64/2017,
     59/2018, 66/2018, 63/2019 e 4/2020 da esso redatte;

7.   denuncia il mancato rispetto da parte delle autorità cubane dei diritti umani e delle
     libertà sancite dalle convenzioni universali sui diritti umani, comprese le libertà di
     riunione, di stampa e di espressione, sia online che offline, così come la repressione di
     tutte le forme di espressione democratica e l'assenza di spazi per una partecipazione
     politica pluralistica; esorta l'UE a condannarle pubblicamente; deplora la recente
     adozione del decreto legge n. 35 e della risoluzione n. 105, che offrono ampie vie legali
     per criminalizzare i partecipanti alle manifestazioni pacifiche legittime esercitando il
     controllo sui mezzi di telecomunicazione, aprendo così la strada a nuovi metodi di
     repressione; invita le autorità cubane ad aggiornare il quadro giuridico in conformità
     con il diritto internazionale e ad abrogare il decreto legge n. 35 e qualsiasi altro atto
     legislativo che limiti le libertà fondamentali dei cittadini;

8.   esprime preoccupazione per la deplorevole situazione delle detenzioni e la continua
     assenza di condizioni a garanzia dell'indipendenza della magistratura; esige che i
     detenuti abbiano accesso a processi equi, possano sottoporsi a una valutazione medica
     indipendente, ricevano cibo e acqua a sufficienza, abbiano accesso alle comunicazioni
     telefoniche e possano beneficiare di visite regolari di familiari, amici, giornalisti e
     diplomatici; chiede indagini penali e amministrative efficaci per individuare, perseguire
     e punire i responsabili di torture e maltrattamenti;

9.   invita le autorità cubane a seguire le raccomandazioni della IACHR e dell'Alto
RC\1239196IT.docx                               7/9                       PE696.030v01-00 }
                                                                          PE696.035v01-00 }
                                                                          PE696.037v01-00 } RC1

                                                                                                         IT
Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e avviare un dialogo costruttivo con
           l'autentica società civile; chiede a Cuba di accordare immediatamente al relatore
           speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di espressione, al relatore speciale sulla
           situazione dei difensori dei diritti umani e agli osservatori indipendenti per i diritti
           umani pieno accesso al paese per documentare la situazione dei diritti umani, nonché
           monitorare e osservare i prossimi processi delle centinaia di attivisti e cittadini cubani
           che sono ancora detenuti; invita l'UE a osservare i processi e a rendere visita ai
           prigionieri politici in carcere;

     10.   deplora che, nonostante l'adozione del PDCA, la situazione della democrazia non sia
           migliorata e che il deterioramento della situazione dei diritti umani a Cuba si sia solo
           accentuato; sottolinea che Cuba ha sistematicamente violato le disposizioni
           fondamentali di tale accordo dalla sua entrata in vigore; si rammarica profondamente
           per la mancanza di impegno e volontà da parte del regime cubano di adoperarsi per
           compiere progressi, anche minimi, verso il cambiamento o di aprire canali che
           potrebbero consentire di riformare il regime;

     11.   evidenzia che, contrariamente al PDCA, le organizzazioni della società civile cubane ed
           europee indipendenti sono state sistematicamente impossibilitate a partecipare ai
           dialoghi sui diritti umani tra Cuba e l'Unione europea, nel quadro più ampio del dialogo
           sui diritti umani del PDCA come quello svoltosi il 26 febbraio 2021; ricorda, a tale
           proposito, che qualsiasi dialogo tra l'Unione europea e la società civile cubana e
           qualsiasi opportunità di finanziamento deve includere, senza limitazioni, tutte le
           organizzazioni della società civile;

     12.   ribadisce il suo forte sostegno nei confronti di tutti i difensori dei diritti umani a Cuba e
           del loro operato; invita la delegazione dell'UE e le rappresentanze degli Stati membri
           nel paese a rafforzare il loro sostegno a una società civile autentica e indipendente nel
           loro dialogo con le autorità cubane, e ad avvalersi di tutti gli strumenti disponibili per
           ottimizzare il lavoro dei difensori dei diritti umani;

     13.   ritiene che le ultime azioni repressive perpetrate dal governo cubano si vadano a
           sommare alle azioni persistenti e sistematiche a danno di prigionieri di coscienza,
           difensori dei diritti umani, dissidenti, attivisti dell'opposizione e della società civile,
           artisti e giornalisti, che sono tutte ulteriori violazioni del PDCA;

     14.   ricorda che il PDCA contiene una cosiddetta "clausola relativa ai diritti umani", un
           elemento standard essenziale degli accordi internazionali dell'UE che consente di
           sospendere l'accordo in caso di violazioni delle disposizioni in materia di diritti umani;
           invita l'Unione europea ad attivare l'articolo 85, paragrafo 3, per richiedere una riunione
           immediata della commissione mista alla luce delle violazioni dell'accordo da parte del
           governo cubano, che costituisce un "caso di particolare urgenza";

     15.   invita il Consiglio ad avvalersi delle disposizioni contenute nella legge Magnitsky
           dell'UE6 e ad adottare quanto prima sanzioni nei confronti dei responsabili di violazioni
           dei diritti umani a Cuba;

     6Regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativo a misure restrittive contro gravi
     violazioni e abusi dei diritti umani, GU L 401I del 7.12.2020, pag. 1.
     RC\1239196IT.docx                                    8/9                         PE696.030v01-00 }
                                                                                      PE696.035v01-00 }
                                                                                      PE696.037v01-00 } RC1

IT
16.   deplora profondamente il rifiuto delle autorità cubane di permettere alle delegazioni del
      Parlamento di recarsi in visita a Cuba, sebbene il Parlamento abbia approvato il PDCA;
      invita le autorità a garantire immediatamente l'accesso delle delegazioni al paese;

17.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al governo e
      all'Assemblea nazionale del potere popolare di Cuba, al vicepresidente della
      Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di
      sicurezza, alla Commissione, al rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani, ai
      governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Alto Commissario delle Nazioni Unite
      per i diritti umani e ai governi degli Stati membri della Comunità degli Stati
      latinoamericani e caraibici.

RC\1239196IT.docx                             9/9                     PE696.030v01-00 }
                                                                      PE696.035v01-00 }
                                                                      PE696.037v01-00 } RC1

                                                                                                  IT
Puoi anche leggere