Attività fisica nei residenti della ASL Roma 1 - EpiCentro
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Dipartimento di Prevenzione UOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica Attività fisica nei residenti della ASL Roma 1 I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI 2013-2016 R. Boggi, A. Pendenza, A. Bisti, M.A. Brandimarte, M. Napoli, A. Landi, M. Nappi, A. De Marchis, L’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Uno stile di vita sedentario contribuisce invece allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle cardiovascolari: per le cardiopatie ischemiche, ad esempio, si stima che l’eccesso di rischio attribuibile alla sedentarietà e i conseguenti costi sociali siano maggiori di quelli singolarmente attribuibili a fumo, ipertensione e obesità. Esiste ormai un ampio consenso circa il livello dell’attività fisica da raccomandare nella popolazione adulta: 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni. Promuovere l’attività fisica rappresenta pertanto un’azione di sanità pubblica prioritaria, ormai inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo. Negli Stati Uniti il programma Healthy People 2020 inserisce l’attività fisica tra i principali obiettivi di salute per il Paese. L’Unione europea nel Public Health Programme (2014-2020) propone progetti per promuovere l’attività fisica. In Italia, sia nel Piano Sanitario Nazionale sia nel Piano della Prevenzione, si sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute; il programma Guadagnare Salute si propone di favorire uno stile di vita attivo, col coinvolgimento di diversi settori della società allo scopo di “rendere facile” al cittadino la scelta del movimento. Quante persone attive fisicamente e quanti sedentari? Attività fisica residenti ASL Roma 1 - PASSI 2013-2016 (n=2.152) % (IC95%) Livello di attività fisica: attivo 1 26,7% (24,9%-28,6%) parzialmente attivo 2 40,4% (38.3%-42,5%) sedentario 3 32,8% (30,9%-34,8%) 1 lavoro pesante oppure adesione alle linee guida (30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana, oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni) 2 non fa lavoro pesante, ma fa qualche attività fisica nel tempo libero, senza però raggiungere i livelli raccomandati 3 non fa un lavoro pesante e non fa nessuna attività fisica nel tempo libero.
Nel periodo 2013-2016, nella ASL Roma 1 il 27% delle persone intervistate ha uno stile di vita attivo: conduce infatti un’attività lavorativa pesante o pratica l’attività fisica moderata o intensa raccomandata; il 40% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (parzialmente attivo) ed il 33% è completamente sedentario. Sedentari Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL Roma 1 2013-2016 La sedentarietà cresce con l’età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione e con maggiori difficoltà economiche; inoltre è più diffusa nella popolazione di sesso femminile. Sedentari Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL 2013-2016 Totale: 32,5% (IC95%: 32,1%-32,8%) Nel Pool di ASL PASSI 2013-2016, la percentuale di sedentari è risultata del 32%. Nel periodo 2013-2016 si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni, con un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. La P.A. di Bolzano presenta la percentuale significativamente più bassa di sedentari (9,8%), mentre in Basilicata si registra quella significativamente più alta (71%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione
Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno per mese, nel periodo 2008-2016 a livello di pool di Asl omogeneo, non si registra una variazione significativa della prevalenza della sedentarietà, in nessuna delle tre ripartizioni geografiche. Gli operatori sanitari promuovono l’attività fisica dei loro assistiti? Attenzione degli operatori sanitari Nella ASL Roma 1 solo il 37% degli % di intervistati a cui è stata posta la domanda sull’attività fisica % intervistati che hanno ricevuto il consiglio intervistati ha riferito che un medico o un di fare più attività fisica altro operatore sanitario ha chiesto loro se ASL Roma 1 PASSI 2013-2016 svolgono attività fisica; il 33% ha riferito di aver ricevuto il consiglio di farla regolarmente. Persone a cui un operatore sanitario ha consigliata un’adeguata attività fisica Prevalenze per Regione di residenza – Passi 2013-2016 Pool di Asl: 29,8% (IC95%: 29,5%-30,2%) Nel pool di ASL PASSI 2013-2016, la percentuale di intervistati a cui è stata consigliato di fare attività fisica è del 30%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni, con una minore attenzione del medico o dell’operatore sanitario in alcune regioni meridionali. La prevalenza significativamente più bassa si osserva in Basilicata (23%), mentre quella significativamente più alta nelle Asl della Sardegna (39%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione La percezione che la persona ha del proprio Autopercezione del livello di attività fisica praticata livello di attività fisica praticata è importante in Distribuzione della percezione per categoria di attività fisica quanto condiziona eventuali cambiamenti ASL Roma 1 PASSI 2013-2016 verso uno stile di vita più attivo. Tra le persone attive, il 28% ha giudicato la propria attività fisica non sufficiente. Il 62% delle persone parzialmente attive ed il 4% dei sedentari ha percepito invece il proprio livello di attività fisica come sufficiente. I dati aziendali differiscono da quelli rilevati a livello delle ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale (70% degli attivi, il 49% dei parzialmente attivi e il 20% dei sedentari).
Stile di vita sedentario e presenza di altre condizioni di rischio Sedentari e altri fattori di rischio Lo stile di vita sedentario si associa spesso Prevalenza di sedentari nelle categorie a rischio ad altre condizioni di rischio; in particolare è ASL Roma 1 PASSI 2013-2016 (n=2.152) risultato essere sedentario: • il 45% delle persone depresse • il 41% degli ipertesi • il 43% delle persone in eccesso ponderale. • Il 37% dei fumatori Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL Roma 1 si stima che poco più di una persona adulta su quattro (27%) pratichi l’attività fisica raccomandata, mentre il 33% può essere considerato completamente sedentario. È presente una percezione distorta dell’attività fisica praticata: il 4% dei sedentari ritiene di praticare sufficiente movimento. La percentuale di sedentari è più alta in sottogruppi di popolazione che potrebbero beneficiarne di più (in particolare persone con sintomi di depressione, ipertesi, obesi o in sovrappeso). In ambito sanitario gli operatori non promuovono ancora sufficientemente uno stile di vita attivo tra i loro assistiti. Gli effetti positivi di una diffusa attività fisica nella popolazione sono evidenti sia a livello sociale, sia economico. Lo sviluppo di strategie per accrescere la diffusione dell’attività fisica (attraverso l’attivazione di interventi di dimostrata efficacia) è un importante obiettivo che può essere raggiunto solo con l’applicazione di strategie intersettoriali, intervenendo sugli aspetti ambientali, sociali ed economici che influenzano l’adozione di uno stile di vita attivo (ad es. politica di trasporti, ambiente favorente il movimento, ecc.). A cura del gruppo aziendale PASSI: (ottobre 2017) Dr. Roberto Boggi Dr. Alessio Pendenza Dr.ssa Anna Bisti Dr.ssa M. Alessandra Brandimarte Dr. Massimo Napoli Dr.ssa Adelaide Landi Dr.ssa Marisa Nappi Dr.ssa Antonella De Marchis Sig.ra Debora Ciraolo Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI? PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta. L’obiettivo è stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome hanno aderito al progetto. Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato. I dati vengono poi trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. Nel periodo 2013- 2016, sono state caricate complessivamente circa 146 mila interviste. Per maggiori informazioni, visita il sito www.epicentro.iss.it/passi.
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