Aprile 2021 - Comune di Castelleone

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Aprile 2021
Recensioni di alcuni libri acquistati dalla Biblioteca di Castelleone

Per un dottorino neolaureato, con le tasche vuote, dedicarsi a un corteggiamento serrato
può risultare oneroso e parecchio frustrante. Soprattutto se la donna dei propri sogni si ri-
vela un tipo complesso, una «bisbetica indomabile» refrattaria alla poesia, benestante ma
poco incline a spendere e che regge l'alcol come un carrettiere. Ad aggiungere imbarazzi
e malintesi, il nome della giovane non è ben chiaro: Viviana, no Vivína, anzi Vívina… Vívi-
da! Meglio evitare di pronunciarlo. Tra incontri carichi di aspettative, costose peregrinazio-
ni fra malinconici paesi lacustri, goffaggini e incomprensioni, per i due, tanto diversi, ci
sarà un lieto fine? Tratto da: www.ibs.it

«Posso evocare i volti dei bambini del quartiere della Ribera con cui a volte giocavo o fa -
cevo a botte per strada, ma non ce n'è nessuno che desideri riscattare dal paese dell'in-
differenza. Nessuno tranne quello di Blanca» Si apre così la raccolta di racconti che lo
scrittore dell'indimenticabile saga del Cimitero dei libri dimenticati ha voluto lasciare ai
suoi lettori. Un ragazzino decide di diventare scrittore quando scopre che i suoi racconti
richiamano l'attenzione della ricca bambina che gli ha rubato il cuore. Un architetto fugge
da Costantinopoli con gli schizzi di un progetto per una biblioteca inespugnabile. Un uomo
misterioso vuole convincere Cervantes a scrivere il libro che non è mai esistito. La città di
vapore è una vera e propria estensione dell'universo narrativo della saga di Zafón amata
in tutto il mondo. Scrittori maledetti, architetti visionari, edifici fantasmagorici e una Barcel-
lona avvolta nel mistero popolano queste pagine con una plasticità descrittiva irresistibile
e la consueta maestria nei dialoghi. I racconti della Città di vapore ci conducono in un luo -
go in cui, come per magia, riascoltiamo per l'ultima volta la voce inconfondibile dello scrit-
tore che ci ha fatto sognare come nessun altro. Tratto da: www.ibs.it
Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l'ennesima notte sprecata. Va via
silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell'autunno milanese. Faceva il pubblico
ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera.
Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l'omicidio della moglie. Il
procedimento si è concluso con l'archiviazione, ma non ha cancellato i terribili sospetti da
cui era sorto. L'uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l'onore perduto, per
sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della
madre. Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall'insistenza di un suo
vecchio amico, cronista di nera. Comincia così un'appassionante investigazione che si
snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna. Con questo
romanzo Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima
e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità. Un personaggio che rimane a lungo nel
cuore, ben oltre l'ultima pagina del sorprendente finale. Tratto da: www.ibs.it

In una calda giornata estiva Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, si trova
sul treno che da Londra la conduce al commissariato di Scarborough nello Yorkshire, il
suo nuovo posto di lavoro, ma anche un luogo legato alla sua infanzia e agli ultimi casi su
cui ha investigato. Improvvisamente una donna le chiede aiuto: è inseguita da un aggres -
sore armato, che tenta di ucciderla sparando un colpo di pistola prima di dileguarsi. Con-
temporaneamente la cittadina costiera è sconvolta da quanto è successo a un'insegnante
di liceo, che rischia la paralisi in seguito a una caduta in bici dovuta a un cavo teso sulla
strada da uno sconosciuto, che prima di fuggire le ha sparato. Due donne che non si co -
noscono eppure la pistola che ha sparato è la stessa. Ma se l'arma è il collegamento,
quali altre relazioni ci sono? Kate, prima ancora di prendere posto nella nuova sede, si
trova per le mani un'indagine complessa e ulteriormente complicata dal fatto che il suo di-
retto superiore e amico, Caleb Hale, è stato momentaneamente sospeso dal servizio.
Troppe persone poi, dietro un muro insormontabile di silenzio, menzogne e paura, custo -
discono gelosamente i loro segreti. Tratto da: www.ibs.it
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Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per que -
sto fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professio -
ni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana,
dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere piena-
mente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschili-
smo esiste, un impianto verbale lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano
di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche far-
macisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma.
Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo de -
terminativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamen-
te, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini
con le vostre opinioni e, soprattutto, di star zitta. Tratto da: www.ibs.it

Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce a Casole, nella Sila calabrese,
da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, a
volte oscura, a volte generosa come una madre. Quelle strade, le imbocca ragazzina
quando la sorella maggiore Teresa, tornata a vivere in famiglia, le toglie il letto. Quei sen -
tieri, Maria le prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando pre-
sto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell'esercito regio. Se da
una parte Teresa trama contro di lei una incomprensibile tela di odio, dall'altra Pietro la
guida dentro l'amore senza risparmiarle nulla. Ciccilla passa la giovinezza nei boschi, ap-
prende la grammatica della libertà, legge la natura, impara a conoscere la montagna, a
distinguere il giusto dall'ingiusto e non teme di battersi, sia quando sono in gioco i senti -
menti, sia quando è in gioco l'orizzonte ben più ampio di una nuova umanità. Tutto le in-
segna che si può ricominciare ogni volta daccapo, per conquistarsi un futuro come donna,
come rivoluzionaria, come italiana di una nazione che ancora non esiste ma che forse sta
nascendo con lei. Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Ciccilla mescolando do-
cumenti e leggenda, disegnando un dramma famigliare e storico ed evocando l'epica
grandezza di una guerra quasi ignorata. Tratto da: www.ibs.it
Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidan-
zato fedele, un bel terrazzino e genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si
sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per
l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House,
un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per in-
dagare su una vecchia storia di famiglia e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la
vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta,
non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio preparar -
mi per fare da guida ai turisti. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so
bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non
so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le
uniche due rette parallele che possono incontrarsi. Tratto da: www.ibs.it

«Un romanzo che racconta senza essere brutale il nostro essere brutali. Ma che non è
solo denuncia dell'uomo e del suo modo assurdo di stare al mondo, del perdurare dei
suoi sbagli, dei soprusi che commette sulle altre specie, dell'errata credenza che lo
muove di essere al vertice di una piramide che non esiste. È anche e soprattutto omaggio
alla parte nobile che ci abita e ci pone in armonia con il tutto, e ci spinge a rispettare le
forze della natura, ci dona l'istinto di sopravvivenza che ci fa continuamente risorgere,
nonostante il dolore» - Lorenzo Marone, Tuttolibri. Tratto da: www.ibs.it
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Tutto il mondo parla di lei. Come ha fatto la figlia di due immigrati, nata nella California
ancora segregata, a diventare la prima vicepresidente donna nera degli Stati Uniti? Se
Kamala Harris deve a qualcuno il suo posto nella storia, quel qualcuno è la donna che la
mise al mondo a Oakland nel 1964, dandole il nome di una dea indù, perché «una cultura
che venera divinità femminili produce donne forti». Sua madre era una ricercatrice indiana
emigrata in California a 19 anni, in cerca di una vita e un'istruzione migliori. Suo padre un
professore di economia giunto negli Stati Uniti dalla Giamaica per gli stessi motivi.
Kamala assorbe in famiglia l'insofferenza per l'ingiustizia sociale e impara a non farsi
spaventare dalle porte chiuse. Al pari dei suoi compagni della Howard University, l'ateneo
nero di Toni Morrison, sente di poter diventare qualunque cosa. Etica del lavoro,
determinazione e volontà di ferro sono le sue armi. E con queste sfonda molti muri e
inaugura la sua collezione di prime volte: nel 2003 procuratrice distrettuale di San
Francisco, nel 2010 prima procuratrice generale nera nella storia della California. Nel
2016 è eletta senatrice: è la prima afro-asio-americana. E se con queste stesse armi ha
perso una battaglia, le primarie presidenziali, ha vinto però la guerra: la vicepresidenza
degli Stati Uniti. Tratto da: www.ibs.it
Bunny è bellissima, alta, bionda, con un padre costruttore edile e una piscina in giardino.
Michael, coda di cavallo lungo la schiena e piercing al naso, vive con la zia nel piccolo
cottage lì a fianco. Il giorno in cui Bunny sorprende Michael a fumare nel suo giardino, lui
scopre che la vita della ragazza non è perfetta come sembra. Alta uno e novantadue,
Bunny sovrasta i suoi compagni. E per quanto sogni di primeggiare e qualificarsi per le
Olimpiadi, per lei sarebbe ancora più importante sentirsi normale, essere accettata, avere
un ragazzo e al tempo stesso poter nascondere l'imbarazzante problema di alcolismo del
padre. Anche l'esile e intelligentissimo Michael però ha i suoi segreti. Rufi Thorpe ci rega-
la la storia bellissima e tormentata di due esseri umani che desiderano restare uniti oltre
le più disperate delle circostanze, un'affascinante riflessione sulla complessità e l'urgenza
delle migliori amicizie e sulla distanza che siamo disposti a percorrere per proteggere e
difendere i nostri affetti. Tratto da: www.ibs.it

Gli animali ci sono accanto da migliaia di anni e fin dai tempi antichi l'uomo ha sentito il bi -
sogno di riflettere su questo rapporto. Fra Sette e Ottocento si iniziò a ripensare la tradi -
zionale separazione tra umani e non umani; nacquero le prime mobilitazioni per la tutela
animale e nel corso dell'Ottocento conobbero una significativa espansione sia i contatti fra
l'attivismo zoofilo e i movimenti per l'emancipazione femminile, sia la consuetudine dell'a-
nimale da compagnia. Da allora la convivenza tra umani e animali si è caricata di nuove
implicazioni, pratiche e morali, e sono cambiati in modo irreversibile il modo di considera -
re il problema della sofferenza animale e la nostra relazione con loro. Tratto da: www.ibs.it

Oltre duemila anni fa, un imperatore d'Oriente affidò a un piccolo gruppo di persone cono-
scenze antiche e potentissime che, se riunite nelle mani di una sola persona, avrebbero
rischiato di stravolgere le sorti dell'umanità. I custodi di quelle conoscenze entrarono nella
leggenda come i Nove Ignoti. Oggi i discendenti di quei Nove si sono riuniti e lavorano a
una tecnologia d'avanguardia allo scopo di migliorare il mondo, ma che, secondo qualcu -
no, rischia invece di distruggerlo. Juan Cabrillo e il suo equipaggio, coinvolti nella faida, si
troveranno ben presto intrappolati tra due forze opposte, pronte a usare qualsiasi mezzo
per raggiungere i propri obiettivi. Minacciati su tutti i lati, scopriranno che il nemico dispo -
ne di supercomputer capaci di mettere in scacco la tecnologia di tutto il pianeta e di neu -
tralizzare persino le modernissime armi a bordo dell'Oregon. Per salvare la Terra da una
nuova era di terrore e fermare i tiranni, Cabrillo e i suoi dovranno fare affidamento sulle
loro straordinarie abilità. Ma basteranno? Tratto da: www.ibs.it
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Quando Selma Falck apre gli occhi si risveglia in un incubo. È intrappolata in una capan-
na in fiamme su una montagna ricoperta di neve e non ha idea di dove si trovi né ricorda
come ci sia arrivata. Intorno a lei, una tormenta sta per travolgerla e la temperatura cala
ogni istante di piú. L'unico pensiero è sopravvivere: contro il freddo, la fame e le sue stes-
se ferite. E nel frattempo rimettere insieme i pezzi per capire cosa l'ha portata a un passo
dalla morte. Cosí, durante il disperato viaggio verso il ritorno alla civiltà, Selma ricostrui -
sce un quadro spaventoso degli ultimi mesi, a partire dal matrimonio della figlia con un in-
fluente accademico dalle controverse posizioni politiche. E ricorda, improvvisamente, che
quello che sembrava un incidente è invece il primo di una serie di crimini contro il futuro
dell'intero paese. Tratto da: www.ibs.it

Quando la moglie gli annuncia di aspettare un bambino, Izumi non potrebbe essere piú
felice. Ma è anche un po' preoccupato: sarà un buon padre? E, in fondo, cos'è un buon
padre? Lui, il suo, non l'ha mai conosciuto. Izumi è cresciuto da solo con la madre Yuriko,
un'insegnante di musica. E proprio la madre è la fonte delle sue ansie maggiori: negli
stessi giorni in cui scopre che diventerà padre, Izumi scopre anche che, in un certo sen -
so, smetterà di essere figlio. La madre Yuriko, infatti, mostra i primi segni dell'Alzheimer:
dimentica le cose o dove si trova, inizia a uscire di casa perdendosi per il quartiere e una
volta sembra addirittura scordare di avere un figlio. Izumi sa che sua madre è malata, ma
quell'episodio riapre una vecchia ferita: Izumi non può in nessun modo cancellare quanto
accaduto tra il 1994 e il 1995, quando lui era un bambino e Yuriko se ne andò di casa al -
l'improvviso. Cosa successe alla madre in quei mesi di assenza? E perché si allontanò?
Kawamura scrive una storia delicata e piena di umanità, in cui malinconia e leggerezza si
mescolano in un modo tipicamente giapponese. Usa una storia intima per affrontare, qua-
si senza che ce ne accorgiamo, le grandi domande. Cosa vuol dire essere un genitore?
Qual è il rapporto tra memoria e identità? Conosciamo davvero le persone che abbiamo
accanto? Potremo amarle e continuare a rispettare i loro segreti? Tratto da: www.ibs.it

Il mondo sta affrontando la peggiore crisi economica dalla Seconda guerra mondiale. Il
virus sta facendo danni più gravi di Lehman Brothers. E l’Italia? Bisogna tornare al 1945
per trovare un dato peggiore di caduta del Pil. La crisi ha messo in luce le nostre
debolezze, certo, ma anche i nostri punti di forza, compresa la capacità di rispondere
bene in condizioni di emergenza. Ma affrontare l’emergenza non basta e non basta
tornare a dove eravamo nel 2019: ora abbiamo davanti a noi la responsabilità della
ricostruzione. Carlo Cottarelli si pone al confine tra il mondo che crolla e il mondo che
verrà dopo e, mentre ci accompagna nel labirinto delle possibilità economiche a nostra
disposizione, ci mostra come l’Italia abbia bisogno di tornare a crescere in modo
sostenibile da un punto di vista sociale, finanziario e ambientale. Dobbiamo salvare la
nostra economia, ma per farlo abbiamo bisogno di più uguaglianza, soprattutto nelle
opportunità che vengono fornite alle nuove generazioni. Questo libro analizza come la
società italiana dovrebbe funzionare sulla base di un principio ideale: la possibilità per tutti
di avere un futuro nella vita, indipendentemente dalle condizioni in cui si è nati. Tratto da:
www.ibs.it
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